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ISTRUZIONI PER L’USO DEL PARCO DEL CONERO Anno XVII n° 3-2011 www.parcodelconero.eu [email protected] www.parcodelconero.eu 3-2011 CN/AN0696/2010

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I S T RU Z I O N I P E R L’ U S O D E L PA RC O D E L C O N E ROAnno XVII • n° 3-2011 • www.parcodelconero.eu • [email protected]

www.parcodelconero.eu

3-2011CN/AN0696/2010

3-2011SOMMARIO3 EDITORIALE

2006-2011: i primicinque annidell’Ente ParcoLanfranco Giacchetti

4 Dal Conero un corodi ‘NO’ controla proposta di leggeregionale sui Parchi

FEDERPARCHI“La nuova leggeè inutile ed inadeguata”

5 ASSOCIAZIONIAMBIENTALISTEContro i Parchiestranei allecomunità locali

6 COMUNINEL TERRITORIODEL PARCODal sindaco di AnconaFiorello Gramillano…

Dal sindaco di CameranoMassimo Piergiacomi…

Dal sindaco di SiroloMoreno Misiti…

7 Dal sindaco di NumanaMarzio Carletti…

CONSORZIOBAIA PORTONOVO“No alle modifichedella L. R. 15/94”

8 IL LIBRODELL’ENTE PARCOObiettivo Conero:la gestione del Parcotra storia e naturaCristina Gioacchini

Introduzionedi Lanfranco Giacchetti

Introduzionedi Gilberto Stacchiotti

9 PARCODELCONERO.EUÈ del Parco il migliorsito web d’Italia

10 La Festa del ParcoIV Edizione

12 LA FESTA DEL PARCOL’Ente Parcoringrazia…

14 SCOPRI IL CONERO 2011I turisti scelgonoil Parco

IL PARCO E L’UNESCOIl Conero candidatoa patrimoniodell’Umanità

15 PROTOCOLLODI INTESANuovo percorsociclabile

PROGETTO CAIPer una migliorefruibilità del Parco

16 Agenda della naturadel ParcoGilberto Stacchiotti

Bimestrale di informazionerealizzato con il patrocinio della Provincia di Ancona

Via Peschiera 30 - Sirolo (Ancona)Tel. 071.9331161

Comitato di Redazione:Lanfranco Giacchetti,Cristina Gioacchini,

Emanuele Ballarini, Marco Gallegati,Vanni Leopardi, Umberto Moschini,

Paolo Pascucci, Diego Schiavoni,Gilberto Stacchiotti

Reg. n° 3 del 16/1/95 Trib. di Ancona

Direttore Responsabile:Cristina Gioacchini

Editore:Ente Regionale Parco del Conero

Stampa:Aniballi Grafiche srl - Ancona

Chiuso in tipografia il 12/12/2011

I S T RU Z I O N I P E R L’ U S O D E L PA RC O D E L C O N E RO

In copertina: il libro dell’Ente Parco, “Obiettivo Conero”, in una sim-patica composizione natalizia.

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Cinque anni di stabilità con unDirettivo unito ed una piantaorganica rinnovata: questo in

sintesi è il bilancio dell’Ente Parco chedal 2006 gestisce il primo Parcoregionale delle Marche, in sostitu-zione del precedente soggettoconsortile-volontario. Un lavoroimpegnativo, complesso ma digrandi risultati che, con i compo-nenti del direttivo, si è deciso diriassumere in un libro dal titolo“Obiettivo Conero: la gestione delParco tra storia e natura”, presen-tato il 14 ottobre presso la SalaRaffaello della Regione Marche.Questo libro, attraverso immaginie testi, fornisce molteplici chiavidi lettura sull’operato di questinostri anni di esperienza alla gui-da del giovane Ente. Lo riteniamoun atto di trasparenza verso la co-munità, il sunto di un mondo chenon sempre è alla portata dellaconoscenza di tutti. In questi annisi è arrivati ad un nuovo modellodi gestione che rappresenta, in-dubbiamente, una svolta positiva,grazie alla riduzione del numerodegli amministratori (otto rispet-to ai venticinque del precedente Consi-glio Direttivo) ma, nel contempo, ad unapiù ampia presenza di soggetti coinvoltiper l’arrivo di Regione Marche, ambien-talisti ed associazioni agricole, chiamati acondividere le scelte operate con conti-nuità, senza le precedenti turbative in-dotte dalle continue elezioni degli Entilocali. Un equilibrio tra istanze locali eottica d’area vasta che ha efficacementeretto alle sfide importanti di questo pe-riodo. Notevoli e di straordinaria rile-vanza i risultati, a partire dal nuovo Pia-no del Parco impostato sulla salvaguar-dia del paesaggio, ma costruito scom-

mettendo su uno sviluppo equilibratoattraverso opportunità per l’agricolturaed il turismo. Uno strumento che hacompletato il lungo iter quinquennale

con ampie condivisioni ed apprezza-menti pressoché unanimi. Anche nellagestione della fauna è stato introdotto lospecifico Piano di gestione per affrontaresu rigorose e solide basi di riferimento,aspetti delicati e complessi, la problema-tica del cinghiale tra tutti. È cresciutal’autorevolezza del Parco nei confrontidei Comuni, con i quali sono stati intrec-ciati e risolti nodi complessi su questionidi grande rilevanza: dai ripascimenti co-stieri alla lottizzazione Lido Azzurro, dalnuovo porto di Numana alla trasforma-zione del complesso Santa Cristiana diMarcelli, dalla rivisitazione della baia di

Portonovo alla “riapertura” della spiag-gia dei Sassi Neri, dalla posizione contra-ria all’istallazione di un rigassificatore allargo di Portorecanati, alla gestione delle

zone Habitat 2000. Praticamente èstata rinnovata la struttura delParco che ora può contare su ottotecnici ed impiegati, coordinatidal direttore Marco Zannini; acompletare la pianta organicamancano all’appello i guardapar-co che, nonostante una forte vo-lontà collegiale, non hanno trova-to per ora le condizioni di bilanciofavorevoli. Nel frattempo a vigila-re sul territorio è giunto il Co-mando Conero del Corpo Fore-stale cui l’Ente fornisce collabora-zione strettissima, locali idonei edil supporto logistico per il pattu-gliamento anche a cavallo. E poil’aiuto sempre prezioso del volon-tariato, dai vigili del fuoco alleguardie ecologiche. Penso e sperodi aver saputo ben interpretare ilruolo del presidente, costruendouna squadra unita di amministra-tori e personale qualificato. Su al-tre questioni il lavoro impostatoha preparato la base di consenso

politico ma non ha maturato le scelte fi-nali in quanto il nuovo regolamento delParco è in itinere, l’area contigua è in ge-stazione, la riapertura del sentiero delPasso del Lupo rimandata, l’area marinaprotetta in discussione ed i possibili am-pliamenti (Selva di Castelfidardo, boscourbano di Ancona, Parco del Cardeto) daprogettare con maggiore risoluzione. Ladiversità di piante arriva a stupire i bota-nici del Politecnico di Ancona che nehanno censite 1.154 specie a cui si è ag-giunta la scoperta di una nuova orchideae l’arrivo della Barba di Giove, reintro-dotta dagli stessi studiosi dorici nell’au-

EDITORIALE

2006-2011: i primi cinqueanni dell’Ente Parco

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tunno 2010. Gli studi faunistici hannoportato ad un buon livello di conoscenzain materia e soprattutto sono cresciute lespecie animali che scelgono quest’areaper la propria sopravvivenza: dall’istriceal capriolo, dallo scoiattolo a nuove spe-cie di farfalle, qualche esemplare di lupoe perfino un cervo in mare di fronte aNumana, come a dire che il Parco è unposto bello non soltanto per i turisti chepure confermano la predilezione perquesto straordinario angolo di costaadriatica, come reso evidente dalle pre-senze e dai sondaggi. Un lavoro collegialee concreto, quello dell’Ente, cui in questianni sono stati attribuiti importantissimiriconoscimenti: il Parco è inserito neiTop Ten della LIPU, cioè tra le dieci areein Italia per l’osservazione degli uccelli; ilnuovo sito web viene premiato come mi-

gliore vetrina informatica dell’anno; ar-riva la candidatura del Conero come pa-trimonio dell’UNESCO. Progetti, inve-stimenti, occupazione che ribadisconol’importanza dell’Ente nella gestione diun territorio comunque delicato alla ri-cerca di un difficile equilibrio tra pres-sione antropica e tutela ambientale. Dif-ficile, complesso, delicato, impegnativoma non costoso perché rapportando ilbilancio annuo del Parco con la popola-zione regionale si può tranquillamenteaffermare che ogni cittadino delle Mar-che per il Parco del Conero spende ognianno meno di un euro o, se preferite,nemmeno l’equivalente di una tazzina dicaffé a testa. Concludo ringraziando tutticoloro che hanno contribuito con noi atenere alto il nome del meraviglioso Par-co, auspicando che questo impegno, che

è di notevole responsabilità verso la col-lettività, continui per il bene comune. Inparticolare il mio riferimento va alla spe-ranza che i Parchi possano continuare laloro attività, messa in serio pericolo dainuovi tagli dello Stato e dalla proposta dilegge regionale del 28 aprile n° 15, su cuiè in atto un’ampia discussione. L’argo-mento viene ampiamente illustrato al-l’interno del giornale, attraverso un do-cumento firmato Federparchi Marche eda note dei sindaci dei comuni che fannoparte del Parco, delle associazioni e cate-gorie economiche.Auguri di cuore a tutti per un felice Na-tale e un buon 2012.

Lanfranco GiacchettiPresidente Ente Regionale

Parco del Conero

Fa discutere e crea allarme ai fini della sopravvivenza delle funzioni di tutela e sviluppo eco-com-patibile del Parco del Conero, la proposta di legge, da parte della Regione Marche, concernente il“Riordino degli enti di gestione dei parchi naturali regionali. Modifiche della legge regionale 28aprile 1994, n. 15 (Norme per l’istituzione e la gestione delle aree protette naturali)”. Per motivi dispazio non riportiamo la legge che è comunque visibile per intero nel sito della Regione Marche.

Dal Conero un coro di ‘NO’contro la proposta di leggeregionale sui Parchi

FEDERPARCHI

“La nuova leggeè inutile ed inadeguata”

La PdLR avente ad oggetto ‘Riordino degli enti di gestionedei parchi naturali regionali. Modifiche della legge regiona-

le 28 aprile 1994 n. 15’ approvata dalla Giunta regionale con de-libera n. 1465 del 7 novembre 2011 appare del tutto inutile edinadeguata. Inutile rispetto all’obiettivo di ‘contenere le spese difunzionamento’ vista l’esiguità della cifra in questione: inade-

guata rispetto la presunta ‘semplificazione dell’organizzazionenell’ottica dell’efficienza e dell’efficacia amministrativa, che sitraduce solo in una diminuzione della rappresentanza e, di con-seguenza, in un restringimento della democrazia. Ciò può esse-re stato determinato, in parte, dall’errore fatto nell’affrontare inmaniera tecnocratica la questione riguardo il necessario ade-guamento della spesa corrente a seguito della drastica riduzionedei trasferimenti dello Stato. Forse non si è compreso che leAree Protette delle Marche non sono ‘meri enti strumentali del-la Regione’ ma territori protetti dove si fa conservazione degliecosistemi e protezione delle eccellenze naturalistiche e paesag-gistiche da preservare a beneficio delle future generazioni; labo-ratori di conoscenza, innovazione e sperimentazione, al servizio

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di moderne politiche di gestione ambientale, economica e so-ciale che hanno avuto un ruolo decisivo nel condurre le Marchenelle prime posizioni in quanto a territorio protetto ed a politi-che di sviluppo locale sostenibile in Italia basato sull’uso soste-nibile delle risorse naturali e sulle identità e culture locali. È unerrore culturale e politico gravissimo. Un errore che potrebberivelarsi fatale anche sul piano economico, è infatti noto che lapolitica dell’Unione Europea per i fondi strutturali 2014-2020,sarà indirizzata su tre punti programmatici fondamentali:Cambiamenti climatici; Sostenibilità ambientale; Biodiversità.Indebolire, organizzativamente e finanziariamente i laboratorinaturali dove si sviluppano tali concetti appare miope e sbaglia-to. Salvo che, come qualcono ha ipotizzato, le Aree protette sia-no da colpire in quanto scomode protettrici da speculazioni econsumo del territorio. Nel merito: è GIUSTO che la Regionecontrolli l’attività delle Aree protette, è SBAGLIATO limitarnel’autonomia. Per questo diciamo NO all’elezione del Presidenteda parte della Regione. Per questo diciamo NO alla trasforma-zione dei Comitati d’indirizzo delle riserve ad organismi con-

sultivi. I Parchi e le riserve rappresentano un territorio e per lo-ro natura le persone che devono guidarle vanno ricercate dalterritorio nelle sensibilità del territorio. È GIUSTO dare mag-giori poteri alla Comunità del Parco, è SBAGLIATO limitarne larappresentanza. È SBAGLIATO, inutile e costoso, introdurre ilconto economico. Si ricorda che anche lo Stato Italiano per al-cuni Enti locali di piccole dimensioni ha previsto una deroga atale obbligo, e che tali Enti per quanto “piccoli”, sono pur sem-pre, per Bilanci e personale, molto “più grandi” di qualsiasi areaprotetta. È GIUSTO parlare di Bilancio ambientale e sociale. ÈSBAGLIATO ingiusto e dannoso, introdurre un elemento di-scriminante e pericoloso come il voto ponderato, nato in ben al-tri luoghi e per altre funzioni. Infine vorremmo osservare cheappare perlomeno singolare che nella PdL non ci sia neanchel’eco dell’ampio dibattito nazionale che sta, rapidamente, por-tando ad una approvazione bipartisan dell’aggiornamento allaLegge 394/1991, la Legge quadro sui Parchi, pur sapendo che lemodifiche apportate incideranno, e non poco, anche sulle areeprotette marchigiane.

ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

Contro i Parchi estraneialle comunità locali

Le Associazioni Culturali, Naturalistiche ed Ambientali dellaRegione Marche Italia nostra Marche, Coordinamento per il

paesaggio delle Marche, Lupus in fabula, Federnatura Marche,Terra mater, WWF Marche, Legambiente Marche, ComitatoMezzavalle libera, Comitato Mare Libero, esprimono il propriodissenso sulla proposta di legge regionale in oggetto con la qua-le, volendo risparmiare 200.000 euro l’anno, si corre il rischio direndere i parchi regionali, in particolare il San Bartolo ed il Cò-nero, estranei alle comunità locali che li abitano. La proposta dilegge n.1465 ad iniziativa della Giunta Regionale, infatti, faquattro operazioni pericolose e quindi altamente sconsigliabili:1. riduce il numero e la composizione degli organi degli enti di

gestione delle aree protette comprimendo la partecipazionee l’accesso alla gestione del Parco da parte delle comunità lo-cali, con l’abolizione del Consiglio Direttivo del Parco;

2. crea un voto ponderato, cioè di valore differenziato, tra unrappresentante e l’altro. Infatti il valore del voto dei compo-nenti la Comunità del Parco dipenderà per il 55% dal valoredei contributi versati al Parco. A titolo di esempio, su setterappresentanti, il voto ponderato per l’unico rappresentantedegli ambientalisti e per l’unico rappresentante degli agri-coltori, varrà appena il 5 per cento totale, qualunque volontàessi esprimano;

3. si appropria della nomina diretta del Presidente, sottraen-dola al voto del Consiglio Direttivo del Parco.

4. va in contrasto con la legge quadro nazionale L.394/91escludendo dalla Comunità del Parco gli enti scientifici co-me le Università.

A nostro parere la diminuzione dei costi di gestione può esse-re ottenuta rendendo gratuita la partecipazione a tutti gli or-ganismi di gestione, riconoscendo solo un eventuale rimbor-so spese.Preoccupa anche l’introduzione del voto ponderato che escludedalla gestione del Parco le comunità locali e i rappresentantidelle associazioni, proprio quei soggetti che più vivono e so-stengono il Parco. Ciò avviene perché probabilmente si confon-de la gestione di un’area protetta con un consiglio di ammini-strazione di una società per azioni. L’ente che investe maggior-mente potrà avere un voto ponderato che vale fino al 55%, finoal 20% i comuni in funzione alla quota di territorio interessatodal Parco, ancora, fino al 20% ai comuni con maggiore popola-zione residente nel Parco e infine il 2,5% all’unica associazioninaturalistica rappresentata nel consiglio e 2,5% all’unica asso-ciazione agricola. Ci sono voluti anni per avvicinare i cittadiniresidenti ai Parchi e convincerli che essi non erano costituiticontro gli interessi locali. Il buon agire degli enti gestori di Par-chi e riserve nelle Marche ha avviato circuiti turistici, processieducativi e di valorizzazione dei beni ambientali con un positi-vo riflesso anche sulle economie locali e sulla occupazione gio-vanile (ad esempio servizio guide, servizio sorveglianza, corsi dieducazione ambientale, etc.). Tutto ciò corre il rischio di inde-bolirsi a fronte di una richiesta crescente. Infine non è certa-mente positivo il fatto che la Comunità del Parco sia espropria-ta del diritto di eleggere democraticamente il proprio Presiden-te. Questa volontà perpetua il centralismo regionale che stasempre più sostituendo il centralismo del governo nazionale,così tradendo i principi di sussidiarietà e di decentramento po-litico ed amministrativo a vantaggio degli Enti Locali. Le asso-ciazioni sottoscriventi chiedono pertanto ai Consiglieri regio-nali di apportare alla proposta di legge, deliberata dalla Giunta,tutte quelle modifiche necessarie a mantenere i Parchi e le riser-ve naturali nel novero degli enti di gestione del territorio a gui-da democratica e ampiamente partecipata.

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COMUNI NEL TERRITORIO DEL PARCO

Dal sindaco di AnconaFiorello Gramillano…

Contenimento della spesa, semplificazione dell’organizza-zione e potenziamento dell’efficienza sono i condivisi

principi ispiratori della proposta di legge regionale di riordinodegli enti di gestione dei parchi, che abbiamo accolto con gran-de convinzione e qualche suggerimento al legislatore. Sono con-vinto che l’ottimizzazione e lo snellimento della gestione di unente così importante, che incide non solo su aspetti naturalisticie agricoli, ma anche turistici e di identità territoriale, debba te-nere conto della rappresentatività di chi in questi settori opera.La partecipazione di associazioni e istituzioni, portatrici dei va-lori che hanno fatto nascere prima e tutelato poi le aree protet-te, sono indispensabili per continuare in un’opera di ammini-strazione strategica che abbia risvolti positivi sul piano dellapromozione turistica, dell’educazione all’ambiente, dell’attivitàescursionistica. Il Parco del Conero è questo strepitoso insiemedi natura, turismo, sport, paesaggio che è riuscito a sviluppareun senso di appartenenza fortissimo tra i cittadini: a questo pa-trimonio vogliamo dare una gestione snella, incisiva e degna-mente rappresentativa.

Dal sindaco di CameranoMassimo Piergiacomi…

Il Parco del Conero deve continuare a vivere, e questo può far-lo con un ruolo ed una partecipazione attiva dei Comuni, al-

l’interno degli organi di gestione. È vero che tutti dobbiamo fa-re i conti con la difficile situazione economica e che tutti siamochiamati ad una maggiore sobrietà nelle scelte, quindi sonod’accordo affinché anche l’ente Parco del Conero contribuiscaper la sua parte alla riduzione dei cosi detti costi della politica.L’apprezzamento per il lavoro ed i risultati ottenuti sia in termi-ni di salvaguardia dell’ambiente che di garanzia per uno svilup-po turistico equilibrato e di qualità, dall’Ente Parco credo siaunanimemente riconosciuto. Oggi il Parco è una ricchezza edun patrimonio di questo territorio che vogliamo continuare asviluppare con il contributo attivo delle comunità locali. È ne-cessario che sia mantenuto questo legame saldo e collaborativotra i comuni e l’Ente del Parco affinché i cittadini continuinoa percepirlo. La Regione deve fare in modo che il nuovo assettogestionale che andrà a definire, oltre che puntare a riduzione deicosti, tenga nella dovuta considerazione il ruolo dei comuni e liconsideri attori principali per la tutela del territorio .

Dal sindaco di SiroloMoreno Misiti…

L’Amministrazione Comunale di Sirolo, in varie occasioni,ha criticato la gestione del territorio da parte dell’Ente Par-

co; in particolare ha evidenziato la mancata eradicazione deicinghiali e il mancato o deficitario risarcimento dei danni arre-cati dai predetti animali all’agricoltura, alle strutture turisticheed agli utenti della strada nei numerosi sinistri. Inoltre una no-tevole diatriba con il Parco (sfociata anche in contenziosi giudi-ziari) vi è stata per quanto concerne alcuni atti del predetto En-te che hanno invaso le competenze comunali in materia urbani-stica. Questo, però, non è il momento delle polemiche, dato cheaddirittura la rappresentatività dei Comuni in seno al ConsiglioDirettivo (già, per certi aspetti, scarsa da quando il Consorziodei Comuni del Parco è stato trasformato in Ente) rischia di es-sere sacrificata dalla proposta di Legge Regionale, ad iniziativadella Giunta Regionale, concernente il riordino degli enti di ge-stione dei parchi naturali regionali. Detta proposta, infatti, vamodificata, perché in alcuni punti èpalesemente illegittima ed iniqua. Visono certamente aspetti positivi, qua-le, ad esempio, il contenimento dellaspesa pubblica mediante la riduzionedei costi costituiti dalle indennità per-cepite dai membri del Consiglio Diret-tivo (ora, con la nuova proposta dellaComunità del Parco). Non concordo,

invece, con la nomina del Presidente del Parco da parte della Re-gione; il Presidente deve essere eletto dai membri della Comu-nità del Parco e non con una scelta calata dall’alto. Ma quel che èpiù grave e che non si può certamente condividere è la scelta diproporre un sistema di votazione all’interno della Comunità delParco assolutamente illegittimo, arbitrario ed ingiusto. Infattil’art. 3, comma 3, della proposta di legge prevede che ogni rap-presentante esprime “ un voto ponderato”, da determinarsi te-nendo conto di alcuni criteri, tra cui quello di assegnare al votostesso un valore del “55 per cento attribuito sulla base del confe-rimento delle risorse finanziarie, umane e strumentali”. Con ciòsi intende dare un voto preponderante a chi investe di più nel-l’Ente Parco, privilegiando gli enti più grandi e le associazioni“ricche” rispetto ai piccoli comuni come Sirolo e Numana, chehanno quasi il 100% del territorio compreso nell’area del Parco.La norma è illegittima perché contrasta palesemente con il prin-cipio di uguaglianza ed il principio di ragionevolezza di cui al-l’art. 3 della Costituzione. Non vi è chi non veda, poi, la eviden-te iniquità di tale sistema di votazione. La norma appare ambi-gua e fonte di contenziosi anche laddove prevede un voto pon-

derato sulla base del 20% riguardo allapopolazione residente nell’area delparco ed al territorio comunale ricom-preso in esso. Confido, pertanto, che,stante la fondatezza ed obiettività deisuddetti rilievi, che ho già esposto alPresidente della Commissione Legisla-tiva Regionale Giancarli, la proposta dilegge venga modificata.

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Dal sindaco di NumanaMarzio Carletti…

Mai come negli ultimi anni si sono riscontrati tangibil-mente i benefici per la collettività derivanti dalla pre-

senza dell’Ente Parco del Conero. Già la trasformazione delConsorzio in Ente Regionale, appunto, aveva snellito la strut-tura sia sotto l’aspetto amministrativo che sotto quello politicoportandolo ad avere otto dipendenti tra full-time e part-time,ed otto componenti del C.d.A contro i venticinque della prece-dente struttura. La percezione d’importanza della tutela am-bientale e territoriale è notevolmente cresciuta: per quantoconcerne il Turismo il riscontro tangibile dei benefici d’imma-gine e di qualità del territorio è indiscutibile, inoltre le oppor-tunità di sviluppo delle attività agricole nei settori del biologi-

co e dei prodotti a marchio DOP sono divenute prospettiveraggiungibili ed importanti. Tali considerazioni, oltretutto,provengono in modo pressochè unanime da tutti gli Enti terri-toriali, le Associazioni ambientaliste, le Associazioni di catego-ria, ecc. che compongono la Comunità e la Consulta del Parco,le quali, pur riconoscendo la necessità di ridurre i costi dellapolitica, temono una dispersione del “patrimonio” culturaleaccumulato ed una dispersione delle possibilità di sviluppo so-stenibile programmato e divenuto la fondamentale e concretarisposta a questa crisi economica, finanziaria ed occupaziona-le. Pertanto ritengo necessario un confronto sereno con la Re-gione affinchè resti vivo e vitale il rapporto virtuoso tra Citta-dini e Istituzioni Pubbliche quali proprio gli Enti locali, terri-toriali ed anche le Associazioni degli operatori economici e daquelle dei liberi Cittadini, ed auspico in tal senso una sostan-ziale modifica alla proposta di legge regionale.

CONSORZIO BAIA PORTONOVO

“No alle modifichedella L. R. 15/94”

Momenti di incertezza politica ed economica come quelloche stiamo vivendo meriterebbero attenzioni e sensibi-

lità’ diverse per le identità del luogo,tenuto conto che il ParcoRegionale del Conero rappresenta una eccellenza per le Marche,per tanto citiamo alcuni motivi di grande preoccupazione.È impensabile che, data la velocità dei tempi con cui questa pro-posta di legge è stata vagliata, l’Ente Parco del Conero rischi ilcommissariamento quando in ballo ci sono argomenti troppoimportanti per lo sviluppo e la qualificazione di Portonovo.Senza una linea politica infatti, c’è pericolo che il Piano Partico-lareggiato di Portonovo rimanga in giacenza per chissà quanto

altro tempo, un danno non di poco conto sotto diversi profili,turistico, economico, ambientale, non solo per la Riviera delConero ma per l’intera Regione Marche.Nella nostra regione la Green Economy rappresenta una delle po-che prospettive di sviluppo economico per tanto è inopportunoche nella comunità del Parco si voglia eliminare la presenza di unrappresentante delle attività economiche, visto che la consulta nonlo prevede. La presenza di un operatore del settore nominato oeletto dalle categorie stesse sarebbe di vitale importanza.Altro motivo di disappunto si andrebbe ad avere qualora l’ele-zione del presidente del Parco che verrebbe fatta direttamentedalla presidenza della Regione, non rappresenterebbe al megliola conoscenza, la territorialità e le professionalità che debbonoessere presenti per chi è chiamato a rappresentare un cosi deli-cato incarico, un presidente per il Parco, che sia preferibilmentedel posto con le sensibilità, la cultura e le conoscenza e l’espe-rienza relative al settore che andrebbe ad occupare sarebbequanto mai opportuno.

Ti salutiamocon sinceroe grande affetto.Grazie di tutto!

CiaoBrunoCiaoBruno

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IL LIBRO DELL’ENTE PARCO

Obiettivo Conero: la gestionedel Parco tra storia e natura

Introduzione diLanfranco GiacchettiPresidente Ente Parco

Perché scrivere questo li-bro? Perché si è ritenuto

utile e doveroso verso gli Entilocali, le associazioni ed i cit-tadini, fare un resoconto del-l’impegno che si è svolto incinque anni di mandato. Que-st’avventura è iniziata il 28 di-cembre del 2006, un’avventu-ra che volge al termine a no-vembre 2011. Abbiamo cerca-to in questo libro di metterealla portata della conoscenzadi tutti le iniziative, i progettie tanto altro, ciò che si è fattoe quello che ancora è da fare.Le eccellenze ed i limiti di unlavoro che ci ha tenuto impe-gnati con gioia, anche se a vol-te, devo ammettere, è stato fa-ticoso muoversi in tante dire-zioni con fondi di anno in an-no sempre più esigui e perso-nale ridotto. Ma la mole diimpegni non ci ha spaventatoed abbiamo vissuto quest’e-sperienza con grande senso diresponsabilità. Riteniamoquindi questo libro un atto ditrasparenza verso la comunitàdel Parco, i cittadini ed i turi-sti che vivono il meravigliosoterritorio del Conero. Un’ope-

rato, come ho già detto, corsolungo tante e diverse direzio-ni, a volte sconosciuto ai più,ma finalizzato alla tutela edalla salvaguardia di quel benecomune sia a livello diqualità della vita, am-bientale, culturale edeconomico, che è ilParco del Conero. Sonopassati oltre vent’annidalla sua istituzione,oggi è un’Ente regiona-le, ed una cosa è certa,il PARCO C’È e svolgeun lavoro di grandepregio in un’area cheper le sue immense pe-culiarità è meta di turi-sti con un trend sem-pre crescente. Ma l’im-pegno gestionale èestremamente delicato,perché il Parco del Co-nero è fortemente an-tropizzato e richiedeequilibrio sul frontedella tutela dell’area edel suo sviluppo sostenibile.Non sempre si riesce a dareconto di quanto in esso acca-da, mi auguro comunque chevenga apprezzata la volontà difarlo per consentire, non solonel presente, di avere unostrumento di riflessione e di-scussione anche in futuro, per

continuare ad andare verso lavia del miglioramento. Ap-profitto infine di questa im-portante circostanza per do-verosi ringraziamenti a parti-

re dal consiglio direttivo: solograzie ad un confronto onestoed intellettuale ed alla colla-borazione preziosa e concer-tata con il vice presidente econ i consiglieri è stato possi-bile raggiungere tutti gliobiettivi che riportiamo nellibro. Porgo inoltre un saluto

all’ex direttore del Parco Ni-cola Orsini e ringrazio delpuntuale impegno l’attualedirettore Marco Zannini. Nondimentico il personale tecnico

ed amministrativo: Lu-dovico Caravaggi, Eli-sabetta Ferroni, Rober-ta Giambartolomei, Gi-selda Molinari, MoiraForconi, Manila Peru-gini, Filippo Invernizzi,Claudia Lodolini. Unapprezzamento perprofessionalità e serietàva all’architetto Riccar-do Picciafuoco, redat-tore del nuovo Pianodel Parco ed alla re-sponsabile dell’ufficiostampa e direttrice delgiornale del Parco Cri-stina Gioacchini che hacurato questo libro conGilberto Stacchiotti.Alla Forestalp, bracciooperativo dell’Ente Par-co. Chiudo con un salu-

to affettuoso ed un ringrazia-mento a Silvano Verdini, veramemoria storica del Parco, edai già presidenti Mariano Guz-zini, Giancarlo Sagramola eClaudio Maderloni, che hannocontribuito a fare si che il Par-co del Conero raggiungessetanti importanti obiettivi.

“Obiettivo Conero: la gestione del Parco tra storia enatura” è un libro che sintetizza cinque anni dimandato amministrativo dell’Ente Parco, dal 2006

al 2011. Voluto fortemente dal direttivo dell’Ente, è inteso anchecome atto di trasparenza verso la comunità. Racchiude un’im-portante raccolta di dati, esperienze ed obiettivi, progetti realiz-zati, questioni aperte e progetti futuri che negli ultimi cinque an-ni del direttivo composto dal Presidente Lanfranco Giacchetti,

dal Vice Presidente Gilberto Stacchiotti e dai consiglieri MarcoGallegati, Vanni Leopardi, Diego Schiavoni, Umberto Moschini,Emanuele Ballarini e Paolo Pascucci, hanno prodotto notevolirisultati ai fini della salvaguardia del territorio, del suo sviluppo edi quello economico-sostenibile che lo interessa.

Cristina GioacchiniResponsabile comunicazione Ente Parco

Su oltre tremila partecipanti sale sul podio della nona edizio-ne degli Italian Web Awards il sito web dell’Ente Parco, rea-

lizzato da Daniele Frontini. Promosso da AssoWebItalia, l’eventoha attribuito l’ambito riconoscimento ai formati web che fannodella semplicità di navigazione e della ricchezza di contenutil’arma vincente per conquistare gli utenti e metterli in contattocon le aziende. All’insegna dell’avanguardia e dell’interattività,ha vinto con tali caratteristiche quest’importante strumento dipromozione del Parco del Conero che è www.parcodelconero.euche attesta l’impegno dell’Ente verso questo splendido territorio.“È un premio che mi ha fatto molto piacere ricevere e che si ag-giunge ad altri riconoscimenti prestigiosiche avevamo ottenuto in precedenza. —spiega Daniele Frontini- La realizzazionedel portale ci è stata commissionata nelmaggio dello scorso anno, con la richiestadi creare un sito destinato ai turisti, cherendesse l’Ente più vicino alla gente e, allostesso tempo, che favorisse la crescita del-l’indotto. Sia io che Alessio Barbini, il foto-grafo, abitiamo nel Parco, abbiamo radiciprofonde qui, per cui è stato molto bello rac-contare il territorio, la sua cultura, la sua gente,le sue tradizione. Era come lavorare ad una

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Introduzione diGilberto StacchiottiVice Presidente Ente Parco

Da 30 anni mi occupo delConero: è la mia terra

natale, ne conoscoogni angolo e so-prattutto, comemolti, mi sono la-sciato contagiaredalla sua bellezza. Èun territorio specia-le che merita unagestione speciale.Ripensare alle scola-resche, adulti di og-gi, accompagnatenegli anni 80 allascoperta del monte,alle lunghe atteseper la legge istituti-va, alle sofferte in-comprensioni ini-

ziali e ai tanti momenti appas-sionati, mi conforta che moltastrada è stata fatta. La nascitadel nuovo Ente mi ha dato lapossibilità di tornare ad am-ministrare il Parco. Gestire un

Parco significa tante cose in-sieme ma, soprattutto, orien-tare lo sviluppo verso modellicapaci di dare futuro alla co-munità locale e alla diversitàbiologica del territorio. A vol-

te occorre guardarelontano, fare sceltecoraggiose, andareoltre il campanile omettere da partel’interesse immedia-to. Nasce da qui l’i-dea di presentareuna sintesi dell’e-sperienza sul campoe dare spazio ai con-tributi di tanti tecni-ci, volontari, amicied associazioni, ac-comunati dallo stes-so forte legame adun territorio cosìunico e straordina-

rio. Obiettivo di questo libro èraccontare la vita di un Parcodalla parte di chi progetta, de-cide, lavora nel Parco e per ilParco; di chi ogni giorno glidà voce, volto, concretezzacon impegno e passione. Sonopennellate di un grande affre-sco, certamente incompleto,pensato per incuriosire e sti-molare ulteriori approfondi-menti, fornendo al lettore testied immagini sulla sua storia,sulla straordinaria ricchezzanaturale di cui è custode, lebuone pratiche ed una sintesidei primi cinque anni dell’En-te appena trascorsi. Un picco-lo contributo perché il rispet-to, la condivisione e l’amoreper il Parco del Conero conti-nuino a crescere nella comu-nità locale e in quanti ne sa-ranno fruitori occasionali.Gilberto Stacchiotti e Cristina Gioacchini.

La tua pubblicità sul sitoe sul periodicodel Parco del Conero

L’Ente Parco ha deciso di aprire ilproprio sito istituzionale – www.par-

codelconero.eu – a chi sia interessato a promuovere la propria attività economi-ca. Per la tua pubblicità nel sito e sulla Rivista “Nel parco c’è”, visita la sezioneL’Ente – Albo Pretorio/Bandi-Avvisi attivi nel sito.

narrazione personale; devo dire che la gente del posto si è dimo-strata aperta e molto collaborativa, dai mosciolari agli apicoltori,dai musicisti agli artigiani, ognuno ha raccontato qualcosa di sée ha rivelato qualche sfumatura inedita del Conero. Con lostraordinario doppiaggio di Luca Violini, la partecipazione diFabrizio Valentini (scenografo per molti anni del Teatro Cangu-ro) e il complesso musicale La Macina, è venuto fuori un piccolocapolavoro corale, premiato appunto con il PWI. Considerandolo spessore delle altre realtà partecipanti, dall’Italia e dall’estero,questa vittoria è ancora più bella”. La finale del premio si è tenu-ta a Cava dei Tirreni, un risultato importante alla presenza, tragli altri, degli operatori di Portonovo del Consorzio la Baia checon tali parole hanno commentato l’evento: ‘vogliamo compli-mentarci con l’Ente Parco per questo importante premio che dàatto all’impegno profuso per aumentare la visibilità dello splen-dido territorio del Conero. Senza la promozione del Parco la no-stra esposizione mediatica sarebbe di gran lunga inferiore. Ilpremio dice che la strada che si sta seguendo è quella giusta e noi

non possiamo esserne che felici’.

WWW.PARCODELCONERO.EU

È del Parco il migliorsito web d’Italia

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Che sia ormai uno tra gliappuntamenti più atte-si dell’estate del Cone-

ro lo conferma il fatto che tuttele iniziative in calendario nellaquarta edizione della Festa delParco ‘Parcodaamare’ siano sta-te letteralmente ‘prese d’assal-to’ da turisti e cittadini riviera-schi. Dal 6 al 10 luglio infatti,escursioni, appuntamenti spor-tivi, culturali e conviviali han-no accontentato un gran nume-ro di partecipanti, adulti ebambini che non hanno volutoperdersi la magia di vivere lemeravigliose sfaccettature delParco del Conero. I suoi itine-rari suggestivi per scoprirlo,conoscerlo attraverso immagi-ni, filmati e racconti, gustarnequelle tipicità che lo rendonofamoso al di fuori dei suoi con-fini. Ed inoltre quest’ anno, trale novità, il Parco ha legato ilsuo nome ad un altro, di rilievonello sport, alla Sutor FabiMontegranaro, in occasionedella cena dell’otto luglio, a ba-se di Moscioli di Portonovo cu-cinati da noti chef della ristora-zione anconetana, da MarcelloNicolini del ristorante il La-ghetto di Portonovo e da PaoloAntinori del ristorante il Forti-no Napoleonico, unitamente al-lo staff di cuochi del ConsorzioBaia di Portonovo. Prima di ce-na, Giorgio Coscia, in vece deldirettivo della Sutor, ha conse-gnato al Presidente del ParcoLanfranco Giacchetti la ma-glietta della squadra di serie Adi pallacanestro che da settem-bre è diventata a tutti gli effetti‘anconetana’, andando a giocareil campionato al PalaRossini.Insomma, una grande edizioneè stata quella di quest’ anno, ca-pace di offrire, oltre all’intrat-tenimento gastronomico esportivo, una gamma di appun-tamenti di punta pomeridiani,alcuni dei quali rientranti nel

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quadro dell’‘Estate picena2011’, con visite guidate all’An-tiquarium Statale di Numanaed all’Area dei Pini di Sirolo pergodere del ricco patrimonio ar-cheologico del Conero. Dopo lamosciolata presso l’anfiteatrodel Parco è stata invece la voltadell’incontro pubblico sull’A-rea Marina Protetta, argomen-to caro all’Ente Parco. La Festa ècontinuata sabato con il NordikWalking e, alla sera il ‘Cinghialea tavola’, cucinato sempre daicuochi del Consorzio Baia diPortonovo, presso l’anfiteatrodel Parco del Conero. La cena èstata accompagnata da un in-trattenimento musicale. Con lacultura l’incontro è stato con le‘Maioliche nella tradizione’ econ la presentazione del libroed intervento sui contenuti del-la Signora Maria Stella Luceso-le. Domenica 10, la giornata èiniziata con un’ escursione nelParco del Conero mentre, alleore 16, scelta da molti la visitaguidata ai nuovi percorsi dellegrotte di Camerano. Alle ore 20grigliata a tavola e musica, perfinire con la cultura alle 21,30con ‘101 Cose da fare nelle Mar-che almeno una volta nella vita’,presentazione del libro con in-tervento della Signora ChiaraGiacobelli. Per l’intero periododella festa, nella sede esternadell’Ente Parco, la tipicità delConero ha riempito i banchi diun variopinto mercatino dovesono stati esposti prodotti loca-li agroalimentari e di artigiana-to artistico. Per la riuscita dellafesta l’Ente Parco ringrazia lacollaborazione del ConsorzioBaia di Portonovo, del Moscio-lo selvatico di Portonovo e delleaziende: Moncaro, Umani Ron-chi, Latini, Collesi, Rossetti,agricola Lalloni, Carelli, Oris,Giampaoli, Panificio Sabbatini,agricola Nisi, Di.Mas, Zoia, An-drea di Giovanni.

IV edizione

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L’ENTE PARCO RINGRAZIA…La Festa del ParcoLa Festa del Parco

Dal 1900 ad oggi Giampaoli,dopo 110 anni, conserva an-cora la stessa passione per illavoro e produce ogni giornobuoni dolci garantendo aiclienti la massima attenzioneper la qualità. Una qualitàche, partendo dalla scelta dei

migliori ingredienti, coniugale antiche ricette con i van-taggi di un modernissimostabilimento. La ditta Giam-paoli nasce come pasticceriae panetteria, con sede neipressi della stazione di Anco-na. Cento anni di storia attra-verso quattro generazioni

della famiglia Giampaoli, cheha mantenuto sempre la pro-prietà dell’azienda, da picco-lo laboratorio, si è trasforma-ta in un’azienda di medie di-mensioni, puntando sempresulla qualità dei propri pro-dotti e sulla serietà della pro-pria organizzazione. Attual-

mente la ditta produce bi-scotteria secca per la primacolazione, pasticcini, panet-toni, torroni, colombe, uovapasquali e gelati. Da circa die-ci anni ha inoltre introdottola linea salutistica “ZuccheroZero” appositamente studiataper persone diabetiche.

La grande Festa del Parco ‘Parcodaamare’ è sempre più partecipata. In tantissimi, tra turisti e locali, ogni anno affolla-no gli appuntamenti proposti in calendario, ricco e variegato. Un successo per il quale si ringraziano tutti coloro che vihanno collaborato ed in particolare, riguardo le serate conviviali, oltre alle aziende di cui troverete una breve descrizio-ne in queste pagine, anche: Consorzio Baia di Portonovo, birra Collesi, Oleificio Rossetti di Sirolo, Carelli tradizione nel

vino, Oris International, Panificio Sabbatini Giuseppe & C., Azienda Agricola Nisi Gabriele.

Giampaoli

Con il nome “mosciolo” si intende il mitilo pescato nella zo-na di Portonovo Di Ancona e precisamente nel tratto di mareche va da Pietralacroce ai Sassi neri di Sirolo. La caratteristicasubito evidente che distingue il “mosciolo” dalla cozza di alle-vamento è la ricchezza di concrezioni al suo esterno ed ovvia-mente il tipico profumo di mare. Viene pescato con l’aiutodel subacqueo, munito di appositi rampini, per strappare il“mosciolo” dagli scogli. Lo scoglio più importante è il Trave,largo mediamente 5 metri e lungo tra parte emersa e partesommersa, circa 1 km. Il Trave è un vivaio naturale fonda-mentale non solo per la raccolta dei “moscioli”, ma perchéimmette il seme e, creando un grande vortice, deviando la

corrente, fa sì che il seme resti nella stessa zona. Il mare dellazona nella quale avviene la pesca del “mosciolo” è di categoria“A” e quindi i “moscioli” non necessitano di stabulazione, madal pescatore vanno direttamente al centro di spedizionemolluschi dove viene svolta la cernita ed effettuato un ultimolavaggio prima del confezionamento. Vengono inoltre effet-tuati esami microbiologici con cadenza settimanale tramite ilcentro assistenza ecologico oltre a quelli effettuati dalle Asurdi competenza. “Il mosciolo selvatico di Portonovo” è unmarchio di qualità registrato presidio slow food che può esse-re utilizzato esclusivamente dalla “Portonovo Pesca s.r.l.” so-cietà che commercializza i prodotti pescati della “Portonovo”cooperativa fra pescatori.

Nel panorama vitivinicolo marchigiano Terre Cortesi Monca-ro, con le sue tre cantine, esprime una produzione di elevataqualità e, grazie allo scrupoloso lavoro di selezione condottosui vigneti, riesce ad interpretare e ad arricchire l’antico sapereenologico di queste terre con vini di eccellenza. Le cantine sonosituate a Montecarotto, centro dell’area classica di produzionedel Verdicchio dei Castelli di Jesi, a Camerano, cuore della pro-duzione del Rosso Conero, e ad Acquaviva Picena dove vieneprodotto, affinato ed invecchiato il Rosso Piceno. L’intera pro-duzione della Moncaro è ottenuta applicando le tecniche delbasso impatto ambientale, una filosofia che ispira da semprel’azienda: serietà del lavoro e amore per la natura. Il consuma-tore sa di poter contare sulla cura dei processi di produzione,dall’attestazione di qualità delle uve alla vinificazione condottanel rispetto delle più scrupolose norme igienico-sanitarie e disicurezza. Moncaro garantisce il risultato: vini di pregio che as-secondano il gusto e premiano una scelta di qualità.

All’interno dell’area protetta del Parco del Conero laditta Zoia produce e distribuisce da oltre 50 anni lapregiata salsiccia fresca, nota come salsiccia del Pog-gio realizzata solo con parti scelte di suini nati e alle-vati in Italia. La sua particolarità e punto di forza èche viene prodotta artigianalmente senza colorantinè conservanti e lattosio, rispettando l’antica ricettadi famiglia, riconoscibile all’occhio umano dal na-strino Zoia, che ne certifica l’autenticità. Inoltre, dal-la migliore tradizione norcina marchigiana, Zoia,propone una linea di salumi tipici del Parco del Co-nero che si possono trovare ed acquistare all’internodello spaccio aziendale aperto tutti i giorni tranne ladomenica dalle ore 08.00 alle 13.00 e in alcuni perio-di dell’anno anche nella fascia pomeridiana. Zoia è aSirolo in Via del Lavoro n. 6. Tel. 071/7360040. Sito:wwwlasalsicciadelpoggio.it .

Mosciolo Selvatico di Portonovo

Moncaro Zoia

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L’Azienda Agraria Latini sperimenta varietà di grano durodifferenti per colore, tenacia e sapore con un unico scopo: da-re un valore aggiunto alla pasta, nobilitare questo storicoprodotto italiano utilizzando materia prima eccezionale, im-piegando il metodo classico di pastificazione artigianale ita-liano, trafile di bronzo essiccazione lenta a bassa temperatura(40-45 °C). Quattro le linee di pasta prodotte: Senatore Cap-

pelli, di semolato speziata, adatta a condimenti robusti e im-portanti; Taganrog, di semolato delicata, adatta a condimentileggeri e vellutati; Classica, di semola adatta a qualsiasi tipo dicondimento; Farro, semintegrale con un’alta percentuale difibre, proveniente da coltivazioni in Brianza. Tagliatelle , Fet-tuccine, Pappardelle e tagliolini con le uova, semola e uova33%, laminatoi scolpiti, meglio di quella fresca!

L’azienda agricola Lalloni Gia-como, produttrice di ortofrut-ta, è una nuova realtà tra leaziende del Parco del Conero.Situata in una tranquilla valla-ta che offre una bellissima vi-sta del monte Conero, è facil-mente raggiungibile dalla città(strada provinciale Camera-nense direzione Arco degli an-geli si svolta a sinistra nellastrada di fianco al distributoreIP). La nuova gestione del pe-rito agrario ed enologo Giaco-mo Lalloni rispetta la tradizio-ne produttiva dell’azienda delnonno Primo Ripanti, nata nel1969. I prodotti ortofrutticolisono raccolti tutti in giornata,garantendone così la freschez-za e il naturale sapore genuino.L’orto è visibile dall’aia e ibambini possono vedere i clas-sici animali della fattoria. Lavendita in azienda è il lunedì eil giovedì pomeriggio dalle16:00 alle 20:00. Il martedì e ilvenerdì mattina si possonotrovare i prodotti al mercatocoperto di piazza D’armi, ban-co n° 306. Info: 3493408101.

Di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti da oltre mezzo se-colo, la Umani Ronchi è stata fondata a Cupramontana alla fi-ne degli anni 50’ e si è sempre distinta nella produzione di vinidi qualità, recitando un ruolo d’avanguardia per sperimenta-zioni e tecnologie avanzate, avvalendosi di esperti di grande va-lore e della collaborazione con l’Università di Ancona. Daglianni ’70 sotto la direzione di Massimo Bernetti, oggi affiancato

dal figlio Michele, l’azienda assume sempre di più un posto diprimissimo piano nel panorama vitivinicolo sia nazionale cheestero. La cantina, oggi, può contare su due diversi centri di vi-nificazione ed un’estensione dei terreni vitati che raggiunge230 ettari distribuiti nelle zone produttive più vocate di Mar-che e Abruzzo. In totale 12 “crus” con caratteristiche uniche, nelrispetto e nella valorizzazione del terroir e dei vitigni autoctoni.

Quando a Recanati Giovanni D’Andrea intraprende questa nuova strada è il 1957. Nessunoa quel tempo avrebbe mai pensato che preparare per altri la pasta all’uovo fresca sarebbe po-tuta diventare una professione e l’unico modo per conquistarsi la fiducia della gente è statoed è quello di puntare sulla qualità e sulla genuinità del prodotto. Per questo motivo i saporie la struttura della pasta D’Andrea Giovanni sono quelli di un tempo ed ancora oggi dopo 50anni di attività, il marchio è sinonimo di qualità e tradizione. La migliore semola di granoduro e le migliori uova, senza aggiunta di acqua, fanno si che la pasta “normale” sia di ottimaqualità, per non parlare di quella “speciale”, che si ottiene impiegando un maggior numero dituorli, per renderla ancora più porosa e simile a quella fatta in casa. Con aggiunta del pomo-doro, o degli spinaci la sfoglia può essere anche rossa o verde. Le carni tutte esclusivamente diorigine italiana e per la maggior parte marchigiana, tagliate e macinate nel proprio laborato-rio per poi essere rosolate al forno, sono sottoposte costantemente a controlli veterinari;inoltre: le ricotte freschissime e di prima qualità, il vero Parmigiano Reggiano, il prosciuttonostrano, la mortadella esclusivamente priva di fosfati, fanno dei ripieni la specialità del pa-stificio. A garanzia della massima qualità e genuinità è da sempre bandito l’utilizzo di semi-lavorati o liofilizzati, di additivi e conservanti di qualsiasi genere. In azienda è costantementepresente l’occhio esperto e vigile del sig. Giovanni D’Andrea che fa si che il suo prodotto ri-spetti la buona tradizione marchigiana. Oggi il pastificio D’Andrea Giovanni leader sul terri-torio marchigiano, oltre a produrre e vendere le sue specialità nei propri negozi di Recanati,fornisce la maggior parte dei supermercati e dei ristoranti regionali e del centro Italia.

L’azienda Di.Mas è da 20 anni un punto di riferimento nelle Marche per la distribuzione didetergenti industriali/prodotti di carta monouso e non, nella collettività/ristorazione e co-munità. Sempre attenta all’evoluzione del mercato, la Di.mas ha scelto di dare più impor-tanza al rispetto della natura e dell’ambiente. Da qui nasce la produzione e la scelta dellanuova gamma, arricchita da molti prodotti eco-compatibili e con minor impatto ambien-tale, perché realizzati con innovative tecnologie di produzione, diversi packaging, nuoveformule, dai detergenti ecologici alla carta ed alla plastica monouso completamente bio-degradabile, come i prodotti Carma e Bioware. Nello specifico l’azienda ha fornito piattiovali e posate bioware, che essendo realizzati in materiali vegetali rinnovabili (polvere dimais), risultano essere totalmente compostabili e quindi completamente biodegradabili.

Pasta Latini

Umani Ronchi

Az. AgricolaLalloni Giacomo

D’Andrea Giovanni

Di.Mas

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SCOPRI IL CONERO 2011

I turisti scelgono il Parco

Si contano 3625 presenzeper il 2011, anche que-st’anno trend in crescita

per un turismo alla ricercadella vacanza verde nel Parcodel Conero. Negli ultimi 5 an-ni con la sola proposta estivaScopri il Conero, Forestalp haprodotto un incremento del30% circa dei fruitori di servi-zi turistico/naturalistico/spor-tivi passando da 2436 presen-ze dell’anno 2007 alle 3625presenze del 2011.Certamente un risultato pro-dotto dall’impegno costante edalla professionalità che Fore-stalp ha saputo mettere incampo grazie anche al sup-porto che il Parco del Coneroha dato in termini di visibilitàterritoriale e promozionale.Forte dell’esperienza matura-ta in ventisette anni nella Re-gione Marche, la cooperativaForestalp è dal 2010 ancheTour Operator: uno strumen-to in più al servizio del Parco,per guardare insieme a nuoveimportanti opportunità disviluppo del territorio. Escur-

sioni giornaliere e pacchettiturismo naturalistico, sporti-vo, culturale ed enogastrono-mico: il primo catalogo inco-ming Marche edito da Fore-stalp TO, già presentato allaBIT di Milano nello scorsofebbraio, è un ventaglio diidee innovative, pensate perportare il turista alla scopertadel paesaggio, delle tradizionie dei sapori più autentici del-l’area protetta. Turismo natu-ralistico e turismo sportivo, inparticolare, sono tipologie diviaggio che stanno conqui-stando un numero sempremaggiore di appassionati erappresentano per il territoriofattori di sviluppo economicosignificativi. Il target di chisceglie l’area del Parco e dellaRiviera del Conero per le pro-prie vacanze, ad esempio, haconosciuto negli ultimi annisostanziali evoluzioni: dimi-nuisce il numero dei turistiche arrivano con il solo obiet-tivo di trascorrere una vacan-za al mare, più numerosiquelli che scelgono un sog-

giorno ‘verde’, abbinando lascoperta delle caratteristichespiagge ad attività sportive nelcuore dei boschi. Per valoriz-zare e tutelare al meglio l’am-biente naturale del Conero edoffrire ai visitatori la possibi-lità di godere al meglio diquesto straordinario patri-monio, Forestalp ed Ente Par-co da anni lavorano fianco afianco alla realizzazione diprodotti turistici di qualità,cercando di soddisfare le piùvarie esigenze: da questa effi-cace collaborazione nasce ilprogetto di valorizzazione delterritorio Scopri il Conero, ele-mento distintivo dell’offertaturistica integrata del Parcoche, di stagione in stagione,continua a registrare un signi-ficativo e costante incremento

di adesioni. La proposta Sco-pri il Conero offre tutto ciòche si può desiderare da unavacanza all’interno del Parco,attraverso un programmaescursionistico ed attivitàpensate per accontentare gliutenti: trekking a piedi e inmountain bike, il NordicWalking, trekking notturni,eventi culturali, eventi benes-sere, attività per bambini e fa-miglie e stupendi eventi spe-ciali. Nel settore gite d’istru-zione riservato invece al setto-re scuola, Forestalp, grazie alleattività dei CEA del Parco edella capacità di progettazio-ne del proprio staff professio-nale, non ha conosciuto crisi,stabilizzando il proprio lavo-ro sugli stessi livelli negli ulti-mi cinque anni di attività.

Scopri il Conero 2007: 2436 presenze (giugno/settembre)

Scopri il Conero 2008: 2618 presenze (giugno/settembre)

Scopri il Conero 2009: 2779 presenze (giugno/settembre)

Scopri il Conero 2010: 3210 presenze (giugno/settembre)

Scopri il Conero 2011: 3625 presenze (giugno/settembre)

IL PARCO E L’UNESCO

Il Conero candidato apatrimonio dell’Umanità

Mare Adriatico patrimonio dell’Umanità. La petizionepopolare promossa dalla Onlus HabitatLab e rivolta al-

l’Unesco, viene recepita anche dal Parco del Conero che ap-prova una mozione in proposito. E così presto il promontoriodel Conero potrebbe entrare di diritto a far parte del Patri-monio naturale culturale mondiale dell’umanità. Dal 1972 adoggi sono oltre 870 i siti in 145 paesi del mondo ad essere ri-conosciuti dall’organizzazione delle Nazioni Unite, con sede aParigi, fondata con lo scopo di favorire e mantenere la pace ela collaborazione tra i popoli attraverso i canali dell’educazio-

ne, della scienza e della cultura. La petizione di HabitatLab,onlus con sede a Pescara, è presentata per la prima volta loscorso febbraio durante il Forum delle città dello Ionio e del-l’Adriatico a Brindisi e ha già raccolto migliaia di firme in tut-ta Italia. Sul tavolo dell’Ente Parco arriva attraverso il Mini-stero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare. Larichiesta di tutela e conservazione del patrimonio marino edell’area che lo circonda sarà presto inviata al quartier gene-rale Unesco, corredato da un dossier di candidatura, estesoanche agli Stati stranieri membri (Slovenia, Croazia, BosniaErzegovina, Montenegro, Albania) che si affacciano sull’A-driatico e ne traggono vita. Tra le località candidate come pa-trimoni dell’Umanità, che attendono determinazioni dellecommissioni competenti, il litorale del Conero è in buonacompagnia, insieme alle isole Tremiti, le isole dell’Incoronatee della Dalmazia, il litorale della costa dei Trabocchi, la spiag-gia di Zunije in Montenegro.

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PROTOCOLLO DI INTESA

Nuovo percorso ciclabile

Promossa da Ente Parcodel Conero e Associa-zione Riviera del Cone-

ro, l’iniziativa di creare un per-corso ciclabile dall’Aspio finoa Porto Recanati mira a soddi-sfare le richieste dei cicloturi-sti: 25 chilometri tra stradebianche, sterrate e lungofiu-me. Con la firma del protocol-lo d’ intesa firmato a novem-bre dai rappresentanti dei co-muni di Numana, Camerano,Castelfidardo, Offagna, Lore-to, Porto Recanati, Ancona, Si-rolo e Osimo, ha preso formail progetto.“Un buon lavoro direte -ha sottolineato il presi-dente dell’Ente Parco Lanfran-co Giacchetti- che dimostral’attenzione sempre più altanei confronti dell’ambiente edella mobilità eco-sostenibile.Incentivando il turismo nelterritorio daremo una nuovaspinta anche all’economia”.“La tendenza a spostarsi sulle

due ruote è sempre più fortesulla Riviera del Conero -hafatto eco il presidente dell’as-sociazione Riviera del ConeroCarlo Neumann- ecco perchéabbiamo realizzato un proget-to innovativo che risponda alleesigenze dei turisti, espresseattraverso un questionario ela-borato durante l’estate. Èemerso purtroppo un alto gra-do di insoddisfazione sulleforme di mobilità presenti, acausa della grave carenza dipercorsi ciclo-pedonali”. Ana-loga richiesta è pervenuta daparte degli operatori che la-mentano l’impossibilità per ipropri clienti di raggiungerequalunque luogo di interessese sprovvisti di automobile.Presente alla firma anche l’as-sessore all’Ambiente della Pro-vincia di Ancona MarcelloMariani che ha elogiato la co-siddetta “mobilità dolce” comebest practice fondamentale al-

la valorizzazione di un territo-rio, sollecitando la creazionedi percorsi protetti e postazio-ni di bike sharing. Il responsa-bile marketing dell’associazio-ne Riviera del Conero Massi-mo Paolucci ha ricordato co-me il progetto sia ancora in iti-nere: “Si prevede -ha detto-anche la piantumazione di al-beri per delimitare i diversipercorsi e la creazione di siste-mi di geolocalizzazione”. Mar-co Gallegati, consigliere delParco che tanto si è adoperatoaffinchè il progetto giungessein porto, ha invitato i rappre-sentanti dei Comuni acomunicare al più pre-sto eventuali criticità(tratti che attraversanoterreni privati, fiumi otorrenti ad esempio) co-sì da essere pronti, entrola stagione estiva 2012 autilizzare i nuovi per-corsi mappati e completi

di segnaletica stradale. I costi?“Praticamente nulli -ha dettoGallegati- visto che metteremoin collegamento strade già esi-stenti e di facile percorribilità.L’unica spesa sarà quella perrealizzare il ponte sul Musonee la segnaletica, in accordo conla Regione”. Da parte sua la Re-gione, rappresentata dal diri-gente al Territorio, Ambiente eEnergia Alfredo Fermanelli, hagià avviato il progetto di mo-bilità dolce per l’individuazio-ne di una rete integrata di per-corsi percorribili a piedi, in bi-cicletta o a cavallo.

PROGETTO CAI

Per una migliorefruibilità del Parco

Il Club Alpino Italiano (Sezione di Ancona) si è fatto promo-tore nel 2009 di uno studio per la progettazione del rifaci-

mento della segnaletica sentieristica interna al Parco Naturaledel Conero, al fine di perseguire il miglioramento della vita so-cio-culturale delle collettività locali e al miglior godimento del-l’area protetta da parte dei visitatori. Con tale studio, redatto perlo più grazie a Bruno Cipollini del CAI, si evidenzia la necessitàdi realizzare un sistema cartellonistico per indirizzare e meglioorganizzare il sempre maggior afflusso di persone nel territorioprotetto. La segnaletica diventa così anche strumento di pianifi-cazione del territorio, soprattutto negli ambiti naturali, poiché èsui sentieri segnati che vengono indirizzati i fruitori. Il crescenteinteresse per l‘escursionismo e il conseguente continuo aumen-to di camminatori, per il turismo verde, rendono indispensabileuna rete organizzata di percorsi segnalati, senza dimenticare gli

itinerari ciclo-escursionistici ed equituristici. Con tali premessesi è arrivati a pianificare una riqualificazione del sistema cartel-lonistico e segnaletico dell’area con particolare attenzione allasegnaletica dei sentieri. Si parla di tabelle segnavia e di localitàed informative, di pannelli di presentazione del sentiero, temati-ci e di benvenuto. I segnavia andranno all‘inizio ed alla fine diogni percorso e nei punti strategici per l‘orientamentodell‘escursionista. I contenuti informativi riguarderanno il nu-mero del sentiero e le mete con i rispettivi tempi di percorrenza.Inoltre, lungo i vari tracciati, verranno riportati i divieti ed icomportamenti da tenere, la località e le aree di sosta. I pannelliavranno stampe descrittive con traduzione in inglese. Alle estre-mità di ogni sentiero, la segnaletica riporterà la cartografia, ladescrizione dell‘aspetto faunistico, vegetale ed ambientale, leeventuali deviazioni interessanti possibili; nelle aree di partico-lare interesse geologico e tematico andrà installata per fornireinformazioni all‘utenza; invece nei punti strategici, collocata perdare il benvenuto ai fruitori del Parco. Tutti gli scavi per la posain opera dei pali porta tabelle e dei pannelli informativi andran-no eseguiti esclusivamente a mano e, una volta completata larealizzazione della fondazione, ripristinata la cotica erbosa conil materiale precedentemente asportato e accantonato.

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AGENDA DELLA NATURA DEL PARCO di Gilberto Stacchiotti

AULA DEL MARE ED AREA MARINA PROTETTA

Autunno 2011. Nel porto di Ancona si parla dell’area marina protetta. L’occasione è una serie di incontri pubblici organiz-zati dall’Aula del Mare, con il patrocinio del Comune di Ancona. Scopo dichiarato è quello di fare il punto sullo stato del-l’arte delle opinioni e degli atteggiamenti dei soggetti sociali dei territori e delle economie potenzialmente interessate dallacostituzione dell’area marina protetta del Conero, in maniera tale da avere una panoramica più ampia possibile di ciò cheper i vari soggetti possano essere punti di forza o di debolezza del progetto e, dall’altro, rischi ed opportunità ad esso con-nessi. Il contributo dell’Ente Parco è stato portato dal consigliere Marco Gallegati all’incontro del 14 novembre 2011. Moltigli aspetti positivi e le opportunità proprie di un mare protetto purtroppo non sempre compresi e ancora più grave la scar-sa conoscenza sulla reale portata della normativa di riferimento, i cosiddetti “vincoli”, che di fatto esiste già ma non vienepercepita o rispettata. L’iniziativa dell’Aula del mare rappresenta perciò un’utile occasione di confronto per ricondurre il di-battito su aspetti concreti evitando pregiudizi e strumentalizzazioni. L’augurio è che si possa recuperare il troppo tempo per-duto, considerato che di Parco marino si parlava già nella proposta di legge ad iniziativa della provincia di Ancona per l’isti-tuzione del Parco del Conero: era il 2 dicembre 1976!

POVERO CERVO!

Numana 16 settembre 2011. Ha sorpreso un po’ tut-ti e destato qualche legittima perplessità l’avvista-mento di un cervo a tre miglia al largo di Numana.Proprio un cervo, il maestoso signore delle foresteche in autunno bramisce e lotta spinto dai naturalistimoli della riproduzione. Eppure la notizia è vera.Un bel esemplare maschio dalle tipiche corna nuota-va lontano dalla costa. Quando i soccorritori l’han-no raggiunto purtroppo la fatica e lo stress hannoavuto il sopravvento e l’animale è stato recuperatomorto. Una vicenda singolare con tanti aspetti mi-steriosi. Il cervo non è presente nel nostro territorioe la popolazione più vicina risulta quella sui montiSibillini. Possibile che abbia percorso tale distanzasuperando ostacoli di ogni tipo e senza che ne fosserilevato il passaggio? E soprattutto perché sceglierela via del mare, quella meno congeniale per unmammifero terrestre?

UN PESCE FUOR D’ACQUA di Federico Betti

I pesci più comuni lungo i tappeti di cozze che rivestono gli scogli della Ri-viera del Conero sono certamente le bavose, di cui il nostro mare ospitanumerose specie. Fra queste, spicca Coryphoblennius galerita, detta “bavo-sa galletto”: si tratta di un pesce di piccole dimensioni, raggiungendo almassimo i nove centimetri di lunghezza, dalla forma allungata ed appiatti-ta, caratterizzato da una livrea molto variabile, ma in genere di base scuracon macchie chiare ed i fianchi della grande bocca di colore bianco o rosa.Questa specie si mimetizza molto bene fra le cozze, e solo con un po’ di at-tenzione si riescono ad osservare numerosi esemplari gli uni vicini agli al-tri a bassissima profondità.Ma l’aspetto più interessante riguarda il fatto che questa specie è in gradodi vivere per lunghi periodi fuori dall’acqua, e si può osservare durante le

notti d’estate mentre dorme appoggiata agli scogli, a mezzo metro d’altezza dalla superficie marina.Un ingegnoso modo per sfuggire ai predatori, reso possibile da diversi adattamenti fisiologici che permettono a questo pe-sce di trascorrere molte ore all’asciutto, e un’altra curiosità della natura gelosamente custodita dal nostro mare!