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Il sistema Il sistema cardiocircolatorio cardiocircolatorio

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Il sistema Il sistema cardiocircolatoriocardiocircolatorio

L’apparato cardiovascolare è costituito

dal cuore e da condotti elastici

(vasi ) attraverso i quali il sangue

viene distribuito in tutto l’organismo

per rifornire i tessuti di ossigeno,

sostanze nutritizie ed ormoni, e per

rimuovere da essi materiali di rifiutorimuovere da essi materiali di rifiuto

derivanti dal catabloismo.

Il cuore agisce come una pompa

intermittente che fornisce energia per

il movimento del sangue nei vasi.

Il sangueIl sangue

Composizione delComposizione delsanguesangue

EmatocritoEmatocrito

Ematocrito = volume della

componente corpuscolata, g.r.,

(~45%)

Plasma = componente liquida

Volumi medi nell’organismo:

sangue ~5.5L, plasma ~3L, g.r.

~2.5L

Ematocrito = 45%

Circolazione sistemica e Circolazione sistemica e polmonarepolmonare

Cuore sinistro circolazione sistemica (grande circolo) sistemica (grande circolo)

Cuore destro circolo polmonare (piccolo circolo)

LE SEZIONI DEL SISTEMA LE SEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIOCIRCOLATORIO

LE DIVERSE SEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO LE DIVERSE SEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO SVOLGONO RUOLI DIVERSISVOLGONO RUOLI DIVERSI

•Arterie : trasportano il sangue ad alti regimi pressori verso i tessuti efunzionano da serbatoi di pressione.

Hanno pareti robuste, ricche di tessuto elastico, muscolare liscio e connettivo

Arteriole : funzionano da valvole di controllo attraverso le quali il sangue passaai capillari

pareti con componente muscolare che consente la variazione del calibro del pareti con componente muscolare che consente la variazione del calibro del vaso

Capillar i: permettono gli scambi tra plasma e LEC

pareti sottili e permeabili

Venule : raccolgono il sangue refluo dai capillari

Vene: funzionano da serbatoi di volume

pareti sottili ed elastiche con componente muscolare che co nsente laregolazione del calibro

VOLUME DI SANGUE CONTENUTO NELLE DIVERSE VOLUME DI SANGUE CONTENUTO NELLE DIVERSE SEZIONISEZIONI::

Vene + Venule 64%

Arterie 13%

Arteriole + Capillari 7%

Cuore 7%

Circolazione polmonare 9%

DISTENSIBILITÀ VASI SANGUIGNIDISTENSIBILITÀ VASI SANGUIGNILa variazione di volume in un vaso dipendono dalla distensibilità della sua parete.

Il grado di distensibilità di un sistema si valuta analizzando le variazioni di volume indotte da modificazioni della pressione che si esercita sulla parete.

COMPLIANCE= ∆∆∆∆V/ ∆∆∆∆P

• Le vene hanno una compliance 20 volte maggiore delle arterie. Perquesto motivo la P risulta > nelle arterie che nelle vene, anche se ilvolume di sangue contenuto nelle vene è > di quello delle arterie.

• Una leggera variazione di volume di un’arteria determina un forte rialzodella P, mentre la stessa variazione di volume, in una vena, genera unavariazione di pressione molto piccola.

Pre

ssio

ne∆ P

∆V

arteriearterie

venevene

Volume

Pre

ssio

ne

∆ P∆V

venevene

LeLe grandezzegrandezze basilaribasilari perper studiarestudiare ilil comportamentocomportamentodidi unun fluidofluido inin movimentomovimento sonosono::

•FLUSSO (F)

•PRESSIONE (P)

•RESISTENZA (R)

Le relazione tra queste grandezze è espressa dall’equazione delLe relazione tra queste grandezze è espressa dall’equazione delflusso:

F = ∆∆∆∆P / R

Sezione trasversa

rPi Pu

Per vincere questa resistenza è necessaria una differenza di pressione tral’inizio e la fine del condotto da attraversare. R determina quindi il ∆Pnecessario per garantire un determinato flusso (F), definito come il volumeche attraversa la sezione di un condotto nell’unità di tempo.

F = ∆P/R

∆P = Pi-PuPressione in ingresso Pressione in uscita

FlussoPi Pu

R

Pressione resistenza e flussoPressione resistenza e flusso

Il flusso dipende dal gradiente pressorio che consente di vincere le resistenze

ResistenzaResistenza

Resistenza = 8 x ηηηη x L (legge di Poiseuille)

ππππ x r4

dove:

η = viscosità (“eta” dipende principalmente dall’ematocrito). la viscosità rappresenta l’attrito che si oppone allo scorrimento di strati adiacenti di liquido. Si oppone allo scorrimento di strati adiacenti di liquido. Si misura in poise.

L = lunghezza del vaso

r = raggio del vaso

conclusione:

il raggio è il fattore più sensibile nella regolazione della resistenza al circolo.

Dimezzando r 16x resistenza

6

7

8

9

10

Vis

cosi

tà, c

ento

pois

e

La viscosità del sangue, η,aumenta all’aumentare dell’ematocrito (Ht, percentuale del volume di un campione di sangue occupato dai globuli rossi).

La relazione non è lineare, infatti la η cresce rapidamente per valori di Ht

LA VISCOSITA’ DEL SANGUE DIPENDE LA VISCOSITA’ DEL SANGUE DIPENDE DALL’EMATOCRITODALL’EMATOCRITO

Viscosità acqua a 20°C = 0.01 poise = 1 centipoise Viscosità plasma = 1.9-2.3 centipoiseViscosità sangue = 3.5 centipoise

Ematocrito

Viscosità acqua

Viscosità plasma

Viscosità sangue normale

10 20 30 40 50 60 70

1

2

3

4

5

6

Vis

cosi

tà, c

ento

pois

e

rapidamente per valori di Ht > 45%.

L’aumento di η (per esempio nella policitemia) determina un aumento della resistenza al flusso, con conseguente aumento del lavoro cardiaco.

Viceversa nelle anemie la ηtende a ridursi

FLUSSO

Pressione a vallePressione frontale

Attrito viscoso

La risultante delle forze propulsive e viscose provoca la rotazione del globulo rosso che avviene in senso antiorario nella parte superiore del vaso e in senso orario nella parte inferiore.

vAvA > vB

Forza che modifica il percorso del globulo rosso

ACCUMULO ASSIALE DEI GLOBULI ROSSI

vB

I globuli rossi, dispersi in un fluido che scorre con moto laminare a velocità sufficientementeelevata, vengono spinti verso l’asse centrale del vaso, dove la velocità di scorrimento èmaggiore (accumulo assiale ). La velocità di migrazione del globulo rosso è direttamenteproporzionale al gradiente di velocità ∆∆∆∆V/ ∆∆∆∆X.Poichè il gradiente di velocità è maggiore vicino alla parete del vaso, e si riduce dalla periferiaverso il centro, i globuli rossi si accumulano al centro del vaso.

4

3

2

1

CapillariArteriole

LA VISCOSITA’ DEL SANGUE DIPENDE DAL CALIBRO DEL VASOLA VISCOSITA’ DEL SANGUE DIPENDE DAL CALIBRO DEL VASO

1

100 200 300 400

Diametro vaso, µm6 µm

La viscosità del sangue diminuisce con il calibro del condotto (Effetto Fahraeus-Lindqvist). Il fenomeno si osserva per calibri inferiori ai 300 µm. La ηηηη apparentetende nuovamente ad aumentare nei vasi con diametro vicino a quello dei globulirossi (7-8 µm).

Le richieste metaboliche basali dell’organismo impongono al sistemacircolatorio la creazione di un FLUSSO (V/min) di 5l/min

•Questo è il FLUSSO di sangue che esce dal cuore = GITTATACARDIACA e si distribuisce ai vari tessuti in percentuale diversa aseconda delle singole esigenze metaboliche.

•Questo è il FLUSSO di sangue che torna dalla periferia al cuore =RITORNO VENOSORITORNO VENOSO

Quindi,Quindi, inin condizionicondizioni basali,basali, ilil flussoflusso complessivocomplessivo didisangue,sangue, inin ogniogni sezionesezione deldel sistemasistema circolatorio,circolatorio, èè 55ll /min/min ..

Perfusione verso organi Perfusione verso organi e tessutie tessuti

Una prerogativa funzionale essenziale del sistemacardio-circolatorio è la possibilità di essereregolato per adattarsi alle diverse richiestedell’organismo

•Quando il fabbisogno metabolico di alcuni tessuti aumenta,rispetto ad altri, la distribuzione del flusso ai tessuti cambia ed èmirata a rispondere alle esigenze del tessuto che sta lavorandodi più.di più.

•Quando l’attività metabolica di tutto l’organismo aumenta, comedurante l’esercizio fisico, il flusso complessivo aumenta, LaGITTATA CARDIACA in questi casi può aumentare da a 4 a 7volte il normale.

Esercizio (modificazioni del flusso)

Effetto:

↑↑ muscolo scheletrico, cute in base a necessità termoregolatorie

↔ cervello, cuore↔ cervello, cuore

↓↓ reni, GI, milza, fegato

L’equazione del flusso: FF == ∆∆PP // RR è applicabile ad un singolocondotto così come ad un sistema di condotti.

Nel circolo sistemico e polmonare il flusso è determinato da un ∆∆∆∆P chesi crea tra l’ingresso, rispettivamente AORTA e ARTERIAPOLMONARE, e l’uscita del circolo, ATRIO DESTRO e ATRIOSINISTRO, grazie all’azione del cuore che immette un certo volume disangue nel sistema arterioso e lo sottrae dal sistema venoso.

L’entità del ∆∆∆∆P dipende dalle resistenze offerte dal sistema

ALTA PRESSIONE PULSATORIAALTA PRESSIONE PULSATORIA

VASIRESISTENZA

Sito di massima dissipazioneenergia P

VASISCAMBIO

Sito di scambiotra Lp e Li

BASSA P NON PULSATORIA

VERSANTEVENOSO

RV

CUORE

GC

Sito produzioneenergia P

VERSANTE ARTERIOSO

•Il flusso ematico attraverso il circolo polmonare è identico a quello sistemico (5l/min)

•Il gradiente di pressione tra i due circoli però è diverso, infatti nel circolo polmonare è minore

• Come può passare nei 2 circuiti la stessa quantità di sangue?

• La risposta va ricercata nella seguente equazione: F = ∆∆∆∆P / R

• Il circolo polmonare deve offrire una minore • Il circolo polmonare deve offrire una minore R affinché un gradiente di pressione minore possa determinare lo stesso flusso

Le R al flusso nel sistema circolatorio dipendonodal calibro dei vasi, ma non solo..

Oltre al calibro è importante considerare l’areadella sezione trasversa interessata.

Con il ramificarsi (disposizione in parallelo) deivasi si accresce la sezione trasversa del lettovasi si accresce la sezione trasversa del lettovasale, e ciò tende a ridurre la R; si riduce però ildiametro dei singoli vasi e ciò tende adaumentare la R. L’effettiva R di ciascun trattovasale del circolo dipenderà perciò dal prevaleredel primo o del secondo di questi fattori.

Aorta

Arterie grosso calibro

Arterie medio calibro Arteriole Capillari Venule

Vene medio calibro

Vene grosso calibro

Vene cave

In aumento In diminuzioneNumero vasi

1. Diametro singoli vasi

2. Area sezione trasversa

L’area della sezione trasversa aumenta dall’aorta verso i capillari dove raggiunge il massimo valore e si riduce poi dai capillari fino alle vene cave

Caduta di pressione maggiore

Misurando la caduta pressoria che si verifica nei vari distretti siha un indice della R complessiva che il flusso di sangueincontra nel passare da un distretto all’altro.

Nel sistema circolatorio, la resistenza maggiore al flusso siincontra a livello delle arteriole, che hanno un calibro ridottorispetto alle arterie, e l’area della sezione trasversa aumentatarispetto alle arterie, e l’area della sezione trasversa aumentatalimitatamente.

I capillari pur avendo calibro inferiore a quello delle arteriolenon offrono elevata Resistenza perché in numero molto elevatoe disposti in parallelo (l’area della sezione trasversa è moltogrande).

Caduta P 58 mmHg

Caduta P 20 mmHg

Pre

ssio

ne, m

mH

g100

50

NormaleCostrizione artteriolare

Dilatazione artteriolare

Arterie Arteriole Capillari Vene Atrio Ds

La R totale è dovuta per circa:

•25% all’ aorta e alle grandi arterie

•40% alle arteriole

•20% al letto capillare

•15% al letto venoso

Le Resistenze al flusso nel sistema circolatorio dipendono anche dal tipo di scorrimento:

• Laminare

• Turbolento• Turbolento

Lo scorrimento del sangue: moto laminare e moto Lo scorrimento del sangue: moto laminare e moto turbolentoturbolento

Flusso laminare : le particelle di liquido si muovono secondo lamine di scorrimento (cilindridi scorrimento), parallele una all’altra. Le lamine, di spessore infinitesimo, scorrono convelocità diversa, poiché la lamina a contatto con la parete è stazionaria, quella a contattocon questa si muove lentamente, la terza più velocemente e così via fino alla laminacon questa si muove lentamente, la terza più velocemente e così via fino alla laminacentrale che ha la massima velocità. Il flusso laminare ha quindi un fronte di avanzamentoparabolico.

Flusso turbolento : le particelle di liquido si muovono con moto vorticoso che determina lacomparsa di rumori. Quando il flusso è turbolento, la resistenza allo scorrimentocomparsa di rumori. Quando il flusso è turbolento, la resistenza allo scorrimentoaumenta notevolmente, per garantire lo stesso flusso serve un gradientepressorio maggiore.

Flusso laminare Flusso turbolento

F ∝ ∆ P F ∝ √∆ P

In due condotti in cui scorre lo stesso liquido, in uno con moto laminare e nell’altro con moto turbolento, per lo stesso incremento di ∆P l’aumento di flusso, F, è maggiore nel primo che

Flu

sso

Velocità di scorrimento

Velocità critica

F ∝ ∆ P F ∝ √∆ P

V = F/A

maggiore nel primo che nel secondo caso. Infatti nel moto laminare F ∞ ∆P, mentre nel moto turbolento F ∞ √∆P a causa dei vortici che dissipano una maggior quota di energia negli urti tra le molecole di liquido.

Il passaggio da moto laminare a turbolento dipende dal raggio(r) del vaso, dalla velocità di scorrimento (v) e dalla natura delliquido (viscosità, η e densità, ρ). L’espressione che legaqueste grandezze è rappresentata dal Numero di Reynolds(NR):

NR = r v ρρρρ/ηηηηL’aumento della velocità di scorrimento v, l’aumento del raggioL’aumento della velocità di scorrimento v, l’aumento del raggior o la diminuzioni della viscosità ηηηη, determinano aumenti di NRcon conseguente formazione di turbolenza.

Nel sistema circolatorio:

• Con NR < 1000 si ha moto laminare• Con NR > 2000 si ha moto turbolento

•Il sangue scorre nel sistema circolatorio con moto laminare.In condizioni fisiologiche si ha turbolenza solo a livello dellevalvole cardiache.

•Si ha moto turbolento in un vaso stenotico, a valle dellastenosi.

•Quando aumenta la gittata cardiaca (esercizio fisico),•Quando aumenta la gittata cardiaca (esercizio fisico),perché aumenta la velocità del sangue.

•Nell’anemia, perchè diminuendo l’Ht, diminuisce laviscosità.

Il moto turbolento essendo rumoroso, può essere rilevatomediante auscultazione (toni cardiaci).

Fattori che influenzano le resistenze al Fattori che influenzano le resistenze al flusso nel sistema circolatorio flusso nel sistema circolatorio

•Calibro dei vasi

•Lunghezza dei vasi•Lunghezza dei vasi

• Disposizione in serie e in parallelo (area della sezione trasversa

considerata)

•Tipo di scorrimento (laminare o turbolento)

•Viscosità del sangue

Il flusso di sangue nel sistema circolatorio ècontinuo, nonostante la pompa cardiaca abbiaattività intermittente.

La continuità di flusso è garantita dal fatto che learterie funzionano come un serbatoio di pressione.

Durante la sistole, il volume di sangue spinto dalcuore nelle arterie distende la parete arteriosa.cuore nelle arterie distende la parete arteriosa.L’energia potenziale immagazzinata come energiaelastica, viene restituita e trasformata in energiacinetica durante la diastole cardiaca, assicurando ilmovimento continuo del sangue.

ArterieArterie

• Gli eventi di immagazzinamento di sangue nelle arterie durante lasistole, di successivo svuotamento e propulsione del sangue, siripetono in modo continuo lungo tutte le arterie dando origine all’ondasfigmica.

• L’onda sfigmica può essere percepita come pulsazione a livello di arterie periferiche.

• L’onda sfigmica si trasmette lungo le pareti elastiche delle arterie ad una velocità dieci volte superiore a quella del sangue.

• In ogni luogo percorso dall’onda sfigmica si possono osservare due fenomeni:

Il polso di pressione (4-10 m/sec)

Il polso di flusso (120 cm/sec, max)

La pressione arteriosaLa pressione arteriosaLe arterie si comportano come camere di compressione.

Pressione arteriosa mediaPressione arteriosa media

Pressione arteriosa media = P.D + 1/3 (P.S .+ P.D.)

Compliance delle arterieCompliance delle arterie

Avanzamento dell’età ed ipertensione →↓ compliance (arteriosclerosi)

Misurazione della pressione arteriosaMisurazione della pressione arteriosaMisurazione della pressione arteriosaMisurazione della pressione arteriosa

Pressione sistolica

Pressione nel bracciale

Pressione diastolica

ArterioleArterioleLa distribuzione del sangue aidiversi organi del corpo ècontrollata soprattutto dallearteriole, le cui pareti hannomuscolatura liscia. Il controllo daparte del sistema nervoso eormonale (e da parte di altrifattori), dello stato di contrazionefattori), dello stato di contrazionedi questa muscolatura, porta avariazioni del calibro dei vasi, conconseguente variazione della R;ciò consente di regolare sia ilflusso sia la pressione arteriosa.

Regolazione del tono arteriolareRegolazione del tono arteriolare

1. Iperemia attiva e reattiva (controllo locale mediato da sostanze paracrine)

2. autoregolazione

3. Innervazione simpatica, parasimpatica3. Innervazione simpatica, parasimpatica

4. ormoni (epinefrina, angiotensina II, ADH/vasopressina, NO)

Regolazione del tono arteriolare : iperemia attiva Regolazione del tono arteriolare : iperemia attiva

Metaboliti (→ rilasciamento muscolatura liscia →↑ aumento del flusso sanguigno)

Il polmone costituisce un’importante eccezione

diminuzione: O2aumento:CO2, adenosina, K+, H+ (da CO2 & lattato), NO, altri fattori endoteliali

(bradichinina, istamina, prostaciclina). Vasocostrittori: endotelina-1.

importante nella regolazione del flusso coronarico & nel muscolo scheletrico

Iperemia reattivaIperemia reattiva

blocco del flusso, accumulo di metaboliti, vasodilatazione arteriolare

aumento del flusso sanguigno, ritorno alle condizioni normali

Regolazione del tono arteriolareRegolazione del tono arteriolare : autoregolazioneautoregolazione

Mecanismo 1: accumulo di metaboliti

Meccanismo 2: risposta miogena (autoregolazione)

Particolarmente importante nel cervello e nel rene

FVaso di tipo passivo (polmonare)

Vaso di tipo reattivo (renale)

Relazione pressione-flusso in vasi passivi e reatti vi

P

La relazione ∆∆∆∆P/F è diversa nei vasi di tipo passivo e reattivo.Nei vasi di tipo passivo , (esempio, vasi polmonari) il flusso F aumentaall’aumentare della P con l’andamento tipico dei vasi elastici.Nei vasi di tipo reattivo (esempio, vasi renali) F dopo un iniziale aumento,provocato dall’ aumento di P, tende a rimanere costante. In questo casoinfatti, il vaso reagisce costringendosi. La conseguente riduzione didiametro incrementa la resistenza, mantenendo il flusso costante.

Regolazione del tono arteriolareRegolazione del tono arteriolare : S.N.A: S.N.A

Simpatico:

generalmente vasocostrittore (α recettori); variazioni del tono delle arteriole possono indurre vasocostrizione o vasodilatazione

Parasimpatico:

non rilevante

Coronarie, interviene nel tratto genitale (vasodilatatore attraverso NO), GI (indirettamente)

Regolazione del tono arteriolareRegolazione del tono arteriolare : ormoni: ormoni

Epinefrina (adrenalina):

generalmente vasocostrittore (recettori α)

vasodilatatore nel muscolo scheletrico, cuore e fegato (recettori β2)

Angiotensina II

vasocostrittore

Associato ↑ rilascio di aldosterone

ADH (vasopressina)

Regolazione del tono arteriolareRegolazione del tono arteriolare : ormoni: ormoni

ADH (vasopressina)

vasocostrittore

Osido nitrico NO

agisce come “neurotrasmettitore” ed ha effetto peracrino: vasodilatatore

Capillari: anatomiaCapillari: anatomia

Capillari: permeabilitàCapillari: permeabilità

Permeabili a molte sostanze tranne che alle proteine plasmatiche

Scambio di sostanze attraverso la parete dei capilla riScambio di sostanze attraverso la parete dei capilla ri

Permeabilità dell’endotelio :

liberamente permeabile a molecole < ~ 5000 MWt (gas, ioni, glucosio, amino acidi, ormoni)

relativamente impermeabile alle proteine (transcitosi)relativamente impermeabile alle proteine (transcitosi)

perciò, liquido interstiziale = plasma senza proteine & globuli rossi

Trasporto di soluti :

diffusione semplice, transcitosi, filtrazione

Struttura del Struttura del microcircolomicrocircolo

Sfinteri precapillari: il loro stato di constrizione è regolato da metaboliti

Controllo locale del microcircolo nel muscolo a riposo e durante attività intermittente

Con l’aumentare della sezione trasversa, la velocità del sangue diminuisce. Essa pertanto sarà minima a livello dei capillari. Questo favorisce i processi di scambio. Gli scambi avvengono per diffusione , filtrazione e transcitosi .

DIFFUSIONEDIFFUSIONELe sostanze si spostano da un compartimento all’altro spinte dai rispettivi gradienti.

FILTRAZIONE E RIASSORBIMENTOFILTRAZIONE E RIASSORBIMENTOIl passaggio di liquido e sostanze dal capillare all’interstizio(filtrazione) e dall’interstizio al capillare (riassorbimento)avviene grazie a della forze pressorie.

Forze che spingono il liquido ad uscire dal vaso (filtrazione) :Forze che spingono il liquido ad uscire dal vaso (filtrazione) :

• Pressione idraulica capillare (Pc)• Pressione colloido-osmotica del liquido interstiziale (πi), dipende dallaconcentrazione di proteine nell’interstizio

Forze che spingono il liquido ad entrare nel vaso ( riassorbimento):

• P idraulica del liquido interstiziale (Pi)• Pressione colloido-osmotica del plasma (pressione oncotica, πc),dipende dalla concentrazione plasmatica delle proteine.

L’equazione che mette a confronto queste forze è: Equazione di Starling

Il liquido viene filtrato o riassorbito in base al prevaleredelle une o delle altre.

Pres.netta = (Pc + ππππi) – (Pi + ππππc)Pres.netta = (Pc + ππππi) – (Pi + ππππc)

Somma delle forze a favore

della filtrazione

Somma delle forze a favore del

riassorbimento

Estremità arteriolare del capillare:

Forze a favore della filtrazione :Pc = 30 mmHg, πi = 8 mmHg

Forze a favore del riassorbimento :Pi = -3 mmHg, πc = 28 mmHg

Peff = (30 + 8) - (- 3 + 28) = 13 mmHg filtrazione

Estremità venulare del capillare:

Forze a favore della filtrazione :Pc = 10 mmHg, πi = 8 mmHg

Forze a favore del riassorbimento :Pi = -3 mmHg, πc = 28 mmHg

P = (10 + 8) - (- 3 + 28) = - 7 mmHg riassorbimento

Pc + ππππi > Pi + ππππc

Filtrazione netta

Riassorbimento netto

Pc + ππππi < Pi + ππππc

Pc+ππππi = Pi+ππππc

La filtrazione supera il riassorbimento

Nella porzione arteriolare dei capillari viene filtrato circa lo 0.5% delvolume plasmatico in transito (14 ml/min, 20 l/dì).Il 90% del liquido filtrato (18 l/dì) viene riassorbito nella porzionevenulare del capillare.Il restante 10% (circa 2 l/dì) viene recuperato dai vasi linfatici(prevenendo edema e caduta di pressione arteriosa).

Quando può formarsi edema?

In tutte le condizioni in cui la filtrazione supera il riassorbimento,

determinando accumulo di liquido nell’interstizio, si parla di

edema interstiziale.Si può avere edema se:

Formazione di edema interstiziale

Aumenta la pressione capillare in seguito a:

• Aumento della P arteriosa (edema ortostatico, lipotimia ortostatica)

• Dilatazione delle arteriole a monte dei capillari

• Costrizione delle venule postcapillari

• Aumenti della P venosa centrale (insufficienza cardiaca)

Diminuisce la pressione colloido-osmotica del plasma:

Carenza proteica (malnutrizione), escrezione renale di proteine,

deficit della sintesi proteica (insufficienza epatica)

Aumenta la permeabilità della parete capillare

Infiammazioni, reazioni allergiche, ustioni

E’ ridotto il drenaggio linfatico

VeneVene

Funzione:

elevata compliance

contengono ~60% del sangue

regolano il ritorno venoso al cuore

Struttura:Struttura:

parete sottile, estensibile

valvole (unidirezionalità)

largo diametro, bassa resistenza

Deposito venoso periferico

Resistenze venose

cuore

Dal capillarePvp =

7 mmHgRV

Pvc =

0-2 mmHg

8

10

RV,

l/m

in

Pvc, mmHg

2

4

6

8

2 4 6 8 1000

Curva del RV

Pressione sistemica media(di riempimento)

Regolazione del ritorno venosoRegolazione del ritorno venoso

1. Attività del sistema simpatico

↑ SNS →↑ vein compression→↑ VR

2. Pompa muscolare (lipotimia ortostatica)

↑ muscle activity →↑ vein compression →↑ VR

3. ventilazione

↑ inspiration →↓ atrial pressure →↑ VR↑ inspiration →↓ atrial pressure →↑ VR

4. Volume di sangue

↑ blood volume →↑ VR

5. Ruolo delle valvole nel mantenere l’unidirezonalità vesro il cuore

Il sistema linfaticoIl sistema linfatico

William J. Germann, Cindy L. Stanfield, Fisiologia , ed. EdiSES.

Widmaier [et. al.], Vander’s Human Physiology . McGraw -Hill, (10th ed.),

Le immagini tratte fanno principalmente riferimento ai seguenti volumi:

Widmaier [et. al.], Vander’s Human Physiology . McGraw -Hill, (10th ed.), 2006.

Silverthorn D.U., Fisiologia , Copyright 2005, 2000 Casa Editrice Ambrosiana.

AAVV, Fisiologia dell’uomo, ed. edi-ermes, 2007 (rist.).