4. VERSO LA TEORIA DELL’INTER-AZIONE SITUATA: CORPO, SPAZIO E INTENZIONE

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Riva, Psicologia dei nuovi media, Il Mulino, 2008 Capitolo IV. VERSO LA TEORIA DELL’INTER-AZIONE SITUATA: CORPO, SPAZIO E INTENZIONE http://www.psicologiadeinuovimedia.info 1 VERSO LA TEORIA DELLA INTER-AZIONE SITUATA: CORPO, SPAZIO E INTENZIONE

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Presentazione del Capitolo 4 del volume "Psicologia dei Nuovi Media" di GIuseppe Riva, Pubblicato dal Mulino, Bologna, 2008.

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VERSO LA TEORIA DELLAINTER-AZIONE SITUATA:

CORPO, SPAZIO E INTENZIONE

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Cosa rende un soggetto “presentepresente” all’interno di una data situazione o attività?

La chiave per trovare una risposta viene dalla teoria della cognizione incarnata

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La TEORIA DELLA COGNIZIONE INCARNATATEORIA DELLA COGNIZIONE INCARNATA (EMBODIED COGNITION)

considera la corporeità come condizione necessaria per lo sviluppo dei processi cognitivi e

sociali

La conoscenza è necessariamente “situata” e “incarnata”: richiede un feedback esterno continuo per coordinare tra

loro percezione e azione.

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L’importanza dei NEURONI BIMODALI

neuroni specchioneuroni specchio: si attivano qualndo il soggetto osserva un altro individuo che compie la stessa azione

Le rappresentazioni di eventi percepiti (percezioni) e di eventi da eseguire (intenzioni) sono basate sullo stesso codice di tipo motorio

TEORIA DELLO SCHEMA RAPPRESENTAZIONALE

neuroni canonicineuroni canonici: si attivano anche quando il soggetto guarda un oggetto a cui potrebbe essere rivolta la propria azione

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La conoscenza come capacità di azioneLa conoscenza come capacità di azione porta a porta a supporre l’esistenza di un supporre l’esistenza di un sistema simulativosistema simulativo

LA SIMULAZIONE INCARNATALA SIMULAZIONE INCARNATANell’osservatore vengono generate delle rappresentazioni interne degli stati corporei associati a quelle stesse azioni e sensazioni, “come se” stesse compiendo un’azione simile o provando una simile emozione o sensazione.

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Dall’azione alla percezione…Dall’azione alla percezione…

Noi rappresentiamo lo spazio in relazione alle azioni che possiamo compiere in esso

non esiste un’unica rappresentazione spaziale, ma lo spazio che ci circonda viene suddiviso e rappresentato in diversi e parziali porzioni di informazione

non esiste una conoscenza separata della posizione di un non esiste una conoscenza separata della posizione di un oggetto dalleoggetto dalle affordance affordance che questo offre e dalle azioni che questo offre e dalle azioni necessarie per raggiungerlenecessarie per raggiungerle

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Previc (1998) distingue le modalità di rappresentazione spaziale in relazione alla tipologia di azioni che il

soggetto è grado di compiere al suo interno

Spazio peripersonaleSpazio peripersonale (vicino)

Spazio extrapersonaleSpazio extrapersonale (lontano)

Il confine tra queste due rappresentazioni spaziali sarebbe dato dall’azione diretta del soggetto:

lo spazio peripersonale è direttamente raggiungibile dall’azione umana, senza spostare il proprio corpo;

lo spazio extrapersonale include lo spazio che non è direttamente raggiungibile.

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L’uso efficace di un artefatto estende lo L’uso efficace di un artefatto estende lo ““spazio peripersonale”spazio peripersonale”

Durante un’azione efficace – in cui il soggetto è in Durante un’azione efficace – in cui il soggetto è in grado di attuare la propria intenzione – l’artefatto grado di attuare la propria intenzione – l’artefatto

viene percettualmente “incorporato” dal viene percettualmente “incorporato” dal soggetto. soggetto.

Riuscendo ad attuare le proprie intenzioni Riuscendo ad attuare le proprie intenzioni attraverso l’artefatto, il soggetto diventa attraverso l’artefatto, il soggetto diventa presentepresente

in esso.in esso.

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LE INTENZIONINon solo stati mentali diretti verso qualcosa…

Atteggiamento intenzionaleAtteggiamento intenzionale: ogni sistema intenzionale ha obiettivi da raggiungere e utilizzi una specifica strategia

Forma aspettualeForma aspettuale: la modalità con cui il soggetto si relaziona all’oggetto/contenuto dell’intenzione

Intenzione in azioneIntenzione in azione

Soggetto Soggetto forma aspettuale forma aspettuale contenuto contenuto

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Una delle dimensioni della forma aspettuale è il Una delle dimensioni della forma aspettuale è il livello di livello di adattamentoadattamento, che esprime la relazione tra che esprime la relazione tra

contenuto intenzionale e realtà:contenuto intenzionale e realtà:

adattamento mente-mondoadattamento mente-mondo: l’intenzione vuole adeguarsi alla realtà

adattamento nulloadattamento nullo: l’intenzione non vuole né adattarsi alla realtà, né far sì che la realtà si adegui ad essa

adattamento mondo-menteadattamento mondo-mente: l’intenzione vuole modificare la realtà

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Che cosa consente al soggetto di dire che un’azione Che cosa consente al soggetto di dire che un’azione ha ha soddisfatto la sua intenzione? la sua intenzione?

Ogni azione è caratterizzata da due componenti: Ogni azione è caratterizzata da due componenti: movimentomovimento e e intenzioneintenzione. .

L’L’intenzioneintenzione rappresenta le condizioni di soddisfazione rappresenta le condizioni di soddisfazione che devono essere soddisfatte nell’azione. che devono essere soddisfatte nell’azione.

Il Il movimentomovimento è lo strumento che viene analizzato per è lo strumento che viene analizzato per verificare il successo dell’intenzione.verificare il successo dell’intenzione.

La rappresentazione delle condizioni di soddisfazione fa La rappresentazione delle condizioni di soddisfazione fa riferimento ad riferimento ad un’intenzione precedente, che definisce le , che definisce le condizioni di soddisfazione e ad condizioni di soddisfazione e ad uno sfondo in cui collocarle. in cui collocarle.

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Nel rapporto mente-mondo il Nel rapporto mente-mondo il CORPO non rispetta la non rispetta la condizione di soddisfazionecondizione di soddisfazione

L’INTENZIONE IN AZIONEL’INTENZIONE IN AZIONE è un intenzione che ha nei movimento stesso le è un intenzione che ha nei movimento stesso le

condizioni della propria soddisfazione condizioni della propria soddisfazione (causalità auto-referenziale)(causalità auto-referenziale)

Nel caso del corpo è l’azione di per sé ad essere Nel caso del corpo è l’azione di per sé ad essere condizione di soddisfazionecondizione di soddisfazione

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La La TEORIA DINAMICA DELLE INTENZIONITEORIA DINAMICA DELLE INTENZIONI

l’ l’ INTENZIONEINTENZIONE non è un singolo atto mentale, ma una non è un singolo atto mentale, ma una struttura dinamica organizzata su più livellistruttura dinamica organizzata su più livelli

il rapporto tra questi livelli è di il rapporto tra questi livelli è di inclusione e organizzazioneinclusione e organizzazione

i livelli sono gerarchicamente successivi e mutuamente i livelli sono gerarchicamente successivi e mutuamente inclusivi: intenzioni inclusivi: intenzioni motoriemotorie, intenzioni , intenzioni prossimali prossimali e e intenzioni intenzioni distalidistali

la relazione di inclusione e organizzazione è la relazione di inclusione e organizzazione è trasparente al trasparente al soggettosoggetto a meno che la gestione della situazione non ne a meno che la gestione della situazione non ne richieda l’interventorichieda l’intervento

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La complessità della struttura intenzionale porta a suggerire l’esistenza di un meccanismo di tipo

cognitivo

la presenza

in grado di svolgere la verifica della soddisfazione dell’intenzione senza richiedere l’attenzione

consapevole del soggetto