6° incontro 15-novembre 2012. Lo spirito di servizio.

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Lo spirito di servizio

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Spesso capiterà anche a casa vostra………

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Oppure in oratorio

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E capitava anche ai tempi di Gesù

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Leggiamo dal Vangelo di Luca al capitolo 10 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta

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Nacque il 26 agosto 1910 a Skopje in una benestante famiglia di genitori albanesi originari del Kosovo: la madre, Drane, era nata aGjakova e il padre, Kolë, a Prizren. All'età di otto anni rimase orfana di padre e la sua famiglia si trovò in gravi difficoltà economiche. A partire dall'età di dieci - quattordici anni partecipò alle attività della parrocchia del Sacro Cuore di Skopje, in particolare quelle del coro, del teatro e dell'aiuto alle persone povere. In quel periodo cominciò a conoscere l'India tramite le lettere di missionari gesuiti attivi nel Bengala. Nel 1928, a diciotto anni, decise di prendere i voti entrando come aspirante nelle Suore di Loreto, un ramo dell'Istituto della Beata Vergine Maria che svolgeva attività missionaria in India. Dopo un primo colloquio a Parigi, venne inizialmente inviata a Dublino, in Irlanda, dove si fermò sei settimane per imparare le prime nozioni di inglese e ricevere il velo di postulante. Nel gennaio 1929 raggiunse l'India dove, dopo una breve sosta a Calcutta, venne inviata nel Darjeeling, alle pendici dell'Himalaya, per completare la sua preparazione. Qui si fermò due anni, studiando le lingue inglese e bengali e insegnando nella scuola annessa al convento. Svolse anche un'attività come aiuto-infermiera che la mise in contatto con la realtà dei malati. Il 24 maggio 1931, prese i voti temporanei, assumendo il nome di Maria Teresa, ispirandosi a Santa Teresa di Lisieux[1].

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Quella notte aprii gli occhi sulla sofferenza e capii a fondo l'essenza della mia vocazione [...] Sentivo che il Signore mi chiedeva di rinunciare alla vita tranquilla all'interno della mia congregazione religiosa per uscire nelle strade a servire i poveri. Era un ordine. Non era un suggerimento, un invito o una proposta [...] »

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Nel 1950, Madre Teresa fondò la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era quella di prendersi cura dei "più poveri dei poveri" e "di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono fuggite da tutti". Le prime aderenti furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabilì come divisa un semplice sari bianco a strisce azzurre, che pare fu scelto da Madre Teresa perché era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio. Lo stile di vita voluto da Madre Teresa, ispirato in parte a san Francesco, prevedeva un'austerità rigorosa, in linea con la condizione di vita dei poveri e con la necessità di preservare gli ideali del nuovo ordine[8]. Nel 1979 ottenne il Premio Nobel per la Pace. Tra le motivazioni, venne indicato il suo impegno per i più poveri tra i poveri e il suo rispetto per il valore e la dignità di ogni singola persona[14].Madre Teresa rifiutò il convenzionale banchetto cerimoniale per i vincitori, e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero: "le ricompense terrene sono importanti solo se utilizzate per aiutare i bisognosi del mondo".

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Nacqueda una famiglia nobile. Nel 1864 perse entrambi i genitori all'età di 6 anni e venne affidato al nonno materno. Nel 1876 entrò all'École Spéciale Militaire de Saint-Cyr. Due anni dopo, alla morte del nonno, ricevette un'ingente eredità che dilapidò in poco tempo. Non si dimostrò uno studente brillante: arrivò ultimo nelle selezioni del proprio corso. Nel 1880 si trasferì in Africa, in Algeria. Si distinse per le sue buone qualità di soldato, ma lasciò l'esercito per dedicarsi a spedizioni geografiche in Marocco avendo come guida Mardochée Aby Serour e studiò l'arabo e l'ebraico. Nel 1885, ricevette la medaglia d'oro dalla Società Francese di Geografia per il viaggio di esplorazione del Marocco. L'anno successivo ritornò inFrancia. Pur essendo stato battezzato, Charles non aveva mai vissuto una vera e propria vita di fede, ma tornato in patria sentì il bisogno di conoscere meglio la religione cattolica. Iniziò, così, un cammino spirituale che, agli inizi del 1889, lo portò in Palestina, a Nazaret. Rimase affascinato da quella realtà e comprese di essere chiamato a vivere come "viveva la Santa Famiglia di Nazaret". Nel 1890 entrò nell’ordine "Notre Dame des Neiges" in Francia, dopo sei mesi però si ritirò in Siria, ad Akbes. Redasse, in questo periodo, un primo progetto di congregazione religiosa e chiese di essere dispensato dai voti. Nell'ottobre del 1896 venne mandato a Roma per studiare. Nel 1897 l'abate generale dell’ordine lo lasciò libero di seguire la sua vocazione.Nello stesso anno si recò a Nazaret, dove lavorò come domestico delle monache Clarisse abitando in una capanna del loro giardino. Restò a Nazaret tre anni, visitando anche le zone circostanti come Taybeh, e decise di divenire sacerdote. Tornato in Francia nel 1901, venne ordinato prete a Viviers nell'Ardèche.

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Nel 1901 giunse in Algeria stabilendosi a Beni-Abbés nel deserto del Sahara, ai confini con il Marocco. Iniziò una vita conforme allo "stile di Nazaret", basata sulla preghiera, sul silenzio, sul lavoro manuale e l'assistenza ai poveri. Definì le linee del suo pensiero e gli statuti dei "Piccoli fratelli del Sacro Cuore", congregazione religiosa che non riuscì a fondare.A Beni Abbes fondò un romitorio, dove accolse i poveri della regione e studiò, per agevolare il lavoro dei futuri missionari, la lingua dei Tuareg. Viaggiò nel deserto e tra le città algerine e, a Tamanrasset, fondò un eremo. Si impegnò, inoltre, nella difesa delle popolazioni locali dagli assalti dei predoni.Si recò tre volte in Francia, tra il 1909 ed il 1913, nell'intento di fondare l' "Unione dei fratelli e delle sorelle del Sacro Cuore", associazione di laici per l'evangelizzazione dei popoli.Nel 1916 costruì, intorno all'eremo di Tamanrasset, un fortino per proteggere la popolazione dai predoni. Nello stesso anno, il 1º dicembre, proprio durante un loro assalto, perse la vita.In Francia, l'Associazione dei fratelli e delle sorelle del Sacro Cuore di Gesù, il cui statuto era stato approvato dalle autorità religiose, contava appena quarantanove iscritti.

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E in Italia ?

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Ricerca chi in Italia si è messo a servizio dei più deboli, degli ammalati e dei più poveri

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San FrancescoSant’ AntonioSan Giovanni BoscoSan Luigi OrioneSan Giuseppe CottolengoSan Luigi Guanella