60 su 80 : Sergio Pucci fotografo - Introduzione alla mostra (MACRO, Roma 2014)

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Facing the cuts “… putting community engagement at the centre of everything a museum does”. (Simon Stephens, Museums Association Conference, Cardiff, UK, 10.10.2014) Concordanze “Ogni mia nuova acquisizione è connessa alla nostra collezione e deve contribuire ad arricchirla”. Charlie Hill, National Gallery of Canada (via @crdav_macro su twitter, 9.10.2014 – ripreso da @gallerydotca) Un metodo di lavoro Dai tempi del lama tibetano di Kim e della “vecchia Ajaib-Gher – la casa delle meraviglie, come i native di Lahore chiamano il museo” di quella città, molta acqua è passata sotto i ponti. Oggi, i professionisti dei musei seguitano a dover avere cura del patrimonio loro affidato – e parlano in tal senso di conservazione preventiva – ma il loro compito come curatori si è molto trasformato. Partire dal patrimonio conservato, coinvolgendo – sia nei progetti di studio e di riordino che in quelli di valorizzazione e diffusione della conoscenza – la comunità (o meglio: le comunità) circostante in modo diretto, immediato, è diventato d’importanza fondamentale. Ciò significa ripensare il proprio ruolo come curatori, ridurre al minimo l’impronta soggettiva del professionista del museo (di quel professionista, in quel museo) e privilegiare invece il ruolo di enzima, di facilitatore. Incoraggiare e stimolare l’intervento esterno, l’apporto di contributi da parte di ricercatori, appassionati, cultori di quella o di altra, associabile materia. Favorire ottiche non istituzionali, moltiplicando le occasioni di commistione, meticciato, cooperazione intellettuale. E’ il metodo di lavoro cui – personalmente – mi sono dedicato in questa sede, e grazie al quale prendono vita due progetti portati avanti parallelamente, che oggi si presentano. Il primo è la mostra antologica dedicata ai sessant’anni di attività professionale e creativa di Sergio Pucci, classe 1934, che sarebbe riduttivo definire soltanto fotografo, di cui il MACRO ha acquisito nel 1999 il dipinto Grande spirale su fondo nero, nonché (nel 2012) una serie di 12 ritratti fotografici in bianco e nero di Ettore Colla. Vi hanno lavorato lo stesso artista e le due altre curatrici della mostra, Elisabetta Bianchi e Simona Corsetti, prestando la loro opera – per ore ed ore di lavoro volontario – con creatività e passione. Il secondo è il Progetto Emeroteca Storica, che ha visto all’inizio del 2014 avviarsi il lavoro – al tempo stesso urgente ed ingente – di riordino, sistematizzazione e promozione del ricco patrimonio di riviste specializzate, di cui l’elenco dettagliato è già parzialmente consultabile su internet, dovuto all’opera di una tirocinante dell’Università della Tuscia, Valery Tovazzi, coordinata inizialmente da Elisabetta Bianchi ed ora affiancata da Eleonora Rebiscini, anche lei dell’Università della Tuscia. Senza l’impegno – e la passione! – di tutti loro, nessuno dei due progetti sarebbe potuto andare in porto. Non posso che ringraziare pubblicamente tutti per il contributo donato. Roma, 14 ottobre 2014 Alessandro Califano, Curatore Responsabile Archivi e Biblioteca CRDAV – MACRO, Roma

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Facing the cuts

“… putting community engagement at the centre of everything a museum does”.

(Simon Stephens, Museums Association Conference, Cardiff, UK, 10.10.2014)

Concordanze

“Ogni mia nuova acquisizione è connessa alla nostra collezione e deve contribuire ad arricchirla”. Charlie Hill, National Gallery of Canada

(via @crdav_macro su twitter, 9.10.2014 – ripreso da @gallerydotca)

Un metodo di lavoro

Dai tempi del lama tibetano di Kim e della “vecchia Ajaib-Gher – la casa delle meraviglie, come i native di Lahore chiamano il museo” di quella città, molta acqua è passata sotto i ponti. Oggi, i professionisti dei musei seguitano a dover avere cura del patrimonio loro affidato – e parlano in tal senso di conservazione preventiva – ma il loro compito come curatori si è molto trasformato.

Partire dal patrimonio conservato, coinvolgendo – sia nei progetti di studio e di riordino che in quelli di valorizzazione e diffusione della conoscenza – la comunità (o meglio: le comunità) circostante in modo diretto, immediato, è diventato d’importanza fondamentale.

Ciò significa ripensare il proprio ruolo come curatori, ridurre al minimo l’impronta soggettiva del professionista del museo (di quel professionista, in quel museo) e privilegiare invece il ruolo di enzima, di facilitatore. Incoraggiare e stimolare l’intervento esterno, l’apporto di contributi da parte di ricercatori, appassionati, cultori di quella o di altra, associabile materia. Favorire ottiche non istituzionali, moltiplicando le occasioni di commistione, meticciato, cooperazione intellettuale.

E’ il metodo di lavoro cui – personalmente – mi sono dedicato in questa sede, e grazie al quale prendono vita due progetti portati avanti parallelamente, che oggi si presentano.

Il primo è la mostra antologica dedicata ai sessant’anni di attività professionale e creativa di Sergio Pucci, classe 1934, che sarebbe riduttivo definire soltanto fotografo, di cui il MACRO ha acquisito nel 1999 il dipinto Grande spirale su fondo nero, nonché (nel 2012) una serie di 12 ritratti fotografici in bianco e nero di Ettore Colla. Vi hanno lavorato lo stesso artista e le due altre curatrici della mostra, Elisabetta Bianchi e Simona Corsetti, prestando la loro opera – per ore ed oredi lavoro volontario – con creatività e passione.

Il secondo è il Progetto Emeroteca Storica, che ha visto all’inizio del 2014 avviarsi il lavoro – al tempo stesso urgente ed ingente – di riordino, sistematizzazione e promozione del ricco patrimonio di riviste specializzate, di cui l’elenco dettagliato è già parzialmente consultabile su internet, dovutoall’opera di una tirocinante dell’Università della Tuscia, Valery Tovazzi, coordinata inizialmente da Elisabetta Bianchi ed ora affiancata da Eleonora Rebiscini, anche lei dell’Università della Tuscia.

Senza l’impegno – e la passione! – di tutti loro, nessuno dei due progetti sarebbe potuto andare in porto. Non posso che ringraziare pubblicamente tutti per il contributo donato.

Roma, 14 ottobre 2014

Alessandro Califano, Curatore

Responsabile Archivi e BibliotecaCRDAV – MACRO, Roma