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809 Appendice B L’Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete Alcuni artisti - segnatamente veneti o attivi sul territorio limitrofo - che costituiscono l’entourage dei disegnatori e degli incisori della Storia, già menzionati in relazione all’apporto da loro fornito al Ferrarese ed ai criteri estetici dettati da quest’ultimo collaborano inoltre sia all’Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete 1 che all’Album Cicognara 2 , opere che rappresentano due delle esperienze editoriali più originali e interessanti - anche in ordine alle manifeste preferenze di gusto collezionistico per la pittura da cabinet - fra le numerose intraprese da Cicognara. Quanto al primo volume corredato di 17 tavole illustrate di cui «si sono impressi 2 esemplari in pergamena per le LL. MM. IMPERIALI, 100 in carta imperiale velina, e 500 in carta reale velina» si tratta di uno dei più ricchi complessi di opere d’arte di quest’epoca a Venezia, unitario per la tematica ed i principi ispiratori. Fernando Mazzocca nella scheda di catalogo della tavola III 3 raffigurante la Pietà di Ezechia, dipinta e incisa ad acquaforte da Hayez nel 1817 così scrive: «L’Album che tradiva così in parte le intenzioni di Canova e del Cicognara, venne alla luce nel dicembre del 1817, in due edizioni, una di cento esemplari in carta velina destinati alla corte, e l’altra, in carta meno pregiata, di ottocentocinquanta [leggi cinquecento] copie, poste in commercio a dodici lire ciascuna. L’impresa doveva in definitiva sancire il fallimento della politica artistica di Cicognara, che infatti, tornato da Vienna dove si era recato nel 1818 per accompagnare l’Omaggio, vide la sua progressiva emarginazione in quella stessa Accademia che egli aveva creato e che proprio in questa occasione irripetibile aveva saputo dare il meglio di sé» 4 . Si tratta di un’opera che presenta e celebra l’iniziativa promossa da Cicognara per le quarte nozze di Francesco I d’Austria avvenute nel 1817 offrendo una serie di opere realizzate da artisti veneti - contattando anche per il tramite Canova i migliori allievi dell’Accademia veneziana all’epoca a Roma per l’alunnato come Hayez e Demin i quali nel 1817 si portarono a Venezia per l’esecuzione dei dipinti loro assegnati (due Quadri Storici, rispettivamente La Regina di Saba innanzi al Re Salomone e la detta La Pietà di Ezechìa) - da inviare a Vienna per l’appartamento della nuova imperatrice; i soggetti dovevano alludere alle nozze e alla funzione di governo del sovrano austriaco. L’Omaggio consta di 17 tavole riproducenti pitture di genere storico, vedute, due gruppi in marmo, bassorilievi, are, lavori di oreficeria, con i ritratti dell’imperatore e dell’imperatrice incisi da Vincenzo Giaconi su disegno di Francesco Cicognara, figlio del conte Leopoldo. Fra i disegnatori e gli incisori figurano i nomi di Giovanni (Battista) Balestra (Bassano 1774 - Roma 1842), Antonio [non Giuseppe] Bernatti, Giuseppe Borsato, Antonio Canova, Francesco Cicognara, Giovanni Girolamo Cipelli, Giuseppe Dala, Giovanni Demin, Pietro Fontana (Bassano 1762 - Roma 1837), Vincenzo Giaconi, Franceco Hayez, Luigi Martens, Rinaldo 1 [L. CICOGNARA], Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete Edizione Seconda, a cura di B. Gamba, Alvisopoli, Venezia 1818, pp. [72], tavv. 17. Bartolomeo Gamba collabora alla redazione del volume uscito in due edizioni nello stesso 1818. 2 Dell’Album - cfr. infra BMCVe/GSD, inv. A 77 (Cl. III, 60 45) -, preziosa serie di disegni dedicati a Cicognara ed alla sua fervida attività culturale, si ricava un’idea dal citato catalogo della mostra tenutasi presso l’Ala Napoleonica del Museo Correr dall’ottobre al dicembre 1978, presentato da Franco Miracco e corredato da un contributo di Francis Haskell; cfr. G. PAVANELLO, in Venezia nell’età di Canova 1780-1830, cat. a cura di E. Bassi, A. Dorigato, G. Mariacher et alii, Alfieri, Venezia 1978, p. 252, n. 338; ID., ivi, pp. 252-254, 257, nn. 339-342, 343 c, 348; V. MALAMANI, Memorie del conte Leopoldo Cicognara tratte dai documenti originali, II, Tipografia dell’Ancora - Merlo, Venezia 1888, p. 345; A. GONZÁLEZ-PALACIOS, L’album del Conte Cicognara, in «Comma 2. Prospettive di Cultura» 6/4 (1970), pp. 13-14, 23-25; ID., Sei fogli di Antonio Canova, in «Arte Illustrata» 5/48 (1972), pp. 160-167; A. DORIGATO, in Antonio Canova, cat. a cura di G. Pavanello, G. Romanelli, Marsilio, Venezia 1992, p. 134, n. 52 (A 77, f. 35); EAD., ivi, p. 136, n. 54 (A 77, f. 38); G. PAVANELLO, ivi, pp. 186, 187, n. 99; A. DORIGATO, ivi, p. 149, n. 67 (A 77, f. 39 r.-v.); pp. 150, 151, n. 68; G. PAVANELLO, ivi, pp. 173-175, n. 88; A. BELLIENI, Autori vari, una rassegna, in 800 disegni inediti dell’Ottocento veneziano, cat. a cura di G. Romanelli, F. Pedrocco, A. Bellieni, Fondazione Musei Civici di Venezia, Venezia 2009, pp. 21-25; La gipsoteca di Possagno. Sculture e dipinti di Antonio Canova, a cura di E. Bassi, Neri Pozza, Venezia 1957 («Cataloghi di raccolte d’arte», 3), p. 129, n. 111 (Calliope e Omero, NFGC 4413). 3 Ma in realtà Tav. IV. La Tav. II che presenta 4 posture della Musa Polinnia - raffigurata a grandezza naturale nella Tav. I - non è infatti titolata. 4 F. MAZZOCCA, in Hayez, cat. a cura di M. C. Gozzoli, F. Mazzocca, Electa, Milano 1983, pp. 38-40, n. 8, con relative fonti e bibliografia. Cfr. anche L. CICOGNARA, Biografia di Antonio Canova scritta dal Cav. Leopoldo Cicognara Aggiuntivi I. Il catalogo completo delle opere del Canova. II. Un saggio delle sue lettere familiari. III. La storia della sua ultima malattia scritta dal Dott. Paolo Zannini, Missiaglia, Venezia 1823, pp. [75]-142 (Lettere familiari di Antonio Canova).

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Appendice B

L’Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete

Alcuni artisti - segnatamente veneti o attivi sul territorio limitrofo - che costituiscono l’entourage dei disegnatori e degli incisori della Storia, già menzionati in relazione all’apporto da loro fornito al Ferrarese ed ai criteri estetici dettati da quest’ultimo collaborano inoltre sia all’Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete1 che all’Album Cicognara2, opere che rappresentano due delle esperienze editoriali più originali e interessanti - anche in ordine alle manifeste preferenze di gusto collezionistico per la pittura da cabinet - fra le numerose intraprese da Cicognara.

Quanto al primo volume corredato di 17 tavole illustrate di cui «si sono impressi 2 esemplari in pergamena per le LL. MM. IMPERIALI, 100 in carta imperiale velina, e 500 in carta reale velina» si tratta di uno dei più ricchi complessi di opere d’arte di quest’epoca a Venezia, unitario per la tematica ed i principi ispiratori. Fernando Mazzocca nella scheda di catalogo della tavola III3 raffigurante la Pietà di Ezechia, dipinta e incisa ad acquaforte da Hayez nel 1817 così scrive: «L’Album che tradiva così in parte le intenzioni di Canova e del Cicognara, venne alla luce nel dicembre del 1817, in due edizioni, una di cento esemplari in carta velina destinati alla corte, e l’altra, in carta meno pregiata, di ottocentocinquanta [leggi cinquecento] copie, poste in commercio a dodici lire ciascuna. L’impresa doveva in definitiva sancire il fallimento della politica artistica di Cicognara, che infatti, tornato da Vienna dove si era recato nel 1818 per accompagnare l’Omaggio, vide la sua progressiva emarginazione in quella stessa Accademia che egli aveva creato e che proprio in questa occasione irripetibile aveva saputo dare il meglio di sé»4. Si tratta di un’opera che presenta e celebra l’iniziativa promossa da Cicognara per le quarte nozze di Francesco I d’Austria avvenute nel 1817 offrendo una serie di opere realizzate da artisti veneti - contattando anche per il tramite Canova i migliori allievi dell’Accademia veneziana all’epoca a Roma per l’alunnato come Hayez e Demin i quali nel 1817 si portarono a Venezia per l’esecuzione dei dipinti loro assegnati (due Quadri Storici, rispettivamente La Regina di Saba innanzi al Re Salomone e la detta La Pietà di Ezechìa) - da inviare a Vienna per l’appartamento della nuova imperatrice; i soggetti dovevano alludere alle nozze e alla funzione di governo del sovrano austriaco. L’Omaggio consta di 17 tavole riproducenti pitture di genere storico, vedute, due gruppi in marmo, bassorilievi, are, lavori di oreficeria, con i ritratti dell’imperatore e dell’imperatrice incisi da Vincenzo Giaconi su disegno di Francesco Cicognara, figlio del conte Leopoldo. Fra i disegnatori e gli incisori figurano i nomi di Giovanni (Battista) Balestra (Bassano 1774 - Roma 1842), Antonio [non Giuseppe] Bernatti, Giuseppe Borsato, Antonio Canova, Francesco Cicognara, Giovanni Girolamo Cipelli, Giuseppe Dala, Giovanni Demin, Pietro Fontana (Bassano 1762 - Roma 1837), Vincenzo Giaconi, Franceco Hayez, Luigi Martens, Rinaldo

1 [L. CICOGNARA], Omaggio alla Maestà di Carolina Augusta Imperatrice d’Austria fatto dalle Provincie Venete Edizione Seconda, a cura di B. Gamba, Alvisopoli, Venezia 1818, pp. [72], tavv. 17. Bartolomeo Gamba collabora alla redazione del volume uscito in due edizioni nello stesso 1818. 2 Dell’Album - cfr. infra BMCVe/GSD, inv. A 77 (Cl. III, 60 45) -, preziosa serie di disegni dedicati a Cicognara ed alla sua fervida attività culturale, si ricava un’idea dal citato catalogo della mostra tenutasi presso l’Ala Napoleonica del Museo Correr dall’ottobre al dicembre 1978, presentato da Franco Miracco e corredato da un contributo di Francis Haskell; cfr. G. PAVANELLO, in Venezia nell’età di Canova 1780-1830, cat. a cura di E. Bassi, A. Dorigato, G. Mariacher et alii, Alfieri, Venezia 1978, p. 252, n. 338; ID., ivi, pp. 252-254, 257, nn. 339-342, 343 c, 348; V. MALAMANI, Memorie del conte Leopoldo Cicognara tratte dai documenti originali, II, Tipografia dell’Ancora - Merlo, Venezia 1888, p. 345; A. GONZÁLEZ-PALACIOS, L’album del Conte Cicognara, in «Comma 2. Prospettive di Cultura» 6/4 (1970), pp. 13-14, 23-25; ID., Sei fogli di Antonio Canova, in «Arte Illustrata» 5/48 (1972), pp. 160-167; A. DORIGATO, in Antonio Canova, cat. a cura di G. Pavanello, G. Romanelli, Marsilio, Venezia 1992, p. 134, n. 52 (A 77, f. 35); EAD., ivi, p. 136, n. 54 (A 77, f. 38); G. PAVANELLO, ivi, pp. 186, 187, n. 99; A. DORIGATO, ivi, p. 149, n. 67 (A 77, f. 39 r.-v.); pp. 150, 151, n. 68; G. PAVANELLO, ivi, pp. 173-175, n. 88; A. BELLIENI, Autori vari, una rassegna, in 800 disegni inediti dell’Ottocento veneziano, cat. a cura di G. Romanelli, F. Pedrocco, A. Bellieni, Fondazione Musei Civici di Venezia, Venezia 2009, pp. 21-25; La gipsoteca di Possagno. Sculture e dipinti di Antonio Canova, a cura di E. Bassi, Neri Pozza, Venezia 1957 («Cataloghi di raccolte d’arte», 3), p. 129, n. 111 (Calliope e Omero, NFGC 4413). 3 Ma in realtà Tav. IV. La Tav. II che presenta 4 posture della Musa Polinnia - raffigurata a grandezza naturale nella Tav. I - non è infatti titolata. 4 F. MAZZOCCA, in Hayez, cat. a cura di M. C. Gozzoli, F. Mazzocca, Electa, Milano 1983, pp. 38-40, n. 8, con relative fonti e bibliografia. Cfr. anche L. CICOGNARA, Biografia di Antonio Canova scritta dal Cav. Leopoldo Cicognara Aggiuntivi I. Il catalogo completo delle opere del Canova. II. Un saggio delle sue lettere familiari. III. La storia della sua ultima malattia scritta dal Dott. Paolo Zannini, Missiaglia, Venezia 1823, pp. [75]-142 (Lettere familiari di Antonio Canova).

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Rinaldi, Giovanni Tognoli, Felice Zuliani5. Nella «NOTA / DELLE OPERE DAGLI / ARTISTI VENEZIANI / ESEGUITE PER L’OMAGGIO / DELLE PROVINCIE VENETE / ALLA MAESTÀ DI / CAROLINA AUGUSTA / IMPERATRICE D’AUSTRIA», manifesto editoriale che precede il frontespizio dell’Omaggio e non sempre correda ogni esemplare, si legge infatti: «Gl’intagli in rame delle Tavole furono eseguiti da GIOVANNI BALESTRA, PIETRO FONTANA, LUI / GI MARTENS, GIOVANNI CIPELLI, GIUSEPPE DALA, FELICE ZULIANI, GIUSEPPE BERNATTI, tutti Veneti, ol / tre quelle che vennero incise da qualche Autore de’ Quadri Storici. La Medaglia posta nel Fron / tispizio dell’Opera è intagliata in rame da VINCENZO GIACONI. Ne formò il modello in cera il prof. AN / GELO PIZZI, e il conio in acciajo LUIGI FERRARI Incisore nella R. Zecca di Venezia» mentre, nell’INDICE DEGLI ARTISTI E DELLE LORO OPERE è scritto invece correttamente: «Ambidue le Edizioni furono fatte per cura di BARTOLOMEO GAMBA di Bassano Socio Ono / rario della Reale Accademia di Belle Arti, I. R. Capo-Censore ec. I caratteri sono della Gettería di GIUSEPPE PICOTTI di Venezia. Gl’intagli in rame delle Tavole furono eseguiti da GIO / VANNI

BALESTRA, PIETRO FONTANA, LUIGI MARTENS, GIOVANNI CIPELLI, GIUSEPPE DALA, FELI / CE ZULIANI, ANTONIO BERNATTI, tutti Veneti, oltre quelle che vennero incise da qualche Autore / de’ Quadri Storici. La Medaglia, quale vedesi nel Frontispizio intagliata in rame da VINCEN / ZO GIACONI Padovano, è stata modellata in cera dal Prof. ANGELO

PIZZI, e coniata in acciajo / da LUIGI FERRARI Incisore nella R. Zecca di Venezia. Ad ogni Artista, oltre al premio dovu / togli, è stato dato un contrassegno di memorabile gradimento colla Medaglia medesima.». Circa l’esecuzione dei quadri storici, Cicognara si affidò a Canova; i temi, certamente graditi alla pietà dei due sovrani rientravano secondo Cicognara in una prospettiva didascalica di intenti neoilluministici, motivazioni che non sembravano tuttavia molto chiare a Giordani, il quale, invitato a redigere i testi per l’Album inciso che avrebbe ricordato l’impresa, espresse la propria riprovazione. Invero Giordani si sbagliava poiché la nuova imperatrice, conosciuta da Cicognara a Milano alla corte di Beauharnais, marito della sorella Amalia, era molto sensibile alle arti, come il conte stesso aveva avuto occasione di verificare facendole da guida a monumenti e gallerie. Accettò infine la collaborazione propostagli, inviando i testi illustrativi alle incisioni, che costituiscono oggi la sola attestazione del complesso Album 77.6

Due esemplari dell’Omaggio usciti in seconda edizione nel 1818 e che sostituiscono la prima edizione del 1817 sono conservati a Venezia presso la Biblioteca del Museo Correr, rispettivamente inv. C 122 [Provenienza (Emmanuele Antonio) Cicogna] e inv. C 123 [copia dal cessato Museo del Risorgimento].7 Si trascrivono alle pagine

5 La possibilità che questo Zuliani abbia anche inciso, pochi anni prima, alcune tavole della Storia, che ne registrano il solo cognome, pare non trovare convalida nel contesto di vari repertori e dei riferimenti bibliografici di seguito indicati. Della famiglia di artisti incisori cui appartiene, non citati come tali in TB, in A. PELLICCIONI, Dizionario degli artisti incisori italiani (dalle origini al XIX secolo), Gualdi, Carpi 1949, pp. 198, 199 (s.v. Zuliani A., Zuliani Felice e Zuliani G.) del primo di essi si legge: «Zuliani A. Operava nell’800. Incise: Saggio delle incisioni archeologiche» (p. 198); del secondo «Zuliani Felice. Operava nell’800. Incise: Ritratto di Carlo Botta - Marco Polo, da disegno di Teodoro Matteini - Allegoria di Maria Antonietta, regina di Francia, illustrazione per le opere di Metastasio» (p. 199); dell’ultimo: «Zuliani G. Operava nell’800. Incise: L’Educazione d’Achille» (ibidem), mentre G. MOSCHINI, Dell’Incisione in Venezia. Memoria di Giannantonio Moschini, a cura della Regia Accademia di Belle Arti di Venezia, Zanetti, Venezia 1924, pp. 109, 157, 158, 159, 161, 178, 181, 182, 196, 199, 200, 201, 202, 221, oltre a Giannantonio, nell’indice onomastico menziona i seguenti Zuliani: Antonio (Giannantonio il Vecchio, detto Antonio) Felice, Giovanni, Giuseppe, Giuliano, Mario (ma Marco) e Pietro. Il fatto che alla p. 181 si legga: «Altra opera uscita sotto la medesima direzione [del professore Galgano Cipriani] è la Storia della Scultura dal Risorgimento in Italia fino al secolo di Napoleone, del acv. [leggi cav.] Cicognara. Venezia 1813-1818 – Vol. 3 in fol. La incisero A. Bernatti, Musitelli, Moretti, Ruggeri, Martens, Zuliani, Gloria [leggi Gleria], Dala, Cipelli, Barufaldi, Dalla Valle, Dolcetti[,] Piralli [leggi Piroli], Zorzi, Terrazzoni, Torcellan e Domenico Marchetti.», che fra i Zuliani indicizzati solo per Giannantonio valga il riferimento indicato alla p. 181, e che più oltre si legga: «Notizie ulteriori dei Zuliani potrebbero aversi dall’incisore Novelli, forse (Addì 10 genn. 1831)» (ivi, p. 201), sottrae, apparentemente, ogni altra possibilità identificativa, che rimane invece altrimenti proponibile su base documentaria; la Memoria manoscritta dello storico veneziano coeva alla vicenda dell’officina cicognaresca è pervenuta infatti interpolata, fatta eseguire in copia da Adriano Merlo ma non ultimata e completata in seguito da Giuseppe Nicoletti con annotazioni di sua mano «alla fine» come si fosse avvalso dell’originale. Cfr. Appendice IV, nota 51. 6 G. PAVANELLO, in Venezia nell’età di Canova 1780-1830, cit., pp. 247-249, n. 334, e ID., ivi, pp. 250, 251, nn. 335-337; V. MALAMANI, Memorie del conte Leopoldo Cicognara tratte dai documenti originali, cit., II, pp. 169-173, 187 ss.; A. CANOVA, Un’amicizia di Antonio Canova. Lettere di lui al Conte Leopoldo Cicognara, a cura di V. Malamani, Lapi, Città di Castello 1890, pp. 87-107 (lettere 48-54), spec. pp. 87-99, 102-105: si tratta di 7 missive redatte a Roma da Canova fra l’aprile e il giugno del 1817 (rispettivamente datate 19, 26 aprile; 3, 17, 24, 31 maggio; 7 giugno) e dirette a Cicognara a Venezia, ove si accenna a quadri, statue e vasi relativi all’Omaggio a Carolina Augusta, intorno a cui danno ampi e minuti particolari le citate Memorie; F. MAZZOCCA, in Hayez, cit., pp. 40-42, n. 9 e p. 44, n. 12; Una vita tra i libri. Bartolomeo Gamba, a cura di G. Berti, G. Ericani, M. Infelise, Franco Angeli, Milano 2008 («Studi e ricerche di storia dell’editoria» diretta da F. Della Peruta e A. Gigli Marchetti, 39), pp. 81, 177, 178. 7 BMCVe, inv. C 122 [Prov. (Emmanuele Antonio) Cicogna (Venezia 1789-1868)]; BMCVe, inv. C 123 [copia dal cessato Museo del Risorgimento].

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seguenti le titolazioni che corredano le incisioni - prese in esame per entrambi gli esemplari veneziani - con le relative iscrizioni dei soggetti più significativi dell’Omaggio nell’esemplare del Fondo Cicogna8 ed il frontespizio e l’indice che compaiono nell’esemplare già di proprietà del Museo veneziano del Risorgimento.9

BIBLIOTECA del Museo Correr - Venezia

C 122

NOTA [manifesto editoriale che precede il frontespizio e manca nell’edizione C 123, 1818 (II ed.) rifilata ai margini] / DELLE OPERE DAGLI / ARTISTI VENEZIANI / ESEGUITE PER L’OMAGGIO / DELLE PROVINCIE

VENETE / ALLA MAESTÀ DI / CAROLINA AUGUSTA / IMPERATRICE D’AUSTRIA 1 CANOVA Antonio La Musa Polinnia Statua in marmo 2 DEMIN Giovanni La Regina di Saba innanzi al Re Salomone Quadro Storico 3 HAYES Francesco La Pietà di Ezechìa Quadro Storico 4 QUERENA Lattanzio Mosè chiedente a Faraone la libertà d’Israello Quadro Storico 5 COZZA Liberale Il Ritorno di Assuero nella Sala del Convito Quadro Storico 6 BORSATO Giuseppe L’Interno della Basilica di s. Marco Quadri Prospettici 7 “ Lo sbarco dei Cavalli di bronzo alla Piazzetta 8 ROBERTI Roberto Il Passaggio della Corte Imperiale sotto il Ponte / di Rialto Quadri Prospettici 9 ” La Veduta della Riva degli Schiavoni sin al Reale / Palazzo e Giardino 10 FABRIS Giuseppe Le Nozze di Alessandro e Rossane Vaso di marmo con / basso rilievo 11 ZANDOMENEGHI Luigi Le Nozze Aldobrandine Altro Vaso simile 12 RINALDI Rinaldo Chirone che ammaestra Achille nella Musica Gruppo in marmo 13 PIZZI Angelo Giuramento di Annibale Gruppo in marmo 14 BOSA Antonio Due Are con Baccanti e con Fauni Sculture in marmo 15 FERRARI Bartolomeo “ 16 BONGIOVANNI Bartol. Lavori di Oreficería per le custodie di due esemplari dell’Opera com / pilata dal

Co. LEOPOLDO CICOGNARA, impressi in pergamena 17 “ 18 BARBARIA Benedetto Tavola di Smalti e Bronzi con disegno di GIUSEPPE BORSATO. I / bronzi sono

fusi da BARTOLOMEO BONGIOVANNI, e le meccaniche / connessioni ec. da GIACOMO BAZZANI.

Gl’intagli in rame delle Tavole furono eseguiti da GIOVANNI BALESTRA, PIETRO FONTANA, LUI / GI MARTENS, GIOVANNI CIPELLI, GIUSEPPE DALA, FELICE ZULIANI, GIUSEPPE BERNATTI, tutti Veneti, ol /tre quelle che vennero incise da qualche Autore de’ Quadri Storici. La Medaglia posta nel Fron / tispizio dell’Opera

8 BMCVe, inv. C 122. Si legge sul frontespizio del volume (coperta di mm 495 x 365; foglio di mm c. 485 x 358, non rifilato): «Museo Correr e Civico [timbro a secco] - Provenienza / Cicogna / Collocamento / C 122 / Biblioteca Correr Venezia / C. / 122». 9 BMCVe, inv. C 123.

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è intagliata in rame da VINCENZO GIACONI. Ne formò il modello in cera il prof. AN / GELO PIZZI, e il conio in acciajo LUIGI FERRARI Incisore nella R. Zecca di Venezia. Le cornici dei Quadri Storici e Prospettici furono intagliate da PIETRO GARBATO e GASPARO SCAN / FERLA Allievi Ornatisti ella R. Accademia di Belle Arti; e ne fu indoratore ANTONIO CAPOVILLA. La Edizione dell’Opera indicante la Spiegazione dei lavori de’ suddetti Artisti è stata affidata / alle cure di BARTOLOMEO GAMBA Socio Onorario della R. Accademia di Belle Arti, I. R. Capo-Cen / sore ec. ed eseguita nella Tipografia di Alvisopoli. I caratteri sono della Gettería di GIUSEPPE PI / COTTI, e la carta della Fabbrica de’ FRATELLI ANDREOLI di Toscolano. Si sono impressi 2 esemplari / in pergamena per le LL. MM. IMPERIALI, 100 in carta imperiale velina, e 500 in carta reale velina. Tutti i lavori furono diretti dal Conte LEOPOLDO CICOGNARA Presiden / te della Veneta R. Accademia di Belle Arti. VENEZIA MDCCCXVIII Si vende ALLA LIBR. ALL’APOLLO

[//]

OMAGGIO

ALLA MAESTÀ DI

CAROLINA AUGUSTA IMPERATRICE D’AUSTRIA

FATTO DALLE PROVINCIE VENETE EDIZIONE SECONDA

[…] «Francesco Cicognara dis.» «Vincenzo Giaconi incise»[10]

VENEZIA DALLA TIPOGRAFIA DI ALVISOPOLI

M. DCCC. XVIII.

[//]

Per occasione delle auspicalissime Nozze di / FRANCESCO I. Imperatore e CAROLINA AU / GUSTA Imperatrice d’Austria le VENETE PROVINCIE / umiliarono alla maestà de’ loro AUGUSTI SOVRA / NI alcuni lavori di Belle Arti eseguiti da’ viventi loro / Artisti, e furono in un Volume raccolte le indicazioni e / i disegni esprimenti il rispettoso loro omaggio. Perché / divolgata sia un’Opera alla nazionale emulazione pro / ficua ritorna in luce lo stesso Volume in questa secon/ da accurata Edizione.

[//]

LA MUSA

10 Iscrizioni che compaiono lungo il bordo della medaglia, sulla sinistra.

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POLINNIA

STATUA DI GRANDEZZA NATURALE […]

«Flectitur in faciles variosque Polymnia motus.»[11] […] «Ant. Canòva inv. e scolpì in marmo di grandezza naturale»; «G. Tognoli dis.» «Gio. Balestra Veneto inc.»[12]

«SIGNAT CUNCTA MANU LOQUITUR POLYMNIA GESTU»[13]

«Aus. Idyll. 20.»[ 14]

[//]

profilo da medaglia

[Polinnia]

[…]

Si tratta di una tavola[15] non titolata riproducente quattro modelli posturali della Musa - due occupano il registro superiore, due quello inferiore -; essa è ripresa rispettivamente di schiena, di tre quarti; frontalmente e con il volto a profilo a medaglia che guarda verso destra; voltata di tre quarti verso destra - è visibile parte dell’occhio sinistro, con un’ombreggiatura riportata sul collo -; e da tergo, di tre quarti. […] «Ant. Canòva inv. e scolpì in marmo di grandezza naturale» «Gio: Demin Veneto disegnò» «Pietro Fontana Veneto incise»[16]

[//]

LA REGINA SABA INNANZI AL RE SALOMONE

- QUADRO STORICO

11 Iscrizione che segue centrata il testo descrittivo. Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte e bulino, con ombreggiature a tratto incrociato - foglio di mm c. 480 x 350; matrice di mm 448 x 324 -. 12 Iscrizioni presenti lungo il basamento della statua. 13 Iscrizione centrata più in basso, nell’impronta. 14 Iscrizione indicante la fonte bibliografica, apposta subito sotto verso destra. 15 Incisione in rame ad acquaforte a solo contorno con ombreggiature a tratto incrociato; foglio di mm 480 x 350; matrice di mm 455 x 327. 16 Iscrizioni apposte su un rigo sotto la seconda linea di basamento.

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[…] «Dipinto dal Sig. GIOVANNI DEMIN di Belluno / Già Alunno ora Socio Onorario della R. Accademia di Belle Arti»[17] […] «Demin dipinse e incise»[18] «La Regina Saba innanzi al Re Salomone»[19]

[//]

LA PIETÀ DI EZECHIA

-- QUADRO STORICO

[…] «Dipinto dal Sig. FRANCESCO HAYES Veneziano / Già Alunno ed ora Socio Onorario della R. Accademia di Belle Arti»[20] […] «Hayes dipinse ed incise»[21] «La Pietà di Ezechia»[22]

[//]

MOSÈ CHIEDENTE A FARAONE

LA LIBERTÀ D’ISRAELLO --

QUADRO STORICO […] «Dipinto dal Sig. LATTANZIO QUERENA Veneziano / Membro della Reale Accademia di Belle Arti in Venezia»[23]

17 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 480 x 340; matrice di mm 266 x 293; riquadro della parte figurata di mm 197 x 266 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 18 Subito sotto il margine inferiore sinistro del riquadro figurato. 19 Più sotto centrata nell’impronta. 20 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte e puntasecca - foglio di mm 480 x 350; matrice di mm 267 x 298; riquadro della parte figurata di mm 185 x 258 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 21 Subito sotto il margine inferiore sinistro del riquadro. 22 Più sotto centrata nell’impronta. 23 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 306 x 294; riquadro della parte figurata di mm 201 x 265 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo.

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815

[…]

«Qurena dipinse» «Zuliani incise»[24] «Mosè chiedente a Faraone la libertà d’Israello»[25]

[//] IL

RITORNO DI ASSUERO NELLA SALA DEL CONVITO

-- QUADRO STORICO

[…] «Dipinto dal Sig. LIBERALE COZZA Veneziano / Membro della Reale Accademia di Belle Arti»[26] […]

«Liberal Cozza dipinse» «Felice Zuliani incise»[27] «Ritorno di Assuero nella Sala del Convito»[28]

[//]

L’INTERNO DELLA

BASILICA DI S. MARCO --

QUADRO PROSPETTICO

«Ha dato soggetto al presente quadro prospettico la / interna Veduta dell’augusta Basilica di s. Marco nel momen / to che i primi Magistrati e i Deputati di tuti i Distretti / delle Venete Provincie assistevano alle sacre cerimonie che / precedettero l’Atto solenne di giuramento, prestato poi nel / le Sale Regie a S.A.I. l’ARCIDUCA GIOVANNI, a ciò delega / to da S.M.I.R.A. nel giorno 7 di maggio dell’anno 1815. / E siccome dal Cielo ogni favore deriva, e la pietà dei Monarchi suole dimostrarsi con pubblico atto di riverenza, prostrandosi dinanzi all’Ente Supremo in ogni occasione / importante; così dal Regio Tempio, che da sette secoli accoglie i voti della Sovranità, sagacemente diede principio / l’artefice, presentando in tal modo l’interno aspetto della / più antica, più insigne e più preziosa delle Fabbriche Ve / neziane.» […]

24 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 25 Più sotto centrata nell’impronta. 26 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 480 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 264 x 294; riquadro della parte figurata di mm 195 x 263 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 27 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 28 Più sotto centrata nell’impronta.

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816

«Dipinto dal Sig. GIUSEPPE BORSATO Veneziano / Professore di Ornato nella R. Accademia di Belle Arti»[29] […]

«Borsato dipinse»; «Luigi Matens Veneto incise.»[30]

«L’Interno di S. Marco nel giorno che le Provincie Venete prestarono a S. M. I. il giuramento di Fedeltà»[31]

[//]

LO SBARCO DEI CAVALLI DI BRONZO

SULLA PIAZZETTA DI S. MARCO --

QUADRO PROSPETTICO

«Fra le calamità dei popoli inesprimibile è il lutto ca / gionato dal vedersi rapire i trofei della propria gloria e i / monumenti che tramandano a’ figli e a’ nipoti le più augu / ste memorie del valore de’ padri e degli avi; ma fra i mo / menti di vera loro esultanza più lieto non avvi di quello in / cui una mano vindice e generosa ridoni le spoglie perdu / te, e con pompa trionfale le riponga là dove ricevettero tri / utaria l’ammirazione dei secoli. Questa Veduta prospetti / ca, il cui punto è preso da una delle finestre del Palazzo / Reale, di dove appunto la stessa M. S. era più solita ad / affacciarsi, offre il gradito spettacolo dell’arrivo alla Piaz / zetta di s. Marco de’ quattro Cavalli di bronzo che Enrico / Dandolo conquistò a Costantinopoli, e che FRANCESCO PRIMO ricollocò sulla fronte della Basilica onorando di / sua Augusta Presenza una tal pompa.» […] «Dipinto dal Sig. GIUSEPPE BORSATO Veneziano / Professore di Ornato nella R. Accademia di Belle Arti»[32] […]

«Borsato dipinse»; «Matens incise»[33] «Sbarco dei Cavalli di bronzo alla Piazzetta di S. Marco»[34]

[//]

IL PASSAGGIO DELLA CORTE IMPERIALE SOTTO IL PONTE DI RIALTO

-- QUADRO PROSPETTICO

29 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 229 x 295; riquadro della parte figurata di mm 184 x 256 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 30 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 31 Più sotto centrata nell’impronta. 32 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte e puntasecca - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 230 x 298; riquadro della parte figurata di mm 184 x 256 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 33 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 34 Più sotto centrata nell’impronta.

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817

«Dipinto dal Sig. Co. ROBERTO ROBERTI di Bassano / Socio Onorario della Reale Accademia di Belle Arti»[35] […]

«Roberti dipinse» «Matens incise»[36] «Il passaggio ella Corte Imperiale sotto il Ponte di Rialto»[37]

[//]

VEDUTA DELLA

RIVA DEGLI SCHIAVONI SIN AL R. PALAZZO E GIARDINO

-- QUADRO PROSPETTICO

[…]

«Dipinto dal Sig. Co. ROBERTO ROBERTI di Bassano / Socio Onorario della Reale Accademia di Belle Arti»[38] «Intagliarono le Cornici dei quattro Quadri Storici e dei quattro Prospettici li Signori PIETRO GAR / BATO e GASPARE SCANFERLA Allievi Ornatisti della R. Accademia di Belle Arti; e ne fu Indoratore il Sig. / ANTONIO CAPOVILLA.»[39] […]

«Roberti dipinse» «Bernatti incise»[40] «Veduta della Riva degli Schiavoni sin al R. Palazzo e Giardino»[41]

[//]

35 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 229 x 295; riquadro della parte figurata di mm 180 x 254 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 36 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 37 Più sotto centrata nell’impronta. 38 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte e puntasecca - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 230 x 296; riquadro della parte figurata di mm 180 x 257 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 39 Iscrizione di corredo che compare più sotto giustificata. 40 Rispettivamente subito sotto i margini inferiore sinistro e destro del riquadro. 41 Più sotto centrata nell’impronta.

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LE NOZZE DI

ALESSANDRO E ROSSANE --

VASO DI MARMO CON BASSO RILIEVO IN GIRO […]

«Scolpito dal Sig. GIUSEPPE FABRIS di Bassano, ora domiciliato in Roma.» [42] «Il Vaso è sorretto da tronco di colonna di breccia africana, la cui base di marmo statuario è intagliata / colla finezza de’ più ricchi ed eleganti ornamenti dallo Scultore Ornatista Sig. GIACOMO SPIERA Veneziano.»[43] […] «Le Nozze di Alessandro e Rossane / disegnate da Rafaello»[44]

«Fabris Scolpì»[45] «Fontana incise»[46]

[//]

LE NOZZE ALDOBRANDINE

-- VASO DI MARMO CON BASSO RILIEVO IN GIRO

[…] «Scolpito dal Sig. LUIGI ZANDOMENEGHI Veronese / Membro della R. Accademia di Belle Arti.»[47]

42 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte e puntasecca a solo contorno, con ombreggiature - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 450 x 286 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 43 Notifica che compare più sotto giustificata su due righe. 44 Titolazione iscritta sotto il terzo registro figurale non riquadrato - composto da un vaso, una striscia figurata, due effigi a sinistra e due a destra - centrata, nell’impronta su due righe. 45 Il vicentino Giuseppe (De) Fabris (Nove 1790 - Roma 1860), pur non facendo parte dell’équipe dei disegnatori della Storia, mantiene, come Rinaldo Rinaldi, costanti rapporti di consulenza e committenza con il Ferrarese, segnatamente per l’erezione del monumento a Canova (cfr. Appendice A, nota 14). Di lui ho rintracciato alcuni carteggi conservati presso la Biblioteca del Museo Correr di Venezia e presso l’Autografoteca Bastogi della Biblioteca Labronica di Livorno. Cfr. N. STRINGA, Giuseppe De Fabris. Uno scultore dell’Ottocento, Electa, Milano 1994; V. CASALE, La Congregazione dell’Oratorio in via delle Sette Chiese e il suo patrimonio artistico: Valadier, Thorvaldsen, Fabris, Conca, Gagliardi, Leoni e forse Guidi, in La regola e la fama. San Filippo Neri e l’Arte, cat. a cura di [C. Strinati, A. Costamagna, B. Fabjan et alii], Electa, Milano 1995, pp. 298-319; Il disegno nella scultura italiana dell’Ottocento tra Neoclassicismo e Restaurazione. Il corpus dei disegni di Giuseppe De Fabris, a cura di A. Bruno, Silvana, Cinisello Balsamo 2008; L. ALBERTON VINCO DA SESSO, De Fabris Giuseppe, in DBI XXXIII, pp. 665-669. 46 Rispettivamente più sotto, entro i margini superiore sinistro e destro dell’impronta. 47 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 405 x 287 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, dopo il testo descrittivo.

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819

«Il Vaso è sorretto da tronco di colonna di breccia africana, la cui base di marmo statuario è intagliata / colla finezza de’ più ricchi ed eleganti ornamenti dallo Scultore Ornatista Sig. GIACOMO SPIERA Veneziano.»[48] […] «Le Nozze Aldobrandine»[49]

«Zandomeneghi scolpì» «Cipelli incise»[50]

[//]

CHIRONE CHE AMMAESTRA

ACHILLE NELLA MUSICA

-- GRUPPO IN MARMO

[…] «Scolpito dal Sig. RINALDO RINALDI Padovano / Già Alunno della Reale Accademia di Belle Arti»[51] «Chirone che ammaestra Achille»[52] […]

«Rinaldi scolpì» «Fontana incise»[53]

[//]

GIURAMENTO DI

ANNIBALE --

GRUPPO IN MARMO […] «Scolpito dal Sig. ANGELO PIZZI / Professore di Scultura nella R. Accademia di Belle Arti in Venezia»[54]

48 Nota tematica di corredo che compare più sotto giustificata su due righe. 49 Titolazione che compare centrata nell’impronta su un rigo, sotto il terzo registro figurale non riquadrato, riproducente un vaso, una striscia figurata, due effigi a sinistra e due a destra. 50 Rispettivamente più sotto, entro i margini superiore sinistro e destro dell’impronta. 51 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte a solo contorno con tratteggio incrociato per l’ombreggiatura a chiaroscuro - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 397 x 270 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare su due righe al centro della pagina, dopo il testo descrittivo. 52 Titolazione che compare inscritta sotto il secondo gruppo figurato, nell’impronta centrata su un rigo. 53 Rispettivamente più sotto, entro i margini superiore sinistro e destro dell’impronta.

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«Giuramento di Annibale»[55]

«Pizzi scolpì» «Cipelli incise»[56]

[//]

DUE ARE CON

BACCANTI E CON FAUNI --

SCULTURE IN MARMO «L’Ara colle Baccanti è opera del Sig. ANTONIO BOSA Bassanese; quella coi Fauni è opera del / Sig. BARTOLOMEO

FERRARI Vicentino, Membri della R. Accademia di Belle Arti.» [57] «Due Are Scolpite in Marmo Statuario / L’una coi Fauni sulle tre Fronti dal Sig.r Bartolommeo Ferrari, l’altra colle Baccanti dal Sig.r Antonio Bosa»[58] «Dala incise»[59]

[//]

LAVORI DI

OREFICERIA

«Parve proprio della circostanza l’alludere alle danze / nel fare omaggio di questo Volume all’AUGUSTA IM / PERATRICE E REGINA. Sulla custodia, che racchiude / le pergamene impresse di queste incisioni e di questi ca / ratteri, vennero tra finissimi ed eleganti meandri ed orna / menti di Oreficería cesellati due Bassi-rilievi che model / lò ma non condusse in marmo Antonio Canova. Il primo / rappresenta la Danza di Venere colle Grazie alla presen / za di Marte, l’altro la Danza de’ Feaci al cospetto di / Alcinoo. / Sulla custodia del Volume umiliato a SUA MAESTÁ / L’IMPERATORE fu in cesello imitata la imagine del / Giove Egioco, di cui Egli stesso fu magnanimo vindice e / restitutore al Veneto Gabinetto dell’Antichità nella Bi / blioteca di s. Marco; e la Pallade Pantea, i cui moltiplici / attributi si possono riferire a tutti gli oggetti sopra i quali / si estendono le Paterne Sovrane sollecitudini.»

54 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte a solo contorno con ombreggiatura a chiaroscuro - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 401 x 275 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, su due righe, dopo il testo descrittivo. 55 Titolazione centrata sotto il secondo gruppo, su un rigo. 56 Rispettivamente più sotto, entro i margini superiore sinistro e destro dell’impronta. 57 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte a solo contorno - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 450 x 320 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, su due righe, dopo il testo descrittivo. 58 Iscrizione che compare sotto i tre registri figurali non riquadrati, nell’impronta al centro su due righe. 59 Più sotto, entro il margine superiore destro dell’impronta.

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[…]

«Opere del Sig. BARTOLOMEO BONGIOVANNI Vicentino / Alunno della Veneta R. Accademia di Belle Arti»[60] «Canova modellò»[61] / «Canova modellò»[62] «Bassi rilievi d’Oreficeria»[63] «Hayes dis. e inc.»[64]

[//]

TAVOLA DI

SMALTI E BRONZI

«L’antica eccellenza onde ebbero nome sì celebrato in / tutta Europa le Venete produzioni dell’arte Vetraria non / avrebbe da sé sola in tale circostanza potuto compiere sì / degne e grandiose opere che sostenessero il paragone di / quanto sanno fare le Arti liberali nel disegno, e massima / mente oggidì che una gran parte di tali operazioni si è resa / comune ad altri popoli ed ha cessato di appartenere singo / larmente a queste Isole. Si limita il presente lavoro ad of / frire un piano di Smalti variamente lavorati e conte / sti ciò che rimane ancora di puramente indigeno dela Ve / neta arte Vetraria; e piacerà il riconoscere come possano imitarsi le preziose e peregrine produzioni della Natura e / le più belle pietre orientali. Il diligente meccanismo del / la ruota pose ogni solerzia nella minutezza e precisione de / gl’intagli di tali materie durissime; e acciocché più appari / scente e decorato riuscisse quest’Omaggio veramente nazio / nale, la Toreutica e la Scultura vi hanno aggiunto col mez / zo della fusione e del cesello i rilievi di bronzo che sor / reggono la Tavola, prestandosi vicendevole soccorso le più / nobili arti inventrici e le meccaniche discipline.»

«Il lavoro di smalti e vetrificazioni è stato eseguito nella Officina del Sig. BENEDETTO BARBARIA / di Venezia. L’invenzione è del Sig. GIUSEPPE BORSATO, Professore nella R. Accademia di Venezia. / I bronzi fusi e cesellati sono opera del Sig. BARTOLOMEO BONGIOVANNI di Vicenza. Le meccaniche / connessioni e l’insieme sono del Sig. GIACOMO BAZZANI di Venezia macchinista stipettaio.»[65]

60 Si tratta di un’incisione in rame ad acquaforte a solo contorno - foglio di mm 484 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 380 x 280 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, su due righe, dopo il testo descrittivo. 61 Iscrizione che compare subito sotto il riquadro inferiore della prima ellisse al centro; i due tondi laterali non presentano iscrizioni. 62 Iscrizione che compare subito sotto il riquadro inferiore della seconda ellisse al centro. 63 Titolazione centrata poco più in basso. 64 Iscrizione che compare più sotto, entro il margine superiore sinistro dell’impronta. 65 Si tratta per il primo rilievo di un’incisione in rame ad acquaforte e per il secondo di un’incisione in rame ad acquaforte a solo contorno - foglio di mm 480 x 350 (nell’edizione con i fogli rifilati [C 123], il foglio è di mm 465 x 310); matrice di mm 455 x 296 -. L’autore è dichiarato nell’iscrizione che compare al centro della pagina, su quattro righe, dopo il testo descrittivo.

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«Piedi 0-------3----------6---------9-------12 1-------------------------2----------------------------------3 Veneti»[66]

«Tavola contesta di Smalti legati in oro e argento sorretta da un Tripode di Bronzi dorati»[67] «Borsato inventò»[68] «Dala incise»[69]

[//]

INDICE DEGLI ARTISTI E DELLE LORO OPERE

La disposizione e direzione di tutti i seguenti lavori fu confidata al Conte / LEOPOLDO CICOGNARA Presidente della Veneta R. Accademia di Belle Arti, / ed estensore delle succinte indicazioni date nell’Opera. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18[70] Ambidue le Edizioni furono fatte per cura di BARTOLOMEO GAMBA di Bassano Socio Ono / rario della Reale Accademia di Belle Arti, I. R. Capo-Censore ec. I caratteri sono della Gettería di GIUSEPPE PICOTTI di Venezia. Gl’intagli in rame delle Tavole furono eseguiti da GIO / VANNI BALESTRA, PIETRO FONTANA, LUIGI MARTENS, GIOVANNI

CIPELLI, GIUSEPPE DALA, FELI / CE ZULIANI, ANTONIO BERNATTI, tutti Veneti, oltre quelle che vennero incise da qualche Autore / de’ Quadri Storici. La Medaglia, quale vedesi nel Frontispizio intagliata in rame da VINCEN / ZO GIACONI Padovano, è stata modellata in cera dal Prof. ANGELO PIZZI, e coniata in acciajo / da LUIGI FERRARI Incisore nella R. Zecca

66 Iscrizione centrata nell’impronta, subito sotto il tondo che costituisce la seconda figurazione. 67 Titolazione centrata poco più in basso. 68 Più sotto, entro il margine superiore sinistro dell’impronta. 69 Più sotto, entro il margine superiore destro dell’impronta. 70 Cfr. NOTA / DELLE OPERE DAGLI / ARTISTI VENEZIANI / ESEGUITE PER L’OMAGGIO / DELLE PROVINCIE VENETE / ALLA MAESTÀ […], Che è inserita, centrata, all’inizio solo di questo esemplare C 122.

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di Venezia. Ad ogni Artista, oltre al premio dovu / togli, è stato dato un contrassegno di memorabile gradimento colla Medaglia medesima.

BIBLIOTECA del Museo Correr - Venezia

C 123[71]

OMAGGIO ALLA MAESTÀ

DI CAROLINA AUGUSTA

IMPERATRICE D’AUSTRIA FATTO DALLE

PROVINCIE VENETE EDIZIONE SECONDA

«Francesco Cicognara dis.» «Vincenzo Giaconi incise»[72]

VENEZIA DALLA TIPOGRAFIA DI ALVISOPOLI

M. DCCC. XVIII

[//]

INDICE DEGLI ARTISTI E ELLE LORO OPERE

La disposizione e direzione di tutti i seguenti lavori fu confidata al Conte / LEOPOLDO CICOGNARA Presidente della Veneta R. Accademia di Belle Arti, / ed estensore delle succinte indicazioni date nell’Opera. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

71 Altro esemplare del 1818 che sostituisce la prima edizione; copia dal cessato Museo del Risorgimento di Venezia. 72 Iscrizioni che compaiono lungo il bordo della medaglia, sulla sinistra.

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14 15 16 17 18[73]

Ambidue le Edizioni furono fatte per cura di BARTOLOMEO GAMBA di Bassano Socio Ono / rario della Reale

Accademia di Belle Arti, I. R. Capo-Censore ec. I caratteri sono della Gettería di GIUSEPPE PICOTTI di Venezia. Gl’intagli in rame delle Tavole furono eseguiti da GIO / VANNI BALESTRA, PIETRO FONTANA, LUIGI MARTENS, GIOVANNI

CIPELLI, GIUSEPPE DALA, FELI / CE ZULIANI, ANTONIO BERNATTI, tutti Veneti, oltre quelle che vennero incise da qualche Autore / de’ Quadri Storici. La Medaglia, quale vedesi nel Frontispizio intagliata in rame da VINCEN / ZO GIACONI Padovano, è stata modellata in cera dal Prof. ANGELO PIZZI, e coniata in acciajo / da LUIGI FERRARI Incisore nella R. Zecca di Venezia. Ad ogni Artista, oltre al premio dovu / togli, è stato dato un contrassegno di memorabile gradimento colla Medaglia medesima.

73 Cfr. NOTA / DELLE OPERE DAGLI / ARTISTI VENEZIANI / ESEGUITE PER L’OMAGGIO / DELLE PROVINCIE VENETE / ALLA MAESTÀ […], presente solo nell’esemplare C 122.

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L’Album Cicognara (A 77)

L’Album Cicognara (inv. A 77)74 ascrive ad oggi un’ottantina di disegni e contribuisce a dar conto, con numerose

altre opere, dell’essenza della personalità e della riconoscibilità intellettuale di Leopoldo Cicognara, fine conoscitore e figura complessa ed affascinante che ha fortemente caratterizzato il mondo del collezionismo75, che non avrebbe nulla di eclatante se si riferisse solo ad un brillante mercante d’arte, e non anche ad un fine uomo di cultura divenuto tale con una formazione tradizionale cui ha però affiancato un’attività di studio e ricerca alla quale ha dedicato ed investito il meglio di sé con rara versatilità ed impiego di risorse personali, anche finanziarie, tracciando un percorso critico fra lettura stilistica ed analisi tecnica. Comprende disegni di varie tecniche e dimensioni eseguiti per la maggior parte su carta da disegno del tipo Rosaspina, spessa e porosa, pervenuti incollati su un primo foglio di controfondatura originale sul quale compare indicato a matita il numero progressivo di inventario - talora anche l’iscrizione con la titolazione e la firma dell’autore (solo pochi ne sono privi) -; restaurati, sono stati supportati da un ulteriore foglio di controfondatura ed inseriti ciascuno in una cartella di cartoncino spesso di colore avorio. Esso fu donato dal conte alla seconda moglie Lucia Fantinati nel 1832, passando poi alla contessa Elena Contarini nata Bentivoglio per essere dal 1865 conservato presso il Gabinetto delle Stampe e dei Disegni del Museo Correr a Venezia (Cl. III, 60 45).

Esso è rilegato in marocchino rosso con eleganti fregi in bronzo dorato che raffigurano delfini o cavalli marini o altre forme capricciose, arricchito di cammei di varie epoche e di una miniatura del Palazzo Ducale di Venezia. Contiene ad oggi 80 fogli (controllata la consistenza dell’Album in data 20 settembre 1986 risultano mancanti i disegni 19, 76, 77; dopo il restauro conservativo essi sono stati lasciati slegati e raccolti in due contenitori) due dei quali (38, 39) di mano di Antonio Canova e disegnati da ambedue i lati del foglio. Importa rilevare che talora in alcuni di essi nel verso della controfondatura è presente l’impronta del soggetto del foglio successivo, in modo da far sembrare che quest’ultimo sia disegnato recto e verso. Aperta la coperta - di mm 270 x 350 - firmata dal rilegatore Obigini si susseguono immagini neoclassiche con qualche accenno al primo romanticismo. Nell’Album sono presenti ben sei fogli di Antonio Canova due dei quali, come detto, disegnati recto e verso; fra i disegnatori compaiono i nomi di Andrea Appiani, Antonio Basoli, Michele Bisi, Eugenio Bosa, Giuseppe Bossi, Vincenzo Camuccini, Michele Fanoli, Michelangelo Grigoletti, Samuele Jesi, Ludovico Lipparini, Giovanni Migliara, Tranquillo Orsi, Pietro Paoletti, Francesco Podesti, Giovanni Silvagni, Paolo Toschi, Antonio Viviani. Fra gli artisti veneti o attivi a Venezia oltre a Giuseppe Bernardino Bison (Bisson), Giuseppe Borsato e Giovanni Servi, Tommaso Viola e Marco Comirato è presente Francesco Hayez, mentre fra artisti stranieri compaiono i nomi di Is. De Thomon, Mac Donald, Fenning, Miälle, L. Robert, Anrite Robert, Thomas Vernet. Fra i numerosi si lasciano notare soprattutto quelli di Pietro Benvenuti e di Luigi Sabatelli, Pelagio Palagi, Bartolomeo Pinelli, Massimo d’Azeglio, Lancelot-Théodore Turpin de Crissé76, François-Marius Granet.

Si trascrive alle pagine seguenti, in ordine ad una sorta di stratigrafia mecenatistica, fra declinazioni tecniche ed architettura dello stile, il resoconto dei rilievi tecnici eseguiti sulle carte pigmentate dell’Album - nessuna relazione autografa del committente è tuttavia emersa in merito agli acquisti effettuati presso i vari artisti e solo qualche cenno si evince da Leopoldo Cicognara 1808 / 1809 CASSA. Secondo libro della mia amministrazione che comincia dopo il secondo mio matrimonio in Venezia77 -.

74 BMCVe/GSD, inv. A 77 (Cl. III, 60 45). 75 FEDI F., Leopoldo Cicognara e il problema del collezionismo, in L’Europa delle corti alla fine dell’antico regime, a cura di C. Mozzarelli, G. Venturi, Bulzoni, Roma 1991 («Europa delle Corti» Centro studi sulle società di antico regime, Biblioteca del Cinquecento, 51), pp. 191-199. 76 Disegni romani di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1782-1859) dalle collezioni del Louvre, cat. a cura di P. Rosazza-Ferraris, Edizioni di Storia e Letteratura, [Roma] 2009. 77 Appendice A.

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826

Gabinetto Stampe e Disegni del Museo Correr

ALBUM CICOGNARA

I contenitore 1-40[78] 1. inchiostro di color bruno al centro «Amore trionfa della Fama»; a destra «Paoletti»[79]; disegno di mm 122 x

183 2. paesaggio montano ad acquerello, non titolato; a destra «Paoletti»[80] 3. inchiostro di color bruno al centro «Amore dalle bilancie. Idilio del C.r A. M. Ricci»; a destra «Paoletti»[81] 4. acquerello; a sinistra «Eugenio Bo∫a in […] nel Luglio 1832 Venezia» scena campestre 5. matita; a sinistra «L: Lipparini» Vergine col Bambino 5 bis. (pastello) matite colorate; al centro titolo, soggetto e firma ad inchiostro nero «Eugenio Beauharnais»;

«Appiani», nota a lapis manoscritta «Il Ritratto a matite colorate dell’Appiani rappresentante il Vicerè / d’Italia Eugenio Beauharnais fu tolto di qui ed esposto nella Sala Napoleonica del Museo del Risorgimento - Toresella Sett. 1936»; il veneziano Museo del Risorgimento è cessato intorno agli anni Novanta del Novecento e le opere sono state ricoverate al Gabinetto

6. inchiostro seppia e grigio acquerellato; a destra «Miälle.» rudere montano 7. lapis e biacca, al centro «Eteocle»; a destra «Silvagni» 8. gatti e coleottero; pastello e carboncino, tracce di matita, sfumata a spumino; a destra «Mind» 9. paesaggio acquerellato color bruno; a destra firma e data «Is. Dethomon. 1787.» 10. scena di genere romana acquerelli e matita; a destra firma a inchiostro «Pinelli» 11. scena di genere a tempera; a destra firma a inchiostro «Bisson» 12. inchiostro nero e biacca; foglio di controfondatura di mm 347 x 256; disegno di mm 240 x 183. Teca di

restauro di colore avorio, uguale per tutti, di mm 500 x 350; mancano soggetto e autore; testa con capelli lunghi tipo Venere o Maddalena hayeziana

13. scena allegorica; Venere con puttini; inchiostro nero manca titolo; in basso a matita a destra entro il

disegno «G. Bo∫∫i»; entro il margine superiore sinistro del riquadro del disegno si legge a matita rossa «16»

78 Si tratta di «Disegni di varie tecniche, dimensioni controfondati e restaurati / carta Rosaspina spessa e porosa sono arrivati incollati su cartoncino di supporto / dimensioni del disegno e del primo foglio di controfondatura originale entro il quale o sul quale compare generalmente l’iscrizione con la firma». Tempere, disegni, chine, inchiostri e matite vanno intesi tutti come disegni; anche un olio può far parte - ovvero essere inventariato - fra i disegni classe III Museo Correr. 79 BMCVe/Mss. P. D. c 711/III (Prov. Malamani), Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 10 [gennaio] 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 270, e Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 9 aprile 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 283; BMCVe/Mss. Cicogna 3015/VII (già Cat. Civ. [Raccolta Cicogna] 3353), Lettera di [Pietro] Paoletti (Roma 29 marzo 1833) a Leopoldo Cicognara a Venezia, 291. Su Pietro Paoletti (1785 - 1844 o 1845) cfr. L. M. VIGNA, in La favola di Amore e Psiche. Il mito nell’arte dall’antichità a Canova, cat. a cura di M. G. Bernardini con la collaborazione di M. Mattei, «L’Erma» di Bretschneider, Roma 2012, pp. 297-300, nn. 74-76. 80 Cfr. nota supra. 81 Cfr. nota supra.

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14. inchiostro nero santo di profilo San Francesco di Paola considerando il corredo di contorno all’effigie

con figurine; nel disegno «L S »; a destra entro (o sul) il foglio di controfondatura «Luigi Sabatelli» 15. acquerello tracce di matita; entro il margine inferiore del riquadro della parte figurata, al centro verso

destra si leggono le sigle onomastiche e la data «T˙T» «1829»; al centro a matita sul disegno la titolazione «Veni∫e, entre l’hotel de l’Europe et la Piscine S. Moïsè»; a destra «Turpin de Crissè»

16. inchiostro, matita, acquerellature e matite colorate; in alto entro il margine superiore destro del riquadro

del disegno si legge a matita rossa «29»; entro il disegno in basso a destra «G. Bo∫∫i»; «Amori trionfo di Marte» (più sotto, a matita entro il margine inferiore del riquadro del disegno al centro)

17. chiesa di santa Maria Gloriosa ai Frari; acquerello inchiostro e matita; a inchiostro, matita acquerellatura; entro il margine inferiore destro del riquadro del disegno a matita «GB. 1832»; e a destra del primo foglio di controfondatura originale firma a inchiostro nero «Borsato»

18. interno chiesastico; acquerello, inchiostro, matita, con dei ripassi ad olio di fig. femm.; a sinistra entro il

margine inferiore del disegno ad inchiostro nero «Migliara f. 1824» 19. solo il foglio di controfondatura di mm 350 x 250; manca il disegno originale 20. inchiostro e biacca primo foglio di controfondatura originale di mm 250 x 345; disegno di mm 217 x

295; iscrizioni ad inchiostro nero «Olardo Avogado capo della fazione aristocratica giura pace col Popolo Genovese l’anno 1069 -» (centrato su un rigo sul foglio di controfondatura); «Servi» (più a destra entro il margine destro del primo foglio di controfondatura)

21. scena mitologica a matita; centrato sul foglio di controfondatura, a inchiostro «Malvina»; entro il margine

destro del primo foglio di controfondatura, firma a inchiostro «Palagi» 22. scena di genere a matita; entro il margine inferiore sinistro del disegno, a matita «L Robert. 1832» 23. marina a tempera e acquerello; sotto il riquadro figurato che contiene il disegno, a destra, sotto il

secondo riquadro bianco che ripassa il primo riquadro nero, sul primo foglio di controfondatura, a inchiostro siglato «F. C.»

24. Vergine a matita; sotto la Vergine al centro verso destra «M. Grigoletti» 25. Studio di nudo a matita; entro il margine superiore sinistro a inchiostro bruno «N.° 39»; più in basso

verso il centro a matita «14 Luglio 94»; entro il bordo inferiore del primo foglio di controfondatura, verde anziché bruno chiaro, a inchiostro nero «Canova»

26. Scena mitologica a matita; centrata sotto il basamento del gruppo figurale del disegno a matita, entro il

margine inferiore «Retabo padre di Camilla»; sotto il margine inferiore destro del riquadro nel primo foglio di controfondatura, a inchiostro nero «Rinaldi»

27. Ritratto di Sabatelli a matita e matita rossa; centrata entro il margine inferiore del primo foglio di

controfondatura, a inchiostro nero «Luigi Sabatelli»; al margine destro «Matteini»[82] 28. Ritratto di Bossi a matita e matita rossa; centrata entro il margine inferiore del primo foglio di

controfondatura, a inchiostro nero «Giuseppe Bossi»; al margine destro «Matteini»[83] 29. scena mitologica a grafite e carboncino sprovvisto di controfondatura; non è controfondato; entro il

margine destro del disegno a matita «29»[84] / «Michele Fanoli»

82 N. GORI BUCCI, Il pittore Teodoro Matteini (1754-1831), Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia 2006 («Studi di Arte Veneta» diretta da F. Valcanover, G. Pavanello, 13). 83 Cfr. nota supra.

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30. scena di genere a matita; entro il margine inferiore destro del bordo verticale del primo foglio di

controfondatura, a matita «30»; entro il margine inferiore sinistro del disegno, a matita «Anrite Robert / Venise 1833»

31. San Giovannino a mezza figura a matita; entro il margine inferiore destro del disegno, a matita «Je∫i»[85];

entro il margine inferiore destro del bordo verticale del primo foglio di controfondatura, a matita «31» 32. scena di genere ad acquerello e matita; sul margine inferiore destro del riquadro che contorna il disegno,

nel primo foglio di controfondatura, a inchiostro «Pinelli» e, poco più a destra, a matita «32»; entro il margine inferiore sinistro del disegno compare il timbro a secco del collezionista «MC»

33. [Studio per il compianto della figlia della marchesa de Santa Cruz, cfr. Canova, Marsilio 1992, p. 150, n.

68] a matita; non compaiono né firma né titolazione, nel primo foglio di controfondatura, in basso a destra, a matita «33»

34. Studio di panneggio a matita, in alto centrato su due righe a matita «pezzi separatti / ogniuno di se»; entro il

margine inferiore destro del bordo verticale del primo foglio di controfondatura, a matita «34» e più in basso ad inchiostro nero «Canova»

35. Studio a matita, in basso centrato su un rigo a inchiostro «Primi studi delle sue danzatrici, e scherzi, poi

pubblicati colle stampe»; entro il margine inferiore destro del bordo verticale del primo foglio di controfondatura, a matita «35» e più in basso ad inchiostro nero «Canova»[86]

36. Ruderi a inchiostro bruno; a matita nel foglio controfondato non originale «[Tranquillo] Orsi» e più a

destra «36»

84 In ogni disegno o sul primo foglio di controfondatura compare a matita e vicino alla firma il numero originale del disegno che ovviamente è stato mantenuto nel nuovo ordine dell’Album, suddiviso in due contenitori per ragioni di conservazione. Per Michele Fanoli cfr. Appendice A, nota 15. 85 Samuele (Beniamino) Jesi (Correggio 1788 - Firenze 1853), dal 1806 al 1808 frequenta la Reale Accademia di Belle Arti di Modena, seguendo lezioni di disegno e pittura; nel 1808 è allievo di Francesco Rosaspina alla Scuola d’Incisione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, ove rimane sino al 1811. La lezione di Rosaspina - e segnatamente dell’arte incisoria - è fondamentale nella formazione artistica di Jesi, poiché in questi anni impara la necessità di una scrittura chiara e lineare, come la capacità di entrare in sintonia con l’autore del dipinto da tradurre. Trasferitosi a Milano, nel novembre 1811 frequenta le lezioni di Giuseppe Longhi alla Scuola d’Incisione della Reale Accademia di Belle Arti. Durante gli studi accademici sia a Bologna che a Milano partecipa ad alcuni Piccoli Concorsi vincendo nelle Classi del Disegno di Figura e nel Disegno di Rilievo; partecipa con quattro incisioni alla pubblicazione del primo catalogo della Pinacoteca di Brera (1812-1833), diretto dall’incisore ed editore Michele Bisi e dal bibliotecario Robustiano Gironi; fra il 1818 e il 1821 realizza tre incisioni per due imprese editoriali di Nicolò Bettoni sulla vita e ritratti di uomini illustri. Inizia così il suo rapporto con gli editori e i librai ricoprendo il ruolo di intermediario fra questi e collezionisti, artisti, amatori, un’attività che svolgerà durante tutto l’arco della sua vita e che gli consentirà un sostentamento economico di supporto a quello d’artista. Jesi, conosciuto e stimato dai suoi contemporanei come incisore e disegnatore - la produzione disegnativa risulta tuttavia essere pressoché dispersa - è fedele all’opera originale, come deve essere un incisore di traduzione; perizia tecnica e vis creativa si esprimono nella grande varietà di tagli e controtagli, ottenuti con becchi di bulino di forma e volume diversi, che gli permettono di raggiungere gli stessi effetti pittorici dell’opera d’arte tradotta. Dato l’apprezzamento più volte manifestato da Cicognara nei riguardi di questo incisore di traduzione - che non partecipa tuttavia all’impresa della Storia - segnalo 11 missive inviate da Jesi al conte ferrarese e conservate nella Biblioteca del Museo Correr a Venezia: una, autografa, datata 20 maggio 1832, nel «Cassetto 11 del Fondo P.D.» (Fondo Mss. P[rovenienze] D[iverse]), le altre dieci invece fra le «285 Lettere inedite di letterati / di artisti, di principi ecc. a / Leopoldo Cicognara, copiati di mia / mano [idest Vittorio Malamani], dagli autografi e annotate nel 1886-1887 […]» -; si tratta di lettere di vario argomento, che coprono un arco temporale compreso fra il maggio 1828 e il dicembre del 1833; cfr. BMCVe/Mss. P. D. c 595/VIII, Lettera di Samuele Jesi (Firenze 20 maggio 1832) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 424; BMCVe/Mss. P. D. c 711/III, (Prov. Malamani), 152; 219; 237; 273; 274; 280; 288; 300; 309; 317. Su di lui cfr. G. BERETTA, Della Vita delle Opere e Opinioni del Cavaliere Giuseppe Longhi Commentario dell’allievo Giuseppe Beretta già pensionato da Sua Maestà Imp. Reale Apostolica Il Defunto Imperatore Francesco I, Manini, Milano 1837, pp. 187-188; Giuseppe Longhi 1766-1831 e la scuola di incisione dell’Accademia di Brera, a cura di A. Crespi, Lions Club Monza Host, [Monza] 1999, pp. 99 [Primi allievi usciti dalla scuola (al 1831)], 126, s.v.; L. CICOGNARA, Della Calcografia ossia l’Arte d’incidere. Ragionamenti di Giuseppe Longhi. Milano 1830, Stamperia Reale. Volume Primo. Epistola al Chiarissimo Ab. Melchiorre Missirini, cit. 86 A. DORIGATO, in Antonio Canova, cit., p. 134, n. 52 (A 77, f. 35).

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37. Figura femminile tratta dalla letteratura a matita, acquerello ripassata a fissante (per rinsaldare il colore); in basso a destra entro il primo riquadro dorato che contorna il disegno «Mac Donald»; più sotto in basso a destra in lettere capitali «F.M.» ripassate; mentre a sinistra nella cornice di riquadro del disegno si legge a fatica quasi cancellata 18[3?]3; nel foglio controfondato originale in basso a destra a matita «37»

38. Studio a matita, entro il margine inferiore destro del primo foglio di controfondatura, ad inchiostro nero

«Canova», più verso destra a matita «38»; centrata sotto la cornice di riquadro del disegno, a inchiostro bruno, «Primi studi pubblicati colle stampe»; le due imponenti figure sul ritto del foglio sono da mettere in rapporto con una tempera di Possagno raffigurante Calliope ed Omero[87]. Sul verso Due danzatrici con amorino; ad inchiostro nero in basso a destra «Canova», ricompaiono con leggere varianti nella tempera n. 129 dello stesso museo veneziano e nel monocromo del Museo Civico di Bassano[88]

39. Studio per il compianto di Abele, a matita cfr. Canova, Marsilio 1992, p. 149, n. 67, entro il margine

inferiore destro del primo foglio di controfondatura, ad inchiostro nero «Canova», più verso destra a matita «39»; centrata sotto la cornice di riquadro del disegno, a inchiostro bruno, «Adamo ed Eva sul corpo di Abele – esiste il bozzetto in creta, che non fù eseguito in marmo». Nel verso Due figure femminili atterrite; ad inchiostro nero in basso a destra «Canova», in espressione di terrore assai vicine a quelle che compaiono nel Monumento funerario di Francesco Pesaro[89]

40. Scena di genere a tempera; firmato e datato sul pilastro un basso a destra «Migliara / 1832»; entro il

margine inferiore destro del primo foglio di controfondatura, a matita «40»; disegnato nella controfondatura, pare quasi impresso un cane[90]

ALBUM CICOGNARA

II contenitore 41-80

41. Un cane a biacca e acquerello; firmato entro il margine inferiore destro del primo foglio di

controfondatura, a inchiostro «Fenning»; poco più a destra a matita «41» 42. scena di genere romana acquerelli e matita; firmato entro il margine inferiore destro del primo foglio di

controfondatura, a inchiostro «Pinelli»; poco più a destra a matita «42»; entro il margine sinistro del disegno timbro a secco del collezionista

43. disegno a inchiostro nero; firmato in basso a destra «Eugenio Bo∫a inventò e disegnò / Novebre 1832 Venezia»;

entro il margine inferiore sempre del disegno si legge a matita la titolazione «La carità Cristiana»; entro il margine inferiore destro del primo foglio di controfondatura, a matita «43»

44. disegno a inchiostro; sotto il margine inferiore del riquadro a inchiostro su un rigo la titolazione «Canova

presenta a Pio VII in Vaticano li Monumenti della Gloria Italiana ricuperati in Parigi l’anno MDCCCXIV»; entro il margine inferiore destro del foglio, a matita «44»

45. paesaggio lacustre, scena di genere a tempera e acquerello bruno, non controfondato; sotto la parte

figurata in basso a destra a inchiostro «L Riccardi - 1833-»; più in basso, a matita «45» 46. Veduta di Venezia, a tempera e acquerello, controfondato; sotto il disegno entro il margine inferiore

destro del primo foglio di controfondatura, a inchiostro si legge la titolazione «Demolizione della Chiesa dei Servi»; a destra «Viola f=»; più sotto a matita «46»

87 E. BASSI, Antonio Canova, Martello, Milano 1957 («I grandi maestri del disegno»), n. 111. 88 A. DORIGATO, in Antonio Canova, cit., p. 136, n. 54; G. PAVANELLO, ivi, p. 186, n. 99. 89 G. PAVANELLO, ivi, pp. 173-175, n. 88. 90 Nel foglio 40, al verso della controfondatura, è presente l’impronta del foglio 41 che rappresenta un cane, come parimenti nel foglio 78.

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47. Mosè, matita e inchiostro (tratto incrociato), non controfondato; sulla cornice di riquadro, in basso a destra, si legge a inchiostro la firma «P. Benvenuti»; al margine del foglio in basso a destra a matita «47»

48. ritratto di profilo a penna, non controfondato; centrata, entro la cornice di riquadro del disegno

«Leonardo da Vinci», in basso a destra, si legge a inchiostro la firma «Eseguito a penna da Podiani»; al margine del foglio in basso a destra a matita «48»

49. Ruderi o rovine a penna bruna; a matita nel foglio controfondato originale a penna «[Tranquillo] Orsi» e

al margine inferiore sinistro a matita «49» 50. Figura femminile fra vegetali, a tempera e acquerello; foglio non controfondato; in basso a destra nel

disegno e a penna nera si legge «Michel Bi∫i / inci∫ore» e al margine inferiore sinistro a matita «50» 51. Refettorio delle monache, matita e inchiostro e acquerello - quasi tamponato a bloccarne il processo o

carta riso applicato in alto a sinistra frammento mancante -; foglio controfondato non originale; in basso al centro sulla cornice di riquadro in basso a sinistra, a penna si legge «Granet à monsieur le comte Cicognara» e al margine inferiore destro verticale a matita «51»

52. Due fanciulle a matita -; foglio controfondato originale, nel quale al margine inferiore sinistro a matita si

legge «52»; sotto la parte figurata el disegno a matita su due righe si legge «Presi da un fresco di Parmigianino a Fontanellato / in casa Sanvitali»; spostato a destra «Paolo Toschi»; più sotto entro il margine sinistro a penna si legge «Al C. Cicognara»

53. Marina ad acquerello e matita con inchiostro bruno nella cornice che fa da riquadro; foglio non contro

fondato; al centro verso sinistra fra gli scogli si leggono le sigle onomastiche e la data «T˙T» / «1830»; sotto il riquadro della parte figurata al centro a matita si legge «Vue prise dans l’Isle de Capri»; al margine inferiore destro a matita si legge «53»

54. Paesaggio fluviale ad acquerello; subito sotto la cornice che fa da riquadro si legge a destra «Comirato

1833.»; poco più sotto al centro la titolazione a penna «Rio della Sensa a S=t Alvise in Venezia»; nel

controfondo al margine inferiore destro a matita si legge «54» 55. scena letteraria ad inchiostro e acquerello nero; entro il disegno entro il margine inferiore destro si legge

a penna «Duse»; nel controfondo al margine inferiore destro a matita si legge «55» 56. scena storica a matita, inchiostro, acquerello e biacca; al centro nel controfondo si legge a penna «Ingresso

di Francesco Sforza in Milano.»; spostato a destra «Vincenzo Camuccini 1833-»; / sempre al margine inferiore destro a matita si legge sotto «56»[91]

57. scena mitologica a matita, inchiostro, acquerello e biacca; non controfondato; entro il margine inferiore

destro della cornice di riquadro del disegno si legge «Podesti»; al centro subito sotto il riquadro figurato si legge a penna la titolazione «Paride difende Aspasia davanti l’Areopago.»; spostato a destra a matita si legge 57»

58. paesaggio; disegno a olio controfondato; sotto la cornice di riquadro delineata nel controfondo, in basso

a destra, a penna si legge «Azelio »; più sulla destra, entro il margine inferiore a matita si legge «58» 59. stanza agli Uffizi quasi il gabinetto di un collezionista; disegno a acquerello con tracce di olio;

controfondato; non firmato né datato; entro il margine inferiore destro a matita si legge «59» 60. Ritratto in tondo del figlio di Cicognara a mezzo busto a matita; a penna entrato entro il margine

inferiore del disegno su fondo azzurro si legge «Francesco Cicognara in età di anni 11 -»; sul controfondo al

91 BMCVe/Mss. P. D. c 711/III (Prov. Malamani), Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 10 [gennaio] 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 270, e Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 9 aprile 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 283; BMCVe/Mss. Cicogna 3015/VII, Lettera di [Pietro] Paoletti (Roma 29 marzo 1833) a Leopoldo Cicognara a Venezia, 291. Cfr. supra, nota 79; infra, nota 93.

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margine inferiore destro a penna la firma «Gius.pe Bossi 1808.» poco più in alto, sopra a matita si legge «60»

61. scena campestre allegorico-arcadica con strumenti musicali; disegno ad olio con controfondo non

originale sul quale in basso a destra è apposto il numero a matita «60»; non firmato né datato 62. scena di genere tempera, matita e acquerello a monocromo bruno; controfondato; entro il margine

inferiore quasi al centro della scena si legge a penna bruna «T�h Vernet 1833»; sul controfondo in basso a destra a matita si legge «62»

63. Ritratto di Francesco Hayez a matita e tratteggio a chiaroscuro (e spumino); entro il margine inferiore del

foglio (il disegno) al centro a matita «Francesco Hayez»; entro il margine inferiore destro del controfondo a penna bruna la firma «Hayez»; sul controfondo al margine inferiore sinistro a matita si legge «63» la teca di conservazione è di dimensioni analoghe alle precedenti; foglio di controfondatura di mm 350 x 256; disegno di mm 304 x 235

64. Paesaggio agreste a matita; entro il margine inferiore sinistro del disegno a matita «GBisi 1833�»; entro il

margine inferiore destro del controfondo al margine inferiore destro a matita si legge «64»; la teca di conservazione è di dimensioni analoghe alle precedenti; foglio di controfondatura di mm 255 x 350; disegno di mm 220 x 285

65. Un cane a biacca e acquerello; firmato entro il margine inferiore destro del primo foglio di

controfondatura, a inchiostro «Fenning»; poco più a destra a matita «65» 66. Paesaggio agreste a inchiostri colorati nero, bruno e grigio e acquerello; entro il margine inferiore destro

del disegno a penna nera «G B»; entro il margine inferiore destro del controfondo a inchiostro nero «Burcher» e accanto a matita si legge «66»

67. Busto eretto a Cicognara - un angelo lo sfiora in ammirazione - come si legge nella colonna che sostiene

la testa del conte ferrarese «CICOGNARA»; a matita e acquerello; entro il margine inferiore destro del disegno, a penna nera centrato sotto il monumento «13 Decembre 1833.»; entro il margine inferiore del controfondo a destra sotto il bordo del disegno a matita la firma «Viviani» e più a destra a matita si legge «67»; foglio di controfondatura di mm 256 x 349; disegno di mm 198 x 143

68. paesaggio montano, a matita, inchiostro e acquerello; entro il margine inferiore destro del disegno, a

matita, si legge «Leopoldina Zanetti / 25 Aprile 1841»; entro il margine inferiore sinistro del controfondo, a matita, si legge «68»

69. Monumento allegorico con Venezia sullo sfondo eretto a Cicognara - sul basamento a sinistra un leone a

destra una fanciulla porge un festone fiorato - come si legge nella colonna che sostiene la testa del conte ferrarese «LEOPOLDO / CICOGNARA»; a matita e acquerello; centrata su due righe a penna nera «Vinegia i’ son, che, benché avezza al pianto, = Piangendo Leopoldo, e quella imito / Sto mestamente a questa tomba a canto, = Donna egregia, che in lui piange il marito.» / e sempre a penna nera entro il margine inferiore destro del disegno «13/12 1836 A.A.»; entro il margine inferiore del controfondo a destra sotto il bordo del disegno a matita si legge «69»; foglio di controfondatura di mm 255 x 348; disegno di mm 208 x 271

70. paesaggio rurale, a matita, inchiostro e acquerello; entro il margine inferiore destro del disegno, a penna

nera si legge «a: Ba∫oli fec: 1826 -»; mentre entro il margine inferiore sinistro del disegno, a penna si legge «Chiesa e Canonica di monte chiaro pre∫so Bologna.»; entro il margine inferiore sinistro del controfondo a matita si legge «70»

71. scena di genere ad acquerello e matita; sul margine inferiore destro del riquadro che contorna il disegno,

nel primo foglio di controfondatura, a inchiostro «Pinelli» e, poco più a destra, a matita «71»; entro il margine inferiore sinistro del disegno compare il timbro a secco del collezionista «MC»

72. nido e due uccelli, ad inchiostro e tempera; sul margine inferiore destro del disegno a matita «72»; il

primo foglio di controfondatura non è originale

Page 24: 340 di Carolina Augusta.doc) · Francesco I d’Austria avvenute nel 1817 offrendo una serie di opere realizzate da artisti veneti - contattando anche per il tramite Canova i migliori

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73. Ritratto di Leopoldo Cicognara di Francesco Hayez a matita; entro il margine inferiore del foglio (il disegno) al centro a matita «Leopoldo Cicognara»; sotto il margine inferiore destro del disegno ed entro il margine inferiore destro del primo foglio di controfondatura[92] a penna bruna la firma «F. Hayez»; sul controfondo al margine inferiore sinistro a matita si legge «73»; la teca di conservazione è di dimensioni analoghe alle precedenti; foglio di controfondatura di mm 256 x 346; disegno di mm 213 x 165

74. scena di genere ad acquerello e matita; entro il margine inferiore destro del riquadro che contorna il

disegno e sotto di esso a destra, nel primo foglio di controfondatura, a inchiostro «Pinelli» e, poco più a destra, a matita «74»; entro il margine inferiore sinistro del disegno compare il timbro a secco del collezionista «MC»

75. scena allegorico-arcadica Allegoria delle Arti; disegno ad olio con controfondo originale sul quale, sotto la

seconda cornice di riquadro in basso a destra sono apposti a matita la firma «M.a Angeli» e al margine inferiore sinistro il numero a matita «75»; foglio di controfondatura di mm 336 x 252; disegno di mm 186 x 158

76. solo il foglio di controfondatura di 350 x 250; manca il disegno originale 77. solo il foglio di controfondatura di 350 x 250; manca il disegno originale 78. (verso con impronta); San Marco Evangelista, disegno a inchiostro bruno quasi seppia e acquerello; nel

basamento sotto la statua a inchiostro la titolazione (come la statua) «⋅S⋅ MARCVS ⋅EVA⋅»; entro il margine inferiore del controfondo a destra sotto il bordo del disegno a matita si legge «78» mentre a destra «75»; foglio di controfondatura di mm 350 x 255; disegno di mm 265 x 180

79. disegno a matita e acquerello con doratura; scena allegorica con tre figure femminili, il braccio teso

destro di una delle quali indica la dedica ad inchiostro nero «A Leopoldo / Cicognara / A.M.R.»; subito sotto il margine inferiore destro del secondo riquadro che contorna nel controfondo il disegno si legge a penna la firma di «Paoletti»; entro il margine inferiore del controfondo a destra a matita si legge «79»; foglio di controfondatura di mm 254 x 344; disegno di mm 110 x 70[93]

80. Pace che rappresenta la natività; disegno a matita con parti incollate a serigrafia; entro il margine inferiore

del controfondo a sinistra a matita si legge «80»; foglio di controfondatura originale di mm 336 x 242; disegno ritagliato ai margini e incollato sul cartoncino di controfondatura di mm 230 x 130

92 Per foglio di controfondatura si legga sempre il primo che generalmente è quello originale e, in alternativa, è in cartoncino nero. 93 BMCVe/Mss. P. D. c 711/III (Prov. Malamani), Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 10 [gennaio] 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 270, e Lettera di Angelo Maria Ricci (Roma 9 aprile 1833) a Leopoldo Cicognara a [Venezia], 283; BMCVe/Mss. Cicogna 3015/VII, Lettera di [Pietro] Paoletti (Roma 29 marzo 1833) a Leopoldo Cicognara a Venezia, 291. Cfr. supra, note 79, 91.