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Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 1 Psicologia Sociale e della Comunicazione Social Cognition Cognizione di Sé Prima Impressione Attribuzioni Causali [email protected] Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 Il Sé Non è solo riconoscere di avere un corpo Video Rouge test Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 Twenty Statements Test Il metodo di codifica più comune identifica quattro categorie di base della percezione di sé, ciascuna rappresenta diversi livelli di astrazione (Cousins, 1989). A. Physical. Attributi fisici e osservabili che non richiedono l’interazione, come i dati della carta di identità (es. età, genere) B. Social. Riferimento al ruolo sociale, istituzionale, appartenenza e altri status definiti socialmente (es. "studente") C. Attributive. Attore situation-free caratterizzato da stili personali di azione, sentimento e pensiero (es. “amichevole," "sveglio") D. Global. Definizioni ampie che trascendono il ruolo social e l’interazione e che non danno informazioni sulle caratteristiche individuali (es. "essere umano" "essere vivente"). Es. Leone, Siag, Sarrica, 2014: “I am Palestinian”, “I am a refugee”, “I am Arab”, “I am a young person”, “I am Muslim”.

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  • Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17 1

    Psicologia Sociale e della Comunicazione

    Social Cognition

    Cognizione di Sé

    Prima Impressione

    Attribuzioni Causali

    [email protected]

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Il Sé

    Non è solo riconoscere di avere un corpo

    Video Rouge test

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Twenty Statements Test

    Il metodo di codifica più comune identifica quattro categorie di base della percezione di sé, ciascuna rappresenta diversi livelli di astrazione (Cousins, 1989).

    ● A. Physical. Attributi fisici e osservabili che non richiedono l’interazione, come i dati della carta di identità (es. età, genere)

    ● B. Social. Riferimento al ruolo sociale, istituzionale, appartenenza e altri status definiti socialmente (es. "studente")

    ● C. Attributive. Attore situation-free caratterizzato da stili personali di azione, sentimento e pensiero (es. “amichevole," "sveglio")

    ● D. Global. Definizioni ampie che trascendono il ruolo social e l’interazione e che non danno informazioni sulle caratteristiche individuali (es. "essere umano" "essere vivente").

    Es. Leone, Siag, Sarrica, 2014: “I am Palestinian”, “I am a refugee”, “I am Arab”, “I am a young person”, “I am Muslim”.

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    Prospettiva Cognitivista

    Sé: insieme di conoscenze che riguardano noi stessi

    Schema di Sé: “generalizzazioni cognitive circa il sé, derivate dall’esperienza passata, c h e organizzano e guidano il processamento dell’informazione relativa al sé contenuta nelle esperienze sociali individuali” (Markus, 1977, p.64)

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    Modello 'solido'

    Sé: struttura organizzata in maniera stabile…con possibilità plastiche in situazioni differenti e lungo il tempo

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    Sé – posizione centrale

    Maggiore accessibilità: gli schemi di sé sono molto utilizzati e rimangono perciò altamente salienti ed accessibili.

    Organizzazione intorno a stati interni: gli schemi di sé sono strutturati includendo informazioni non osservabili

    Maggior intensità emotiva: il grado di intensità affettiva è maggiore per le informazioni legate al sé rispetto agli altri

    Sé – Altri vicini: caratteristiche schematiche simili

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    Rappresentare sé a se stessi

    Self-serving bias: tutte quelle distorsioni cognitive finalizzate a preservare una concezione positiva di sé.

    Ricerca di autostima, efficacia, continuità, distintività: per lo sviluppo di una identità è necessaria la percezione di stabilità sia in situazioni differenti che lungo il tempo.

    È fondamentale, inoltre la percezione di unicità rispetto agli “altri”.

    Minacce all'identità

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    Molti Sé

    Working self: non tutte le informazioni riferite al sé sono contemporaneamente accessibili. L’interazione con la situazione (informazioni provenienti dall’ambiente sociale) attiva alcuni elementi.

    Sé reale, Sé ideale, Sé normativo (Higgins): non solo conoscenza di come siamo, ma anche di come vorremmo essere e come dovremmo essere.

    Discrepanza tra diversi sé porta a forme diverse di reazione emotiva: riduzione del tono dell’umore, distress.

    Molti gruppi – Molti “altro generalizzato”

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    Sé come guida nell’elaborazione di informazioni

    Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione

    lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione “indipendenza/ dipendenza” dagli altri.

    Distinzione tra gruppi “schematici” o “aschematici”.

    ● Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno.

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    Sé come guida nell’elaborazione di informazioni

    Markus (1977) esperimento basato sui tempi di reazione

    lo sperimentatore chiede ai partecipanti di definirsi lungo la dimensione “indipendenza/ dipendenza” dagli altri.

    Distinzione tra gruppi “schematici” o “aschematici”.

    ● Prova: leggere una serie di aggettivi su uno schermo e dichiarare, premendo un pulsante, se ogni aggettivo li descrive o meno.

    ● Risultati: relazione tra schematicità e tempi di reazione

    gli “schematici” sono più veloci nell’attribuirsi aggettivi coerenti con il proprio schema di sé (indipendente - dipendente);

    gli “aschematici” sono impiegano gli stessi tempi nel giudicare ambedue i tipi di aggettivi

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    Psicologia Cross-culturale

    Non basta catalogare le somiglianze e le differenze esistenti, poiché queste non sono che il punto di partenza per l’indagine. È più importante dimostrare come le variazioni culturali sono dei fatti che hanno una direzione.Studiare le differenze culturali in termini di cambiamento e direzione è superare immediatamente la posizione del relativismo.(Asch, 1952, p.414 ed. it.).

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    Psicologia Cross-culturale

    La cross-cultural psychology, è definita come:

    lo studio scientifico del comportamento umano e della sua trasmissione, prendendo in considerazione i modi in cui i comportamenti sono definiti e influenzati dalle forze culturali (Segall et al., 1990).

    E il suo scopo è:

    determinare i limiti entro cui le teorie generali di psicologia restano valide e i tipi di cambiamento di cui queste teorie hanno bisogno per renderle universali (Triandis et al., 1973).

    the west toward the rest

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    Sé e cultura

    Hazel Rose Markus e Shinobu Kitayama (1991)

    due modalità fondamentali di costruire il sé in relazione all’ambiente circostante:

    “per il sé interdipendente gli altri sono inclusi all’interno delle barriere del sé poiché le relazioni con gli altri in contesti specifici sono caratteristiche che definiscono il sé. […] Le caratteristiche attraverso cui si definisce il sé indipendente sono attributi, abilità, tratti, desideri e motivi che possono essere stati prodotti sociali ma che sono divenuti ‘proprietà’ dell’individuo” (Markus e Kitayama, 1991, p. 246)

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    Sé e cultura

    Caratteristiche Sé Indipendente Sé Interdipendente

    Definizione Separato dal contesto sociale Connesso col contesto sociale

    Struttura Unitaria, stabile, definita Flessibile, variabile

    Caratteristiche importanti

    Interne, private (abilità, pensieri, sentimenti)

    Esterne, pubbliche (status, ruolo, relazioni)

    Compiti

    Essere unici Esprimersi Autorealizzarsi Promuovere i propri interessi Essere diretti “di quello che pensi”

    Appartenere, adattarsi Occupare il proprio posto Compiere azioni appropriate Promuovere gli obiettivi altrui Essere indiretti

    Ruolo degli Altri

    Self-evaluation: gli altri sono importanti per il confronto sociale, valutazione riflessa

    Self-definition: le relazioni con gli altri in contesti specifici definiscono il sé

    Basi dell’autostima

    Abilità nell’esprimere il sé, validazione degli attributi interni

    Abilità nell’adattarsi e nel contenersi, mantenimento dell’armonia nel contesto sociale

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    La prima impressione

    Anderson (1965) modello algebricomedia ponderata: valutazione e successiva combinazione

    Intelligente 4 x 3

    Abile 3 x 2

    Laborioso 2 x 2

    Caldo 4 x 4

    Determinato 1 x 2

    Pratico 1 x 1

    Prudente 2 x 1

    Intelligente 4 x 3

    Abile 3 x 2

    Laborioso 2 x 2

    Freddo 1 x 4

    Determinato 1 x 2

    Pratico 1 x 1

    Prudente 2 x 1

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    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    La prima impressione

    Fiske e Neuberg (1990) i due modelli non sono alternativi, la scelta del processo dipende dalle motivazioni cognitive

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    Psicologia Sociale e della Comunicazione

    Social Cognition

    Attribuzioni Causali

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    Gli altri – Percepiscono e Agiscono

    Gray, H. M., Gray, K., & Wegner, D. M. (2007). Dimensions of mind perception. Science (New York, N.Y.), 315(5812), 619. doi:10.1126/science.1134475

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Questioni di prospettiva

    Piaget: Superamento della prospettiva egocentrica - Sally e Anne (video)

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    Attribuzione causale

    Come mai si è comportato così?

    bisogno di spiegare gli eventi al fine di controllare, prevedere, agire, comunicare in modo congruente

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    Il locus

    Locus interno: il comportamento è dovuto alle scelte (motivazione) ed alle caratteristiche (abilità) della persona

    Locus esterno: il comportamento è dovuto alla situazione

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    Le Disposizioni

    ● Gli elementi più informativi sono

    Effetti non comuni: le scelte effettuate non rientrano nella norma, ci informano circa preferenze specifiche della persona

    Desiderabilità sociale: le scelte effettuate non sono dovute al desiderio di apparire positivamente agli occhi degli altri, ci informano circa disposizioni interne

    Libera scelta: le scelte effettuate non sono dovute a coercizioni ambientali (o a ruoli ricoperti), non sono attribuibili a fattori esterni

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    (Modello della covariazione)

    Kelley (1967): esemplifica l’idea di scienziato ingenuo.

    Le persone considerano molteplici cause e attribuiscono la spiegazione a quella che covaria maggiormente con il comportamento messo in atto

    Distintività (oggetto)

    Coerenza in situazioni diverse (soggetto)

    Consenso (altri)

    Se l’effetto presenta alta distintività, alta coerenza e alto consenso: attribuzione causale disposizionale

    I tre fattori non hanno uguale valore predittivo: le informazioni riguardanti la coerenza nel tempo sono le più importanti

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    Consenso(tra persone)

    Coerenza(tra situazioni)

    Distintività(tra oggetti)

    ATTRIBUZIONE

    Basso(nessun altro dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa)

    Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)

    Bassa(Ermione dice che molte teorie sono noiose)

    Alla persona: l'effetto covaria con la persona, qualcosa di

    Ermione le fa dire che le teorie sono noiose

    (E non ama le teorie)

    Alto(tutti dicono che la teoria dell'attribuzione è noiosa)

    Bassa(Ermione dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa solo davanti a Ron)

    Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)

    Al contesto: l'effetto covaria con la situazione: qualcosa

    riguardo alla presenza di Ron fa sì che Ermione dica che la

    teoria dell'attribuzione è noiosa(E vuole piacere a R)

    Basso (nessun altro dice che la teoria dell'attribuzione è noiosa)

    Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)

    Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)

    Interazione persona-entità: l'effetto covaria con Ermione e

    con la teoria: qualcosa riguardo alla loro combinazione fa sì che

    lei dica che è noiosa(Ad E non piace TDA)

    Alto(tutti dicono che la teoria dell'attribuzione è noiosa)

    Alta(Ermione dice, in contesti diversi, che la teoria dell'attribuzione è noisa)

    Alta(Ermione non dice che atre teorie sono noiose)

    all'entità: l'effetto covaria con l'oggetto, qualcosa riguardo la teoria dell'attribuzione fa dire

    che è noiosa(TDA è Noiosa)

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    (Modello delle attribuzioni di Weiner)

    Weiner (1986): raggruppa i modelli precedenti

    Le persone considerano molteplici cause prendendo in considerazione

    Locus (interno-esterno)

    Stabilità (stabile-instabile)

    Controllo (si-no)

    Cause complesse e prevedibilità dei comportamenti

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    (Modello delle attribuzioni di Weiner)

    Interne Esterne

    Stabili Instabili Stabili Instabili

    Controllabili Padronanza Impegno Risorse continueRisorse

    temporanee

    Incontrollabili Disposizione Energia Tipo di Compito Fortuna

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    Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione

    Self serving bias: tendenza ad attribuire i propri successi a cause interne e gli insuccessi a cause esterne

    L’errore fondamentale di attribuzione: tendenza a sovrastimare i fattori disposizionali e sottostimare i fattori situazionali

    Es. Jones e Harris (1967).: lo studente comunista

    Interpretazioni:

    Heider (1958): le cause vengono attribuite a differente salienza percettiva: l’attore è percepito come figura saliente, la situazione o sfondo rimane in ombra.

    ● Gilbert (1989): due fasi nel processo: inizialmente l’individuo compie una attribuzione disposizionale automatica; se il contrasto fra evidenza e attribuzione è troppo grande, si compie un aggiustamento in base alle influenze situazionali

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    Tendenze sistematiche nei processi di attribuzione

    La discrepanza attore-osservatore: tendenza ad attribuire le cause del proprio comportamento a fattori situazionali, e le cause del comportamento altrui a fattori disposizionali  

    l’attore dispone di conoscenze accurate sul modo in cui si è comportato in passato rendendo più difficili attribuzioni disposizionali verso sé (Coerenza)

    per l’attore è saliente la situazione è il fattore, mentre per chi osserva il fattore più saliente è chi compie l’azione (figura/sfondo)

    ● Interazione con comportamenti positivi o negativi

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    Psicologia Sociale e della Comunicazione

    Social Cognition

    Atteggiamenti e Comportamenti

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    Atteggiamento: un costrutto sfuggente

    L’atteggiamento è un costrutto, ovvero un “oggetto ipotetico” introdotto per descrivere e spiegare processi cognitivi non osservabili.

    Autori differenti, facendo riferimento a prospettive teoriche diverse, attribuiscono o sottolineano caratteristiche e funzioni differenti dello stesso costrutto.

    Fishbein e Ajzen, nel 1975, identificano fino a 500 definizioni differenti di “atteggiamento”

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    Principali definizioni di atteggiamento

    Thomas e Znaniecki (1918): “è un processo mentale individuale che determina le risposte sia attuali sia potenziali di ogni individuo…”.

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Principali definizioni di atteggiamento

    Allport (1935): “è uno stato di prontezza mentale e neurologica organizzato nel corso dell’esperienza, che esercita un’influenza direttrice o dinamica sulle risposte di un individuo a tutti gli oggetti e situazioni con cui è in relazione”

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    Principali definizioni di atteggiamento

    Eagly e Chaiken (1993): “è una tendenza psicologica espressa attraverso la valutazione di una particolare entità […] Tendenza psicologica fa riferimento ad uno stato interno della persona e valutazione fa riferimento ad ogni classe di risposta […] cognitiva, affettiva o comportamentale”

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    Atteggiamento come costrutto tripartito

    Componente cognitiva informazioni e credenze circa l’oggetto

    Componente affettiva reazione emotiva legata all’oggetto

    Componente comportamentale intenzioni di compiere azioni suscitate dall’oggetto

    Atteggiamento

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Atteggiamento come schema

    Schema: struttura cognitiva, organizza in memoria le componenti.

    È soggetto a bias e euristiche: disponibilità (è presente in memoria)

    accessibilità (è facile richiamarlo dalla memoria)

    che cosa ne so

    che emozioni suscita in me

    come mi devo comportare

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    Come si formano

    Dagli approcci cognitivisti sono considerati un prodotto dell’apprendimento.

    Possiamo distinguere tra atteggiamenti memory based e online.

    . Esperienza diretta: più resistenti al cambiamento, forte associazione tra rappresentazione, ancorata nella memoria episodica, e valutazione

    . Esperienza mediata: osservazione del comportamento altrui

    . Comunicazione: ricezione delle valutazioni espresse sia a livello interpersonale che all’interno di gruppi di appartenenza.

    . Mere exposure

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    Che funzioni svolge?

    Tendenza valutativa stabile: una volta formati esprimono valutazioni relativamente strutturate e quindi stabili nel tempo

    Adattamento sociale: sono appresi nel corso della socializzazione e sono legati a norme e valori del gruppo di appartenenza (o cui si vuole appartenere)

    Conoscitiva: come tutti gli schemi organizzano l’elaborazione e il mantenimento dell’informazione

    Ego-difensiva: le valutazioni strutturate, ad es. sulle altre persone, possono servire a difendere il sé (loro sono diversi da me)

    Influenzano il comportamento…

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    Atteggiamenti e Comportamenti

    Atteggiamento come disposizione comportamentale ma alla prova dei fatti…

    La Piere, 1934 – In viaggio coi cinesiComportamento: rifiutati in 1 solo caso su 251 alberghi Atteggiamento: 92% degli albergatori dichiarano di non accettare membri della razza cinese

    Anni ’60, incongruenza tra atteggiamento e comportamento porta alcuni ad abbandonare il costrutto (svolte discorsive), altri a ridefinire il costrutto e la sua relazione con l’azione

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    Teoria dell’azione ragionata - Premesse

    Atteggiamento come processo valutativo dell’azione specifica: no a valutazioni di atteggiamenti generali e comportamenti particolari

    Atteggiamento verso il

    comportamentoComportamentoIntenzioneCredenza

    Credenza

    Credenza

    Modello Aspettativa per Valore A= Σ (Aspettativa x Valore)L’atteggiamento è la somma delle credenze, costruite su 2 domande:Quanto è probabile che l’oggetto abbia certe caratteristiche?Quanto valgono per me?

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    Teoria dell’azione ragionata – Fishbein & Ajzen 1975

    Intenzione comportamentale

    Credenze circa le norme sociali (aspettative di dis/approvazione x Motivazione

    a compiacerle)

    Norme soggettive

    Credenze e Valutazioni circa le conseguenze del comportamento

    Atteggiamento verso il comportamento

    Comportamento

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    Contesto● (info?)

    ComportamentoInformazione Atteggiamento

    Contesto● (info?)

    Informazione e cambiamento di atteggiamenti

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Promuovere il cambiamento senza dire niente…

    Mere exposure (Zajonc): la semplice esposizione ad uno stimolo privo di significato fa migliorare la valutazione dello stimolo

    Dissonanza cognitiva (Festinger ‘57): gli elementi cognitivi sono collegati tra loro in modo consonante, dissonante o irrilevante. La dissonanza dipende dalla quantità e dalla rilevanza per la persona degli elementi discordanti nel sistema.

    Modificare un elemento

    Aggiungere dati cognitivi

    Modificare l’importanza attribuita ai dati disponibili

    Dissonanza

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    il ruolo dell’iniziazione

    Aronson e Mills (1959)

    Soggetti: studentesse di college che devono partecipare ad un incontro di educazione sessuale

    Variabile manipolata: iniziazione

    severa (leggere e mimare atti sessuali espliciti)

    leggera (leggere un testo edulcorato)

    Compito noioso di ascolto di una discussione di gruppo

    Dissonanza

    Chi è sottoposto ad iniziazione severa considera la discussione più interessante…

    …così come in alcuni gruppi…

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    20 $ per una menzogna

    Festinger e Carlsmith (1959)

    Soggetti: studenti universitari

    Procedura: gli studenti svolgono un compito noioso quindi, viene chiesto loro di dire al prossimo soggetto che l’esperimento è divertente (situazione di dissonanza)

    Variabile manipolata: ricompensa offerta per la menzogna

    20 $ (alta ricompensa) vs. 1 $ (bassa ricompensa)

    Variabile dipendente: viene infine chiesto ai partecipanti di valutare il compito (atteggiamento)

    Chi riceve 1 $ modifica l’importanza attribuita ai dati disponibili e cambia atteggiamento per tornare in equilibrio

    DissonanzaNuovo equilibrio

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Kenworthy et al., 2011 ERSP

    Psicologia Sociale e della Comunicazione 16/17

    Kenworthy et al., 2011 ERSP

    Variabili alla base della dissonanza:

    ● Percezione di avere una scelta (illusione della scelta)

    ● Natura pubblica o privata dei comportamenti

    ● teorie del Sé: competente, coerente, moralmente positivo

    ● Conseguenze per sé e per gli altri

    ● Attribuzione causale