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    '.

    t

    t- ..'

    .'

    g

    La

    maggior

    parte

    dei segnali a effetto

    analgesi-

    co

    deriva dalla corrente monodirezionale:

    fanno

    eccezione

    le correnti interferenziali

    che,

    come

    ab-

    biamo

    visto, sono

    bidirezionali.

    Il motivo per

    cui molti

    segnali

    elettrici

    sono in

    grado

    di indurre

    analgesia

    legato

    alla

    complessi-

    t della

    trasmissione

    dello

    stimolo doloroso

    da

    parte

    del tessuto nervoso,

    che si

    basa

    su

    sinapsi

    e

    interconnessioni

    a

    diversa

    soglia

    di depolarizza-

    zione.

    In realt,

    un campo elettrico

    di

    adeguata

    inten-

    sit

    e

    durata

    sempre

    in

    grado

    di

    alterare la

    con-

    ducibilit

    dei

    tessuti nervosi

    e,

    nel

    caso

    specifico,

    quella

    di una fibra

    sensitiva.

    Questo

    spiega perch

    tutte le correnti

    elettriche hanno

    sempre

    un effet-

    to

    analgesico,

    la

    cui entit

    e

    durata

    assai

    diversa

    in relazione

    al

    tipo di

    segnale erogato,

    Le

    correnti utilizzate

    in elettroanalgesia

    sono le

    correnti

    di adinamiche, ).e

    cor renti

    interferenziali,

    l'elettroanalgesia

    a

    modulazione

    di

    frequenza

    e, so-

    prattutto,

    la tecnica

    nota

    come TENS.

    CORRENTI DIADINAMICHE

    Le

    correnti diadinamiche

    rappresentano

    le pri-

    me

    correnti a bassa frequenza utilizzate

    a

    scopo

    analgesico; esse

    hanno

    un

    ruolo

    storico

    importan-

    te,

    ma sono ancora

    molto

    utllizzate

    in

    ambito

    fi-

    sioterapico.

    Questa

    tipologia

    di

    segnale

    di

    facile

    produzione,

    in

    quanto

    tutte

    le

    varianti

    delle dia-

    dinamiche

    vengono

    realizzate

    a

    partire

    dalla cor-

    rente

    alternata

    di

    rete

    a 50

    I{z,

    eliminando

    la

    par-

    te negativa

    del

    segnale;

    si ottiene

    cos

    un

    segnale

    "base"

    semisinusoidale

    monodirezionale

    a

    50

    Hz.

    Le

    correnti diadinamiche

    agiscono

    soprattutto

    in

    funzione dell'iperpol

    arizzazione

    che determi-

    nano

    al

    polo positivo.

    Leffetto

    biologico prevalen-

    te

    quello

    analgesico,

    ma a intensit

    elevata

    com-

    pare

    anche

    quello

    eccitomol.orio.

    Esistono

    vari tipi

    di correnti diadinamiche,

    rea-

    lizzate mediante

    l'inserimento

    di multipli,

    sotto-

    multipli

    e

    pause

    della frequenza

    di

    50

    Hz

    Le correnti di

    base

    sono

    la monofase

    ela

    difuse.

    La

    corrente

    monofase

    (Fig.

    6.1a A),

    deriva

    dal

    E

    LETTROTE

    RAPIA

    ANTALG I

    CA

    O

    ELETTROANALGESIA

    *-f'

    il

    ,"1-'

    raddrizzamento parziale

    di una corrente sinusoi-

    dale;

    presenta

    un

    f-on

    della durata

    di

    10 ms,

    una

    frequenza

    di 50 Hz; ha

    un effetto

    analgesico

    tar-

    divo.

    La

    corrente

    difase

    (Fig.6.14B),

    di frequenza

    100 Hz

    e

    T-on

    di 10 ms,

    deriva dalraddrizzamen-

    to totale

    di

    una corrente

    sinusoidale;

    presenta

    un

    effetto

    analgesico precoce,

    ma di breve

    durata.

    Queste

    correnti

    base

    vengono

    variamente

    mo-

    dulate

    in altri

    tipi

    di correnti

    diadinamichei

    cor-

    to

    periodo,lungo

    periodo,

    sincopata

    (Fig.

    6.15

    A,

    B,

    C).

    Questi

    diversi segnali

    sono stati

    concepiti per

    superare

    il

    problema

    dell'accomodazrone

    delle

    fi-

    bre

    nervose.

    Infatti, il

    segnale

    monodirezionale

    in-

    nalzala

    soglia

    di conduzione

    delle fibre

    nervose

    sensitive;

    tuttavia,

    queste

    si

    adattano

    rapidamente

    a uno stimolo

    costante; le

    correnti diadinamiche

    forniscono

    una

    periodica

    variabilit

    del segnale,

    agendo

    soprattutto sul periodo

    (T).

    Alcuni

    anni

    fa

    gli

    apparecchi venivano regolati

    iri,."

    1

    r

    tig.

    .14 Ar

    B

    -

    0

    Diodinomko

    monofose o

    50

    Hz;

    B)

    Diodinomico

    difo-

    se

    o 100

    |-iz.

    i+

    +i+

    +

    l10ms l10msl

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    2/19

    ELrnnorrnar

    una

    tar-

    un

    o-

    cor-

    A,

    fi-

    in-

    E

    E

    difo-

    Fig.

    .15

    A,4(

    -

    A)

    Corro

    periodo,

    olrernonzo

    di 50

    e 100

    Hz;

    B)

    Lungo

    periodo,

    lo

    monofose

    si olterno

    o

    una difose

    moduloto

    nell'inlensid;

    C)

    Corren.

    fe

    sincopoo.

    Lo

    monofose

    modulato

    do

    pouse

    di

    I

    secondo.

    manualmente,

    attraverso

    la

    selezione

    successiva

    dei diversi

    tipi

    di corrente

    diadinamica;

    nelle

    ap-

    parecchiature

    pi

    recenti,

    invece,

    vi

    una regola-

    zione

    automatica,

    con

    sequenze

    di segnali

    pre-im-

    postate.

    Le

    correnti

    diadinamiche,

    essendo

    monodire-

    zionali,

    possono

    provocare

    effetti

    di

    elettrolisi,

    per

    cui

    non

    opportuno

    stiTizzarle

    in

    presenza

    di

    mezzi

    di

    sintesi

    metallici.

    MODALITA

    DI

    TRA'I-TAMENTO

    CON

    CORRENTI

    DIADINAMICHE

    Lelettrodo

    attivo

    (anodo),

    viene

    posizionato

    sul

    punto

    do[ente,

    mentre

    l'elettrodo

    negativo

    viene

    posto distalmente

    o

    in

    opposizione (Fig.6.16). En-

    trambi

    gli

    elettrodi

    sono

    posizionati

    sulla

    cute

    me-

    diante

    interposizione

    di

    una

    spugna

    inumidita.

    Lintensit

    (mA)

    della

    corrente

    viene

    modulata

    con

    la

    collaborazione

    del paziente;

    f

    intensit

    del

    segnale

    elettrico

    deve

    essere

    sopra

    la

    soglia

    di per-

    cezione,

    ma

    non

    evocare

    disagio.

    Le

    sedute

    sono

    in

    genere

    di

    breve

    durata

    (10-15

    minuti);

    in

    questo

    lasso

    di tempo

    vengono

    som-

    minltrali

    v1:

    tip,i

    di

    segnale.

    Fig.

    .17

    -

    conenriinbrferenzioli.

    -il7

    ----------rF-

    los .____

    Fig.

    .1

    -

    [onenti

    diodincmiche: posizionomeno

    degli

    elefirodi

    in un

    cosc

    di

    gonolgio.

    In

    genere,

    si inizia

    con

    una

    corrente

    difasica,

    meglio

    tollerata

    dal paziente,

    per

    l-2

    minuti,

    segui-

    ta da

    correnti

    a

    breve

    periodo

    e

    a

    lungo

    periodo.

    coRRENTt

    TNTERFERENZIALI

    (Dl

    NEMC)

    Le

    correnti

    interferenziali

    (Fig.

    6.17)

    derivano

    dalla

    sovrapposizione

    di

    due

    correnti

    alternate

    sr-

    nusoidali

    di

    frequenza

    lievemente

    differente

    tra di

    loro,

    attorno

    a

    4000

    Hz.Lo

    sfasamento

    tra le

    due

    correnti

    determina

    la

    formazione,

    nel

    punto

    d,in-

    contro,

    di

    una

    corrente

    a bassa

    frequenza,

    con

    ef-

    fetto

    eccitomotorio

    (10

    Hz)

    sul

    muicolo

    innerva-

    to

    e

    analgesico

    sulle

    fibre

    nocicettive

    (100

    Hzt:

    inoltre,

    vi

    anche,

    sopra

    i

    50

    Hz,

    un

    effetto

    vaso-

    motorio.

    I

    generatori

    pi

    recenti

    erogano

    una cor-

    rente

    di

    bassa

    frequenza

    che

    va

    a

    modulare

    un'al-

    tra

    a

    frequenza

    media.

    Il razionale

    dell'tttlizzo

    di

    una

    corrente

    "base"

    alternata

    di

    frequenza

    media

    (4000

    Hz),

    sta

    nel

    fatto

    che

    le frequenze

    medie

    assicurano

    un'alta

    pe-

    netanza

    cutanea

    e

    una

    buona

    tollerabilit

    da

    pir-

    te del paziente.

    Inoltre,

    le

    correnti

    interferenziaii

    sono

    bidirezionali

    e non

    causano

    lapolarzzazo_

    ne

    dei tessuti

    attraversati.

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    ffi

    remer*

    p15164,=N

    TecNoLoer rN

    MEDKTNA,RhsrLrTATrvA

    Attualmente,

    le correnti

    interferenziali

    sono po-

    co

    ttilizzate; pressoch

    abbandonato

    risulta il lo-

    ro

    lutilizzo

    a

    scopo

    trofico

    (1+10

    Hz)

    e vasomoto-

    rio

    (>50

    Hz),

    mentre

    ancora

    valido il loro im-

    piego

    a scopo analgesico.

    lazione

    analgesica

    awiene

    in

    maniera simile

    al-

    la TENS

    (vedi

    oltre), anche se con effetti meno se-

    lettivi:

    *

    effetto

    Gate

    Control;

    -

    aumentata

    secrezione

    di

    endorfine;

    -

    rimozione

    di

    sostanze algogene,

    secondaria

    al-

    la

    vasodilatazione.

    MODALI

    DI

    TRAT:I-AMENTO

    CON

    CORRENTI INTERFERENZIALI

    Le

    correnti interferenziali

    vengono

    erogate me-

    diante

    quattro

    elettrodi posizionati

    in

    modo

    tale

    che i

    poli positivi

    siano in diagonale

    con

    quelli

    ne-

    gativi.

    I

    campi elettrici

    generati

    devono

    essere

    in-

    crociati

    tra di

    loro

    e centrati sul

    punto

    datrattare

    (Fig.6.18);la

    cute va accuratamente

    detersa.

    L'in-

    tensit

    viene aumentata progressivamente

    fino

    a

    che il paziente

    non

    ar,.verta

    un leggero formicolio.

    ',"

    ll8

    Le

    sedute sono

    quotidiane

    e

    durano

    general-

    mente 10-30

    minuti,

    per

    un

    totale di 10-15

    vol-

    te.

    ELETTROANALGESIA

    A MobuLAZr'N

    iir

    FREouENZA

    Questo

    tipo di terapia

    stata introdotta recen-

    temente

    e

    si

    richiama,

    in

    un

    certo

    modo,

    alle

    cor-

    renti

    interfe

    r

    enziali.

    Il

    presupposto

    della metodica

    si basa

    sulla

    ca-

    pacit

    delle

    correnti

    elettriche

    di

    generare

    effetti

    biologici

    diversi in

    relazione

    alla frequenza:utiliz-

    zafa.

    Secondo la

    classificazione

    di

    Hansjrgens

    (2002),le

    basse frequenze

    (1000

    Hz)

    sono in

    gra-

    do

    di

    generare

    potenziali

    d'azipne,

    con effetti

    ec-

    citomotori.

    Le medie

    frequenze

    (1000-300.000

    Hz)

    invece,

    a

    intensit

    di corrente

    bassa e

    costan-

    te,

    provocano

    effetti

    biostimolanti,

    che aumenta-

    no

    proporzionalmente

    con

    l'incremento

    della fre-

    quenza.

    La

    maggior parte

    delle

    metodiche

    di elettro-

    terapia tradizionale

    non sono quindi

    in grado

    di

    ottenere

    simultaneamente

    entrambi

    gli effet-

    ti: solo

    le

    correnti interferenziali

    possono

    forni-

    re

    gli effetti

    delle medie frequenze in

    prossimi-

    t degli

    elettrodi

    e

    gli effetti

    delle

    basse

    frequen-

    ze

    in

    profondit,

    dove le

    due

    correnti

    sono

    mo-

    dulate.

    I elettr

    o

    an alge

    sia a m o

    dulazion e

    di

    fr

    e

    quenz

    a

    ha

    sviluppato

    ulteriormente

    questo

    concetto, iliz-

    zando

    correnti alternate sinusoidali

    a

    intensira

    co-

    stante,

    con

    modulazione

    automatica

    di

    freqtenza

    da 4400 Hz

    a

    12.300

    Hz, per ottenere

    contempo-

    raneamente

    sia I'effetto

    eccitomotorio

    che quello

    biostimolante.

    Infatti,

    a 4400 Hz I'intensit

    risulta

    essere

    sopra

    la

    soglia

    di

    stimolazione, con

    conseguente

    insor-

    genza

    del

    potenziale

    d'azione stimolante,

    mentre

    a 12.300 Hz l'intensit

    sotto

    la

    soglia,

    con effet-

    to biostimolante

    (Fig.

    6.i9).

    MODALITA

    DI

    TRATTAMEN.TO

    CON LE

    CORRENTI A

    MODUIAZIONE DI FREQUENZA

    I

    programmi

    di trattamento

    sono differenziati

    in

    funzione

    dell'effetto

    biologico desiderato:

    sti-

    molazione,

    analgesia, vasocostrizione,

    ecc.

    Il

    programma

    pi interessante

    e originale risul-

    ta

    essere

    quello definito

    "scan",

    dove

    la

    frequenza

    di erogazione cambia lentamente,

    in

    senso

    "oriz-

    ig.

    .18

    -

    Erogozione o

    "compi

    inaocioi"

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    4/19

    ELEnRorena""r

    YOI-

    cor-

    ca-

    gra-

    ec-

    fre-

    soglia

    di stimolazione

    4400

    12300

    Hz

    Fig.

    .19

    -

    Elettroonolgesio

    o modulozione

    di

    frequenzo;

    effetto

    eccfomo-

    orio

    e biostimolonle

    in

    modolio

    "scon".

    zontale"

    da

    4440

    Hz a

    12.300

    iH:z,

    con

    un'imposta-

    zione

    costante

    dell'intensit,

    in

    modo

    da fornire

    al

    paziente

    una

    sorta

    di stimolazione

    e rilassamento

    successivi.

    Le

    modalit

    d'applicazione

    pi

    comune

    quel-

    la quadripolare,

    ove

    gli

    elettrodi

    sono

    applicati

    a

    un

    determinato

    segmento

    corporeo

    in

    modo

    da

    formare

    un

    campo

    d'azione

    comune,

    come

    gi

    vi-

    sto per

    le

    correnti

    interferenziali.

    Assai

    particola-

    re

    l'applicazione

    sistemica,

    con

    applicazione

    de-

    gi

    elettrodi

    ai palmi

    delle mani

    e dei piedi,

    per

    fa-

    vorire un

    rilassamento

    "total body'] utile

    per

    ulte-

    riori

    approcci

    chinesiterapici.

    Il tempo

    di trattamento

    generalmente

    com-

    preso

    tra 20

    e 30 minuti.

    TENS

    facronimo

    TENS

    significa

    Transcutaneous

    Elec-

    trical

    Nerve

    Stimulation.

    Questa

    tecnica,

    nata

    sul

    finire

    degli

    anni

    '70,

    ha

    rappresentato

    un

    notevole

    salto

    qualitativo

    nel

    campo

    della

    terapia

    antalgica.

    Il

    progetto'TENS"

    si

    infatti

    sviluppato

    con

    I'obiettivo

    di

    eccitare

    selettivamente

    le

    fibre

    di

    grosso

    calibro

    di

    tipo

    A.

    Negli

    anni

    '80,

    I'evoluzione

    dell'elettronica

    ha

    permesso

    di realizzare

    segnali

    aventi queste

    carat-

    teristiche,

    cio impulsi

    di

    durata

    molto

    breve,

    del-

    l'ordine

    del

    microsecondo,

    simili

    alla

    cronassia

    delle fibre

    di

    grosso

    calibro.

    Alla

    base di

    questa

    terapia

    antalgica

    vi

    la

    teo-

    rra

    del

    G11e

    Clntrol.,elaborara

    da Melzack

    e Wall

    negli

    anni'60,

    secondo

    la quale

    le

    fibre

    di

    sr.-.:.i

    calibro

    controllano

    le

    fibre

    di piccolo

    Lalihrrr

    :

    :_.

    modulano

    la

    percezione.

    In

    linea

    di

    principitr.

    s:r-

    molando

    le

    fibre

    di

    grosso

    calibro

    tipo

    Au

    e \p.

    vengono

    inibite

    le

    fibre

    tipo

    AE

    e

    C, deputate

    alh

    nocicezione

    (Fig.

    6.3,

    paragrafo:

    Effetti biologic

    della

    corrente

    elettrica).

    Agendo

    sulla

    durata

    dell'impulso

    di

    una

    corren-

    te polarizzata

    di basso

    voltaggio,

    possibile

    un'at-

    tivazione

    selettiva

    dei potenziali

    di

    depolarizzazio-

    ne

    delle

    fibre

    di

    grosso

    calibro

    di

    tipo

    A

    (Tab.

    6.II

    .

    Tob.

    .ll

    -

    Iipi

    di

    fihre

    nervose

    sensititle,

    loro funzione

    oll,interno

    del

    sistemo

    del

    Gote

    Control

    e depolorizzozione

    in

    funzione

    delio

    duroto

    dell'impulso

    elettrico.

    In

    realt,

    mentre

    assai

    faclle

    realizzare

    stimoli

    attivi

    selettivamente

    sulle

    fibre

    A

    e non

    attivi

    sulle

    fibre

    C,

    pi

    complessa

    risulta

    la realizzazione

    di

    se-

    gnali

    attivi

    all'interno

    del

    gruppo

    delle

    fibre

    A.

    Spes-

    so,

    infatti,

    anche

    stimoli

    di

    breve

    durata

    (5

    +

    100

    ps)

    evocano

    fastidiose

    contrazioni

    muscolari

    per

    I'atti-

    vazione

    dei

    motoneuroni

    presenti

    nella

    zona.

    Come

    si

    pu

    vedere

    dalla

    tabella

    seguente,

    gli

    impulsi

    di

    durata

    maggiore

    di

    150

    ;.rs,

    tipici della

    TENS

    definita

    "endorfinica"

    (vedi

    oltre),

    essendo

    poco

    selettivi,

    vengono

    erogati

    a bassissima

    fre-

    quenza

    per

    ridurre

    al

    minimo

    I'evocazione

    delle

    contrazioni

    muscolari

    parassite.

    Tobellu

    .lll

    -

    Corotteristiche

    tecnkhe

    dello

    TENS

    trodizionole

    e

    dello TtNS

    "endorfinico".

    j

    i

    :i

    li

    :

    ;

    TEilS

    TtPo

    , DURATA,il'tPUtS0

    [sJ

    L-

    dossiro

    30

    +

    150

    [ndorfiniro:

    200

    FREOUINZA

    COilINAAOU

    Hz

    tUSCOtAnl

    l0:]50

    i-"=

    )

    Le

    correnti

    di tipo TENS

    si

    cararterrzr.:

    5.:1t

    folma

    e.alla

    frequenza.

    $

    {

    il9

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    5/19

    ffircaaelaF|s|cA

    i

    Nupyp

    rcNorocr

    w,MrorqNa

    Rragturarvn

    , .tt

    tig.

    .20

    -

    Vori tipi

    di segnole T[NS.

    La forma

    d'onda

    in

    genere

    rettangolare,

    che

    assume

    l'aspetto

    di impulsi

    ultra-brevi, quando

    la

    durata

    del

    tempo

    attivo

    diviene

    estremamente

    pic-

    cola,

    cio

    inferiore

    a

    50

    ps.

    Alcuni

    apparecchi

    ero-

    gano

    un

    segnale

    bifasico

    simmetrico

    oppure

    asim-

    metrico

    (Fig.

    6.20).

    In

    realt,

    quest'ultima

    forma,

    pi

    che

    una

    necessit

    elettrofisiologia,

    appare

    spes-

    so

    essere la

    conseguenza

    delTa

    difficolt

    tecnica

    del

    controllo

    inerziale delf

    impulso,

    quando

    questo

    scende

    dai

    valori positivi

    verso l'isoelettrica.

    La frequenza

    dell'onda

    sempre

    molto

    bassa,

    in

    genere

    compresa

    fta IHz

    e

    150

    Hz. Tuttavia,

    nell'ambito

    di

    questo

    ristretto

    range,

    appare

    mol-

    to utile personalizzare

    il

    trattamento

    in

    funzione

    dell'individuo,

    della patologia

    e

    delle

    indicazioni

    cliniche

    (Zati,1983).

    Orientativamente,

    vengono

    definite bassissime,

    le

    frequenze

    comprese

    tra

    I Hz

    e

    50

    Hz

    e basse,

    quelle

    comprese

    tra

    50

    Hz

    e

    150 Hz. Lintensit

    degli

    impulsi

    compresa

    tra

    0

    mA

    e

    100

    mA.

    TENS.CLASSICA

    La

    TENS

    originale nasce

    con

    impulsi

    della

    du-

    rata

    (t-on)

    dell'ordine di alcuni

    ps

    (30 +

    100

    ps)

    e

    con una

    frequenza

    compresa tra3}Hz

    e

    150 Hz.

    I

    dispositivi di

    elettroterapia analgesica pir

    re-

    centi

    presentano

    la

    possibilit

    di modulare

    la

    fre-

    quenza

    in base

    alla

    responsivit

    del paziente;

    esempi tipici

    sono le modulazioni:

    30

    +

    80

    Hz

    e

    50

    +

    150

    Hz.

    IJazione

    analgesica

    spesso

    sorprendentemen-

    te

    rapida, ma

    di

    durata

    incostante.

    TENS

    ENDOR.FINICA

    Alcuni

    segnali rettangolari,

    monodirezionali,

    con tempo

    attivo di

    200

    ps,

    vengono

    inquadrati

    nella

    metodica TENS

    col nome

    di

    "TENS

    endorfi-

    nica".

    Secondo la

    teoria endorfinica,

    queste

    onde

    di

    bassissima

    frequenza

    (1

    +

    5 }{z)

    stimolano

    le

    fibre

    A

    e

    induconola

    secrezione da

    parte

    dell'ipotala-

    mo

    di

    sostanze

    morfino-mimetiche,

    quali

    encefa-

    line

    ed

    endorfine.

    La TENS

    endorfinica,

    inoltre,

    induce

    sporadi-

    che

    contrazioni

    muscolari

    che

    causano

    un marca-

    to effetto iperemico,

    favorente

    il

    drenaggio

    dei ca-

    taboliti acidi

    e dei

    radicali

    liberi

    accumulati nelle

    zone

    muscolari

    contratte.

    L

    analgesia

    di

    questo

    tipo di

    TENS

    meno

    im-

    mediata di

    quella

    classica,

    ma

    sembra

    pi

    duratu-

    ra nel

    tempo.

    possibile,

    anzi

    consigliabile,

    I'asso

    ciazione

    tra

    la TENS

    tradizionale

    e

    quella

    endorfinica.

    MODALITA

    DI

    TRATTAAAENTO

    CON.TENS

    I

    due elettrodi

    vengono

    posizionati

    sulla cute

    con l'interposizione

    di

    un

    gel

    conduttore,

    oppure

    sono autoadesivi.

    Lelettrodo

    a

    polarit

    negativa

    deve

    essere

    posto

    in

    corrispondenza

    della zona

    origine

    del

    dolore, mentre guello

    positivo

    nella zo-

    na

    di

    irradiazione

    del

    dolore.

    Se

    il

    segnale

    bidi-

    rezionale,

    simmetrico,

    alternato,

    non

    c'

    una po-

    larit definita

    degli

    elettrodi.

    Nelle apparecchiature

    multicanale

    possibile

    uttTizzare

    4

    elettrodi

    che,

    solitamente,

    vengono po-

    sizionati in

    contrapposizione,

    con gli

    elettrodi ne-

    gativi prossimali

    (Fig.

    6.2

    1

    ).

    Lintensit

    deve

    essere regolata

    su base

    sogget-

    tiva

    ed

    eventualmente

    modificata

    nel

    corso della

    seduta,

    per

    evitare fenomeni

    di accomodazione.

    Il

    tempo

    di

    trattamento

    di

    entrambe le TENS,

    classica ed

    endorfinica,

    generalmente

    di

    30

    mi-

    nuti,

    ma

    in

    casi

    particolari

    pu

    essere

    condotto

    per

    tempi

    pi

    lunghi.

    ig.

    6.21

    -

    Posizonomento

    da 4

    elettrodi

    in

    conilapposizione in

    un

    con

    d

    lombolgio.

    --

    "

    1--*'-*

    I

    120

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    6/19

    i

    La

    cadenza

    delle sedute

    quotidiana; I'applica-

    zione pu

    essere

    fatta

    anche

    pi

    volte

    al

    giorno.

    I trattamenti

    prolungati

    sono

    indicati

    soprat-

    tutto

    nei

    pazientr

    con

    dolore di origine

    neoplasti-

    ca;

    in

    questo

    caso,

    al

    fine

    di

    evitare danni

    alla cu-

    te, sono

    necessari

    programmi

    dove

    la

    pausa

    mol-

    to

    piir

    lunga

    del

    tempo

    attivo.

    mulc

    i,.rc

    nr

    .,;,

    ,,

    Le

    correnti

    analgesiche

    sono indicate nel tratta-

    mento

    sintomatico del dolore

    periferico.

    Il loro

    ef-

    fetto

    pertanto

    nullo

    nel dolore centrale

    o

    psico-

    somatico, al

    di l dell'effetto

    placebo

    comune

    a

    tanti altri

    presidi

    terapeutici.

    Le

    correnti

    analgesiche sono

    particolarmente

    efficaci nelle nevralgie

    primitive

    o

    secondarie;

    sono

    anche efficaci

    nella

    gestione

    del dolore che accom-

    pagna

    la maggior

    parte

    dei

    processi

    Jlogistici

    e

    nel-

    l'artrosi. Anche tl, dolore neoplastico,

    sensibile

    al-

    I'uso di correnti

    analgesiche,

    specie alla

    TENS,

    sia

    pure

    con

    gli opportuni

    programmi.

    La

    metodica

    delle

    correnti

    analgesiche

    appare

    essere

    ancora

    in

    evoluzione,

    essendo

    in

    progetta-

    zione

    segnali

    ancora

    pir)

    selettivi.

    CONI,'ROINDICAZIONI

    Le contro

    in

    dicazioni delle correnti analgesiche

    riguardano

    i portatori

    di

    pacemaker,

    la presenza

    di

    lesioni

    cutanee,

    di infezioni,le

    zone

    in

    prossi-

    mit dell'utero

    gravidico

    e

    dei

    glomi

    carotidei.

    Cautela

    richiesta nelle

    zone in

    prossimit

    di

    mezzi

    di

    sintesi.

    rt

    lLl

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    7/19

    ELETTROTERAPIA

    DI

    STIMOI

    ZIONE

    A BASSA

    FREQUENZA

    HBRI ilERV0SE

    Iob.

    .V

    -

    Closificozione

    delle fibre

    muscolori.

    -

    Le

    fibre

    tipo II

    o veloci, hanno

    tempo

    di

    contra-

    zione

    veloce,

    sono raggruppate

    in

    unit

    moto-

    rie

    piccole,

    a

    metabolismo

    anaerobico.

    Esse pre-

    valgono

    nei muscoli

    ad attivit

    dinamica

    o fa-

    sica.

    La

    reattivit

    agli

    stimoli

    elettrici

    appare

    diversa

    nei due

    tipi

    di

    fibre: le

    fibre

    tipo

    I

    sono

    stimolate

    prevalentemente

    da

    impulsi

    a

    bassa

    freqtenza

    (25

    +

    50

    Hz);

    le

    fibre

    di tipo

    II

    sono

    attivate

    soprattut-

    to

    da

    impulsi

    a frequenza pii

    alta

    (70

    +

    100 Hz).

    Unit

    motoria.

    -

    I'unit

    funzionale

    di un mu-

    scolo;

    costituita

    da un motoneurone

    e

    dalle

    fibre

    muscolari

    da

    esso

    innervate,

    tramite

    la placca

    mo-

    trice.

    Le

    unit motorie

    possono

    essere

    di due

    tipi:

    -

    unit

    motorie

    toniche:

    dotate

    di

    motoneuroni

    piccoli,

    a

    elevata

    soglia

    di scarica

    e bassa

    velo-

    cit di

    conduzione,

    che

    innervano

    fibre musco-

    ari

    tipo I;

    -

    unit

    motorie fasiche;

    costituite

    da

    motoneuroni

    grandi,

    a bassa

    soglia ed

    elevata

    velocit

    di

    con-

    duzione,

    che

    innervano

    fibre muscolari

    tipo II.

    ECCITABI

    LITA ELETTRICA

    DELLE

    FIBRE

    MUSCOIARI

    E

    NERVOSE

    Le

    correnti

    elettriche

    di

    stimolazione

    hanno

    co-

    me

    substrato

    biologico

    i

    tessuti

    eccitabili,

    cio

    il

    tessuto

    nervoso

    e il

    tessuto

    muscolare,

    che

    sono in

    stretta

    relazione

    funzionale

    tra loro.

    Fibre

    nervose.

    -

    Si

    possono

    classificare

    in

    base

    alla

    presenza

    o

    meno

    della

    guaina

    mielinica,

    al

    diametro

    e

    alla

    velocit

    di

    conduzione

    (Tb.

    6.IV).

    Fibre

    muscolari.

    -

    Sono

    innervate

    da

    motoneu-

    roni

    diversi

    e

    hanno

    caratteristiche

    differenziate

    per

    quanto

    riguarda

    il

    tipo e la

    velocit

    di contra-

    zione,

    il

    metabolismo

    e la funzione.

    Le

    fibre

    muscolari

    (Tab.

    6.V)

    si classificano

    es-

    senzialmente

    in fibre

    di

    tipo I o lente

    (slow

    twitch

    fibers)

    e fibre

    di tipo,

    veloci

    (fast

    twitch

    fibers).

    -

    Le

    fibre

    tipo

    I,hanno

    tempo

    di

    contrazione

    len-

    to,

    partecipano

    ad

    ampie

    unit

    motorie

    e

    sono

    ricche

    di

    mioglobina

    e mitocondri,

    per

    svilup-

    pare

    un

    metabolismo

    prevalentemente aerobi-

    co.

    Esse prevalgono

    nei muscoli

    a funzione

    po-

    sturale

    o tonica.

    Iob.

    .lV

    -

    0osificozione

    delle

    fibre

    nervose.

    FIBRE IIIUS(OLARI

    Embryonol

    totipotentiol f ibers

    122

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    8/19

    pre-

    \zJ

    I.

    ,

    I

    _l

    I

    I

    I

    i

    I

    i

    l

    I

    i

    I

    -,.1

    I

    INTERAZIONE

    DEGLI

    STIMOLI

    ELETTRIC]

    CON

    I

    TESSUTI

    ECCITABILI

    Le

    diverse

    caratteristiche

    anatomo_fisioloeiche

    delle

    fibre

    nervose

    e

    delle

    fibre

    muscolari

    si

    psso_

    no

    evidenziare

    variando

    la

    durata

    di

    un

    impulso

    elettrico

    elementare,

    quale,

    per

    esempio,

    queil

    ret_

    tangolare

    fornito

    da

    una

    corrente

    monodirezionale.

    Come

    abbiamo

    visto,

    la

    reobase

    e la

    cronoassia

    delle

    fibre

    muscolari

    e

    delle

    fibre

    nervose

    sono

    molto

    diverse,

    in

    quanto

    quest,ultime

    sono

    molto

    pi

    eccitabili

    delle

    fibre

    muscolari

    (Fig.6.22).

    Questa

    diversa

    eccitabilit

    tra

    le

    fibie

    muscola_

    ri

    e

    le

    fibre

    nervose

    pu

    essere

    sfruttata

    in

    senso

    terapeutico.

    .

    Infatti,

    se

    impostiamo

    in

    maniera

    adeguata

    la

    durata

    del

    tempo

    attivo

    dell,impulso

    elettrio,

    pos_

    siamo

    eccitare

    le

    une

    e non

    eccitare

    le

    altre.

    In

    particolare,

    se

    si

    utilizza

    un impulso di

    du_

    rata

    inferiore

    a

    1

    ms,

    non

    si

    eccita

    maila

    fibra

    mu_

    scolare,

    ma

    solo

    la

    fibra

    nervosa

    competente.

    In-

    fatti,

    il

    potenziale

    d'azione

    di

    quest,ultima

    assai

    pi

    rapido

    di

    quello

    della

    fibra

    muscolare

    e

    viene

    attivato

    per

    primo

    (Fig.6.23).

    .

    Questo

    principio

    stato

    utjlizzato

    fin

    dai

    tempi

    dell'uso

    della

    corrente

    neofaradica

    (t_on

    ,l00

    ms; lo

    simolozione

    dei muscoli

    innervoi

    posibile

    con

    t-on

    .

    mo

    solo con

    oho

    inlensitd.

    Fig.

    .28

    -

    Sirolor;;; .ln

    murolo normclmente

    innervoro;

    correne

    rettongolare

    bifosko:

    r-on

    =

    0,'l

    5

    :

    0,35 ms.

    Fig.

    .30

    -

    Stimolozione

    di

    un muscolo

    tofolmene

    c

    t:ii:

    -;--:

    ::::.

    voto,

    ovendo come torget fibre

    denervole.

    Correne

    irirnclt:': ::s,::

    inpul-

    so

    equilibrolo),

    t-on

    =

    50 +

    200

    ms.

    125

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    11/19

    i#

    TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr TrcNoLooe

    lN

    MrorcrNn

    Rnsrlrnnvl

    durre I'eccessiva

    polarizzazione

    della

    cute

    e dun-

    que

    migliorare

    la

    tolleranza

    del

    paziente

    verso

    queste

    correnti

    (Fig.

    6.30).

    MUSCOLI

    PAMIAI.I\/1ENTE

    DEN

    ERVATI

    Quando

    ci

    troviamo

    atrattare

    un muscolo

    nor-

    malmente

    innervato

    o

    totalmente

    denervato, non

    abbiamo problemi

    di scelte terapeutiche.

    I

    dubbi

    possono

    insorgere

    nel caso

    di

    un mu-

    scolo

    parzialmente

    denervato;

    in

    questo

    caso, le

    ipotesi

    di lavoro possono

    essere

    varie,

    in

    relazione

    alle

    condizioni

    cliniche

    in

    cui

    si trova

    il paziente.

    Proponiamo

    tre

    esempi

    (Tab.

    6.VI):

    1

    Se abbiamo

    ragione

    di ritenere

    che

    la

    condizio-

    ne

    di

    deneryazione

    parziale

    sia

    definitiva,

    allora

    pu

    essere

    opportuno

    decidere

    di

    stimolare

    le

    fibre

    innervate per

    ottenere

    la

    cosiddetta

    iper-

    trofia

    compensatoria.Il

    segnale

    pir

    idoneo

    di

    morfologia

    rettangolare

    con un

    tempo

    inferio-

    re

    a

    0,5

    ms, eventualmente

    bifasico,

    se la

    tecno-

    logia

    lo

    contempla.

    2.

    Se

    invece

    si

    ritiene

    che

    il

    muscolo

    parzialmente

    denervato

    possa

    essere

    soggetto

    a

    reinneryazio-

    ne, allora

    plausibile

    stimolare

    selettivamente

    le

    fibre

    denervate,

    con

    una corrente

    triangolare,

    con tempo

    attivo

    compreso

    tra i

    50 ms

    e

    200

    ms.

    3.

    In

    una condizione simile

    alla precedente, cio

    di

    denervazione

    con

    probablle

    r

    einn

    ery azi

    o

    n e, ma

    in

    cui

    si

    preveda

    tnalungafase

    di

    paralisi

    (per

    esempio

    nella lesione

    di un lungo

    tronco nervo-

    so)

    pu

    essere logico

    attuare

    un

    programma

    mi-

    sto, alternando

    i due precedenti

    trattamenti.

    Tob.

    .Vl-

    kempidituottomento

    di muscoli

    porziolmente

    denervoti.

    SCHEMA

    GENERALE

    DI

    TMJTAMENTO

    necessario

    conoscere

    approfonditamente

    il

    se-

    gnale

    elettrico

    che

    si intende

    utilizzare.

    Polarit.

    -

    Se utilizziamo

    una

    corrente

    classica

    monodirezio

    nale, l,

    polo

    negativo

    il polo

    stimolan-

    fe

    per

    eccellenza;

    se

    ci

    troviamo

    invece

    di fronte

    a

    un

    segnale

    bidirezionale,

    I'elettrodo

    allora

    indifferen-

    te,

    in quanto

    a

    polarit

    continuamente

    si alterna.

    Tempo

    attivo.

    -

    Un

    altro

    aspetto

    importante

    la larghezza

    degli impulsi,

    cio il

    tempo

    attivo

    (t-on)

    del

    segnale.

    La

    maggior parte

    delle

    appa-

    recchiature

    di ultima generazione

    in

    grado

    di

    erogare impulsi

    dilarghezza

    molto vicina

    alla

    cro-

    noassia

    dei

    nervi motori

    che

    si vogliono

    trattare.

    Indicativamente,

    il

    tempo

    attivo

    0,15

    +

    0,20 ms

    per

    gli arti

    superiori

    e

    il

    tronco, 0,25

    +

    0,35

    ms

    per

    gli

    arti inferiori

    (muscoli

    normo-innervati).

    Pausa.

    -

    Deve

    esser

    calibrata

    in

    maniera

    tale da

    consentire

    il

    ristoro

    muscolarel

    la pausa

    deve

    es-

    sere

    almeno

    di

    durata

    uguale

    al

    tempo

    attivo;

    tut-

    tavia, il

    rapporto

    1

    :

    1

    pu

    essere

    mantenuto

    solo

    in presenza

    di

    segnali

    di

    durata

    assai

    breve,

    dell'or-

    dine

    di

    0,5

    +

    1 ms

    e

    per

    pochi

    minuti.

    Nei

    segnali

    con

    -on

    pi lungo

    (tOO

    +

    200

    ms),

    il tempo

    attivo

    deve

    essere

    assai minore

    della

    pau-

    sa;

    per

    esempio,

    in

    un rapporto

    di l:3

    o

    1:5.

    Frequenza

    degli

    impulsi.

    -

    In

    base

    a quanto

    detto

    in

    precedenza,

    le

    unit motorie

    fasiche

    ri-

    spondono

    a

    frequenze

    pi

    alte

    (70 +

    100

    lFrz)

    r-

    spetto alle

    unit

    motorie

    toniche

    (25 +

    50

    ltsrz).

    Tempo

    di trattamento.

    -

    La

    durata

    di ciascuna

    seduta

    varia

    da 20

    a 60 minuti,

    per

    un

    totale

    di

    10-

    20

    sedute.

    Preparazione.

    -

    Per quanto

    riguarda

    gli

    aspetti

    pratici di

    una seduta

    di

    elettroterapia

    di

    stimola-

    zione

    opportuno,

    prima

    diiniziare

    il

    trattamen-

    to,

    detergere

    accuratamente

    la

    cute e depilare

    le zo-

    ne

    pi

    ricche

    di

    peli.

    Gli

    elettrodi vanno posti

    sul-

    la

    cute con f interposizione

    di

    gel

    conduttore

    e po-

    sizionati

    agli estremi

    del ventre

    muscolare, paral-

    lelamente

    alle fibre

    muscolari

    (tecnica

    bipolare),

    oppure

    con I'elettrodo

    negativo

    sul punto

    motore

    e

    il positivo

    nelle

    vicinanze

    (tecnica

    monopolare).

    Per

    quanto

    riguarda

    I'atteggiamento

    del musco-

    lo durante

    I'elettrostimolazione,

    la

    stimolazione

    pi

    efficace si

    ottiene con

    il

    muscolo

    in

    contrazio-

    ne isometrica

    e a una lunghezza

    intermedia.

    MODALITA

    DI

    TMf,IAMENTO

    DEI

    MUSCOLI

    NORMO-INNERVATI

    Il

    programma

    di

    stimolazione

    composto

    in

    genere

    da

    tre fasi,

    dove la pi

    importante

    ed

    effi-

    cace la fase

    di lavoro

    (Tab.

    6.VII).

    AMIOTROFIA

    Il

    target

    biologico di

    questo

    trattamento

    sono

    le

    fibre di

    tipo I

    "lente";

    siutilizza

    un segnale

    si-

    mile

    alla cronoassia

    di

    queste

    fibre,

    con frequenza

    126

    Conenti reftongolori

    bifoskhe

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    12/19

    ELrnnorrcARA

    6

    di

    cro-

    ms

    ms

    es-

    tut-

    solo

    ms),

    pau-

    ri-

    ri-

    10-

    e

    zo-

    e

    po-

    in

    effi-

    sono

    si-

    35+45

    4

    35:45

    4

    i

    {

    1

    ;

    x,

    *

    I

    #

    $

    j

    *

    Tob.

    .Vll-

    Schemo

    bose

    per

    un

    progrummo

    dielettro$imolozione

    di muyoli

    normolmente

    innervoti.

    cace

    per

    il

    trofismo

    vero

    e proprio,

    senza

    inc*::t-

    re

    in

    una

    reazione

    dolorosa.

    Successivamente

    si

    passa

    allala

    se

    di

    ltu.r.:,..

    ::,=

    dura

    complessivamente

    20

    +

    30 minuti.

    \ns1.1u.

    erogati

    set di impulsi

    con

    una frequenza

    di

    -j_i

    +

    -:

    l{zper

    pochi

    secondi,

    alternati

    a

    fasi

    di

    rilassamen-

    to

    attivo in

    cui gli

    impulsi

    sono

    emessi

    a

    una e-

    quenza

    molto

    bassa

    (aHz).

    Lo

    scopo

    di

    realizza-

    re

    una

    contrazione

    etanizzante,che

    quella

    piu

    et-

    ficace

    per

    il rinforzo

    muscolare,

    per

    un tempo

    limi-

    tato; infatti,

    la

    contrazio

    ne

    tetanizzante

    nn

    der-e

    essere prolungata

    oltre

    un

    certo

    tempo

    perch

    ri-

    duce

    I'irrorazione

    sanguigna

    della

    fibra

    muscolare.

    Segue

    la

    fase

    di

    rilassamento,

    della

    durata

    di

    qualche

    minuto,

    con

    impulsi

    erogati

    a

    bassissima

    frequenza

    (3

    minuti

    a 3

    Hz),

    durante

    la

    quale

    la

    fi-

    bra

    muscolare

    sollecitata

    viene

    riportata

    gradual-

    mente

    allo

    stato

    di

    riposo.

    RINFOMO

    MUSCOIARE

    Rappresenta

    il

    tipico

    trattamento

    dello

    sporti_

    vo,

    avendo

    come

    target

    principale

    le

    fibre

    di

    tipo

    II. A

    tale

    scopo,

    si ricorre

    a

    segnali

    con

    tempo

    at-

    tivo pi

    lungo

    rispetto

    ai

    precedenti,

    con frequen-

    ze

    tetanizzanti

    per

    le

    fibre

    veloci.

    bene

    ricordare

    che

    lo

    sportivo

    presenta

    una

    notevole

    tolleranza

    alla

    stimolazione

    elettrica:

    sop-

    porta

    intensit

    pi

    elevate

    e tempi

    di trattameno

    pi

    lunghi

    rispetto

    a

    un individuo

    non

    allenato.

    Gli sportivi

    sono

    poi

    psicologicamente

    portati

    a

    sopportare

    alti

    carichi

    di lavoro

    e condizioni

    for-

    temente

    stressanti

    per

    il

    sistema

    muscolo-tendi-

    neo;

    in

    questi

    individui

    ci

    si pu

    dunque

    awici-

    nare

    ai

    limiti

    massimi

    consentiti.

    Il

    programma

    di stimolazione

    presen

    ta

    una

    fa-

    se

    di

    riscaldamento

    di

    durata

    e

    frequenza

    maggio-

    ri

    rispetto

    al programma

    per

    l'amiotrofia

    (4

    mi-

    nuti

    a

    30 Hz).

    tAst

    TIPO

    TEMP0

    (min.)

    Riscoldomenlo

    2:

    l0

    ll

    Lavoro

    20;0

    ill

    Rilossomento

    tl

    Flg.

    .31

    -

    Elettroteropio

    disimolozione

    del murolo

    quodricipite

    femorole.

    tetanizzar'te.

    Si

    ottiene

    cos una

    stimolazione

    effi-

    cace,

    ben

    tollerata

    dal

    paziente

    )

    senza

    ricorrere

    a

    intensit

    particolarmente

    elevate

    (Fig.

    6.31).

    prevista

    tnabreve

    fase

    di

    riscaldamento

    abas-

    sa frequenza

    (2-6

    minuti

    a

    6

    +

    g

    Hz)

    che prepara

    la

    muscolatura

    a

    recepire

    il

    segnale

    elettrico

    effi-

    b.

    .Vlll-

    Esempio

    diprogrommo

    per

    l'omiorofio.

    0,

    5

    +

    0,20

    orti

    sup.

    e ronco

    0,25 +

    0,35

    orti

    inf

    0,1

    5

    +

    0,20

    orti sup.

    e

    ronco

    0,25 +

    0,35

    orti inf.

    0,,

    5

    +

    0,20

    orti sup.

    e tronco

    0,25

    ;0,35

    orti

    inf.

    i

    t2t

    FREOUENZA

    Hz

    TTMPO

    2

    minut

    6',

    B

    "

    8'

    SEGNATE

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    13/19

    Iob.

    .lX

    *

    Esempio

    di

    progrommo

    per

    il rinforzo

    muscolore.

    FASE

    STGNATT

    RTTTAI{GOI.ARE

    t-on

    (ms)

    FRTOUTNZA

    Hz

    TTIUIPO

    I

    Riscoldomeno

    0,25 +

    0,25

    orti sup.

    e tronco

    0,35

    +

    0,40

    ori inf.

    30

    4

    minuti

    tl

    L0v0r0

    0,25 +

    0,25

    orti sup. e ronco

    0,35 +

    0,40

    ori inf.

    /5 :85

    4

    /5

    ;85

    4

    4',

    8' +

    10"

    4',

    "+B"

    l5

    minutiTOTALE

    ill

    Rilossomento

    0,25 +

    0,25

    orti

    sup.

    e tronco

    0,35 +

    0,40

    orti inf.

    3

    4

    minuti

    6

    TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr

    TrcNoLoolr

    tN

    MEDtctNA

    Rnsllrarve

    La

    fase

    di

    lavoro

    si sviluppa

    con

    impulsi

    a fre-

    qtenza

    pi

    elevata,

    seguiti

    da

    fasi

    di riposo

    attivo

    frequenza

    pi

    bassa,

    per

    consentire

    la

    ripresa del

    flusso

    ematico

    (4

    secondi

    a75

    +

    85 Hz,alternati

    a

    4Hzper

    8-10

    secondi).

    Infine,

    si termina

    con

    una

    fase

    di

    rilassamento

    (4

    minuti

    a

    3

    Hz),

    allo

    scopo

    di

    favorire

    la

    rimo-

    zione

    dei

    cataboliti

    tossici.

    TONOLISI

    Questo

    programma

    utile per

    il

    trattamento

    delle

    contratture

    muscolari.

    La

    tonolisi

    impie-

    gata

    in

    ambito

    sportivo,

    ma

    non

    solo,

    in

    quanto

    la

    contrattura

    una

    comune

    alterazione

    del

    to-

    no

    muscolare

    dovuta

    all'accumulo

    di

    cataboli

    tossici

    nei

    muscoli

    sottoposti

    a

    sovraccarico

    fun-

    zionale.

    Il

    trattamento

    prevede

    l'utilizzo

    di

    correnti

    ret-

    tangolari

    monofasiche,

    asimmetriche

    a

    bassissima

    frequenza

    (1

    Hz)

    e

    bassa intensit,

    con

    impulsi

    di

    durata

    da

    0,15

    +

    0,25

    ms

    (Fig.6.32).

    L

    obiettivo

    di

    questo

    programma

    incrementa-

    re

    la

    vascolarizzazione

    muscolare

    facilitando

    il

    wash-out

    dei

    cataboliti

    tossici.

    La

    durata

    del tratta-

    mento

    solitamente

    dell'ordine

    dei

    20

    minuti

    ed

    sempre

    ben

    tollerato

    dal paziente (Tab.

    6.X).

    Tab.

    .X

    -

    hempio

    di

    progrommo

    per

    lo

    tonolisi.

    FAST

    STGNATT

    RETTAI{GOI.ARE

    r-on

    {ns}

    FRTOUENZA

    Hz

    TEfIPO

    unr0

    0, 5

    orti sup.

    0,20

    ronco

    0,25

    ori inf.

    l

    20

    min,-

    MODALITA

    DI

    TRATTAMENTO

    DEI

    MUSCOLI

    PAMIAIJVIENTE

    O

    TOTAI.AENTE

    DENERVATI

    STIMOLAZIONE

    DELLE

    FIBRE

    DENERVATE

    CON

    SEGNALE

    TRIANGOIARE

    Come

    visto

    pi

    sopra,

    possibile

    stimolar;

    ;=-

    lettivamente

    le

    fibre

    muscolari

    denervate

    med_.--,-

    te una

    corrente

    triangolare.

    La

    classica

    corrente

    triangolare

    si

    imposta

    :.

    r

    tempi

    attivi

    compresi

    tra 100

    ms

    e

    300

    ms

    e

    :j_-

    se

    di

    300

    +

    1000

    ms.

    Ricerca

    della pendenza

    ottimale

    del

    segna_to

    -

    La

    "pendenza"

    uno

    degli

    aspetti

    fondamenr-_

    :u

    questo

    segnale;

    pu

    essere

    rappresentata

    dalla

    :..,-_

    centuale

    di crescita

    dell'intensit

    del

    sesnale

    ::-.--

    golare;

    essa

    dipende

    sia

    dalla

    durata

    deiregna'-

    :-

    on),

    che

    dall'intensit

    utilizzata

    (t).

    Alcuni

    apparecchi

    di

    recente

    sviluppo

    so:

    .rl

    grado

    di

    impostare

    la pendenza

    della

    cun'a.

    .-:;-

    verso

    modalit

    manuali

    o semi-automatiche.

    ,

    .-

    ne

    di ottimizzarela

    stimolazione

    di

    queste

    fr:,.

    nr

    rapporto

    alle

    caratteristiche

    del paziente

    c _:

    ,i.

    sua patologia.

    Modalit

    manuale.

    -

    Inizialmente

    si

    in:.

    ,:;il

    manualmente

    sia

    il

    tempo

    (t-on)

    che

    I'inr=:.,

    :,r

    (I)

    dell'impulso;

    in questa

    maniera

    viene

    ie _' r

    :

    Fig.

    .32

    -

    Segnole

    osimmetrico

    compensoto.

    -,

    128

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    14/19

    iu

    I

    lL

    ii"

    rnll

    l

    -r

    .oefficiente

    di

    pendenza,

    che

    sar mantenuto

    :.:

    tutto

    il

    tempo

    di

    trattamento, indipendente-

    :-rnte

    dall'intensit di lavoro

    (Fig.6.33).

    \ titolo

    esemplificativo,

    si

    pu

    fissare

    la durata

    ::--"impulso

    a 100

    ms;

    questo

    T-on

    consente un

    :":nale

    efficace ed

    selettivo per le

    fibre

    denerva-

    :::

    .uccessivamente, si

    imposta

    l'intensit ipoteti-

    --r

    ii lavoro

    (per

    es.: 4 mA);

    in

    questa prima fase

    ,r :

    determinato

    un

    rapporto

    tra il

    tempo attivo

    e

    -:::ensit

    del

    segnale,

    che

    verr

    mantenuto

    co-

    rii::i.

    Si

    ricerca

    poi I'intensit

    effettiva

    di

    tratta-

    ::::-to,

    cio

    quella

    meglio

    tollerata

    dal

    paziente;

    il

    r.

    rr,r-.1r

    dell'apparecchio

    proweder

    a mantene-

    -j

    :.-,stante

    i rapporto

    I/t

    predefinito

    durante

    tut-

    :;

    -

    .rosazione

    dell'elettroterapia.

    \fodalit

    automatica.

    -

    Alcuni

    apparecchi

    : :::troterapia presentano

    un

    software

    di

    ricerca

    u

    ':

    ,-

    :natica della pendenza

    pi

    efficace. La

    ricerca

    ar:

    :

    -

    ratica

    ar,viene in

    questa

    maniera:

    I'apparec-

    -:r-',

    iroqa

    ogni 500

    ms

    un impulso

    di durata pa-

    r

    i

    -.,0

    ms, a

    un'intensit

    crescente

    di step

    di

    |

    "

    -:

    r:r-\.

    Quando

    si

    ottiene la

    contrazione

    otti-

    mrc,=-

    .i memorizzano

    i

    parametri.

    l

    -:ante

    il

    trattamento

    si

    potr

    modificare

    I'in-

    'lhsrri;::

    del segnale;

    tuttavia, l'apparecchio

    manter-

    'r

    : :remoria il coefficiente

    di

    pendenza

    inizial-

    mc:.::

    -inpostato

    e varier

    automaticamente i pa-

    'rirzu:.:::

    n

    t

    tFig.

    6.34).

    tr

    -I.3

    -

    {i

    :

    "+

    monuole di impostozione

    dello

    pendenzo

    dello rurvo

    lll fl{{llff0t]E

    il1:

    :,':':.

    t]

    3|'

    -

    uLrx::i-.

    :r'l

    mctico

    d'impo$ozione dello

    pendenzo

    dello curvo

    ,6$,

    rylpn||l|]|l

    -[.{i]

    tii

    ELrnnorrRqpn

    6

    Entrambe

    le modalit

    si

    propongono

    di indivi-

    duare

    i

    parametri

    pii

    validi

    a

    superare l'accomo-

    dazione delle fibre

    nervose.

    STIMOIAZIONE

    DELLE FIBRE NORMO-

    INNERVATE

    CON SEGNALE

    RETTAN@IARE

    Si utilizzano

    segnali

    rettangolari

    di

    impulso

    compreso tra

    50

    ms

    e

    100

    ms, al fine

    di

    raggiun-

    gere I'ipertrofia

    compensatoria

    delle

    fibre

    musco-

    lari

    innervate

    (Fig.

    6.35).

    Come

    procedura,

    si stabilisce

    come

    primo

    pa-

    rametro

    la

    durata

    dell'impulso

    (per

    es.: 100

    ms).

    Si varia

    poi

    f

    intensit

    fino

    a

    ottenere la

    contrazro-

    ne

    ottimale.

    Negli

    apparecchi

    ove consentito,

    si

    memorizza

    l'intensit

    che viene

    adeguata

    automa-

    ticamente

    al variare

    della

    resistenza

    dei

    tessuti.

    Sono

    consigliate

    pause

    molto

    lunghe,

    fino

    a rea-

    lizzare

    periodi

    (pausa

    +

    tempo

    attivo)

    di

    circa

    1000

    +

    2000 ms.

    Quest'accortezza

    assicura

    al mu-

    scolo

    il

    necessario

    "ristoro"

    elettrofisiologico,

    al fi-

    ne

    di

    rispondere

    sempre

    in

    maniera

    efficace

    al

    successivo

    segnale.

    T-on

    =

    100

    ms

    T:

    1000

    ms

    t

    Fig. .35

    -

    Stimolozione

    delle

    fibre

    innervae medionte segnoli

    rettongolo-

    ri

    con

    r-on di 50-100

    ms.

    CONTROINDICAZIONI

    Tutte

    correnti eccitomotorie presentano

    le

    tipi-

    che

    controindicazioni

    dell'elettroteraoia:

    sono da

    evitare

    nei portatori

    di pacemaker,

    nella

    donna

    gravida nelle

    vicinanze

    del7a zona

    uterina,

    in

    pros-

    simit

    dei

    glomi

    carotidei,

    in

    caso

    di lesioni

    cuta-

    nee, infezioni

    e neoplasie.

    Molta

    cautela

    deve essere risen'ata

    ai pazienti

    affetti

    da

    paralisi

    di nervi misti, perch

    la

    sensibi-

    lit

    cutanea

    spesso

    compromessa

    e sono possi-

    bili

    lesioni

    cutanee anche

    di

    note\.ole

    grat-it.

    La spasticit

    e,

    in

    generale,

    tutte le

    condizioni

    di

    spasmofilia,

    sono le altre

    condizioni in

    cui non

    opportuno,

    n vantaggioso,

    erogare

    segnali elet-

    trici

    stimolanti.

    129

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    15/19

    ELETTROTERAPIA

    Dl

    STIMOT

    \Z|ONE

    CON

    CORRENTI

    A

    MEDIA

    FREQUENZA:

    LE

    CORRENTI

    DI

    KOTZ

    10

    ms

    ti

    per

    una

    serie

    di

    considerazioni:

    innanzitutto,

    le

    correnti

    bidirezionali

    permettono

    di erogare

    all'individuo

    intensit

    di

    corrente

    pi

    elevate

    della

    correnti

    monodirezionali;

    inoltre,

    a

    2500

    Hz

    g\i

    impulsi

    elettrici

    stimolano

    pi

    facilmen_

    te

    le

    fibre

    nervose

    motorie

    rispetto

    a

    quelle

    sen_

    sitive.

    Per

    contro,

    a

    partire

    dalla

    frequen

    za

    dj

    3000

    Hz

    fino

    a 8000

    Hz,

    il

    segnale

    elettric,

    ail,intensit

    ade_

    guata

    per

    ottenere

    una

    stimolazione

    muscolare

    massimale,

    causa

    al paziente

    una

    reazione

    tale

    da

    rendere

    il

    trattamento

    disagevole

    (Djourno,

    1949

    i.

    Un altro

    aspetto

    elettrofisiologico

    importante"

    circa

    le

    correnti

    sinusoidali

    a

    media

    frequenza,

    e

    quello

    relativo

    al

    fatto

    chelaforza

    di

    contrazione

    massimale

    diminuisce

    dopo

    12,5

    secondi

    di stimo_

    lazione;

    lo

    stesso

    fenomeno

    al.viene

    se la

    Dausa r

    inferiore

    a 20

    secondi,

    a causa

    del

    fenomeno

    del-

    I'accomodazione.

    Queste

    considerazioni

    hanno

    portato

    alla

    idea_

    zione

    delle

    correnti

    di Kotz.

    PARAMETRI

    E

    MODALITA

    DI

    TRATIAMENTO

    Le

    correnti

    di

    Kotz

    classiche

    hanno

    una

    fit-

    qltenza

    di

    2500

    Hz,

    erogate

    in

    pacchetti

    modula_

    ti

    a 50

    Hz

    (10

    ms

    di

    tempo

    attivo

    e 10

    ms

    di tern_

    po

    non

    attivo).

    Sono

    necessarie,

    inoltre,

    delle pause

    molto

    lun_

    ghe

    dopo

    I'erogazione

    dei pacchetti

    di

    onde

    sinu-

    soidali;

    il rapporto

    ottimale

    tra

    la

    somma

    dei

    terl:_

    pi attivi

    e

    la somma delle

    pause

    di i/5.

    il

    protc_

    collo

    pi

    usato

    di

    l0

    secondi

    di

    stimolazlone

    :

    50

    secondi

    di

    pausa.

    Lobiettivo

    di

    queste

    correnti

    ,

    infatti,

    di dete:-

    minare

    nel

    muscolo

    una

    contrazione

    massima-.

    isometrica

    solo per

    una

    breve

    frazione

    tempora--

    in quanto

    durante

    la

    contrazione

    isometrica

    r._=-

    ne rallentata

    la

    circolazione

    sanguigna.

    Le

    correnti

    di

    Kotz

    classiche

    presentano

    dunc-:

    valori

    ben

    definiti

    e in

    un rapporto

    ottimale.

    pc:

    cui

    assai

    facile

    erogare

    un

    trattamento

    effica-:

    per

    il

    rinforzo

    muscolare.

    ','ffi#

    Un

    capitolo

    a parte

    rappresentato

    dalle

    cor-

    renti

    di Kotz;

    esse

    sono

    costituite

    da

    correnti

    alter-

    nate

    sinusoidali,

    a

    media

    freqtenza,

    di tipo

    inter_

    rotto

    (Fig.

    6.36).

    Questo

    segnale,

    nato

    nel

    I970

    a

    opera

    del

    dr.

    Y.M.

    Kotz

    rappresenta,

    nell'ambito

    dell'elettrote_

    rapia

    di stimolazione,

    una

    soluzione

    piuttosto

    ori_

    ginale

    e

    per

    certi

    versi

    estrema.

    Le

    correnti

    sinusoidali

    a

    media

    frequenza

    han_

    no

    propriet

    eccitomotorie

    assai

    peculiari;

    sonoattive solo sulle

    fibre muscolari

    normalmente

    in-

    nervate;

    hanno

    una

    capacit

    di

    superare

    la

    barrie_

    ra

    cutanea

    molto

    superiore

    alla

    corrente

    continua-

    interrotta

    e

    inducono

    una

    contrazione

    tetanica

    massimale.

    Da

    molto

    tempo

    stato

    dimostrato

    (D,Arson_

    val

    1891)

    che

    l'effetto

    eccitomotorio

    delle

    corren_

    ti sinusoidali

    varia

    notevolmente

    in

    rapporto

    alla

    frequenza

    di

    stimolazione;

    l'effetto

    prticolar-

    mente

    evidenre

    tra i

    2500

    e i 5000

    Hz.

    Dopo

    10.000

    Hz, il

    segnale

    induce

    variazioni

    elettriche

    troppo

    rapide per

    essere

    percepite dai

    tessuti

    eccitabili

    umani,

    per

    cui l'effetto

    motorio

    scompare.

    Oltre

    questa

    soglia,

    si manifestano

    le reazioni

    tipiche

    dell'alta

    frequenza,

    dovute

    alla

    vibrazione

    degli

    elettroni

    e

    degli

    ioni

    al

    passaggio

    della

    cor-

    rente:

    ffitto

    termico

    (effetto joule)

    ed

    ffitto

    bio-

    stimolante.

    Il

    calore

    endogeno

    diviene

    I'effetto

    predominan-

    te,

    come

    abbiamo

    visto,

    alle

    frequenze

    dell'ordine

    dei

    MHz

    e

    dei

    GHz

    (Marconi

    e radar

    terapia).

    Kotz

    pose

    la

    sua

    attenzione

    su queste corren_

    10

    ms

    |n

    :t1-

    "T*'l'Korzdosthe

    o

    2500

    Hz.

    r30

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    16/19

    rrnnorenam

    ffi

    Iob.

    .Xl

    -

    Correntitipo

    Kotz

    e ropporli

    consigliof

    tu seg*

    moduloto

    $imolonte

    e

    pouso.

    2500

    sen-

    Hz

    ade-

    da

    e

    del-

    fre-

    lun-

    e

    per

    La

    caratteristica

    delle

    correnti

    di

    Kotz

    quella

    di

    essere disponibili

    in

    apparecchi

    multicanale,

    con

    coppie

    di

    elettrodi,

    per

    stimolare

    pir

    gruppi

    mu-

    scolari, in

    genere

    agonisti

    e antagonisti.

    Questa

    sti-

    molazione

    alternata

    di

    muscoli

    agonisti

    e

    antago-

    nisti facilitata

    dalla

    lunga

    pausa

    tra

    una

    contra-

    zione muscolare

    e

    la

    successiva,

    tipica

    del segnale

    {Fig.6.37).

    Il tempo

    di

    trattamento

    di 10-20

    minuti

    al

    massimo.

    Alcuni

    apparecchi

    :utilizzano

    correnti

    tipo

    Kotz

    a

    frequenza

    di 1000

    +

    2500

    Hz

    e

    modulazione

    dj

    3O

    Hz,

    con la

    possibilit

    di variare

    il

    rapporto

    tra

    il

    tempo

    attivo

    e la

    pausa.

    In

    questi

    casi,

    si

    consiglia

    comunque

    di

    mante-

    nere

    il

    rapporto

    il pi

    possibile

    vicino

    a ll5, per-

    ch rapporti pi

    bassi

    di

    1/3

    sono

    decisamente

    da

    nitare,

    in quanto possono

    essere

    scarsamente

    tol-

    lerati

    dal

    paziente

    o

    addirittura

    creare

    danni

    mu-

    scolari

    (Tab.6.XI).

    lNDtGMOfi.li.TE

    PEUTffiE,,.,,,

    Le

    correnti

    di Kotz

    hanno

    come

    obiettivo

    il

    trattamento

    dell'amiotrofia

    e il rinforzo

    muscola-

    re;

    non

    sono

    efficaci,

    come

    abbiamo

    detto,

    nel

    trattamento

    delle lesioni

    nerrrose

    periferiche.

    Le

    correnti

    di

    Kotz

    sono

    state

    utilizzate

    anche

    nel

    trattamento

    della

    scoliosi;

    attualmente,

    questa

    indicazione

    superata.

    La

    metodica

    originale

    appare

    essere

    nel

    com-

    plesso

    valida,

    ma

    con

    scarse possibilit

    di

    svilup-

    po,

    essendo le

    varianti proposte

    successivamente,

    non

    certamente

    pitr

    efficaci

    e

    non altrettanto

    cer-

    tamente

    innocue.

    CONROlN,OrceaOX

    ['

    ;,,,

    ;'

    ;,,

    :

    Oltre

    ai

    concetti

    generali

    gi

    espressi

    per

    tutta

    I'elettroterapia,

    il limite

    vero

    delle correnti

    di

    Kotz

    appare

    essere

    la

    scarsa

    tolleranza

    che

    alcuni

    indi-

    vidui,

    soprattutto

    non

    sportivi,

    presentano

    verso

    le

    contrazioni

    isometriche

    indotte

    per

    diversi

    se-

    condi,

    che ad

    alcuni

    appaiono

    piuttosto

    artificio-

    se

    e

    dunque

    di

    difficile

    accettazione.

    PAIISA

    I:P

    5

    25"

    t/s

    til

    20"

    t/4

    5"

    15"

    t/3

    B"

    40"

    t/5

    B'

    JI

    t/4

    8"

    24'*

    1/3

    F+

    .37

    -

    Conenti

    di

    Kotz:

    $imolczione

    di

    gruppi

    muscolori

    ontogonisti.

    r3l

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

    17/19

    PUNTI

    MOTORI:

    I

    PRINCIPALI PUNTI

    MOTORI

    DEII.NIE:RVL.E

    DEI

    MUSCOLI

    Si

    definisce

    "DLtnto

    motore"

    la

    zona

    cutanea

    dove

    l'appli

    caziine

    deil;lettrodo, a

    parit

    di

    ca-

    ratteristiche

    dello stimolo, determina la contra-

    zione

    muscolare

    pi

    efficace.

    Il

    punto

    motore

    di

    un nervo corrisponde

    alla

    zona

    in cui il nervo

    pir

    superficiale, mentre

    il

    punto

    motore

    di un

    muscolo

    corrisponde

    all'area della

    placca

    neuro-

    muscqlrre. Nelle

    seguenti

    figure

    abbiamo

    eviden-

    ziatole

    mappe dei

    principali

    punti

    motori.

    ',,,

    x

    X6

    s

    C

    s

    *""

    t

    0

    *

    Fig. .38

    -

    Punti motori del nervo focciole

    (X)

    e dei

    muscoli

    do eso

    inner-

    voi(*).

    n,

    sovrascapolare

    n.

    cii'conflesso

    .

    -\

    i.

    i*

    :ri*

    l

    $

    i ii ii

    n.

    gluteo

    sup.

    n.

    gluteo

    inf.

    Fig.

    .39

    -

    Punti moori dei muscoli innervoi dai nervi sovro;tapolcre, sot'

    loscopolore, circonfleso,

    glueo

    superiore e

    gluteo

    inferiore

    (*).

    Fig.

    .40

    -

    Punti

    motori

    dei

    nervi

    muscolo

  • 7/24/2019 6. ELETTROTERAPIA 2.pdf

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