70% oceani 30% terre emerse 9% delle terre emerse è coperto da ghiacciai ca. il 75% delle
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Transcript of 70% oceani 30% terre emerse 9% delle terre emerse è coperto da ghiacciai ca. il 75% delle
70% oceani
30% terre emerse
9% delle terreemerse è copertoda ghiacciai
ca. il 75% delleriserve di acquadolce sono“intrappolate“ nei ghiacciai
La terra è costituita da:La terra è costituita da:
Distribuzione dei ghiacciai sul pianetaDistribuzione dei ghiacciai sul pianeta
Classificazione dei ghiacciaiClassificazione dei ghiacciai
Calotte glaciali
Ghiacciai montani
Calotte glacialiCalotte glaciali
Groenlandia
Antartide
Patagonia
Ghiacciai montani (in relazione alla orografia) Ghiacciai montani (in relazione alla orografia)
Ghiacciai vallivi Ghiacciai di altopiano
Ghiacciai vallivi composti
Ghiacciai sommitali
Ghiacciai di circo
Ghiacciai montani (in relazione alla dislocazione)Ghiacciai montani
(in relazione alla dislocazione)
Scandinavia
Ande
Pirenei
Himalaya
Neve polverosa: 20 ÷ 200 kg/m³ 90% di aria
Nevato o firn: 300 ÷ 600 kg/m³ 50%-30% di aria
Ghiaccio: 800 ÷ 900 kg/m³ <10% di aria
NOTA: 1cm³ di acqua pesa 1 g
Trasformazione della neve in ghiaccioTrasformazione della neve in ghiaccio
Neve polverosa
Nevato o firn
Ghiaccio
Man mano che nel ghiaccio diminuisce l’aria, anche il colore cambia
Quota delle nevi perennivaria a seconda della latitudine
Quota delle nevi perennivaria a seconda della latitudine
Quota delle nevi perenniQuota delle nevi perenniVaria anche a seconda dell’esposizione dei versanti
Cosa è un ghiacciaioCosa è un ghiacciaio
- E’ una massa di neve e ghiaccio in continuo movimento
- E’ proprio questo movimento che caratterizza e distingue il ghiaccio di ghiacciaio dagli altri tipi di ghiaccio
Il ghiacciaioIl ghiacciaio
Nella sua complessità
CorniciCornici
L’azione del vento, sia sui ghiacciai sommitali che nella montagna invernale ed in presenza di creste, può formare le cornici. Queste sono un accumulo di neve sporgente oltre la cresta vera e propria, pertanto possono cedere facilmente anche con un minimo sovraccarico o solo per il passaggio di una cordata che ha rotto lo strato superficiale del manto nevo-so.
Buono il percorso scelto dai due alpinisti della foto.
Struttura del ghiacciaioStruttura del ghiacciaio
Fronte di un ghiacciaio
Struttura del ghiacciaioStruttura del ghiacciaio
Bacino collettoreLa neve che cade è maggiore di quella che si scioglie; le valanghe che scendono dalle pareti circostanti ed il vento contribuiscono all’accumulo
Bacino ablatoreLe temperature più alte fondono la neve ed il ghiaccio, aspor- tando materiale dalla colata
La dinamica di un ghiacciaio è un processo molto complesso che qui si può schematizzare e inevitabilmente semplificare in:incremento della massa di ghiaccio nella parte alta del ghiacciaio bacino collettore (bacino di alimentazione), conseguente aumento della gravità, scivolamento degli strati superficiali di ghiaccio sugli strati inferiori (flusso interno del ghiaccio) e di quest'ultimi sul substrato roccioso (scivolamento basale).
Struttura del ghiacciaio (accumulo)Struttura del ghiacciaio (accumulo)
• forza di gravità
• plasticità del ghiaccio
• natura e morfologia del fondo
• le stagioni
• le variazioni climatiche
Movimento dei ghiacciaiMovimento dei ghiacciai
Ghiacciai neriGhiacciai neriSono ghiacciai veri e propri coperti da detriti. Durante l’avanzamento della colata i detriti favoriscono lo scioglimento del ghiaccio. Quando l’accumulo dei detriti raggiunge un certo spessore protegge il ghiaccio dalla fusione. Su questo strato può crescere anche della vegetazione.
Il flusso interno delghiaccio e lo scivolamentobasale sono movimenti di
entità diversa che inducono deformazioninella massa di ghiaccio
con conseguenteformazione di fessure,
rettilinee od arcuate,variamente orientate,
profonde anche decine dimetri: i crepacci.
E’ da notare che nei ghiacciai le zone crepacciate, i seracchi, i bacini collettori ed ablatori, le morene e qualsiasi altra caratteristica si troveranno sempre negli stessi luoghi, perché in essi vi è la causa che li determinano; come la confor- mazione del bacino che lo contorna e che lo ospita. Quindi consultando una cartina topografica della zona ed analizzando le curve di livello del ghiacciaio si possono individuare le possibili zone crepacciate. L’unico punto variabile del ghiacciaio è il suo fronte, che è influenzato dalle stagioni e le condizioni climatiche.
• Crepacci trasversali (Rotture di pendenza e aumento di velocitànella direzione di movimento delghiacciaio, con forma ad arco e concavità verso valle )
• Crepacci obliqui o di sponda(Dovuti all’effetto dell‘attritolaterale o a variazioni di direzione)
• Crepacci longitudinali (Perespansione o restringimento dell’alveo del ghiacciaio)
• Crepacci radiali o a ventaglio (in corrispondenza della fronte del ghiacciaio dove la lingua si espande)
• Crepacci caotici o a X (nel congiungimento di più colate o all’interno delle curve)
Tipologia dei crepacciTipologia dei crepacci
La progressione sul ghiacciaio
è tutta in funzione ad evitare la caduta nei crepacci e di ridurne le conseguenze
La progressione sul ghiacciaio
è tutta in funzione ad evitare la caduta nei crepacci e di ridurne le conseguenze
Crepaccio a “V”
Crepaccio a “campana”
Caratteristiche dei crepacciCaratteristiche dei crepacci
Una caduta in un crepaccio a “V” implica che l’alpinista colpisca le pareti del crepaccio e finisca per incastrarsi ad una certa profondità. Questo può comportare danni al corpo e difficoltà di estrazione del ferito per i soccorritori. Inoltre il contatto del corpo con le pareti fredde e molto spesso bagnate del crepaccio comporta rischi di assidera- mento e in generale freddo intenso e torpore. Se non si sono verificati traumi l’alpini- sta può uscirne in maniera autonoma.
Una caduta in un crepaccio a cam- pana risulta più difficile da trattenere per il compagno di cordata, può com- portare voli più lunghi e il raggiungi- mento di profondità maggiori. Inoltre il caduto non può collaborare al recupe- ro se non risalendo sulla corda che lo trattiene. Il problema del freddo esiste ma è meno accentuato del precedente caso. Il soccorritore deve fare attenzio-ne perché il bordo può cedere.
Inconvenienti in caso di caduta nei due crepacci
E’ pericoloso cadere nei crepacci, molto meno infilarvisi
E’ pericoloso cadere nei crepacci, molto meno infilarvisi
Crepacci terminaliCrepacci terminali
Il crepaccio terminale si forma nel punto dove il ghiacciaio si stacca dal pendio della montagna; entrambi i lati del ghiaccio sono formati da neve
Da non confondere il crepaccio terminale con il crepaccio periferico, che ha un lato formato da roccia ed è causato dal divario termico della roccia, più calda, e quello del ghiaccio, più freddo. Si forma ai lati della colata del ghiacciaio e dove la roccia emerge dalla neve
I ponti di neveI ponti di neve
Comodi ma assicurarsi della
loro solidità
SeracchiSeracchi
Quando il letto del ghiacciaio diventa molto ripido od addirittura presenta dei salti di livello, la colata si spezza ed i crepacci che si formano si allargano sempre più fino a formare dei blocchi di ghiaccio che si chiamano seracchi. Questi possono scivolare o precipitare
SeracchiSeracchi
Quando il letto del ghiacciaio diventa molto ripido od addirittura presenta dei salti di livello, la colata si spezza ed i crepacci che si formano si allargano sempre più fino a formare dei blocchi di ghiaccio che si chiamano seracchi. Questi possono scivolare o precipitare
In questo punto sta iniziando a distaccarsi un altro seracco
Seracchi pensiliSeracchi pensili
Impossibile prevedere quando il seracco cadrà
SERACCHI PENSILI
Torrenti glacialiTorrenti glacialiI torrenti glaciali possono essere anche grandi, impetuosi, di acqua-neve-ghiaccio, sotterranei e di superficie. Quest’ultimi possono scomparire negli inghiottitoi che, se grandi, hanno la stessa pericolosità dei crepacci.
MoreneMorene
Morene frontali
Morene laterali
Morene mediane
Fungo glacialeFungo glacialeEsempio lampante di come detriti di un certo spessore possano preservare dalla azione disgregatrice del sole sul ghiaccio (notare di quanto si è abbassato il livello del ghiacciaio rispetto a quello iniziale dove appoggiava il detrito).
Rocce montonateNella sua discesa verso valle il ghiacciaio, con la sua morena di fondo e con l’attrito del ghiaccio sui lati, leviga le rocce del letto in cui scorre.
Le possiamo trovare ai piedi dei ghiacciai che sono in fase di arretramento e lungo le valli che i ghiacciai occupavano durante l’era glaciale.
Rocce montonateNella sua discesa verso valle il ghiacciaio, con la sua morena di fondo e con l’attrito del ghiaccio sui lati, leviga le rocce del letto in cui scorre.
Le possiamo trovare ai piedi dei ghiacciai che sono in fase di arretramento e lungo le valli che i ghiacciai occupavano durante l’era glaciale.
Lavoro dei ghiacciaiLavoro dei ghiacciai
Le valli di escavazione glaciale sono contraddistinte da profili di sezione
trasversale ad “U”, mentre quelle
fluviali sono a “V”.
Non è raro che ai lati delle valli di origine glaciale sbocchino altre valli (valli tributarie) ma caratterizzate da un gradino roccioso (valli sospese).
Valle a “V”Valle
sospesa
Valle a “U”
Tipologia delle valliTipologia delle valli