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Anno XXXXI - nr. 126- Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - SETTEMBRE 2012 - 12 - Fondato nel 1971 da Piero Iacometti e Giuseppe Saglietto Il tradizionale Raduno al Colle di Nava per onorare la memoria dei Caduti della Divisione Cuneense in Russia, ha avuto un prologo nella giornata di sabato 30 giugno. Si è svolta infatti una breve cerimonia, ma intensa nei significati, per ricordare il Sergente Giacomo Alberti, alpino del Battaglione Pieve di Teco, Medaglia d’Argento al Valor Militare, andato avanti pochi mesi or sono per le conseguenze dovuto ad un tragico incidente stradale. Nel pomeriggio ci si è ritrovati dal Sacrario alla presenza di numerosi alpini, del figlio di Giacomo, Alberto Alberti, del nipote Matteo, del Consigliere Nazionale Cesare Lavizzari. All’Inno di Mameli, si è proceduti con l’Alzabandiera, quindi il Presidente Enzo Daprelà ha tenuto un breve discorso nel quale ha illustrato la figura di Alberti ed il motivo della cerimonia: lo scoprimento di una targa in Sua memoria; Alberto Ghiglione ha letto la motivazione del conferimento della Medaglia d’Argento; quindi il nipote di Alberti, Matteo, ha scoperto la targa in memoria del nonno. La Cerimonia si è concluso con questo piccolo gesto, ma grande negli intenti. Infatti, proprio in seguito al posizionamento della targa, il Consiglio Sezionale sta vagliando l’ipotesi di posizionare ulteriori targhe commemorative in ricordo degli alpini della Cuneense decorati per i fatti d’arme della guerra in Russia. La serata di sabato è proseguita con la preparazione del rancio da parte del Gruppo di Imperia e dal ripristino della vecchia tradizione della vigilia, la veglia del fuoco, dove, acceso un grosso falò, gli alpini si riuniscono e si trattengono raccontando eventi della loro vita militare. Quest’anno, infatti, l’appuntamento col Cantamontagna è stato posticipato alla settimana seguente, ma non per questo ha riscosso ugualmente un notevole successo di pubblico. Domenica, la giornata della cerimonia solenne; già dalle prime ore del mattino cominciavano ad affluire al Colle pullman provenienti dal Piemonte e dalle altre province liguri ed alle nove lo spazio antistante il prato era già pieno NASCITE BORDIGHERA Gli alpini Italo e Luca Orengo rispettivamente nonno e zio annunciano la nascita della stella alpina Alessandra venuta alla luce il 16 Agosto 2012 a Livorno. Il gruppo formula l’augurio di ogni bene alla piccola e tanta felicità ai genitori Fabrizio e Cristiana. CERIANA E’ nata una stella alpina dal nome Martina, figlia della signora Laura Embriaco e del signor Matteo Lanteri e nipote degli alpini Mingo Embriaco, consigliere del Gruppo, e Rino Lanteri. A tutti gli auguri degli alpini del Gruppo e aspettiamo presto il bis! CONIO E’ nata la stella alpina NICOLE MELA, nipote dell’alpino Bruno Mela, auguri da tutto il gruppo ai genitori e ai nonni!!! ============================== DECESSI CERIANA E’ mancata la Signora Assunta Crespi, suocera dell’alpino Elio Carrozzino e nonna dell’alpino Ivano, consiglieri del Grippo. A tutta la famiglia le condoglianze di tutti gli alpini. CONIO E’ mancata Carla Chiazzo vedova Gandolfo, mamma dell’alpino Gianfranco Gandolfo, il capo gruppo e tutti gli alpini porgono le più sentite condoglianze alla famiglia. IMPERIA E’ mancato il papà dell’Alpino Augusto Ferrari. Il Capogruppo e gli alpini rinnovano sentite condoglianze. PIERO CHIESA Si è spento nel mese di maggio nella sua Finale Ligure Piero Chiesa, amico degli alpini, da anni iscritto alla Sezione di Imperia. Piero era fratello di Dante, classe 1919, Caporale Maggiore del 201° Autoreparto della 4^ Divisione Alpina Cuneense, disperso sul Fronte Russo nell’inverno del 1943. Nel 1960 Chiesa intraprese un viaggio in Unione Sovietica, dovuto non a scopi turistici o lavorativi, bensì alla ricerca dei luoghi dove suo fratello Dante morì. Grazie alla sua ferma volontà ed insistenza, riuscì ad ottenere il visto per recarsi nelle zone di operazioni della Cuneense ed arrivò sino a Rossosch, dove era di stanza il fratello. Di rientro a Mosca fu accolto dall’allora Ambasciatore Italiano, Luca Pietromarchi, al quale fece un dettagliato resoconto del suo viaggio verso il Don e venne a sapere di essere stato il primo italiano a giungere in quelle zone. Dalla Russia Chiesa portò tre sacchetti contenenti la terra di Rossosch , simbolo delle spoglie dei Caduti Italiani, che sono stati deposti: a Imperia Oneglia, il 26 febbraio 1961, nella Tomba simbolica dei Caduti in Russia con cerimonia officiata dal Cappellano Militare Don Brevi, Medaglia d’Oro al V.M., Reduce della Prigionia in Russia, presente la Signora Anita, madre della Medaglia d’Oro Tenente Sandro Anselmi, caduto a Nowo Postolajowka; al Colle di Nava, il 2 luglio 1961 nella Cappella votiva per i Caduti della Divisione Cuneense, in quel giorno inaugurata alla presenza del Generale Emilio Battisti, Comandante della Divisione Cuneense e Reduce dalla Prigionia in Russia; a Finale Ligure, nel cippo a ricordo di Dante Chiesa. Il Presidente, i Consiglieri e gli Alpini della Sezione di Imperia, presentano le condoglianze alle signora Maria Antonia e alla famiglia. PERINALDO E’ mancato l’Alpino Ettore Pizzio, classe 1921, Reduce di Russia nel 1° Rgt. Alpini. Il Presidente e tutti gli Alpini della Sezione porgono sentite condoglianze alla famiglia. PONTEDASSIO Il Gruppo di Pontedassio porge le condoglianze al Consigliere Sezionale Giacomo Vassallo per la perdita del suocero Giovanni Bruno. SAN BARTOLOMEO – VALLESTERIA Dopo lunga malattia è mancata la Sig.ra Maria Rosa Bianchi moglie dell’alpino Vincenzo Bracco, attiva collaboratrice e validissimo aiuto alle iniziative del gruppo. Il capogruppo unitamente a tutti i soci partecipano al dolore della famiglia e porgono sentite condoglianze. =============================================== NOTIZIE Congratulazioni all’alpino Maurizio Carobene per il conseguimento del diploma di Geometra da parte del Capo Gruppo Piero Bonsignorio e di tutti gli alpini di Pontedassio. 63° RADUNO AL COLLE DI NAVA IL VESSILLO DELLA SEZIONE DI IMPERIA Matteo, nipote di Giacomo, accanto alla targa commemorativa del Serg. Alberti Il Presidente Corrado Perona ALPI MARITTIME N. 126 Notiziario della Associazione Nazionale Alpini Redaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1 18100 IMPERIA - Tel/fax: 0183 292841 email: [email protected] - [email protected] Direttore Responsabile Alberto Ghiglione Condirettore Carlo Alassio Redattore Leonardo Dulbecco Chiuso in tipografia il 10/09/2012 Aut.Trib. Imperia 15-11-71 Tipolito OREGGIA - via Garessio, 2 - Imperia ALPINO 126 - 9/2012 5-09-2012, 16:25 1

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Anno XXXXI - nr. 126- Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - SETTEMBRE 2012

- 12 -

Fondato nel 1971 da Piero Iacometti e Giuseppe Saglietto

Il tradizionale Raduno al Colle di Nava per onorare lamemoria dei Caduti della Divisione Cuneense in Russia,ha avuto un prologo nella giornata di sabato 30 giugno.

Si è svolta infatti una breve cerimonia, ma intensa neisignificati, per ricordare il Sergente Giacomo Alberti,alpino del Battaglione Pieve di Teco, Medaglia d’Argentoal Valor Militare, andato avanti pochi mesi or sono per leconseguenze dovuto ad un tragico incidente stradale.Nel pomeriggio ci si è ritrovati dal Sacrario alla presenzadi numerosi alpini, del figlio di Giacomo, Alberto Alberti,

del nipote Matteo, del Consigliere Nazionale CesareLavizzari. All’Inno di Mameli, si è proceduti conl’Alzabandiera, quindi il Presidente Enzo Daprelà ha tenutoun breve discorso nel quale ha illustrato la figura di Albertied il motivo della cerimonia: lo scoprimento di una targain Sua memoria; Alberto Ghiglione ha letto la motivazionedel conferimento della Medaglia d’Argento; quindi il nipotedi Alberti, Matteo, ha scoperto la targa in memoria delnonno. La Cerimonia si è concluso con questo piccologesto, ma grande negli intenti. Infatti, proprio in seguito alposizionamento della targa, il Consiglio Sezionale stavagliando l’ipotesi di posizionare ulteriori targhecommemorative in ricordo degli alpini della Cuneensedecorati per i fatti d’arme della guerra in Russia.La serata di sabato è proseguita con la preparazione delrancio da parte del Gruppo di Imperia e dal ripristino dellavecchia tradizione della vigilia, la veglia del fuoco, dove,acceso un grosso falò, gli alpini si riuniscono e sitrattengono raccontando eventi della loro vita militare.Quest’anno, infatti, l’appuntamento col Cantamontagna èstato posticipato alla settimana seguente, ma non per questoha riscosso ugualmente un notevole successo di pubblico.Domenica, la giornata della cerimonia solenne; già dalleprime ore del mattino cominciavano ad affluire al Collepullman provenienti dal Piemonte e dalle altre provinceliguri ed alle nove lo spazio antistante il prato era già pieno

NASCITE

BORDIGHERAGli alpini Italo e Luca Orengorispettivamente nonno e zioannunciano la nascita della stellaalpina Alessandra venuta alla luce il16 Agosto 2012 a Livorno. Il gruppoformula l’augurio di ogni bene allapiccola e tanta felicità ai genitoriFabrizio e Cristiana.

CERIANAE’ nata una stella alpina dal nomeMartina, figlia della signora LauraEmbriaco e del signor Matteo Lanterie nipote degli alpini Mingo Embriaco,consigliere del Gruppo, e RinoLanteri. A tutti gli auguri degli alpinidel Gruppo e aspettiamo presto il bis!

CONIOE’ nata la stella alpina NICOLEMELA, nipote dell’alpino BrunoMela, auguri da tutto il gruppo aigenitori e ai nonni!!!

==============================

DECESSI

CERIANAE’ mancata la Signora AssuntaCrespi, suocera dell’alpino

Elio Carrozzino e nonna dell’alpinoIvano, consiglieri del Grippo. A tuttala famiglia le condoglianze di tutti glialpini.

CONIOE’ mancata Carla Chiazzo vedovaGandolfo, mamma dell’alpinoGianfranco Gandolfo, il capo gruppoe tutti gli alpini porgono le più sentitecondoglianze alla famiglia.

IMPERIAE’ mancato il papà dell’AlpinoAugusto Ferrari. Il Capogruppo e glialpini rinnovano sentite condoglianze.

PIERO CHIESASi è spento nel mese di maggio nellasua Finale Ligure Piero Chiesa, amicodegli alpini, da anni iscritto allaSezione di Imperia.Piero era fratello di Dante, classe1919, Caporale Maggiore del 201°Autoreparto della 4^ Divisione AlpinaCuneense, disperso sul Fronte Russonell’inverno del 1943.Nel 1960 Chiesa intraprese un viaggioin Unione Sovietica, dovuto non ascopi turistici o lavorativi, bensì allaricerca dei luoghi dove suo fratelloDante morì. Grazie alla sua fermavolontà ed insistenza, riuscì adottenere il visto per recarsi nelle zonedi operazioni della Cuneense ed arrivòsino a Rossosch, dove era di stanza ilfratello. Di rientro a Mosca fu accoltodall’allora Ambasciatore Italiano,Luca Pietromarchi, al quale fece undettagliato resoconto del suo viaggioverso il Don e venne a sapere di esserestato il primo italiano a giungere inquelle zone.Dalla Russia Chiesa portò tre sacchetticontenenti la terra di Rossosch ,simbolo delle spoglie dei CadutiItaliani, che sono stati deposti: aImperia Oneglia, il 26 febbraio 1961,nella Tomba simbolica dei Caduti inRussia con cerimonia officiata dalCappellano Militare Don Brevi,Medaglia d’Oro al V.M., Reduce dellaPrigionia in Russia, presente laSignora Anita, madre della Medagliad’Oro Tenente Sandro Anselmi,caduto a Nowo Postolajowka; al Colledi Nava, il 2 luglio 1961 nellaCappella votiva per i Caduti dellaDivisione Cuneense, in quel giornoinaugurata alla presenza del GeneraleEmilio Battisti, Comandante dellaDivisione Cuneense e Reduce dallaPrigionia in Russia; a Finale Ligure,nel cippo a ricordo di Dante Chiesa.Il Presidente, i Consiglieri e gli Alpinidella Sezione di Imperia, presentano

le condoglianze alle signora MariaAntonia e alla famiglia.

PERINALDOE’ mancato l’Alpino Ettore Pizzio,classe 1921, Reduce di Russia nel 1°Rgt. Alpini. Il Presidente e tutti gliAlpini della Sezione porgono sentitecondoglianze alla famiglia.

PONTEDASSIOIl Gruppo di Pontedassio porge lecondoglianze al Consigliere SezionaleGiacomo Vassallo per la perdita delsuocero Giovanni Bruno.

SAN BARTOLOMEO– VALLESTERIADopo lunga malattia è mancata laSig.ra Maria Rosa Bianchi mogliedell’alpino Vincenzo Bracco, attivacollaboratrice e validissimo aiuto alleiniziative del gruppo. Il capogruppounitamente a tutti i soci partecipanoal dolore della famiglia e porgonosentite condoglianze.

===============================================NOTIZIECongratulazioni all’alpino MaurizioCarobene per il conseguimento deldiploma di Geometra da parte delCapo Gruppo Piero Bonsignorio e ditutti gli alpini di Pontedassio.

63° RADUNO AL COLLE DI NAVA

IL VESSILLO DELLA SEZIONE DI IMPERIA

Matteo, nipote di Giacomo, accanto allatarga commemorativa del Serg. Alberti

Il Presidente Corrado Perona

ALPI MARITTIMEN. 126

Notiziario della Associazione Nazionale AlpiniRedaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1

18100 IMPERIA - Tel/fax: 0183 292841email: [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile Alberto GhiglioneCondirettore Carlo Alassio

Redattore Leonardo Dulbecco

Chiuso in tipografia il 10/09/2012

Aut.Trib. Imperia 15-11-71Tipolito OREGGIA - via Garessio, 2 - Imperia

ALPINO 126 - 9/2012 5-09-2012, 16:251

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ALPIN JO, MAME!“Alpin jo, mame!” (Mamma, anch’io sono un alpino!) era l’urlo che i giovani coscritti friulani lanciavano rientrandoa casa dopo la visita militare di leva. Un urlo entusiasta per annunciare alla famiglia che si era destinati al corpodegli alpini. Come il padre, il nonno, lo zio e i fratelli maggiori, anche il giovane friulano era destinato ad indossarefieramente il cappello con la penna.E’ il titolo che abbiamo scelta per la nuova rubrica del nostro Notiziario; una rubrica a disposizione di chiunqueper raccontare piccoli e grandi aneddoti della propria vita militare. Lo spazio è a disposizione di tutti, per cuil’invito è rivolto ai lettori di Alpi Marittime che vogliano contribuire con la loro testimonianza; basta inviare ilracconto a: “Alpi Marittime” - c/o Ass.ne Naz.le Alpini Sezione di Imperia – Piazza Ulisse Calvi 1 – 18100Imperia; un fax al n. 0183 29 28 41; oppure una mail a: [email protected] o a: [email protected] primo racconto della nuova rubrica si intitola “ La Campagnola sporca” e ci è stato inviato dal ColonnelloRiccardo Lanteri. Buona lettura.

di persone che sceglievano la posizione migliore per poterseguire la cerimonia, o di alpini che si recavanoall’ammassamento per partecipare alla sfilata. L’arrivo delpullman della Fanfara della Taurinense è il segnale che ilmomento stava avvicinandosi; infatti da lì a poco, ilresponsabile della Protezione Civile, Gianni Badano, e ilresponsabile dell’ammassamento, Gianfranco Marini,comunicavano al cerimoniere, Gian Paolo Nichele, lapartenza della sfilata. Già si sentivano le note della Fanfarae il passo cadenzato degli alpini che si stavano avvicinando;come un fiume cha via via si va ad ingrossare fino araggiungere l’ondata di piena, così via via scendevano nelprato la Fanfara, poi i Gonfaloni Comunali e i Labari dellevarie associazioni, le rappresentanze politiche, il PresidentePerona accompagnato dai Consiglieri nazionali Curasì,Duretto, Greco e Lavizzari; i Vessilli, i Gagliardetti e glialpini. Infine entrano nel prato il Gonfalone della Provinciadi Imperia decorato di Medaglia d’Oro ed il Vessillo dellanostra Sezione.La Santa Messa è stata celebrata da don Matteo Boschettoe concelebrata da don Alberto Casella appartenente alGruppo di Imperia, che subito dopo l’Omelia ha commossoi convenuti con la lettura della lettera di Natale del 1942del Tenete Prisco, quindi il Consigliere Nazionale CesareLavizzari ha recitato la Preghiera dell’Alpino.Al termine il saluto di Giorgio Sappa, consigliere delComune di Pornassio e alpino della nostra Sezione,dell’Onorevole Eugenio Minasso, quindi il nostroPresidente Daprelà che ha introdotto l’intervento del

LOTTERIA DI NAVA 2012

ESTRAZIONE DEL 1 LUGLIO 2012 1 35622 31723 24844 38615 36006 35247 11608 09369 332110 142511 2857

NUMERI VINCENTI

12 162513 343414 306015 365216 166017 174218 107419 196620 037921 323922 3091

Leggendo il titolo pensate che iovoglia parlarvi di una bella ragazzadi campagna, eh? Ebbene no! Vivoglio parlare diun’auto militare, chegli americanichiamano “jeep”, e noi“campagnola”. Ero allora giovaneTenente e avevo tral’altro il compito dii s p e z i o n a r eperiodicamente i mieialpini sparsi nei Centrinodali, in cima a variemontagne, e portareloro viveri e ilpersonale a fine turno. Finché non cadeva laneve ci andavo con la campagnola,e avevo a mia disposizione un autistabergamasco. La mia campagnola erapreziosa per me, perché mi facevarisparmiare tempo e, soprattutto, litridi sudore. La curavo come se fossela mia macchina. Un giorno però fui ripreso dal mioCapitano, il quale mi fece osservareche la manutenzione, e quindi lapulizia della campagnola era uncompito quotidiano dell’autista, enon il mio. Ho obbedito. L’ho riferitoall’autista, non si sa mai, il quale

rispose con uno strascicato “gnorsì”. Da quel giorno la mia poveracampagnola cominciò a dare segni

di cattive condizioni fisiche. Eropreoccupato perché ogni giorno letracce di fango si accumulavano aquelle dei viaggi precedenti, finchédovetti riprendere l’autista echiedergli spiegazioni. Ed ecco cosa mi rispose, con miasomma sorpresa: “Tanto, se la lavooggi, domani è di nuovo sporca!Quindi a cosa serve lavarla?” Ah, si? Dopo aver fatto girare lalingua in bocca 7 volte, come fannoin Russia, risposi: “Ok!”. Poi, concalma, meditai un piano per

convincerlo ad assolvere al suocompito; dopo pochi minuti dimeditazione mi si accese una

lampadina. Andati dalMaresciallo furiere e glidissi qualcosa in unorecchio; lui, furbo cometutti i furieri, mi sorrise eapprovò il mio piano. Arrivò il giorno delpagamento della decade(ogni 10 giorni gli alpiniricevevano la paga), equando il mio autista andòin fureria a ritirarla ilMaresciallo gli disse: “Perte niente decade!”. L’autista si arrabbiò e,

dopo aver proferito alcuni moccoliincomprensibili perché detti inbergamasco, volle sapere,ovviamente, il perché. Il Maresciallogli rispose: “Tanto fra 10 giorni seidi nuovo qui a prenderla, quindi acosa serve dartela? Io tratto te cometu tratti la campagnola del Tenente!” Il Maresciallo doveva essere statomolto convincente, perché da quelgiorno io mi sono ritrovato aviaggiare ogni volta su unacampagnola pulita, e persinoprofumata … Riccardo Lanteri

LA CAMPAGNOLA SPORCA

Presidente Nazionale Corrado Perona. Tutti quanti hannoricordato la figura di Giacomo Alberti, Reduce del “Pieve”,ma Perona ha voluto rimarcare il fatto che la gente non hadimenticato i loro cari morti in guerra e che questi raduninon sono pervasi di retorica, ma di voglia di stare accantoai reduci, che hanno sempre qualcosa da insegnare.I Reduci: è loro il posto d’Onore nel nostro raduno al Colledi Nava; sono loro che vanno ricordati, rispettati e onorati;è giusto che siano loro a rendere per primi il saluto al loroGenerale che, ricordiamolo, ha voluto essere posto nelSacrario della Cuneense al Colle di Nava per riposareidealmente con tutti gli alpini della Sua Divisione: non liha abbandonati in Russia e non li abbandona nel Paradisodi Cantore.

A.G.

Il Picchetto rende Onori ai Caduti

Il Sig. Savio Gianluigi vincitore del primopremio della lotteria e Graziano Gabbi

La A.R. 57 in versione controcarro col 106 S.R.

ALPINO 126 - 9/2012 5-09-2012, 16:252

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RICORDI DI UN VECCHIO AMICO

Una tragica fatalità ha voluto che il “vecchio alpino”Giacomo Alberti, che proveniendo dall’azienda lattiero-casearia da lui creata in quel di Pontedassio percorrevala statale numero 28 diretto ad Imperia, restasseincolpevolmente vittima di un grave incidente stradalecausato da responsabiltà altrui.

Tale doloroso evento ha provocato sgomento e tristezzanon soltanto nell’intera comunità imperiese, ma anchein vaste zone della Riviera di ponente e del Monregaleseove Giacomo era benvoluto ed apprezzato per la suadirittura morale, laboriosità ed intraprendenzaimprenditoriale: di ciò ha fornito ampia testimonianzale presenza alle sue onoranze funebri di una gran follacommossa e raccolta, comprendente un notevolenumero di penne nere liguri e piemontesi, che hannovoluto porgere l’estremo saluto all’ultimo superstitedecorato di Medaglia d’Argento al V.M. dei Reduci diRussia già in forza al 1° Reggimento della DivisioneAlpina Cuneense.

La vecchia e collaudata amicizia che per molti decennimi ha legato a Giacomo mi consente di ricordarlo nongià facendo riferimento alla posizione di affermatoimprenditore, da lui conquistata dopo lunghi anni digrandi sacrifici, duro lavoro e massimo impegno, inattinenza alla quale ebbe ad acquisire importantipubblici riconoscimenti tra cui quello prestigioso diCavaliere del Lavoro, ma riesumando vicende e fattipoco noti di cui egli fu protagonista nell’infanzia enell’adolescenza, che a coloro che non vissero in quei

tempi possono apparire banali, ma che per me, suocoetaneo, rivestono una significativa valenza in quantodimostrano con quale tenace volontà e determinazioneegli, poco più che fanciullo, seppe affrontare e risolveresituazioni impegnative e difficili anche per un adulto,conseguenti all’estrema precarietà delle condizionieconomiche in cui, dopo la morte del padre era venutaa trovarsi la sua famiglia.

Nella prima metà degli anni trenta Giacomo conseguìla licenza elementare nelle scuole comunali di Piani diImperia, località in cui allora risiedeva ospite di unazia, e l’insegnante che lo aveva avuto alunno,conoscendone ed apprezzandone la buona volontà el’intelligenza, fece presente ai di lui familiaril’opportunità che il ragazzo, in possesso delle anzidettedoti, proseguisse gli studi.Avendo appreso che ciò non era purtroppo possibilemancando i mezzi finanziari occorrenti, e che i familiarifacevano anzi assegnamento sul suo avvio ad un’attivitàlavorativa retribuita onde sovvenire alle esigenze deifratelli in tenera età, l’anzidetta insegnante (la maesrtaRosa Dania di Imperia, ottima persona, eclettica esportiva, che io ben conoscevo per il fatto che qualecollega ed amica di mia madre frequentava la nostracasa) non si perse d’animo e suggerì una possibilesoluzione: Giacomo avrebbe potuto proseguire gli studiiscrivendosi ad una scuola per corrispondenza, il checon una contenuta spesa gli avrebbe consentito dimigliorare la propria istruzione senza che ciò gliimpedisse di esercitare attività lavorativa retribuita.Il ragazzo, ben consapevole che ciò avrebbe comportatoper lui ulteriori impegni e sacrifici, si dichiaròconsenziente, venne iscritto alla scuola anzidetta e così,oltre a lavorare “a giornata” alle dipendenze di terzi efacendosi anche carico nelle restanti ore libere, conrinunzia a divertimenti e svago, della conduzionedell’orto di famiglia, rubando ore al riposo e al sonno,riuscì a migliorare la propria istruzione: la scuola gliinviava periodicamente dispense contenenti nozionivarie da apprendere e il testo di compiti da eseguire;egli leggeva, apprendeva, procedeva alla risoluzionedei problemi e spediva quindi i suoi elaborati alla scuolache, effettuate le correzioni del caso, glieli restituivaallegati alla successiva dispensa.

PER NON DIMENTICARERiceviamo da Athos Giribaldi, alpino del Gruppo di Imperia, un ricordo del Sergente Giacomo Alberti; riteniamodoverosa la pubblicazione al fine di portare a conoscenza dei lettori particolari interessanti della vita di Giacomo.

Agli storici tocca il compito, nonsempre agevole, di ricostruire i fatti,cercando documenti, dati,testimonianze dirette o indirette,ordinandoli e studiandoli, in modo dapoter dare loro un senso e portare allaconoscenza della verità (o il più vicinopossibile ad essa): se si tratta distudiosi onesti, ci diranno anche, o cifaranno capire senza sotterfugi, aquale angolazione ideologica sirichiamano. Di tanti buoni storici c’èbisogno, perché anche fatti recentirisultano oscuri o interpretati in mododiscutibile o, peggio ancora, settario.E la storia degli alpini, che pure haavuto studiosi illustri, è ancora uncampo in tanti punti aperto alleindagini; c’è bisogno di spiegare, dichiarire, di precisare. E invece noi,lasciando ad altri questo compito cherichiede scritti lunghi e articolati,vogliamo aprire un’altra pagina;diceva un nostro famoso scrittore cheio storico posso ricostruire la vicendadel conte Ugolino (il tradimento, leaccuse, la condanna, la morte), ma chesolo un artista è in grado di“suggerire” al suo lettore che cosa èpassato nella sua testa e nel suo animo.Noi alpini vogliamo conoscere lanostra storia, e dunque quella delnostro Paese, ma siamo attentisoprattutto agli uomini che la storia,grande o piccola che possa sembrare,l’hanno vissuta e scritta: ci interessasapere cosa hanno provato, lesperanze, le paure, il dolore fisico emorale, le rabbie, i risentimenti, itraumi. Ci interessa riscoprire la vita(“nihil humani a me alienum puto”),perché forse l’esperienza di un veciomeglio ci accompagna e ci guida inquesto passaggio terreno che ci è dato,doloroso e sofferto sì, ma suggestivoed esaltante. Per questo, ma anche perportarci fuori dalle secche di unaquotidianità spesso assai pocostimolante, abbiamo pensato diproporre un angolo di letturaimpegnativa, proprio in una stagione

in cui si legge poco e di corsa, perinvitare a riflettere, per rompere ilritmo frenetico delle nostre giornatee per fermarsi a meditare. Riteniamoce ne sia estremo bisogno, ma nonvogliamo “educare” nessuno: adaccompagnare il testo ci sarannopoche indicazioni biobibliografiche escarne, essenziali note esplicative:ognuno si misuri col messaggioproposto, con le sue forze, e se vorràpotrà partire da lì verso altre letture.Non esistono precisi criteri di sceltadei testi, se non il legame con levicende di guerra (o ad esse prossime,come la vita militare), ed è possibile,e gradito, l’invio o la segnalazione allaredazione di brani d’autore, anchepoco noti per l’eventualepubblicazione. Cominciamo con unfante, a confermare che i sentimenti“forti” non hanno segni distintiviparziali, ma sono universali, sotto ognicielo, con qualunque colore dellapelle, con o anche senza il cappelloalpino.

“Viatico” di Clemente Rebora

O ferito laggiù nel valloncello,Tanto invocastiSe tre compagni interiCadder per te che quasi più non eri,Tra melma e sangueTronco senza gambeE il tuo lamento ancora,Pietà di noi rimastiA rantolarci e non ha fine l’ora,Affretta l’agonia,Tu puoi finire,E conforto ti siaNella demenza che non sa impazzire,Mentre sosta il momento,Il sonno sul cervello,Lasciaci in silenzio –

Grazie, fratello.

1916

Pubblicata in ”La raccolta” (1918, 3,15 maggio, pag. 41), ora in Lepoesie(1913-1957) e da ultimo in “Tramelma e sangue‘– Lettere e poesie diguerra”, Interlinea, Novara, 2008.L’autore, nato a Milano nel 1885 emorto a Stresa nel 1957, partecipò allaprima guerra mondiale comesottotenente di fanteria nel 72°Reggimento, ma fu esonerato dalservizio per trauma nervoso, a seguitodell’esplosione di un obice 305: dopola guerra, tormentato da una acuta crisiesistenziale, entrò nell’ordine deiRosminiani e divenne infine sacerdotenel 1936. E’ una delle voci piùsignificative della poesia italiana dellaprima metà del Novecento.

Note: Versi liberi, in prevalenzaquinari e settenari.

Viatico: per i cattolici la comunionein punto di morte, qui l’ultimo salutoa chi sta per morireQuasi più non eri: non solo sta permorire, ma è mutilato (tronco senzagambe di contro ai tre compagni interiche sono morti per salvarlo)E il tuo lamento ancora: manca ilverboNon ha fine l’ora: per i vivi cherestano la coscienza di una condizioneappesa a un filo sottileNella demenza che non sa impazzire:secondo C. Annoni si può intenderesia la “demenza” di una guerra che sidà delle giustificazioni, delle ragioni,sia quella di un morente che in unacondizione di dolore estremo nonperde lucidità ed è cosciente finoall’ultimoMentre sosta il momento: è un temposospeso quello che precede la morte,che genera una condizione di non-coscienza (Il sonno sul cervello)Fratello: richiama la più famosaFratelli di Ungaretti ne Il portosepolto della fine del 1916 Carlo

Carlo Alassio

Per chi vuole fermarsi a riflettere

ALPINO 126 - 9/2012 5-09-2012, 16:253

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RADUNO PRIMORAGGRUPPAMENTO

NOVARA 6 – 7 OTTOBRE 2012

UN ANNO FAE’ già passato un anno dal bellissimo Raduno del I°Raggruppamento di Imperia. E’ stata una grandemanifestazione alpina, la più grande mai svolta nella nostraprovincia. Sono ancora forti le emozioni che tutti proviamorievocandone il ricordo.Crediamo che tutto si possa condensare in questa poesiadialettale frutto dell’estro e della gentilezza d’animodell’alpino Armando Cha del Gruppo di Riva – Santo Stefano.Grazie Armando del delicato pensiero e …complimenti dallaRedazione.

IMPERIA 11 SETTEMBRE 2011Amiji d’Imperia, duvei esse urgugliusi e fieri de ‘sta manifestasiun

In te l’avegnì, diffissilmente capiterà in’autra uccajun,za chw ‘sti ommi cun a ciumma in sciu capellu

i sun in via d’estinsiun, urmai nu ghé ciu prova d’appellu.Certu, tanti cuscì i porteran ina gran confujun

Ma vierei che a fin da giurnà a sarà pe’ tutti ina sudisfaziun.I riveran cun u trenu, cun

è macchine e tanti turpedunOffulleran e vie, e ciasse. I porti e due stasiun.

Poi candu in ta sfilata i passeran davanti a vostra ca’:batteighe e man e faighe in surrisu a ‘sta bella brigà,u sarà ‘stu chi u modu pe dimustrà a ‘sti “zuenotti”Che ghe vurrei ben, sia a i “bocia” che ai “vejotti”.

A nu l’è corpa noscia se, sutta ‘stu capelluSempre de ciu u sciorte cavei cume a lana d’agnellu;

a verità a l’è: che derè a sti passi incerti e lenti,a leva nu ghe ciu e caserme il’an serau i battenti.

Ina scelta fa’ dai nostri governanti tempu fa;forse a rajun a l’è: risparmia a decade e u mangià!Chissà se in pocu de bonsensu a magari giudisiu,curese e cose chi nu andava; pe fa de ‘stu servisiu

in veru agiutu a ‘sta nasiun, che, a s’accorse in ta calamitàde quando u ghera ‘sti zuvenotti in divisa che vegniva a giutà.Urmai u l’è tardi pei ripensamenti, s’è ruttu u curdun maternu

Tiremu avanti nui finchè ghe semu, e poi ghe penserà u Pdre Eternu.

Cari amiji imperiesi armaive de pasiensa, nu andai viaRiveghe in’autra vota tanti alpin in te ‘sta sitè: in’utopia.

ARMANDO CHAGruppo Riva –Santo Stefano

Il lavoratore-studente si rese ben presto conto che ilcosto della scuola per corrispondenza, seppur modesto,sottraeva mezzi alle occorrenze della famiglia e si attivòonde acquistare ulteriori disponibilità finanziarie; dopoessersi precariamente procurato la necessarieattrezzatura, mise in atto un piccolo allevamento diconigli, il che inevitabilmente comportò per lui ulterioreimpegno e lavoro, dovendosi procurare erba e ramaglieper l’alimentazione degli animali, provvedere allapulizia e manutenzione delle gabbie e ad altreoccorrenze; ma tali ulteriori fatiche gli consentirono diintroitare quanto occorrente per far fronte in totaleautonomia alle spese scolastiche.Per maggiorare ulteriormente i suoi introiti, Giacomoadolescente iniziò anche a praticare l’uccellagionevagante con uso di vischio e “trappini”, in allora assaidiffusa tra gli agricoltori del nostro territorio, ma taleattività, esercitata di regola nel periodo tardo autunnalee invernale, comportante notevoli disagi, non sempreera adeguatamente compensata.Fu nell’esercizio di detta attività venatoria che, vagandonei dintorni di Caramagna egli ebbe occasione di notare,murata su una parete esterna di un casolare pressochénascosto dai rovi, una lastra di pietra sulla quale eraincisa una strana epigrafe.Di tale scoperta ne dette notizia alla sua ex insegnate,con la quale aveva mantenuto un ottimo rapporto e chelo incoraggiava ed aiutava nella prosecuzione delle suefatiche scolastiche, e la stessa incuirosita ne riferì a suavolta al solerte e benemerito Leonardo Lagorio, allorafactotum della biblioteca civica di Imperia (ora intestataa suo nome) ed anche appassionato di archeologia eantiquariato: assieme decisero di effettuare un accessoin loco onde prendere visione del segnalato manufatto,ed io fui invitato a partecipare.Concordato un appuntamento, nel pomeriggio di ungiorno festivo ci recammo a Caramagna superiore;Giacomo (fu in quell’occasione che feci la suaconoscenza) ci attendeva, e da lui guidatiraggiungemmo una non lontana località denominata“Ciumina” (da “ciumma”, versione dialettale di piuma),così chiamata proprio perché notoriamente ricca diavifauna, ove potemmo prender visione della casupolae del reperto oggetto della ricognizione: si trattava diuna “ciappa” di pietra grigia murata ad altezza d’uomoche recava inciso da mano esperta un del tuttoparticolare epitaffio in versi, se ben ricordo cosìformulato:

“Qui di Micca riposa il gran fringuellodella Ciumina un dì gloria immortale:con il suo barbacìo sonoro e bello

fece a molti pennuti batter l’ale.Prega Diana, cacciator pietoso,che accordi a tanto augel pace e riposo.”

Presumibilmente in posizione retrostante alla lapideriposavano le spoglie del lodato volatile chel’utilizzatore aveva ritenuto meritevole di duraturoricordo.Ritornati nell’abitato di Caramagna chiedemmoinformazioni ad alcuni anziani che sostavano sul sagratodella chiesa e qualcuno d’essi ricordò di aver sentitoparlare in addietro di un personaggio noto come “PrèMicca” (era questo il suo cognome, ovvero un allusivosoprannome?) che in epoca remota aveva praticato inregione Ciumina la caccia con il roccolo.A distanza di molti anni ebbi occasione di ritornare inlocalità Ciumina; rividi la casupola, ma la lapide conl’epitaffio dedicata dal Micca al suo fringuello non c’erapiù: forse era andata distrutta, forse asportata; quandone diedi notizia a Giacomo, questi commentò: “Chissàche un bel giorno non ricompaia su una bancarella diun mercatino d’antiquariato.”

Rammento un altro episodio in cui Giacomo ancoraragazzo, disposto come sempre ad impegnarsi a fondoonde far fronte alle necessità familiari e sue, si dedicòad un’attività inusuale: fu lui stesso che, in una delleprime volte che ebbi il piacere di averlo ospite nellamia uova residenza a monte di Caramagna, ricordò chenella sua adolescenza aveva ripetutamente avutooccasione di transitare nei pressi della stessa recandosia fornire assistenza venatoria ad un anziano proprietarioterriero di cui citò il particolare soprannome, che allorarisiedeva in località non distante sita nell’altro versantedella collina; e precisò le modalità di tale “assistenza”.

L’anziano di che trattasi, grande appassionato di cacciaalla “posta”, con l’avanzare dell’età era diventatocompletamente sordo, e tale menomazione risultava perlui assai pregiudizievole particolarmente per l’eserciziodi tal genere di caccia rivolto soprattutto a tordi e merli,in cui vista acuto e udito fino sono indispensabili perconseguire apprezzabili risultati. Ciò per il fatto chetali volatili, e i tordi in particolare, provenienti daiboschi siti a monte ove hanno passato la notte,nell’albeggiare scendono negli uliveti ove trovano cibo,e dagli ripartono solo nel tardo pomeriggio: ossia inore in cui, specie nelle giornate nuvolose, la visibilità èalquanto ridotta.

Il tordo, allorché attirato dal canto dei richiami, vienefurtivamente a posarsi sull’albero alla cui base gli stessi

Sono ancora vivi in tutti noi le due radiosegiornate del 10 e 11 settembre, quando laSezione di Imperia ha avuto l’onore diorganizzare il 14° Raduno del 1^Raggruppamento.Cari alpini, possiamo ancora rivivere queimomenti e partecipare al 15^ Raduno.La Seziona ANA di Novara ha avuto l’incaricodi organizzare il raduno; ricorderete ancora lostriscione che chiudeva la sfilata dell’annopassato:

“Arrivederci a Novara!” . E a Novara dovremoandare con una bella rappresentanza perrendere onore alla nostra Sezione, masoprattutto per ricambiare la visita e lapartecipazione alla Sezione che così numerosaè giunta nella nostra città.Ricordatevi alpini, il 15^ Raduno del 1°Raggruppamento si terrà a Novara, sabato 6 edomenica 7 ottobre. Partecipiamo numerosi!

Il Gruppo di Imperia organizza un pullman perle due giornate del 1° Raggruppamento aNovara.Ci sono ancora posti disponibili, il costo è dieuro 145,00 a persona fino ad esaurimentoposto. La partenza è prevista alle ore 06.00del 6 ottobre a Imperia, sistemazione inalbergo, pranzi, colazione e cena incluse nelprezzo. Gli interessati possono contattare ilCapogruppo Graziano Gabbi ai seguentinumeri di telefono: 0183 29 28 41 oppure 329143 47 468

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sono allocati, di solito emette uno zirlo, rimanendo poisilenzioso e immobile, talvolta celato dalle fronde; lo“zip” da lui emesso consente però al cacciatoreappostato, se dotato di normale capacità auditiva, dilocalizzarne la posizione il che facilita la successivapercezione visiva: ovviamente chi è privo di udito nonpuò fruire di tale vantaggio.

Il precitato cacciatore escogitò quindi un rimedio allasua sordità: conoscendo la buona volontà e la praticavenatoria di Giacomo lo assoldò come “avvisatore”, epertanto questi, che nell’esercizio di tali funzioni sicollocava nella postazione a tergo dell’anziano, allorchépercepiva l’arrivo del volatile ne avvisava lo“sparatore”, ovviamente in modo compatibile con lasordità dello stesso: e cioè battendogli un colpettinosull’una o sull’altra spalla o se del caso sul collo aseconda che il tordo risultasse posizionato sul latosinistro o destro ovvero centrale dell’albero.

Tale particolare attività che Giacomo esercitava inaggiunta agli altri impegni di lavoro gli consentiva unmodesto guadagno che certo non ripagavaadeguatamente la perdita di ore di sonno e le sofferenzeprovocate dal freddo e dal gelo a cui necessariamente èesposto chi deve rimanere per lungo tempo immobileall’aperto nelle prime ore delle mattinate invernali: maegli di buon grado si faceva carico di tali disagiconsapevole che ciò gli consentiva di recare aiuto allafamiglia.

La lunga assuefazione al lavoro, alla fatica ed ai sacrificie l’estrema modestia del tenore di vita sino ad allorapraticato, fecero si che allorquando nell’anno1941Giacomo ventenne, chiamato alle armi e destinatoal Corpo degli Alpini, iniziò a prestar servizio militarenella caserma di Chiusa Pesio, gli fu possibile constatareche nel mentre molti dei suoi commilitoni silamentavano per la severità dell’addestramento, la faticadelle lunghe marce e la scarsa qualità del vitto, le mutatecondizioni di vita costituivano invece per lui unapprezzabile miglioramento rispetto a quelle delpassato, sicché gli fu anche facile fornire concretadimostrazione delle sue attitudini e della sua maturità.

Il suo impegno e la sua buona volontà fecero sì che inpoco tempo ebbe il grado di caporale; stante il suoottimo e diligente comportamento fu un inviato quindia frequentare un corso per la nomina a sottufficiale,che superò divenendo sergente e riuscendo così apercepire una più consistente retribuzione.

Eppertanto accantonando con senso di responsabilità alui consueto l’intera paga percepita, riuscì dopo vari

sollievo, come in questi giorni, nei paesi colpiti dallecalamità.E’ iniziata, poi, la sfilata per gli antichi—carrugi che si èdiretta in via Mazzini:ancora alzabandiera e deposizioneal monumento agli alpini di un omaggio floreale edificatodi recente. Dopo la recita della “Preghiera dell’Alpino”, ilcorteo si è rimesso in movimento per giungere almonumento al Donatore di sangue dove il Presidente dellalocale A.V.I.S. ha rivolto un commosso saluto.La sfilata si è conclusa nella Parrocchia dedicata a SanMaurizio, Patrono delle Truppe Alpine, per la Santa Messa.Al termine, mentre la Fanfara Colle di Nava si esibiva inun breve concerto, sono stati premiati gli alpini più anzianidei gruppi della Sezione, tra i quali l’alpino GiuseppinoAlbis, classe 1914, “vecio”del Gruppo di Sanremo.La bella festa si è conclusa con il tradizionale pranzosociale.

SAN BARTOLOMEO– VALLE STERIAPrimo appuntamento estivo per gli alpini del ponente liguredomenica 24 giugno a San Bartolomeo Al Mare. Altradizionale appuntamento la bella stagione si è presentatain tutto il suo fulgore, dal mare azzurro, alle spiaggeaffollate, al sole cocente.All’ammassamento che ha visto una buona partecipazionedei gruppi della Sezione, i partecipanti (e qualche turistainfiltrato) hanno potuto consumare un’abbondante rinfrescoa base di specialità locali e vino bianco.Verso le 10,30 è iniziato l’inquadramento del corteo che,al suono del 33 eseguito dalla ormai tradizionale “bandina”di cui fa parte anche il Capogruppo Sandro Melotto, si èavviato al piazzale che ospita il monumento ai Caduti delMare, tra due ali di turisti un po’ sorpresi di veder passaregli uomini della montagna a due passi dal bagna-sciuga.Dopo lo schieramento dei gruppi e delle varie associazionid’arma e combattentistiche si è proceduto all’alzabandieracon l’Inno Nazionale suonato e cantato da tante voci.Il Presidente Sezionale con il Sindaco Ragni, il Comandantedella Polizia Locale e il Maresciallo comandante la Stazionedei Carabinieri di Diano Marina, ha reso quindi l’Onore aiCaduti sfiorando l’omaggio floreale posto ai piedi delmonumento.Il corteo è, poi, ritornato sui suoi passi raggiungendo ilpiazzale di partenza dove, nell’attesa dell’inizio della messain suffragio, il Capogruppo Sandro Melotto ha ringraziatoquanti hanno voluto partecipare all’annuale incontro.E’ stato, quindi il turno del Sindaco Ragni che ha portato ilsaluto dell’amministrazione comunale e ha messo in risaltogli ottimi rapporti di amicizia e collaborazione che lo leganoagli alpini del gruppo.Enzo Daprelà ha ricordato i 140 anni di costituzione delleTruppe Alpine sottolineando l’impegno delle penne nerenella vita civile una volta terminato il servizio militare,intervenendo prontamente nei luoghi del dolore come stacapitando nell’Emilia colpita dal sisma.Ha invitato a partecipare numerosi al prossimo Raduno alSacrario del Colle di Nava dove, sabato 30 giugno, saràposta una lapide a ricordo del Sergente Alberti, M.A.V.M.,socio e decano del Gruppo di Imperia scomparso il 23

marzo scorso.Al termine dei saluti il Capogruppo ha voluto premiare igruppi e le associazioni partecipanti con una medaglia aricordo.Dopo la Santa Messa al campo il Capogruppo ha recitatola “Preghiera dell’Alpino”.La festosa giornata si è conclusa, come d’obbligo, con legambe sotto il tavolo.‘

VEREZZOGrande afflusso di Alpini e non al 34° Raduno a Verezzodomenica 15 luglio 2012.Presenti i Col. Arrigo Emanuelli, il Col. Riccardo Lanteri,in rappresentanza del Sindaco di San Remo l’AssessoreRag. Umberto Bellini, i vessilli della Sezione di Francia,di Biella, di Imperia, dell’Associazione NazionaleParacadutisti di Sanremo, dell’Associazione NazionaleCombattenti e Reduci Realdo-Verdeggia, il rappresentantedella Polizia di Stato di Ventimiglia, i gagliardetti dei Gruppidi Taggia- Arma, Perinaldo, Bordighera, Sanremo, Ceriana,Pavia-Certosa, Vandorno (Bi), Riva-S.Stefano, Borghettod’Arroscia, Bajardo, Ospedaletti, Pontedassio, Ventimiglia,Imperia, Vallecrosia, Verezzo.Le cerimonie alpine sono iniziate con l’alzabandiera, onore

ai Caduti, la deposizione di una corona di alloro al Cippo“PER NON DIMENTICARE” fatto erigere dal ConsiglioDirettivo, in carica nel lontano 29 luglio 1979.La Santa Messa è stata officiata dal Parroco Don GiacomoBarra: il Coro Parrocchiale e la Banda Musicale di Verezzohanno accompagnato con il canto e la musica lacelebrazione.La Preghiera dell’Alpino è stata letta dal Caporale MonikaLanteri, attualmente in servizio presso il Reparto Comandoe Supporti Tattici della “Tridentina” di Bolzano.Sono seguite le orazioni ufficiali dell’Assessore Bellini edel Colonnello Lanteri.Al termine il Capo Gruppo di Verezzo, Vice-PresidenteSezionale Massimino Filippi ha portato i saluti a tutti ipresenti del nostro Presidente Enzo Daprelà, ed un suopersonale ringraziamento a quanti erano intervenuti a questo34° Raduno Alpino.

Silvio Grandazzi

VITA SEZIONALEmesi, tornato a casa per una breve licenza, ad estinguereil debito che i suoi familiari, privi degli introiti derivatidal suo lavoro, avevano dovuto accendere presso ilnegozio di commestibili che loro forniva il pane ed ipochi generi di prima necessità. Ma frattanto molte nubiminacciose si stavano addensando sul nostro Paese.

Nell’estate del 1942 Mussolini (che già in precedenza,malgrado il suo alleato Hitler avesse cercato didissuaderlo, aveva mandato militari italiani armati edequipaggiati inadeguatamente a combattere sul fronterusso), con una delle sue decisioni errate e velleitarieche troppo spesso contrassegnarono l’ultimo decenniodel suo potere decise, nonostante il parere contrario dialti esponenti delle forze armate, di inviare su quellontano fronte altri soldati essi pure carenti di adeguatoarmamento ed equipaggiamento: pertanto unitamentead reparti colà destinati, partirono le divisione alpineJulia, Tridentina e Cuneense; ed inquadrato inquest’ultima, quale appartenente al Battaglione Pievedi Teco del 1° Reggimento Alpini, il sergente GiacomoAlberti.

L’eroico comportamento da lui tenuto nei successivieventi bellici ed in particolare nel coso del tragicoripiegamento del gennaio1943, per cui gli venneconcesso l’alto riconoscimento dianzi citato, sono bennoti eppertanto non scendo in particolari. Ciò che parmiinvece opportuno evidenziare è che il lodevolecomportamento da lui tenuto da militare altro noncostituì che la normale prosecuzione di quanto già fattoin precedenza; e soggiungo che la laboriosità, il sensodel dovere e lo spirito di sacrificio che avevanoaccompagnato la sua fanciullezza, adolescenza e primagiovinezza, continuarono a caratterizzare la suacondotta di vita e, accompagnati da intelligenza,avvedutezza e intraprendenza imprenditoriale, gliconsentirono di elevare passo dopo passo la suaposizione economica e sociale conseguendo risultatiampiamente significativi.

Auspico che le alte doti da lui sempre dimostrate, ed inparticolare la forza di volontà e l’elevato spirito disacrificio che stanno alla base dei suoi successiimprenditoriali, possano costituire motivo di esempioe di incoraggiamento per i molti giovani che non sempresono disposti ad impegnarsi adeguatamente, senecessario anche affrontando rinunzie e sacrifici, ondesuperare le difficoltà della vita ed assicurarsi un futuromigliore.

Athos Giribaldi

Momento del 34° Radunodel Gruppo di Verezzo

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capoluogo della Valle Impero. La Banda Filarmonica Cittàdi Albenga ha aperto lo sfilamento che si è snodato lungole vie cittadine, passando davanti agli ospiti della casa diRiposo che attendono con gioia ogni diversivo venga offertoloro. Presso il Monumento all’Alpino si è svolta lacerimonia con i suoi momenti topici: l’Alzabandiera,l’Onore ai Caduti, i saluti del Sindaco Franco Ardissone edel Presidente Sezionale Vincenzo Daprelà. Il tutto consobrietà, semplicità e compostezza. È stato ricordatoGiacomo Alberti, da pochi mesi deceduto, che non mancavamai al Raduno di Pontedassio, complice la vicinanza dellasua azienda e i forti legami con il territorio che ha sempre

mantenuto. Al termine del momento ufficiale, il corteo èproseguito fino alla chiesa parrocchiale dove un accaldatoe simpatico don Paul ha celebrato la Santa Messa. Altermine il saluto del Capo Gruppo Piero Bonsignorio che,dopo aver ringraziato le autorità civili, il PresidenteSezionale e i presidenti emeriti, i Vessilli, i Gagliardetti, leAssociazioni d’Arma e tutti coloro che hanno collaboratoalla riuscita della festa, ha salutato ancora il compiantoGiacomo Alberti e augurato tanti raduni al socio e reduceLuigi Cannas classe 1921. La preghiera dell’Alpino,

declamata dall’inossidabile Giulio, ha suggellato lacerimonia che si è poi trasferita a condividere la gioia dellostare insieme al ristorante.Il prossimo anno il Gruppo celebrerà con particolaresolennità il 25° anniversario del monumento.G.P.N.

RIVA LIGURERaduno all’insegna dei “veci” domenica 3 giugno a RivaLigure. L’annuale festa si è svolta in una giornata splendidaa cui hanno partecipato molti gruppi della Sezione che sisono ritrovati in piazza, già sul presto, dove è statoorganizzato un rinfresco di benvenuto.Alle 10, sotto la guida del cerimoniere Armando Cha,definito lo schieramento dei gruppi – tra i quali, dasegnalare, il Gruppo di Carmagnola (TO) e il Gruppo diTrinità (CN) - , delle Associazioni d’Arma eCombattentistiche, della Protezione Civile di Taggia, èiniziata la parte protocollare con l’alzabandiera mentre laFanfara Sezionale “Colle di Nava” intonava l’InnoNazionale, cui ha fatto seguito l’Onore ai Caduti. Sullenote della Canzone del Piave è stata deposta una coronad’alloro al monumento ai Caduti che si erige al centro dellapiazza.Ha preso, quindi la parola il Presidente Sezionale EnzoDaprelà, che ha portato il saluto del Consiglio Direttivo eha ricordato le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia,soffermandosi sul prezioso lavoro che stanno svolgendogli alpini in quelle zone, sottolineando la partecipazionedel nucleo di Protezione Civile della Sezione di Imperia

che ha operato a Finale Emilia.Ha concluso l’intervento ricordando la figura di GiacomoAlberti, M.A.V.M., recentemente andato avanti.Il Presidente si è complimentato con il CapogruppoPasquale Vecchiè per l’ottima preparazione dellamanifestazione ponendo l’accento sull’importanza chel’A.N.A. da al rispetto delle regole associative che sonoalla base del successo di una grande Associazione.E’ seguito il saluto del Sindaco di Riva Ligure, FrancoNuvoloni, che a sua volta ha esaltato lo spirito di corpodelle penne nere e l’impegno che esse profondono da moltianni nelle opere di solidarietà, intervenendo e portando

VITA SEZIONALERADUNO NAZIONALE ALL’ ORTIGARASabato 7 e domenica 8 luglio, il consigliere Sezionale MarioDalmasso ha partecipato al Pellegrinaggio sull’ Ortigara.Con piacere pubblichiamo un suo ricordo.

Il giorno 7 luglio, sabato, alle 16.00 la sfilata al Sacrario diAsiago, con in testa il Labaro Nazionale, scortato dalConsiglio Nazionale e accompagnato da numerosi Vessilli,tra i quali quello di Imperia, con il Vicepresidente MassimoFilippi, il Consigliere Mario Dalmasso e l’alpino LuigiLombardi. Numerosissimi i Gagliardetti, giunti quasi datutta Italia, una moltitudine di alpini e le delegazioniAustriaca e Slovena.Domenica 8 luglio, alle 06.00 partenza da Asiago con imezzi della Protezione Civile, con destinazione le faldedell’ Ortigara. Poi la salita verso la cima, in una stupendagiornata di sole, verso la Colonna Mozza, posta dall’ANAa ricordo del calvario degli alpini nel 1917.Completato lo schieramento con gonfaloni Civili eAssociazione d’Arma italiane, austriache e slovene, incoronario di Vessilli e Gagliardetti, alpini e simpatizzanti,entrava nello schieramento il Labaro con il ConsiglioNazionale.In ricordo dei Caduti veniva celebrata la Santa Messa dalCappellano Alpino, coadiuvato dal sacerdote sloveno.Terminate le celebrazioni alla Colonna Mozza con ladeposizione di una Corona, ci si è recati al Cippo Austriacoper la deposizione di una Corono in memoria dei CadutiAustriaci.Concluse le cerimonie in vetta, si inizia la non facile discesaverso la Chiesetta di Lozze, dove alle ore 11.00 è iniziatala Cerimonia Solenne con tutti i nostri simboli: il Labaro, iVessilli e i Gagliardetti. Dopo la Santa Messa, è stata recitatala Preghiera dell’Alpino seguita dal Silenzio. Quindil’orazione ufficiale tenuta dal Presidente Perona.Finiva così una stupenda giornata alpina con un ricordodelle parole del Cappellano alpino: “Se si ricordano i nostriCaduti, questi non sono morti, sono solo andati avanti e dalassù vegliano su di noi e sulle nostre famiglie.”Concludo con un’ultima considerazione personale,condivisa da molti altri: una partecipazione più numerosain occasione delle commemorazioni nei luoghi sacri pernoi alpini, vale bene qualche sacrificio!Mario Dalmasso

CONIOFesta del GruppoSi è svolto sabato 21 luglio il 14° raduno del gruppo diConio.Alla presenza di molti gruppi della sezione, la presenzadegli immancabili bersaglieri delle sez.di Imperia e Savona;del vice presidente sezionale e delle autorità locali; gli alpinidi Conio hanno voluto rendere omaggio ai caduti di tuttele guerre davanti al monumento in piazza IV novembre;una cerimonia semplice e con discorsi molto concisi; lacerimonia si è poi spostata nella chiesa parrocchialededicata alla Natività di M.Vergine, dove il parroco DonGiancarlo Bonfante ha celebrato la S.Messa in memoriadei caduti di tutte le guerre; cerimonia resa ancor piùsignificativa dai canti eseguiti dalla corale S.Antonio Abate

diretta dalla Maestra Emerigo Elisabetta.Al termine della cerimonia religiosa gli alpini si sonotrasferiti nei locali del Castello dei Conti Ventimiglia-Lascaris; dove gli ottimi NCC alpino Giuseppe e alpinoSilvano; nonché le immancabili moglie alpine, avevanopreparato una speciale cena per tutti!!!La festa è andata avanti fino alle prime ore del mattinoquando le fisarmoniche, le trombe, l’ocarina e le chitarrehanno deciso di chiudere bottega!!!

Un ottimo raduno, organizzato nei minimi particolari,diciamo un buon inizio per il nuovo capo-gruppo, alpinoAnnunziato Bazzano …… per tutti gli alpini di Conio enon: “Tino”.

IMPERIAGiovedì 26 luglio il gruppo imperiese ha organizzatol’annuale festa di Sant’Anna presso l’ononima chiesetta aiPini del Rosso, appena sopra Oneglia. La festa è nata alcunianni fa per riprendere l’antica abitudine degli onegliesi cheandavano a cambiare aria ai Pini del Rosso. Con laristrutturazione della chiesa, pochi anni fa, è stata postauna lapida in memoria dei Caduti senza croce, tra i quali itanti alpini che non hanno fatto ritorno dal secondo conflittomondiale.Dopo la Santa Messa gli alpini imperiesi hanno preparatoun piccolo, ma apprezzato rancio che è stato allietato dalcomplesso musicale del nostro Fiorello Maino. Tra iconvenuti ricordiamo il commissario Prefettizio, SabatinoMarchione, che ha avuto modo di conoscere la realtà alpinadi Imperia. Il socio Augusto Ferrari, organizzatoredell’evento, è stato anche intervistato da AlessandraChiappori, giornalista di “Punto Imperia”, foglioinformativo del capoluogo, la quale ha dedicato una paginaintera del giornale per illustrare la storia degli alpini e illoro impegno nel sociale.

PONTEDASSIOLa domenica successiva al Raduno Nazionale di Nava,come tradizione, si è svolto a Pontedassio il 20° Radunodel Gruppo. Una bella giornata estiva ha accolto ipartecipanti in Piazza Vittorio Emanuele II, dove si sonoristorati dai lunghi viaggi intrapresi per raggiungere il

VITA SEZIONALE

Il Monumento di Conio

Alpini di Pontedassio

Consegna del premio all’alpinoGiuseppe Albis, classe 1914

Il Presidente Enzo Daprelà

ALPINO 126 - 9/2012 5-09-2012, 16:256