566-6574-1 Bevi che ti passa - Edizioni Piemme

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BEVI CHE TI PASSA

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GINA BRIA & DR DANA COHEN

BEVI CHE TI PASSA

Traduzione di Linda Rosaschino

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da Mondadori Libri S.p.A.© 2018 Mondadori Libri S.p.A., Milano

Quench© 2018 by Dana Cohen MD and Gina Bria

This edition published by arrangement with Hachette Books, New York, New York, USA. All rights reserved

ISBN 978-88-566-6574-1

I Edizione giugno 2018

Anno 2018-2019-2020 - Edizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Pubblicato per

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Per le nostre madri, i nostri cari e

Stephanie

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Prefazione

Mni Wiconi.In lakota: “L’acqua è vita”.

Questo libro sull’idratazione è il frutto dell’ispirazione di due autrici appartenenti a due contesti molto diversi, l’antropologa Gina Bria e la dottoressa Dana Cohen. Ciascuna ha contribuito a questo argomento di estrema importanza con le proprie com-petenza ed esperienza.

Gina stava facendo una ricerca sulle tribù indigene delle re-gioni desertiche del pianeta, cercando di capire come potessero sopravvivere in situazioni di scarsità di acqua. Contemporane-amente tentava di prendersi cura dell’anziana madre che si tro-vava in una casa di riposo a più di mille chilometri di distanza. Alla fine, Gina si rese conto che sua madre soffriva di disidra-tazione cronica, un problema comune a molti degli ospiti delle case di riposo. Come molti di noi, la madre era soggetta agli ef-fetti disidratanti del vivere in un ambiente ermeticamente chiuso: luce artificiale, lunghe ore di immobilità, alimenti confezionati, farmaci, poca aria aperta e una quantità eccessiva di luce solare creavano un ambiente simil desertico.

Gina doveva capire come fornire alla madre l’acqua della quale aveva tanto bisogno. La risposta giunse dagli abitanti del deserto che stava studiando. Queste popolazioni erano esperte in fatto di idratazione. Invece di cercarla nell’ambiente arido nel quale vivevano, trovavano in un altro modo l’acqua della quale avevano bisogno. Per idratarsi usavano l’acqua che si trova all’interno delle piante, un’arte che tanti di noi al giorno d’oggi hanno di-menticato. Gina cominciò a concentrarsi sull’acqua che si trova

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negli alimenti freschi, come le mele, per aiutare la madre a ot-tenere l’idratazione che le serviva, e i risultati furono straordi-nari: non ebbe mai più problemi legati alla disidratazione. Gina era stupita del fatto che nessuno parlasse di questo approccio semplice ma estremamente efficace al benessere, e cominciò a diffondere la scoperta degli effetti dell’acqua – e in particolare quella delle piante – sulla salute.

Dall’altra parte del mondo, sull’isola di Manhattan, la dotto-ressa Dana Cohen lavorava nel suo studio medico di Midtown. È un’esponente della medicina integrata e fa parte di una piccola cerchia di medici newyorchesi che cercano di evitare di prescri-vere farmaci per ogni disturbo. Il suo approccio olistico era le-gato alla più recente scienza dell’alimentazione, che proponeva ai suoi pazienti come metodo per promuovere la salute. Era alla ricerca di sistemi sempre nuovi per aiutare i pazienti e le era stato addirittura proposto di scrivere un libro sull’argomento, tutta-via non voleva scrivere l’ennesimo libro generico sulla salute o sull’alimentazione incentrato su un settore del benessere o rivolto a un piccolo gruppo. Era alla ricerca di un approccio più ampio che accelerasse la guarigione di tutti i suoi pazienti. E stava co-minciando a sperimentare con alcuni di loro un nuovo proto-collo, curandoli non solo con l’alimentazione ma anche con l’i-dratazione. I primi risultati erano promettenti e voleva ampliarli.

Diversi conoscenti in comune avevano insistito perché Gina e Dana si incontrassero. Un giorno, in un piccolo ufficio, insieme si resero conto di avere osservato gli stessi indizi. Quasi nes-suno entrava nello studio di Dana senza lamentare spossatezza e mancanza di energia. Possibile che la disidratazione fosse la causa di quei disturbi così diffusi? Possibile che un’idratazione migliore fosse la soluzione a monte, quella capace di impedire il declino? Gina parlò appassionatamente della sua ricerca. Gli abitanti dei deserti erano molto abili nell’utilizzare le piante per mantenersi idratati più a lungo rispetto agli abitanti delle città.

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Non era il volume che sfruttavano, ma l’assorbimento e la riten-zione: ingerivano piante molto ricche d’acqua. Poi riferì la pro-pria esperienza personale relativa agli effetti che l’idratazione aveva avuto su sua madre. Dana capì immediatamente che Gina aveva avuto un’idea importante.

«Pensa ai cactus» disse Gina a Dana, e poi le raccontò come aveva risolto la disidratazione di sua madre: «Le ho fatto bere succo d’arancia mescolato a semi di chia per raddoppiare la ri-tenzione di liquidi».

Anche Dana aveva un’esperienza personale. Cinque anni prima sua madre, malata di Alzheimer, si era spenta a poco a poco in una casa di riposo, senza che potesse aiutarla. Ogni giorno i suoi pazienti si presentavano nel suo studio esausti, spossati, sofferenti, e si era resa conto di quanto potesse aiu-tarli restituire loro un adeguato livello di idratazione. Fino a quel momento, però, non aveva pensato di usare il cibo come strumento per l’idratazione.

La loro conversazione si spostò sul libro Il tuo corpo implora acqua, scritto da Fereydoon Batmanghelidj, pubblicato nel 1992. Il dottor Batman, come veniva chiamato, aveva dimostrato gra-zie alla propria esperienza clinica che la disidratazione può con-durre a molti disturbi cronici. Per Gina e Dana questa era la conferma della loro convinzione secondo la quale l’idratazione dovrebbe essere maggiormente utilizzata dalla comunità scien-tifica come barometro della nostra salute e che una scarsa idra-tazione è un fattore più importante di quel che si creda in molte malattie croniche. Il libro del dottor Batman, sebbene sia ancora un testo fondamentale sulla cura dei problemi di salute con l’i-dratazione, ha più di vent’anni. Nel frattempo sono state fatte scoperte rivoluzionarie sull’acqua.

Mentre sorseggiava il frullato che Gina le aveva offerto, Dana guardò la sua nuova socia e disse: «Scriviamo un nuovo libro sull’idratazione».

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Quell’incontro fece germogliare il seme di un’idea che ha avuto sviluppi sorprendenti. Oggi Gina è a capo della Hydra-tion Foundation, un’organizzazione non profit che promuove il potere curativo e la nuova scienza della quale si parla in que-sto libro. E Dana continua a fare il medico, mettendo in pra-tica queste idee con centinaia di pazienti e ottenendo risultati straordinari.

Questo libro potrebbe essere la risposta alla vostra spossa-tezza. O ai mal di testa… al cervello annebbiato… all’aumento di peso… all’insonnia… al mal di stomaco… ai dolori articolari. Potrebbe rendervi più brillanti a scuola e sul lavoro, e proteggervi dai traumi e dalle commozioni cerebrali nello sport. Spesso pen-siamo erroneamente che questi e altri mali moderni fin troppo comuni siano dovuti al glutine, all’eccesso di zucchero o allo scarso esercizio fisico. E dimentichiamo un dettaglio fondamen-tale che non può più essere trascurato: l’idratazione è la chiave del benessere. In questo libro vi forniamo nuove e semplici stra-tegie basate sulla scienza più avanzata e confermate dalle anti-che tradizioni. E proponiamo un programma iniziale di cinque giorni, facilissimo da seguire, per fornirvi l’idratazione ottimale.

Abbiamo constatato gli straordinari effetti sulla salute deri-vanti dalla comprensione del potere terapeutico di un’idrata-zione ottimale, e siamo felici di condividere con voi queste tec-niche di guarigione. Continuate a leggere e cominciate a sentirvi meglio. Oggi stesso!

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Introduzione

Idratazione: come fare meglio?

L’acqua è materia e matrice della vita, madre e mezzo. Non c’è vita senza acqua.

aLbeRt szent-GyöRGy

Per anni vi è stato detto che dovete bere otto bicchieri d’acqua al giorno per essere adeguatamente idratati. E se state cercando di perdere peso, non state bene o vi state allenando per un im-portante evento sportivo, otto bicchieri d’acqua sono solo la punta dell’iceberg (sciolto). È strano: per quasi tutti gli aspetti della nostra salute ci viene insegnato che la moderazione è fon-damentale, ma per quanto riguarda l’acqua il messaggio è che ne occorre di più, sempre di più. Siamo convinti da sempre che per mantenere la salute occorra bere tantissima acqua.

In parte è vero. Un’idratazione adeguata è la chiave per ot-tenere uno stato di salute ottimale. Tuttavia dobbiamo comin-ciare a considerare l’idratazione per quello che è realmente: il fondamento della nostra salute. Siamo fatti d’acqua. In effetti, secondo le stime più caute, siamo fatti d’acqua per circa il 65%. Se non si è idratati, tutto quello che si fa per restare in buona salute (fare esercizio fisico, mangiare in modo corretto, tenere a bada lo stress, dormire) serve a poco.

Si sa che gli esseri umani possono sopravvivere per circa due mesi senza cibo, ma solo per pochi giorni senza acqua. Eppure la maggior parte di noi è disidratata. Alcuni medici sono addirit-tura convinti che il 75% degli americani siano disidratati. La di-sidratazione lieve è l’epidemia che sta dietro le epidemie, un pro-

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blema onnipresente ma ignorato, reso ancora più urgente dalle condizioni di vita moderne. Quello che mangiamo – compresi i cibi confezionati pieni di sale e privi di acqua – costringe il no-stro corpo a lavorare di più per metabolizzarlo. E la mancanza di ortaggi e di frutta ci rende costantemente disidratati. Inoltre siamo sempre più esposti alla luce fluorescente, al caldo asciutto e all’aria condizionata, per non parlare di tutti i dispositivi elet-tronici che ci disidratano ulteriormente. Come se non bastasse, i farmaci che prendiamo per alleviare il dolore, la rigidità, le al-lergie e qualsiasi disturbo cronico, sono molto disidratanti. C’è un lungo elenco di farmaci che causano disidratazione. Magari ne state usando uno. Pensate all’ultima volta che avete assunto il Benadryl o altri farmaci contro l’allergia, di certo avete avver-tito i loro effetti disidratanti. State prendendo aspirina o para-cetamolo contro il mal di testa? Xanax o Stilnox per dormire? Qualcuno vi ha mai detto di bere di più mentre li assumete?

Aggiungeteci un’altra causa di disidratazione: l’immobilità, che rallenta o impedisce l’afflusso di acqua alle cellule, oltre all’eliminazione delle sostanze di scarto. Stare seduti a lungo – solitamente in ufficio, dove non c’è ricambio d’aria, oppure in auto – ci disidrata, rallentando la circolazione di acqua e di energia nel nostro corpo.

Per tutti questi fattori, la maggior parte di noi vive in uno stato di disidratazione cronica. Gli effetti sono spossatezza, mancanza di concentrazione e cattivo umore, oltre a insonnia e, sorpren-dentemente, eccesso di peso. Stando a uno studio della dotto-ressa Tammy Chang e dei suoi colleghi dell’Università del Mi-chigan, le persone obese hanno maggiori probabilità di avere un’idratazione insufficiente. Un altro studio del Department of Human Nutrition alla Virginia Tech ha dimostrato che bere ac-qua prima di un pasto può favorire la perdita di peso. Brenda Davy, ricercatrice che ha partecipato allo studio, osserva: «Ab-biamo constatato che nell’arco di dodici settimane le persone a

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dieta che hanno bevuto acqua prima dei pasti, tre volte al giorno, hanno perso circa due chili e mezzo più di quelle che non ne hanno aumentato l’assunzione».

Gli effetti della disidratazione lieve cronica sono reali, dura-turi e potenzialmente molto debilitanti. Siamo convinti che que-sta ipoidratazione sia la madre di tutte le epidemie e possa essere collegata a molti disturbi comuni. I sintomi sono stanchezza po-meridiana, declino delle capacità cognitive, mal di testa, debo-lezza, infezioni del tratto urinario e stitichezza. Altri problemi derivanti dalla disidratazione possono essere sorprendenti: in-sonnia, abbassamento delle difese immunitarie, dolori artico-lari, malattie croniche come la fibromialgia, diabete di tipo 2, reflusso e perfino l’Alzheimer. Ne parleremo più diffusamente nel capitolo 1, ma basti dire che la disidratazione può avere ef-fetti gravi e duraturi sulla salute in generale.

Quindi che cosa possiamo fare se non ci idratiamo adegua-tamente? È qui che entra in gioco questo libro. Sappiamo che non esiste la soluzione ottimale per una salute perfetta. Ma se esistesse qualcosa che ci si avvicina? C’è un modo migliore per idratarsi, e i benefici di un’idratazione adeguata possono avere effetti straordinari sulla salute, la vitalità e la qualità della no-stra vita.

Un modo migliore per idratarsi

Vi presentiamo un nuovo modo di beneficiare del potere dell’acqua. Questo libro vi aiuterà a capire come idratarvi ade-guatamente – senza bere un barile d’acqua al giorno – e poi come fare arrivare l’acqua che bevete ai vostri muscoli, alle cellule e alla fascia (il tessuto connettivo del vostro corpo), dove è più ne-cessaria. Quando si tratta di bere acqua a sufficienza la quantità non equivale necessariamente alla qualità. È tutta una questione

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di assorbimento, ed è per questo che il nostro programma non si limiterà a spingervi a bere di più. Perché? Perché contare solo sull’acqua per idratare il corpo non è efficace, e può essere ad-dirittura dannoso. Bere troppa acqua può spazzare via nutrienti ed elettroliti essenziali dalle cellule e dai tessuti, danneggiando la salute e ostacolando la funzionalità del corpo. Nel capitolo 2 vi dimostreremo che dovete aumentare l’assunzione di liquidi non solo bevendo acqua ma anche mangiando frutta, verdura, semi e altri alimenti idratanti. Gli effetti dell’idratazione possono essere notevolissimi, e una volta che li sperimenterete non guar-derete mai più allo stesso modo un semplice bicchiere di H2O.

Quali sono, dunque, i vantaggi di un’idratazione adeguata? Per i nostri figli può significare buon umore e un intelletto più brillante. Per gli atleti che desiderano prestazioni migliori, un’i-dratazione adeguata può rappresentare una svolta. Per coloro che soffrono di disturbi come mal di testa, gonfiore e anche pa-tologie croniche, assumere il tipo giusto di acqua può alleviare i sintomi e dare nuova energia. E per gli anziani che faticano ad alimentarsi e a idratarsi a sufficienza, queste informazioni pos-sono essere salvavita. Possiamo aggiungere alla nostra dieta ali-menti superidratanti senza alcuna fatica. Vi aiuteremo a trovare il modo migliore di idratarvi a fondo e in maniera efficiente in modo da dissetare tutte le vostre cellule.

Abbiamo creato un programma iniziale di cinque giorni che vi offre una varietà deliziosa di bevande, menu e frullati – l’e-lemento centrale del programma – che sfrutta gli alimenti più ricchi d’acqua e pieni di nutrienti per idratarvi a fondo e più a lungo. Questo programma ha una seconda componente che co-stituisce la metà mancante dell’idratazione: come fare arrivare quell’acqua nei vostri tessuti. Nel capitolo 3 spiegheremo come il movimento favorisca l’idratazione. Un elemento fondamentale di questo programma è l’inclusione di micromovimenti: piccoli e semplici movimenti che potete fare alcune volte al giorno e che

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fanno arrivare l’idratazione ai tessuti e agli organi che ne hanno più bisogno. Il capitolo 4 parla dei micromovimenti. Seguendo il nostro semplice programma per cinque giorni sperimenterete maggiore energia e concentrazione e una migliore digestione. Siamo sicuri che deciderete di fare vostre per sempre le nostre strategie in modo da muovervi senza dolore e sperimentare una vitalità che non sapevate di avere.

Siete disidratati?

Rispondete alle domande qui di seguito per stabilire se siete affetti da disidratazione.

• Non riuscite a perdere peso anche quando ci provate?• La vostra sete è aumentata?• Siete stitici?• La quantità delle vostre urine è diminuita?• Siete gonfi?• Avete la mente annebbiata?• Soffrite di spossatezza pomeridiana?• Durante il giorno siete assonnati?• Avete le vertigini?• Dormite male?• Soffrite di rigidità muscolare?• Vi fanno male le articolazioni?• Soffrite di emicrania?• Avete la pelle secca?• Avete spesso le labbra screpolate?• Avete gli occhi asciutti?• Avete la bocca asciutta?• Avete l’alito cattivo?• Avete la gola secca?• Pensate di aver bisogno di bere più acqua?

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Se avete risposto sì a una qualunque di queste domande, il vo-stro corpo vi potrebbe stare segnalando che ha bisogno di idra-tazione. Consideratela la vostra terapia di prima linea. L’acqua del rubinetto non è sufficiente.

Continuate a leggere per scoprire come idratarvi e restare idratati. La vostra salute dipende da questo.

Il nostro ambiente è disidratante

“Ma io bevo tanta acqua” forse state pensando. “Come posso essere disidratato?”

Anche se crediamo di bere acqua a sufficienza ci sentiamo sempre spossati, circondati come siamo da situazioni che ci pri-vano della necessaria idratazione. Se consideriamo un corpo sano come una pianta – con le radici che affondano in un suolo umido e ricco di minerali, esposta alla luce del sole, verde e lus-sureggiante – al giorno d’oggi i nostri corpi, privati di idrata-zione, sono come piante dalle foglie appassite. Vi capita di sen-tirvi così?

Si stima che gli esseri umani perdano dai due ai tre litri d’ac-qua al giorno a causa della respirazione, del sudore, dell’urina e delle feci. Ricordate questo principio: ciò che esce deve en-trare, e viceversa. L’acqua perduta dal corpo deve essere uguale all’acqua assorbita in modo da mantenere l’omeostasi (equili-brio) nel nostro organismo.

Se non rimpiazzate completamente l’acqua perduta, il vostro cervello invia segnali ormonali per dirottare l’acqua dalle zone meno essenziali per la sopravvivenza verso organi più importanti come il cervello, il cuore e il fegato. La sete non sempre si ma-nifesta quando cominciamo a essere disidratati, quindi è molto facile soffrire di una leggera disidratazione senza esserne con-sapevoli. La disidratazione può essere molto subdola.

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Come faccio a sapere se sono disidratato?

Purtroppo non esiste un sistema infallibile per stabilire se siete cronicamente disidratati. Non c’è un esame al quale il vostro me-dico può sottoporvi oppure un test con il quale misurare da soli il vostro livello di idratazione. Ci sono, però, segnali che indicano che potreste avere bisogno di una maggiore quantità di fluidi nel vostro corpo. Sperimentate questo sistema di autovalutazione per stabilire se il vostro livello di idratazione può essere migliorato.

• Osservate la vostra urina. Di norma, il colore dell’urina è un valido indicatore dell’assunzione di acqua. L’urina è com-posta di acqua, urea (rifiuti metabolici), sostanze organiche come carboidrati, enzimi, acidi grassi e ormoni, e alcuni elet-troliti. Il colore normale dovrebbe essere trasparente o giallo chiaro. Spesso è più gialla se assumete vitamine o determinati farmaci. Il colore giallo scuro dell’urina e la scarsa quantità sono segnali di disidratazione.

• Pizzicatevi la pelle. Se “fa la tenda”, cioè non riprende subito la sua forma normale, specialmente sul dorso delle mani, si-gnifica che siete disidratati.

• Premete un’unghia sulla pelle per cinque secondi. Lasciate andare e osservate il tempo che occorre perché il colore torni normale. Se l’idratazione è buona occorrono da uno a tre se-condi. Se ci vogliono più di cinque secondi è probabile che siate disidratati.

• Controllate il vostro peso. Pesarsi prima e dopo l’esercizio fisico può essere ossessivo, ma se vi allenate in un ambiente caldo o se siete impegnati in un’attività particolarmente lunga o faticosa, è prudente tenere d’occhio la quantità d’acqua che perdete. È quello che fanno gli atleti al top. Se vi allenate intensamente per più di un’ora assicuratevi di non perdere troppa acqua e soprattutto di rimpiazzare quella che perdete. (Vedi le nostre raccomandazioni al capitolo 6.)

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Pensate alla vostra giornata tipo in ufficio, durante la quale quasi non vi alzate dalla sedia e magari mangiate seduti alla scri-vania. Quando rimanete immobili per lunghi periodi di tempo il vostro corpo fatica a convogliare l’acqua nelle cellule e a elimi-nare le sostanze di scarto. Stare seduti a lungo ci disidrata ral-lentando il flusso dell’acqua nel nostro corpo.

Quindi dovreste cominciare a bere il doppio di H2O? Calma. Recenti studi rivelano che potete idratarvi meglio e in modo più intelligente adottando un approccio più globale all’idratazione. Facendolo vi sentirete meglio, funzionerete meglio e avrete un aspetto migliore. In questo libro ci occupiamo della disidrata-zione lieve che ci affligge quotidianamente, non della disidra-tazione grave che potrebbe farvi finire in ospedale con un ago per la flebo nel braccio. Quello che intendiamo fare è spiegarvi come rimpiazzare i liquidi che perdete durante la vostra gior-nata: andando in bagno, con il sudore, lo stress e i fattori am-bientali come stanze troppo riscaldate, ingorghi stradali, cibi sec-chi confezionati, farmaci e la vita moderna nel suo complesso.

La minima disidratazione può avere un impatto notevole. Basta una riduzione dell’idratazione del 2% perché si verifichi una perdita cognitiva misurabile. Questo corrisponde a meno di un litro d’acqua, ed è sufficiente perché le capacità senso-riali diminuiscano. Le facoltà di apprendimento si riducono e la capacità di apprezzare le cose sfuma. La vita è meno colo-rata. Questo quando il cervello ha il 2% di disidratazione. Ed è una cosa che accade alla maggior parte delle persone in un mo-mento o nell’altro della giornata. Spesso verso le 15 soffriamo di una lieve disidratazione e alle 21 siamo decisamente disidra-tati. Questo accade ripetutamente nel corso della nostra vita e accelera l’invecchiamento ogni giorno che passa.

La disidratazione può influire negativamente su quasi ogni aspetto della nostra salute. Studi recenti di importanti univer-sità, istituzioni mediche, e perfino dell’esercito, rivelano che

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anche un livello di disidratazione molto lieve può peggiorare dolori grandi e piccoli (dolori articolari, emicranie, dolori po-stoperatori). Inoltre altera la nostra capacità di concentrarci e aumenta l’appetito.

Ma non dev’essere necessariamente così.

L’acqua in bottiglia non è la soluzione

Si potrebbe pensare che con tutto quello che sappiamo sull’im-portanza di bere acqua dovremmo essere in grado di restare bene idratati. La verità è che dovremmo essere più idratati che mai. In fin dei conti per la maggior parte degli abitanti del mondo occidentale l’acqua potabile è facilmente reperibile, dal rubi-netto o in bottiglia. Secondo la Beverage Marketing Corpora-tion, le vendite di acqua in bottiglia sono aumentate del 7,9% nel 2015, che si aggiunge a un aumento del 7% nel 2014. Nel 2016 gli americani hanno comprato 48 miliardi di litri d’acqua in bottiglia. L’acqua in bottiglia è onnipresente. Nei distribu-tori automatici o sugli scaffali dei supermercati potete trovare acqua minerale, acqua purificata con osmosi inversa, acqua con elettroliti aggiunti, acqua mescolata con succo di aloe o acqua di cocco. Ci sono dati scientifici dietro queste addizioni e die-tro le affermazioni secondo le quali “fanno bene”? Queste op-zioni costose sono davvero l’unica scelta – e sono addirittura la scelta migliore – per un’idratazione ottimale?

L’acqua in bottiglia può essere un’alternativa sana e sempre più a portata di mano alle bibite analcoliche, ma la bottiglia di plastica ha un lato oscuro: consumo di energia, smaltimento dei rifiuti e altre preoccupazioni ambientali. Man mano che l’acqua in botti-glia guadagna popolarità, i problemi aumentano. Sapevate che…

• Occorrono tre litri d’acqua per produrre una bottiglia d’ac-qua da un litro.

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• In tutto il mondo il consumo di acqua in bottiglia è più che raddoppiato fra il 1997 e il 2005, e gli abitanti degli Stati Uniti hanno fatto la parte del leone – circa 29,5 miliardi di litri in totale, o 98 litri a testa nel 2005.

• L’acqua in bottiglia costa 10 dollari al gallone (3,78 litri), ma quella del rubinetto meno di un penny a gallone

• Il 14% di tutti i rifiuti sono costituiti dai contenitori delle bevande.

È paradossale il fatto che, pur bevendo tanta acqua, non ri-usciamo a contrastare gli effetti disidratanti della vita moderna. La verità è che tutta quell’acqua non ha eliminato la disidrata-zione – e l’acqua in bottiglia non è una soluzione né a breve né a lungo termine. La scarsità d’acqua, i periodi di siccità e l’in-quinamento delle acque ci ricordano che non possiamo pren-dere l’acqua, l’elemento fondamentale della vita, come una cosa scontata. Ci serve con urgenza un nuovo approccio per rifornircene quotidianamente. Consumando abitualmente ac-qua in bottiglia, la nostra società sostiene un’industria che in-quina l’ambiente e considera l’acqua come una merce invece che come un diritto e come un elemento fondamentale per la salute di tutti gli esseri viventi. L’acqua in bottiglia è non solo un mezzo poco efficace per restare idratati, ma esaurisce le falde acquifere e le altre fonti idriche, produce rifiuti inutili e ha un prezzo esorbitante.

Il nostro progetto per un’idratazione profonda, basato sulla consapevolezza che il quando beviamo è importante quanto il cosa e il quanto, cambia il nostro atteggiamento nei confronti di questa risorsa preziosa, e allo stesso tempo ci rende indipendenti dall’acqua in bottiglia. Il nostro metodo è sostenibile e incorag-gia i lettori a pensare in modo più critico all’impatto globale delle loro abitudini relative al bere, regalando al contempo un futuro più sano al nostro mondo afflitto dalla penuria d’acqua.

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Che effetto fa la disidratazione?

A parte i problemi creati dall’acqua in bottiglia e dalle altre bevande, mancano informazioni corrette su cosa, come e quando bisognerebbe bere. Non sempre la sete ci segnala che siamo a corto di idratazione, spesso quando ci sentiamo spossati o av-vertiamo le avvisaglie di un incipiente mal di testa pensiamo di aver bisogno di mangiare, ma in realtà abbiamo bisogno di bere. I ricercatori ritengono che questi effetti negativi siano il “sistema d’allarme” del cervello: il corpo ha urgente bisogno di idrata-zione. Se avete un vago mal di testa, siete irritabili, privi di con-centrazione o vi sentite comunque non in forma, è probabile che siate già disidratati.

E i problemi vanno oltre la sensazione di avere la mente an-nebbiata e la bocca secca. Le ricerche suggeriscono che la disi-dratazione sia la causa di molte patologie, se non della maggior parte. Come esporremo più dettagliatamente nel capitolo 1, la disidratazione contribuisce direttamente a un gran numero di disturbi, fra i quali…

• Mal di testa, compresa l’emicrania.• Debolezza e spossatezza, sia quotidiane sia legate a patologie

come la fibromialgia.• Pensieri sfocati e mancanza di concentrazione.• Infezioni del tratto urinario.• Stitichezza.• Insonnia.• Calo delle difese immunitarie.• Cardiopatie.• Diabete del tipo 2.• Reflusso acido.• Demenza, compreso il morbo di Alzheimer.

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Idratarsi meglio

Come si idratano le popolazioni del deserto?

I beduini, nomadi del deserto arabico, sanno come idratarsi. Buttano giù i liquidi a grandi sorsate, non li centellinano. Per prima cosa, al mattino, idratano per bene il proprio organismo e poi si mettono in viaggio. Questa è una delle strategie chiave che fa sì che abbiano meno bisogno di liquidi. Dal momento che l’assunzione di acqua da parte dei beduini ammontava a solo un litro circa, gli antropologi non riuscivano a capire come potes-sero sopravvivere nel deserto, ma non tenevano conto dell’as-sunzione di cibo. Il latte di cammello o di capra è la base dell’i-dratazione dei beduini, così come una specie di burro di capra spalmato sul pane e usato nella cottura dei cibi. Latte e burro forniscono elevate quantità di elettroliti. Inoltre i beduini viag-giano coperti da spesse vesti nere per creare una specie di tenda umidificata dalla traspirazione e dall’alito, un microambiente umidificante portatile.

Non sappiamo molto sull’acqua, pur essendo un elemento così comune. Medici e scienziati stanno ancora cercando di capire come funziona davvero la molecola dell’acqua, come contribu-isce allo stato di salute e quanta ne occorre esattamente per re-stare idratati. Non esiste ancora un metodo standardizzato per calcolare l’idratazione adeguata per il nostro organismo. Ma quello che stiamo scoprendo è che l’idratazione è più importante per la nostra salute di quanto immaginassimo, ora più che mai.

Per fortuna emergono ogni giorno nuove emozionanti sco-perte. Una scoperta molto importante è il fatto che l’acqua in-fluisce sulla nostra salute generale bloccando le patologie croni-che. Abbiamo passato al vaglio le ricerche scientifiche e trovato il modo di bere in modo più intelligente. Proteggersi dalle pato-

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logie croniche non richiede di aumentare l’assunzione di acqua ma di aiutare il corpo ad assorbirla meglio. Studi all’avanguar-dia – tuttora in corso – dimostrano che l’acqua racchiusa nelle piante idrata meglio dell’acqua del rubinetto. Come? Le fibre delle piante ci aiutano ad assorbire tutto quel liquido, scoperta che ha rivoluzionato il nostro modo di pensare all’idratazione.

L’acqua dei vegetali idrata meglio

I vegetali – verdure a foglia verde, frutta, ortaggi, radici e semi – sono sempre stati considerati fondamentali per una buona alimentazione. Ma adesso stiamo scoprendo che consumare l’ac-qua contenuta nei vegetali è meglio che bere acqua da sola. È già purificata, alcalina, con un pH ottimale, mineralizzata, piena di nutrienti, strutturata (lo approfondiremo in seguito) ed energiz-zata in modo da venire assorbita facilmente nelle nostre cellule. Pensateci la prossima volta che mangiate una pesca matura. Il succo che vi gocciola sul mento è un tipo d’acqua diverso, più potente. I primi risultati delle ricerche dimostrano che usare l’acqua contenuta nelle piante è probabilmente il sistema più efficace per idratarsi. Madre Natura è stata davvero brillante, e la confezione è bellissima!

Dal momento che queste ricerche sono così recenti, non ci sono studi clinici che confermino quanto efficacemente idrati l’acqua contenuta nei vegetali. Ma il nostro programma si basa su queste interessantissime ricerche. Nel corso degli ultimi anni abbiamo lavorato con più di quattrocento pazienti per miglio-rare la loro idratazione e abbiamo ottenuto risultati sorpren-denti relativi al miglioramento del loro stato di salute e della qualità della loro vita. Quello che avete in mano sono i risultati della nostra ricerca e dei casi di studio che rendono il nostro programma così efficace.

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Il programma Quench

Essendo un medico e un’antropologa abbiamo combinato le nostre ricerche e anni di esperienza pratica con queste nuove scoperte. Quench vi aiuterà a introdurre più acqua nel vostro or-ganismo mescolando all’acqua frutta, verdura e altri ingredienti, il tutto studiato per ottenere la massima idratazione.

La dieta, prevalentemente a base di vegetali, comprendente frullati, zuppe e altri alimenti idratanti, è integrata da una serie di micromovimenti. Questi micromovimenti sono studiati per fare arrivare l’idratazione alle cellule. I movimenti possono es-sere inseriti facilmente nella vostra giornata, indipendentemente da dove vi trovate e dalla vostra forma fisica.

Mentre la comunità scientifica sta ancora cercando di capire esattamente come i vegetali migliorino l’idratazione delle cel-lule, noi abbiamo riscontrato i risultati in coloro che hanno già seguito il programma Quench. Insieme ad altri abbiamo con-statato che utilizzando l’acqua delle piante ci nutriamo meglio e assorbiamo più liquidi.

I vostri livelli di energia aumenteranno perché finalmente avrete assorbito acqua a sufficienza. E soprattutto l’acqua mi-gliorerà le funzioni del vostro organismo e lo rafforzerà evi-tando l’aumento di peso, rallentando il processo di invecchia-mento e proteggendovi dalle malattie. Non fidatevi solo di quello che diciamo noi, in questo libro troverete i racconti di pazienti che hanno ottenuto benefici dal nostro programma e che spiegano come la loro vita è cambiata in meglio. Inoltre il-lustreremo alcune affascinanti scoperte dell’antropologia cul-turale che confermano che molte popolazioni indigene del pre-sente e del passato hanno trovato il modo di idratarsi al meglio grazie alle piante. Il nostro obiettivo è quello di mettere insieme queste antiche pratiche e adeguarle alla scienza moderna e ai risultati clinici.

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Sentirete subito gli effetti del nostro programma di cinque giorni, e nel corso delle settimane e dei mesi seguenti vedrete risultati concreti. Abbiamo preso le mosse dalle tecniche tradi-zionali usate dalle culture di tutto il mondo – che a modo loro hanno condotto parecchie sperimentazioni nel corso dei se-coli – e lo abbiamo verificato con altri scienziati e professioni-sti della salute.

Noi stesse usiamo questi metodi, e abbiamo aiutato centinaia di altre persone a sentirsi meglio seguendo un programma che aiuta ad assorbire facilmente i liquidi. Le nostre raccomanda-zioni per idratarsi meglio non solo vi faranno passare la sete ma forniranno al vostro corpo tutti i nutrienti essenziali. In questo modo potrete seguire una routine che porterà la vostra idrata-zione a livelli che non avete mai sperimentato prima.

Per cominciare vi presentiamo le regole del nostro programma basate su tre principi per una migliore idratazione. Esporremo tutti i dettagli nei capitoli che seguono.

1. Bevete in modo da massimizzare l’assorbimento. Massimiz-zate l’assorbimento dell’acqua che bevete e rendetela dispo-nibile a livello cellulare. Come?

• Quando vi svegliate bevete un bicchiere d’acqua con un pizzico di sale marino e il succo di un limone per idratarvi al meglio.

• Bevete almeno un frullato di verdura al giorno.• Bevete un bicchiere d’acqua prima di ogni pasto.• Muovetevi.2. Ricavate dal cibo una parte maggiore della vostra idrata-

zione. Mangiare cibi ad alto contenuto di acqua può aumen-tare l’idratazione profonda. I nostri frullati ricchi di vegetali, per esempio, vi idrateranno molto meglio rispetto alla stessa quantità di acqua in bottiglia. Vi mostreremo come incor-porare una maggiore quantità di alimenti idratanti nella vo-stra dieta.

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3. Usate il movimento per distribuire l’idratazione. Vi insegne-remo micromovimenti facili ma fondamentali per portare l’i-dratazione più a fondo nei vostri tessuti in modo da mante-nervi flessibili e liberi dal dolore.

Caso di studio della dottoressa Dana

eLizabeth

Elizabeth è un’assistente di volo cinquantaseienne. Gode di buona salute, ma volare ha logorato il suo corpo. Come sap-piamo, volare è estremamente disidratante. Ne conseguono pelle secca, spossatezza, cervello annebbiato, dolori muscolari. Elizabeth aveva tutti questi disturbi. Data la sua età era preoc-cupata per la menopausa, anche se non aveva sintomi impor-tanti come vampate o secchezza vaginale. Molte donne escla-merebbero «Beata lei!». Elizabeth si era informata sulla terapia ormonale sostitutiva (tos), e pensava che avrebbe potuto alle-viare i suoi vaghi sintomi di malessere. Quando venne da me con il proposito di farsi prescrivere degli ormoni, però, le sug-gerii di andare più a fondo prima di cominciare una terapia ormonale. Anche se prescrivo senza problemi gli ormoni bio-identici, la mia filosofia è “meno è più”, e non era chiaro se Elizabeth avesse bisogno di una tale terapia, così decisi di farle fare prima alcune analisi.Mentre aspettavamo che arrivassero i risultati delle analisi pro-posi a Elizabeth di seguire il programma Quench. Tre settimane dopo, quando Elizabeth tornò per un controllo, non riusciva a credere ai risultati. La spossatezza era sparita. Idem per l’an-nebbiamento mentale e i dolori. Inoltre notai che la sua pelle era radiosa. «Non riesco a crederci: ho ritrovato la mia energia, e ho notato che dopo un volo lungo non sono più così stanca. E ho più pazienza con i passeggeri difficili.»

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Parlammo della tos. I risultati delle analisi del sangue di Eli-zabeth erano normali e il programma Quench sembrava farle bene, quindi per il momento non sembrava avere bisogno di una terapia ormonale sostitutiva. Continuò a seguire il pro-gramma, e lo fece conoscere alle colleghe. Al controllo succes-sivo, diversi mesi dopo, Elizabeth mi disse che anche tutte le al-tre persone che lo avevano provato avevano notato un aumento dell’energia e della chiarezza mentale, un miglioramento della pelle e meno dolori. Tutte queste persone hanno continuato a seguire il programma e addirittura scherzano sulle scorte di semi di chia che portano a bordo per mescolarli alle proprie be-vande durante il volo.

Perché mi viene tanta sete quando volo?

Gli aeroplani sono senz’altro uno degli ambienti più disidra-tanti del mondo moderno. Tutti lo sanno. Tutti se ne rendono conto. La disidratazione, non il jet lag, è la ragione principale per la quale volare è così stancante. Inoltre, l’aria riciclata a bordo degli aeroplani contiene meno umidità di quella alla quale siamo abituati, e ci disidrata ulteriormente. Nelle cabine degli aeroplani c’è spesso meno del 20% di umidità, mentre per vi-vere bene abbiamo bisogno del 50% di umidità. E i voli lunghi sono ancora peggiori. In un volo intercontinentale può esserci solo l’1% di umidità. Questo ci fa venire sete, e i nostri occhi, le nostre labbra e il nostro naso possono asciugarsi. Ecco alcuni suggerimenti da tenere a mente la prossima volta che volate.

• Come regola generale, bevete un bicchiere d’acqua per ogni ora di volo. Metteteci un po’ di sale marino. Non eliminate i minerali dal vostro corpo senza sostituirli con altri elettro-liti. Portate con voi un sacchettino di sale marino e mettetene un pizzico nella vostra bottiglia d’acqua. Noi preferiamo una

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bottiglia d’acqua con un po’ di sale marino e una mela piut-tosto che due bottiglie d’acqua. La fibra della mela vi aiuterà a restare idratati più a lungo.

• Portate con voi un sacchettino di semi di chia, zucca, canapa e girasole. Un’ottima strategia è macinarli e metterne almeno un cucchiaio nelle vostre bevande. Oppure potete sgranoc-chiarli mentre bevete. Vi aiuteranno ad assorbire l’acqua che bevete e a darle una maggiore energia.

• La vostra postura a bordo è importante per far sì che i fluidi circolino nel vostro corpo durante il volo. Ecco un suggeri-mento per stare seduti bene a bordo di un aeroplano. Sedete dritti per un momento, poi infilate un giubbotto, un maglione, un cuscino o anche un libro fra la vostra schiena e lo schienale. Posizionatelo in modo che sia allineato con il vostro ombe-lico. In questo modo allineate la vostra colonna e permettete al liquido sinoviale di circolare in modo ottimale. Adesso sa-rete in grado di lavorare con estrema concentrazione.

• Alzatevi e andate in bagno, anche se non vi scappa la pipì. Se vi muoverete e stirerete le gambe almeno ogni ora non atter-rerete stanchi. Se il vostro vicino di sedile sembra irritato per il fatto di doversi spostare, avrete almeno la soddisfazione di sapere che gli state evitando una spossatezza ancora peggiore o magari perfino una trombosi venosa profonda, dal momento che i coaguli di sangue sono un rischio reale dopo lunghi pe-riodi di immobilità. Vedi il capitolo 1 per maggiori dettagli.

• Fate micromovimenti durante il volo. Avvicinate il mento al petto, inclinate la testa portando ciascun orecchio verso la spalla, massaggiate lo schienale con le scapole (vedi i micro-movimenti al capitolo 8).

• Fatevi un massaggio al viso. Potete massaggiarvi delicata-mente le tempie e dietro le orecchie. Sembrerà che abbiate il mal di testa, in realtà starete smuovendo i liquidi in punti chiave per ridurre la stanchezza.

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• Idratate il vostro viso e le vostre mani. Qualsiasi crema con-tenga aloe vera è un antidoto all’aria secca e riciclata all’in-terno di un aeroplano. Serve come barriera contro la disi-dratazione. Non solo è idratante, ma ha anche proprietà antibatteriche e antivirali. Potete proteggervi ulteriormente applicando una lozione attorno alle narici in modo da man-tenerle idratate, cosa che permette loro di combattere i fat-tori contaminanti.

Resterete stupiti dagli effetti che un’idratazione ottimale avrà sul vostro corpo.

• Sarete più concentrati e non avrete più il cervello annebbiato.• Avrete più energia e vi libererete della spossatezza, spesso

causata dalla disidratazione.• Digerirete ed evacuerete meglio ed eliminerete più facilmente

le tossine, dal momento che le cellule di ogni sistema del vo-stro corpo funzioneranno meglio.

• Dormirete meglio e più profondamente. Davvero. Lasciate che l’acqua faccia quello che nessun rimedio erboristico o medicina può fare.

• La vostra flessibilità aumenterà man mano che le vostre ar-ticolazioni e la vostra fascia saranno meglio idratate. Che ci crediate o no, le nostre ossa sono fatte per il 31% di acqua.

• Finalmente riuscirete a perdere peso. L’acqua è uno degli stru-menti più efficaci per il controllo del peso, quindi potrete dire addio ai continui sbalzi dell’ago della bilancia.

• Eliminerete i gonfiori. Niente più caviglie ingrossate! I ve-stiti vi staranno meglio.

• La vostra pelle sarà più luminosa e sembrerà più giovane. L’acqua rende la pelle più turgida.

• Gli stati infiammatori diminuiranno perché le scorie verranno eliminate più facilmente.

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Le piante e la Terra

La scoperta che le piante hanno un ruolo fondamentale per l’idratazione non potrebbe essere stata fatta in un momento più critico. L’accesso all’acqua potabile in quantità sufficienti è una questione urgente e le preoccupazioni circa la scarsità e la pu-rezza dell’acqua stanno aumentando. I periodi di grave siccità stanno diventando sempre più frequenti, facendo aumentare le pressioni sulle scorte idriche mondiali. Quench combina le stra-tegie tradizionali utilizzate dalle antiche culture con la nuova scienza dell’acqua per idratare in modo efficiente. In parole po-vere, seguendo il nostro programma potete ingerire meno ac-qua ed essere meglio idratati, nutriti e più flessibili. Questo ap-proccio al consumo d’acqua aiuta il nostro corpo e il pianeta. Quench offre un nuovo metodo che è parte fondamentale di una soluzione naturale e permanente disponibile a tutti.

Continuate a leggere e sperimentate voi stessi che cosa signi-fichi dissetare il vostro corpo.

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