5gs1.files. file · Web viewE nella notte buia come fosse vuoto totale, d'improvviso il...

3

Click here to load reader

Transcript of 5gs1.files. file · Web viewE nella notte buia come fosse vuoto totale, d'improvviso il...

Page 1: 5gs1.files. file · Web viewE nella notte buia come fosse vuoto totale, d'improvviso il tuono rimbombò provocando il rumore di un'alta roccia che frana, rimbombò, rimbalzò, rotolò

Pascoli, Giovanni - Il lampo

TestoE cielo e terra si mostrò qual era:la terra ansante, livida, in sussulto;il cielo ingombro, tragico, disfatto:bianca bianca nel tacito tumultouna casa apparì sparì d'un tratto;come un occhio, che, largo, esterrefatto,s'apri si chiuse, nella notte nera.

Analisi

Improvvisamente, nel silenzio che prepara il temporale un lampo squarcia la notte. Al suo bagliore il cielo e la terra appaiono come due creature distrutte da un’angosciante attesa e dal terrore dell’imminente temporale. E la casa che appare bianchissima alla luce del lampo per subito scompare, inghiottita dal buio sembra un occhio umano che si apre e subito si chiude in preda alla paura.Il breve componimento descrive un fenomeno meteorologico con tratti impressionistici, tuttavia la scena descritta non è da leggere in chiave realistica o paesaggisitica, bensi in chiave metaforica: infatti il paesaggio è umanizzato attraverso un’oggettivazione che qualifica l’animo umano e il lampo è simbolo delle improvvise rivelazioni dell’angoscia dell’uomo di fronte al dolore dell’esistenza.

Page 2: 5gs1.files. file · Web viewE nella notte buia come fosse vuoto totale, d'improvviso il tuono rimbombò provocando il rumore di un'alta roccia che frana, rimbombò, rimbalzò, rotolò

Pascoli, Giovanni - Il tuono

Testo

E nella notte nera come il nulla,

a un tratto, col fragor d'arduo dirupoche frana, il tuono rimbombò di schianto:rimbombò, rimbalzò, rotolò, cupo,e tacque, e poi rimaneggiò rifranto,e poi vanì. Soave allora un cantos'udì di madre, e il moto di una culla.

ParafrasiE nella notte buia come fosse vuoto totale, d'improvviso il tuono rimbombò provocando il rumore di un'alta roccia che frana, rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo e poi ci fu silenzio, si fece risentire con il rumore delle onde che sbattono sulla scogliera e poi scomparve. Allora s'udì dolce il canto di una donna e il dondolare di una culla.

Analisi

"Il tuono" è una ballata minima, perché il ritornello è costituito da un unico verso. Il metro è l'endecasillabo e in alcuni casi è presente il fenomeno della sinalefe. Il ritornello è una similitudine che paragona l'oscurità della notte all'angoscia del vuoto. Lo schema delle rime è A BCBCCA: il ritornello è in rima con l'ultimo verso della coda e i due piedi hanno la rima alternata. Nel ritornello vi è l'allitterazione della N, nel primo piede dominano i suoni cupi; nel secondo piede troviamo l'allitterazione della R e della M. La coda si contrappone dominando in essa i suoni dolci; si crea una spezzatura tra volta e il resto della ballata, si delineano due immagini totalmente diverse. Nel verso 4 il verbo "rimbombò" è un esempio di figura onomatopeica. L'anafora ai vv. 5-6 pone due condizioni diverse del tuono: "e tacque", il tuono momentaneamente non si fa sentire, fino a giungere a "e poi vanì" in cui, definitivamente, è scomparso, facendo tornare la tranquillità. Nei vv. 6-7 troviamo l'iperbato in "un canto/s'udì di madre".