305-Vayakhel...Risposta: In senso stretto Shabbàt inizia al calar del sole e da quel momento è...

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Parashat Vayakhel Shnat Hakhel 24 - 25 Adar 1 5776 4 - 5 Marzo 2016 ב״הOrari Accensione delle Candele ORARI DI SHABAT Milano 17:57 19:00 Roma 17:46 18:47 Torino 18:03 19:06 Venezia 17:44 18:48 Lugano 17:57 19:01 Tel Aviv 17:19 18:18 Vayakhel Moshè, e Moshè riunì… Gheula Canarutto Nemni Ho visto innumerevoli cose nella mia vita. Ho visto donne con indosso talit e tefilin volere pregare al Muro del Pianto. La notizia delle loro rivendicazioni fare il giro del mondo. Ho visto una signora 81enne, sopravvissuta della shoà, fare causa alla El Al, la compagnia aerea israeliana, per averla spostata nella business class in seguito alle richieste di un ebreo ortodosso, sì uno di quelli che mette talit e tefilin e osserva lo shabat, che non voleva sedersi accanto a una donna. Ho visto nemici esultare davanti ai sentimenti che queste notizie fanno nascere nell’animo del nostro popolo. Sentimenti di separazione, di non appartenenza, di divisione interna. Sentimenti di io con quelle persone non ho niente a che fare. Se c’è una cosa che sogna il nemico è vedere gli avversari farsi la guerra e distruggersi tra loro. Ho visto profughi che bussano alle porte di paesi stranieri, il medio oriente ridotto in macerie. E i mass media dedicare spazi e notizie alle piccole controversie interne di una nazione corrispondente allo 0,2% della popolazione mondiale. Ho visto un popolo ricevere la più alta rivelazione divina mai avvenuta in terra. L’ho visto pochi attimi dopo pregare a un vitello d’oro, come se la rivelazione non l’avessero mai percepita, come se la voce di D-o non fosse mai giunta alle loro orecchie, come se il Mar Rosso non si fosse spaccato davanti ai loro occhi. Ho sentito Mosè implorare il perdono per quella nazione. E D-o dire “ho perdonato come tu mi hai chiesto”. E poco dopo ho udito Mosè, il loro leader, chiamare tutti gli ebrei in raduno. Vayakhel Moshe’. Mosè li riunì. Avete appena peccato, è vero. Ma non è il peccato ciò che più dovete temere. Ma la separazione tra fratelli. L’unione fa la forza, disse. Anche di fronte ai peccati più grandi, anche di fronte alle discese spirituali più eclatanti, se starete insieme, ce la farete. Sopravvivrete. I vostri nemici faranno pubblicare notizie su ebrei ortodossi e su litigi davanti al Muro del Pianto. Sappiate, è una strategia per indebolirvi. Ho visto D-o perdonare l’idolatria assoluta. Ma l’ho visto distruggere un santuario. Per l’odio che serpeggiava tra i suoi figli. Siamo nell’anno di Hakhel, l’anno in cui D-o si aspetta da noi uno sforzo per stare insieme. Shemà Israel H’ è il nostro D-o, H’ è uno, diciamo ogni giorno. Nostro, di tutti gli ebrei insieme. Solo così nessuna forza esterna potrà mai sconfiggerci. EDITORIALE In memoria di Reizi Rodal z”l Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat in un luogo pubblico Numero 305 Leilui Nishmat Yosef Buaron ben Rachel ז״לda parte della moglie e dei 9igli Cosa aspetti? Hai già messo i tefilin stamattina?! Prenota la tua dedica sul sito www.pensieriditora.it oppure al 329.80.44.073 [email protected] PENSIERI DI TORA’

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Parashat Vayakhel Shnat Hakhel 24 - 25 Adar 1 5776 4 - 5 Marzo 2016 ב״ה

OrariAccensionedelleCandele

ORARIDISHABAT

Milano17:5719:00

Roma17:4618:47

Torino18:0319:06

Venezia17:4418:48

Lugano17:5719:01

TelAviv17:1918:18

VayakhelMoshè,eMoshèriunì…Gheula Canarutto Nemni

Hovistoinnumerevolicosenellamiavita.Hovistodonneconindossotalitetefilinvolerepregareal MurodelPianto.Lanotiziadellelororivendicazionifareilgirodelmondo.Hovisto una signora 81enne, sopravvissutadellashoà,farecausaallaElAl,lacompagniaaerea israeliana, per averla spostata nellabusinessclassinseguitoallerichiestediunebreoortodosso,sìunodiquellichemettet a l i t e t e f i l i n eosserva lo shabat,che non vo l evasedersi accanto auna donna. Ho vistonem i c i e s u l t a r edavantiaisentimentiche queste notizief a n n o n a s c e r enell’animodelnostropopolo. Sentimentidi separazione, dinon appartenenza, di divisione interna.Sentimentidi ioconquellepersonenonhonienteachefare.Sec’èunacosachesognail nemico è vedere gli avversari farsi laguerra e distruggersi tra loro. Ho vistoprofughi che bussano alle porte di paesistranieri,il medioorienteridottoinmacerie.Eimassmediadedicarespazienotizieallepiccolecontroversie internediunanazionecorrispondente allo 0,2% della popolazionemondiale.Hovistounpopoloriceverelapiùaltarivelazionedivinamaiavvenutainterra.L’ho visto pochi attimi dopo pregare a unvitello d’oro, come se la rivelazione non

l’avesseromaipercepita,comeselavocediD-ononfossemaigiunta alleloroorecchie,comeseilMarRossononsifossespaccatodavanti ai loro occhi. Ho sentito Mosèimplorare il perdono per quella nazione. ED-o dire “ho perdonato come tu mi haichiesto”.EpocodopohouditoMosè,illoroleader, chiamare tutti gli ebrei in raduno.Vayakhel Moshe’. Mosè li riunì. Avete

appena peccato, èvero. Ma non è ilpeccato ciò che piùdovetetemere.Malas epa r a z i one t r afratelli.L’unionefalaforza,disse.Anchedifronte ai peccati piùgrandi, anche difronte alle disceses p i r i t u a l i p i ùeclatanti, se starete

insieme,cela farete.Sopravvivrete. Ivostrinemici faranno pubblicarenotizie su ebreiortodossi e su litigi davanti al Muro delPianto. Sappiate, è una strategia perindebolirvi. Ho visto D-o perdonarel’idolatriaassoluta.Mal’hovistodistruggereunsantuario.Perl’odiocheserpeggiavatraisuoifigli.Siamonell’annodiHakhel,l’annoincuiD-osiaspettadanoiunosforzoperstareinsieme.ShemàIsraelH’èil nostroD-o,H’èuno,diciamoognigiorno.Nostro,dituttigliebrei insieme. Solo così nessuna forzaesternapotràmaisconfiggerci.

EDITORIALE

In memoria di Reizi Rodal z”l

Si prega di non trasportare questo opuscolo durante lo Shabat

in un luogo pubblico

Numero 305LeiluiNishmatYosefBuaronbenRachelז״לdapartedellamoglieedei9igli

Cosa aspetti?Hai già messo i

tefilin stamattina?!

Prenota la tua dedica sul sito www.pensieriditora.it

oppure al [email protected]

PENSIERI DI TORA’

Page 2: 305-Vayakhel...Risposta: In senso stretto Shabbàt inizia al calar del sole e da quel momento è proibito svolgere determinate attività tra cui accendere il fuoco (e quindi anche

Risposta: In senso stretto Shabbàt inizia al calar delsole e da quel momento è proibito svolgere

determinate attività tra cui accendere il fuoco (equindianchelecandele).Tuttavia i Saggi del Talmùd hanno dedotto inbase alle parole che la Torà usa riguardoall’osservanza di Yom Kippùr che esiste unamitzvà di aggiungere qualche minuto alloShabbàt, sia prima che inizi che dopo che èfinito; il concetto si chiama tosèfet Shabbàt,

ovvero, aggiungeretempoalloShabbàt. Secondola maggior parte delle opinioni questo è un

comandamentoBiblico.Cominciare lo Shabbàt prima non solo assicura chenon

siamo inritardoechenonfacciamoun’attivitàproibita di Shabbàtper sbagliomamostra anche il nostro affetto per questo giorno santo: lo accogliamo primaancora cheessoinizi eloaccompagniamodopocheègiunta l’ora incui la santitàdelSabatocilascia.Ci sonodiverseusanzeinvariecomunità riguardoa quanto tempoaggiungerealloShabbàt,eil tempovaria da circaunquartod’orafinoa quarantaminuti. L’usanzaprevalenteèdi accendere lecandele diciottominuti prima del tramonto. Ora tispiegoperché.Nell’epoca Talmudica,era usanzasuonareloshofàrseivolteprima dell’iniziodelloShabbàt. Dopoil terzo suonoera giunta l’ora di accenderelecandeledi Shabbàt;si aspettava “il tempo checi vuoleper arrostire unpescepiccolo” (che inteoriapotrebbeesserel’ultimopreparativoperShabbàt) epoi si suonavanogli ultimitresuoni segnando così l’iniziodello Shabbàt e da quel momento era proibito ognilavoro. Quindi, il tempo impiegato ad arrostireun pesce corrisponde al lasso ditempochetrascorretra l’accensionedellecandeleeil tramonto. Ebbene, quantotemposarebbeesattamente?Inunaltrocontesto, i Saggi stabilironoche il tempo checivuoleperarrostireunpescepiccoloè lo stessochecivuoleper coprirea piedi la distanza di unmil,unamisura halachica derivata dal “miliarium” romano, equivalente a mille passi.Quantotempoci vuoleper percorrerequesta distanza?Qualcosa tra i diciotto eiventiquattro minuti. Siccome il tempo minimo è diciotto minuti, è diventata

usanza accendere le candele di Shabbàtdiciottominutiprimadeltramonto.

Altri spiegano che l’usanza di accendere lecandele proprio diciotto minuti è perrispettoalSèfer Yeràim, scrittodaRav Eliezerdi Metz nel XII secolo, che sostiene che loShabbàt inizia effettivamente prima deltramonto, “nel tempocheci vuoleper camminare¾ di un mil”. Come menzionato prima, ci sonodiverse opinioni riguardo a quanto tempo ci voglia perpercorrereun mil, tuttavia se si tratta di un’ordinanza biblica sisegueil tempopiù lungo, ovveroventiquattrominuti; quindi ¾ diunmilsonodiciottominuti.Sebbenela halachà (la leggeebraica) segua l’opinionesecondocui Shabbàt iniziaal tramonto, per rispetto all’opinionedel Sèfer Yeràim si accendono le candelediciottominutiprimadiShabbàt.

L’usanza èchequando ledonneaccendonolecandelediShabbàt inanticipo, esseaccolgono lo Shabbàt per se stesse e si astengono dai lavori proibiti fino allaconclusione dello Shabbàt. Tuttavia, altri membri della famiglia che nonaccendono le candele per conto loro (ad esempio il marito), non accolgono loShabbàt finoa qualcheminutopiùtardi e possono continuarea svolgere i lavoriferiali quasi fino all’inizio dello Shabbàt, ovvero al tramonto o fino a cheaccolgono lo Shabbàtper sestessi (adesempiodurantelepreghierediShabbàt).Colorochehanno già accesolecandeledi Shabbàt possono chiederea qualcunochenonhaancora accoltoloShabbàtdifareun’attivitàa loroproibita, semprenellassoditempoprimadeltramonto.È importante notare che anche chi non accoglie lo Shabbàt in anticipo conl’accensione delle candele, non può aspettare fino all’ultimo momento ed ètenutoadaccogliereShabbàtunpo’primadeltramonto.Quando aggiungiamo tempo allo Shabbàt stiamo essenzialmente prendendotempodalla settimana lavorativaquotidiana per trasformarloinqualcosa di sacro.Ciò rappresenta lo scopo della creazione, ovvero di fare di questo mondomaterialeunpostopiùspiritualeesacro.RavYehudaShurpin,Chabad.org

Domanda:SocheShabbàtiniziaaltramontodivenerdì,perònoncapiscoperché

l’orariodell’accensionedellecandeleèdiciottominuti

primadeltramonto.Potrestispiegarmiil

motivo?

ut to i l popo lo eb ra i copartecipò alla costruzione delMishkàn, i l Tabernacoloportatile del deserto; molti

contribuironoconilproprio talento,guidatidadue individui nominati direttamente da D-o:Betzalèl figliodi Chur, della tribùdi Yehudà, eAholiàvfigliodiAchisamàch,dellatribùdiDan.

Betzalèl

L’architetto-capo e il responsabile di tutto ilprogetto discendeva da una famiglia distinta:era bisnipotediMiriam, sorella diMoshè, cheinsiemeallamadre rischiò la vita per salvare ineonatiebreidaldecretodimortedel faraone(Talmùd,Sotà11b).IlnonnodiBetzalèlefigliodiMiriam era Chur il quale, racconta il Midràsh,difese la verità scagliandosi controcolorochevolevanofabbricareilvitellod’oroneldesertoevenne ucciso (Midràsh, Shemòt Rabbà 11:10).Oltreadavereunanobileascendenza,nonera

n emmeno u n a r t i g i a n oqualunque; il suo talento

era di ispirazionedivina: egli infatticapìleistruzionidiD - o s u l l acostruzionedelM i s h k à n edella Menoràmeglio dellostessoMoshè(che le sentìdirettamentedal Sign-re e le

riferì poi Betzalèl), tanto che Mosè disseall’artigiano: “Sei stato forse ‘betzèl E-l’(‘all’ombradiD-o’)vistochesaiquestecose?Questo è proprio quello che D-o mi haindicato!” (Talmùd, Berachòt 55a). Ilcommentatore Rambàn nota che l’abilitàtecnicadiBetzalèleragiàdiperséunmiracolo,poichéinEgittogliebreinonavevanoaccessoanessunmetalloprezioso comeoro, argentoobronzoeilfattocheluilisapesselavorarenonera affattoscontatonéovvio.D-operòvolevache Betzalèl fosse gradito e ben accettatoanche dal popolo, che rispose “Se egli èconsiderato degno da D-o e da te (MoshèN.d.R.), è sicuramente considerato degnoanchedanoi”(ibid.).

Aholiàv

Il Midràsh non fornisce molti dettagli suAholiàv; sappiamo solo che era della tribù diDan e che per certi aspetti il suo talentoequivalevaaquellodiBetzalèl,edèperquestochela Toràmenzionailsuonome,mentrenonmenziona il nome di tanti altri artigiani chehannopurlavoratoperedificareilTabernacolo.Secoli dopo, però, un altro discendentedellatribù di Dan coprì un ruolo essenziale nellacostruzionedelPrimoTempiodiGerusalemme,e secondo il Talmùd ciò dimostra un talentoinnatodiquestatribù.

UnaCoppiaUnica

DanerafigliodiBilhà,unaconcubinadiYaakòve qu ind i possedeva un ’ascendenzadecisamentemenoimportanteedaristocratica

di quella della tribù di Yehudà, cheè la casarealediIsraele;possiamodirecheDaneraunadelletribùdilivellopiù“basso”.Eppurela ToràcitaBetzalèl eAholiàv insieme, perdimostrareche agli occhi di D-o erano allo stesso livello(Rashì su Esodo 35:34). Lo Zòhar spiega cheBetzalèl rappresenta il latodestrokabalistico,simbolo di bontà e benevolenza, mentreAholiàv rappresenta il lato sinistro, simbolo diseveritàerigore.Insieme,potevanolavorareinsinergia non solo per costruire la strutturamaterialedelMishkànmaancheperattuarneil“progetto” spirituale. C’è un legame tra lacostruzionedelMishkànelenostrepreghierequotidiane:ilTalmùdYerushalmiaffermacheilnumero(originario,primachevenisse aggiuntaunabenedizione)dellebenedizionidellaAmidàè18, corrispondenteal numerodivolte incuiricorre il comandamento di D-o relativo alTabernacolo(la parola “tzivà”– “comandò”).In realtà, a ben contare, la parola ricorrediciannovevolte,masecondoilTalmùdlaprimavolta non conta perché fu detta prima dimenzionareil nomediAholiàv. Inaltre parole,senza Aholiàv – niente mitzvà. Il Rebbe diLubàvitch ne ricava un’importante lezione:primacheunapersonacominciapregare,deveraggiungereuno stato incui si sente legata atuttiglialtriebrei,perfinoall’ultima tribù. Soloquando Betzalèl e Aholiàv agiscono uniti,possiamoforgiareilnostrorapportoconD-oecomunicareconLui.

LaSinergiaDiMendyKaminker,chabad.org

LA TAVOLA DI SHABBAT

BOTTA E RISPOSTA

Comemaisiaccendonolecandele18minutiprimadeltramonto?

ויקהל

TVayakhel

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STORIA

o n o n a t o aS e f r o , i nMarocco, dove

ho studiato alla yeshivàfino a sedici anni. Poi mistabilii aFezdovec’eranopiùpossibilitàdi imparareunmestiere. Studiai emid ip loma i i n d i segnoindustriale in un istitutospecializzato. Quandoscoppiòlasecondaguerramondiale,diventòdifficilet r o v a r e l a v o r o ,soprat tut to ne l m iosettoreesoprattutto perun ebreo. Si accettava ilp r imo pos to che s ip r e s e n t a v a e c i s iaccontentava. Quindiinoltrai lamiacandidaturainqualitàdioperaio inunfabbrica che producevamobili e accessori dia r r e d amen t o p e r i lg o v e r n o . E s s aa p p a r t e n e v a a d u nfrancese ma gli operaierano arabi e ebrei .P o i c h é e r a v amo i nperiododiguerra,ladittalavorava sette giorni susette. Tuttavia, appenavarcai la soglia decisi frameeme:qualunquecosamiaccada iononlavoreròdiShabbàt.M i p r e s e n t a i a lcapotecnico e dopo unbreve co l loqu io , fu iassunto.Durante tutta lasett imana lavora i d ibuona lena e mi misi inluce al punto di riceverecomplimenti. Ma nonriuscivo a darmi paceriguardo allo Shabbàt. Cipensavo notte e giorno

s e n z a t r o v a r e u n asoluzione.Quel sabato mattina mirecai a malincuore infabbrica, risoluto a noneffettuare alcun lavorovietato di Shabbàt, arischio di farmi licenziares e n z a i n d e n n i z z o .Ringraziai Hashem perogni istante in cui il miocapo non mi osservava.Poi quando si avvicinòfinsi di impegnarmi suun’equazione ma eroconvinto che avessenotato che non stavod a v v e r o l a v o r a ndo .Continuò la sua ispezionee mi sentii sollevato. Ilmio primo Shabbàt sisvolsesenzaintoppi.Nella seconda settimanacontinuai ad impegnarmicon diligenza. Le miem a n i s c r i v e v a n o edisegnavano ma la miamente era altrove: comeandranno le cose laset t imana pross ima?Q u e l l o S h a b b à t m icomporta i come ne lprimo, stando al mioposto ma senza toccarenessun macch inar io .Purtroppo questa volta ilcapo arrivò prima delprevisto.Non so sefosseuna coincidenza o sea v e s s e s o s p e t t i d acorroborare.

Sentiiilmiocuorebattereall’impazzata quando misiavvicinò.

- “Perchénon lavori?”Mid o m a n d ò c o n a r i a

sospetta.Non riposi.E r ocomunquem o l t otimido. Mai n q u e lmomentoe r o

impietrito.

“Se non lavori deviandartene. Dovraicercare un postopresso ebrei, nonqui!!!”

Si allontanò e tornòqualcheminutodopoaccompagnato da ldirettore. Tremavo. Ildirettore mi sembravafamiliare solo che nonriuscivo a collegare ilricordodelsuovisoadunluogo, una persona o unperiodo precisi. Ancheluimi squadrò dalla testa aip i e d i p o i mo rmo r òqualcosaalleorecchiedelsuo subord inato. Leuniche parole che udiie r a n o ‘ d i s e g n a t o r eindustriale’.T u t t i i d i p e n d e n t is a p e v a n o c h e i ldisegnatore industrialedella ditta si era dimessoalcune settimane primaedera stato sostituitodaun altro capomastro chedoveva ora svolgere duemansioni.Non avevomaipensato di proporre lem i e c ompe t en z e i nq u a n t o , c o m e h ospiegato prima, ero unapersonamoltointroversa.Ildirettoremidisse:“Senonerro,sono iocheho apposto la firma incalcealtuodiploma!”“Esatto!”esclamai.Elìmiricordaidelsuoviso.“Venga nel mio ufficiodomani mattina”, ordinòdavanti al capotecnicoinebetito.

L’indomani cominciai unal u n g a c a r r i e r a d idisegnatore industriale.Eromoltofelicediquestapromozione inaspettatama sempre preoccupatoriguardo allo Shabbàt.Avevo il presentimentoche “era tutto troppo

bello”per durare.Giunseil venerdì. Ma questavolta mi feci coraggio,entrai nell ’ufficio deldirettore e annunciai dibotto: “Io, di sabato, nonlavoro!”.

I m p a l l i d ì e p e r u nmomento che sembravae t e r n o p a r e v afrastornato. Non proferìverbo. Si accontentò discuotere il capo in segnodiapprovazione.Lavorai inquella fabbricaper lunghi anni. E non vientraimaidiShabbàt.Un g i o r no , n e i r a r imomentiincuiilmiocapos i l a s c i a v a a n d a r e ,ammise:“Lei deve sapere chenessuno,mai,ma propriomai, ha vinto una sfidacontrodime.Leièl’unicoad essereriuscito a farmicedere. Io stesso ancorastento a crederci. Ungiovaneebreo,pergiuntaschivo ed introverso, mihasconfitto!!”

ILDISEGNATOREINDUSTRIALE

S

lavorai di buona lena e mi misi in

l u c e a l p u n t o d i r i c e v e r e

complimenti. Ma non riuscivo a

darmi pace riguardo allo Shabbàt.

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Direttore responsabile:Rav Ronnie Canarutto

Hanno collaborato:Fabio Mieli, Myriam Bentolila, Chani Benjaminson,Sterna Canarutto, Gheula Nemni, Deborah Klagsbald, Biniamin Canarutto

www.pensieriditora.it [email protected] 329.80.44.073

LALETTURADELLOSHEMA’

Nelbranodelloshemàc’èscritto:“Equesteparolecheti comandooggidovrai metterle sul tuo cuore. E leinsegnerai ai tuoi figli e ne parlerai….quando ti alzerai e quando dicoricherai”.LaToràconquesteparolecicomandadi leggere il brano dello Shemà duevoltealgiorno,unaalmattinoedunaallasera.Il brano che si deve leggere iniziadalleparoleShemàisraelefinisceconilbranodeitzitzitconlaparolaEmet.Lo shemà del mattino va letto entro

un’oraprecisa chevaria inbasealla lunghezzadella giornata. L’orario di scadenza del mattino

oscilla intorno alle 9:00 fino alle 10:00 di mattinovariandoognigiornodiunoodueminuti.

La sera invece loshemàva lettodopol’uscita delle stellefino alla mezzanotte. Per mezzanotte non si intendono le

24.00bensì la metà della durata della notte.questo orario disolitooscillaintornoalle 24.30finoall’1:30circavariandoanchequidi qualche minuto di giorno in giorno. L’orario esatto lo si puòtrovaresu apposite applicazioniche localcolanoautomaticamenteo sul sito http://www.chabad.org/calendar/zmanim.htm inserendolalocalitàdiinteresse.

SCINTILLE

Ogni persona che incontri possiede unasorgente pura dentro di sé. Se non riesci ascoprirla, sei tu da biasimare. Togli la rugginedalla tua pala,affilante la lamaescava conpiùforzaepiùinprofondità.

Le persone sono uno specchio le une dellealtre. Sevedi i difetti delprossimo eti dannofastidio,inrealtàstai osservando letuestessemancanze . Dobb iamo r ing raz i a re l amisericordia di D-o, perchédiversamente nonsaremmoingradodicapireinostriveridifetti.

Lenostreanimenonsono tanto rotteda averbisognodiessereriparate,nétantocarentidaaver bisogno di aggiunte. Tutto ciò chechiedonoèchelesi scopra esi permetta lorodisplendere.

Interiorità tratto da “Il Cielo in Terra” della Mamash

DomandaI l soprannaturale sembra irrazionale,superstizione,arcaicoeprimitivo.Finoadora,ilmondohaviaviatrovato spiegazioniaciò chein precedenza era sconosciuto e misterioso:psichiatria, biologia, medicina, astronomia ecosì via: si trattadiscoperteche hannoaiutatol’umanità e migliorato la nostra vita. Perchédunque ciriferiamoaD-ocomeadun’esistenzas o p r a nna t u r a l e ? C ’ è q u a l c h e p r o v adell’esistenza del soprannaturale? Il termine“soprannaturale” ha qualche altro significatooltrea“èqualcosacheancoranoncapisco”?

RispostaIn genere, col termine “natura” s’intende unsistema logico definito, che può essereosservato, misurato e spiegato nella suatotalità. “Soprannaturale” si riferisce a tuttociò chenon appartienea talesistema perchénon funziona in maniera conforme ad esso,perché non è completamente osservabile omisurabileospiegabile.Ma abbiamo veramente la prova che tutti ifenomenipossonoesseresemprespiegati?Lesocietà illetterateeranocaratterizzatedallapresentazionedella storia in formamitologica;il fatto di dover spiegare tutti i fenomeni inmaniera costante è un tratto della societàletterata, in particolare della società letteratacheimpiegaunalfabeto lineare, cheobbliga la

mentea pensare in terminidi“questo, quindiquello”.I filosofipost-socraticieranofedelialconcettosecondo cuiognicosa puòesserespiegata eilgiudiceultimodellaveritàèlamenteumana:sequalcosa non risulta razionale semplicementenonpuòesistere.L’esperienza storica del popolo ebraico, però,glihatrasmessoilsensodiciòchetrascendelanatura.L’intellettosoprannaturalediPlatoneeAristotelecomecentrodiogniformadiveritàedellanaturaèunconcettodiversodaD-o. Pergli ebrei, D-o si trova nell’essenza di ogniesistenzamanonèlimitatodaesse,nemmenodalla ragione umana. Egli può decidere dimanifestarsi nella natura attraverso i suoifenomeni, sovvertendoli completamente(dando luogo a quelli che noi chiamiamo’miracoli’), o negando qualsiasi ordine logico;Egli è completamente libero e illimitato. InterminikabalisticiEglièEinSof–l’Infinito.La storia del popolo ebraico degli ultimi 3000anni non ha fatto altro che rafforzareulteriormente l’affermazioneper cui non vi ènessunaspiegazionerazionaleall’esistenza delpopolo ebraico oggi; al massimo è unfenomeno che contraddice l’ordine naturaledeglieventi.SidicechequandoLuigiXIVchiesea Pascal una prova del soprannaturale, Pascalrisposecandidamente: “Gli ebrei,mio signore,gliebrei”.

A livello scientifico, ilconcetto di “ordinenaturale” implica chee s s o d e v en e c e s s a r i a m e n t eincludere anche tuttociò che lo trascende,cioè, il soprannaturale,macisièprogressivamenteallontanatidaquestaottica.Adesempio, fu dimostrato che ilcomportamento delle particellesubatomiche può essere descrittosoltanto in termini di probabilità poichéesse non presentano dei parametr icompletamente misurabili. Per parafrasareHeisenberg,senonc’èundatopresente,nonvipuò essere nemmeno un dato futuroconoscibile.Così,sechiediamoadunfisicocosaha portato undeterminato atomo a perdere ilsuo elettrone prima di un altro, eglip resumib i lmente non av rà r i spos ta .Innumerevoli teorie ed anche invenzionimoderne si arrendono al fatto che vi sonodiversifenomeninonspiegabili.Nonviè quindinessunaragioneoggichepossafarcrederechel’universosia un sistemachiuso edefinito. Sièdecisamentepiùvicinialla visionekabalista percui esso è un pensiero unico, grandioso,costantemapienodisorprese!

Cos’èilsoprannaturale?

.,

L’ANGOLO

DELL’

HALACHA’

MIRACOLI NATURALI