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Analisi critica dei Masterplans I tre Masterplans premiati - il cui percorso progettua- le ha seguito in modo differente, ma coerente con le di- rettive metodologiche del Piano d’Azione del Contrat- to di fiume (CdF) e dei tutors - affrontano aspetti com- plementari, ma diversi, dei caratteri, dei valori e delle criticità del paesaggio fluviale del Sangone. Le strate- gie di valorizzazione proposte offrono primi spunti per una riflessione progettuale complessiva, transcalare e di approfondimento di temi e di poli territoriali che ne- cessitano di uno studio integrato, capace di essere por- tatore di innovazione e di innescare processi di tra- sformazione operativi, sviluppati anche a partire da un confronto con gli attori socio-economici locali e dal- l’individuazione di un sistema di indirizzi e criteri da as- sociare ai singoli progetti. Spazio Sangone 1° Classificato Il Masterplan propone un progetto di insieme del terri- torio fluviale tra Rivalta Torinese e la confluenza del San- gone nel Po, attraversando i comuni di Rivalta, Orbassano, Beinasco, Torino, Nichelino e Moncalieri; il Sangone di- viene fulcro dell’intervento, da territorio di margine si trasforma in fronte privilegiato per la valorizzazione dei paesaggi che si susseguono lungo il suo corso. La nuo- va sequenza percettiva, senza soluzione di continuità, co- glibile tramite i percorsi fruitivi, è caratterizzata da di- verse “stanze”, focus points di singoli progetti che perseguono una strategia unitaria per punti: A il ponte sul Sangone di corso Trieste (Moncalieri) di- viene Landmark, vetrina degli obiettivi enunciati nel Con- tratto di fiume; A il parco urbano-musicale nell’area delle Ex Fonde- rie Limone (Moncalieri) rafforza il suo ruolo di labora- torio culturale dell’area; A la riqualificazione del sito del Castello del Drosso (Torino) che si trasforma da bene culturale inutilizza- to a spazio multifunzionale di promozione del territo- rio e dei prodotti locali; A il recupero naturalistico dell’Area ex cave, tra il San- gone e via S. Luigi (Orbassano), prevede la progettazione di un centro di ricerca, educazione e monitoraggio dell’at- tuazione del Contratto di Fiume, “La Casa del Sangone”. Interessante risulta la proposta di linee-guida per la pro- gettazione del nuovo sistema, con particolare attenzio- ne al verde, alla bonifica e alla rinaturazione delle sponde; inoltre sono fornite alcune specifiche schede per orientare la gestione delle aree umide già presenti e pro- muoverne la creazione di nuove, tramite il recupero del- le aree industriali o di cava. Agripark Sangone 2° Classificato Il Masterplan si concentra principalmente sul tema della riqualificazione ambientale e paesaggistica di una porzione specifica del torrente Sangone che coin- volge il territorio dei comuni di Beinasco, Orbassano e Rivalta. La proposta riguarda la valorizzazione, attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo, del sistema ecolo- gico-naturalisitco, con la creazione di una rete a supporto della diversità biologica e paesaggistica di intercon- nessione delle aree boschive e di naturalità già presen- ti sul territorio (corridoio ecologico), integrandole con un progetto di diversificazione colturale che prevede il passaggio dalla monocoltura intensiva di mais e frumento alla frutticoltura, alla coltivazione di orzo e patate e, non ultimo, all’apicoltura. Il parco propone un modello di uso del territorio soste- nibile che muove dalla riqualificazione della cascina Gon- zole, come porta di accesso al parco e polo di servizi, sita in prossimità dell’area ferroviaria di Orbassano. Tale lo- calizzazione consentirebbe, in un futuro prossimo, di pre- vedere una interconnessione modale tra il sistema fer- roviario, il parco e i nuovi percorsi di fruizione turistico- naturalistica. I percorsi si sviluppano a partire dalla rete ciclo-pedo- nale esistente e da una suo potenziamento in corri- spondenza dei tracciati storici, individuabili sui territo- ri di pertinenza. Interessante risulta l’attenzione per il tema della qualità delle acque, affrontato tramite la proposta di strategie di innovazione delle colture - con specie meno igrofile - e di recupero di canali di scolo delle acque me- teoriche, come quello analizzato in prossimità delle Ex Cave Mecca. Inoltre per le stesse cave viene proposto un progetto di riconversione che le vede quali nodi di in- teresse naturalistico, previa bonifica del lago di cava esi- stente e dei suoli di contesto. DAI[L]Y GREEN DAI[R]Y FARM 3° Classificato Il Masterplan si concentra sul territorio “urbano” del ba- cino del Sangone, nel tratto che da Torino arriva fino a Rivalta, proponendo la valorizzazione delle aree in og- getto tramite la creazione di un sistema di percorsi ver- di che mettono in relazione una serie di punti nodali di una rete integrata complessiva. L’analisi è incentrata su quattro aree principali: A l’area della Cascina Gonzole (Orbassano), da tra- sformare in centro multifunzionale di educazione am- bientale e accoglienza; A l’area del Castello del Drosso (Torino) e delle casci- ne, da rifunzionalizzare come nuovo polo di fruizione ri- creativa; A l’area del Mausoleo della “Bela Rosin” (Torino), da valorizzare nel suo insieme; A l’area del Parco Ilenia Giusti (Orbassano), da valo- rizzare dal punto di vista ambientale e fruitivo. Le diverse aree di progetto sono connesse da un siste- ma di nuovi assi ciclo-pedonali che mettono in rete le ca- scine storiche (Romana, Gonzole, del Drosso, di Stupi- nigi, Consorzio sedano rosso, Gorgia, Sapori dell’orto), quali poli di servizio, in un percorso integrato che, par- tendo dalle cascine di Stupinigi, si dirama lungo il trat- to urbano del Sangone innervando il sistema dei valori storico-culturali del territorio fluviale e perifluviale. 9 2. I Masterplans Roberta Ingaramo e Angioletta Voghera

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Analisi critica dei MasterplansI treMasterplans premiati - il cui percorso progettua-le ha seguito inmodo differente, ma coerente con le di-rettive metodologiche del Piano d’Azione del Contrat-to di fiume (CdF) e dei tutors - affrontano aspetti com-plementari, ma diversi, dei caratteri, dei valori e dellecriticità del paesaggio fluviale del Sangone. Le strate-gie di valorizzazione proposte offrono primi spunti peruna riflessione progettuale complessiva, transcalare edi approfondimento di temi e di poli territoriali che ne-cessitano di uno studio integrato, capace di essere por-tatore di innovazione e di innescare processi di tra-sformazione operativi, sviluppati anche a partire da unconfronto con gli attori socio-economici locali e dal-l’individuazione di un sistema di indirizzi e criteri da as-sociare ai singoli progetti.

Spazio Sangone 1° ClassificatoIlMasterplan propone un progetto di insieme del terri-torio fluviale tra Rivalta Torinese e la confluenza del San-gone nel Po, attraversando i comuni di Rivalta, Orbassano,Beinasco, Torino, Nichelino eMoncalieri; il Sangone di-viene fulcro dell’intervento, da territorio di margine sitrasforma in fronte privilegiato per la valorizzazione deipaesaggi che si susseguono lungo il suo corso. La nuo-va sequenza percettiva, senza soluzione di continuità, co-glibile tramite i percorsi fruitivi, è caratterizzata da di-verse “stanze”, focus points di singoli progetti cheperseguono una strategia unitaria per punti:A il ponte sul Sangone di corso Trieste (Moncalieri) di-viene Landmark, vetrina degli obiettivi enunciati nel Con-tratto di fiume;A il parco urbano-musicale nell’area delle Ex Fonde-rie Limone (Moncalieri) rafforza il suo ruolo di labora-torio culturale dell’area;A la riqualificazione del sito del Castello del Drosso

(Torino) che si trasforma da bene culturale inutilizza-to a spazio multifunzionale di promozione del territo-rio e dei prodotti locali;A il recupero naturalistico dell’Area ex cave, tra il San-gone e via S. Luigi (Orbassano), prevede la progettazionedi un centro di ricerca, educazione emonitoraggio dell’at-tuazione del Contratto di Fiume, “La Casa del Sangone”.

Interessante risulta la proposta di linee-guida per la pro-gettazione del nuovo sistema, con particolare attenzio-ne al verde, alla bonifica e alla rinaturazione dellesponde; inoltre sono fornite alcune specifiche schede perorientare la gestione delle aree umide già presenti e pro-muoverne la creazione di nuove, tramite il recupero del-le aree industriali o di cava.

Agripark Sangone 2° ClassificatoIl Masterplan si concentra principalmente sul temadella riqualificazione ambientale e paesaggistica diuna porzione specifica del torrente Sangone che coin-volge il territorio dei comuni di Beinasco, Orbassano eRivalta. La proposta riguarda la valorizzazione, attraversola realizzazione di un Parco Agricolo, del sistema ecolo-gico-naturalisitco, con la creazione di una rete a supportodella diversità biologica e paesaggistica di intercon-nessione delle aree boschive e di naturalità già presen-ti sul territorio (corridoio ecologico), integrandole conun progetto di diversificazione colturale che prevede ilpassaggio dallamonocoltura intensiva dimais e frumentoalla frutticoltura, alla coltivazione di orzo e patate e, nonultimo, all’apicoltura.

Il parco propone unmodello di uso del territorio soste-nibile chemuove dalla riqualificazione della cascina Gon-zole, come porta di accesso al parco e polo di servizi, sitain prossimità dell’area ferroviaria di Orbassano. Tale lo-

calizzazione consentirebbe, in un futuro prossimo, di pre-vedere una interconnessione modale tra il sistema fer-roviario, il parco e i nuovi percorsi di fruizione turistico-naturalistica.

I percorsi si sviluppano a partire dalla rete ciclo-pedo-nale esistente e da una suo potenziamento in corri-spondenza dei tracciati storici, individuabili sui territo-ri di pertinenza. Interessante risulta l’attenzioneper il temadella qualità delle acque, affrontato tramite la propostadi strategie di innovazione delle colture - con speciemenoigrofile - e di recupero di canali di scolo delle acqueme-teoriche, come quello analizzato in prossimità delle ExCaveMecca. Inoltre per le stesse cave viene proposto unprogetto di riconversione che le vede quali nodi di in-teresse naturalistico, previa bonifica del lago di cava esi-stente e dei suoli di contesto.

DAI[L]Y GREEN DAI[R]Y FARM 3° ClassificatoIlMasterplan si concentra sul territorio “urbano” del ba-cino del Sangone, nel tratto che da Torino arriva fino aRivalta, proponendo la valorizzazione delle aree in og-getto tramite la creazione di un sistema di percorsi ver-di che mettono in relazione una serie di punti nodali diuna rete integrata complessiva.L’analisi è incentrata su quattro aree principali:A l’area della Cascina Gonzole (Orbassano), da tra-sformare in centro multifunzionale di educazione am-bientale e accoglienza;A l’area del Castello del Drosso (Torino) e delle casci-ne, da rifunzionalizzare come nuovo polo di fruizione ri-creativa;A l’area del Mausoleo della “Bela Rosin” (Torino), davalorizzare nel suo insieme;A l’area del Parco Ilenia Giusti (Orbassano), da valo-rizzare dal punto di vista ambientale e fruitivo.

Le diverse aree di progetto sono connesse da un siste-madi nuovi assi ciclo-pedonali chemettono in rete le ca-scine storiche (Romana, Gonzole, del Drosso, di Stupi-nigi, Consorzio sedano rosso, Gorgia, Sapori dell’orto),quali poli di servizio, in un percorso integrato che, par-tendo dalle cascine di Stupinigi, si dirama lungo il trat-to urbano del Sangone innervando il sistema dei valoristorico-culturali del territorio fluviale e perifluviale.

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2. I MasterplansRoberta Ingaramo e Angioletta Voghera

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Piano d’Azione del Contratto di Fiume del bacinodel torrente Sangone: azioni di riferimento.A B2.1 “creazione di bacini di raccolta acqua piovanae con funzione di trattenimento delle acque di piena”;A C1 “recupero della naturalità dell'alveo e delle spon-de, ripristinando le aree di divagazione naturale e imple-mentando l'individuazione delle aree di interesse fluvia-le, sotto il profilo idraulico, paesaggistico e funzionale”;A D1.3 “individuazione degli opportuni interventi di re-cupero ambientale, riqualificando le aree degradate e de-finendo linee giuda per i Piani Regolatori”;A D2 “connessione delle piste ciclabili esistenti e pro-gettazione di un sistema di parchi destinati alla fruizione;A D2.1.3 “costituzione di centri di servizio presso i nodidi pregio culturale e paesaggistico”;A E1.1 “organizzazione di eventi di sensibilizzazione e diinformazione riguardanti il territorio del bacinodel Sangone,sul tema acqua, per la promozione dei prodotti tipici”;A E1.2 “definizione di un piano di comunicazione coor-dinato per le iniziative dell'area del torrente Sangone”.

Area di interventoIl progetto coinvolge il tratto urbano del torrente San-gone, in particolare i comuni di Rivalta, Orbassano, Bei-nasco, Torino, Nichelino e Moncalieri.

ObiettiviA Collocare e dare forma sul territorio ad alcune tra leazioni previste nel Piano d'Azione;A garantire la continuità della fascia perifluviale, convantaggi sia dal punto di vista ambientale (corridoio eco-logico) che da quello della fruizione;A rendere legittimo e riconosciuto il Contratto di Fiu-me comunicandone l'esistenza attraverso segni tangi-bili nel paesaggio e tramite una campagna di comuni-cazione (sito internet, eventi, animazioni).

Proposta progettualeL'idea guida del Masterplan è riportare lo “sguardo” alSangone attraverso una serie di interventi puntuali, in-terconnessi tra loro, che ne rendano visibili e fruibili lerive ed assicurino la continuità della fascia perifluviale.Il torrente torna ad essere punto di riferimento per i co-muni che vi si affacciano, e non più un “retro” delle cit-tà, ed acquista nuova valenza attrattiva, recuperando nel-lo stesso istante la sua storia, con spiagge e luoghi di sva-go, sponde pulite e verdi nel rispetto delle acque e neilimiti del possibile.

La riqualificazione ambientale del tratto urbano e pe-riurbano del torrente Sangone è legata ad ambiti forte-mente antropizzati, nei quali non sempre è possibile ri-costituire l’ambiente naturale. L’obiettivo è perciò quel-lo di facilitare la ripresa naturale della vegetazione au-toctona, favorendo le specie che possono ricostituire co-munità vegetali simili a quelle naturali, complesse, benstrutturate e ricche di specie. Si possono distinguere learee a verde in tre gruppi:

Primo gruppo: riguarda le aree di stretta connessione conil torrente; prevede una rinaturalizzazione delle spondemediante l’utilizzo di specie esclusivamente autoctone,che presentanonotevoli vantaggi sia dal punto di vista eco-logico e paesaggistico (buon inserimento nell'ambientee garanzia di ottenere vegetazione naturaliforme) sia eco-nomico (spese dimanutenzione e cure colturali limitate).

Secondo gruppo: costituito dal verde pubblico (parchi edaltre aree fruibili), per il quale si propone l'utilizzo di spe-cie erbacee, arboreeedarbustive di interesseornamentale,ma al contempo rustiche ed a bassa manutenzione,atte ad ingentilire il paesaggio, amascherare le areemenointeressanti e a creare un ambiente idoneo alla fruizio-

ne. Per le porzioni a tappeto erboso si propone l'utiliz-zo di particolari miscugli di graminacee idonee a costi-tuire prati rustici e prati ornamentali generici, caratte-rizzate da particolare resistenza al calpestio e agli stressbiotici e abiotici. Nelle aree estese si propone l’utilizzodel prato polifita, rustico e resistente agli stress idrici:permette di ottenere macchie colorate grazie alle nu-merose fioriture, ma è scarsamente fruibile.

Terzogruppo: comprende le reti ecologiche che interessanole zone coltivate prossime al Sangone, proposte allo sco-po di aumentare il potere ecologico delle aree agricolee di connettere la zona più urbanizzata e quella più na-turale costeggiante il torrente; sono costituite da pian-te quasi esclusivamente autoctone.

Di seguito è riportata una sintetica descrizione degli in-terventi puntuali che sono proposti nel Masterplan. (Ilnumero è riferito alla tavola grafica).1.COMUNI COINVOLTI: Moncalieri.LOCALIZZAZIONE: Ponte sul Sangone di corso Trieste.DESCRIZIONE: Area densamente abitata attraversata dacorso Trieste, importante asse del sistema viario metro-politano. Gli intensi flussi dimobilità fanno di questa zonaun nodo strategico per quanto riguarda la comunicazionedel Contratto di Fiume. Corso Trieste costituisce inoltre un“taglio” nel sistema di percorsi pedonali, rendendo diffi-cile l'accessibilità al parco delle Vallere per gli abitanti dellato ovest del corso. Si propone l'inserimento di una pas-serella sopraelevata in corrispondenza del ponte sul San-gone, al fine di stabilire un collegamento ciclopedonale trail parco delle Vallere e le sponde ad ovest del corso; allostesso tempo, sfruttando la visibilità del sito, la passerellapuòassumere il ruolodi landmark che rendeevidente il Con-tratto di Fiume a chi percorre corso Trieste.

2.COMUNI COINVOLTI:Moncalieri, Torino, Nichelino.LOCALIZZAZIONE: Tratto compreso tra il ponte sul Sango-ne di corso Roma e il ponte di via Sestriere.DESCRIZIONE:Area caratterizzata dal tracciato ferroviario,da numerosi edifici industriali dismessi e da due spazidi interesse artistico-culturale: le Fonderie Teatrali Li-mone e la scuola civicamusicale P. Canonica. Questo sito,delimitato da quartieri densamente abitati, rappresen-ta un notevole bacino di utenza. Potenziando le oppor-tunità artistico-musicali offerte dall'esistente, si proponedi trasformare le sponde del Sangone in parco urbano convocazionemusicale, offrendo così uno spazio in prossi-mità delle abitazioni nel quale i cittadini possano vive-re da vicino il fiume. Una passerella ciclo-pedonale col-lega le Fonderie Limone, a sud, con la scuola civicamu-sicale situata a nord, mentre in prossimità di strada Vi-gnotto un centro destinato a funzionare da attrattiva le-gata ad eventi musicali prende il posto dei fabbricati in-dustriali abbandonati oggi presenti.3.COMUNI COINVOLTI: Nichelino.LOCALIZZAZIONE: Ansa del fiume a est del ponte di via Ar-tom.DESCIZIONE: Progetto già predisposto dal Comune di Ni-chelino che prevede di trasformare quest'area in “spiag-gia urbana”, ripristinando un'abitudine del passato inauge tra i primi decenni del Novecento e la secondametàdegli anni Cinquanta.4.COMUNI COINVOLTI: Torino.LOCALIZZAZIONE: Area a nord del Sangone compresa tra ilponte di via Artom e il Mausoleo de la Bela Rosin.DESCRIZIONE: Sono attualmente presenti orti urbani or-ganizzati. Dal momento che queste piccole attività agri-cole contribuiscono ad una positiva forma di appropria-

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2.1. Progetto primo classificato: Spazio SangoneAgnese Accotto, Sabrina Bergamo, Tiziano Fracas, Andrea Pelleriti, Luigi Cristian Sarais.

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zione delle aree perifluviali da parte dei cittadini, si pro-pone un'espansione delle aree adibite ad orto urbano ver-so est, delocalizzando il deposito di materiale edile at-tualmente presente.5.COMUNI COINVOLTI: Nichelino.LOCALIZZAZIONE: Zona di Stupinigi. Area che si estende dalponte di viale Torino alla Palazzina di caccia.DESCRIZIONE: L'asse di corso Unione Sovietica che si con-clude nella sopraelevata per l'accesso alla tangenziale èuna barriera di forte impatto paesaggistico-ambientaleche in questo tratto nasconde il torrente. La Palazzina diCaccia ed il parco di Stupinigi, pur trovandosi al di fuoridella fascia perifluviale, rappresentano un'importante pre-senza della quale è necessario tenere conto nel disegnodiMasterplan. Per valorizzare la percezione del complessoarchitettonico della Palazzina di Caccia e dei poderi an-tistanti, si ipotizza di pedonalizzare l'ultimo tratto del via-le, deviando il considerevole flusso automobilistico sul-le strade laterali che costeggiano il parco. Inoltre, a col-legamento con la zona perifluviale, si propone la salva-guardia delle realtà agricole esistenti nei terreni che co-steggiano il viale rettilineo, per ricostituire un paesag-gio agricolo caratteristico e riconoscibile nel quale un si-stemadi reti ecologiche egreenways contribuiscano a con-nettere lo spazio rurale. A livello di fruizione, in aggiun-ta alMuseo di Arte e Ammobiliamento ed allemostre tem-poranee oggi ospitati nei locali della Palazzina, la propostaè di riutilizzare i caratteristici locali dei poderi per acco-gliere atelier dimoda e botteghe d’artigianato locale qua-le presenza stabile nella zona pedonale.6.COMUNI COINVOLTI: Torino.LOCALIZZAZIONE: Area compresa tra strada del Drosso e latangenziale di Torino.DESCRIZIONE: Sono qui presenti orti urbani disorganizza-

ti. Si propone una riorganizzazione degli spazi andandoa determinare orti di dimensione e forma regolari inmododa ottimizzare gli spazi e facilitarne la gestione e fruizione.7.COMUNI COINVOLTI: Torino, Beinasco.LOCALIZZAZIONE: Triangolo di terreno a nord del Sangonedelimitato dalla tangenziale di Torino e dalla diramazioneautostradale per Pinerolo.DESCRIZIONE: Nascosto dalle infrastrutture stradali sor-ge il Castello del Drosso, una interessante struttura sto-rica fortificata, alla quale sono annesse due cascine instato di degrado. E' uno spazio particolare perché per-mette di cogliere il rapporto che legava le cascine al tor-rente prima dell'industrializzazione. La sua posizione in-felice e poco raggiungibile, tuttavia, lo rendeoggi un com-plesso poco conosciuto e valorizzato. Al fine di valoriz-zare questa struttura, l'idea è di favorirne l'accessibili-tà tramite il collegamento agli itinerari ciclabili esistentilungo il Sangone, e l’inserimento di una passerella chepermetta il passaggio ciclopedonale tra il complesso delDrosso e la sponda a sud. Per quanto riguarda la strut-tura architettonica del Drosso, si propone una sua tra-sformazione in uno spazio di incontro tra agricoltori e con-sumatori dove poter conoscere ed acquistare i prodottiagricoli locali, favorendo una dimensione di commerciopiù radicata al territorio ed anche il cosiddetto “commercioa filiera corta”.8.COMUNI COINVOLTI: Rivalta, Orbassano.LOCALIZZAZIONE: Area compresa tra il Sangone e via S. Lui-gi. Area ex cave.DESCRIZIONE: Il paesaggio è segnato da attività agricolae di escavazione. L'area si trova in posizione baricentri-ca rispetto ai maggiori comuni coinvolti dal Contratto diFiume. La prima proposta coinvolge l'area delle cave di-messe, in cui i ristagni d’acqua causati dalle risalite di ac-

qua dalle falde idriche sottostanti, conseguenza delle at-tività di escavazione, determinano la formazione di zoneumide. Gli interventi progettati prevedono l'amplia-mento della superficie e della profondità di tali zone, conconseguente riqualificazionee rinaturalizzazionedell’area,ed il ripristino (o la conservazione) della fascia natura-le di esondazione del torrente, sia ai fini di unamaggio-re protezione a livello idraulico, sia per permetterne l’evo-luzionenel tempoversouna seconda zonaumida connessaa quella adiacente, con la creazione di una rete ecologi-ca. In questa seconda area potrebbero essere realizzati deibacini artificiali integrati con l’ambiente circostante,con funzione sia di raccolta dell’acquapiovana chedi trat-tenimentodell’acquadi piena. Tali interventi dovranno se-guire ad un accertamento specifico delle condizioni del-l'area e, se necessario, a bonifiche in-situ o risanamen-to emessa in sicurezza delle aree ancora degradate, evi-tando la possibile dispersione di inquinanti.Gli interventi specifici si differenziano nellemodalità diazione, a seconda che si tratti di zone umide esistenti odi nuova creazione.La seconda proposta riguarda l'inserimento della “Casadel Sangone”, edificio che si propone come spazio ful-cro della vita del Contratto di Fiume:: facilmente rag-giungibile, ospiterà al suo interno uno spazio di incon-tro con sala riunioni ed archivio documenti, che garan-tirà la possibilità agli amministratori di riunirsi semprenello stesso posto, uno spazio dedicato al pubblico, conlaboratori didattici destinati ai ragazzi delle scuole; unpiccolo Ecomuseo del basso Sangone, con esposizionedi materiale riguardo la fruizione del torrente attraver-so i secoli. Dalmomento che l'architettura della “La Casadel Sangone” riveste un forte ruolo comunicativo, occorrepensare ad una forma ben integrata nel paesaggio cheutilizzi tecnologie costruttive sostenibili. Grazie a que-sti due interventi l'area acquisterà una particolare valenza

ambientale con elevate prospettive di sviluppo a livel-lo naturalistico (biodiversità, avvistamento avifauna, per-corsi didattici), di comunicazione del Contratto, turisti-co, ricreativo.9.COMUNI COINVOLTI: Rivalta.LOCALIZZAZIONE:Area agricola a nord di via S. Luigi.DESCRIZIONE: Vasta area agricola da salvaguardare, valo-rizzando il paesaggio agricolo caratteristico, nel quale unsistema di reti ecologiche e greenway possano contri-buire a connettere lo spazio rurale.10.COMUNI COINVOLTI: Orbassano, Rivalta.LOCALIZZAZIONE:Area a suddel Sangone compresa tra il pon-te della SP174 ed il ponte di via Einaudi.DESCRIZIONE: L'intento è di dare a quest'area la funzio-ne di parco tecnologico legato alla sperimentazione edalla esposizione di elementi costruttivi di architettura so-stenibile, centro che possa essere punto di riferimentoa progettisti e privati che vogliano conoscere e poter sce-gliere i materiali e tecnologie più adatti.

Benefici ambientali e/o socio-economiciI benefici ambientali e socio-economici che portereb-be il progetto sono:

A la riqualificazione ambientale della fascia perifluviale;A la responsabilizzazione degli abitanti sul loro territorio;A lo sviluppo dell'attrattiva economica e turistica le-gata al Sangone.

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In questa pagina dettaglio dellatavola a pagg 12-13:aree agricole, parco tecnologico,ecodotto.

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Dettaglio della tavola a pagg 12-13 relativo al trattodel Sangone presso Stupinigi

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Dettaglio della tavola a pagg 12-13: castello del Drosso,orti urbani organizzati, Parco del Teatro e della Musica,passerella su corso Trieste.

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Piano d’Azione del Contratto di Fiume del bacinodel torrente Sangone: azioni di riferimentoGli interventi proposti fanno riferimento ai seguenti obiet-tivi definiti nel Piano d’Azione:A A1. “Contenimento alla fonte dell’inquinante” (pro-posta di intervento: bonifica dell’area ex caveMecca (Or-bassano);A B1. “Diminuzione dei prelievi idrici” (proposta di in-tervento: sostituzione delle colture più esigenti dalpunto di vista irriguo (mais);A C1. “Recupero della naturalità dell’alveo e delle spon-de” (proposta di intervento: ricostituzione della conti-nuità delle aree boschive);A D1. “Riqualificazione ambiti perifluviali” -D1.3. “In-terventi di recupero ambientale” (proposta di interven-to: bonifica dell’area ex caveMecca (D1.3.2); ricostitu-zione della continuità delle aree boschive);A D2. “Connessione delle piste ciclabili esistenti e del-le aree attrezzate per praticare sport” (proposta di inter-vento: manutenzione e completamento dei percorsi ci-clopedonali tenendo in considerazione lematrici storiche);A E1. “Coordinamento eventi sul territorio del bacino”(proposta di intervento: ristrutturazione dell’ala ab-bandonata della Cascina Gonzole come centro di coor-dinamento del parco agrario; individuazione di percor-si didattici; creazione di un sistema di bike-sharing con-nesso alla rete di piste ciclabili).

Area di interventoIl progetto riguarda una fascia di territorio che si esten-de lungo il torrente Sangone per circa 5 km e appartie-ne a tre comuni: Rivalta, Orbassano e Beinasco. Gran par-te di quest’area rientra nel Parco Fluviale del Sangone ecostituisce, insieme aquello del Po, della Dora e della Stu-ra, parte di un vasto pianodi riqualificazionedei corsi d'ac-qua che interessano la città di Torino e la sua provincia.

ObiettiviCome indicato nelle linee strategiche del Piano d’Azio-ne gli interventi proposti riguardano:A Riqualificazione territoriale e paesaggistica delle areeperifluviali e del bacino del torrente Sangone attraver-so azioni di carattere generale connesse alla realizzazionedel parco agrario.A Tutela e riqualificazione ambientale del Torrente San-gone mediante interventi specifici quali bonifiche, ri-vegetazioni e sistemazioni delle aree adiacenti al fiume.A Promozione, fruizione e valorizzazione economica del-l’area del Torrente Sangone tramite l’organizzazione diattività e di strutture a fini didattici e ricreativi.

Proposta progettualeL’idea di base della progettazione consiste nella creazionedi un parco agrario che comprenda, al suo interno, i va-sti territori produttivi presenti nell’area, consentendo altempo stesso la riqualificazione ambientale del tratto adia-cente al fiume. Le possibili attività in un contesto di par-co agrario sono innumerevoli e coinvolgono le scuole, leaziende agricole, i parchi urbani e periurbani, i musei, lefattorie pubbliche e private. Le proposte possono ri-guardare attività didattiche, ricreative, culturali, nonchéartistiche e artigianali connesse alle risorse naturali; aqueste si possono affiancare servizi ai partecipanti checomprendano ospitalità, ristorazione, vendita dei pro-dotti agricoli e floro-vivaistici del luogo.

L’altro fondamentale tema alla base del progetto èquello della rete ecologica. Le sponde del torrente San-gone nell’area considerata presentano attualmente unoscarso grado di naturalità ed una grave frammentazio-ne con compromissione delle funzioni di corridoio eco-logico del corso d’acqua. Il collegamento delle aree na-turali dovrebbe essere ristabilito seguendo l’andamen-

to del torrente, il quale costituisce già un elemento li-neare di connessione del paesaggio.

La creazionedel parco agrario prevede la promozionedel-ladifferenziazionedelle colturenel territoriodel Parco flu-viale del Sangone al fine di incrementare la diversità pae-saggistica e di conseguenza favorire la biodiversità. At-tualmente il territorioèquasi interamenteoccupatodacol-ture di frumento emais: questi tipi di coltivazioni richie-dono una gestione intensiva poiché impoveriscono ilsuolodinutrienti rendendo indispensabile la concimazione;lapresenzadi estesemonocolture, inoltre, favorisce ladif-fusionedellepatologievegetali incrementando lanecessitàdi ricorrere a fitofarmaci; la banalizzazione del paesaggioprovoca la diminuzione della biodiversità anche a livellovegetale e animale; infine ilmais è una colturamolto esi-gente dal punto di vista irriguo e richiede quindi ingentiprelievi idrici dal bacino del torrente.

Il recupero delle tradizioni agricole del passato, con di-versificazione dei tipi di colture insediate sul territorio,potrebbe essere unmezzo per ottenere risultati importanti,come la riduzione di concimi e antiparassitari, l’aumen-to della biodiversità paesaggistica, la diminuzione dellosfruttamento delle riserve idriche del bacino, nonché l’au-mento del valore intrinseco del territorio, sfruttato inmodosostenibile. Alcuni tipi di colture diffuse in passato nel-la Val Sangone potrebbero rientrare in questo progetto didifferenziazione: sono ad esempio i frutteti, in partico-lare di mele e pere, le coltivazioni di orzo e patate cui af-fiancare un’attività di grande interesse, l’apicoltura.Parallelamente alla creazione del parco agrario sarànecessario procedere al potenziamento della rete di pi-ste ciclabili per garantire l’accessibilità a tutte le aree diinteresse. I nuovi percorsi seguiranno le matrici stori-che, abbondanti e ben conservate in quest’area.

Associato alla rete di piste ciclabili potrà essere creatoun sistema di bike-sharing con un impianto in ogni Co-mune. Per il Comunedi Beinascoè stata individuata un’areaidonea in prossimità dei campi sportivi; per quanto ri-guardaOrbassano l’impianto potrebbe essere situato nel-l’area abbandonata nei pressi del cimitero; altri potran-no essere collocati vicino agli edifici del parco, come laCascina Gonzole e la Cascina Romana.

All’interno del parco agrario potranno essere individua-ti percorsi didattici riguardanti le attività e le tradizioniagricole, gli aspetti naturalistici ed ecologici, ma ancheil ruolo delle attività progettuali e di pianificazione. A talfine lungo le piste ciclabili e in corrispondenza degli im-pianti di bike-sharing potranno essere collocati deipannelli informativi sulle attività e sugli interventi ri-guardanti il fiume e il parco agrario.

Un altro punto fondamentale per la riqualificazione delterritorio consiste nella ricostituzione del corridoio eco-logico del fiume. La continuità delle aree boschive po-trà essere rafforzata attraverso una rivegetazione natu-rale delle sponde e il mantenimento o il ripristino del-le fasce di rispetto del fiume.

Nelle immediate vicinanze del corso d’acqua dovranno es-sere ripristinate le fasce tampone: è ormai accertata la ca-pacità delle fasce di vegetazione arborea, arbustiva od er-bacea, di trattenere efficacemente nutrienti dilavati dal-le aree coltivate verso la rete idrografica. L’attività di rior-ganizzazione delle colture potrà essere progettata inmodo tale da ampliare la fascia di rispetto del fiume.Il tema centrale del Piano d’Area elaborato per il ParcoFluviale del Po, relativamente agli aspetti idrologici edidraulici, è costituito dall'individuazione della Fascia diPertinenza Fluviale, ossia delle aree in cui si persegue il

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2.2. Progetto secondo classificato: Agripark SangoneSara D’Alessandro, Roberto Mitolo, Emily Solly, Carlo Maria Tabone

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rispetto del fiume e delle sue dinamiche. In questa fa-scia è necessario avviare il recupero e la riqualificazio-ne delle aree degradate individuando zone da destinar-si ad interventi di ripristino naturalistico, con il miglio-ramento forestale della copertura attuale e la progres-siva costituzione, con nuovi impianti di specie arbusti-ve ed arboree, di un bosco igrofilo ripariale. Sarà inol-tre opportuno istituire aree da destinare ad una fruizio-ne ricreativa informale e sostenibile. Nella fascia di per-tinenza fluviale è necessario procedere alla gestione del-la copertura forestale attraverso la ripulitura del sotto-bosco e l'eliminazione di piante morte o malate.

Per la gestione e il coordinamento del Parco, e come sededelle attività ad esso collegate, sarà necessario indivi-duare una struttura da destinare a tali scopi. Con questiobiettivi viene proposta la ristrutturazione dell’ala ab-bandonata della Cascina Gonzole come centro di coordi-namento del parco agrario. La struttura potrà avere fina-lità didattiche ed espositive,ma anche di accoglienza deivisitatori e commercio dei prodotti locali. All’interno del-l’area di intervento, più precisamente nella regioneGonzole del comune di Orbassano, sulla sponda sinistradel torrente Sangone, è stata individuata una superficiedi oltre due ettari in evidente stato di abbandono e de-grado. Si tratta dell’area ex caveMecca, le cui vicendedopogli anni ‘80 sono state piuttosto travagliate.

L’area in oggetto, di proprietà dell’OrdineMauriziano, èstata affittata alla società ESCATOdal 1974 al 1980per l’at-tività estrattiva dimateriale inerte; alla scadenza del con-tratto l’area continuò ad essere occupata abusivamen-te, in un primomomento per la lavorazione delmaterialedi cava e poi come discarica. Nel 2003 l’ARPA ha effet-tuato un sopralluogo nell’area comunicando al comune diOrbassano e alla provincia di Torino il parere tecnico su-

gli interventi da adottarsi e le procedure da attivare. La re-lazione dell’ARPA riporta la presenza di rifiuti speciali pe-ricolosi, tra fusti metallici contenente oli esausti, residuidi combustibili liquidi e miscele bituminose; è stata ri-scontrata la presenza di aree di ridotta estensione pe-santemente contaminate da oliminerali e la sporadica pre-senza di lastre in cemento-amianto. La relazione dell’ARPAraccomanda interventi di messa in sicurezza d’emer-genza che comprendono la rimozione e lo smaltimento deifusti deteriorati, la rimozione del suolo superficiale in-quinato onde evitare la diffusione dei contaminanti ver-so altrematrici ambientali e la rimozione e lo smaltimentodelle lastre di cemento-amianto secondo la specifica nor-mativa vigente inmateria. Alcuni di questi interventi sonogià stati realizzati, ma l’area necessita ancora di una bo-nifica completa. La riqualificazione richiederà sforzi an-coramaggiori: sarà necessario ricoprire con un riporto disuolo gli inerti affinché la vegetazione colonizzi l’area inmodo stabile. Negli ultimi anni una vegetazione pionie-ra e ruderale di scarso pregio naturalistico ha iniziato a ri-colonizzare l’area (come si può apprezzare dalle foto ae-ree), la quale nonpuòperò essere considerata fruibile comeparco se non dopo le opportune bonifiche.

Nonostante le criticità che presenta, l’area è molto in-teressante da un punto di vista naturalistico, sia per lacollocazione lungo il fiume, sia per la sua estensione, siaper la presenza di un laghetto dimodeste dimensioni chepotrebbe rappresentare un sito di richiamo per l’avifaunaeper il turismo.Nei pressi della spondaovest del laghetto,vista la naturale conformazione del terreno, gradualmentedegradante verso l’acqua, può essere ipotizzata la co-struzione di un’area attrezzata.

Gli interventi sul lagodovranno iniziaredaun’accurataana-lisi dello stato delle acque, seguite da un’eventuale bo-nifica. Le spondedel lago si presentano in uno stato di to-tale abbandonoenecessitanodi pulizia con rimozionedeirifiuti, degli alberi caduti e dei rovi. La rivegetazione del-le sponde del lago non ha solo fini paesaggistici, ma an-che in questo caso è finalizzata al trattenimento degli ec-cessi di nutrienti dilavati dai campi adiacenti.

Nei pressi del lago e dell’area ex cave Mecca è presen-te un imponente canale di scolo delle acque meteoricheche porta al corso d’acqua principale. La struttura ha un

grande impatto visivo, pertanto si propone la sua coperturaattraverso una tensostruttura o delle quinte arboree perridurne l’impatto sul paesaggio. L’intervento sul suddettocanale prevede anche la rimozione o la risistemazione deiblocchi presenti al centro del torrente Sangone.

Ai fini del potenziamento della rete di piste ciclabili è sta-ta approfondita in dettaglio la progettazione di una gre-enway che affianchi via San Luigi nel tratto adiacente allaferrovia. L’impianto di una quinta arborea che affianchila greenway potrebbe contribuire alla diminuzione del-l’inquinamento (atmosferico, idrico e acustico) dovutoal traffico veicolare.

Benefici ambientali e/o socio-economiciGli interventi proposti sono incentrati sul recupero del-la qualità ambientale, sul coordinamento delle politicheurbanistiche ed insediative dei territori comunali coin-volti, sulla rivalorizzazione del torrente Sangone, ai finidi promuovere la fruizione turistica e la valorizzazione eco-nomica dell’area inmodo coerente agli obiettivi dello svi-luppo sostenibile. Si potrebbe creare una rete di inizia-tive a livello di bacino incentrate sulla condivisione del-le informazioni sul corso d’acqua e la risorsa che rap-presenta. La realizzazione di percorsi di sensibilizzazio-ne ed educazione inmateria è finalizzata amigliorare lapercezione del torrente come elemento di importante va-lore culturale ed ambientale che è necessario tutelare.

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Area ex-cave Mecca fotografata nel 2000 Area ex-cave Mecca fotografata nel 2006

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Analisi dell’area: le foto a fianco si riferiscono ai punti da 1 a 4

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Piano d’Azione del Contratto di Fiume del bacinodel torrente Sangone: azioni di riferimentoIl Masterplan proposto è finalizzato alla valorizzazioneambientale delle aree limitrofe al bacino del Torrente San-gone. In linea generale è stata attribuita grande impor-tanza alla riqualificazione territoriale e paesaggistica del-le aree perifluviali e del bacino del torrente Sangone ealla promozione, fruizione e valorizzazione economica del-l’intero sistema di cascine caratterizzanti l’area, con par-ticolare riferimento a:A D1 “Riqualificazione ambiti perifluviali”A D2 “Connessione delle piste ciclabili esistenti e del-le aree attrezzate per praticare sport”A C1 “Recupero della naturalità dell'alveo e delle spon-de”, con individuazione delle aree fluviali di interesse,sotto il profilo idraulico, paesaggistico e funzionale (C1.3)

A seconda delle diverse realtà che caratterizzano il tor-rente, si va dalla rivalutazione di aree agricole preesi-stenti, al miglioramento e completamento della rete ci-clopedonale, alla creazione di aree verdi fruibili dal pub-blico, alla definizione di un corridoio ecologico per il re-cupero della qualità ambientale del corso d’acqua, finoalla rifunzionalizzazione e/o valorizzazione delle fun-zioni di cascine e casolari presenti sull’area.

Area di interventoData la complessità e la vastità del territorio influenza-to dal torrente Sangone, la proposta di Masterplan si èconcentrata sul tratto urbano del corso d’acqua. L’area diintervento è localizzata in unaporzione di territorio di per-tinenza dei Comuni di Torino, Beinasco, Nichelino, Or-bassano e Rivalta. Il progetto, oltre alla componente discala territoriale, relativa al corridoio ecologico e alla reteciclopedonale, si è focalizzato in particolari aree carat-terizzate da rilevanti elementi di potenzialità e critici-

tà. Questi luoghi sono localizzati prevalentemente nel-l’area di Orbassano (Consorzio Sedano Rosso, Sapori del-l’orto, Cascina Giorgia, Cascina Gonzole, Parco Ilenia Giu-sti), di Torino (Mausoleo Bela Rosin, Parco Colonnetti)e di Nichelino (Cascine di Stupinigi).

ObiettiviA Migliorare la qualità ambientale e l’attrattività deltorrente Sangone. In seguito ai sopralluoghi effettuatisi è riscontrato un forte degrado dell’area in esame do-vuto, in particolare, alla scarsa connettività dei percor-si, all’abbandono di strutture di rilevante valore storico(cascine e casolari) e alla presenza di cave dismesse edi orti urbani per la maggior parte abusivi.A Effettuare interventi non invasivi, evitando il più pos-sibile la realizzazione di nuove strutture e rivalorizzan-do il preesistente.

Proposta progettualeNella proposta diMasterplan presentata è stato progettatoun sistema di percorsi verdi capaci di riavvicinare il fiu-me alla popolazione e viceversa, rendendone fruibili ampitratti. Il sistema verde non viene però esaurito nella suearee pubbliche, ampie aree vengono infatti rese inac-cessibili all’utenza, per preservarne o recuperarne le qua-lità naturalistiche. L’approccio progettuale si è basato suun’attenta analisi dello stato di fatto, delle criticità e po-tenzialità dell’area, attuata tramite sopralluoghi finalizzatia fornire i primi dati e i primi materiali su cui imposta-re il lavoro di progettazione.

Le analisi del territorio effettuate hanno in particolareriguardato:A CascinaGonzole (Gonzole, Orbassano): ricade in un’areadi demanio comunale, situata nei pressi di una strada sta-tale, priva di cartelli segnaletici che indichino la sua pre-

senza. L’accesso al Sangone è possibile unicamente at-traverso una strada privata con accesso vietato. Percor-rendo la stessa si può osservare abbandono di rifiuti (diogni tipo), baracche in stato di degrado avanzato ed unacava ormai dismessa.Intervento previsto: restauro di tale struttura, valoriz-zazione della cooperativa Co.S.Mi.Ca., inserimento diun centro di educazione ambientale di collegamento aquelli esistenti.

A Castello del Drosso: al momento chiuso al pubblicoe in stato di totale abbandono. Non è possibile acce-dervi in alcun modo, nonostante sia molto vicino alMausoleo Bela Rosin, poiché la pista ciclabile non col-lega le due aree. E’ impossibile raggiungere le rive delfiume Sangone poiché la probabile strada d’accesso è de-limitata da una transenna ed abbandonata.Intervento previsto: rifunzionalizzazione delle cascine edel castello con riapertura al pubblico, organizzazione divisite guidate.

A Mausoleo Bela Rosin: circondato dal Parco Colonnet-ti e dal Boschetto diNichelino, separati dal fiumeSangone.Sul posto si è riscontrato un buon stato di conservazio-ne del parco, facilmente raggiungibilemediante una pi-sta ciclabile che prosegue all’interno della zona verde.All’interno dell’area sono presenti orti comunali, no-nostante ciò a ridosso del fiume sono evidenti alcu-ni casi di degrado. A pochi chilometri di distanza dallerive del fiume Sangone è presente un campo nomadi, nonregolamentato e con problemi di degrado ambientale.Intervento previsto: ricollocazione di tale campo in altrazona più controllata e attrezzata.

A Parco Ilenia Giusti: si presenta in buono stato dal pun-to di vista paesaggistico e di fruizione al pubblico.

Sono infatti presenti aree attrezzate per pic-nic, piste ci-clabili e campi sportivi. L’area verde e le sponde del fiu-me risultano ben curate e pulite.All’interno del parco è presente un Centro di Educazio-ne ambientale dedito alla sensibilizzazionealla natura. Esiste all’entrata del parco una discarica diII categoria di tipo A, secondo la vecchia classificazio-ne (rifiuti inerti).

In particolare, l’idea progettuale, in riferimento alle areein stato di deterioramento, riguarda la creazione dinuovi parchi che vengono collegati agli esistenti da unpercorso verde che si estende su tutto il tratto urbano delfiume, non fruibile all’utenza, denominato Corridoio eco-logico. E’ stato inoltre previsto unmiglioramento ed am-pliamento della rete ciclopedonale a cui si è data con-tinuità sul territorio attraverso collegamenti alle piste ci-clabili già presenti.La presenza di numerose cascine e casolari riscontratalungo il corso del fiume, alcune in stato di abbandono,altre prive di una funzione particolare, ha permesso unosviluppo progettuale volto alla valorizzazione delle fun-zioni esistenti, ad interventi capaci di donare un’iden-tità forte alle cascine, inserendole all’interno di una retecon la funzione di nodi, poli attrattivi per i visitatori.

Alcuni esempi:A Cascina Gonzole: valorizzazione della cooperativaCo.S.Mi.Ca., inserimento di un centro di educazione Am-bientale da collegare a quelli esistenti.A Cascine del Drosso: rifunzionalizzazione non solo del-le cascine ma anche del castello con riapertura al pub-blico, organizzazione di visite guidate al castello.A Cascine di Stupinigi : utilizzi contemplati nel progetto,tenendo conto della destinazione già prevista dal comunedi Nichelino : mercato a km zero.

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2.3. Progetto terzo classificato: DAI[L]Y GREEN DAI[R]Y FARMAndrea Revello , Ilaria Sarà , Tiziano Sbardellini , Elisa Silvestri , Davide Speranza , Sara Vanzetti

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A Consorzio sedano rosso, Cascina Gorgia, Sapori del-l’orto: valorizzazione della funzione già presente.

La rete di collegamento delle cascine interessa, a par-tire dalle cascine di Stupinigi, il tratto urbano del San-gone, e congiunge tutti i punti esaminati per poi ricol-legarsi al nodo di partenza.Dal punto di vista progettuale sono stati pensati percorsia completamento di quelli già esistenti ai vari livelli, inmodo da creare un continuum per tutti i tipi di utenza.

Si sono progettati collegamenti tra le sponde del fiume,

da realizzarsi con criteri che consentano di ridurre al mi-nimo l’impatto ambientale (utilizzo di legno per lastruttura principale e pannelli solari che fornirannol’energia per l’illuminazione). In alcune aree si è previ-sto l’inserimento di strutture in legno che assumono ladoppia funzione panchine-pannelli illustrativi; infine ilpercorso sterrato previsto è stato valorizzato con l’in-serimento di un percorso hebert.

Benefici ambientali e/o socio-economiciI benefici sono molteplici: riduzione dell’impatto am-bientale con l’inserimento di strutture ecocompatibili e

removibili; rifunzionalizzazione e valorizzazione dellestrutture esistenti (cascine); sensibilizzazione alla te-matica ambientale nei confronti delle diverse fasced’età della popolazione.

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Progetto quarto classificato: Equicity

Giulia Boero, Gioacchino Grand, Simone La Montagna, Alessandro Morellato

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Progetto quinto classificato: Porta dei 3 Parchi

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