6 UN MOLO DA ATTREZZARE · 2019. 1. 18. · !!!Schede!operative!e!documenti!del!MOLO!DIDATTICO!!...
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Schede operative e documenti del MOLO DIDATTICO
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Area Marina Protetta del Plemmirio
Scheda didattica n°6 Scuola secondaria di secondo grado -‐ Modulo n° 2 -‐ Istituti Tecnici
Un Molo da … “attrezzare” La biodiversità dell’AMP del Plemmirio diventa fonte d’ispirazione.
Per favorire una maggiore partecipazione e “senso di appartenenza” all’Area Marina Protetta del Plemmirio i ragazzi possono diventare “protagonisti” del Molo didattico, un importante punto di contatto fra l’AMP e il pubblico, in particolare quello dei bambini, e questo collaborando, per quanto possibile e secondo gli indirizzi di studio, al suo allestimento.
La conoscenza dell’ambiente e delle caratteristiche dell’AMP, della Biodiversità e del suo valore è il punto di partenza per ideare, progettare e realizzare elementi di vario tipo e uso, che permettano la divulgazione, la comunicazione efficace, l’apprendimento attraverso il divertimento.
Questo genere di impegno andrebbe svolto, preferibilmente, d’intesa con Docenti di Istituti ad indirizzo diverso, per concordare le preferenze o necessità dei beneficiari e il tipo di sussidio didattico prodotto dai “protagonisti”.
(Da sottolineare che questa scheda didattica è stata progettata anche accogliendo le indicazioni di docenti, al fine di contribuire all’orientamento professionale degli studenti coinvolti).
Obiettivi
(Al termine del modulo i ragazzi saranno in grado di:)
✩ Descrivere le caratteristiche dell’ambiente e il ruolo dell’Area Marina Protetta.
✩ Citare almeno 8 specie dell’AMP rappresentative della Biodiversità e le loro caratteristiche più salienti.
✩ Argomentare l’unicità dell’AMP del Plemmirio.
✩ Collaborare con studenti di altri indirizzi didattici tecnico/professionali
✩ Progettare e/o produrre materiale divulgativo e/o giochi didattici per i frequentatori e gli utenti del “Molo didattico”.
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Materiale necessario
Ø DVD “ Lezioni di Mare” prodotto dall’AMP del Plemmirio;
Ø Manuale “Chi arriva a riva”, pubblicazione del Labnet-‐Lazio (vedi sitografia A);
Ø Computer, videoproiettore, collegamento a internet, stampante;
Ø Presentazione Power-‐Point “Conosciamo alcuni abitanti del Pianeta Blu”;
Ø Manuale/guida per il riconoscimento degli organismi marini.
Cosa fare
Presentate il progetto agli studenti, spiegando come l’Area Marina Protetta del Plemmirio ha bisogno del loro aiuto e delle loro competenze per attrezzare il “Molo didattico”, il punto dove si concentrano gli strumenti per la divulgazione e la didattica dell’area.
Prima di progettare e ideare sussidi divulgativi o informatici, come potrebbero essere una carta nautica comprensibile anche dai non addetti ai lavori, o un gioco da far girare sui computer con touch-‐screen del “Molo”, sarà necessario conoscere a fondo l’area protetta e i suoi valori.
L’AMP si estende tutta in mare quindi l’ideale sarebbe visitarla con una barca, o, meglio ancora, immergersi nelle sue acque quando la stagione lo consente. Se questo non fosse possibile, si possono avere informazioni facendo ricerche su Internet, chiedendo al personale dell’AMP, intervistando i pescatori di Siracusa e … “affacciandosi” sull’area grazie a un’uscita didattica presso il faro della penisola della Maddalena, su qualche piccola spiaggia presente sulla penisola stessa o, se possibile, su altre spiagge, seguendo la costa verso Sud.
Sulle spiagge sarà possibile avere informazioni molto interessanti sugli abitanti del mare, grazie al materiale depositato dalle mareggiate, sulla sabbia o se vi sono scogli, nelle pozze di scogliera.
Organizzate una raccolta d’informazioni e dati in modo scientifico: chiedete ai ragazzi di prendere un esemplare diverso di ogni animale, alga o parte di esso che trovano; incoraggiateli a raccogliere anche elementi della cui natura non sono sicuri, spesso si tratta di “nidamenti” di molluschi o di palline di fibre di Posidonia, i cosiddetti Egagropili. Una volta radunato tutto il materiale, fatelo suddividere in categorie: animali marini, vegetali (quali la Posidonia) e alghe marine, animali terrestri, piante terrestri e…spazzatura.
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ù Per quanto riguarda i detriti o rifiuti di origine antropica, trasformateli in un sussidio didattico, utile a esercitarsi nella ricerca dei “perché”, a saper scegliere gli elementi per impostare una sorta di “classificazione” e a saper sviluppare un ragionamento su “causa ed effetto”.
Chiedete quindi ai ragazzi di progettare una scheda apposita, i cui “campi” da compilare prevedano anche la redazione di ipotesi sulla provenienza dei rifiuti, sulle possibilità di riciclaggio dei materiali di cui sono composti, sul tempo necessario per la loro completa decomposizione, tenendo conto della tabella allegata, ecc… e, quando lo riterrete più opportuno, riprendete in classe questo argomento. Diverse pubblicazioni sul tempo di decomposizione dei rifiuti sono comunque disponibili sul WEB (vedi sitografia 7.B e la tabella 7).
Per tornare agli organismi: provate ad far assegnare loro un nome, utilizzando un manuale per il riconoscimento della fauna e della flora marine, o, meglio ancora assicurandovi l’aiuto di un esperto dell’AMP. Se lo ritenete opportuno, portate il materiale in classe per continuare l’operazione di determinazione, grazie anche a siti dedicati (vedi sitografia 7.A). Sarebbe utile prevedere più uscite, soprattutto per osservare da vicino gli animali e le alghe che popolano gli scogli e le pozze nella zona di marea.
ù (Per il riconoscimento degli animali possono essere utilizzati la tabella 3.1 della scheda “Si salvi chi può” a disposizione presso l’AMP e il manuale didattico della Collana Labnet Lazio -‐“Leggere la Natura” “Chi Arriva a Riva”-‐, indicato in Sitografia 7.A).
Tra le vostre esplorazioni, non dovreste però mancare una visita al Faro di Capo Murro di Porco, in un ambiente costiero molto suggestivo, che invita anche esaminare gli adattamenti delle piante alle alte temperature e alla salsedine.
Quando sul posto, cogliete l’occasione per stimolare i ragazzi a “immergersi” del fascino del luogo, ascoltando il “respiro del mare” dovuto all’impatto delle onde contro la parete rocciosa che, per la sua natura calcarea, è ricca di anfratti e fessure. Se il mare è mosso, da alcune strette aperture del suolo si sente il soffio dell’aria, spinta con forza attraverso la roccia; se il
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mare è molto mosso o agitato (ma in questo caso forse è meglio guardare solo… i filmati) è addirittura l’acqua ad uscire dalle fessure del suolo, con colonne di spruzzi che salgono anche per molti metri in aria e che fanno pensare ai Geyser, più che alle onde del mare.
Le esperienze sul campo possono essere integrate con una visita al Molo didattico, il cui allestimento prevede video, proiezioni in tre dimensioni, e vasche tattili: questo aiuterà ad avere un quadro completo dell’AMP e della vita che tutela. Eventuali ricerche e approfondimenti renderanno i ragazzi dei veri esperti della biodiversità marina del Plemmirio, pronti a mettere in gioco la propria capacità tecnica e professionale.
ù La realizzazione di sussidi che permettano la divulgazione, la comunicazione efficace, l’apprendimento attraverso il divertimento, non potrà che arricchirsi di valore e contenuti se verrà portata a termine, nell’ambito dello stesso progetto, da ragazzi che seguono un differente indirizzo didattico. Per questo motivo di seguito sono proposti alcuni esempi di progetti che prevedono la collaborazione fra Istituti o gradi di scuola diversi.
Protagonisti:
Studenti dell’Istituto con indirizzo Trasporti e comunicazioni-‐ex Nautico, e dell’Istituto con indirizzo Grafica e Comunicazione.
Destinatari del sussidio:
Ragazzi delle Scuole Secondarie di primo grado o bambini delle Primarie.
Progetto: “Ti racconto il mare “
I giovani che studiano il mare, con l’aiuto dei giovani studenti di comunicazione, raccontano lo stupore della scoperta, il rigore degli strumenti scientifici, l’importanza della registrazione degli eventi per mantenerne la memoria.
Questo passaggio può avvenire attraverso la produzione di uno o più sussidi didattici, quali:
✩ Un reportage sulla meraviglia del mondo sottomarino o della vita in mare, scritto come “racconto” di un reporter, con adeguate illustrazioni;
✩ Un “servizio speciale” sul mare del Plemmirio, progettato e realizzato utilizzando altri mezzi di comunicazione: un breve filmato, una proiezione “power-‐point”, la proposta di linee guida per
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realizzare una mostra, la realizzazione di uno “spot” o le linee guida per realizzare un evento di animazione culturale
✩ Una carta nautica illustrata e comprensibile a tutti, redatta prendendo spunto dalle “Mappe di Comunità”, che raccontano la storia e la vita di un territorio attraverso illustrazioni, immagini collegate alla rappresentazione grafica del luogo (vedi sitografia 7.C).
La carta nautica, che di solito contiene informazioni sui fondali, quindi, potrebbe essere disegnata includendo anche annotazioni sulla fauna e vegetazione che vive sul fondo (benthos), sulle correnti, sui pesci che frequentano le acque costiere e quelle più al largo (pesci pelagici).
✩ Un “Giornale di bordo”, che possa essere utilizzato anche da piccoli “marinai di terra” che osservano il mare dalle coste. Il giornale, articolato in più pagine, potrà essere redatto da tutta la classe o destinato ai singoli ragazzi per registrarvi le loro osservazioni.
✩ Potrà prevedere: una breve descrizione del Mare Mediterraneo e dell’AMP del Plemmirio; spazi per la registrazione delle condizioni meteo e con la spiegazione dei modi di indicare la forza del mare e del vento; spazi per descrivere le nuvole che possono essere osservate e il loro significato meteorologico; per spiegare i nomi e le caratteristiche dei venti dominanti nell’area dell’AMP; per spiegare e registrare la pressione atmosferica; spazi per registrare proverbi, modi di dire, espressioni tipiche e dialettali legate al mare e alla sua vita e, infine, per annotare le attività svolte nella… “navigazione” della vita, giorno per giorno, con gli animali osservati, gli stati d’animo, le persone incontrate, le cose “speciali” che vale la pena di ricordare, gli appuntamenti da non mancare.
Protagonisti: Studenti dell’Istituto con indirizzo Grafica e Comunicazione, e/o dell’Istituto Tecnico e Tecnologico, bambini delle Scuole Primarie.
Destinatari dei sussidi: Visitatori del Molo didattico
Progetto: Gli Eroi delle scogliere I giovani “esperti” di comunicazione e/o di informatica acquisiscono quanto realizzato dai bambini delle Scuole Primarie al termine dell’attività didattica proposta in “Si salvi chi può” (vedi la scheda): un
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gioco di ruolo con le carte che ha per protagonisti gli organismi marini che vivono nel difficilissimo e proibitivo ambiente della zona di marea.
Il gioco, pensato per due o più squadre, dovrà essere rimodulato per essere utilizzato da un singolo utente su un computer dotato di touch screen.
In un progetto che prevede la partecipazione di tutti e tre i “protagonisti” si avranno altrettanti passaggi per la sua realizzazione:
✩ Ideazione del gioco da parte dei bambini della Scuola Primaria grazie alla scheda didattica;
✩ Rimodulazione e ideazione del gioco per computer da parte dei ragazzi che si occupano di grafica e comunicazione;
✩ Predisposizione dei sussidi digitali da parte dei ragazzi che si occupano di informatica.
Protagonisti: Istituto con indirizzo Grafica e Comunicazione e/o Istituto Turistico, Istituto Tecnico e Tecnologico
Destinatari del materiale divulgativo: Visitatori dell’Area Marina Protetta del Plemmirio
Progetto: App…lauso per il Plemmirio I giovani studenti di comunicazione e/o di turismo nonché quelli di informatica ideano una o più Applicazioni digitali (le famose…APP) che permettano una diversa e più partecipativa fruizione dell’AMP.
I contenuti possono riferirsi ad una infinita varietà di argomenti, da quelli più squisitamente naturalistici a quelli antropologici, o turistici. Di seguito sono suggeriti solo alcuni esempi di argomenti da trattare:
Ø Curiosità animali;
Ø Riconoscimento del materiale spiaggiato ;
Ø Spiegazione dei toponimi della costa e dei siti sottomarini;
Ø Stagionalità dei pesci avvistabili nelle acque dell’AMP;
Ø …
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Considerazioni finali
Al termine del progetto proponete di fare una riflessione su quanto elaborato, nonché sul percorso fatto per arrivare alla conclusione del lavoro e alla produzione dei sussidi divulgativi e didattici. Stimolate un confronto ponendo alcune domande:
✩ Quanta importanza ha rivestito, per la buona riuscita del progetto, la conoscenza approfondita di alcuni aspetti dell’AMP?
✩ E quanta importanza ha avuto, invece, avere una panoramica generale delle molte sfaccettature relative a un’AMP e a quella del Plemmirio in particolare?
✩ Il tipo di pubblico cui era destinato il vostro “prodotto” ha influenzato il vostro lavoro?
✩ Avete sentito una responsabilità particolare nel portare avanti il progetto?
✩ Avete trovato stimolante lavorare con ragazzi di altri classi e con competenze diverse dalle vostre?
✩ Il confronto delle idee ha portato a immaginare e realizzare progetti più ambiziosi di quanto avreste pensato inizialmente?
✩ Pensate che questa esperienza di condivisione potrà esservi utile per il vostro futuro professionale?
Sitografia 7.A
http://www.istpangea.it/matdid.htm
http://www.portofinoamp.it/it/schede-‐organismi.html
http://www2.units.it/wwfmiram/pagine/elfa.htm
http://www.seawolfdiving.it/la_zona_di_marea.html
http://www.naturaitalia.it/home_it/biodiversita/conoscere-‐la-‐biodiversita/eco-‐sis-‐ma-‐co2df4.html?p=8
www.unicam.it/scuolascienzeambientali/matdid/.../morfcost.pdf
http://www.biologiamarinaroma.org/biomar/ECOLOGIA%20MARINA_2010_AMBIENTI1.pdf
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Sitografia 7.B
http://www.euresp-‐plus.net/sites/default/files/uploads/RIFIUTI-‐Quaderni-‐di-‐formazione.pdf
http://www.ecowarriors.it/it/eco-‐enciclopedia/riciclo-‐pedia/59-‐tempi-‐di-‐degradazione-‐dei-‐rifiuti.html
http://digilander.libero.it/verdecammina/tempi_di_degrado_dei_rifiuti.htm
http://www.euresp-‐plus.net/sites/default/files/uploads/RIFIUTI-‐Quaderni-‐di-‐formazione.pdf
Sitografia 7.C
http://www.mappadicomunita.it
http://www.ecomusei.net/mappe-‐di-‐comunita
http://ilfantasma.blogspot.it/2014/08/mappa-‐comunita-‐valle-‐dei-‐laghi.html
http://puglialive.net/dfiles/news/images/3853.jpg
http://www.mondilocali.it/wp-‐content/uploads/2010/09/mappa-‐raggiolo1.jpg
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Tabella 7
ù Tempi medi di degradazione naturale dei rifiuti nel Mare. (Valori adattati e riportati alla media dei valori indicati da varie fonti).
Ø Una gomma da masticare (5 anni)
Ø Una lattina d'alluminio per bibite (500 anni)
Ø Un contenitore di polistirolo (da 100 a 1000 anni)
Ø Schede telefoniche, ricariche e simili (1000 anni)
Ø Un mozzicone di sigaretta (2-‐5 anni)
Ø Resti di frutta e verdura ( da 3 mesi a 2 anni)
Ø Fiammiferi o cerini (6 mesi)
Ø Giornali e riviste (2 mesi)
Ø Una scatola di cartone (9 mesi)
Ø Una bottiglia di vetro (4000 anni)
Ø Una bottiglia, un sacchetto di plastica, piatti bicchieri e accessori di plastica (100-‐1000 anni)
Ø Accendino di plastica (100-‐1000 anni)
Ø Un pannolino usa e getta (circa 400 anni)
Ø Indumenti di lana o cotone (8-‐10 mesi)
Ø Fazzoletti e tovaglioli di carta (2-‐3 mesi)
Ø Tessuti sintetici (500 anni)
Ø Legno verniciato (13 anni)