46 SALUTE RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera S D...

1
46 SALUTE Domenica 9 Luglio 2017 Corriere della Sera ze e immagini “forti” sono sta- te adottate da più tempo: i fu- matori sono diminuiti, specie fra i giovani. Ma serve anche la speranza di potercela fare, perché se vedi il cambiamento come troppo difficile o pensi di non riuscire, finisci per non provare neppure. Il suggeri- mento che viene dalla ricerca Usa, perciò, è che ci sia un du- plice messaggio: quello sui danni da fumo e quello della strategia per venirne fuori (co- me il Numero Verde dell’Iss). Bisognerebbe poi trovare il modo di comunicare su larga scala che quando si è aiutati, si smette più facilmente». Invece la maggioranza dei tabagisti prova da solo (porta a termine l’impresa senza aiuto il 6%) e, in media, fallisce al- meno tre volte (secondo le sta- tistiche il quarto tentativo è quello buono), mentre le pro- babilità di successo salgono molto se si chiede aiuto ai Centri antifumo, dove vengo- no offerte sia assistenza sia te- rapie, dai farmaci al sostegno psicologico. Infine, gli esperti riuniti a Chicago durante l’ultimo con- vegno americano di oncolo- gia, hanno ribadito l’impre- scindibile importanza di au- mentare sia il prezzo delle si- garette (i parlamentari Usa si sono espressi a favore ben 120 volte dal 2002) sia l’età del di- vieto, passando da 18 a 21 anni. Il metodo è risultato efficace su tre fronti: ridurre il numero medio di sigarette fumate, in- centivare a smettere e scorag- giare i giovani dall’iniziare. Vera Martinella © RIPRODUZIONE RISERVATA È sempre il momento giusto per smettere di fumare. Ma la pausa estiva mette a disposizione alcune armi in più a chi vuole provarci. Le giornate lunghe, la possibilità di distrarsi con attività piacevoli, l’assenza di stress lavorativo possono essere potenti alleati delle buone intenzioni Sole e relax aiutano a dire addio alle sigarette D ue bracciate a nuoto, una pas- seggiata su un sentiero in sali- ta, un po’ di movimento per gioco con gli amici. Subito il fiato corto e un pensiero ful- mineo, al pacchetto di sigaret- te in tasca. E se fosse ora il mo- mento buono per dire basta? «Smettere di fumare fa bene sempre, ma l’estate offre una serie di opportunità che la rendono uno dei momenti mi- gliori per affrontare questo passo — dice Roberto Boffi, medico pneumologo, respon- sabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori di Mila- no —. Le giornate sono più lunghe, permettendo di rita- gliare spazi per fare attività piacevoli, salutari e gratifican- ti, ottimi alleati dello stop al fumo. La prospettiva di scopri- re il corpo e l’alimentazione leggera e più ricca di frutta e verdura possono contribuire a rafforzare la volontà di mante- nere una buona forma fisica. Infine, specie per chi fuma di più a causa dello stress lavora- tivo, la prospettiva delle vacan- ze offre relax e la libertà di or- ganizzare l’addio alle sigarette nella maniera che meglio si adatta a ognuno». In Italia, stando alle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sani- tà (Iss), vivono 52,4 milioni di Allo studio la fattibilità dello screening anche per il tumore al polmone O gni giorno in Italia circa 110 persone sco- prono di avere un tu- more ai polmoni. Nel 2016 sono state 41.300 le nuove diagnosi nel nostro Paese e in oltre l’80 per cento dei casi si tratta di fumatori o ex. In pratica, senza tabacco, il temibile e letale carcinoma polmonare diventerebbe una malattia rara. «Invece rappre- senta ancora oggi la prima causa di morte per cancro — dice Carmine Pinto, presiden- te dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica —. Purtrop- po a cinque anni dalla diagno- si è vivo solo il 16 per cento dei pazienti, anche perché in più di sette casi su dieci viene sco- neoplasia: ovvero i forti taba- gisti (attuali o ex) con un’età superiore ai 50 anni. Un vasto studio statunitense nel 2011 aveva evidenziato co- me una Tac spirale annuale per cinque anni fosse capace di ridurre la mortalità per tu- more del polmone del 20%. Sulla base di quei risultati, ne- gli Usa dal 2013 viene racco- mandata l’esecuzione di una Tac spirale ogni 12 mesi nei forti fumatori (ovvero i consu- matori di almeno 30 pacchetti all’anno) fra 55 e 80 anni e nei forti ex fumatori che hanno smesso da meno di 15 anni. Per promuovere lo scree- ning con Tac spirale in Europa e in Italia si attendono gli esiti In Italia 83 mila È il numero dei decessi registrati ogni anno in Italia per il tabacco. Più di un quarto riguarda persone tra i 35 e i 65 anni d’età. Circa 9 milioni di nostri fumatori hanno patologie polmonari non diagnosticate, che potrebbero peggiorare nei prossimi anni. E nel mondo le sigarette provocano più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme persone che hanno più di 15 anni: 34,1 milioni sono non fu- matori, 6,6 sono ex tabagisti e 11,7 sono gli attuali fumatori. In pratica, nel nostro Paese, fuma un uomo su quattro e una donna su cinque. «I numeri del Rapporto 2017 mostrano che continua a crescere la quota di fumatrici — commenta Walter Ricciar- di, presidente dell’Iss — che superano i maschi, specie nel Nord del Paese, soprattutto nella fascia d’età in cui s’accen- de la prima sigaretta (15-24 an- ni) e in quella in cui solita- mente si smette (45-64). Altro dato preoccupante è l’aumen- to di fumatori medi (10-15 si- garette al giorno) e pesanti (ol- tre le 20) tra i giovanissimi». A rincuorare, ci sono i dati sul fumo passivo: «I divieti le- gislativi hanno sortito l’effetto sperato — continua Ricciardi —. Sono pochi, e diventano sempre meno, gli italiani che hanno fumato in auto in pre- senza di minori e donne incin- te. Solo 1 su 10 consente ai pro- pri ospiti di accendersi una si- garetta in casa, e 9 su 10 dichia- rano che il divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro è sempre o quasi rispet- tato, anche se esistono diffe- renze regionali, con il Nord più virtuoso». Ha funzionato anche la leg- ge (in vigore da maggio 2016) sui nuovi pacchetti di sigaret- te: «Immagini shock, messag- gi forti sul rischio e Numero Verde gratuito per smettere di fumare (800 554 088) hanno fatto pensare ai danni per la salute oltre l’83% dei tabagisti e fatto aumentare il desiderio di smettere in oltre il 60% — dice Roberta Pacifici, direttore dell’OssFAD —. Il 36%, inoltre, ha rinunciato ad accendersi una sigaretta e le telefonate al nostro servizio per la disassue- fazione si sono quintuplica- te». Se le misure di contrasto si sono rivelate efficaci, resta da valutare la componente psico- logica. Un recente studio ame- ricano condotto su tabagisti tra i 18 e i 39 anni indica, ad esempio, che sia meglio il sen- timentalismo del salutismo. La strategia “nostalgica” (as- sociata a immagini che evoca- no sensazioni piacevoli e rilas- santi) pare fare breccia nel- l’animo dei fumatori e riesce a influenzare pensieri e com- portamenti più della paura di malattie future, dei sensi di colpa o delle “prediche”». «Trovare il modo di fare leva sulla volontà di smettere è una sfida aperta da molti anni — commenta Biagio Tinghino, presidente della Società italia- na di tabaccologia —. La paura può funzionare, come dimo- stra l’esperienza dei Paesi (co- me l’Australia) in cui avverten- 34 milioni Tanti sono i non fumatori in Italia. in base all’ultimo Rapporto OssFad: 6,6 milioni sono ex tabagisti e 11,7 sono gli attuali fumatori. Nel nostro Paese fumano cioè 1 uomo su 4 e 1 donna su 5 Dossier Medicina Le alternative Ecig: mancano i dati sia sull’efficacia sia sui possibili danni S econdo i dati DOXA-Iss 2017, in Italia gli utilizzatori di ecig sono 1,3 milioni, in lieve calo rispetto al 2016. In oltre 8 casi su 10 fumano sia sigarette tradizionali sia elettroniche (soprattutto con nicotina). Chi ha usato la ecig dice di aver diminuito il consumo di sigarette tradizionali leggermente (il 13,8%) o drasticamente (l’11,9), mentre il 34,9% non ha cambiato abitudini, il 10,4 ha iniziato a fumare (soprattutto fra i giovani) e l’11,7 che aveva smesso ha ripreso a usare entrambe. Soltanto nel 14,4% dei casi l’ecig ha portato a un addio definitivo al tabacco. «Non abbiamo dati sufficienti per affermare che la sigaretta elettronica possa essere un valido ausilio per smettere di fumare — dice Marco Alloisio, presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Milano —. Né abbiamo oggi dati certi sui possibili danni per la salute». V.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Divieti e psicologia Le leggi anti-fumo e le immagini shock hanno fatto riflettere sui danni alla salute ma c’è bisogno anche della speranza di farcela a liberarsi perto tardi, quando è più diffi- cile da curare e ha già dato me- tastasi, perché nei suoi stadi iniziali spesso non dà sinto- mi». Nell’ultimo decennio, molti studi hanno valutato la possi- bilità di usare la Tac spirale co- me strumento di diagnosi pre- coce a cui sottoporre periodi- camente chi è considerato più a rischio di sviluppare questa L’ipotesi Molti studi hanno valutato la possibilità di usare la Tac spirale per la diagnosi precoce

Transcript of 46 SALUTE RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera S D...

Page 1: 46 SALUTE RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera S D ...frida.unito.it/wn_media/uploads/20170709_1499846988.pdf · Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell'Istituto Superiore di Sani-t

46 SALUTE Domenica 9 Luglio 2017 Corriere della Sera

ze e immagini “forti” sono sta-te adottate da più tempo: i fu-matori sono diminuiti, speciefra i giovani. Ma serve anche lasperanza di potercela fare,perché se vedi il cambiamentocome troppo difficile o pensidi non riuscire, finisci per nonprovare neppure. Il suggeri-mento che viene dalla ricercaUsa, perciò, è che ci sia un du-plice messaggio: quello suidanni da fumo e quello dellastrategia per venirne fuori (co-me il Numero Verde dell’Iss).Bisognerebbe poi trovare ilmodo di comunicare su largascala che quando si è aiutati, sismette più facilmente».

Invece la maggioranza deitabagisti prova da solo (porta atermine l’impresa senza aiutoil 6%) e, in media, fallisce al-meno tre volte (secondo le sta-tistiche il quarto tentativo èquello buono), mentre le pro-babilità di successo salgonomolto se si chiede aiuto aiCentri antifumo, dove vengo-no offerte sia assistenza sia te-rapie, dai farmaci al sostegnopsicologico.

Infine, gli esperti riuniti aChicago durante l’ultimo con-vegno americano di oncolo-gia, hanno ribadito l’impre-scindibile importanza di au-mentare sia il prezzo delle si-garette (i parlamentari Usa sisono espressi a favore ben 120volte dal 2002) sia l’età del di-vieto, passando da 18 a 21 anni.Il metodo è risultato efficacesu tre fronti: ridurre il numeromedio di sigarette fumate, in-centivare a smettere e scorag-giare i giovani dall’iniziare.

Vera Martinella© RIPRODUZIONE RISERVATA

È sempre il momento giusto per smettere di fumare. Ma la pausa estiva mette a disposizione alcune armi in più a chi vuole provarci. Le giornate lunghe, la possibilità di distrarsi con attività piacevoli, l’assenza di stress lavorativo possono essere potenti alleati delle buone intenzioni

Sole e relax aiutanoa dire addio alle sigarette D

ue bracciate a nuoto, una pas-seggiata su un sentiero in sali-ta, un po’ di movimento pergioco con gli amici. Subito ilfiato corto e un pensiero ful-mineo, al pacchetto di sigaret-te in tasca. E se fosse ora il mo-mento buono per dire basta?

«Smettere di fumare fa benesempre, ma l’estate offre unaserie di opportunità che larendono uno dei momenti mi-gliori per affrontare questopasso — dice Roberto Boffi,medico pneumologo, respon-sabile della Pneumologia e delCentro antifumo dell’Istitutonazionale dei tumori di Mila-no —. Le giornate sono piùlunghe, permettendo di rita-gliare spazi per fare attività

piacevoli, salutari e gratifican-ti, ottimi alleati dello stop alfumo. La prospettiva di scopri-re il corpo e l’alimentazioneleggera e più ricca di frutta everdura possono contribuire arafforzare la volontà di mante-nere una buona forma fisica.Infine, specie per chi fuma dipiù a causa dello stress lavora-tivo, la prospettiva delle vacan-ze offre relax e la libertà di or-ganizzare l’addio alle sigarettenella maniera che meglio siadatta a ognuno».

In Italia, stando alle ultimerilevazioni dell’OsservatorioFumo, Alcol e Droga (OssFAD)dell’Istituto Superiore di Sani-tà (Iss), vivono 52,4 milioni di

Allo studio la fattibilità dello screening anche per il tumore al polmone

O gni giorno in Italiacirca 110 persone sco-prono di avere un tu-more ai polmoni. Nel

2016 sono state 41.300 le nuovediagnosi nel nostro Paese e inoltre l’80 per cento dei casi sitratta di fumatori o ex.

In pratica, senza tabacco, iltemibile e letale carcinomapolmonare diventerebbe unamalattia rara. «Invece rappre-senta ancora oggi la primacausa di morte per cancro —dice Carmine Pinto, presiden-te dell’Associazione Italiana diOncologia Medica —. Purtrop-po a cinque anni dalla diagno-si è vivo solo il 16 per cento deipazienti, anche perché in piùdi sette casi su dieci viene sco-

neoplasia: ovvero i forti taba-gisti (attuali o ex) con un’etàsuperiore ai 50 anni.

Un vasto studio statunitensenel 2011 aveva evidenziato co-me una Tac spirale annualeper cinque anni fosse capacedi ridurre la mortalità per tu-more del polmone del 20%.Sulla base di quei risultati, ne-gli Usa dal 2013 viene racco-mandata l’esecuzione di unaTac spirale ogni 12 mesi neiforti fumatori (ovvero i consu-matori di almeno 30 pacchettiall’anno) fra 55 e 80 anni e neiforti ex fumatori che hannosmesso da meno di 15 anni.

Per promuovere lo scree-ning con Tac spirale in Europae in Italia si attendono gli esiti

In Italia

83 mila

È il numero dei decessi registrati ogni anno in Italia per il tabacco. Più di un quarto riguarda persone tra i 35e i 65 anni d’età. Circa 9 milioni di nostri fumatori hanno patologie polmonari non diagnosticate, che potrebbero peggiorare nei prossimi anni. E nel mondo le sigarette provocano più decessi di alcol, Aids, droghe, incidenti stradali, omicidie suicidi messi insieme

persone che hanno più di 15anni: 34,1 milioni sono non fu-matori, 6,6 sono ex tabagisti e11,7 sono gli attuali fumatori.In pratica, nel nostro Paese,fuma un uomo su quattro euna donna su cinque.

«I numeri del Rapporto2017 mostrano che continua acrescere la quota di fumatrici— commenta Walter Ricciar-di, presidente dell’Iss — chesuperano i maschi, specie nelNord del Paese, soprattuttonella fascia d’età in cui s’accen-de la prima sigaretta (15-24 an-ni) e in quella in cui solita-mente si smette (45-64). Altrodato preoccupante è l’aumen-to di fumatori medi (10-15 si-garette al giorno) e pesanti (ol-tre le 20) tra i giovanissimi».

A rincuorare, ci sono i datisul fumo passivo: «I divieti le-gislativi hanno sortito l’effettosperato — continua Ricciardi—. Sono pochi, e diventanosempre meno, gli italiani chehanno fumato in auto in pre-senza di minori e donne incin-te. Solo 1 su 10 consente ai pro-pri ospiti di accendersi una si-garetta in casa, e 9 su 10 dichia-rano che il divieto di fumo neilocali pubblici e nei luoghi dilavoro è sempre o quasi rispet-tato, anche se esistono diffe-renze regionali, con il Nordpiù virtuoso».

Ha funzionato anche la leg-ge (in vigore da maggio 2016)sui nuovi pacchetti di sigaret-te: «Immagini shock, messag-gi forti sul rischio e NumeroVerde gratuito per smettere difumare (800 554 088) hannofatto pensare ai danni per lasalute oltre l’83% dei tabagistie fatto aumentare il desiderio

di smettere in oltre il 60% —dice Roberta Pacifici, direttoredell’OssFAD —. Il 36%, inoltre,ha rinunciato ad accendersiuna sigaretta e le telefonate alnostro servizio per la disassue-fazione si sono quintuplica-te».

Se le misure di contrasto sisono rivelate efficaci, resta davalutare la componente psico-logica. Un recente studio ame-ricano condotto su tabagistitra i 18 e i 39 anni indica, adesempio, che sia meglio il sen-timentalismo del salutismo.

La strategia “nostalgica” (as-sociata a immagini che evoca-no sensazioni piacevoli e rilas-santi) pare fare breccia nel-

l’animo dei fumatori e riesce ainfluenzare pensieri e com-portamenti più della paura dimalattie future, dei sensi dicolpa o delle “prediche”».

«Trovare il modo di fare levasulla volontà di smettere è unasfida aperta da molti anni —commenta Biagio Tinghino,presidente della Società italia-na di tabaccologia —. La paurapuò funzionare, come dimo-stra l’esperienza dei Paesi (co-me l’Australia) in cui avverten-

34 milioni

Tanti sono i non fumatori in Italia. in base all’ultimo Rapporto OssFad: 6,6 milioni sono ex tabagisti e 11,7 sono gli attuali fumatori. Nel nostro Paese fumano cioè 1 uomo su 4 e 1 donna su 5

DossierMedicina

Le alternativeEcig: mancano i dati sia sull’efficacia sia sui possibili danni

S econdo i dati DOXA-Iss 2017, in Italia gliutilizzatori di ecig sono 1,3 milioni, in lievecalo rispetto al 2016. In oltre 8 casi su 10fumano sia sigarette tradizionali sia

elettroniche (soprattutto con nicotina). Chi ha usato la ecig dice di aver diminuito il consumo di sigarette tradizionali leggermente (il 13,8%) o drasticamente (l’11,9), mentre il 34,9% non ha cambiato abitudini, il 10,4 ha iniziato a fumare (soprattutto fra i giovani) e l’11,7 che aveva smesso ha ripreso a usare

entrambe. Soltanto nel 14,4% dei casi l’ecig ha portato a un addio definitivo al tabacco. «Non abbiamo dati sufficienti per affermare che la sigaretta elettronica possa essere un valido ausilio per smettere di fumare — dice Marco Alloisio, presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) di Milano —. Né abbiamo oggi dati certi sui possibili danni per la salute».

V.M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Divieti e psicologiaLe leggi anti-fumo e le immagini shock hanno fatto riflettere sui danni alla salute ma c’è bisogno anche della speranza di farcela a liberarsi

perto tardi, quando è più diffi-cile da curare e ha già dato me-tastasi, perché nei suoi stadiiniziali spesso non dà sinto-mi».

Nell’ultimo decennio, moltistudi hanno valutato la possi-bilità di usare la Tac spirale co-me strumento di diagnosi pre-coce a cui sottoporre periodi-camente chi è considerato piùa rischio di sviluppare questa

L’ipotesi Molti studi hanno valutato la possibilità di usare la Tac spirale per la diagnosi precoce