6 ottobre 2017 entrata e uscita...
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6 ottobre 2017
entrata e uscita dall’Ospedale
“il triage in PS ed i problemi dell’accesso in ospedale” Dott Nicola Binetti
Pronto Soccorso ed Emerg Territoriale
AUSL Bologna
Recente «Joint Action» europea ALCOVE (Alzheimer Cooperative Valutation in Europe)
sulle policy per le demenze.
Il progetto ha coinvolto 30 partner provenienti da 19 Paesi, inclusa l'Italia che ha
coordinato l'area di epidemiologia.
Le raccomandazioni conclusive indirizzate su quattro aree specifiche:
• l'epidemiologia,
• la diagnosi,
• i sistemi di supporto alla gestione dei sintomi psicologici e comportamentali (BPSD)
• gli aspetti etici (diritti, autonomia, dignità).
I dati:
World Alzheimer Report 2015; The Global Impact of Dementia
An analysis of prevalence, incidence, cost and trends
Rapporto OMS e ADI:
una priorita‘ mondiale di salute pubblica:
«nel 2010 35,6 milioni di persone risultavano affette da demenza con stima di aumento
del doppio nel 2030, il triplo nel 2050, con ogni anno 7,7 milioni di nuovi casi (1 ogni 4
secondi) e una sopravvivenza media dopo la diagnosi di 4-8-anni.
La stima dei costi è di 604 mld di dollari/anno con incremento progressivo e continua
sfida per i sistemi sanitari.
La denominazione condivisa che appare recepire con maggiore chiarezza le diverse
istanze è «Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD)»
Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza delle demenze è l'età.
L'impatto del fenomeno si prefigura di dimensioni allarmanti, uno dei
problemi più rilevanti in termini di sanità pubblica.
…il sesso femminile rappresenta un importante fattore di rischio per l'insorgenza della
demenza di Alzheimer, la forma più frequente di tutte le demenze (circa il 60%)
http://www.tuttitalia.it/statistiche/
L'Italia e' uno dei Paesi al mondo con la più alta percentuale di persone anziane (età uguale o superiore a 65 anni)
PIRAMIDE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
–SCENARIO MEDIANO E INTERVALLO DI CONFIDENZA AL 90%.
Italia, anni 2016-2065, 1° gennaio, dati in migliaia
Le strutture familiari delle persone con demenzaGenerazioni che si
formano e si incrociano:scelte di vita nel difficile
contesto italiano
Roma, 15-16 settembre 2011
-100 -80 -60 -40 -20 0 20 40 60 80 100
65-69
70-74
75-79
80-84
85+
TotalePersona sola
Coppia
Coppia con figli
Monogenitore
Anziani che vivono confamiglia del figlioAltre famiglie
Uomini Donne
Le donne vivono prevalentemente “sole”
Gli uomini vivono prevalentemente in coppia: la donna caregiver
L’anziano al pronto soccorso
Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza delle demenze è l'età…….
Tra hub & spoke
73 km
25 km
34 km 34 km
40 km
33 km
64 km
60 km
Provincia
48 kmCollina
Montagna
Pianura
Overcrowding (Affollamento); si calcolano 3,4 accessi in PS ogni 10 abitanti
Importanti conseguenze sul paziente e sugli operatori che vi lavorano, che vanno dall’ aumentato rischio di errore al burnout del personale
Il monitoraggio dei Servizi di emergenza e la Carta dei Diritti al Pronto Soccorso
Un tentativo di diagnosi e di cura dei servizi di emergenza sanitaria del Paese: è il senso
dell’operazione congiunta del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e
di SIMEU, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza
IL MONITORAGGIO CIVICO E TECNICO
La rilevazione è stata svolta tra il 16 maggio ed il 30 novembre 2015
Indipendentemente dal codice colore assegnato, ha priorità di accesso allo «spazio»/ambulatorio di PS.
La priorità è limitata da:
• Concomitanza di prestazione di PS in corso
• Concomitanza di accesso di altri pazienti clinicamente instabili con parametri vitali alterati
….indicazioni di minima allo scopo di garantire uniformità ed appropriatezza su tutto il
territorio regionale….
Piano Nazionale demenze approvato nell’ambito dell’Accordo Stato Regioni del 30/10/2014.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 GIUGNO 2016, N. 990
Aggiornamento del progetto regionale demenze (DGR 2581/99) e recepimento
del “Piano Nazionale Demenze”
- predisposizione di luoghi idonei (Admission Room)
- ammissione dei caregiver (parenti/operatori/amici) in tutte le fasi di gestione dell’utente,
Dovrebbe:
• Demenza nota? non nota, ma con un quadro clinico di stato confusionale acuto
(delirium): diagnosi differenziale!
La valutazione comporta, oltre al routine monitoring (PA, FC, SO2, T°, Stato di coscienza,
rilevazione del dolore) l’uso appropriato di strumenti diagnostici (es. 4-AT, CAM) e di
accertamenti laboratoristici e strumentali la cui esecuzione tempestiva facilita la diagnosi e
riduce le complicanze legate ad una inappropriata e prolungata degenza.
….l’uso appropriato di strumenti diagnostici (es. 4-AT, CAM) e di accertamenti laboratoristici e
strumentali la cui esecuzione tempestiva facilita la diagnosi e riduce le complicanze legate ad
una inappropriata e prolungata degenza.
E’ assolutamente indispensabile tenere presente che l’ospedalizzazione non strettamente
necessaria andrebbe evitata,….
Il paziente fragile è, infatti, notoriamente predisposto a sviluppare sindrome da
allettamento, infezioni nosocomiali, episodi di delirium, perdita dei riferimenti e
peggioramento delle facoltà cognitive.
Dimissione dal PS
E’ fondamentale che i Medici di PS siano collegati con i CDCD di riferimento territoriali
(almeno negli orari di funzionamento del servizio, e con le stesse modalità già indicate per
il MMG) in modo
da:
• contattare i CDCD per consulenze telefoniche;
• programmare una prima valutazione in tempi ragionevoli qualora non sia mai stata
formalizzata una diagnosi di demenza; (accesso ad attività tipo DH/DS).
Il medico di PS esclude patologie “mediche” acute e , come si fa per altre condizioni,
effettua una dimissione protetta affidando l’utente ad un DH/DS secondo un calendario
dedicato al PS :
il paziente deve essere non grave, con buon supporto familiare e l’accesso al DH/DS deve
essere rapidissimo.
• riaffidare il paziente con disturbi del comportamento al CDCD per una presa in carico
globale in integrazione con i servizi territoriali socio-assistenziali.
Un collegamento tra PS e rete dei CDCD …..evitare ricoveri impropri di persone che
possono essere riprese in carico e gestite dal territorio.
…..situazioni complesse è opportuna una consulenza congiunta di geriatra e psicologo e
successivamente dell’assistente sociale a garanzia di una presa in carico al domicilio.
? >>> («bed manager estensivo»; percorsi costruiti/condivisi, agende fruibili, invio diretto in urgenza) !!
http://sociale.regione.emilia-romagna.it/anziani/temi/alzheimer-e-demenze-senili/elenco-dei-consultori
Prevenzione, Diagnosi e Trattamento del Delirium nel paziente anziano
Linee di indirizzo intersocietarie
AIP, AcEMC, AGE, EDA, EUGMS, FADOI, SIAARTI, SIGG, SIGOT, SIMEU, SIMI, SITOX, CNI-SPDC,
WSES
• GnerreP, Delirium nell'anziano. Parte II: revisione critica della letteratura. It J Med 2013; 1:13-24.
• Inouye SK, Delirium in elderly people. Lancet 2014;383:911-22.
• Siddiqi N, Interventions for preventing delirium in hospitalised non-ICU patients.
Cochrane Database of Systematic Reviews 2016
Revisione della letteratura:
http://www.psichiatriaoggi.it/wp-content/uploads/2017/07/PsichiatriaOggi_annoXXX_n1_Toscano-Delirio.pdf
Premesse, definizioni e obiettivi
Delirium: sindrome neuropsichiatrica grave, caratterizzata da un deficit acuto e fluttuante
dell’attenzione, in associazione ad altri deficit cognitivie percettivi
•E’ più comune tra gli anziani e tra quanti sono affetti da demenza.
•E’ gravato da numerose complicanze: cadute, lesioni da decubito, elevato rischio
d’istituzionalizzazione aumento della mortalità nel medio-lungo termine.
•Influisce in modo rilevante sullo stato emotivo del paziente, sullo stress del caregiver e del
personale di assistenza.
Principi generali:
1.La definizione e i criteri diagnostici del delirium devono diventare patrimonio diffuso di
tutti gli operatori sanitari.
2.Il termine delirium deve essere utilizzato in modo sistematico, rifuggendo l’uso di termini
generici e aspecifici che favoriscono la banalizzazione dell’argomento e una scarsa diffusione
della cultura sul tema
3.Il termine delirium dovrebbe essere utilizzato come diagnosi clinica presente nella lettera
di dimissione ospedaliera.
4.E’ importante accrescere la consapevolezza tra gli operatori del fatto che il delirium possa
essere associato a condizioni gravi e che comunque rappresenti una esperienza emotiva
rilevante per il paziente.
5.E’ importante accrescere la consapevolezza tra gli operatori delle conseguenze a lungo
termine del delirium.
Diagnosi:
1. Pensare al Delirium
I pazienti anziani o fragili, specie se con fattori di rischio, devono essere valutati per la presenza
di segni o sintomi di delirium al loro arrivo in ospedale. Una rivalutazione ad intervalli regolari,
specie in occasione di nuovi eventi clinici o terapie, deve far parte del piano assistenziale.
2. Padronanza degli strumenti
Gli operatori sanitari che trattano pazienti ad elevato rischio di delirium dovrebbero conoscere
ed utilizzare strumenti di screening quali la scala 4AT.
3. Ricerca delle cause
Alla comparsa dei primi segni o sintomi di delirium è necessario indagarne le possibili cause:
infezione, ipoglicemia, ictus emorragico e ischemico, disidratazione, effetti avversi da farmaci,
assunzione di sostanze psicotrope, sindromi astinenziali, dolore non adeguatamente trattato,
ritenzione acuta di urina, stipsi.
La diagnosi di delirium può mettere in luce un quadro di sepsi che sarebbe altrimenti
misconosciuto.
Come trattare? Team multidisciplinare!
Norme non farmacologiche prevedono:
– Riduzione del rumore.
– Riduzione delle luci.
– Avvicinare i familiari (il paziente si trova in un ambiente estraneo, la presenza di volti a lui noti potrebbe
aiutarlo a stabilizzarsi).
Approccio T.A.D.A.:
• TOLERATE,
• ANTICIPATE, Anticipare, disinnescando le condizioni che possono peggiorare lo stato di agitazione del paziente.
• DO not AGITATE.
Flaherty, J Am Geriatr Soc. 2011; 59 (Suppl 2): 295-300