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    QUADERNO TECNICO

    PUGNALE alla BOLOGNESE

    (pugnale solo)

    Copyright NOVA SCRIMIA 2009

    Lezione n 1: Guardie e Chiusure principali

    Le lezioni qui esposte si basano sullanalisi delle fonti:

    Opera Nova Chiamata Duello, Marozzo Ed. consultate 1536 - 1568

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    ATTENZIONE:

    Tutte le azioni presentate in questi video sono

    realmente pericolose e vanno eseguite con estremaattenzione esclusivamente sotto la guida di un

    esperto.

    I video mostrano lesecuzione tecnica dellazione

    in situazione didattica controllata: velocit,

    intensit, ritmo e complessit sono correlate

    allesperienza maturata ed al livello dipreparazione raggiunto.

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    PREMESSA

    La scherma corta con arma bianca, la cui lunghezza

    si colloca intorno ai 50 cm. Totali: daga, daghetta,

    pugnale, vanta in Italia una consolidata tradizione

    millenaria che possiamo far risalire alle scuole di

    Gladiatura (Vedi anche libro Arte di Daga Ed.

    Nova Scrimia) per giungere fino ai giorni nostri

    anche se, soprattutto in tempi recenti, attraversopercorsi tortuosi.

    I trattati tecnici sullArte di combattere con la Daga

    di scuola medievale: Flos Duellatorum (1409) e

    De Arte Gladiatoria Dimicandi (1485-87), segnano

    il passaggio temporale che porta la Scherma corta

    alle generazioni dei Maestri Rinascimentali.

    Ed qui che ci soffermeremo, proprio in questomomento storico, per apprendere le lezioni del

    Maestro bolognese Achille Marozzo che ci guider

    allutilizzo strategico-tattico della terribile daga da

    duello conosciuta come: pugnale alla bolognese.

    BREVI NOTE INTRODUTTIVE

    La Scherma corta rinascimentale, sulla base dellascienza antiqua di scuola medievale, sviluppa nuovestrategie e metodiche duso.Le novit tecniche hanno origine, oltre chedallarma stessa (il pugnale alla bolognese), anchedalle conoscenze attribuibili alla scherma con la spada

    da lato tipica del periodo. La prova evidente larileviamo nel Trattato del Maestro Marozzo dovelArte di schermire con larma corta sviluppata estrutturata in relazione alle conoscenze dellarmalunga.Il metodo didattico del Marozzo, come quello delMaestro Antonio Manciolino anchegli bolognese,

    che scrisse il suo trattato nel 1531, si discostano poconelle linee generali. interessante notare come nel Marozzo lo studio delpugnale venga spiegato subito dopo le lezioni dispada con brocchiere e spada con pugnale e chealla scherma di daga il Maestro faccia seguire gli

    insegnamenti di spada e cappa, per continuare poicon il combattimento con due spade, una perciascuna mano, e infine spada e brocchiere largo.Solo al capitolo 94 si apprendono le lezioni di spadasola, per poi proseguire con altre armi eaccompagnature.

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    Possiamo cos osservare come cambi la didattica inbase al periodo storico e alle intenzioni, pi o meno

    esoteriche, del maestro che compone lopera.Mastro Fiore antepone allArte di Daga solo le maninude; Mastro Vadi fa invece precedere agliarmeggiamenti di daga lo studio di: spada da duemani, azza in arme (con larmatura) e il gioco dilancia lunga; Maestro Marozzo antepone alla scherma

    di daga: spada accompagnata dal brocchiere e spadaaccompagnata dal pugnale.

    evidente che lArte di Daga occupa per i treMaestri, che rappresentano tre secoli di Scrimia, unposto davvero importante nella formazione marzialedello schermitore. Questa metodologia di studio

    appare sensata se pensiamo che la Scrimia di questisecoli ancora largamente fondatasullapprendimento delle capacit necessarie muoversisulle tre misure: gioco largo, gioco in mezza spada ecorpo a corpo, in altre parole le strette.La preziosa didattica del Marozzo, infatti, ci rivela

    unarmeggiamento con il pugnale in gioco largo(scaramuciare) delevata competenza e raffinatezza,la stessa che si desiderava far raggiungere aglischolari in ogni sorta darme.

    Se improvvisamente, dun balzo, ci trovassimo cinquesecoli indietro nel tempo allinterno della liza

    (steccato), per un abbattimento dHonore o per farealle cortellate, avremmo di fronte a noi un avversario

    terribile, forgiato al combattimento totale con le armibianche sia alle larghe che alle strette.

    LARMA

    Il pugnale solo o accompagnato dalla cappa armadelezione: lama che rientra tra quelle deputate allosvolgimento di duelli dhonore in steccato (vediOPERA NOVA Libro Quinto).Il pugnale alla bolognese un ferro che nellaforma e nelle funzioni replica in scala ridotta la spada

    da lato rinascimentale. La sua lunghezza di circa 50cm., il peso pu variare dai 300 ai 500 grammi. Laguardia, a difesa della mano (elso), una robustabarra trasversale dritta o, pi raramente, ricurva versoil debole. Si pu rilevare in alcuni disegni del trattatoed anche in alcuni reperti, accostabili per concezione

    al pugnale alla bolognese, la presenza dellanelloposto sullelso ad ulteriore difesa della mano. Questaprotezione aggiuntiva ne aumenta la capacit diinterdizione nei confronti della lama avversa speciequando il pugnale impugnato con la mano sinistraper la scherma doppia di spada e daga.

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    La presa in alcuni casi ad indice, a sormontarelelso, in altri con il pollice in appoggio sul tallone del

    pugnale.Per la lama si prediligono soluzioni a sezionelosangata: la foggia presenta due fili effettivi e puntacuneiforme con enorme potere di perforazione, lasezione losangata consente inoltre di portarefacilmente in filo il tagliente e di mantenerne alta la

    capacit operativa.Si tratta dunque di unarma solida, potente, bilanciatache consente un impiego effettivo dei fili (taglio filodritto-falso) e dei colpi di punta. La tecnologiadimpiego del pugnale cos costruito delinea soluzionistrategico/tattiche di evidente matrice schermisticasviluppate sulla base di precise geometrie sia in giocolargo sia a mezza spada.

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    Il Trattato

    LIBRO SECONDO

    Cap. 52.Del modo che debbe tenere uno combattendo di

    pugnale solo da persona a persona.

    Devi sapere che io descriver per te, il modo per

    combattere con il pugnale solo. Sar una cosa moltoutile trattata in modo essenziale, rivolta chiaramente acolui il quale si affida (havesse a elegere) alle armi.Inoltre Tinsegner il modo di chiudere la distanzaper lottare corpo a corpo (venire alle prese) se unofosse pi forte dellaltro. Cerca pertanto di fareattenzione e non dimenticare quanto apprendi.

    Cap. 53.Della prima parte di pugnal solo

    Per prima cosa devi metterti con il piede destro inavanti, in coda lunga e stretta, con il piede sinistro

    sistemato (aconciato) vicino al destro. Non devi maiperdere di vista la mano armata di pugnale del nemicoin modo tale che, appena se ne presenta loccasione,tu possa colpirlo di punta con un solo movimento (deprima).

    Lattacco diretto alla parte esposta (discoperto) delsuo guanto (n.d.a. le mani calzavano guanti di pelle,probabilmente di dante = daino, per migliorare la presa eminima protezione). Se lui sapr difendersi, meglio; seno, tanto peggio per lui.

    Subito dopo la punta tirerai sempre al bersaglioavanzato, un mezzo colpo diagonale di filo dritto

    (megio mandritto) cos che a fine colpo il tuo pugnalearrivi nella guardiaporta di ferro alta.(vedi nota 1).

    Se il tuo nemico ti attacca alla testa, Tu sposterai unpoco il piede destro verso il suo lato destro, allostesso tempo, mentre fai questo movimento (in talpassare), parerai con il pugnale di filo dritto andando

    in guardia di intrare. E al medesimo tempo dellaparata passerai con il piede sinistro decisamente(forte) in avanti verso il suo lato destro e andrai aprendere (pigliarai) con la mano sinistra il suobraccio sullesterno (per defora). In questo modopotrai colpire sia con un taglio (roverso) alla testa,oppure un colpo di punta nel petto. In questazionedevi stare molto attento perch lui potrebbe prenderecon la sua mano sinistra il tuo braccio armato. Seinvece riuscirai a fare questo e colpire, subito dopostaccati e rompi misura per quattro o cinque passiindietro, ritornando nella guardia iniziale (vedi nota 2).

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    Nota 1

    Strategia Tattica:ATTACCO DI PRIMA INTENZIONE

    La prima azione insegnata dal Maestro bolognese unattacco diretto di prima intenzione non mediato dafinte, portato di punta alla mano armata

    dellavversario. Se il colpo giunge a bersaglio ilcombattimento potrebbe gi dirsi concluso.Il principio base delle azioni di prima intenzione quello di eseguire attacchi semplici allo scopo disaggiare la consistenza dellavversario. Ovviamentequesti attacchi possono avere pi o meno successo,ma devono garantire un discreto margine di sicurezza

    per chi li compie. Sicurezza irrinunciabile quando sipotrebbe ricevere una contraria mortale, come nelcaso di un abbattimento dhonore.

    Il Marozzo insegna a far seguire alla punta il mezzomandritto (megio mandritto).

    Il mezzo mandritto un colpo di taglio di filo drittoa raggio ridotto, sullo snodo del polso, che pu essereeseguito nella larga misura oppure a mezza misura(segato) tirato come sbarramento/contrattacco perchiudere, tagliando la linea al nemico.

    unazione di notevole impatto (sequenza uno-due)alla cui base si pu evidenziare una strategia

    essenziale che cercheremo di spiegare.Attaccare per primi sempre pericoloso in unconfronto armato, ma attaccare per primi pu anchediventare la provocazione necessaria per far uscirelavverso dal suo guscio di guardia.

    Questa la soluzione tattica che propone il Marozzo:aprire con un attacco facile ed economico, unapunta tirata da coda longa e stretta, diretta ad unbersaglio avanzato, in questo caso la mano. Poichiudere con un secondo attacco o un contrattacco, selavversario cava per rispondere, tirato senzavedere, ma solo come colpo di disturbo/chiusura

    precauzionale. Non a caso il megio mandritto terminala sua corsa in porta di ferro alta, una guardia fortecon arma in linea offensiva e pugno in terzaposizione.

    Riassumiamo, a livello strategico-tattico, i tre

    vantaggi primari.

    I - attacco con ridotto rischio di incorrere incontraria,

    II - colpo di prosecuzione o sbarramento, cheimpedisce al nemico di andare a gioco o consentedi colpirlo se esegue lattacco,

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    III - preparazione della terza mossa, cio lacontra/contraria eseguita direttamente dalla

    posizione diporta di ferro alta.

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    Nota 2

    Strategia Tattica: PARATA E RISPOSTA

    La seconda azione insegnata dal Maestro Marozzoinizia con un attacco dellavversario eseguito da largamisura. Possiamo supporre che egli sia sfuggito alnostro primo attacco di punta oppure che sia stato lui

    a partire di prima intenzione.

    Il colpo del nemico, potrebbe essere un fendente(taglio verticale discendente) diretto alla testa. Dallanostra guardia ci spostiamo verso destra e pariamoopponendo decisamente il filo dritto (pugno in 3posizione) al filo dritto avverso. La parata deve essere

    eseguita estendendo quanto possibile il braccioarmato in avanti.

    Gi a questo punto la nostra mano sinistra posizionata dietro al pugnale allaltezza del petto. Daqui passiamo rapidamente in avanti con una passata

    (piede sinistro) mentre la mano sinistra scatta adafferrare il braccio destro avverso sul lato esterno(pollice in basso). A questo punto abbassiamo ilbraccio nemico verso il basso, tanto da far passare lalama, per colpire di taglio rovescio filo dritto alviso/testa oppure con una punta al petto. O ancora

    combinare i due colpi con un devastante uno-due:taglio di rovescio a scendere e stoccata a salire.

    Attenzione sulla presa a non staccare il pugnale percaricare il colpo ed a colpire con estrema rapiditsubito dopo la presa. Lavversario potrebbe altrimentiapprofittare per venire alle prese oppure per colpirvicon un calcio alle gambe/genitali.Subito dopo aver scagliato il colpo staccarsi e

    rompere rapidamente misura lasciando almenotre/quattro metri tra noi e il nemico. Questo servirper tutelarsi dalleventuale rabbiosa reazione di unavversario, che ferito, tenta il tutto per tutto,lanciandosi disperatamente allattacco.

    Riassumiamo, a livello strategico-tattico, le

    caratteristiche di questa seconda azione:

    parata in opposizione, dominio dellarma nemica erapida chiusura della misura grazie alla passata;

    subentro operativo della mano sinistra che prende ilbraccio armato avverso;

    doppia azione con direzionamento operato sulbraccio armato nemico e contemporaneo colpo dipugnale al bersaglio grosso.

    distacco dal contesto di lotta con ripristino delladistanza detta fuori misura per cautelarsi dallareazione rabbiosa dellavversario.

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    INDICAZIONI PROPEDEUTICHE

    FONDAMENTALI

    Materiale occorrente:

    1.pugnale alla bolognese in legno o un bastone lungocm. 50 diam. cm. 2.5,

    2.maschera da Scherma con rete in acciaio 1600 NW,3.guanti in pelle robusti per la mano destra, meglio seimbottito tipo hockey su prato.

    Indicazione per tutti gli esercizi

    Per muoverti in queste due lezioni usa i passi:

    passo avanti tu cresce col pi drito inanzi, passo spinto pi manco cazzi el dritto, affondo tu cressa uno gran passo del ditto

    piede dritto innanzi,

    passata il pi manco tuo forte uno granpasso dinanci del drito , intagliata butterai il pie dritto un poco

    inverso alle sue parti dritte.(vedi tavola passi)

    Per preparare laguardia dingaggio:

    latteggiamento di guardia insegnato dal Marozzo una posizione chiamata coda lunga e stretta conqueste caratteristiche generali:

    gamba destra avanzata con piede appena discostodalla linea direttrice,

    braccio armato esteso al gomito e avanzato oltre lalinea del ginocchio,

    pugno di seconda in terza, posizionatoesternamente alla linea doffesa,

    punta del pugnale che minaccia direttamente ilnemico,

    busto parzialmente profilato, braccio sinistro in appoggio sulla bassa schiena.

    A questi primi elementi vanno ad aggiungersi ulterioririscontri:

    Posizione generale del corpo e baricentri cherivelano una naturale propensione al movimento euna certa attitudine alla penetrazione in avanti(attacco).

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    Le gambe sono collocate in modo tale da garantirestabilit e rapidit al movimento, la distanza tra i

    due piedi discreta, ma garantisce notevolecapacit di avanzamento e arretramento specie conazioni di piede scaccia piede e di passata.

    Il peso, almeno in partenza, spostato sulla gambadestra (avanzata) mentre la sinistra caricata perspingere.

    La posizione dei piedi rivela un passeggio dalcarattere sciolto, tale da permettere spostamentinelle quattro direzioni cardinali. Annotiamo come ilpiede dx anche se discosto dalla linea direttrice nesegue il parallelo immaginario.

    Nellattacco:

    La mano armata si muove prima del piede. Sempre.Quando si attacca il braccio che impugna larma siestende completamente e traina come un vettoretutto il corpo.Ricordate: nellattacco prima muovete il braccioarmato verso il bersaglio, poi le gambe. Mai il

    contrario.

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    Esercizio 1: In guardia entrambi Coda Lunga e Stretta.

    Posizionarsi uno di fronte allaltro in guardia coda lunga estretta.

    La distanza deve essere tale che le punte dei pugnali si sfioranoin punta.

    Da questa misura, a turno, senza muovere un passo (pi fermo)estendere il braccio armato per tirare un colpo di punta direttoalla mano del compagno e tornare in guardia.Scendere in a-fondo sul posto.

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    Varianti

    Esercizio 1.1

    Presa la misura come sopra staccare le punte con unpasso indietro.

    Ripetere lazione del primo esercizio estendendo ilbraccio e andando con un passo affondo -tu cressauno gran passo del ditto piede dritto innanzi.Ritorno in guardia.Ripetere ciclicamente.

    Esercizio 1.2

    Riprendere guardia del primo esercizio e distanza delsecondo.Andare in avanti per colpire di punta con il passo

    spintopi manco cazzi el dritto, cio il piede dietro(sx) spinge in avanti il piede destro (sx > dx).Tornare in guardia con lo stesso passo effettuato alcontrario (dx > sx).

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    Esercizio 2

    Ripetere gli esercizi precedenti aggiungendo, subitodopo il colpo di punta, il mezzo mandritto diretto oraalla mano ora al braccio avverso.

    Variante

    Esercizio 2.1

    Sul nostro attacco di punta il compagno sottrae la

    mano, portando vicino al corpo il braccio armato.Noi proseguiamo lattacco con un passo spinto avantipi manco cazzi el dritto e tiriamo il mezzomandritto (taglio) ancora alla mano/braccio armato.Ritorno in guardia.Ripetere.

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    Esercizio 3: Guardia dentrare

    Se il taglio non sortisce effetto si chiude in alto larisposta dellavversario: un attacco di fendente chepariamo in guardia dentrare de intrare e,tenendo ferro, passiamo avanti andando alla presa concolpo di taglio o punta. (Vedi anche Nota 2)

    Questa chiusura, la cui struttura molto simile aicancelli di braccia che insegna Mastro Fiore, anchedefinibile, nella pratica, come un vero proprio colpodi sbarramento, quasi a voler idealmente colpire conuna punta riversa il fendente dellavversario. In altreparole un inizio di parata in 6 che, nel suo salireper incontrare il fendente, tiene la punta in caccia e di

    fatto si presenta come un colpo.

    La struttura dellazione pu essere descritta come:A tira una punta alla mano di B (1; 1.1; 1.2)A per scelta tattica o necessit protegge lazionetirando megio mandritto a chiusura delle linee (4)B potrebbe sottrarre bersaglio o cavare (4.1) erispondere con fendente, scelta quasi obbligata vistala chiusura del megio mandritto che a questopunto porta larma di A in basso.A per fermare il fendente oppone una parata comedescritto con la punta verso il volto di B

    Da osservare lazione della mano sx di A gi posizionatadietro al pugnale pronta a dar di piglio (afferrare in presa) ilbraccio nemico.

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    Dopo aver dato di piglio, mentre la mano sinistra accompagna ilbraccio armato fuori bersaglio, la risposta di A prosegue con untaglio rovescio di filo dritto al viso/testa.La mano armata (dopo la parata e mentre la sx porta via il braccio di B)si carica tornando leggermente indietro e con un gioco di polsoprepara il taglio rovescio.

    La risposta doppiata da una punta al petto.Lazione finale (punti 5-6) si riassume in un devastante uno due: taglio di rovescio a scendere e stoccata a salire.

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