3AGOSTO2019 Professionebuyer,laToscanadettalegge · 2019. 8. 5. · di Andrea Vivaldi Sono almeno...

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Lisa Ciardi FIRENZE IN TOSCANA hanno visto il loro primo sviluppo e qui stanno ades- so registrando una crescita vera- mente importante. Si tratta dei «buyer», professionisti delle ven- dite e degli acquisti, dai quali pas- sa una parte importante dell’ex- port toscano e nazionale. È anche sulla base delle loro maggiori o minori capacità che le produzioni tipiche di un determinato territo- rio – dal settore dell’artigianato a quello a agroalimentare – riesco- no a sbarcare e ad affermarsi sui mercati esteri. «Il nostro mestiere è nato a Firenze nel primo dopo- guerra ed è cresciuto negli anni ’50 e ’60 su impulso dei grandi gruppi di acquisto dei magazzini statunitensi come Saks Fifth Avenue e Macy’s – spiega Carlo Mazzoli, il presidente di Anibo, l’Associazione Nazionale Italiana Buying Offices, che ha sede pro- prio a Firenze -. Alla fine degli an- ni Ottanta, gli uffici associati ad Anibo spedivano merci italiane per circa 1.500 miliardi di lire e contavano in totale duemila ad- detti. Oggi, dopo anni di contra- zione, siamo tornati a crescere». «Con circa 200 impiegati – prose- gue Mazzoli –, esportiamo dall’Italia 850 milioni di euro, di cui il 30 per cento dalla Toscana, nelle varie categorie merceologi- che dall’abbigliamento a calzatu- re, pelletteria, accessori moda, complementi per la casa ed arreda- mento, oltre naturalmente al set- tore agro-alimentare», che in To- scana è davvero molto forte. NEGLI ULTIMI anni si è investi- to molto anche sulla formazione. Alcuni percorsi specifici sono sta- ti elaborati grazie alla collabora- zione tra Confcommercio e Ani- bo, con il contributo dell’Ente Bi- laterale del Terziario e con il sup- porto di Formaimpresa. E per al- cuni ragazzi si sono già aperte le strade della collaborazione con importanti aziende del settore. I nuovi «office assistant buyer» so- no di solito giovani sotto i trent’anni, laureati o laureandi, che amano viaggiare, conoscono una o più lingue straniere e sono pronti a lavorare come esperti di acquisti per conto di gruppi stra- nieri. «La Toscana ha un ruolo davvero cruciale in Italia nel setto- re dei buyer – spiega il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – e dal 2018 Anibo è entrata a far parte del si- stema di Confcommercio. A livel- lo nazionale stiamo lavorando in- sieme ai vari tavoli di internazio- nalizzazione agganciandoci alle attività del ministero di riferimen- to». «In ambito locale – prosegue Marinoni – invece abbiamo orga- nizzato il progetto formativo con la Confcommercio fiorentina per avviare alla professione i giovani. Il settore commerciale dell’export offre interessanti prospettive oc- cupazionali, che vogliamo valoriz- zare agli occhi dei ragazzi e di quanti ancora, forse, non conosco- no bene questa figura professiona- le». INTANTO lo scorso anno, la Re- gione Toscana ha riconosciuto uf- ficialmente i buyer come partner istituzionali per tutte le iniziative finalizzate a sviluppare e promuo- vere il Made in Italy. «E’ un gran- de traguardo – conclude Mazzoli – per noi che lavoriamo per clien- ti stranieri, ma tutti i giorni sia- mo a stretto contatto con i vari produttori in Toscana e su tutto il territorio nazionale». Pioggia di milioni per 49 progetti Innovazione, aggregazione ed agricoltura sociale. Quarantanove progetti saranno finanziati dalla Regione allinterno del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 sostenuto con fondi europei. La giunta mette a disposizione quasi 18 milioni e mezzo di euro. FIRENZE UN CALO della produzione del 20% rispetto al 2018, soprattutto nell’entroterra toscano. Meglio invece sulla costa, che da Livorno e Grosseto lascia intravedere un’annata niente male. Sono le due facce della Toscana dell’olio emersa da una prima indagine fatta da Fedagri Confcooperative Toscana tra i produttori locali per avere una prima fotografia dell’annata 2019. Previsioni che tengono conto anche del maltempo dei giorni scorsi che ha causato seri problemi alle coltivazioni. «Dove ha grandinato abbiamo riscontrato danni che se non recuperati possono mettere a rischio almeno il 50% della produzione in alcune zone», spiega Ritano Baragli, vicepresidente Fedagri Confcooperative Toscana e presidente della Cantina Sociale Colli Fiorentini. «Ovviamente, si parla di stime - continua - e sappiamo che in agricoltura l’ultima parola la dice il tempo. L’anno scorso le nostre stime erano al ribasso, poi grazie alle condizioni meteo diventate favorevoli la situazione è decisamente migliorata». CONFCOOPERATIVE Olio do Produzio in netto IMPRESE E MERCATI OGNI SETTORE E COPERTO Anche i prodotti toscani dellagroalimentare sono fra i più v Agricoltura ANIBO C arlo Mazzoli Professione buyer, l Mazzoli: lItalia esporta merce per 850 OTTIM E PROSPETTIVE Confcommercio e Anibo hanno investito molto anche nella formazione dei giovani FEDAGRI Ritano Baragli 21 SABATO 3 AGOSTO 2019 0

Transcript of 3AGOSTO2019 Professionebuyer,laToscanadettalegge · 2019. 8. 5. · di Andrea Vivaldi Sono almeno...

  • Lisa CiardiFIRENZE

    IN TOSCANA hanno visto il loroprimo sviluppo e qui stanno ades-so registrando una crescita vera-mente importante. Si tratta dei«buyer», professionisti delle ven-dite e degli acquisti, dai quali pas-sa una parte importante dell’ex-port toscano e nazionale. È anchesulla base delle loro maggiori ominori capacità che le produzionitipiche di un determinato territo-rio – dal settore dell’artigianato aquello a agroalimentare – riesco-no a sbarcare e ad affermarsi suimercati esteri. «Il nostro mestiereè nato a Firenze nel primo dopo-guerra ed è cresciuto negli anni’50 e ’60 su impulso dei grandi

    gruppi di acquisto dei magazzinistatunitensi come Saks FifthAvenue e Macy’s – spiega CarloMazzoli, il presidente di Anibo,l’Associazione Nazionale ItalianaBuying Offices, che ha sede pro-prio aFirenze -. Alla fine degli an-ni Ottanta, gli uffici associati adAnibo spedivano merci italianeper circa 1.500 miliardi di lire econtavano in totale duemila ad-detti. Oggi, dopo anni di contra-zione, siamo tornati a crescere».«Con circa 200 impiegati – prose-gue Mazzoli –, esportiamodall’Italia 850 milioni di euro, dicui il 30 per cento dalla Toscana,nelle varie categorie merceologi-che dall’abbigliamento a calzatu-re, pelletteria, accessori moda,complementi per la casa ed arreda-mento, oltre naturalmente al set-tore agro-alimentare», che in To-scana è davvero molto forte.

    ENEGLIULTIMI anni si è investi-to molto anche sulla formazione.Alcuni percorsi specifici sono sta-ti elaborati grazie alla collabora-

    zione tra Confcommercio e Ani-bo, con il contributo dell’Ente Bi-laterale del Terziario e con il sup-porto di Formaimpresa. E per al-cuni ragazzi si sono già aperte lestrade della collaborazione conimportanti aziende del settore. Inuovi «office assistant buyer» so-no di solito giovani sotto itrent’anni, laureati o laureandi,

    che amano viaggiare, conosconouna o più lingue straniere e sonopronti a lavorare come esperti diacquisti per conto di gruppi stra-nieri. «La Toscana ha un ruolodavvero cruciale in Italia nel setto-re dei buyer – spiega il direttoredi Confcommercio Toscana,Franco Marinoni – e dal 2018Anibo è entrata a far parte del si-

    stema di Confcommercio. A livel-lo nazionale stiamo lavorando in-sieme ai vari tavoli di internazio-nalizzazione agganciandoci alleattività delministero di riferimen-to». «In ambito locale – prosegueMarinoni – invece abbiamo orga-nizzato il progetto formativo conla Confcommercio fiorentina peravviare alla professione i giovani.Il settore commerciale dell’exportoffre interessanti prospettive oc-cupazionali, che vogliamovaloriz-zare agli occhi dei ragazzi e diquanti ancora, forse, non conosco-nobene questa figura professiona-le».

    INTANTO lo scorso anno, la Re-gioneToscana ha riconosciuto uf-ficialmente i buyer come partneristituzionali per tutte le iniziativefinalizzate a sviluppare e promuo-vere ilMade in Italy. «E’ un gran-de traguardo – conclude Mazzoli– per noi che lavoriamo per clien-ti stranieri, ma tutti i giorni sia-mo a stretto contatto con i variproduttori inToscana e su tutto ilterritorio nazionale».

    Pioggiadimilioniper49progettiInnovazione, aggregazioneed agricoltura sociale.Quarantanove progettisaranno finanziati dallaRegione all’interno delProgramma di svilupporurale 2014-2020 sostenutocon fondi europei. La giuntamette a disposizione quasi18milioni e mezzo di euro.

    FIRENZEUN CALO della produzionedel 20% rispetto al 2018,soprattutto nell’entroterratoscano. Meglio invece sullacosta, che da Livorno eGrosseto lascia intravedereun’annata niente male. Sonole due facce della Toscanadell’olio emersa da unaprima indagine fatta daFedagri ConfcooperativeToscana tra i produttorilocali per avere una primafotografia dell’annata 2019.Previsioni che tengonoconto anche del maltempodei giorni scorsi che hacausato seri problemi allecoltivazioni.«Dove ha grandinatoabbiamo riscontrato danniche se non recuperatipossono mettere a rischioalmeno il 50% dellaproduzione in alcune zone»,spiega Ritano Baragli,vicepresidente FedagriConfcooperative Toscana epresidente della CantinaSociale Colli Fiorentini.«Ovviamente, si parla distime - continua - esappiamo che in agricoltural’ultima parola la dice iltempo. L’anno scorso lenostre stime erano al ribasso,poi grazie alle condizionimeteo diventate favorevoli lasituazione è decisamentemigliorata».

    CONFCOOPERATIVE

    Olio d’olivaProduzionein netto calo

    IMPRESE EMERCATI

    OGNI SETTORE E’ COPERTOAnche i prodotti toscani dell’agroalimentare sono fra i più venduti all’estero

    Agricoltura

    ANIBOCarlo Mazzoli

    Professione buyer, la Toscana detta leggeMazzoli: l’Italia esportamerce per 850milioni, di cui il 30 per cento dal nostro territorio

    OTTIME PROSPETTIVEConfcommercio e Anibohanno investito molto anchenella formazione dei giovani

    FEDAGRI Ritano Baragli

    21SABATO3 AGOSTO 2019

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  • di Andrea Vivaldi

    Sono almeno 46 milioni i danni del maltempo in Toscana. «È un quadro preoccupante» commenta Enrico Rossi, presidente della Regione To-scana, che ieri ad Arezzo ha incon-trato i sindaci e i presidenti di Pro-vincia delle zone più colpite. «Lune-dì la Regione stanzierà un finanzia-mento per tamponare le emergen-ze. Subito 2 milioni e mezzo per le ur-genze, soprattutto nell’aretino. Li useremo per ripristinare canali e strade». Poi serviranno investimenti per privati e imprese: stimati 15 mi-lioni di danni per famiglie (almeno cinquemila quelle coinvolte), 7 per le aziende e almeno 24 all’agricoltu-ra, di cui 14 solo ad Arezzo. «Ma in

    questo caso potrebbero essere molti di più» dice ancora Rossi, che nel frattempo aspetta gli aiuti dal Consi-glio dei Ministri: «Abbiamo chiesto lo stato di emergenza nazionale per l’area di Arezzo e attendiamo tutti i finanziamenti necessari». Per avere una risposta sullo stato di calamità, fa sapere la Regione, occorreranno però circa quattro o cinque mesi. «Spero che il Governo sia sollecito e rapido» conclude il presidente.

    Una delle zone agricole più rovi-nate dall’alluvione è stata la Valdi-chiana. Qui i danni alla produzione hanno toccato punte anche del 100%. «Sono stati colpiti gli ortaggi, i frutteti, i campi di girasole e altre colture seminative. Molte aziende hanno perso l’intera produzione». Spiega Antonio Tonioni, presidente

    di Confagricoltura Ortofrutta. «Cir-ca un centinaio d’imprese rischiano di rimanere in ginocchio. Un simile colpo all’inizio della stagione dei raccolti potrebbe essere fatale. Saba-to — conclude Tonioni — ha grandi-nato quattro volte in un’ora e mez-zo. A quel poco che la grandine ave-va risparmiato, ci ha pensato poi l’ac-qua: nulla è stato risparmiato».

    Intanto anche Eugenio Giani, pre-

    sidente del Consiglio regionale, an-nuncia sostegno: parte dei fondi ri-cavati dal taglio dei vitalizi sarà in-fatti destinato all’emergenza di Arezzo. «Circa 200 mila euro alle po-polazioni colpite dai nubifragi. Le fa-miglie e le imprese che hanno subi-to danni, potranno presentare do-mande di contributo per un massi-mo di 5mila euro».

    Il maltempo in Toscana

    46 milioni di danni“Agricoltura in ginocchio”

    Il caso

    Centri migrantila prefettura

    ci riprova

    Dopo due bandi (l’ultimo scaduto il 15 luglio) per la gestione dei cen-tri di accoglienza per richiedenti asilo (Cas) e andati quasi deserti (285 appena i posti coperti, dei 1.800 messi a gara), la Prefettura ci riprova. Questa volta con un Av-viso pubblicato ieri (deadline il 2 settembre) per la copertura dei 1.500 posti rimasti scoperti nella provincia di Firenze, con cui even-tuali gestori ritardatari o ‘’distrat-ti’’ potranno ugualmente concor-rere con procedure più snelle, sal-vo successive verifiche.

    Un tentativo di far fronte a quel-la che — se anche il nuovo Avviso, come è probabile, andrà deserto — dal prossimo autunno potrebbe profilarsi come una vera emer-genza (su cui, dice la Prefettura, ‘’andrà coinvolto il ministero’’), con i migranti che, scaduti i con-tratti di gestione, non potranno più restare nei Cas. I gestori ope-rano al momento in regime di pro-roga dei vecchi bandi del 2017, precedenti al decreto sicurezza convertito in legge nel dicembre 2018. Per la precisione, in regime di ‘’doppia’’ proroga, visto che la prima è scaduta il 30 giugno e, da-ta la diserzione di massa dei 2 nuovi bandi che avevano tenuto conto della nuova normativa (ben più restrittiva della prece-dente, sopratutto per quanto ri-guarda diaria giornaliera e servi-zi aggiuntivi, e per questo conte-stata da tutti i gestori) se ne è resa necessaria un’altra, che scadrà il 30 ottobre.

    k Il presidenteAntonio Tonioni

    k I migranti Avviso per i centri

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    kLa Valdichiana Distrutti i raccolti

    Confagricoltura

    Firenze Cronaca

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    — 17.10.2019MUSEO

    NOVECENTO

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    pagina 6 Sabato, 3 agosto 2019.