3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

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Banca europea investi 3-:^οοπ onnazioni 3 - 2000-N. 106 ISSN 0250-3905 •^^-tï-'f^ri^syfr ^ --li-j'yartö&i'TM· ' ommario Lo sviluppo regionale al centro dell'azione della Forum BEI 2000 Sviluppo regionale: utilizzare in modo efficiente le risorse finanziarie La BEI ospita la Conferenza sulle RTE «Reti transeuropee di trasporto: bilancio e prospettive» 11 Due nuovi Vicepresi- denti 1 Nuove nomine 1 il FEl: strumento del Gruppo BEI specializzato in capitale di rischio 16 i finanziamenti BEI nei Balcani 1 _ L'iniziativa «Innovazione 2000» in breve 2 f Il sesto Forum annuale BEI aveva come tema lo sviluppo regionale, compito principale della Banca. Circa 300 esperti, tra esponenti di governi e ambienti politici, istituzioni comunitarie e mondo amministra- tivo, industriale e bancario hanno discusso dei fattori che hanno determinato il successo ο l'insuccesso delle iniziative di sviluppo regionale. Philippe Maystadt, Presidente della BEI, ha così spiegato la scelta del tema del Forum: «È necessario scambiare informazioni sulle espe- rienze fatte per poter migliorare costantemente il nostro operato e renderlo più incisivo. Lo dobbiamo agli azionisti della BEI e lo dobbiamo ai cittadini europei. Investire in progetti non validi è uno spreco di risorse finanziarie: impedisce di sfruttare il potenziale di crescita dell'Europa e porta alla perdita di posti di lavoro». Questo numero di BEI Informazioni è incentrato sul tema dello sviluppo regionaL·, anche sotto ilprofiL· deUa riforma deifondi strutturali dell'Unione europea e deUe attività deUa BEI che a tali fondi sono connesse. Altre informazioni sul Forum BEI 2000 alle pp. 6-10

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Banca europea investi

3-:̂ οοπ onnazioni

3 - 2 0 0 0 - N . 106 ISSN 0250-3905

•^^-tï-'f^ri^syfr ^ --li-j'yartö&i'TM· '

ommario Lo sviluppo regionale al centro dell'azione della

Forum BEI 2000 Sviluppo regionale: utilizzare in modo efficiente le risorse finanziarie

La BEI ospita la Conferenza sulle RTE «Reti transeuropee di trasporto: bilancio e prospettive» 11

Due nuovi Vicepresi­denti 1

Nuove nomine 1

il FEl: strumento del Gruppo BEI specializzato in capitale di rischio 16

i finanziamenti BEI nei Balcani 1 _

L'iniziativa «Innovazione 2000» in breve 2

f

Il sesto Forum annuale BEI aveva come tema lo svi luppo regionale, compito principale della Banca.

Circa 300 esperti, t ra esponenti di governi e ambienti politici, istituzioni comuni tar ie e mondo amministra­t ivo, industr iale e bancario hanno discusso dei f a t t o r i che hanno determinato il successo ο l'insuccesso delle iniziative di sviluppo regionale.

Philippe Maystadt, Presidente della BEI, ha così spiegato la scelta del t e m a del Fo rum: «È necessario scambiare informazioni sulle espe­r ienze f a t t e per poter mig l io rare

costantemente il nostro operato e renderlo più incisivo. Lo dobbiamo agli azionisti della BEI e lo dobbiamo ai c i t t a d i n i e u r o p e i . Invest i re in progett i non validi è uno spreco di r isorse f i n a n z i a r i e : impedisce di s f ru t ta re il po tenz ia le di crescita dell 'Europa e porta alla perdita di posti di lavoro».

Questo numero di BEI

Informazioni è incentrato sul tema

dello sviluppo regionaL·, anche sotto

ilprofiL· deUa riforma dei fondi

strutturali dell'Unione europea e

deUe attività deUa BEI che a tali

fondi sono connesse.

Altre informazioni sul Forum BEI 2000 alle pp. 6-10

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// 90% circa dei f inanziamenti BEI

per strutture ospedaliere

e ist i tut i d'istruzione sono

destinati alle zone in r i tardo d i sviluppo «»» Lo sviluppo regionale:

al centro dell'azione della BEI H I I É É

// Trattato di Amsterdam indica nel rafforzamento della coesione economica e sociale, teso a realizzare lo sviluppo armonioso di tutte le regioni dell'Unione, l'asse prioritario delle politiche comunitarie

Esso riconferma cosi l'obiettivo di uno sviluppo equilibrato già insito fin dal 1958 nel Trattato di Roma, che affidava alla BEI quale compito primario quello di f inanziare progetti che contribuissero alla valorizzazione delle regioni meno sviluppate.

L'estensione degli ambiti di attività della Banca - diversificazione delle politiche comunitarie e adesione di nuovi Stati membri - non ha modificato questo ruolo specifico né il carattere prioritario asse­gnato allo sviluppo regionale.

Tale carattere prioritario è stato ribadito nel Piano di attività della

Banca (PAB) per il periodo 2000-2001 che conferisce priorità assoluta allo sviluppo regionale e alla coesione dell 'Unione nel quadro del l 'attuazione del l ' «Agenda 2000».

Dopo la riforma dei fondi strut­turali, attuata nel 1989, la BEI ha accordato circa 133 miliardi di euro per investimenti situati nelle zone di sviluppo regionale. Gli interventi sono avvenuti sotto forma di mutui individuali (104 miliardi) nonché di crediti su prestiti globali (29 miliardi) per progetti di piccola e media dimensione nel settore delle infrastrutture e a favore delle PMI.

p i i ^ l t t l l 1 I BKI I N F O R M A Z I O N I Ì - 2 0 0 0

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

ίο sviluppo regionale: al centro dell'azione della BEI

Bilancio del periodo 1994-1999: 86 miliardi di euro

Prendendo in esame, in particolare,

il p e r i o d o di a p p l i c a z i o n e del

secondo programma d'attività dei

fondi strutturali, i mutui individuali

accordati per lo sviluppo regionale

sono ammontati a 66,5 miliardi di

euro , par i al 70% dei m u t u i

ind iv idual i erogat i complessiva­

mente dalla Banca nell'Unione.

L'analisi se t to r ia le ev idenzia

l ' importante contributo dato dalla

Banca alla realizzazione d'investi­

menti che favoriscono la creazione

e lo sviluppo di attività produttive e

di servizi. Le infrastrutture, fattore

essenziale dello sviluppo equilibrato

delle regioni , hanno benef ic iato

de i r84% del totale, con la quota

magg io re assegnata al le ret i di

t r aspo r to e te lecomun icaz ione

(55%) nonché agli investimenti che

consentono l'accesso alle reti.

I progetti nel settore dei trasporti

r iguardano in prevalenza grandi

reti stradali e ferroviarie d'interesse

europeo, mentre gli investimenti

nelle telecomunicazioni interessano

reti e servizi d'interesse nazionale ο

internazionale.

Finanziamenti in rapida espansione

(1,7 miliardi nel periodo considerato)

sono quelli a favore di progetti per

lo svi luppo del capita le umano.

Finanziando strutture ospedaliere,

l a b o r a t o r i , i s t i t u t i d ' i s t r u z i o n e

secondaria e universitaria situati per

il 9 1 % nel le zone in r i t a r d o di

sv i luppo, la BEI c o n t r i b u i s c e a

garantire ai cittadini dell'Unione la

par i tà di accesso ai servizi p iù

avanzati in questi settori.

La ripartizione per obiettivo indica

la p r io r i t à assegnata agl i inve­

stimenti per progett i situati nelle

regioni ammesse a beneficiare dei

finanziamenti a titolo degli obiettivi 1

(zone in r i tardo di sviluppo) e 6

( reg ion i nord iche scarsamente

popolate) : complessivamente 31

miliardi, pari al 46%. Nelle aree in

questione, la Banca finanzia priori­

tariamente il potenziamento delle

infrastrutture di base - trasporti, ener­

gia e telecomunicazioni - per alle­

viare i disagi dovuti alla distanza geo­

grafica di molte delle regioni interessate.

Una quo ta impo r t an te degl i

interventi è destinata ai Paesi della

coesione (Spagna, Grecia, Irlanda,

Portogallo): nell'arco del periodo in

esame, questi Paesi hanno bene­

ficiato di oltre un terzo dell'importo

accordato sot to fo rma di mutu i

individuali a t i to lo dello sviluppo

regionale.

Le zone impegnate in un processo

di ristrutturazione economica (obiet­

t i v i 2 e 5b) hanno benef i c ia to

d'interventi per 23,3 miliardi (pari al

35% dei finanziamenti accordati per

lo sviluppo regionale).

Ad integrazione di tali interventi a

favore dello sviluppo regionale sono

stati accordati prestiti globali che

favor iscono gl i inves t iment i di

piccola e media dimensione effet­

tuati dalle PMI e quelli riguardanti

in f ras t ru t ture di ut i l i tà pubblica

( interventi di riassetto urbano su

scala ridotta, gestione delle acque,

infrastrutture stradali locali, ecc.).

Nel per iodo 1994-1999 l ' importo

accordato annualmente attraverso

questa categoria di finanziamenti si

è più che raddoppiato, mentre i

mutui individuali sono aumentati di

poco più del 25%. Passando da circa

1,9 miliardi nel 1994 a 4,6 miliardi

nel 1999, gli interventi sono ammon­

ta t i compless ivamente a 19,5

mi l iard i , pari al 5 1 % dei presti t i

globali firmati nell'Unione. I crediti

su prestiti globali vanno prevalen­

temente a vantaggio delle zone a

sviluppo economico più avanzato,

caratterizzate da un maggior bi­

sogno d'investimenti.

Con lo strumento del prestito glo­

bale, la BEI ha dato un forte contri­

buto alle attività produtt ive delle

PMI, fattore essenziale della crea­

zione di occupazione nel territorio

dell'Unione.

La comp lemen ta r i t à f ra m u t u i

individuali, destinati soprattutto a

finanziare grandi progetti, e prestiti

g loba l i per g l i i nves t iment i di

piccola dimensione ha costituito un

pun to di fo rza d e l l ' o f f e r t a di

finanziamenti della Banca a favore

dello sviluppo regionale.

Gli interventi della Banca hanno un

e f f e t t o non t rascurab i le sul

sostegno economico fo rn i t o alle

reg ion i interessate: il va lore

complessivo dei progetti finanziati è

stato par i , annua lmente , a l l ' 8%

circa degli investimenti effettuati in

Europa, in termini di formazione

lorda di capitale fisso (FLCF).

Una quota considerevole dei finanziamenti BEI per la promozione dello sviluppo regionale va alle reti di trasporto e tele­comunicazione

Si calcola inoltre che la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali finanziate dalla Banca nelle zone di sviluppo regionale contribuisca ogni anno a mantenere circa 300 000 posti di lavoro e che i progett i di PMI cofinanziati t ramite i prestiti globali della Banca servano a tenere in essere ο a creare circa 30 000

posti di lavoro duraturi.

BEI INPORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I p a g i n a 3

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Gli interventi strutturali dell'Unione dal 2000 al 2006

Il 24 e 25 marzo 1999, il Consiglio europeo di Berlino ha adottato ['«Agenda 2000» contenente tra l'altro il progetto di regolamentazione degli aiuti strutturali per il periodo 2000-2006. La dotazione finanziaria complessiva dei fondi strutturali è stata fissata in 195 miliardi di euro. Gli obiettivi prioritari sono stati portati da sette a tre; due di questi interessano in modo particolare la BEI:

• Obiettivo 1: promozione dello sviluppo e dell'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo (dotazione: 135,9 miliardi).

Sono interessate da questo obiettivo: - le regioni con un PIL per abitante inferiore al 75% della media comunitaria; - le regioni ultraperiferiche nonché le zone oggetto dell'ex obiettivo 6 (zone artiche a scarsa densità

demografica).

L'elenco delle regioni che possono beneficiare di finanziamenti a titolo dell'obiettivo 1 è stato pubblicato il 1° luglio 1999.

• Obiettivo 2: sostegno alla riconversione economica e sociale delle zone colpite da difficoltà strutturali (dotazione: 22,5 miliardi).

Δ_

Sono interessate da questo obiettivo: - le zone rurali in declino; - le zone urbane densamente

popolate e in difficoltà; - le zone che dipendono dalla

pesca; - le zone colpite da gravi problemi

strutturali ο con tassi elevati di disoccupazione.

L'elenco delle regioni che possono beneficiare di finanziamenti a titolo dell 'obiettivo 2 è stato compilato solo nel maggio 2000;

• esistono inoltre alcune regioni che continuano a beneficiare, in via transitoria, del sostegno dei fondi strutturali. Si tratta delle zone dell'ex obiettivo 1 e di quelle degli ex obiettivi 2 e 5b. Tale sostegno transitorio viene concesso dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2005 ο 2006.

06/eff/VoI

^ 1 Obiettivo 1

I Sostegno transitorio

(fino al 31.12.2005/2006)

I Programma speciale

Obiettivo 2

^ 1 Obiettivo 2

^ 1 Obiettivo 2 (parzialmente)

pagina 4 I BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Lo svi luppo regionale: al centro del l 'az ione della BEI

Evoluzione dell'atti­vità della BEI

Gli interventi della Banca a favore

del lo sv i luppo reg iona le hanno

r icevuto, per i prossimi anni , un

nuovo orientamento in occasione

della de f in iz ione del te rzo pro­

gramma di a t t i v i t à dei f ond i

strutturali per il periodo 2000-2006.

La Banca seguirà la politica indicata,

che r ientra nel quadro d 'azione

delle politiche comunitarie struttu­

rali e di coesione, in stretta colla­

borazione con la Commissione ma

anche con interventi complemen­

tar i . Di fa t to , la BEI continuerà a

operare in quegli ambiti, geografici

ο s e t t o r i a l i , che in f u t u r o non

potranno più beneficiare di aiuti.

Tale intensificazione dei f inanzia­

ment i a sostegno del lo svi luppo

regionale è perfettamente coerente

con l'iniziativa «Innovazione 2000»,

Sostegno ai Paesi dell'Europa centrale candidati all'adesione

Lo S t rumento s t ru t tu ra le di preadesione (SSPA), con una dotazione di 7,28 miliardi di euro, contribuisce alla realizzazione degli obiettivi, definiti nel parteniariato di adesione, relativi al miglioramento dell'ambiente e delle infrastrutture di trasporto nei Paesi candidati dell'Europa centrale.

Na tura lmente , la BEI partecipa at t ivamente all 'opera di preparazione di questi Paesi all'adesione, intensificando i suoi interventi diretti aventi gli stessi obiettivi di quelli degli Stati membri e aiutando le istituzioni comunitarie a individuare le operazioni a maggior priorità e validità economica, da finanziare con il bilancio comunitario.

Dal 1990, la Banca è la più importante fonte di finanziamenti internazionali per i Paesi dell'Europa centrale. Essa ha accordato in questi Paesi finanziamenti per 11 miliardi di euro, con una media annua di 2 miliardi negli ultimi tre anni.

Nei prossimi anni, il volume dei finanziamenti a favore di questi Paesi continuerà a crescere, sostenendo in via prioritaria:

• l'espansione delle reti transeuropee di trasporto e comunicazione e quelle di trasmissione dell'energia, nonché il loro raccordo alle reti comunitarie;

• gli investimenti connessi alla tutela ambientale;

• le attività industriali e le PMI che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro e allo sviluppo economico delle regioni interessate.

La BEI continuerà a operare in stretta collaborazione con la Commissione per sfruttare al meglio le sinergie tra i diversi strumenti finanziari dell'Unione e potenziarne al massimo l'impatto. La maggior parte dei progetti di reti transeuropee finanziati dalla Banca beneficia già dell'intervento congiunto BEI/Commissione.

un programma d'azione concreto

volto a costruire un'Europa basata

sulla conoscenza e sull'innovazione.

La Banca intende seguire per i suoi

interventi alcune direttr ici essen­

ziali:

• finanziare le infrastrutture di base

occorrenti per l' insediamento di

a t t i v i t à p rodu t t i ve nel le zone

meno sviluppate;

• apportare un maggior sostegno

alle imprese innovatrici, in parti­

colare alle PMI mediante i prestiti

globali;

• svi luppare le in f ras t ru t tu re e i

servizi della società de l l ' i n fo r ­

mazione, in particolare le reti che

consentono la d i f fus ione del le

i n f o rmaz ion i nonché i servizi

connessi;

• contribuire a migliorare l'ambien­

te urbano e, più in generale, la

tutela dell'ambiente;

• sostenere i proget t i nel campo

dell'istruzione e della formazione

nonché l'accesso di tutt i ai servizi

sanitari, contribuendo in tal modo

a creare una forza lavoro compe­

tente;

• proseguire l'opera d'integrazione

delle regioni meno sviluppate e

più periferiche, migliorando le reti

t ranseuropee e l'accesso al le

stesse. •

Jacqueline RALET

Dipartimento Informazione e

Comunicazione

Tel.: ^352 4379 3119

e-maii: [email protected]

BEI INFOR.MAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 5

Page 6: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

Forum BEI 2000 (da p. 1)

II Forum BEI

2000, tenutosi

a fine ottobre,

ha trattato il

tema dello

sviluppo

regionale e

dell'utilizzo

efficiente delle

risorse

finanziarie.

Proponiamo

alcuni estratti

significativi

degli

interventi,

reperibili in

forma integrale

sul sito:

vvww.bei.org/

Forum2000

Philippe Maystadt, Presidente della BEI:

L'allargamento: la sfida più impegnativa

«Per lo svi luppo regionale sono

disponibili risorse considerevoli. Solo

lo scorso anno, l'Unione europea ha

messo a disposizione, con i suoi

f o n d i s t r u t t u r a l i , di sv i luppo

regionale e di coesione, un importo

complessivo di circa EUR 34 miliardi.

A questi interventi si aggiungono,

anche tramite sgravi fiscali, congrui

aiuti a livello nazionale che sono

tu t tav ia d i f f ic i l i da quant i f icare,

anche in te rmin i approssimativi .

In tegrano ta l i con t r i bu t i i

f inanz iament i della BEI, che nel

1999 sono ammontati a circa EUR 17

mi l iard i per p roge t t i nelle aree

assistite dell'Unione.

Nonostante le consistenti risorse

f i nanz ia r ie dest inate alla

promozione dello sviluppo regio­

nale, non possiamo ancora dirci

soddisfat t i dei r isu l ta t i . Eviden­

temente, le disparità tra regioni

erano più profondamente radicate

di quanto si potesse immaginare. È

i ndubb io che t ra i s ingol i Stati

membri i risultati economici sono

più u n i f o r m i che in passato.

Tuttavia, al loro interno - anche nel

caso degl i Stati più f l o r i d i -

permane un certo divario econo­

mico fra le diverse regioni.

Sarà l 'allargamento dell 'Unione a

cost i tu i re il banco di prova più

impegnativo per la politica regionale

europea. In particolare, con l'adesione

dei Paesi del l 'Europa centrale e

orientale, la divergenza regionale

all'interno dell'Unione toccherà livelli

senza precedenti e sarà inevitabile

chiedersi fino a che punto l'Unione

allargata potrà tollerare le disparità

regionali senza mettere in pericolo la

sua coesione economica e sociale.

Dubito che ai futuri Stati membri si

possa forn i re lo stesso l ivel lo di

assistenza di cui hanno goduto in

passato, e tut tora beneficiano, gli

attuali Paesi della coesione.

L'assetto f i nanz ia r io ind icato

dall'«Agenda 2000» per il bilancio

comuni tar io nel per iodo f ino al

2006 non prevede incrementi di

ri l ievo della spesa per la polit ica

reg ionale . Ciò signif ica che per

o t tenere r isu l ta t i m ig l i o r i nei

prossimi anni si dovrà necessaria­

mente pensare ad un util izzo più

efficiente delle risorse finanziarie

esistenti.» •

Hans Eichel, Ministro delle Finanze della Germania:

Le politiche comunitarie dovranno essere ripensate

«Dopo l ' a l l a rgamento a est, le

a t t ua l i po l i t i che comun i ta r ie

dovranno evolversi sotto molteplici

aspett i . È d i f f ic i le , per esempio,

immaginare che l 'attuale politica

agricola possa essere presa cosi

com'è e applicata ai Paesi dell'Euro­

pa orientale. Lo stesso vale per la

po l i t i ca di coesione. Le risorse

disponibili sono limitate, su tut t i i

fronti . La strategia dei singoli Stati

membr i , tesa a perseguire la

stabi l i tà, è vincolante anche per

l'Unione nel suo insieme e i limiti di

bilancio non possono essere superati.

centrale e singoli Länder. I principi

che in tendiamo seguire per tale

processo possono forse essere

per t inen t i anche per la pol i t ica

regionale a livello comunitario. Il

pr inc ip io cardine è quel lo del la

solidarietà: il forte aiuta il debole.

Trasfer i to a l ive l lo de l l 'Un ione

europea, ciò significa anche che gli

Stati membr i p iù f o r t i devono

risolvere autonomamente i propri

problemi regionali interni. L'allarga­

men to a est rende necessaria

l'applicazione di tali limitazioni alla

politica regionale comunitaria.

In Germania, sta per essere varata la Occorre aprire il dibattito su come

r i forma relativa alla r ipart iz ione procedere per l'effettiva riduzione

delle risorse finanziarie tra governo della spesa relat iva alla pol i t ica

strutturale comunitaria. Si potreb­

bero, ad esempio, indirizzare più

risorse verso gl i Stati membr i

maggiormente bisognosi e verso

settor i che presentano un fo r te

interesse comune, come i trasporti e

l'ambiente. Ritengo inoltre sensato

ridurre l'entità dell'assistenza. A mio

parere, un cofinanziamento comu­

n i ta r io al 50% è su f f i c ien te . Il

ricorso a nuovi strumenti , quali i

prestiti e le garanzie in luogo degli

aiuti non rimborsabili, servirebbe

pagina 6 BEI I N F O R M A Z I O N I 3 - 2 O O O

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Forum BEI 2000

non solo a ridurre la spesa ma anche dal la t rasparenza e da pr inc ip i venti di assistenza allo sviluppo,

a determinare una ripartizione più semplici, important i anche ai f in i La collaborazione con le banche

efficiente delle risorse, rendendo della polit ica regionale europea,

o l t r e t u t t o più d i f f i c i l e l 'uso

improprio dei fondi. La stretta cooperazione fra la BEI e

la Commissione europea ha

L 'accet tazione genera le del le imped i t o che vi fosse sov rap -

poli t iche è for temente agevolata pos iz ione t ra i r i spe t t i v i Inter-

dei s ingol i Paesi le ha rese più

c o m p e t i t i v e , a i u t a n d o l e a

sv i l uppa rs i . Per queste rea l i z ­

zaz ioni , desidero r ingraziare la

BEI.»B

Jaroslaw Baue, Ministro delle Finanze della Polonia:

Fase iniziale dello sviluppo regionale

«A causa del le inef f ic ienze che

af f l iggono l 'agricoltura e del l ' in­

sufficiente sviluppo dell'industria e

del terziario, le zone orientali della

Polonia sono in genere più povere

del resto del Paese. Siamo solo agli

inizi di un approccio sistematico

allo sviluppo regionale. Le riforme

hanno f i no ra r i gua rda to in

via pr ior i tar ia la stabil i tà macro­

economica e il passaggio ad una

società orientata al libero mercato;

poca è stata l ' a t tenz ione alle

questioni regionali.

Per uno sv i luppo reg iona le più

equi l ib ra to , occorre sciogliere le

r ig id i tà del mercato del lavoro, dedicando una particolare at ten­zione ai fattori che ne favoriscono la f lessibi l i tà e che promuovono la mobil i tà della forza lavoro, ossia: po l i t i che di ed i l iz ia ab i ta t i va , istruzione e formazione, coordina­mento dei sistemi di previdenza sociale e sviluppo delle infrastrut­ture di trasporto.

Occorre ino l t re che il Paese si impegni nella r istrut turazione di quei compart i industr ial i , tra cui l'industria siderurgica e quella della difesa, che meno di altr i sono in grado di a f f ron ta re le pressioni competit ive.»·

Monika Wulf-Mathies, Consigliere per le polit iche c o m u n i t a r i e del Cancelliere tedesco Gerhard Schröder ed ex

Commissario europeo responsabile della politica regionale:

La BEI ha un ruolo da svolgere nel migliorare la qualità dei proget t i

«L'Europa ha ancora molto terreno

da recuperare, se si pensa che il

20% circa della popolazione dell'U­

nione vive ancora in regioni con

un PIL pro capite inferiore al 75%

della media comunitar ia, mentre

negli Stati Uniti si trova in queste

cond iz ion i meno del 2% del la

popo laz ione e le d ispar i tà t ra i

singoli Stati sono meno della metà

di quelle esistenti tra regioni simi­

lari dell'Unione europea. E questo,

senza considerare l 'ulteriore sfida

rappresentata dal la fu tu ra ade­

sione dei Paesi del l 'Europa cen­

trale e orientale, di Cipro e di Malta.

La BEI con t inuerà a perseguire

la sua strategia di sviluppo regio­

nale in stretta collaborazione e co­

mplementarità con la Commissione

europea, in linea con la volontà

politica dei responsabili delle istitu­

zioni europee espressa sotto forma

di un Accordo di cooperazione tra la

Commissione e la Banca, firmato nel

gennaio 2000.

Questa cooperazione raf forzata

si esprimerà nella partecipazione

della Banca alle fasi preparatorie

di programmazione e negoziato

delle operazioni strut tural i , nella

consu l taz ione t ra le i s t i t uz ion i

in meri to alle operazioni di cof i­

nanz iamento , nonché in servizi

tecnici (istruttoria di progetti) che

la Banca potrà forn i re alla Com­

missione.

I servizi tecnici e di consulenza che

la BEI è in grado di fornire possono

contr ibu i re a risparmiare risorse

pubbliche già scarse e a migliorare

la qualità dei progetti.» •

BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 7

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Charlie McCreevy, Ministro delle Finanze dell'Irlanda:

Gli insegnamenti da trarre da un «miracolo economico»

«La recente espansione dell 'eco­

nomia ir landese, benché spesso

definita un "miracolo economico",

non è stata un fenomeno improv­

viso, bensì il risultato finale di anni

di fat icoso, ta lvo l ta d i f f i co l toso

impegno per creare i presupposti di

uno sviluppo sostenibile.

Per avere un andamento positivo,

l'economia di un Paese deve pog­

giare su un insieme organico e coe­

rente di politiche di lungo termine

capaci di garant ire uno sviluppo

economico e sociale durevole.

Innanzitutto le risorse vanno create,

prima di poterle distribuire. È au­

spicabile che vi sia consenso generale

sulle politiche da adottare per gene­

rare ricchezza e, come dimostra l'e­

sperienza irlandese, è più facile rag­

giungere tale obiettivo attraverso il

consenso sulla distribuzione della

ricchezza creata.

lungimiranti, favorevoli all'impren­

ditorialità, basate sul principio della

concorrenza e messe in a t t o in

modo imparziale e trasparente. La

loro attuazione deve inoltre essere

coerente nel tempo, per consentire

a t u t t i g l i opera to r i del mondo

economico di pianificare con fiducia

per il futuro, nella certezza che non

vi saranno improvvisi e arbi t rar i

cambiamenti di rotta che facciano

venir meno i presupposti sui quali

essi si sono basati.

Terzo, lo sv i luppo del le risorse

umane é una componente essen­

ziale di un'espansione economica e

sociale duratura. Non si tratta solo

di t rasmet te re l ' i s t ruz ione e le

competenze necessarie per operare

nel l 'era de l l ' i n f o rmaz ione , ma

anche di impar t i re una buona

istruzione di base e tenere in vita

arti e mestieri più tradizionali dei

quali ci sarà sempre bisogno.

risorse, già scarse in par tenza,

a l l ' i s t ruz ione e alla fo rmaz ione

poiché, in assenza di opportunità di

lavoro nel Paese, è probabile che i

beneficiari di tali risorse finiscano

per emigrare. E, di fa t to , proprio

questo è avvenuto in Irlanda per

diverse generazioni. Il fenomeno si

è r ivelato part icolarmente acuto

negli anni '80 e nei primi anni '90,

quando la crema della nostra gio­

ventù, la cui istruzione e forma­

zione tanto era costata al Paese, se

ne andava al l 'estero in cerca di

occupazione. Tuttavia, in tempi più

recenti quelle ondate di emigra­

zione sono tornate a nostro bene­

ficio, poiché molti di coloro che se

ne erano andat i sono t o r n a t i ,

por tando con sé le competenze

acquisite all'estero.» •

Poiché il Ministro non ha potuto presenziare, la sua comunicazione è stata presentata dall'ambasciatore d'Irlanda in Germania, Noel Fahey

In secondo luogo, per poter creare È comprensibile che in un'economia

risorse sono necessarie pol i t iche sottosviluppata si esiti a destinare

Günter Grass

Nel suo discorso durante la cena di gala, Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura, ha affrontato la questione dell'attività delle banche a favore anche di obiettivi sociali e ha fatto un parallelo fra la BEI e il Monte dei Paschi di Siena, istituto di credito fondato in Toscana sul finire del XV secolo. Parlando di tale istitu­zione che attualmente è in parte banca e in parte fondazione di diritto pubblico, impegnata nella promozione della scienza, dell'i­

struzione e della sanità oltre che dell'ar­te. Grass ha rivolto alla BEI un in­vito ad ampliare il suo raggio d'azio­ne a favore del «capitale umano».

«La Banca non ha scopo di lucro, effettua interventi di lungo termine ed investe nei settori che più necessitano di essere sostenuti. E l'Europa di oggi, con le sue enormi disparità fra ricchi e po­veri, offre indubbiamente molte opportunità d'intervento a favore delle regioni meno sviluppate.»

Grass si è soffermato anche su quella che ha definito come la più grande minoranza europea, ossia il popolo Rom, che ha una propria lingua (romanesh). Egli ha invitato la BEI a finanziare programmi nel settore educativo a favore di tale minoranza, presente su tutto il territorio europeo, per tenere in vita la lingua di quel popolo anche in forma scritta, poiché «una nazione esiste solo quando scrive».

pagina 8 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI Forunf) BEI 2000

Osservazioni conclusive

Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI:

L'importanza cruciale del coordinamento «Per avere successo occorre sempre

avere un obiettivo preciso e un'or­

ganizzazione efficiente, e questo

vale anche per lo sviluppo regio­

nale: la buona r iuscita r ichiede

organizzazione.

P. Mayet ci ha mostrato ciò che oc­

corre con l'esempio del Gruppo So­

fia Antipolis: una "visione" chiara, la

mobilitazione di tutte le risorse per

una strategia volta a trasformare la

"visione" in realtà e, infine, il coor­

dinamento tra tutte le parti interes­

sate.

Il coordinamento è d' importanza

cruciale.

Tutt i i soggetti che nella regione

sono in g rado di con t r i bu i re al

successo devono essere conquistati

alla causa dello sviluppo regionale e

devono operare in sinergia, come

evidentemente hanno fatto nel caso

di Sofia An t ipo l i s . Non t u t t e le

regioni saranno in grado di emulare

l 'esperienza del Gruppo Sofia

Antipolis. Ogni area ha i suoi punti

di forza e di debolezza. E questo

sot to l inea quanto a f fe rmato da

A. Steinherr, secondo il quale non

tutte le regioni, ad esempio, hanno

bisogno delle stesse infrastrutture.

Tu t tav ia , come ev idenz ia to da

N. Fahey che ha citato l'esempio

dell'Irlanda, tut te le regioni hanno

b isogno di un 'ammin i s t raz ione

che, pur restando flessibile, sia ben

funzionante, comprenda i bisogni

de l l 'economia e sia prevedib i le

nelle sue decisioni. Per dirla con

un'espressione moderna, hanno

bisogno di una buona governance.

G. Mllbradt ha chiarito il concetto

citando l'esempio della Sassonia.

Tutti i nuovi /.ander federali dispon­

gono ormai di ottime infrastrutture

di base. Ciò che serve ora è attirare

il know- t iow e poi r innovarlo ed

espanderlo, soprattutto facendo in

modo che restino nella regione i

de ten to r i del know-how, ossia i

lavorator i qual i f icat i . Le regioni,

i no l t re , devono imparare a

comportarsi come aziende e non

come organismi burocratici: devono

corteggiare con solerzia la forza

lavoro specializzata.

Vi è inoltre necessità di coordina­

mento tra le regioni e il governo

centrale. I rappresentanti nazionali

devono rivolgersi a Bruxelles come

gruppo, e Bruxelles ha bisogno di

un i n te r l ocu to re . R. Segura ha

spiegato in che modo viene attuato

tale coordinamento in Spagna.

Facendo r i f e r imen to alla Scozia

come esempio, C. Imrie ha spiegato

come la concessione di autonomie

{devo lu t ion ) abbia aper to alla

Scozia nuove prospettive e abbia

attribuito maggiori responsabilità ai

polit ici scozzesi. L'accresciuta re­

sponsabilità ha ovviamente miglio­

rato l'efficienza della politica regio­

nale, proprio perché avere maggiori

attribuzioni significa anche doverne

render conto agli elettori.

J.-C. Leygues sostiene che le regioni

dovrebbero avere un'amministra­

zione fo r te ed eff ic iente, poiché

questo darebbe a Bruxelles una

certa garanzia di uti l izzo respon­

sabile dei fondi strutturali.

Mi si consenta a questo punto di fare un'osservazione: la richiesta di

Pierre Mayet

Alfred Steinherr

Ewald Nowotny, Georg Milbradt

Ricardo Segura

Colin Imrie

Jean-Charles Leygues

Jacques Guerber

Ingrid Matthäus-Maier

Péter Medgyessy

Ari Tolppanen

BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 • p a g i n a 9

Page 10: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

Programma

19 ottobre 2000 FO R υ 2 0 0 0 Β « E M E I APERTURA DEL FORUM

Philippe Maystadt, Presidente della BEI

PRIMA SESSIONE: «Politict)e di sviluppo regionale -

Fattori d i successo»

Moderatore: Ewald Nowotny, Vicepresidente della BEI

• Georg Milbradt, Ministro di Stato, Ministero delle Finanze della

Sassonia, Germania

• Noel Fahey, Ambasciatore d'Irlanda in Germania

• Jaroslaw Baue, Ministro delle Finanze, Polonia

• Colin Imrie, Capo del Dipartimento fondi strutturali. Esecutivo

scozzese

• Monika Wulf-Mathies, Consigliere del Cancelliere tedesco per

le politiche comunitarie

CENA DI GALA con ospite d'onore

Günter Grass, Premio Nobel 1999 per la letteratura

20 ottobre 2000 SECONDA SESSIONE: «Esperienze di politica regionale e di finanziamento dello sviluppo regionale» Introduzione: Alfred Steinherr, Ch/effconom/st della BEI

SOTTOSESSIONE1: «Insegnamenti da trarre dall'esperienza in materia di poiitichie regionali»

• Rudolf Schicker, Membro del Consiglio comunale di Vienna, Austria • Pierre Mayet, Presidente del Gruppo di coordinamento

interministeriale. Sofia Antipolis, Francia • Pawel Samecki, Ministro, Ufficio del Comitato per |

l'integrazione europea, Polonia • Jean-Charles Leygues, Direttore, Direzione generale Politica regionale. Commissione europea

• Ricardo Segura, Consigliere del Ministro dell'Ambiente, Spagna

SOTTOSESSIONE 2: «Finanziare io sviluppo regionale»

• Jacques Guerber, Presidente del Comitato esecutivo, Dexia -Public Finance Bank, Francia

• Ingrid Matthäus-Maier, Consigliere di amministrazione, Kreditanstalt für Wiederaufbau, Germania

• Péter Medgyessy, Presidente del Consiglio di amministrazione, Inter-Europa Bank, Ungheria

• Ari Tolppanen, Presidente della CapMan Partners, Finlandia; Presidente dell'EVCA (European Private Equity and Venture Capital Association)

CONCLUSIONI Wolfgang Roth, Vicepresidente della BEI

CHIUSURA DEL FORUM Hans Eichel, Ministro delle Finanze e Governatore BEI per la Germania

amministrazioni regionali più e f f i c i en t i po t rebbe essere interpretata come interferenza, da par te di Bruxelles, negl i affari interni ο nell 'equil ibrio

interno dei poteri dei singoli

Stati. D'altra parte, é noto che un certo grado di autonomia amministrativa porta a comporta­ment i p iù e f f i c i en t i : ed è propr io l 'efficienza che dob­biamo promuovere se vogliamo un ut i l izzo responsabile dei grandi volumi di risorse finan­ziarie destinate allo sviluppo regionale.

Sulla quest ione dei prest i t i intesi a f inanziare la politica regionale possiamo affermare che negli attuali Stati membri non esistono più gravi impedimenti. Il problema, come so t to l i nea to da J. Guerber, esiste p iu t t os to a l ive l lo di progetti d'investimento. Anche alla BEI siamo del lo stesso parere. Eventual i s t re t to ie f i nanz ia r ie possono essere superate con le partnerstiips tra pubblico e privato. In questo caso, è pur sempre vero che i t emp i di a t tuaz ione sono dettati dal partner più lento e che, anche qu i , il successo dipende molto da un'ammini­strazione efficiente.

A mio parere, ne l l 'Europa centrale e orientale è impor­tante, come sottolineato anche dalla Sig.ra I. Matthäus-Maier e da P. Medgyessy, garantire alle piccole e medie imprese un più faci le accesso al cap i ta le . Agevolare lo sviluppo delle PMI è t a n t o più impo r tan te in quan to questa categor ia di imprese crea un nuovo strato sociale che contribuisce a da­re s tabi l i tà pol i t ica ai Paesi dell'Europa centrale e orientale.

Come ci ha spiegato A.

Tolppanen, è importante che

anche nell'Europa orientale si

affermino i fondi di capitale di

rischio per il finanziamento di

imprese che operano nei settori

a più rapida crescita, come

Internet, le nuove tecnologie e

le telecomunicazioni, affinché il

know- t ìow disponibi le possa

trasformarsi d i re t tamente in

prodotti e contribuire a creare

nuove imprese e posti di lavoro.

Per questi motivi anche la BEI

ha deciso di estendere le sue

operazioni su capitali di rischio,

tramite il Fondo europeo per

gl i inves t iment i , ai Paesi

dell'Europa centrale e orientale.

I fondatori della BEI nutrivano

la convinzione che i prest i t i

fossero uno strumento migliore

delle sovvenzioni per promuo­

vere lo sv i luppo reg iona le :

poiché debbono essere rimbor­

sati e prevedono il pagamento

di interessi, essi possono costi­

tuire un forte incentivo all' im­

piego efficiente delle risorse e

ad una stretta collaborazione

tra tu t t i i soggetti interessati

allo sviluppo regionale.

II Presidente Mays tad t ha

espresso dubbi sulla possibilità

di garantire ai Paesi dell'Europa

centrale e orientale, una volta

divenuti Stati membri, lo stesso

l ivel lo di a iu t i al lo svi luppo

accordato finora ai Paesi della

coesione. Il Ministro Eichel ci

ha de t to con assoluta chia­

rezza che ques to non sarà

possibile. Ma ciò significa solo

che in f u t u r o la BEI, s t r u ­

m e n t o f i n a n z i a r i o d e l l ' U ­

n ione , avrà un r uo l o p iù

importante da svolgere nello

sviluppo regionale.» •

Per ulteriori informazioni sul Forum BEI 2000, visitare il sito Internet www.bei.org/Forum 2000 ο rivolgersi a:

Dipartimento Informazione e Comunicazione, Yvonne Berghorst, tei.: +352 4379 3154, e-mail: y.berghorst®bei.org

Il Forum BEI 2001, che si terrà In Italia, a Sorrento, verso la fine di ottobre, avrà come tema la cooperazione nel Mediterraneo.

pagina IO I BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000

Page 11: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

La BEI ospita la Conferenza sulle RTE

La BEI ospita la Conferenza sulle RTE «Reti transeuropee di trasporto:

bilancio e prospettive»

Come principale fonte di risorse finanziarie per le infrastrutture di trasporto transeuropee, la BEI intende apportare il suo contributo al dibattito sulle nuove priorità in materia di trasporti ospitando a Strasburgo, il 14 febbraio 2001, una Conferenza sulle RTE

La Commissione europea e gli Stati membri stanno riflettendo a nuove priorità nel settore dei trasporti. Quelle finora seguite erano state adottate al Consiglio europeo di Essen, nel 1994, per accelerare lo sviluppo delle reti transeuropee.

Per il 2005 è prevista la revisione degli orientamenti comunitari per il settore dei trasporti. In vista di tale riesame organico della materia, la Commissione europea ha varato un progetto di ricerca per definire 1 bisogni in materia di trasporti da qui al 2020.

Occorre incrementare gli inve­stimenti nei trasporti, non solo per superare le gravi situazioni di ostacolo alla fluidità del traffico che affliggono l'Unione europea, ma

anche per soddisfare la crescente domanda, per far fronte ai problemi posti dal prezzo dell'energia e per migliorare i collegamenti tra i Paesi dell'Europa centrale e orientale e l'at­tuale mercato interno. La realizza­zione di un'efficace rete trans­europea multimodale è di vitale im­portanza per l'integrazione econo­mica degli Stati membri e dei Paesi limitrofi, nonché per lo sviluppo delle zone più svantaggiate.

È necessario inoltre rivedere le politiche di prezzo per i servizi di trasporto, offrendo in particolare maggiori incentivi per il trasporto di merci su rotaia rispetto a quello su gomma. In una prospettiva tem­porale più lunga, occorrerà investire in nuovi tipi d'infrastrutture.

BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 • pagina

Page 12: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

/ lavori delia Conferenza della BEI

sulle RTE ver teranno su alcune

questioni d'importanza cruciale, quali:

• Cosa è stato realizzato finora, e

qua l i p r o b l e m i si sono in ­

contrati?

• Quali sono le nuove priori tà da

perseguire?

• C o m e m o d i f i c a r e la po l i t i ca

economica per incent ivare gl i

investimenti in mezzi di trasporto

alternativi?

• Cosa occorre per una rap ida

a t t u a z i o n e di nuov i p r o g e t t i

d'investimento?

Interverranno rappresentanti della

Commissione europea, del Parla­

mento, della BEI ed autorità respon­

sabili dei trasporti di Stati membri e

di Paesi terzi, oltre ad operatori dei

trasporti e ad esponenti del mondo

bancario.

Si prevede la presenza di circa 200

persone, tra esponenti degli enti

europei e nazionali responsabili dei

t rasport i , p romotor i di p roget t i ,

g rand i imprese di cos t ruz ion i ,

esponenti del mondo accademico

che si occupano di po l i t ica dei

trasporti, banchieri specializzati nel

finanziamento di progetti relativi ai

t rasport i , parlamentari europei e

nazionali, ONG.

La partecipazione alla Conferenza

del la BEI sul le RTE, che avrà

luogo a Strasburgo il 14 febbraio

2001 , è solo su i nv i t o ; per

ul ter ior i informazioni rivolgersi a:

[email protected] '

In funzione un nuovo collegamento RTE

La BEI è stata un'importante fonte di finanziamenti per la realizzazione del collegamento ferrovia­rio/stradale fisso suirÖresund tra Malmö (Svezia) e Copenaghen (Danimarca). Per questo progetto, che è operativo dal luglio di quest'anno, la BEI ha accordato finanziamenti per un totale di circa 1,2 miliardi di euro.

Oltre ad essere un progetto di RTE, il collegamento suirOresund è anche un esempio di partnership tra pubblico e privato (PPP). Per tutti i progetti relativi ad infrastrutture di trasporto e telecomunicazione, la Banca ha dato un appoggio significativo alle PPP. Grazie all'esperienza acquisita nel corso degli anni, la

BEI continua ad apportare valore aggiunto, specialmente nel settore dei trasporti nel quale la politica comunitaria si pone come obiettivo primario l'integrazione tra gli Stati membri e migliori collegamenti con i Paesi terzi, in particolare con quelli candidati all'adesione.

Tra gli altri progetti significativi finanziati dalla BEI con la formula della PPP sono da segnalare: l'aeroporto di Atene, il collegamento TAV fra Londra e il tunnel sotto la Manica, il nuovo tunnel sotto l'Elba, ad Amburgo, l'autostrada E18 in Norvegia e numerosi tratti autostradali nel Regno Unito e in Portogallo.

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pagin BEI INFOR.MAZIONI 3-2OOO

Page 13: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

BANCA EUROPEA PER GLI INVESTLMENTI

La BEI ospita la Conferenza sulle RTE

Reti transeuropee finanziate dalla BEI: contratt i d i f inanziamento per EUR 41 mil iardi f i rmat i dal 1995 a l i 999

(Milioni di euro)

1999

1998

1997

1996

1995

2 000 4 000 6 000 8 000 10 000

^ Trasporti Telecomunicazioni

^ Energia

Dal 1993, a seguito delle r a c c o m a n d a z i o n i del g r u p p o ad al to livello presieduto dal Commis ­sario C h r i s t o p h e r s e n e d o p o che il Cons ig l io europeo di Essen nel 1994 aveva individuato i progetti p r io r i t a r i , la BEI ha intensificato i suoi inter­venti a sostegno delle reti t r a n s e u r o p e e (RTE) di trasporto, di energia e di telecomunicazione e della loro estensione alle regioni l imi t rofe d e l l ' U n i o n e europea, in particolare ai Paesi cand ida t i a l l ' ade­sione.

La BEI ha approvato, dal 1 9 9 3 , f i nanz i amen t i destinati a RTE all'interno e fuori dell'Unione per 65 miliardi di euro, contr i ­buendo a realizzare pro­getti per un costo comples­sivo stimato in circa 206 miliardi.

Verso infrastrutture transeuropee

Going trans-European. Planning and financing transport netiuorks for Europe, Pergamon, Elsevier Science, Oxford, 1999 (374 pagine) è un volume scritto da Mateu Turró, Consigliere economico della Direzione Progetti della BEI, che per la prima volta presenta la politica europea dei trasporti in un ottica globale.

Poiché è imminente il riesame degli orientamenti relativi alle RTE, che dovranno essere estese ai Paesi candidati, Turró ritiene che sia giunto il momento di ridefinire la politica dei trasporti e propone le misure che le singole istituzioni do\ rebbero adottare per realizzare una rete transeuropea multimodale più efficiente a benefìcio degli Stati membri e dei Paesi limitrofi.

Turró sottolinea la necessità di un nuovo approccio integrato che consenta interventi coordinati sulle varie modalità di trasporto ai diversi livelli (nazionale, regionale e locale).

Nell'arco dei prossimi 20 anni le RTE multimodali possono comportare un investimento del valore di 200-300 miliardi di euro. L'unica fonte specifica di sovvenzioni comunitarie per questi progetti è una linea di bilancio che dovrebbe stanziare 4,6 miliardi nel periodo 2000-2006. Molto più congrui saranno invece, per talune aree specifiche, gli apporti provenienti dai Fondi di coesione e di sviluppo regionale dell'UE e le risorse messe a disposizione dalla BEI in tutti gli Stati membri attraverso i suoi finanziamenti.

M. Turró sostiene la necessità di disporre di maggiori risorse finanziarie, specialmente sotto forma di sovvenzioni, per sostenere la politica delle RTE. Le infrastrutture di trasporto sono ancora, per la maggior parte, finanziate dal settore pubblico. Ma iT contesto finanziario è in rapida evoluzione, ora che la globalizzazione impone un ridimensionamento della presenza dello Stato e un migliore utilizzo delle forze di mercato. L'autore esamina approfonditamente le sfide finanziarie poste dalle RTE multimodali nonché le difficoltà e le opportunità del finanziamento delle infrastrutture di trasporto da parte del settore privato.

Turró ha la cattedra di economia dei trasporti all' Universität Politècnica de Catalunya, a Barcellona, ed ha maturato un'esperienza diretta cfell'argomento presso la BEI, dove lavora dal 1988. La Banca ha sponsorizzato l'opera, accordando al Dr. Turró una borsa per un periodo di studio {Visiting Fellowship) presso il St Antony's College (Oxford), ma il libro è un progetto individuale che rispecchia le opinioni dell'autore. Cionondimeno, la BEI lo considera un valido punto di riferimento per l'elaborazione di una politica europea in materia d'infrastrutture di trasporto.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito: http://www.goingTENs.homepage.com

BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 13

Page 14: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

Due nuovi Vicepresidenti alla BEI

lsabel Martin Castella

Isabel MARTIN CASTELLA è entrata

a far parte del Comitato dirett ivo

della BEI a settembre. Tra i suoi

ambiti di responsabilità in quanto

Vicepresidente rientrano: il coordi­

namento dei f inanziamenti strut­

turati e lo sviluppo di nuovi prodotti

f inanziari; il Dipart imento Opera­

zioni della Direzione Affari giuridici;

le operazioni di f inanziamento in

Spagna e Portogallo, Belgio, Lus­

semburgo e Paesi Bassi, nonché

America latina e Asia. È inoltre re­

sponsabile delle relazioni della BEI

con la Banca in teramer icana di

sv i luppo e la Banca asiatica di

sviluppo.

In q u a n t o esperta di quest ion i

commerciali e economiche (Tècnico

Comercial y Economista dei Estado),

Isabel Mart in Castella giunge alla

BEI con un considerevole baga­

glio di esperienza in ambito ban­

cario, avendo svolto 16 anni della

sua carriera professionale nel set­

tore. Nel 1987 è entrata al Banco

Hispanoamericano con il t i to lo di

Vicedirettore Generale delle Finan­

ze internazionali, una qualifica che

ha continuato a rivestire presso il

Banco Central Hispano (BCH) e

quindi presso II Banco Santander

Central Hispano (BSCH) dopo le

successive fusioni intervenute tra

queste istituzioni finanziarie. In tale

qualità, ha avuto un ruolo attivo in

molti dei recenti sviluppi che hanno

interessato i mercat i f i nanz ia r i

i n te rnaz iona l i , così come nel le

privatizzazioni attuate in vari Paesi

e, in particolare, nell'America latina.

Conseguita la laurea in economia

alla Universidad Complutense di

Madrid, ha rivestito diversi incarichi

nel Segretar ia to di Stato per il

Commercio, per passare poi nel

1985 a l l ' / ns t / fu to Nacional de

Industria (INI) dove era incaricata

del le relazioni con le Comuni tà

europee. Dal 1986 al 1988 ha lavo­

rato al Comitato economico e so­

ciale dell 'Unione europea, in rap­

presentanza del settore pubblico. È

stata membro del Consigl io di

amministrazione di varie imprese

industriali del Gruppo INI, oltre che

della Compania Espanola de Finan­

ciación del Desarrollo (COFIDES) e

del la Compania Espanola de

Seguro de Crédito a la Exporta­

ciôn (CESCE). m

Michael G. TUTTY, irlandese, ha

assunto la carica di Vicepresidente

della BEI in ottobre.

Tra le sue responsabilità alla BEI

rientra la supervisione delle opera­

zioni di finanziamento in Irlanda e

Danimarca e nei Paesi d'Africa, dei

Caraibi e del Pacifico (ai sensi dell'Ac­

cordo di Cotonou); egli è inoltre

responsabi le del le a t t i v i t à di

sviluppo regionale della Banca, oltre

che della valutazione dei progetti e

della valutazione ex post.

Prima di assumere il nuovo incarico,

M.G. Tutty è stato dal 1994 Secondo

Segretario Generale, a capo della

Divisione Economia e Bilancio al

Ministero delle Finanze a Dublino. È

stato responsabile della strategia e

del coordinamento generale del

bilancio, della politica fiscale, della

politica economica e delle previsioni

congiuntural i , oltre ad aver fa t to

parte del Gruppo di politica fiscale

del l 'Unione europea, del Gruppo

per il codice di comportamento e

del Comitato economico e f inan­

ziario dell'UE.

Dopo un diploma universitario in

Commercio e una laurea in Scienze

economiche conseguita aW'Univer-

sity College di Dublino, seguita da

una laurea in Gestione strategica

del settore pubblico, conseguita al

Trinity College di Dublino, è entrato

nel 1968 al Ministero delle Finanze

di Dublino in qualità di Funzionario

ammin is t ra t i vo . D ivenuto Vice

Funzionario Capo nel 1973, è poi

passato nel 1981 alla Sezione

Bilancio, con la responsabilità del

pagina 14 I BEI INFOR.MAZIONI 3-2000

Page 15: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

Nomine alla BEI

coordinamento di bilancio oltre che

della politica in materia di IVA e

dazi doganali. Nel 1985 è passato

alla Divisione Finanze per occuparsi

di quest ioni monetar ie in terna­

zionali, tra cui la politica dei cambi,

la liberalizzazione dei movimenti di

capitali e aspetti relativi al FMI e alla

Banca mondiale.

Dopo la promozione a Vice Segre­

ta r io Generale del la Divis ione

Finanze (1987-1994), si è occupato

di: coordinamento delle questioni

comunitarie, tra cui ECOFIN, bilan­

cio comunitario e negoziati relativi

al trattato UE, come ad esempio gli

aspetti del t ra t ta to di Maastricht

attinenti all'UEM; politica regionale.

Nomine

anche in re laz ione ai Fondi

strutturali, preparazione dei Piani di

sviluppo nazionale dell ' Ir landa e

negoziaz ione dei Quadri comu­

nitari di sostegno; politica dei cam­

bi, legislazione bancaria e politica di

v ig i lanza sulle is t i tuz ioni f i nan ­

ziarie; servizi contabili del Ministero.

Ha svolto inoltre l'incarico di sup­

p len te nel Comi ta to mone ta r io

dell'UE nonché quello di presidente

dei supplenti (1993-1994). •

Francisco de Paula Coelho

Antonio PUCjLIESE è stato nominato Direttore del Dipartimento Mediterraneo e Balcani alla Direzione dei Finanziamenti fuori dell'Unione europea. Assume l'incarico dopo un periodo di transizione trascorso a Roma per coordinare il trasferimento del portafogl io operazioni della Banca in Grecia al Dipartimento Italia, Grecia, Cipro e Malta.

A. Pugliese entra alla Banca nel 1977 come economista. Nel 1982 viene trasferito al Dipartimento Italia, a Roma, con la funzione di loan officer. Rientrato a Lussemburgo nel 1990, si occupa delle operazioni di finanziamento a favore delle regioni autonome della Spagna. Nel 1995 è nominato Capo della Divisione Grecia e Finlandia, quindi Capo della Divisione Infrastrutture al Dipartimento Italia. Nel 1999 è promosso tra i quadri dir igenti della Banca con il t i tolo di Direttore del Dipartimento Grecia, Finlandia, Danimarca e Svezia.

Pier Luigi GILIBERT è stato nominato Direttore Generale del Dipartimento Rischi di credito.

Pier Luigi Gilibert entra alla Banca nel 1984 nel Dipartimento Studi finanziari e nel 1996 passa al Dipartimento Rischi di credito. È laureato in economia all'Università di Torino e a quella di Rochester

(N. Y., USA). Prima di entrare alla Banca ha lavorato all'Ufficio Studi e al Servizio Estero della Banca Commerciale Italiana a Milano.

Per JEDEFORS é stato nominato Direttore per le operazioni al Dipartimento Rischi d i credito.

Per Jedefors entra alla BEI nel marzo 2000 dopo essere stato Direttore dei programmi per la Corea alla Banca mondiale (Washington). Distaccato alla Banca mondiale dalla Skandinaviska Enskilda Banken (SEB), aveva ricoperto presso quest'ultima diversi incarichi: Capo del Gruppo UEM, Responsabile generale dei crediti, Direttore delle relazioni con la clientela e Chief Financial Officer & Controller. Per la SEB era stato Presidente del Consiglio di amministrazione delle sue affil iate a Singapore, Hong Kong, Tokyo, Sydney e Lussemburgo. Prima di entrare alla SEB era stato Senior Engagement Manager presso la McKinsey & Company in Scandinavia e aveva lavorato a Wew York presso una società privata.

Alfonso QUEREJETA é stato nominato Direttore del Dipartimento Spagna e Portogallo alla Direzione Europa occidentale.

Giurista (dottorato all'Università di Bologna), riveste, dal 1986, varie funzioni alla Direzione degli Affar i giuridici. A l momento della sua nomina era Capo della Divisione Spagna e Portogallo al Dipartimento

Operazioni.

Francisco DE PAULA COELHO è stato nominato Direttore del Dipartimento Pianificazione e regolamento delle operazioni alla Direzione delle Finanze.

Francisco de Paula Coelho entra alla Banca nel 1987 come loan officer del Dipartimento Africa, Caraibi e Pacifico alla Direzione dei Finanziamenti fuori dell'Unione europea. Dal 1989 al 1996 opera alla Gestione del portafogl io nel Dipartimento Tesoreria, per po i diventare Capo della Divisione Back-office Finanziamenti al Dipartimento Pianificazione e regolamento delle operazioni. Prima di entrare alla Banca, ha lavorato presso la Banca mondiale a Washington.

Joachim LINK è stato nominato Direttore del Dipartimento Germania e Austria alla Direzione Europa centrale.

Dal 1982 Joachim LINK contribuisce allo sviluppo dei finanziamenti della BEI nell'Unione europea. Le sue aree di responsabilità sono: dapprima la Francia, quindi la Germania e la Danimarca, dal 1990 in po i i Lander orientali (ex Germania orientale) e infine Austria, Norvegia e Svezia nella fase di preadesione.

Nel 1994 assume le funzioni di Capo della nuova Divisione Germania (Länder meridionali) e Austria.

A l fonso Querejeta

BEI INFORMAZIONI 3 - 2 0 0 0 I pag ina 15

Page 16: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

// Gruppo BEI promuove

le nuove tecnologie e

l'innovazione con operazioni su

capitali di rischio e finanziamenti

Risale al 1997 il compito conferito alla Banca dal Consiglio europeo di Amsterdam d'investire nello sviluppo del capitale di rischio per ampliare la gamma delle sue attività a sostegno della crescita e dell'occupazione in Europa

Tale compito è stato riconfermato,

nel marzo 2000, dal Consigl io

europeo di Lisbona, che ha invitato

il Gruppo BEI ad espandere le

propr ie operazioni di capitale di

rischio e di finanziamento a lungo

te rm ine a favore del le nuove

tecno log ie e de l l ' I nnovaz ione .

Quanto alle operazioni su capitali di

rischio:

•da l la fine del 1997 il Gruppo ha

sostenuto oltre 100 fondi per un

importo totale di 1,2 miliardi di

euro; 1 fondi in questione ope­

rano in t u t t i gl i Stati membr i

dell'Unione;

• le operazioni condotte dal Gruppo

evidenziano una grande varietà di

strumenti e di modalità d'inter­

vento: esse hanno riguardato preva­len temente f ond i tecno log ic i e generalisti, ma anche fondi di fondi (in Francia e nel Regno Unito), con ope ra to r i , a seconda dei casi, pubb l ic i ο p r i v a t i . Più che alla «forma», si è guardato agli obiettivi da conseguire e ai set tor i da raggiungere, mentre ha rappre­sentato un criterio d' importanza decisiva la qual i tà dei gruppi di gestori;

• il Gruppo ha inoltre prestato una part icolare at tenzione ai fondi paneuropei, ai quali riserva con­grui invest iment i ; t ra questi si possono citare, quali leader nei rispettivi settori: Merlin (biotecno­logie) . Gilde Agr i foods (agro­al imentare) . Barings European (generalista).

La r i fo rma del g iugno 2000

Per rispondere al meglio all ' invito del Consigl io europeo e per raf forzare la propr ia azione nel settore del capitale di rischio, la BEI ha razional izzato e mig l iorato il p ropr io d isposi t ivo di f i n a n ­ziamento. In precedenza, la BEI e il Fondo europeo per gli investimenti (FEl) operavano entrambi su capitali di rischio. Quest'ultimo gestiva una parte del le risorse BEI (il Mec­canismo europeo per le tecnologie -MET) oltre che fondi comunitari nel quadro del «MET-Avviamento». Dal giugno 2000, pur conservando la sua natura tripartita, che vede tra i suoi soci la Commissione europea, un certo numero di banche com­mercial i e la BEI, il FEl si è t ra­sformato in filiale del Gruppo BEI, con il compito di effettuare tutte le operazioni su capitali di rischio del neocostituito «Gruppo». Si è così realizzata una semplificazione che è stata apprezzata dagli operatori del mercato.

pagina i6 1 BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

// FEl: s t rumento del Gruppo BEI special izzato in capitale di r ischio

La r i forma comporta un dopp io trasfer imento: da un lato, quel lo del la t o t a l i t à del p o r t a f o g l i o operaz ion i su capi ta l i di r ischio sottoscritte dalla BEI nel periodo 1997-2000, quando essa le attuava in propr io ; da l l 'a l t ro , quel lo del miliardo aggiuntivo che nel giugno 2000 i Governatori della BEI, ossia i ministri delle Finanze (per l'Italia, del Tesoro) de l l 'Un ione , hanno i nv i t a to la Banca a me t te re a disposizione sui suoi saldi attivi di gest ione a copertura del rischio legato alle nuove operaz ion i su cap i ta l i di r ischio che il FEl realizzerà entro il 2003. A queste risorse vanno ad aggiungersi quelle s tanz ia te dal la Commissione europea sul bilancio comunitario e affidate in gestione al FEl.

Le risorse a disposizione rendono il FEl un opera to re essenziale del mercato europeo del capitale di rischio, che nel 1999 ha mobil itato 25 mi l ia rd i di euro, con t ro 45 mil iardi negli Stati Unit i , dove la californiana Silicon Valley rappre­senta da sola un mercato parago­nabile a quello dei 15 Stati membri. Da qui al 2003, il FEl dovrebbe essere in grado d'investire un im­porto dell'ordine di 3 miliardi di euro.

Quadro d'intervento, ruolo e valore aggiun­to del FEl

Il FEl è rimasto una struttura agile, reattiva, in costante contatto con gli investitori privati e con l'evoluzione del mercato. Ma è anche un'istitu­zione finanziaria i cui obiettivi sono in l inea con que l l i de l l 'Un ione : rafforzamento della competit ività delle imprese (in particolare delle PMI), promozione dell'innovazione e della tecnologia, stimolo ad una crescita e ad un 'occupaz ione di qualità, sviluppo regionale equili­brato. La sua collaborazione con la Commissione europea e con gli Stati membri è dunque naturale e per­manente.

La politica del FEl per la sua pre­senza sul mercato europeo del capitale di rischio s'ispira ad alcuni principi cardine:

• in quanto investitore pubblico, il FEl si p r o p o n e , con le sue operazioni, di avere un ef fe t to «ca ta l i z za to re» , f i n a n z i a n d o fondi e settori che, senza il suo i n t e r v e n t o , non av rebbe ro po tu to decol lare con la stessa rapidità, raggiungendo la stessa dimensione ο lo stesso successo;

• il FEl cerca inoltre di anticipare

gl i svi luppi del mercato, inter­

venendo laddove la scarsità di fondi propri ostacola la creazione di un merca to eu ropeo di capi ta le di r ischio eff icace ed omogeneo. Le carenze possono esistere a livello di dimensione deg l i i n v e s t i m e n t i , di area geografica ο di settore e si evol­

vono con rapidità.

At tualmente, ad esempio, si con­stata una certa sovrabbondanza di offerta nella cosiddetta net-economy (Business-to-Consumer, Business-to-Business).

Il FEl deve dunque orientarsi verso altri segmenti tecnologici: le tele­comunicazioni, la biotecnologia, il settore agroalimentare, quello dei «contenuti multimediali», lo svilup­po sostenibile, la nanotecnologia (la tecnologia del l ' inf in i tamente pic­colo) e altri che presentano ottime prospett ive di crescita e rappre­sentano settori chiave della nuova economia. Inf ine, il FEl punta al capitale di sviluppo e alla creazione di fondi regionali, vettori essenziali di d i f fus ione de l l ' i nnovaz ione nell'insieme del tessuto economico: in a l t re paro le , ciò che viene definito e-migration.

Il FEl ha uno staff di 47 persone addette alle operazioni su capitali di rìschio e a quelle di

garanzia

Il FEl pone ino l t re l 'accento

sull ' interazione tra ricerca, d i f fu ­

sione dell'innovazione e creazione

di nuove imprese, nonché sui

collegamenti tra università e nuove

imprese, con un'attenzione part i­

colare al finanziamento di strutture

quali gli «incubatoi di nuove realtà

imprenditoriali» e i «parchi scienti­

fici».

Un impegno particolare è dedicato

allo sviluppo di fondi paneuropei

che siano in grado di avere un ruolo

propulsore a l ivel lo del l 'Europa

intera. Di fatto, il fattore «dimen­

sione dei fondi» è determinante e a

tal proposito è d'obbligo osservare

che negl i Stati Uni t i i g rupp i di

gestori dispongono spesso di mezzi

molto più consistenti che in Europa.

L'azione del FEl, i n f ine , non è

l imitata agli Stati membri del l 'U­

nione europea; dal giugno 2000 il

FEl è abilitato ad intervenire anche

nei t redic i Paesi candidat i a l l 'a­

desione. Per i settori f inanziari di

questi Paesi, al di là della pura e

semplice at t iv i tà d ' invest imento,

esso avrà un ruolo molto interes­

sante di diffusione di know-f iow e

di catalizzatore di finanziamenti sui

mercati locali ancora scarsamente

sviluppati. •

Marc SCHUBLIN, FEl

Tei.:+352 42 66 88 315

e-maii: [email protected]

Per ulteriori informazioni, consultare il sito: www.eif.org

BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 • pagina 17

Page 18: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

Il volume delle

operazioni BEI nei

Balcani

occidentali avrà

un notevole

incremento nel

prossimo futuro

I finanziamenti BEI nei Balcani »»"

La BEI è pronta a finanziare progett i nella Repubblica federale di Iugoslavia

La BEI pronta a operare nella Repubblica federale di lugosUvia non appena avrà il via libera dall'Unione europea

La recente evoluzione in senso democratico della Repubblica federale di Iugoslavia e l'arrivo al potere dell 'opposizione con l'elezione di V. Kostunica a Presidente della Federazione hanno indotto l'Unione europea a rivedere radicalmente la propria politica nei confronti di questo Paese. Alla riunione del Consiglio «Affari generali» del 9 ottobre 2000, ί Ministri hanno deciso di abolire le sanzioni contro la Repubblica federale di Iugoslavia e di inserire il Paese nel cosiddetto «processo di stabilizzazione e associazione». Si è inoltre deciso di ammettere la Iugoslavia a beneficiare degli aiuti del programma CARDS oltre a quelli dei programmi umanitari che negli ultimi anni sono stati attivati a favore della popolazione.

La Repubblica federale di Iugoslavia è inserita in due progetti regionali del cosiddetto Quick-Start Package per la ricostruzione postbellica dell'area dei Balcani: il ripristino della navigabilità del Danubio, con la rimozione di tre ponti distrutti a Novi Sad nella primavera 1999, per un costo totale di EUR 24 milioni e uno studio regionale sulle infrastrutture di trasporto, volto a individuare le priorità d'investimento in questo settore nell'Europa sudorientale, per un valore di circa EUR 2,3 milioni.

La BEI ha le migliori credenziali per finanziare progetti infrastrutturali nella Repubblica federale di Iugoslavia, considerata la sua lunga e positiva esperienza d'interventi nel Paese.

La Banca ha cominciato a finanziare progetti strategici nei settori dei trasporti e dell'energia nell'ex Repubblica

federale socialista di Iugoslavia nel 1977, dopo la «dichiarazione di Belgrado» sulla cooperazione tra la Repubblica federale socialista di Iugoslavia e l'UE.

Nel periodo 1977-1990 i finanziamenti della BEI .sono ammontati in totale a EUR 760 milioni, dei quali 668 sono andati prevalentemente alla rete stradale e ferroviaria transiugoslava che collega Slovenia, Croazia, provincia autonoma di Vojvodina, Serbia e Macedonia nonché i Paesi limitrofi: Austria, Italia e Grecia. Interventi per EUR 92 milioni sono serviti a finanziare progetti per ammodernare ed espandere le linee elettriche, anche attraverso interconnessioni con le reti di Grecia e Italia.

La maggior parte dei finanziamenti proviene dai tre Protocolli finanziari (per un importo fino a EUR 1 miliardo) relativi all'Accordo di cooperazione tra Unione europea e Repubblica federale socialista di Iugoslavia, accordo che ribadiva l'intenzione comune di questo Paese e dell'UE di rafforzare le proprie relazioni economiche e commerciali nell'ambito di una più vasta politica comunitaria di cooperazione con i Paesi terzi del Mediterraneo.

Dopo la disgregazione della Repubblica federale socialista di Iugoslavia, la BEI ha ricominciato a operare nella regione con interventi nella Ex Repubblica iugoslava di Macedonia nel 1998 e in Bosnia-Erzegovina nel 1999. Ben presto la Banca comincerà a operare anche in Croazia e nella Repubblica federale di Iugoslavia, concentrando i suoi interventi nei settori dei trasporti e dell'energia.

pagina BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2OOO

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BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI

/ finanziamenti BEI nei Balcani

A testimonianza del suo impegno per l'opera di ricostruzione postbellica nell'area dei Balcani, la BEI ha contribuito alla messa a punto del Patto di stabilità per l'Europa sudorientale adottato alla Conferenza ministeriale di Colonia del giugno 1999

Dopo che il Gruppo di alto livello e il Patto di s tab i l i tà le avevano assegnato un ruolo di primo piano nel mettere a punto e coordinare i programmi d' investimento per le infrastrutture di base nella zona, la reazione della BEI è stata quella di creare subito una task force per i Balcani con il compito di valutare gli investimenti necessari e individuare gli interventi postbellici più urgenti da attuare nell'Europa sudorientale. L'area comprende: Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica federale di Iugoslavia (formata da Serbia e Montenegro), Ex Repub­blica iugoslava di Macedonia (ERIM), o l t re che Bulgar ia e Romania.

Nel se t tembre 1999, la BEI ha presentato una pr ima relazione sulle opere di ricostruzione neces­sarie, in cooperazione con la Com­missione europea e con le al t re istituzioni finanziarie multilaterali.

I progett i da realizzare sono stati raggruppati nel cosiddetto Quick-Start Package d ' inves t iment i in

conto cap i ta le , con in iz io del la messa in a t to , ο aggiudicazione

degli appalti, entro marzo 2001, e in

un p a c c h e t t o a breve t e r m i n e

d'investimenti che a prima vista si

presentano come economicamente

accettabili e non sollevano grandi

problemi settoriali ο progettuali.

L'elenco è formato da un totale di 85 progetti per un costo di circa EUR 4 miliardi. Di questi, 35 apparten­gono al Quick-Start Package, per un valore di EUR 1,1 miliardi. La BEI ha un ruolo guida per 14 di essi, con un valore calcolato in circa EUR 800 milioni, pari al 72% del totale. Per i restanti 50 progetti a breve termine il costo complessivo è di circa EUR 3 mi l iard i . La BEI dovrebbe parte­cipare alla realizzazione di 18 di essi, per un valore di circa EUR 1 miliardo, pari al 33% del totale.

I 14 progetti a partenza immediata, per i qua l i la BEI ha il ruo lo di «Agenzia capofila», sono a un buon livello di avanzamento: contratti per finanziamenti BEI a lungo termine per un tota le di EUR 548 mil ioni (pari al 59% della quota di progetti a par tenza immed ia ta di cui la Banca è capofila) sono stati firmati in relazione a 5 progetti nel settore dei t r aspo r t i , dei qual i uno in Bosnia-Erzegovina (tratti stradali del Qu in to co r r ido io per EUR 57 mil ioni), due nella Ex Repubblica iugoslava di Macedonia (circonval­laz ione di Skopje e val ico di frontiera con la Grecia passando per Gevgelija: EUR 70 milioni), uno in Bulgaria (ammodernamento dell'ae­roporto di Sofia: EUR 150 milioni) e uno in Romania ( t ra t to stradale Bucarest-Cernavoda: EUR 270 milioni).

Oltre ad operare nel quadro del programma di ricostruzione, la BEI f inanz ia p r o g e t t i nei Balcani nel l 'ambito della sua normale at­t iv i tà di f inanziamento nell 'area.

In Albania, Bosnia-Erzegovina ed ERIM la Banca opera a t i to lo del mandato attualmente in vigore per l 'Europa cent ra le e o r ien ta le , conferitole dal Consiglio europeo per il periodo 2000-2007, in virtù del qua le la BEI può concedere

f i nanz iamen t i a concorrenza di EUR 8,7 mi l ia rd i nei dieci Paesi candi­dati e in tre Stati balcanici che non hanno ancora lo status di Paesi can­d i da t i : A lban ia , Bosnia-Erzegovina ed ERIM. L'attuale mandato verrà presto esteso alla Croazia e alla Repubblica federale di Iugoslavia (formata da Serbia e Montenegro). In Bulgaria e Roma­nia, la Banca può accordare finan­ziamenti, oltre che nel quadro del suddetto mandato, a titolo del suo secondo Sporte l lo preadesione, au to r i zza to dal Consigl io dei governator i , che mette a disposi­zione della BEI un importo f ino a EUR 8,5 miliardi per interventi nei Paesi candidati dell'Europa centrale e orientale, nonché a Cipro e Malta, nel periodo 2000-2003.

La BEI ha effettuato operazioni di finanziamento nei Balcani occiden­tali per un totale di EUR 323 milioni, così r i p a r t i t i : EUR 68 m i l i on i al l 'Albania, accordati dal 1995 in poi, per i settori trasporti, energia e PMI; EUR 125 mil ioni alla Bosnia-Erzegovina (dal 1999) per progetti nei settori trasporti ed energia, e EUR 130 milioni all'ERIM, dal 1998 in poi, per i trasporti.

Il volume delle operazioni BEI nei Balcani occidentali avrà un notevole incremento nel prossimo futuro, con l'accelerazione delle fasi di prepa­razione dei p roge t t i grazie alla sempl i f icazione del le procedure legali, amministrative e tecniche. Come al solito, la BEI effettuerà i suoi interventi di finanziamento in s t re t ta co l laboraz ione con la Commissione europea e le a l t re istituzioni multi laterali, con un'at­t enz ione par t ico lare ai se t to r i trasporti ed energia. I

Helen Kawadla Dipartimento Informazione e

Comunicazione Tei.:+352 4379 3146

e-mail: f)[email protected]

La BEI effettuerà i

suoi interventi

di finanziamento

in Stretta

collaborazione

con la

Commissione

europea e le altre

istituzioni

finanziarie

multilaterali

BEI I N F O R M A Z I O N I 3-2000 I pagina 19

Page 20: 3-:^οοπ europea investi Banca onnazioni

BEI-lnformazioni è una pubblicazione perio­dica del Dipartimento Infor­mazione e Comunicazione della BEI che esce in 11 lingue dell'UE.

La riproduzione degli scritti apparsi su BEI-Informazioni è consentita; si gradirebbero però la citazione della fonte e l'invio del ritaglio dell'ar­ticolo pubblicato.

Banca europea per gli investimenti 100, bd. Konrad Adenauer L - 2950 Luxembourg

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Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles Rue de la Loi, 227 Β -1040 Bruxelles

Tel. +32 (0) 2 235 00 70 Fax +32 (0) 2 230 58 27

Impaginazione: Laboratorio grafico BEI, Sabine Tlssot

Foto: Fototeca BEI, Stone, Telefonica Espana, CE, Matthias Krause, Isopress, Bremer Touristik Zentrale GmbH, La Vie du Rail (Recoura), Pantherix Ltd.

Stampato su carta Arctic Silk, omologata Nordic Swan, da Buck, L- 1341 Luxembourg

QH-AA-0(WX)3-rr-C

L'iniziativa «Innovazione 2000» in breve

II Consiglio del governatori della BEI - formato dai Ministri delle Finanze degli Stati membri (per l'Italia il Ministro del Tesoro) - ha approvato in giugno l'iniziativa «Innovazione 2000» volta a sostenere gli investimenti che promuovono la società dell'infor­mazione, l 'att ività di ricerca e svi luppo, l ' innovazione e la compet i t iv i tà , lo sviluppo del capitale umano. Per intervenire in questi set tor i , la Banca potrà contare nei prossimi tre anni su risorse finanziarie appositamente stanziate che ammontano a EUR 12-15 mil iardi. Più che rappre­sentare un incremento del volume

dei finanziamenti, il programm'a comporterà un riorientamento qual i ta t ivo delle t radiz ional i operazioni della BEI.

Aspetto cardine dell ' iniziativa «Innovazione 2000» è l'espan­sione dell'attività della Banca nel settore del capitale di rischio con operazioni a favore delle PMI. Lo stanziamento in risorse proprie per questi interventi a beneficio delle piccole e medie imprese è infatti raddoppiato, passando a EUR 2 mi l iard i . Oltre a ciò, il Fondo europeo per gli investi­menti (FEl) è diventato lo stru­mento del Gruppo BEI specializ-

Un nuovo video sulla BEI

Un nuovo video della durata di

dieci minuti illustra il funziona­

mento della BEI. Per banche e

a l t re i s t i tuz ion i f i nanz ia r ie ,

camere di commercio e dell ' in­

dustria, istituzioni comunitarie e

loro uff ic i al l 'estero, associa­

z ion i europee di ca tegor ia ,

università e scuole oltre che per

le emit tent i televisive il video

può cost i tu i re un u t i le s t ru­

mento di presentazione della

BEI, l ' i s t i tuz ione f inanz ia r ia

dell'Unione europea.

Il f i l m a t o r iguarda in modo

particolare l'attività della BEI sui

mercato dei cap i ta l i , le

operazioni di tesoreria e quelle

di finanziamento. Esso illustra la

posiz ione del la Banca nel

mondo del la f inanza e il

contributo che essa apporta allo

sv i luppo economico e alla

qualità della vita negli attuali e

futuri Stati membri, oltre che in

altre parti del mondo. Il video si

sofferma anche sulle operazioni

su capitali di rischio, gestite dal

Il Premio BEI 2001

S' inv i tano gl i interessat i a

presentare la propria candida­

tura per il Premio BEI, assegnato

ogni due anni per brevi saggi su

argoment i economici e f inan­

z iar i re la t iv i al le ques t ion i

europee.

/ premi da assegnare sono:

EUR 15 ODO (primo premio)

EUR 7 ODO (secondo premio)

EUR 3 eoo (terzo premio)

oltre a tre premi di EUR 1 DOG

per e labora t i p resentat i da

persone di età inferiore ai 30

anni. Le candidature sono da

presentare entro il Γ febbraio

2001.

Per poter partecipare al Premio

BEI, i candidati devono avere la

nazionalità di uno degli Stati

membri dell'Unione europea, di

uno degli Stati membri dell'As­

sociazione europea di l ibero

scambio-EFTA (Norvegia, Sviz­

zera, Islanda e Liechtenstein) ο

zato in operazioni su capitali di rischio. Il FEl ha mantenuto la sua natura t r ipart i ta (con capitale detenuto dalla BEI, dalla Commis­sione europea e da un certo numero di banche commerciali), ma la BEI ne è diventata il socio di maggioranza, con il control lo della direzione del Fondo.

Un opuscolo (16 pagine) sulle at t iv i tà svolte dalla BEI per promuovere l'economia basata sulla conoscenza è reperibile in inglese, francese e tedesco sul sito w/ww.eib.orq/lnnovation 2000

Initiative. U

Fondo eu­

ropeo per

gli investi­

menti (FEl),

a f f i l i a t o

alla Banca.

Il v ideo è

disponibile

in inglese, francese e tedesco.

Copie in VHS (betacam per le

emittenti televisive) si possono

o t tenere g r a t u i t a m e n t e dal

Dipar t imento Informazione e

Comunicazione, Sophie Decelle,

100, bd. Konrad Adenauer ,

L-2950 Lussemburgo, tei.: +352

4379 3141, fax: +352 4379 3189,

e-mail: [email protected]

di un Paese europeo che abbia concluso un Accordo di asso­ciazione con l'Unione europea (Cipro, Malta, Turchia, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Un­gher ia , Le t ton ia , L i tuan ia , Polonia, Romania, Repubblica slovacca e Slovenia).

Una giuria indipendente at t r i ­buisce i premi ai saggi sottoposti al suo esame. I premi e i relativi certificati saranno consegnati ai vincitori nel settembre 2001. Per ulteriori informazioni, consultare i i sito www.eib.org/2001 EIB Prize •