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    centro di paragone, ed io il responsabile dellaffamarnento dellapopolazione.Quando pi tardi, in seguito a mia richiesta, mi sono re so contodel sistema applicato dal,$~omune di San Giorgio, il razionamento,per nostra fortuna volgeValla fine.Altro insuccesso, dovuto allaltrui incomprensione, pi che allamia rettitudine, ho riportato allorch chiamato a presiedere lacommissione per il tesseramento differenziale, mi permisi unarigida e onesta imparzialit. Ricordo con tristezza il modo, come inquelloccasione, sono stato rimproverato da alcuni compagnisocialisti dellAmm., i quali pretendevano che io avessi sostenutouna posizione di favoritismi nei riguardi delle famiglie benestanti dicompagni. E dire che si trattava solo di pagare qualche diecina dilire al chilogrammo in pi della povera gente, sul pane il cui prezzopolitico allora mi pare era di lire cinquanta al chilogrammo,differenziamento che, come si ricorda, non fu neppure applicato, esi chiuse cos in passivo anche quella pagina.Non si pu dire che nella giunta vi sia stata uniformit di vedutein senso democratico e politico; alcuni di questi compagni assunseroun atteggiamento troppo autoritario e spesso agirono cli propriainiziativa, senza consultare la giunta, la quale si trovava spessodifronte al fatto compiuto. Quasi nullo era il legame con le&ganizzazioni politiche, che, ad onor del vero organizzativamentelaspiavano anchesse molto a desiderare. A questi atteggiamenti nonsi manc di reagire; ma spesso, per evitare una crisi in senj~allAmm., si dovuto chiudere un occhio. Pi volte ho dovutointervenire per sedare vivaci dissidi fra Papandrea e Pisano cntro ilLaruffa; fra Papandrea e il Sindaco Mileto; i quali, con troppaleggerezza, minacciavano continuamente le loro dimissioni. Iostesso, stanco un giorno di tanta incomprensione, proposiallesecutivo della Sezione ed alla Federazione le mie dimissionidalla G. C., ma fui sconsigliato, in quanto, mi si d isse che le miedimissioni non avrebbero risolto la situazione, e vi restai perdisciplina di partito, ma la sfiducia reciproca aveva raggiunto ilmassimo. sviluppo in seguito alle dimissioni, per le ben note ragioni,del Sindaco Mileto e degli assessori Laruffa e Daniele Angelo.Lesperimento era cos al suo epilogo increscioso.ll Pisano, trova il terreno adatto; pone la sua candidatura, e,nonostante sia inviso da tutto il Consiglio, come in seguito si verificato, riesce a truffare, direi, la carica di Sindaco, con unamanovra di cui ancora nessuno sa rendersi conto.Infatti, egli assume la carica accentrando tutti i poteri, suggeritoforse da chi aveva interesse a creare zizanie o la crisi

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    amministrativa; si rifiuta di assegnare le altre funzioni agli altricomponenti della G. C4 respinge ogni collaborazione ed ognirichiamo della stessa Giunta dintesa locale e Prov.le; deplorato daisuoi stessi compagni della sezione socialista, ribelle ad ognirichiamo, ad ogni disciplina, tira avanti col suo goffo autoritarismoda operetta, isolato ormai da tutti i membri della G. C. e delConsiglio, tanto che le poche riunioni da lui indette, o restanodeserte o vi si partecipa soltanto per votare contro ogni suaproposta.E di poche settimane la mia proposta di sollecitare al governocentrale il ripristino del Corso di Avviamento nel nostro Comune,per il quale in precedenza, a mezzo di nostri parlamentari, avevamoottenuto linteressamento del ministro competente, ma il Pisano, conuna scrollatina di spalle da abate, disse che non era opportunoinsistere e che in ogni caso cera tempo.E non diede e non volle dare corso alla mia iniziativa, come se laapertura di una scuola prettamente popolare, com quella del Corsodi Avviarnento Professionale a tipo agrario, fosse cosa di pococonto.E di alcune settimane il caso di un cittadino che, con regolareistanza, chiedeva un suo diritto; diritto che coincideva conlinteresse del Comune; il Pisano, con ostinata caparbiet, lasciane1~assetto tale domanda, trascurando linteresse del Comune direa~1izzare alcune diecina di migliaia di lire. E di questo passo,ognuno intende, andarono avanti tante altre faccende.LAmministrazione nata nel 1946 si estingueva cos peresaurimentoPisano, quindi, staccato dai partiti di sinistra; Papandrea siritirava in una formazione di cos detti indipendenti; MiletoVincenzo si era gi da tempo eclissato dai lavori della G. C. e delconsiglio; Daniele Angelo, Mileto Domenico, e Laruffa Agostino sierano com noto ritirati dallAmministrazione, e, purtroppo, ilLaruffa, anche dal nostro movimento politico, andando a finireanche lu i nella formazione dei cos detti indipendenti, al servizio,pare, della D. C. ; Pep, Consiglio e Frasc, si credettero in dirittoper loro iniziativa di astenersi dai lavori della G. C. e del Consiglio,e quindi il caso volle, che io restassi il solo rappresentante dei partitidi sinistra , a seppellire questo cadavere in stato di avanzatadecomposizione, nato nel 1946.Convinto che un uomo politico, legato alla disciplina di partito,quando viene investito da una carica di responsabilit ha il dovere ditenere il posto fino allesaurimento di tutte le possibilit, deve cio

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    servire il partito fino a che questo non lo richiami dalle funzioniaffidategli.Se tali sono le nostre deficienze politiche altrettanto non si pudire dellattivit tecniche, nel campo cio delle costruzioni e delle

    realizzazioni.In fondo eravamo animati tutti di fare qualcosa di buono; lo sirilevava, nei primi tempi, lassiduit con cui tutti si partecipava aiLavori della G. C. e del Consiglio, e non poche erano lerealizzazioni.Nessun cittadino in buona fede pu disconoscere che non pochesono le opere che questAmministrazione lascia al Comune.Dal civico ospedale in piena efficienza, allampliamento delCimitero; dalla pavimentazione di alcune strade, al risanamento deiquartieri pi popolari; dallampliamento della pubblicailluminazione, al servizio dei VV del fuoco; dallampliamento delr ifornimento idrico del paese, alla quotizzazione delle terredemaniali del Comune ai contadini ; dalla Commissione perlimponibile della manodopera, ecc. ecc. tutta una serie di opere edi assistenza che lAmm.ne presenta oggi al suo attivo.Tutti noi ricordiamo le vicende per la nomina al secondo posto dmedico condotto in seguito al ritiro del Dott. Calcaterra. sonoorgoglioso di dirvi che in quella occasione, sono riuscito a sostenereil mio punto di vista: evitando la nomina contro la domanda di unnqstro compagno, che sarebbe s ta ta la pi sciocca delle decisioni, edevitando qualsiasi altra nomina, perchnon necessaria e che port alComune uneconomia di diverse centinaia di migliaia di lire,checch si possa dire nei miei riguardi da parte degli interessati, iquali forse non compresero il mio atteggiamento onesto edisinteressato. Col tempo forse lo comprenderanno!Siamo pronti a riconoscere, se occorre, le nostre debolezze e inostri~errori, ma non vogliamo in questa occasione trascurare anchequell~dei nostri avversari della minoranza consiiare, dalla quale, cisaremmo aspettati un opposizione pi tenace e pi costruttiva, checi fosse servita da stimolo a meglio operare, ma essa, eludendo lenostre aspettative e quelle forse dei suoi stessi elettori, ha preferitoesercitare unopposizione di corridoio, la quale servita pi adostacolare che a stimolare la nostra attivit.Basta citare che, nellultima riunione del Consiglio, profittandodellassenza dei nostri compagni consiglieri, pur di votare contro perpartito preso, hanno respinto la proposta della G. C. per un mutuocol concorso dello Stato per il pareggio del bilancio 1947, causandoal Comune un danno considerevole, in quanto esso Comune deve

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    ricorrere per il mutuo, ad istituti privati e corrispondere unmaggiore tasso dinteresse.Deplorevole soprattutto lassenteismo dei lavori della G. C. e delConsiglio, da parte dei nostri compagni, ed bene quindi si sappiache, da oggi in poi chi chiamato ad assumere cariche diresponsabilit deve avere la coscienza del proprio dovere o avere lasincerit di rinunciare agli incarichi stessi.Sarebbe stato compito di quelli che nellAmministrazione hannoavuto funzione preponderante, dar conto oggi collettivamente, delloro operato, per lo meno alle organizzazioni politiche che ci hannomandato al Comune, ma purtroppo ancora questa sensibilit politicanon esiste ed compito nostro di crearla, con lesempio e con laparola, soprattutto con lesempio.Per quanto mi riguarda ho la piena coscienza di aver servito ilComune e il mio partito, dando quanto potevo dare nellambito dellamia capacit e della mia esperienza.Dai registri delle deliberazioni facile accertarsi della miaassiduit superiore a quella di qualsiasi altro membro del ConsiglioedellaG. C..Il mio giudizio e le mie direttive furono sempre ispirati al benedel Paese e particolarmente delle classi meno abbienti. Assolvo oggilultimo compito con questa breve relazione, ringraziando i

    compagni e gli elettori che mi hanno a suo tempo accordato lafiducia, auspicando che i nuovi elementi che saranno chiamati aservire le scale del Municipio, facciano dei nostri errori la lorovalida esperienza, per andare sempre pi avanti, per il bene diPolistena, del suo popoio, dellItalia, dellumanit&Che essi non manchino di propugnare una giusta indennit agliamministratori, se si vuole unamministrazione efficiente, se si vuoleche le amministrazioni comunali non siano monopolio delle classiprivilegiate. A questo riguardo ricordo una frase di Filippo Turati ilquale diceva che quello che non si paga costa di pi . Comunque siricordi che la peggiore delle amministrazioni democratiche dapreferirsi alla migliore delle amministrazioni aristocratiche. Conquesto intendimento esprimo la mia immutabile fede e la volont dilavorare con voi per un avvenire migliore destinato a realizzarsinonostante le nostre debolezze e le nostre imperfezioni.

    Polistena 15 aprile 1952

    ( Vincenzo Tornatora)