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HOME LIFESTYLE Rita “che non voleva sprecare il cibo” e il suo Visual Food Creato il 06 febbraio 2013 da Kairoswedding di Valter Castellino C’era una volta una ragazza poco più che quarantenne con in testa un sogno. Senza costosi ingredienti, amava decorare la tavola e stupire i suoi invitati. Ma non voleva passare le giornate in cucina. E soprattutto non le andava giù che il cibo, quello utilizzato per guarnire il centrotavola ad esempio, finisse poi nella spazzatura. Consiglia Magazine Lifestyle

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Rita “che non voleva sprecare il cibo”e il suo Visual FoodCreato il 06 febbraio 2013 da Kairoswedding

di Valter Castellino

C’era una volta una ragazza poco più che quarantenne con intesta un sogno. Senza costosi ingredienti, amava decorarela tavola e stupire i suoi invitati. Ma non voleva passare legiornate in cucina. E soprattutto non le andava giù che ilcibo, quello utilizzato per guarnire il centrotavola ad esempio,finisse poi nella spazzatura.

Consiglia

Magazine Lifestyle

“Da sempre sono attratta da tutto ciò che è bello e benpresentato. Sono appassionata all’intaglio vegetale, l’hopraticato per tanti anni, fino anche ad insegnarlo. Mac’era una cosa che in qualche modo mi lasciava perplessa edera il fatto di considerare spesso il cibo alla stregua di unqualunque altro materiale, che svolta la sua funzionadecorativa si butta via.

Spesso le composizioni di intaglio artistico fanno questa fine,ed è davvero un peccato, considerato il tempo e l’impegno

che queste opere richiedono! Altre volte invece si usano collenon alimentari, spugne da fiorista e combinazioniimmangiabili, come composizioni di frutta e cipolla cruda ofiori di zucca e patata cruda. E’ chiaro che se lo scopo èsolamente quello di decorare, allora tutto è lecito, ma è unospreco contrario all’etica ambientale e all’economia di unafamiglia o di un ristorante. Mi sono chiesta: ma è davveronecessario sprecare in questo modo il cibo?”E così, Rita Loccisano nata in Calabria e trasferita aModena, si inventa il “VISUAL FOOD”, con la caparbiadeterminazione di voler diffondere la sua idea, la suaintuizione, il suo sogno in tutto il mondo.“L’obiettivo ègrande, ma che senso ha sognare in piccolo? E poi la

parte divertente non è l’arrivo, è il percorso!”

Nelle sue mani carote, ravanelli, peperoni, cipollotti e cetrioli

si trasformano in meravigliosi bouquet di fiori, decorazione

per la tavola e pinzimonio al tempo stesso;; pane, frutta e

salumi diventano dei sorprendenti ed artistici centrotavola

commestibili … “cibo bello da vedere e buono damangiare, decoro che torna ad essere cibo”.

Spinta dalle tante richieste, Rita apre un blog ed inizia

l’avventura dei corsi, rivolti agli appassionati come lei ma

anche ai professionisti della ristorazione, sicura che “per

diventare esperti VisualFoodies non servono talentiparticolari, basta avere amore per l’arte di ricevere.Occorre rispettare un unica regola: nessuno spreco, nessuno

scarto, tutto si trasforma, niente si getta, ogni decoro deve

essere bello ma anche e soprattutto buono. E quando si

sbaglia nelle prime realizzazioni, o se l’opera non soddisfa la

propria creatività… poco male, non resta che mangiarla e

riprovare. La parte più difficile consiste nel convincere ipropri invitati a cibarsi di una piccola opera d’arte!”

Clicco con simpatia il mio personale “mi piace” su Rita

Loccisano, donna volenterosa che ha inseguito il suo sogno.

Che ha fatto diventare la sua grande passione un lavoro,

inventando qualcosa che prima non c’era, il Visual Food, “arte

democratica alla portata di tutti”. E clicco “mi piace” ancora

più volentieri sull’idea di fondo che accompagna i suoi passi,

“il cibo non si butta, si mangia”.

Rita Loccisano sarà a Cuneo per un workshop serale il 22

febbario 2013. Per informazioni: 335/7189750 –

[email protected]

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