6. scoziA: lA dimorA del clAn mcdunde 7. Gli studi...

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1. SUE NELLA TENUTA DI OTTO J. HANNOVER 2. RON ENTRA IN AZIONE 3. LA CASA DI FRANKIE 4. IL CASTELLO DI DRACULA 5. AustrAliA: lA cAsA dell’uomo lupO 6. scoziA: lA dimorA del clAn mcdundeE 7. Gli studi mKO 8. DI NUOVO IN SVIZZERA 9. AUSTRALIA 10. SECONDA VISITA IN TRANSILVANIA 11. EGITTO 12. IL VIAGGIO DI RITORNO 13. DI NUOVO A CASA DI DRACULA 14. ritorno AllA dimorA di FrAnKensteiN 15. l’epiloGO

Transcript of 6. scoziA: lA dimorA del clAn mcdunde 7. Gli studi...

1. Sue nella tenuta di OttO J. HannOver

2. rOn entra in aziOne

3. la caSa di Frankie

4. il caStellO di dracula

5. AustrAliA: lA cAsA dell’uomo lupO

6. scoziA: lA dimorA del clAn mcdundee

7. Gli studi mKO

8. di nuOvO in Svizzera

9. auStralia

10. SecOnda viSita in tranSilvania

11. egittO

12. il viaggiO di ritOrnO

13. di nuOvO a caSa di dracula

14. ritorno AllA dimorA di FrAnKenstein

15. l’epiloGO

2 SOLUziOni COMPLETA SOLUziOni COMPLETA

1. Sue nella tenuta di OttO J. HannOver

“L’evento più importante dell’anno! Ci saranno Frankie, Quasimodo, Omero, Junior... e non può assolutamente mancare la migliore delle reporter. È talmente bello! Basterà un po’ di fascino femminile... e mi aggiudicherò le interviste più esclusive”.

Questi erano i pensieri di Sue all’arrivo alla grande tenuta di Otto Hannover. Ignara di ciò che l’attendeva, entrò nella casa, salendo le scale a sinistra, e prese un po’ di punch dal tavolo della terrazza: per farlo, si servì di un bicchiere accanto alla coppa da punch. L’impavida Sue si diresse quindi verso la porta d’ingresso della tenuta. Come c’era da aspettarsi, un maggiordomo, Joseph, controllava l’acceso. Il domestico verificò il suo nome nella lista degli invitati e iniziò con lei una piccola conversazione.

Dopo essersi convinta dell’inutilità di parlare col maggiordomo, Sue decise finalmente di accedere alla festa attraverso la grande porta del salone. La festa era talmente affollata che non c’era modo di aprire la porta. Sue ci provò inutilmente per tre volte ma, se non altro, a un certo punto ne uscì Frankie.

Ebbe così l’occasione di osservare un Frankenstein estremamente nervoso che appuntava qualcosa su un taccuino. Non le avrebbe certo fatto male darci un’occhiatina... però, come farlo, visto che il maggiordomo non si allontanava da quel tavolo neppure per un attimo? Sue decise di tornare sulla terrazza e scendere nuovamente le scale.

Ritrovandosi al punto di partenza di quest’avventura, notò che nella cuccia del cane c’era qualcosa. Forse un osso lo avrebbe fatto uscire. Un osso... uhmm... Omero, lo scheletro ballerino della terrazza!.

“Gliene chiederò uno in prestito” pensò Sue. Così, decise di attendere che la musica si fermasse e, appena lo scheletro smise di ballare, afferrò un osso.

In seguito, scese fino alla cuccia del cane per darglielo e, quando lo lanciò, ebbe una grossa sorpresa: quello che c’era dentro era sì carnivoro, ma non si trattava esattamente di un cane!.

L’essere (o la pianta, chissà!) corse dietro all’osso, che arrivò fino alla hall. A quel punto, il maggiordomo dovette alzarsi dal tavolo, per evitare che la pianta raggiungesse la festa.

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Sue capì che era il momento giusto per impossessarsi del primo foglio del taccuino: lo afferrò ed entrò nel guardaroba per nascondersi. Qui, nel luogo in cui si accede attraverso la porta situata sotto le scale, incontrò Charlie. Gli parlò e, per ogni evenienza, raccolse lo straccio che pendeva da una cassa piena di trombette e cappellini.

Decise che era ora di salire le scale per vedere cosa stesse accadendo al piano di sopra. Non poteva neanche immaginare quel che sarebbe successo di lì a poco...

All’estremità sinistra del corridoio Sue vide prima un gomito e un braccio, poi una spalla e per finire tutto il corpo di un bruto di nome Bruno. Parlò con lui e gli offrì un bicchiere di punch. Si accorse così che, sotto la manica della sua giacca, portava una chiave dorata. Che servisse ad aprire una delle porte del corridoio?

Un’intrepida cronista non esiterebbe a trovare una risposta a questa domanda. L’unico modo di entrarne in possesso, pensò, sarebbe stato farlo ubriacare. Detto fatto: gli parlò nuovamente e gli offrì un altro bicchiere di punch. Appena Bruno alzò il braccio per bere, Sue afferrò la chiave con sorprendente velocità. Come ci riuscì?

- Posizionò il puntatore del mouse nella zona del corpo in cui si trovava la chiave.

- Dopo aver confermato l’azione di dargli il bicchiere, premette Ctrl per aprire il menu delle azioni.

- Selezionò quindi l’azione “Prendere” coi tasti freccia e premette Invio, prima che il gorilla abbassasse il braccio. Era il solo modo per farlo abbastanza rapidamente.

Con la chiave in suo possesso, Sue entrò nella prima porta sulla destra. Era lo studio del mangante... pardon, del magnate! Qui trovò del carbone nel camino, tanto quanto bastava per decifrare il messaggio lasciato da Frankie. Per raccoglierne un po’ senza sporcarsi le mani, usò lo straccio recuperato dalla cassa nel guardaroba. All’interno dell’inventario, usò il carbone con la nota presa dal taccuino sul tavolo del maggiordomo e riuscì finalmente a leggere ciò che Frankie aveva scritto per l’Uomo Invisibile.

Preoccupata, si recò in giardino e cercò di raggiungere l’edificio sullo sfondo, ma Otto glielo impedì.

Doveva liberarsi di lui, in un modo o nell’altro: quando rifiutò il suo invito per una passeggiata, lui le lasciò un biglietto da visita. Sue tornò nell’ufficio di Otto, in cima alle scale. Aprì la porta sul fondo col biglietto da visita e, nella stanza attigua, notò la manovella di un grammofono sul tavolo. La raccolse e tornò nello studio. La mise nel grammofono e le diede un mezzo giro. Rientrando in quella stanza, la trovò decisamente cambiata.

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Ancora incredula, si complimentò con se stessa per esserci arrivata!

Scese nuovamente in giardino ma Otto le sbarrò un’altra volta la strada. Vedendo la luce accesa, però, immaginò che fosse arrivata la sua segretaria (insomma, l’appuntamento della serata).

Allora Sue escogitò qualcosa: salì in camera da letto e spostò un’armatura medievale che si trovava lungo la parete davanti alla finestra, in modo tale che si potesse vedere da giù. Non appena tornò in giardino, Otto, scorgendo il profilo dell’armatura, improvvisamente decise di avere questioni più importanti di cui occuparsi e la lasciò in pace.

Finalmente, Sue avrebbe potuto raggiungere l’edificio sullo sfondo... ma le cose non andarono esattamente come aveva previsto...

2. rOn entra in aziOne

Il mattino seguente, Sue non si presentò al giornale e Ron decise di andare a casa di Otto per indagare sull’accaduto. Un presentimento lo spinse verso l’edificio che si scorgeva sul fondo, a destra della casa: si trattava delle cantine. Trovò il registratore di Sue, rotto, sotto la finestra e il nastro registrato sotto una grata del pavimento. Pensò subito che potesse contenere prove su quanto era successo.

Avrebbe dovuto sollevare la grata per arrivare al nastro e poterlo ascoltare sul suo registratore. Fece un tentativo coi comandi della gru, ma si rese conto che muoverla era impossibile.

Tornò alla tenuta in cerca d’aiuto e d’informazioni e raccolse la coppa da punch e un fagotto dal tavolo in terrazza. Sorpresa: il fardello si rivelò essere niente meno che l’Incredibile Uomo Calante! Si portò via anche la fetta di limone rimasta sul piatto.

Entrò nella hall della casa e prese il palloncino sgonfio che si trovava per terra, accanto al tavolo del maggiordomo. Cercò di salire le scale, senza però riuscirci.

Decise allora di esaminare il salone in cui si era svolta la festa, passando dalla porta grande. Vicino a una parete incontrò Junior, assorto nei suoi pensieri. Parlò col Dr. Mosca e approfittò dell’istante in cui questo si grattò la testa per impadronirsi del suo biglietto del guardaroba (un foglietto giallognolo che fuoriusciva da una delle tasche del camice).

Scoprì che il dottore stava lavorando a un’invenzione rivoluzionaria: una macchina in grado di governare la furia degli elementi.

Parlando con l’Uomo Invisibile, quello con le bende e gli occhiali da sole, seppe a sua volta del messaggio che Frankie gli aveva lasciato.

Sulla destra della sala, nella zona in cui suonava l’orchestra, trovò Quasimodo e Spencer McDundee. Parlò con entrambi e il secondo gli disse di un cocktail esplosivo chiamato Nessie Boom. Un’informazione... curiosa.

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Quando l’uomo con la testa fra le mani gli disse dove viveva, Ron appuntò l’informazione sulla sua agenda e fece altrettanto con le altre indicazioni raccolte.

Si avvicinò al palco e prese il microfono bianco vicino al supporto metallico che, qualche ora prima, lo aveva sorretto. Aprì il microfono nell’inventario e raccolse la calamita al suo interno. Raccolse anche il supporto metallico del microfono, nella parte superiore del palco.

Si diresse poi al guardaroba, attraverso la porta sotto la scala, come se Sue lo stesse guidando telepaticamente. Senza dare nell’occhio, prese la valigetta che si trovava a terra, vicino a Jack lo Squartatore.

L’aprì nell’inventario e ci trovò... oggetti alquanto interessanti. Nessuno avrebbe resistito alla tentazione di curiosare al suo interno...

Parlò con Charlie, l’addetto al guardaroba, e questi gli raccontò molte cose che più tardi gli sarebbero servite per visitare le abitazioni degli attori mostri disseminate in tutto il mondo.

Prima di svignarsela dal guardaroba, diede a Charlie il biglietto del Dr. Mosca e si vide consegnare una cassa con la sua macchina della pioggia.

Essendo in possesso della valigetta di Jack lo Squartatore, Ron tornò alla hall e tagliò col bisturi il cordone rosso che delimitava l’area della statua: lo raccolse e se lo portò via. Rientrò nel salone e recise col seghetto la catena del fantasma che levitava sul palco.

Andò in terrazza e inzuppò il cotone nel grasso di uno dei piatti rimasti sul tavolo, per poi unirlo al supporto del microfono all’interno dell’inventario, selezionando il comando “Usare piedistallo del microfono con cotone impregnato di grasso”. Vi chiedete perché? State a vedere...

Una volta tornato alle cantine, Ron oliò la rotaia di sostegno della gru col cotone impregnato di grasso attaccato al supporto del microfono.

Posizionò il gancio sulla grata, usando le leve sinistra e destra dei comandi situati vicino alla porta, e si servì della catena tolta al fantasma per fissare la grata al gancio. Azionò nuovamente i comandi, ma il macchinario non sembrava ancora funzionare a dovere.

Restava un’unica soluzione: andò a parlare ancora con Quasimodo e gli chiese una dimostrazione di come suonasse le campane di Nôtre Dame. Di ritorno alle cantine, Quasimodo tirò la corda della carrucola e, per quanto incredibile, riuscì a sollevare la grata al primo colpo!

Fu così che Ron arrivò a prendere e ad ascoltare il nastro. Si accorse che, essendo l’inventario pieno, era necessario usare le frecce sul lato destro per scorrere le fila di oggetti e poter usare il nastro col registratore.

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Finalmente sapeva cos’era successo. Giunse alla conclusione che l’unico modo di liberare Sue sarebbe stato quello di riunire i pezzi di Frankie e ricomporlo! Lui l’avrebbe aiutato.

Senza indugiare oltre, si diresse alla sua auto.

Per accedere all’auto, posiziona il mouse sulla base del lampione, vicino alla scala che conduce in terrazza.

Consultò l’agenda per andare a casa di Frankie, niente meno che in Svizzera.

3. la caSa di Frankie

Ron raggiunse il mulino situato a destra, sullo sfondo dello scenario. Appena entrato, vicino al secchio bianco, notò una mazza e subito la raccolse.

Uscì dal mulino e tornò al punto in cui era iniziata la sua visita in questa regione della Svizzera. Si diresse alla volta degli alberi a destra della casa, ovvero nel bosco. Nei pressi della capanna, cercò ai piedi del secondo albero alla sinistra dell’edificio finché non apparve la scritta “Andare a sentiero”. Prese quella direzione e giunse in un luogo in cui passava un fiume; una graziosa fanciulla, seduta su un tronco, si divertiva a tirare fiori nell’acqua.

Ron utilizzò la siringa che aveva in inventario con la pianta che si trovava a sinistra. Andò dalla fanciulla per chiederle gentilmente di regalargli una margherita. Esaurì ogni argomento di conversazione con lei e alla fine, con mezzi più persuasivi, riuscì a raccogliere una margherita dal prato, vicino al tronco dell’albero.

Soddisfatto, imboccò ancora il sentiero e si avvicinò alla capanna che aveva precedentemente intravisto. Questa volta raccolse il bastone alla base di uno dei pilastri del portico della casa, il sinistro. Entrò nella capanna e, con sua grande sorpresa, scoprì la fonte della terribile musica che aveva ascoltato per tanto tempo: un vecchio cieco, col quale parlò fino a esaurire tutti i possibili argomenti di conversazione e che gli fornì preziose informazioni. Per esempio, che possedeva una bacchetta per individuare l’oro e il diario del Dr. Frankenstein o che la margherita è un potente lassativo.

Prima di lasciare l’abitazione, Ron prese in prestito per qualche giorno la saliera che si trovava sull’orlo del tavolo e, già che c’era, anche la bacchetta per cercare l’oro, appesa alla parete. Uscì dalla casa e prese nuovamente il sentiero fino a tornare al punto di partenza. Per aprire l’agenda e viaggiare, sposta il cursore nella parte inferiore dello schermo.

Decise di fare un’altra visitina alla tenuta Hannover, quindi selezionò la sua prossima destinazione sull’agenda.

Diede la saliera a Junior, che si trovava ancora nel salone delle feste di Otto, affinché questo gli desse a sua volta il cranioclaste. Lasciò la casa e si rimise in viaggio, questa volta diretto in Transilvania.

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4. il caStellO di dracula

Malgrado l’ambiente inospitale e le ore piccole, Ron incontrò un estraneo all’ingresso del castello. Non ci fece caso per il momento e, dopo aver esitato un po’, si gettò nel fossato. Era l’unico modo di entrare nel castello.

Fu così che, a un tratto, si ritrovò nei sotterranei del castello. Si avvicinò alla scala e scoprì che delle sbarre bloccavano il passaggio. Si servì del cranioclaste per aprirsi un varco e prese le scale per raggiungere le segrete.

Parlò con lo scheletro appeso al pilastro fra il sarcofago e le scale, ma quando lo toccò cadde un osso. Ron lo raccolse da terra senza troppi complimenti.

Si diresse al sarcofago con gli spunzoni (insomma, quella che chiamano vergine di ferro) e infilò il bastone in un buco, in corrispondenza di quella che sarebbe l’altezza dell’ombelico di una persona.

Fece leva col bastone e prese la corda che trovò attaccata al coperchio chiuso. Si diresse verso il corridoio salendo le scale dell’ultima porta, quella che si vede a malapena.

Raccolse la lanterna ai piedi della scala. Raggiunse il balcone e su quest’ultimo notò una sporgenza di legno. Provando a legarci la corda, si accorse che era troppo corta: per allungarla, la unì al cordone recuperato nella tenuta Hannover (combinandoli all’interno dell’inventario).

Usò quindi la corda sulla sporgenza ed entrò nelle stanze di una vampira.

Prese in prestito una boccetta di profumo trovata sul tavolino, accanto alla lampada e sotto il ritratto. Prese inoltre, sempre e solo in prestito, il quadretto situato a destra del ritratto. Uscì poi dalla porta.

Prese la prima porta a destra. Qui trovò una vampira grassottella che si abboffava senza sosta. Usò il bisturi con la carne sul tavolo di destra, vicino alla brocca, e ne ricavò una bistecca che entrò automaticamente a far parte dell’inventario.

Prese anche la bottiglia azzurra sulla mensola centrale della scaffalatura, sotto i prosciutti. Sinceramente in quel momento non sapeva che farsene, ma le avrebbe di sicuro trovato un impiego.

Uscì da lì e si diresse subito all’angolo di destra. Spostò il cursore fino a evidenziare il comando “Andare a sala”. Una volta entrato, vide una raffigurazione della Morte con un abito arancione. Evidentemente si trattava di uno dei trofei assegnati agli attori mostri... e al suo interno c’era uno dei pezzi di Frankie.

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Si avvicinò alla base del trofeo e tentò di aprirlo, ma sopraggiunse Dracula volando (e sfidando la legge della gravità, perché con un corpo di quella stazza...). Approfittò dell’occasione per scambiare quattro chiacchiere con lui. Successivamente, andò nella hall e scese in cortile. Raccolse una manciata di paglia e abbassò il ponte levatoio con la ruota somigliante al timone di un’antica nave.

Uscì fuori, raccolse il cammeo brillante e guardò la cartolina che si trovava nell’angolo sinistro del ponte levatoio, vicino al cammeo. Appuntò l’indirizzo dell’Uomo Lupo sull’agenda e andò a fargli visita.

5. AustrAliA: lA cAsA dell’uomo lupo

Al suo arrivo Ron entrò speditamente nel tunnel, in barba al rischio di perdersi. Non ne voleva proprio sapere di salire sul carrello ma al suo ritorno, essendo ormai esausto, lo usò. Tuttavia, si rese conto che avrebbe fatto meglio ad annotarsi la combinazione di leve usata per azionare lo scambio di sinistra, ogni volta che lo usava.

Avrebbe dovuto provare tutte le combinazioni e fare qualcosa in ognuno dei posti in cui queste lo avrebbero portato. Ecco cosa fece dunque:

Dove c’era il gas trovò una pietra accanto a una delle traversine dei binari, sulla destra. La raccolse e usò il palloncino sulla fessura nella roccia per riempirlo di gas. Risalì sul carrello e, una volta tornato all’esterno, dovette modificare il sistema di scambio a sinistra dell’ingresso del tunnel.

Sollevò da terra la traversina fra lampadine e TNT. Usò nuovamente il carrello. Uscì e spostò un’altra volta le leve dello scambio.

Giunto all’ascensore, premette il pulsante del terzo piano. Prese le pinze azzurre per cubetti di ghiaccio, che si trovavano vicino alla poltroncina verde. Premette poi il pulsante di mezzo dell’ascensore e si ritrovò accanto alla jacuzzi dell’Uomo Lupo. Parlò con lui e prese le mutande appese alla ringhiera, all’altezza del viso della rossa. Apprese che l’Uomo Lupo voleva vedere il film “I malefici gemelli Cocteau”. Scese al primo piano. Risalì sul carrello e all’esterno provò un’altra combinazione dello scambio.

Il carrello non si fermò nella sezione della miniera in cui si trovava il trofeo dell’Uomo Lupo, poiché i freni erano danneggiati.

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Vicino al capanno abbandonato, prese il berretto da aviatore dal pilastro in primo piano e la pala appoggiata a quello più a sinistra, per poi tornare sul carrello.

Parlò con le ragazze scout: queste, che si erano accampate dentro la miniera, non ne volevano sapere di dargli il mazzo di carte e, per averlo, dovette offrire loro le mutande dell’Uomo Lupo in cambio.

Rientrò nella miniera e giunse a un corso d’acqua sotterraneo: usò la coppa da punch sulla cascata più alta e risalì sul carrello.

Parlò anche con Kart, il minatore. Diede un’occhiata all’interno della sua cassa e prese un calzino. Ci sbirciò un’altra volta e recuperò una chiave.

Nell’abitazione di Kart, salì le scale e aprì la porta con la chiave. Prese il libro sul divano, lo aprì nell’inventario e scoprì che dentro c’era una lettera. L’aprì per leggerla.

Una volta esaminate tutte le ambientazioni, partì per la Scozia, imboccando la strada a destra della miniera.

6. scoziA: lA dimorA del clAn mcdundee

Ron si arrampicò sul ciglio del dirupo e raccolse l’uovo. All’interno dell’inventario, lo usò col berretto da aviatore e, non appena il pulcino ruppe il guscio, ne raccolse il pezzo caduto per terra.

Si avvicinò al pescatore per parlargli e, al fine di rispondere correttamente alle domande sull’albero genealogico dei McDundee, dovette memorizzare i nomi nell’ordine giusto (si consiglia di annotarli, per poi confrontare il proprio elenco di nomi con quelli visualizzati nella finestra di dialogo per la risposta: il nome corretto sarà quello la cui posizione coincide in entrambi gli elenchi).

Fu interrogato per tre volte ma, avendo sempre risposto correttamente, Ron si guadagnò il diritto di conoscere gli ingredienti del Nessie Boom: una spruzzata di latte, tre dita di grog e mezza bottiglia di whisky scozzese. Si diresse poi a destra, verso l’idrovolante, e selezionò sull’agenda la sua prossima destinazione: gli studi MKO.

Dopo di che, non fece più ritorno in Scozia.

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7. Gli studi mKo

Ron entrò nello studio 1, situato a destra dell’ingresso, e lo fece tante volte che alla fine mandò su tutte le furie chi ci lavorava. Ottenne ciò che voleva, tuttavia: un film gratis.

Senza attendere oltre, lo raccolse e salì le scale a sinistra. Usò le pinze da ghiaccio sulla buca delle lettere vicino alla porta e ne estrasse così un volantino che pubblicizzava una cura dimagrante.

Senza esitare un secondo di più, attraversò la porta e prese l’ombrello che si trovava nel portaombrelli. Prese in prestito anche la lente, non appena la segretaria l’appoggiò un attimo sul tavolo per riposare. Le parlò e chiese di vedere il signor Hannover.

Conversò un po’ con Otto e fece ritorno nell’ufficio della segretaria. Ben consapevole del suo effetto lassativo, Ron mise una margherita nella macchina del caffè.

Dopo poco, disse alla segretaria che avrebbe voluto parlare ancora ad Hannover, nella speranza che si prendesse un altro cafferino...

Non appena andò in bagno, Ron afferrò il sassofono dalla mensola e si diresse all’ufficio di Taffy. Stando così le cose, uscì sulla strada e risalì in auto per tornare in Svizzera.

Raggiunse il bosco e scoprì di poter raccogliere della resina da uno degli alberi nei pressi della capanna del cieco. Osservò l’albero che si trovava più o meno nel mezzo del sentiero e si assicurò che fosse sufficiente robusto e carico di resina. Usò il foglietto di dimagrimento con la resina dell’albero e ripartì alla volta dell’Australia.

Azionò lo scambio del carrello e tornò a casa dell’Uomo Lupo. Premette il pulsante di mezzo dell’ascensore e disse all’Uomo Lupo di avere il film che gli interessava. Gli fece presente di aver notato un proiettore al piano di sopra e l’Uomo Lupo gli chiese di andare a prepararlo. Quando l’Uomo Lupo si mise a vedere il film, Ron scese al piano inferiore e prese una boccetta di lozione per capelli dai ripiani vicino alla jacuzzi, oltre allo specchio appeso alla parete. La prossima tappa sarebbe stata la Transilvania.

8. di nuOvO in Svizzera

Raggiunse il bosco e scoprì di poter raccogliere della resina da uno degli alberi nei pressi della capanna del cieco. Osservò l’albero che si trovava più o meno nel mezzo del sentiero e si assicurò che fosse sufficiente robusto e carico di resina. Usò il foglietto di dimagrimento con la resina dell’albero e ripartì alla volta dell’Australia.

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9. auStralia

Azionò lo scambio del carrello e tornò a casa dell’Uomo Lupo. Premette il pulsante di mezzo dell’ascensore e disse all’Uomo Lupo di avere il film che gli interessava. Gli fece presente di aver notato un proiettore al piano di sopra e l’Uomo Lupo gli chiese di andare a prepararlo. Quando l’Uomo Lupo si mise a vedere il film, Ron scese al piano inferiore e prese una boccetta di lozione per capelli dai ripiani vicino alla jacuzzi, oltre allo specchio appeso alla parete. La prossima tappa sarebbe stata la Transilvania.

10. SecOnda viSita in tranSilvania

Ron entrò nel castello e salì al piano di sopra. Attraversò la porta situata proprio sopra le scale. Parlò con la vampira e si arrischiò a giocare una partita di strip-poker.

Quando perse, posizionò lo specchio sul gancio che sosteneva il piccolo quadro. Sfidò poi la vampira a un’altra partita e finalmente vinse. Una volta lasciata la camera, entrò nella seconda porta a destra. Nella stanza con l’organo, usò il cammeo sullo strumento. Dracula arrivò e se ne andò.

Ron si diresse alla sala e provò ad aprire il trofeo, ma Dracula tornò ancora una volta. Appiccicò sulla boccetta di lozione per capelli il foglietto di dimagrimento e lo offrì al conte. Questo buttò via le pastiglie e Ron scese fino al ponte levatoio per recuperarle.

Il portapillole era finito vicino alla cartolina. Lo raccolse e fece ritorno al castello. Entrò nella camera della vampira che stava mangiando, attraverso la prima porta che s’incontra a destra, salendo le scale.

Aprì il portapillole di Dracula nell’inventario e ne estrasse le pastiglie del Dr. Mabus, per poi infilarle nelle borse del cibo della vampira. Rammentò che quelle pillole davano sonnolenza anche al conte... Salì in macchina e si diresse in Egitto.

11. egittO

Senza curarsi dei mercanti, Ron raggiunse l’ingresso della piramide, a sinistra. Prima di entrare prese la rampa di sinistra, dove si trovava la principessa. Parlò con lei e alla fine diede la bistecca alla tigre che la mandò giù senza batter ciglio. Fece ritorno al castello di Dracula per recuperarne un’altra, ma questa volta ci mise dentro la pietra raccolta nella miniera, e tornò in Egitto per darla in pasto alla tigre. Nel tentativo di masticarla questa perdette un dente. Ron lo prese: era vicino alla ruota della sdraio.

12 SOLUziOni COMPLETA SOLUziOni COMPLETA

In seguito tornò all’ingresso della piramide e tirò l’anello appeso alla corda per suonare. Parlò con la Mummia e annotò (vista la sua memoria corta) le indicazioni che questa gli diede su come riportare sua moglie nel regno dei morti. Una volta terminato, domandò alla Mummia di mostrargli il trofeo. Lasciò la piramide e andò al mercato per vendere la camicia da notte della vampira al commerciante più basso.

Gli offrì pure il calzino rammendato. Col denaro ottenuto, andò dal commerciante più alto e comprò dei semi di fiori del Nilo e una pergamena con un incantesimo per riportare all’Aldilà una persona resuscitata. Si diresse verso la sfinge e tolse un po’ di sabbia dalla zampa anteriore più vicina (usando la pala con la zampa della sfinge).

Mise i semi nel mucchietto di sabbia lasciato a destra, li bagnò con l’acqua raccolta nella coppa da punch e colse il fiore spuntato dalla pianta. Usò il dente di tigre nella fenditura apparsa sulla zampa della sfinge e scese le scale del passaggio. Osservò il murale e gli affiancò il papiro che aveva in inventario: dovette ricomporre i pezzi del murale, affinché mostrasse la stessa figura di uno scarabeo.

Con sua grande sorpresa, appena portò a termine quest’operazione, ne uscì correndo un vero scarabeo dorato, correndo. Nell’inventario usò l’olio trovato nella camera della vampira con la lanterna raccolta da una scala del castello, per poter seguire lo scarabeo nel labirinto. Lo seguì fino a raggiungere una stanza con due colonne e, incoraggiato dalle sue ultime scoperte, entrò in quella attigua.

A quel punto Ron incontrò il terzo gemello, che gli spiegò in cosa consistesse la maledizione: si sarebbe abbattuta solo su chi tornava indietro. Per velocizzare la traduzione del geroglifico, dovette dirgli di sapere già cosa significasse e che, senz’ombra di dubbio, si trattava semplicemente di una bufala.

“Andiamo, Gunther!” gli disse per convincerlo “La potrei ingannare?”. E fu così che lo ingannò! Al povero Gunther cadde un macigno sulla testa, il che non impedì a Ron di prendere il coltello rosso che gli era caduto di mano. Entrò nella stanza ed esaminò con la lente il sarcofago (aperto) della principessa, finché trovò un capello.

Quindi, mosse il bastone fra le mani della figura sul sarcofago che Gunther stava studiando e si alzò una colonna, trasportandolo all’altare di Karnak. Qui usò la pergamena e accaddero cose sorprendenti: la principessa dimagrì... a livelli inaspettati.

Era il momento di andare a trovare la Mummia. Ron raccolse il bastone di Ra e lo usò nella stanza. Aprì la base del trofeo e prese le gambe di Frankie. Uscì fuori e prese in prestito gli occhiali da sole e il cappello della principessa sulla sdraio in piscina. Tornò al mercato, verso destra, e saltò sull’aereo per volare in Australia.

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12. il viaggiO di ritOrnO

Andò a casa dell’Uomo Lupo, al terzo piano. Doveva preparare un Nessie Boom nello shaker: con la leva di sinistra si cambiava bibita, con quella destra la si versava nella coppa.

Trovò latte, grog e whisky e premette una volta su ognuno. In breve tempo, ne ricavò un Nessie Boom.

Usò il portapillole a forma di bara con la coppa contenente il Nessie Boom nello shaker. Andò dal vecchio minatore e sostituì la sua bacchetta per la ricerca di diamanti con quella per l’oro. Il vecchio si mise a picconare come un ossesso. Ron unì la calamita al portapillole di Dracula nell’inventario e il tutto al piccone del vecchio mentre questo stava riposando, poi... si allontanò con nonchalance!

Dopo l’esplosione, tornò a prendere il diamante al vecchio. Successivamente, s’infilò nella breccia aperta dall’esplosione e raggiunse il punto in cui si trovava il trofeo dell’Uomo Lupo. Ne aprì la base e recuperò il secondo pezzo di Frankie.

Fece ritorno al carrello, sempre attraverso il buco, e da lì si diresse ancora in Transilvania.

Una volta entrato nel castello, andò nella camera della vampira grassa e, nell’inventario, aprì il coltellino multiuso fino a individuare il coltello. Lo usò quindi sul legno, per creare un paletto e usò quest’ultimo sulla vampira, raccogliendo poi una caramella gommosa caduta vicino al tavolo. Prese la bara della vampira per sostituirla a quella del conte e riutilizzò il cammeo con l’organo, per convocare Dracula.

Riuscì così a recuperare anche l’ultima parte di Frankie, quella custodita nel salone di Dracula.

Era giunto il momento di ricomporlo e per farlo Ron sarebbe dovuto tornare in Svizzera...

Ma prima fece rotta verso la tenuta Hannover: solo lì era possibile riempire la boccetta di profumo con la bava del Dr. Mosca!

13. di nuOvO a caSa di dracula

Una volta entrato nel castello, andò nella camera della vampira grassa e, nell’inventario, aprì il coltellino multiuso fino a individuare il coltello. Lo usò quindi sul legno, per creare un paletto e usò quest’ultimo sulla vampira, raccogliendo poi una caramella gommosa caduta vicino al tavolo. Prese la bara della vampira per sostituirla a quella del conte e riutilizzò il cammeo con l’organo, per convocare Dracula.

Riuscì così a recuperare anche l’ultima parte di Frankie, quella custodita nel salone di Dracula.

Era giunto il momento di ricomporlo e per farlo Ron sarebbe dovuto tornare in Svizzera...

Ma prima fece rotta verso la tenuta Hannover: solo lì era possibile riempire la boccetta di profumo con la bava del Dr. Mosca!

14 SOLUziOni COMPLETA SOLUziOni COMPLETA

14. ritorno AllA dimorA di FrAnKenstein

La prima cosa da fare sarebbe stata recuperare il diario di Victor Frankenstein, nella capanna del vecchio cieco: Ron pensò che dandogli il sassofono avrebbe potuto progredire nella sua avventura. Non riuscendo però a far cadere il diario, mise la paglia nel camino affinché bruciasse. Il vecchio spalancò la finestra e il libro cadde fuori. Ron lo raccolse e lo lesse nell’inventario: vi erano descritte scoperte incredibili... e il modo di metterle in pratica!

Serviva un temporale: per provocarlo si recò al mulino e, una volta dentro, prese la scala per il piano superiore. Usò la bava del Dr. Mosca sulla pietra che ostruiva gli ingranaggi del mulino (visibile appena salita la scala).

Tornò in strada e usò l’ombrello con le pale del mulino, anche se a prima vista sembrava trovarsi lontano da questo. Salì sul tetto e vi posizionò l’invenzione del Dr. Mosca per provocare la pioggia.

Tornò a casa di Frankie, quella in mattone rosso, nella zona in cui soleva arrivare in Svizzera. Entrò nella casa e ignorò Igor ai piedi della scala. Si recò in biblioteca, a sinistra. Per entrare nel laboratorio segreto dovette fare quanto segue:

Ordinò per data i diplomi sulla parete, tenendo conto anche della loro posizione. L’ordine cronologico dei diplomi era: 1901, 1902, 1903 e 1904. Quello delle date: 5, 2, 3 e 4.

Sul mappamondo, dovette quindi premere 5 volte il tasto sinistro, 2 quello destro, 3 il sinistro e ancora 4 il destro. Infine, premette il pulsante rosso e la porta del laboratorio si aprì.

Si avvicinò al tavolo e aprì il cassetto. Prese ago e filo da chirurgo e li usò con i pezzi di Frankie nell’inventario. Si diresse a sinistra della sala, verso il contenitore, e usò l’osso dello scheletro per il calcio, la caramella gommosa per il glucosio, la fetta di limone per l’acido citrico, il guscio d’uovo per il liquido amniotico e la siringa per il sangue di un essere vivente. Mise tutto nel contenitore della macchina e azionò il comando a distanza dell’invenzione del Dr. Mosca per scatenare una tempesta. Ma mancava ancora qualcosa, il cervello di Frankie!

Dovette tornare alla tenuta Hannover. Entrò nel salone e notò una porta aperta a sinistra: era quella della cucina.

Dal momento che il cuoco non lo lasciava entrare nella dispensa, lasciò uscire un po’ di gas dal palloncino (il gas recuperato nella miniera) e fece scappare lo chef a gambe levate. Alla sinistra della porta d’ingresso, trovò l’interruttore della luce della dispensa.

Sulla credenza c’era qualcosa avvolto in uno straccio: era il cervello di Frankie. Tornò di corsa al laboratorio. Cucì il cervello al corpo e usò nuovamente il comando a distanza del Dr. Mosca. Finalmente, Frankie era tornato in vita!

Ron ascoltò attentamente ciò che aveva da dirgli e decise di andare agli studi MKO.

SOLUziOni COMPLETA SOLUziOni COMPLETA 15

15. l’epiloGo

Entrò nello studio di destra e raccolse un barattolo di vernice da terra. Usò il coltellino multiuso (la lima) col filo metallico.

Si diresse all’esterno e quindi all’edificio in fondo: era il museo delle cere. Entrò e, siccome la guardia non lo lasciava passare, fabbricò un grimaldello nell’inventario, con le pinze del coltellino multiuso e il fil di ferro, per poi usarlo sulla porta di sinistra. Una volta sceso nel sotterraneo, esaminò la cella a sinistra.

Non poteva credere ai suoi occhi: era Sue ed era viva! Le diede il coltellino multiuso e il barattolo di vernice. Le chiese se potesse fare qualcosa da lì dentro.

A quel punto, Sue raccolse il poster accanto alla porta, sulla sinistra. Usò il coltellino multiuso come cacciavite per staccare la placca sul pilastro quadrato e usarla per tappare la tana del topo, che si trovava nella parte sinistra della cella.

Usò quindi il barattolo di vernice per dipingerci sopra un finto buco, in modo da trarre in inganno il roditore e acchiapparlo. Diede il topo a Ron, insieme al coltellino multiuso e al poster. Ron pensò quindi al modo di tirare Sue fuori da lì il prima possibile.

Si diresse all’ufficio della segretaria di Otto e le offrì il topo. Credendo che fosse un gattino, lei andò a cercare del latte e intanto Ron ebbe tutto il tempo di prendere e aprire la borsetta gialla appesa all’attaccapanni.

Nell’inventario, cercò di falsificare il pass per il museo delle cere: per farlo, osservò il poster e ritagliò il volto dell’attore con le forbici del coltellino, per poi appiccicarlo sul pass. Di ritorno al museo delle cere, mostrò il nuovo pass alla guardia. A sinistra, verso le scale, incontrò Charlie. Conversò con lui per un po’ e uscì per tornare all’ufficio di Taffy.

Guardò sull’agenda di quest’ultima e annotò il numero di Billy Ford, in modo da chiamarlo per telefono. Uscendo, raccolse il copione. Lo portò a Charlie, che ne fu talmente felice da scordarsi la valigetta. Ron la raccolse e la portò a Sue. “Puoi fare qualcosa con la roba che c’è qui dentro?” le chiese.

Sue aprì la valigetta nell’inventario. Chiamò la guardia via interfono e le chiese di smaltarle le unghie.

Tenendo gli occhi ben aperti, Ron attese che entrasse nella cella, per avvicinarsi indisturbato alla vetrina del giocatore di baseball: usò il diamante per tagliare il cristallo e impossessarsi del guantone. Prese anche la palla e scese nei sotterranei per lanciarla sulla testa della guardia.

16 SOLUziOni COMPLETA

Malauguratamente, vennero scoperti! Con calma e sangue freddo, Ron aspettò che l’Incredibile Uomo Calante uscisse e approfittò del fatto che Otto stesse parlando, per osservare e utilizzare la corda che pendeva dalla colonna...

Ciò che accadde dopo lo sapete già...