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1
5° Circolo Didattico
P.O.F.
Da approvare
Anno scolastico 2011 /2012
L’ISTRUZIONE
Se dai un pesce a un uomo, egli si ciberà una volta.
Ma se tu gli insegni a pescare egli si nutrirà per tutta la vita.
Se fai progetti per un anno, semina del grano
Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni,
pianta un albero. Se essi abbracciano cento anni,
istruisci il popolo. seminando grano uno alla volta
ti assicuri un raccolto Se pianti un albero, tu farai cento raccolti. Istruendo il popolo,
tu raccoglierai cento volte kuang-Tsen
2
POF ANNO SCOLASTICO 2011/2012 PREMESSA
Che cos’è il P.O.F. ? ................................................................................................................................... 4
Chi siamo? ..................................................................................................................................................... 5
Le nostre scuole .......................................................................................................................................... 6
ORGANIGRAMMA ......................................................................................................................................... 7
DOCUMENTO ORGANICO ......................................................................................................................... 8
TIPOLOGIA DEL TEMPO SCUOLA ........................................................................................................ 10
I PLESSI SCOLASTICI: l’orario e i servizi ........................................................................................ 11
MODELLI ORGANIZZATIVI .................................................................................................................... 12
SPAZI ATTREZZATI .................................................................................................................................. 13
LE RETI DI COLLABORAZIONE ............................................................................................................ 14
I SERVIZI ..................................................................................................................................................... 15
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ ............................................................................... 16
I NOSTRI PRINCIPI FONDANTI ............................................................................................................ 17
COME LAVORIAMO ................................................................................................................................... 18
TABELLA DEI NOSTRI PROGETTI PER L’ANNO SCOLASTICO 2010/2011 ........................... 19
1)LA CONTINUITA’ EDUCATIVA .......................................................................................................... 22
2)IL VALORE DELLA DIVERSITA’ ........................................................................................................ 24
3)RAPPORTO SCUOLA – UNIVERSITA’ ............................................................................................. 28
4)INTERCULTURA ..................................................................................................................................... 29
4a) Progetto Accoglienza percorso di L2 ..................................................................................... 29
4b) Progetto “Aquilone ....................................................................................................................... 33
5)INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO .............. 35
6) PROGETTO “ISTRUZIONE DOMICILIARE“ .................................................................................. 39
7) TRADIZIONE E CULTURA POPOLARE ........................................................................................... 41
7-a) E bene venga il ballo ................................................................................................................. 41
7- b) Laboratorio delle tradizioni popolari e della memoria di Saturnana ...................... 45
8)PROGETTO LOGOS ............................................................................................................................... 48
8a) PROGETTO MUSICALE .................................................................................................................... 51
9 ) PIANO NAZIONALE I.S.S.- INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI ..... Errore. Il segnalibro
non è definito.
10) PROGETTO LUDICO MOTORIO POLISPORTIVO ..................................................................... 57
“ A SCUOLA DI GIOCOSPORT “ ........................................................................................................... 57
11) EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA .................................................................................. 59
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12)PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA PREVENZIONE DEGLI STERIOTIPI DI GENERE
NELLA SCUOLA PRIMARIA ..................................................................................................................... 61
13)PROGETTO AMBIENTALE ................................................................................................................. 64
MODELLO PER LA VERIFICA DEI PROGETTI ............................................................................... 68
SCHEDA PER STESURA PROGETTI DEL POF .................................................................................. 70
FUNZIONI STRUMENTALI AL POF ....................................................................................................... 71
GRUPPI DI RICERCA-AZIONE E DIFORMAZIONE ......................................................................... 72
CURRICOLO DISCIPLINE ........................................................................................................................ 74
LA VALUTAZIONE ...................................................................................................................................... 75
PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONEPROGETTO “AQUA” ................................................................................ 77
NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE .................................................................................................................. 84
SITO WEB ......................................................................................................................................................... 85
PIANO DI FORMAZIONE ANNO 2010/2011 .................................................................................... 87
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PREMESSA
Che cos’è il P.O.F. ?
“ Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione, di
tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa“.
Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la
progettazione curricolare, educativa ed organizzativa che le singole
scuole adottano nell’ambito della loro autonomia.“
(Art. 1 Regolamento dell’autonomia)
Definizione Piano Offerta Formativa
Documento fondamentale, non unico che raccoglie:
Le scelte dell’identità presente e linee di sviluppo
Il piano curricolare e le linee di progettazione
Progetti interni di ricerca, sperimentazione e sviluppo
Arricchimenti e integrazione dell’offerta formativa
5
Chi siamo?
La Direzione Didattica del 5^ Circolo di Pistoia,nata alla fine degli
anni ’60 come Direzione Didattica del 7^ circolo, ha avuto varie
aggregazioni territoriali.
Attualmente è situata nella zona nord-ovest di Pistoia e la sua area
di competenza comprende il Villaggio Belvedere, il Villaggio Scornio
ed altre zone residenziali lungo le vie Dalmazia e Valdibrana.
Fanno inoltre parte del Circolo, i paesi di Piteccio, San Felice e
Valdibrana con le relative frazioni.
La situazione socio-economica e culturale è variegata.
Il fenomeno dell’immigrazione è presente, ma non in modo
rilevante e particolarmente nel plesso centrale.
6
Le nostre scuole
7
ORGANIGRAMMA
Dirigente scolastico
Monti
Maurizio
Personale ATA -Bargellini Mariella -Bruni Tiziana -ScivitarroFrancesco -Capecchi Elena
Scuola Infanzia VALDIBRANA
Scuola Infanzia SAN FELICE
Scuola Primaria VALDIBRANA
Scuola Primaria SAN FELICE
Scuola Primaria PITECCIO
Scuola Primaria SCORNIO
Scuola Primaria BELVEDERE
Collaboratori Dirigente
-Guastini Sonia -Brunetti Antonella
-Gelli Monica
Funzioni strumentali P.O.F. Revisione (De Luca E.) Verifiche e prove INVALSI (Arenga I.) Sito web (Caporaso G.) Archivio didattico
(Azzini F.)
Organi Collegiali Consigli Interclasse con Rappresentanti dei genitori Consiglio Circolo con Dirigente, rappresentanti degli Insegnanti e
dei Genitori
Direttore
amministrativo -Colaianni Fernando
Fiduciarie di
plesso
8
DOCUMENTO ORGANICO
FUNZIONAMENTO
ORGANI COLLEGIALI
COMUNICAZIONE USO LOCALI INTERNI E
SPAZI ESTERNI
* Collegio Docenti
* Consiglio Interclasse-
intersezione
* Assemblea dei
genitori per l'elezione dei propri
rappresentanti Pianificate all'interno
del piano delle attività deliberate dal Collegio
Docenti all'inizio dell'anno
Consiglio di Circolo Comitato di
valutazione
Tutte le riunioni
debbono svolgersi in orario extrascolastico
ed essere convocate almeno 7 gg. prima
con l'indicazione dell'orario d’ inizio,
l'orario del termine e dell' ODG, di ogni
seduta verrà redatto un verbale.
La scuola dispone di un
proprio sito web per favorire la
comunicazione www.quintocircolopistoia
.it
INTERNA Presso ogni plesso:
- albo comunicazioni
interne - albo sindacale
Presso la Direzione Didattica in aggiunta
- albo d'istituto Le comunicazioni
verranno effettuate per via telematica ad
eccezione delle comunicazioni che
dovranno essere firmate dal personale
ESTERNA
Le comunicazioni
scuola/famiglia e famiglia /scuola
avverranno per iscritto tramite l'alunno tranne
nei casi di urgenza. Le famiglie dovranno
controllare quotidianamente se ci
sono comunicazioni da parte della scuola e
firmarle.
L'accesso nei locali della
scuola è consentito per l'ingresso dei bambini dalle
ore 8,25 fino alle ore 8,30. Durante l'orario delle attività
scolastiche non è ammessa la presenza di estranei e
genitori. Gli spazi interni ed esterni
della scuola sono utilizzati
secondo le modalità previste dall'articolazione della
didattica, sotto il controllo degli insegnanti e/o dei
collaboratori scolastici. L'uso degli spazi comuni sarà
calendarizzato all'inizio di ciascun Anno Scolastico.
Il Consiglio di Circolo può autorizzare l'utilizzo dei locali
e delle attrezzature ad organismi esterni.
9
USO MATERIALI E ATTREZZATURE RAPPORTO SCUOLA/FAMIGLIA
Le dotazioni e le strutture saranno
utilizzate dagli insegnanti con la cura necassaria a garantire la loro
conservazione e il loro uso responsabile.
L'uso che ne faranno gli alunni sarà controllato dagli insegnanti, sotto la
loro responsabilità, che favoriranno in loro il senso del bene comune, nello
spirito di una corretta educazione sociale.
Le insegnanti provvederanno alla
puntuale compilazione dei registri presenti nei singoli spazi.
Le insegnanti per ogni necessità faranno capo ai referenti responsabili
dei singoli spazi. L'uso della fotocopiatrice deve essere
destinato alle attività didattiche e comunque della scuola. Deve essere il
più possibile limitato nel numero e programmato nel tempo in modo da
consentirene la fattibilità da parte degli addetti.
All'inizio dell'anno verrà fornito:
- il calendario scolastico - il calendario del ricevimento
individuale dei genitori - il calendario della consegna delle
schede di valutazione. I genitori potranno incontrare gli
insegnanti in orario pomeridiano e nei giorni previsti per la programmazione.
Le famiglie sono responsabili della regolare frequenza scolastica e del
rispetto dell'orario didattico.
I permessi di uscita anticipata e ingresso posticipato possono essere
concessi solo per motivi eccezionali, familiari e di salute.
Per le uscite didattiche sul territorio verrà richiesto alle famiglie il consenso
scritto all'inizio di ciascun anno scolastico.
Per i viaggi d'istruzione verra richiesta anticipatamente specifica
autorizzazione. Le assenze per motivi di salute
superiori a 5 gg. consecutivi, compresi il sabato e la domenica, debbono essere
giustificate tramite certificato medico.
In caso di assenze superiori a 3 gg. per motivi familiari è necessaria la
giustificazione scritta dei genitori debitamente motivata.
In mancanza di dette certificazioni l'alunno non potrà essere riammesso in
classe. MODULISTICA
Autorizzazione visite didattiche Autorizzazione viaggi d'istruzione
Permesso ingresso posticipato Permesso uscita anticipata
Liberatoria per uso delle immagini degli alunni ad uso didattico
(privacy)
10
TIPOLOGIA DEL TEMPO SCUOLA Nel Circolo esistono due plessi di scuola dell’infanzia
San Felice
Valdibrana
L’orario settimanale è 40 ore ( 5 mattine e 5 pomeriggi ) compresa la
mensa
Nel Circolo esistono cinque plessi di scuola primaria
San Felice ( I - II )
Piteccio ( III -IV – V )
Scornio ( I - II )
Villaggio Belvedere ( III - IV - V )
Valdibrana (I - II - III - IV )
Scuola San Felice
Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi ) compresa la
mensa
Scuola Piteccio
Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi ) compresa la
mensa
Scuola Villaggio Scornio
Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi ) compresa la
mensa
Scuola Villaggio Belvedere
Tempo pieno (40 ore in 5 mattine e 5 pomeriggi ) compresa la
mensa
Scuola Valdibrana
Tempo normale (28/32 ore in 5 mattine e 2/3 pomeriggi )
compresa la mensa
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I PLESSI SCOLASTICI: l’orario e i servizi Scuola primaria
Lunedì Martedì Mercole
dì
Giovedì Venerdì
Villaggio
Belvedere
Villaggio Scornio
San Felice
Piteccio
TEMPO PIENO
8,30-
16,30
8,30-
16,30
8,30-16,30
8,30-
16,30
8,30-16,30
Valdibrana
TEMPO NORMALE
8.30-
16.30
8.30-
12.30
8.30-16.30
8.30-
12.30
8.30-16.30
Scuola dell’infanzia
Lunedì Martedì Mercole
dì
Giovedì Venerdì
San Felice
8,00-
16.00
8,00-
16.00
8,00-16.00
8,00-
16.00
8,00-16.00
Valdibrana
8,00-
16.00
8,00-
16.00
8,00-16.00
8,00-
16.00
8,00-16.00
Servizi extrascolastici ( a pagamento dei genitori )
Pre-scuola San Felice Scornio Belvedere
(materna –primaria )
7.30-8.00 7.30-8.30 7.30-8.30
Post-scuola Scornio Belvedere
Mensa Valdibrana (martedì-giovedì ) 12.30-14.00/14.30
Dopo- scuola Valdibrana Venerdì 14.30/16.30 classe prima
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MODELLI ORGANIZZATIVI
Ore da destinare alle discipline per la scuola primaria
Modello a tempo pieno Discipline Ore da destinare
Italiano 7/8
Inglese 1/3
Educazione artistica e musicale 3/4
Scienze motorie 2
matematica 7/8
Scienze/tecnologia e informatica 3
Storia /geografia e educazione alla cittadinanza 3/5
Religione o att. Alternativa 2
Totale attività 30/32 ore
Attività ludico- relazionale 3/5
Tempo mensa 5
TOTALE TEMPO SCUOLA :40 ORE
Modello a 28/32 ore settimanali Discipline Ore da destinare
Italiano 7/8
Inglese 1/3
Educazione artistica e musicale 3
Scienze motorie 2
matematica 7
Scienze/tecnologia e informatica 2/3
Storia /geografia e educazione alla cittadinanza 2/4
Religione o att. Alternativa 2
Totale attività 26/29 ore
Tempo mensa 2/3
TOTALE TEMPO SCUOLA :28/32 ORE
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SPAZI ATTREZZATI
Le attività didattiche si svolgono di norma all’interno delle aule con l’interno
gruppo classe. All’interno di ogni classe vengono proposte attività individuali o di gruppo che
variano frequentemente nell’arco della giornata, al fine di alternare momenti di concentrazione, di rilassamento e gioco, di libera espressività; in tal modo si
tiene conto della relazione esistente tra elementi cognitivi, emotivi, affettivi e relazionali nel processo di insegnamento – apprendimento.
Attualmente nel circolo sono attivi i seguenti spazi attrezzati :
Gli spazi attrezzati possono essere usati anche da alunni di altri plessi, talora esterni al Circolo,
previo accordo con l’insegnante responsabile del laboratorio stesso. Le attività di ricreazione e
di gioco si svolgono nelle classi, nella palestra, nel giardino della scuola.
Spazi
attrezzati
Palestre
Laboratori psicomotricità
Laboratorio multimediale
Laboratorio di
attività espressive
Giardinodidattico
gioca verde e dei
5sensi
Laboratori di
inglese
Laboratorio
cucina
Biblioteche
Laboratorio
delle tradizioni popolari
spazi per le
attività di
sostegno
Spazi per i gruppi
di interclasse Laboratorio di
matematica e scienze
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LE RETI DI COLLABORAZIONE
La scuola intesse relazioni e collaborazione con:
Enti locali: Circoscrizione – Comune – Provincia – Regione Associazioni professionali: C.I.D.I. – A.N.D.I.S
Reti di scuole
Comitato genitori Cooperative culturali e di servizio
A.S.L.- A.I.A.S. –Associazioni di volontariato Università
A.I.D – Associazione italiana Dislessia Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’Autonomia Scoalstica
C.O.N.I
SCUOLA E TERRITORIO
La scuola partecipa a
progetti di
autovalutazione
coordinati dall’Università
Sono attuate iniziative
con i ragazzi in
collaborazione con gli Enti Locali
La scuola fa parte di
reti di scuole su tematiche concordate
La scuola si avvale
dell’apporto di
esperti, tecnici ed operatori esterni
Si scambiano idee ,
materiali didattici ,
visite con scuole
vicine e con paesi lontani
La scuola propone attività
extrascolastiche , gite , uscite
finalizzate alla conoscenza diretta del territorio
Si organizzano
incontri , attività ,
momenti di svago e di lavoro con i genitori
I docenti si formano
presso gli Enti
autorizzati sul territorio
Si accolgono gli studenti
tirocinanti della Facoltà
di Scienze della formazione
15
I SERVIZI
La mensa: a tutti i bambini è assicurato il servizio mensa
predisposto dall’Amministrazione Comunale; i pasti vengono prodotti presso la cucinadella Scuola di Belvedere o presso altre cucine date in
appalto dal Comune a ditte esterne.Annualmente l’Amministrazione Comunale stabilisce la retta mensile da corrispondere per tale servizio.
Il prescuola: dietro versamento di una quota prefissata,le famiglie
che ne hanno bisogno, possono, producendo apposita domanda, usufruire di un servizio di attesa prescolastica dalle ore 7,30 alle ore
8,30.I bambini sono accolti ed intrattenuti all’interno dei locali scolastici da educatori qualificati, che li impegnano in attività espressive e di
animazione. Su richiesta dei genitori può essere attivato un servizio postscuola.
Il trasporto:il Comune fornisce un servizio di trasporto con
minibus, da e per la scuola, ai bambini che frequentano le scuole di
Piteccio, San Felice e Valdibrana.Fornisce inoltre un servizio di trasporto gratuito, per la frequenza dei laboratori di Pistoiaragazzi.Per il
laboratorio di Saturnana, l’Istituzione provvede a garantire il trasporto gratuito.
L’attività estiva: dopo il termine delle lezioni gli alunni,
potranno partecipare a due tipologie di iniziative, ATTIVITA’ ESTIVA, nei mesi di giugno e luglio e, SOGGIORNI IN PARCHI NATURALI,per quegli
alunni i cui insegnanti scelgono di aderire all’iniziativa.In entrambi i casi è previsto un contributo economico da parte delle famiglie.
La segreteria: si trova presso la scuola di Villaggio Belvedere,
ore 8,15- 9,00 e 12,00-13,30 dal lunedì al sabato ore 16,30-17,30 dal lunedì al giovedì
Tel: 0573-903655 Fax: 0573-903543
e-mail : [email protected]
www.quintocircolopistoia.it
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PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Premessa
Le scuole del 5^ circolo Didattico di Pistoia per garantire il diritto di tutti all’istruzione,si richiamano agli articoli 3 e 24 della COSTITUZIONE ITALIANA
che recitano rispettivamente: Art.3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso,di razza,di lingua,di religione,di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. “
Art.24 “La scuola è aperta a tutti e l’istruzione inferiore,impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. “
Si ritiene pertanto che la funzione della scuola sia fornire agli alunni che la frequentano le capacità primarie e fondamentali per capire la realtà, accettare
e valorizzare se stessi,diventare cittadini responsabili. La scuola si propone perciò non solo come luogo di apprendimento,ma anche
come COMUNITA’ EDUCANTE in cui ogni membro interagisce, secondo i propri
compiti,le proprie capacità e le proprie responsabilità,per ottenere il successo educativo e formativo degli alunni.
Sulla base dei valori sopra esposti e nel rispetto della libertà d’ insegnamento
dei docenti,le priorità educative perseguite sono : RISPETTARE SE STESSI E LE PROPRIE COSE
RISPETTARE GLI ALTRI RISPETTARE GLI AMBIENTI E LE COSE COMUNI
RISPETTARE LE REGOLE RISPETTARE E VALORIZZARE LA DIVERSITA’
RISPETTARE LE RISORSE AMBIENTALI La scuola s’ impegna a informare le famiglie sugli aspetti caratterizzanti la
propria OFFERTA FORMATIVA (POF),sui percorsi messi in atto per perseguire le proprie priorità educative e sulle regole che disciplinano i rapporti SCUOLA-
FAMIGLIA riportate nel Regolamento di Istituto e nella Carta dei servizi.
La famiglia, cui si attribuisce per legge il dovere di educare i figli (Articolo 30
della COSTITUZIONE ), si impegna a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa,a sostenerla nelle attività proposte, a rispettarne le
regole,per favorire un’alleanza SCUOLA- FAMIGLIA che ha come fine la valorizzazione e la formazione della personalità di ogni alunno
LA SCUOLA LA FAMIGLIA
Il dirigente Scolastico I genitori
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I NOSTRI PRINCIPI FONDANTI
Come abbiamo detto in precedenza, le nostre scuole presentano
caratteristiche differenti e offrono servizi diversificati in relazione all’età dei bambini a cui si rivolgono, al modello organizzativo che
adottano e a tutte quelle variabili che non è semplice sintetizzare e che il team docente di una classe si trova quotidianamente a dover
affrontare . Tuttavia tutte si collocano all’interno di un progetto educativo coerente
con i principi e con gli obiettivi su cui si basa il nostro piano dell’offerta formativa
Promuovere la continuità con la scuola dell’infanzia e con la scuola secondaria di primo grado, nel rispetto del principio di unitarietà del
processo educativo (v. “La continuità educativa”) Valorizzare la diversità e promuovere l’ accoglienza intesa sia come
pluralità di individui , ognuno dei quali portatore di personalità e cultura proprie, sia come pluralità di stili cognitivi, che come incontro con altre
culture, sempre più presenti nella società attuale (v: “L’accoglienza”-
“Intercultura” – “Il valore della diversità “) Promuovere il successo formativo progettando percorsi, attività,
utilizzando materiali specifici nel rispetto dei bisogni e dei ritmi individuali di apprendimento (v: “ L’individuazione precoce dei disturbi di
apprendimento “ e “gruppi di ricerca - azione “) Rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale
coinvolgendo i bambini nella valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni (v: “Lab. delle tradizioni popolari di Saturnana “ “Rassegna
regionale di musica, canti e danze popolari “- “Cantar maggio “- “ E bene venga il ballo “)
Favorire la cooperazione tra scuola e famiglia L’apprendimento risulta essere tanto più efficace e coerente quanto maggiore è la
collaborazione tra scuola e famiglia ( v. “educazione alla cittadinanza attiva “ )
Promuovere la formazione in servizio , la ricerca formativa e la
sperimentazione per favorire una riflessione su alcuni temi fondamentali del processo di apprendimento –insegnamento nell’ottica di
un’organizzazione del curricolo e nel rispetto delle raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio ( 18.12.06) relative alle competenze
chiave per l’apprendimento permanente ( v. Gruppi di ricerca- azione e di formazione )
Promuovere una prassi di autovalutazione e di miglioramento dei principali servizi e percorsi scolastici, potenziando le aree di forza ed
intervenendo su quelle di debolezza , nel rispetto delle esigenze manifestate dalle parti interessate a tutto il percorso educativo
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COME LAVORIAMO
Nelle nostre scuole
Si opera in gruppo alla
stesura e alla
realizzazione di percorsi formativi
Si promuove
l’autovalutazione
della scuola
Singoli insegnanti o
gruppi, attuano
percorsi di ricerca-
azione in vari ambiti
Viene promossa
l’accoglienza e
perseguito il benessere
di tutti i bambini
Si ricerca la
collaborazione dei genitori
E’ curato il sostegno
ed è previsto il
recupero individuale e di gruppo Gli insegnanti di
aggiornano e si autoaggiornano
Si collabora con le
altre scuole e con agenzie esterne
19
TABELLA DEI NOSTRI PROGETTI PER L’ANNO
SCOLASTICO 2010/2011
Curricoli disciplinari Scuola dell’infanzia I campi di esperienza
Il se e l’altro
Le grandi domande Il senso morale
Il vivere insieme Il corpo in
movimento Identità
Autonomia Salute
Linguaggi creatività espressione
gestualità, arte, musica ,
multimedialità I discorsi e le
parole
Comunicazione Lingua cultura
La conoscenza del mondo
Ordine Misura
Spazio Tempo
Natura
Progetti che si
collocano all’interno dei curricoli
disciplinari per il loro approfondimento
(senza presenza di
esperti )
Scuola dell’infanzia La continuità Individuazione
precoce dei disturbi
d’apprendimento
Tradizione cultura popolare
Didattica della comunicazione
Progetti specifici per
l’ampliamento dell’offerta formativa
( con presenza d’esperti )
Scuola dell’infanzia Progetto mus-e
Progetto ludico-motorio
polisportivo A scuola di gioco
sport
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Curricoli disciplinari Scuola primaria Le discipline
Area linguistico-
artistico-espressiva
Italiano
Lingue
Musica
Arte e immagine
Corpo movimento sport
Area storico-geografica
Storia
Geografia
Area matematico
scientifico- tecnologica
Matematica
Scienze naturali e
sperimentali
Tecnologia
Progetti che si collocano all’interno
dei curricoli disciplinari per il loro
approfondimento (senza presenza di
esperti )
Scuola primaria La continuità Il valore della
diversità Intercultura e
accoglienza Individuazione
precoce dei disturbi
d’apprendimento Tradizione cultura
popolare Logos
Progetto di educazione alla
cittadinanza Progetto degli
steriotipi
Progetti specifici per l’ampliamento
dell’offerta formativa (con presenza
d’esperti )
Scuola primaria Progetto mus-e
Progetto ludico-motorio
polisportivo “ A scuola di gioco
sport” Progetto
sull’ambiente
21
22
1)LA CONTINUITA’ EDUCATIVA
Area: CONTINUITA’
Titolo del progetto: “LA CONTINUITA’ EDUCATIVA”- Attività di raccordo
fra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Responsabile del progetto: A.S. 2010-2011 Guastini Sonia A.S.2011-2012 da
nominare Premessa e analisi della situazione: Il passaggio da ogni ordine di scuola al
successivo rappresenta per i bambini e le famiglie un momento di grande coinvolgimento emotivo, perché molto rilevante sia dal punto di vista cognitivo
che emozionale. Da ciò consegue l’importanza di valorizzare le conoscenze pregresse degli alunni, i loro vissuti emozionali, di contenere le ansie dei
bambini e dei loro genitori e rendere quindi più agevole il passaggio fra ordini diversi di scuola.
Obiettivi del progetto: Permettere l’esplorazione degli ambienti di futura frequenza da parte dei bambini
dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e degli alunni delle classi V^.
Promuovere la comunicazione e la condivisione di esperienze tra bambini
appartenenti ad ordini diversi di scuola.
Favorire la comunicazione dei propri vissuti emozionali.
Rassicurare i bambini sul loro senso di autoefficacia, valorizzando l’esperienza vissuta
precedentemente.
Favorire la conoscenza ed il confronto fra insegnanti.
Promuovere il raccordo ed il coordinamento dei curricoli tra ordini contigui di scuola.
Sostenere le famiglie nell’elaborazione delle problematiche legate al cambiamento.
Destinatari del progetto Finalità
Alunni
Materna X
Primaria X
Media X
Famiglie X Docenti X
Non docenti
Promuovere il raccordo ed il
coordinamento fra ordini
contigui di scuola
Favorire il successo formativo
degli alunni
Metodologia e fasi dello svolgimento : “Passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria”
Scuola dell’infanzia – sezione dei 5 anni -
Scuola primaria – classi prime/ quinte
1. Organizzazione d’ incontri tra le “future” insegnanti di prima e gruppi di bambini della
scuola dell’infanzia.
2. Visita agli ambienti della scuola primaria da parte dei bambini di 5 anni.
3. Lettura di libri con contenuto relativo al passaggio scuola dell’infanzia-scuola primaria e
23
successiva rielaborazione (disegni, conversazioni ….).
4. Sperimentazione di alcuni contenuti relativi alla letto-scrittura (laboratorio fonologico
scuola dell’infanzia, sezione 5 anni, classe prima, scuola primaria S. Felice).
5. Incontro tra bambini delle classi prime e/o delle classi quinte e bambini della scuola
dell’infanzia, per uno scambio di informazioni sull’esperienza dell’apprendimento.
6. Valutazione, da parte dei bambini di 5 anni, della propria esperienza di visita alla scuola
primaria.
Passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado
Scuola primaria, classi quinte
Scuola secondaria di primo grado “Cino da Pistoia”, classi interessate
PERCORSI DI ED. MUSICALE:
1. Propedeutica strumentale (in orario extrascolastico)
2. Presentazione degli strumenti musicali (alunni classi terze della scuola media) in
orario curricolari
3. Ascoltare, leggere e suonare il flauto dolce (avviare gli alunni all’apprendimento del
linguaggio musicale attraverso l’ascolto e la pratica del flauto dolce), in orario curricolari
LABORATORI:
1. Organizzazione e programmazione di frequenza, da parte degli alunni delle classi quinte
del circolo, dei laboratori proposti dalle scuole secondarie di primo grado “Cino da
Pistoia” e “Angelo Roncalli”.
Passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e dalla scuola primaria alla scuola
secondaria di primo grado
ATTIVITA’ RIVOLTE AI DOCENTI: Incontri per scambio di notizie sul percorso scolastico degli alunni, al fine di
favorire un adeguato inserimento nell’ordine di istruzione successivo. Gruppo di ricerca-azione integrato scuole dell’infanzia (comunali e statali) e
scuole primarie del territorio per avviare una riflessione circa l’elaborazione di
uno strumento informativo per il passaggio fra i due ordini di scuola. ATTIVITA’ RIVOLTE ALLE FAMIGLIE:
Incontri-conversazione con i genitori dei bambini che frequenteranno le classi
prime nei plessi del circolo, su temi relativi alle componenti cognitive e motivazionali
dell’apprendimento
“Scuole aperte”: momenti di incontro con le famiglie alla scoperta degli ambienti
scolastici e delle strutture organizzative
Durata del progetto : in momenti diversi nell’arco dell’anno scolastico
Mensile Annuale x
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Testi di narrativa ed altro, materiale di facile consumo, materiale fotografico, strumenti musicali.
Eventuali interventi di esperti esterni Dott.ssa Ventriglia L. che, in qualità di psicopedagogista, interviene agli incontri-conversazione con i genitori. Prof.ssa Bani Cristina e prof.ssa Mencarelli Donatella,docenti di musica della scuola
secondaria di primo grado “Cino da Pistoia”
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto
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2)IL VALORE DELLA DIVERSITA’
Area * INTEGRAZIONE ALUNNI DISBILI
Titolo del progetto “IL VALORE DELLA DIVERSITÁ”
Responsabile del progetto A.S. 2010/2011 Marianna Piccioli, A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
Traguardo fondamentale è quello di garantire la piena integrazione ed inclusione di tutti i bambini che frequentano la scuola attraverso lo sviluppo di
metodologie capaci di corrispondere alle differenze individuali e pertanto di essere vantaggiose per tutti gli alunni.
L’ educazione è un diritto fondamentale di ciascun alunno come soggetto che ha delle caratteristiche, degli interessi, degli stili e dei bisogni che gli sono
propri.
Individuare abilità e deficit del bambino è necessario per poter rendere produttivo e costruttivo il suo percorso educativo nell’ottica di una piena
integrazione. Nell'A.S. 2011/2012 sono presenti 27 alunni disabili di cui 17 certificati ai sensi
dell'Art. 3 comma 3, inseriti in 21 clsassi del Circolo.
Obiettivi del progetto
Favorire l'integrazione degli alunni disabili nelle sezioni e nelle classi del Circolo anche attraverso la gestione del sistema scuola.
Destinatari del progetto Finalità
Tutti i soggetti coinvolti
nell'integrazione degli alunni nelle 21
classi individuate.
Garantire a tutti i bambini inseriti
nel Circolo di poter essere integrati
anche attraverso un'unica modalità di gestione del processo di
integrazione
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Metodologia e fasi dello svolgimento
DOCENTI COINVOLTI MODALITA’ D’INTERVENTO
DOCENTI DI SOSTEGNO SCUOLA
DELL’INFANZIA E PRIMARIA
DOCENTI DEL TEAM
Operano collegialmente, all’interno del gruppo H
d’ istituto, non soltanto in occasione dei momenti che potremmo definire istituzionali ma, soprattutto durante l’intero anno scolastico.
Promuovono anche incontri promossi con il
Servizio Sociale dei comuni che garantiscono l’Assistenza Scolastica e /o con le Cooperative che forniscono direttamente il servizio.
Collaborano con gli operatori socio-sanitari e insieme a loro identificano e valutano le abilità residue e le aree di maggiore competenza per
poter attivare il Piano Educativo Individualizzato
per promuovere lo sviluppo del bambino in tutti gli ambiti socio-educativi.
Programmano sistematicamente momenti di confronto , di progettazione e verificano con gli altri docenti del team , gli operatori socio sanitari e le famiglie.
Promuovono insieme ai docenti curricolari, il valore della diversità come occasione di crescita per tutti i bambini poiché la diversità viene considerate e vissuta come una delle dimensioni esistenziali.
Garantiscono l’accompagnamento dell’alunno disabile nel passaggio al grado successivo di
istruzione nell’ottica della continuità. Sviluppano delle abilità che rendono l’alunno in grado di gestire autonomamente e con competenza.
DOCENTI MODALITA’
ANAMNESI DEL BAMBINO
Analisi della documentazione
Colloqui con la famiglia
Colloqui con gli operatori socio- sanitari
Colloqui con operatori extrascolastici
Valutazione su base osservativa di abilità
e deficit
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VALUTAZIONE DI START – UP
RISORSE
VALUTAZIONE DEL CONTESTO
D’INTEGRAZIONE
Ambienti accoglienti in un’ottica di
accessibilità
Spazi educativi in un’ottica di piena
integrazione
Tempi didattici nell’ottica dello star bene a
scuola
Gruppo classe come soggetto inclusivo
delle diversità
Strumenti presenti nei vari plessi e nei
laboratori delle API del plesso di Belvedere, e
del CALEIDOSCOPIO , del plesso di Valdibrana
Primaria , nell’ottica della funzionalità del
percorso
PROGETTAZIONE INTEGRATA /INDIVIDUALIZZATA
Percorsi personalizzati rispondenti ai bisogni specifici dei bambini Didattica laboratoriale basata su esperienze pratiche e
sull’osservazione di dati concreti Didattica graduale e ciclica che permetta la presa di coscienza delle
proprie capacità e il consolidamento delle abilità acquisite
Adattamento del curricolo attraverso: sostituzione di vari componenti dell’input e/o dell’azione
facilitazione ricontestualizzazione
semplificare tempi e spazi aiuti
semplificazione dell’obiettivo in una delle sue parti scomposizione in nuclei fondanti
partecipazione alla cultura del compito STRATEGIE
apprendimento senza errori apprendimento cooperativo
ABA TEACCH
approccio meta cognitivo
VALUTAZIONE E VERIFICA Effettuare verifiche in itinere e finali che non calcolino quantitativamente le
conoscenze , le competenze o le relazioni , ma considerano le qualità necessarie allo sviluppo equilibrato dell’individuo come persona.
Il percorso di start-up , monitoraggio e valutazione finale sarà effettuato anche attraverso l’uso di specifici strumenti concordati all’interno del GLHI.
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ATTIVITÁ, PROGETTI E LABORATORI Di arricchimento per elevare l’offerta relativa al potenziale sviluppo
intellettuale del bambino Di successo scolastico,per favorire il processo d’apprendimento anche
attraverso l’attivazione di percorsi integrati ed individualizzati Di crescita, per sostenere il pieno sviluppo del bambino e del suo
apprendimento Di integrazione per favorire i processi di riconoscimento dell’altro come
individuo FORMAZIONE
1. I docenti s’ impegnano in percorsi di formazione, di autoformazione, di
ricerca e di sperimentazione, secondo i bisogni e le necessità 2. Tutti i docenti coinvolti nell'integrazione degli alunni disabili dovranno
seguire un percorso di formazione di 8 ore finalizzato all'aggiornamento delle proprie competenze a seguito dell'emanazione di nuove indicazioni
Ministeriali. In particolare: 2 ore Linee Guida, 2 ore ICF-CY, 2 ore progettazione integrata, 2 ore incontri di plesso.
ACCOGLIENZA E TUTORAGGIO
3. Gli insegnanti di sostegno stabilizzati nel Circolo, accolgono i nuovi
insegnanti e compiono azione di tutoraggio, nei confronti di quelli sprovvisti dello specifico titolo di specializzazione.
Durata del progetto Intero anno scolastico
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto
Ausili specifici per alunni disabili o adattabili ad essi
Supporti riconducibili alle nuove tecnologie in didattica legati all'accessibilità
Sussidi didattici Materiale librario
materiale di facile consumo
Eventuali interventi di esperti esterni Verranno definiti di volta in volta in base alle risorse messe a disposizione del
progetto.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Valutazione di tipo quantitativo, numero di portatori d'interessi coinvolti; valutazione qualitativa sui risultati eventualmente raggiunti.
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3)RAPPORTO SCUOLA – UNIVERSITA’
Area * * Indicare l’area o le aree progettuali del POF (tipo continuità-accoglienza)
Titolo del progetto “ RAPPORTO SCUOLA/UNIVERSITÁ”
Responsabile del progetto DA DECIDERE
Premessa e analisi della situazione
Dal 1999 la nostra Istituzione Scolastica ha accolto molti studenti provenienti
da Scienze della Formazione Primaria dell'Università degli Studi di Firenze e solo recentemente ha accolto anche studenti dell'Università di Vic, Barcellona.
In previsione dell'attivazione dei nuovi percorsi di formazione iniziale dei docenti, forti delle nostre peculiarità che ci sono state riconosciute
direttamente da enti esterni alla scuola stessa, riteniamo di dover connotare in modo più definito il nostro impegno e la nostra collaborazione con le Università
che decideranno di rivolgersi a noi.
Obiettivi del progetto
Favorire lo scambio di formazione con l'Università Favorire la formazione iniziale dei docenti
Favorire la ricerca e la sperimentazione
Metodologia e fasi dello svolgimento
Per mantenere rapporti con le Università, verranno utilizzati prioritariamente i
docenti supervisori che fanno parte dell'organico del Circolo, o di quanti abbiano rapporti diretti con le Università stesse.
Verranno raccolte ad inizio anno scolastico le disponibilità da parte dei colleghi di accogliere nelle loro classi/sezioni tirocinanti in fase di formazione.
Verranno accolte iniziative di sperimentazione e ricerca proposte dalle Università respingendo soltanto quelle che contrastano con i principi fondanti la
nostra Istituzione Scolastica. Potranno essere previste riunioni periodiche di quanti accolgano studenti o di
quanti aderiscono a sperimentazioni o ricerche.
Durata del progetto Annuale
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4)INTERCULTURA PREMESSA
In una società resa dai flussi migratori sempre più multi-etnica,ma tesa verso una globalizzazione che appiattisce e rende omogenee le specificità legate alle
singole culture riteniamo sia compito della scuola di : Favorire un clima di accoglienza e di attenzione verso i bambini,espressione
di altre culture.
Valorizzare le diversità nei loro molteplici aspetti. Favorire, all’interno di progetti internazionali, la conoscenza di culture
specialmente attraverso lo scambio di materiali didattici. Favorire la formazione di un cittadino che, consapevole della propria identità
culturale, sia disponibile ad accoglierne e valorizzarne altre. Acquisire una mentalità di cooperazione con chi vive in condizioni
economicamente svantaggiate, anche se geograficamente Per questo nel nostro circolo sono attivi già da diversi anni progetti di
educazione interculturale e un progetto più specificamente indirizzato agli alunni stranieri che frequentano la nostra scuola ed alle loro famiglie per
rendere loro possibile il processo di integrazione sociale e scolastico, attraverso un’offerta integrata e mirata di servizi,interventi ed opportunità .
I due progetti suddetti sono denominati Progetto Aquilone e Progetto
Accoglienza:
4a) Progetto Accoglienza percorso di L2
Area :Intercultura
Titolo del progetto “Progetto accoglienza percorso di L2” Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011 Monti Caterina A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione: Linee portanti del progetto:
Accogliere i ragazzi stranieri in modo proficuo per loro e per gli altri Inserire i bambini in un ambiente educativo amichevole e stimolante che sia
contesto di rispetto e valorizzazione,nell’accettazione delle diversità. Offrire le competenze linguistiche come risorsa che accompagni percorsi
positivi di studio e apprendimento. Attivare nuove strategie per l’insegnamento dell’italiano come lingua 2
attraverso corsi di formazione specifici organizzati dalla scuola e dall’ente
locale. Predisporre strumenti di comunicazione e relazione con le famiglie straniere nel
segno della reciprocità. La scuola con tale progetto s’impegna a realizzare le linee culturali di una pedagogia dell’ascolto e dell’accoglienza,nell’ottica di
un’educazione interculturale
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Obiettivi del progetto
Definire pratiche condivise all’interno della scuola in tema d’accoglienza di
alunni stranieri.
Facilitare l’ingresso ai bambini di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale.
Sostenere gli alunni neo arrivati nella fase di adattamento al nuovo
contesto.
Favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga o
rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione.
Costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con le “
storie “ di ogni bambino.
Promuovere la collaborazione e la comunicazione fra scuola e territorio sui
temi dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema
formativo integrato.
Favorire il consolidamento delle capacità comunicative linguistiche di base,
per la relazione con il gruppo dei pari, con gli adulti e negli ambienti di vita
quotidiana.
Favorire l’apprendimento della lingua italiana come strumento veicolare per
la scolarizzazione e la partecipazione consapevole agli altri apprendimenti disciplinari.
Avviare alla riflessione linguistica per scoprire la struttura della lingua e per
agevolare successivi processi di formalizzazione di regole.
Facilitare la comunicazione scuola – famiglia attivando la metodologia delle
buone pratiche affinchè la burocrazia non diventi ostacolo per la
comunicazione.
Favorire attraverso una metodologia corretta e rispettosa delle diversità la
conoscenza delle famiglie straniere.
Favorire la socializzazione e l’incontro tra famiglie dei bambini stranieri e
italiani
Destinatari del progetto Finalità
Alunni
Materna X
Primaria X
Media
Famiglie
Docenti Non docenti
Accogliere i ragazzi stranieri in
modo proficuo per loro e per gli
altri Inserire i ragazzi stranieri in un
ambiente adatto a loro
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NELLA PRATICA OPERATIVA, TALI OBIETTIVI VENGONO REALIZZATI ATTRAVERSO LE SEGUENTI ATTIVITA’:
La nostra esperienza si sviluppa con la costituzione di una COMMISSIONE ACCOGLIENZA
Commissione accoglienza Attività
COME SI ORGANIZZA
Provvede alla diffusione di uno
strumento didattico per la stesura del profilo iniziale degli alunni
stranieri.Attraverso la rilevazione del comportamento linguistico
delle competenze cognitive, emotivo –motivazionali e socio-
relazionali e all’individuazione di strategie opportune per
l’inserimento dei ragazzi stranieri nell’ambito scolastico.
Provvede a fornire agli insegnanti un “quaderno di riferimento”delle
competenze che deve essere compilato dalle stesse all’ingresso
del nuovo arrivato e alla fine
dell’anno scolastico per annotare i progressi
Ha predisposto un curricolo di lingua 2 a cui le insegnanti
possono fare riferimento.
Contestualmente s’individua la figura di un REFERENTE
DELL’ACCOGLIENZA per sostenere i bambini neo – arrivati nella
conoscenza della scuola ( ambienti , funzioni e componenti )e nella
predisposizione delle linee generali della programmazione individualizzata ,
in collaborazione con le insegnanti di classe
Presenza di unaBIBLIOTECA INTERCULTURALE e il materiale di
verifica delle competenze iniziali per sostenere un progetto
individualizzato d’ inserimento dei singoli bambini
La scuola si avvale del SERVIZIO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO –
CULTURALE FORNITO DALL’ENTE LOCALE –AREA SERVIZI DELLA PERSONA per agevolare la comunicazione fra ragazzi, insegnanti e
famiglie.
Si organizzano, in collaborazione con l’Ente locale, corsi di formazione
per il personale non docente sui temi dell’interculturalità e sulla dinamica
delle relazioni.
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In collaborazione con l’ente locale, si organizzano momenti di “full-
immersion” nella lingua italiana all’inizio dell’anno scolasticoUn gruppo di lavoro inoltre si è preoccupato di stendere una modulistica tradotta in
lingue diverse per facilitare la comunicazione scuola – famiglia e nel prossimo anno si è impegnato ad ampliarla e a tradurla in altre lingue.
Prosegue l’attività dello SPAZIO GENITORI in coordinamento con il
P.I.A.
Metodologia: Si provvede alla diffusione di uno strumento didattico per la stesura di un
profillo iniziale degli alyunni stranieri attraverso la relazione del compartimento linguistico delle competenze cognitive
Durata del progetto:
annuale con maggiore intensità all’inizio dell’anno Eventuali interventi di esperti esterni:
Servizio di mediazione linguistico- culturale fornito dall’ente locale per
agevolare la comunicazione fra ragazzi, insegnati e famiglie (corsi di formazione per il personale docente )
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto: La valutazione del grado di coesione del gruppo classe rilevabile attraverso
l’osservazione delle abilità sociali e della qualità delle dinamiche relazionali dei componenti del gruppo –classe.
La valutazione del coinvolgimento delle famiglie nelle proposte offerte
attraverso l’utilizzazione dei canali di comunicazione della scuola e partecipazione alle occasioni d’incontro.
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4b) Progetto “Aquilone
Area: Intercultura
Titolo: “Progetto Aquilone”
Responsabile del Progetto: A.S. 2010/2011 Nerozzi Michela i, A.S. 2011/2012 da nominare
PREMESSA Il progetto Aquilone è attivo nella nostra scuola dal 1992. E’ un progetto di
solidarietà interculturale tra Italia e Brasile.
In Italia è sostenuto dal M.C.E. e coinvolge, oltre alla nostra, altre 11 scuole di varie città.
In Brasile è promosso dal CEDEP e vede coinvolte le strutture educative della periferia di Florianopolis, capitale dello Stato di Santa Caterina : Oficinas do
Saber , Casa de Criança, Projeto Travessia
Obiettivi: Garantire attività educative in Brasile per bambini non integrati nella
realtà scolastica locali, attraverso la copertura parziale dei costi di
gestione del personale educativo e delle strutture.
Favorire la conoscenza, sul piano culturale e affettivo fra i bambini dei
due mondo,attraverso strumenti diversi. Attivare momenti comuni di ricerca e di approfondimento sul piano
pedagogico, tra insegnanti italiani e brasiliani,attraverso scambi di visite,
elaborazione di progetti comuni, stages mirati, conoscenza diretta sul
piano personale e professionale.
DESTINATARI DEL PROGETTO
FINALITA’
Alunni delle classi 4^ scuola Belvedere
Bambini che frequentano le strutture educative brasiliane
gemellate
Famiglie Docenti
Sviluppare un pensiero aperto e flessibile, problematico e
antidogmatico.
Favorire la scoperta e la comprensione di differenze e
connessioni tra culture diverse.
Promuovere il riconoscimento del
valore della diversità e il rispetto di essa.
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Metodologia e fasi dello svolgimento
Il progetto come costruzione della relazione con “ l’altro “è interno e
di sfondo al curricolo. E’ occasione per non fare dell’intercultura una disciplina a parte, ma per stimolare e arricchire gli obiettivi cognitivi e
formativi del processo educativo.
La solidarietà è vista all’interno di un rapporto di reciprocità, nel riconoscimento della diseguaglianza.
Il viaggio di educatori brasiliani nella scuola italiana e di educatori italiani nei progetti brasiliani, garantisce, attraverso la mediazione
culturale , il consolidamento della relazione. Il gemellaggio di ciascuna realtà brasiliana con una realtà italiana, è
uno strumento di approssimazione nello scambio e nel confronto e una occasione formativa .
Durata del progetto
Mensile Annuale X
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Sono gli stessi che si utilizzano nelle normali attività didattiche
(computer, videocamera, macchina fotografica , carta da pacchi , colori a tempera , pennarelli , cartoncino , eccettera) Eventuali interventi di esperti esterni
Interventi degli educatori brasiliani durante la visita annuale nella nostra scuola. Interventi della referente nazionale del progetto Aquilone Maria Cristina
Martin.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Le verifiche delle attività didattiche sono insite nello svolgimento delle stesse
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5)INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Area: Disturbi specifici d’apprendimento
Titolo del progetto:”INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI
SPECIFICI DI APPRENDIMENTO” Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011 Antonella Brunetti”, A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
Secondo indagini epidemiologiche i disturbi specifici di apprendimento (DSA) hanno un’incidenza nella popolazione scolastica italiana di circa il 3-4%
(mediamente 1 bambino per classe). Spesso lo scarso rendimento scolastico di questi bambini viene imputato a demotivazione, scarsa capacità attentiva,
modesto impegno nell’esercizio della lettura e talora a problemi familiari. D’altro canto il ripetersi di insuccessi scolastici determinano una diminuzione
della loro autostima e la tendenza ad evitare di mettersi in gioco, avvalorando il giudizio di svogliatezza e poco impegno. Gli insuccessi e la scarsa
considerazione percepita da compagni e insegnanti hanno un effetto negativo sull’equilibrio psicologico del bambino che
può cominciare a manifestare anche difficoltà relazionali.La sensibilizzazione dei docenti verso i DSA è fondamentale per un’individuazione precoce di
soggetti “a rischio” al fine di orientare le famiglie verso centri per la diagnosi. Per questo il nostro
Circolo è dall’anno scolastico 2003-2004 Scuola capofila nella rete delle 12
Istituzioni scolastiche della provincia di Pistoia coinvolte nel PROGETTO SCO.le.DI : la Scuola scopre le difficoltà .
Il Progetto si pone l’obiettivo di identificare precocemente, tra gli alunni frequentanti il primo e il secondo anno della scuola primaria, coloro che
presentano difficoltà nella lettura e nella scrittura e che possono essere a rischio di Disturbo Specifico di Apprendimento(DSA).
La precoce identificazione dei bambini, permette di intraprendere tempestivamente percorsi di tipo educativo e riabilitativo mirati, che hanno lo
scopo di ridurre il problema e incrementare l’autostima e la motivazione per l’apprendimento da parte di ogni alunno.
Questo Progetto vede la collaborazione di diverse Istituzioni: Scuole
ASL 3 di Pistoia U.F Salute Mentale Infanzia e Adolescenza Associazione Italiana Dislessia (AID Bologna)
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Obiettivi del progetto
Sensibilizzare gli insegnanti ad attivare modalità didattiche centrate sulla fonologia , in
modo da rendere più facile il percorso scolastico per tutti gli alunni .
Fornire ai docenti conoscenze sui processi di apprendimento e strumenti per il recupero
delle difficoltà specifiche .
Monitorare il processo si apprendimento della scrittura e lettura in tutti i bambini nelle
prime fasi dell’acquisizione .
Identificare precocemente , tra i bambini frequentanti la prima e la seconda classe ,
coloro che manifestano difficoltà specifiche nell’acquisizione della lettura e della scrittura .
Organizzare attività di supporto all’acquisizione di abilità legate all’apprendimento del
principio alfabetico laboratori linguistico- fonologici rivolti ai bambini emersi come “ a
rischio “ nello screening
Ottenere per i bambini “ a rischio “ di DSA un aiuto specialistico precoce , all’interno della
finestra evolutiva più adatta all’intervento .
Diffusione di materiale informativo sulla tematica dei DSA , prodotto dall’Associazione
Italiana Dislessia e da altri centri di ricerca .
Destinatari del progetto Finalità
Insegnanti delle classi prime
Insegnanti scuola dell’infanzia
Alunni classi prime
Alunni classi seconde
Riconoscere ad ogni bambino il diritto
al successo formativo e per questo attuare scelte innovative sia sul piano
curricolare che metodologico.
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Conoscenza dei processi implicati nell’ apprendimento della lettura e scrittura .
Uso di prove standardizzate,all’ingresso dei bambini nella scuola primaria per la rilevazione dei prerequisiti specifici di lettura e scrittura ( prova di
scrittura spontanea , prove di consapevolezza metafonologica , prove di
analisi visiva ) . Azioni didattiche connesse alle fasi iniziali del processo di alfabetizzazione
( uso di un unico carattere di scrittura nelle fasi di primo contatto con la scrittura per favorire una corretta “ mappatura “ grafema – fonema ;
frequenza delle attività meta fonologiche da proporre nelle prime classi di frequenza ; lavoro sulle competenze visuo – percettive , implicate nelle fasi
iniziali dell’apprendimento della lettura e scrittura ).
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Organizzazione annuale di un corso di formazione “ Apprendimento della lettura e della scrittura e DSA”.Il corso è
indirizzato a tutti i docenti di classe prima delle Istituzioni scolastiche in rete ( circa 60 docenti coinvolti annualmente ) . La formazione è
condotta dal personale della ASL 3 di Pistoia ( psicologo e neuropsichiatra infantile ) e da una docente esperta in clinica
dell’apprendimento .Durante il percorso gli insegnanti possono fruire anche della Consulenza del servizio logopedico dell’ ASL 3 PT
Incarico al docente referente per la Dislessia, presente nel Circolo, di
somministrare le prove di screening ai bambini delle classi prime e
seconde della propria Istituzione Scolastica . Queste prove consistono in
un dettato di parole . I bambini non manifestano alcun problema ad
eseguire questo compito , anche se non è la propria insegnante a dettare
, perché sono attratti dalla novità e dalla capacità di coinvolgimento
messa in atto dal docente somministratore .
Somministrazione delle prove di screening ai bambini secondo questo
calendario:
Per le classi prime :
screening di entrata : gennaio screening di uscita : maggio
Per le classi seconde screening finale : novembre
Le prove si avvalgono della consulenza scientifica del Prof. Giacomo Stella ,
docente dell’Università di Modena e Reggio e presidente nazionale del Comitato Tecnico dell’Associazione Italiana Dislessia . Sono a somministrazione collettiva
ed eseguite da ciascun bambino su un foglio bianco , in cui è stata posta un’etichetta con un codice
( sconosciuto a tutti per la tutela della privacy ). Solo l’insegnante di classe è
a conoscenza del nome del bambino cui corrisponde il codice numerico . I test di screening sono da considerarsi solo un primo passo verso
l’identificazione di eventuali problemi nei bambini ; possono infatti rilevare gli alunni per i quali consigliare un approfondimento attraverso procedure
diagnostiche specifiche . Questa richiesta può essere fatta esclusivamente dai genitori che decidono il percorso da seguire nel momento in cui ricevono dagli
insegnanti del proprio figlio l’informazione che il bambino presenta problemi nell’apprendimento delle abilità legate alla lettura e alla scrittura .
Attivazione dei laboratori linguistico – fonologici nelle classi prime e seconde del Circolo . Tali laboratori sono condotti dalle insegnanti di
classe e prevedono una serie di attività sulla struttura fonologico della parole da eseguire con piccoli gruppi di alunni ( Vedi Laboratorio
Fonologico di S. Felice in continuità con la sezione dei 5 anni della Scuola dell’Infanzia )
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Durata del progetto: Il progetto ha durata annuale e l’anno scolastico 2011/12 rappresenta il nono
anno di attuazione.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto
Prove oggettive per la rilevazione dei prerequisiti Prove di scrittura di parole e di velocità e correttezza nella lettura
Materiale multimediale specifico
Eventuali interventi di esperti esterni Gli esperti esterni sono i docenti del corso di formazione
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto Le verifiche e le valutazioni riguardano i risultati avuti dagli alunni durante le
prove di monitoraggio e restituti agli insegnanti alla fine dell’anno scolastico (classi prime) e gennaio (classi seconde)
SPORTELLO CONSULENZA DISLESSIA Dallo stesso anno scolastico 2006/2007 è presente nella nostra scuola lo “
Sportello di consulenza Dislessia e disturbi specifici di apprendimento “, che vede la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale Toscana , l’Azienda
U.S.L.3 Unità Funzionale salute mentale Infanzia e Adolescenza ( Ambulatorio specialistico di II livello per la diagnosi e il trattamento dei Disturbi Specifici
dell’Apprendimento ) Comune di Pistoia P:I:A: “ Senza Confini “ e l’Associazione Italiana Dislessia . La consulenza è tenuta da docenti referenti
della Dislessia e dalla rappresentante dell’A:I:D: Lo sportello è rivolto alle famiglie e ai docenti della Scuola dell’infanzia e
Scuola Primaria ; si pone l’obiettivo sia di fornire suggerimenti su metodologie
didattiche specifiche e indicazioni sull’uso di strumenti compensativi e dispensativi , sia di indirizzare gli utenti verso le strutture specialistiche
competenti .
ALUNNI CON DIAGNOSI DSA I genitori degli alunni con diagnosi specialistica di DSA,rilasciata da ente privato o pubblico ,potranno consegnare la segnalazione al Dirigente Scolastico
.
La diagnosi viene protocollata in segreteria . Ogni bambino con diagnosi di DSA ha un proprio Piano Didattico Personalizzato
(PDP),che viene redatto dal team docenti della classe di appartenenza e consegnato in copia alla famiglia .
Il PDP è un percorso personalizzato che prevede l’applicazione delle disposizioni previste dalla Legge n.170 dell’ottobre 2010.
Struttura del PDP:
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6) PROGETTO “ISTRUZIONE DOMICILIARE“
Area ISTRUZIONE DOMICILIARE Titolo del progetto “Istruzione domiciliare” Responsabile del progetto A.S. 2010/2011 Pina Caporaso, A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
Questo progetto si attua qualora si presentasse nel Circolo la situazione di uno o più alunni costretti a lunghi ricoveri ospedalieri o domiciliari per gravi
patologie. Le leggi 285 e 440 del 1997,seguite da numerose Circolari Ministeriali e
Protocolli d’Intesa con il Ministero della Salute,garantiscono il diritto
all’istruzione nei casi suddetti attraverso particolari modalità di intervento:la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare.
La scuola mette in atto interventi didattici che permettono di mantenere la relazione dell’alunno malato con il gruppo classe con il conseguente beneficio
affettivo,garantendo l’acquisizione delle competenze disciplinari previste dal curricolo.
Obiettivi del progetto Garantire il diritto allo studio Prevenire l’abbandono scolastico
Favorire la continuità del rapporto apprendimento –insegnamento
Mantenere rapporti relazionali /affettivi con l’ambiente scolastico
Sostenere e approfondire lo studio individuale
Destinatari del progetto Attività e/o Finalità
Alunni
Materna
Primaria X
Media
Famiglie X
Docenti X Non docenti
Alunni ospedalizzati o sottoposti a terapie domiciliari che sono
impossibilitati a frequentare la
scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni,anche non
continuativi
Garantire il diritto allo studio Prevenire l’abbandono scolastico
Favorire la continuità del rapporto
apprendimento –insegnamento
Mantenere rapporti relazionali
/affettivi con l’ambiente scolastico
Sostenere e approfondire lo studio
individuale
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Metodologia e fasi dello svolgimento
Utilizzo della Didattica Breve, di interventi flessibili con il supporto di tecnologie
informatiche.
Durata del progetto
Mensile Annuale
Semestrale Variabile in relazione alle esigenze psico-fisiche dell’alunno
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Didattica breve – computer – altri supporti tecnologici.
Eventuali interventi di esperti esterni
Insegnanti di classe,del Circolo e/o personale esterno
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Le verifiche delle attività didattiche sono insite nello svolgimento delle stesse
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7) TRADIZIONE E CULTURA POPOLARE PREMESSA Per rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale e per valorizzare la cultura popolare, già da tempo nel nostro circolo sono state attivate delle
iniziative finalizzate in tal senso Laboratorio delle tradizioni popolari e della memoria di
Saturnana Cantar maggio
E bene venga il ballo
7-a) E bene venga il ballo Area: Tradizione e cultura popolare
Titolo del progetto: “E…bene venga il ballo”
Responsabile del progetto A.S. 2010/2011 Paola Monnicchi , A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
Questo progetto è finalizzato alla pratica e alla trasmissione di attività espressive legate alla danza, partendo dal patrimonio storico posseduto dalle
culture tradizionali. Questo patrimonio possiede una ricchezza di forme coreutiche e musicali, di valori di socializzazione, di situazioni emozionali che
ben si prestano ad interagire con altri tipi di lavoro sul corpo, con i suoi bisogni di espressione emotiva e creativa, con lo sviluppo armonico delle capacità
motorie e, sull’altro versante, con la manifestazione dei suoi impacci e del suo
disagio. Ritmo, musica e danza possono avere un grande ruolo nell’espressione della
personalità individuale e della cultura colletttiva. La danza nasce infatti nelle culture popolari come momento di socializzazione e di condivisione di emozioni
collettive nell’ambito di situazioni particolarmente rilevanti per la comunità ed essa contribuisce quindi da una parte a definire l’identità profonda di una
comunità, dall’altra a favorirne le occasioni di incontro e di comunicazione. Risulta evidente, dunque, il valore pedagogico di un progetto di analisi e di
riproposta di tali attività nella scuola, per favorire occasioni socializzanti che cerchino di superare le barriere linguistiche e/o socio-ambientali stimolando lo
scambio interculturale, per prendere coscienza dell’esistenza delle culture “altre” e riflettere sul pari valore di ciascuna di queste elaborazioni umane,
sperimentandone la ricchezza dei patrimoni culturali. Per educare alla danza è necessario porsi –prima ancora di imparare le
tecniche specifiche- nella dimensione dell’ascolto di sé, che è la condizione
preliminare dell’osservazione, dell’accoglienza, dell’ascolto dell’ altro da sé.
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Obiettivi generali del progetto
Potenziare le capacità espressive, comunicative, relazionali, la percezione di sé e l’autostima, la capacità di osservazione e di ascolto attraverso il linguaggio
del corpo in quella sua manifestazione che è la danza, accrescendo la consapevolezza dell’unità di questi aspetti in ognuno di noi.
Obiettivi specifici del progetto
Riflessione storica sviluppo e integrazione della conoscenza del patrimonio di tradizioni tipiche del
territorio nella costruzione della propria identità culturale; stimolo all’avvicinamento e alla comprensione di altre culture e di altri popoli; cultura
orale e valore della memoria; fiabe, storie, leggende, epica colta e popolare. Socializzazione
Lavoro sui repertori dei balli collettivi tradizionali, dei balli-gioco, evidenziandone le strutture coreutiche e psicologiche di socializzazione;
creazione di coreografie collettive in situazioni sceniche che stimolino la capacità creativa,la collaborazione e la coesione del gruppo.
Sviluppo espressivo Lavoro con il corpo, strutturato e destrutturato; stimoli alla elaborazione dei
codici del linguaggio mimico-gestuale tramite l’apprendimento di danze pantomimiche; riflessione e lavoro sulle posture del corpo e sulla voce come
equivalenti fisici della personalità.
Consolidamento e coordinamento degli schemi motori Perfezionamento dell’equilibrio posturale e dinamico, dell’uso dello spazio della
rappresentazione mentale di situazioni dinamiche, della lateralità e della coordinazione generale.
Educazione all’orecchio musicale Capacità di discriminare i brani musicali associati alla struttura coreografica;
percezione dell’andamento delle frasi musicali in rapporto al movimento; introduzione alla conoscenza degli strumenti musicali tradizionali e delle loro
tecniche costruttive.
Destinatari del progetto Attività e/o Finalità
Alunni
Materna x
Primaria x
Media x
L’obiettivo finale è l’allestimento di una
performance, in p.za del Duomo a Pistoia nel mese di maggio, che si
concretizzi in una festa articolata in una sequenza di dieci balli alla quale sono invitati a prendere parte le
scuole di ogni ordine e grado della provincia, nonché i genitori degli alunni
partecipanti. L’inizio della manifestazione sarà aperto dalle danze folcloriche di un
gruppo di alunni dell’I.C. di Camporgiano, che sarà presente
nell’ambito di uno scambio culturale tra il nostro Circolo Didattico e il loro.
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Metodologia e fasi dello svolgimento
I bambini, condotti in palestra o comunque in uno spazio adeguatamente ampio, saranno invitati a ripetere –per imitazione- i movimenti mostrati
dall’insegnante seguendo il ritmo della musica ascoltata. Solo successivamente il docente scomporrà e ricomporrà, a seconda dell’età degli alunni, la danza
imparata contestualizzandola in termini storico-geografici. Si potrà poi attivare tutta una serie di attività in classe o nei diversi laboratori a supporto e
arricchimento dell’esperienza fatta. Si elencano, di seguito, alcuni spunti per agganci interdisciplinari:
Storia, geografia Reperimento di fonti scritte e analisi dei documenti relativi alle tradizioni
popolari toscane; visite a musei legati alla tradizione contadina (musei dei mestieri tradizionali,
delle arti, della vita e della cultura contadina); reperimento di fonti orali attraverso brevi interviste a nonni o anziani in merito
alla memoria individuale e collettiva di tradizioni riguardanti feste, danze, teatro e altri rituali popolari dell’area toscana.
Lingua Analisi delle tradizioni popolari dei paesi di riferimento della lingua;
conoscenza dei termini linguistici relativi ai balli, ai giochi, agli strumenti musicali.
Matematica e geometria Elaborazione collettiva di codici per la trascrizione e la conservazione delle
danze apprese, attraverso la schematizzazione grafica della coreografia;
lavoro sulle forme dei balli e sulle successioni numeriche presenti nei balli e nei giochi.
Religione Analisi dei momenti di religiosità collettiva e loro espressione attraverso le
danze sacre e rituali. Scienze
Analisi dello sviluppo della danza in relazione ai cicli naturali legati al lavoro del contadino (la semina, il raccolto, la mietitura…);
ricerche relative all’uso tradizionale e alla conservazione delle piante legate alla medicina popolare.
Arte e immagine Potenziamento della creatività attraverso l’accostamento alle lavorazioni tipiche
della vita rurale: ceramica, lavorazione del cesto, composizioni di piante, tessitura al telaio, etc.
Musica
Ricerca ed esecuzione di canti tipici della tradizione popolare; sperimentazione e costruzione di strumenti musicali atti ad accompagnare la
danza (castagnette, kazoo, percussioni, etc.).
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Durata del progetto Il progetto inizierà in ottobre per concludersi nel mese di maggio.
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto
Palestra, lettore cd/mp3 .
Per la festa si renderà necessaria la disponibilità della Piazza del Duomo e un adeguato impianto di amplificazione.
Eventuali interventi di esperti esterni
Il maestro Claudio Cesaroni terrà un corso di aggiornamento per i docenti di 8 lezioni di due ore ciascuna incentrato sui balli popolari e guiderà la festa in P.za
del Duomo. Manola Rocchiccioli, direttrice del gruppo folclorico “La Muffrina” di
Camporgiano, terrà due lezioni di 2 ore per i docenti, ciascuna sui balli tipici della Lunigiana.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
L’esito del percorso affrontato sarà valutabile in occasione della festa finale. I docenti coinvolti saranno poi invitati a compilare un test valutativo
sull’esperienza fatta.
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7- b) Laboratorio delle tradizioni popolari e della
memoria di Saturnana
Area: Tradizioni e cultura popolari
Titolo del progetto: “Laboratorio delle tradizioni popolari e della
memoria di Saturnana”
Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011 Monica Gelli , A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione: Il nostro Circolo didattico, in collaborazione con il Comune di Pistoia
(Assessorato all’educazione ed alla formazione), alla Circoscrizione 3, alla Pro-loco di Piteccio e ad altre associazioni locali, ha allestito un piccolo Museo delle
tradizioni popolari nei locali dell’ex scuola dell’infanzia di Saturnana, già di
pertinenza del Circolo. Nella scuola è stato organizzato un laboratorio dove i bambini, guidati da alcuni operatori,possono partecipare a brevi escursioni nel
territorio circostante per scoprirne le caratteristiche naturali e le modifiche dovute all’intervento dell’uomo. Con l’aiuto di esperti, i bambini possono,
inoltre,conoscere e confrontare le abitudini di vita del tempo dei nostri nonni con quelle dei giorni nostri. Una delle aule della scuola è attrezzata con sussidi
multimediali che permettono di svolgere in modo più approfondito le attività.
Obiettivi del progetto
Far percepire ai bambini il valore del territorio di appartenenza; Ricercare le proprie radici nelle storie raccontate dai nonni;
“Appropriarsi” delle risorse naturali e socio-culturali del territorio; Scoprire l’utilizzo di alcuni elementi naturali nella vita passata e in quella
presente; Favorire la costruzione della memoria attraverso l’ascolto e la
rielaborazione di storie, situazioni, eventi della tradizione orale; Sviluppare capacità rielaborative e manipolative costruendo e utilizzando
attrezzi e utensili dei nostri nonni; Imparare ad utilizzare le fonti per lo studio della storia
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Destinatari del progetto
Alunni del circolo
Alunni di altri circoli didattici Alunni scuole infanzia comunali
infanzia x
Primaria x
Media
Famiglie
Docenti Non docenti
Attività e/o Finalità Gli antichi mestieri.
Il territorio raccontato attraverso la
scoperta e l’osservazione di fatti e
oggetti “del passato “.
L’alimentazione dei nonni:piatti ed
abitudini alimentari.
Il bosco tra magia e fonte di vita: fiabe
e leggende, racconti , sussistenza delle
popolazioni locali.
Le specie vegetali e animali presenti
sul territorio. Raccolta, osservazione e
rielaborazione con strumenti di
laboratorio.
Visita a un sito carsico. Osservazione e
analisi del materiale raccolto.
Visita a una fornace, dove il minerale
calcareo veniva trasformato in calce.
Coinvolgere i bambini nella valorizzazione
del territorio di appartenenza In quanto il Laboratorio si configura sul territorio come riferimento stabile per la formazione dell’identità culturale degli alunni delle scuole dell’alta valle dell’Ombrone, e
rappresenta anche una fonte di documenti e testimonianze importantissime nello svolgimento del Curricolo di storia di tutte le classi del Circolo.
Metodologia e fasi dello svolgimento
Metodologia laboratoriale; attività di gruppo. Il laboratorio propone 4 percorsi che si articolano in quattro incontri ciascuno,
sono previste uscite all’esterno del laboratorio; visita al piccolo museo del laboratorio; attività didattiche
Durata del progetto
Annuale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Oggetti e/o strumenti presenti nel museo; strumenti per l’osservarzione di
materiali raccolti (banco luminoso, microscopio ecc…); computer, cinepresa.
Eventuali interventi di esperti esterni Il laboratorio si avvale di due esperti esterni ins. Arpaia M.G. e ins. Gori F. che
conducono le attività didattiche, inoltre collaborano volontari legati ad
associazioni del territorio ( Proloco di Piteccio; Ass. Saturno di Saturnana; Ass. Banca del Tempo )
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto Le verifiche delle attività didattiche sono insite nello svolgimento delle stesse.
La valutazione delle proposte avviene tramite questionari di gradimento rivolti alle insegnanti.
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7 c) CANTAR MAGGIO
PREMESSA Già da diversi anni alcune classi della scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria del Circolo hanno ridato vita alla tradizione antica del Cantarmaggio,
progettando e realizzando attività in continuum tra i due ordini di scuola finalizzate ad una performance finale
Destinatari Obiettivi
Alunni scuola dell’infanzia
Alunni scuola primaria
Avviare alla costruzione di un ponte con il passato attraverso ricordi,
racconti, balli e canzoni.
Favorire momenti gioiosi d’ incontro fra i bambini, i loro genitori, le
insegnanti, gli abitanti del paese.
Permettere a tutti i bambini di
padroneggiare un territorio in cui ci
si conosce e ci si riconosce come parte di una collettività.
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8)PROGETTO LOGOS
Area: “Linguaggi non verbali: la media education”
Titolo del progetto: “LOGOS”
Responsabili del progetto: A.S. 2010/2011 Manzoni AnnaLinda – Gavazzi Adriana , A.S. 2011/2012 da
nominare
Premessa e analisi della situazione: Il progetto intende:
promuovere l’individuazione di nuove competenze chiave di base da
assicurare lungo l’apprendimento permanente
muoversi verso una nuova dimensione europea dell’insegnamento
(Strategia di Lisbona)
dare impulso ad una vera democratizzazione dell’istruzione prendendo in
considerazione e valorizzando i linguaggi non verbali quali: il teatro, l’arte
(concepita come espressione musicale, danza e linguaggio dei segni) e la
sfera telematica (digitale, internet, ipertesto).
Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la
realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale
e l’occupazione. La competenza digitale, in particolare, e la consapevolezza ed
espressione culturale sono le due competenze chiave di cui tutti devono poter
esser messi in grado di servirsi per consentire l’esperienza, l’apprendimento, la
comprensione, la comunicazione e la socializzazione.
Obiettivi del progetto:
Linguaggio multimediale
Uso consapevole del mezzo digitale per:
Consultazione del sito della scuola
Ricerca su internet
Utilizzo di software specifico
Apprendimento
Realizzazione di testi e/o ipertesti
Linguaggio teatrale
Stimolare la creatività
Cogliere i nessi fra cultura virtuale e tradizione legata ai saperi
Conoscere codici espressivi diversi
Prendere confidenza con la propria corporeità
Ascoltare, osservare, concentrarsi, dominare gli stati d’animo
Rispettare le regole, accettare l’insuccesso, stimolare il sano agonismo
Linguaggio dell’arte
Conoscere le principali opere culturali, comprese quelle della cultura popolare.
Coglierne la diversità linguistica e culturale.
Individuare i “fattori estetici” nella vita quotidiana.
Apprezzare le opere d’arte del patrimonio italiano mediante una vasta gamma di mezzi
di comunicazione.
Correlare i propri punti di vista creativi ed espressivi ai pareri degli altri.
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Linguaggio musicale
Stimolare ed armonizzare il movimento
Educare alle relazioni, alla collaborazione
Ridurre l’aggressività
Educare all’ascolto
Apprezzare il silenzio come vero e proprio linguaggio
Saper usare gli strumenti musicali
Destinatari del progetto
Alunni
Materna X
Primaria X
Media
Famiglie
Docenti
Non docenti
Attività e/o Finalità
teatro e didattica :Quello del teatro è da
ritenersi il linguaggio della multimedialità
originaria, perché, il libro o il testo teatrale,
parlano alla mente del bambino e innescano
la sua creatività;
musica e didattica.I progetti condotti
nella scuola mirano a dare al bambino gli
strumenti necessari per capire i diversi
linguaggi (corporeo, gestuale, iconico …)
arte e didattica
progetto mus- è un progetto
multiculturale europeo dedicato ai
bambini che favorisce la loro
integrazione attraverso la
partecipazione comune a
esperienze di creazione artistica
Sviluppare le competenze digitali (a
vario livello e secondo la classe di
appartenenza) e dei linguaggi non
verbali, al fine di favorire una
comunicazione ed una espressività
più ampie.
Ridurre il divario fra agenzie
formative esterne multimediali e
scuola
Utilizzare gli strumenti
fondamentali per una fruizione
consapevole del patrimonio
artistico/culturale
Metodologia e fasi dello svolgimento:
Le metodologie sono molto diverse perché diversi sono i linguaggi incontrati in questa sezione; non esiste un solo progetto, ma la scuola elabora progetti di
teatro, arte, musica ed informatica sulla base delle discipline curricolari, delle competenze dei singoli docenti, delle iniziative che le agenzie esterne
propongono alla scuola, degli esperti che offrono la propria collaborazione e mettono a disposizione le personali competenze (scrittori, registi, musicisti,
tecnici ...). Molteplici sono dunque i canali attraverso cui la scuola tratta i
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linguaggi non verbali, spesso collegati tra loro da un filo interdisciplinare assai sottile.
Anche le fasi di realizzazione, variano, dunque da progetto a progetto, anche se spesso la durata è semestrale o annuale.
Durata del progetto
Mensile
Annuale x Semestrale x
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Dotazione informatica maggiore, con uso consapevole da parte di tutti
delle lavagne interattive
Materiali e strumenti per l’arricchimento delle conoscenze artistiche e la
sperimentazione di nuove tecniche espressive.
Testi teatrali per ragazzi, video, cd musicali ....
Eventuali interventi di esperti esterni Laboratorio delle tradizioni popolari di Saturnana
Laboratori curati da Pistoia-Ragazzi Esperti, formatori, tecnici informatici, registi, scrittori
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto Ogni progetto, che sia uno spettacolo teatrale, una mostra di elaborati, una
rassegna musicale, un laboratorio trovano la loro verifica nella restituzione
all’utenza dei prodotti realizzati; l’indice di gradimento del singolo processo determina la valutazione e la riconferma per l’anno successivo del processo
stesso.
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8a) PROGETTO MUSICALE
Area MUSICALE Titolo del progetto: “CRESCERE CON IL CANTO”- “RITMO-CORPO-STRUMENTI”
Responsabili del progetto: prof.sse Mencarelli Donatella - Bani Cristina
Premessa e analisi della situazione: “Crescere con il canto”: La pratica corale rappresenta un processo formativo
molto importante nello sviluppo della personalità e delle abilità musicali di
base, quali: la percezione, il senso, il ritmo, l’intonazione e l’autonomia vocale.
Contribuisce a potenziare la concentrazione ed a sviluppare la memoria. Fare
musica insieme, utilizzando la voce, costituisce quindi un’esperienza musicale
basilare, favorisce la socializzazione, il rispetto e la stima verso se stessi e gli
altri. Cantare significa attuare i meccanismi di produzione musicale che devono
passare inevitabilmente attraverso la percezione. La percezione sonora
strutturata, rimane un percorso privilegiato nel processo di conoscenza e di
comprensione del linguaggio musicale.
“Ritmo, corpo, strumenti”: Il rapporto fra musica, movimento e
drammatizzazione è il mezzo più efficace per sviluppare il senso armonico ed
espressivo della corporeità dei bambini. Attraverso l’uso di uno strumento
didattico (strumentario ORFF) gli alunni potranno eseguire brani di musica
d’insieme sviluppando capacità di ascolto, autocontrollo della gestualità e
integrazione di gruppo. Tale progetto fornirà un supporto allo sviluppo delle
competenze didattico- musicali dei docenti, poiché gli incontri a cadenza
quindicinale daranno la possibilità di valutare, sperimentare ed ampliare le
attività proposte.
Obiettivi del progetto “CRESCERE CON IL CANTO” Sviluppo delle capacità comunicative in tutte le loro valenze
Partecipazione corretta ed esercitazioni vocali d’insieme
Favorire un corretto approccio alla cultura musicale
Socializzazione, autodisciplina, collaborazione con il gruppo adattandosi al
variare delle situazioni
Sviluppo di concentrazione, ascolto cosciente di sé e degli altri, memoria,
senso ritmico
Conoscenza del corpo per arrivare a controllare la respirazione e il suono
vocale
Sviluppo dei parametri vocali corali (timbro, potenza, colori)
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Obiettivi del progetto: ritmo-corpo-strumenti”
Sviluppare competenze musicali di base, quali capacità di ascolto,
discriminazione e memorizzazione dei suoni, senso ritmico, intonazione,
attraverso l’espressione corporea e la pratica vocale e/o strumentale.
Fornire un supporto allo sviluppo di competenze didattico musicali dei
docenti
Destinatari del progetto
Per il progetto. “Crescere con il canto”:
alunni delle classi III Per il progetto. “Ritmo-corpo-
strumenti”: alunni delle classi IV
Attività e/o Finalità
Esplorare la voce parlata e cantata
Cantare sulle estensioni musicali
Realizzare un repertorio
Padroneggiare strumentario ORFF
Fare musica attraverso l’espressione corporea
Alunni
Materna
Primaria X
Media
Famiglie Docenti X
Non docenti
Metodologia e fasi dello svolgimento:
“Crescere con il canto”: 1° e 2° incontro: Esploriamo la nostra voce parlata e cantata. Esercizi e giochi
sulle inflessioni della voce. Semplici canzoncine sulle note della “scala
infantile”. Coro cantato e coro parlato. 3°-4 - 5° incontro: Impariamo a cantare sulla estensione di quinta ed ottava.
Repertorio di canti tratti dal repertorio popolare e specifico per l’età infantile, accompagnati da gesti-suono e coro parlato.
6° e 7° incontro: Messa in opera del repertorio scelto per il saggio di fine percorso (ultimo incontro a classi unite)
“Ritmo – corpo - strumenti”: Fare musica con l’uso dello strumentario ORFF:
Esperienza ritmica
Tecnica dell’ostinato
Uso della scala pentafonica
Approccio alla notazione
Fare musica attraverso l’espressione corporea: Consolidamento e coordinamento degli schemi motori di base
Giochi di socializzazione
Ascolto di sé e degli altri
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Analisi della struttura formale di un brano attraverso l’uso del corpo in movimento
PERCUSSIONE CORPOREA
PULSAZIONE COMUNE
CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMETI RITMICI IN MOVIMENTO
RITMICA CORPOREA STRUMENTI A BARRE
MUSICA D’INSIEME
Durata del progetto:
Mensile Annuale x
Semestrale
“Crescere con il canto”: 6 incontri quindicinali di 45 minuti
“Ritmo-corpo-strumenti”: 6 incontri quindicinali di 60 minuti
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Cd AUDIO contenente le basi dei brani proposti
Strumenti ritmici: legni, metalli, pelli, ibridi
Strumenti a barre: xilofoni, metallofoni, glockenspiele
Eventuali interventi di esperti esterni
Docenti di scuola primaria di secondo grado
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Saggio di fine percorso di canto corale e parlato
Saggio finale con esecuzione strumentale in cui gli alunni eseguono un
accompagnamento ritmico- armonico di alcuni brani
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9 ) PIANO NAZIONALE I.S.S.- INSEGNARE
SCIENZE SPERIMENTALI
Area scientifica Titolo del progetto “Insegnare scienze sperimentali “ Responsabile del progetto A.S. 2010/2011 ,Bianchi Crisitna , A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
La nostra scuola è stata riconosciuta presidio territoriale per le provincie di Pistoia e Prato, per l’attuazione del Piano pluriennale del Ministero della
Pubblica istruzione “Insegnare Scienze Sperimentali “Il Piano I.S.S. prevede
una specifica azione di formazione in servizio per gli insegnanti delle discipline scientifiche, a partire dalla scuola primaria fino alla scuola secondaria di
secondo grado (primo biennio ) Obiettivo del Piano è promuovere un cambiamento efficace nella didattica delle scienze sperimentali al fine di
migliorare il livello di competenze scientifiche degli studenti italiani.Il piano I.S.S. si caratterizza per la costituzione, in tutte le regioni, di presidi territoriali
e reti di scuole per l’attivazione e il sostegno di “comunità di pratiche “ Componenti essenziali all’attuazione del Piano sono:
o i presidi territoriali, cioè istituzioni scolastiche che dovranno divenire sul territorio punti di riferimento di una rete di scuole che collaborano per la
formazione degli insegnanti di scienze sperimentali; o i docenti tutor che hanno il compito di sostenere il Progetto, di norma
almenotre, uno per ciascun livello scolare di interesse; o i docenti della rete di scuole che affrontano la formazione in servizio.
Il Piano vede la collaborazione di diverse istituzioni: MPI,USR, le associazioni
didocenti delle discipline scientifiche sperimentali, AIF(per l’insegnamento della fisica) AINSN (per l’insegnamento delle Scienze naturali ),DD SCI ( per
l’insegnamento della Chimica ), il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci “ di Milano e la Città della Scienza di Napoli.
Obiettivi del progetto ( inserire gli obiettivi generali e specifici che fanno parte del progetto)
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Destinatari del progetto Attività e/o Finalità
Alunni
Materna
Primaria X
Media X
Famiglie Docenti
Non docenti 16 insegnanti scuola primaria
10 insegnanti scuola secondaria di
primo grado 2 insegnanti scuola secondaria di
secondo grado 15 dei 16 insegnanti di scuola
primaria appartengono al 5° circolo
La vegetazione riparia e di greto
Indice biotico esteso (IBE) Varietà di forma e di funzione
nei viventi Relazione fra animali: mangia /
è mangiato La riproduzione degli ovipari
Indice di funzionalità fluviale (IFF)
La solubilità Il ciclo dell’acqua
Analisi fisico-chimica dell’acqua Liquidi e solidi
Il suolo
Il volume
Il peso
Metodologia e fasi dello svolgimento
Nell’anno scolastico 2009/2010 abbiamo continuato a lavorare su alcuni degli
argomenti trattati nel 2008/2009, proponendo agli iscritti al Piano ISS un’attività di ricerca–azione che ha consentito un confronto fra colleghi dello
stesso ordine sui percorsi sperimentali, al fine di valutarne l’efficacia e l’eventuale necessità di revisioni, nonché sulle scelte metodologiche più
adeguate all’insegnamento delle discipline scientifiche
Gli insegnanti di tutti i livelli hanno lavorato intorno al tema dell’acqua,progettando e sperimentando percorsi adeguati alle loro
classi.Inoltre gli insegnanti della primaria,come negli anni passati, hanno presentato e discusso alcuni percorsi da loro sperimentati relativi alla fusione,
alla riproduzione degli ovipari, al corpo umano,gli insegnanti di scuola secondaria di primo grado hanno affrontato il tema delle relazioni fra piante e
suolo e sia questi ultimi che quelli del biennio della secondaria di secondo grado hanno lavorato su minerali e rocce.
Sul tema che accomuna tutti gli ordini scolastici(l’acqua)si è svolta una iniziativa, a conclusione delle attività di questo anno,in cui sono stati
presentati i percorsi realizzati dagli insegnanti che hanno aderito al Piano.
Per quanto riguarda le prospettive si sono evidenziati i punti di forza di tale progetto:
Certamente maturata un’esperienza positiva di collegamento e cooperazione tra docenti di ordini di scuola diversi nell’ottica del
curricolo verticale.
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Acquisita la capacità di progettare e mettere in atto esperienze laboratoriali.
Riconosciuto nell’insegnamento scientifico il ruolo centrale della didattica laboratoriale.
Elaborati modelli di esperienze scientifiche significative e “sperimentati “ sul campo trasferibili e riproponibili.
Acquisita la fondamentale importanza di documentare con “rigore scientifico“ le esperienze formativo–didattiche.
Uscire dall’autorefenzialità mettendo in discussione i propri convincimenti e la propria metodologia.
Durata del progetto
Mensile
Annuale X Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto (indicare gli strumenti che sono necessari per la realizzazione del progetto)
Eventuali interventi di esperti esterni (indicare eventuali esperti esterni e il contributo che loro danno al progetto stesso)
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto (descrivere le verifiche che sono predisposte per la valutazione del progetto)
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10) PROGETTO LUDICO MOTORIO POLISPORTIVO
“ A SCUOLA DI GIOCOSPORT “ Area: Sportiva Titolo del progetto: “ A scuola di gioco sport” Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011 Antonella Rabuzzi, A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione: “ A scuola di Gioco Sport”, il bambino sceglie lo sport è un progetto ludico –
motorio-polisportivo coordinato dal C.O.N.I., provinciale rivolto alle scuole dell’infanzia e primarie della Provincia di Pistoia.
Consiste nell’affiancare l’insegnante di classe e/o di sezione con un docente di
Educazione Fisica per un’ora settimanale per svolgere attività motoria in orario curricolare, dando la possibilità a tutti gli alunni, compresi quelli più
svantaggiati, di acquisire le abilità motorie di base. La collaborazione fra C.O.N.I., Federazioni Sportive Nazionali, Comuni,
Provveditorato agli studi, con il contributo dell’Amministrazione Provinciale, ha consentito di portare avanti questo progetto iniziato sei anni fa.Il progetto
inizia ogni anno con il mese di ottobre, prosegue fino al termine dell’anno scolastico configurandosi come un sistema di promozione dell’educazione
motoria e sportiva, rivolto agli alunni della scuola primaria e dell’infanzia. Il progetto prevede di mettere a disposizione delle scuole interessate un pool di
Educatori qualificati con compiti di consulenza e di supporto agli insegnanti curriculari, fermo restando la responsabilità di questi ultimi nell’assolvimento
della loro funzione. Le lezioni si svolgeranno durante le ore curriculari, un’ora alla settimana per
ogni classe, suddivise in moduli di 12 interventi per ogni disciplina sportiva
proposta. Così facendo, alla fine del secondo ciclo, tutti gli alunni avranno avuto
l’opportunità di provare circa dieci sport diversi e quindi saranno in grado di operare una scelta autonoma e consapevole.
L’attività sarà rivolta a tutta la classe, compreso l’alunno portatore di handicap se presente; dovrà essere multilaterale e polisportiva, nonché polivalente
contribuendo ad un migliore e più razionale sviluppo delle abilità motorie attraverso una pluralità di esperienze sportive
Obiettivi del progetto:
Assicurare agli insegnanti il sostegno all’educazione generale della personalità dei bambini, attraverso una metodologia ricca e articolata come può essere quella a carattere ludico –motorio –polisportivo.
Promuovere un’educazione interdisciplinare, grazie all’esperienza ludico –polisportiva.
Contribuire a rendere la scuola sempre più gradita e accettata da tutti i bambni.
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Destinatari del progetto Attività e/o Finalità
Alunni
Materna X
Primaria X
Media X
Famiglie X Docenti X
Non docenti X
Promuovere l’educazione motoria e sportiva di tutti i bambini, compresi
i disabili, attraverso una metodologia ludico–motoria–polisportiva e multilaterale.
Sviluppare la conoscenza e la pratica del maggior numero
possibile di attività sportive. Favorire i bambini nella scelta
futura della specialità sportiva più
congeniale alle loro caratteristiche e ai loro bisogni individuali.
Assicurare l’aggiornamento continuo degli insegnanti.
Metodologia e fasi dello svolgimento (descrivere le metodologie utilizzate e illustrare le fasi di
svolgimento)
Durata del progetto (descrivere l’arco temporale in cui si attua il progetto)
Mensile Annuale X
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto (indicare gli strumenti che sono necessari per la realizzazione del progetto)
Eventuali interventi di esperti esterni Contributi Coni, contributi Enti Locali , contributi Federazioni Nazionali Sportive e
finanziamenti di eventuali sponsor, contributo delle famiglie
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto Saranno effettuati test motori specifici
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11) EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA
Area: Attività di raccordo scuola-famiglia
Titolo del progetto: “Educare alla cittadinanza attiva”
Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011Adriana Gavazzi A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione
La società moderna è caratterizzata da una sempre maggiore differenziazione sociale che produce un costante processo d’ individualizzazione. La
socializzazione di ogni individuo è molto più articolata e complessa rispetto al passato, perchè è aumentato considerevolmente il numero di agenzie e di
ambienti sociali che intervengono in questo processo. La conoscenza delle norme sociali che caratterizzano ogni contesto e l'assunzione dei ruoli
appropriati per muoversi all'interno di tale contesto dipendono dalla capacità di
comprendere in che situazione ci si trovi per decidere poi quale comportamento assumere e le azioni adeguate da compiere. Per tale motivo s’ individua il
seguente percorso fatto di azioni e regole condivise tra scuola-famiglia, perchè il senso di responsabilità che si esige in una società democratica non si riduca
all'obbedienza passiva o alla semplice somministrazione del patto educativo di corresponsabilità tra le due agenzie educative.
Obiettivi del progetto
Conoscere e rispettare le regole comuni
Condividere ed omogeneizzare regole, ruoli e modelli di cittadinanza
Saper rispettare gli altri e se stessi Essere consapevoli di vivere in una comunità
Saper rispettare gli ambienti e le cose comuni Conoscere, condividere e rispettare le diversità
Verificare che le regole della cittadinanza siano le stesse in famiglia ed a scuola
Creare un curriculum con le famiglie su cosa fare per essere cittadino attivo
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Destinatari del progetto
Attività e/o Finalità
Alunni
Materna X
Primaria X
Media X
Famiglie X Docenti X
Non docenti X
1. Trasferire in dvd la pratica delle giuste
regole presenti nella scuola.
2. Trasferire e illustrare le esperienze
vissute nell’ambito scolastico dagli ex-
genitori delle classi quinte.
3. Organizzazione di laboratori interattivi
tra famiglie- alunni- insegnanti. 4. Allestimento di una biblioteca per adulti.
Star bene con se stessi e con gli altri
Sentirsi veramente parte di una
comunità
Rispettare le diversità
Fortificare il rapporto scuola-
famiglia
Metodologia e fasi dello svolgimento: Le metodologie utilizzate per tale
progetto si basano principalmente su momenti d'incontro tra scuola-famiglia in ambiente scolastico o extra-scolastico. I genitori degli ex alunni delle classi
quinte e quelli degli alunni in ingresso (1^- 2^) e in uscita trasferiranno ed illustreranno le esperienze vissute nell'ambito scolastico come pure la pratica
delle giuste regole presenti nella scuola. Verranno organizzati laboratori interattivi tra famiglie, alunni ed insegnanti, incontri con specialisti, esperti,
scrittori e formatori. E' previsto l'allestimento di una biblioteca per adulti aperta ai genitori.
Durata del progetto
Mensile Annuale X
Semestrale X
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Realizzazione di dvd, materiale fotografico, disegni ed elaborati sulle regole
presenti a scuola e in famiglia. Materiale librario, raccolta articoli di giornale.
Eventuali interventi di esperti esterni Laboratori curati da “Pistoia Ragazzi”. Esperti, formatori, scrittori e
rappresentanti delle istituzioni.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Osservazioni riguardo il rispetto delle regole condivise. Schede di autovalutazione sul comportamento e sul rispetto delle regole. Questionari
rivolti agli alunni ed ai genitori.
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12)PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA
PREVENZIONE DEGLI STERIOTIPI DI GENERE NELLA SCUOLA PRIMARIA
Area CITTADINANZA ATTIVA
Titolo del progetto: “ I GENERI TRA IN BANCHI”
Responsabile del progetto: A.S. 2010/2011 Pina Caporaso A.S. 2011/2012 da nominare
Premessa e analisi della situazione:
Nella relazione tra bambini si riproducono i ruoli, i modelli e le stereotipie
apprese nel rapporto con gli adulti e nella società. L'esistenza di modelli di genere costituisce un passaggio fondamentale -e positivo – nella costruzione
dell'identità, ma non altrettanto può dirsi dell'apprendimento di stereotipi sessisti, tuttora vigenti anche in ambito scolastico.
Obiettivi del progetto
Riconoscere e prevenire steriotipi di genere tra i bambini. Saper leggere
immagini e contenuti dei materiali didattici ed educativi in chiave di genere. Arginare fenomeni di segregazione formativa ed incoraggiare le inclinazioni dei
bambini a prescindere dai ruoli attribuiti al genere. Riflettere sul valore della professione docente.
Destinatari del progetto Attività e/o Finalità
Alunni
Materna
Primaria X
Media
Famiglie Docenti X
Non docenti
Riconoscere e prevenire stereotipi di genere tra i bambini. Saper
leggere immagini e contenuti dei materiali didattici ed educativi in
chiave di genere. Arginare
fenomeni di segregazione formativa ed incoraggiare le inclinazioni dei
bambini a prescindere dai ruoli attribuiti al genere. Riflettere sul
valore della professione docente.
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Metodologia e fasi dello svolgimento
Negli incontri con i docenti si cercherà una dimensione interattiva cercando di
far emergere, anche attraverso canali e media non tradizionali, le riflessioni circa la propria esperienza professionale ed il rapporto tra questa e l'identità di
genere. Con i bambini, oltre a sollecitare la partecipazione diretta nella discussione in classe, si cercherà di intervenire il meno possibile in chiave
retorica. Il progetto si articola in due fasi.
1^ FASE: di carattere formativo, è rivolta alle insegnanti. Sarà suddivisa in cinque
incontri di 2 ore ciascuno, con i seguenti temi:
1. Identità femminili e maschili oggi. Le trasformazioni più significative della contemporaneità. Le nuove ricerche socio-antropologiche sull'identità di
genere, con un focus sul maschile. Il caso italiano tra regressione ed emancipazione.
2. Genere e processi formativi. Segregazione formativa e percorsi di studio sessuati. Donne insegnanti e cultura di genere. Stili di lavoro al
femminile. Sguardi generazionali. 3. Generi e stereotipi sessuali nei libri di testo. Progetto POLITE (Pari
Opportunità nei Libri di Testo). L'editoria per bambini in un'ottica di genere. Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana
(Alma Sabatini). 4. Proposte operative in classe: scelte metodologiche e contenuti. Lettura
analitica dei questionari e dei testi da proporre ai bambini. 5. Analisi del lavoro svolto con i bambini. Presentazione di griglie
interpretative e suggerimenti per proseguire. Conclusioni.
2^ FASE: intervento in classe con bambini del secondo ciclo:
Somministrazione di un questionario, anche iconografico, volto a rilevare
il proprio concetto di appartenenza al genere. Il questionario è costituito da tre parti, inerenti i giochi dei bambini, il lavoro e le attività degli
adulti, il riconoscimento degli stereotipi. Analisi dei risultati dei questionari con i bambini, di alcune categorie e
stereotipie. Lettura di Storia di panini e Una fortunata catastrofe (AdelaTurin, ed. Motta Junior), racconti orientati dal punto di vista di
genere della collana Dalla parte delle bambine. Discussione collettiva. Rielaborazione creativa delle situazioni stereotipate attraverso disegni,
creazioni di storie, realizzazione di “statue viventi”. Documentazione cartacea, fotografica e video delle elaborazioni dei bambini e delle
bambine.
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Durata del progetto
Annuale (settembre - aprile)
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto
Libri di narrativa, immagini pubblicitarie, brevi filmati, macchina fotografica,
videocamera.
Eventuali interventi di esperti esterni
E' possibile richiedere la presenza di un operatore video esperto in story-making.
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Scheda di valutazione del corso da parte delle insegnanti partecipanti (questionario) e riflessioni degli alunni.
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13)PROGETTO AMBIENTALE
Area:Educazione ambientale e intercultura
Titolo del progetto :“Madagascar:l'isola da scoprire”
Responsabile del progetto: Sonia Guastini e esperto esterno Eleonora Angelini
Premessa e analisi della situazione Il progetto nasce da una collaborazione tra il Giardino Zoologico di Pistoia e il Dipartimento di Primatologia dell’Università di Pisa che da 17 anni studia la comunicazione olfattiva dei Lemuri catta presenti allo zoo e che dal 2006 ha iniziato
una ricerca su campo nella Riserva di Berenty, nel sud-est del Paese. All'interno delle foresta è presente un villaggio con una scuola frequentata da circa 300 ragazzi a cui,
attraverso il progetto di conservazione integrata finanziato dallo zoo, viene portato materiale scolastico e sostegno nelle attività di educazione ambientale. Il 2011 è stato dichiarato dall'ONU Anno Internazionale delle Foreste per favorire la
gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste di tutto il mondo. Le diverse tipologie di foresta esistenti ricoprono il Pianeta per circa il 30% della sua
superficie e forniscono acqua, nutrimento e riparo a una grande varietà di specie animali; sono anche fonte di cibo e sostentamento per oltre 6 milioni di persone e
importanti baluardi nell'azione di contrasto ai cambiamenti climatici.
Obiettivi del progetto
L’obiettivo è quello di porre attenzione sulla biodiversità del Madagascar
costantemente minacciata dall’azione dell’uomo. Il percorso didattico proposto vuole far conoscere agli alunni la storia dell’isola,
l’importanza dei suoi endemismi e come, ancor oggi, il suo territorio venga sfruttato in modo non più sostenibile. La perdita costante di biodiversità impone un’azione tempestiva e importante è il
contributo di ciascuno di noi. Madagascar è anche un variopinto insieme di etnie diverse con usanze, tradizioni e costumi che ne colorano la storia: le attività didattiche
mireranno a far conoscere ai bambini anche questi aspetti nell’ottica dell’interdisciplinità e trasversalità dell’educazione ambientale.
Destinatari del progetto Finalità
Alunni
Materna
Primaria X
Media
Famiglie X Docenti X
Non docenti
L'azione educativa del progetto presentato è indirizzata sia agli alunni
della scuola primaria sia ai loro insegnanti attraverso uno specifico
corso di formazione e la consegna di materiale didattico a sostegno. L'evento conclusivo che si terrà al
Giardino Zoologico avrà l'onbiettivo di coinvolgere anche le famiglie al fine di
avere una maggiore diffusione possibile delle tematiche presentate.
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Metodologia e fasi dello svolgimento
Il progetto si svolgerà attraverso le seguenti fasi: 1) Formazione delle insegnanti: verranno illustrati tutti gli aspetti inerenti la
gestione del progetto e verrà approfondita anche l’ecologia del Madagascar e le problematiche ambientali presenti. Ad ogni insegnante verrà consegnato materiale
cartaceo e su supporto digitale contenente tutte le informazioni oggetto della formazione.
2) Percorso didattico Il progetto è articolato in tre incontri: i primi due si terranno in
classe, mentre il terzo sarà un’uscita al Giardino Zoologico per mettere in pratica e approfondire le nozioni apprese negli incontri precedenti.
Saranno affrontati i seguenti argomenti: Biodiversità: un viaggio “immaginario” porterà gli alunni alla scoperta degli ambienti
del Madagascar, così diversi per flora e fauna. Attraverso attività di laboratorio con manipolazione di reperti di origine naturali conosceremo la sua storia e l’importanza
dei suoi endemismi. Lemuri, felsuma, volpi volanti e camaleonti ambasciatori di una fauna unica al mondo Turismo sostenibile: un turista ”consapevole” può fare la differenza per la
salvaguardia della biodiversità e può essere di sostegno per l’economia locale se indirizza correttamente la scelta dei suoi acquisti. Con un gioco di ruolo cerchiamo di
riflettere con gli alunni sul comportamento da tenere durante un viaggio nei riguardi dei souvenir di origine naturale…ma anche come comportarsi nella scelta degli oggetti che compriamo qui, in Italia.
Usi, costumi e tradizioni dei popoli malgasci: il “tavy”, la pratica locale per ottenere pascoli, è ancora oggi in uso con grave danno per l’ecosistema del
Madagascar. Come offrire un'alternativa economica alle popolazioni locali anche al fine di diminuire il taglio della foresta per commercio illegale di legname. Il progetto si inserirà nella nuova iniziativa che il Giardino Zoologico lancerà per l'anno 2011 e che
avrà come titolo “Porta un libro in Foresta”. Tale inizativa condotta in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio di Pistoia permetterà la costruzione di una biblioteca nella
scuola del villaggio della Riserva di Berenty nel tentativo di offrire, attraverso l'accrescimento culturale e l'apprendimento del francese un'alternativa d'impiego delle giovani generazioni.
Sfruttamento del territorio per l’agricoltura intensiva: un esempio su tutti le piantagioni di Agavi nel sud dell’Isola impiantate all'inizio del secolo scorso e che
hanno alterato profondamente il paesaggio e la biodiversità delle aree coinvolte. Si cercherà di fare un focus su quali siano ancora oggi i prodotti della foresta di comune uso e quali utilizzi non siano più sostenibili.
Progettazione e realizzazione di una campagna di conservazione: coinvolgimento degli alunni che produrranno gadget, giochi e attività da impiegare
durante la giornata evento che si terrà al Giardino Zoologico in primavera. Durante l’uscita al Giardino Zoologico di Pistoia i bambini potranno conoscere da vicino ed osservare gli animali che popolano le foreste malgasce.
I temi proposti saranno calibrati in base all’età degli alunni che parteciperanno. Per le classi di età inferiore saranno prese in considerazione favole e leggende
malgasce. Le attività proposte in classe saranno caratterizzate da interazione con materiale di origine naturale, giochi di ruolo, esperienze dirette.
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3)Incontro con i ricercatori: iprimatologi dell’Università di Pisa saranno a disposizione dei ragazzi per raccontare la loro esperienza e per rispondere alle domande e curiosità. L'incontro si terrà nelle Sedi scolastiche e sarà calibrato con la
presenza di massimo una classe alla volta cercando di costruire un calendario che ottimizzi la permanenza degli specilaisti presso la Scuola
4) Evento coclusivo al Giardino Zoologico: gli alunni e le famiglie delle scuole saranno invitati alla festa finale, durante la quale sarà allestito un mercatino e attività ludiche per raccogliere fondi per il progetto. Tale evento avrà come obiettivo la
ricaduta sulle famiglie delle tematiche affrontate durante le attività con gli alunni per aumentare il raggio d'azione del progetto stesso.
Durata del progetto Mensile
Annuale Semestrale X (da gennaio 2012 a giugno 2012)
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto Tutti gli strumenti e i materiali a sostegno del progetto saranno forniti dai proponenti come ad esempio computer e videoproiettore per le attività in classe, materiale di origine naturale (crani, pelli, uova etc) per le attività di laboratorio, fotocopie per i
giochi di ruolo o qualsiasi altro materiale necessario.
Eventuali interventi di esperti esterni
Tutte le attività saranno condotte dagli operatori dell'Associazione Culturale
Laboratorio della Biodiversitàcoaduivati dai primatologi dell'Università di Pisa per l'incontro previsto a conclusione della prima parte del progetto. (percorso didattico)
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del progetto
Le attività saranno monitorate attraverso la richiesta di elaborati alle classi
partecipanti.
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MODELLO PER LA VERIFICA DEI PROGETTI
V
E R
I F
I
C A
D
E L
P
R O
G E
T T
O
Titolo del
progetto
Coinvolgiment
o
Di classi
Una
Più di una
Di scuole diverse
Di gruppi della stessa età e/o di età diverse
Docenti di ordini di scuola diversi
Docenti della stessa area
Docenti di aree diverse
Tipi di
obiettivo
Relazionali
Conoscitivi
Operativi
Formativi/educativi (Educazioni)
Durata Equilibrio e/o relazione con il lavoro curricolare
(Valutazione da 1 a 5)
Programmazio
ne
Tempi
Se nell'orario
Se in orario aggiuntivo
Se sufficienti
Se insufficienti
Obiettivi Condivisione fra insegnanti
Fra insegnanti e ragazzi
Progetto
Nasce dai bisogni dei ragazzi
Nasce da esigenze formativo-didattiche
Quanto gli insegnanti sono stati consapevoli del
progetto complessivo
Quanto il progetto è stato occasione di formazione per
gli insegnanti
Flessibilità
Ragazzi Ad accettare modifiche di orari
Insegnanti Nell'uso di spazi comuni
Disponibilità di variazioni orarie
Trasversalità N° aree
coinvolte
Una
Più di una
Tutte
Prodotto finale
(oggettivazion
e)
Tipo
Prodotto multimediale
Cartaceo
Performance
Altro
Valutazione Se c'è una valutazione a parte
Se rientra nella valutazione delle singole discipline
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SCHEDA PER STESURA PROGETTI DEL POF
Area * *Indicare l’area o le aree progettuali del POF (tipo continuità-accoglienza) Titolo del progetto (indicare la denominazione del progetto) Responsabile del progetto (indicare il responsabile del progetto)
Premessa e analisi della situazione (descrivere in sintesi il perché si lavora su questo progetto)
Obiettivi del progetto ( inserire gli obiettivi generali e specifici che fanno parte del progetto)
Inserire nel seguente schema i destinatari del progetto e le attività
Destinatari del progetto Attività e /o finalità
Alunni
Materna
Primaria
Media
Famiglie
Docenti Non docenti
Finalitàdel progetto
Metodologia e fasi dello svolgimento (descrivere le metodologie utilizzate e illustrare le fasi di
svolgimento)
Durata del progetto (descrivere l’arco temporale in cui si attua il progetto)
Mensile
Annuale
Semestrale
Strumenti che possono servire per la realizzazione del progetto (indicare gli strumenti che sono necessari per la realizzazione del progetto)
Eventuali interventi di esperti esterni (indicare eventuali esperti esterni e il contributo che loro danno al progetto stesso)
Verifiche e valutazioni che sono previste per la realizzazione del
progetto (descrivere le verifiche che sono predisposte per la valutazione del progetto)
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FUNZIONI STRUMENTALI AL POF Ai sensi del vigente contratto di lavoro, il Collegio dei docenti ha individuato le aree e i compiti
specifici per l’assegnazione di particolari incarichi.
Viste le richieste dei docenti e valutati i curriculi
il Collegio dei Docenti ha deliberato per l’anno scolastico 2009/2010 l’assegnazione di Funzioni
Strumentali come da seguente tabella : Area di riferimento
COMPITI
Area 1 Gestione del POF
Ins. De Luca Elena Rosa
Stesura e gestione del POF
Area 2
Verifiche di fine anno e prove INVALSI Ins. Arenga Immacolata
Predisposizione delle
verifiche di fine anno e prove
INVALSI
Area 3
Archivio didattico
Ins. Azzini Federica
Archivio e documentazione
Area 4 Sito Web
Ins. Caporaso Giuseppina
Gestione del sito web
GLI INCARICHI DI SUPPORTO AL POF Per potere realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa, la Scuola costituisce, al
suo interno, una forma organizzativa basata sulla individuazione di commissioni di lavoro e di
referenti.
TIPOLOGIA INCARICO REFERENTI
Referente :Il valore della diversità Piccioli Marianna
Referente: Continuità Guastini Sonia
Referente :Accoglienza /Intercultura Monti Caterina
Referente :Individuazione precoce dei disturbi di apprendimento
Brunetti Antonella
Referente :Tradizione e cultura popolare
Monnicchi Paola – Gelli Monica
Referente :Logos Gavazzi Adriana- Manzoni AnnaLInda
Referente :Progetto istruzione domiciliare
Maggio Francesca –Caporaso Pina
Referente: Piano I.S.S. Bianchi M.Cristina
Referente :Progetto Ludico –motorio Rabuzzi Antonella
Referente :Progetto cittadinanza attiva
Gavazzi Adriana
Referente:Progetto sugli steriotipi di genere
Caporaso Pina
Referente : Progetto ambientale Guastini Sonia
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GRUPPI DI RICERCA-AZIONE E DIFORMAZIONE Uno dei principi fondanti del nostro progetto educativo:”È RICONOSCERE AD OGNI BAMBINO IL DIRITTO AL SUCCESSO FORMATIVO”.
Questo impone alla scuola di operare delle SCELTE a livello di CONTENUTI, METODOLOGIE, MODALITA’ RELAZIONALI, tali da rendere coerenti i
diversi stili educativi degli insegnanti e consentire la pratica di una DIDATTICA FORMATIVA, che riconosca al bambino un ruolo attivo nella
costruzione del proprio sapere.
Alla base di questo progetto educativo, si pone l’esigenza di una ORGANIZZAZIONE DEI CURRICOLI (cosa fare-quando, come fare-
quando),che non può prescindere da una RIFLESSIONE su alcuni NODI FONDAMENTALI del processo di insegnamento apprendimento:
TEMPI CONTENUTI DISCIPLINARI (motivanti e cognitivamente adeguati )
METODOLOGIA PROCEDURE DI VERIFICA E VALUTAZIONE.
Per rispondere a questa esigenza la scuola predispone annualmente unPIANO DI FORMAZIONE in servizio, destinato ai docenti dei due ordini di scuola,
dell’Infanzia e Primaria, presenti nel Circolo. Sono inoltre attivi GRUPPI DISCIPLINARI DI LAVORO organizzati, secondo
la metodologia della RICERCA-AZIONE,che progettono percorsi didattici innovativi e li sperimentano nelle classi.
La presenza, in ogni gruppo, di un docente coordinatore ESPERTO
DISCIPLINARE, garantisce la correttezza del lavoro didattico che viene realizzato e consente di orientare le scelte e chiarire punti problematici.
La partecipazione, al lavoro di ricerca, di insegnanti di ordini di scuola diversi, consente, invece, di allargare il punto di vista e avere più chiaro cosa c’è prima
e cosa c’è dopo quello che ognuno va facendo, in un’ottica di CONTINUITA’ VERTICALE.
Le iniziative di ricerca e sperimentazione di modalità innovative nell’insegnamento, sono sostenute da alcune scelte metodologiche quali la
sostituzione dei libri di testo con materiale librario alternativo, prassi consolidata nel Circolo, la costituzione di biblioteche di classe e di plesso,
l’utilizzo di SUSSIDI adattiall’operatività, nonché la realizzazione di SPAZI ATTREZZATI.
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COME LAVORIAMO
Singoli insegnanti o gruppi, riferendosi alla ricerca-azione metodologico-
didattica ed epistemologica di alcune discipline portata avanti in ambito universitario e/o da agenzie specializzate, attuano percorsi di ricerca-azione in
vari ambiti. Tali percorsi prevedono la possibilità di sostituire il libro di testo con materiale
librario alternativo e/o di utilizzare schede appositamente elaborate:
Percorsi di matematica: Prof. Perticone - Prof. Lombardi (docenti specializzati nel linguaggio matematico)
Prof. Piochi (Università degli Studi di Firenze)
Prof.a Fattori Cristina (docente elementare, segue percorsi di ricerca-azione del prof.
Piochi)
Prof. Cotoneschi (docente città Pestalozzi)
Percorsi Scienze sperimentali:
Prof. Fiorentini (esperto di educazione scientifica e progettazione curricolare; Presidente
CIDI, Firenze)
Prof. Fiorenzo Gori ( docente scuola media)
ISSE Progetto Nazionale di Scienze, coordinato da:
Percorso Scoledi:
Dott.a Ventriglia (Fomatore A.I.D.)
Associazione Dislessia Italiana, Prof. Stella
Percorso grammatica sperimentale:
GISCEL (Gruppo Intervento e Studio nel campo dell’Educazione Linguistica, Prof. Tullio De
Mauro)
Dott.a Costanza Bresci
Percorso Storia: Curricolo costruito secondo le indicazioni di:
Mattozzi “Un curricolo per la storia”
Sandra Chesi (CIDI, Firenze “Metodologia della ricerca”)
Il suddetto curricolo è stato inserito nell’anno 2010 nell’archivio delle Buone Pratiche in Gold.
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CURRICOLO DISCIPLINE
Il curricolo delle discipline della nostra scuola è composto da due parti:
Una tassonomia degli obiettivi delle singole discipline legati agli obiett
La tassonomia degli obiettivi è il risultato di un lavoro di commissioni del
Collegio che hanno discusso sul quando attivare gli apprendimenti.
Per quanto riguarda,invece, i contenuti e le attività,cioè il cosa ed il come,
queste sono frutto di un impegnoimportante di gruppi di ricerca-azione intorno alle discipline che sono attivi da anni nella nostra scuola, che sono
stati seguiti da autorevoli referenti della ricerca in ambito metodologico didattico e che si sono impegnati ad attivare:
una riflessione teorica sulle caratteristiche epistemologiche della
disciplina; una ricerca di congruenza fra gli obiettivi, i contenuti e le
caratteristiche psicologiche delle età di interesse; una riflessione sulle strategie di mediazione didattica.
Questo documento, nel suo insieme, intende definire itinerari didattici
motivanti ed interessanti per gli alunni, tali da permettere loro di scoprire nuove conoscenze, prevedendo flessibilità, spazi di creatività e di proposta
da parte degli insegnanti.
Curricolo scuola primaria Curricolo scuola dell’infanzia
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LA VALUTAZIONE La funzione della valutazione degli apprendimenti degli alunni è quella di
fornire ai docenti tutte le informazioni utili ad adattare strategie pedagogiche -didattiche ad ogni bambino.
Per raggiungere questo obiettivo la scuola :
da anni valuta gli esiti degli apprendimenti degli alunni attraverso prove di verifica iniziali,intermedie e finali preparate individualmente e/o concordate tra
insegnanti di classe parallele. Nell’anno 2005-2006 fu costituito un Gruppo di Valutazione composto da docenti di italiano e matematica rappresentativi di
ogni classe .Questo Gruppo ha selezionato ,dalla bibliografia esistente,una serie di prove standardizzate * che vanno ad integrare le forme di
valutazione già esistenti. Queste prove sono di facile somministrazione e intendono valutare in modo oggettivo le abilità relative alla lettura
(velocità,correttezza,comprensione) e alla scrittura (correttezza ortografica ).In matematica le prove sono relative al calcolo scritto e orale e alla
soluzione di problemi. Sono state selezionate le seguenti prove :
-LETTURA :FONTE: Ass. Ital. Dislessia Bologna “Screening per identificazione D.S.A.”.(Disturbi Specifici Apprendimento )/Prove di lettura MT Organizzazioni
speciali : Cornoldi –Colpo
- SCRITTURA :FONTE : Ass. Ital.Dislessia Bologna “Screening per identificazione D.S.A. “/ “Valutazione delle abilità di scrittura “Rossi –Malaguti
;Erickson -MATEMATICA :FONTE :TEST AC. MT /” Valutazione delle abilità di calcolo “-
SPM “Test delle abilità di soluzione dei problemi matematici “ Erickson
*prova standardizzata è una prova nella quale i punteggi vengono interpretati alla luce delle
prestazioni tipiche fornite a quella stessa età da ampi campioni di popolazione italiana,in modo
che la prestazione di un singolo alunno possa essere confrontata con quella di un gruppo di
riferimento (prove di lettura MT,Cornoldi –Colpo ).Nella scuola dell’Infanzia la valutazione viene
effettuata attraverso l’utilizzo dei questionari e/o schede osservative .
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OBIETTIVI
Uniformare i criteri di valutazione del livello d’acquisizione degli apprendimenti degli alunni
Aumentare il livello d’attendibilità del giudizio espresso dagli insegnanti
Promuovere l’attuazione di percorsi comuni di apprendimento tra i docenti
Individuare precocemente i bambini a rischio di disturbo specifico
d’apprendimento Monitorare il processo di apprendimento di ogni singolo alunno
Adottare strategie pedagogiche e didattiche più adeguate al conseguimento individuale del successo formativo
Dal 2005/2006 ad oggi si è proseguito ,come iniziativa di miglioramento ,a
diffondere tra i docenti la cultura della valutazione standardizzata per il superamento di parametri diversi di valutazione. Si ipotizza di istituire
nuovamente un gruppo di lavoro per riesaminare le prove scelte e la difficoltà o la valenza della loro utilizzazione nel quadriennio ,ricercarne di più
aggiornate e diffuse anche tra quelle esistenti a livello europeo .
INOLTRE
Dal 2008/2009 a seguito di una discussione del Collegio dei docenti,riguardo l’
introduzione della valutazione in decimi sul documento di valutazione, è stata deliberata e posta in atto la seguente scala :
NS 5 S 6
B 7 D 8
D/O 9 O 10
( Come previsto dalla legge 275 sull’autonomia scolastica e dallo schema di
regolamento per la valutazione del marzo 2009 )
Prove INVALSI Dall’anno scolastico 2009/2010 sono state rese obbligatorie per le classi
II e V le prove INVALSI ,prove di verifica periodiche e sistematiche
sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche
gestite dal Sistema Nazionale di Valutazione (SNV). I dati che emergeranno dalle prove dovranno essere utilizzati in un’ottica di
autovalutazione della scuola e del proprio operato, non per valutare gli alunni.
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PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONEPROGETTO
“AQUA”
L’attenzione alla qualità dei sistemi di formazione ed il riferimento continuo alle
risorse umane sono sempre più presenti nei documenti dell’Unione Europea , sia a livello comunitario che dei singoli paesi, ne è testimone la “Strategia di
Lisbona” che pone, come “superiore finalità educativa della scuola la promozione inter-attiva della dignità di tutti: docenti, alunni, personale
non docente e tutti coloro che entrano in contatto con l’ istituzione scolastica”: il progetto di autovalutazione si colloca in questo percorso.
• E’ un progetto per la qualità nelle scuole che vuol coniugare problematiche
tipiche della realtà aziendale e produttiva con la complessità e l’umanità dei processi formativi.
• Fa riferimento all’ EFQM (European Foundation for Quality Management),
un Modello di riconoscimento della qualità adottato a livello europeo che ha portato l’Istituzione Scolastica al raggiungimento della certificazione
di qualità nel mese di gennaio 2007 Nasce dalla collaborazione fra l’ANSAS, l’ Agenzia Nazionale per lo
Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex IRRE), il settore dall’AICQ (Associazione Italiana Cultura della Qualità) tosco-ligure, il Dipartimento
di Sociologia dell’Università di Pisa, la Facoltà di Scienze della Formazione, il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di
Firenze e, ad oggi, la S.I.Q. (Studio di Ingegneria della Qualità) ed ,ad oggi ,il CIPAT (Consorzio Istituti Professionali Toscani
Si raccorda con le attività di monitoraggio dell’autonomia scolastica
Il progetto ha l’obiettivo di promuovere nelle scuole la cultura della qualità attraverso:
• La promozione di una prassi di autovalutazione e di miglioramento della scuola (come da Regolamento sull’Autonomia: DPR 275/99), potenziando
le aree di forza ed intervenendo su quelle di carenza. • La diffusione di una cultura della qualità tra gli operatori della scuola e tra
tutte le componenti interessate alla scuola. • La facilitazione e la costruzione di un sistema di gestione della qualità nella
scuola. • Lo sviluppo della logica del benchmarking (confronto fra le proprie prestazioni
ed i propri processi con quelli di altre organizzazioni ritenute eccellenti). • Il supporto delle scuole nel percorso verso i diversi livelli di qualità.
78
FINALITA’ DEL PROGETTO:
1. Proseguimento di attività di autovalutazione e miglioramento.
2. Conferma della certificazione,mediante riconoscimento CAF ( Common Assessment Framework ovvero “Griglia comune di Autovalutazione” )
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO:
• Conferma dell’equipe di lavoro composta dai rappresentanti di tutte le
categorie che operano all’interno e all’esterno dell’istituzione scolastica (Dirigente Scolastico, collaboratori del D.S., funzioni strumentali, docenti,
personale tecnico-amministrativo – ausiliario, genitori) • Mantenimento di un rapporto di collaborazione/formazione con
ricercatori/consulenti ed esperti in materia di Sistemi di Gestione e Controllo della Qualità.
• Attuazione di momenti di incontro tra le categorie sopracitate per azioni di informazione, sensibilizzazione, formazione, autoanalisi,
autovalutazione.
• Applicazione di un metodo di lavoro legato ad una logica denominata PDCA (Plan –Do-Check-Act)ossia
1. PLAN : la pianificazione del miglioramento,integrata nella pianificazione generale
2. DO: l’esecuzione integrata del piano operativo e dei progetti di miglioramento .
3. CHECK: l’autovalutazione come check-up dell’organizzazione ,mirato al miglioramento continuo in relazione ai fini dell’organizzazione .
4. ACT: azioni di miglioramento in atto . • Elaborazione di un Rapporto di Autovalutazione, sulla base di attività di
Focus-Groups realizzati e dei risultati desunti da questionari di indagine somministrati alle diverse categorie.
• Orientamento delle attività verso altre tre azioni di miglioramento, verificandone la effettiva priorità.
I criteri che saranno presi in esame per l’individuazione delle priorità sono: 1) la significatività dell’azione
2) l’ integrazione con altri processi 3) l’ impatto e la sua ricaduta
4) la concretezza, cioè la reale possibilità di portare a termine l’azione nell’arco di tempo stabilito.
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• Attuazione delle tre iniziative di miglioramento, coordinate da specifici
gruppi di lavoro.
• Conclusione delle attività. • Potenziamento, in contemporanea, delle azioni precedentemente realizzate
con il Piano d’ Intervento e loro possibile estensione. • Monitoraggioperiodico per verificare la continuità e la proficuità di ogni
azione effettuata.
DESTINATARI: La scuola stessa, l’istituzione, che offre un servizio dai molteplici aspetti: è ambiente di crescita formativa ed educativa per i
bambini, di realizzazione e di accrescimento culturale per i docenti e per il personale nondocente, è terrenoscambio, d’incontro, collaborazione,
confronto per i genitori e per tutte quelle agenzie esterne che sono chiamate a operare nella scuola: tutto secondo un’ otticatesa al miglioramento
continuo.
STRUMENTI:Gli stessi che si utilizzano nei gruppi di lavoro, nei corsi di formazione o nei focus-groups: computer, materiale cartaceo, floppy, schede
di lavoro predefinite, posta elettronica TEMPI:Realizzazione del progetto: nell’ arco dell’anno scolastico 2010/2011
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DOCUMENTAZIONE DIDATTICA
L’Istituzione Scolastica dispone di un archivio didattico che raccoglie documenti e progetti condotti dai docenti all’interno della propria
esperienza didattica.
CHE COS’E’ LA DOCUMENTAZIONE
La documentazione è produzione e diffusione di conoscenza.
Documentare significa raccogliere tutte quelle informazioni che mantengano memoria delle attività svolte, dei percorsi intrapresi e degli strumenti utilizzati,
al fine di comunicare e condividere con altri esperienze educative e didattiche significative
E’ attraverso la documentazione, infatti, che la conoscenza diviene “sapere collettivo” e risorsa che promuove e qualifica la progettazione curricolare e la
formazione di insegnanti ed alunni. Documentare significa anche raccogliere, catalogare, preservare il materiale
prodotto per ambiti disciplinari, percorsi curricolari, laboratori didattici e,
soprattutto, diffonderlo attraverso l’uso di “buone pratiche”.
PERCHE’ DOCUMENTARE
La diffusione delle esperienze didattiche, attraverso la documentazione, contribuisce a valorizzare il patrimonio di ricerca ed incentiva l’innovazione,
consentendo alla scuola di utilizzare la cultura che essa stessa produce. Le finalità della documentazione sono molte e diverse:
o diffondere e comunicare, attraverso “buone pratiche”, i percorsi didattici,
curricolari ed educativi intrapresi; o condividere il lavoro e le esperienze professionali di ciascun insegnante
dentro la scuola e fuori di essa; o stimolare il confronto, lo scambio di idee, la valutazione, favorendo
ricerca ed innovazione; o riflettere sui percorsi prescelti e prevedere momenti di verifica per
migliorare e migliorarsi; o favorire una didattica sperimentale che permetta la partecipazione attiva
e motivata degli alunni; o conservare il materiale didattico prodotto e trasformarlo in patrimonio
collettivo;
o non disperdere le risorse, frutto di anni di lavoro e ricerca; o contribuire a dare valore e prestigio alla professionalità dei docenti e
all’istituto scolastico.
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CHE COSA DOCUMENTARE
Tutti quei percorsi o progetti didattici condotti dai docenti che possono
entrare a far parte di un curricolo o che, pur restandone fuori, rappresentano esperienze culturali formative, educative, meta cognitive, degne di essere
“salvate” e valorizzate come strumento utile a favorire i processi d’insegnamento-apprendimento.
COME DOCUMENTARE
Documentare in modo efficace e fruibile significa mettere in atto “buone
pratiche” di documentazione che tengano conto di: - obiettivi a cui mirare,
- contenuti da diffondere, - percorsi metodologici intrapresi,
- strumenti utilizzati.
Si documenta non per se stessi, ma per comunicare ad altri le proprie esperienze, ogni documento deve essere, perciò, chiaro, comprensibile e
adattabile a contesti diversi. La ricerca di strategie, strumenti, supporti utili a tale scopo è premessa
necessaria alla documentazione. Documentare secondo le “buone pratiche” significa:
- avere ben chiaro cosa si vuole documentare e cosa si vuol far conoscere: OBIETTIVO;
- individuare contenuti significativi per l’esperienza scolastica: CONTENUTI;
- mirare alla qualità e non alla quantità della documentazione, monitorando e valutando l’efficacia dei percorsi intrapresi: PROCESSO;
- raccogliere materiale documentario durante l’esperienza didattica o il progetto per una documentazione in itinere e non solo finale che tenga
conto dei processi più che dei prodotti: PROCESSO;
- verificare la “ricaduta” didattica e formativa del prodotto finale: VERIFICA;
- utilizzare le risorse e gli strumenti più adatti allo scopo prefissato e che permettano la massima diffusione: INNOVAZIONE.
Si può documentare utilizzando il formato cartaceo, soggetto però a disperdersi e a deteriorarsi più facilmente, o i supporti digitali, più versatili
e fruibili, che permettono di arricchire la documentazione con audio, video, animazioni etc.
Si può documentare anche pubblicando i lavori prodotti sul sito della scuola: www.quintocircolopistoia.it, alla pagina ARCHIVIO DIDATTICO nell’ area
bambini e bambine ,riservata agli alunni, e nell’area docenti, dove è possibile costruire un vero e proprio archivio telematico.
Si può documentare in rete su piattaforme quali SCRIB O GOLD, per diffondere e far conoscere anche all’esterno il lavoro della nostra scuola.
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DOVE TROVARE LA DOCUMENTAZIONE DIDATTICA
Tutto il materiale raccolto negli anni è catalogato, conservato e archiviato
nell’ARCHIVIO DIDATTICO del plesso di Belvedere.
Nel sito della scuola, alla pagina ARCHIVIO DIDATTICO, sono pubblicati l’indice e l’elenco dell’archivio stesso che si possono scaricare in formato pdf; sono
pubblicate anche le comunicazioni e le circolari informative di aggiornamento per i docenti.
FINALITA’ DEL PROGETTO
1. Formare , all’interno dell’Istituzione Scolastica, un team di lavoro, strutturato ed organico, con compiti diversificati, prevedendo, fra questi, la
presenza di una figura specializzata/professionale in grado di curare l’aspetto
digitale dell’archivio e di rendere più dinamica la pagina del sito ad esso dedicata.
2. Diffondere nel personale docente una cultura della documentazione in entrata ed in uscita, mediante momenti di formazione/informazione.
3.Fornire, tramite contatti e circolari informative, le modalità di consultazione del materiale.
4. Aggiornare l’elenco dei progetti conservati nell’archivio. 5. Fornire, tramite contatti e circolari informative, le modalità di
documentazione dei progetti. 6. Diffondere fra scuole ed organismi che operano nel settore scolastico (CIDI/
Centro Risorse/ ANSAS) la conoscenza dell’archivio didattico. 7 .Partecipare a Convegni e Seminari di formazione, finalizzati alla conoscenza
delle “best practise” didattiche, per socializzare e confrontare, con altre Istituzioni Scolastiche, le esperienze condotte dal nostro Circolo, nell’ottica del
bench-marking e del bench-learning
8. Inserire nel catalogo GOLD (Global on line Documentation – INDIRE ) le esperienze ed i progetti più innovativi e significativi perché siano diffusi,
trasferiti ed utilizzati in altri contesti scolastici.
DESTINATARI La scuola stessa che si pone come agenzia di scambio di esperienze; i docenti,
che vedono nel confronto con altri colleghi, una opportunità di crescita professionale e, nell’archiviazione, una tesaurizzazione del loro lavoro; i
bambini, i cui elaborati sono valorizzati.
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NUOVE TECNOLOGIE DIDATTICHE
PRESUPPOSTI Le nuove tecnologie sono un mezzo essenziale per l’arricchimento delle conoscenze e un sussidio divenuto ormai necessario nella
didattica. Non possiamo pertanto prescindere dall’uso di questi strumenti, che ci permettono di arricchire i nostri saperi.
FINALITA' Promuovere nei bambini la curiosità di ricerca e l’integrazione delle conoscenze già acquisite.
OBIETTIVI Permettere ai bambini l’uso razionale degli strumenti multimediali per la loro applicazione nelle materie di studio. Attraverso giochi multimediali e
programmi appositamente studiati per la didattica italiana, il bambino può realizzare materiale formativo a carattere interdisciplinare, per un
apprendimento dinamico e divertente.
STRUMENTI L’Offerta formativa del Circolo si avvale delle nuove tecnologie
con la presenza degli strumenti informatici così distribuiti: • Nel plesso di Villaggio Belvedere è stata allestita un’aula multimediale
con 12 macchine e una postazione per il docente. Inoltre ogni aula è dotata di un computer. Tutto il sistema è in rete in banda larga. L'aula è stata
recentemente dotata di un videoproiettore e di uno schermo panoramico conformi alle più recenti tecnologie. Questi nuovi strumenti permettono
all'alunno un apprendimento più rapido e sistematico dell'uso del computer. Inoltre egli può seguire più facilmente e con maggiore possibilità di
attenzione alle indicazioni operative del docente in tutti i passaggi richiesti dalla lezione.
• Il plesso di Scornio è dotato di un’aula multimediale con la presenza di 6 computers e una postazione per il docente, collegati fra loro in rete a banda
larga. Anche in questo plesso abbiamo un computer in ogni aula. • La Scuola Primaria di Valdibrana ha in dotazione 4 computers, di cui 2
collegati con Internet. Anche nella Scuola dell’Infanzia abbiamo una
postazione multimediale collegata ad Internet. • Nel plesso di San Felice è stato allestito un laboratorio informatico per una
gestione comune fra la scuola primaria e dell’infanzia, in quanto ambedue presenti nello stesso edificio. Qui abbiamo 5 computers, collegati in rete fra
loro. • La scuola primaria di Piteccio è anch’essa fornita di un laboratorio
multimediale, dove è stato di recente installato il sistema ADSL. L'uso di questi strumenti è particolarmente importante per il recupero dei bambini
diversamente abili, in quanto consente loro di apprendere le materie di studio attraverso metodologie innovative, che consentono al bambino di
acquisire abilità con minore dispendio di energie e certamente con maggior divertimento. Si fa uso infatti di format didattici predefiniti e di programmi
aperti dove il bambino interagisce con la macchina. La presenza di questi strumenti permette ad ogni bambino della nostra scuola di familiarizzare
con le nuove tecnologie e diventarne un fruitore consapevole.
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SITO WEB
E' attivo da alcuni anni il sito Internet www.quintocircolopistoia.it, che viene
costantemente aggiornato dalla funzione strumentale responsabile La domanda per l’entrata del nostro sito nel Portale Nazionale delle Scuole del Ministero
della Pubblica Istruzione è stata accolta in data 29/10/2008. Le scuole del V Circolo Didattico si trovano già inserite nell’Anagrafe delle
Scuole del sito www.scuolaeservizi.it, così come il nominativo del dirigente scolastico che risulta referente della squadra d’Istituto prevista per aderire ai
corsi di formazione di 1^ e 2^ livello. I corsi di formazione sono obbligatori per accedere a tutti servizi ed ai template per il rinnovamento strutturale ma al
nominativo del referente non sono ancora stati assegnati i corsi ,l’ultimo corso di I livello organizzato è antecedente all’iscrizione del nostro sito web,infatti
risale al 2007 In Open Source Moodle sarà probabilmente possibile, in seguito, avere almeno un saggio scritto dei Corsi precedenti, ma è comunque
necessario avere l’attestato di partecipazione ai corsi per usufruire dei servizi sopra citati. Intanto, nell’Anagrafe delle Scuole, possiamo trovare i dati dei vari
plessi del Circolo, la cartina geografica di riferimento, la mappa satellitare
corrispondente e la mappa ibrida. Da giugno sono visibili, su richiesta, anche i testi adottati dalle varie classi di ogni plesso.
STRUTTURA DEL SITO
Il sommario è composto dalle seguenti voci: 1. DIREZIONE E SEGRETERIA: contiene informazioni riguardanti curricolo e
funzioni del Dirigente Scolastico; nominativi, compiti e funzioni del personale di Segreteria, orari di apertura degli uffici del V Circolo Didattico.
2. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:contiene i nominativi dei collaboratori del Dirigente Scolastico, dei vari referenti, delle funzioni strumentali al POF, dei
responsabili dei Macroprogetti, dei laboratori, dei gruppi di ricerca-azione e di altri gruppi di ricerca (Accoglienza, AQUA, Verifiche...). Elenca anche i
nominativi dei componenti del Consiglio di Circolo. 3. REGOLAMENTO DI CIRCOLO:informa sugli organi di Circolo, la gestione, i
criteri e le modalità di organizzazione, l'uso dei locali e dei sussidi scolastici.
4. CARTA DEI SERVIZI: la Carta dei Servizi scolastici, dove si illustrano le garanzie di efficacia dell'offerta formativa che l'Istituzione Scolastica fornisce
agli utenti. 5. BACHECA DOCENTI: contiene le informazioni e i nominativi dei docenti
plesso per plesso e classe per classe all'interno del Circolo. 6.BACHECA GENITORI: qui si trovano vari documenti,il Patto di
Corresponsabilità ,il regolamento del Comitato Mensa , i nominativi ,gli indirizzi e le e-mail dei rappresentanti dei genitori plesso per plesso (quelli che hanno
dato il consenso alla pubblicazione sul sito ,consenso obbligatorio per il rispetto della legge sulla privacy) le delibere che talvolta vengono comunicate dal
Comitato dei genitori. 7.PROGETTO DISLESSIA: contiene gli obiettivi del PROGETTO SCO.LE.DI. che
opera il monitoraggio sui processi di apprendimento della scrittura e della lettura in tutti i bambini nelle prime fasi di acquisizione per identificare
precocemente eventuali difficoltà specifiche.
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8.ARCHIVIO DIDATTICO: l'indice, con relative spiegazioni voce per voce, dei
progetti archiviati nel V Circolo, e il regolamento per accedere al prestito o alla
consulenza del materiale dell'archivio. 9. LINK UTILI: la selezione dei siti Internet dedicati alla didattica o di carattere
generale (Pubblica Istruzione, Istituti di Ricerca scolastica...) 10. MAPPA DEL SITO, divisa in 8 parti, ovvero: Circolo, Scuole Primarie,
Scuole dell'Infanzia, Documentazione, Archivio documenti, Progetti, Bacheche, Area Riservata. 11.CONTATTI: gli indirizzi e-mail e i numeri di telefono del
Dirigente Scolastico e delle scuole del Circolo.
INDICE DELLA SCHERMATA PRINCIPALE O HOMEPAGE :
1. LE NOSTRE SCUOLE: informazioni dettagliate sui vari plessi. 2. P.O.F.: il Piano dell'Offerta Formativa e i curricoli delle varie discipline della
Scuola Primaria e della Scuola dell'Infanzia . 3. LE ULTIME NOVITA': contiene tutte le notizie aggiornate, le informazioni
sui corsi, le riunioni e gli avvenimenti del V Circolo Didattico.
4. CERCA NEL SITO: è una pagina di aiuto al visitatore del sito per rintracciare un argomento desiderato
. 5. AREA RISERVATA: è la parte del sito riservata ai docenti che con la password possono accedere ai documenti interni.
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PIANO DI FORMAZIONE ANNO 2010/2011 Ipotesi di formazione
Titolo del corso di formazione
Esperto
La prospettiva come forma simbolica Cauduro
EDA Bisogni educativi speciali :progettare
l’integrazione. Percorso di accompagnamento
dell’attività progettuale e di verifiche
necessarie per l’integrazione di alunni disabili
a scuola
Piccioli EDA
La passione per i numeri :percorso formativo rivolto
ad insegnanti delle classi 1^ della scuola
elementare
Lombardi-Perticone (corso di formazione in rete 3^,4^e 5^ circolo Pistoia )
Impariamo le danze popolari Cesaroni EDA Valutazione dei percorsi e dei processi messi
in atto nelle proposte didattiche .Rilettura
delle prove standardizzate di Circolo (infanzia
e primaria )
Perlmuter EDA
Star bene a scuola:le regole del vivere e del
convivere (cittadinanza attiva )
La scrittura del bambino nella scuola
dell’infanzia: organizzazione del contesto e
attività didattiche
Giuliano Franceschini
La correttezza ortografica negli alunni della scuola
primaria Ventriglia
EDA Percorsi di educazione linguistica per la
scuola dell’infanzia Ventriglia EDA
Corso di formazione Scoledi in rete Ventriglia Didattica della composizione del testo Dott.essa Serafini Uguali ma diversi :percorsi di formazione
interculturale Regione Toscana FSE
Percorso di consolidamento delle competenze
linguistiche per le insegnanti abilitate
all’insegnamento della Lingua inglese
La scuola fa la differenza :i generi tra i banchi Mion – Caporaso EDA Il ruolo del personale ATA alla luce delle
nuove esigenze educative
“Educare all’educazione “Percorsi per i genitori (In collaborazione con il comitato dei genitori)
Nota bene : in grassetto i corsi maggiormente richiesti