5. Contestualizzare LEZIONI DI METODO · boli e che cosa significano ecc.); – capire quale...

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14 LEZIONI DI METODO Per contestualizzare un’opera d’arte occorre: conoscere i grandi eventi del periodo in cui è stata rea- lizzata l’opera; sapere chi eventualmente ha commissionato l’opera e per quale collocazione (un papa per la chiesa, un signo- re per il suo palazzo, un borghese per la sua casa, un’as- sociazione per la sua sede ecc.); osservare e descrivere con precisione il contenuto del- l’opera (che cosa rappresenta, quali sono i personag- gi, l’ambiente in cui sono collocati, se ci sono dei sim- boli e che cosa significano ecc.); capire quale messaggio intendeva comunicare quell’o- pera. L’esempio Proviamo a spiegare e contestualizzare il celebre affresco (riprodotto in basso) di Leonardo da Vinci intitolato L’Ul- tima cena o il Cenacolo. L’affresco fu commissionato da Ludovico il Moro, signore di Milano, per impreziosire il re- fettorio di Santa Maria delle Grazie. L’opera copre la pa- rete di fondo di una sala rettangolare utilizzata appunto come refettorio dai frati del convento milanese. Leonardo ha iniziato l’esecuzione del dipinto nel 1495 e l’ha concluso tre anni dopo. Per realizzarlo l’artista ha utilizzato una tecnica pittorica 5. Contestualizzare un’opera d’arte Il metodo Contestualizzare l’opera d’arte significa comprendere il rap- porto esistente tra un’opera d’arte e il contesto, cioè il pe- riodo storico in cui è stata prodotta. Gli artisti, infatti, nel realizzare le loro opere, non sceglievano l’argomento a caso; sovente, inoltre, lavoravano su commissione, cioè produ- cevano opere su incarico di qualcuno che li pagava: ari- stocratici, re, imperatori, papi ecc. Per contestualizzare un’opera d’arte, dunque, dobbiamo comprendere non solo il pensiero dell’autore, ma anche gli obiettivi che si pro- poneva il committente. Ricordiamo che nei secoli passa- ti l’arte era uno dei pochi strumenti di comunicazione. Per questo motivo attraverso l’osservazione di un’opera d’ar- te possiamo comprendere il pensiero di un’epoca.

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OPer contestualizzare un’opera d’arte occorre:– conoscere i grandi eventi del periodo in cui è stata rea-

lizzata l’opera; – sapere chi eventualmente ha commissionato l’opera e

per quale collocazione (un papa per la chiesa, un signo-re per il suo palazzo, un borghese per la sua casa, un’as-sociazione per la sua sede ecc.);

– osservare e descrivere con precisione il contenuto del-l’opera (che cosa rappresenta, quali sono i personag-gi, l’ambiente in cui sono collocati, se ci sono dei sim-boli e che cosa significano ecc.);

– capire quale messaggio intendeva comunicare quell’o-pera.

L’esempioProviamo a spiegare e contestualizzare il celebre affresco(riprodotto in basso) di Leonardo da Vinci intitolato L’Ul-tima cena o il Cenacolo. L’affresco fu commissionato daLudovico il Moro, signore di Milano, per impreziosire il re-fettorio di Santa Maria delle Grazie. L’opera copre la pa-rete di fondo di una sala rettangolare utilizzata appuntocome refettorio dai frati del convento milanese. Leonardo ha iniziato l’esecuzione del dipinto nel 1495 e l’haconcluso tre anni dopo. Per realizzarlo l’artista ha utilizzato una tecnica pittorica

5. Contestualizzareun’opera d’arte

Il metodoContestualizzare l’opera d’arte significa comprendere il rap-porto esistente tra un’opera d’arte e il contesto, cioè il pe-riodo storico in cui è stata prodotta. Gli artisti, infatti, nelrealizzare le loro opere, non sceglievano l’argomento a caso;sovente, inoltre, lavoravano su commissione, cioè produ-cevano opere su incarico di qualcuno che li pagava: ari-stocratici, re, imperatori, papi ecc. Per contestualizzareun’opera d’arte, dunque, dobbiamo comprendere non soloil pensiero dell’autore, ma anche gli obiettivi che si pro-poneva il committente. Ricordiamo che nei secoli passa-ti l’arte era uno dei pochi strumenti di comunicazione. Perquesto motivo attraverso l’osservazione di un’opera d’ar-te possiamo comprendere il pensiero di un’epoca.

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innocenza, altri discutono con espressione seria, altri an-cora sembrano chiedere una spiegazione. Pietro, più im-petuoso, si avvicina a Gesù spingendo Giovanni, colloca-to alla destra del Cristo. Così facendo mette inavvertita-mente in evidenza Giuda. Solo Giuda, il traditore, non ge-sticola, si china in avanti e guarda con un’espressione disospetto e forse di rabbia. Il movimento degli apostoli creacontrasto con la calma rassegnata di Gesù al centro del-la scena. La vera grandezza di questo capolavoro sta nell’abilità deldisegno, ma soprattutto nell’intelligenza di Leonardo nel-l’immaginare gli stati d’animo degli apostoli durante l’ul-tima cena.

L’esercizioSeguendo lo stesso metodo spiega e contestualizza La scuo-la di Atene di Raffaello (pp. 40-41 del manuale), utilizzan-do le informazioni che trovi sul manuale, su internet o inqualche enciclopedia.

più rapida di quella di solito usata per l’affresco. Si trattòperò di una scelta sbagliata, che avrebbe causato il rapi-do deteriorarsi della pittura. Sin dal 1517 si notò il degra-do del colore e la lotta per preservare questo capolavorocontinua ancora oggi.L’affresco raffigura l’ultima cena di Gesù Cristo con gli apo-stoli, prima di essere crocifisso. Possiamo immaginare l’im-pressione che fece questo capolavoro quando accanto allelunghe tavole dei frati apparve la tavola di Cristo e degliapostoli. Mai prima di allora l’episodio sacro era apparso così ve-rosimile. Era come se il refettorio continuasse con la tavo-la di Gesù e l’ultima cena assumesse una forma concre-ta. La fedeltà nel rappresentare i particolari è assoluta: ipiatti, la tovaglia e il cibo distribuito sulla tavola dannoun’illusione di realtà. Questo dipinto trae la sua fonte d’i-spirazione direttamente dai Vangeli e raffigura il momen-to più drammatico della cena, quando Gesù pronuncia leparole: «Qualcuno di voi mi tradirà» e gli apostoli in pre-da all’angoscia gli rispondono «Sono forse io Signore?».L’affermazione di Gesù provoca scompiglio, disorientamen-to e sconcerto negli apostoli. Leonardo ha voluto anima-re il dipinto raffigurando i sentimenti di quel drammati-co momento. Gli apostoli si ritraggono inorriditi dalla ri-velazione, alcuni sembrano protestare e difendere la loro

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