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Come si è formato e come evolve il paesaggio terrestre? A queste domande sono state date diverse risposte, attraverso la formulazione di teorie

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Come si è formato e come evolve il paesaggio terrestre?

A queste domande sono state date diverse risposte, attraverso la formulazione di teorie

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Teorie fissiste

La distribuzione delle terre e dei mari è sempre stata così come la vediamo oggi; gli unici movimenti, in grado di giustificare la formazione delle montagne, sono stati quelli dovuti alle spinte isostatiche. Alcune catene molto antiche si sono formate in seguito al raffreddamento della crosta primordiale

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Alcuni grandi pensatori del passatoPlatone e Aristotele

E alcuni poetiLucrezio e Ovidio

Avevano intuito il grande divenire del nostro pianeta

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Teorie mobiliste

Le prime considerazioni circa una evoluzione della superficie terrestre, dovuta ad uno spostamento anche orizzontale delle masse che costituiscono i continenti, le possiamo far risalire alla fine del XVI sec. quando i primi cartografi moderni notarono una certo “accordo” tra il profilo delle coste delle Americhe e le coste dell’Africa e dell’Europa

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• Le vestigia della rottura sono state descritte nel 1596 da Abraham Ortelius nel suo Thesaurus Geographicus

Secondo Ortelio le cause della separazione delle Americhe dall’Europa e dall’Africa sarebbero stati i terremoti e le innondazioni

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Anche

BACONE nel 1620,  aveva sottolineato la

strana conformità tra

le coste atlantiche

americane e africane.

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All'inizio dell'Ottocento si erano infiammate le dispute sull'età della

Terra. 

In cui si poneva l’accento sulle trasformazioni lente e regolari che hanno agito in passato e che sono tuttora operanti; per Hutton i continenti attuali sono soltanto formazioni transitorie nell’immensità del tempo geologico: non esistono vestigia di un inizio né prospettive di una fine

• Ma Hutton ha sorvolato di fare date; non si era esposto affermando che le date non hanno molta importanza.

• Fu sottoposto ad attacchi feroci e fu presentato come un distruttore della religione e un diffusore di empietà.

• Lo stesso Rosseau polemizzò contro queste "filosofie ateistiche". 

Già nel 1795, era uscita l'opera di un filosofo James HUTTON , Theory of the Earth. James HUTTON

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• Nel 1830 LYELL, con la sua opera “Principi di Geologia”, mise in discussione l’idea che la Terra avesse 6000 anni.

• Quello di Lyell era  il secondo "botto" nell'ambiente scientifico, che seguiva il primo,  quello molto attinente, di quattro anni prima:

• nel 1826 con WOHELER che aveva annunciato la sua sintesi organica  gridando a destra e a manca che "la materia è la chimica, e la chimica è la vita";

• oltre al botto  provocò anche i "fuochi artificiali" di tutto il mondo accademico.

LYELL,

•Ovviamente Woleher e Lyell misero a rumore anche il mondo ecclesiastico che seguitava caparbiamente a sostenere, con certezza matematica, che Dio aveva creato il mondo alle ore 9 del mattino del 26 ottobre del 4004 a.C.

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• I TEMPI STANNO MATURANDO ( MA NON PER TUTTI)

Non eravamo più nel Medioevo, 

c'era già la rivoluzione industriale; c'era il telaio meccanico, il motore a vapore,  Coulumb aveva già misurato la carica elettrica,

Jenner aveva scoperto il vaccino del vaiolo, e Volta  la pila, Ampere   l'elettromagnetismo; Spallanzani (3 febbraio 1761) aveva confutato la generazione spontanea sostenuta da Needham.

Dalton aveva annunciato la Teoria atomica, Berzelius la Tabella dei pesi atomici,

Lavosier aveva pubblicato il primo trattato di chimica moderna, 

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Stephenson la locomotiva,

Morse il telegrafo,

Babbage aveva costruito la sua calcolatrice analitica,

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Alla fine del XVIII sec. il desiderio dei geologi di spiegare con una teoria unitaria i fenomeni che

modellano la superficie terrestre sfociano in una disputa che vede contrapposti:

• I plutonisti: Sostenitori del ruolo del

calore interno della Terra nelle determinazione dei fenomeni geologici.

• I nettunisti: Sostenitori della

prevalenza dell’acqua nel determinare i fenomeni geologici.

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• Agli inizi dell'Ottocento,

Von HUMBOLT pensava che Africa ed America, un tempo unite, si fossero separate a causa di una forte corrente marina che avrebbe scavato un’enorme valle: l’Oceano Atlantico.

Von HUMBOLT

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• CUVIER, eminente paleontologo, nonostante fosse fissista, diede con i sui studi sui fossili un buon contributo alle idee mobiliste che stavano nascendo

Alcuni ricercatori, approfondendo questi studi di peleotologia, scoprirono che

che potevano essere spiegate ammettendo:

1. l’esistenza di ponti continentali

2. L’unione dei continenti all'epoca dello sviluppo di questi organismi.

• tra la flora fossile nordamericana e quella europea, • e tra la fauna fossile africana e quella sudamericana esistevano somiglianze

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Lo sprofondamento dei ponti continentali sarebbe stato legato alla contrazione della Terra dovuta al suo rapido raffreddamento

ponti continentali avrebbero un tempo unito i vari continenti e successivamente sarebbero poi sprofondati nell’oceano.

1. Ipotesi dei ponti continentali

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L'abate Antonio SNIDER PELLEGRINI nel 1858 presentò la seguente mappa e parlò esplicitamente della possibilità di una frattura e di una deriva dei continenti circumatlantici.

fu poi il geologo E. SUESS verso la fine dell'Ottocento a dimostrare che molte caratteristiche geologiche delle coste a Est E a Ovest dell’atlantico comprovavano questa ipotesi.

2. Ipotesi dell’esistenza di un unico continente

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Si basavano sull’evidenza di una diversa composizione dei continenti, costituiti da materiale meno denso, SIAL e dei fondali oceanici, SIMA.

Queste osservazioni portarono l’americano J.D.Dana a formulare l’ipotesi del CONTRAZIONISMO secondo la quale la Terra, in via di raffreddamento, si sarebbe contratta e avrebbe generato, per arricciamento, le montagne.

L’erosione delle rocce zone sollevate e la successiva deposizione dei sedimenti nelle depressioni marine, avrebbero originato le GEOSINCLINALI, enormi prismi sedimentari.

Le pressioni laterali dei continenti avrebbero piegato e fatto riemergere i sedimenti.

E. Suess affermò anche che nel corso della progressiva contrazione e solidificazione della massa fusa, i materiali più leggeri venivano spostati verso la superficie dando origine ad una crosta meno densa di SIAL, mentre al di sotto vi erano rocce più dense, dette SIMA perché ricche di magnesio, ferro e calcio.

Sia le formulazioni di Dana che quelle di Suess negavano però implicitamente la possibilità di movimento laterale delle masse continentali attraverso gli oceani.

Le prime teorie orogenetiche

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• Nel 1910 F.B. TAYLOR pubblicò la prima coerente formulazione di deriva, basata sulla distribuzione delle catene montuose, anziché sull'incastro dei continenti.

• Ricevette scarsa attenzione a causa delle inaccettabili conclusioni cui giunse, basate sul distacco della Luna dalla Terra: questo avrebbe provocato delle maree così forti da trascinare i Continenti.

Ormai i tempi erano maturi per discutere di movimenti orizzontali della superficie terrestre. Il geofisico tedesco Alfred WEGENER,  per primo formulò una teoria "mobilista" che espose al mondo scientifico,  pubblicando nel 1912 due articoli su: La formazione dei continenti e degli oceani.

Alfred Wegener (1880-1930)

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WEGENER ipotizzò che le terre attualmente emerse costituissero, all'inizio dell'Era mesozoica (circa 200 milioni di anni fa), un blocco unico che chiamò Pangea, circondato da un

unico mare, vastissimo, che chiamò Pantalassa. • In seguito a colossali

fratture, la Pangea sarebbe stata spezzata in molte continenti e isole di Sial (così Wegener chiamò la crosta terrestre perchè costituita  in prevalenza  di silicio (Si) e alluminio (Al))

•galleggianti sul Sima ( lo strato sottostante ottenuto dall'abbreviazione di Si-licato di Ma-gnesio)

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Qual è il punto debole dell’ipotesi di Wegener?

• Le cause degli spostamenti• Per effetto della rotazione terrestre, le zolle continentali

avrebbero subito un movimento di fuga dai poli per effetto della forza centrifuga

• e di deriva verso ovest, in relazione al moto di rotazione terrestre, a causa dell’attritto fra sial e sima.

Facilmente confutabili

L’Antartide è rimasto al Polo Sud

L’Australia si è sposta verso Est…. Ecc.

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Prove favoreoli alle teorie mobilistea. combaciabilità dei margini continentali

Considerando le linee di costa l’incastro è meno preciso di quanto volesse far credere Wegener

Ma se si considera il margine esterno della piattaforma continentale le incongruenze si riducono

Edward Bullard utilizzando l’isobata -600 ottenne un incastro migliore

Per far aderire le due Americhe bisogna eliminare l’America centrale, ma ciò non è un problema perché le rocce vulcaniche che le compongono sono più giovani dei due continenti

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b. Continuità delle strutture geologiche• La corrispondenza tra le linee di costa tra l'Africa e l'America

Meridionale, non è solo figurativa,  ma è anche delle serie stratigrafiche,

•le formazioni rocciose dell'Africa e dell'America Meridionale, ammassi di rocce intrusive affioranti in Africa (Ghana e Costa d’Avorio) e nel nord-est del Brasile, appartengono alla stessa formazione. 

I rilievi caledoniani della Norvegia e della Scozia proseguono con le stesse rocce e le stesse strutture nel Canada e in Groenlandia

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•inoltre i corrugamenti montuosi si trovano lungo i margini occidentali delle americhe.

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• fossili di Mesosaurus, un rettile vissuto circa 270 milioni di anni fa, furono ritrovati in Brasile e anche nell'Africa del Sud,

ma un animale di acqua dolce non avrebbe potuto attraversare l'oceano.

•I fossili di Glossopteris, una felce di 300 milioni di anni fa, sono stati rinvenuti in Sud America, Sud Africa India , Antartide e Australia. Una terra fredda come l'Antartide non avrebbe mai potuto ospitare felci come Glossopteris se la sua posizione e il clima fossero stati quelli attuali.

c. Distribuzione delle specie fossili

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Wegener, genero di Wladimir Koppen (padre della classificazione dei climi), meteorologo e paleoclimatologo evidenziò che:

• mentre le tilliti (morene fossili), sicuro indizio di glaciazioni; sono presenti, contemporaneamente con le precedenti rocce, in Australia a latitudini prossime ai tropici

•rocce sedimentarie come i depositi di carbone, indicanti condizioni umide, si trovano in zone attualmente fredde come il Nord Europa

d. Distribuzione delle rocce indicatrici del clima

I ritrovamenti di gesso e sale ed arenarie rosse indicano antichi climi aridi,

la presenza di rocce carbonatiche che si formano mari poco profondi indicano antichi climi caldi e tropicali.

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Geodetiche

• Le misurazioni GEODETICHE  hanno permesso di stabilire un movimento relativo fra Europa e Groenlandia, con le due zolle che si allontanano. 

• Wegener stesso partecipò a due spedizioni in Groenlandia nel 1906-08, dimostrando con empirici strumenti che l'isola  si distanziava di 32 metri all'anno dall'Europa.

• I dubbi sulla sua teoria, già debole e contestata, aumentarono quando si apprese che quei calcoli erano affetti da parecchi plateali errori.

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• La teoria di Wegener fu accolta con molto scetticismo e abbandonata negli anni ’20.

Arthur HOLMES(1890-1965)

•Ricomparve con HOLMES nel 1929 con un modello basato sulle correnti convettive subcrostali.

• Ipotesi che può venir considerata il vero embrione delle recenti teorie sulla dinamica della crosta terrestre.   

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•Solo fra il 1950 e il 1964,un' équipe di geologi e di geofisici  oceanografi  scoprì, con gli ecoscandagli, sul fondo degli oceani un'unica, grande e continua catena

montuosa lunga circa 80.000 chilometri dall'estremo nord fino a sud dell'Atlantico; essa aggira l'Africa, attraversa l'Oceano Indiano, passa tra l'Australia e Antartide  fino alla sponda americana dell'Oceano Pacifico a sud della California. 

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• È la "Dorsale Oceanica” solcata da una profonda rift valley

•le fratture che si dislocano trasversalmente alla Dorsale, prendono il nome di faglie trasformi. •Esse la dividono in zone segmentate, che si muovono in senso opposto. •In tali zone si formano scarpate, vi sono eruzioni vulcaniche e terremoti.

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Nascita della teoria della tettonica delle placche

litosferiche

Fine anni ’50 scoperta del paleomagnetismo

Migrazione apparente dei poli magnetici spiegabile solo con moti continentali

1960 Hess studiando l’età dei sedimenti oceanici ipotizza l’espansione degli oceani

Scoperta e studio delle inversioni magnetiche

1963 Vine e Mattews propongono la teoria dell’espansione dei fondali oceanici -

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( Harry Hammond Hess 1906-1969 )( Harry Hammond Hess 1906-1969 )

Nel 1962 pubblicò la propria ipotesi circa Nel 1962 pubblicò la propria ipotesi circa l’espansione dei fondali oceanici in un documento l’espansione dei fondali oceanici in un documento intitolato “ History of ocean basins ” che contribuì intitolato “ History of ocean basins ” che contribuì a fornire ulteriori conferme alla teoria della deriva a fornire ulteriori conferme alla teoria della deriva

dei continentidei continenti

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Teoria dell’espansione dei fondali oceanici 1962 Hess, 1963 Vine e Mattews

• Studiando e analizzando la magnetizzazione di lave raffreddate milioni di anni fa, si è stati in grado di ricostruire con precisione l'orientamento del campo magnetico terrestre nei vari periodi, ed anche di stabilire che il campo magnetico terrestre ha spesso invertito la sua polarità.

• Un altro fenomeno di grande importanza e' stata la scoperta di importanti anomalie magnetiche dei fondi oceanici che ha permesso di poter conoscere l'espansione di tali fondali.

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•Altro fenomeno che avvalora la teoria degli spostamenti orizzontali, è l’apparente migrazione dei poli magnetici terrestri nei vari  tempi geologici (paleomagnetismo). 

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• Oggi con le misurazioni satellitari (nel 1976 fu lanciato Lageos proprio per questi studi)  si sono accumulate prove decisive sulle variazioni di posizione di punti sulla superficie terrestre.

• Inoltre la spettrografia spaziale ci consente di vedere distintamente sulle immagini fotografiche le “spaccature” della crosta terrestre

Il frutto di tutti questi studi è la teoria della

tettonica a placche litosferiche.

Essa fornisce un modello comprensivo di quasi tutte le problematiche esogene ed endogene del nostro pianeta.

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Espansione fondali oceanici

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Interpretazione della simmetria

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Prove a sostegno della tettonica a placche

’70 si scopre che la stessa formazione intrusiva, con la stessa concentrazione di terre rare affiora in Africa ( Ghana e Costa d’Avorio) e in Brasile

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Prove paleoclimatiche

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Indagini sismiche:

scoperta dello starto LVL

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• Scoperta di variazioni di densità, quindi di temperatura, nell’astenosfera celle convettive

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Celle convettive

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Lo studio dei fondali oceanici

• Margini continentali

• Fondali oceanici

• Dorsali medioceaniche

•E’ POSSIBILE SUDDIVIDERE IL FONDO DI UN OCEANO IN TRE GRANDI AREE

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Dorsali medio-oceaniche 80.000 Km

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I basalti sono le rocce più comuni della crosta, soprattutto a causa della costante attività ignea delle zone di distensione, come le creste medio-oceaniche.

Litosfera

Astenosfera

Crosta oceanica

Fessura attraverso la crosta oceanica

Magma con minerali femici

Basalti più vecchi

Rocce ultrafemiche più vecchie

MORB = Mid-Ocean Ridge Basalts (basalti di cresta medio-oceanica)

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Facies intrusive

Peridotidi del mantello

Gabbri

Basalti a pillow

Complesso filoniano - dicchi

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Il batiscafo francese Nautile ha sezionato la dorsale medioatlantica a 11° Nord

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Attraverso fumatori neri vengono emesse soluzioni a 350° ricche di

solfuri metallici

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Le lave a cuscino (pillow lavas)Le lave a cuscino (pillow lavas) si formano quando i si formano quando i flussi di lava si formano in ambiente marino e sono flussi di lava si formano in ambiente marino e sono sottoposti ad elevata pressione idrostaticasottoposti ad elevata pressione idrostatica

Estrusioni subaqueePressione IdrostaticaPressione Idrostatica

Risalita Risalita di di magmamagma

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Quello che avviene in Quello che avviene in profonditàprofondità

Quello che vediamo in superficie (suite ofiolitiche)

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Le dorsali, alte 2.000-2.500 m e larghe anche più di 1500 Km, presentano una profonda rift valley

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Le dorsali sono attraversate da numerose faglie trasformi che possono generare grandi scarpate

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Rigetto delle faglie • Valori minimi vicino

ai poli di espansione, massimi vicino all’equatore di espansione

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Rift africana

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Rift Continentale

Anche la crosta continentale può essere soggetta a fenomeni di distensione, rendendo accesso facilitato ai basalti per raggiungere la crosta bassa. Questo è quello che avviene quando placche continentali divergono in zone di rift (come quello che sta avvenendo ora nell’Africa orientale).

Crostacontinentale

Eruzioni basaltiche

Mantello

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Ipocentri poco profondi fra i due tronconi di dorsale

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Rigetto delle faglie

• Valori minimi vicino ai poli di espansione, massimi vicino all’equatore di espansione

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guyot

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Punti caldi

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Plume di mantello: Punti caldi nella crosta

Vulcani o catene di vulcani isolati come le isole Hawaii sono in genere ricondotti ad un’attività di plume mantellici. I Plume (pennacchi) si originano nel mantello profondo e non sono legati alla geometria delle placche continentali.

BasaltiFusione

parziale

Litosfera continentale rigonfiata ed assottigliata

Testa del Plume di mantello

Mantello caldo, solido che risale dal mantello profondo

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Programma JOIDES per la campionatura dei fondali oceanici

• Glomar Challenger

• 1985 Joides Resolution

• Gli oceani attuali non contengono sedimenti con più di 200 milioni di anni

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Fosse presentano anomalie gravitazionali negative

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Le placche le 12 principali

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Placche litosferiche

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margini

• Margini costruttivi o divergenti

• Margini conservativi

oceano-oceano• Margini convergenti oceano – continente continente- continente

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Negli ultimi 200 milioni di anni il processo di crescita dell’oceano atlantico e di subduzione nell’oceano Pacifico ha coinvolto qualcosa come 20 miliardi di Km3 di materiale litosferico

Vulcanismo di tipo andesitico

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margini

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Margini divergenti 1- 20cm all’anno magmi della serie alcalina

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Dorsale medio atlantica

Dorsale indiana Dorsale est-pacifica

La distribuzione delle principali Dorsali Medio-Oceaniche

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Margini conservativi

• Faglia di San Andreas

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Margini convergenti oceano continente vulcanesimo di tipo andesitico

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Magmatismo di margine continentaleLivello del mare

Crosta oceanica

Rocce sedimentarie

Mixing di magma

Crosta continentale

Plutoni granitoidi

Litosfera oceanica Mantell

o(rigido)

Basalti

Alcune rocce sedimentarie possono essere trasportate in profondità e fondere lungo le zone di subduzione

Fusione del basalto oceanicokilometri Astenosfera

(mantello)

Magma felsico Litosfera

continentale

Astenosfera

Deidratazione della crosta oceanica

Magma femico

Fusione parziale di crosta felsica

Grossi plutoni granitoidi sono tra le caratteristiche della crosta inspessita durante la formazione delle catene montuose.

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Incremento di flusso di calore proveniente dal mantello

Trasformazioni chimico-fisiche esotermiche

Decadimento di isotopi radioattivi

attrito

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Margini convergenti oceano continente

Fosse con molti sedimenti terrigeni

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Margini convergenti oceano oceano

Fosse con meno sedimenti perché più lontane dal continente

Zona di subduzione depositi caotici, metamorfismo dinamico, ofioliti

Intervallo arco-fossa

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In regioni come il Giappone, Indonesia ed America centrale la crosta è sottile e le lave sono dominate da andesiti.

Crosta oceanica Fossa

Prisma accrezionale

Bacino di avanfossa

Isole di arco vulcanico

Regione di retroarco

Livello del mare

LitosferaAstenosfera

Terremoti

Magma 100 km

Isole di arco: convergenza di placche oceaniche

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Margini convergenti oceano -oceano

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Fossa delle Cayman

Fossa del Perù e di Atacama –8000m

Fossa del Giappone –10500mFossa delle Marianne –11022m

Fossa delle Filippine –10497mFossa di Giava –7450m

Fossa delle Aleutine –7800m

Fossa dell’America CentraleFossa di Tonga -10800 m

La distribuzione delle principali Fosse Oceaniche

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Il sistema arco fossa• fossa (profonda depressione più o meno riempita di

sedimenti a seconda della distanza dalla terra emersa);

• zona di subduzione (dove è presente l'accumulo caotico di materiale sedimentario raschiato dalla zolla che si immerge);

• intervallo arco-fossa (zona che separa l'arco dalla fossa, con sedimenti poco o niente deformati);

• arco magmatico (fasce vulcaniche curvilinee, parallele alla fossa e alla zona di subduzione);

• retroarco (bacino posto tra la zona di arco e la zona continentale).

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di retroarco

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Angolo di subduzione• Nella subduzione a basso angolo, o di tipo Andino, • la crosta oceanica si incunea sotto la continentale con debole

pendenza,

• la fossa è poco profonda perché non lontana dalla terraferma e in gran parte riempita da sedimenti, • l’ arco magmatico è poco arcuato• è osservabile il bacino sedimentario di avampaese , alle spalle dell'arco, impostato su crosta continentale assottigliata.

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Margini convergenti oceano continente

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•Nella subduzione ad alto angolo, o tipo Marianne, una crosta oceanica viene subdotta sotto un'altra crosta oceanica. La fossa è molto più al largo, più profonda e contiene una minore quantità di sedimenti rispetto alle fosse di tipo andino.

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Margini convergenti continente -continente

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Margini continentali passivi

• Margine di tipo atlantico

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La forma dei fondali vicino ai continenti: Piattaforma continentale, scarpata oceanica e fondale oceanico

Piattaforma

continentale

I continenti non terminano con la linea di costa ma continuano con una zona di pendenza moderata [1 - 2%] che arriva ad una profondita’ massima di circa 200 metri detta Piattaforma Continentale. La Piattaforma continentale termina con una zona piu’ ripida [4-5%] detta Scarpata Oceanica che immette nel vero fondo oceanico oltre i 2000 metri di profondita’.

0 metri

-200 metri

-2000 metri

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Orogenesi caledoniana

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Orogenesi ercinica• Nell'Europa centrale l'orogenesi Ercinica è testimoniata dalle cinture

montuose Reno-ercinica, sasso-turingiana e dalla Regione Moldanubiana. In Italia, le fasi di questa orogenesi sono riconoscibili in Sardegna e nelle Alpi Carniche.

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L’orognesi alpina• L'orogenesi alpina si è sviluppata attraverso varie fasi nel corso delle ere geologiche e perdura tuttora considerato che le Alpi sono in lento, ma continuo innalzamento (1 mm all’anno).

• Intorno a 200 Mya (nel Giurassico) cominciò a formarsi un vasto oceano, la Tetide, che si estendeva dall'odierna Turchia fino ai Caraibi .

• Nell'area attualmente occupata dall'arco alpino si è avuta la deposizione di rocce sedimentarie, che oggi costituiscono una parte consistente delle montagne alpine.

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• All'inizio del periodo Triassico, 248 milioni di anni fa, la Terra era formata da un unico grande continente, la Pangea, circondata da un unico oceano chiamato Pantalassa ("tutto mare").

• Solo verso la fine di questo periodo il Gondwana, già divenuto la sezione meridionale della Pangea, iniziò a frantumarsi in più blocchi: mentre l’India iniziava il suo viaggio verso nord, il Madagascar restava ancora unito al Sudamerica ed all'Africa. Il continente formato dall'Antartide e dall'Australia, invece, iniziò ad emigrare verso sud.

L'Italia non esisteva ancora.

i poli non erano ancora ricoperti dai ghiacci, e le alte temperature facevano dell'unico continente un luogo aspro, dominato dai deserti, senza un vero e proprio alternarsi delle stagioni.

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• Durante il Giurassico (da 204 a 146 milioni di anni fa)•   le terre continuarono a dividersi: dal continente Gondwana si

staccarono l'Africa, l'Australia e l'India.

• L'Antartide, ancora unita all'Australia, continuò a spostarsi verso Sud mentre l’India, dopo il distacco dall'Africa, continuò a spostarsi verso nord.

•Anche l'Eurasia ed il Nordamerica iniziarono a separarsi, dando origine all’Oceano Atlantico che dividerà anche il Sudamerica dal continente formato da Africa e Madagascar.

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• Caratteristica del Cretacico (da 146 milioni a 65 milioni di anni fa) è l'espansione degli oceani,

• Il Nordamerica e l'Eurasia continuarono ad allontanarsi (la distanza in quel periodo era la metà di oggi), mentre l'Antartide si avvicinava al Polo Sud e l'Australia si spostava verso nord.

le lente modificazioni geografiche diedero inizio ad un sempre più evidente alternarsi delle stagioni. In quasi tutto il pianeta predominava un clima caldo e umido, ma nell'Europa Occidentale durante tutto il periodo sono chiaramente riconoscibili una regione mediterranea più calda ed una regione settentrionale più fredda

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LE OROGENESI CENOZOICHE

L'OROGENESI ALPINO-HIMALAYANA

E L’OROGENESI ANDINA

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In particolare durante il Cenozoico:

• le Americhe si spostano sempre più verso ovest: formazione delle

• Montagne Rocciose e della Cordigliera delle Ande

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In particolare durante il Cenozoico:

• l’India si unisce all’Asia sollevando la catena Himalayana

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• Nell’ Eocene, che va da 56 a 34 milioni di anni fa, l'oceano Tetide va chiudendosi e si ha così la collisione tra l'Africa e l'Europa.

L'Asia era separata dall'Europa da un mare poco profondo di cui oggi resta un unico rimasuglio: il Mar Caspio. Il clima dell'Eocene era molto meno variato dell'attuale: anche alle latitudini di Londra, infatti, era di tipo semitropicale. Prosperavano palme e cicadee, come pure fichi, magnolie e la cannella.

in Italia si sollevano le Alpi e gli Appennini, e comincia a delinearsi la forma della nostra penisola, tuttavia ancora simile ad un arcipelago montuoso.

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• Contemporaneamente, alla fine dell'Oligocene il livello dei mari raggiunse il livello più basso della storia della Terra, a causa del formarsi della grande calotta di ghiaccio al polo Sud. Il mare poco profondo che teneva separate Europa ed Africa scomparve, ed emersero dei veri e propri "ponti continentali" come quello che congiunse Asia ed America nel luogo dell'attuale stretto di Bering.

Nel corso dell’Oligocene (da 34 a 23 milioni di anni fa) si manifestarono in tutta la loro imponenza i giganteschi fenomeni orogenetici già iniziati nell'epoca precedente, con il sollevamento delle Alpi e degli Appennini e della catena Himalayana.

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MIOCENE (da 23 a 5,3 milioni di anni fa) 

• L'evento geologico più importante fu lo spostamento verso Nord-Est del continente africano, contro l'Europa e l'Asia, mentre la Tetide si chiuse definitivamente.

• Verso la fine del periodo l'ostruzione dello stretto di Gibilterra, trasformò il Mediterraneo un'immensa distesa paludosa arida, zeppa di depositi di sale.

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PLIOCENE (da 5,3 a 1,8 milioni di anni fa)

• All'inizio del Pliocene si verificò un notevole innalzamento dei mari. Di conseguenza lo stretto di Gibilterra si riaprì e si originò la più vasta cascata mai esistita al mondo che inondò gran parte delle regioni mediterranee.

• Il Mediterraneo e gli altri mari lasciarono affiorare quasi esclusivamente le catene montuose.

• La pianura Padana era del tutto sommersa, e dell'Italia era possibile vedere soltanto gli Appennini.

• Alla fine dell'epoca i mari tornarono a riabbassarsi, permettendo la riemersione di vaste regioni.

• tre milioni di anni fa l'abbassamento del livello degli oceani determinò il completamento del collegamento dell'America Settentrionale con quella Meridionale, interrompendo definitivamente il passaggio delle correnti calde provenienti dall'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico