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Sommario 1 Introduzione............................................................................. ........................................... 2 2 La struttura dello studio di impatto ambientale e la metodologia per la stima degli impatti ................................................................................. ...................................................... 4 3 Premessa generale................................................................................. ............................. 5 4 Stato di fatto.................................................................................... .................................... 6 5 Il progetto ................................................................................ ............................................ 8 5.1 Linea inerti .................................................................................. ............................................................ 8 5.2 Linea terre e rocce.................................................................................... .............................................. 9 5.3 Dati tecnici di progetto................................................................................. ......................................... 10 6 Impatti dell’attività con l’ambiente............................................................................... .... 13 6.1 Atmosfera ............................................................................... .............................................................. 14 6.2 Rumore e vibrazioni............................................................................... ............................................... 14 6.3 Ambiente idrico................................................................................... .................................................. 15 6.4 Suolo e sottosuolo............................................................................... ................................................. 15 6.5 Flora e vegetazione, Fauna ed Ecosistemi .............................................................................. ............. 16 6.6 Paesaggio................................................................................ ............................................................. 16 6.7 Salute pubblica................................................................................. .................................................... 17 6.8 Tabelle di sintesi degli impatti ................................................................................. .............................. 18 7 Mitigazioni ............................................................................. ............................................ 21 8 Considerazioni conclusive .............................................................................. .................. 23

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Sommario1 Introduzione........................................................................................................................ 22 La struttura dello studio di impatto ambientale e la metodologia per la stima degliimpatti ....................................................................................................................................... 43 Premessa generale.............................................................................................................. 54 Stato di fatto........................................................................................................................ 65 Il progetto ............................................................................................................................ 85.1 Linea inerti .............................................................................................................................................. 85.2 Linea terre e rocce.................................................................................................................................. 95.3 Dati tecnici di progetto.......................................................................................................................... 106 Impatti dell’attività con l’ambiente................................................................................... 136.1 Atmosfera ............................................................................................................................................. 146.2 Rumore e vibrazioni.............................................................................................................................. 146.3 Ambiente idrico..................................................................................................................................... 156.4 Suolo e sottosuolo................................................................................................................................ 156.5 Flora e vegetazione, Fauna ed Ecosistemi ........................................................................................... 166.6 Paesaggio............................................................................................................................................. 166.7 Salute pubblica..................................................................................................................................... 176.8 Tabelle di sintesi degli impatti ............................................................................................................... 187 Mitigazioni ......................................................................................................................... 218 Considerazioni conclusive ................................................................................................ 23

MASTROTTO GIORGIO S.r.l. Via Quintino Sella, Brendola (VI)Progetto impianto di trattamento di rifiuti recuperabilicostituiti da rifiuti inerti e da terraSintesi non tecnica – D.lgs 152/06 e L.R. n.10/99 Pagina 2 di 22

1 IntroduzioneIl presente documento rappresenta la sintesi non tecnica dello Studio di Impatto Ambientale (SIA)redatto per il progetto, denominato Progetto impianto di trattamento di rifiuti recuperabili costituiti darifiuti inerti e da terra con stoccaggio rifiuti recuperabili sito in Via Quintino Sella N. 24, in Comune diBrendola – Provincia di Vicenza.La ditta Mastrotto Giorgio S.r.l. conduce l’attività di recupero e trattamento di rifiuti inerti non pericolosi,scavi e movimento terra, presso la sede operativa di via Quintino Sella n. 24, in Comune di Brendola(VI).Nel proposito di riqualificare ed incrementare la produzione e in relazione alle maggiori potenzialitàassunte dall’impianto la ditta ha predisposto un nuovo progetto di riorganizzazione e razionalizzazionedell’attuale impianto di recupero rifiuti inerti non pericolosi, da gestire in regime ordinario ai sensi dellaL.R. 21 gennaio 2000, n. 3.A tal fine la ditta ha predisposto un progetto per le realizzazione dell’impianto, da gestire in regimeordinario, che interesserà l’attuale lotto di circa 8.000 mq prevedendo inoltre l’accorpamento degliattuali volumi minori in un nuovo fabbricato.L’impianto che si prevede di realizzare avrà una potenzialità massima complessiva di lavorazione erecupero pari a circa 800 ton/giorno, al fine di garantire alla ditta proponente una potenzialità di

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produzione sufficiente a sopperire alle richieste del mercato degli inerti da costruzione dell’area deicomuni circostanti .La Sintesi è redatta in adempimento e alla normativa regionale veneta sulla Valutazione d’ImpattoAmbientale e riassume i contenuti dello Studio di Impatto Ambientale (SIA).Per lo sviluppo del SIA si è fatto riferimento alla L.R. 10/99 e alla normativa nazionale, ed in particolarea quanto previsto dal D.lgs. 152/06, dall’Atto di Indirizzo e Coordinamento - DPR 12.4.96 e dal DPCM27.12.88, che contiene le norme tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale,adattandone l’applicazione alle specifiche caratteristiche del Progetto in esame.Lo Studio è stato articolato nei tre quadri di riferimento previsti:o Programmaticoo Progettualeo AmbientaleL’analisi è stata sviluppata sia per la fase di non intervento, sia per le fasi di cantieramento, fase diesercizio dell’impianto.Secondo quanto disposto dall’allegato A (par. 4.2) della D.G.R. n. 3173 del 10 ottobre 2006 i progettiassoggettati a procedura di VIA comprendono anche la valutazione di incidenza; in tal senso poiché ilprogetto può interferire direttamente o indirettamente con Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zonedi Protezione Speciale (ZPS), lo Studio di Impatto Ambientale è corredato della verifica – fase discreening delle possibili interferenze indotte dal progetto sui siti SIC/ZPS più prossimi e la lorocompatibilità con le finalità conservative degli habitat e delle specie presenti nei siti.Sulla base delle suddette premesse, la presente Sintesi non tecnica, con l’obiettivo di riassumere esintetizzare i contenuti del SIA, si sviluppa nei seguenti argomenti:• illustrazione della struttura del SIA e della metodologia utilizzata per l’analisi e la stima degliimpatti;• descrizione degli elementi caratterizzanti il progetto, con particolare riguardo all’inquadramentogenerale dell’area di interesse e alle caratteristiche salienti del progetto (obiettivi, modalità diattuazione, fasi temporali);• identificazione delle interferenza indotte dal progetto sull’ambiente;• sintesi delle principali conclusioni del SIA con particolare riferimento alla coerenza del progettorispetto alla pianificazione e alla normativa vigenti e agli impatti stimati, evidenziando gli elementidel monitoraggio e le mitigazioni previste.

2 La struttura dello studio di impatto ambientale e la metodologia per la stimadegli impattiLo Studio si è articolato nei tre quadri di riferimento previsti dal D.P.C.M. 27/12/1988:• Quadro di Riferimento Programmatico• Quadro di Riferimento Progettuale• Quadro di Riferimento AmbientaleIl Quadro di Riferimento Programmatico riporta l'analisi delle relazioni esistenti tra il Progetto e i diversistrumenti pianificatori. In tale contesto si pongono in evidenza sia i rapporti di coerenza del Progettocon gli obiettivi perseguiti dagli strumenti suddetti, sia le eventuali interferenze o disarmonie.Tale Quadro di Riferimento non tratta l'aderenza "formale" dell'opera agli strumenti di piano ma vienefinalizzato a verificare la compatibilità delle opere in progetto con le linee strategiche generali dipianificazione del territorio espresse dai disposti amministrativi diversamente competenti e ordinati,

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inoltre richiama il quadro normativo di riferimento in relazione agli ambiti legislativi coinvolti dalProgetto.Il Quadro di Riferimento Progettuale descrive i principali elementi costitutivi dell'intervento. Talielementi fanno riferimento principalmente al processo di ottimizzazione progettuale, ovvero aicondizionamenti e vincoli al progetto, ai motivi delle scelte fatte, alla natura dei servizi offerti.Lo spirito che guida la descrizione è quello di individuare le caratteristiche fondamentali del progetto edi evidenziare gli elementi progettuali potenzialmente interferenti con l'ambiente; viene sviluppata infinel’analisi delle interferenze indotte sull’ambiente dal progetto.Il Quadro di Riferimento Ambientale caratterizza le varie componenti con cui l'opera interferiscesviluppando per ciascuna di esse un adeguato quadro conoscitivo (stato di fatto).A seguito della definizione di indicatori e scale di impatto per le diverse componenti ambientali si èproceduto con la successiva stima degli impatti ed alla definizione di eventuali misure mitigative.

3 Premessa generaleLa ditta Mastrotto Giorgio S.r.l. è iscritta per l’attività di recupero rifiuti inerti non pericolosi in regimesemplificato, e gestisce l’impianto di Via Quintino Sella N. 24, in Comune di Brendola (VI).L’impianto è in esercizio come da Comunicazione Inizio attività di recupero rifiuti con procedurasemplificata a norma del D. Lgs n. 22/97 - Iscrizione Registro Provinciale n. 177 del 13.10.1998,rinnovo del 13.10.2003 (scadenza 13 ottobre 2008) di cui è stata fatta domanda di rinnovo in attesadell’approvazione a regime ordinario.Nel proposito di riqualificare ed incrementare la produzione e in relazione alle maggiori potenzialitàassunte dall’impianto, che può trattare un quantitativo superiore alle 100 ton./giorno, la ditta hapredisposto un nuovo progetto di recupero rifiuti inerti non pericolosi, da gestire in regime ordinario aisensi della L.R. 21 gennaio 2000, n. 3.Il progetto di intervento è assoggettato alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) aisensi della L.R. 26 marzo 1999, n.10, - in quanto la tipologia rientra nell'elenco dell'allegato A1-bis:Impianti di recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi mediante operazioni di cui all’all. C, di cuialle lett. da R2 a R9 d.lgs. n. 22/97, ad esclusione di quelli sottoposti alle procedure semplificate di cuiagli artt. 31 e 33 d.lgs. n. 22/97.Tipologie progettuali Dimensioni UbicazioneAutorità competenteProcedure Allegati alla l.r.Impianti di gestione rifiuti e di depurazioneImpianti di recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi mediante operazioni di cui all’all. C, di cui alle lett. da R2 a R9 d.lgs. n. 2/97, ad esclusione di quelli sottoposti alle procedure semplificate di cui agli artt. 31 e 33 d.lgs. n. 22/97.Capacità superiore a 100 t/giornoTutto il territorio regionaleProvincia artt. 10 e 19bis artt. 11 e 23 A1-bisL’attività di recupero si sviluppa sulla filiera macinazione - vagliatura - separazione granulometrica dimateriali inerti.Vengono analizzati di seguito lo stato di fatto, il progetto e gli impatti dell’attività sull’ambiente.

4 Stato di fattoL’area interessata dal progetto rientra interamente nel territorio amministrativo del Comune di Brendola

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(VI) nel tratto di pianura che separa i Colli Berici dal sistema collinare del Comune di Montebello,attraversato dall’Autostrada A4, dalla linea ferroviaria Venezia-Milano, dalla Strada Regionale N. 11 edalla Strada Provinciale N. 500.L’area è posta all’interno di un contesto territoriale periurbano, immediatamente prospiciente la ZonaIndustriale del Pedocchio, a circa 2 km a Sud-Ovest del centro municipale, in località Pedocchio,all’interno di Z.T.O. E2A “Zona agricola”, così classificata dal P.R.G. vigente del Comune di Brendola.Attualmente l’area di progetto è sede della ditta Mastrotto Giorgio S.r.l. operante nel settore deltrattamento e recupero dei materiali inerti e dei movimenti terra. Nell’impianto quindi da tempo si attuail recupero rifiuti inerti da demolizione, provenienti da scavi e demolizioni della provincia. L’impianto direcupero e trattamento di rifiuti inerti non pericolosi, è regolarmente in esercizio sulla base diprecedenti autorizzazioni in regime semplificato. La potenzialità dell’impianto può trattare, attualmente,un quantitativo inferiore alle 100 ton/giorno.Il contesto territoriale circostante l’area di progetto è prevalentemente agricolo, anche seinframmezzato da insediamenti urbani diffusi (case sparse, contrade) come ormai in gran parte delterritorio periurbano della media pianura vicentina (edificazione diffusa, reti infrastrutturali, agglomeratiabitativi di campagna, aziende agricole, ecc.). A Sud-Est del lotto è presente l’area produttivoindustrialedel Pedocchio.L’area di proprietà della ditta è ben delimitata nel suo perimetro, da recinzione su tutti i latiirregolarmente affiancate a monofilari alberati, composti prevalentemente da Poulus spp. e daChamaechyparis spp., presenti in modo non continuo lungo i lati Ovest, Sud ed Est. Lungo il lato Sud-Ovest il lotto confina con la strada comunale via Quintino Sella.All’interno sono presenti i mezzi operativi per l’attività di scavo, trattamento e recupero inerti (vagli,frantoi, mezzi di cantiere). Gli edifici, tutti a servizio dell’attività, sono attualmente costituiti da baracchein lamiera e da elementi prefabbricati in cemento armato, dislocati nell’area in modo sparso e“disordinato”, creando un organismo edilizio frantumato e poco funzionale all’attività della ditta.Dal punto di vista catastale, l’area è allibrata con i nn. 145-357-412-413 del foglio 11 del N.C.T. delComune di Brendola.Figura 1: Estratto C.T.R. (1:10.000). In evidenza l’area di progetto.Figura 2 – Foto aerea del contesto territoriale dell’area interessata dal progetto. In rosso l’area di progetto(Regione Veneto, 2003).Impianto recupero inerti

5 Il progettoPer quanto riguarda la descrizione di dettaglio delle caratteristiche del centro si rimanda alla RelazioneTecnica di Progetto redatta dall’Ing. Massimiliano Soprana – Studio Tecnico Ambientale.Il progetto prevede la riorganizzazione e la razionalizzazione strutturale dell’attuale sito utilizzato perl’attività di scavi, movimento terra e lavorazioni inerti della ditta Mastrotto Giorgio S.r.l. senza aumentodi superficie occupata. In relazione alle maggiori potenzialità assunte dall’impianto di recupero inertiche in futuro potrà trattare un quantitativo superiore alle 100 ton/giorno, il nuovo progetto di trattamento

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rifiuti inerti non pericolosi prevede l’adozione di una gestione dell’impianto in regime ordinario ai sensidella L.R. 21 gennaio 2000, n. 3.A margine dell’attività di recupero inerti sarà inoltre predisposta un’area di stoccaggio di rifiutirecuperabili quali carta, vetro, ferro, metalli non ferrosi, plastica, legno e cavi riconducibili, comeattività, alle procedure semplificate.L’attività proposta è la continuazione (con integrazione) dell’attività già in essere relativa alla attività digestione rifiuti in regime semplificato ai sensi del DM 5 febbraio 1998.L’impianto di progetto è realizzato in conformità alle prescrizioni previste dal DGR 2966/06 e verrà adinsediarsi in un’area di circa 8.000 mq ricadenti all’interno dei mappali n. 145, 357, 412 e 413 delFoglio 11 del Comune di Brendola, di proprietà del sig. Mastrotto Giorgio. L’intera superficie èattualmente utilizzata per le attività della ditta stessa.L’area adibita all’attività di trattamento e recupero di inerti occuperà una superficie di 7.750 mq, di cui3.400 a disposizione per il deposito degli inerti in ingresso ed il loro successivo trattamento, mentre4.350 mq saranno destinati al passaggio e allo stoccaggio degli inerti trattati.L’impianto si svilupperà su due linee produttive principali, una costituita dalla linea di recupero rifiutiinerti da demolizione (linea A), e l’altra (linea B) costituita dal recupero di terre e rocce da scavo.5.1 Linea inertiL’attività di recupero e di trattamento di rifiuti inerti da demolizione costituirà la linea principale, intermini di volumetria di materiale trattato nell’impianto.Gli inerti in ingresso saranno depositati ad accumulo nell’area specifica e pavimentata in cls.L’attività di recupero consiste nella produzione di aggregato riciclato costituto da inerti frantumatiottenuti a partire da materiali di scarto (rifiuti) e provenienti da operazioni di demolizione di opere edili,utilizzabili per la realizzazione di sottofondi stradali ed edilizi o per l’esecuzione di rilevati stradali. Ilprocesso avviene attraverso una prima fase di frantumazione del materiale grossolano (rifiuto) iningresso e la successiva separazione granulometrica tramite vagliatura del materiale inerte ottenuto.La linea inerti comprende anche il trattamento del conglomerato bituminoso proveniente da scarifichestradali e rimozioni di pavimentazioni stradali. Come sottoprodotti del processo di recupero siottengono inoltre il ferro, che viene separato tramite magneti e materiali leggeri come il legno e laplastica che vengono separati manualmente prima della frantumazione.Complessivamente il processo di recupero fornisce del materiale da frantumazione di diversapezzatura da riciclare in funzione delle esigenze dell’utilizzatore e inoltre del materiale selezionatonaturale, più fine e denominato sottovaglio, costituito principalmente da terra e particelle di sabbia.5.2 Linea terre e rocceAccanto alla linea di recupero inerti da demolizione si intende realizzare anche una linea dedicata alrecupero di terre e rocce provenienti da scavi autorizzati al fine di ricavarne terreno adeguato adessere impiegato per ricomposizioni ambientali.La terra e roccia da scavo in ingresso saranno depositate ad accumulo nell’area specifica epavimentata in cls.Successivamente tale materiale subirà un processo di vagliatura finalizzato alla separazione del

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materiale inerte e della roccia contenuti, che verranno avviati a frantumazione nella linea inerti.Il terreno vagliato invece potrà essere utilizzato per riempimenti e ricomposizioni in siti compatibili conla classificazione del materiale ottenuto.5.3 Dati tecnici di progettoSi riporta nella tabella seguente lo stato fisico, i quantitativi e l’attività prevista di recupero per i duegruppi di materiali da trattare nell’impiantoTabella 1: Quantitativi ed attivitàCodice CERDefinizione e descrizioneStato fisicoQuantitativi in ingresso max per giorno–ton/ggArea a disposizioneQuantitativi max in stoccaggio in tonQuantitativi lavorati in ton/ggQuantitativi max annui in tonAttività previstaVedi lista tab 1Rifiutii per l’ottenimento di inerti per l’industria ediliziasolido 1000 3.000 500 50.000 R517 03 02Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01 -Conglomerato bituminoso solido 10 50 / 500 R 13Vedi lista tab. 2Terre e rocce da scavo tipo A solido 250 500 150 25.000 R5Vedi lista tab. 2Terre e rocce da scavo tipo B solido 250 500 150 25.000 R5/Stoccaggio inerti sottoposti ad accertamento sol / 1000 / / /totali 1.510 5.050 800 100.500L’impianto verrà utilizzato per circa 8-10 h/g per circa 220 giorni all’anno.L’impianto di trattamento di progetto sarà realizzato all’interno di un’area di circa 8.000 mq complessividi cui 3.400 mq utilizzati come area a disposizione dell’attività di recupero inerti e 4.350 mq come areadi passaggio e di stoccaggio dei materiali inerti trattai (prodotto finito).Gli edifici, tutti a servizio dell’attività, sono attualmente costituiti da baracche in lamiera e da elementiprefabbricati in cemento armato e dislocati nell’area in modo sparso e “disordinato”, creando unorganismo edilizio frantumato e poco funzionale.Ciò premesso il progetto prevede l’accorpamento dei volumi minori in un unico corpo di fabbrica daerigersi nelle immediate vicinanze dei fabbricati da mantenere. Il nuovo volume sarà di volumetria paria quella dei fabbricati accorpati.L’ubicazione del nuovo fabbricato consentirà di migliorare l’aspetto ambientale, posto che l’attualedeposito inerti e le lavorazioni connesse risulteranno posizionate sul retro del fabbricato, in zona nonvisibile dalla strada e delimitata in prossimità dei confini da alberi ad alto fusto.Il nuovo edificio avrà pianta rettangolare e sarà destinato parte a deposito macchinari e parte ad ufficie servizi igienici.Al fine di ridurre l’impatto acustico generato dall’attività di progetto, lungo i confini di proprietà, sarannoposizionate apposite pannellature in calcestruzzo con sezione trapezoidale di spessore compreso tra i20 cm(alla base) ed i 15 cm(superiormente) e con un’altezza pari a 2,7 metri da terra ed un ulteriorepannello modulare (posizionamento superiormente a tale pennellatura) in policarbonato alveolare consezione di spessore pari a 4 cm e con un’altezza pari a 1,5 metri, in maniera tale di circondare l’areaaziendale sui quattro lati andando a creare delle “barriere fonoisolanti” di altezza totale pari a 4,2 metri

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da terra ed interposte tra le sorgenti di rumore (rappresentate dagli impianti di frantumazione e divagliatura e dai mezzi operativi in lavoro) e l’ambiente esterno e/o ricettori sensibili.In nessuna delle fasi di produzione è previsto il consumo e/o l’utilizzo di acqua e da nessuna delle fasioperative legate alla produzione si originano acque reflue eccezion fatta per quella di origine meteorica(oggetto di valutazione per lo stoccaggio esterno dei cumuli di materiale inerte lavorato).Nel cantiere quindi possono unicamente originarsi reflui acquosi da dilavamento dei piazzali di originemeteorica, che vengono avviati a vasca di accumulo, previa sedimentazione e disoleatura, qualeriserva per il riutilizzo nell’abbattimento delle polveri durante la lavorazione.L’area, complessivamente, è suddivisa in area a disposizione per i rifiuti con una superficie di 3.400mq completamente impermeabilizzata tramite platea in cls (ove raccogliere tutta l’acqua) e l’area dipassaggio e stoccaggio beni di 4.350 mq (ove raccogliere l’acqua di prima pioggia).La ditta intende inserire una nuova vasca per raccogliere tutta l’acqua piovana che insiste nella nuovaplatea in cls e l’eccesso della platea attuale con una capacità utile maggiore di 600 mc, da utilizzarsipoi come accumulo per le utenze di bagnatura.Oltre al contenimento si prevede uno spurgo di acqua alla fognatura in relazione al possibile accumulonell’acqua in riciclo di sali ed in particolare di solfati e cloruri. Come parametro di confronto, per la fasedi messa a regime, viene valutato un valore pari rispettivamente al 66% dei limiti di accettabilità daverificare poi in sede di esercizio.La proposta prevede di analizzare inizialmente (mensilmente - come parametro di confronto) e quindiperiodicamente (ogni sei mesi) la salinità (conducibilità in fase di prove e quindi anioni) dell’acqua e diprevedere una valvola manuale nel pozzetto posto a valle del depuratore in modo che le acquedepurate siano inviate alla fognatura anzichè alla vasca di raccolta con una portata di 4 mc/h. Questaoperazione sarà programmata in modo da togliere una quantità di acqua fino al raggiungimento deilimiti del 33 % dei limiti di accettabilità.Con l’acqua accumulata si procederà inoltre spruzzatura della viabilità esterna sempre al fine diabbattere le polveri sollevate dal transito dei mezzi nei periodi asciutti. In tal modo si ridurrà l’utilizzo diacqua dell’acquedotto.

6 Impatti dell’attività con l’ambienteE’ importante evidenziare che complessivamente il bilancio ambientale dell’attività risulta positivo inquanto, a partire da un rifiuto classificato inerte non pericoloso, è possibile avere un recupero dimaterie prime secondarie limitando la quantità di materiali da destinare allo smaltimento (discarica).Il Quadro di Riferimento Ambientale dello Studio di Impatto Ambientale del Progetto di impianto di cuitrattasi, caratterizza lo stato di fatto delle seguenti componenti:• Atmosfera;• Rumore e vibrazioni;• Ambiente idrico;• Suolo e sottosuolo;• Flora e vegetazione;

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• Fauna e habitat faunistici;• Ecosistemi;• Paesaggio;• Salute pubblica.

6.1 AtmosferaLe analisi del progetto nelle sue fasi (accantieramento, di esercizio) e l’analisi dell’ipotesi di nonintervento, hanno evidenziato che gli impatti sull’atmosfera per emissione di gas combusti dai mezzi dicantiere e dalle macchine operatrici sono trascurabili (modifica della qualità dell’aria). L’aumento delnumero di automezzi pesanti, per il trasporto di materiale inerte, in entrata e uscita dal sito produttivodetermina, invece, un aumento modesto della presenza di gas combusti (impatto negativo basso).L’analisi ha evidenziato un livello negativo basso per l’impatto relativo alle emissioni di polvere durantele operazioni di movimentazione e trattamento del materiale inerte. Il giudizio è stato espresso in viadel tutto cautelativa valutando il fenomeno in termini assoluti e tenendo conto dell’ubicazionedell’impianto, in un contesto fortemente antropizzato e prospiciente una zona industriale. Va ribaditocomunque che l’entità e la tipologia delle lavorazioni di progetto, sono sostanzialmente compatibili conla destinazione d’uso dell’area. Pertanto in senso stretto, il progetto di riorganizzazione nondeterminerà un peggioramento dell’aria rispetto alla condizione attuale. Contestualmente si è d’altraparte ritenuto opportuno segnalare che le ricadute di particolato sospeso, si manterranno su livellibassi nelle strette vicinanze della sito produttivo e su livelli trascurabili nelle aree circostanti. Va inoltretenuto conto delle misure di mitigazioni previste (installazione di pannellatura prefabbricata lungo ilperimetro di proprietà, messa a dimora di nuove essenze arboree ed arbustive, a potenziamento dellasiepe perimetrale), che contribuisce a bloccare la dispersione delle eventuali particelle aerodisperse.Infine il progetto prevede la continua bagnatura della viabilità interna e dei cumuli di stoccaggio conacqua a mezzo di idranti nebulizzatori fissi che abbatteranno sensibilmente l’emissioni di polveri perdispersione eolica.6.2 Rumore e vibrazioniNell’ipotesi di non intervento la prosecuzione dell’attività di recupero inerti non comporta incremento dimacchine operatrici o di mezzi meccanici rispetto allo stato attuale; non aumenta l’intensità operativadelle apparecchiature. Tuttavia, sulla base delle rilevazioni fonometriche eseguite, attualmente la dittanon rispetterebbe i limiti di rumorosità stabiliti per tali zone nel periodo diurno dalla normativa vigente.Sulla base di tali considerazioni l’impatto sulla componente ambientale è stato valutato di tipo negativomedio.Durante la fase di cantieramento in progetto, il numero di mezzi meccanici impiegati e la durataprevista della rispettiva fase è del tutto secondaria e pertanto si è assunto che in tale fase l’interferenzasul rumore e sulle vibrazioni prodotte dal cantiere e dal traffico veicolare connesso possa esseretrascurata (impatto trascurabile).

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Il progetto prevede l’utilizzo delle attuali macchine operatrici (tre vagli, un frantoio, una pala gommata eoccasionalmente un escavatore).Al fine di ridurre ed abbattere ulteriormente i livelli sonori residui si prevede la realizzazione lungo iconfini di proprietà di una barriera fono isolante di altezza pari a 4,2 m, in grado di attenuare edassorbire parte delle emissioni generate dalle macchine operatrici, al fine di ottemperare i limiti di leggevigenti.La piantumazione di siepe arborea sempreverde ed arbusti esternamente la barriera fonisolanteaumenterà l’isolamento acustico.Si richiama l’efficacia di una periodica manutenzione meccanica degli impianti, mezzi ed attrezzature dilavoro con particolare riferimento ai silenziatori acustici applicati sugli scarichi dei fumi di combustionedei mezzi operativi che verranno utilizzati.Tali soluzioni determineranno un sensibile miglioramento della componente ambientale rispetto allostato attuale: impatto positivo.6.3 Ambiente idricoDurante la fase di esercizio dell’impianto, l’interferenza sull’ambiente idrico dovuta alla modifica dellaqualità delle acque superficiali e sotterranee per presenza di polveri e per potenziali infiltrazioni diinquinanti liquidi nel sottosuolo, è positivo in quanto si assiste ad una diminuzione dei rischi di impattorispetto allo stato attuale; tale giudizio è motivato da un lato dalla scarsissima entità degli inquinanti inesame e dall’altro dalla attivazione della completa impermeabilizzazione del fondo dell’area dilavorazione/trattamento e stoccaggio in entrata che assicura la raccolta e adduzione delle eventualiacque in esubero direttamente ad impianti di controllo e depurazione (disoleatura). Il progetto prevedeinoltre l’allacciamento alla fognatura comunale.L’analisi ha invece evidenziato un livello negativo basso nell’ipotesi di non intervento. L’impiantoattualmente in attività non è infatti dotato delle misure necessarie per garantire la raccolta econtenimento/trattamento delle acque di prima pioggia e il sito produttivo non è allacciato allafognatura comunale. Questi presupposti espongono l’attuale attività di trattamento inerti a potenzialirischi di impatti sul sistema idrico superficiale e sottosuperficiale in concomitanza con eventi meteoriciseppure da ritenere eccezionali.6.4 Suolo e sottosuoloL’impianto di progetto si inserisce all’interno di una sito produttivo esistente. Il forte rimaneggiamento ela risagomatura dei terreni hanno completamente obliterato i segni della morfologia originaria.Il suolo e lo strato attivo di terreno sono pertanto già da tempo inesistenti e la stessa morfologia deiluoghi lo evidenzia.Nell’ipotesi di non intervento, l’analisi ha quindi evidenziato un interferenza negativo bassa per quantoriguarda l’alterazione dello strato produttivo e della permeabilità dei suoli.L’attività di progetto si svolge leggermente al di sotto del piano di campagna, determinando lamancanza dell’orizzonte produttivo e delle funzioni dei suoli. Il progetto e l’ipotesi di non interventoprorogano pertanto la mancanza dell’orizzonte produttivo.Sulla base della Relazione Geologica, redatta dal Dott. Geol. Umberto Pivetta, l’indagine eseguita non

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ha rilevato motivi di ordine geologico, geomorfologico od idrogeologico sfavorevoli alla realizzazionedelle opere di progetto. Inoltre la realizzazione delle opere di progetto non rappresenta, a sua volta, unpotenziale pericolo di instabilità geologica, geomorfologica od idrogeologica dell' area.6.5 Flora e vegetazione, Fauna ed EcosistemiL’area in esame è attualmente caratterizzata da un elevato grado di antropizzazione, trovandosiall’interno di un’area produttiva, utilizzata per il trattamento degli inerti. Al suo interno sono presentiimmobili, piazzali di lavorazione, rumore e fenomeni di emissioni in atmosfera delle macchineoperatrici. L’area risulta inoltre interamente recintata da pannellature in cls.Tali condizioni precludono la possibilità di ospitare specie od habitat di specie di particolare pregio ointeresse all’interno dell’area di progetto, e tali condizioni perdurerebbero comunque nel caso di nonintervento.Nell’ipotesi di progetto, nella fase di cantieramento e nella fase di esercizio tali condizioni di elevatogrado di antropizzazione non muteranno, prorogando le condizioni di inospitabilità per specie edhabitat di specie. In ogni modo l’indagine ha evidenziato una bassa probabilità di generare impattiall’esterno del sito produttivo, nei confronti delle componenti flora, fauna ed ecosistemi (impattonegativo basso), in quanto gli effetti indotti dall’attività di trattamento inerti si esauriranno all’internodell’area produttiva.6.6 PaesaggioI possibili impatti paesaggistici potranno verificarsi prevalentemente nel lato Sud (accesso da viaQuintino Sella) dell’area di progetto, in quanto, nelle altre direzioni, il sito risulta nascosto da altri edificio mascherato; inoltre non sono presenti punti noti di percezione visiva.Le interferenze indotte sul paesaggio dall’attività di recupero inerti, relativamente alla componentevisiva e alla frammentazione, sono state giudicate da negative medie (ipotesi di non intervento) anegative basse (fase di accantieramento e di esercizio).L’attività di recupero inerti in regime ordinario non introdurrà nuovi elementi detrattori del paesaggio oelementi estranei al paesaggio locale, in quanto l’attività utilizzerà il sito e le strutture esistenti.Nell’ipotesi di non intervento la prosecuzione della dell’attività di recupero inerti, comporterà una seriedi interferenze sul paesaggio. Dal punto di vista visivo, il sito è attualmente solo in parte mitigato dallesiepi presenti, che mancano su buoni tratti del perimetro.Sintesi non tecnica – D.lgs 152/06 e L.R. n.10/99 Pagina 16 di 22Nell’ipotesi di intervento, l’impatto visivo sarà contenuto dal potenziamento della siepe arboreoarbustivaperimetrale, posta lungo i confini di proprietà. L’attività avviene sullo stesso sito e con lestrutture già presenti, in un contesto territoriale già caratterizzato da antropizzazione e dalla presenzadi elementi detrattori (strada comunale, edificazione sparsa, vicinanza con la zona industriale delPedocchio).6.7 Salute pubblicaPer quanto concerne gli impatti sulla componente salute pubblica, sono stati valutati, in questospecifico contesto, fattori di disturbo o fastidio alla popolazione, non necessariamente conconseguenze sulla salute umana. In tal senso sono stati considerati gli effetti sulla salute pubblica delle

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polveri e rumori generati dai mezzi che operano nell’area, dalla produzione di rifiuti pericolosi e dallagenerazione di traffico indotto.Interferenze si registrano nell’ipotesi di non intervento, nella fase di cantieramento e in quella diesercizio; detti impatti sulla salute pubblica sono stati valutati trascurabili o di tipo negativo basso inconsiderazione di una serie di fattori che sono già stati descritti nei capitoli precedenti: limitata entitàdei fenomeni perturbativi (qualità dell’aria, rumore e vibrazioni) e l’assenza di rifiuti classificati comepericolosi per la salute pubblica.Per quanto riguarda l’incremento di traffico veicolare, l’impatto è stato giudicato negativo basso inseguito all’aumento del flusso di automezzi pesanti all’interno della rete viaria locale.6.8 Tabelle di sintesi degli impattiDai valori riepilogativi evidenziati nella tabella si può notare che la fase maggiormente impattantedell’opera è rappresentata dall’ipotesi di non intervento, ossia dall’ipotesi di non realizzare il nuovoimpianto di recupero inerti.Dalla fase di esercizio derivano forme impattanti di minore intensità in quanto agiscono positivamentetutte le forme di adeguamento dell’impianto, l’impermeabilizzazione del fondo che impediscedispersione idrica, la raccolte delle acque dal piazzale scoperto e le mitigazioni visive erette sulperimetro dell’area.In linea generale, le componenti maggiormente soggette ad azioni perturbatrici sono il paesaggio, ilsuolo e sottosuolo e l’ambiente idrico, mentre vanno di pari passo le componenti flora, fauna edecosistemi. I valori non elevati del sistema flora, fauna ed ecosistemi sono dovuti principalmente allascarsa naturalità dell’area, alla sua limitata estensione e all’assenza di specie botaniche e faunistichedi pregio.Vengono di seguito riportati i risultati della stima degli impatti per le componenti ambientali atmosfera,ambiente idrico, suolo e sottosuolo, rumore, salute pubblica, traffico e paesaggio.

Tabella 2: IPOTESI DI NON INTERVENTO: matrice di sintesi degli impattiComponente Interferenza ImpattoModifica della qualità dell’aria per emissione di polveri durante le fasi produttiveNegativo bassoAtmosferaModifica della qualità dell’aria per emissioni gas combusti e polveri dai mezzi operativiTrascurabileRumore e vibrazioniEffetti indotti sull’ambiente dall’emissione di rumore dalle macchine operatriciNegativo medioModifica della qualità delle acque dei fiumi e canali limitrofi per aumentodella concentrazione di inquinanti polverulenti.TrascurabileAmbiente idricoModifica della qualità delle acque della falda sotterranea per aumento della concentrazione di inquinanti.Negativo medioUtilizzo di risorse naturali Negativo medioSuolo e sottosuoloVariazione nella circolazione idrica sotterranea Negativo bassoFlora e vegetazionePerdita temporanea di habitat, effetti sulla vegetazione per alterazione della componente pedologicaNegativo basso

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Fauna e habitat faunisticiVariazione della copertura vegetale dei siti e aumento del disturbo indottodall’attività di recuperoNegativo bassoPerdita di habitat per la sola area occupata dal sito di trattamento per modifica temporanea della destinazione d’usoNegativo bassoEcosistemiPerdita di habitat per effetto indiretto per disturbo da rumori e polveri Negativo bassoPresenza di elementi detrattori Negativo medioPaesaggioAlterazione delle componenti tipiche del paesaggio locale Negativo bassoRischi e/o disagi per la popolazione dovuti all’emissione di polveri TrascurabileDisturbo della popolazione per emissione di rumore Negativo bassoRischi e/o disagi per la popolazione dovuti al rischio di dispersione inquinanti pericolosiTrascurabileSalute pubblicaRischi e/o disagi per la popolazione dovuti all’aumento di traffico Trascurabile

Tabella 3: FASE DI ESERCIZIO: matrice di sintesi degli impattiComponente Interferenza ImpattoModifica della qualità dell’aria per emissione di polveri durante le fasi produttiveNegativo bassoAtmosferaModifica della qualità dell’aria per emissioni gas combusti e polveri da mezzi operativiNegativo bassoRumore e vibrazioniEffetti indotti sull’ambiente dall’emissione di rumore dalle macchine operatriciPositivoModifica della qualità delle acque dei fiumi e canali limitrofi per aumento della concentrazione di inquinanti polverulenti.TrascurabileAmbiente idricoModifica della qualità delle acque della falda sotterranea per aumento della concentrazione di inquinanti.PositivoUtilizzo di risorse naturali Negativo medioSuolo e sottosuoloVariazione nella circolazione idrica sotterranea Negativo bassoFlora e vegetazionePerdita temporanea di habitat, effetti sulla vegetazione per alterazione della componente pedologicaNegativo bassoFauna e habitat faunisticiVariazione della copertura vegetale dei siti e aumento del disturbo indotto dall’attività di recuperoNegativo bassoPerdita di habitat per la sola area occupata dal sito di trattamento permodifica temporanea della destinazione d’usoNegativo bassoEcosistemiPerdita di habitat per effetto indiretto per disturbo da rumori e polveri Negativo bassoPresenza di elementi detrattori Negativo bassoPaesaggioAlterazione delle componenti tipiche del paesaggio locale Negativo bassoRischi e/o disagi per la popolazione dovuti all’emissione di polveri TrascurabileDisturbo della popolazione per emissione di rumore TrascurabileRischi e/o disagi per la popolazione dovuti al rischio di dispersione inquinanti pericolosiTrascurabile

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Salute pubblicaRischi e/o disagi per la popolazione dovuti all’aumento di traffico Negativo basso

7 MitigazioniSi riassumono nel presente capitolo le misure di mitigazione che si sono evidenziate di volta in voltanell’analisi degli impatti di ciascuna componente.Il Progetto è stato sviluppato con un’attenzione particolare alla accettabilità e sostenibilità ambientaledell’intervento. In tal senso nelle soluzioni progettuali proposte sono ampiamente comprese lemitigazioni necessarie a garantire sicurezza e riduzione degli impatti sull’ambiente.Le mitigazioni individuate riguardano la interferenze indotte sui fattori ambientali Atmosfera, Rumore ePaesaggio.Più in dettaglio per ciascuna componente interessata da impatti negativi si riassumono nel seguito lemisure mitigative che si sono evidenziate nella trattazione specifica degli impatti. Tali azionicomprendono anche interventi già in corso o realizzati dalla ditta proprietaria.Per le componenti Vegetazione, Flora e Fauna, Ecosistemi, vista la trascurabilità degli impatti nonsono state evidenziate mitigazioni.AtmosferaPer quanto riguarda la produzione di polvere legata alla movimentazione, trattamento del materialeinerte e alla circolazione dei camion si dovrà provvedere, come avviene attualmente, ad una continuabagnatura sia del piazzale che della strada di accesso, mentre per quanto riguarda gli impianti sonostate già prese tutte le misure opportune per ridurre la formazione di polvere attraverso la coperturacon teli e l’installazione di filtri.L’intera area adibita al trattamento e stoccaggio dei rifiuti inerti sarà circondata da una siepe arboreoarbustiva compatta sempreverde, che contribuisce a impedire la dispersione delle particelleaerodisperse.RumoreAl fine di ridurre abbattere ulteriormente i livelli sonori residui Il Progetto prevede la realizzazione lungoi confini di proprietà di una barriera fono isolante di altezza pari a 4,2 m, in grado di attenuare edassorbire parte delle emissioni generate dalle macchine operatrici, al fine di ottemperare i limiti di leggevigenti.La piantumazione di siepe arborea sempreverde ed arbusti esternamente la barriera fonisolanteaumenterà l’isolamento acustico.Si richiama l’efficacia di una periodica manutenzione meccanica degli impianti, mezzi ed attrezzature dilavoro con particolare riferimento ai silenziatori acustici applicati sugli scarichi dei fumi di combustionedei mezzi operativi che verranno utilizzati.PaesaggioIl Progetto prevede il potenziamento dell’attuale siepe perimetrale, posta lungo il confine dellaproprietà, a distanza regolamentare dal confine, in allineamento con il limite di proprietà, e coprirà tuttoil fronte di percezione visiva (escluso l’ingresso) esposto sulla principale vista panoramica nota (viaQuintino Sella).La siepe per il suo portamento ad altofusto ed arbustivo a chioma persistente fino a terra e per la sua

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fittezza costituirà una densa quinta arborea in grado di occludere gran parte della visuale sull’area diproduzione e stoccaggio.Il nuovo elemento vegetazionale consentirà di migliorare l’attuale percezione visiva occludendo allavisuale gran parte i cumuli di inerti e gli impianti.Inoltre la ricomposizione dei volumi condonati, posti all’interno dell’area di progetto, tramitel’accorpamento in un unico corpo di fabbrica da erigersi nelle immediate vicinanze dei fabbricati damantenere, consentirà di migliorare l’aspetto ambientale, posto che le attività connesse al trattamentodi inerti saranno posizionate su retro del nuovo fabbricato, in zona non visibile da via Quintino Sella edelimitata in prossimità dei confini da alberi di alto fusto.8 Considerazioni conclusiveLo studio di impatto ambientale ha analizzato l’attività di recupero rifiuti inerti non pericolosi, articolatosulla filiera macinazione - vagliatura - separazione granulometrica di materiali inerti costituiti da inertida demolizione e terre e rocce da scavo.L’analisi degli impatti conseguenti l’attuazione del progetto NON ha evidenziano criticità, come si puònotare dall’osservazione delle tabelle di sintesi sopra esposte.In fase di esercizio gli impatti stimati sono in prevalenza trascurabili o di tipo negativo basso,limitatamente all’area interna il sito produttivo di esercizio, soprattutto per quanto concerne leinterferenze generate dalla filiera di lavorazione.Si è tenuto conto che l’attività si svolgerà all’interno di un’area dove già si svolge attività per iltrattamento di inerti in regime semplificato.L’attività è soggetta a specifica normativa ambientale per la corretta gestione dei rifiuti inerti.Nel caso in studio, le maggiori forme di impatto sono dovute alle emissioni in atmosfera di polvere erumore; nei riguardi del paesaggio e dell’ambiente rurale esterno, il SIA ha evidenziato una bassavalenza negativa, che con gli interventi di mitigazione posti in atto nella linea di perimetro (siepearboreo-arbustiva di mascheramento), determina un miglioramento della attuale percezione visivadell’ambito locale già peraltro compromesso da altri fattori detrattivi (area produttiva). Per le emissionidi polveri le analisi hanno evidenziato la ridotta quantità di sostanze polverulenti volatili prodotte.Relativamente agli impatti sulla componente rumore durante la fase di esercizio lo studio ha messo inevidenza un miglioramento rispetto allo stato attuale, a seguito della realizzazione di idoneapannellatura fono-isolante lungo il perimetro di proprietà.Per quanto riguarda le acque di dilavamento delle aree di stoccaggio e dei piazzali di lavorazione, ilprogetto prevede il deposito e trattamento dei rifiuti inerti su fondo impermeabilizzato in cls ed ilriutilizzo delle acque, previa sedimentazione e disoleatura, all’interno dell’impianto per la bagnatura deicumuli di inerti e dei piazzali, con riserva di allontanamento delle acque in esubero nei casi eccezionalidi piogge meteoriche oltre la capacità di accumulo interno.Infine, le interferenze prodotte sulle componenti ambientali così come individuate dal S.I.A. agisconosolo su comparti ambientali di livello locale, contenuti interamente nei limiti territoriali del Comune diBrendola.