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B OLLETTINO ANNO XXXV - Dicembre 2004 N° 12 notiziario IN QUESTO NUMERO ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna www.odmbologna.it NUOVE NORME PER LA PUBBLICITÀ SANITARIA LA PRESCRIZIONE MEDICA RIFLESSIONI E PARERI

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BOLLETTINOANNO XXXV - Dicembre 2004 N° 12 notiziario

I N Q U E S T O N U M E R O

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI D I BOLOGNA

Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna

www.odmbologna.it

• NUOVE NORME PER LA PUBBLICITÀ SANITARIA

• LA PRESCRIZIONE MEDICA – RIFLESSIONI E PARERI

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1Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

ORGANO UFFICIALEDELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DI BOLOGNA

BOLLETTINONOTIZIARIO

12/04

ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHI

E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA

DIRETTORE RESPONSABILE

Dott. Paolo Cernuschi

DIRETTORE DI REDAZIONE

Dott. Fabrizio Scardavi

COMITATO DI REDAZIONE

Dott. A. Stefano CrookeDptt. Carlo D’AchilleDott.ssa Mohamed-Alamin MuniraProf. Gianfranco MorroneDott. Sergio ScotoDott. Mauro VozaDott. Marcello Zanna

DIREZIONE E REDAZIONE

Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 4Telefono 051.399745Contiene I.P.

I Colleghi sono invitati a collaborarealla realizzazione del Bollettino.Gli Articoli sono pubblicati a giudiziodel Comitato di RedazionePubblicazione MensileSpedizione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/b - legge 662/96Filiale di Bo

Autorizzazione Tribunale di Bolognan. 3194 del 21 marzo 1966

Editore: Ordine Medici Chirurghi edOdontoiatri Provincia di Bologna

Fotocomposizione e stampa:Renografica - Bologna

In copertina:Le Pioppe di Salvaro di A. Albertazzi

Il Bollettino di Novembre 2004 è statoconsegnato in posta il giorno 15/11

I N D I C EEDITORIALELenire il Dolore 3

ATTIVITÀ DELL’ORDINECommissione Odontoiatri 23 luglio 2004 4Commissione Odontoiatri 1 ottobre 2004 5

DALLA FEDERAZIONESirchia partecipa ai lavori del Comitato Centrale della FNOMCeOche, con Del Barone, si dichiara disponibile a rendere piùefficace il programma di educazione medica continua 6Comunicazione N. 97 7Legge 5 febbraio 1992, n. 175 8Comunicazione N. 109 12Il governo ai medici: dovete fare meno errori 13

I COLLEGHI SCRIVONONon si motivano i medici di famiglia inviando la Finanza 15Irreversibilità del rapporto ora a doppio senso 16Ospedalieri: orario massimo settimanale 18Imputabilità degli ospedalieri 18C’è chi prescrive troppo e chi troppo poco:ma dove si fermano le verifiche delle Asl? 19O.N.A.O.S.I. 21

NOTIZIEMedici disponibili per attività professionali 26Apre a Bologna la Scuola di Psicoterapia Junghiana “AION” 28Agenzia Italiana del farmaco AIFA 29Linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delletecniche di procreazione medicalmente assistita 30

GIURISPRUDENZASentenza 5 agosto 2004, n. 15011Depositato in cancelleria il 5 agosto 2004 53

CONVEGNI CONGRESSILa Riabilitazione Accelerata dello Sportivo Infortunato 55La professione dell’Ortodontista negli anni 2000 56Corso Quadriennale di Agopuntura 57Corso Itinerante della Sezione di RagiologiaOdontostomatologica e Capo-Collo della SIRM 58SNAMI 59ONAOSI, un’opera fondata sulla solidarietà fra medici, odontoiatrifarmacisti e veterinari a vantaggio dei “figli più sfortunati” 60Nordio: L’eccesso di denunce è un rischio per il malato 61

PICCOLI ANNUNCI 63

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2 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

ORDINE PROVINCIALEDEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI BOLOGNA

PresidenteDott.ssa NICOLETTA LONGO

Vice Presidentedott. FRANCESCO BIAVATI

SegretarioDott. SERGIO SCOTO

TesoriereDott. MICHELE UGLIOLA

ConsiglieriDott. PAOLO CERNUSCHIDott. FABRIZIO DEMARIADott. MARIO LIPPARINIDott.ssa PAOLINA MISCIONEDott.ssa MUNIRA MOHAMED-ALAMINDott. ALVISE PASCOLIDott. FABRIZIO SCARDAVIDott. GIOVANNI ATTILIO TURCIDott. MASSIMO VALENTINODott. FERNANDO VITULLODott. MAURO VOZA

Consiglieri OdontoiatriDott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

Collegio Revisori dei ContiDott. ANTONIO CURTI (Presidente)Dott. NICOLA ANGELINO (effettivo)Dott.ssa PATRIZIA BARILE (effettivo)Dott. ANDREA BONFIGLIOLI (supplente)

Commissione OdontoiatriPresidente: Dott. ALESSANDRO NOBILISegretario: Dott. CARLO D’ACHILLEComponenti: Dott.ssa LIA RIMONDINI

Dott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

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3Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

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Lenire il DoloreAlcuni giorni fa il Ministero della Salute ha espresso l’intenzione di modificarela prescrizione dei farmaci antidolorifici, permettendone in futuro l’acquistonella cosiddetta “fascia A”.

È un atto deontologicamente significativo.

L’erogazione dei farmaci è, da alcuni anni, modulata e disciplinata da alcunenorme (le cosiddette note C.U.F.) che determinano un differente regime di rim-borso.

L’ottimizzazione della spesa sanitaria, in considerazione della richiesta di salu-te, è un obiettivo ideale ma di difficile realizzazione per i sistemi moderni.

Il governo clinico ed economico non sono sempre regolarmente coincidenti e,nei casi di dubbia interpretazione, non è stato applicato un unico criterio digiudizio per l’operato.

In questa occasione, si è espressa la volontà di anteporre il bisogno primario dilenire il dolore, indipendentemente dall’eziologia o dalla intensità.

Soddisfare questa richiesta, prima necessità del paziente nel senso clinico edetimologico, ottempera un dovere che ci è comune, a prescindere dalla man-sione o dalla responsabilità che abbiamo.

Quello di curare come medici.

Il Direttore

Con decreto legislativo 9 novembre 2004 n. 266, pubblicato inGazzetta Ufficiale n. 264 del 10.11.2004, il termine per gli adempi-menti in materia di privacy (con particolare riferimento alle nuovemisure di sicurezza da adottare entro il 31 dicembre 2004) è statodifferito al 30 giugno 2005.

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4 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

CommissioneOdontoiatri23 luglio 2004

➔ Presenti: Dott. Federico Boni, Dott.Carlo D’Achille, Dott. Alessandro Nobili,Dott. Mauro Venturi.

Ordine del giorno

1. Approvazione verbale seduta prece-dente del 16-06-2004.Il Segretario fornisce copia del verbalerelativo alla seduta del 16-06-2004. Ipresenti, dopo averlo analizzato atten-tamente, l’approvano all’unanimità.

2. Comunicazioni del Presidente.Il Presidente comunica che il ConsiglioDirettivo dell’Ordine dei Medici Chirur-ghi e degli Odontoiatri di Bologna haapprovato, in data 08-07-2004, la lette-ra da inviare ai Colleghi Medici conspeciale annotazione. La CAO dà man-dato di spedire tale lettera, il primo disettembre, tramite RA.Il Dott. Nobili riferisce di avere ricevuto,dal Presidente dell’ANDI di Bologna,una lettera nella quale viene richiesto dipoter esporre, nelle farmacie della città,una locandina nella quale si informadella presenza di un servizio di guardiaodontoiatrica estiva.Il Presidente porta a conoscenza dellaCAO una segnalazione riguardante una

pubblicità sanitaria non autorizzata delDr. ... La Commissione incarica il Dr.Nobili di Convocare il professionista perchiarimenti al riguardo.Il Dr. Nobili, visto il costante aumentodel contenzioso civile e penale anchein ambito odontoiatrico, evidenzial’opportunità che un componentedella CAO faccia parte della Com-missione Medicina Legale. Al riguar-do, la CAO decide di inviare una let-tera al coordinatore di quest’ultimacommissione.

3. Resoconto riunione del Coordina-mento Odontoiatrico Emilia Romagnadel 19-07-2004.Il Dr. Nobili fa un resoconto sulla sedutadella FRER del 19-07-2004.

4. Eventuale apertura procedimenti di-sciplinari.Non sono pervenute segnalazioni inmerito.

5. Opinamento notule.Sono analizzate 2 notule, che vengonoconsiderate congrue.

6. Varie ed eventuali.La CAO, relativamente alla sospensio-ne irrogata nei confronti del Dr. ..., econtro la quale quest’ultimo avrebbepresentato istanza di sospensione dellasanzione disciplinare al C.C.E.P.S., damandato all’Avv. xy di presentare unamemoria a tale riguardo.Non essendo emersi ulteriori argomentidi discussione la seduta è tolta alle ore12,30.

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CommissioneOdontoiatri1 ottobre 2004

➔ Presenti: Dott. Federico Boni, Dott.Carlo D’Achille, Dott. Alessandro Nobili,Dott. Mauro Venturi, Dott.ssa Lia Rimon-dini.

Ordine del giorno

1. Approvazione verbale seduta prece-dente del 23-07-2004.Il Segretario fornisce copia del verba-le relativo alla seduta del 23-07-2004.I presenti, dopo averlo analizzato at-tentamente, l’approvano all’unani-mità.

2. Comunicazioni del Presidente.Il Dr. Nobili riferisce la possibilità diusufruire di fondi europei finalizzati alla

realizzazione di corsi per Assistenti allaPoltrona Odontoiatrica. La CAO mani-festa parere preliminare positivo allaproposta.

3. Eventuale apertura procedimenti di-sciplinari.Non sono pervenute segnalazioni inmerito.

4. Opinamento notule.Sono analizzate otto notule, di cui cin-que vengono considerate congrue. Itre professionisti che hanno presenta-to le parcelle non idonee per essereopinate saranno convocati per chiari-menti.

5. Varie ed eventuali.La CAO dà mandato all’Avv. xy di valu-tare, dal punto di vista giuridico, se sialecito richiedere l’autorizzazione regio-nale al professionista e non alla strut-tura.Non essendo emersi ulteriori argomentidi discussione la seduta è tolta alle ore12,30.

Per gentile concessione Aboca Museum

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6 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

COMUNICATO STAMPA

Sirchia partecipaai lavori delComitatoCentrale dellaFNOMCeO che,con Del Barone,si dichiaradisponibile arendere piùefficace ilprogramma dieducazionemedica continua

➔ Aderendo all’invito del Presidentedella Federazione degli Ordini dei Medi-ci Chirurghi e degli Odontoiatri, Giu-seppe Del Barone, il Ministro della Sa-lute Girolamo Sirchia ha preso parteoggi ai lavori del Comitato Centrale del-la FNOMCeO.L’occasione ha permesso di affrontarealcuni dei più scottanti problemi attual-mente esistenti in ambito sanitario, pri-mo fra tutti il programma di Educazio-ne Medica Continua. Il Presidente DelBarone ha aperto l’incontro chiedendoal Ministro di chiarire, una volta pertutte, sul piano legislativo il ruolo del-l’Ordine nel Programma di ECM, e lapossibilità di integrare, restituendo di-gnità agli Ordini professionali, il recen-

te decreto sulle Società Scientifiche.Durante il positivo scambio di opinioniche ha visto gli interventi di Conte (Pre-sidente Ordine Udine), Renzo (Presi-dente Commissione Odontoiatri), Bian-co (Presidente Ordine Torino), Amato(Vice Presidente FNOMCeO), Panti(Presidente Ordine Firenze) e Righetti(Presidente Ordine Latina), il Ministro,nel prendere atto dei numerosi proble-mi di carattere organizzativo e burocra-tico che a distanza di tre anni dall’avvioancora gravano sul Programma ECM econdividendo alcune perplessità evi-denziate dal Comitato Centrale, si è di-chiarato disponibile ad aprire un “tavolodi confronto” con le rappresentanzeistituzionali della professione medica alfine di mettere a punto correttivi condi-visi, capaci di rendere il percorso cultu-rale ECM efficace secondo le aspettati-ve di tutte le componenti chiamate incausa.Il Ministro, confermando il ruolo insosti-tuibile che l’Ordine dovrà ricoprire, an-che in futuro, di garante della qualitàprofessionale dei propri iscritti, ha con-segnato al Presidente Del Barone unabozza di intervento normativo nel qualegli Ordini risultino responsabili dell’atti-vità di registrazione e certificazione deicrediti, promotori e realizzatori di eventiformativi su aspetti etici e deontologici,nonché responsabili della verifica circal’attinenza degli eventi formativi ai crite-ri di eticità con particolare riguardo alconflitto di interessi.Il Presidente Del Barone ha ringraziato ilMinistro, anche a nome dei colleghi delComitato Centrale e, nel ribadire la pie-na adesione della categoria ai principiispiratori del Programma ECM, si è im-pegnato ad esaminare la propostaavanzata dal responsabile del Dicasterodella Salute e di proporre eventuali inte-grazioni al testo, sulla base dell’espe-rienza maturata dalle rappresentanzeprofessionali in tema di formazionecontinua.

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7Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

ComunicazioneN. 97

➔ La legge 3 maggio 2004 n. 112 hamodificato l’art. 1, comma 1, della leg-ge 5 febbraio 1992 n. 175 e successivemodificazioni e integrazioni preveden-do che la pubblicità concernente l’e-sercizio delle professioni sanitarie edelle professioni sanitarie ausiliarie siaconsentita anche attraverso le emitten-ti radiotelevisive locali.Analogamente, il successivo art. 4, com-ma 1, è stato modificato nel senso che lecase di cura private, gabinetti e ambula-tori mono o polispecialistici possanopubblicizzare le specifiche attività medi-co-chirurgiche e prescrizioni diagnosti-che e terapeutiche effettivamente svolteanche attraverso le emittenti radiotelevi-sive locali.La legge in parola ha ampliato i mezzistrumentali di diffusione del messaggioprevisti al 2° comma dell’art. 1 e dell’art.4, 1° comma, della legge 175/92, ag-giungendo alle targhe e alle inserzioniun’ulteriore mezzo di diffusione, vale adire le emittenti radiotelevisive.Nulla è mutato rispetto al regime autoriz-zatorio e al testo del messaggio che può

essere diffuso mediante targhe, insegneo inserzioni.È rimasta parimenti immutata la proce-dura che il medico o il direttore dellastruttura di cui all’art. 4 della legge 175citata deve seguire per diffondere il pro-prio messaggio pubblicitario.La modifica introdotta dalla legge 112/04con la previsione della diffusione o co-municazione del messaggio, anche at-traverso le emittenti radiotelevisive loca-li, non ha fatto venir meno l’obbligo e lemodalità di rilascio del nulla osta da par-te dell’Ordine professionale, né tantome-no la disciplina delle caratteristiche este-tiche di cui al decreto ministeriale 16settembre 1994 n. 657.Il messaggio, pertanto, che potrà esserediffuso attraverso le emittenti radiotelevi-sive locali dovrà essere statico e riporta-to “il testo autorizzato con esclusione diqualsiasi grafico, disegno o figura a ec-cezione del simbolo rappresentativo del-la professione ... omissis”.Si invitano gli Ordini provinciali a vigilare,per quanto possibile, in conformità alledisposizioni vigenti del Codice di Deon-tologia Medica, sul corretto uso del mes-saggio pubblicitario al fine di evitarequalsivoglia snaturamento dell’attivitàprofessionale a salvaguardia del decoroe della dignità della categoria.

Giuseppe Del Barone

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Direttore Sanitario: Dott. Franco Neri Medico Chirurgo - Specialista in Psicologia

CENTRALINO: TEL. 051 580 395AMBULATORI: TEL. 051 644 7852

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Legge5 febbraio 1992,n. 175

Norme in materia di pubblicitàsanitaria e di repressione del-l’esercizio abusivo delle pro-fessioni sanitarie

(Pubblicata nella Gazz. Uff. 29 febbraio1992, n. 50)

ARTICOLO 1

1. La pubblicità concernente l’eserciziodelle professioni sanitarie e delle profes-sioni sanitarie ausiliarie previste e regola-mentate dalle leggei vigenti è consentitasoltanto mediante targhe apposte sull’e-dificio in cui si svolge l’attività professio-nale, nonché mediante inserzioni suglielenchi telefonici, sugli elenchi generalidi categorie e attraverso periodici desti-nati esclusivamente agli esercenti le pro-fessioni sanitarie, attraverso giornaliquotidiani e periodici di informazione e leemittenti radiotelevisive locali(2).

2. Le targhe e le inserzioni di cui al com-ma 1 possono contenere solo le seguen-ti indicazioni:a) nome, cognome, indirizzo, numero ditelefono ed eventuale recapito del pro-fessionsita e orario delle visite o di aper-tura al pubblico;b) titoli di studio, titoli accademici, titolidi specializzazione e di carriera, senzaabbreviazione che possano indurre inequivoco;c) onorificenze concesse o riconosciutedallo Stato.

3. L’uso della qualifica di specialista è con-

sentito soltanto a coloro che abbiano con-seguito il relativo diploma ai sensi della nor-mativa vigente. È vietato l’uso di titoli, com-presi quelli di specializzazione conseguitiall’estero, se non riconosciuti dallo Stato.

4. Il medico non specialista può faremenzione della particolare disciplinaspecialistica che esercita, con espressio-ni che ripetano la denominazione ufficialedella specialità e che non inducano in er-rore o equivoco sul possesso del titolo dispecializzazione, quando abbia svoltoattività professionale nella disciplina me-desima per un periodo almeno pari alladurata legale del relativo corso universi-tario di specializzazione presso strutturesanitarie o istituzioni private a cui si ap-plicano le norme, in tema di autorizzazio-ne e vigilanza, di cui all’articolo 43 dellalegge 23 dicembre 1978, n. 833(3). L’atti-vità svolta e la sua durata devono esserecomprovate mediante attestato rilasciatodal responsabile sanitario della strutturao istituzione. Copia di tale attestato vadepositata presso l’ordine provinciale deimedici-chirurghi e odontoiatri. Tale atte-stato non può costituire titolo alcuno ai fi-ni concorsuali e di graduatoria.

5. Le disposizioni del presente articolo siapplicano anche alle associazioni fra sa-nitari e alle iscrizioni sui fogli di ricettariodei medici-chirurghi, dei laureati in odon-toiatria e protesi dentaria e dei veterinarie sulle carte professionali usate dagliesercenti le altre professioni di cui alcomma 1.

ARTICOLO 2

1. Per la pubblicità a mezzo targhe e in-serzioni contemplate dell’articolo 1, ènecessaria l’autorizzazione del sindacoche la rilascia previo nulla osta dell’ordi-ne o collegio professionale presso il qua-le è iscritto il richiedente. Quando l’atti-vità a cui si riferisce l’annuncio sia svoltain provincia diversa da quella di iscrizio-

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ne all’albo professionale, il nulla osta è ri-lasciato dall’ordine o collegio professio-nale della provincia nella quale viene dif-fuso l’annuncio stesso.

2. Ai fini del rilascio dell’autorizzazionecomunale, il professionista deve inoltraredomanda attraverso l’ordine o collegioprofessionale competente, corredata dauna descrizione dettagliata del tipo, dellecaratteristiche e dei contenuti dell’an-nuncio pubblicitario. L’ordine o collegioprofessionale trasmette la domanda alsindaco, con il proprio nulla osta, entrotrenta giorni dalla data di presentazione.

3. Ai fini del rilascio del nulla osta, l’ordineo collegio professionale deve verificarel’osservanza delle disposizioni di cui al-l’articolo 1, nonché la rispondenza dellecaratteristiche estetiche della targa o del-l’inserzione o delle insegne di cui all’arti-colo 4 a quelle stabilite con apposito re-golamento emanato dal Ministro dellaSanità, sentiti il Consiglio superiore di sa-nità, nonché, ove costituiti, gli ordini o icollegi professionali, che esprimono il pa-rere entro novanta giorni dalla richiesta(3/a).

3-bis. Le autorizzazioni di cui al comma1 sono rinnovate solo qualora siano ap-portate modifiche al testo originario dellapubblicità(4).

ARTICOLO 3

1. Gli esercenti le professioni sanitarie dicui all’articolo 1, che effettuino pubblicitànelle forme consentite dallo stesso arti-colo senza autorizzazione del sindaco,sono assoggettati alle sanzioni discipli-nari della censura o della sospensionedall’esercizio della professione sanitaria,ai sensi dell’articolo 40 del regolamentoapprovato con decreto del Presidentedella Repubblica 5 aprile 1950, n. 221.Se la pubblicità non autorizzata contieneindicazioni false la sospensione è da seimesi a un anno. Alla stessa sanzione so-

no soggetti gli esercenti le professionisanitarie che effettuino pubblicità a qual-siasi titolo con mezzi e forme non disci-plinati dalla presente legge(4/a).

ARTICOLO 4

1. La pubblicità concernente le case dicura private e i gabinetti e ambulatori mo-no o polispecialistici soggetti alle autoriz-zazioni di legge è consentita mediantetarghe o insegne apposte sull’edificio incui si svolge l’attività professionale non-ché con inserzioni sugli elenchi telefonicie sugli elenchi generali di categoria, attra-verso periodici destinati esclusivamenteagli esercenti le professioni sanitarie, at-traverso giornali quotidiani e periodici diinformazione e le emittenti radiotelevisivelocali, con facoltà di indicare le specificheattività medico-chirurgiche e le prescri-zioni diagnostiche e terapeutiche effetti-vamente svolte, purché accompagnatedalla indicazione del nome, cognome e ti-toli professionali dei responsabili di cia-scuna branca specialistica(4/b).

2. È in ogni caso obbligatoria l’indicazio-ne del nome, cognome e titoli professio-nali del medico responsabile della dire-zione sanitaria.

3. Ai responsabili di ciascuna brancaspecialistica di cui al comma 1, nonchéresponsabile della direzione sanitaria dicui al comma 2, si applicano le disposi-zioni di cui al comma 3 dell’articolo 1.

ARTICOLO 5

1. La pubblicità di cui all’articolo 4 è autoriz-zata dalla regione, sentite le federazioni re-gionali degli ordini o dei collegi professiona-li, ove costituiti, che devono garantire ilpossesso e la validità dei titoli accademici escientifici, nonché la rispondenza delle ca-ratteristiche estetiche della targa, dell’inse-gna o dell’inserzione a quelle stabilite dal re-golamento di cui al comma 3 dell’articolo 2.

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10 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

2. Con decreto del Ministro della Sanitàsono stabilite le modalità per il rilasciodell’autorizzazione regionale(5).

3. Gli annunci pubblicitari di cui al pre-sente articolo devono indicare gli estremidell’autorizzazione regionale.

4. I titolari e i direttori sanitari responsa-bili delle strutture di cui all’articolo 4,che effettuino pubblicità nelle formeconsentite senza l’autorizzazione regio-nale, sono assoggettati alle sanzioni di-sciplinari della censura o della sospen-sione dall’esercizio della professionesanitaria, ai sensi dell’articolo 40 del re-golamento approvato con decreto delPresidente della Repubblica 5 aprile1950, n. 221(6).

5. Qualora l’annuncio pubblicitario con-tenga indicazioni false sulle attività oprestazioni che la struttura è abilitata asvolgere o non contenga l’indicazionedel direttore sanitario, l’autorizzazioneamministrativa all’esercizio dell’attivitàsanitaria è sospesa per un periodo da seimesi ad un anno.

5-bis. Le inserzioni autorizzate dalla regio-ne per la pubblicità sugli elenchi telefonicipossono essere utilizzate per la pubblicitàsugli elenchi generali di categoria e, vice-versa, le inserzioni autorizzate dalla regio-ne per la pubblicità sugli elenchi generalidi categoria possono essere utilizzate perla pubblicità sugli elenchi telefonici(7).

5-ter. Le autorizzazioni di cui al comma 1sono rinnovate solo qualora siano appor-tate modifiche al testo originario dellapubblicità(7).

ARTICOLO 6

1. È necessaria l’autorizzazione del sin-daco per la pubblicità concernente l’e-sercizio di un’arte ausiliaria delle profes-sioni sanitarie.

2. L’autorizzazione è rilasciata dal sinda-co previo parere dei rispettivi ordini ocollegi professionali, ove costituiti.

3. Si applicano, nei confronti degli eser-centi le arti ausiliarie delle professioni sa-nitarie, le disposizioni contenute nell’arti-colo 1 e nell’articolo 3, in quantocompatibili.

ARTICOLO 7

1. Il Ministro della Sanità, di propria ini-ziativa o su richiesta degli ordini e deicollegi professionali, ove costituiti, puòdisporre la rettifica di informazioni enotizie su argomenti di carattere medi-co controversi, forniti al pubblico inmodo unilaterale attraverso la stampao i mezzi di comunicazione radiotelevi-sivi.

2. A tal fine, il Ministro della Sanità, senti-to, ove necessario, il parere del Consigliosuperiore di sanità, invita i responsabilidella pubblicazione o della trasmissione,fissando ad essi un termine, a provvede-re alla divulgazione della rettifica, chedeve avvenire con lo stesso rilievo e,quando trattasi di trasmissioni radiofoni-che o televisive, nelle stesse ore in cui èstata diffusa la notizia cui si riferisce larettifica stessa.

3. I responsabili delle reti radiofoniche etelevisive sono tenuti a fornire al Ministe-ro della Sanità, agli ordini o ai collegi pro-fessionali, ove costituiti, su loro richiesta,il testo integrale dei comunicati, intervi-ste, programmi o servizi concernenti ar-gomenti medici o d’interesse sanitariotrasmessi dalle reti medesime.

4. Per l’inosservanza delle disposizioni dicui al presente articolo si applica la san-zione di cui al sesto comma dell’articolo8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47(8), co-me sostituito dall’articolo 42 della legge5 agosto 1981, n. 416(9).

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ARTICOLO 8

1. Gli esercenti le professioni sanitarieche prestano comunque il proprio nome,ovvero la propria attività, allo scopo dipermettere o di agevolare l’esercizioabusivo delle professioni medesime so-no puniti con l’interdizione dalla profes-sione per un periodo non inferiore ad unanno.

2. Gli ordini e i collegi professionali, ovecostituiti, hanno facoltà di promuovereispezioni presso gli studi professionalidegli iscritti ai rispettivi albi provinciali, alfine di vigilare sul rispetto dei doveri ine-renti alle rispettive professioni.

ARTICOLO 9

1. Con decreto del Ministro della Sanità,sentito il parere delle federazioni nazio-nali degli ordini, dei collegi professionalie delle associazioni professionali degliesercenti le arti ausiliarie delle professio-ni sanitarie, è fissato, e periodicamenteaggiornato, l’elenco delle attrezzaturetecniche e strumentali di cui possono es-sere dotati gli esercenti le predette artiausiliarie.

2. Il commercio e la fornitura, a qual-siasi titolo, anche gratuito, di apparec-chi e strumenti diversi da quelli indica-ti nel decreto di cui al comma 1, sonovietati nei confronti di coloro che nondimostrino di essere iscritti agli albidegli esercenti le professioni sanitarie,mediante attestato del relativo organoprofessionale di data non anteriore aidue mesi.

3. La violazione delle disposizioni dicui al comma 2 è punita, anche in ag-giunta alle sanzioni applicabili ove ilfatto costituisca più grave reato, conuna ammenda pari al valore dei beniforniti, elevabile fino al doppio in casodi recidiva.

ARTICOLO 9-BIS

1. Gli esercenti le professioni sanitarie dicui all’articolo 1 nonché le strutture di cuiall’articolo 4 possono effettuare la pub-blicità nelle forme consentite dalla pre-sente legge e nel limite di spesa del 5 percento del reddito dichiarato per l’annoprecedente(10).

ARTICOLO 10

1. Entro centottanta giorni dalla data dientrata in vigore della presente legge, gliesercenti le professioni di cui al comma1 dell’articolo 1, le strutture di cui all’arti-colo 4 e gli esercenti le arti ausiliarie dicui all’articolo 6 devono provvedere a re-golarizzare gli annunci pubblicitari in at-to, secondo quanto previsto dalle dispo-sizioni della presente legge, qualora taliannunci non siano conformi alle disposi-zioni stesse.

(2) Comma così modificato prima dall’art. 3, L. 26 febbraio1999, n. 42, poi dall’art. 12, L. 14 ottobre 1999, n. 362 ed infinedal comma 8 dell’art. 7, L. 3 maggio 2004, n. 112.

(3) Riportata alla voce Sanità Pubblica.

(3/a) Il regolamento di cui al presente comma è stato approvatocon D.M. 16 settembre 1994, n. 657.

(4) Comma aggiunto dall’art. 3, L. 26 febbraio 1999, n. 42, ri-portata al n. A/XV.

(4/a) Comma così modificato dall’art. 3, L. 26 febbraio 1999, n.42, riportata al n. A/XV.

(4/b) Comma così modificato prima dall’art. 3, L. 26 febbraio1999, n. 42, poi dall’art. 12, L. 14 ottobre 1999, n. 362 ed infinedal comme 8 dell’art. 7, L. 3 maggio 2004, n. 112.

(5) Con sentenza 5-19 novembre 1992, n. 461 (Gazz. Uff. 25novembre 1992, n. 49 - Serie speciale), la Corte costituzionaleha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 5, comma 2,della presente legge.

(6) Comma così modificato dall’art. 3, L. 26 febbraio 199, n. 42,riportata al n. A/XV.

(7) Comma aggiunto dall’art. 3, L. 26 febbraio 1999, n. 42, ri-portata al n. A/XV.

(7) Comma aggiunto dall’art. 3, L. 26 febbraio 1999, n. 42, ri-portata al n. A/XV.

(8) Riportata alla voce Stampa.

(9) Riportata alla voce Ente nazionale per la cellulosa e per lacarta.

(10) Articolo aggiunto dall’art. 3, L. 26 febbraio 1999, n. 42, ri-portata al n. A/XV.

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ComunicazioneN. 109

➔ Caro Presidente, Ti trasmetto la no-ta da me inviata in pari data al Sottose-gretario al Ministero della Salute Sena-tore Cesare Cursi, a seguito delle Suedichiarazioni comparse su “La Stampa”dell’8 novembre u.s. (che pure allego)in merito agli errori dei medici.Con viva cordialità

Giuseppe Del Barone

Caro Sottosegratario mi è capitato di leg-gere su “La Stampa” dell’8 novembre u.s. edi sentire per radio nella trasmissione “Bao-bab” dello stesso giorno, alcune Tue di-chiarazioni che non mi sento di poter condi-videre. Hai affermato che bisogna abbatterei casi di errore medico che, testualmente“stando alle denunce sono veramentetroppi”. Hai poi aggiunto che “bisognacoinvolgere direttamente l’Ordine dei Medi-ci che deve prendersi le proprie responsa-bilità” e consigliato, sempre agli Ordini, unatteggiamento di severità a carico dei me-dici, rimarcando che si vedono “pochissi-me risoluzioni, pochissime diffide, pochis-sime sanzioni e quasi nessun caso diradiazione dall’Albo e questo non va bene”.Mi vedo costretto a ricordarTi – chieden-toTi nella fattispecie una maggiore pru-denza in dichiarazioni di un certo tenore– che, quando la pronuncia giurispru-denziale in terzo grado è negativa per ilmedico, l’Ordine fa immediatamentescattare le sanzioni previste che sonol’avvertimento, la censura, la sospensio-ne sino a 9 mesi o la radiazione. Inoltre ilprocedimento disciplinare, una volta ini-ziato, rimane aperto sino alla conclusio-ne della causa penale che, in più del90% dei casi si concude in modo favore-vole al sanitario. Non va, inoltre, dimenti-cato che anche se assolto penalmente, il

medico può essere punito dall’Ordineper mancanze contro la deontologia.Del resto, se l’Ordine adottasse provve-dimenti contro un medico prima dellasentenza e questa fosse poi di assolu-zione, chi ne pagherebbe i danni?Potrei, a tal riguardo, portare a Tua cono-scenza alcuni esempi, come si è verificatoalla ASL NA 1 dove un medico, assoltomesi or sono, è stato sospeso per sei me-si dall’attività convenzionale. I danni, se ri-chiesti, sarebbero addebitati al DirettoreGenerale e allo Stato, cioè a noi!Posso aggiungere inoltre il caso di 5 medicidella ASL SA 2 che, accusati, hanno am-messo la loro colpa di iperprescrizione far-maceutica e sono in attesa di provvedimen-ti da parte del Presidente di quell’Ordine.Inoltre la Tua affermazione “stando alle de-nunce” appare quantomeno aleatoria, se sitiene conto del fatto che le denunce stessequasi mai hanno un fondamento concreto esono spesso frutto di ipotesi o, peggio, delrisentimento dei parenti di un familiare per ilquale purtroppo un intervento chirurgicoabbia avuto esito negativo; volutamentetralascio i casi in cui le denunce stesse so-no finalizzate ad ottenere risarcimenti finan-ziari basati sul presupposto (quasi sempreinfondato) di un errore medico.Come vedi l’argomento non può essere li-cenziato con poche, superficiali battute,ma deve essere trattato in profondità esenza preconcetti ed è in questa otticache mi permetto chiederTi – poiché so chelo fai ogni volta che mi è dato sentirTi – diessere a fianco dei medici, sapendoli one-sti nella gran parte dei casi e abbandonan-do le posizioni esasperate e qualche voltastrumentali e/o generalizzanti di chi è favo-revole alle condanne ad ogni costo. È an-che per questo che ho scritto al MinistroCastelli pregandolo di intervenire per evi-tare che dalle Procure escano “soffiate”idonee, nella maggior parte dei casi, a ren-dere colpevoli degli innocenti.Accetta, Ti prego, le puntualizzazioni edabbimi con sincera cordialità.

Giuseppe Del Barone

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LA STAMPASCONTRO SUL BOOM DELLE DENUNCE

PRESENTATE DAI PAZIENTI

Il governoai medici:dovete faremeno errori➔ Dopo la richiesta della polizzaobbligatoria

Le cause contro i medici si moltiplica-no, le compagnie di assicurazione si ri-fiutano di coprire i camici bianchi e,quindi, i medici chiedono una polizzaobbligatoria, sul tipo delle Rc auto. Mail governo replica che la novità è un’al-tra. Dice il sottosegretario alla SaluteCesare Cursi: “Bisogna abbattere i casidi errori che, stando alle denunce, sonoveramente troppi, perfino considerandol’aumentata litigiosità di chi si ritienedanneggiato. E poi bisogna coinvolgeredirettamente l’Ordine dei medici, chedeve prendersi le sue responsabilità. Afronte dei problemi d’incuria ci deve es-sere un atteggiamento di severità a ca-rico dei medici. Invece vediamo po-chissime risoluzioni, pochissimediffide, pochissime sanzioni e quasinessun caso di radiazione dall’albo equesto non va bene”.Se non va bene che il prezzo delle poliz-ze sia aumentato del 250%, non va nem-meno bene che in un anno ci siano state32 mila denunce, di cui 7 mila per so-spetti errori diagnostici. Mentre i mediciinvocano l’assicurazione obbligatoria,differenziata per settori più o meno a ri-schio, replica Cursi: “Lo Stato può so-stenere la copertura assicurativa, ne

stiamo discutendo in Senato e l’argo-mento è in sede d’approfondimento nel-la conferenza Stato-Regioni. Ma, sia benchiaro, non dipende da noi il rapporto difiducia medico-paziente: non le faccia-mo noi le liste d’attesa in ospedale e nonsi possono imputare a noi i ricoveri im-propri. E non ci possiamo più permetterespese inutili per analisi superflue. NellaFinanziaria abbiamo stanziato 7 miliardidi euro in più e il fondo sanitario naziona-le ha ora 87 miliardi. Può bastare”.Anche le assicurazioni non ci stanno piùcon le cifre e sostengono che il 50% del-le richieste danni avviene per omissioniin sala operatoria nei reparti di traumato-logia, ostetricia, ginecologia. Peggio, siadombra una ben più seria responsabi-lità a carico della cosiddetta “medicinadifensiva” (la prescrizione di una miriadedi analisi fatte dai dottori per tutelarsicontro l’accusa di negligenza). Oltre arappresentare l’8% dei costi totali, costi-tuisce un possibile danno al paziente;troppe radiografie, troppe Tac e spirome-trie, tutte sostanze nocive che bombar-dano il corpo di quanti si sottopongonoad esami, spesso inutili.E sotto tiro finiscono anche le strutturesanitarie nel loro complesso, accusatedi essere poco manageriali e poco or-ganizzate nell’abbattimento dei rischi.Marco Fusciani, vicedirettore generaledell’Ania – l’associazione delle assicu-razioni – uccide ogni speranza dei me-dici sulla polizza come quelle delle au-to: “L’assicurazione obbligatoria nonrisolve i problemi, non si possono sca-ricare su di noi le inefficienze del siste-ma sanitario. L’assicuratore deve alzarei premi se i risarcimenti sono moltissi-mi. Partiamo dal fatto che l’evoluzionedella scienza medica porta il malato apretendere l’obbligazione di risultato.L’unico metodo è risolvere il problemaalla radice, introducendo la capacità digestione del rischio, un’analisi comple-ta della struttura sanitaria atta ad atte-nuare gli inconvenienti (uso dei macchi-

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nari, preparazione del personale e poievitare la concentrazione di macchinein uno stesso ambiente col rischio disovrapposizione di onde)”.Le assicurazioni – aggiunge – “hannoelaborato un questionario con l’univer-sità Sant’Anna di Pisa per una gestioneoculata dei rischi. E se i sinistri dimi-nuiscono, non ci sarà più bisogno dellapolizza obbligatoria. Noi offriamo gra-tis il questionario, ma le strutture devo-no investire sulla sicurezza e anche

sulla cultura che manca. Resto estere-fatto rispetto a quanto dichiarato sulla‘medicina difensiva’. Il medico, assicu-randosi, non cambia la sua responsa-bilità nei confronti del malato; signifi-cherebbe che, non sentendo più ilrischio patrimoniale, il medico diventameno scrupoloso e abbassa i livelli disicurezza”.Analisi prescritte solo a seconda dell’as-sicurazione? “Stiamo scherzando? Quisi parla dei cittadini, dei malati”.

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Per gentile concessione Aboca Museum

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Nonsi motivanoi medicidi famigliainviandola Finanza➔ Dal 1999, data dell’accordo tra le al-lora quattro Asl della provincia di Bolo-gna ed il sindacato dei medici di famiglia(Fimmg), il territorio bolognese ha godutoprogressivamente di un significativo mi-glioramento nell’assistenza sanitaria ex-traospedaliera, pur con limiti e carenzeforse inevitabili. L’impegno di tutti ha da-to vita a un “valore aggiunto” assistenzia-le che dovrebbe essere un bene da sal-vaguardare e uno stimolo a progredire.Attività frutto di quell’accordo e svoltesul territorio dell’attuale Asl di Bolognanel 2003, come la cura di 11.658 mala-ti di diabete in ambulatori ad hoc, l’as-sistenza domiciliare integrata per 1760malati con patologie di particolare im-pegno, le ore di formazione e aggiorna-mento (spesso superiori a quelle richie-ste dalla normativa), la prevenzione el’educazione sanitaria, hanno richiestoqualche risorsa in più rispetto ad unpassato più avaro. Il “valore aggiunto”che ne è derivato non è però fruibilesolo in termini assistenziali, ma anchedi motivazioni e di fidelizzazione deiprofessionisti e del personale nei ri-guardi del Servizio sanitario nazionalee regionale tramite l’introduzione di unmetodo di confronto, integrazione, di-scussione e, quindi, di condivisione. Èun valore da migliorare, assolutamenteda preservare.

Riteniamo quindi doveroso manifesta-re la nostra forte preoccupazione peril mantenimento degli attuali livelli del-l’assistenza territoriale nell’Ausl di Bo-logna. Gli accordi aziendali sono sca-duti e proseguono in regime diprorogatio, il tavolo di trattativa per ilrinnovo procede tra mille difficoltà,che al di là delle disquisizioni tecni-che, risentono di affermazioni di politi-ca amministrativa apodittiche quali:l’assistenza domiciliare a Bologna co-sta troppo; la spesa farmaceutica de-ve ridursi ai livelli regionali e perciòoccorre rispettare indicatori percen-tuali di risparmio con segno meno se-guito da due cifre; ogni investimentodeve derivare in percentuale da un ri-sparmio conseguito.Su queste basi diventa difficile per imedici di famiglia salvaguardare i pre-supposti contrattuali che, anche, han-no consentito di raggiungere quel “va-lore aggiunto assistenziale”, se nonc’è coscienza che esso debba mante-nersi perché patrimonio di tutti. E nonlo si mantiene confidando sulla sensi-bilità umana, la capacità, l’abnegazio-ne del singolo professionista, ma con-tinuando a usare gli strumenti digoverno di un processo, compresi ac-cordi coerenti con le scelte di politicasanitaria di cui ci si vanta.È pensabile che mentre da una partesi parla di appropriatezza nell’uso deifarmaci da condividere attraverso ungravoso impegno di aggiornamento edi formazione dei professionisti, dal-l’altro, nel solco del recente accordostipulato dalla Regione con la Guardiadi Finanza, ci possa essere chi ritieneutile affidare a essa il controllo dellaprescrizione farmaceutica dei medicidi famiglia?I medici di famiglia non sono preoccu-pati dai controlli, ricordiamo che le Aslattraverso i Servizi Farmaceutici e lanormativa vigente hanno da anni stru-menti di controllo e d’intervento disci-

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plinare estremanete severi, così comela Guardia di Finanza nell’ambito deisuoi compiti istituzionali.Siamo preoccupati per quello che po-trebbe significare, in termini di ricadutaassistenziale, la delega da parte di unservizio tecnico, quello farmaceuticodelle Asl, ad altro organismo tecnico,con competenze diverse, di un compitoche presuppone conoscenze professio-nali non trasferibili, ammesso che esista-no, con una semplice firma. Al di là delleconsiderazioni tecniche e legali emergeuna considerazione generale: quanto

siamo lontani dalla fidelizzazione dei pro-fessionisti, dalla capacità di dare loromotivi di orgoglio per l’appartenenza aun sistema teso a raggiungere obbiettividi salute sempre più ambiziosi attraversol’acquisizione di traguardi professionalisempre più incentivanti! Vediamo dietroun andamento come quello prospettatolo spettro della medicina difensiva e deldisimpegno.

Dott. Stefano ZingoniSegretario Fimmg Bo

dal Resto del Carlino 28-10-2004

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Irreversibilitàdel rapportoora a doppiosenso

a cura diMarco Perelli Ercolini

➔ La legge 138/2004 pubblicata sullaGazzetta Ufficiale numero 125 del 20maggio 2004 cancella la irreversibilità delrapporto esclusivo dei medici dirigenticon le Aziende.I medici a rapporto di tempo esclusivopossono annullare la scelta presentandodomanda di revoca al Direttore generaledel proprio ente entro il 30 novembre diogni anno, con effetto dal 1° gennaiodell’anno successivo.In caso di conferma al rapporto esclusi-vo verrà mantenuta l’indennità di esclusi-vità di rapporto.I medici a rapporto non esclusivo po-tranno chiedere il passaggio al rapportoesclusivo entro il 31 dicembre dell’anno

precedente e produrrà gli effetti al 1°gennaio dell’anno successivo.Sono possibili più passaggi, ovviamentecon effetti sulla quantificazione economi-ca che è in rapporto agli anni di rapportoesclusivo.Ma attenzione l’extramoenia non signifi-ca poter fare la libera professione in-condizionatamente: rimane sempre l’in-compatibilità dell’esercizio della liberaprofessione in strutture comunque con-venzionate col Servizio sanitario nazio-nale e inoltre non si deve creare conflit-to di interessi con la propria azienda(attività concorrenziale) e perturbativacoi compiti di istituto (incompatibilitàcon gli orari). Inoltre ogni anno tramite lapropria azienda ospedaliera o Asl, chene sono responsabili, in base all’articolo24 della legge 412/1991 e all’articolo 58del decreto legislativo 29/1993 vanno in-viati al Dipartimento della funzione pub-blica gli incarichi pubblici e privati noncompresi nei compiti e doveri di ufficiocon i relativi compensi.La recente norma prevede inoltre l’aboli-zione alle preclusioni di carriera: ora an-che al medico non in rapporto esclusivosi potrà affidare la nomina per la direzionedi una struttura semplice o complessa.Sempre nella legge è previsto che il me-dico specializzando e il medico parteci-

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pante al corso di formazione specifica inmedicina generale possano sostituire atempo determinato i medici di medicinagenerale convenzionati col Servizio sani-tario nazionale e, inoltre, essere iscrittinegli elenchi della guardia medica not-turna e festiva e della guardia turisticaper sostituzioni in caso di carenza di me-dici già iscritti nei suddetti elenchi.Infine va ricordato che il medico in rap-porto esclusivo non può effettuare pre-stazioni libero-professionali al di fuoridella struttura se non con specifica auto-rizzazione, potendo incorrere in quantoprevisto dall’articolo 2119 del codice ci-vile in materia di risoluzione del contratto

di lavoro per giusta causa. Sull’osser-vanza è tenuto a vigilare il direttore gene-rale.Da ultimo, ai fini previdenziali, poichél’indennità di esclusività è una voce fissae ricorrente e pertanto pensionabile(INPDAP circolare 19 del 29 ottobre2004), qualora siano intervenuti, nelquinquennio precedente la cessazionedal servizio, passaggi dal regime di nonesclusività a quello di esclusività e vice-versa, ai fini del calcolo della pensioneverrà applicato il calcolo previsto dall’ar-ticolo 29 della legge 153/1981 che pre-vede un calcolo sulla media ponderatadei vari servizi a differente rapporto.

LA LIBERA PROFESSIONE DEGLI OSPEDALIERI

nello stesso ospedale

in strutture convenzionatecon l’ospedale

SI

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INTRAMOENIA

EXTRAMOENIA

in clinicheprivate

conv./accred.

non conv./accred.

conv./accred.(es. studi di medicidi med. generale)

non conv./accred.

in struttureprivate

nel proprio studio

NO

SI

NO

SI

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Ospedalieri:orariomassimosettimanale

a cura diMarco Perelli Ercolini

➔ La durata massima del lavoro, turnicompresi, non può superare il limite delle48 ore settimanali, salvo il consenso libe-ramente espresso del singolo lavoratore(medici ospedalieri compresi), senza al-cuna deroga ad eccezione dei servizi es-senziali a tutela della salute, della sicu-rezza o dell’ordine pubblico in casi dicalamità.Lo ha stabilito la Corte di giustizia euro-pea con la sentenza del 5 ottobre 2004(cause C-397/01 e C-403/01) a chiari-mento della direttiva sull’orario di lavoro(93/104/Ce): il superamento dell’orario dilavoro delle 48 ore settimanali è consen-tito solo con l’accettazione espressa daparte del singolo medico, non essendosufficiente una deroga a maggiori orariné in clausole di accordi collettivi né a ri-ferimenti generici di contratti individuali.

Imputabilitàdegliospedalieri

a cura diMarco Perelli Ercolini

➔ I medici ospedalieri tra l’incudine e ilmartello.Infatti se il medico consente il ricovero diun paziente pur sapendo delle carenzedella struttura in cui lavora e non gli hadato l’informativa, è chiamato a risarcire idanni per malpractice, essendogli impu-tata una mancata diligenza.Per contro il Direttore generale di fronte almedico che dice ai ricoverandi le inade-guatezze organizzative o strutturali del-l’ente in cui lavora, potrebbe contestarglila mancata “fedeltà” fino ad arrivare allarisoluzione del rapporto di lavoro.Ricordiamo come attualmente l’orienta-mento giurisprudenziale limiti la responsabi-lità professionale per imperizia solo ai casi incui si sia trovato di fronte a problemi tecnicidi particolare difficoltà perché trascendonola preparazione media o perché non sonoancora stati studiati a sufficienza o perchénon c’è certezza sui metodi da adottare. Maciò riguarda solo l’imperizia e non l’impru-denza o la negligenza. Ne deriva che il me-dico risponde sempre per colpa anche lievenei casi in cui per la sua condotta è derivatoun danno al paziente avendo agito in modopoco diligente o prudente.

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C’è chi prescrivetroppo e chitroppo poco:ma dove sifermano leverifiche delleAsl?

➔ Il monitoraggio sulle prescrizioni deifarmaci da parte di Regioni e Asl è limita-to alla rilevazione di presunti comporta-menti iperprescrittivi, mentre la tematicadell’appropriatezza inversa, ovvero le cu-re negate per negligenza, non viene af-frontata, lasciando di fatto prevalere con-siderazioni di risparmio sugli obiettivi disalute della popolazione

Numerosi studi epidemiologici hanno di-mostrato chiaramente che diverse pato-logie comuni sono sottodiagnosticate esottotrattate nella popolazione con pe-santi ricadute in termini di morbilità e co-sti per la comunità, per esempio le malat-tie broncopolmonari croniche, le malattiecardiovascolari con i fattori di rischio tipoipertensione arteriosa e ipercolesterole-mia, la depressione, la malattia da reflus-so gastroesofageo, la sindrome ostruttivacervico-uretrale, l’osteoporosi.Il monitoraggio delle prescrizioni dei far-maci che curano queste patologie da par-te delle Regioni e delle Asl si limita solo al-la rilevazione di presunti comportamentiiperprescrittivi dei medici, sulla baseastratta di scostamenti individuali dallemedie statistiche di attività prescrittiva.Così le Asl ignorano del tutto la vigilanza

sulla tutela della salute di quella fascia diassistiti in carico a medici che prescrivo-no inspiegabilmente molto meno dellamedia dei loro colleghi e neppure consi-derano l’ipotesi che il medico apparente-mente iperscrittore potrebbe invece es-sere più impegnato a curare proprioanche quella fascia di soggetti in mediasottodiagnosticati e sottotrattati.Ci si domanda allora se sia lecito che inun contesto pubblico che deve garantirelivelli essenziali di assistenza, il tema del-l’appropriatezza inversa (le cure negateper negligenza) non venga affrontato dalleAsl, lasciando di fatto prevalere conside-razioni di risparmio su obiettivi di salute.

Le differenze formative tra clinici eamministratoriLe Regioni e le Asl spesso si avvalgonodei pareri tecnici di farmacisti e medicipubblici dipendenti la cui quotidianità (equindi competenza) è spesso un lavoroamministrativo-organizzativo, integratoeventualmente dallo studio della letteratu-ra scientifica, ma non certo da un’espe-rienza clinica pratica come quella dei me-dici che curano i pazienti.Questa differenza di formazione creaspesso un divario tra la visione di clinici edi amministratori, quest’ultimi convintispesso, per esempio, che i risultati deglistudi di popolazione siano standard esempre scolasticamente trasferibili allapratica delle cure dei singoli pazienti.Ma secondo un autorevole editoriale (NEngl J Med 2003; 348: 639-41), gli studiriguardano popolazioni, mentre i medicidevono prestare attenzione al singolopaziente, con la realtà delle sue numero-se variabili che condizionano la scelta didiverse opzioni terapeutiche: compatibi-lità con altre malattie e terapie in corso,tollerabilità, effetti collaterali, grado di ri-sposta clinica alla terapia, ecc.Inoltre, come afferma Silvio Garattini nel-la prefazione a Clinical Evidence 2001edito proprio dal Ministero della Salute,la medicina basata sulle evidenze è ca-

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rente di dati, per cui oltre il 50% degli at-ti medici non dispone di una validazionesecondo il suo metodo.

Le contraddizioni nell’operato delle AslA questo contesto di incertezza e incom-prensione si aggiunge il carattere sanzio-natorio, invece che propositivo, della pro-cedura di valutazione dell’appropriatezzaprescrittiva di farmaci, ai sensi dell’art. 15-bis del Dpr n. 270/2000 che appare didubbia legittimità.Il medico di solito viene chiamato a giusti-ficare le sue prescrizioni, invece secondola norma è l’Asl stessa che sulla base di ri-scontri autonomi deve provare con cer-tezza l’inappropriatezza di ogni singolaprescrizione contestata, mentre il medicoha la facoltà – non l’obbligo – di presenta-re eventuali controdeduzioni difensive.Infatti, per il medico il dovere di appro-priatezza prescrittiva esula da semplici ri-svolti contrattuali, in quanto è sancito daimperativi obblighi di legge (n. 425/96) percui in caso di violazione ne deriva una re-sponsabilità extra-contrattuale (art. 2043Codice Civile), nella quale per costantegiurisprudenza l’onere della prova è a ca-rico dell’attore (art. 2697 Codice Civile),cioè l’Asl e non il medico indagato.La commissione giudicatrice prevista dal-l’art. 15-bis appare composta anche dasoggetti privi della qualifica di medico,che si trovano comunque a esprimeregiudizi medico-legali sull’idoneità dellecure, configurando dunque l’ipotesi diesercizio abusivo della professione medi-ca (art. 348 Codice Penale).Inoltre questi giudizi vengono formulatisenza prima aver accertato direttamentenei singoli casi le diagnosi per cui tali curesono state prescritte.Il Consiglio di Stato con la sentenza n.5741/2000 ha affermato che le commissio-ni mediche non possono limitarsi a una me-ra consultazione documentale per l’accer-tamento di malattia, ma hanno il dovered’ufficio di valutare direttamente la malattia.Infatti per costante giurisprudenza certifica-

re o verbalizzare una diagnosi su un attopubblico senza visitare direttamente il pa-ziente configura il reato di falso ideologico(Cassazione Penale sezione V n. 2314dell’11.2.1997; Cassazione Penale sezioneV del 10.9.1995, in Giur It II, 394, 1996).Così oltre a una valutazione di dubbia le-gittimità e imparzialità, alcune Asl hannoprovveduto direttamente a sanzionaremedici per presunte prescrizioni impro-prie, mentre l’azione di responsabilitàcontabile è regolamentata dalla legge n.19 del 14.1.1994, è di competenzaesclusivamente giudiziaria (Cassazionen. 6339/94, n. 8642/96; Corte dei ContiCalabria sezione II n. 158/1998, Cortedei Conti Umbria n. 274/2004) e prevedela condanna solo in caso di colpa “gra-ve” accertata, mentre le Asl, in quantoenti pubblici autonomi per effetto delDLgs n. 229/1999, non possono emette-re in autonomia provvedimenti per il re-cupero coattivo di crediti (TAR Toscanasezione II n. 5101/2003).Ai sensi dell’art. 3 della legge n.241/1990 sulla trasparenza amministrati-va ogni provvedimento deve essere og-gettivamente motivato con presuppostidi fatto e ragioni giuridiche, ma questi ri-lievi sollevano non pochi dubbi.

RiflessioniA questo punto appare lecito porsi alcu-ne domande. Con quale competenza eonestà intellettuale si può dichiarare ilperseguimento di obiettivi di salute sen-za una visione globale, che comprendaanche i temi delle cure inadeguate perdifetto di prescrizione, la misurazionedell’appropriatezza prescrittiva nei sin-goli casi, il miglioramento e la correttez-za dei procedimenti di verifica, i controllisull’appropriatezza anche negli ospedalidove non viene applicata alcuna vigilan-za e sanzione sulla prescrizione di farma-ci all’interno delle strutture e sulla pre-scrizione indotta all’esterno?

Dr. Mauro Marin - Pordenone

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O.N.A.O.S.I.➔ Gent.mo Dott. Roberto AnzalonePresidente Ordine Medici Chirurghi edOdontoiatri - MilanoCaro Presidente, riscontro la Tua del 5agosto u.s., per la verità meravigliato daltono col quale esprimi le Tue personaliconsiderazioni.La mia meraviglia risiede nelle tante impre-cisioni e, in alcuni casi, nelle affermazioniin essa contenute che non rispondono allarealtà o ne danno una visione distorta.Capisco che può non essere agevole spie-gare le ragioni che hanno portato all’e-stensione dell’obbligatorietà del contribu-to O.N.A.O.S.I. a tutti i Sanitari, ma, a miomodo di vedere, chi appartiene alla classedirigente di un’organizzazione del Paesedovrebbe considerare gli interessi generaliprevalenti rispetto a quelli dei singoli.E non c’è dubbio che la sopravvivenzadell’O.N.A.O.S.I., che garantisce da oltre100 anni un “ombrello” di tutela per gliorfani dei Colleghi più sfortunati di noi, ri-sponde ad un interesse generale. Anchenoi in queste ore riceviamo legittime se-gnalazioni di Colleghi che non conosco-no la nostra Opera.Ma questo non è certamente il Tuo caso,in qualità di Presidente di Ordine che,nella veste di autorevole rappresentantedello S.N.A.M.I., conosce l’Opera noncerto da oggi.Ritengo superfluo ricordarTi che solonella Tua provincia, attualmente,l’O.N.A.O.S.I. assiste ben 75 nuclei fami-liari per un totale di 111 giovani, che frui-scono delle prestazioni previste dalloStatuto per studenti che vanno alleScuole elementari all’Università e, in al-cuni casi, fino alle Scuole di Specializza-zione. D’altronde, essi rappresentanosolo una piccola parte dei giovani chegodono degli interventi su tutto il territo-rio nazionale. L’O.N.A.O.S.I., nell’eserci-zio 2003, ha erogato complessivamente

circa 4700 prestazioni, a ragazze e ra-gazzi, sotto forma di sussidi in denaro adomicilio ed in servizi ai giovani ospitinelle proprie strutture, per un ammontaredi oltre 40 milioni di euro.In occasione del III Convegno Nazionale,organizzato dall’O.N.A.O.S.I. e tenuto inPerugia il 7 ottobre 2000, con i Presidentidegli Ordini Medici Chirurghi ed Odontoia-tri, Medici Veterinari e Farmacisti, al qualeeri stato invitato, tutti gli intervenuti si sonocomplimentati per il livello di qualità e perl’assistenza che questa Fondazione è ingrado di assicurare agli orfani dei Sanitari.Non Ti sfuggirà certamente che, per assi-curare questi livelli di assistenza,l’O.N.A.O.S.I. ha necessità di avere stabi-lità e certezze finanziarie. La progressivaprivatizzazione dei rapporti di lavoro nellanostra professione avrebbe fatto venir me-no, appunto, queste certezze finanziarie,che erano assicurate dalla Legge n.306/1901, che riguardava i Sanitari dipen-denti da Pubbliche Amministrazioni. Nonora, ma nel tempo, avremmo assistito, si-curamente, ad una progressiva diminuzio-ne della nostra base contributiva.Questo ci siamo limitati a segnalare al Mi-nistro della Salute e agli Enti e ai Rappre-sentannti delle categorie, rimettendo ilquesito se l’O.N.A.O.S.I. dovesse conti-nuare ad esistere. La risposta che è statatrovata dal Legislatore (estensione del-l’obbligatorietà O.N.A.O.S.I. in coinciden-za dell’iscrizione all’Ordine professionale)ci pare quella più giusta e corretta. Infatti,dà certezza e solidità alla Fondazione,consente finalmente di dare risposta agliorfani di tutti quei Sanitari non preceden-temente iscritti obbligatoriamente e che sirivolgevano al-l’O.N.A.O.S.I. solo nel mo-mento del bisogno, salvo poi scoprire cheuno dei loro genitori non era stato cosìprevidente da iscriversi volontariamente.Questo ci costringeva a negare la presta-zioni. Si sono risolti, con la modifica ap-portata con la Legge 289/2002, centinaiae centinaia di casi che prima non poteva-no essere contemplati.

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Considerare, quindi, come un nuovo bal-zello un contributo di solidarietà, che altrisettori della professione versano obbli-gatoriamente da oltre cento anni, denotaun totale disinteresse per i “più deboli”della nostra categoria. Non vi è dubbio,infatti, che il professionista affermato o iltitolare di una farmacia troverà modo perassicurare un futuro ai propri figli in casodi evento luttuoso; dubito, invece, chesenza il soccorso di questa Fondazioneun Collega che non goda delle stesse di-sponibilità possa fare altrettanto.Fatta questa doverosa considerazione inpremessa, entro nel merito delle Tue per-sonali considerazioni, per precisarTi chesono sorpreso che solo in data 5 agostoarrivi alla determinazione che si dovràcontestare il “regolamento amministra-tivo che stabilisce quote insostenibili e ad-dirittura ancorate all’ISTAT”. Eppure, inqualità di Presidente della FondazioneO.N.A.O.S.I. ho inviato copia del regola-mento di riscossione a Te e a tutti i Presi-denti degli Ordini Provinciali dei MediciChirurghi, Medici Veterinari e dei Farmaci-sti sin dal 21 ottobre 2003, qualche giornodopo aver ricevuto la comunicazione del-l’approvazione dello stesso da parte dei

Ministeri vigilanti. Con la stessa nota ditrasmissione, Ti comunicavo i riferimentinominativi e telefonici degli uffici dellaFondazione che erano a Tua disposizioneper fornire una completa informazione eun quadro più analitico della futura norma-tiva di riferimento. Non mi risulta che né daTe, né dall’Ordine provinciale di Milano siaarrivato alcunché a riguardo.Preciso, inoltre, che aver ancorato all’indi-ce ISTAT le quote è un segnale di pienavolontà politica che le suddette cifre nonsubiranno revisioni verso l’alto. Anzi, comeabbiamo avuto modo già di comunicareanche nell’informativa ai contribuenti, nel-lo scorso giugno questo Consiglio di Am-ministrazione ha ridotto il contributo per ilquinquennio 2005-2009 e ha introdotto,sulla base di sollecitazioni che abbiamo ri-tenuto eque e fondate, ulteriori riduzioniper coloro che hanno redditi al di sottodella fascia di 28.000,00 euro lordi l’anno.L’obbligatorietà del contributo determi-na, inoltre, la piena deducibilità fiscale, aisensi dell’art. 10 c. 1, lett. e) del D.P.R.22.12.86 n. 917 (Testo Unico delle Impo-ste sui Redditi), con un onere a caricodel contribuente ulteriormente ridotto,così come di seguito indicato:

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CONTRIBUTO/2004

€ 18,00 € 36,00 € 144,00

REDDITO RISPARMIO

€ 15.000,00 € 4,14 € 8,28 € 33,12

€ 20.000,00 € 5,22 € 10,44 € 41,76

€ 30.000,00 € 5,58 € 11,16 € 44,64

€ 60.000,00 € 7,02 € 14,04 € 56,16

€ 90.000,00 € 8,10 € 16,20 € 64,80

D’altra parte, della sana e corretta gestio-ne, con bilanci sempre positivi, ci è statodato atto anche dalla Corte dei Conti, che– è il caso di ricordare qui – esercita per

legge il controllo sull’O.N.A.O.S.I., insie-me ad altri organismi di Vigilanza quali laCommissione parlamentare per gli entigestori di forme di previdenza ed assi-

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stenza obbligatorie, i Ministeri vigilanti(Lavoro e Economia) – che devono appro-vare espressamente anche le deliberazio-ni in materia di prestazioni, oltre che, ov-viamente, lo Statuto e i regolamentiattuativi – e, infine, il Collegio dei Sindaci.Non va, peraltro, dimenticato che il bilan-cio della Fondazione è sottoposto, sem-pre per legge, a obbligo di revisione e cer-tificazione da parte di Società che abbia irequisiti in materia.A proposito dell’arrivo dei bollettini in ri-tardo posso fare ammenda su questo,anche se in una comunicazione del 18febbraio 2004, inviata anche agli Ordiniprofessionali, era stato annunciato che“nel corso della prossima primaveraestate la Fondazione invierà a domiciliodi ciascun sanitario apposita richiesta dipagamento ecc.”. Il concessionario chesta provvedendo alla riscosione è risul-tato vincitore di regolare gara europeache questa Fondazione, in ossequio alprincipio della trasparenza, ha voluto in-dire, tralasciando la possibilità di affida-mento diretto che pure ci era stata pro-spettata.Abbiamo fatto del nostro meglio perdiffondere la notizia della novità legi-slativa introdotta, a quanto pare conscarsi risultati per quanto riguardal’Ordine da Te presieduto. Mi limito adosservare, ad esempio, che l’Ordinedei Medici Chirurghi ed Odontoiatri diCremona, nel suo notiziario n. 1 delgennaio 2003, a pag. 12, ebbe modo diinformare, tra l’altro, i propri iscrittiche: “In base alla Legge Finanziaria2003, la contribuzione Onaosi diventaobbligatoria per tutti i Sanitari iscrittiall’Ordine”. Questa notizia è stata dif-fusa non già per una “rivelazione divi-na”. Semplicemente, i Colleghi di Cre-mona si sono limitati a riportare uncomunicato della Fondazione, ripresotra l’altro, anche dal Sole 24 Ore del 7gennaio 2003. Tutto si può dire tranneche la notizia sia stata tenuta “segreta”chissà per quali inconfessabili ragioni.

Se l’Ordine di Cremona, che non è perdimensione tra i più grandi, ha datoconto ai propri iscritti della novità legi-slativa introdotta, mi domando comepuò essere “sfuggito” all’Ordine di Mi-lano, che sicuramente ha più mezzi, laportata di questa novità.L’incontro, già fissato per il 29 e 30 otto-bre 2004 a Perugia, con tutti i Presidentidegli Ordini provinciali dei Medici Chirur-ghi, Odontoiatri, Medici Veterinari e far-macisti, sarà una preziosa occasione perun confronto mirato a rafforzare ulterior-mente una puntuale informazione sull’O-pera, nella certezza che è interesse dellenostre categorie dei Sanitari renderesempe più l’O.N.A.O.S.I. in grado di cre-scere ed essere al passo dei bisogni deinostri tempi.Se vogliamo continuare nell’elenco delleinformazioni, note, comunicati stampache sono stati inviati agli Ordini provin-ciali e alle Federazioni Nazionali e di arti-coli apparsi sulla stampa specializzata edi categoria, sono a Tua completa dispo-sizione.Scuserai lo sfogo, caro Presidente, ma inqueste ore in cui noi tutti dovremmoadoperarci per spiegare ai Colleghi le ra-gioni che hanno portato il Legislatore agarantire certezza e futuro all’Opera Na-zionale di Assistenza agli Organi dei Sa-nitari Italiani, non per un atto caritatevolee clientelare, ma per la sua meritoria atti-vità che ha consentito, in oltre 100 annidi vita, di assicurare un futuro a decine dimigliaia di orfani di Colleghi che hannosaputo assumere il ruolo anche di classedirigente del Paese, occupando posizio-ni di responsabilità a vari livelli, sia pub-blici che privati, trovo ingiusto che alcunipropugnino una visione distora dellarealtà.A Tua disposizione, anche per un di-battito pubblico, se ritieni, organizzatodal tuo Ordine, ti saluto con viva cor-dialità.

Dr. Aristide Paci

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➔ Egregio Presidente,una valanga di giuste e motivate protestesta arrivando agli Ordini dei Medici Chi-rurghi e Odontoiatri per il nuovo balzello(questa volta a favore dell’O.N.A.O.S.I.)che colpisce tutti gli Iscritti agli Albi.Le Leggi dello Stato, in questo caso la289/2002, bisogna accettarle fino adeventuali modifiche. L’applicazione am-ministrativa merita però sicure critiche e iMedici troveranno il modo di contestareil Regolamento amministrativo che stabi-lisce quote insostenibili e, addirittura, an-corate con l’ISTAT.È una situazione che la categoria Medi-ca non tollererà. Per di più fare coinci-dere la scadenza con il 31/07/2004 dàl’impressione ai Medici, non preceden-temente informati, della classica mano-vra balneare.

Per molti Medici la quota da pagare su-pera quella dell’iscrizione all’Albo, pernon parlare di qualche categoria (vedi ades. specializzandi) già con un reddito allimite della sopravvivenza.Questo fatto, inoltre, costringerà moltiMedici anziani che non esercitano la pro-fessione e che rimangono iscritti solo perdedizione, a cancellarsi dall’Albo.Il momento è difficile per la Categoriache viene spinta verso la povertà: con-venzioni e contratti scaduti da molti annie non più rinnovati hanno creato grandemalessere e malumori.Anche le gocce cosiddette “benefiche”in questi momenti sono più che sufficien-ti a fare traboccare il vaso.Distinti saluti

Dott. Roberto Anzalone

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AAAA iiii CCCC oooo llll llll iiiiDirettore Sanitario Responsabile: DR. RAFFAELLO BIAGI

Medico Chirurgo Specialista in Psichiatria

40136 BOLOGNAVIA SAN MAMOLO 158 - TEL. 051 581073 - FAX 051 6448061

AMBULATORI:TEL. 051 583013 - 051 580922 - 051 331998

051 6446234 - 051 6446916 P.G

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➔ Al Presidente Ordine Medici Chirur-ghi ed Odontoiatri - BolognaIll.mo Sig. Presidente, come molti altriColleghi ho ricevuto per posta, in data5/8 u.s., un avviso di pagamento tributa-rio da parte dell’ONAOSI, di 240 Euro,già scaduto dalla data del 31/07/2004.Le vorrei esprimere tuta la mia collera ela mia protesta per questo nuovo esosoe inaspettato balzello. Tra l’altro inviatosenza alcun preavviso, in piena estate,già con ampio (e credo subdolo) ritardo,da un Ente pressoché ignoto ai più e chesi è pertanto sentito in dovere di allegareuna sommaria presentazione, guardan-dosi bene peraltro dal precisare Organi-grammi dirigenziali, bilanci, numero di di-pendenti e rimandando al sito internet(che non mi scomodo a consultare).Il discorso temo possa diventare antipa-tico ma, con tutto il rispetto, solidarietà egenerosità verso i figli di colleghi prema-turamente scomparsi non c’entrano.Forse sbaglio ma facendo una rapida egrossolana valutazione viene da pensareche, alle attuali tariffe e con questa vasta“platea” di contribuenti, questo Ente in-cassi alcune decine di vecchi miliardi al-l’anno.Sono così tanti, e tanto indigenti, gli orfanidi medici da assistere (vacanze comprese)?Capisco studi, stage all’estero, premiscientifici, ma i Centri Vacanza (estivi e in-vernali) cosa c’entrano? Quando e chi liacquisite e a quali costi? chi li frequenta?Perché veniamo ora costretti a finanziarescelte fatte in passato (e scelte future),non concordate, non controllate, sullequali nulla possiamo dire e intervenire?Detta senza mezzi termini: se alla fine del1800 e in epoca pre-previdenziale que-sto approccio solidaristico aveva un sen-so non si capisce invece oggi, con tuttele Polizze Assicurative sulla vita e Garan-zie Previdenziali di ogni genere perché sidebba ancora una volta “andare in ta-sca” (cito il Pres. del Consiglio) ai Sanita-ri contribuenti (e non per pochi spiccioli)imponendo ex lege un’ulteriore tassazio-

ne; anche i più sprovveduti oggi hannoun’assicurazione sulla vita a favore dei fi-gli; gli strumenti di garanzia ci sono, ec-come, anche senza ONAOSI.O non sarà invece che si debba, in qual-che modo, sostenre (e lautamente) un En-te, casomai benemerito nel passato, maattualmente costoso ed obsoleto e chenon si ha il coraggio politico di liquidare?E, mi scusi, chi, dove e come spenderà isoldi che ci vengono richiesti? Che pos-sibilità di controllo abbiamo sulla dirigen-za di tale Ente, sulle spese, sulle futureiniziative che saremo costretti a sovven-zionare?Alcuni programmi sembrano poi del tuttovelleitari e propagandistici (“la Casa Co-mune di tutti i Sanitari Italiani” si leggenell’opuscolo); io non sono d’accordo:perché devo pagare lo stesso?Non vorrei che qualcuno, ai vertici del-l’ONAOSI pensasse: “ma sì, chissenefre-ga, spendiamo pure, tanto pagano queipecoroni dei medici e c’è una legge checi garantisce”.E, tanto per saperlo, quali forze politichehanno imposto per legge questa nuovagabella?Lasciamo pur stare la politica, per carità,ma non si era detto che gli Enti inutili an-davano sciolti e le tasse non aumentate?O abbiamo capito male?Agli Ordini dei medici e ai Sindacati me-dici và tutto bene? Nessuno dice niente?Anche stavolta, come per l’ECM, subia-mo l’ennesimo “Medico, peone, paga etaci!... e spicciati che sei già in ritardo”;ecco come veniamo trattati.No, sig. Presidente, questa volta per ilmomento non pago; e mi aspetto da Leiuna pubblica e tempestiva risposta e tut-te le iniziative (un ricorso, un blocco tem-poraneo dei pagamenti, veda Lei) tese atutelarci di fronte a questo ulteriore scor-retto (nei tempi e nei modi) metodo di im-posizione tributaria.Non si può pagare così. Cordialmente

Roberto Frabboni

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MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALIAGGIORNATO AL 13/11/2004

Cognome - Nome Indirizzo Telefono

AIUTO MARIA ELVIRA Via Ghisiliera, 33 - Bologna 051/55.70.43 - 339/73.97.804

ANDALÒ FEDERICA Via Calanco, 51 - Dozza Imolese 0542/67.90.51 - 338/90.31.414

BAKALOUDIS GEORGIOS Via Luna, 2 - Monterenzio - Bologna 340/70.52.782

BERNARDI ROBERTO Via Mezzofanti, 10 - Bologna 051/39.95.28 - 349/56.80.207

BELLAN MARZIO Via Batoli, 2 - Bologna 051/58.83.243 - 339/42.66.374

BLANDINO SIMONA Via G. Bentivogli, 77 - Bologna 051/63.60.983 - 333/34.40.836

BOCCIA LORENZA Via Borgo S. Pietro, 99 - Bologna 333/10.87.014

BONACCI NICOLA Via Massarenti, 10 - Bologna 333/65.71.081

BONAVINA GIUSEPPE Via Mura di Porta Castiglione, 3 - Bologna 051/58.01.97 - 340/29.79.142

BONIVENTO CHIARA Via Zoccoli, 4 - Bologna 339/19.95.764

BORRI FRANCESCO Via Breventani, 10 - Bologna 051/61.54.817 - 347/53.31.438

BRILLANTE ROBERTO Via Santa Maria, 34 - Lovere 347/65.18.530

BRUNO MARIA CARMELA Via S. Isaia, 57 - Bologna 051/64.90.888 - 328/01.99.122

CALABRESE MONICA Via F. Acri, 9 - Bologna 051/22.72.08 - 340/90.99.868

CARBONE CATERINA Via Massarenti, 222 - Bologna 051/34.74.66 - 348/76.33.402

CASAGLIA ALESSANDRO Via Montanari, 22 - Bologna 051/34.15.72 - 348/56.32.577

CASATELLO MARIAPIA Via S. Donato, 136 - Bologna 051/63.31.353 - 339/46.91.165

CINELLI FRANCA Via S. Vincenzi, 42/3, 10 - Bologna 051/51.24.52 - 328/92.74.438

COLUMBO SERENA Via Mazzini, 20 - Bologna 051/34.69.99 - 347/85.89.999

CONCORDIA ALESSANDRA Via Vezza, 24 - Bologna 051/19.98.06.72 - 347/29.98.754

CONTINI PAOLA Via Venturoli, 1 - Bologna 347/66.29.912

CONTINO GIUSEPPE Via degli Orti, 20 - Bologna 051/62.34.188 - 338/24.59.454

DE TOMA DAMIANA Via Toffano, 6 - Bologna 051/39.75.12

DI MARCO CHRISTIAN Via Cremona, 90 - Pieve di Cento 349/84.49.981

FARZAMI ABBAS Via Caduti di Cefalonia, 8 - Casalecchio di R. 348/29.48.316

FILIPOVIC RICCI BENEDETTA Strada Maggiore, 40 - Bologna 051/23.99.47 - 328/44.54.744

FOCARDI EMANUELA Via S. Giuliano, 3 - Bologna 051/39.82.80 - 347/52.08.162

FOGACCI ELISA Via Irnerio, 19 - Bologna 051/24.57.73 - 347/45.00.796

FREO ELISABETTA P.zza Martiri di Pizzocalvo, 5 - S. Lazzaro 051/46.44.88 - 328/00.60.967

FUCXHI NEVILA Via Spina, 3 - Bologna 339/13.34.507

GAITANI STAVROULA Via Macchiavelli, 12 c/o Brenzani 051/51.46.03 - 347/08.28.597

GHEDINI FEDERICA Via Paolo Poggi, 62 - S. Lazzaro di Savena 051/58.71.259 - 347/88.55.709

GIAMPAOLETTI CLAUDIO Via Achillini, 6 - Bologna 347/65.64.318

GIANNUZZI ANTONIA ANGELA Via S. Stefano, 46 - Bologna 347/23.34.184

GROTTI SILVIA Via M. Masia 2/3 - Bologna 339/70.29.903

IORIZZO MATILDE Via Massarenti, 50 - Bologna 338/50.67.313

KURIA FREDRICK G. Via Carpaccio, 6 - Bologna 380/42.51.331

LANCIANO ADALGISA Via di Corticella, 264 - Bologna 051/70.25.23 - 328/21.89.847

LANZONI ELISABETTA Via Emilia, 1502/D - S. Lazzaro di Savena 051/46.73.36 - 335/14.13.638

LENARES ELENA Via Massarenti 50 - Bologna 339/80.17.467

LUCANO ANGELO Via Vallescura, 21 - Bologna 051/58.54.54 - 347/41.55.274

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MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ

Cognome - Nome Specializzazione Telefono

AMABILE ANGELA Allergologia e Immunologia Clinica 338/27.89.842

ANTONIONI MARCELLO Gastroenterologia 333/53.69.458

CARLÀ ELIDE Dermatologia e Venerologia 051/35.39.94 - 349/43.39.539

CASELLA GIORGIO Formazione Specifica in Medicina Generale 339/84.86.356 - 051/75.11.04

CHESI ROBERTO Odontoiatra 051/71.54.57 - 338/60.15.965

LUCENTE PASQUALE Dermatologia e Venerologia 051/38.04.62

MALAGUTI ANNA Endocrinologia e Malattie del Ricambio 051/64.47.361 - 339/65.92.595

MALISANO MONICA Ginecologia e Ostetricia 051/65.57.388 - 335/81.39.799

MATTEINI PAOLA Igiene e Med. Preventiva 051/44.32.41 - 339/48.19.676

MONTALTI ROBERTO Chirurgia Generale 051/53.57.43 - 329/92.66.376

MUSIANI MARIA Corso di Formazione in Medicina Generale 051/62.40.624 - 338/87.11.502

PERUGINI ENRICA Cardiologia 339/13.93.548

ROMEO DOMENICO Otorinolaringoiatria 347/63.60.578

SANDRI LORENZA Gastroenterologia 051/619.41.93 - 339/86.85.286

VISENTIN STEFANO Pediatria Preven. e Puericoltura 051/23.13.29

LUCCHETTA PATRIZIO Via Pizzardi, 6 - Bologna 051/34.39.36 - 349/28.93.126

MEI LINDA Via Stazione - Porretta Terme 051/58.75.615 - 347/76.43.462

MEO LUCIA Via E. Zago, 4 - Bologna 051/24.73.53 - 339/24.79.500

MOSCARDELLI ELISA Via Roma - Alba Adriatica 0861/71.45.20 - 320/30.09.747

MURARIU IOANA ADINA Via Rizzoli - Granarolo Emilia 051/76.04.82 - 348/91.48.155

MUSCOLO PATRIZIA Via Guerrini, 7 - Bologna 339/81.91.400

NOBILE STEFANO Via Lombardia, 31 - Bologna 051/61.52.332 - 328/45.60.622

NWANGUMA VICTOR Via Zampieri, 30/2 - Bologna 051/35.96.87 - 339/30.17.246

OZERI EITAN Via Zacconi, 2 335/70.71.570

PALANDRI FRANCESCA Via Micheli, 34 - Parma 349/71.16.012

PALMERINI EMANUELA Via S. Rocco - Bologna 348/41.48.954

PRATI ANDREA Via Morandi, 5 - Pianoro 347/83.94.839

PUGLIOLI EMILO Via B. Cellini, 11 - Bologna 333/30.75.111 - 051/53.30.09

RAPAGNANI MARIA PAOLA Via Napoli, 3 - Bologna 051/46.25.97 - 349/126.88.54

RIZZO ALESSANDRA Via F. Rocchi, 20 - Bologna 051/39.89.31 - 347/62.72.570

SABETTA ANNARITA Via O. Palagi, 25 - Bologna 051/39.31.82 - 328/33.92.178

SAPIGNI LICIA Via Gramsci, 26 - Gambettola 347/05.53.326

SASSI CLAUDIA Via Carpaccio, 4 - Bologna 051/49.03.60 - 349/31.17.125

SPIGONARDO VINCENZO Via Lame, 116 - Bologna 051/52.10.04 - 329/62.17.975

VACCARISI DAVIDE CORRADO Via della Salita, 23 - Bologna 339/28.36.797

VAGNONI SONIA Via Paradiso, 21 - Bologna 051/27.18.01 - 347/84.39.130

VENTURA ELISABETTA Via Pasubio, 61 - Bologna 333/22.05.287

VERONESI MARCO Via Morini, 35 - Prunaro di Budrio 051/69.20.436 - 339/32.88.927

VETTORI CHIARA Via Batoli, 2 - Bologna 051/58.83.243 - 333/84.24-610

VIOLA ANTONELLA Via Malvasia, 18 - Bologna 051/55.66.16 - 340/59.08.330

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Apre a Bolognala Scuola diPsicoterapiaJunghiana“AION”

➔ Partirà a marzo 2005 il Corso qua-driennale di specializzazione post uni-versitaria, rivolto a medici e psicologi,della Scuola di Psicoterapia Analitica“AION”, la prima ad indirizzo junghianodell’Emilia-Romagna. Il Corso ha sede aBologna, in via Palestro n. 6 e si svolge acadenza settimanale nei week-end.La Scuola è riconosciuta dal Ministerodell’Istruzione Università e Ricerca; hal’obiettivo di impartire agli allievi la for-mazione professionale adeguata allosvolgimento dell’attività psicoterapeuti-ca, secondo l’indirizzo metodologicoteorico e culturale della psicologia anali-tica junghiana.Come stabilito dalla legge 56 del 18 feb-braio 1989, che regola l’ordinamento del-

la professione, per potere svolgere l’atti-vità di psicoterapeuta è necessario, oltrealla laurea in psicologia o in medicina echirurgia, conseguire una specifica for-mazione professionale post universitaria.“AION” si avvale della collaborazione didocenti universitari e si fonda sul lavorodell’Associazione di ricerca in PsicologiaAnalitica “ALBA”, che raggruppa psico-logi e medici, psicoterapeuti, che opera-no da oltre venti anni in diverse città ita-liane.La Scuola insegna le più evolute tecni-che di psicoterapia e forma alla abilità te-rapuetica. Con le discipline di base equelle specifiche della psicologia jun-ghiana, “AION” presenta anche insegna-menti fondati su prospettive interdiscipli-nari, attualizzate ai rapporti tra arte,cinema, religione e psicologia.Presidente del Comitato Scientifico è ilProf. Enzo Canestrari; dirige la Scuola ilDr. Angelo Gabriele Aiello, vicedirettore èdi Dr. Roberto Filippini.Maggiori informazioni sulla Scuola, gli in-segnamenti e gli sbocchi professionali sipossono chiedere direttamente alla Se-greteria di “AION”.telefono 348-2683688e-mail: [email protected] visitando il sito internet:www.assoalba.it

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Per gentile concessione Aboca Museum

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• DIAGNOSTICA OCULARE COMPLETA• TEST PER CHIRURGIA REFRATTIVA• SCREENING GLAUCOMA COMPLETO• GDX - ANALISI FIBRE• MICROPERIMETRIA• LABORATORIO DI IPOVISIONE• ORTOTTICA• LASER ARGON-YAG

DOTT. LUCIA SCOROLLI

Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

DOTT. SERGIO ZACCARIA SCALINCI

Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

DOTT.SSA MARIACHIARA MORARA -Medico chirurgo - Specialista in Oftalmologia

POLIAMBULATORIO PRIVATO

S. LUCIA

Bologna - Via Murri 164 - Tel. 051 440822 - Fax 051 470627

Direttore. Sanitario:Dott. A. Longhi

Medico Chirurgo Specialistain Oculistica

P.G. n. 69914 del 6.4.2004

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AgenziaItaliana delFarmaco AIFA

➔ Comunicato relativo alla Determi-nazione 29 ottobre 2004 dell’AgenziaItaliana del Farmaco (AIFA), recante:“Note AIFA 2004 (Revisione delle NoteCUF)”(Determinazione pubblicata nella Gaz-zetta Ufficiale – Supplemento Ordinarion.259 del 4 Novembre 2004) A seguito di osservazioni pervenute all’AI-FA dopo la pubblicazione delle Note AIFA2004 (revisione delle note CUF) nella so-praindicata Gazzetta Ufficiale - Supple-mento Ordinario n.259 del 4 Novembre2004 – Serie generale) la CommissioneTecnico Scientifica ha riesaminato le noteAIFA, modificando il testo di alcune Noteche sembravano causare difetti di inter-pretazione ed incongruenze.Le Note corrette, di cui si allega il testorevisionato in versione completa ed ag-giornata sono: la Nota 1, sono stati definiti in manierapiù semplice e chiara le condizioni di ri-schio per cui è indicata la gastroprote-zione, anche in riferimento all’età >75anni; la Nota 13, è stato eliminato il limite del-

l’ipertrigliceridemia per la prevenzionesecondaria in pazienti con pregresso in-farto del miocardio. Inoltre, è stato speci-ficato che l’uso delle carte del rischiodell’ISS (Progetto Cuore) saranno sotto-poste a continua verifica ed aggiorna-mento e sono collegate con un progettodi ricerca denominato RiACE (RischioAssoluto Cardiovascolare- Epidemiolo-gia), promosso dall’Agenzia Italiana delFarmaco (AIFA) in collaborazione con ilMinistero della Salute e le Regioni perverificare nella pratica assistenziale dellaMedicina Generale la trasferibilità, l’ap-plicabilità, i carichi assistenziali e gli esitidella prevenzione cardiovascolare pri-maria e secondaria; la Nota 28, sono stati eliminate le speci-fiche riguardanti le neoplasie per la sin-drome anoressia/cachessia facendo rife-rimento alle neoplasie maligne: la Nota 78 è stato chiarito che i prepara-ti antiglaucoma in associazione possonoessere utilizzati come seconda sceltadopo la monoterapia. L’intero testo delle Note aggiornate èstato comunicato alla Gazzetta Ufficialee diventerà operativo dal 19 Novembre2004. Il testo completo di tutte le Note AIFA, in-clusi gli ultimi aggiornamenti, verrà resodisponibile attraverso il sito dell’AIFA epubblicato sul Bollettino di Informazionesui Farmaci

IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Nello Martini)

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ALLEGATO

Linee guidacontenentile indicazionidelleproceduree delletecniche diprocreazionemedicalmenteassistita

Art. 7 - Legge n. 40/2004

PREMESSA

La legge 19 febbraio 2004, n. 40 “Nor-me in materia di procreazione medi-calmente assistita”, all’articolo 7 pre-vede la definizione da parte delMinistro della Salute di “linee guidacontenenti l’indicazione delle proce-dure e delle tecniche di procreazionemedicalmente assistita”, linee guida“vincolanti per tutte le strutture auto-rizzate”. La stessa legge stabilisce modalitàche sono da rapportarsi all’indicazio-ne delle procedure e delle tecniche diprocreazione medicalmente assistitala cui definizione sarà parte integrantedelle presenti linee guida.

Verranno quindi presi in considerazio-ne anche: - il ricorso alle tecniche di procreazio-ne medicalmente assistita (articolo 4); - la gradualità nel ricorso alle tecni-che (articolo 4); - il consenso informato da parte dicoloro che si sottopongono alle tecni-che stesse (articolo 6); - l’accertamento dei requisiti previstiper le coppie alle quali si applicano letecniche di procreazione medicalmen-te assistita (articolo 12); - le disposizioni concernenti la speri-mentazione sugli embrioni umani (arti-colo 13); - i limiti all’applicazione delle tecni-che di procreazione medicalmente as-sistita sugli embrioni (articolo 14). Scopo delle presenti linee guida èquello di fornire chiare indicazioni aglioperatori delle strutture autorizzateall’applicazione delle tecniche di pro-creazione medicalmente assistita af-finché sia assicurato il pieno rispettodi quanto dettato dalla legge.

INTRODUZIONE

Secondo una prima definizione la ste-rilità, almeno nella donna, andrebbedistinta dall’infertilità, intesa come in-capacità di condurre la gravidanza fi-no all’epoca di vitalità fetale. Nell’uo-mo, invece, essendo il concetto diaborto ovviamente estraneo alla pato-logia della riproduzione, i due terminivengono largamente utilizzati comesinonimi. Secondo un’altra definizione una cop-pia è considerata infertile quando nonè stata in grado di concepire e di pro-creare un bambino dopo un anno opiù di rapporti sessuali non protetti,mentre è sterile la coppia nella qualeuno o entrambi i coniugi sono affettida una condizione fisica permanenteche non rende possibile la procreazio-ne. Secondo questa interpretazione il

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termine “sterilità” si riferisce, quindi,ad una condizione più grave e comun-que assoluta di “infertilità” riguardan-te la coppia e non il singolo membrodi essa. Ai fini delle presenti linee guida i duetermini, infertilità e sterilità, sarannousati come sinonimi. Viene definita sterilità (infertilità) l’as-senza di concepimento, oltre ai casi dipatologia riconosciuta, dopo 12/24mesi di regolari rapporti sessuali nonprotetti. Tutte le coppie che non ottengonogravidanza nei termini sopra definiticostituiscono la popolazione dellecoppie infertili. Questa popolazione ècostituita da: – coppie sterili nelle quali siano statiaccertati fattori di sterilità di almenouno dei due coniugi; – coppie con sterilità idiopatica, nellequali non sia stato possibile accertareun definito fattore responsabile; – coppie subfertili, per ragioni biologi-che o per ripetuta abortività sponta-nea. I dati relativi all’incidenza ed alle prin-cipali cause di sterilità sono simili a li-vello mondiale. Nella tabella che se-gue sono riportati i dati pubblicati daCollins e Spira.

Cause di Sterilità

Causa Spira Collins di sterilità Frequenza Frequenza

Fattore femminile 57% 54% Difetto ovulatorio 29% 27% Fattore tubarico 16% 22% Endometriosi 7% 5% Fattore cervicale 2% / Fattore uterino 3% / Fattore maschile 21% 25% Sterilità inspiegata 4% 17% Fattore masch.-femm.18% / Altri 4% /

Nella nostra società motivazioni mol-teplici di ordine sociale, economico eculturale portano molte donne a rin-viare oltre la terza decade di vita la ri-cerca di un concepimento. Dagli ultimidati relativi alla natalità in Europa, in-fatti, emerge che l’età media in cui ladonna italiana partorisce il primo figlioè 30 anni, dato aumentato rispetto alprecedente rilievo del 1990 dove risul-tava essere di 29 anni. Il fattore temporale si concretizza intre differenti aspetti e condizionalistrategie diagnostiche:

– età della donna; – esposizione alla probabilità di con-

cepire; – riserva ovarica.

Età della donna: è uno dei principalilimiti posti alla fertilità umana. Conl’età, inoltre, aumenta il rischio diabortire spontaneamente. Tale rischiorisulta essere pari al 10% circa perdonne di età <30 anni, al 18% per isoggetti con età compresa fra i 30 e i39 anni, al 34% per le donne intornoai 40 anni. Donne di età superiore ai35 anni hanno una più elevata proba-bilità di avere difficoltà riproduttive inrelazione ad aneuploidie determinateda non-disgiunzioni cromosomiche. La capacità riproduttiva della coppiasubisce un declino con l’età. Tale feno-meno si manifesta in maniera più sen-sibile nella donna; l’aspettativa di ave-re un figlio per una coppia nella quale èpresente una donna di età >35 anni ècirca intorno al 50% rispetto alle cop-pie nelle quali le donne hanno un’etàinferiore. Sebbene esistano evidenzescientifiche che la fertilità nella donnadiminuisca a partire dai 25-28 anni èunanimemente accettato che la ridu-zione della capacità riproduttiva nellapartner femminile inizi intorno ai 35 an-ni con un progressivo e considerevole

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calo fino al completo esaurimento del-la funzionalità ovarica.

Esposizione alla probabilità di con-cepire: la durata dell’infertilità rappre-senta il criterio che seleziona la pro-gnosi riproduttiva della coppia aprescindere dalla diagnosi di sterilità. Coppie con una condizione di sterilitàdi lunga durata hanno una prognosi ri-produttiva sfavorevole.

Riserva ovarica: la gonade femmini-le, diversamente da quella maschile,è costituita da un numero finito diunità follicolari, e quindi di cellule uo-vo, che rappresenta un patrimoniopredeterminato suscettibile di un irre-versibile depauperamento. Esiste unasoglia critica di patrimonio follicolare,al di sotto del quale vi è una riduzionedella potenzialità riproduttiva delladonna che può rappresentare l’unicoelemento determinante la sub-ferti-lità, che può essere dovuta all’età ri-produttiva avanzata ma anche ad unridotto patrimonio follicolare congeni-to (dissociazione tra età anagrafica epatrimonio follicolare), o alla interfe-renza di fattori iatrogeni o patologicisulla consistenza e consumo del pa-

trimonio follicolare (infezioni, esitichirurgici, fattori ambientali, stili di vi-ta, etc.).Un orientamento sulla riserva ovaricapuò essere ottenuto tramite la valuta-zione dei livelli di FSH ed estradioloeseguita in III giornata del ciclo.

ACCESSO ALLE TECNICHE (Articolo 4, Legge 40/2004)

1. Il ricorso alle tecniche di procrea-zione medicalmente assistita è con-sentito solo quando sia accertatal’impossibilità di rimuovere altrimentile cause impeditive della procreazio-ne ed è comunque circoscritto ai casidi sterilità o di infertilità inspiegatedocumentate da atto medico nonchéai casi di sterilità o di infertilità dacausa accertata e certificata da attomedico.

2. Le tecniche di procreazione medi-calmente assistita sono applicate inbase ai seguenti principi:

a. gradualità, al fine di evitare il ri-corso ad interventi aventi un gradodi invasività tecnico e psicologico

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più gravoso per i destinatari, ispiran-dosi al principio della minore invasi-vità; b. consenso informato, da realizzare aisensi dell’articolo 6.

3. È vietato il ricorso a tecniche diprocreazione medicalmente assistitadi tipo eterologo.

Un’anamnesi accurata ed un correttoesame obiettivo rappresentano il primopasso di rilievo nell’ambito del primo col-loquio con la coppia infertile/sterile. Du-rante questa fase, infatti, può emergereuna specifica causa di infertilita/sterilità eciò può aiutare a focalizzare le successi-ve valutazioni diagnostiche sui fattori piùprobabilmente responsabili della inferti-lità/sterilità stessa.Le cause di infertilità/sterilità devonoessere ricercate in modo sistematico,efficace e devono essere identificatitutti i fattori rilevanti. Il percorso e la durata degli accerta-menti devono tenere conto dei desi-deri della coppia, dell’età della donna,della durata dell’infertilità/sterilità edei dati personali emersi dall’anamne-si e dall’esame obiettivo. Deve essere compilata una scheda

clinica, contenente le valutazioni e idati pertinenti della coppia, che saràconservata a cura del centro.

CERTIFICAZIONE DI INFERTILITÀ (ai sensi del comma 1)

Certificazione dello stato di infertilità:può essere effettuata da ogni medicoabilitato all’esercizio della professio-ne.Certificazione dello stato di infertilitàper l’accesso alle tecniche di riprodu-zione assistita: viene effettuata daglispecialisti del centro (per le patologiefemminili il ginecologo; per le patolo-gie maschili l’andrologo o l’urologocon competenze andrologiche) unavolta assicurati i criteri diagnostici edi gradualità terapeutica. La negazione del ricorso alle tecniche,certificata dallo specialista, verrà veri-ficata dal responsabile del centro.

GRADUALITÀ DELLE TECNICHE (ai sensi del comma 2, punto a)

Spetta al medico, secondo scienza ecoscienza, definire la gradualità delletecniche tenendo conto dell’età delladonna, delle problematiche specifiche

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e dei rischi inerenti le singole tecnichesia per la donna che per il concepito,del tempo di ricerca della gravidanzae della specifica patologia diagnosti-cata nella coppia nel rispetto dei prin-cipi etici della coppia stessa ed in os-servanza al dettato della legge.

CONSENSO INFORMATO (Articolo 6, Legge 40/2004)

1. Per le finalità indicate dal comma3, prima del ricorso ed in ogni fase diapplicazione delle tecniche di pro-creazione medicalmente assistita ilmedico informa in maniera dettagliata

i soggetti di cui all’articolo 5 sui me-todi, sui problemi bioetici e sui possi-bili effetti collaterali sanitari e psico-logici conseguenti all’applicazionedelle tecniche stesse, sulle probabi-lità di successo e sui rischi dalle stes-se derivanti, nonché sulle relativeconseguenze giuridiche per la donna,per l’uomo e per il nascituro. Allacoppia deve essere prospettata lapossibilità di ricorrere a procedure diadozione o di affidamento ai sensidella legge 4 maggio 1983, n. 184, esuccessive modificazioni, come alter-nativa alla procreazione medicalmen-te assistita. Le informazioni di cui alpresente comma e quelle concernenti

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il grado di invasività delle tecnichenei confronti della donna e dell’uomodevono essere fornite per ciascunadelle tecniche applicate e in modo ta-le da garantire il formarsi di una vo-lontà consapevole e consapevolmen-te espressa.

2. Alla coppia devono essere prospet-tati con chiarezza i costi economicidell’intera procedura qualora si trattidi strutture private autorizzate.

3. La volontà di entrambi i soggetti diaccedere alle tecniche di procreazio-ne medicalmente assistita è espressaper iscritto congiuntamente al medicoresponsabile della struttura, secondomodalità definite con decreto dei Mi-nistri della Giustizia e della Salute,adottato ai sensi dell’articolo 17,comma 3, della legge 23 agosto1988, n. 400, entro tre mesi dalla datodi entrata in vigore della presente leg-ge. Tra la manifestazione della vo-lontà e l’applicazione della tecnicadeve intercorrere un termine non infe-riore a sette giorni. La volontà puòessere revocata da ciascuno dei sog-getti indicati dal presente comma finoal momento della fecondazione del-l’ovulo.

4. Fatti salvi i requisiti previsti dallapresente legge: il medico responsabi-le della struttura può decidere di nonprocedere alla procreazione medical-mente assistita, esclusivamente permotivi di ordine medico-sanitario, intale caso deve fornire alla coppia mo-tivazione scritta di tale decisione.

5. Ai richiedenti, al momento di acce-dere alle tecniche di procreazione me-dicalmente assistita, devono essereesplicitate con chiarezza e mediantesottoscrizione le conseguenze giuridi-che di cui all’articolo 8 e all’articolo 9della presente legge.

ATTIVITÀ DI CONSULENZAE SOSTEGNO RIVOLTA

ALLA COPPIA

L’attività di consulenza è un processo dicomunicazione, riconosciuto di grandebeneficio, correlato ad ogni tipo di tratta-mento offerto.Ogni centro di PMA dovrà prevedere lapossibilità di consulenza alla coppia. L’attività di consulenza deve essereresa accessibile, quindi, in tutte le fasidell’approccio diagnostico-terapeuti-co dell’infertilità ed, eventualmente,anche dopo che il processo di tratta-mento è stato completato. Tutti i centri debbono garantire che laconsulenza sia offerta ai soggetti primadi iniziare le singole procedure diagno-stiche. In tale occasione alle coppie de-vono essere forniti gli elementi utili amaturare una accettazione consapevoledella tecnica proposta. In particolare devono essere illustrati:

1. la possibilità di ricorrere agli stru-menti offerti dalla legge 4 maggio1983, n. 184 in tema di affidamentoed adozione, come alternativa allaprocreazione medicalmente assistita;

2. la disciplina giuridica della procrea-zione medicalmente assistita (ivi com-prendendo anche i divieti, le sanzioni,le tutele e le conseguenze giuridicheper l’uomo, per la donna e per il nasci-turo di cui agli articoli 8 e 9 della legge19 febbraio 2004, n. 40);

3. le problematiche bioetiche;

4. le diverse tecniche impiegabili e le pro-cedure/fasi operative di ciascuna tecnica,con particolare riguardo alla loro invasività,nel rispetto dei principi etici della coppiae in osservanza della legge 40/2004;

5. l’impegno dovuto dai richiedenti (ivicomprendendo anche i tempi di rea-

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lizzazione, l’eventuale terapia farma-cologica da seguire, gli accertamentistrumentali e di laboratorio da esperi-re, le visite ambulatoriali ed i ricoveri,anche in day hospital, da effettuare);

6. gli effetti indesiderati o collateralirelativi ai trattamenti;

7. le probabilità di successo delle di-verse tecniche;

8. i rischi per la madre e per il/i nasci-turo/i, accertati o possibili, quali evi-denziabili dalla letteratura scientifica;

9. gli aspetti psicologici relativi ai singolirichiedenti, alla coppia e al nuovo nato;

10. la possibilità di crioconservazionedei gameti maschili e femminili;

11. la possibilità di revoca del consen-so da parte dei richiedenti fino al mo-

mento della fecondazione dell’ovulo;

12. la possibilità da parte del medicoresponsabile della struttura di nonprocedere alla procreazione medical-mente assistita esclusivamente permotivi di ordine medico-sanitario mo-tivati in forma scritta;

13. la possibilità di crioconservazionedegli embrioni nei casi conformi aquanto disposto dall’articolo 14 dellalegge 40/2004;

14. i costi economici totali derivantidalla procedura adottata.

A volte la consulenza è in grado diaiutare alcuni pazienti ad accettare ilfallimento del trattamento e ad accet-tare l’idea di non avere bambini. Èinoltre fondamentale anche quando siinstaura una gravidanza come esito diun trattamento.

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I centri debbono assicurarsi che i sog-getti siano consapevoli che l’offertadella consulenza viene fatta di routi-ne. L’offerta dell’attività di consulenza esostegno deve includere l’informazio-ne scritta di chi la offre. L’attività di consulenza, a secondadelle situazioni, può essere:

1. decisionale il cui scopo fondamen-tale è di consentire ai soggetti di com-prendere e riflettere, nel corso dellaproposta di trattamento che li riguar-da, sulle implicazioni che questo po-trebbe avere per loro, per le loro fami-glie e sugli eventuali figli nati comerisultato del trattamento. Questo tipo di consulenza dovrà es-sere disponibile prima di intraprende-re ogni tipo di trattamento o di deci-sione. L’operatore che offrirà la consulenzadovrà discutere con tutti i soggetticoinvolti le implicazioni del trattamen-to:

– per se stessi; – per i propri familiari inclusi figli giàesistenti o figli futuri, e per la società; – per ogni figlio o figli che verranno;

2. di sostegno che deve supportare lecoppie in momenti di stress e diffi-coltà. Questo può accadere in ognimomento, prima, durante e dopo l’e-secuzione del trattamento. I centridebbono fare ogni sforzo possibileper offrire supporto a qualsiasi sog-getto coinvolto nel trattamento e cherichieda aiuto, come ad esempio:

– individui che non possono accederealle terapie; – individui che hanno difficoltà ad af-frontare un determinato ciclo di tratta-mento; – individui nei quali il trattamento èfallito;

3. genetica nella previsione di rischiodi anomalie genetiche trasmissibili;

4. terapeutica che deve riuscire adassistere i soggetti che ne abbianobisogno nello sviluppare strategieche consentano loro di far fronte alleconseguenze dei trattamenti per l’in-fertilità sia a breve che a lungo termi-ne. Essa include l’aiutare i soggetti amoderare le loro aspettative e ad ac-cettare la realtà di particolari situa-zioni.

I centri devono invitare coloro che sisottoporranno ai trattamenti a consi-derare:

a) la loro attitudine rispetto alla pro-pria infertilità o a quella del partner; b) la possibilità che il trattamento falli-sca.

L’attività di consulenza decisionale edi sostegno potrà essere svolta daimedici della struttura autorizzatamentre l’attività di consulenza geneti-ca e terapeutica potrà essere svoltada specialisti del settore. L’offerta dell’attività di consulenza aduna coppia va sempre registrata nellacartella clinica sia che la coppia ac-cetti l’attività di consulenza sia che larifiuti.

LINEE GUIDA (Articolo 7, Legge 40/2004)

1. Il Ministro della Salute, avvalendosidell’istituto Superiore di Sanità, eprevio parere del Consiglio Superioredi Sanità, definisce, con proprio de-creto, da emanare entro tre mesi dal-la data di entrata in vigore della pre-sente legge, linee guida contenentiindicazione delle procedure e delletecniche di procreazione medical-mente assistita.

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2. Le linee guida di cui al comma 1 so-no vincolanti per tutte le strutture au-torizzate.

3. Le linee guida sono aggiornate pe-riodicamente, almeno ogni tre anni, inrapporto all’evoluzione tecnico-scien-tifica, con le medesime procedure dicui al comma 1.

PROCEDURE E TECNICHEDI PROCREAZIONE

MEDICALMENTE ASSISTITA

Per tecniche di procreazione medical-mente assistita si intendono tutti queiprocedimenti che comportano il tratta-mento di ovociti umani, di spermatozoio embrioni nell’ambito di un progettofinalizzato a realizzare una gravidanza.Questi procedimenti includono: la in-seminazione omologa, la fecondazionein vitro ed il trasferimento embrionale,il trasferimento intratubarico dei game-ti, il trasferimento intratubarico deglizigoti, il trasferimento intratubarico de-gli embrioni, la crioconservazione deigameti e degli embrioni. Queste tecni-che sono attualmente rappresentateda una gamma di opzioni terapeutichea diverso grado di invasività sia tecnicache psicologica sulla coppia. La suddi-visione qui riportata in Tecniche di I, IIe III livello è stata effettuata tenendoconto della loro complessità e del gra-do di invasività tecnica. Il principio seguito nella stesura diqueste linee guida è quello di utilizza-re in prima istanza le opzioni terapeu-tiche più semplici, meno invasive emeno onerose, tenendo in debito con-to l’età della donna.

Tecniche di I Livello:

– inseminazione sopracervicale in ciclonaturale eseguita utilizzando tecniche dipreparazione del liquido seminate;

– induzione dell’ovulazione multiplaassociata ad inseminazione sopracer-vicale eseguita utilizzando tecniche dipreparazione del liquido seminale; – eventuale crioconservazione dei ga-meti maschili.

Tecniche di II Livello(procedure eseguibili in anestesialocale e/o sedazione profonda):

– fecondazione in vitro e trasferimentodell’embrione (FIVET); – iniezione intracitoplasmatica dellospermatozoo (ICSI); – prelievo testicolare dei gameti (prelievopercutaneo o biopsia testicolare); – eventuale crioconservazione di ga-meti maschili e femminili ed embrioni(nei limiti delle normative vigenti); – trasferimento intratubarico dei ga-meti maschili e femminili (GIFT), zi-goti (ZIFT) o embrioni (TET) per viatransvaginale ecoguidata o istero-scopica.

Tecniche di III Livello(procedure che necessitano di anestesia

generale con intubazione):

– prelievo microchirurgico di gametidal testicolo; – prelievo degli ovociti per via laparo-scopica; – trasferimento intratubarico dei ga-meti maschili e femminili (GIFT),zigoti(ZIFT) o embrioni (TET) per via laparo-scopica.

I) INSEMINAZIONE CON O SENZAINDUZIONE MULTIPLA

DELL’OVULAZIONE

Vengono in questa sede prese in con-siderazione le inseminazioni sopra-cervicali che consistono nell’introdu-

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zione degli spermatozoi in utero (IUI),in peritoneo (IPI), oppure medianteperfusione tubarica (FSP). In questitipi di inseminazione è necessariaidonea preparazione del campioneseminale.

Indicazioni

1. sterilità inspiegata;

2. infertilità maschile di grado lieve-moderato;

3. endometriosi I-II stadio e casi selezio-nati di III-IV stadio della classificazioneAmerican Fertility Society (AFS) in parti-colare dopo intervento chirurgico;

4. ripetuti insuccessi di induzione del-la gravidanza con stimolazione dell’o-vulazione e rapporti mirati;

5. patologie sessuali e coitali che nonhanno trovato giovamento dall’inse-minazione intracervicale semplice;

6. fattore cervicale.

In caso di induzione della crescita fol-licolare multipla:

– è obbligatorio un monitoraggio eco-grafico e/o ormonale al fine di ridurreil rischio di gravidanze multiple e disindrome dell’iperstimolazione ovari-ca severa;

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- alle coppie con un problema di in-fertilità maschile lieve, sterilità inspie-gata o endometriosi minima o mode-rata possono essere offerti fino a seicicli monitorizzati di inseminazioni in-trauterine perché questo protocolloaumenta le possibilità di ottenere unagravidanza.

Procedure metodiche cheprevedono una serie di azioni

con questa sequenza:

1. ciclo spontaneo o con induzionefarmacologica dell’ovulazione;

2. monitoraggio ecografico e/o ormo-nale della crescita follicolare;

3. preparazione del campione semina-le osservando le seguenti indicazioni:

a) deve essere registrato su una sche-da apposita: – nome, cognome, data di nascitadella partner femminile; – nome, cognome, data di nascita delpartner maschile; – il, periodo di astinenza osservato; – il momento ed il luogo della raccolta(con particolare riguardo per queicampioni che non vengono raccolti di-rettamente nel centro); – il tempo intercorso fra la raccolta ela preparazione del campione;

b) tutti i contenitori devono riportare idati identificativi del soggetto inte-ressato (nome, cognome, data di na-scita), prima che il campione vengaprodotto, con in più i dati della part-ner;

c) per i campioni seminali prodottifuori dal centro i dati identificativi de-vono essere apposti sul contenitoredal soggetto interessato il quale devefornire autocertificazione della conse-

gna del proprio campione di liquidoseminale controfirmata dall’operatoreche accetta il campione;

d) debbono essere, inoltre, registra-ti: i parametri del liquido seminale, ilmetodo di preparazione del campio-ne includendo in dettaglio ognieventuale variazione dal protocollostandard di laboratorio, i parametridel l iquido seminale post-prepara-zione;

4. introduzione degli spermatozoi nel-la cavità uterina.

II) FECONDAZIONE IN VITROE TRASFERIMENTO DELL’EMBRIONE

(FIVET)

Indicazioni

1. fattore tubo-peritoneale: patologiatubarica acquisita o congenita (prece-dente gravidanza ectopica, preceden-ti aborti tubarici, anamnesi positivaper flogosi pelvica, interventi chirurgi-ci sulla pelvi);

2. infertilità maschile di grado mode-rato: quando il trattamento medico-chirurgico o inseminazioni intrauterinenon hanno dato risultati o sono statigiudicati non appropriati;

3. endometriosi di III o IV grado;

4. endometriosi se la chirurgia o le in-seminazioni intrauterine non hannodato risultati o sono state giudicatenon appropriate;

5. infertilità inspiegata se il trattamen-to precedente (es: cicli di insemina-zione) non ha dato risultati o è statogiudicato non appropriato;

6. seme crioconservato in relazione

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alla qualità seminale successiva alloscongelamento;

– fallimento dell’iter terapeutico abassa tecnologia.

Procedure metodiche cheprevedono una serie di azioni

con questa sequenza:

1. in ciclo spontaneo o con induzionedella crescita follicolare e maturazio-ne di più ovociti mediante la sommini-strazione di farmaci induttori dell’ovu-lazione;

2. controllo della risposta ovarica atale terapia mediante monitoraggioecografico e/o dosaggio di estradiolo;

3. prelievo degli ovociti per via tran-svaginale, sotto controllo ecografico,in anestesia locale e/o sedazioneprofonda;

4. preparazione del campione di liqui-do seminale;

5. scelta degli ovociti;

6. unione e coltura extracorporea deigameti (ovociti e spermatozoi);

7. verifica dell’avvenuta fecondazionedi ciascun ovocita;

8. trasferimento in utero degli embrioni.

III) MICROINIEZIONEINTRACITOPLASMATICA DELLO

SPERMATOZOO (ICSI)

Indicazioni

1. infertilità maschile di grado severo;

2. azoospermia ostruttiva e secretiva

(spermatozoi testicolari o epididimari);

3. mancata o ridotta fertilizzazione inprecedenti cicli di fertilizzazione in vi-tro (FIV);

4. ovociti scongelati;

5. ridotto numero di ovociti;

6. seme crioconservato in relazionealla qualità seminale successiva alloscongelamento.

Procedure

1. in ciclo spontaneo o con induzionedella crescita follicolare e maturazio-ne di più ovociti mediante la sommini-strazione di farmaci induttori dell’ovu-lazione;

2. controllo della risposta ovarica a ta-le terapia mediante monitoraggio eco-grafico e/o dosaggio di estradiolo;

3. prelievo degli ovociti per via tran-svaginale, sotto controllo ecografico,in anestesia locale e/o sedazioneprofonda;

4. preparazione del campione di liqui-do seminale;

5. le tecniche utilizzate per il prelievo,in caso di azoospermia, sono: Aspirazione Percutanea di Spermato-zoi per via Testicolare (TESA), Estra-zione di Spermatozoi per via Testico-lare (TESE), Aspirazione Microchirurgicadi Spermatozoi dall’Epididimo (ME-SA), Aspirazione Percutanea di Sper-matozoi dall’Epididimo (PESA);

6. rimozione del complesso cumulo-corona;

7. inseminazione di ovociti mediante

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tecnica di microiniezione intracitopla-smatica di un singolo spermatozoo;

8. verifica dell’avvenuta fecondazionedi ciascun ovocita;

9. trasferimento in utero degli embrio-ni. Al fine di consentire alle coppie che sisottoporranno alla ICSI l’espressioneconsapevole della loro volontà all’ese-cuzione della tecnica, si raccomanda:

a) nei casi in cui sia presente o sia so-spettato uno specifico difetto ge-netico che si associa con infertilitàmaschile, ad esempio agenesia con-genita mono o bilaterale dei vasi de-ferenti (CBAVD), deve essere predi-

sposta una consulenza genetica econdotta una serie di indagini specifi-che;

b) nei casi in cui l’indicazione alla ICSIsia costitutita da un deficit qualitativograve del liquido seminale o da unaazoospermia non ostruttiva deve es-sere effettuato un cariotipo del part-ner maschile;

c) i test per l’accertamento di micro-delezioni del cromosoma Y devonoessere richiesti in casi selezionati ca-ratterizzati da azoospermia o graveoligospermia (<5 mil/ml).

Le coppie, inoltre, devono essereinformate:

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– che non si dispone, al momento, didati di follow-up a lungo termine dellasalute dei bambini. Inoltre, alcuni datidella letteratura riportano la presenzadi una maggiore percentuale di ano-malie cromosomiche ed epigeneticherispetto ai concepimenti naturali. Èancora controverso se l’aumento ditali anomalie sia legato alla tecnica oalla alterata qualità del liquido semi-nale paterno. – del fatto che la ICSI aumenta le pos-sibilità di fertilizzazione rispetto allasola IVF ma una volta avvenuta la fer-tilizzazione le percentuali di gravidan-za ottenute con le due tecniche sonole stesse.

I prelievi chirurgici degli spermatozoipossono avvenire mediante varie tec-niche a seconda della situazione cli-nica del soggetto. In ogni caso nelcentro dovranno essere presenti glistrumenti tecnologici per garantire lapossibilità di congelare gli spermato-zoi o di eseguire un prelievo testicola-re.

IV) TRASFERIMENTO INTRATUBARICODI GAMETI O EMBRIONI

Trasferimento intratubarico di gameti(GIFT) prevede:

– prelievo degli oociti per via transva-ginale ecoguidata o per via laparosco-pica;

– trasferimento intratubarico dei ga-meti maschili e femminili per via lapa-roscopica o transvaginale (ecoguidatao isteroscopica).

La tecnica è stata utilizzata per lestesse indicazioni previste per le me-todiche a bassa tecnologia (e richiedela normalità morfo-funzionale di alme-no una tuba).

La GIFT è un protocollo efficace incoppie con infertilità sine causa. Va accolta l’opzione preferenziale del-la donna per la GIFT, anche laparo-scopica, ove tale opzione sia motivatadal desiderio di evitare una feconda-zione extracorporea.

Trasferimento intratubaricodi zigoti od embrioni (ZIFT - TET)

prevede:

– prelievo degli ovociti per via tran-svaginale ecoguidata; – fecondazione in vitro degli ovociti; – trasferimento intratubarico degli zi-goti o degli embrioni per via laparo-scopica o transvaginale (ecoguidata oisteroscopica).

Non esistono studi prospettici rando-mizzati che dimostrino una miglioreefficacia del trasferimento intratubari-co di zigoti od embrioni rispetto al lo-ro trasferimento in utero.

V) PRELIEVO DI GAMETIDAL TESTICOLO

È compito dello specialista androlo-go, o urologo con competenze an-drologiche, valutare l’opportunità omeno di un trattamento specificomedico oppure chirurgico/endosco-pico disostruttivo o di ricanalizzazio-ne delle vie seminali o di correzionedella patologia genitale in atto e discegliere la tecnica di recupero dispermatozoi più appropriata stabi-lendo quale sia la soluzione terapeu-tica più efficace, conveniente e me-glio accettata dall’uomo e dallacoppia.Il prelievo dei gameti maschili può es-sere praticato con metodiche diversein relazione alle cause di sterilità ma-schile:

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– patologie eiaculatorie; – azoospermie ostruttive; – dispermie secretorie (lievi-medie-gravi). Le tecniche utilizzate in relazione a ta-li patologie potranno essere: – prelievo urinario post-coitum (eia-culazione retrograda); – prelievo transuretrale dopo elettro-stimolazione e massaggio prostatico(aneiaculazione); – raccolta dell’eiaculato, prelievo te-sticolare, epididimale, deferenziale,vescicolare con tecnica chirurgica,microchirurgica, percutanea.

MISURE DI TUTELA DELL’EMBRIONE

SPERIMENTAZIONESUGLI EMBRIONI UMANI

(Articolo 13, Legge 40/2004)

1. È vietata qualsiasi sperimentazionesu ciascun embrione umano.

2. La ricerca clinica e sperimentale suciascun embrione umano è consentitaa condizione che si perseguano fina-lità esclusivamente terapeutiche ediagnostiche ad essa collegate voltealla tutela della salute e allo sviluppodell’embrione stesso, e qualora nonsiano disponibili metodologie alterna-tive.

3. Sono, comunque, vietati: a) la produzione di embrioni umani afini di ricerca o di sperimentazione ocomunque a fini diversi da quello pre-visto dalla presente legge;

b) ogni forma di selezione a scopo eu-genetico degli embrioni e dei gametiovvero interventi che, attraverso tec-niche di selezione, di manipolazione ocomunque tramite procedimenti artifi-ciali, siano diretti ad alterare il patri-monio genetico dell’embrione o del

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gamete ovvero a predeterminarne ca-ratteristiche genetiche, ad eccezionedegli interventi aventi finalità diagno-stiche e terapeutiche, di cui al comma2 del presente articolo;

c) interventi di clonazione mediantetrasferimento di nucleo o di scissioneprecoce dell’embrione o di ectogenesisia a fini procreativi sia di ricerca;

d) la fecondazione di un gamete uma-no con un gamete di specie diversa ela produzione di ibridi o di chimere ...(omissis)

È proibita ogni diagnosi preimpianto afinalità eugenetica. Ogni indagine relativa allo stato di sa-lute degli embrioni creati in vitro, aisensi dell’articolo 14, comma 5, dovràessere di tipo osservazionale. Qualora dall’indagine vengano eviden-ziate gravi anomalie irreversibili dellosviluppo di un embrione, il medico re-sponsabile della struttura ne informa lacoppia ai sensi dell’art. 14, comma 5.Ove in tal caso il trasferimento del-l’embrione, non coercibile, non risultiattuato, la coltura in vitro del medesi-mo deve essere mantenuta fino al suoestinguersi.

LIMITI ALL’APPLICAZIONEDELLE TECNICHE SUGLI EMBRIONI

(Articolo 14, Legge 40/2004)

1. È vietata la crioconservazione e lasoppressione di embrioni, fermo re-stando quanto previsto dalla legge 22maggio 1978, n. 194.

2. Le tecniche di produzione degli em-brioni, tenuto conto dell’evoluzionetecnico-scientifica e di quanto previstodall’articolo 7, comma 3, non devonocreare un numero di embrioni superiorea quello strettamente necessario ad un

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unico e contemporaneo impianto, co-munque non superiore a tre.

3. Qualora il trasferimento nell’uterodegli embrioni non risulti possibile pergrave e documentata causa di forzamaggiore relativa allo stato di salutedella donna non prevedibile al mo-mento della fecondazione è consenti-ta, la crioconservazione degli embrio-ni stessi fino alla data del trasferimento, da realizzare non appe-na possibile. (omissis)

5. I soggetti di cui all’articolo 5 sonoinformati sul numero e, su loro richie-sta sullo stato di salute degli embrioniprodotti e da trasferire nell’utero. (omissis) (omissis)

8. È consentita la crioconservazionedei gameti maschile e femminile, pre-vio consenso informato e scritto. (omissis)

Qualora il trasferimento nell’utero de-gli embrioni non risulti possibile percause di forza maggiore relative allostato di salute della donna non preve-dibili al momento della fecondazionee, comunque, un trasferimento non ri-sulti attuato, ciascun embrione nontrasferito dovrà essere crioconservatoin attesa dell’impianto che dovrà av-venire prima possibile. Qualsiasi embrione che non sia tra-sferito in utero verrà congelato cononere a carico del centro di procrea-zione medicalmente assistita in attesadel futuro impianto.

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CRIOPRESERVAZIONE DI GAMETI CRIOPRESERVAZIONE

DEGLI EMBRIONI (Art. 14, comma 3)

Strutture di laboratorio e sicurezza

1. tutti i centri di procreazione medical-mente assistita che effettuano tecnichedi fecondazione in vitro debbono dotarsidi attrezzature adeguate per la criocon-servazione dei gameti e degli embrioni. Gli embrioni devono essere conserva-ti in contenitori criogenici dedicati.

2. gli ambienti per la criopreservazio-ne dei gameti e degli embrioni devo-no presentare adeguate caratteristi-che strutturali e di sicurezza edessere dedicati a svolgere tale speci-fica attività;

3. devono essere presenti in tutti icentri appropriate misure di sicurezzain caso di rottura o malfunzionamentodei contenitori criogenici e dei sistemidi conservazione;

4. devono essere presenti procedureoperative scritte per ogni fase di uti-lizzo delle paillettes e delle provetteper minimizzare i rischi di contamina-zione o di perdita di materiale deicampioni da criopreservare;

5. devono essere presenti procedureoperative scritte anche per tutti i pas-saggi seguenti: a) qualificazione del personale; b) pulizia e manutenzione dei conteni-tori criogenici; c) riempimento dei contenitori crioge-nici; d) controllo dell’accesso ai contenitoricriogenici; e) congelamento e scongelamento; f) localizzazione dei campioni e duratadella conservazione; g) trasporto di campioni contaminati;

6. l’accesso all’area di conservazionedei gameti e degli embrioni deve essereconsentito solamente a personale for-malmente autorizzato a svolgere talelavoro. Nessuna altra persona può ave-re accesso ai gameti o agli embrioni;

7. la localizzazione dei gameti e degliembrioni deve essere accuratamenteregistrata onde ridurre il tempo ne-cessario per la loro manipolazione du-rante le fasi di inserimento ed estra-zione dai contenitori criogenici. Ognifase di manipolazione dei gameti edegli embrioni deve essere registrata;

8. la struttura deve disporre di un si-stema di monitoraggio per assicurareelevati standard di sicurezza durantela manipolazione e la conservazionedei gameti e degli embrioni;

9. la struttura deve disporre di un si-stema di monitoraggio degli errori,delle non conformità e degli eventi av-versi occorsi nei soggetti che hannousufruito dei servizi relativi alla fecon-dazione medicalmente assistita.

Identificazione

1. i dati identificativi dei soggetti dacui provengono i gameti o da cui sonostati generati gli embrioni devono es-sere accuratamente registrati ed icampioni etichettati in modo da nonconsentire alterazioni non autorizzateo non riconoscibili;

2. i sistemi di registrazione devonoconsentire la rintracciabilità di ognifase del trattamento degli ovociti, deicampioni di liquido seminale o degliembrioni da parte di un operatore au-torizzato fin dalla data di raccolta.

Controllo della conservazione

1. almeno una volta l’anno deve essere:

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a) verificata la corrispondenza fra idati riportati sulla modulistica e il ma-teriale genetico conservato; b). verificato lo scopo e la durata dellacriopreservazione; c) individuate eventuali azioni necessarie;

2. la documentazione relativa ai ga-meti e agli embrioni criopreservati de-ve includere: a) il tipo e l’eventuale numero di lottodel crioprotettore usato; b) lo stadio dello sviluppo embriona-rio; c) il numero di embrioni contenuti inogni paillette; d) il numero di ovociti contenuti inogni paillette; e) la concentrazione di spermatozoimobili contenuta in ogni paillette; f) il numero di paillettes conservateper ogni paziente;

3. la documentazione delle proceduredi scongelamento degli ovociti e degliembrioni deve includere eventualicambiamenti morfologici osservatidurante lo scongelamento ed il perio-do di tempo della coltura prima deltrasferimento in utero;

4. le strutture che offrono il servizio dicriopreservazione di gameti ed em-brioni devono perseguire il manteni-mento di un contatto con i soggetticui appartengono i gameti e gli em-brioni onde informarli dell’approssi-marsi della data di scadenza dellaconservazione degli stessi. Tali sog-getti devono essere adeguatamenteinformati per consentirgli di sceglieretra le opzioni disponibili;

5. in caso di chiusura o di mancato rin-novo dell’autorizzazione al centro, o direvoca da parte della Regione, il centrodeve contattare i richiedenti la conser-vazione per decidere il destino dei ga-meti e degli embrioni conservati.

Contaminazione

1. i gameti e gli embrioni conservatidevono essere tenuti lontani da mate-riale radioattivo e da ogni potenzialesorgente nota di infezione, contami-nazione chimica o atmosferica;

2. i soggetti che usufruiscono dei ser-vizi offerti nei programmi di feconda-zione medicalmente assistita, fra cuila criopreservazione dei gameti e de-gli embrioni, devono essere analizzatiper epatite B, epatite C ed HIV e il ri-sultato deve essere adeguatamenteprotetto;

3. i campioni dei soggetti risultati ne-gativi per epatite B, epatite C ed HIVdevono essere conservati in conteni-tori criogenici differenti da quelli con-tenenti campioni positivi o di cui man-ca una documentazione di negatività.E campioni di cui manca una docu-mentazione di negatività devono es-sere conservati in contenitori crioge-nici differenti da quelli contenenticampioni positivi per epatite B o perepatite C o per HIV. La struttura devequindi disporre di più tipi di conteni-tori: a) per campioni negativi; b) per campioni in attesa di referto; c) per campioni positivi per le diversepatologie infettive (epatite B, epatiteC o HIV).

Trasferimento di gametied embrioni fra centri

1. in caso di trasferimento di gameti oembrioni è responsabilità del centroricevente accertare l’esistenza delconsenso dei soggetti da cui proven-gono i gameti e da cui sono stati ge-nerati gli embrioni all’uso e alla con-servazione dei gameti e degli embrionitrasferiti;

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2. in occasione del trasferimento fracentri, devono essere messe in attoprocedure per preservare la qualità ela sicurezza dei gameti e degli em-brioni. I centri di conservazione, trat-tamento e ricerca devono garantire ilcorretto trasferimento dei gameti edembrioni.

Crioconservazione degli embrioni:modalità e termini

Si dovranno considerare due diversetipologie di embrioni crioconservati: laprima, quella degli embrioni che sonoin attesa di un futuro impianto, com-presi tutti quelli crioconservati primadell’entrata in vigore della legge n.40/2004, e la seconda, quella degliembrioni per i quali sia stato accertatolo stato di “abbandono”. In entrambi icasi le spese da sostenere per il con-gelamento saranno a carico del Centrodi procreazione medicalmente assisti-ta. Si verificheranno condizioni diversesolo per la conservazione. Per definire lo stato di abbandono diun embrione si deve verificare unadelle seguenti condizioni:

a. il centro deve avere una rinunciascritta al futuro impianto degli embrio-ni crioconservati da parte della coppiadi genitori o della singola donna (nelcaso di embrioni prodotti con seme didonatore e in assenza di partner ma-schile, prima della normativa attuale)oppure

b. il centro deve documentare i ripetu-ti tentativi eseguiti per almeno un an-no di ricontattare la coppia o la donnain relazione agli embrioni crioconser-vati. Solo nel caso di reale, documen-tata impossibilità a rintracciare lacoppia l’embrione potrà essere defini-to come abbandonato. La donna ha sempre il diritto ad otte-

nere il trasferimento degli embrionicrioconservati. Tutti gli embrioni che sono in attesa diun futuro impianto verranno congelatie crioconservati presso i centri dovele tecniche sono state effettuate e irelativi oneri sono carico dei medesi-mi centri. Gli embrioni che verrannodefiniti in stato di abbandono, saran-no congelati e successivamente crio-conservati in maniera centralizzatacon oneri a carico dello Stato. Per tutti gli embrioni al momento giàcrioconservati e per quelli che in ec-cezionali condizioni potrebbero esse-re conservati dall’entrata in vigoredella presente legge ci si atterrà allemodalità di crioconservazione espo-ste nelle presenti linee guida.

INDICAZIONI PROCEDURALIAccertamento dei requisiti per l’ac-

cesso alle tecniche

I requisiti previsti dal comma 3 del-l’art. 12 vengono accertati dal medicoche raccoglie l’autocertificazione del-lo stato di matrimonio o di convivenzadella coppia.

Esami preconcezionali

I soggetti che si rivolgono ad un cen-tro per un trattamento di procreazionemedicalmente assistita devono avereffettuato gli accertamenti previsti dalD.M. 10/09/1998 in funzione precon-fezionale per la donna, l’uomo e lacoppia.

Screening per patologie infettive

Le coppie che si rivolgono ad un cen-tro per un trattamento di procreazionemedicalmente assistita devono avereffettuato lo screening per HIV (Hu-man Immunodeficiency Virus), perepatite B (HBV)e per epatite C (HCV).

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Comportamento da tenere in casodi presenza di patologia infettiva

Quando vi siano coppie positive perHIV, HBV o HCV che vogliano intrapren-dere un trattamento di fertilizzazione invitro devono essere considerate le im-plicazioni di queste patologie infettiveper i potenziali figli.

REGISTRAZIONE E MANTENIMENTODEI DATI

(vedi prototipo allegato)

1. Per ogni coppia deve essere appron-tata una scheda clinica che contenga legeneralità di entrambi i partners, il lororecapito ed in cui siano riportate:

a. i dati anamnestici e clinici dei com-ponenti la coppia; b. eventuali esami; c. la diagnosi; d. il trattamento con le prescrizioni te-rapeutiche e la descrizione della pro-cedura eseguita; e. le eventuali tecniche di anestesiae/o sedazione e/o analgesia utilizzate; f. i nominativi del/degli operatori; g. il decorso clinico; h. eventuali complicanze; i. l’esito del trattamento.

2. Per ogni paziente deve essere appron-tata una scheda di laboratorio che con-tenga le generalità di entrambi i partners,il loro recapito ed in cui siano riportate:

a. per le tecniche minori: le caratteri-stiche del liquido seminale prima edopo la preparazione b. per le tecniche maggiori: – il numero di ovociti prelevato ed illoro grado di maturità; – le caratteristiche del liquido semina-le prima e dopo la preparazione, non-ché il metodo di preparazione delcampione;

– il numero di ovociti inseminati; – il numero di ovociti fertilizzati; – il numero di embrioni prodotti e laloro descrizione morfologica; – il numero di embrioni trasferiti; – deve essere documentato lo stadiodello sviluppo embrionale; – i dati riferiti all’embrione devono in-cludere: – il numero del lotto e del mezzo utiliz-zato per il transfer; – il tempo intercorso fra pick-up ovo-citario e transfer; – il tempo intercorso fra l’inseminazio-ne dell’ovocita ed il transfer; – il numero degli embrioni ed il lorostadio di sviluppo al momento deltransfer; – il tipo di catetere utilizzato durante iltransfer; – il numero di ovociti congelati; – l’eventuale numero di embrioni con-gelati; – la codifica utilizzata per l’identifica-zione degli ovociti congelati; – la codifica utilizzata per l’identifica-zione degli embrioni congelati; – la codifica per la corrispondenza al-le cartelle cliniche.

3. La scheda clinica e la scheda di la-boratorio debbono essere conservatedal centro;

4. In una relazione conclusiva, clinica ebiologica, destinata al medico curante econsegnata all’utente al termine dellaprestazione, devono essere indicati:

– la procedura impiegata ed i dettaglidella stessa; – il monitoraggio endocrino/ecografi-co; – i dati di laboratorio; – eventuali farmaci utilizzati nel pick-up; – il risultato ottenuto; – ogni indicazione terapeutica utile alcurante per il periodo successivo allaprocedura effettuata.

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REGISTRAZIONE E MANTENIMENTO DEI DATI

Bozza di Scheda

Codice centro......... Scheda clinica Codice identificativo

Coppia.....................

Scheda anagrafica

Paziente PartnerNome e cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome e cognome . . . . . . . . . . . . . . .Data di nascita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data di nascita . . . . . . . . . . . . . . . . . .Regione di nascita e provincia . . . . . . . . . . . . .Regione di residenza e provincia . . . . . . . . . . .Indirizzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Indirizzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Stato civile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Stato civile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Titolo di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Titolo di studio . . . . . . . . . . . . . . . . . .Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Scheda Anamnestica - Clinica

Paziente Partner Anamnesi generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anamnesi generale . . . . . . . . . . . . . .Anamnesi riproduttiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Anamnesi riproduttiva . . . . . . . . . . . .Esami . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Esami . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Diagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Trattamento - Prescrizioni terapeutiche - Descrizione procedure eseguite

Paziente Partner . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Anestesia - Sedazione - Analgesia

Paziente Partner . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Nominativi operatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Decorso clinico - Eventuali complicanze - Esito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Data Firma del compilatore

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Scheda di Laboratorio

Generalità

Paziente PartnerNome e cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome e cognome . . . . . . . . . . . . . . .Data di nascita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Data di nascita . . . . . . . . . . . . . . . . . .Regione di nascita e provincia . . . . . . . . . . . . .Regione di residenza e provincia . . . . . . . . . . .Tecniche minori

Partner

Caratteristiche del liquido seminale (prima e dopo la preparazione) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tecniche maggiori

Paziente

Numero di ovociti prelevato e grado di maturità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Numero di ovociti inseminati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Numero di ovociti fertilizzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Numero di embrioni prodotti e loro descrizione morfologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Numero di embrioni trasferiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Documentazione stadio sviluppo embrionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .I dati riferiti all’embrione devono includere

- Numero del lotto e del mezzo utilizzato per il transfer: Lotto N° . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Mezzo: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Tempo intercorso fra prelievo ovocitario e il transfer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Tempo intercorso fra l’inseminazione dell’ovocita e il transfer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Numero degli embrioni e loro stadio di sviluppo al momento del transfer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Tipo di catetere utilizzato al momento del transfer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Numero di ovociti congelati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Eventuale numero di embrioni congelati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Codifica utilizzata per l’identificazione degli ovociti congelati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Codifica utilizzata per l’identificazione degli embrioni congelati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Codifica per la corrispondenza delle cartelle cliniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Partner

Caratteristiche del liquido seminale (prima e dopo la preparazione). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Massima:In caso di pubblicità realizzata daterzi, al fine di affermare la responsa-bilità diretta e personale del sanita-rio, è necessario che sia accertato ilconcorso o la cooperazione nellarealizzazione della pubblicità stessa.Il profilo della cooperazione sub spe-cie di omessa vigilanza, può essereaffermato solo in presenza di un ob-bligo giuridico nascente dai rapportitra professionista e ditta esterna,rendendo sempre necessarie, oppor-tune indagini in tal senso (a cura diDirittosanitario.Net).

SENTENZA 5 agosto 2004, n. 15011Depositato in cancelleria

il 5 agosto 2004

Svolgimento del processo

Con delibera del 24.8.1995 l’Ordine deimedici chirurghi ed odontoiatri dellaProvincia di Novara ritenne il Dott. ... re-sponsabile dell’illecito disciplinare dipubblicità sanitaria non autorizzata enon corretta, e gli inflisse la sanzionedella sospensione dall’esercizio profes-sionale per la durata di sei mesi.In parziale riforma di tale decisione, im-pugnata dall’interessato, con la pro-nuncia, ora gravata, la Commissionecentrale per gli esercenti le professionisanitarie ha ridotto ad un mese la dura-ta della sospensione, motivando comesegue: era provata l’esistenza e la di-stribuzione al pubblico, negli standespositivi della fiera di Legnano, di ma-teriale di pubblicità sanitaria in violazio-ne della legge n. 175/92 e del codicedeontologico, ed era altresì provata,per ammissione dell’incolpato, la suacollaborazione con le due ditte cheavevano realizzato la pubblicità; nonera invece provata la diretta e persona-le responsabilità dello stesso nella rea-lizzazione dell’illecito, talché appariva

eccessiva la durata della sanzione irro-gatagli dall’organo disciplinare locale; ilsanitario era tenuto a vigilare e control-lare l’attività pubblicitaria delle impresecommerciali con le quali collaborava.Per la Cassazione di tale decisione il ...ha proposto ricorso, affidato a tre moti-vi. Gli intimati non hanno svolto attivitàdifensiva.

Motivi della decisione

Con i tre motivi del ricorso – stretta-mente connessi e, pertanto, da esami-nare congiuntamente – il ricorrente de-duce, con riferimento all’art. 360 nn. 3 e5 c.p.c., la violazione degli artt. 27 co-st., 42 e 43 c.p., 3 legge n. 175/99, 53-57 regole deontologiche, 115 e 116c.p.c., 3 legge n. 42 del 1999 e 14 pre-leggi, nonché vizi di motivazione, ed af-ferma: la decisione impugnata, puravendo affermato che non era provatala diretta e personale responsabilità diesso ricorrente nella realizzazione delfatto illecito, nondimeno, e contraddit-torialmente ne ha confermato la re-sponsabilità, pur riducendo la duratadella sanzione; egli aveva ammesso diaver partecipato all’inaugurazione delCentro studi dimensione corpo di Citti-glio e di aver parlato, in tale occasione,di una possibile collaborazione, mai poiconcretizzatasi, con le ditte pubblicita-rie, senza, pertanto, ammettere la colla-borazione con le stesse, ritenuta invecedalla decisione impugnata; egli non erapertanto tenuto a vigilare sulla condottadelle ditte predette.Il ricorso è fondato.Le decisioni della Commissione centra-le per gli esercenti le professioni sanita-rie sono impugnabili per cassazione –oltre che per motivi di giurisdizione aisensi dell’art. 362 primo comma c.p.c.– altresì e solo per violazione di legge aisensi del penultimo comma dell’art.111 cost., talché il vizio di motivazioneè deducibile solo quando esso si tradu-

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ca in violazione di legge, il che si verificain caso di motivazione mancante o chepresenti intriseci vizi logici (Cass. nn.14479/00 e 1951/03).Nella specie, la decisione impugnata haincensurabilmente accertato che la pub-blicità fu realizzata da terzi (le ditte), tal-ché in tanto essa avrebbe potuto confer-mare, come ha fatto, l’affermazione diresponsabilità dell’incolpato, in quantoavesse accertato che egli aveva concor-so o cooperato nella realizzazione dellapubblicità.Orbene, quanto al concorso, la motiva-zione è assolutamente contraddittoria,perché essa da un lato ha affermato chenon era provata la diretta e personale re-sponsabilità del ricorrente, e dall’altro siè limitata a ridurre la durata della sanzio-ne. Quanto, poi, al profilo della coopera-zione sub specie di omessa vigilanza,questa poteva essere affermata solo sefosse stato accertato un obbligo giuridi-co nascente dai rapporti tra professioni-sta e ditte, obbligo che la Commissionecentrale ha fatto derivare dal rapporto dicollaborazione professionale avviato con

le imprese commerciali realizzatasi del-l’attività pubblicitaria.Sul punto, la motivazione è del tutto ca-rente: nel ricorso alla predetta Commis-sione il ricorrente aveva infatti affermatodi essere stato all’oscuro della pubbli-cità, precisando che essa aveva il fine dipubblicizzare i due centri ma non certa-mente i sanitari nominati, rilievi, questi, aiquali la Commissione centrale nulla haopposto. Si impone, quindi la cassazio-ne della decisione con rinvio alla stessaCommissione la quale riesaminerà il ri-corso ad essa sottoposto attenendosi aquanto sopra osservato.Ricorrono giusti motivi per compensarele spese del giudizio di Cassazione.

P.Q.M.

LA CORTE accoglie il ricorso, cassa ladecisione impugnata, rinvia alla Com-missione centrale per gli esercenti le pro-fessioni sanitarie e compensa le spesedel giudizio di Cassazione. Così decisoin Roma, nella Camera di consiglio dellaCorte, il 15 giugno 2004.

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Per gentile concessione Aboca Museum

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55Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

CKF POLIAMBULATORIO PRIVATOCENTRO KINESI FISIOTERAPICO DI GIORNO s.a.s.

P.ZZA MARTIRI, 1/2 - 40121 BOLOGNA - � 051 24 91 01 - 25.42.44 r.a. - Fax 051 42 29 343e-mail: [email protected] - www.ckf-digiorno.com - Partita IVA 04141560377

Direttore Sanitario: Dott. LUCIO MARIA MANUELLI - Medico Chirurgo Special ista in FI-S IOKINESITERAPIA - ORTOPEDICA e in ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA

Autorizzazione Comune di Bologna P.G. 84545 del 21.05.2001

• ONDE D’URTO • LASER NEODIMIO: YAG • LASER CO2 • TECAR • IPERTERMIA • MAGNETO T.E.N.S. • T.E.N.S. ACUSCOPE• ELETTROSTIMOLAZIONI • ELETTROSTIMOLAZIONI COMPEX • CORRENTI DIADINAMICHE • CORRENTI INTERFERENZIALI • CORRENTI FARADICHE • CORRENTIGALVANICHE • IDROGALVANO • IONOFORESI • INFRAROSSI • ULTRAVIOLETTI • ULTRASUONI • PARAFFINA • RADAR • MASSAGGIO • MASSAGGIOLINFODRENAGGIO MANUALE • TRAZIONI VERTEBRALI • KINESI • RIABILITAZIONE FUNZIONALE • RIEDUCAZIONE NEUROMOTORIA • RIABILITAZIONE RESPI-RATORIA • MANIPOLAZIONI VERTEBRALI MANU MEDICA • R.P.G. RIEDUCAZIONE POSTURALE GLOBALE • ISOCINETICA • PALESTRA GENERALE

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XIV CONGRESSO INTERNAZIONALEDI RIABILITAZIONE SPORTIVA

E TRAUMATOLOGIA

LaRiabilitazioneAcceleratadello SportivoInfortunato9-10 Aprile 2005Palazzo della Cultura dei CongressiBologna

➔ Il tema della riabilitazione accelera-ta dello sportivo è di grande attualità efonte di continui dibattiti. Esistono in-fatti delle situazioni nelle quali è possi-bile riabilitare un atleta in modo accele-rato, ed altre nelle quali la riabilitazionedeve procedere assai più lentamente.Questo congresso è stato promossodall’Education & Research DepartmentIsokinetic, con lo scopo di fare il puntosulla riabilitazione accelerata, chiaren-done le possibilità ed i limiti.Il Congresso prevede sessioni plenariee sessioni di comunicazioni libere oralie poster, nelle quali, chi lo desidera,potrà presentare le proprie esperienze ericerche sul tema della riabilitazioneaccelerata. Le istruzioni per gli autori etutte le altre informazioni di caratteregenerale sono disponibili sul sitointernet www.isokinetic.com.

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56 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

CONVEGNO NAZIONALE S.U.S.O.SINDACATO UNITARIO SPECILITÀ ORTODONZIA

La professionedelloOrtodontistaneglianni 2000Bologna - Sabato 19/02/2005Centro Congressi Hotel SavoiaVia S. Donato, 161 - Bologna

Con il patrocinio di Comune di BolognaOrdine dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri della Provincia di Bologna

PROGRAMMAore 08.30: Registrazione dei partecipantiOre 09.00: Apertura del Convegno e sa-luto delle Autorità

Ore 09.30: I Sessione

L’Ortodonzia negli anni 2000

P. Picchioni (Vicepresidente NazionaleS.U.S.O.)Cosa riserva il futuro? Aspetti della pro-fessione in ambito C.E.E. a confronto

P. Di Michele (Consigliere NazionaleS.U.S.O.)Assistenza Ortodontica e S.S.N.

Ore 11.00: II Sessione

L’organizzazione della professione

B. Marino (Consulente Fiscale S.U.S.O.)Problematiche organizzative e fiscali nel-la conduzione dello studio odontoiatrico

R. Longhin (Consulente legale S.U.S.O.)Il rapporto di consulenza: aspetti e pro-blematiche fiscali e medico legali

Ore 12.45: Colazione di lavoro

Ore 14.00: III Sessione

La qualità in Ortodonzia

A. Campo (Delegato Commissione So-cietà Italiana di Ortodonzia alle linee guida)Linee guida in Ortodonzia

U. D’Aloja (Libero professionista, Spe-cialista in Ortognatodonzia)Il “management” dello Studio Ortodontico

Ore 16.00: IV Sessione

Tavola rotonda

Il futuro della professione: attività pri-vata, convenzioni, accreditamentocon il S.S.N.

Ore 17.30: Chiusura del Convegno

Segreteria organizzativa e iscrizioniSegreteria Nazionale S.U.S.O.Largo Re Umberto, 104 - 10128 TorinoTel. 011 502820 - Fax 011 503153

L’evento è in corso di accreditamentoECM

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CorsoQuadriennaledi Agopuntura

Riservato ai laureati inMedicina e Chirurgia

SediI corsi si svolgeranno mensilmente nei fi-ne settimana da Dicembre a Giugno p.v.presso:BOLOGNA: Policlinico S. OrsolaInizio 11 dicembre 2004NAPOLI: 2° PoliclinicoInizio 4 dicembre 2004BARI: Rondò ResidenceInizio 29 gennaio 2005

DurataCiascun anno di corso prevede 90 oredi insegnamento a carattere teorico epratico, più 30 ore di pratica clinica ob-bligatoria presso ambulatori tenuti dainsegnanti della Scuola. Il passaggio al-l’anno successivo è subordinato al su-peramento di un esame.

Attestato finaleAl termine del quarto anno, dopo la di-scussione di una tesi, sarà rilasciato l’At-testato Italiano di Agopuntura dellaF.I.S.A. Tale attestato soddisfa i requisitiper l’iscrizione ai Registri degli Agopun-tori istituiti presso gli Ordini dei MediciChirurghi provinciali e al Registro dei Me-dici Agopuntori della F.I.S.A.

Attività e ricercaL’attività didattica principale è svoltapresso gli abulatori della ASL di Bologna,nell’ambito di una Convenzione per unProgetto Formativo: Poliambulatorio

Montebello ASL per le patologie artro-reumatiche; Poliambulatorio ASL Zanoli-ni per le patologie ostetriche e ginecolo-giche; ambulatori d’insegnamento deidocenti della Scuola Matteo Ricci distri-buiti sul territorio nazionale:La Fondazione Matteo Ricci è lo sponsordella Ricerca a carattere nazionale sul“Trattamento dei disturbi della menopau-sa” che si svolge in 5 centri pubblici na-zionali.

PubblicazioniLa Fondazione pubblica la Rivista Italia-na di Medicina Tradizionale Cinese e Te-sti Monografici di Medicina TradizionaleCinese. Per abbonarsi rivolgersi a: tel. efax 0733/816891 e mail: [email protected]

AggiornamentoLa Scuola Matteo Ricci offre l’opportu-nità di aggiornamento attraverso Semi-nari Clinici e Master di Agopuntura esoggiorni studio in Cina.

ECMLa Scuola Matteo Ricci è registrata pressoil Ministero della Salute come Ente organiz-zatore di eventi formativi nell’ambito dell’E-ducazione Continua in Medicina (ECM). Glieventi di Agopuntura sottoposti a valuta-zione hanno ottenuto l’assegnazione dicrediti formativi da parte del Ministero, inbase alla loro durata e alla loro qualità.

Il corpo docente è composto dai dottori:P. Bruno, F. Cardini, R. Crepaldi, E. DeGiacomo, G. Di Concetto, F. Facchinetti,C. M. Giovanardi, G. Grillone, A. Matrà,A. Matteucci, G. Maciocia, U. Mazzanti,M. Muccioli, M. Piastrelloni, L. Pippa, M.Romoli, S. Sarafianos, C. Schiantarelli, L.Sotte, C. Ventura, M. Venturini.

Per informazioni, programi e iscrizioni:Via canova, 13 - 40138 BolognaTel. 051/531595 - Fax 051/6029371E mail. [email protected] internet: www.fondazionericci.it

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SOCIETÀ ITALIANA DI RADIOLOGIA MEDICA

CorsoItinerantedella Sezionedi RadiologiaOdonto-stomatologicae Capo-Collodella SIRM

14-15 gennaio 2005

Dipartimentodi Scienze OdontostomatologicheAula MagnaUniversità degli Studi di Bologna

Con il Patroinio di:

Università di Bologna

Facoltà di Medicina e Chirurgiadell’Università degli Studi di Bologna

Corso di Laurea in Odontoiatria

Assessorato alla Sanitàdel Comune di Bologna

Assessorato alla Sanitàdella Regione Emilia Romagna

Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi eOdontoiatri di Bologna

Azienda Ospedaliera di BolognaPoliclinico S. Orsola-Malpighi

Segreteria ScientificaProf. G. GhigiDip. di Scienze Odontostomatologichetel. 051 278014e.mail: [email protected]

Dott.ssa G. SavastioU.O. Radiologia Dott. BarozziSez. Nuove PatologiePoliclinico S. Orsola-Malpighitel. 051 6363283e.mail:[email protected]

Segreteria OrganizzativaOSC Bologna s.r.l.Via S. Stefano, 6 - 40125 Bolognatel. 051 224232 - fax 051 226855e-mail: [email protected]

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SNAMI

➔ Carissimo Dottor Paci,ho ricevuto – come Presidente SNAMIe come Presidente dell’Ordine di Co-mo – numerose telefonate di Colleghisorpresi dall’aver ricevuto i bollettinidi pagamento per l’ONAOSI.A tutti ho contestato di aver dimenti-cato o non aver seguito le numerosecomunicazioni che dalla promulgazio-ne della Legge 289 del 2002 (art. 52comma 23) avevano dato notizia dellaobbligatorietà della copertura previ-denziale ONAOSI per tutti i Sanitari.Ho naturalmente a tutti caldeggiato ilversamento della quota perché cono-sco la qualità e la quantità dei provve-dimenti assistenziali che a Perugia ein perifieria l’ONAOSI eroga a tutti gliaventi diritto e poi perché, come Pre-siente di Ordine, troppe volte mi sonotrovato in difficoltà davanti a vedovedi Colleghi che non avevano suffi-cienti coperture previdenziali con figliminorenni da mantenere agli studi.Ritengo peraltro che le quote 18 €,36 €,144 € siano veramente al di so-pra di quanto si ritiene, da parte deiColleghi, di poter versare. La quota,moltiplicata per il numero dei Mediciitaliani (340.000 circa) ha spaventatomolti Colleghi che hanno chiesto diconoscere i programmi di investimen-to di una cifra così elevata.La mancanza di informazione imme-diatamente precedente l’arrivo deibollettini di pagamento ha provocatouna vera e propria rivoluzione. Io nonricordo che siano state discusse le ci-fre succitate e non sono quindi statoin grado di giustificarle.Ti sono molto grato se mi vorrai man-dare una lettera in cui mi indichi esat-tamente la ratio della scelta delle cifree soprattutto mi indichi quali potreb-

bero essere le destinazioni delle suc-citate cifre. Penso sarebbe opportunorinviare i termini del pagamento – perchi ancora non li ha eseguiti – a dopouna informazione esaustiva sull’argo-mento. Gli organi rappresentativi deiMedici – a mio giudizio – Ordini, eSindacati, dovrebbero poter interve-nire in modo determinante. Un prossi-mo Consiglio Nazionale ONAOSI con-vocato insieme a un ConsiglioNazionale FNOMCeO con la rappre-sentanza dei Sindacati maggiormenterappresentativi potrebbe a mio giudi-zio essere la sede per decidere l’iterdi questa nuova tassa.Il Prof. Marco Perelli Ercolini, Respon-sabile Nazionale SNAMI per i rapporticon ENPAM e ONAOSI, mi ha ancheinviato delle osservazioni – che ti tra-scivo – che condivido nella sostanza.1) non sembra coerente stabilire l’età

pensionabile a 67 anni, quandonell’attualità è fissata a 65 (anzinelle norme generali della previ-denza a 60 per le donne e 65 per gliuomini);

2) il contributo è richiesto – senza di-ritto a nessuna prestazione in casodi inabilità o indigenza – anche aipensionati (tranne per coloro cheabbiano versato per 30 anni il con-tributo): ogni contributo è finalizza-to a una possibile prestazione einoltre se di solidarietà (vedi contri-buto di maternità) cessa all’etàpensionabile;

3) non è prevista la possibilità di ade-sione delle vedove/vi di sanitarinon iscritti antecedentemente al2003.

Resto in attesa di una Tua comunica-zione ufficiale, che mi potrai inviare aMilano alla sede dello SNAMI e, sevuoi, anche all’Ordine dei Medici diComo.Con la più viva cordialità.

Peppo Conti

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60 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

ONAOSI, un’operafondata sullasolidarietà fra medici,odontoiatri,farmacisti eveterinari avantaggio dei“figli più sfortunati”

Migliaia di figli di sanitarinon avrebbero potutostudiare e affermarsinella vita se non ci fossestata l’ONAOSI

➔ Non permettiamo, né permetteremomai a nessuno di speculare, per fini noncerto nobili, su qualcosa che dovrebbeessere interesse di tutti tutelare.Gli attuali contributi, già alquanto conte-

nuti e ulteriormente abbattibili fiscalmen-te, grazie a una legge giusta che ha este-so l’obbligo di contribuzione non solo aidipendenti ma a tutti i sanitari italiani, sa-ranno ulteriormente ridotti per il quin-quennio 2005-2009 come deliberato dalConsiglio d’Amministrazione dell’Onaosinel giugno u.s. (vedi allegato).Ci siamo permessi peraltro di suggerireal Presidente e al Consiglio d’Ammini-strazione dell’Onaosi, nell’intento di ve-nire ulteriormente incontro ai giovani sa-nitari disoccupati o sottoccupati, di crearealtre due fasce di contribuenti:• € 1,00 (uno/00) al mese, per i contri-

buenti aventi un’età inferiore ai 33 an-ni e un reddito imponibile pro-capiteannuo inferiore a € 10.000,00.

• € 2,00 (due/00) al mese, per i contri-buenti aventi un’età inferiore ai 33 an-ni e un reddito imponibile pro-capiteannuo inferiore a € 15.000,00.

Sono soprattutto i giovani che devono odovrebbero avere le opportune “coper-ture” perché troppe volte purtroppo ab-biamo dovuto constatare amaramentecome, oltre alla tragedia di una morteprecoce, si sia determinato anche ildramma di un orfano o di orfani a cui do-ver assicurare un futuro dignitoso in ca-renza di idonee risorse economiche.

FIMMG Web page 10/08/2004

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61Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2004

A Roma il 18 ottobre 2004, in occasio-ne del 106° Congresso Nazionale dellaSocietà Italiana di Chirurgia, il dott.Maurizio Maggiorotti, presidente del-l’AMAMI, ha pertecipato alla confe-renza stampa inaugurale. Durante taleevento, ha manifestato grande ap-prezzamento per le parole del dottorCarlo Nordico, magistrato, Presidentedella Commissione Riforma CodicePenale, che si riportano nel suo testointegrale.

Nordio:L’eccesso didenunce è unrischio per ilmalato

➔ Testo di Carlo NordioNegli ultimi due decenni, con una signifi-cativa accelerazione alla fine degli anni‘90, si è diffuso il convincimento che lasalute dei cittadini fosse meglio salva-guardata attraverso un progressivo con-trollo della magistratura sull’operato deimedici. Stimolata dai risultati, peraltrosuccessivamente rivelatisi illusori, otte-nuti nella lotta contro la corruzione, l’opi-nione pubblica ha auspicato l’interventodelle Procure per punire, e di conse-guenza correggere, i casi di cosiddettamalasanità.Il risultato è stato duplice. Da un lato,una crescente severità dei giudici nei cri-teri di accertamento di responsabilità da“malpractice”. Severità culminata nell’o-rientamento della Cassazione di ritenereprovato il nesso causale per condotta

omissiva in presenza di una probabilitàdi guarigione anche del 30 per cento.Dall’altro, un aumento esponenziale dicause civili e di denunce penali; tutte, oquasi, ispirate da istanze risarcitorie etendenti ad una vantaggiosa transazio-ne, ancorché protette dalla verecondamotivazione dell’interesse del malato.È stata, e continua ad essere, una strate-gia tanto miope quanto dannosa. Comespesso accade quando si mira a contin-genti risultati immediati, trascurando unariflessione più profonda in una prospetti-va più ampia, si sono prodotte conse-guenze tanto perniciose quanto prevedi-bili a danno proprio di quelle categoriepiù deboli che si sarebbero dovute pro-teggere.L’aumento del contenzioso, civile e pe-nale, ha infatti spiegato i suoi effetti indue direzioni.Primo – Ha attivato quella “medicinadifensiva” che si traduce sia nella va-langa di esami – inutili spesso, dannositalvolta e costosi sempre – disposti afini cautelativi, sia nel rifiuto di interve-nire, in situazioni ad alto rischio, perevitare eventi astrattamente imputabiliall’operatore.Secondo – Ha intasato ospedali e la-boratori, con liste di attesa insopporta-bili per chi necessiti di accertamentiurgenti e magari vitali. Inconvenienterimediabile per il ricco, che può rivol-gersi a strutture private, ma insosteni-bili per il cittadino normale, con dispo-nibilità limitate.Il progetto del nuovo codice penale miraa circoscrivere i casi di responsabilitàmedica definendo meglio, in termini ge-nerali, il nesso di causalità e, in terminispecifici, il profilo della colpa. Ma nessunrisultato concreto sarà possibile se nonsarà attuata una completa e correttainformazione, volta a chiarire che la pres-sione esercitata dalla minaccia di inter-venti giudiziari, lungi dall’ispirare al medi-co una maggiore diligenza e una miglioreprofessionalità, suscita giustificate ap-

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prensioni e ispira inevitabili atteggiamen-ti cautelativi che alla fine si riverberanoproprio sul paziente.Peraltro i problemi pratici relativi allaresponsabilità del medico dipendono,per quanto possa sembrar strano, piùdal diritto processuale che da quellosostanziale. È infatti nel codice di pro-cedura che viene disciplinato il metododi accertamento del fatto, della condot-ta colposa e del nesso causale. E, perquanto riguarda i medici, questo meto-do comprende sempre la devoluzionedei problemi tecnici sottostanti al con-sulente e al perito.La consulenza e la perizia, cui rispetti-vamente il Pm e il Giudice si affidano, èattualmente, di fatto, determinante nellavalutazione di colpa professionale. An-che quando il Pm o il Giudice non si li-mitasse, come invece avviene quasisempre, a demandare al consulente-pe-rito le conclusioni giuridiche sull’erroremedico e sul suo rapporto con l’eventodannoso; anche quando, in ossequioalla sua funzione di peritus peritorum, ilmagistrato leggesse in modo critico glielaborati tecnici sottoposti alla sua at-tenzione; anche quando, valendosi del-la sua personale scienza ed esperienza,fosse in grado di coglierne vizi, contrad-dizioni o insufficienze; anche quando,insomma, il giudice fosse tanto espertoda svolgere “concretamente” il compitoche astrattamente la legge gli affida, èdi tutta evidenza che sarebbe e saràsempre condizionato dalle conclusioniadottate dal professionista da lui stessonominato. Pur ammettendo che non siail perito a decidere di fatto la causa, ilperito sarà sempre protagonista ogni-qualvolta ci sarà bisogno di lui.Stando così le cose, la scelta del consu-lente per il Pm e del perito per il giudice èquasi sempre decisiva per l’accertamen-to dell’eventuale errore, del nesso cau-

sale, e della responsabilità dell’imputato.Ed in questo settore bisogna ammettereche regna la più totale confusione.Consulenti e periti vengono nominatisenza criteri omogenei e oggettivi: spes-so non sono nemmeno iscritti all’albo;più spesso ancora si tratta di professio-nisti di tradizionale e radicata presenzanel palazzo di giustizia, che il neomagi-strato trova e che più o meno supina-mente accetta come parte del corredo,se non proprio dell’arredo. Professionistiindubbiamente onesti ed anche capaci,che però non possono esser buoni pertutte le stagioni.Il correttivo minimo per ridurre gli erroridei periti, non inferiori a quelli dei medici,è duplice.L’istituzione di un vero e serio albo regio-nale-nazionale per ogni disciplina, con-cordato con i rappresentanti dei singoliordini, e l’obbligo della perizia collegiale,con la presenza di un medico legale, e didue specialisti di discipline complemen-tari, in relazione al caso specifico.Un altro correttivo processuale, volto adevitare la proliferazione di procedimenti,potrebbe essere la previsione di unasanzione risarcitoria o comunque afflitti-va nel caso di denuncia temeraria. Un al-tro, complementare, sarebbe l’obbligo diuna consulenza giurata come condizionedella sua ammissibilità. Anche qui, senzapretendere miracoli, si otterrebbe unaconsistente riduzione degli esposti de-positati nelle procure a soli fini economi-ci, nell’auspicio, spesso spregiudicato,di una composizione transattiva conqualche comodo guadagno. Non si ripe-terà mai abbastanza che queste cautelenon sarebbero affatto favori preferenzialia potenti corporazioni, ma rimedi razio-nali a dissennate iniziative che alla fine siriverberano negativamente sui pazienti esul sistema che li dovrebbe assistere etutelare.

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ELENCO INSERZIONISTI BOLLETTINO DICEMBRE 2004

AMBULATORIO PRIVATO “SANTA VIOLA” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 60

CASA DI CURA “AI COLLI” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24

DAL MONTE DERNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18

POLIAMBULATORIO CKF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 55

POLIAMBULATORIO PRIVATO SANTA LUCIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 29

TECNOBIOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IVa di cop.

TERME DI RIOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIa di cop.

VILLA BARUZZIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7

CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ: ASSOMNIA SAS DI DE BERNARDIS CLAUDIO E C.17 VIA RANZANI - 40127 BOLOGNA - TELEFONO E FAX 051 241379