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COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamento normativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola” PIANO DI MANUTENZIONE (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) MANUALE D'USO Comune di Roma Provincia di Roma via del Podere Rosa 116, __________ IL TECNICO Architetto Federico Eliseo Pagina 1

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COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico

OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamentonormativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola”

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)MANUALE D'USO

Comune di RomaProvincia di Roma

via del Podere Rosa 116, __________

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

Pagina 1

M a n u al e d' Us o

C o m u n e di: R o m a

P r o vi n ci a di: R o m a

O g g ett o: I nt er v e nt o di m a n ut e n zi o n e str a or di n ari a, r e c u p er o f u n zi o n al e e d a d e g u a m e nt on or m ati v o, es cl us o a nti n c e n di o, d ell’ Asil o Ni d o “ L a Gir a n d ol a ”

El e n c o d ei C or pi d' O p er a:

° 0 1 C or p o d' o p er a

Il pr es e nt e pi a n o di m a n ut e n zi o n e è r el ati v o ai l a v ori di m a n ut e n zi o n e str a or di n ari a o c c orr e nti p er pr o v v e d er e al r e c u p er o f u n zi o n al e e al r el ati v o a d e g u a m e nt o n or m ati v o, a d es cl usi o n e d ell' a d e g u a m e nt o a nti n c e n di o, d el pl ess o s c ol asti c o " L a Gir a n d ol a " di vi a d el P o d er e R os a n. 1 1 6, u bi c at o n el t errit ori o di c o m p et e n z a d el M u ni ci pi o I V di R o m a.L e o p er e c o nsist o n o i n:

1. Ist all a zi o n e di i nfissi e p ar a p etti di si c ur e z z a

· Ist all a zi o n e s u c or d ol o di c o p ert ur a p eri m etr al e di p ar a p ett o a nti c a d ut a

· Ist all a zi o n e di s c al e a g a b bi a di a c c ess o ai v ari li v elli d ell a c o p ert ur a

· S ostit u zi o n e fi n estr e

2. O p er e s u p ar eti

· Ris ar cit ur a di i nt o n a ci i nt er ni

· Ris ar cit ur a v er ni ci at ur a i nt er n a

· ri v esti m e nt o pl asi c o- a crili c o d ell e p ar eti

3. R e ali z z a zi o n e di n u o vi i m pi a nti el ettri ci, t er mi ci e a nti ntr usi o n e

· s ostit u zi o n e d ei c a vi d ell a li n e a el ettri c a est er n a i nt err at a di a d d u zi o n e f or z a el ettr o m otri c e si a all' e difi ci o c h e all a c e ntr al e t er mi c a

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o di t err a est er n o

· Ri m o zi o n e di t utti gli i m pi a nti el ettri ci e di cli m ati z z a zi o n e i nt er ni

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o di ali m e nt a zi o n e f a n c oil s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· Ist all a zi o n e di n u o vi f a n c oil

· R e ali z z a zi o n e n u o v o i m pi a nt o f or z a m otri c e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· R e ali z z a zi o n e n u o v o i m pi a nt o di ill u mi n a zi o n e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o a nti ntr usi o n e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· S ostit u zi o n e l a m pi o ni p er l'ill u mi n a zi o n e est er n a

4. Sist e m a zi o n e d e gli s p a zi est er ni

· Sist e m a zi o n e m ar ci a pi e di est er ni

· Sist e m a zi o n e m uri di ci nt a i n t uf o

· Ist all a zi o n e n u o v a p er g ol a i n l e g n o

· P a vi m e nt a zi o n e i n g o m m a a nti c a d ut a ar e a gi o c hi

P a gi n a 2

Manuale d'Uso

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Strutture di collegamento

° 01.02 Interventi su strutture esistenti

° 01.03 Rivestimenti esterni

° 01.04 Infissi esterni

° 01.05 Coperture piane

° 01.06 Recinzioni e cancelli

° 01.07 Rivestimenti interni

° 01.08 Balconi e logge

° 01.09 Pavimentazioni esterne

° 01.10 Impianto elettrico

° 01.11 Impianto di climatizzazione

° 01.12 Impianto di riscaldamento

° 01.13 Impianto di illuminazione

° 01.14 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

° 01.15 Impianto di diffusione sonora

° 01.16 Impianto di ricezione segnali

° 01.17 Impianto di trasmissione fonia e dati

° 01.18 Impianto telefonico e citofonico

° 01.19 Impianto di messa a terra

° 01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi

° 01.21 Aree a verde

° 01.22 Arredo urbano

° 01.23 Giochi per bambini

Corpo d'operaCorpo d'Opera: 01

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01

Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cuifunzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato(con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formateda gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scalepossono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale achiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Sipossono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.01.01 Scale in acciaio

Strutture di collegamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01Scale in acciaio

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Corrosione

Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.

01.01.01.A02 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, gradini di lamiera edeventuali irrigidimenti e nervature) o comunque non più affidabili sul piano statico.

01.01.01.A03 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A04 Imbozzamento

Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.01.01.A05 Snervamento

Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.).Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.01.C01 Controllo balaustre e corrimano

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di corrosione, disgregazioni, ecc.). Interventimirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi costituenti quali: rivestimenti dei piani di calpestio,balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive, saldature, connessioni, bullonature, ecc..

Le scale in acciaio possono essere realizzate con molteplici conformazioni strutturali impiegando profilati, sezioni scatolari,tubolari o profili piatti assemblati mediante saldature e/o collegamenti tramite chiodatura, bullonatura, ecc.. I gradini vengonogeneralmente realizzati con lamiere metalliche traforate o con lamiere ad elementi in rilievo oppure con elementi grigliati.

Strutture di collegamento

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Manuale d'Uso

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventualepresenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso lequali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possonoavere come finalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.02.01 Bullonature

° 01.02.02 Chiodature

° 01.02.03 Congiunzioni

° 01.02.04 Elementi di raccordo

° 01.02.05 Rappezzi in blocchi di tufo

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01Bullonature

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Allentamento

Allentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

01.02.01.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle bullonature e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche e/o altri materiali (legno, lamellare, alluminio, metalli misti,ecc.). Letipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego.

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.02Chiodature

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Allentamento

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle chiodature e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di elementi di giunzione tra elementi in ferro. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano asecondo dell'impiego. Il chiodo è formato dal gambo di fabbrica e dalla testa. Esso ha generalmente una sezione è circolare mentrela dimensione del diametro in genere varia in funzione dello spessore del lamierato e/o profilati da attraversare. In genere si fariferimento ad una formula empirica per il calcolo della lunghezza del gambo del chiodo: l =1,1s + 1,3 d dove con s vieneindicato il serraggio del chiodo (ossia lo spessore complessivo da chiodare); mentre con d il diametro. Inoltre va ricordato che ladimensione del gambo del chiodo deve essere sempre minore del foro nella misura del 5%, affinché il chiodo possa vi si possaagevolmente introdurre.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

Allentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

01.02.02.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

Elemento Manutenibile: 01.02.03Congiunzioni

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.03.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.03.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

Esse vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.

Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sonorappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.04Elementi di raccordo

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essisono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

Pagina 9

Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.04.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.04.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

Essi vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.

Elemento Manutenibile: 01.02.05Rappezzi in blocchi di tufo

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.05.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.05.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.05.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portantivengono sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.

Interventi su strutture esistenti

Pagina 10

Manuale d'Uso

essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.05.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.05.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

01.02.05.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.02.05.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.05.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.05.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.05.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.05.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.05.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

01.02.05.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

Pagina 11

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.03

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema dichiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme edornamentale.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.03.01 Intonaco

° 01.03.02 Tinteggiature e decorazioni

Rivestimenti esterni

Pagina 12

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.01Intonaco

Unità Tecnologica: 01.03

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamentoa diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.03.01.A02 Attacco biologico

attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali.

01.03.01.A03 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.03.01.A04 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco.

01.03.01.A05 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.03.01.A06 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi apersonale tecnico con esperienza.

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva edecorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali essofornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea,gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltreaggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonacotradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo,detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, dettofinitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi allapenetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonacispeciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; isecondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.

Rivestimenti esterni

Pagina 13

Manuale d'Uso

01.03.01.A07 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.01.A08 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.01.A09 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.01.A10 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.01.A11 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.01.A12 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.01.A13 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.01.A14 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.01.A15 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.01.A16 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.03.01.A17 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.01.A18 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.03.01.A19 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

Pagina 14

Manuale d'Uso

01.03.01.A20 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.03.01.A21 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.01.A22 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specificodel controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità,carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi perverificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici.• Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5) Rigonfiamento; 6) Scheggiature.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.01.C01 Controllo funzionalità

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di

vegetazione.• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.01.C02 Controllo generale delle parti a vista

Elemento Manutenibile: 01.03.02Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 01.03

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gliambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gliambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc.. Le decorazionitrovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di facciata o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme

Rivestimenti esterni

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Manuale d'Uso

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamentoa diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.03.02.A02 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.03.02.A03 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

01.03.02.A04 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.03.02.A05 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.03.02.A06 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.02.A07 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.02.A08 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.02.A09 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.02.A10 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi,laterizi, ecc.. Talvolta gli stessi casseri utilizzati per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungereaspetti decorativi nelle finiture.

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Manuale d'Uso

01.03.02.A11 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.02.A12 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.02.A13 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.02.A14 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.02.A15 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.03.02.A16 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.02.A17 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.03.02.A18 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.02.A19 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.03.02.A20 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.02.A21 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

01.03.02.A22 Sfogliatura

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vista

01.03.02.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Manuale d'Uso

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugliaggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.04

Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti dibenessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni diisolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.04.01 Serramenti in alluminio

° 01.04.02 Tapparelle blindate

Infissi esterni

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.01Serramenti in alluminio

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Alterazione cromatica

Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.04.01.A02 Bolla

Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.04.01.A03 Condensa superficiale

Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.

01.04.01.A04 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.01.A05 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.04.01.A06 Degrado degli organi di manovra

Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.

01.04.01.A07 Degrado delle guarnizioni

Distacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione.

01.04.01.A08 Deposito superficiale

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possonocompromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi apersonale tecnico specializzato.

Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette internein alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va postanell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agentiatmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hannouna minore manutenzione.

Infissi esterni

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Manuale d'Uso

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.04.01.A09 Frantumazione

Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.04.01.A10 Macchie

Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.04.01.A11 Non ortogonalità

La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.04.01.A12 Perdita di materiale

Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.04.01.A13 Perdita trasparenza

Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.04.01.A14 Rottura degli organi di manovra

Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni anno

Controllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso.• Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C01 Controllo frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)

Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalità; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C04 Controllo guide di scorrimento

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Manuale d'Uso

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista.

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio confinestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalità; 4) Rottura degli organi di

manovra.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C05 Controllo organi di movimentazione

Cadenza: ogni anno

Controllo del corretto funzionamento della maniglia.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C06 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi allaparete.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C07 Controllo persiane

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C09 Controllo serrature

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4) Pulibilità; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita trasparenza.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C12 Controllo vetri

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Manuale d'Uso

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 anni

Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere

Cadenza: ogni 6 mesi

Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimento

Cadenza: quando occorre

Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I03 Pulizia frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta

Cadenza: quando occorre

Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I05 Pulizia organi di movimentazione

Cadenza: ogni 6 mesi

Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Puliziadel telaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodottisgrassanti ed olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata conpaste abrasive con base di cere.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I06 Pulizia telai fissi

Cadenza: ogni 12 mesi

Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I07 Pulizia telai mobili

Cadenza: quando occorre

Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I08 Pulizia telai persiane

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Manuale d'Uso

Cadenza: quando occorre

Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I09 Pulizia vetri

Cadenza: ogni 6 mesi

Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I10 Registrazione maniglia

Elemento Manutenibile: 01.04.02Tapparelle blindate

Unità Tecnologica: 01.04

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 Alterazione cromatica

Alterazione cromatica delle superfici che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono ilcolore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo dellecondizioni.

01.04.02.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.02.A03 Degrado degli organi di manovra

Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.

01.04.02.A04 Difficoltà di comando a distanza

Telecomandi difettosi e/o batterie energetiche scariche e/o centraline di ricezione difettose.

Provvedere periodicamente alla lubrificazione di serrature ed organi di movimentazione nonché di binari e parti fisse per loscorrimento. Verificare, in caso di saracinesche motorizzate, il corretto funzionamento rispetto alle fasi di apertura-chiusura e diarresto nelle diverse posizioni di servizio.

Le tapparelle blindate sono dei sistemi di chiusura antintrusione che oppongono un'ottima resistenza ai tentativi di effrazioneimpedendone il sollevamento, lo scardinamento, lo sfondamento, ecc.. In genere sono realizzate in alluminio, acciai plastificati,ecc., coibentate e colorate in vari modi.

Infissi esterni

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Manuale d'Uso

01.04.02.A05 Non ortogonalità

Non ortogonalità delle parti mobili rispetto a quelle fisse dovuta alla mancanza di registrazione periodica.

01.04.02.A06 Rottura degli organi di manovra

Rottura degli elementi di manovra con sganciamenti dalle sedi originarie di parti o altri elementi costituenti.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.05

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dallapresenza di uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presentasoluzioni di continuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzionedi barriera alla penetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi difunzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e istrati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di continuità;- strato della diffusione del vapore;- strato di imprimitura;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di pendenza;- strato di pendenza;- strato di protezione;- strato di separazione o scorrimento;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione;- strato drenante;- strato filtrante.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.05.01 Struttura in legno

Coperture piane

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.05.01Struttura in legno

Unità Tecnologica: 01.05

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Azzurratura

Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura.

01.05.01.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.05.01.A03 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi e travetti in legno) accompagnati spesso dallaperdita delle caratteristiche meccaniche e non pienamente affidabili sul piano statico.

01.05.01.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.01.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A07 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.01.A08 Infracidamento

Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

L'utente dovrà provvedere al controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità,marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza).

E' in genere costituita da elementi in legno di grossa e piccola orditura disposti a secondo della geometria e struttura dellacopertura. Le travi piene in legno vengono usate come orditura primaria per coperture a falde e sono integrate da un orditurasecondaria di irrigidimento e di supporto del manto. In genere coprono luci fino a 6 metri. Altri sistemi di strutture in legno sonoquelli a capriate, costituite da puntoni, catene, monaci e saettoni, dove il peso della copertura può essere affidato alle struttureperimetrali. La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni.

Coperture piane

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Manuale d'Uso

01.05.01.A09 Macchie

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.01.A10 Muffa

Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

01.05.01.A11 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.01.A12 Perdita di materiale

Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.05.01.A13 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.01.A14 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi,riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica per struttura in legno.• Anomalie riscontrabili: 1) Azzurratura; 2) Decolorazione; 3) Deformazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6)

Distacco; 7) Fessurazioni; 8) Infracidamento; 9) Macchie; 10) Muffa; 11) Penetrazione di umidità; 12) Perdita di materiale; 13) Polverizzazione; 14) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.05.01.C01 Controllo struttura

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.06

Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico.Possono essere costituite da:- recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate;- recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro;- recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto;- recinzioni in legno;- recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica.I cancelli sono costituiti da insiemi di elementi mobili con funzione di apertura-chiusura e separazione di locali o aree e dicontrollo degli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. Gli elementi costituenti tradizionali possono esserein genere in ferro, legno, materie plastiche, ecc., inoltre, la struttura portante dei cancelli deve comunque essere poco deformabilee garantire un buon funzionamento degli organi di guida e di sicurezza. In genere sono legati ad automatismi di controllo adistanza del comando di apertura-chiusura.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.06.01 Staccionate

Recinzioni e cancelli

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.06.01Staccionate

Unità Tecnologica: 01.06

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Corrosione

Corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.06.01.A02 Infracidamento

Degradazione che si manifesta con la perdita di consistenza delle parti per eccesso di umidità. In particolare sono interessate lezone più esposte agli agenti atmosferici.

01.06.01.A03 Mancanza

Perdita di parti costituenti con relativo indebolimento della stabilità delle strutture.

Effettuare i dovuti trattamenti anti imputrescenza dei paletti nella parte interrata. Verifica degli elementi di assemblaggio e dellastabilità delle staccionate.

Si tratta di strutture in legno, con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico,generalmente in essenza di pino o castagno, realizzate con pali (decortinati) a Croce di Sant'Andrea, di diametro di circa 10-12cm, costituite da corrimano e diagonali montati ad interasse di circa 1,5-2,00 m con altezza fuori terra di circa 1 m, assemblati conferramenta in acciaio zincato e ancorati su plinti di fondazione.

Recinzioni e cancelli

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.07

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema dichiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.07.01 Intonaco

° 01.07.02 Tinteggiature e decorazioni

Rivestimenti interni

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.07.01Intonaco

Unità Tecnologica: 01.07

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.01.A01 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.07.01.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.07.01.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.07.01.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.07.01.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.07.01.A06 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi apersonale tecnico con esperienza.

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficieche va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta perintonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzionia secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonacoparticolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione diaggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è diresistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creareuna prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci perinterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi inintonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaciplastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonaci monostrato.

Rivestimenti interni

Pagina 32

Manuale d'Uso

distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.07.01.A07 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.07.01.A08 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.07.01.A09 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.07.01.A10 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.07.01.A11 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.07.01.A12 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.07.01.A13 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.07.01.A14 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni mese

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.• Ditte specializzate: Pittore, Muratore.

Tipologia: Controllo a vista

01.07.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

Elemento Manutenibile: 01.07.02Tinteggiature e decorazioni

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.07

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.02.A01 Bolle d'aria

Alterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.07.02.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.07.02.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.07.02.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.07.02.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.07.02.A06 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.07.02.A07 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.07.02.A08 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.07.02.A09 Macchie e graffiti

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gliambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gliambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazionitrovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e diforme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.

Rivestimenti interni

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Manuale d'Uso

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.07.02.A10 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.07.02.A11 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.07.02.A12 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.07.02.A13 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Pittore.

Tipologia: Controllo a vista

01.07.02.C01 Controllo generale delle parti a vista

Pagina 35

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.08

Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spaziaperti rispetto alle facciate. I balconi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. Inparticolare i balconi possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di vedutadegli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi possono inoltre distinguersi in:- balconi con struttura indipendente;- balconi con struttura semi-dipendente;- balconi portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi).In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità,manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate ariscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione eseparazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo

Balconi e logge

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.08.01Parapetti e ringhiere in metallo

Unità Tecnologica: 01.08

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.01.A01 Altezza inadeguata

Altezza inadeguata o insufficiente a garantire la invalicabilità degli stessi.

01.08.01.A02 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.08.01.A03 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.08.01.A04 Deformazione

Variazione geometriche e delle sagome e dei profili costituenti gli elementi.

01.08.01.A05 Disposizione elementi inadeguata

Disposizione degli elementi di protezione a favore di azioni di scavalcamento.

01.08.01.A06 Mancanza di elementi

Mancanza di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza all'attraversabilità e/o alla sfondabilità.

01.08.01.A07 Rottura di elementi

Rottura di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza alla stabilità, all'attraversabilità e/o alla sfondabilità.

Essi non devono essere scalabili, attraversabili e sfondabili in caso di urti. Devono consentire la visione verso l'esterno edassicurarne l'utilizzo anche per i bambini senza essere fonti di pericoli. Evitare la realizzazione di angoli o parti non raggiungibiliper operazioni di pulizia o di manutenzione. Verificare l'assenza di anomalie (corrosione, mancanza, ecc.). Rinnovareperiodicamente gli strati di protezione con prodotti idonei ai tipi di superfici e alle condizioni ambientali. Controllareperiodicamente la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Controllare lo stato delle saldature. Verificare lealtezze d'uso e di sicurezza. Sostituire eventuali parti degradate.

Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute versospazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementimetallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In generele ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio allamuratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.

Balconi e logge

Pagina 37

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.09

Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella dipermettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultareperfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessorivariano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori,l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioniesterne possono essere di tipo: cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

Pavimentazioni esterne

Pagina 38

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.09.01Pavimentazioni con elementi prefabbricatiautobloccanti

Unità Tecnologica: 01.09

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.01.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.09.01.A02 Degrado sigillante

Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.09.01.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.09.01.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.09.01.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.09.01.A06 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.09.01.A07 Fessurazioni

Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti sono in genere costituiti da marmette prefabbricate di formatogeometrico. Essi vengono prodotti mescolando tra loro materie prime e agglomerate con cemento ad alto dosaggio e legantispeciali e resi poi omogenei esteticamente e strutturalmente mediante vibratura e forte pressatura. Possono avere finitura e coloridiversi (sabbiati,impregnati, levigati, ecc.). Sono particolarmente adatti per l'impiego di: centri sportivi, cortili, giardini, parchi,terrazze, viali,ecc..

Pavimentazioni esterne

Pagina 39

Manuale d'Uso

01.09.01.A08 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.09.01.A09 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.09.01.A10 Perdita di elementi

Perdita di elementi e parti del rivestimento.

01.09.01.A11 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.09.01.A12 Sgretolamento

disgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.

01.09.01.A13 Sollevamento e distacco dal supporto

Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi,efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5)

Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

• Ditte specializzate: Pavimentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.09.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

Pagina 40

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.10

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Perpotenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimoparte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deveessere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per leutenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principaledell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti inapposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per lafase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.10.01 Canalizzazioni in PVC

° 01.10.02 Contattore

° 01.10.03 Interruttori

° 01.10.04 Prese e spine

° 01.10.05 Quadri di bassa tensione

Impianto elettrico

Pagina 41

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.10.01Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 01.10

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.01.A01 Corto circuiti

Corti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.10.01.A02 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.01.A03 Difetti di taratura

Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.01.A04 Disconnessione dell'alimentazione

Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.01.A05 Interruzione dell'alimentazione principale

Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica.

01.10.01.A06 Interruzione dell'alimentazione secondaria

Interruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno.

01.10.01.A07 Surriscaldamento

Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenzameccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica.

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devonoessere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondole disposizioni di legge).

Impianto elettrico

Elemento Manutenibile: 01.10.02

Pagina 42

Manuale d'Uso

Contattore

Unità Tecnologica: 01.10

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.02.A01 Anomalie della bobina

Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.

01.10.02.A02 Anomalie del circuito magnetico

Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.

01.10.02.A03 Anomalie dell'elettromagnete

Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.

01.10.02.A04 Anomalie della molla

Difetti di funzionamento della molla di ritorno.

01.10.02.A05 Anomalie delle viti serrafili

Difetti di tenuta delle viti serrafilo.

01.10.02.A06 Difetti dei passacavo

Difetti di tenuta del coperchio passacavi.

01.10.02.A07 Rumorosità

Il contattore rende possibile:-interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente;-garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo;-realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione;-aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore.Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabilevelocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura,attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono stateprese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa inmoto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti.

È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiudequando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Leparti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi:- per rotazione, ruotando su un asse;- per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;- con un movimento di traslazione-rotazione.Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa:- delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile;- della gravità.

Impianto elettrico

Pagina 43

Manuale d'Uso

Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.

Elemento Manutenibile: 01.10.03Interruttori

Unità Tecnologica: 01.10

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliari

Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.10.03.A02 Anomalie delle molle

Difetti di funzionamento delle molle.

01.10.03.A03 Anomalie degli sganciatori

Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.10.03.A04 Corto circuiti

Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.10.03.A05 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.03.A06 Difetti di taratura

Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.03.A07 Disconnessione dell'alimentazione

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è aparete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere alivello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

Impianto elettrico

Pagina 44

Manuale d'Uso

Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.03.A08 Surriscaldamento

Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.10.04Prese e spine

Unità Tecnologica: 01.10

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.04.A01 Corto circuiti

Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.10.04.A02 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.04.A03 Difetti di taratura

Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.04.A04 Disconnessione dell'alimentazione

Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.04.A05 Surriscaldamento

Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente uncartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite dafolgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; ladistanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta,100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegatil'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nellepareti o a pavimento (cassette).

Impianto elettrico

Elemento Manutenibile: 01.10.05

Pagina 45

Manuale d'Uso

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 01.10

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.05.A01 Anomalie dei contattori

Difetti di funzionamento dei contattori.

01.10.05.A02 Anomalie dei fusibili

Difetti di funzionamento dei fusibili.

01.10.05.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamento

Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

01.10.05.A04 Anomalie dei magnetotermici

Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

01.10.05.A05 Anomalie dei relè

Difetti di funzionamento dei relè termici.

01.10.05.A06 Anomalie della resistenza

Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

01.10.05.A07 Anomalie delle spie di segnalazione

Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.10.05.A08 Anomalie dei termostati

Difetti di funzionamento dei termostati.

01.10.05.A09 Depositi di materiale

Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente uncartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite dafolgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale ei dispositivi di estinzione incendi.

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40,fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni epossono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adattiper officine e industrie.

Impianto elettrico

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Manuale d'Uso

01.10.05.A10 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.11

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema ediliziodeterminate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmentecostituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino aigruppi termici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppitermici) ai fluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti partedell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.11.01 Filtri a secco

Impianto di climatizzazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.11.01Filtri a secco

Unità Tecnologica: 01.11

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.01.A01 Difetti di filtraggio

Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.11.01.A02 Difetti di tenuta

Perdite o fughe di sostanze dai filtri.

01.11.01.A03 Perdita di carico

Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

I filtri piani sono generalmente impiegati per le applicazioni civili ed utilizzano materassini a perdere (fibre di vetro), rigenerabili(fibre in poliammide). Vengono sempre utilizzati quando non è richiesto un elevato grado di filtrazione e negli impianti di piccolapotenzialità dove i parametri di costo di installazione e manutenzione assumono rilevanza a fronte delle altre esigenze.I filtri a tasche trovano applicazione in impianti di tipo industriale e dove è sempre richiesta una qualità dell'aria medio-alta. Sonogeneralmente impiegati per la separazione di polveri fini, sostanze sospese, aerosol. A seconda della qualità e quantità dell'aria datrattare, delle dimensioni del filtro e della utilizzazione dell'impianto, la durata di tali filtri può variare da un minimo di tre mesi aun massimo di due anni. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite ofughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri.

I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro,fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differenti valori della densità e del diametro delle fibre.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni diprova seguenti:- la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale;- la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa;- la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

Impianto di climatizzazione

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.12

L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema ediliziodeterminate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori,provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolareil loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nerosenza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengonousate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno lafunzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicottifilettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massettodel pavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di uninvolucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore ditipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzatemediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, conrivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori odi piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in operale batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria.Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli dipolietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.12.01 Tubazioni in rame

° 01.12.02 Termostati

° 01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

° 01.12.04 Servocomandi

Impianto di riscaldamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.12.01Tubazioni in rame

Unità Tecnologica: 01.12

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.01.A01 Corrosione

Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.12.01.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni

Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.12.01.A03 Difetti alle valvole

Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

01.12.01.A04 Incrostazioni

Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi in rame devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normativevigenti (art. 7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI. Tutte le tubazioni saranno installate in vista oin appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso sarannocoibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

Le tubazioni in rame hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori alla rubinetteria degli apparecchi sanitari.

Impianto di riscaldamento

Elemento Manutenibile: 01.12.02Termostati

Unità Tecnologica: 01.12

Modalità di uso corretto:Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasi interventotogliere l'alimentazione elettrica per evitare danni derivanti da folgorazione. Nel caso di usura delle batterie di alimentazione

Il termostato di ambiente è un dispositivo sensibile alla temperatura dell'aria che ha la funzione di mantenere, entro determinatiparametri, la temperatura dell'ambiente nel quale è installato. Il funzionamento del termostato avviene tramite l'apertura e lachiusura di un dispositivo collegato ad un circuito elettrico.

Impianto di riscaldamento

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Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.02.A01 Anomalie delle batterie

Difetti di funzionamento delle batterie di alimentazione secondaria.

01.12.02.A02 Difetti di funzionamento

Difetti di funzionamento dovuti ad errori di connessione.

01.12.02.A03 Difetti di regolazione

Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

01.12.02.A04 Sbalzi di temperatura

Valori della temperatura dell'aria ambiente diversi da quelli di progetto.

secondaria queste vanno sostituite con altre dello stesso tipo per evitare malfunzionamenti del termostato.

Elemento Manutenibile: 01.12.03Termoconvettori e ventilconvettori

Unità Tecnologica: 01.12

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.03.A01 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità.

01.12.03.A02 Difetti di tenuta

Difetti di tenuta con evidenti perdite di acqua dagli elementi dei termoconvettori o ventilconvettori quali valvole e rubinetti.

Ad inizio stagione verificare la tenuta degli elementi eliminando eventuali perdite che si dovessero riscontrare. Effettuare unapulizia per eliminare polvere di accumulo. Verificare che gli apparecchi di regolazione e controllo (termostati, interruttore,valvole) siano ben funzionanti e che i motori dei ventilatori girino correttamente. Nel caso di utilizzazione di termoconvettoriprima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le batterie radianti ad una distanza da terradi 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria.

I termoconvettori e i ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno diun involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; ilventilconvettore ha, in aggiunta, un ventilatore di tipo assiale a più velocità che favorisce lo scambio termico tra l’aria ambiente ela serpentina alettata contenente il fluido primario. Le rese termiche sono indicate dal costruttore in funzione della temperatura dimandata e della portata d’aria del ventilatore (in caso di ventilconvettore). Il ventilconvettore funziona con acqua a temperaturaanche relativamente bassa.

Impianto di riscaldamento

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Manuale d'Uso

01.12.03.A03 Difetti di ventilazione

Difetti di ventilazione dovuti ad ostruzioni (polvere, accumuli di materiale vario) delle griglie di ripresa e di mandata.

01.12.03.A04 Rumorosità dei ventilatori

Rumorosità dei cuscinetti dovuta all'errato senso di rotazione o problemi in generale (ostruzioni, polvere, ecc.) dei motori deglielettroventilatori.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso dirotazione dei motori degli elettroventilatori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 4) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 5) (Attitudine al) controllo della temperatura dell'aria ambiente; 6) (Attitudine al) controllo della tenuta; 7) (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente; 8) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore; 9) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 10) (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambiente; 11) Affidabilità; 12) Assenza dell'emissione di sostanze nocive; 13) Comodità di uso e manovra; 14) Efficienza; 15) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta; 3) Difetti di ventilazione.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatore di velocità sianoperfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3) Comodità di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Rumorosità dei ventilatori.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C02 Controllo dispositivi di comando

Cadenza: ogni 3 mesi

Verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso)

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Affidabilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C03 Controllo tenuta acqua

Elemento Manutenibile: 01.12.04Servocomandi

Unità Tecnologica: 01.12

Pagina 53

Manuale d'Uso

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.04.A01 Anomalie degli interruttori di fine corsa

Difetti di funzionamento degli interruttori di fine corsa.

01.12.04.A02 Anomalie dei potenziometri

Difetti di funzionamento dei potenziometri di retroazione.

01.12.04.A03 Difetti delle molle

Difetti di funzionamento delle molle di ritorno automatico.

01.12.04.A04 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido.

01.12.04.A05 Difetti di tenuta

Difetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.

01.12.04.A06 Incrostazioni

Depositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti dei dispositivi di azionamento.

Evitare di aprire i dispositivi in caso di malfunzionamenti; in ogni caso togliere l'alimentazione elettrica e chiamare un tecnicospecializzato. Controllare che sul dispositivo ci sia il cartello contenente tutte le indicazioni necessarie al corretto funzionamentoquali:- tensione e frequenza di alimentazione;- temperatura di funzionamento (deve essere compresa tra 2 °C e 45 °C);- potenza assorbita;- coppia nominale.

I servocomandi sono dei dispositivi elettrici che consentono di regolare le valvole destinate alla regolazione della temperatura deifluidi termovettori degli impianti di riscaldamento.

Impianto di riscaldamento

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.13

L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deveconsentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento,direzionalità della luce, colore e resa della luce.L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene,lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio epali per il sostegno dei corpi illuminanti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.13.01 Lampade fluorescenti

° 01.13.02 Riflettori

Impianto di illuminazione

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.13.01Lampade fluorescenti

Unità Tecnologica: 01.13

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.13.01.A01 Abbassamento livello di illuminazione

Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

01.13.01.A02 Avarie

Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

01.13.01.A03 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; unavolta smontate le lampade esaurite queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate inluoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo di vetro.

Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un’ottima efficienza luminosa fino a100 lumen/watt. L’interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassapressione. La radiazione visibile è determinata dall’emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada èinserita in rete) che reagiscono con lo strato fluorescente.

Impianto di illuminazione

Elemento Manutenibile: 01.13.02Riflettori

Unità Tecnologica: 01.13

Modalità di uso corretto:Data la forte quantità di luce e la temperatura di colore più elevata rispetto alle normali lampade questo tipo di lampade è indicatoper l'illuminazione diffusa di grandi ambienti.

I riflettori si utilizzano principalmente per ottenere fenomeni di luce diffusa su grandi superfici; i riflettori proiettano il flussoluminoso in una direzione precisa. Costruttivamente sono costituiti da un involucro di materiale opaco con la faccia internarivestita con materiale ad alto grado di riflessione (tale materiale è generalmente metallico).

Impianto di illuminazione

Pagina 56

Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.13.02.A01 Abbassamento livello di illuminazione

Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

01.13.02.A02 Avarie

Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

01.13.02.A03 Depositi superficiali

Accumuli di materiale polveroso sulla superficie dei riflettori.

01.13.02.A04 Difetti di ancoraggio

Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio dei riflettori.

01.13.02.A05 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idoneidispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; unavolta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente econservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenente i gas esauriti.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.14

L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistemaedilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acquada erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento dellemacchine idrauliche e/o dei riscaldatori;- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degliutenti;- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo daassicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata;- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprieesigenze.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.14.01Apparecchi sanitari e rubinetteria

Unità Tecnologica: 01.14

Modalità di uso corretto:Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deve avere che:- il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario;inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet e dovrà avere uno spaziofrontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie illocale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso sarà posizionato ad almeno 40 cm dalla paretelaterale, con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con il bordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore;il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed alla colonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivaso(realizzato in materiale a bassa conduttività termica);- il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria, sifone etubazione di scarico acque;- il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere uno spazio frontalelibero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabosarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80cm;- il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole lapulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armatasistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accesso al piatto doccia deve avereuno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;-la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitare qualsiasiristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisogneràimpermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungole pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguenti distanze minime: per gli spazilaterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;- la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitarequalsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggiobisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio everticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando le seguentidistanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi di accesso 55 cm daqualsiasi ostacolo fisso;- il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistereall'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasi ostacolo fisso;- il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa a resistereall'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;- il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a parete verificando primal'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato in maniera da assicurare gli spazidi manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 80 cm dal bordoanteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento, sifone incassato o accostato a parete;- la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti a cui èaddossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti. Prima delmontaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaioe verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una posizione tale da consentirel'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza la vasca e in maniera da assicurare gli

Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioniconnesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti chemediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivipossono essere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati dimiscelatori che consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua.

Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

Pagina 59

Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.14.01.A01 Cedimenti

Cedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.

01.14.01.A02 Corrosione

Corrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.14.01.A03 Difetti ai flessibili

Perdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

01.14.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioni

Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

01.14.01.A05 Difetti alle valvole

Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

01.14.01.A06 Incrostazioni

Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

01.14.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazione

Interruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

01.14.01.A08 Scheggiature

Scheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.

spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n.236 e cioè: un minimo di 140 cmmisurati dal bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80 cm;- la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante etubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;- la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione dei carichi sospesi esarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;- la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni di pulizia emanutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui ècollegata.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.15

L'impianto di diffusione sonora consente la diffusione, nei vari ambienti, di segnali audio ai vari utenti. Generalmente è costituitoda una rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.15.01 Altoparlanti

Impianto di diffusione sonora

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.15.01Altoparlanti

Unità Tecnologica: 01.15

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.15.01.A01 Anomalie dei rivestimenti

Difetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

01.15.01.A02 Depositi di polvere

Accumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

01.15.01.A03 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

01.15.01.A04 Presenza di umidità

Eccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

Gli altoparlanti devono essere posizionati in modo da essere facilmente udibili dagli utenti degli ambienti. Verificareperiodicamente lo stato delle connessioni e dei pressa cavi.

Gli altoparlanti sono dei dispositivi che consentono la diffusione dei segnali audio nei vari ambienti.

Impianto di diffusione sonora

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.16

Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certonumero di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono ancheconosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengonousati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmentecombinati con i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini dellafruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.16.01 Antenne e parabole

° 01.16.02 Pali per antenne in alluminio

Impianto di ricezione segnali

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.16.01Antenne e parabole

Unità Tecnologica: 01.16

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.16.01.A01 Anomalie cavi

Difetti di serraggio e/o di tenuta dei cavi nei rispettivi morsetti.

01.16.01.A02 Anomalie fuoco parabola

Difetti di funzionamenti del fuoco della parabola.

01.16.01.A03 Corrosione

Fenomeni di corrosione degli elementi metallici.

01.16.01.A04 Disallineamento

Disallineamento della parabole e/o dell'antenna rispetto alla verticale.

01.16.01.A05 Difetti di serraggio

Difetti di posa in opera del corpo ricezione segnali rispetto all'ancoraggio.

Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. Imateriali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni dellenorme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggioriginali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.

Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deveresistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la legautilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore

Impianto di ricezione segnali

Elemento Manutenibile: 01.16.02Pali per antenne in alluminio

Unità Tecnologica: 01.16

I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, unprolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve resistere alla corrosione. Inparticolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto

Impianto di ricezione segnali

Pagina 64

Manuale d'Uso

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.16.02.A01 Alterazione cromatica

Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi.

01.16.02.A02 Anomalie del rivestimento

Difetti di tenuta dello strato di rivestimento.

01.16.02.A03 Corrosione

Possibili corrosione dei pali realizzati in alluminio dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale.

01.16.02.A04 Difetti di serraggio

Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo ricezione segnali.

01.16.02.A05 Difetti di stabilità

Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.

Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. Imateriali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni dellenorme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggioriginali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.

di accordo tra committente e fornitore. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggiomediante isolamento o separazione fisica.Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.17

L'impianto di trasmissione fonia e dati consente la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai vari utenti. Generalmente è costituito dauna rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.17.01 Cablaggio

° 01.17.02 Sistema di trasmissione

° 01.17.03 Armadi concentratori

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.17.01Cablaggio

Unità Tecnologica: 01.17

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.01.A01 Anomalie degli allacci

Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

01.17.01.A02 Anomalie delle prese

Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.17.01.A03 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

01.17.01.A04 Difetti delle canaline

Difetti di tenuta delle canaline porta cavi.

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

Per la diffusione dei dati negli edifici occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto ilcablaggio degli edifici consente agli utenti di comunicare e scambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete didistribuzione.

Impianto di trasmissione fonia e dati

Elemento Manutenibile: 01.17.02Sistema di trasmissione

Unità Tecnologica: 01.17

Modalità di uso corretto:Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

Il sistema di trasmissione consente di realizzare la trasmissione dei dati a tutte le utenze della rete. Tale sistema può essererealizzato con differenti sistemi; uno dei sistemi più utilizzati è quello che prevede la connessione alla rete LAN e alla rete WANmediante l'utilizzo di switched e ruter.

Impianto di trasmissione fonia e dati

Pagina 67

Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.02.A01 Anomalie delle prese

Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.17.02.A02 Depositi vari

Accumulo di materiale (polvere, grassi, ecc.) sulle connessioni.

01.17.02.A03 Difetti di serraggio

Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

Elemento Manutenibile: 01.17.03Armadi concentratori

Unità Tecnologica: 01.17

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.03.A01 Anomalie cablaggio

Difetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'impianto.

01.17.03.A02 Anomalie led luminosi

Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.17.03.A03 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.17.03.A04 Depositi di materiale

Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

Negli armadi che alloggiano gli apparati attivi dovranno essere installati sulla parte frontale, in modo visibile, i pannelli dialimentazione elettrica e un interruttore differenziale con spia luminosa.Controllare che la griglia di areazione sia libera da ostacoli che possano comprometterne il corretto funzionamento.

Gli armadi hanno la funzione di contenere tutti i componenti (apparati attivi, pannelli di permutazione della rete di distribuzionefisica, UPS per alimentazione elettrica indipendente) necessari per il corretto funzionamento dei nodi di concentrazione.Gli armadi concentratori sono generalmente costituiti da una struttura in lamiera d’acciaio pressopiegata ed elettrosaldata everniciata con polveri epossidiche.

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale d'Uso

01.17.03.A05 Difetti agli interruttori

Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.18

Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici.La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.18.01 Apparecchi telefonici

° 01.18.02 Centrale telefonica

Impianto telefonico e citofonico

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.18.01Apparecchi telefonici

Unità Tecnologica: 01.18

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.01.A01 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.18.01.A02 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico.

01.18.01.A03 Difetti di tenuta dei morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

Gli apparecchi telefonici devono essere forniti completi del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è statarealizzata applicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti utilizzati sono idonei ad operare in accordo allespecifiche tecniche. Per non causare danni agli apparati telefonici evitare usi impropri ed eseguire una pulizia delle connessioniper eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi stessi.

Gli apparecchi telefonici sono elementi dell'impianto telefonico per mezzo dei quali vengono trasmessi i flussi informativi tra unapparecchio ed un altro.

Impianto telefonico e citofonico

Elemento Manutenibile: 01.18.02Centrale telefonica

Unità Tecnologica: 01.18

Modalità di uso corretto:La centrale deve essere fornita completa del certificato del costruttore che deve dichiarare che la costruzione è stata realizzataapplicando un sistema di controllo della qualità e che i componenti della centrale sono stati selezionati in relazione allo scopoprevisto e che sono idonei ad operare in accordo alle specifiche tecniche. In caso di guasti o di emergenza non cercare di aprire lacentrale senza aver avvisato i tecnici preposti per evitare di danneggiare i software della centrale. Eseguire periodicamente unapulizia delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale.

La centrale telefonica è un elemento dell'impianto telefonico per mezzo del quale i componenti ad essa collegati possono esserealimentati e monitorati; la centrale, inoltre, consente la trasmissione e la ricezione di segnali verso e da un’apparecchiatura.

Impianto telefonico e citofonico

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Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.02.A01 Perdita di carica accumulatori

Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.18.02.A02 Difetti di tenuta dei morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.18.02.A03 Difetti di regolazione

Difetti di regolazione del sistema di gestione informatico della centrale.

01.18.02.A04 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione.

01.18.02.A05 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati della centrale.

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.19

L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenzialenullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione acausa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle difunzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scaricheatmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori dicollegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare,oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore diterra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamentidevono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.19.01 Conduttori di protezione

° 01.19.02 Sistema di dispersione

Impianto di messa a terra

Pagina 73

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.19.01Conduttori di protezione

Unità Tecnologica: 01.19

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.19.01.A01 Difetti di connessione

Difetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale.

Generalmente questi conduttori vengono realizzati con un cavo di colore giallo-verde. L'utente deve controllare il serraggio deibulloni e che gli elementi siano privi di fenomeni di corrosione.

I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.

Impianto di messa a terra

Elemento Manutenibile: 01.19.02Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 01.19

Rappresentazione grafica e descrizione

Dispersore

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza unanello di dispersione.

Impianto di messa a terra

Pagina 74

Manuale d'Uso

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.19.02.A01 Corrosioni

Corrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore epresenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

Per gli organi di captazione si adoperano in linea di massima tondini e piattine in rame, o in acciaio zincato di sezione 50-70 mmquadrati: per la bandella piattine di sezione 30 x 40 mm, per motivi di rigidità metallica. Per le coperture metalliche gli spessorinon devono essere inferiori a 10-20 mm per scongiurare perforazioni catalitiche. Una sezione doppia di quella degli organi dicaptazione si utilizza per le grondaie e le ringhiere; per le tubazioni e i contenitori in metallo si devono adoperare spessori di 2,5mm che arrivano a 4,5 mm per recipienti di combustibili. Gli ancoraggi tra la struttura e gli organi di captazione devono esserefatti con brasatura forte, saldatura, bullonatura o con morsetti; in ogni caso occorre garantire superfici minime di contatto di 200mm quadrati.

Pagina 75

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.20

L'impianto antintrusione e controlli accessi è l'insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di prevenire,eliminare o segnalare l'intrusione di persone non desiderate all'interno degli edifici. L'impianto generalmente si compone di unacentralina elettronica, che può avere sirena incorporata o esterna e punto centrale per i diversi sensori, ripartita in zone checorrispondono alle zone protette. I sensori per interno possono essere:- rilevatori radar che coprono zone di circa 90° (non devono essere installati su pareti soggette a vibrazioni né orientati su paretiriflettenti);- rilevatori radar a microonde che coprono zone di oltre 100° ottenendo il massimo rendimento dall'effetto Doppler;- rilevatori a infrarossi passivi che si servono delle radiazioni termiche dei corpi animati e sono corredati di lente Fresnel perorientare in maniera corretta il sensore con portate fina a 10 metri.I sensori perimetrali possono essere:- contatto magnetico di superficie o da incasso;- interruttore magnetico;- sensore inerziale per protezione di muri e recinzioni elettriche;- sonda a vibrazione;- barriere a raggi infrarossi e a microonde per esterno.Gli impianti di allarme dovranno essere realizzati a regola d'arte in rispondenza alla Legge 1.3. 1968, n.186. Tutti i dispositivi dirivelazione, concentrazione, segnalazione locale/remota (teletrasmissione), nonché di controllo (accessi, televisione a circuitochiuso), dovranno rispondere alle norme CEI 79-2, 79-3 e 79-4 ai sensi dell'art. 2 della Legge 18 ottobre 1977 n. 791 che richiedel'utilizzo di materiale costruito a regola d'arte. Pertanto dette apparecchiature dovranno riportare il previsto marchio di conformitào in alternativa di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore; in ogni caso dovrà essere garantita la sicurezza d'uso. Atal riguardo tutte le apparecchiature elettriche collegate alle linee di alimentazione in bassa tensione (trasformatori, interruttori,fusibili, ecc.), dovranno essere conformi alle norme CEI 12-13; tale rispondenza dovrà essere certificata da apposito attestato diconformità rilasciato da parte degli organismi competenti oppure da dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. Tutte leapparecchiature dovranno essere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione. Le verifiche da effettuare anche sulla base delladocumentazione fornita sono:- controllo dei materiali installati e delle relative caratteristiche tecniche;- controllo a vista del posizionamento, fissaggio ed accessibilità della centrale di gestione, dei singoli rivelatori e ogni altrodispositivo del sistema, con verifica della conformità a livello di prestazione richiesta;- controllo dello schema di localizzazione dei cavi e degli schemi dei collegamenti, verifica della completezza delladocumentazione tecnica e dei manuali d'uso e tecnici;- calcolo teorico dell'autonomia di funzionamento dell'impianto sulla base degli assorbimenti, del tipo delle batterie e deldimensionamento degli alimentatori installati;- controllo operativo delle funzioni quali: risposta dell'impianto ad eventi di allarme, risposta dell'impianto ad eventi temporali erisposta dell'impianto ad interventi manuali.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

° 01.20.02 Pannello degli allarmi

° 01.20.03 Diffusione sonora

° 01.20.04 Centrale antintrusione

° 01.20.05 Serratura a codici

Impianto antintrusione e controllo accessi

Pagina 76

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.20.01Sensore volumetrico a doppia tecnologia

Unità Tecnologica: 01.20

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.01.A01 Calo di tensione

Abbassamento del livello delle tensioni di alimentazione del dispositivo e conseguente interruzione del collegamento emittentericevente.

01.20.01.A02 Difetti di regolazione

Difetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

01.20.01.A03 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sui dispositivi.

I sensori volumetrici vanno installati negli angoli degli ambienti a circa 2,5 m di altezza evitando di collocarli davanti a tende,piante alte e sopra i caloriferi. Per i collegamenti elettrici tra le parti del sistema occorre utilizzare un cavo schermato. Preferitecentrali a tastiera, gestite da microprocessore e dotate di memoria degli eventi. Così è possibile sapere in quale momento è statoattivato l'allarme, a che ora è scattato, dove e quando è stato disattivato. Questo evita confusione in caso di necessità di assistenza.Il sistema deve essere protetto da un filtro contro le sovratensioni causate, per esempio, dai fulmini. In caso di mancatofunzionamento evitare di smontare il coperchio posto sulla parte anteriore del dispositivo per evitare di causare danni allostampato e ai microinterruttori contenuti all'interno. Per un corretto funzionamento posizionare i sensori in posizione tale da nonessere manomessi o facilmente accessibili quali pareti o angoli dei vari ambienti da controllare. La portata tipica dovrà essere di15 metri e con copertura orizzontale di 100°.

Il sensore è costituito da due elementi basati su diversa tecnologia di rivelazione contenuti in un medesimo involucro, in grado dirilevare il calore del corpo umano ed il movimento. La correlazione tra i segnali provenienti dai due diversi elementi di rivelazionedovrà essere tale che la segnalazione d'allarme sia generata solo al persistere o al ripresentarsi della condizione di perturbazionedello stato di normalità, ad entrambe le componenti del sensore. Il sensore dovrà possedere led di immediata rappresentazione delfunzionamento dello stesso apparato. Dovrà essere possibile variarne sensibilità (portata), integrazione e orientamento sia in sensoorizzontale che verticale, in modo da adattare il sensore al campo di protezione voluto o in relazione alle caratteristiche particolaridell'ambiente protetto. Il sensore dovrà essere dotato di un dispositivo antiaccecamento per prevenire ogni tentativo dimascheramento. Inoltre, dovrà essere dotato di circuito di supervisione del segnale a microonda che, in caso di non funzionamentodi questa sezione, predisporrà il sensore a funzionare automaticamente con la sola parte ad infrarossi, emettendo in uscita unsegnale di guasto verso il concentratore. Il sensore, inoltre, avrà un filtro di luce per eliminare eventuali disturbi generati dasorgenti luminose fluorescenti. Le sue caratteristiche dovranno essere conformi alla Norma CEI 79-2 al II° Livello di prestazioni.

Impianto antintrusione e controllo accessi

Elemento Manutenibile: 01.20.02Pannello degli allarmi

Unità Tecnologica: 01.20

Pagina 77

Manuale d'Uso

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.02.A01 Difetti di segnalazione

Difetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose.

01.20.02.A02 Difetti di tenuta morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione del pannello alla centrale di controllo e segnalazione.

01.20.02.A03 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.20.02.A04 Perdita di carica della batteria

Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.20.02.A05 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

I dispositivi di segnalazione degli allarmi devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli addetti allasorveglianza e al personale addetto alla manutenzione e riparazione dell'impianto. Nei quadri di controllo e segnalazione sonoinstallati anche i gruppi trasformatore-raddrizzatore che garantiscono il mantenimento costante della carica delle batterie diaccumulatori che devono alimentare l'impianto in caso di mancanza di energia elettrica. Gli impianti d rivelazione incendi devonopoter servirsi di due fonti di alimentazione di origine diversa in grado di garantire la totale alimentazione: una delle fonti è,abitualmente, procurata dalla rete elettrica pubblica, l'altra da batterie ricaricabili mantenute sotto carica costante attraverso latensione in rete.

I segnali inviati dai rivelatori, attraverso la centrale di controllo e segnalazione a cui sono collegati, vengono visualizzati sottoforma di segnale di allarme sui pannelli detti appunto degli allarmi.

Impianto antintrusione e controllo accessi

Elemento Manutenibile: 01.20.03Diffusione sonora

Unità Tecnologica: 01.20

Modalità di uso corretto:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagli addetti allasorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi incui i valori della umidità sono elevati.

Per la diffusione dei segnali di allarme occorrono dei dispositivi in grado di diffonderli negli ambienti sorvegliati. Leapparecchiature di allarme acustico comprendono sirene per esterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatoriacustici, di servizio e di controllo.

Impianto antintrusione e controllo accessi

Pagina 78

Manuale d'Uso

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.03.A01 Difetti di tenuta morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.20.03.A02 Incrostazioni

Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.20.03.A03 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

Elemento Manutenibile: 01.20.04Centrale antintrusione

Unità Tecnologica: 01.20

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

La centrale antintrusione deve essere ubicata in modo da garantire la massima sicurezza del sistema. Il costruttore deve approntarela documentazione (disegni, elenco delle parti, schemi a blocchi, schemi elettrici e descrizione funzionale) per l'installazione e perl'uso che deve comprendere:- una descrizione generale dell'apparecchiatura con l'indicazione delle funzioni;- le specifiche tecniche sufficientemente dettagliate degli ingressi e delle uscite sufficienti per consentire una valutazione dellacompatibilità meccanica, elettrica e logica con altri componenti del sistema;- i requisiti di alimentazione per il funzionamento;- i limiti elettrici massimi e minimi di ogni ingresso e uscita;- le caratteristiche dei cavi e dei fusibili;- le informazioni sulle modalità d’installazione;- l'idoneità all'impiego in vari ambienti;- le istruzioni di montaggio;- le istruzioni per il collegamento di ingressi e uscite;- le istruzioni per la configurazione e la messa in servizio;- le istruzioni operative;- le informazioni sulla manutenzione.

La centrale antintrusione è un elemento dell'impianto antintrusione e controllo accessi per mezzo del quale i componenti ad essacollegati possono essere alimentati e monitorati. Per tale motivo deve essere dotata di un sistema di alimentazione primaria esecondaria in grado di assicurare un corretto funzionamento in caso di interruzione dell'alimentazione primaria.Generalmente le funzioni che può svolgere la centrale antintrusione sono:- ricevere i segnali dai rivelatori ad essa collegati;- determinare se detti segnali corrispondono alla condizione di allarme e se del caso indicare con mezzi ottici e acustici talecondizione di allarme;- localizzare la zona dalla quale proviene l'allarme;- sorvegliare il funzionamento corretto del sistema e segnalare con mezzi ottici e acustici ogni eventuale guasto (per esempio cortocircuito, interruzione della linea, guasto nel sistema di alimentazione);- inviare i segnali di allarme alla stampante collegata;- inviare i segnali di allarme ad eventuali apparecchi telefonici collegati (polizia, vigilanza, ecc.).

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale d'Uso

01.20.04.A01 Difetti del pannello di segnalazione

Difetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose.

01.20.04.A02 Difetti di tenuta morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.20.04.A03 Perdita di carica della batteria

Abbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.20.04.A04 Perdite di tensione

Riduzione della tensione di alimentazione.

Elemento Manutenibile: 01.20.05Serratura a codici

Unità Tecnologica: 01.20

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.05.A01 Anomalie tastiera

Difetti di funzionamento della tastiera dei codici numerici.

01.20.05.A02 Difetti batteria

Difetti di funzionamento della batteria di alimentazione di soccorso.

01.20.05.A03 Difetti di serraggio morsetti

Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

Gli utenti dovranno provvedere alla pulizia settimanale delle tastiere per evitare accumuli di polvere ed incrostazioni che possonocausare cattivi funzionamenti. Verificare lo stato di carica della batteria di alimentazione secondaria.

Nei moderni sistemi di sicurezza vengono utilizzate particolari tipi di serrature quali le serrature a codici. Tali dispositiviconsentono di aprire e chiudere le porte di accesso agli ambienti senza utilizzare le chiavi ma una combinazione di caratterinumerici che vengono digitati su una apposita tastiera installata in prossimità dei vari accessi da controllare.

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.21

Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. Ladistribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano puòavere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro irumori ed altre fonti di inquinamento.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.21.01 Alberi

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.21.01Alberi

Unità Tecnologica: 01.21

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.21.01.A01 Crescita confusa

Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.

01.21.01.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce, nelle piante di alto fusto.

01.21.01.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere sicaratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie cheportano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.• Ditte specializzate: Giardiniere, Generico.

01.21.01.I02 Innaffiaggio

La scelta dei tipi di alberi va fatta: in funzione dell'impiego previsto (viali, alberate stradali, filari, giardini, parchi, ecc.), dellecondizioni al contorno (edifici, impianti, inquinamento atmosferico, ecc.), della massima altezza di crescita, della velocità diaccrescimento, delle caratteristiche del terreno, delle temperature stagionali, dell'umidità, del soleggiamento e della tolleranza allasalinità. In ogni caso in fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dalpunto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento dellavegetazione, cura delle malattie, semina e messa a dimora.

Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base.Gli alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.

Aree a verde

Pagina 82

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.22

Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienticonfortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e dellaloro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.22.01 Gazebo

Arredo urbano

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.22.01Gazebo

Unità Tecnologica: 01.22

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.22.01.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.

01.22.01.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.22.01.A03 Instabilità ancoraggi

Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo

Controllare periodicamente le condizioni di stabilità al suolo. Effettuare cicli di pulizia periodici lungo le superfici in uso.

Si tratta di elementi con funzione di riparo a servizio di sedute e/o altre elementi di arredo. Possono essere di forma, dimensioni emateriali diversi. Generalmente sono costituiti da elementi modulari prefabbricati smontabili.

Arredo urbano

Pagina 84

Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.23

Attrezzature e strutture per giochi con le quali o sulle quali i bambini possono giocare e svagarsi in modo individuale o in gruppi,accrescendo la propria personalità. Essi favoriscono l'adattamento all'ambiente dei bambini contribuendo al loro sviluppopsicofisico ed alle molteplici attività, come favorire il gioco creativo, il gioco singolo o di gruppo, accrescere i movimenti, ecc.. Igiochi si differenziano: per età d'uso, per spazi chiusi o aperti, per dimensioni e ingombro, altezza di caduta, area di sicurezza eper i materiali. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infattidevono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. I giochi devono essere privi di parti chepossano facilitare l'intrappolamento. E' essenziale che le aree destinate ai giochi siano integrate agli spazi a verde e protette daltraffico veicolare. Dal punto di vista manutentivo i fornitori sono tenuti a fornire tutte le istruzioni necessarie. In particolare perattrezzature facilmente soggette ad atti di vandalismo può necessitare di stabilire le frequenze di controllo in tempi brevi.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.23.01 Altalene

° 01.23.02 Pavimentazione antitrauma

Giochi per bambini

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.23.01Altalene

Unità Tecnologica: 01.23

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.01.A01 Allentamento di bulloni e fissaggi

Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione.

01.23.01.A02 Alterazione cromatica

Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.23.01.A03 Assenza di segnaletica ludica informativa

Assenza di segnaletica ludica informativa.

01.23.01.A04 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.23.01.A05 Depositi e sporcizia

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

Le altalene vanno separate per fascia di età. Evitare di utilizzare negli stessi comparti sedili destinati a bambini piccoli e grandi.Le altalene aventi più di due sedili dovranno essere separate in comparti da elementi costruttivi facendo in modo che non siabbiano più di due sedili a comparto. I mezzi di sospensione non dovranno essere completamente rigidi. In particolare gli anellidelle catene devono essere dimensionati in modo da evitare l'inserimento, tra questi e le parti di collegamento, delle dita da partedei bambini. Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci sedili-corde-telaio. Controllare l'ancoraggio a terra dellestrutture a telaio. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco ètenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, per le procedure di controlli,al rispetto dell'area minima di sicurezza, al n. max di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria,alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio, alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti disuperfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.

Si tratta di attrezzature mobili in cui il peso dell'utente è sorretto da perni o giunti. Le altalene possono distinguersi in:- tipo 1: altalene ad unico asse di rotazione (l'oscillazione avviene in avanti e indietro rispetto ad un arco perpendicolare alla travedi sospensione);- tipo 2: altalene a più assi di rotazione (l'oscillazione avviene in direzione perpendicolare o longitudinale rispetto alla trave disospensione);- tipo 3: altalene ad un solo punto di sospensione (l'oscillazione può avvenire in ogni direzione).Le altalene possono essere costituite da sedili, sedili a culla, piattaforme, cestelli, ecc., agganciati a catene, corde e/o altri elementirigidi collegati a strutture in telaio, di legno o metallo in modo da poter oscillare in direzioni diverse a secondo del tipo. Lestrutture sono ancorate al suolo su basi in fondazione. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed inparticolare: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc..

Giochi per bambini

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Manuale d'Uso

01.23.01.A06 Irregolarità delle superfici lisce

Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura.

01.23.01.A07 Mancanza del rivestimento di sicurezza

Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto.

01.23.01.A08 Usura elementi di aggancio

Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne.

Elemento Manutenibile: 01.23.02Pavimentazione antitrauma

Unità Tecnologica: 01.23

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.02.A01 Assenza di segnaletica ludica informativa

Assenza di segnaletica ludica informativa.

01.23.02.A02 Assenza di sostanze nocive

Assenza nei materiali costituenti di elementi tossici o nocivi.

01.23.02.A03 Mancanza

Mancanza di parti della pavimentazione lungo le superfici d'impatto.

01.23.02.A04 Spessori inadeguati

Spessori inadeguati rispetto all'altezza del gioco in questione.

Periodicamente provvedere alla corretta posizione della pavimentazione antitrauma in riferimento al gioco e all'area d'impattoindividuata. Particolare attenzione va posta nella scelta dello spessore in funzione dell'altezza del gioco. Il fornitore è tenuto afornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, sulle procedure di controlli, al rispettodell'area minima di sicurezza, la disponibilità di pezzi e parti di ricambio, le certificazioni attestanti la conformità di normasecondo la UNI EN 1177. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.

La pavimentazione antitrauma è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore varia in funzionedell'altezza di gioco. Essa è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti igiochi per coprire le aree d'impatto onde evitare traumi durante l'utilizzo dei giochi.

Giochi per bambini

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Manuale d'Uso

INDICE01 pag. 3Corpo d'opera

01.01 4Strutture di collegamento

01.01.01 5Scale in acciaio

01.02 7Interventi su strutture esistenti

01.02.01 8Bullonature

01.02.02 8Chiodature

01.02.03 9Congiunzioni

01.02.04 9Elementi di raccordo

01.02.05 10Rappezzi in blocchi di tufo

01.03 12Rivestimenti esterni

01.03.01 13Intonaco

01.03.02 15Tinteggiature e decorazioni

01.04 19Infissi esterni

01.04.01 20Serramenti in alluminio

01.04.02 24Tapparelle blindate

01.05 26Coperture piane

01.05.01 27Struttura in legno

01.06 29Recinzioni e cancelli

01.06.01 30Staccionate

01.07 31Rivestimenti interni

01.07.01 32Intonaco

01.07.02 33Tinteggiature e decorazioni

01.08 36Balconi e logge

01.08.01 37Parapetti e ringhiere in metallo

01.09 38Pavimentazioni esterne

01.09.01 39Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.10 41Impianto elettrico

01.10.01 42Canalizzazioni in PVC

01.10.02 42Contattore

01.10.03 44Interruttori

01.10.04 45Prese e spine

01.10.05 45Quadri di bassa tensione

01.11 48Impianto di climatizzazione

01.11.01 49Filtri a secco

01.12 50Impianto di riscaldamento

01.12.01 51Tubazioni in rame

01.12.02 51Termostati

01.12.03 52Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.04 53Servocomandi

01.13 55Impianto di illuminazione

01.13.01 56Lampade fluorescenti

01.13.02 56Riflettori

01.14 58Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

01.14.01 59Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.15 61Impianto di diffusione sonora

01.15.01 62Altoparlanti

01.16 63Impianto di ricezione segnali

01.16.01 64Antenne e parabole

01.16.02 64Pali per antenne in alluminio

01.17 66Impianto di trasmissione fonia e dati

01.17.01 67Cablaggio

Pagina 88

Manuale d'Uso

01.17.02 67Sistema di trasmissione

01.17.03 68Armadi concentratori

01.18 70Impianto telefonico e citofonico

01.18.01 71Apparecchi telefonici

01.18.02 71Centrale telefonica

01.19 73Impianto di messa a terra

01.19.01 74Conduttori di protezione

01.19.02 74Sistema di dispersione

01.20 76Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.01 77Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.02 77Pannello degli allarmi

01.20.03 78Diffusione sonora

01.20.04 79Centrale antintrusione

01.20.05 80Serratura a codici

01.21 81Aree a verde

01.21.01 82Alberi

01.22 83Arredo urbano

01.22.01 84Gazebo

01.23 85Giochi per bambini

01.23.01 86Altalene

01.23.02 87Pavimentazione antitrauma

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

Pagina 89

COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico

OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamentonormativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola”

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

MANUALE DIMANUTENZIONE

Comune di RomaProvincia di Roma

via del Podere Rosa 116, __________

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

Pagina 1

M a n u al e di M a n ut e n zi o n e

C o m u n e di:

P r o vi n ci a di:

R o m a

R o m a

O g g ett o: I nt er v e nt o di m a n ut e n zi o n e str a or di n ari a, r e c u p er o f u n zi o n al e e d a d e g u a m e nt on or m ati v o, es cl us o a nti n c e n di o, d ell’ Asil o Ni d o “ L a Gir a n d ol a ”

El e n c o d ei C or pi d' O p er a:

° 0 1 C or p o d' o p er a

Il pr es e nt e pi a n o di m a n ut e n zi o n e è r el ati v o ai l a v ori di m a n ut e n zi o n e str a or di n ari a o c c orr e nti p er pr o v v e d er e al r e c u p er o f u n zi o n al e e al r el ati v o a d e g u a m e nt o n or m ati v o, a d es cl usi o n e d ell' a d e g u a m e nt o a nti n c e n di o, d el pl ess o s c ol asti c o " L a Gir a n d ol a " di vi a d el P o d er e R os a n. 1 1 6, u bi c at o n el t errit ori o di c o m p et e n z a d el M u ni ci pi o I V di R o m a.L e o p er e c o nsist o n o i n:

1. Ist all a zi o n e di i nfissi e p ar a p etti di si c ur e z z a

· Ist all a zi o n e s u c or d ol o di c o p ert ur a p eri m etr al e di p ar a p ett o a nti c a d ut a

· Ist all a zi o n e di s c al e a g a b bi a di a c c ess o ai v ari li v elli d ell a c o p ert ur a

· S ostit u zi o n e fi n estr e

2. O p er e s u p ar eti

· Ris ar cit ur a di i nt o n a ci i nt er ni

· Ris ar cit ur a v er ni ci at ur a i nt er n a

· ri v esti m e nt o pl asi c o- a crili c o d ell e p ar eti

3. R e ali z z a zi o n e di n u o vi i m pi a nti el ettri ci, t er mi ci e a nti ntr usi o n e

· s ostit u zi o n e d ei c a vi d ell a li n e a el ettri c a est er n a i nt err at a di a d d u zi o n e f or z a el ettr o m otri c e si a all' e difi ci o c h e all a c e ntr al e t er mi c a

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o di t err a est er n o

· Ri m o zi o n e di t utti gli i m pi a nti el ettri ci e di cli m ati z z a zi o n e i nt er ni

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o di ali m e nt a zi o n e f a n c oil s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· Ist all a zi o n e di n u o vi f a n c oil

· R e ali z z a zi o n e n u o v o i m pi a nt o f or z a m otri c e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· R e ali z z a zi o n e n u o v o i m pi a nt o di ill u mi n a zi o n e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· R e ali z z a zi o n e di i m pi a nt o a nti ntr usi o n e s o pr atr a c ci a p er m e z z o ci c a vi is ol ati i n m at eri al e t er m o pl asti c o

· S ostit u zi o n e l a m pi o ni p er l'ill u mi n a zi o n e est er n a

4. Sist e m a zi o n e d e gli s p a zi est er ni

· Sist e m a zi o n e m ar ci a pi e di est er ni

· Sist e m a zi o n e m uri di ci nt a i n t uf o

· Ist all a zi o n e n u o v a p er g ol a i n l e g n o

· P a vi m e nt a zi o n e i n g o m m a a nti c a d ut a ar e a gi o c hi

P a gi n a 2

Manuale di Manutenzione

Corpo d'operaUnità Tecnologiche:

° 01.01 Strutture di collegamento

° 01.02 Interventi su strutture esistenti

° 01.03 Rivestimenti esterni

° 01.04 Infissi esterni

° 01.05 Coperture piane

° 01.06 Recinzioni e cancelli

° 01.07 Rivestimenti interni

° 01.08 Balconi e logge

° 01.09 Pavimentazioni esterne

° 01.10 Impianto elettrico

° 01.11 Impianto di climatizzazione

° 01.12 Impianto di riscaldamento

° 01.13 Impianto di illuminazione

° 01.14 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

° 01.15 Impianto di diffusione sonora

° 01.16 Impianto di ricezione segnali

° 01.17 Impianto di trasmissione fonia e dati

° 01.18 Impianto telefonico e citofonico

° 01.19 Impianto di messa a terra

° 01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi

° 01.21 Aree a verde

° 01.22 Arredo urbano

° 01.23 Giochi per bambini

Corpo d'Opera: 01

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.01

Si tratta di strutture di collegamento inclinate costituite da strutture a piano inclinato e da strutture gradonate o a gradini la cuifunzione è quella di raggiungere piani posti a quote diverse. Le strutture inclinate si possono dividere in: rampe a piano inclinato(con una pendenza fino all'8%), rampe gradonate, costituite da elementi a gradoni (con una pendenza fino a 20°), scale, formateda gradini con pendenze varie in rapporto alla loro funzione (scale esterne, scale di servizio, scale di sicurezza, ecc.). Le scalepossono assumere morfologie diverse: ad una o più rampe, scale curve, scale ellittiche a pozzo, scale circolari a pozzo e scale achiocciola. Le scale e rampe possono essere realizzate secondo molteplici conformazioni strutturali e in materiali diversi. Sipossono avere strutture in acciaio, in legno, in murature, in c.a., prefabbricate, ecc..

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 Resistenza all'usuraClasse di Requisiti: Durabilità tecnologica

I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura.

I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura dovute al trafficopedonale, alle abrasioni, agli urti, a perdite di materiale, a depositi, macchie, ecc..

Prestazioni:

UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI 8014-15; UNI 8298-9; UNI ISO 4649; UNI 10803; UNI 10804; UNI EN 649;UNI EN 1816; UNI EN 1817; UNI EN 14411; UNI EN ISO 10545-1/6/7; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioniplastiche); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioni sottili); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioni tessili).

Riferimenti normativi:

I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un temponon inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Durabilità

01.01.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventualirotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Gli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento e quelli accessori devono essere idonei a contrastare in modoefficace eventuali rotture e/o deformazioni rilevanti in seguito ad azioni e sollecitazioni meccaniche, garantendo la durata e lafunzionalità nel tempo senza compromettere la sicurezza degli utenti. Si considerano le azioni dovute a: carichi di peso proprio ecarichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Comunque, inrelazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle scale devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normativevigenti.

Prestazioni:

Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti2.2.2009, n. 617; UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI 10803; UNI 10804.

Riferimenti normativi:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alleprescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.01.01 Scale in acciaio

Strutture di collegamento

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.01Scale in acciaio

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 CorrosioneCorrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.

01.01.01.A02 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, gradini di lamiera edeventuali irrigidimenti e nervature) o comunque non più affidabili sul piano statico.

01.01.01.A03 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A04 ImbozzamentoDeformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.01.01.A05 SnervamentoDeformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.).Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.01.C01 Controllo balaustre e corrimano

Cadenza: ogni 12 mesi

01.01.01.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate

Le scale in acciaio possono essere realizzate con molteplici conformazioni strutturali impiegando profilati, sezioni scatolari,tubolari o profili piatti assemblati mediante saldature e/o collegamenti tramite chiodatura, bullonatura, ecc.. I gradini vengonogeneralmente realizzati con lamiere metalliche traforate o con lamiere ad elementi in rilievo oppure con elementi grigliati.

Strutture di collegamento

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Manuale di Manutenzione

Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventualepresenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.01.C02 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Ripresa coloritura

Ritinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura,i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: quando occorre

01.01.01.I02 Ripristino puntuale pedate e alzate

Ripristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.

• Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.

Cadenza: quando occorre

01.01.01.I03 Ripristino stabilità corrimano e balaustre

Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessie sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozionedella ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in lococon elementi di raccordo.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.01.01.I04 Sostituzione degli elementi degradati

Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

01.01.01.I05 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche

Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quellimancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione divernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 2 anni

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.02

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso lequali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possonoavere come finalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modoefficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazionirilevanti in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e lafunzionalità nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovutial peso proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti edeformazioni di strutturali.

Prestazioni:

Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI EN 1356; UNI EN 12390-1; UNI EN 1992; UNI EN 1090-3; UNI 9503; UNI EN 1993; UNIEN 1999; UNI EN 1994; UNI EN 1995; UNI EN 384.

Riferimenti normativi:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.02.R02 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Durabilità tecnologica

Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione.

Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione sesottoposti all'azione dell'acqua e del gelo.

Prestazioni:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 7699;UNI 8290-2; UNI 9944; UNI 10322.

Riferimenti normativi:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Durabilità

01.02.R03 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

Gli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o mutamenti di aspetto a causadell'azione di agenti aggressivi chimici.

I materiali costituenti le strutture non dovranno deteriorarsi e/o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agentichimici presenti negli ambienti. I materiali utilizzati dovranno comunque consentire tutte le operazioni di pulizia e dovrannoessere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 7699;UNI 8290-2; UNI 9944; UNI 10322.

Riferimenti normativi:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.02.01 Bullonature

° 01.02.02 Chiodature

° 01.02.03 Congiunzioni

° 01.02.04 Elementi di raccordo

° 01.02.05 Rappezzi in blocchi di tufo

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.01Bullonature

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 AllentamentoAllentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

01.02.01.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Revisione

01.02.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Ripristino

Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghecaratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 2 anni

Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche e/o altri materiali (legno, lamellare, alluminio, metalli misti,ecc.). Letipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego.

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.02

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Manuale di Manutenzione

Chiodature

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 AllentamentoAllentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

01.02.02.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Verifica

01.02.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Ripristino

Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghecaratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Si tratta di elementi di giunzione tra elementi in ferro. Le tipologie e caratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano asecondo dell'impiego. Il chiodo è formato dal gambo di fabbrica e dalla testa. Esso ha generalmente una sezione è circolare mentrela dimensione del diametro in genere varia in funzione dello spessore del lamierato e/o profilati da attraversare. In genere si fariferimento ad una formula empirica per il calcolo della lunghezza del gambo del chiodo: l =1,1s + 1,3 d dove con s viene indicatoil serraggio del chiodo (ossia lo spessore complessivo da chiodare); mentre con d il diametro. Inoltre va ricordato che ladimensione del gambo del chiodo deve essere sempre minore del foro nella misura del 5%, affinché il chiodo possa vi si possaagevolmente introdurre.

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.03

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Manuale di Manutenzione

Congiunzioni

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 CorrosioneCorrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.03.A02 FessureFessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.03.A03 Serraggi inadeguatiSerraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/ocedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi formanti le congiunzioni.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.03.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.I01 Ripristino serraggi

Ripristino delle unioni attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sonorappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.04

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Manuale di Manutenzione

Elementi di raccordo

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 CorrosioneCorrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.04.A02 FessureFessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.04.A03 Serraggi inadeguatiSerraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/ocedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi di raccordo.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.04.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.I01 Ripristino serraggi

Ripristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggiodelle stesse.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essisono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

Elemento Manutenibile: 01.02.05

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Manuale di Manutenzione

Rappezzi in blocchi di tufo

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.05.A02 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.05.A03 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.05.A04 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.05.A05 EsfoliazioneAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.05.A06 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

01.02.05.A07 LesioniSi manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.02.05.A08 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.05.A09 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portantivengono sostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

01.02.05.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.05.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.05.A12 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.05.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

01.02.05.A14 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio diindagini strumentali in situ.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.05.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.05.I01 Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.03

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema dichiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonché di assicurargli un aspetto uniforme edornamentale.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.03.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Visivi

I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Le superfici dei rivestimenti non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc..Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi.Per i rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche di aspetto e dimensionali di cui alla norma UNI ENISO 10545-2.

Prestazioni:

UNI 7823; UNI 7959; UNI 7823; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc(Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Riferimenti normativi:

I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità, l'assenza di difetti superficiali, l'omogeneitàdi colore, l'omogeneità di brillantezza, l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.03.R02 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismiin genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Prestazioni:

I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agentibiologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

Rivestimenti esterni

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Manuale di Manutenzione

UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8662-1/2/3; UNI 8789; UNI 8795; UNI 8859; UNI 8864; UNI 8940; UNI 8976; UNI 9090; UNI9092-2; UNI EN 117; UNI EN 118; UNI EN 212; UNI EN 335-1/2; UNI EN 1001-1.

Riferimenti normativi:

- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

01.03.R03 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gliutenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioninocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). Inparticolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre divetro.

Prestazioni:

D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; C.M. Sanità 22.6.1983, n. 57; C.M. Sanità 10.7.1986, n. 45; UNI 8290-2;ASHRAE Standard 62-1981 (Norma nazionale americana sulla qualità dell'aria ambiente); NFX 10702; DIN 50055.

Riferimenti normativi:

Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.03.R04 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni dipulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI EN ISO 175; UNI EN ISO 10545-13/14; ISO 1431; ICITE UEAtc (Direttive comuni -Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili).

Riferimenti normativi:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.03.01 Intonaco

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Manuale di Manutenzione

° 01.03.02 Tinteggiature e decorazioni

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.03.01Intonaco

Unità Tecnologica: 01.03

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamentoa diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.03.01.A02 Attacco biologicoattacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali.

01.03.01.A03 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.03.01.A04 Cavillature superficialiSottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco.

01.03.01.A05 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.03.01.A06 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.03.01.A07 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.01.A08 Disgregazione

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva edecorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali essofornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea,gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltreaggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonacotradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo,detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, dettofinitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella di opporsi allapenetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonacispeciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; isecondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.

Rivestimenti esterni

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Manuale di Manutenzione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.01.A09 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.01.A10 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.01.A11 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.01.A12 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.01.A13 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.01.A14 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.01.A15 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.01.A16 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.03.01.A17 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.01.A18 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.03.01.A19 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.01.A20 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.03.01.A21 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

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Manuale di Manutenzione

01.03.01.A22 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Controllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specificodel controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità,carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi perverificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici.• Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5) Rigonfiamento; 6) Scheggiature.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.01.C01 Controllo funzionalità

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti; 5) Presenza di

vegetazione.• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.01.C02 Controllo generale delle parti a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.I01 Pulizia delle superfici

Pulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento.Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzionichimiche appropriate.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.03.01.I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura

Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, puliziadelle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materialiadeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico dellesuperfici.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.03.02Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 01.03

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamentoa diverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.03.02.A02 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.03.02.A03 Cavillature superficialiSottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

01.03.02.A04 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.03.02.A05 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.03.02.A06 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.02.A07 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.02.A08 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.02.A09 Efflorescenze

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gliambienti esterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gliambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc.. Le decorazionitrovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di facciata o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di formevaria a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati o gettati in opera, lapidei, gessi,laterizi, ecc.. Talvolta gli stessi casseri utilizzati per il getto di cls ne assumono forme e tipologie diverse tali da raggiungere aspettidecorativi nelle finiture.

Rivestimenti esterni

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Manuale di Manutenzione

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.02.A10 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.02.A11 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.02.A12 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.02.A13 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.02.A14 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.02.A15 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.03.02.A16 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.02.A17 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.03.02.A18 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.02.A19 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.03.02.A20 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.02.A21 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

01.03.02.A22 SfogliaturaRottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugliaggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo a vista

01.03.02.C01 Controllo generale delle parti a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.I01 Ritinteggiatura e coloritura

Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione delfondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature varianocomunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: quando occorre

01.03.02.I02 Sostituzione elementi decorativi degradati

Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecnicheappropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativiancoraggi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Intonacatore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.04

Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti dibenessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni diisolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.04.R01 (Attitudine al) controllo del fattore solareClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) infunzione delle condizioni climatiche.

Gli infissi esterni verticali dovranno essere provvisti di dispositivi mobili di oscuramento (persiane, avvolgibili, frangisole, ecc.)che svolgano funzione di regolazione e controllo del passaggio della radiazione solare dall'esterno all'interno limitando ilsurriscaldamento estivo degli ambienti e nel rispetto di una adeguata ventilazione. Tali dispositivi dovranno inoltre consentire leoperazioni di manovra dall'interno ed essere facilmente accessibili per tutte le operazioni di manutenzione e/o riparazione.

Prestazioni:

Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; D.M. Interno 26.8.1992;Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894;UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Riferimenti normativi:

Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento inposizione di chiusura.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.04.R02 (Attitudine al) controllo del flusso luminosoClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Gli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimentodelle attività previste e permetterne la regolazione.

Gli infissi esterni verticali dovranno essere provvisti di dispositivi mobili di oscuramento (persiane, avvolgibili, frangisole, ecc.)che svolgano funzione di regolazione e controllo del passaggio della radiazione solare dall'esterno all'interno limitando ilsurriscaldamento estivo degli ambienti e nel rispetto di una adeguata ventilazione. Tali dispositivi dovranno inoltre consentire leoperazioni di manovra dall'interno ed essere facilmente accessibili per tutte le operazioni di manutenzione e/o riparazione. Inparticolare le finestre e le portefinestre ad eccezione di quelle a servizio dei locali igienici, dei disimpegni, dei corridoi, dei vaniscala, dei ripostigli, ecc., dovranno avere una superficie trasparente dimensionata in modo tale da assicurare un valore idoneo delfattore medio di luce diurna nell'ambiente interessato.

Prestazioni:

Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; D.M. Interno 26.8.1992;Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894;

Riferimenti normativi:

La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito unvalore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non deveessere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

Infissi esterni

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Manuale di Manutenzione

UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

01.04.R03 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.

Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante guarnizioni, camere d'aria,ecc., la permeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra lapermeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei latiapribili. In particolare si rimanda alle norme UNI EN 1026 e UNI EN 12207.

Prestazioni:

C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 1027; UNI EN 1026; UNI EN 12519; UNI EN 12207;UNI EN 12208; UNI EN 12210.

Riferimenti normativi:

I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 edella pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamentotrasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essereinferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.04.R04 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Visivi

Gli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficilela lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.

Gli infissi esterni verticali ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra nonché quelli di oscuramento esterno, devonoavere le finiture superficiali prive di rugosità, spigoli, ecc.. Gli elementi dei tamponamenti trasparenti inoltre devono essere prividi difetti e/o anomalie come, bolle, graffi, ecc. ed assicurare una perfetta visione e trasparenza ottica dall'interno verso l'esterno eviceversa. Più in particolare, i tamponamenti vetrati devono essere privi dei suddetti difetti e comunque corrispondere a quantoindicato dalla norma 7142, in relazione al tipo di vetro ed alle dimensioni della lastra usata. I giunti di collegamento degli infissiesterni verticali non devono presentare sconnessioni di alcun tipo con le strutture adiacenti. Infine, la coloritura ed i rivestimentisuperficiali degli infissi ottenuti attraverso processi di verniciatura, ossidazione anodica, trattamento elettrochimico, ecc.,dovranno essere uniformi senza presentare alcun difetto di ripresa del colore o altre macchie visibili.

Prestazioni:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI EN 12150-1; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI8938.

Riferimenti normativi:

Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto menofessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.04.R05 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.

Le superfici degli infissi esterni verticali, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utente e/ooperatori per le operazioni di pulizia, sia dall'esterno che dall'interno. Per le facciate continue o comunque per infissi particolaridove è richiesto l'impiego di ditte specializzate per la pulizia bisogna comunque prevedere che queste siano idonee e comunquepredisposte per l'esecuzione delle operazioni suddette. In ogni caso gli infissi esterni verticali e le facciate continue, dopo le

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Funzionalità

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Manuale di Manutenzione

normali operazioni di pulizia, effettuate mediante l'impiego di acqua e prodotti specifici, devono essere in grado di conservare lecaratteristiche e prestazioni iniziali.

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.Riferimenti normativi:

Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delleante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.

Livello minimo della prestazione:

01.04.R06 Tenuta all'acquaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrarenegli ambienti interni.

In particolare è necessario che tutte le giunzioni di elementi disomogenei (fra davanzali, soglie, e traverse inferiori di finestre, oportafinestra) assicurino la tenuta all'acqua e permettano un veloce allontanamento dell'acqua piovana.

Prestazioni:

I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN12208.

- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0;Specifiche: Nessun requisito;- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;Specifiche: Irrorazione per 15 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;Classificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;

*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.

Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

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Manuale di Manutenzione

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208; UNI EN1027; UNI EN 12519.

Riferimenti normativi:

01.04.R07 Isolamento acusticoClasse di Requisiti: Acustici

E’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione dellatipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.

I serramenti esterni devono assicurare all'interno dei locali un adeguato benessere. La classe di prestazione è correlata al livello dirumorosità esterno, in particolare alla zona di rumore di appartenenza.

D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)

Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B,F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 – LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.

D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))

- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.

Valori limite di emissione Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno(22.00-06.00) = 35.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.

Valori di qualità Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.

Prestazioni:

In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificatisecondo i seguenti parametri:

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

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Legge Quadro 26.10.1995, n. 447; Legge 1.1.1996, n. 23; Legge 31.10.2003, n. 306; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.Lgs. 19.8.2005, n.194; D.P.R. 6.6.2001, n. 380; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.Lgs. 19.8.2005, n. 194; D.M. Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione18.12.1975; D.M. Ambiente 16.3.1998; D.M. Ambiente 29.11.2000; D.M. Ambiente 24.7.2006; D.P.C.M. 1.3.1991; D.P.C.M.14.11.1997; D.P.C.M. 5.12.1997; C.M. Lavori Pubblici 30.4.1966, n. 1769; C.M. Ambiente 6.9.2004; Linee Guide Regionali;Regolamenti Comunali; UNI 7959; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12758.

Riferimenti normativi:

- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);- classe R3 se Rw > 35 dB(A).

01.04.R08 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.

Le prestazioni relative all'isolamento termico di un infisso esterno verticale vengono valutate in base ai valori della trasmittanzatermica unitaria U, relativa all'intero infisso, che tiene conto delle dispersioni termiche eventualmente verificatesi attraverso icomponenti trasparenti ed opachi dei serramenti. E' opportuno comunque prevedere l'utilizzo di telai metallici realizzati con tagliotermico.

Prestazioni:

Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; C.M. Lavori Pubblici22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI 8979.

Riferimenti normativi:

Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportunocomunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico didispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.04.R09 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, comedi oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; néprovocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni nédeformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti néfuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentali allepersone che si possono trovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi esterni verticali devono risultare sicuri nelcaso d'urto accidentale dell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle cerniere, dellecremonesi, ecc. non devono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati.

Prestazioni:

Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed internirealizzati secondo con le modalità indicate di seguito:

- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2;UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107;UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNIENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208;UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Riferimenti normativi:

- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.

01.04.R10 Resistenza al ventoClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la duratae la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementiche li costituiscono.

Gli infissi esterni verticali e le facciate continue devono essere idonei a resistere all'azione del vento in modo tale da assicurare ladurata e la funzionalità nel tempo e garantire inoltre la sicurezza dell'utenza. Gli infissi devono essere in grado di sopportare ilflusso del vento e i suoi effetti ( turbolenze, sbattimenti, vibrazioni, ecc.). L'azione del vento da considerare è quella prevista dalD.M. 14.1.2008, tenendo conto dell'altezza di installazione dell'infisso e del tipo di esposizione. Gli infissi esterni sottoposti allesollecitazioni del vento dovranno: presentare una deformazione ammissibile, conservare le proprietà e consentire la sicurezza agliutenti.

Prestazioni:

D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; Capitolato Speciale Tipo per Appaltidi Lavori Edilizi; UNI 7959; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12210; UNI EN 12211.

Riferimenti normativi:

I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotteconvenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.04.R11 Resistenza a manovre false e violenteClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso

L'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovrefalse e violente.

Gli infissi esterni verticali, compresi gli organi di movimentazione e gli eventuali elementi di schermatura e/o oscurabilità, devonoconservare inalterate le proprie caratteristiche meccaniche e dimensionali se sottoposti ad azioni derivanti da manovre errate e/oviolente.

Prestazioni:

Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limitiqui descritti.

A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per leoperazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N eM < = 10 Nm- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra nonbloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N < = F< = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con asse dirotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale conapertura a bilico:;

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895;UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570;UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Riferimenti normativi:

B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per leoperazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra nonbloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed aperturascorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100 N per antaa traslazione verticale ed apertura a saliscendi.

C) Infissi con apertura basculante- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per leoperazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N eM < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra non bloccato,la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua volta collegata all'organo di manovra deve mettere in movimento l'antastessa.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura edi apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.

D) Infissi con apertura a pantografo- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per leoperazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N eM < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo dimanovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quelladi apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N

E) Infissi con apertura a fisarmonica- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per leoperazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100 N e M< = 10Nm- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso, utileal movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quelladi apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta di finestra e F< = 120 N per anta di porta o portafinestra.

F) Dispositivi di sollevamentoI dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che laforza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramite corde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.

01.04.R12 Resistenza all'acquaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Gli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Gli infissi esterni verticali ed eventuali dispositivi di schermatura e di tenuta devono conservare inalterate le caratteristichechimico-fisiche, funzionali, dimensionali, e di finitura superficiale, assicurando comunque il rispetto dei limiti prestazionali,qualora dovessero venire in contatto con acqua di origine diversa (meteorica, di condensa, di lavaggio, ecc.). In particolare nondevono manifestarsi variazioni della planarità delle superfici, macchie o scoloriture non uniformi anche localizzate.

Prestazioni:

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208.Riferimenti normativi:

Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN12208:- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.04.01 Serramenti in alluminio

° 01.04.02 Tapparelle blindate

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Elemento Manutenibile: 01.04.01Serramenti in alluminio

Unità Tecnologica: 01.04

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.04.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.04.01.A03 Condensa superficialeFormazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.

01.04.01.A04 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.01.A05 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.04.01.A06 Degrado degli organi di manovraDegrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.

01.04.01.A07 Degrado delle guarnizioniDistacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione.

01.04.01.A08 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.04.01.A09 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

Si tratta di serramenti i cui profili sono ottenuti per estrusione. L'unione dei profili avviene meccanicamente con squadrette internein alluminio o acciaio zincato. Le colorazioni diverse avvengono per elettrocolorazione. Particolare attenzione va postanell'accostamento fra i diversi materiali; infatti il contatto fra diversi metalli può creare potenziali elettrici in occasione di agentiatmosferici con conseguente corrosione galvanica del metallo a potenziale elettrico minore. Rispetto agli infissi in legno hanno unaminore manutenzione.

Infissi esterni

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Manuale di Manutenzione

01.04.01.A10 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.04.01.A11 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.04.01.A12 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.04.01.A13 Perdita trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.04.01.A14 Rottura degli organi di manovraRottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni anno

Controllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso.• Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C01 Controllo frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)

Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalità; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C04 Controllo guide di scorrimento

01.04.01.C05 Controllo organi di movimentazione

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio confinestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalità; 4) Rottura degli organi di

manovra.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

Cadenza: ogni anno

Controllo del corretto funzionamento della maniglia.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C06 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi allaparete.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua; 4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C07 Controllo persiane

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C09 Controllo serrature

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4) Pulibilità; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita trasparenza.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C12 Controllo vetri

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo delcorretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4) Regolarità delle finiture; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado delle guarnizioni; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C03 Controllo guarnizioni di tenuta

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C08 Controllo persiane avvolgibili in plastica

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaioal vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C10 Controllo telai fissi

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Tipologia: Controllo a vista

01.04.01.C11 Controllo telai mobili

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 6 anni

Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I01 Lubrificazione serrature e cerniere

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 6 mesi

Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I02 Pulizia delle guide di scorrimento

Cadenza: quando occorre

Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I03 Pulizia frangisole

Cadenza: ogni 12 mesi

Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I04 Pulizia guarnizioni di tenuta

Cadenza: quando occorre

Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I05 Pulizia organi di movimentazione

Cadenza: ogni 6 mesi

Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Puliziadel telaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodottisgrassanti ed olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata conpaste abrasive con base di cere.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I06 Pulizia telai fissi

Cadenza: ogni 12 mesi

Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I07 Pulizia telai mobili

Cadenza: quando occorre

Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I08 Pulizia telai persiane

Cadenza: quando occorre

Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I09 Pulizia vetri

01.04.01.I10 Registrazione maniglia

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 6 mesi

Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.01.I11 Regolazione guarnizioni di tenuta

Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 3 anni

01.04.01.I12 Regolazione organi di movimentazione

Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle appositesedi delle cerniere.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 3 anni

01.04.01.I13 Regolazione telai fissi

Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verificadell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 3 anni

01.04.01.I14 Ripristino fissaggi telai fissi

Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggiotramite cacciavite.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 3 anni

01.04.01.I15 Ripristino ortogonalità telai mobili

Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 12 mesi

01.04.01.I16 Sostituzione cinghie avvolgibili

Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: quando occorre

01.04.01.I17 Sostituzione frangisole

Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

01.04.01.I18 Sostituzione infisso

Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche difissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

Cadenza: ogni 30 anni

Elemento Manutenibile: 01.04.02Tapparelle blindate

Unità Tecnologica: 01.04

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione cromatica delle superfici che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono ilcolore: tinta, chiarezza, saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo dellecondizioni.

01.04.02.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.02.A03 Degrado degli organi di manovraDegrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.

01.04.02.A04 Difficoltà di comando a distanzaTelecomandi difettosi e/o batterie energetiche scariche e/o centraline di ricezione difettose.

01.04.02.A05 Non ortogonalitàNon ortogonalità delle parti mobili rispetto a quelle fisse dovuta alla mancanza di registrazione periodica.

01.04.02.A06 Rottura degli organi di manovraRottura degli elementi di manovra con sganciamenti dalle sedi originarie di parti o altri elementi costituenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Le tapparelle blindate sono dei sistemi di chiusura antintrusione che oppongono un'ottima resistenza ai tentativi di effrazioneimpedendone il sollevamento, lo scardinamento, lo sfondamento, ecc.. In genere sono realizzate in alluminio, acciai plastificati,ecc., coibentate e colorate in vari modi.

Infissi esterni

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 3 mesi

Controllo periodico delle fasi di apertura-chiusura a distanza. Verifica efficienza barriere fotoelettriche o altri automatismi e provadi sicurezza di arresto del moto di chiusura, con ripresa o meno del moto in senso contrario, nel caso di intercettamento alpassaggio di cose o persone dopo il disimpegno della fotocellula. Controllo del perfetto funzionamento del dispositivolampeggiante-intermittente ad indicazione del movimento in atto. Controllo del perfetto funzionamento del dispositivo diemergenza da azionare in caso di necessità per l'arresto del moto. Inoltre i dispositivi di comando motorizzato e manuale devonocontrollarsi reciprocamente in modo che non sia possibile l'azione manuale se risulta inserito ancora quello motorizzato eviceversa.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà di comando a distanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Verifica

01.04.02.C01 Controllo automatismi a distanza

Cadenza: ogni 2 mesi

Controllo dell'efficienza di cerniere e guide di scorrimento con verifica durante le fasi di movimentazioni delle parti. Controllarel'assenza di depositi o detriti lungo le guide di scorrimento atti ad ostacolare ed impedire le normali movimentazioni.

• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

01.04.02.C02 Controllo cerniere e guide di scorrimento

Cadenza: ogni anno

Controllo periodico del grado di finitura e di integrità degli elementi in vista. Ricerca di eventuali anomalie possibili causa diusura.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo a vista

01.04.02.C03 Controllo elementi a vista

Cadenza: ogni mese

Controllo periodico degli organi di apertura e chiusura con verifica delle fasi di movimentazioni e di perfetta aderenza delle partifisse con quelle mobili. Controllo dei dispositivi di arresto e/o fermo delle parti al cessare dell'alimentazione del motore. Controllodell'arresto automatico del gruppo di azionamento nelle posizioni finali di apertura-chiusura. Verifica dell'efficienza d'integrazionecon gli automatismi a distanza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Difficoltà di comando a distanza; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Verifica

01.04.02.C04 Controllo organi apertura-chiusura

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.02.I01 Ingrassaggio degli elementi di manovra

Pulizia ed ingrassaggio-grafitaggio degli elementi di manovra (cerniere, guide, superfici di scorrimento) con prodotti idonei e nonresiduosi.

Cadenza: ogni 2 mesi

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Manuale di Manutenzione

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.I02 Revisione automatismi a distanza

Sostituzione delle batterie energetiche dai telecomandi. Pulizia schermi barriere fotoelettriche (proiettori e ricevitori). Sostituzionedi parti ed automatismi usurati e/o difettosi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.04.02.I03 Ripresa protezione elementi

Ripresa delle protezioni e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodottiidonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: ogni 3 anni

01.04.02.I04 Sostituzione elementi usurati

Sostituzione degli elementi in vista, di parti meccaniche ed organi di manovra usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stessecaratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: a guasto

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.05

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Le coperture piane (o coperture continue) sono caratterizzate dallapresenza di uno strato di tenuta all'acqua, indipendentemente dalla pendenza della superficie di copertura, che non presentasoluzioni di continuità ed è composto da materiali impermeabili che posti all'esterno dell'elemento portante svolgono la funzionedi barriera alla penetrazione di acque meteoriche. L'organizzazione e la scelta dei vari strati funzionali nei diversi schemi difunzionamento della copertura consente di definire la qualità della copertura e soprattutto i requisiti prestazionali. Gli elementi e istrati funzionali si possono raggruppare in:- elemento di collegamento;- elemento di supporto;- elemento di tenuta;- elemento portante;- elemento isolante;- strato di barriera al vapore;- strato di continuità;- strato della diffusione del vapore;- strato di imprimitura;- strato di ripartizione dei carichi;- strato di pendenza;- strato di pendenza;- strato di protezione;- strato di separazione o scorrimento;- strato di tenuta all'aria;- strato di ventilazione;- strato drenante;- strato filtrante.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.05.01 Struttura in legno

Coperture piane

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.05.01Struttura in legno

Unità Tecnologica: 01.05

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.05.01.R01 Resistenza meccanica per struttura in legnoClasse di Requisiti: Di stabilità

I materiali costituenti la struttura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentratie distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate lecaratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementidi tenuta.Prestazioni:I materiali costituenti le strutture devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sottol'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezzadegli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio (compreso quello di eventualicarichi sospesi), carichi presenti per operazioni di manutenzione quali pedonamento di addetti, sollecitazioni sismiche, carichidovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti. Eventuali cedimenti e deformazioni devono esserecompensati da sistemi di giunzione e connessione anche tra elementi costituenti lo strato di protezione e tenuta.Livello minimo della prestazione:In relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi enormative vigenti. In particolare la UNI EN 595 stabilisce i metodi di prova per la determinazione della resistenza delcomportamento a deformazione delle capriate in legno.Riferimenti normativi:Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI 8635-14; UNI EN 595.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 AzzurraturaColorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità scavo o rigetto degli strati di pittura.

01.05.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.01.A03 Deformazione

E' in genere costituita da elementi in legno di grossa e piccola orditura disposti a secondo della geometria e struttura dellacopertura. Le travi piene in legno vengono usate come orditura primaria per coperture a falde e sono integrate da un orditurasecondaria di irrigidimento e di supporto del manto. In genere coprono luci fino a 6 metri. Altri sistemi di strutture in legno sonoquelli a capriate, costituite da puntoni, catene, monaci e saettoni, dove il peso della copertura può essere affidato alle struttureperimetrali. La struttura di copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni.

Coperture piane

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Manuale di Manutenzione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi e travetti in legno) accompagnati spesso dallaperdita delle caratteristiche meccaniche e non pienamente affidabili sul piano statico.

01.05.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.01.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.01.A08 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.05.01.A09 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.01.A10 MuffaSi tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

01.05.01.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.01.A12 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.05.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi,riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica per struttura in legno.

Tipologia: Controllo a vista

01.05.01.C01 Controllo struttura

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Manuale di Manutenzione

• Anomalie riscontrabili: 1) Azzurratura; 2) Decolorazione; 3) Deformazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Fessurazioni; 8) Infracidamento; 9) Macchie; 10) Muffa; 11) Penetrazione di umidità; 12) Perdita di materiale; 13) Polverizzazione; 14) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.I01 Ripristino protezione

Ripristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi.Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione funghicida e resinasintetica.

• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.

Cadenza: ogni 2 anni

01.05.01.I02 Ripristino serraggi bulloni e connessioni metalliche

Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quellimancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione divernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 2 anni

01.05.01.I03 Sostituzione strutture lignee

Sostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione. Ripristino deglielementi di copertura.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.06

Le recinzioni sono strutture verticali aventi funzione di delimitare e chiudere le aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico.Possono essere costituite da:- recinzioni opache in muratura piena a faccia vista o intonacate;- recinzioni costituite da base in muratura e cancellata in ferro;- recinzione in rete a maglia sciolta con cordolo di base e/o bauletto;- recinzioni in legno;- recinzioni in siepi vegetali e/o con rete metallica.I cancelli sono costituiti da insiemi di elementi mobili con funzione di apertura-chiusura e separazione di locali o aree e dicontrollo degli accessi legati al sistema edilizio e/o ad altri sistemi funzionali. Gli elementi costituenti tradizionali possono esserein genere in ferro, legno, materie plastiche, ecc., inoltre, la struttura portante dei cancelli deve comunque essere poco deformabilee garantire un buon funzionamento degli organi di guida e di sicurezza. In genere sono legati ad automatismi di controllo adistanza del comando di apertura-chiusura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.06.R01 Sicurezza contro gli infortuniClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso

Le recinzioni ed i cancelli devono essere realizzati con materiali e modalità di protezione atti a prevenire infortuni e/o incidenti acose e persone.

Le recinzioni ed i cancelli e i dispositivi di movimentazione devono assicurare il perfetto funzionamento, in particolare nelle fasidi movimentazione, e garantire i criteri minimi di sicurezza.

Prestazioni:

Le superfici delle ante non devono presentare sporgenze fino ad una altezza di 2 m (sono ammesse sporgenze sino a 3 mm purchécon bordi smussati e arrotondati). Per cancelli realizzati in ambiti industriali sono tollerate sporgenze sino a 10 mm.Per gli elementi dotati di moto relativo deve essere realizzato un franco <= di 15 mm. Nella parte corrispondente alla posizione dichiusura va lasciato un franco meccanico di almeno 50 mm fra il cancello e il battente fisso.Per cancelli con elementi verticali si deve provvedere ad applicare una protezione adeguata costituita da reti, griglie o lamieretraforate con aperture che non permettano il passaggio di una sfera di diametro di 25 mm, se la distanza dagli organi mobili è >= a0,3 m, e di una sfera del diametro di 12 mm, se la distanza dagli organi mobili è < di 0,3 m. I fili delle reti devono avere unasezione non < di 2,5 mm2, nel caso di lamiere traforate queste devono avere uno spessore non < di 1,2 mm.Il franco esistente fra il cancello e il pavimento non deve essere > 30 mm. Per cancelli battenti a due ante, questi devono avere unospazio di almeno 50 mm tra le due ante e ricoperto con profilo in gomma paraurto-deformante di sicurezza sul frontale dichiusura, per attutire l'eventuale urto di un ostacolo.La velocità di traslazione e di quella periferica tangenziale delle ante girevoli deve risultare <= a 12 m/min; mentre quella didiscesa, per ante scorrevoli verticalmente, <= 8m/min. Gli elementi delle ante, che possono trovarsi a contatto durante tra loro ocon altri ostacoli durante le movimentazioni, devono essere protetti contro i pericoli di schiacciamento e convogliamento dellepersone per tutta la loro estensione con limitazione di 2 m per l'altezza ed una tolleranza da 0 a 30 mm per la parte inferiore e 100mm per la parte superiore.Per cancelli a battente con larghezza della singola anta <= 1,8 m è richiesta la presenza di una fotocellula sul filo esterno deimontanti laterali, integrata da un controllo di coppia incorporato nell'azionamento, tale da limitare la forza trasmessa dal cancelloin caso di urto con un ostacolo di valore di 150 N (15 kg) misurati sull'estremità dell'anta corrispondente allo spigolo di chiusura.Per cancelli a battente con larghezza della singola anta >= 1,8 m è richiesta l'applicazione di due fotocellule, una esterna ed unainterna alla via di corsa, per la delimitazione dell'area interessata alle movimentazioni.Per cancelli scorrevoli con <= 300 kg è richiesta la presenza di una fotocellula sulla parte esterna alla via di corsa, integrata da uncontrollo di coppia incorporato nell'azionamento. Nel caso non sia possibile l'utilizzo del limitatore di coppia va aggiunta unaprotezione alternativa come la costola sensibile da applicare sulla parte fissa di chiusura ed eventualmente di apertura od altraprotezione di uguale efficacia.Per cancelli scorrevoli con massa > di 300 kg vanno predisposte 2 fotocellule di cui una interna ed una esterna alla via di corsa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

Recinzioni e cancelli

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Manuale di Manutenzione

D.Lgs. 30.4.1992, n. 285; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI EN 12445; UNI EN 12453; CEI 61-1; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Occorre comunque applicare costole sensibili in corrispondenza dei montanti fissi di chiusura, ed eventualmente di apertura,quando vi può essere un pericolo di convogliamento.Le barriere fotoelettriche devono essere costituite da raggi, preferibilmente infrarossi, modulati con frequenza > di 100 Hz ecomunque insensibili a perturbazioni esterne che ne possono compromettere la funzionalità. Inoltre vanno poste ad un'altezzacompresa fra 40 e 60 cm dal suolo e ad una distanza massima di 10 cm dalla zona di convogliamento e/o schiacciamento. Nel casodi ante girevoli la distanza massima di 10 cm va misurata con le ante aperte.Deve essere installato un segnalatore, a luce gialla intermittente, con funzione luminosa durante il periodo di apertura e chiusuradel cancello e/o barriera.E' richiesto un dispositivo di arresto di emergenza da azionare in caso di necessità per l'arresto del moto.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.06.01 Staccionate

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.06.01Staccionate

Unità Tecnologica: 01.06

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 CorrosioneCorrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.06.01.A02 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la perdita di consistenza delle parti per eccesso di umidità. In particolare sono interessate lezone più esposte agli agenti atmosferici.

01.06.01.A03 MancanzaPerdita di parti costituenti con relativo indebolimento della stabilità delle strutture.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Controllo degli elementi in vista finalizzato alla ricerca di eventuali anomalie causa di usura. Verifica degli elementi diassemblaggio e della stabilità delle staccionate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Infracidamento; 3) Mancanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

01.06.01.C01 Controllo elementi a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.01.I01 Sostituzione elementiCadenza: quando occorre

Si tratta di strutture in legno, con la funzione di delimitazione e chiusura delle aree esterne di proprietà privata o di uso pubblico,generalmente in essenza di pino o castagno, realizzate con pali (decortinati) a Croce di Sant'Andrea, di diametro di circa 10-12cm, costituite da corrimano e diagonali montati ad interasse di circa 1,5-2,00 m con altezza fuori terra di circa 1 m, assemblati conferramenta in acciaio zincato e ancorati su plinti di fondazione.

Recinzioni e cancelli

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Manuale di Manutenzione

Sostituzione degli elementi usurati con altri analoghi e con le stesse caratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.07

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema dichiusure interne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.07.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Visivi

I rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Le superfici dei rivestimenti non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc..Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi.Per i rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche di aspetto e dimensionali di cui alla norma UNI ENISO 10545-2.

Prestazioni:

UNI 7823; UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN 1245; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc(Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Riferimenti normativi:

I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneitàdi colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.07.R02 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gliutenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioninocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). Inparticolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre divetro.

Prestazioni:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; C.M. Sanità 22.6.1983, n. 57; C.M. Sanità 10.7.1986, n. 45; ASHRAE Standard62-1981 (Norma nazionale americana sulla qualità dell'aria ambiente); NFX 10702; DIN 50055.

Riferimenti normativi:

Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.07.R03 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi

Classe di Esigenza: Sicurezza

Rivestimenti interni

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Manuale di Manutenzione

chimici.

I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni dipulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI Progetto di norma E09.10.648.0; UNI EN ISO 175; UNI EN ISO 10545-13/14; ISO1431; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili).

Riferimenti normativi:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Livello minimo della prestazione:

01.07.R04 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismiin genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Prestazioni:

UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8662-1/2/3; UNI 8789; UNI 8795; UNI 8859; UNI 8864; UNI 8940; UNI 8976; UNI 9090; UNI9092-2; UNI EN 117; UNI EN 118; UNI EN 212; UNI EN 335-1/2; UNI EN 1001-1.

Riferimenti normativi:

I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agentibiologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.07.01 Intonaco

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Manuale di Manutenzione

° 01.07.02 Tinteggiature e decorazioni

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.07.01Intonaco

Unità Tecnologica: 01.07

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.07.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.07.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.07.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.07.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.07.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.07.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficieche va rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta perintonaco è costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzionia secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonacoparticolari qualità a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione diaggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è diresistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creareuna prima barriera la cui funzione è quella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci perinterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi inintonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaciplastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonaci monostrato.

Rivestimenti interni

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Manuale di Manutenzione

01.07.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.07.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.07.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.07.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.07.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.07.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.07.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni mese

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.• Ditte specializzate: Pittore, Muratore.

Tipologia: Controllo a vista

01.07.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.01.I01 Pulizia delle superfici

Pulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua e detergenti adatti al tipo di intonaco. Rimozioni di macchie, o depositisuperficiali mediante spazzolatura o mezzi meccanici.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: quando occorre

01.07.01.I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura

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Manuale di Manutenzione

Sostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, puliziadelle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materialiadeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico dellesuperfici.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.07.02Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 01.07

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.02.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.07.02.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.07.02.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.07.02.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.07.02.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.07.02.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gliambienti interni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gliambienti di tipo urbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologieindustriali si hanno le idropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazionitrovano il loro impiego particolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e diforme varia a secondo dell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.

Rivestimenti interni

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Manuale di Manutenzione

01.07.02.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.07.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.07.02.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.07.02.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.07.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.07.02.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.07.02.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformitàdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Pittore.

Tipologia: Controllo a vista

01.07.02.C01 Controllo generale delle parti a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.02.I01 Ritinteggiatura coloritura

Ritinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione delfondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.07.02.I02 Sostituzione degli elementi decorativi degradati

Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecnicheappropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativiancoraggi.

• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.08

Si tratta di insiemi di elementi tecnici orizzontali, con forme e geometrie diverse, praticabili con funzione di affaccio su spaziaperti rispetto alle facciate. I balconi svolgono anche funzione abitativa in quanto estensione verso l'esterno degli spazi interni. Inparticolare i balconi possono assumere tipologie a sporto, in linea, segmentati, sfalsati o di rientranza rispetto al fronte di vedutadegli edifici. O ancora, pensili, in continuità, sospesi, ecc.. I balconi possono inoltre distinguersi in:- balconi con struttura indipendente;- balconi con struttura semi-dipendente;- balconi portati (balconi a mensola, balconi in continuità, balconi pensili, balconi sospesi).In fase di progettazione vanno considerate tutte quelle operazioni indispensabili agli interventi di manutenzione (raggiungibilità,manutenibilità,ecc.). Controllare periodicamente l'integrità delle superfici dei rivestimenti attraverso valutazioni visive mirate ariscontrare anomalie evidenti. Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza e/o alla sostituzione degli elementi di protezione eseparazione quali: frontalini, ringhiere, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive e saldature.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.08.R01 Protezione dalle caduteClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e personenel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.

Gli elementi di protezione e di separazione come logge, balconi, passarelle, ecc. devono essere idonei ad assicurare le condizionidi sicurezza contro la caduta nel vuoto di cose e persone, nel rispetto delle norme sulla sicurezza degli utenti.

Prestazioni:

Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 12.4.2006, n. 163; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 24.7.1996, n. 503;D.P.R. 30.6.1995, n. 418; D.M. Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione 18.12.1975; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. LavoriPubblici 14.6.1989, n. 236; D.M. Interno 26.8.1992; D.M. Lavori Pubblici 30.11.1999, n. 557; UNI 7310; UNI 7744; UNI 8199;UNI 8272-11; UNI 8686-5; UNI 10803; UNI 10804; UNI 10810; UNI 10811; UNI 10812; UNI EN 353-1; UNI EN 12810-1/2;UNI EN 13872.

Riferimenti normativi:

In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabilenon inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permettal'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiererealizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto uncordolo di almeno 10 cm di altezza.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo

Balconi e logge

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.08.01Parapetti e ringhiere in metallo

Unità Tecnologica: 01.08

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.08.01.R01 Conformità ai parametri di sicurezzaClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso

I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.Prestazioni:I parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati nel rispetto delle conformità geometriche di sicurezza in termini diinvalicabilità, attraversabilità e scalabilità. La misurazione delle altezze delle ringhiere o dei parapetti va effettuata,perpendicolarmente, dal piano di calpestio del vano dal quale l'utente si affaccia, sino alla misura della quota superioredell'elemento di protezione.Livello minimo della prestazione:Vanno rispettati i seguenti parametri:- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi diedifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati adun'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m apartire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone itentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale,sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sferadi diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.Riferimenti normativi:Legge 9.1.1989, n. 13; Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 6.6.2001, n. 380; D.M.Lavori Pubblici 14.6.1989, n. 236; C.M. Lavori Pubblici 23.7.1960, n. 1820.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.01.A01 Altezza inadeguataAltezza inadeguata o insufficiente a garantire la invalicabilità degli stessi.

01.08.01.A02 Corrosione

Si tratta di elementi esterni di delimitazione di balconi, logge o passarelle, la cui funzione è quella di protezione dalle cadute versospazi vuoti. I parapetti possono essere pieni o con vuoti. Sono generalmente costituiti da telai realizzati mediante elementimetallici pieni, aperti o scatolari saldati e conformati tra loro. Possono generalmente essere accoppiati ad altri materiali. In generele ringhiere possono essere accoppiate alla soletta e/o altro elemento orizzontale mediante: semplice appoggio, ancoraggio allamuratura perimetrale, ancoraggio alla soletta (al bordo esterno, all'intradosso) o pilastrini di ancoraggio.

Balconi e logge

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Manuale di Manutenzione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.08.01.A03 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.08.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e delle sagome e dei profili costituenti gli elementi.

01.08.01.A05 Disposizione elementi inadeguataDisposizione degli elementi di protezione a favore di azioni di scavalcamento.

01.08.01.A06 Mancanza di elementiMancanza di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza all'attraversabilità e/o alla sfondabilità.

01.08.01.A07 Rottura di elementiRottura di elementi di protezione che possono compromettere la sicurezza alla stabilità, all'attraversabilità e/o alla sfondabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.).Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.

• Requisiti da verificare: 1) Protezione dalle cadute; 2) Conformità ai parametri di sicurezza .• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Altezza inadeguata; 3) Deformazione; 4) Disposizione elementi inadeguata; 5)

Mancanza di elementi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Verifica

01.08.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.01.I01 Sistemazione generale

Rifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione dicorrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e disicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.09

Le pavimentazioni esterne fanno parte delle partizioni orizzontali esterne. La loro funzione, oltre a quella protettiva, è quella dipermettere il transito ai fruitori e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che la superficie finale dovrà risultareperfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'uso dei luoghi. Gli spessorivariano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, le fughe, gli spessori,l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione dei luoghi e del loro impiego. Le pavimentazioniesterne possono essere di tipo: cementizie, lapideo, resinoso, resiliente, ceramico, lapideo di cava e lapideo in conglomerato.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.09.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Visivi

Le pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficialie/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Lecoloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandisuperfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto di cui allanorma UNI EN ISO 10545-2.

Prestazioni:

UNI 7823; UNI 7998; UNI 7999; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN ISO10545-2; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Riferimenti normativi:

I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneitàdi colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.09.R02 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Le pavimentazioni non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

I materiali costituenti le pavimentazioni non devono deteriorarsi in presenza degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria oprovenienti dall'utilizzazione degli ambienti. Devono in ogni caso consentire un'agevole pulizia di eventuali macchie o depositiformatisi.

Prestazioni:

UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI Progetto di norma E09.10.648.0; UNI EN ISO 10545-13/14; UNIEN ISO 175; ISO 1431; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti dipavimento sottili).

Riferimenti normativi:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.09.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: Sicurezza

Pavimentazioni esterne

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Manuale di Manutenzione

Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.

Prestazioni:

UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381.Riferimenti normativi:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alleprescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.09.01Pavimentazioni con elementi prefabbricatiautobloccanti

Unità Tecnologica: 01.09

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.01.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.Prestazioni:Il pavimento sopraelevato non deve contenere e/o emettere sostanze dannose per l'utenzaLivello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.Riferimenti normativi:UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI EN 12825.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.09.01.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.Prestazioni:Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti.Livello minimo della prestazione:Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono inconsiderazione la norma UNI EN 12525.Riferimenti normativi:UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI EN 12825.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti sono in genere costituiti da marmette prefabbricate di formato geometrico.Essi vengono prodotti mescolando tra loro materie prime e agglomerate con cemento ad alto dosaggio e leganti speciali e resi poiomogenei esteticamente e strutturalmente mediante vibratura e forte pressatura. Possono avere finitura e colori diversi(sabbiati,impregnati, levigati, ecc.). Sono particolarmente adatti per l'impiego di: centri sportivi, cortili, giardini, parchi, terrazze,viali,ecc..

Pavimentazioni esterne

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Manuale di Manutenzione

01.09.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.09.01.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.09.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.09.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.09.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.09.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possonoessere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione(cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.09.01.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.09.01.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.09.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.09.01.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.09.01.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.09.01.A12 Sgretolamentodisgregazioni e spaccature di parti accompagnate da esfoliazioni profonde e scagliature dei materiali.

01.09.01.A13 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

01.09.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Manuale di Manutenzione

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi,efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5)

Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

• Ditte specializzate: Pavimentista.

Tipologia: Controllo a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.01.I01 Lucidatura superfici

Ripristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti emarmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.09.01.I02 Pulizia delle superfici

Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioniadatte al tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Generico.

Cadenza: quando occorre

01.09.01.I03 Ripristino degli strati protettivi

Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino lecaratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.09.01.I04 Sostituzione degli elementi degradati

Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione delfondo.

• Ditte specializzate: Pavimentista.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.10

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Perpotenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimoparte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deveessere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per leutenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principaledell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti inapposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per lafase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.10.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Sicurezza d'intervento

I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua dicondensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normatecnica.

Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le normeCEI vigenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-2;CEI 64-7; CEI 64-8.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.10.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettricidevono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 delD.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.10.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendioClasse di Requisiti: Protezione antincendio

I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.

Classe di Esigenza: Sicurezza

Impianto elettrico

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Manuale di Manutenzione

Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati efunzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

01.10.R04 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Sicurezza d'intervento

I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle personequalsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme ecome certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.10.R05 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere leproprie caratteristiche.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme ecome certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.10.R06 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento

Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme ecome certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.10.R07 Montabilità/SmontabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

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Manuale di Manutenzione

Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso dinecessità.

Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza perquesto smontare o disfare l'intero impianto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.10.R08 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.10.01 Canalizzazioni in PVC

° 01.10.02 Contattore

° 01.10.03 Interruttori

° 01.10.04 Prese e spine

° 01.10.05 Quadri di bassa tensione

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.10.01Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 01.10

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.01.R01 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendio

Le canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o“dichiarazione di conformità”.Prestazioni:Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117; UNEL 37118.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.10.01.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Le canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo leproprie caratteristiche chimico-fisiche.Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentare incompatibilitàchimico-fisica.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117; UNEL 37118.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.01.A01 Corto circuitiCorti circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devonoessere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondole disposizioni di legge).

Impianto elettrico

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Manuale di Manutenzione

01.10.01.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.01.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.01.A04 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.01.A05 Interruzione dell'alimentazione principaleInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore dell'energia elettrica.

01.10.01.A06 Interruzione dell'alimentazione secondariaInterruzione dell'alimentazione secondaria dovuta a guasti al circuito secondario o al gruppo elettrogeno.

01.10.01.A07 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Resistenza meccanica; 3) Stabilità chimico reattiva.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori; 2) Surriscaldamento.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

01.10.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.01.I01 Ripristino grado di protezione

Ripristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.10.02Contattore

Unità Tecnologica: 01.10Pagina 70

Manuale di Manutenzione

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.02.A01 Anomalie della bobinaDifetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.

01.10.02.A02 Anomalie del circuito magneticoDifetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.

01.10.02.A03 Anomalie dell'elettromagneteVibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.

01.10.02.A04 Anomalie della mollaDifetti di funzionamento della molla di ritorno.

01.10.02.A05 Anomalie delle viti serrafiliDifetti di tenuta delle viti serrafilo.

01.10.02.A06 Difetti dei passacavoDifetti di tenuta del coperchio passacavi.

01.10.02.A07 RumorositàEccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivorumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie della bobina; 2) Anomalie del circuito magnetico; 3) Anomalie della molla; 4) Anomalie

delle viti serrafili; 5) Difetti dei passacavo; 6) Anomalie dell'elettromagnete; 7) Rumorosità.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.10.02.C01 Controllo generale

È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiudequando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Leparti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi:- per rotazione, ruotando su un asse;- per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;- con un movimento di traslazione-rotazione.Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa:- delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile;- della gravità.

Impianto elettrico

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni anno

Misurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'elettromagnete.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione strumentale

01.10.02.C02 Verifica tensione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.02.I01 Pulizia

Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

01.10.02.I02 Serraggio cavi

Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.10.02.I03 Sostituzione bobina

Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: a guasto

Elemento Manutenibile: 01.10.03Interruttori

Unità Tecnologica: 01.10

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

Impianto elettrico

Pagina 72

Manuale di Manutenzione

01.10.03.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro,ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezionedi quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.10.03.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.10.03.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.10.03.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.10.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.03.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.03.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.03.A08 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.03.C01 Controllo generale

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni mese

Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione; 5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.03.I01 Sostituzioni

Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.10.04Prese e spine

Unità Tecnologica: 01.10

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.04.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.Prestazioni:Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezionedi quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).

Classe di Esigenza: Funzionalità

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegatil'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nellepareti o a pavimento (cassette).

Impianto elettrico

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Manuale di Manutenzione

Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.04.A01 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.10.04.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.10.04.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.10.04.A04 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.10.04.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione; 5) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

01.10.04.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.04.I01 Sostituzioni

Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.10.05Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 01.10

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.05.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.Prestazioni:E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenticon riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.10.05.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme ecome certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 62271-102; CEI EN 61947-2; CEI EN 62271-200; CEI EN 61439-1; CEIEN 60439-2; CEI EN 61947-4-1.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.05.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40,fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni epossono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adattiper officine e industrie.

Impianto elettrico

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Manuale di Manutenzione

01.10.05.A02 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

01.10.05.A03 Anomalie dell'impianto di rifasamentoDifetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

01.10.05.A04 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

01.10.05.A05 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

01.10.05.A06 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

01.10.05.A07 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.10.05.A08 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

01.10.05.A09 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

01.10.05.A10 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 2 mesi

Verificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

01.10.05.C01 Controllo centralina di rifasamento

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento; 2) Anomalie dei contattori.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.10.05.C02 Verifica dei condensatori

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 2 mesi

Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei contattori; 2) Anomalie dei magnetotermici.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo

01.10.05.C03 Verifica messa a terra

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei fusibili; 2) Anomalie dei magnetotermici; 3) Anomalie dei relè.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.10.05.C04 Verifica protezioni

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.05.I01 Pulizia generale

Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.10.05.I02 Serraggio

Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: ogni anno

01.10.05.I03 Sostituzione centralina rifasamento

Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

01.10.05.I04 Sostituzione quadro

Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: ogni 20 anni

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.11

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema ediliziodeterminate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmentecostituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino aigruppi termici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppitermici) ai fluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti partedell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.11.R01 (Attitudine al) controllo della combustioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

I gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stessotempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti.

Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misura econtrollo della combustione:- termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino);- presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino;- misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno.Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri quali:- la temperatura dei fumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustione erilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione econtrollo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che lapercentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere :- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido = 15-20%;- per combustibile gassoso = 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0,1% del volume dei fumi secchi e senzaaria;- l’indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

Impianto di climatizzazione

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Manuale di Manutenzione

01.11.R02 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.11.R03 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidicircolanti.

I terminali di erogazione degli impianti di climatizzazione devono assicurare anche nelle più gravose condizioni di esercizio, unaportata dei fluidi non inferiore a quella di progetto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.11.R04 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi incaso di necessità.

I materiali e componenti degli impianti di climatizzazione devono essere realizzati ed installati in modo da consentire in caso dinecessità la sostituzione senza richiedere lo smontaggio dell’intero impianto o di consistenti parti di esso.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.11.R05 Attitudine a limitare i rischi di esplosioneClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Gli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi diesplosione.

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

Gli impianti di climatizzazione devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto enel rispetto della normativa vigente.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

Livello minimo della prestazione:

01.11.R06 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

I fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre èconsentita un'escursione termica media non superiore ai 5 °C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °C negliimpianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento pari a 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazine- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dallevigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati aivalori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell’impianto così come prescritto dalla normativa UNIvigente.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.11.R07 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: Acustici

Gli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limitiprescritti dalla normativa vigente.

Gli impianti di climatizzazione devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr neilimiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionantiche con gli impianti fermi.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Benessere

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Manuale di Manutenzione

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d’aria devono essere tali che la velocità di talifluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alleverifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impiantosiano conformi alla normativa.

Livello minimo della prestazione:

01.11.R08 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti diclimatizzazione, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terradell’edificio.

Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti di climatizzazione mediante misurazioni di resistenza a terra.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 delD.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.11.R09 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

I componenti degli impianti di climatizzazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendereil loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezionedi quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.11.R10 Resistenza agli agenti aggressivi chimiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

L'impianto di climatizzazione deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.

La capacità dei materiali e i componenti degli impianti di climatizzazione a conservare inalterate le proprie caratteristichechimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodottivernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

Livello minimo della prestazione:

01.11.R11 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Gli elementi costituenti gli impianti di climatizzazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione disollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degliutenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.11.R12 (Attitudine al) controllo della pressione di erogazioneClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di assicurare un'opportuna pressione di emissione perconsentire ai fluidi di raggiungere i terminali.

L’installazione dei materiali e componenti deve essere eseguita facendo riferimento a quanto indicato dalle norme e comecertificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2;UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.11.01 Filtri a secco

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.11.01Filtri a secco

Unità Tecnologica: 01.11

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.01.R01 (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicitàdell'aria ambiente indipendentemente dalle condizioni di affollamento.Prestazioni:Per il controllo della purezza dell'aria ambiente si deve verificare che:- l’aria che viene immessa nei locali sia priva di sostanze inquinanti e priva di polveri;- sia assicurata una portata dell’aria di rinnovo (per persona nell'ambiente considerato) non inferiore a 15 m3/h e a 25 m3/hrispettivamente in assenza di fumatori e in presenza di fumatori;- la percentuale in volume di ossido di carbonio (CO) non deve superare lo 0.003%;- la percentuale in volume di anidride carbonica (CO2) non deve superare lo 0.15%.Livello minimo della prestazione:La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dal pavimento; lapercentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi le percentuali vannorilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite ad intervalli regolari, nell'arcodi un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtri d’aria non devono essereinferiori a quelle indicate dalla normativa.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.11.01.R02 AsetticitàClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei e posti in opera in modo da evitare losviluppo di sostanze nocive per la salute degli utenti.Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Classe di Esigenza: Sicurezza

I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro,fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differenti valori della densità e del diametro delle fibre.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni diprova seguenti:- la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale;- la caduta di pressione finale massima per i filtri grossolani (G) è 250 Pa;- la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

Impianto di climatizzazione

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Manuale di Manutenzione

Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

01.11.01.R03 Assenza dell'emissione di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salutedegli utenti.Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.11.01.R04 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

I filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozionedi sporcizia e sostanze di accumulo.Prestazioni:Per garantire un regolare funzionamento i filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono funzionare in condizioni di puliziain modo da garantire una capacità di rendimento corrispondente a quella nominale di progetto e richiesta dalla normativa vigente.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.01.A01 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.11.01.A02 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

01.11.01.A03 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione strumentale

01.11.01.C01 Controllo pressione nei filtri

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Manuale di Manutenzione

Controllare la pressione a valle e a monte dei filtri.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della pressione di erogazione.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Perdita di carico.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: ogni 3 mesi

Effettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.11.01.C02 Controllo stato dei filtri

Cadenza: ogni 3 mesi

Effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze.

• Requisiti da verificare: 1) Affidabilità; 2) Pulibilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.11.01.C03 Controllo tenuta dei filtri

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.01.I01 Pulizia filtri

Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine diogni intervento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: ogni 3 mesi

01.11.01.I02 Sostituzione filtri

Sostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazione fornite dal costruttore, o quando lo spessore dello strato filtrante si èridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.12

L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema ediliziodeterminate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori,provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolareil loro funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nerosenza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengonousate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno lafunzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicottifilettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massettodel pavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di uninvolucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore ditipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzatemediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, conrivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori odi piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in operale batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria.Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli dipolietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.12.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidicircolanti.

I terminali di erogazione degli impianti di riscaldamento devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, unaportata dei fluidi non inferiore a quella di progetto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.12.R02 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: Sicurezza

Impianto di riscaldamento

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Manuale di Manutenzione

Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettorinonché dei combustibili di alimentazione.

I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondole prove indicate dalla normativa UNI vigente.

Livello minimo della prestazione:

01.12.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti diriscaldamento, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terradell’edificio.

Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti di riscaldamento mediante misurazioni di resistenza a terra.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 delD.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.12.R04 Assenza dell'emissione di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Gli elementi degli impianti di riscaldamento devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salutedegli utenti.

Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.12.R05 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozione di sporcizia esostanze di accumulo.

Per garantire un regolare funzionamento gli impianti di riscaldamento devono funzionare in condizioni di pulizia in modo dagarantire una capacità di rendimento corrispondente a quella nominale di progetto e richiesta dalla normativa vigente.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Funzionalità

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Manuale di Manutenzione

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

01.12.R06 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: Acustici

Gli impianti di riscaldamento devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limitiprescritti dalla normativa vigente.

Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr neilimiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionantiche con gli impianti fermi.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d’aria devono essere tali che la velocità di talifluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alleverifiche previste dalle norme UNI (in particolare UNI EN 27574), oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore dielementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.12.R07 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

I fluidi termovettori dell'impianto di riscaldamento devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre èconsentita un'escursione termica media non superiore ai 5 °C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °C negliimpianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento pari a 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazine- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNIRiferimenti normativi:

La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dallevigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati aivalori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell'impianto così come prescritto dalla normativa UNI vigente.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

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Manuale di Manutenzione

8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

01.12.R08 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.

Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell’aria e quelli di ripresa siano bendistribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle personemediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa unavelocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché sianoevitati disturbi diretti alle persone.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.12.R09 (Attitudine al) controllo delle dispersioni di caloreClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati e posti in opera in modo da evitare perdite di caloreche possono verificarsi durante il normale funzionamento e dovute a fenomeni di conduzione, convezione o irraggiamento.

Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono assicurare un rendimento termico non inferiore a quello minimorichiesto dalla normativa e quindi dal progetto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

I generatori di calore devono essere verificati effettuando misurazioni delle temperature dei fumi e dell’aria comburenteunitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni di trasporto dei fluiditermovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.12.R10 (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della umidità dell’aria nei localiserviti indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne ed interne.

Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell’umidità relativa dell’aria negli ambienti riscaldati sia compresa fra il40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40% ed il 50% nel periodo estivo.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un’altezza dalpavimento di 1,5 m, utilizzando idonei strumenti di misurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto èammessa una tolleranza di +/- 5%.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.12.R11 Affidabilità

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Manuale di Manutenzione

Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.12.R12 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

I componenti degli impianti di riscaldamento devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere illoro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezionedi quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.12.R13 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriecapacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Pertanto gli impianti di riscaldamentodevono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativavigente.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Riferimenti normativi:

L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata misurando alcuni parametri quali:- i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kW, devono possedere un rendimento termico utile noninferiore al 90%;- il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%;- il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65;- il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.12.01 Tubazioni in rame

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Manuale di Manutenzione

° 01.12.02 Termostati

° 01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

° 01.12.04 Servocomandi

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.12.01Tubazioni in rame

Unità Tecnologica: 01.12

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.12.01.R01 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Le tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosionie depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.Prestazioni:Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essereconformi a quelle riportate dalla normativa.Livello minimo della prestazione:Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modoassicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI 9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN10208.

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.12.01.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilità

Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotturesotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI 9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN10208.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.12.01.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Le tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotturesotto l'azione di determinate sollecitazioni.Prestazioni:

Classe di Esigenza: Sicurezza

Le tubazioni in rame hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori alla rubinetteria degli apparecchi sanitari.

Impianto di riscaldamento

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Manuale di Manutenzione

Le tubazioni devono essere idonee ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo dagarantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI 9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN10208.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.01.A01 CorrosioneEvidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.12.01.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.12.01.A03 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

01.12.01.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Verifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.12.01.C01 Controllo coibentazione

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia. Verificare la stabilità deisostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni nelle tubazioni.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi; 4) Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature; 5) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle valvole; 4) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.12.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

01.12.01.C03 Controllo manovrabilità delle valvole

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Manuale di Manutenzione

Controllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alle valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo

Cadenza: ogni 12 mesi

Verifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.12.01.C04 Controllo tenuta tubazioni

Cadenza: ogni 12 mesi

Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alle valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Registrazione

01.12.01.C05 Controllo tenuta valvole

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.12.01.I01 Pulizia

Pulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.12.02Termostati

Unità Tecnologica: 01.12

Il termostato di ambiente è un dispositivo sensibile alla temperatura dell'aria che ha la funzione di mantenere, entro determinatiparametri, la temperatura dell'ambiente nel quale è installato. Il funzionamento del termostato avviene tramite l'apertura e lachiusura di un dispositivo collegato ad un circuito elettrico.

Impianto di riscaldamento

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Manuale di Manutenzione

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.12.02.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

I termostati d'ambiente devono essere costruiti in modo da sopportare le condizioni prevedibili nelle normali condizioni diimpiego.Prestazioni:I materiali ed i componenti devono essere scelti in modo da garantire nel tempo la resistenza alle sollecitazioni meccaniche,chimiche, termiche che si presentano nelle condizioni di impiego.Livello minimo della prestazione:Per accertare la resistenza meccanica il termostato può essere sottoposto ad almeno 10000 manovre in accordo a quanto stabilitodalla norma CEI 61. Al termine della prova deve essere rispettato quanto previsto dalla norma UNI 9577.Riferimenti normativi:CEI 61.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.02.A01 Anomalie delle batterieDifetti di funzionamento delle batterie di alimentazione secondaria.

01.12.02.A02 Difetti di funzionamentoDifetti di funzionamento dovuti ad errori di connessione.

01.12.02.A03 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.

01.12.02.A04 Sbalzi di temperaturaValori della temperatura dell'aria ambiente diversi da quelli di progetto.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Effettuare un controllo dello stato del termostato verificando che le manopole funzionino correttamente. Controllare lo stato dellacarica della batteria.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle batterie; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di funzionamento; 4) Sbalzi di

temperatura.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.02.C01 Controllo generale

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.12.02.I01 Registrazione

Eseguire una registrazione dei parametri del termostato quando si riscontrano valori della temperatura diversi da quelli di progetto.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: quando occorre

01.12.02.I02 Sostituzione dei termostati

Eseguire la sostituzione dei termostati quando non più efficienti.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: ogni 10 anni

Elemento Manutenibile: 01.12.03Termoconvettori e ventilconvettori

Unità Tecnologica: 01.12

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.12.03.R01 (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I termoconvettori ed i ventilconvettori devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicità dei fluidida immettere negli ambienti indipendentemente dalle condizioni di affollamento.Prestazioni:Per il controllo della purezza dell'aria ambiente si deve verificare che:- l’aria che viene immessa nei locali sia priva di sostanze inquinanti e priva di polveri;- sia assicurata una portata dell’aria di rinnovo (per persona nell'ambiente considerato) non inferiore a 15 m3/h e a 25 m3/hrispettivamente in assenza di fumatori e in presenza di fumatori;- la percentuale in volume di ossido di carbonio (CO) non deve superare lo 0.003%;- la percentuale in volume di anidride carbonica (CO2) non deve superare lo 0.15%.Livello minimo della prestazione:La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dal pavimento; lapercentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi le percentuali vannorilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite ad intervalli regolari, nell'arcodi un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtri d’aria non devono essereinferiori a quelle indicate dalla normativa.

Classe di Esigenza: Sicurezza

I termoconvettori e i ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno diun involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta; ilventilconvettore ha, in aggiunta, un ventilatore di tipo assiale a più velocità che favorisce lo scambio termico tra l’aria ambiente ela serpentina alettata contenente il fluido primario. Le rese termiche sono indicate dal costruttore in funzione della temperatura dimandata e della portata d’aria del ventilatore (in caso di ventilconvettore). Il ventilconvettore funziona con acqua a temperaturaanche relativamente bassa.

Impianto di riscaldamento

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Manuale di Manutenzione

Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.

01.12.03.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Termici ed igrotermici

I termoconvettori ed i ventilconvettori devono garantire i valori di progetto della temperatura dell’aria nei locali servitiindipendentemente dalle condizioni climatiche esterne ed interne.Prestazioni:La temperatura dell’aria nei locali riscaldati non deve superare i 20 °C, con una tolleranza di + 1 °C. Sono ammessi sbalzi deivalori della temperatura dell'aria ambiente purché questi non superino il +/- 1 °C nel periodo invernale e i +/- 2 °C nel periodoestivo.Livello minimo della prestazione:La temperatura dei fluidi termovettori deve essere verificata nella parte centrale dei locali serviti e ad un’altezza dal pavimento di1,5 m. I valori ottenuti devono essere confrontati con quelli di progetto ed è ammessa una tolleranza di +/- 0,5 °C nel periodoinvernale e +/- 1 °C nel periodo estivo.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.

Classe di Esigenza: Benessere

01.12.03.R03 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilità

I termoconvettori ed i ventilconvettori devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.03.A01 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità.

01.12.03.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta con evidenti perdite di acqua dagli elementi dei termoconvettori o ventilconvettori quali valvole e rubinetti.

01.12.03.A03 Difetti di ventilazioneDifetti di ventilazione dovuti ad ostruzioni (polvere, accumuli di materiale vario) delle griglie di ripresa e di mandata.

01.12.03.A04 Rumorosità dei ventilatoriRumorosità dei cuscinetti dovuta all'errato senso di rotazione o problemi in generale (ostruzioni, polvere, ecc.) dei motori deglielettroventilatori.

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso dirotazione dei motori degli elettroventilatori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 4) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 5) (Attitudine al) controllo della temperatura dell'aria ambiente; 6) (Attitudine al) controllo della tenuta; 7) (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente; 8) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore; 9) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 10) (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambiente; 11) Affidabilità; 12) Assenza dell'emissione di sostanze nocive; 13) Comodità di uso e manovra; 14) Efficienza; 15) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta; 3) Difetti di ventilazione.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatore di velocità sianoperfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3) Comodità di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Rumorosità dei ventilatori.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C02 Controllo dispositivi di comando

Cadenza: ogni 3 mesi

Verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso)

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Affidabilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Ispezione a vista

01.12.03.C03 Controllo tenuta acqua

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.12.03.I01 Pulizia filtri

Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine diogni intervento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: ogni 3 mesi

01.12.03.I02 Sostituzione filtriCadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Sostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.I03 Pulizia batterie

Effettuare una pulizia delle batterie di scambio dei ventilconvettori, mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: ogni 12 mesi

01.12.03.I04 Pulizia bacinella raccolta condensa

Effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: ogni mese

01.12.03.I05 Pulizia scambiatori acqua/acqua

Operare un lavaggio chimico degli scambiatori acqua/acqua dei ventilconvettori, per effettuare una disincrostazione degli eventualidepositi di fango.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.12.04Servocomandi

Unità Tecnologica: 01.12

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.12.04.R01 Resistenza a manovre e sforzi d'usoClasse di Requisiti: Di stabilità

I servocomandi devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito adoperazioni di manovra o di utilizzo.

Prestazioni:Sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso i servocomandi devono conservare inalterate le caratteristichefunzionali assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.Livello minimo della prestazione:La coppia o spinta nominale dovrà essere maggiore o uguale a 0,8 il valore dichiarato dal costruttore che deve essere indicato nelladocumentazione tecnica di corredo del servocomando.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

Classe di Esigenza: Sicurezza

I servocomandi sono dei dispositivi elettrici che consentono di regolare le valvole destinate alla regolazione della temperatura deifluidi termovettori degli impianti di riscaldamento.

Impianto di riscaldamento

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Manuale di Manutenzione

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.12.04.A01 Anomalie degli interruttori di fine corsaDifetti di funzionamento degli interruttori di fine corsa.

01.12.04.A02 Anomalie dei potenziometriDifetti di funzionamento dei potenziometri di retroazione.

01.12.04.A03 Difetti delle molleDifetti di funzionamento delle molle di ritorno automatico.

01.12.04.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni della camera a stoppa o dei bulloni del premistoppa che causano perdite di pressione del fluido.

01.12.04.A05 Difetti di tenutaDifetti di tenuta delle guarnizioni del premistoppa o della camera a stoppa che provocano perdite di fluido.

01.12.04.A06 IncrostazioniDepositi di materiale di varia natura (polveri, grassi, terreno) che provoca malfunzionamenti dei dispositivi di azionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare la funzionalità dei servocomandi effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli interruttori di fine corsa; 2) Anomalie dei potenziometri; 3) Difetti delle molle; 4)

Difetti di serraggio; 5) Difetti di tenuta; 6) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.12.04.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.12.04.I01 Registrazione

Eseguire una registrazione dei servocomandi quando si riscontrano differenze tra i valori della temperatura erogati e quelli diesercizio.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.13

L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deveconsentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento,direzionalità della luce, colore e resa della luce.L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene,lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio epali per il sostegno dei corpi illuminanti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.13.R01 (Attitudine al) controllo del flusso luminosoClasse di Requisiti: Visivi

I componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine dievitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli apparati visivi delle persone.

E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenticon riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.13.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Sicurezza d'intervento

I componenti degli impianti di illuminazione capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione diacqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dallanorma CEI 64-8.

Si possono controllare i componenti degli impianti di illuminazione procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo lenorme CEI vigenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.13.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti diilluminazione devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Funzionalità

Impianto di illuminazione

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Manuale di Manutenzione

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 delD.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Livello minimo della prestazione:

01.13.R04 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nelnormale funzionamento sia in caso di guasti.

E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenticon riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.13.R05 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

I componenti degli impianti di illuminazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere illoro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:

In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezionedi quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.13.R06 Efficienza luminosaClasse di Requisiti: Visivi

I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita daicostruttori delle lampade.

E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenticon riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.13.R07 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: Funzionalità

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Manuale di Manutenzione

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenzasu persone colpite da folgorazione.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

01.13.R08 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Sicurezza d'intervento

I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle personequalsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.13.R09 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senzaperdere le proprie caratteristiche.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.13.R10 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'intervento

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni inmodo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

01.13.R11 Montabilità/SmontabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi incaso di necessità.

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senzaper questo smontare o disfare l'intero impianto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.13.R12 RegolabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità in emergenza

I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di consentire adeguamenti funzionali da parte di operatorispecializzati.

Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente modificati o regolati senza per questo smontare odisfare l'intero impianto.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.13.R13 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Gli elementi costituenti gli impianti di illuminazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione disollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degliutenti.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.13.R14 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

L'impianto di illuminazione deve essere realizzato con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche.

Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di illuminazione non devono presentareincompatibilità chimico-fisica.

Prestazioni:

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

01.13.R15 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Gli elementi degli impianti di illuminazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salutedegli utenti.

Deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nel rispettodelle disposizioni normative.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.Riferimenti normativi:

Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.13.01 Lampade fluorescenti

° 01.13.02 Riflettori

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.13.01Lampade fluorescenti

Unità Tecnologica: 01.13

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.13.01.A01 Abbassamento livello di illuminazioneAbbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

01.13.01.A02 AvariePossibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

01.13.01.A03 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Comodità di uso e manovra; 6) Efficienza luminosa; 7) Identificabilità; 8) Impermeabilità ai liquidi; 9) Isolamento elettrico; 10) Limitazione dei rischi di intervento; 11) Montabilità/Smontabilità; 12) Regolabilità; 13) Resistenza meccanica; 14) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

01.13.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.13.01.I01 Sostituzione delle lampadeCadenza: ogni 40 mesi

Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un’ottima efficienza luminosa fino a100 lumen/watt. L’interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassapressione. La radiazione visibile è determinata dall’emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada èinserita in rete) che reagiscono con lo strato fluorescente.

Impianto di illuminazione

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Manuale di Manutenzione

Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore.Nel caso delle lampade fluorescenti si prevede una durata di vita media pari a 7500 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione.(Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 40 mesi)

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.13.02Riflettori

Unità Tecnologica: 01.13

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.13.02.A01 Abbassamento livello di illuminazioneAbbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dellelampadine.

01.13.02.A02 AvariePossibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti.

01.13.02.A03 Depositi superficialiAccumuli di materiale polveroso sulla superficie dei riflettori.

01.13.02.A04 Difetti di ancoraggioDifetti di tenuta degli elementi di ancoraggio dei riflettori.

01.13.02.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Controllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia della superficie dei riflettori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Assenza di emissioni di sostanze

Tipologia: Controllo a vista

01.13.02.C01 Controllo generale

I riflettori si utilizzano principalmente per ottenere fenomeni di luce diffusa su grandi superfici; i riflettori proiettano il flussoluminoso in una direzione precisa. Costruttivamente sono costituiti da un involucro di materiale opaco con la faccia internarivestita con materiale ad alto grado di riflessione (tale materiale è generalmente metallico).

Impianto di illuminazione

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Manuale di Manutenzione

nocive; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Efficienza luminosa; 8) Identificabilità; 9) Impermeabilità ai liquidi; 10) Isolamento elettrico; 11) Limitazione dei rischi di intervento; 12) Montabilità/Smontabilità; 13) Regolabilità; 14) Resistenza meccanica; 15) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione; 2) Depositi superficiali; 3) Difetti di ancoraggio.• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.13.02.I01 Pulizia

Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

• Ditte specializzate: Generico.

Cadenza: ogni mese

01.13.02.I02 Sostituzione delle lampade

Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad incandescenza 800 h;- a ricarica: 8000 h;- a fluorescenza 6000 h;- alogena: 1600 h;- compatta 5000 h.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.14

L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistemaedilizio o degli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acquada erogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento dellemacchine idrauliche e/o dei riscaldatori;- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degliutenti;- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo daassicurarne l'erogazione alla temperatura desiderata;- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprieesigenze.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.14.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finiture

Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finituresuperficiali integre.

Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni.Prestazioni:

D.Lgs. 2.2.2001, n. 31; D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI 8065; UNI EN 14527; UNI8195; UNI 8196; UNI 9182; UNI 10436; UNI EN 26; UNI EN 305.

Riferimenti normativi:

Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese oaggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica della regolaritàdei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 997.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Fruibilità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.14.01Apparecchi sanitari e rubinetteria

Unità Tecnologica: 01.14

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.14.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.Prestazioni:Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portatad’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda:- lavabo: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- bidet: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- vaso a cassetta: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa;- vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione): portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150kPa;- vasca da bagno: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- doccia: portata = 0,15 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- lavello: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- lavabiancheria: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- idrantino 1/2": portata = 0,40 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 100 kPa.Livello minimo della prestazione:Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase dicalcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranzadel 10%).Riferimenti normativi:UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI 8349; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246;UNI EN 248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.14.01.R02 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.Prestazioni:I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in formaergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro.

Classe di Esigenza: Funzionalità

Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioniconnesse agli usi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti chemediante idonei dispositivi di apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possonoessere del tipo semplice cioè dotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatoriche consentono di regolare con un unico comando la temperatura dell'acqua.

Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

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Manuale di Manutenzione

Livello minimo della prestazione:I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'interoapparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet odal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dalla vasca,a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nelcaso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore anon più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.Riferimenti normativi:UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI 8349; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 246; UNI EN 248;UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 1112; UNI EN 1113; UNI EN 200; UNI EN 816; UNI EN 817.

01.14.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'usoClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotturein seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.Prestazioni:Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, devono conservareinalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.Livello minimo della prestazione:In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in generedevono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno galvanicoecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioni riportate nellespecifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in generedotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli diapertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento deilivelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e levalvole non deve superare i 10 Nm.Riferimenti normativi:UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246; UNI EN248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.14.01.R04 Protezione dalla corrosioneClasse di Requisiti: Di stabilità

Le superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni dicorrosione.Prestazioni:Le superfici esposte dovrebbero essere esaminate a occhio nudo da una distanza di circa 300 mm per circa 10 s, senza alcundispositivo di ingrandimento, con luce (diffusa e non abbagliante) di intensità da 700 Lux a 1000 Lux.Livello minimo della prestazione:Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.Riferimenti normativi:UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246; UNI EN248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.14.01.R05 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Il regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionarecorrettamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente.

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

Prestazioni:Il regolatore di getto quando sottoposto a un flusso di circa 0,1 l/s di acqua calda a 90 +/- 2 °C per un periodo di 15 +/- 1 min, equindi a un flusso di acqua fredda a 20 +/- 5 °C per un periodo di 15 +/- 1 min non deve presentare deformazione.Livello minimo della prestazione:Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcunadeformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto.Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, eche la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.Riferimenti normativi:UNI EN 246.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.14.01.A01 CedimentiCedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.

01.14.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.14.01.A03 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

01.14.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

01.14.01.A05 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

01.14.01.A06 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

01.14.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

01.14.01.A08 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Verifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

Tipologia: Controllo a vista

01.14.01.C01 Verifica ancoraggio

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Manuale di Manutenzione

• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

Cadenza: ogni mese

Verifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti consostituzione delle parti non riparabili.

• Requisiti da verificare: 1) .• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.14.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi

Cadenza: quando occorre

Verifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Revisione

01.14.01.C03 Verifica dei flessibili

Cadenza: ogni mese

Verifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.

• Requisiti da verificare: 1) .• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.14.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi

Cadenza: ogni mese

Verifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.• Ditte specializzate: Idraulico.

Tipologia: Controllo a vista

01.14.01.C05 Verifica sedile coprivaso

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.14.01.I01 Disostruzione degli scarichi

Disostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria inpressione o sonde flessibili.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

01.14.01.I02 Rimozione calcare

Rimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Cadenza: ogni 6 mesi

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.15

L'impianto di diffusione sonora consente la diffusione, nei vari ambienti, di segnali audio ai vari utenti. Generalmente è costituitoda una rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.15.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Acustici

I materiali ed i componenti dell'impianto di diffusione sonora devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti edindiretti.

I componenti dell'impianto devono essere costruiti con caratteristiche di sicurezza onde consentire la separazione fra i circuiti abassissima tensione in corrente continua e circuiti a bassa tensione in corrente alternata e per la corretta messa a terra delle partimetalliche.

Prestazioni:

CEI 79.Riferimenti normativi:

Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella norma affinchénon si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita siano all’internodelle specifiche. Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno non vi sia alcundanno dovuto ad un surriscaldamento.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.15.01 Altoparlanti

Impianto di diffusione sonora

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.15.01Altoparlanti

Unità Tecnologica: 01.15

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.15.01.A01 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

01.15.01.A02 Depositi di polvereAccumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

01.15.01.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

01.15.01.A04 Presenza di umiditàEccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare lo stato dei cavi e la eventuale presenza di umidità.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Ispezione a vista

01.15.01.C01 Controllo dei cavi

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare lo stato degli altoparlanti e la tenuta delle connessioni e dei pressacavo.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei rivestimenti; 2) Depositi di polvere; 3) Difetti di serraggio; 4) Presenza di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.15.01.C02 Controllo generale

Gli altoparlanti sono dei dispositivi che consentono la diffusione dei segnali audio nei vari ambienti.

Impianto di diffusione sonora

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.15.01.I01 Pulizia

Eseguire la pulizia degli altoparlanti eliminando eventuali depositi di polvere e di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.15.01.I02 Serraggio cavi

Eseguire la pulizia ed il serraggio dei cavi e delle connessioni.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: ogni 6 mesi

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.16

Gli impianti di ricezione segnali sono gli apparati che ricevono e distribuiscono i segnali televisivi e radiofonici ad un certonumero di abitazioni, all’interno di uno stesso edificio o in edifici adiacenti. Gli impianti centralizzati d’antenna sono ancheconosciuti come sistemi MATV (Master Antenna Television) e SMATV (Satellite Master Antenna Television). I primi vengonousati per la distribuzione dei segnali terrestri, mentre nei secondi vengono distribuiti i segnali ricevuti da satellite, eventualmentecombinati con i segnali terrestri. Essi rappresentano un mezzo per la condivisione delle risorse tra diversi utenti ai fini dellafruizione dei servizi e possono contribuire alla valorizzazione dell’edificio e dei singoli appartamenti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.16.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Controllabilità tecnologica

Gli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante ilfunzionamento dell'impianto.

Gli elementi dell'impianto devono garantire una determinata resistenza meccanica senza compromettere la stabilità dell'interoapparato.

Prestazioni:

UNI EN 40-1.Riferimenti normativi:Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Controllabilità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.16.01 Antenne e parabole

° 01.16.02 Pali per antenne in alluminio

Impianto di ricezione segnali

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.16.01Antenne e parabole

Unità Tecnologica: 01.16

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.16.01.A01 Anomalie caviDifetti di serraggio e/o di tenuta dei cavi nei rispettivi morsetti.

01.16.01.A02 Anomalie fuoco parabolaDifetti di funzionamenti del fuoco della parabola.

01.16.01.A03 CorrosioneFenomeni di corrosione degli elementi metallici.

01.16.01.A04 DisallineamentoDisallineamento della parabole e/o dell'antenna rispetto alla verticale.

01.16.01.A05 Difetti di serraggioDifetti di posa in opera del corpo ricezione segnali rispetto all'ancoraggio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Eseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuoco della parabola siafunzionante.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie fuoco parabola; 2) Corrosione; 3) Disallineamento.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Ispezione a vista

01.16.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Le antenne e le parabole sono gli apparecchi di ricezione segnali. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deveresistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la legautilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore

Impianto di ricezione segnali

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Manuale di Manutenzione

01.16.01.I01 Registrazione

Eseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.16.02Pali per antenne in alluminio

Unità Tecnologica: 01.16

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.16.02.R01 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Controllabilità tecnologica

I pali con i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettereil buon funzionamento dell'intero apparato.

Prestazioni:Ai fini della protezione contro la corrosione si divide il palo nelle zone seguenti:- zona A: superficie esterna del palo dalla sommità fino a un minimo di 0,2 m sopra al livello del suolo (tale misura consente unasovrapposizione della protezione) o tutta la parte esteriore per pali con piastra d’appoggio;- zona B: superficie esterna della parte interrata estesa a una lunghezza minima di 0,25 m sopra il livello del suolo;- zona C: superficie interna del palo.

Livello minimo della prestazione:Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno.- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, oqualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione; il rivestimento dovrebbe essereapplicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza.- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbeessere applicata come per la zona B.Riferimenti normativi:UNI EN 40-1.

Classe di Esigenza: Controllabilità

01.16.02.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: Sicurezza

I pali sostengono uno o più apparecchi di ricezione segnali e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, unprolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in leghe di alluminio questa deve resistere alla corrosione. Inparticolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggettodi accordo tra committente e fornitore. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggiomediante isolamento o separazione fisica.Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato.

Impianto di ricezione segnali

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Manuale di Manutenzione

I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti.

Prestazioni:Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal pesoproprio che dall'azione della spinta del vento.Livello minimo della prestazione:Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN40-3-1.Riferimenti normativi:UNI EN 40-3.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.16.02.A01 Alterazione cromaticaPerdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi.

01.16.02.A02 Anomalie del rivestimentoDifetti di tenuta dello strato di rivestimento.

01.16.02.A03 CorrosionePossibili corrosione dei pali realizzati in alluminio dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale.

01.16.02.A04 Difetti di serraggioAbbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo ricezione segnali.

01.16.02.A05 Difetti di stabilitàDifetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 3 mesi

Verificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il corretto orientamento delle antennee/o delle parabole.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione

01.16.02.C01 Controllo corpi di ricezione segnali

Cadenza: ogni 3 mesi

Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggioa terra.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di serraggio; 3) Difetti di stabilità; 4) Alterazione cromatica; 5) Anomalie del

Tipologia: Controllo a vista

01.16.02.C02 Controllo generale

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Manuale di Manutenzione

rivestimento.• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.16.02.I01 Registrazione

Eseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

01.16.02.I02 Sostituzione dei pali

Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

01.16.02.I03 Verniciatura

Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.17

L'impianto di trasmissione fonia e dati consente la diffusione, nei vari ambienti, di dati ai vari utenti. Generalmente è costituito dauna rete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.17.01 Cablaggio

° 01.17.02 Sistema di trasmissione

° 01.17.03 Armadi concentratori

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.17.01Cablaggio

Unità Tecnologica: 01.17

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.01.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

01.17.01.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.17.01.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

01.17.01.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Anomalie degli allacci; 3) Anomalie delle prese; 4) Difetti delle canaline.• Ditte specializzate: Telefonista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.17.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.17.01.I01 Rifacimento cablaggio

Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classesuperiore).

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 15 anni

Per la diffusione dei dati negli edifici occorre una rete di supporto che generalmente viene denominata cablaggio. Pertanto ilcablaggio degli edifici consente agli utenti di comunicare e scambiare dati attraverso le varie postazioni collegate alla rete didistribuzione.

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale di Manutenzione

01.17.01.I02 Serraggio connessione

Effettuare il serraggio di tutte le connessioni.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: quando occorre

01.17.01.I03 Sostituzione prese

Sostituire gli elementi delle prese quali placche, coperchi, telai e connettori quando usurati.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.17.02Sistema di trasmissione

Unità Tecnologica: 01.17

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.02.A01 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.17.02.A02 Depositi variAccumulo di materiale (polvere, grassi, ecc.) sulle connessioni.

01.17.02.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Verificare gli apparati di rete (sia quelli attivi sia quelli passivi) controllando che tutti gli apparecchi funzionino. Controllare chetutte le viti siano serrate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle prese; 2) Depositi vari; 3) Difetti di serraggio.• Ditte specializzate: Telefonista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.17.02.C01 Controllo generale

Il sistema di trasmissione consente di realizzare la trasmissione dei dati a tutte le utenze della rete. Tale sistema può essererealizzato con differenti sistemi; uno dei sistemi più utilizzati è quello che prevede la connessione alla rete LAN e alla rete WANmediante l'utilizzo di switched e ruter.

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.17.02.I01 Pulizia

Eseguire la pulizia di tutte le apparecchiature della rete.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 3 mesi

01.17.02.I02 Rifacimento cablaggio

Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classesuperiore).

Cadenza: ogni settimana

Elemento Manutenibile: 01.17.03Armadi concentratori

Unità Tecnologica: 01.17

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.17.03.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli armadi devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso diguasti.Prestazioni:E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenticon riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 303-1; CEN 50173; ISO/IEC 11801.

Classe di Esigenza: Funzionalità

Gli armadi hanno la funzione di contenere tutti i componenti (apparati attivi, pannelli di permutazione della rete di distribuzionefisica, UPS per alimentazione elettrica indipendente) necessari per il corretto funzionamento dei nodi di concentrazione.Gli armadi concentratori sono generalmente costituiti da una struttura in lamiera d’acciaio pressopiegata ed elettrosaldata everniciata con polveri epossidiche.

Impianto di trasmissione fonia e dati

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Manuale di Manutenzione

01.17.03.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Gli armadi devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e comecertificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.Riferimenti normativi:D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 303-1; CEN 50173; ISO/IEC 11801.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.17.03.A01 Anomalie cablaggioDifetti di funzionamento dei cablaggi dei vari elementi dell'impianto.

01.17.03.A02 Anomalie led luminosiDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.17.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.17.03.A04 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

01.17.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 2 mesi

Verificare lo stato dei concentratori e delle reti.

• Requisiti da verificare: 1) Identificabilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie cablaggio.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Controllo a vista

01.17.03.C01 Controllo generale

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.17.03.I01 Pulizia generale

Pulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.17.03.I02 Serraggio

Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 6 mesi

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.18

Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di distribuire e regolare flussi informativi telefonici e citofonici.La centrale telefonica deve essere ubicata in modo da garantire la funzionalità del sistema ed essere installata in locale idoneo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.18.R01 Isolamento elettrostaticoClasse di Requisiti: Protezione elettrica

I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.

L'impianto deve essere realizzato con materiali e componenti tali da non provocare scariche elettrostatiche nel caso che persone,cariche elettrostaticamente, tocchino l'apparecchio.

Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 103-1.Riferimenti normativi:

Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativaUNI.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.18.R02 Resistenza a cali di tensioneClasse di Requisiti: Protezione elettrica

I materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione.

I materiali ed i componenti dell'impianto devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.Prestazioni:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 103-1.Riferimenti normativi:Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.18.01 Apparecchi telefonici

° 01.18.02 Centrale telefonica

Impianto telefonico e citofonico

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.18.01Apparecchi telefonici

Unità Tecnologica: 01.18

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.18.01.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli apparecchi telefonici deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando unbuon funzionamento.Prestazioni:Gli apparecchi telefonici devono essere in grado di ricevere e trasmettere i segnali assicurando il buon funzionamentodell'impianto telefonico.Livello minimo della prestazione:Le prestazioni minime richieste agli apparecchi telefonici devono essere quelle indicate dal produttore.Riferimenti normativi:CEI 103-1.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.01.A01 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.18.01.A02 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione del sistema di gestione informatico.

01.18.01.A03 Difetti di tenuta dei morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.

Tipologia: Ispezione a vista

01.18.01.C01 Controllo generale

Gli apparecchi telefonici sono elementi dell'impianto telefonico per mezzo dei quali vengono trasmessi i flussi informativi tra unapparecchio ed un altro.

Impianto telefonico e citofonico

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Manuale di Manutenzione

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Telefonista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.18.01.I01 Pulizia

Effettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possanocompromettere il regolare funzionamento degli apparecchi.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 12 mesi

Elemento Manutenibile: 01.18.02Centrale telefonica

Unità Tecnologica: 01.18

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.18.02.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

La centrale telefonica ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.Prestazioni:I componenti della centrale devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamente corretta ed essere disposti in posizioneed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.Livello minimo della prestazione:E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normalioperazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra.Per l'armadietto per terminale unificato, posizionato in apposito incasso, si deve verificare l'altezza dal pavimento che deve esserecompresa tra i 90 e i 120 cm.Riferimenti normativi:CEI 103-1.

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.18.02.R02 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: Funzionalità

La centrale telefonica è un elemento dell'impianto telefonico per mezzo del quale i componenti ad essa collegati possono esserealimentati e monitorati; la centrale, inoltre, consente la trasmissione e la ricezione di segnali verso e da un’apparecchiatura.

Impianto telefonico e citofonico

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Manuale di Manutenzione

La centrale telefonica deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando unbuon funzionamento.

Prestazioni:La centrale deve essere in grado di ricevere, elaborare e visualizzare segnali provenienti da tutti gli apparecchi ad essa collegati inmodo che non ci siano interferenze di segnali.Livello minimo della prestazione:Le prestazioni minime richieste alle centrali telefoniche devono essere quelle indicate dal produttore.Riferimenti normativi:CEI 103-1.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.18.02.A01 Perdita di carica accumulatoriAbbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.18.02.A02 Difetti di tenuta dei morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.18.02.A03 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione del sistema di gestione informatico della centrale.

01.18.02.A04 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione.

01.18.02.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparati della centrale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare la stazione di energia effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatorisiano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrostatico; 2) Resistenza a cali di tensione.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta dei morsetti; 3) Perdita di carica accumulatori.• Ditte specializzate: Telefonista.

Tipologia: Ispezione strumentale

01.18.02.C01 Controllo alimentazione

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllare la funzionalità della centrale e la capacità di carica degli accumulatori.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra; 2) Efficienza.

Tipologia: Ispezione a vista

01.18.02.C02 Controllo generale

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Manuale di Manutenzione

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Perdita di carica accumulatori.• Ditte specializzate: Telefonista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.18.02.I01 Pulizia

Effettuare una pulizia della centrale telefonica e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori iresidui della pulizia.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: ogni 12 mesi

01.18.02.I02 Revisione del sistema

Effettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.19

L'impianto di messa a terra ha la funzione di collegare determinati punti, elettricamente definiti, con un conduttore a potenzialenullo. E’ il sistema migliore per evitare gli infortuni dovuti a contatti indiretti, ossia contatti con parti metalliche in tensione acausa di mancanza di isolamento o altro. L’impianto di terra deve essere unico e deve collegare le masse di protezione e quelle difunzionamento, inclusi i centri stella dei trasformatori per i sistemi TN, gli eventuali scaricatori e le discese contro le scaricheatmosferiche ed elettrostatiche. Lo scopo è quello di ridurre allo stesso potenziale, attraverso i dispersori e i conduttori dicollegamento, le parti metalliche dell’impianto e il terreno circostante. Per il collegamento alla rete di terra è possibile utilizzare,oltre ai dispersori ed ai loro accessori, i ferri dei plinti di fondazione. L’impianto di terra è generalmente composto da collettore diterra, i conduttori equipotenziali, il conduttore di protezione principale e quelli che raccordano i singoli impianti. I collegamentidevono essere sconnettibili e il morsetto principale deve avere il contrassegno di terra.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.19.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture.

I dispersori per la presa di terra devono essere realizzati con materiale idoneo ed appropriato alla natura e alla condizione delterreno.

Prestazioni:

Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

I dispersori per la presa di terra devono garantire, per il complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione fino a 1000 V. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine il dispersore devepresentare quella minore resistenza e sicurezza adeguata alle caratteristiche dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.19.01 Conduttori di protezione

° 01.19.02 Sistema di dispersione

Impianto di messa a terra

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.19.01Conduttori di protezione

Unità Tecnologica: 01.19

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.19.01.R01 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modoefficace il prodursi di fenomeni di corrosione.Prestazioni:La resistenza alla corrosione degli elementi e dei conduttori di protezione viene accertata con le prove e le modalità previste dallanorma tecnica di settore.Livello minimo della prestazione:La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salinaper un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova,tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla normatecnica di settore.Riferimenti normativi:Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.19.01.A01 Difetti di connessioneDifetti di connessione delle masse con conseguente interruzione della continuità dei conduttori fino al nodo equipotenziale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Verificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di connessione.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione strumentale

01.19.01.C01 Controllo generale

I conduttori di protezione principale o montanti sono quelli che raccolgono i conduttori di terra dai piani dell’edificio.

Impianto di messa a terra

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.19.01.I01 Sostituzione conduttori di protezione

Sostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.19.02Sistema di dispersione

Unità Tecnologica: 01.19

Rappresentazione grafica e descrizione

Dispersore

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.19.02.R01 Resistenza alla corrosione

Il sistema di dispersione ha il compito di trasferire le cariche captate dalle calate in un collettore interrato che così realizza unanello di dispersione.

Impianto di messa a terra

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Manuale di Manutenzione

Classe di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modoefficace il prodursi di fenomeni di corrosione.

Prestazioni:La resistenza alla corrosione degli elementi e dei materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra viene accertatacon le prove e le modalità previste dalla norma tecnica di settore

Livello minimo della prestazione:Per garantire un'adeguata protezione occorre che i dispersori di terra rispettino i valori di Vs indicati dalla norma tecnica disettore.Riferimenti normativi:Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.19.02.A01 CorrosioniCorrosione del materiale costituente il sistema di dispersione. Evidenti segni di decadimento evidenziato da cambio di colore epresenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni enon ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosioni.• Ditte specializzate: Elettricista.

Tipologia: Ispezione a vista

01.19.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.19.02.I01 Misura della resistività del terreno

Effettuare una misurazione del valore della resistenza di terra.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: ogni 12 mesi

01.19.02.I02 Sostituzione dispersori

Sostituire i dispersori danneggiati o deteriorati.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.20

L'impianto antintrusione e controlli accessi è l'insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con funzione di prevenire,eliminare o segnalare l'intrusione di persone non desiderate all'interno degli edifici. L'impianto generalmente si compone di unacentralina elettronica, che può avere sirena incorporata o esterna e punto centrale per i diversi sensori, ripartita in zone checorrispondono alle zone protette. I sensori per interno possono essere:- rilevatori radar che coprono zone di circa 90° (non devono essere installati su pareti soggette a vibrazioni né orientati su paretiriflettenti);- rilevatori radar a microonde che coprono zone di oltre 100° ottenendo il massimo rendimento dall'effetto Doppler;- rilevatori a infrarossi passivi che si servono delle radiazioni termiche dei corpi animati e sono corredati di lente Fresnel perorientare in maniera corretta il sensore con portate fina a 10 metri.I sensori perimetrali possono essere:- contatto magnetico di superficie o da incasso;- interruttore magnetico;- sensore inerziale per protezione di muri e recinzioni elettriche;- sonda a vibrazione;- barriere a raggi infrarossi e a microonde per esterno.Gli impianti di allarme dovranno essere realizzati a regola d'arte in rispondenza alla Legge 1.3. 1968, n.186. Tutti i dispositivi dirivelazione, concentrazione, segnalazione locale/remota (teletrasmissione), nonché di controllo (accessi, televisione a circuitochiuso), dovranno rispondere alle norme CEI 79-2, 79-3 e 79-4 ai sensi dell'art. 2 della Legge 18 ottobre 1977 n. 791 che richiedel'utilizzo di materiale costruito a regola d'arte. Pertanto dette apparecchiature dovranno riportare il previsto marchio di conformitào in alternativa di dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore; in ogni caso dovrà essere garantita la sicurezza d'uso. Atal riguardo tutte le apparecchiature elettriche collegate alle linee di alimentazione in bassa tensione (trasformatori, interruttori,fusibili, ecc.), dovranno essere conformi alle norme CEI 12-13; tale rispondenza dovrà essere certificata da apposito attestato diconformità rilasciato da parte degli organismi competenti oppure da dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore. Tutte leapparecchiature dovranno essere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione. Le verifiche da effettuare anche sulla base delladocumentazione fornita sono:- controllo dei materiali installati e delle relative caratteristiche tecniche;- controllo a vista del posizionamento, fissaggio ed accessibilità della centrale di gestione, dei singoli rivelatori e ogni altrodispositivo del sistema, con verifica della conformità a livello di prestazione richiesta;- controllo dello schema di localizzazione dei cavi e degli schemi dei collegamenti, verifica della completezza delladocumentazione tecnica e dei manuali d'uso e tecnici;- calcolo teorico dell'autonomia di funzionamento dell'impianto sulla base degli assorbimenti, del tipo delle batterie e deldimensionamento degli alimentatori installati;- controllo operativo delle funzioni quali: risposta dell'impianto ad eventi di allarme, risposta dell'impianto ad eventi temporali erisposta dell'impianto ad interventi manuali.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.20.R01 Resistenza alla vibrazioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono essere idonei e posti in opera in modo da resistere alle vibrazioni che dovesseroinsorgere nell'ambiente di impiego senza compromettere il regolare funzionamento.

La capacità degli elementi dell'impianto antintrusione di resistere alle vibrazioni viene verificata con la prova e con le modalitàcontenute nella norma UNI vigente.

Prestazioni:

Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di evidenziare che le tensioni in uscita siano entro le specifichedettate dalle norme.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Funzionalità

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

01.20.R02 Isolamento elettrostaticoClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono essere realizzati con materiali idonei a non provocare scariche elettrostatiche.Prestazioni:

Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo lemodalità riportate nella normativa UNI vigente.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.20.R03 Resistenza alla corrosioneClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni dicorrosione.

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono essere tali da sopportare gli effetti dell’umidità per lungo tempo nell’ambiente diutilizzo senza perdere le proprie caratteristiche.

Prestazioni:

Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo lemodalità riportate nella normativa UNI vigente.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.20.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego.

La resistenza meccanica viene verificata sottoponendo gli elementi dell'impianto a urti tali da simulare quelli prevedibili nellecondizioni di impiego.

Prestazioni:

Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

Per verificare la resistenza meccanica devono essere utilizzate il procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti dallanormativa UNI vigente.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.20.R05 Resistenza a cali di tensioneClasse di Requisiti: Protezione elettrica

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.

Gli elementi dell'impianto antintrusione devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.Prestazioni:

Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle prove secondo quanto previsto dalle norme.Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.Riferimenti normativi:

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

° 01.20.02 Pannello degli allarmi

° 01.20.03 Diffusione sonora

° 01.20.04 Centrale antintrusione

° 01.20.05 Serratura a codici

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.20.01Sensore volumetrico a doppia tecnologia

Unità Tecnologica: 01.20

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.01.R01 Resistenza a sbalzi di temperaturaClasse di Requisiti: Di stabilità

I sensori volumetrici a doppia tecnologia devono essere in grado di resistere a sbalzi della temperatura ambiente.Prestazioni:I sensori volumetrici devono essere realizzati con materiali idonei a resistere ad eventuali sbalzi della temperatura dell'ambientenei quali sono installati senza per ciò generare falsi allarmi.Livello minimo della prestazione:La temperatura di funzionamento, con eventuali tolleranze, viene indicata dal produttore.Riferimenti normativi:CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-2; CEI 64-8; CEI 64-50.

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.20.01.R02 Sensibilità alla luceClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

I sensori volumetrici devono essere realizzati con materiali tali che per determinati valori della luce non si inneschino imeccanismi di allarme.Prestazioni:I rivelatori si considerano conformi alla norma se per valori della luce eccessivi non viene dato il segnale di guasto.Livello minimo della prestazione:I valori massimi per i quali si possono generare falsi allarmi sono quelli indicati dai produttori unitamente ad eventuali circuiti diintegrazione atti ad evitare falsi allarmi.Riferimenti normativi:CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Funzionalità

Il sensore è costituito da due elementi basati su diversa tecnologia di rivelazione contenuti in un medesimo involucro, in grado dirilevare il calore del corpo umano ed il movimento. La correlazione tra i segnali provenienti dai due diversi elementi di rivelazionedovrà essere tale che la segnalazione d'allarme sia generata solo al persistere o al ripresentarsi della condizione di perturbazionedello stato di normalità, ad entrambe le componenti del sensore. Il sensore dovrà possedere led di immediata rappresentazione delfunzionamento dello stesso apparato. Dovrà essere possibile variarne sensibilità (portata), integrazione e orientamento sia in sensoorizzontale che verticale, in modo da adattare il sensore al campo di protezione voluto o in relazione alle caratteristiche particolaridell'ambiente protetto. Il sensore dovrà essere dotato di un dispositivo antiaccecamento per prevenire ogni tentativo dimascheramento. Inoltre, dovrà essere dotato di circuito di supervisione del segnale a microonda che, in caso di non funzionamentodi questa sezione, predisporrà il sensore a funzionare automaticamente con la sola parte ad infrarossi, emettendo in uscita unsegnale di guasto verso il concentratore. Il sensore, inoltre, avrà un filtro di luce per eliminare eventuali disturbi generati dasorgenti luminose fluorescenti. Le sue caratteristiche dovranno essere conformi alla Norma CEI 79-2 al II° Livello di prestazioni.

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.01.A01 Calo di tensioneAbbassamento del livello delle tensioni di alimentazione del dispositivo e conseguente interruzione del collegamento emittentericevente.

01.20.01.A02 Difetti di regolazioneDifetti del sistema di regolazione dovuti ad errori di allineamento del fascio infrarosso.

01.20.01.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sui dispositivi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare che il led luminoso, indicatore di funzionamento, sia efficiente. Verificare che l'emittente, il ricevente e la fasciainfrarossa siano funzionanti.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla vibrazione; 2) Resistenza a sbalzi di temperatura; 3) Sensibilità alla luce.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.01.I01 Regolazione dispositivi

Regolare le soglie di assorbimento e delle tensioni del ricevente e dell'emittente.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.20.01.I02 Sostituzione lente del rivelatore

Sostituire la lente del rivelatore quando si vuole incrementare la portata.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.20.01.I03 Sostituzione rivelatori

Sostituire i rivelatori quando deteriorati o quando non in grado di svolgere la propria funzione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 10 anni

Elemento Manutenibile: 01.20.02

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Manuale di Manutenzione

Pannello degli allarmi

Unità Tecnologica: 01.20

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.02.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

Il pannello degli allarmi deve entrare nella condizione di allarme incendio a seguito della ricezione dei segnali e dopo che glistessi siano stati elaborati ed interpretati come allarme incendio dalla centrale.Prestazioni:Il pannello degli allarmi deve essere in grado di visualizzare i segnali provenienti da tutte le zone in modo che un segnaleproveniente da una zona non deve falsare l'elaborazione, la memorizzazione e la segnalazione di segnali provenienti da altre zone.Livello minimo della prestazione:La condizione di allarme incendio deve essere indicata senza alcun intervento manuale e viene attuata con una segnalazioneluminosa ed una segnalazione visiva delle zone in allarme.Riferimenti normativi:CEI 79-2.

Classe di Esigenza: Funzionalità

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.02.A01 Difetti di segnalazioneDifetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose.

01.20.02.A02 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione del pannello alla centrale di controllo e segnalazione.

01.20.02.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.20.02.A04 Perdita di carica della batteriaAbbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.20.02.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

I segnali inviati dai rivelatori, attraverso la centrale di controllo e segnalazione a cui sono collegati, vengono visualizzati sottoforma di segnale di allarme sui pannelli detti appunto degli allarmi.

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 2 settimane

Verificare le connessioni del pannello allarme alla centrale. Verificare inoltre la carica della batteria ausiliaria e la funzionalitàdelle spie luminose del pannello.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.02.I01 Registrazione connessioni

Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 3 mesi

01.20.02.I02 Sostituzione batteria

Sostituire la batteria di alimentazione ausiliaria quando occorre (preferibilmente ogni 6 mesi).

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.20.02.I03 Sostituzione pannello

Eseguire la sostituzione del pannello degli allarmi quando non rispondente alla normativa.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 15 anni

Elemento Manutenibile: 01.20.03Diffusione sonora

Unità Tecnologica: 01.20

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.03.R01 Comodità d'uso e manovra

Per la diffusione dei segnali di allarme occorrono dei dispositivi in grado di diffonderli negli ambienti sorvegliati. Leapparecchiature di allarme acustico comprendono sirene per esterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatori acustici,di servizio e di controllo.

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

Classe di Requisiti: Di funzionamento

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere percettibili in ogni punto dell'ambiente sorvegliato.

Prestazioni:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da non essere manomessi o asportati.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i valori indicati dalla norma CEI 79-2 ed in particolare:- sirene per esterno: frequenza fondamentale non eccedente 1800 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione noninferiore a 100 dB(A) misurato a 3 m;- sirene per interno: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione noninferiore a 90 dB(A) misurato a 3 m;- avvisatori acustici di servizio e di controllo: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato;livello di pressione non inferiore a 70 dB(A) misurato a 3 m.Riferimenti normativi:Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Gestione

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.03.A01 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.20.03.A02 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.20.03.A03 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 3 mesi

Controllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora contro l'apertura e l'asportazione. Verificare l'efficienza dello stato dicarica della batteria di alimentazione.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità d'uso e manovra.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta morsetti; 2) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.03.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.03.I01 Pulizia

Eseguire la pulizia degli altoparlanti e verificare la tenuta delle connessioni. Verificare che l'ambiente nel quale sono installati gli

Cadenza: ogni 6 mesi

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Manuale di Manutenzione

altoparlanti siano privi di umidità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.03.I02 Sostituzione

Sostituire gli altoparlanti quando non rispondenti alla loro originaria funzione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 10 anni

Elemento Manutenibile: 01.20.04Centrale antintrusione

Unità Tecnologica: 01.20

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.04.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'uso

La centrale di controllo e allarme deve entrare nella condizione di allarme a seguito della ricezione dei segnali e dopo che glistessi siano stati elaborati ed interpretati come allarmi.Prestazioni:La centrale di controllo e allarme deve essere in grado di ricevere, elaborare e visualizzare segnali provenienti da tutte le zone inmodo che un segnale proveniente da una zona non deve falsare l'elaborazione, la memorizzazione e la segnalazione di segnaliprovenienti da altre zone.Livello minimo della prestazione:L'elaborazione dei segnali provenienti dai rivelatori in aggiunta a quello richiesto per prendere la decisione di segnalare l’allarmenon deve ritardare la segnalazione della condizione di allarme per più di 10 s.Riferimenti normativi:CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Funzionalità

01.20.04.R02 Isolamento elettromagnetico

La centrale antintrusione è un elemento dell'impianto antintrusione e controllo accessi per mezzo del quale i componenti ad essacollegati possono essere alimentati e monitorati. Per tale motivo deve essere dotata di un sistema di alimentazione primaria esecondaria in grado di assicurare un corretto funzionamento in caso di interruzione dell'alimentazione primaria.Generalmente le funzioni che può svolgere la centrale antintrusione sono:- ricevere i segnali dai rivelatori ad essa collegati;- determinare se detti segnali corrispondono alla condizione di allarme e se del caso indicare con mezzi ottici e acustici talecondizione di allarme;- localizzare la zona dalla quale proviene l'allarme;- sorvegliare il funzionamento corretto del sistema e segnalare con mezzi ottici e acustici ogni eventuale guasto (per esempio cortocircuito, interruzione della linea, guasto nel sistema di alimentazione);- inviare i segnali di allarme alla stampante collegata;- inviare i segnali di allarme ad eventuali apparecchi telefonici collegati (polizia, vigilanza, ecc.).

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

Classe di Requisiti: Protezione elettrica

I materiali ed i componenti della centrale di controllo e allarme devono garantire un livello di isolamento da eventuali campielettromagnetici.

Prestazioni:I materiali ed i componenti della centrale di controllo e allarme devono essere tali da non essere danneggiati da eventuali campielettromagnetici che dovessero verificarsi durante il normale funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico della centrale di controllo e allarme si effettuano una serie di prove secondo lemodalità riportate nella norma UNI vigente.Il campione deve essere condizionato nel modo seguente:- gamma di frequenza: da 1 MHz a 1 GHz;- intensità di campo: 10 V/m;- modulazione dell’ampiezza sinusoidale: 80% a 1 kHz.Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di verificare visivamente l’assenza di danni meccanici, siainternamente che esternamente.Riferimenti normativi:CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.04.A01 Difetti del pannello di segnalazioneDifetti del sistema di segnalazione allarmi dovuti a difetti delle spie luminose.

01.20.04.A02 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.20.04.A03 Perdita di carica della batteriaAbbassamento del livello di carica della batteria ausiliaria.

01.20.04.A04 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi di allarme. Verificare leconnessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4) Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.04.C01 Controllo generale

01.20.04.C02 Verifiche elettriche

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotati di batteria ausiliaria.Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori di terra.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4) Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

Cadenza: ogni 12 mesi

Verificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4) Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.04.C03 Verifiche allarmi

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.04.I01 Pulizia

Effettuare una pulizia della centrale e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori i residuidella pulizia.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 12 mesi

01.20.04.I02 Registrazione connessioni

Registrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e dei fissaggi dei rivelatori collegati.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 12 mesi

01.20.04.I03 Revisione del sistema

Effettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.

• Ditte specializzate: Telefonista.

Cadenza: quando occorre

01.20.04.I04 Sostituzione batteria

Sostituire la batteria di alimentazione ausiliaria (preferibilmente ogni 6 mesi).

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

Elemento Manutenibile: 01.20.05

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Manuale di Manutenzione

Serratura a codici

Unità Tecnologica: 01.20

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.20.05.R01 Comodità d'uso e manovraClasse di Requisiti: Di funzionamento

Le serrature a codici devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso e di funzionalità.

Prestazioni:Le tastiere delle serrature a codici devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loroutilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:Le tastiere delle serrature a codici devono essere posizionate ad un'altezza compresa fra 0,40 e 1,40 m.Riferimenti normativi:Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.

Classe di Esigenza: Gestione

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.20.05.A01 Anomalie tastieraDifetti di funzionamento della tastiera dei codici numerici.

01.20.05.A02 Difetti batteriaDifetti di funzionamento della batteria di alimentazione di soccorso.

01.20.05.A03 Difetti di serraggio morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Effettuare un controllo generale della tastiera verificandone la funzionalità eseguendo delle prove di digitazione.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità d'uso e manovra.

Tipologia: Ispezione a vista

01.20.05.C01 Controllo generale

Nei moderni sistemi di sicurezza vengono utilizzate particolari tipi di serrature quali le serrature a codici. Tali dispositiviconsentono di aprire e chiudere le porte di accesso agli ambienti senza utilizzare le chiavi ma una combinazione di caratterinumerici che vengono digitati su una apposita tastiera installata in prossimità dei vari accessi da controllare.

Impianto antintrusione e controllo accessi

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Manuale di Manutenzione

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie tastiera; 2) Difetti batteria; 3) Difetti di serraggio morsetti.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.20.05.I01 Pulizia tastiera

Eseguire la pulizia della tastiera per prevenire la formazione di incrostazioni di polvere.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

01.20.05.I02 Sostituzione tastiera

Sostituire la tastiera quando usurata.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 10 anni

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.21

Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. Ladistribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano puòavere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro irumori ed altre fonti di inquinamento.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.21.R01 Integrazione degli spaziClasse di Requisiti: Adattabilità degli spazi

Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.

La distribuzione e la piantumazione di prati, piante, siepi, alberi, arbusti, ecc. deve essere tale da integrarsi con gli spazi in ambitourbano ed extraurbano.

Prestazioni:

R.D.L. 30.12.1923, n. 3267; R.D. 16.5.1926, n. 1126; Legge 18.6.1931, n. 987; Legge 8.8.1985, n. 431; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152;Legge 29.1.1992, n. 113; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.Lgs. 18.5.2001, n. 227; D.Lgs. 10.11.2003, n. 386; D.M. Lavori Pubblici2.4.1968, n. 1444; D.M. Agricoltura e Foreste 3.9.1987, n. 412; D.M. Politiche Agricole 17.4.1998; D.M. Politiche Agricole10.9.1999, n. 356; C.M. Politiche Agricole 15.2.2008, n. 1968; Capitolati Speciali Opere a verde; Regolamenti Comunali locali;Strumenti urbanistici locali; Norme Regionali; Piani Urbanistici; Regolamenti Comunali; UNI EN 13556.

Riferimenti normativi:

- Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport,effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con arbustie/o piante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione minimapari ad 1 albero/60 m2.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Fruibilità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.21.01 Alberi

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.21.01Alberi

Unità Tecnologica: 01.21

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.21.01.A01 Crescita confusaCrescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.

01.21.01.A02 Malattie a carico delle pianteLe modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce, nelle piante di alto fusto.

01.21.01.A03 Presenza di insettiIn genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere sicaratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie cheportano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

01.21.01.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni settimana

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazionedei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllova eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

Tipologia: Aggiornamento

01.21.01.C02 Controllo malattie

Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base.Gli alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Generico.

01.21.01.I02 Innaffiaggio

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.21.01.I01 Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a caricodelle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree edelle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.21.01.I03 Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate nonrecuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistentipenzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo ostagione di riferimento.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.21.01.I04 Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gliorganismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino perl'utilizzo di presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà leopportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.22

Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienticonfortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e dellaloro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.22.01 Gazebo

Arredo urbano

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.22.01Gazebo

Unità Tecnologica: 01.22

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.22.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.

01.22.01.A02 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.22.01.A03 Instabilità ancoraggiPerdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: quando occorre

Controllare gli agganci e/o sistemi di connessione dei vari elementi. Verifica delle condizioni di stabilità al suolo. Controllarel'assenza di eventuali anomalie.

• Anomalie riscontrabili: 1) Instabilità ancoraggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

01.22.01.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.22.01.I01 Pulizia

Pulizia delle superfici i vista e rimozione di eventuali macchie e/o depositi con l'ausilio di prodotti idonei.

• Ditte specializzate: Generico.

Cadenza: ogni mese

01.22.01.I02 Ripristino stabilitàCadenza: quando occorre

Si tratta di elementi con funzione di riparo a servizio di sedute e/o altre elementi di arredo. Possono essere di forma, dimensioni emateriali diversi. Generalmente sono costituiti da elementi modulari prefabbricati smontabili.

Arredo urbano

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Manuale di Manutenzione

Ripristino della stabilità al suolo mediante il serraggio degli elementi di ancoraggio (viti, bulloni, piastre, ecc.) e/o altri elementianaloghi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.22.01.I03 Ripristino strati protettivi

Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici edapplicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, antimarciume, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.

• Ditte specializzate: Pittore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.23

Attrezzature e strutture per giochi con le quali o sulle quali i bambini possono giocare e svagarsi in modo individuale o in gruppi,accrescendo la propria personalità. Essi favoriscono l'adattamento all'ambiente dei bambini contribuendo al loro sviluppopsicofisico ed alle molteplici attività, come favorire il gioco creativo, il gioco singolo o di gruppo, accrescere i movimenti, ecc.. Igiochi si differenziano: per età d'uso, per spazi chiusi o aperti, per dimensioni e ingombro, altezza di caduta, area di sicurezza eper i materiali. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infattidevono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. I giochi devono essere privi di parti chepossano facilitare l'intrappolamento. E' essenziale che le aree destinate ai giochi siano integrate agli spazi a verde e protette daltraffico veicolare. Dal punto di vista manutentivo i fornitori sono tenuti a fornire tutte le istruzioni necessarie. In particolare perattrezzature facilmente soggette ad atti di vandalismo può necessitare di stabilire le frequenze di controllo in tempi brevi.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:° 01.23.01 Altalene

° 01.23.02 Pavimentazione antitrauma

Giochi per bambini

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.23.01Altalene

Unità Tecnologica: 01.23

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.23.01.R01 Conformità alle distanze di sicurezzaClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso

Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza.Prestazioni:Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza secondo quando previsto dalla norma UNI EN 1176-2. Leprestazioni variano a secondo del tipo di altalena.Livello minimo della prestazione:In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di altalene, le distanze minime previste dalla norma UNI EN 1176-2 incui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza altalena- lunghezza elemento di sospensione- distanza libera dal suolo- altezza del sedile- distanza del sedile- spazio tra sedili.Riferimenti normativi:UNI EN 1176-2.

Classe di Esigenza: Sicurezza

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.01.A01 Allentamento di bulloni e fissaggiAllentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione.

01.23.01.A02 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

Si tratta di attrezzature mobili in cui il peso dell'utente è sorretto da perni o giunti. Le altalene possono distinguersi in:- tipo 1: altalene ad unico asse di rotazione (l'oscillazione avviene in avanti e indietro rispetto ad un arco perpendicolare alla travedi sospensione);- tipo 2: altalene a più assi di rotazione (l'oscillazione avviene in direzione perpendicolare o longitudinale rispetto alla trave disospensione);- tipo 3: altalene ad un solo punto di sospensione (l'oscillazione può avvenire in ogni direzione).Le altalene possono essere costituite da sedili, sedili a culla, piattaforme, cestelli, ecc., agganciati a catene, corde e/o altri elementirigidi collegati a strutture in telaio, di legno o metallo in modo da poter oscillare in direzioni diverse a secondo del tipo. Lestrutture sono ancorate al suolo su basi in fondazione. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed inparticolare: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc..

Giochi per bambini

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Manuale di Manutenzione

01.23.01.A03 Assenza di segnaletica ludica informativaAssenza di segnaletica ludica informativa.

01.23.01.A04 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.23.01.A05 Depositi e sporciziaAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.23.01.A06 Irregolarità delle superfici lisceAlterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura.

01.23.01.A07 Mancanza del rivestimento di sicurezzaMancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto.

01.23.01.A08 Usura elementi di aggancioUsura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.

• Requisiti da verificare: 1) Conformità alle distanze di sicurezza.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi; 2) Corrosione; 3) Usura elementi di aggancio.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione

01.23.01.C01 Controllo degli elementi di aggancio

Cadenza: ogni 3 mesi

Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.

• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi; 2) Corrosione; 3) Usura elementi di aggancio.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Revisione

01.23.01.C02 Controllo di bulloni e fissaggi

Cadenza: ogni mese

Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di segnaletica ludica informativa.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

01.23.01.C03 Controllo segnaletica ludica

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni mese

Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Prova

01.23.01.C04 Controllo stabilità

Cadenza: ogni mese

Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle particostituenti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Irregolarità delle superfici lisce.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

01.23.01.C05 Controllo superfici

Cadenza: ogni mese

Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze dicaduta rispettando le prescrizione del fornitore.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza del rivestimento di sicurezza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Verifica

01.23.01.C06 Controllo superfici di sicurezza

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.23.01.I01 Pulizia

Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale.Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Generico.

Cadenza: ogni settimana

01.23.01.I02 Ripristino segnaletica ludica

Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni mese

01.23.01.I03 Serraggio bulloni

Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: ogni 3 mesi

01.23.01.I04 Sostituzione degli elementi di aggancio

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Manuale di Manutenzione

Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente leprescrizioni manutentive del fornitore.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.23.01.I05 Sostituzione di parti

Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

01.23.01.I06 Sostituzione superfici di sicurezza

Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguireattentamente le prescrizioni del fornitore.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Elemento Manutenibile: 01.23.02Pavimentazione antitrauma

Unità Tecnologica: 01.23

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.23.02.R01 Assorbimento all'impattoClasse di Requisiti: Sicurezza d'uso

I rivestimenti delle superfici da utilizzare nelle aree gioco per bambini dovranno avere specifici requisiti di ammortizzazione dieventuali impatti.Prestazioni:Le pavimentazioni utilizzate per le aree di gioco dovranno determinare una 'ammortizzazione dell'impatto in funzione dell'altezzacritica di caduta e in relazione al rivestimento di superficie che rappresenta il limite superioredella sua efficacia nel ridurre le lesioni alla testa durante l'uso di attrezzature per aree di gioco purché conformi alla norma UNIEN 1176.In particolare sotto le attrezzature che costituiscono le aree dei giochi con un'altezza libera di caduta maggiore di 600 mm vaprevista per tutta l'area d'impatto un tipo di rivestimento per le superficie con caratteristiche di ammortizzazione d'impatto.Livello minimo della prestazione:I livelli minimi prestazionali dei materiali ad ammortizzatore d'impatto devono rispettare le indicazioni fornite dalla norma (UNIEN 1177), ovvero:

Classe di Esigenza: Sicurezza

La pavimentazione antitrauma è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore varia in funzionedell'altezza di gioco. Essa è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti igiochi per coprire le aree d'impatto onde evitare traumi durante l'utilizzo dei giochi.

Giochi per bambini

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Manuale di Manutenzione

- prato/terriccio (*): altezza massima di caduta <= 1000 mm;- corteccia (*): pezzatura = 20-80 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- trucioli di legno (*): pezzatura = 5-30 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- sabbia (*)(**): pezzatura = 0,2-2 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;ghiaia (*)(**): pezzatura = 2-8 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm.

Per altri materiali, le altezze di caduta critiche devono essere stabilite in conformità al controllo HIC.(*) Materiali preparati in maniera idonea per essere usati in aree gioco per bambini.(**) Senza particelle melmose o di argilla.

Riferimenti normativi:UNI EN 748; UNI EN 749; UNI EN 1176-1/2/3/4/5/6/7; UNI EN 1177; UNI EN 1270; UNI EN 1271; UNI EN 1510; UNI EN12572.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.23.02.A01 Assenza di segnaletica ludica informativaAssenza di segnaletica ludica informativa.

01.23.02.A02 Assenza di sostanze nociveAssenza nei materiali costituenti di elementi tossici o nocivi.

01.23.02.A03 MancanzaMancanza di parti della pavimentazione lungo le superfici d'impatto.

01.23.02.A04 Spessori inadeguatiSpessori inadeguati rispetto all'altezza del gioco in questione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Controllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di segnaletica ludica informativa; 2) Assenza di sostanze nocive; 3) Mancanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

01.23.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.23.02.I01 Sostituzione

Sostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: a guasto

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Manuale di Manutenzione

INDICE01 Corpo d'opera pag. 3

01.01 Strutture di collegamento 4

01.01.01 Scale in acciaio 5

01.02 Interventi su strutture esistenti 8

01.02.01 Bullonature 10

01.02.02 Chiodature 10

01.02.03 Congiunzioni 11

01.02.04 Elementi di raccordo 12

01.02.05 Rappezzi in blocchi di tufo 13

01.03 Rivestimenti esterni 16

01.03.01 Intonaco 19

01.03.02 Tinteggiature e decorazioni 22

01.04 Infissi esterni 25

01.04.01 Serramenti in alluminio 33

01.04.02 Tapparelle blindate 39

01.05 Coperture piane 42

01.05.01 Struttura in legno 43

01.06 Recinzioni e cancelli 46

01.06.01 Staccionate 48

01.07 Rivestimenti interni 50

01.07.01 Intonaco 53

01.07.02 Tinteggiature e decorazioni 55

01.08 Balconi e logge 58

01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo 59

01.09 Pavimentazioni esterne 61

01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti 63

01.10 Impianto elettrico 66

01.10.01 Canalizzazioni in PVC 69

01.10.02 Contattore 70

01.10.03 Interruttori 72

01.10.04 Prese e spine 74

01.10.05 Quadri di bassa tensione 76

01.11 Impianto di climatizzazione 79

01.11.01 Filtri a secco 84

01.12 Impianto di riscaldamento 87

01.12.01 Tubazioni in rame 93

01.12.02 Termostati 95

01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori 97

01.12.04 Servocomandi 100

01.13 Impianto di illuminazione 102

01.13.01 Lampade fluorescenti 107

01.13.02 Riflettori 108

01.14 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda 110

01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria 111

01.15 Impianto di diffusione sonora 116

01.15.01 Altoparlanti 117

01.16 Impianto di ricezione segnali 119

01.16.01 Antenne e parabole 120

01.16.02 Pali per antenne in alluminio 121

01.17 Impianto di trasmissione fonia e dati 124

01.17.01 Cablaggio 125

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Manuale di Manutenzione

01.17.02 Sistema di trasmissione 126

01.17.03 Armadi concentratori 127

01.18 Impianto telefonico e citofonico 130

01.18.01 Apparecchi telefonici 131

01.18.02 Centrale telefonica 132

01.19 Impianto di messa a terra 135

01.19.01 Conduttori di protezione 136

01.19.02 Sistema di dispersione 137

01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi 139

01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia 142

01.20.02 Pannello degli allarmi 143

01.20.03 Diffusione sonora 145

01.20.04 Centrale antintrusione 147

01.20.05 Serratura a codici 149

01.21 Aree a verde 152

01.21.01 Alberi 153

01.22 Arredo urbano 155

01.22.01 Gazebo 156

01.23 Giochi per bambini 158

01.23.01 Altalene 159

01.23.02 Pavimentazione antitrauma 162

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

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COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico

OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamentonormativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola”

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

Comune di RomaProvincia di Roma

via del Podere Rosa 116, __________

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Acustici

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R07 Requisito: Isolamento acusticoE’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologia e del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.• Livello minimo della prestazione: In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità

della zona di ubicazione i serramenti esterni sono classificati secondo i seguenti parametri:- classe R1 se 20 <= Rw <= 27 dB(A);- classe R2 se 27 <= Rw <= 35 dB(A);- classe R3 se Rw > 35 dB(A).

• Riferimenti normativi: Legge Quadro 26.10.1995, n. 447; Legge 1.1.1996, n. 23; Legge 31.10.2003, n. 306; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.Lgs. 19.8.2005, n. 194; D.P.R. 6.6.2001, n. 380; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.Lgs. 19.8.2005, n. 194; D.M. Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione 18.12.1975; D.M. Ambiente 16.3.1998; D.M. Ambiente 29.11.2000; D.M. Ambiente 24.7.2006; D.P.C.M. 1.3.1991; D.P.C.M. 14.11.1997; D.P.C.M. 5.12.1997; C.M. Lavori Pubblici 30.4.1966, n. 1769; C.M. Ambiente 6.9.2004; Linee Guide Regionali; Regolamenti Comunali; UNI 7959; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12758.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R07 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodottoGli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla normativa vigente.• Livello minimo della prestazione: Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e

quelle dei canali d’aria devono essere tali che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodottoGli impianti di riscaldamento devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla normativa vigente.• Livello minimo della prestazione: Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e

quelle dei canali d’aria devono essere tali che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI (in particolare UNI EN 27574), oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniControllo: Controllo dispositivi di comandoVerificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatoredi velocità siano perfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle grigliedi ripresa e di mandata.

01.12.03.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.15 - Impianto di diffusione sonora

01.15 Impianto di diffusione sonora

01.15.R01 Requisito: Isolamento elettricoI materiali ed i componenti dell'impianto di diffusione sonora devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti ed indiretti.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una

serie di prove secondo le modalità riportate nella norma affinché non si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita siano all’interno delle specifiche. Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno non vi sia alcun danno dovuto ad un surriscaldamento.

• Riferimenti normativi: CEI 79.Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli altoparlanti e la tenuta delle connessioni e dei pressacavo.

01.15.01.C02 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo dei caviVerificare lo stato dei cavi e la eventuale presenza di umidità.

01.15.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Adattabilità degli spazi

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.21 - Aree a verde

01.21 Aree a verde

01.21.R01 Requisito: Integrazione degli spaziLe aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.• Livello minimo della prestazione: - Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a

spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con arbusti e/o piante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione minima pari ad 1 albero/60 m2.

• Riferimenti normativi: R.D.L. 30.12.1923, n. 3267; R.D. 16.5.1926, n. 1126; Legge 18.6.1931, n. 987; Legge 8.8.1985, n. 431; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; Legge 29.1.1992, n. 113; D.Lgs. 22.1.2004, n. 42; D.Lgs. 18.5.2001, n. 227; D.Lgs. 10.11.2003, n. 386; D.M. Lavori Pubblici 2.4.1968, n. 1444; D.M. Agricoltura e Foreste 3.9.1987, n. 412; D.M. Politiche Agricole 17.4.1998; D.M. Politiche Agricole 10.9.1999, n. 356; C.M. Politiche Agricole 15.2.2008, n. 1968; Capitolati Speciali Opere a verde; Regolamenti Comunali locali; Strumenti urbanistici locali; Norme Regionali; Piani Urbanistici; Regolamenti Comunali; UNI EN 13556.

Controllo: Controllo generaleControllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

01.21.01.C01 Aggiornamento ogni 6 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Adattabilità delle finiture

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.14 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

01.14 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

01.14.R01 Requisito: Regolarità delle finitureGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture superficiali integre.• Livello minimo della prestazione: Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e

continuità di rivestimento e non devono presentare tracce di riprese o aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica della regolarità dei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma UNI EN 997.

• Riferimenti normativi: D.Lgs. 2.2.2001, n. 31; D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI 8065; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI 9182; UNI 10436; UNI EN 26; UNI EN 305.

Controllo: Verifica dei flessibiliVerifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.

01.14.01.C03 Revisione quando occorre

Controllo: Verifica ancoraggioVerifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillaturacon silicone.

01.14.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Controllabilità tecnologica

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.16 - Impianto di ricezione segnali

01.16 Impianto di ricezione segnali

01.16.R01 Requisito: Resistenza meccanicaGli elementi dell'impianto di ricezione segnali devono essere in grado di resistere a sollecitazioni che possono verificarsi durante il funzionamento dell'impianto.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla normativa.• Riferimenti normativi: UNI EN 40-1.Controllo: Controllo generaleEseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuocodella parabola sia funzionante.

01.16.01.C01 Ispezione a vista ogni anno

01.16.02 Pali per antenne in alluminio

01.16.02.R01 Requisito: Resistenza alla corrosioneI pali con i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato.• Livello minimo della prestazione: Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione

deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno.- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, o qualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione; il rivestimento dovrebbe essere applicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza.- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbe essere applicata come per la zona B.

• Riferimenti normativi: UNI EN 40-1.Controllo: Controllo generaleControllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delleconnessioni e dell'ancoraggio a terra.

01.16.02.C02 Controllo a vista ogni 3 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Di funzionamento

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

01.20.03 Diffusione sonora

01.20.03.R01 Requisito: Comodità d'uso e manovraI dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere percettibili in ogni punto dell'ambiente sorvegliato.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori indicati dalla norma CEI 79-2 ed

in particolare:- sirene per esterno: frequenza fondamentale non eccedente 1800 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione non inferiore a 100 dB(A) misurato a 3 m;- sirene per interno: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione non inferiore a 90 dB(A) misurato a 3 m;- avvisatori acustici di servizio e di controllo: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione non inferiore a 70 dB(A) misurato a 3 m.

• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.

Controllo: Controllo generaleControllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora contro l'apertura e l'asportazione. Verificarel'efficienza dello stato di carica della batteria di alimentazione.

01.20.03.C01 Ispezione a vista ogni 3 mesi

Controllo: Controllo generaleEffettuare un controllo generale della tastiera verificandone la funzionalità eseguendo delle prove didigitazione.

01.20.05.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

01.20.05 Serratura a codici

01.20.05.R01 Requisito: Comodità d'uso e manovraLe serrature a codici devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso e di funzionalità.• Livello minimo della prestazione: Le tastiere delle serrature a codici devono essere posizionate ad

un'altezza compresa fra 0,40 e 1,40 m.• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI

79-3; CEI 64-8.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Di stabilità

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.01 - Strutture di collegamento

01.01 Strutture di collegamento

01.01.R02 Requisito: Resistenza meccanicaGli elementi strutturali costituenti le strutture di collegamento devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari

componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

• Riferimenti normativi: Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI 10803; UNI 10804.

Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzateControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate edalzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..

01.01.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo struttureControllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.

01.01.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo balaustre e corrimanoControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie,sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.

01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Interventi su strutture esistenti

01.02 Interventi su strutture esistenti

01.02.R01 Requisito: Resistenza meccanicaGli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari

componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

• Riferimenti normativi: Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI EN 1356; UNI EN 12390-1; UNI EN 1992; UNI EN 1090-3; UNI 9503; UNI EN 1993; UNI EN 1999; UNI EN 1994; UNI EN 1995; UNI EN 384.

Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativoAttraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissestistrutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.

01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza difenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei varielementi di raccordo.

01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza difenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei varielementi formanti le congiunzioni.

01.02.03.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

01.02.02.C01 Verifica ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

01.02.01.C01 Revisione ogni 2 anni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R09 Requisito: Resistenza agli urtiGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioninon debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.• Livello minimo della prestazione: Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di

tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati secondo con le modalità indicate di seguito:

- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.

• Riferimenti normativi: D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.04.R10 Requisito: Resistenza al ventoGli infissi debbono resistere alle azioni e depressioni del vento in modo da garantire la sicurezza degli utenti e assicurare la durata e la funzionalità nel tempo. Inoltre essi devono sopportare l'azione del vento senza compromettere la funzionalità degli elementi che li costituiscono.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione di prove di laboratorio basate

nella misurazione della differenza di pressioni, riprodotte convenzionalmente in condizioni di sovrappressione e in depressione secondo la UNI EN 12210 e UNI EN 12211.

• Riferimenti normativi: D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7959; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12210; UNI EN 12211.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.05 - Coperture piane

01.05.01 Struttura in legno

01.05.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica per struttura in legnoI materiali costituenti la struttura devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico (carichi concentrati e distribuiti) di progetto in modo da garantire la stabilità e la stabilità degli strati costituenti. Inoltre vanno considerate le caratteristiche e la densità dello strato di supporto che dovranno essere adeguate alle sollecitazioni e alla resistenza degli elementi di tenuta.• Livello minimo della prestazione: In relazione alla funzione strutturale, le caratteristiche delle

coperture devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti. In particolare la UNI EN 595 stabilisce i metodi di prova per la determinazione della resistenza del comportamento a deformazione delle capriate in legno.

• Riferimenti normativi: Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI 8635-14; UNI EN 595.

Controllo: Controllo strutturaControllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di

01.05.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioniumidità, marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.08 - Balconi e logge

01.08 Balconi e logge

01.08.R01 Requisito: Protezione dalle caduteGli elementi costituenti i balconi, logge e passarelle devono assicurare le condizioni di sicurezza contro la caduta di cose e persone nel vuoto nel rispetto delle norme sulla sicurezza.• Livello minimo della prestazione: In particolare gli elementi di protezione esterna prospicienti

dislivelli superiori a 1 m devono avere altezza dal piano pedonabile non inferiore a 1 m onde evitare la caduta di cose e persone nel vuoto. Nel caso di parapetti con alla base un gradino che permetta l'appoggio del piede, l'altezza del parapetto al di sopra del gradino non deve essere inferiore a 90 cm. Per i parapetti o ringhiere realizzati con dei vuoti questi non devono permettere l'attraversabilità di una sfera del diametro di 10 cm e deve essere previsto un cordolo di almeno 10 cm di altezza.

• Riferimenti normativi: Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 12.4.2006, n. 163; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 30.6.1995, n. 418; D.M. Lavori Pubblici e Pubblica Istruzione 18.12.1975; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. Lavori Pubblici 14.6.1989, n. 236; D.M. Interno 26.8.1992; D.M. Lavori Pubblici 30.11.1999, n. 557; UNI 7310; UNI 7744; UNI 8199; UNI 8272-11; UNI 8686-5; UNI 10803; UNI 10804; UNI 10810; UNI 10811; UNI 10812; UNI EN 353-1; UNI EN 12810-1/2; UNI EN 13872.

Controllo: Controllo generaleControllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione,mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altrielementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.

01.08.01.C01 Verifica ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.09 - Pavimentazioni esterne

01.09 Pavimentazioni esterne

01.09.R03 Requisito: Resistenza meccanicaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari

componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

• Riferimenti normativi: UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381.

01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.09.01.R02 Requisito: Resistenza meccanicaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri

derivanti da prove di laboratorio che prendono in considerazione la norma UNI EN 12525.• Riferimenti normativi: UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI EN 12825.Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, dibrillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici.Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni,ecc.).

01.09.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R08 Requisito: Resistenza meccanicaGli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioniassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Verifica messa a terraVerificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.

01.10.05.C03 Controllo ogni 2 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e dellescatole di passaggio. Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie.

01.10.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

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01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R11 Requisito: Resistenza meccanicaGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

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01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenutaGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettori nonché dei combustibili di alimentazione.• Livello minimo della prestazione: I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere

verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo tenuta acquaVerificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgarel'acqua in eccesso)

01.12.03.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo tenuta valvoleRegolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.

01.12.01.C05 Registrazione ogni 12 mesi

Controllo: Controllo tenuta tubazioniVerifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tratubi ed apparecchi utilizzatori.

01.12.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo manovrabilità delle valvoleControllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.

01.12.01.C03 Controllo ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioninelle tubazioni.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.12.01 Tubazioni in rame

01.12.01.R02 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureLe tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI

9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN 10208.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioninelle tubazioni.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.12.01.R03 Requisito: Resistenza meccanica

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniLe tubazioni devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI

9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN 10208.Controllo: Controllo generaleEffettuare un controllo dello stato del termostato verificando che le manopole funzioninocorrettamente. Controllare lo stato della carica della batteria.

01.12.02.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo tenuta valvoleRegolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.

01.12.01.C05 Registrazione ogni 12 mesi

Controllo: Controllo manovrabilità delle valvoleControllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.

01.12.01.C03 Controllo ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioninelle tubazioni.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo coibentazioneVerifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino

01.12.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.03.R03 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureI termoconvettori ed i ventilconvettori devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.

01.12.04 Servocomandi

01.12.04.R01 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'usoI servocomandi devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.• Livello minimo della prestazione: La coppia o spinta nominale dovrà essere maggiore o uguale a 0,8

il valore dichiarato dal costruttore che deve essere indicato nella documentazione tecnica di corredo del servocomando.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità dei servocomandi effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura.

01.12.04.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

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01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R13 Requisito: Resistenza meccanicaGli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.14 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.14.01.R03 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'usoGli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.• Livello minimo della prestazione: In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di

erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagno galvanico ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche,

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioniseguendo le prescrizioni riportate nelle specifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.

• Riferimenti normativi: UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246; UNI EN 248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

Controllo: Verifica ancoraggioVerifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillaturacon silicone.

01.14.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.14.01.R04 Requisito: Protezione dalla corrosioneLe superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni di corrosione.• Livello minimo della prestazione: Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare

nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN 248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.

• Riferimenti normativi: UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246; UNI EN 248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

01.14.01.R05 Requisito: Resistenza meccanicaIl regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionare correttamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente.• Livello minimo della prestazione: Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI

EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcuna deformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto.Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, e che la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.

• Riferimenti normativi: UNI EN 246.Controllo: Verifica ancoraggioVerifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillaturacon silicone.

01.14.01.C01 Controllo a vista ogni mese

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.16 - Impianto di ricezione segnali

01.16.02 Pali per antenne in alluminio

01.16.02.R02 Requisito: Resistenza meccanicaI pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti.• Livello minimo della prestazione: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i

carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1.• Riferimenti normativi: UNI EN 40-3.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.19 - Impianto di messa a terra

01.19 Impianto di messa a terra

01.19.R01 Requisito: Resistenza meccanicaGli elementi ed i materiali dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture.• Livello minimo della prestazione: I dispersori per la presa di terra devono garantire, per il

complesso delle derivazioni a terra, una resistenza non superiore a 20 Ohm per gli impianti utilizzatori a tensione fino a 1000 V. Per tensioni superiori e per le cabine ed officine il dispersore deve presentare quella minore resistenza e sicurezza adeguata alle caratteristiche dell'impianto.

• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-8.

Controllo: Controllo generaleVerificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.

01.19.01.C01 Ispezionestrumentale

ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersionesiano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre lapresenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.

01.19.02.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.19.01 Conduttori di protezione

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

01.19.01.R01 Requisito: Resistenza alla corrosioneGli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.• Livello minimo della prestazione: La valutazione della resistenza alla corrosione viene definita con

una prova di alcuni campioni posti in una camera a nebbia salina per un determinato periodo. Al termine della prova devono essere soddisfatti i criteri di valutazione previsti (aspetto dopo la prova, tempo impiegato per la prima corrosione, variazioni di massa, difetti riscontrabili, ecc.) secondo quanto stabilito dalla norma tecnica di settore.

• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-8.

Controllo: Controllo generaleVerificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.

01.19.01.C01 Ispezionestrumentale

ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersionesiano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre lapresenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.

01.19.02.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.19.02 Sistema di dispersione

01.19.02.R01 Requisito: Resistenza alla corrosioneGli elementi ed i materiali del sistema di dispersione dell'impianto di messa a terra devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.• Livello minimo della prestazione: Per garantire un'adeguata protezione occorre che i dispersori di

terra rispettino i valori di Vs indicati dalla norma tecnica di settore.• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; CEI EN 50522; CEI EN

61936-1; CEI 64-8.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.R03 Requisito: Resistenza alla corrosioneGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli

elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella normativa UNI vigente.

• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.

Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.R04 Requisito: Resistenza meccanicaGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture che si dovessero verificare nelle condizioni di impiego.• Livello minimo della prestazione: Per verificare la resistenza meccanica devono essere utilizzate il

procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti dalla normativa UNI vigente.• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI

79-3; CEI 64-8.Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.01.R01 Requisito: Resistenza a sbalzi di temperaturaI sensori volumetrici a doppia tecnologia devono essere in grado di resistere a sbalzi della

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazionitemperatura ambiente.• Livello minimo della prestazione: La temperatura di funzionamento, con eventuali tolleranze, viene

indicata dal produttore.• Riferimenti normativi: CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-2; CEI 64-8; CEI 64-50.Controllo: Controllo generaleVerificare che il led luminoso, indicatore di funzionamento, sia efficiente. Verificare che l'emittente, ilricevente e la fascia infrarossa siano funzionanti.

01.20.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Durabilità tecnologica

01 - Corpo d'opera

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01.01 - Strutture di collegamento

01.01 Strutture di collegamento

01.01.R01 Requisito: Resistenza all'usuraI materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura.• Livello minimo della prestazione: I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura

corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazione UPEC.

• Riferimenti normativi: UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI 8014-15; UNI 8298-9; UNI ISO 4649; UNI 10803; UNI 10804; UNI EN 649; UNI EN 1816; UNI EN 1817; UNI EN 14411; UNI EN ISO 10545-1/6/7; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioni plastiche); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioni sottili); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Pavimentazioni tessili).

Controllo: Controllo rivestimenti pedate e alzateControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate edalzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..

01.01.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo balaustre e corrimanoControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie,sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.

01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

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01.02 - Interventi su strutture esistenti

01.02 Interventi su strutture esistenti

01.02.R02 Requisito: Resistenza alla corrosioneGli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro

impiego.• Riferimenti normativi: D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M.

Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 7699; UNI 8290-2; UNI 9944; UNI 10322.Controllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza difenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei varielementi di raccordo.

01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza difenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei varielementi formanti le congiunzioni.

01.02.03.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

01.02.02.C01 Verifica ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

01.02.01.C01 Revisione ogni 2 anni

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Facilità d'intervento

01 - Corpo d'opera

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01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R05 Requisito: PulibilitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.• Livello minimo della prestazione: Gli infissi devono essere accessibili ed inoltre è necessario che la

loro altezza da terra sia inferiore a 200 cm e la larghezza delle ante non superiore ai 60 cm in modo da consentire le operazioni di pulizia rimanendo dall'interno.

• Riferimenti normativi: D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo persiane avvolgibili in plasticaControllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

01.04.01.C08 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guide di scorrimentoControllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

01.04.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delleparti.

01.04.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

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01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R07 Requisito: Montabilità/SmontabilitàGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

01.10.05 Quadri di bassa tensione

01.10.05.R01 Requisito: AccessibilitàI quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.

01.10.05.R02 Requisito: IdentificabilitàI quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 62271-102; CEI EN

61947-2; CEI EN 62271-200; CEI EN 61439-1; CEI EN 60439-2; CEI EN 61947-4-1.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R04 Requisito: SostituibilitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.11.01 Filtri a secco

01.11.01.R04 Requisito: PulibilitàI filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozione di sporcizia e sostanze di accumulo.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.Controllo: Controllo tenuta dei filtriEffettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe disostanze.

01.11.01.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesi

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01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R05 Requisito: PulibilitàGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozione di sporcizia e sostanze di accumulo.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264;

UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

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01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R04 Requisito: AccessibilitàGli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R07 Requisito: IdentificabilitàGli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R11 Requisito: Montabilità/Smontabilità

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniGli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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01.17 - Impianto di trasmissione fonia e dati

01.17.03 Armadi concentratori

01.17.03.R01 Requisito: AccessibilitàGli armadi devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 303-1; CEN 50173; ISO/IEC

11801.

01.17.03.R02 Requisito: IdentificabilitàGli armadi devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 303-1; CEN 50173; ISO/IEC

11801.Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato dei concentratori e delle reti.

01.17.03.C01 Controllo a vista ogni 2 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Funzionalità d'uso

01 - Corpo d'opera

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01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettrichePer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e

nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo centralina di rifasamentoVerificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.

01.10.05.C01 Controllo a vista ogni 2 mesi

Controllo: Verifica protezioniVerificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.

01.10.05.C04 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifica tensioneMisurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro.

01.10.02.C02 Ispezionestrumentale

ogni anno

01.10.03 Interruttori

01.10.03.R01 Requisito: Comodità di uso e manovraGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei

componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

01.10.04 Prese e spine

01.10.04.R01 Requisito: Comodità di uso e manovraLe prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei

componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della combustioneI gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stesso tempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni• Livello minimo della prestazione: In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza

nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che la percentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere :- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido = 15-20%;- per combustibile gassoso = 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0,1% del volume dei fumi secchi e senza aria;- l’indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.11.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.11.R08 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettrichePer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di climatizzazione, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e

nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.11.R09 Requisito: Comodità di uso e manovraGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei

componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

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01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264;

UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo dispositivi di comandoVerificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatoredi velocità siano perfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle grigliedi ripresa e di mandata.

01.12.03.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo tenuta tubazioniVerifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tratubi ed apparecchi utilizzatori.

01.12.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioninelle tubazioni.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

01.12.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettrichePer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di riscaldamento, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e

nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264;

UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.R12 Requisito: Comodità di uso e manovraGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei

componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo dispositivi di comandoVerificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatoredi velocità siano perfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle grigliedi ripresa e di mandata.

01.12.03.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.02 Termostati

01.12.02.R01 Requisito: Resistenza meccanicaI termostati d'ambiente devono essere costruiti in modo da sopportare le condizioni prevedibili nelle normali condizioni di impiego.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la resistenza meccanica il termostato può essere

sottoposto ad almeno 10000 manovre in accordo a quanto stabilito dalla norma CEI 61. Al termine della prova deve essere rispettato quanto previsto dalla norma UNI 9577.

• Riferimenti normativi: CEI 61.

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01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettrichePer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di illuminazione devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e

nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R05 Requisito: Comodità di uso e manovraGli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei

componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.

Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generale01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.14 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.14.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiGli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.• Livello minimo della prestazione: Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente

tutte le bocche di erogazione dell’acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).

• Riferimenti normativi: UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI 8349; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 200; UNI EN 246; UNI EN 248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 816; UNI EN 817; UNI EN 1112; UNI EN 1113.

01.14.01.R02 Requisito: Comodità di uso e manovraGli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo

tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet o dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.

• Riferimenti normativi: UNI 4542; UNI 4543-1/2; UNI EN 14527; UNI 8195; UNI 8196; UNI 8349; UNI EN 997; UNI 9182; UNI EN 246; UNI EN 248; UNI EN 274-1/2/3; UNI EN 1112; UNI EN 1113; UNI EN 200; UNI EN 816; UNI EN 817.

Controllo: Verifica sedile coprivasoVerifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e dellastessa qualità.

01.14.01.C05 Controllo a vista ogni mese

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.18 - Impianto telefonico e citofonico

01.18.01 Apparecchi telefonici

01.18.01.R01 Requisito: EfficienzaGli apparecchi telefonici deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di rendimento assicurando un buon funzionamento.• Livello minimo della prestazione: Le prestazioni minime richieste agli apparecchi telefonici devono

essere quelle indicate dal produttore.• Riferimenti normativi: CEI 103-1.Controllo: Controllo generaleControllare la funzionalità della centrale e la capacità di carica degli accumulatori.

01.18.02.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.

01.18.01.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.18.02 Centrale telefonica

01.18.02.R01 Requisito: Comodità di uso e manovraLa centrale telefonica ed i suoi componenti devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.• Livello minimo della prestazione: E’ possibile controllare l’altezza di installazione dal piano di

calpestio dei componenti utilizzabili dagli utenti per le normali operazioni di comando, regolazione e controllo, verificando anche l’assenza di ostacoli che ne impediscano un’agevole manovra. Per l'armadietto per terminale unificato, posizionato in apposito incasso, si deve verificare l'altezza dal pavimento che deve essere compresa tra i 90 e i 120 cm.

• Riferimenti normativi: CEI 103-1.Controllo: Controllo generaleControllare la funzionalità della centrale e la capacità di carica degli accumulatori.

01.18.02.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.18.02.R02 Requisito: EfficienzaLa centrale telefonica deve essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie capacità di

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazionirendimento assicurando un buon funzionamento.• Livello minimo della prestazione: Le prestazioni minime richieste alle centrali telefoniche devono

essere quelle indicate dal produttore.• Riferimenti normativi: CEI 103-1.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.R01 Requisito: Resistenza alla vibrazioneGli elementi dell'impianto antintrusione devono essere idonei e posti in opera in modo da resistere alle vibrazioni che dovessero insorgere nell'ambiente di impiego senza compromettere il regolare funzionamento.• Livello minimo della prestazione: Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di

evidenziare che le tensioni in uscita siano entro le specifiche dettate dalle norme.• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI

79-3; CEI 64-8.

Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare che il led luminoso, indicatore di funzionamento, sia efficiente. Verificare che l'emittente, ilricevente e la fascia infrarossa siano funzionanti.

01.20.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.01.R02 Requisito: Sensibilità alla luceI sensori volumetrici devono essere realizzati con materiali tali che per determinati valori della luce non si inneschino i meccanismi di allarme.• Livello minimo della prestazione: I valori massimi per i quali si possono generare falsi allarmi sono

quelli indicati dai produttori unitamente ad eventuali circuiti di integrazione atti ad evitare falsi allarmi.

• Riferimenti normativi: CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare che il led luminoso, indicatore di funzionamento, sia efficiente. Verificare che l'emittente, ilricevente e la fascia infrarossa siano funzionanti.

01.20.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

01.20.02 Pannello degli allarmi

01.20.02.R01 Requisito: EfficienzaIl pannello degli allarmi deve entrare nella condizione di allarme incendio a seguito della ricezione dei segnali e dopo che gli stessi siano stati elaborati ed interpretati come allarme incendio dalla centrale.• Livello minimo della prestazione: La condizione di allarme incendio deve essere indicata senza alcun

intervento manuale e viene attuata con una segnalazione luminosa ed una segnalazione visiva delle zone in allarme.

• Riferimenti normativi: CEI 79-2.Controllo: Controllo generaleVerificare le connessioni del pannello allarme alla centrale. Verificare inoltre la carica della batteriaausiliaria e la funzionalità delle spie luminose del pannello.

01.20.02.C01 Ispezione a vista ogni 2 settimane

Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.04 Centrale antintrusione

01.20.04.R01 Requisito: EfficienzaLa centrale di controllo e allarme deve entrare nella condizione di allarme a seguito della ricezione dei segnali e dopo che gli stessi siano stati elaborati ed interpretati come allarmi.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni• Livello minimo della prestazione: L'elaborazione dei segnali provenienti dai rivelatori in aggiunta a

quello richiesto per prendere la decisione di segnalare l’allarme non deve ritardare la segnalazione della condizione di allarme per più di 10 s.

• Riferimenti normativi: CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4; CEI 64-8.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Funzionalità in emergenza

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R12 Requisito: RegolabilitàI componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di consentire adeguamenti funzionali da parte di operatori specializzati.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Funzionalità tecnologica

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo del flusso luminosoGli infissi dovranno consentire una adeguata immissione di luce naturale all'interno, in quantità sufficiente per lo svolgimento delle attività previste e permetterne la regolazione.• Livello minimo della prestazione: La superficie trasparente delle finestre e delle portefinestre deve

essere dimensionata in modo da assicurare all'ambiente servito un valore del fattore medio di luce diurna nell'ambiente non inferiore al 2%. In ogni caso la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore ad 1/8 della superficie del pavimento del locale.

• Riferimenti normativi: Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Controllo: Controllo frangisoleControllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

01.04.01.C01 Controllo a vista ogni anno

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R02 Requisito: AffidabilitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie qualità così da garantire la funzionalità dell'impianto.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo tenuta dei filtriEffettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe disostanze.

01.11.01.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesi

01.11.R12 Requisito: (Attitudine al) controllo della pressione di erogazioneGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di assicurare un'opportuna pressione di emissione per consentire ai fluidi di raggiungere i terminali.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN

378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo pressione nei filtriControllare la pressione a valle e a monte dei filtri.

01.11.01.C01 Ispezionestrumentale

ogni 3 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R11 Requisito: AffidabilitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie qualità così da garantire la funzionalità dell'impianto.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264;

UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200;

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniUNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo tenuta acquaVerificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgarel'acqua in eccesso)

01.12.03.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.R13 Requisito: EfficienzaGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie capacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.• Livello minimo della prestazione: L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata

misurando alcuni parametri quali:- i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kW, devono possedere un rendimento termico utile non inferiore al 90%;- il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%;- il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65;- il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.01 Tubazioni in rame

01.12.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiLe tubazioni devono assicurare che i fluidi termovettori possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.• Livello minimo della prestazione: Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti

di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo assicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 7129; UNI EN 10255; UNI 9165; UNI EN 1057; UNI EN ISO 6892-1; UNI EN 10208.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia.Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioninelle tubazioni.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Protezione antincendio

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R03 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendioI componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.

01.10.01 Canalizzazioni in PVC

01.10.01.R01 Requisito: Resistenza al fuocoLe canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondo quanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazione di conformità”.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117;

UNEL 37118.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Protezione dagli agenti chimici ed organici

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Interventi su strutture esistenti

01.02 Interventi su strutture esistenti

01.02.R03 Requisito: Resistenza agli agenti aggressiviGli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro

impiego.• Riferimenti normativi: D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M.

Infrastrutture e Trasporti 2.2.2009, n. 617; UNI 7699; UNI 8290-2; UNI 9944; UNI 10322.Controllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza difenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei varielementi di raccordo.

01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

01.02.02.C01 Verifica ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.03 - Rivestimenti esterni

01.03 Rivestimenti esterni

01.03.R02 Requisito: Resistenza agli attacchi biologiciI rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.• Livello minimo della prestazione: I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in

funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

• Riferimenti normativi: UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8662-1/2/3; UNI 8789; UNI 8795; UNI 8859; UNI 8864; UNI 8940; UNI 8976; UNI 9090; UNI 9092-2; UNI EN 117; UNI EN 118; UNI EN 212; UNI EN 335-1/2; UNI EN 1001-1.

Controllo: Controllo funzionalitàControllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire inrelazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni,analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, provesclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare lapresenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).

01.03.01.C01 Controllo a vista quando occorre

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista inparticolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspettocromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali,rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.03.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.03.R03 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nociveI rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.• Livello minimo della prestazione: Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:

- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

• Riferimenti normativi: D.P.R. 24.5.1988, n. 215; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; C.M. Sanità 22.6.1983, n. 57; C.M. Sanità 10.7.1986, n. 45; UNI 8290-2; ASHRAE Standard 62-1981 (Norma nazionale americana sulla qualità dell'aria ambiente); NFX 10702; DIN 50055.

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista inparticolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspettocromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali,rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.03.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.03.R04 Requisito: Resistenza agli agenti aggressiviI rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro

impiego.• Riferimenti normativi: UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI EN ISO 175; UNI EN ISO 10545-

13/14; ISO 1431; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili).

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista inparticolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspettocromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali,rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.03.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R12 Requisito: Resistenza all'acquaGli infissi a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche.• Livello minimo della prestazione: Sugli infissi campione vanno eseguite delle prove atte alla verifica

dei seguenti limiti prestazionali secondo la norma UNI EN 12208:- Differenza di Pressione [Pa] = 0 - Durata della prova [minuti] 15;- Differenza di Pressione [Pa] = 50 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 100 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 150 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 200 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 300 - Durata della prova [minuti] 5;- Differenza di Pressione [Pa] = 500 - Durata della prova [minuti] 5.

• Riferimenti normativi: D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208.

Controllo: Controllo persianeControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllodelle cerniere e dei fissaggi alla parete.

01.04.01.C07 Controllo a vista ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.07 - Rivestimenti interni

01.07 Rivestimenti interni

01.07.R02 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nociveI rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.• Livello minimo della prestazione: Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:

- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni• Riferimenti normativi: D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.5.1988, n. 215; C.M. Sanità 22.6.1983, n.

57; C.M. Sanità 10.7.1986, n. 45; ASHRAE Standard 62-1981 (Norma nazionale americana sulla qualità dell'aria ambiente); NFX 10702; DIN 50055.

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.07.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.07.R03 Requisito: Resistenza agli agenti aggressiviI rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro

impiego.• Riferimenti normativi: UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI Progetto di norma E09.10.648.0;

UNI EN ISO 175; UNI EN ISO 10545-13/14; ISO 1431; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili).

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.07.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.07.R04 Requisito: Resistenza agli attacchi biologiciI rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni di prestazioni.• Livello minimo della prestazione: I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in

funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

• Riferimenti normativi: UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8662-1/2/3; UNI 8789; UNI 8795; UNI 8859; UNI 8864; UNI 8940; UNI 8976; UNI 9090; UNI 9092-2; UNI EN 117; UNI EN 118; UNI EN 212; UNI EN 335-1/2; UNI EN 1001-1.

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.07.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.09 - Pavimentazioni esterne

01.09 Pavimentazioni esterne

01.09.R02 Requisito: Resistenza agli agenti aggressiviLe pavimentazioni non devono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro

impiego.• Riferimenti normativi: UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI Progetto di

norma E09.10.648.0; UNI EN ISO 10545-13/14; UNI EN ISO 175; ISO 1431; ICITE UEAtc

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni(Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni - Rivestimenti di pavimento sottili).

01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.09.01.R01 Requisito: Resistenza agli agenti aggressiviI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le

singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.• Riferimenti normativi: UNI 7998; UNI 7999; UNI 8380; UNI 8381; UNI EN 12825.

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, dibrillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici.Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni,ecc.).

01.09.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10.01 Canalizzazioni in PVC

01.10.01.R02 Requisito: Stabilità chimico reattivaLe canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117;

UNEL 37118.Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e dellescatole di passaggio. Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie.

01.10.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R10 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi chimiciL'impianto di climatizzazione deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.• Livello minimo della prestazione: Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti

nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme UNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodotti vernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.11.01 Filtri a secco

01.11.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteI filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicità dell'aria ambiente indipendentemente dalle condizioni di affollamento.• Livello minimo della prestazione: La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria

ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dal pavimento; la percentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi le percentuali vanno rilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite ad intervalli regolari, nell'arco di un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtri d’aria non devono essere inferiori a quelle indicate dalla normativa.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.Controllo: Controllo stato dei filtriEffettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale.

01.11.01.C02 Ispezione a vista ogni 3 mesi

01.11.01.R02 Requisito: AsetticitàI filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei e posti in opera in modo da evitare lo sviluppo di sostanze nocive per la salute degli utenti.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

01.11.01.R03 Requisito: Assenza dell'emissione di sostanze nociveI filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R04 Requisito: Assenza dell'emissione di sostanze nociveGli elementi degli impianti di riscaldamento devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264;

UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteI termoconvettori ed i ventilconvettori devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicità dei fluidi da immettere negli ambienti indipendentemente dalle condizioni di affollamento.• Livello minimo della prestazione: La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria

ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dal pavimento; la percentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi le percentuali vanno rilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite ad intervalli regolari, nell'arco di un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtri d’aria non devono essere inferiori a quelle indicate dalla normativa.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R14 Requisito: Stabilità chimico reattivaL'impianto di illuminazione deve essere realizzato con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.

Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R15 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nociveGli elementi degli impianti di illuminazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Protezione dai rischi d'intervento

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R06 Requisito: Limitazione dei rischi di interventoGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Verifica messa a terraVerificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.

01.10.05.C03 Controllo ogni 2 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi.Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superficidell'elettromagnete e della bobina.

01.10.02.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R10 Requisito: Limitazione dei rischi di interventoGli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Protezione elettrica

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R05 Requisito: Isolamento elettricoGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI 64-2; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Verifica dei condensatoriVerificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.

01.10.05.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e dellescatole di passaggio. Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie.

01.10.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R05 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosioneGli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi di esplosione.• Livello minimo della prestazione: Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore

siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R09 Requisito: Isolamento elettricoGli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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01.18 - Impianto telefonico e citofonico

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni01.18 Impianto telefonico e citofonico

01.18.R01 Requisito: Isolamento elettrostaticoI materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico si effettuano

una serie di prove secondo quanto prescritto dalla normativa UNI.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 103-1.

Controllo: Controllo alimentazioneVerificare la stazione di energia effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita.Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamentoelettrico.

01.18.02.C01 Ispezionestrumentale

ogni 6 mesi

01.18.R02 Requisito: Resistenza a cali di tensioneI materiali ed i componenti dell'impianto telefonico devono resistere a riduzioni e a brevi interruzioni di tensione.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle

prove secondo quanto previsto dalle norme.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI 103-1.Controllo: Controllo alimentazioneVerificare la stazione di energia effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita.Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamentoelettrico.

01.18.02.C01 Ispezionestrumentale

ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

01.20 Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.R02 Requisito: Isolamento elettrostaticoGli elementi dell'impianto antintrusione devono garantire un livello di isolamento da eventuali scariche elettrostatiche.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico degli

elementi dell'impianto si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella normativa UNI vigente.

• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 64-8.

Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.R05 Requisito: Resistenza a cali di tensioneGli elementi dell'impianto antintrusione devono resistere a riduzioni di tensione e a brevi interruzioni di tensione.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la resistenza ai cali di tensione si effettuano delle

prove secondo quanto previsto dalle norme.• Riferimenti normativi: Legge 1.3.1968, n. 186; Legge 18.10.1977, n. 791; CEI 12-13; CEI 79-2; CEI

79-3; CEI 64-8.

Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.20.04 Centrale antintrusione

01.20.04.R02 Requisito: Isolamento elettromagneticoI materiali ed i componenti della centrale di controllo e allarme devono garantire un livello di isolamento da eventuali campi elettromagnetici.• Livello minimo della prestazione: Per accertare la capacità di isolamento elettrostatico della

centrale di controllo e allarme si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioninorma UNI vigente.Il campione deve essere condizionato nel modo seguente:- gamma di frequenza: da 1 MHz a 1 GHz;- intensità di campo: 10 V/m;- modulazione dell’ampiezza sinusoidale: 80% a 1 kHz.Alla fine della prova il campione deve essere controllato al fine di verificare visivamente l’assenza di danni meccanici, sia internamente che esternamente.

• Riferimenti normativi: CEI 12-13; CEI 79-2; CEI 79-3; CEI 79-4.Controllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotatidi batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori diterra.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi diallarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesi

Controllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Sicurezza d'intervento

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10 Impianto elettrico

01.10.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeI componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1;

CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-2; CEI 64-7; CEI 64-8.Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

01.10.R04 Requisito: Impermeabilità ai liquidiI componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette.Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione daassicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni mese

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeI componenti degli impianti di illuminazione capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R08 Requisito: Impermeabilità ai liquidiI componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.

Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia della

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazionisuperficie dei riflettori.Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Sicurezza d'uso

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R11 Requisito: Resistenza a manovre false e violenteL'attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni sotto l'azione di sollecitazioni derivanti da manovre false e violente.• Livello minimo della prestazione: Gli sforzi per le manovra di apertura e chiusura degli infissi e dei

relativi organi di manovra devono essere contenuti entro i limiti qui descritti.

A) Infissi con ante ruotanti intorno ad un asse verticale o orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm- Sforzi per le operazioni movimentazione delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N per anta con asse di rotazione laterale con apertura a vasistas, 30 N < = F < = 80 N per anta con asse di rotazione verticale con apertura girevole, F < = 80 N per anta, con una maniglia, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico e F < = 130 N per anta, con due maniglie, con asse di rotazione orizzontale con apertura a bilico:;

B) Infissi con ante apribili per traslazione con movimento verticale od orizzontale.- Sforzi per le operazioni di chiusura ed apertura degli organi di manovra. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 50 N.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 60 N per anta di finestra con movimento a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole, F < = 100 N per anta di porta o di portafinestra a traslazione orizzontale ed apertura scorrevole e F < = 100 N per anta a traslazione verticale ed apertura a saliscendi.

C) Infissi con apertura basculante- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. Nelle condizioni con anta chiusa ed organo di manovra non bloccato, la caduta da un'altezza 20 cm di una massa di 5 kg a sua volta collegata all'organo di manovra deve mettere in movimento l'anta stessa.- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F da applicarsi sull'organo di manovra per le operazioni di chiusura e di apertura, deve essere contenuta entro i 60 N.

D) Infissi con apertura a pantografo- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F < = 100 N e M < = 10 Nm.- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 150 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 100 N

E) Infissi con apertura a fisarmonica- Sforzi per le operazioni di chiusura e di apertura degli organi di manovra. Le grandezze applicate sugli organi di manovra per le operazioni di chiusura e apertura identificate nella forza F e il momento M devono essere contenute entro i limiti: F< = 100 N e M < = 10Nm- Sforzi per le operazioni di messa in movimento delle ante. La forza F, da applicare con azione parallela al piano dell'infisso, utile al movimento di un'anta chiusa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F < = 80 N- Sforzi per le operazioni di spostamento delle ante. La forza F utile al movimento di un'anta dalla posizione di chiusura a quella di apertura e viceversa, con organo di manovra non bloccato, deve essere contenuta entro limiti: F< = 80 N per anta di finestra e F < = 120 N per anta di porta o portafinestra.

F) Dispositivi di sollevamentoI dispositivi di movimentazione e sollevamento di persiane o avvolgibili devono essere realizzati in modo da assicurare che la forza manuale necessaria per il sollevamento degli stessi tramite corde e/o cinghie, non vada oltre il valore di 150 N.

• Riferimenti normativi: D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Controllo: Controllo serratureControllo della loro funzionalità.

01.04.01.C09 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo persiane avvolgibili in plasticaControllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

01.04.01.C08 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo manigliaControllo del corretto funzionamento della maniglia.

01.04.01.C06 Controllo a vista ogni anno

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.06 - Recinzioni e cancelli

01.06 Recinzioni e cancelli

01.06.R01 Requisito: Sicurezza contro gli infortuniLe recinzioni ed i cancelli devono essere realizzati con materiali e modalità di protezione atti a prevenire infortuni e/o incidenti a cose e persone.• Livello minimo della prestazione: Le superfici delle ante non devono presentare sporgenze fino ad

una altezza di 2 m (sono ammesse sporgenze sino a 3 mm purché con bordi smussati e arrotondati). Per cancelli realizzati in ambiti industriali sono tollerate sporgenze sino a 10 mm.Per gli elementi dotati di moto relativo deve essere realizzato un franco <= di 15 mm. Nella parte corrispondente alla posizione di chiusura va lasciato un franco meccanico di almeno 50 mm fra il cancello e il battente fisso.Per cancelli con elementi verticali si deve provvedere ad applicare una protezione adeguata costituita da reti, griglie o lamiere traforate con aperture che non permettano il passaggio di una sfera di diametro di 25 mm, se la distanza dagli organi mobili è >= a 0,3 m, e di una sfera del diametro di 12 mm, se la distanza dagli organi mobili è < di 0,3 m. I fili delle reti devono avere una sezione non < di 2,5 mm2, nel caso di lamiere traforate queste devono avere uno spessore non < di 1,2 mm.Il franco esistente fra il cancello e il pavimento non deve essere > 30 mm. Per cancelli battenti a due ante, questi devono avere uno spazio di almeno 50 mm tra le due ante e ricoperto con profilo in gomma paraurto-deformante di sicurezza sul frontale di chiusura, per attutire l'eventuale urto di un ostacolo.La velocità di traslazione e di quella periferica tangenziale delle ante girevoli deve risultare <= a 12 m/min; mentre quella di discesa, per ante scorrevoli verticalmente, <= 8m/min. Gli elementi delle ante, che possono trovarsi a contatto durante tra loro o con altri ostacoli durante le movimentazioni, devono essere protetti contro i pericoli di schiacciamento e convogliamento delle persone per tutta la loro estensione con limitazione di 2 m per l'altezza ed una tolleranza da 0 a 30 mm per la parte inferiore e 100 mm per la parte superiore.Per cancelli a battente con larghezza della singola anta <= 1,8 m è richiesta la presenza di una fotocellula sul filo esterno dei montanti laterali, integrata da un controllo di coppia incorporato nell'azionamento, tale da limitare la forza trasmessa dal cancello in caso di urto con un ostacolo di valore di 150 N (15 kg) misurati sull'estremità dell'anta corrispondente allo spigolo di chiusura.Per cancelli a battente con larghezza della singola anta >= 1,8 m è richiesta l'applicazione di due fotocellule, una esterna ed una interna alla via di corsa, per la delimitazione dell'area interessata alle movimentazioni.Per cancelli scorrevoli con <= 300 kg è richiesta la presenza di una fotocellula sulla parte esterna alla via di corsa, integrata da un controllo di coppia incorporato nell'azionamento. Nel caso non sia possibile l'utilizzo del limitatore di coppia va aggiunta una protezione alternativa come la costola sensibile da applicare sulla parte fissa di chiusura ed eventualmente di apertura od altra protezione di uguale efficacia.Per cancelli scorrevoli con massa > di 300 kg vanno predisposte 2 fotocellule di cui una interna ed una esterna alla via di corsa. Occorre comunque applicare costole sensibili in corrispondenza dei montanti fissi di chiusura, ed eventualmente di apertura, quando vi può essere un pericolo di convogliamento.Le barriere fotoelettriche devono essere costituite da raggi, preferibilmente infrarossi, modulati con frequenza > di 100 Hz e comunque insensibili a perturbazioni esterne che ne possono compromettere la funzionalità. Inoltre vanno poste ad un'altezza compresa fra 40 e 60 cm dal suolo e ad una distanza massima di 10 cm dalla zona di convogliamento e/o schiacciamento. Nel caso di ante girevoli la distanza massima di 10 cm va misurata con le ante aperte.Deve essere installato un segnalatore, a luce gialla intermittente, con funzione luminosa durante il periodo di apertura e chiusura del cancello e/o barriera.E' richiesto un dispositivo di arresto di emergenza da azionare in caso di necessità per l'arresto del moto.

• Riferimenti normativi: D.Lgs. 30.4.1992, n. 285; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI EN 12445; UNI EN 12453; CEI 61-1; CEI 64-8.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.08 - Balconi e logge

01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo

01.08.01.R01 Requisito: Conformità ai parametri di sicurezza

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniI parapetti e le ringhiere dovranno essere realizzati in conformità alle norme di sicurezza e di abitabilità.• Livello minimo della prestazione: Vanno rispettati i seguenti parametri:

- Sui parapetti e ringhiere va considerata come azione degli utenti una forza uniformemente distribuita di 1,5 kN/m per balconi di edifici privati e di 3 kN/m per balconi di edifici pubblici.- I parapetti e le ringhiere di balconate, logge e passarelle dovranno avere una altezza non inferiore a 1,00 m (per balconi situati ad un'altezza dal suolo superiore ai 12 m, sarebbe opportuno predisporre i parapetti ad 1,10-1,20 m).- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno garantire una libera visuale verso l'esterno, di almeno 0,60 m a partire dal piano di calpestio garantendo, in particolare ai bambini, una interazione con l'ambiente circostante, prevenendone i tentativi di scalata motivati dalla curiosità.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno avere conformazione geometrica con disegno a griglia verticale, sfavorendo eventuali tentativi di scalata.- Gli elementi di protezione di parapetti e ringhiere dovranno essere realizzati in modo da non essere attraversabile da una sfera di diametro pari a 10 cm, sfavorendo eventuali tentativi di attraversamento.

• Riferimenti normativi: Legge 9.1.1989, n. 13; Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.P.R. 24.7.1996, n. 503; D.P.R. 6.6.2001, n. 380; D.M. Lavori Pubblici 14.6.1989, n. 236; C.M. Lavori Pubblici 23.7.1960, n. 1820.

Controllo: Controllo generaleControllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione,mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altrielementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.

01.08.01.C01 Verifica ogni 6 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.23 - Giochi per bambini

01.23.01 Altalene

01.23.01.R01 Requisito: Conformità alle distanze di sicurezzaLe altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza.• Livello minimo della prestazione: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di

altalene, le distanze minime previste dalla norma UNI EN 1176-2 in cui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza altalena- lunghezza elemento di sospensione- distanza libera dal suolo- altezza del sedile- distanza del sedile- spazio tra sedili.

• Riferimenti normativi: UNI EN 1176-2.Controllo: Controllo degli elementi di aggancioControllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituentievidenziando parti usurate o difettose.

01.23.01.C01 Ispezione ogni mese

01.23.02 Pavimentazione antitrauma

01.23.02.R01 Requisito: Assorbimento all'impattoI rivestimenti delle superfici da utilizzare nelle aree gioco per bambini dovranno avere specifici requisiti di ammortizzazione di eventuali impatti.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi prestazionali dei materiali ad ammortizzatore

d'impatto devono rispettare le indicazioni fornite dalla norma (UNI EN 1177), ovvero:

- prato/terriccio (*): altezza massima di caduta <= 1000 mm;- corteccia (*): pezzatura = 20-80 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- trucioli di legno (*): pezzatura = 5-30 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- sabbia (*)(**): pezzatura = 0,2-2 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;ghiaia (*)(**): pezzatura = 2-8 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm.

Per altri materiali, le altezze di caduta critiche devono essere stabilite in conformità al controllo HIC.(*) Materiali preparati in maniera idonea per essere usati in aree gioco per bambini.(**) Senza particelle melmose o di argilla.

• Riferimenti normativi: UNI EN 748; UNI EN 749; UNI EN 1176-1/2/3/4/5/6/7; UNI EN 1177; UNI EN 1270; UNI EN 1271; UNI EN 1510; UNI EN 12572.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Termici ed igrotermici

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo del fattore solareGli infissi dovranno consentire un adeguato ingresso di energia termica raggiante attraverso le superfici trasparenti (vetri) in funzione delle condizioni climatiche.• Livello minimo della prestazione: Il fattore solare dell'infisso non dovrà superare, con insolazione

diretta, il valore di 0,3 con i dispositivi di oscuramento in posizione di chiusura.• Riferimenti normativi: Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115;

D.P.R. 2.4.2009, n. 59; D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 7961; UNI 8290-2; UNI 8369-1/5; UNI 8894; UNI 8975; UNI 9171; UNI 9172; UNI 9173-1/2/3/4; UNI 9283; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN 1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNI ENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

Controllo: Controllo frangisoleControllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

01.04.01.C01 Controllo a vista ogni anno

01.04.R03 Requisito: Permeabilità all'ariaGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.• Livello minimo della prestazione: I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della

permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm2 e della pressione massima di prova misurata in Pa. Qualora siano impiegati infissi esterni verticali dotati di tamponamento trasparente isolante (con trasmittanza termica unitaria U < = 3,5 W/m·°C), la classe di permeabilità all'aria non deve essere inferiore ad A2 secondo le norme UNI EN 1026, UNI EN 12519 e UNI EN 12207.

• Riferimenti normativi: C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 1027; UNI EN 1026; UNI EN 12519; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo persianeControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllodelle cerniere e dei fissaggi alla parete.

01.04.01.C07 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo telai mobiliControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

01.04.01.C11 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo telai fissiControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai.Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.

01.04.01.C10 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo organi di movimentazioneControllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degliorgani di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

01.04.01.C05 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guide di scorrimentoControllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

01.04.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delleparti.

01.04.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.04.R06 Requisito: Tenuta all'acquaGli infissi devono essere realizzati in modo da impedire, o comunque limitare, alle acque meteoriche o di altra origine di penetrare negli ambienti interni.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi sono individuabili attraverso l'identificazione della

classe di tenuta all'acqua in funzione della norma UNI EN 12208.

- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = -;Classificazione: Metodo di prova A = 0 - Metodo di prova B = 0;Specifiche: Nessun requisito;- Pressione di prova (Pmax in Pa*)= 0;Classificazione: Metodo di prova A = 1A - Metodo di prova B = 1B;Specifiche: Irrorazione per 15 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 50;

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniClassificazione: Metodo di prova A = 2A - Metodo di prova B = 2B;Specifiche: Come classe 1 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 100;Classificazione: Metodo di prova A = 3A - Metodo di prova B = 3B;Specifiche: Come classe 2 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 150;Classificazione: Metodo di prova A = 4A - Metodo di prova B = 4B;Specifiche: Come classe 3 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 200;Classificazione: Metodo di prova A = 5A - Metodo di prova B = 5B;Specifiche: Come classe 4 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 250;Classificazione: Metodo di prova A = 6A - Metodo di prova B = 6B;Specifiche: Come classe 5 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 300;Classificazione: Metodo di prova A = 7A - Metodo di prova B = 7B;Specifiche: Come classe 6 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 450;Classificazione: Metodo di prova A = 8A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 7 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) = 600;Classificazione: Metodo di prova A = 9A - Metodo di prova B = -;Specifiche: Come classe 8 ÷ 5 min;- Pressione di prova (Pmax in Pa*) > 600;Classificazione: Metodo di prova A = Exxx - Metodo di prova B = -;Specifiche: Al di sopra di 600 Pa, con cadenza di 150 Pa, la durata di ciascuna fase deve essere di 50 min;

*dopo 15 min a pressione zero e 5 min alle fasi susseguenti.

Note = Il metodo A è indicato per prodotti pienamente esposti; il metodo B è adatto per prodotti parzialmente protetti.

• Riferimenti normativi: D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI EN 12208; UNI EN 1027; UNI EN 12519.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo persianeControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllodelle cerniere e dei fissaggi alla parete.

01.04.01.C07 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo telai mobiliControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

01.04.01.C11 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo telai fissiControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai.Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.

01.04.01.C10 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo organi di movimentazioneControllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degliorgani di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

01.04.01.C05 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guide di scorrimentoControllo della funzionalità delle guide di scorrimento.

01.04.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delleparti.

01.04.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.04.R08 Requisito: Isolamento termicoGli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.• Livello minimo della prestazione: Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi

ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportuno comunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumico di dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

• Riferimenti normativi: Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI 8979.

Controllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi osporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11 Impianto di climatizzazione

01.11.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiI fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento dell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.• Livello minimo della prestazione: La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che

devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell’impianto così come prescritto dalla normativa UNI vigente.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN ISO 23553; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8477-1; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12 Impianto di riscaldamento

01.12.R07 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiI fluidi termovettori dell'impianto di riscaldamento devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento dell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.• Livello minimo della prestazione: La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che

devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell'impianto così come prescritto dalla normativa UNI vigente.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.R08 Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambienteGli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.• Livello minimo della prestazione: Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la

velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.R09 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni di caloreGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati e posti in opera in modo da evitare perdite di calore che possono verificarsi durante il normale funzionamento e dovute a fenomeni di conduzione, convezione o irraggiamento.• Livello minimo della prestazione: I generatori di calore devono essere verificati effettuando

misurazioni delle temperature dei fumi e dell’aria comburente unitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.R10 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambienteGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della

Pagina 46

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioniumidità dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne ed interne.• Livello minimo della prestazione: I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e

misurati nella parte centrale dei locali, ad un’altezza dal pavimento di 1,5 m, utilizzando idonei strumenti di misurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto è ammessa una tolleranza di +/- 5%.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211; UNI 8364; UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI/TS 11300-2; UNI EN 15316; UNI 10412; UNI 10847.

Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.03.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dell'aria ambienteI termoconvettori ed i ventilconvettori devono garantire i valori di progetto della temperatura dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne ed interne.• Livello minimo della prestazione: La temperatura dei fluidi termovettori deve essere verificata nella

parte centrale dei locali serviti e ad un’altezza dal pavimento di 1,5 m. I valori ottenuti devono essere confrontati con quelli di progetto ed è ammessa una tolleranza di +/- 0,5 °C nel periodo invernale e +/- 1 °C nel periodo estivo.

• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 442-1/2/3.Controllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità deicuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Visivi

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.03 - Rivestimenti esterni

01.03 Rivestimenti esterni

01.03.R01 Requisito: Regolarità delle finitureI rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto

come: la planarità, l'assenza di difetti superficiali, l'omogeneità di colore, l'omogeneità di brillantezza, l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

• Riferimenti normativi: UNI 7823; UNI 7959; UNI 7823; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Controllo: Controllo funzionalitàControllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire inrelazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni,analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, provesclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare lapresenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).

01.03.01.C01 Controllo a vista quando occorre

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista inparticolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspettocromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali,rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.03.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle,screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.03.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04 Infissi esterni

01.04.R04 Requisito: Regolarità delle finitureGli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.• Livello minimo della prestazione: Gli infissi esterni verticali non devono presentare finiture

superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni o screpolature superiore al 10% delle superfici totali.

• Riferimenti normativi: D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI EN 12150-1; UNI 8290-2; UNI 8894; UNI 8938.

Controllo: Controllo persianeControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllodelle cerniere e dei fissaggi alla parete.

01.04.01.C07 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo telai mobiliControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.

01.04.01.C11 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo telai fissiControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai.Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.

01.04.01.C10 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo persiane avvolgibili in plasticaControllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.

01.04.01.C08 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo organi di movimentazioneControllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degliorgani di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.

01.04.01.C05 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contattodei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllodell'elasticità delle guarnizioni.

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generaleControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delleparti.

01.04.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.07 - Rivestimenti interni

01.07 Rivestimenti interni

01.07.R01 Requisito: Regolarità delle finitureI rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto

come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

• Riferimenti normativi: UNI 7823; UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN 1245; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle,screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.07.01.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista.Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie(macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.07.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.09 - Pavimentazioni esterne

01.09 Pavimentazioni esterne

01.09.R01 Requisito: Regolarità delle finitureLe pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.• Livello minimo della prestazione: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto

come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

• Riferimenti normativi: UNI 7823; UNI 7998; UNI 7999; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

Controllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, dibrillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici.Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni,ecc.).

01.09.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13 Impianto di illuminazione

01.13.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo del flusso luminosoI componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine di evitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli apparati visivi delle persone.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.Controllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

01.13.R06 Requisito: Efficienza luminosaI componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade.• Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.• Riferimenti normativi: D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-

2-22; CEI 64-7.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle PrestazioniControllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia dellasuperficie dei riflettori.

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni mese

Controllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni mese

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Elenco Classe di Requisiti:

INDICE

Acustici pag. 2

Adattabilità degli spazi pag. 4Adattabilità delle finiture pag. 5

Controllabilità tecnologica pag. 6

Di funzionamento pag. 7

Di stabilità pag. 8Durabilità tecnologica pag. 16

Facilità d'intervento pag. 17

Funzionalità d'uso pag. 20Funzionalità in emergenza pag. 26

Funzionalità tecnologica pag. 27

Protezione antincendio pag. 29

Protezione dagli agenti chimici ed organici pag. 30Protezione dai rischi d'intervento pag. 35

Protezione elettrica pag. 36

Sicurezza d'intervento pag. 39Sicurezza d'uso pag. 41

Termici ed igrotermici pag. 44

Visivi pag. 48

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

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COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico

OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamentonormativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola”

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

Comune di RomaProvincia di Roma

via del Podere Rosa 116, __________

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01 - Corpo d'opera01.01 - Strutture di collegamento

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.01.01 Scale in acciaio

01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo balaustre e corrimanoControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici delle balaustre e dei corrimano (macchie, sporco, abrasioni, ecc.). Verifica della loro stabilità e del corretto serraggio.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo struttureControllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo rivestimenti pedate e alzateControllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventuale presenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..• Requisiti da verificare: 1) Resistenza all'usura; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deformazioni e spostamenti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02 - Interventi su strutture esistenti

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.02.01 Bullonature

01.02.01.C01 Revisione ogni 2 anniControllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.02 Chiodature

01.02.02.C01 Verifica ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza

alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.03 Congiunzioni

01.02.03.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi formanti le congiunzioni.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.04 Elementi di raccordo

01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi di raccordo.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza

alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01.02.05 Rappezzi in blocchi di tufo

01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo di eventuale quadro fessurativoAttraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5)

Penetrazione di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03 - Rivestimenti esterni

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.03.01 Intonaco

01.03.01.C01 Controllo a vista quando occorreControllo: Controllo funzionalitàControllare la funzionalità dell'intonaco attraverso l'uso di strumenti il cui impiego è da definire in relazione all'oggetto specifico del controllo e dal tipo di intonaco (analisi fisico-chimiche su campioni, analisi stratigrafiche, sistemi di rilevamento umidità, carotaggi per controllo aderenza, prove sclerometriche per la valutazione delle caratteristiche di omogeneità, monitoraggi per verificare la presenza di sali, indagini endoscopiche, ecc.).• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli attacchi biologici.• Anomalie riscontrabili: 1) Disgregazione; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Mancanza; 5)

Rigonfiamento; 6) Scheggiature.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e

graffiti; 5) Presenza di vegetazione.• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

01.03.02 Tinteggiature e decorazioni

01.03.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sugli aggetti, cornicioni, davanzali, ecc.. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3)

Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5)

Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04 - Infissi esterni

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.04.01 Serramenti in alluminio

01.04.01.C07 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo persianeControllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla parete.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza all'acqua;

4) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C12 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo vetriControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4)

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei ControlliPulibilità; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deposito superficiale; 3) Frantumazione; 4) Macchie; 5) Perdita trasparenza.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C01 Controllo a vista ogni annoControllo: Controllo frangisoleControllo della funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del fattore solare; 2) (Attitudine al) controllo del

flusso luminoso.• Anomalie riscontrabili: 1) Non ortogonalità; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Rottura degli

organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

01.04.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Pulibilità; 4) Tenuta

all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5)

Deposito superficiale; 6) Frantumazione; 7) Macchie; 8) Non ortogonalità; 9) Perdita di materiale; 10) Perdita trasparenza.

• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C03 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo guarnizioni di tenutaControllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento acustico; 2) Isolamento termico; 3) Permeabilità all'aria; 4)

Regolarità delle finiture; 5) Resistenza agli urti; 6) Resistenza al vento; 7) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado delle guarnizioni; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo guide di scorrimentoControllo della funzionalità delle guide di scorrimento.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista.

01.04.01.C05 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo organi di movimentazioneControllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con finestra aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Degrado degli organi di manovra; 3) Non ortogonalità;

4) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C06 Controllo a vista ogni annoControllo: Controllo manigliaControllo del corretto funzionamento della maniglia.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Rottura degli organi di manovra.• Ditte specializzate: Serramentista.

01.04.01.C08 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo persiane avvolgibili in plasticaControllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza a manovre false e

violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C09 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo serratureControllo della loro funzionalità.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre false e violente.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C10 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai fissiControllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Deformazione; 3) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.C11 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo telai mobiliControllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.• Anomalie riscontrabili: 1) Condensa superficiale; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.02 Tapparelle blindate

01.04.02.C04 Verifica ogni meseControllo: Controllo organi apertura-chiusuraControllo periodico degli organi di apertura e chiusura con verifica delle fasi di movimentazioni e di perfetta aderenza delle parti fisse con quelle mobili. Controllo dei dispositivi di arresto e/o fermo delle parti al cessare dell'alimentazione del motore. Controllo dell'arresto automatico del gruppo di azionamento nelle posizioni finali di apertura-chiusura. Verifica dell'efficienza d'integrazione con gli automatismi a distanza.• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Difficoltà di comando a distanza; 3)

Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.C02 Aggiornamento ogni 2 mesiControllo: Controllo cerniere e guide di scorrimentoControllo dell'efficienza di cerniere e guide di scorrimento con verifica durante le fasi di movimentazioni delle parti. Controllare l'assenza di depositi o detriti lungo le guide di scorrimento atti ad ostacolare ed impedire le normali movimentazioni.• Anomalie riscontrabili: 1) Degrado degli organi di manovra; 2) Non ortogonalità.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.C01 Verifica ogni 3 mesiControllo: Controllo automatismi a distanzaControllo periodico delle fasi di apertura-chiusura a distanza. Verifica efficienza barriere fotoelettriche o altri automatismi e prova di sicurezza di arresto del moto di chiusura, con ripresa o meno del moto in senso contrario, nel caso di intercettamento al passaggio di cose o persone dopo il disimpegno della fotocellula. Controllo del perfetto funzionamento del dispositivo lampeggiante-intermittente ad indicazione del movimento in atto. Controllo del perfetto funzionamento del dispositivo di emergenza da azionare in caso di necessità per l'arresto del moto. Inoltre i dispositivi di comando motorizzato e manuale devono controllarsi reciprocamente in modo che non sia possibile l'azione manuale se risulta inserito ancora quello motorizzato e viceversa.• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà di comando a distanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.C03 Controllo a vista ogni annoControllo: Controllo elementi a vistaControllo periodico del grado di finitura e di integrità degli elementi in vista. Ricerca di eventuali anomalie possibili causa di usura.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Corrosione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05 - Coperture piane

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.05.01 Struttura in legno

01.05.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo strutturaControllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza delle travi, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica per struttura in legno.• Anomalie riscontrabili: 1) Azzurratura; 2) Decolorazione; 3) Deformazione; 4) Deposito

superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Fessurazioni; 8) Infracidamento; 9) Macchie; 10) Muffa; 11) Penetrazione di umidità; 12) Perdita di materiale; 13) Polverizzazione; 14) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.06 - Recinzioni e cancelli

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.06.01 Staccionate

01.06.01.C01 Aggiornamento ogni annoControllo: Controllo elementi a vistaControllo degli elementi in vista finalizzato alla ricerca di eventuali anomalie causa di usura. Verifica

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controllidegli elementi di assemblaggio e della stabilità delle staccionate.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Infracidamento; 3) Mancanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.07 - Rivestimenti interni

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.07.01 Intonaco

01.07.01.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.) e/o difetti di esecuzione.• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e

graffiti.• Ditte specializzate: Pittore, Muratore.

01.07.02 Tinteggiature e decorazioni

01.07.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3)

Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4)

Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.08 - Balconi e logge

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo

01.08.01.C01 Verifica ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleControllare lo stato superficiale degli elementi e l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, mancanza, deformazione, ecc.). Verificare la stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Verificare le altezze d'uso e di sicurezza.• Requisiti da verificare: 1) Protezione dalle cadute; 2) Conformità ai parametri di sicurezza .• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Altezza inadeguata; 3) Deformazione; 4) Disposizione

elementi inadeguata; 5) Mancanza di elementi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09 - Pavimentazioni esterne

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.09.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, efflorescenze, lesioni, microfessurazioni, ecc.).• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza

meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4)

Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto.

• Ditte specializzate: Pavimentista.

01.10 - Impianto elettrico

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.10.01 Canalizzazioni in PVC

01.10.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio. Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Resistenza meccanica; 3) Stabilità chimico

reattiva.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori; 2) Surriscaldamento.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.02 Contattore

01.10.02.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleVerificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie della bobina; 2) Anomalie del circuito magnetico; 3) Anomalie

della molla; 4) Anomalie delle viti serrafili; 5) Difetti dei passacavo; 6) Anomalie dell'elettromagnete; 7) Rumorosità.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.02.C02 Ispezionestrumentale

ogni annoControllo: Verifica tensioneMisurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'elettromagnete.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.03 Interruttori

01.10.03.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al)

controllo delle dispersioni elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione; 5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.04 Prese e spine

01.10.04.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Controllo generaleVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al)

controllo delle dispersioni elettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione; 5) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05 Quadri di bassa tensione

01.10.05.C01 Controllo a vista ogni 2 mesiControllo: Controllo centralina di rifasamentoVerificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05.C03 Controllo ogni 2 mesiControllo: Verifica messa a terraVerificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei contattori; 2) Anomalie dei magnetotermici.• Ditte specializzate: Elettricista.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli01.10.05.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Verifica dei condensatori

Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento; 2) Anomalie dei contattori.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05.C04 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Verifica protezioniVerificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei fusibili; 2) Anomalie dei magnetotermici; 3) Anomalie dei

relè.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.11 - Impianto di climatizzazione

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.11.01 Filtri a secco

01.11.01.C01 Ispezionestrumentale

ogni 3 mesiControllo: Controllo pressione nei filtriControllare la pressione a valle e a monte dei filtri.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della pressione di erogazione.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Perdita di carico.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.11.01.C02 Ispezione a vista ogni 3 mesiControllo: Controllo stato dei filtriEffettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.11.01.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesiControllo: Controllo tenuta dei filtriEffettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze.• Requisiti da verificare: 1) Affidabilità; 2) Pulibilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12 - Impianto di riscaldamento

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.12.01 Tubazioni in rame

01.12.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo coibentazioneVerifica dell'integrità delle coibentazioni ed eventuale ripristino• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.12.01.C02 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleVerificare lo stato di tenuta degli eventuali dilatatori e dei giunti elastici, delle congiunzioni a flangia. Verificare la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi e controllare che non vi siano inflessioni nelle tubazioni.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo

della tenuta; 3) (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi; 4) Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature; 5) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle valvole; 4) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.12.01.C03 Controllo ogni 12 mesiControllo: Controllo manovrabilità delle valvoleControllare che tutti gli organi di intercettazione siano funzionanti e controllare che non si blocchino.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alle valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.12.01.C04 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo tenuta tubazioni

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei ControlliVerifica dell'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) (Attitudine al) controllo della

portata dei fluidi.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.12.01.C05 Registrazione ogni 12 mesiControllo: Controllo tenuta valvoleRegolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alle valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.12.02 Termostati

01.12.02.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleEffettuare un controllo dello stato del termostato verificando che le manopole funzionino correttamente. Controllare lo stato della carica della batteria.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle batterie; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di

funzionamento; 4) Sbalzi di temperatura.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.03.C03 Ispezione a vista ogni 3 mesiControllo: Controllo tenuta acquaVerificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso)• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Affidabilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso di rotazione dei motori degli elettroventilatori.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo

della portata dei fluidi; 3) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 4) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 5) (Attitudine al) controllo della temperatura dell'aria ambiente; 6) (Attitudine al) controllo della tenuta; 7) (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente; 8) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore; 9) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 10) (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambiente; 11) Affidabilità; 12) Assenza dell'emissione di sostanze nocive; 13) Comodità di uso e manovra; 14) Efficienza; 15) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta; 3) Difetti di ventilazione.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo dispositivi di comandoVerificare che i dispositivi di comando del ventilconvettore quali termostato, interruttore, commutatore di velocità siano perfettamente funzionanti. Verificare l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo

della portata dei fluidi; 3) Comodità di uso e manovra.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Rumorosità dei ventilatori.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.04 Servocomandi

01.12.04.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità dei servocomandi effettuando una serie di manovre di apertura e chiusura.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie degli interruttori di fine corsa; 2) Anomalie dei potenziometri; 3)

Difetti delle molle; 4) Difetti di serraggio; 5) Difetti di tenuta; 6) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.13 - Impianto di illuminazione

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.13.01 Lampade fluorescenti

01.13.01.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Controllo generale

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei ControlliControllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo

della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Comodità di uso e manovra; 6) Efficienza luminosa; 7) Identificabilità; 8) Impermeabilità ai liquidi; 9) Isolamento elettrico; 10) Limitazione dei rischi di intervento; 11) Montabilità/Smontabilità; 12) Regolabilità; 13) Resistenza meccanica; 14) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.13.02 Riflettori

01.13.02.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Controllo generaleControllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia della superficie dei riflettori.• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del flusso luminoso; 2) (Attitudine al) controllo

della condensazione interstiziale; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 4) Accessibilità; 5) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Efficienza luminosa; 8) Identificabilità; 9) Impermeabilità ai liquidi; 10) Isolamento elettrico; 11) Limitazione dei rischi di intervento; 12) Montabilità/Smontabilità; 13) Regolabilità; 14) Resistenza meccanica; 15) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Abbassamento livello di illuminazione; 2) Depositi superficiali; 3) Difetti di ancoraggio.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.14 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.14.01.C03 Revisione quando occorreControllo: Verifica dei flessibiliVerifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle

valvole.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.14.01.C01 Controllo a vista ogni meseControllo: Verifica ancoraggioVerifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso; 2) Regolarità delle finiture; 3)

Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.14.01.C02 Controllo a vista ogni meseControllo: Verifica degli scarichi dei vasiVerifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti con sostituzione delle parti non riparabili.• Requisiti da verificare: 1) .• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.14.01.C04 Controllo a vista ogni meseControllo: Verifica di tenuta degli scarichiVerifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.• Requisiti da verificare: 1) .• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.14.01.C05 Controllo a vista ogni meseControllo: Verifica sedile coprivasoVerifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualità.• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.15 - Impianto di diffusione sonora

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / ControlliPagina 10

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01.15.01 Altoparlanti

01.15.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo dei caviVerificare lo stato dei cavi e la eventuale presenza di umidità.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.15.01.C02 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleVerificare lo stato degli altoparlanti e la tenuta delle connessioni e dei pressacavo.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei rivestimenti; 2) Depositi di polvere; 3) Difetti di serraggio;

4) Presenza di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.16 - Impianto di ricezione segnali

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.16.01 Antenne e parabole

01.16.01.C01 Ispezione a vista ogni annoControllo: Controllo generaleEseguire la verifica del corretto posizionamento della parabole e/o dell'antenna. Verificare che il fuoco della parabola sia funzionante.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie fuoco parabola; 2) Corrosione; 3) Disallineamento.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.16.02 Pali per antenne in alluminio

01.16.02.C01 Ispezione ogni 3 mesiControllo: Controllo corpi di ricezione segnaliVerificare l'efficienza dei corpi di ricezione dei segnali e degli eventuali accessori. Verificare il corretto orientamento delle antenne e/o delle parabole.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.16.02.C02 Controllo a vista ogni 3 mesiControllo: Controllo generaleControllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di serraggio; 3) Difetti di stabilità; 4) Alterazione

cromatica; 5) Anomalie del rivestimento.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.17 - Impianto di trasmissione fonia e dati

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.17.01 Cablaggio

01.17.01.C01 Ispezione a vista ogni annoControllo: Controllo generaleVerificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Anomalie degli allacci; 3) Anomalie delle prese; 4)

Difetti delle canaline.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.02 Sistema di trasmissione

01.17.02.C01 Ispezione a vista ogni annoControllo: Controllo generaleVerificare gli apparati di rete (sia quelli attivi sia quelli passivi) controllando che tutti gli apparecchi funzionino. Controllare che tutte le viti siano serrate.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle prese; 2) Depositi vari; 3) Difetti di serraggio.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.03 Armadi concentratori

01.17.03.C01 Controllo a vista ogni 2 mesiControllo: Controllo generale

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei ControlliVerificare lo stato dei concentratori e delle reti.• Requisiti da verificare: 1) Identificabilità.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie cablaggio.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.18 - Impianto telefonico e citofonico

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.18.01 Apparecchi telefonici

01.18.01.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllare la funzionalità degli apparecchi telefonici.• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.18.02 Centrale telefonica

01.18.02.C01 Ispezionestrumentale

ogni 6 mesiControllo: Controllo alimentazioneVerificare la stazione di energia effettuando delle misurazioni della tensione in ingresso e in uscita. Verificare che gli accumulatori siano funzionanti, siano carichi e non ci siano problemi di isolamento elettrico.• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrostatico; 2) Resistenza a cali di tensione.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta dei morsetti; 3) Perdita di carica

accumulatori.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.18.02.C02 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleControllare la funzionalità della centrale e la capacità di carica degli accumulatori.• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra; 2) Efficienza.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Perdita di carica accumulatori.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.19 - Impianto di messa a terra

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.19.01 Conduttori di protezione

01.19.01.C01 Ispezionestrumentale

ogni meseControllo: Controllo generaleVerificare con controlli a campione che i conduttori di protezione arrivino fino al nodo equipotenziale.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di connessione.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.19.02 Sistema di dispersione

01.19.02.C01 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generaleVerificare che i componenti (quali connessioni, pozzetti, capicorda, ecc.) del sistema di dispersione siano in buone condizioni e non ci sia presenza di corrosione di detti elementi. Verificare inoltre la presenza dei cartelli indicatori degli schemi elettrici.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosioni.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.01.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleVerificare che il led luminoso, indicatore di funzionamento, sia efficiente. Verificare che l'emittente, il

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlliricevente e la fascia infrarossa siano funzionanti.• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla vibrazione; 2) Resistenza a sbalzi di temperatura; 3)

Sensibilità alla luce.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.02 Pannello degli allarmi

01.20.02.C01 Ispezione a vista ogni 2 settimaneControllo: Controllo generaleVerificare le connessioni del pannello allarme alla centrale. Verificare inoltre la carica della batteria ausiliaria e la funzionalità delle spie luminose del pannello.• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di

tensione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.03 Diffusione sonora

01.20.03.C01 Ispezione a vista ogni 3 mesiControllo: Controllo generaleControllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora contro l'apertura e l'asportazione. Verificare l'efficienza dello stato di carica della batteria di alimentazione.• Requisiti da verificare: 1) Comodità d'uso e manovra.• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta morsetti; 2) Incrostazioni.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04 Centrale antintrusione

01.20.04.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleVerificare la funzionalità delle apparecchiature e dei dispositivi ottici ed acustici e dei dispositivi di allarme. Verificare le connessioni dei vari elementi collegati alla centrale.• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4)

Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04.C02 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Verifiche elettricheVerificare la funzionalità delle apparecchiature alimentate ad energia elettrica e dei dispositivi dotati di batteria ausiliaria. Verificare le connessioni delle apparecchiature di protezione e dei dispersori di terra.• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4)

Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04.C03 Ispezione a vista ogni 12 mesiControllo: Verifiche allarmiVerificare la funzionalità delle apparecchiature di allarme simulando una prova.• Requisiti da verificare: 1) Efficienza; 2) Isolamento elettromagnetico; 3) Isolamento elettrostatico; 4)

Resistenza a cali di tensione; 5) Resistenza alla corrosione; 6) Resistenza alla vibrazione; 7) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti del pannello di segnalazione; 2) Perdita di carica della batteria; 3) Perdite di tensione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.05 Serratura a codici

01.20.05.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleEffettuare un controllo generale della tastiera verificandone la funzionalità eseguendo delle prove di digitazione.• Requisiti da verificare: 1) Comodità d'uso e manovra.• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie tastiera; 2) Difetti batteria; 3) Difetti di serraggio morsetti.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.21 - Aree a verde

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.21.01 Alberi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01.21.01.C02 Aggiornamento ogni settimanaControllo: Controllo malattie Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

01.21.01.C01 Aggiornamento ogni 6 mesiControllo: Controllo generaleControllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

01.22 - Arredo urbano

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.22.01 Gazebo

01.22.01.C01 Controllo quando occorreControllo: Controllo generaleControllare gli agganci e/o sistemi di connessione dei vari elementi. Verifica delle condizioni di stabilità al suolo. Controllare l'assenza di eventuali anomalie.• Anomalie riscontrabili: 1) Instabilità ancoraggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23 - Giochi per bambini

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.23.01 Altalene

01.23.01.C01 Ispezione ogni meseControllo: Controllo degli elementi di aggancioControllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.• Requisiti da verificare: 1) Conformità alle distanze di sicurezza.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi; 2) Corrosione; 3) Usura elementi di

aggancio.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.C03 Controllo ogni meseControllo: Controllo segnaletica ludicaControllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di segnaletica ludica informativa.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.C04 Prova ogni meseControllo: Controllo stabilitàControllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.C05 Controllo ogni meseControllo: Controllo superficiControllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.• Anomalie riscontrabili: 1) Irregolarità delle superfici lisce.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.C06 Verifica ogni meseControllo: Controllo superfici di sicurezzaControllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza del rivestimento di sicurezza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.C02 Revisione ogni 3 mesiControllo: Controllo di bulloni e fissaggiControllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento di bulloni e fissaggi; 2) Corrosione; 3) Usura elementi di

aggancio.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli01.23.02 Pavimentazione antitrauma

01.23.02.C01 Controllo ogni meseControllo: Controllo generaleControllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi.• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di segnaletica ludica informativa; 2) Assenza di sostanze nocive;

3) Mancanza.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

INDICE01 pag. 2Corpo d'opera

01.01 2Strutture di collegamento

01.01.01 2Scale in acciaio

01.02 2Interventi su strutture esistenti

01.02.01 2Bullonature

01.02.02 2Chiodature

01.02.03 2Congiunzioni

01.02.04 2Elementi di raccordo

01.02.05 3Rappezzi in blocchi di tufo

01.03 3Rivestimenti esterni

01.03.01 3Intonaco

01.03.02 3Tinteggiature e decorazioni

01.04 3Infissi esterni

01.04.01 3Serramenti in alluminio

01.04.02 5Tapparelle blindate

01.05 5Coperture piane

01.05.01 5Struttura in legno

01.06 5Recinzioni e cancelli

01.06.01 5Staccionate

01.07 6Rivestimenti interni

01.07.01 6Intonaco

01.07.02 6Tinteggiature e decorazioni

01.08 6Balconi e logge

01.08.01 6Parapetti e ringhiere in metallo

01.09 6Pavimentazioni esterne

01.09.01 6Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.10 6Impianto elettrico

01.10.01 7Canalizzazioni in PVC

01.10.02 7Contattore

01.10.03 7Interruttori

01.10.04 7Prese e spine

01.10.05 7Quadri di bassa tensione

01.11 8Impianto di climatizzazione

01.11.01 8Filtri a secco

01.12 8Impianto di riscaldamento

01.12.01 8Tubazioni in rame

01.12.02 9Termostati

01.12.03 9Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.04 9Servocomandi

01.13 9Impianto di illuminazione

01.13.01 9Lampade fluorescenti

01.13.02 10Riflettori

01.14 10Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

01.14.01 10Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.15 10Impianto di diffusione sonora

01.15.01 11Altoparlanti

01.16 11Impianto di ricezione segnali

01.16.01 11Antenne e parabole

01.16.02 11Pali per antenne in alluminio

01.17 11Impianto di trasmissione fonia e dati

01.17.01 11Cablaggio

01.17.02 11Sistema di trasmissione

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01.17.03 11Armadi concentratori

01.18 12Impianto telefonico e citofonico

01.18.01 12Apparecchi telefonici

01.18.02 12Centrale telefonica

01.19 12Impianto di messa a terra

01.19.01 12Conduttori di protezione

01.19.02 12Sistema di dispersione

01.20 12Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.01 12Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.02 13Pannello degli allarmi

01.20.03 13Diffusione sonora

01.20.04 13Centrale antintrusione

01.20.05 13Serratura a codici

01.21 13Aree a verde

01.21.01 13Alberi

01.22 14Arredo urbano

01.22.01 14Gazebo

01.23 14Giochi per bambini

01.23.01 14Altalene

01.23.02 15Pavimentazione antitrauma

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

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COMMITTENTE: Comune di Roma - Servizio I - Patrimonio Edilizio Scolastico

OGGETTO: Intervento di manutenzione straordinaria, recupero funzionale ed adeguamentonormativo, escluso antincendio, dell’Asilo Nido “La Girandola”

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

Comune di RomaProvincia di Roma

via del Podere Rosa 116, __________

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

01 - Corpo d'opera

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.01 - Strutture di collegamento

01.01.01 Scale in acciaio

01.01.01.I01 quando occorreIntervento: Ripresa colorituraRitinteggiature delle parti previa rimozione delle parti deteriorate mediante preparazione del fondo. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.• Ditte specializzate: Pittore.

01.01.01.I02 quando occorreIntervento: Ripristino puntuale pedate e alzateRipristino e/o sostituzione degli elementi rotti delle pedate e delle alzate con elementi analoghi.• Ditte specializzate: Pavimentista, Muratore.

01.01.01.I03 quando occorreIntervento: Ripristino stabilità corrimano e balaustreRipristino e/o sostituzione degli elementi di connessione dei corrimano e delle balaustre e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di eventuali parti mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

01.01.01.I04 quando occorreIntervento: Sostituzione degli elementi degradatiSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.01.01.I05 ogni 2 anniIntervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metallicheRipristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.02 - Interventi su strutture esistenti

01.02.01 Bullonature

01.02.01.I01 ogni 2 anniIntervento: RipristinoRipristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.02 Chiodature

01.02.02.I01 quando occorreIntervento: RipristinoRipristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghe caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.03 Congiunzioni

01.02.03.I01 quando occorreIntervento: Ripristino serraggiRipristino delle unioni attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.04 Elementi di raccordo

01.02.04.I01 quando occorreIntervento: Ripristino serraggiRipristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.05 Rappezzi in blocchi di tufo

01.02.05.I01 quando occorreIntervento: Interventi sulle strutturePagina 2

Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli InterventiGli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.03 - Rivestimenti esterni

01.03.01 Intonaco

01.03.01.I01 quando occorreIntervento: Pulizia delle superficiPulizia della patina superficiale degradata dell'intonaco mediante lavaggio ad acqua con soluzioni adatte al tipo di rivestimento. Rimozioni di macchie, graffiti o depositi superficiali mediante l'impiego di tecniche con getto d'acqua a pressione e/o con soluzioni chimiche appropriate.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.01.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione delle parti più soggette ad usuraSostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materiali adeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

01.03.02 Tinteggiature e decorazioni

01.03.02.I01 quando occorreIntervento: Ritinteggiatura e colorituraRitinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.• Ditte specializzate: Pittore.

01.03.02.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione elementi decorativi degradatiSostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari, Intonacatore.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.04 - Infissi esterni

01.04.01 Serramenti in alluminio

01.04.01.I03 quando occorreIntervento: Pulizia frangisolePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I05 quando occorreIntervento: Pulizia organi di movimentazionePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I08 quando occorreIntervento: Pulizia telai persianePulizia dei telai con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I09 quando occorreIntervento: Pulizia vetriPulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I16 quando occorreIntervento: Sostituzione cinghie avvolgibiliSostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I17 quando occorreIntervento: Sostituzione frangisoleSostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I02 ogni 6 mesiIntervento: Pulizia delle guide di scorrimento

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli InterventiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I06 ogni 6 mesiIntervento: Pulizia telai fissiPulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi. In particolare per i profili elettrocolorati la pulizia va effettuata con prodotti sgrassanti ed olio di vaselina per la protezione superficiale; per i profili verniciati a forno, la pulizia dei profili va effettuata con paste abrasive con base di cere.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I10 ogni 6 mesiIntervento: Registrazione manigliaRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I04 ogni 12 mesiIntervento: Pulizia guarnizioni di tenutaPulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I07 ogni 12 mesiIntervento: Pulizia telai mobiliPulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.• Ditte specializzate: Generico.

01.04.01.I15 ogni 12 mesiIntervento: Ripristino ortogonalità telai mobiliRipristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I11 ogni 3 anniIntervento: Regolazione guarnizioni di tenutaRegolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I12 ogni 3 anniIntervento: Regolazione organi di movimentazioneRegolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi delle cerniere.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I13 ogni 3 anniIntervento: Regolazione telai fissiRegolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I14 ogni 3 anniIntervento: Ripristino fissaggi telai fissiRipristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio tramite cacciavite.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I01 ogni 6 anniIntervento: Lubrificazione serrature e cerniereLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.01.I18 ogni 30 anniIntervento: Sostituzione infissoSostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.• Ditte specializzate: Serramentista (Metalli e materie plastiche).

01.04.02 Tapparelle blindate

01.04.02.I04 a guastoIntervento: Sostituzione elementi usuratiSostituzione degli elementi in vista, di parti meccaniche ed organi di manovra usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stesse caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.I01 ogni 2 mesiIntervento: Ingrassaggio degli elementi di manovraPulizia ed ingrassaggio-grafitaggio degli elementi di manovra (cerniere, guide, superfici di scorrimento) con prodotti idonei e non residuosi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.I02 ogni 6 mesiIntervento: Revisione automatismi a distanzaSostituzione delle batterie energetiche dai telecomandi. Pulizia schermi barriere fotoelettriche (proiettori e ricevitori). Sostituzione di parti ed automatismi usurati e/o difettosi.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.02.I03 ogni 3 anniIntervento: Ripresa protezione elementiRipresa delle protezioni e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.• Ditte specializzate: Pittore.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.05 - Coperture piane

01.05.01 Struttura in legno

01.05.01.I03 quando occorreIntervento: Sostituzione strutture ligneeSostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione. Ripristino degli elementi di copertura.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

01.05.01.I01 ogni 2 anniIntervento: Ripristino protezioneRipristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi. Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione funghicida e resina sintetica.• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.

01.05.01.I02 ogni 2 anniIntervento: Ripristino serraggi bulloni e connessioni metallicheRipristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti. Riparazione della protezione antiruggine degli elementi metallici mediante rimozione della ruggine ed applicazione di vernici protettive. Riparazione di eventuali corrosioni o fessurazioni mediante saldature in loco con elementi di raccordo.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.06 - Recinzioni e cancelli

01.06.01 Staccionate

01.06.01.I01 quando occorreIntervento: Sostituzione elementi Sostituzione degli elementi usurati con altri analoghi e con le stesse caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.07 - Rivestimenti interni

01.07.01 Intonaco

01.07.01.I01 quando occorreIntervento: Pulizia delle superficiPulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua e detergenti adatti al tipo di intonaco. Rimozioni di macchie, o depositi superficiali mediante spazzolatura o mezzi meccanici.• Ditte specializzate: Pittore.

01.07.01.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione delle parti più soggette ad usuraSostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delle parti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materiali adeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico delle superfici.• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

01.07.02 Tinteggiature e decorazioni

01.07.02.I01 quando occorreIntervento: Ritinteggiatura colorituraRitinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione del fondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature variano comunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.• Ditte specializzate: Pittore.

01.07.02.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione degli elementi decorativi degradatiSostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventitecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi.• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.08 - Balconi e logge

01.08.01 Parapetti e ringhiere in metallo

01.08.01.I01 quando occorreIntervento: Sistemazione generaleRifacimento degli strati di protezione con materiali idonei ai tipi di superfici previa rimozione di eventuale formazione di corrosione localizzata. Ripristino della stabilità nei punti di aggancio a parete o ad altri elementi. Ripristino delle altezze d'uso e di sicurezza. Sostituzione di eventuali parti mancanti o deformate.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.09 - Pavimentazioni esterne

01.09.01 Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.09.01.I01 quando occorreIntervento: Lucidatura superficiRipristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09.01.I02 quando occorreIntervento: Pulizia delle superficiPulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.• Ditte specializzate: Generico.

01.09.01.I03 quando occorreIntervento: Ripristino degli strati protettiviRipristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09.01.I04 quando occorreIntervento: Sostituzione degli elementi degradatiSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.• Ditte specializzate: Pavimentista.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.10 - Impianto elettrico

01.10.01 Canalizzazioni in PVC

01.10.01.I01 quando occorreIntervento: Ripristino grado di protezioneRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.02 Contattore

01.10.02.I01 quando occorreIntervento: PuliziaEseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.02.I03 a guastoIntervento: Sostituzione bobinaEffettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.02.I02 ogni 6 mesiIntervento: Serraggio caviEffettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.03 Interruttori

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

01.10.03.I01 quando occorreIntervento: SostituzioniSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.04 Prese e spine

01.10.04.I01 quando occorreIntervento: SostituzioniSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05 Quadri di bassa tensione

01.10.05.I03 quando occorreIntervento: Sostituzione centralina rifasamentoEseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05.I01 ogni 6 mesiIntervento: Pulizia generalePulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05.I02 ogni annoIntervento: SerraggioEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.10.05.I04 ogni 20 anniIntervento: Sostituzione quadroEseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.• Ditte specializzate: Elettricista.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.11 - Impianto di climatizzazione

01.11.01 Filtri a secco

01.11.01.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione filtriSostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazione fornite dal costruttore, o quando lo spessore dello strato filtrante si è ridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.11.01.I01 ogni 3 mesiIntervento: Pulizia filtriEffettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine di ogni intervento.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.12 - Impianto di riscaldamento

01.12.01 Tubazioni in rame

01.12.01.I01 quando occorreIntervento: PuliziaPulizia o eventuale sostituzione dei filtri delle tubazioni.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.02 Termostati

01.12.02.I01 quando occorreIntervento: RegistrazioneEseguire una registrazione dei parametri del termostato quando si riscontrano valori della temperatura diversi da quelli di progetto.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.12.02.I02 ogni 10 anniIntervento: Sostituzione dei termostatiEseguire la sostituzione dei termostati quando non più efficienti.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi01.12.03 Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.03.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione filtriSostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.I05 quando occorreIntervento: Pulizia scambiatori acqua/acquaOperare un lavaggio chimico degli scambiatori acqua/acqua dei ventilconvettori, per effettuare una disincrostazione degli eventuali depositi di fango.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.I04 ogni meseIntervento: Pulizia bacinella raccolta condensaEffettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.I01 ogni 3 mesiIntervento: Pulizia filtriEffettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine di ogni intervento.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.03.I03 ogni 12 mesiIntervento: Pulizia batterieEffettuare una pulizia delle batterie di scambio dei ventilconvettori, mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.12.04 Servocomandi

01.12.04.I01 quando occorreIntervento: RegistrazioneEseguire una registrazione dei servocomandi quando si riscontrano differenze tra i valori della temperatura erogati e quelli di esercizio.• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.13 - Impianto di illuminazione

01.13.01 Lampade fluorescenti

01.13.01.I01 ogni 40 mesiIntervento: Sostituzione delle lampadeSostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade fluorescenti si prevede una durata di vita media pari a 7500 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 40 mesi)• Ditte specializzate: Elettricista.

01.13.02 Riflettori

01.13.02.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione delle lampadeEseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad incandescenza 800 h; - a ricarica: 8000 h;- a fluorescenza 6000 h; - alogena: 1600 h; - compatta 5000 h.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.13.02.I01 ogni meseIntervento: PuliziaPulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.14 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

01.14.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.14.01.I01 quando occorreIntervento: Disostruzione degli scarichiDisostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventiin pressione o sonde flessibili.• Ditte specializzate: Idraulico.

01.14.01.I02 ogni 6 mesiIntervento: Rimozione calcareRimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.• Ditte specializzate: Idraulico.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.15 - Impianto di diffusione sonora

01.15.01 Altoparlanti

01.15.01.I01 ogni 6 mesiIntervento: PuliziaEseguire la pulizia degli altoparlanti eliminando eventuali depositi di polvere e di umidità.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.15.01.I02 ogni 6 mesiIntervento: Serraggio caviEseguire la pulizia ed il serraggio dei cavi e delle connessioni.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.16 - Impianto di ricezione segnali

01.16.01 Antenne e parabole

01.16.01.I01 quando occorreIntervento: RegistrazioneEseguire la registrazione della parabole e/o dell'antenna ed il serraggio dei cavi in seguito ad eventi eccezionali.• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.16.02 Pali per antenne in alluminio

01.16.02.I01 quando occorreIntervento: RegistrazioneEseguire la registrazione del riflettore e/o dell'antenna.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.16.02.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione dei paliSostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.16.02.I03 quando occorreIntervento: VerniciaturaEseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre.• Ditte specializzate: Pittore.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.17 - Impianto di trasmissione fonia e dati

01.17.01 Cablaggio

01.17.01.I02 quando occorreIntervento: Serraggio connessioneEffettuare il serraggio di tutte le connessioni.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.01.I03 quando occorreIntervento: Sostituzione preseSostituire gli elementi delle prese quali placche, coperchi, telai e connettori quando usurati.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.01.I01 ogni 15 anniIntervento: Rifacimento cablaggioEseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.02 Sistema di trasmissione

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi01.17.02.I02 ogni settimanaIntervento: Rifacimento cablaggio

Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).

01.17.02.I01 ogni 3 mesiIntervento: PuliziaEseguire la pulizia di tutte le apparecchiature della rete.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.03 Armadi concentratori

01.17.03.I01 ogni 6 mesiIntervento: Pulizia generalePulizia generale delle varie connessioni utilizzando aspiratore.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.17.03.I02 ogni 6 mesiIntervento: SerraggioEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.• Ditte specializzate: Telefonista.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.18 - Impianto telefonico e citofonico

01.18.01 Apparecchi telefonici

01.18.01.I01 ogni 12 mesiIntervento: PuliziaEffettuare una pulizia degli apparecchi e delle connessioni per eliminare eventuali accumuli di materiale che possano compromettere il regolare funzionamento degli apparecchi.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.18.02 Centrale telefonica

01.18.02.I02 quando occorreIntervento: Revisione del sistemaEffettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.18.02.I01 ogni 12 mesiIntervento: PuliziaEffettuare una pulizia della centrale telefonica e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori i residui della pulizia.• Ditte specializzate: Telefonista.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.19 - Impianto di messa a terra

01.19.01 Conduttori di protezione

01.19.01.I01 quando occorreIntervento: Sostituzione conduttori di protezioneSostituire i conduttori di protezione danneggiati o deteriorati.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.19.02 Sistema di dispersione

01.19.02.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione dispersoriSostituire i dispersori danneggiati o deteriorati.• Ditte specializzate: Elettricista.

01.19.02.I01 ogni 12 mesiIntervento: Misura della resistività del terrenoEffettuare una misurazione del valore della resistenza di terra.• Ditte specializzate: Elettricista.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.20 - Impianto antintrusione e controlloaccessi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi01.20.01 Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.01.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione lente del rivelatoreSostituire la lente del rivelatore quando si vuole incrementare la portata.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.01.I01 ogni 6 mesiIntervento: Regolazione dispositiviRegolare le soglie di assorbimento e delle tensioni del ricevente e dell'emittente.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.01.I03 ogni 10 anniIntervento: Sostituzione rivelatoriSostituire i rivelatori quando deteriorati o quando non in grado di svolgere la propria funzione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.02 Pannello degli allarmi

01.20.02.I01 ogni 3 mesiIntervento: Registrazione connessioniRegistrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.02.I02 ogni 6 mesiIntervento: Sostituzione batteriaSostituire la batteria di alimentazione ausiliaria quando occorre (preferibilmente ogni 6 mesi).• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.02.I03 ogni 15 anniIntervento: Sostituzione pannelloEseguire la sostituzione del pannello degli allarmi quando non rispondente alla normativa.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.03 Diffusione sonora

01.20.03.I01 ogni 6 mesiIntervento: PuliziaEseguire la pulizia degli altoparlanti e verificare la tenuta delle connessioni. Verificare che l'ambiente nel quale sono installati gli altoparlanti siano privi di umidità.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.03.I02 ogni 10 anniIntervento: SostituzioneSostituire gli altoparlanti quando non rispondenti alla loro originaria funzione.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04 Centrale antintrusione

01.20.04.I03 quando occorreIntervento: Revisione del sistemaEffettuare una revisione ed un aggiornamento del software di gestione degli apparecchi in caso di necessità.• Ditte specializzate: Telefonista.

01.20.04.I04 ogni 6 mesiIntervento: Sostituzione batteriaSostituire la batteria di alimentazione ausiliaria (preferibilmente ogni 6 mesi).• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04.I01 ogni 12 mesiIntervento: PuliziaEffettuare una pulizia della centrale e dei suoi componenti utilizzando aspiratori e raccogliendo in appositi contenitori i residui della pulizia.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.04.I02 ogni 12 mesiIntervento: Registrazione connessioniRegistrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e dei fissaggi dei rivelatori collegati.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.05 Serratura a codici

01.20.05.I01 ogni 6 mesiIntervento: Pulizia tastieraEseguire la pulizia della tastiera per prevenire la formazione di incrostazioni di polvere.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.20.05.I02 ogni 10 anniIntervento: Sostituzione tastieraSostituire la tastiera quando usurata.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.21 - Aree a verde

01.21.01 Alberi

01.21.01.I01 quando occorreIntervento: Concimazione pianteConcimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

01.21.01.I02 quando occorreIntervento: InnaffiaggioInnaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.• Ditte specializzate: Giardiniere, Generico.

01.21.01.I03 quando occorreIntervento: Potatura piantePotatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

01.21.01.I04 quando occorreIntervento: Trattamenti antiparassitariTrattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.22 - Arredo urbano

01.22.01 Gazebo

01.22.01.I02 quando occorreIntervento: Ripristino stabilitàRipristino della stabilità al suolo mediante il serraggio degli elementi di ancoraggio (viti, bulloni, piastre, ecc.) e/o altri elementi analoghi.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.22.01.I03 quando occorreIntervento: Ripristino strati protettiviRipresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, antimarciume, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.• Ditte specializzate: Pittore.

01.22.01.I01 ogni meseIntervento: Pulizia Pulizia delle superfici i vista e rimozione di eventuali macchie e/o depositi con l'ausilio di prodotti idonei.• Ditte specializzate: Generico.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.23 - Giochi per bambini

01.23.01 Altalene

01.23.01.I04 quando occorreIntervento: Sostituzione degli elementi di aggancioSostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.I05 quando occorreIntervento: Sostituzione di partiSostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.I06 quando occorreIntervento: Sostituzione superfici di sicurezza

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli InterventiSostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.I01 ogni settimanaIntervento: PuliziaPulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.• Ditte specializzate: Generico.

01.23.01.I02 ogni meseIntervento: Ripristino segnaletica ludicaRipristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.01.I03 ogni 3 mesiIntervento: Serraggio bulloniSerraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.23.02 Pavimentazione antitrauma

01.23.02.I01 a guastoIntervento: SostituzioneSostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche.• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

INDICE01 pag. 2Corpo d'opera

01.01 2Strutture di collegamento

01.01.01 2Scale in acciaio

01.02 2Interventi su strutture esistenti

01.02.01 2Bullonature

01.02.02 2Chiodature

01.02.03 2Congiunzioni

01.02.04 2Elementi di raccordo

01.02.05 2Rappezzi in blocchi di tufo

01.03 3Rivestimenti esterni

01.03.01 3Intonaco

01.03.02 3Tinteggiature e decorazioni

01.04 3Infissi esterni

01.04.01 3Serramenti in alluminio

01.04.02 4Tapparelle blindate

01.05 5Coperture piane

01.05.01 5Struttura in legno

01.06 5Recinzioni e cancelli

01.06.01 5Staccionate

01.07 5Rivestimenti interni

01.07.01 5Intonaco

01.07.02 5Tinteggiature e decorazioni

01.08 6Balconi e logge

01.08.01 6Parapetti e ringhiere in metallo

01.09 6Pavimentazioni esterne

01.09.01 6Pavimentazioni con elementi prefabbricati autobloccanti

01.10 6Impianto elettrico

01.10.01 6Canalizzazioni in PVC

01.10.02 6Contattore

01.10.03 6Interruttori

01.10.04 7Prese e spine

01.10.05 7Quadri di bassa tensione

01.11 7Impianto di climatizzazione

01.11.01 7Filtri a secco

01.12 7Impianto di riscaldamento

01.12.01 7Tubazioni in rame

01.12.02 7Termostati

01.12.03 8Termoconvettori e ventilconvettori

01.12.04 8Servocomandi

01.13 8Impianto di illuminazione

01.13.01 8Lampade fluorescenti

01.13.02 8Riflettori

01.14 8Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

01.14.01 8Apparecchi sanitari e rubinetteria

01.15 9Impianto di diffusione sonora

01.15.01 9Altoparlanti

01.16 9Impianto di ricezione segnali

01.16.01 9Antenne e parabole

01.16.02 9Pali per antenne in alluminio

01.17 9Impianto di trasmissione fonia e dati

01.17.01 9Cablaggio

01.17.02 9Sistema di trasmissione

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

01.17.03 10Armadi concentratori

01.18 10Impianto telefonico e citofonico

01.18.01 10Apparecchi telefonici

01.18.02 10Centrale telefonica

01.19 10Impianto di messa a terra

01.19.01 10Conduttori di protezione

01.19.02 10Sistema di dispersione

01.20 10Impianto antintrusione e controllo accessi

01.20.01 11Sensore volumetrico a doppia tecnologia

01.20.02 11Pannello degli allarmi

01.20.03 11Diffusione sonora

01.20.04 11Centrale antintrusione

01.20.05 11Serratura a codici

01.21 12Aree a verde

01.21.01 12Alberi

01.22 12Arredo urbano

01.22.01 12Gazebo

01.23 12Giochi per bambini

01.23.01 12Altalene

01.23.02 13Pavimentazione antitrauma

IL TECNICOArchitetto Federico Eliseo

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