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NAZARENA MAJONE Maria Recupero Maria Recupero La preghiera e Madre Nazarena Majone La preghiera e Madre Nazarena Majone Figlie del Divino Zelo • Roma Periodico trimestrale - Anno VIII - N. 1 - Gennaio-Marzo 2007 - Poste Italiane S.P.A. Spediz. in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB – Roma – Autorizzazione Tribunale di Roma n. 177/2000 del 17.04.2000 27 27

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NAZARENA MAJONE

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NAZARENA MAJONE

Responsabile: Sr. Rosa Graziano

Redazione e Direzione Amministrativa: Postulazione M. Nazarena MajoneCirconvallazione Appia, 146 - 00179 Roma - Tel. 06.78.04.642

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Maria Recupero

La Preghierae Madre

Nazarena Majone

Figlie del Divino Zelo • Roma

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Madre Maria Nazarena Majone

Confondatricedelle Figlie del Divino Zelo

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Presentazione

1. L’Autrice di questo saggio, Maria Recupe-ro, affronta una tematica fondamentale nella vitadella Madre Nazarena Majone, quella della pre-ghiera.

E lo fa con competenza e appropriato linguag-gio. La spiegazione la trovo nel fatto che Lei, conriferimenti precisi ai luoghi e alle origini di unstoria di preghiera, da operatrice nella grande Im-presa di carità e di preghiera, oltre che di culturache è l’Istituto “Spirito Santo”, Casa Madre delleSuore Figlie del Divino Zelo, in Messina, si trova“dentro” il campo di missione che fu proprio diAnnibale Di Francia e di Nazarena Majone. Daquella postazione non può non vivere l’atmosferapropria dello spirito di Annibale, ma anche di Na-zarena Majone, non può non avvertire quelli chesono i segni propri e le vibrazioni della preghiera distuoli di bambine e ragazze, di stuoli di Verginiconsacrate, di un popolo di uomini e donne che dal-la condizione della propria povertà e indigenza,che poi è quella delle beatitudini evangeliche, in-nalzavano non tanto un grido di lamento quanto dilode al Creatore e alla maestà di un Dio misericor-dioso e compassionevole verso la messe stanca ab-bandonata.

Ancora oggi la Casa dello “Spirito Santo” simantiene fedele a questa vocazione alla preghieraed avvicinandoci, possiamo sentire oltre al movi-mento e al vocio proveniente dall’affollato e validocentro scolastico, anche la preghiera delle scolare-sche, teneri bambini e giovani maturi, che si innal-za al Creatore, e la melodia delle lodi mattutine, delmezzogiorno e del Vespro, che si eleva dagli stallidel coro della Comunità religiosa, che ha calcatoun tempo la Madre Majone.

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E per comprendere bene il tema della preghie-ra di Madre M. Nazarena Majone occorre propriorifarsi alla storia del Rogate che ha avuto il suo av-vio in questa terra benedetta di Messina che haavuto i suoi mistici adoratori in tante anime di Sa-cerdoti e Consacrati, in tante anime sante del popo-lo di Dio. Occorre ricordare come nei secoli passa-ti Messina ha avuto luoghi di preghiera come icampi della Mosella degli Ebrei e dai minareti deiMusulmani dai quali si innalzavano le invocazionial Dio unico e santo.

In questa storia di preghiera si innestano P.Annibale e Madre Nazarena, che con la loro pietàdiventano maestri di preghiera e si radicano inMessina, non soli, ma accanto ad altre anime santecon le quali riescono a formare un circolo virtuoso,che riempie questa terra della sua spiritualità che sidiffonde poi in altre regioni.

Voglio dire del Santo Vescovo il CardinalGuarino con la sua fondazione delle Suore dellaSacra Famiglia; di Francesco Di Francia, fratello diAnnibale, che in una consonanza di spiritualità dàvita alle Cappuccine del Sacro Cuore; di AntoninoCelona, che partendo, anche lui, da un santo apo-stolato svolto accanto al P. Annibale, fonda un’al-tra scuola di preghiera che è quella delle AncelleRiparatrici; e di tante Associazioni laiche che par-tecipando al carisma di questi Fondatori, arricchi-scono la Chiesa di Messina di una presenza orante.

Forse è giunto il momento che tutte questerealtà ecclesiali messinesi, riflettano assieme perscoprire il comune impulso di santità e spiritualitàche promana da Consacrati, uomini e donne, reli-giosi e laici, che attingono allo stesso ceppo la lorolinfa vitale.

Il compianto mons. Giuseppe Foti, nel suo li-bro Le Chiese di Messina, in una digressione, evi-denzia la ricchezza di queste realtà, nate quasi nel-lo stesso tempo in Messina. Possiamo ricordare co-me la Madre Majone nella rincorsa alla santità, si

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trova in compagnia della Santa Eustochia, di S.Annibale e dei nuovi candidati, quali GiuseppeGuarino, Francesco Di Francia, Antonino Celona,Francesco Bonaventura Vitale, la Madre Briguglioe infine Suor M. Alfonsa di Gesù Bambino e P.Giuseppe Marrazzo, il santo prete del popolo.

Scopriamo così il luogo che fu sempre centrodi preghiera e che riesce a mantenere nel suo senoancora testimoni di vita contemplativa, dei quali laMadre Nazarena è un esempio fulgido. Dal suopaesello natio la Madre Nazarena passa a Messinadove riversa la sua originale esperienza di sempli-cità cristiana, di esperienza di elevazione a Dio ol-tre che alla natura in una autenticità di vita vissutafino ai venti anni. Da allora in poi la storia di Ma-ria Majone anima predestinata alla carità e alla pre-ghiera, non può che essere una storia di carità e dipreghiera.

Personalmente ho della Madre Nazarenaun’immagine di contemplativa, pur sapendola im-pegnata in mille attività, accanto ad Annibale M.Di Francia. E’ l’immagine dell’orante, quasi l’ico-na della preghiera, a cominciare dai suoi anni gio-vani, nei campi di Graniti, (il classico quadro del-l’Angelus in zona campestre), nelle case dei pove-ri di S. Annibale, a finire alla contemplazione ado-rante degli ultimi anni, non prigioniera ma vittimadi risvolti duri di una storia pure mirabile.

2. L’Autrice evidenzia come la Madre Nazare-na segua P. Annibale nella preghiera oltre il Roga-te e nella carità. Discepola di questo mistico con-templativo, la Madre Nazarena sperimenta unascuola di preghiera che si basa sulla ricerca diDio, della sua gloria, della presenza del Cristo Ge-sù, esempio Lui stesso di preghiera al Padre, maspecialmente esempio di donazione fino al sanguee alla croce. Maria Recupero afferma che per pre-gare occorre essere attirati dal volto di Cristo. E al-la scuola di P. Annibale la preghiera sgorga dalla

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ricerca del volto del Signore, dalla contemplazionedi Dio, Dio in quanto amore eterno. Per compren-dere possiamo sillabare la seguente frase di P. An-nibale, facilmente convertibile in preghiera dovetroveremo la scoperta e la contemplazione del verovolto di Dio: “Dio! L’Essere Eterno, infinito, cheha dato l’essere a tutte le cose. Colui che è la san-tità senza difetto, la Bontà senza malizia, la Bellez-za senza macchia, che tutte le cose comprende, enon è da nessuna compreso, che tutto vede e cono-sce ed è incomprensibile a tutti, il quale è luce, èvita, splendore, gloria, è verità e amore eterno”(Discorsi). Leggendo queste parole, con l’attitudi-ne meditativa, non possiamo non essere presi dasuggestioni profonde. Così la Madre Nazarena nonpoteva con le sue compagne non subire l’effettomirabile degli insegnamenti del suo Maestro, cheerano finalizzati alla ricerca vera del Volto del Si-gnore. Egli diceva, riferito alle sue figliole novizie:“Facciano e soffrano ogni cosa per puro amore diGesù Sommo Bene, per crescere nell’amore di Ge-sù Sommo Bene; pensino sempre Gesù, meditinola sua vita, la sua Passione, la sua morte, i misteridel suo amore infinito. Abbiano sempre presente laPersona adorabile del Redentore Divino, meditinospecialmente le pene del suo divino Cuore. Sianoanime amanti e l’Amore le farà forti a patire, adoperare, ad immolarsi; e le condurrà alla divinaunione, che deve essere l’obbietto di ogni loro pa-tire e di ogni loro operare.” (Regolamento per lenovizie). Sono questi tutti atteggiamenti che si tro-vano diffusi nelle preghiere di Madre Nazarena

Insisto circa l’influsso di P. Annibale sullaspiritualità di Madre Nazarena, come della suacompagna Madre D’Amore e delle altre tante figliespirituali che hanno saputo seguire ed imitare lesue orme. E’ il P. Annibale che dà il tono misticoalla vita delle Consacrate e dei Consacrati. E il suoinsegnamento si esplicita in ogni manifestazionedella vita, ma in modo speciale nell’espressione

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della preghiera. Basta assaporare quel classico diorazione contemplativa che è il ringraziamento do-po la Comunione che inizia con “Esulta mio cuore,rallegrati anima mia”e che uguaglia l’elevazionespirituale di un S. Tommaso o di un S. Bonaventu-ra: Bisogna pregarlo per comprenderne le altezze.

3- Da discepola la Madre diventa maestra dipreghiera. La preghiera di Madre Nazarena pren-de tutta la giornata e la vita e impegna in modo spe-ciale il mattutino dell’alba, con la meditazione e lapartecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia,con la presenza preziosa di bambine e ragazze or-fane, ma anche suore consacrate alla carità e tantopopolo, tutti testimoni della sua vita di carità e disacrificio.

Ella è maestra di preghiera in modo specialeper le Suore. Come risulta dalle testimonianze, leriuniva quotidianamente, all’alba della giornata, at-torno alla statua della Vergine Addolorata, DivinaSuperiora, per dare loro il buon giorno e per prepa-rarle con la confidenza in Dio alla durezza dei gior-ni. Come suggerisce il salmo 108, l’orante si fapreghiera vivente per scuotere il silenzio del Si-gnore e per farsi comprendere nella sua realtà esi-stenziale. Più che dimora e casa di preghiera si di-venta o bisogna diventare anime di preghiera e pre-ghiera stessa.

Nelle formule della preghiera c’è semplicità,abbandono, confidenza, c’è anche il coraggio di unasfida al Signore, che viene chiamato come respon-sabile della santità e perfezione delle anime. Sonoespressioni belle a leggersi e teologicamente esatte,quelle che ascoltiamo dalla sua bocca mentre rac-conta al suo Signore la sua convinzione: “Con ardo-re filiale che tanto vi piace vi dico: Signore da mesola non posso raggiungere quella santità perfettache da me volete; è affar vostro; io mi rimetto nel-le vostre mani; pensate voi a santificarmi; voi a ren-dermi quale voi volete, degna dei vostri occhi”.

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Questa teologia dei rapporti con il Signore edella preghiera che è anelito di carità e di donazio-ne,quale attitudine di ogni genesi vocazionale eformazione religiosa, forma la base culturale delleprime consacrate, come la Madre Majone, che nonpotevano darsi allo studio, ed era una valida sosti-tuta della cultura profana. A noi resta messaggioche la carità e la dimensione spirituale sono l’ani-ma di ogni cultura.

La fede resta il fondamento della preghiera e laMadre Nazarena ha saputo piegare il Signore più diuna volta fino al miracolo. Era convinta, infatti,che Cristo è garante delle nostre preghiere e cheDio che è presenza nella nostra vita, vede tutto eprovvede. La sua preghiera poggia tutta su un ful-cro cristologico, che è viva ricerca ed appagamen-to. Ella pregherà così con queste vive espressioni: “Ti cerco, Ti desidero, Ti sospiro, Ti voglio o Ge-sù”. E’ un’espressione che sta bene sulle labbra diun bambino di prima comunione, ma che ugual-mente riempie il cuore di un’anima giunta alle so-glie somme del Castello interiore.

4. La preghiera come sacrificio e immola-zione al Dio vivente è una caratteristica dellaMajone. Il Fondatore era radicale nel suo insegna-mento di perfezione e invogliava i suoi figli e lesue figlie alla più alta donazione di sé. Per Lui ognisuo discepolo “non si risparmierà in nulla per lagloria di Dio e il bene delle anime, ma abbracceràfatiche, privazioni, patimenti, disagi, e sopporteràcontraddizioni, umiliazioni e tutto, sol di poter sa-crificare il suo tempo, il suo riposo, la sua quiete, lasua salute, e tutto se stesso, anche per la salvezza diun’anima sola” (Regolamento per le Poverelle delCuore di Gesù).

“Hai disfatto la tua vita” significava un giornoP. Annibale alla Madre Majone. E’ la metamorfosidi una conversione verso il divino, verso la con-templazione, partendo dalla rinuncia (disfacimen-

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to) di una vita che si pensava di costruire sui cano-ni congeniali alla natura.

La Madre Nazarena, emerge facilmente dal-l’osservazione della sua vita di consacrazione edalla portata della sua missione, é chiamata ad unaesperienza che supera l’identità di una semplicerealtà femminile e quasi tocca la realtà virile di unsoldato, raggiunge l’apice di una dura prova inmezzo a un mondo di povertà e di stenti, e poi tracontraddizioni e indicibili sofferenze nelle relazio-ni fraterne con quanti aveva condiviso responsabi-lità e fatiche nella Congregazione.

La discepola umile e semplice di Annibale sistacca e si staglia nella realizzazione di una suapersonale santità, caratterizzata e commisurata allasua indole e all’esperienza multiforme dei campi dibattaglia tutti suoi. Quasi controbilancia integran-dola la santità del suo maestro Annibale.

P. Annibale fece dell’Eucaristia il centrovitale dell’Istituto e il segno del suo spirito. LaMajone diventa anima eucaristica. L’Autrice parladi un “ innamoramento eucaristico”. Ed è questa lachiave di lettura per comprendere l’importanza chedava alla Messa, come memoria del Sacrificio diCristo e come luogo in cui si partecipa all’offertasacrificale di Cristo.

5. Secondo la spiritualità rogazionista, lapreghiera di Madre Nazarena, e lo evidenzia benel’Autrice, ha riferimento e viene plasmata daglielementi propri della stessa spiritualità che emer-gono bene dalla nostra letteratura. Siamo davanti apassaggi importanti su cui ora non ci possiamo sof-fermare. Dovremmo soffermarci sui cardini dellavia rogazionisti alla santità e riandare a quanto manmano è stato evidenziato nei convegni di studi del-la Famiglia rogazionista. Essi sono: il carisma delRogate che include le istanze carismatiche dellapreghiera per gli operai della messe e quelle dell’a-zione di carità a favore della messe stessa, creando

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un circolo inscindibile tra l’una e l’altra esigenza.La povertà o meglio i poveri, che sono il sacramen-to della preghiera come legame e appello della no-stra debolezza all’amore di Dio. L’Eucaristia comecentro propulsore della carità, della vita di consa-crazione e della santità. La devozione e la pietàMariana come carta di riconoscimento e come rife-rimento alla Madre di Cristo, Divina Superiora. IlRogate come nuova via di santità.

La preghiera, così, spazia dalla spiritualità cheimmerge l’essere creato nella vita di con Dio e lospinge alla ricerca del suo Volto, e matura nellerealizzazioni della carità e nelle vie proprie checonducano ad essa.

Restano questi i cardini esistenziali della no-stra vita, testimoniati con semplicità, ma anche conforza ed eroicità dalla Majone, alla quale guardia-mo tutti come a modello di vita rogazionista edesemplare di santità e perfezione.

P.CIFUNI R.C.J.

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Premessa

La preghiera è una necessità dell’anima, un bi-sogno spirituale che mette in comunione l’uomocon Dio, ma perché questo avvenga occorre essereattirati dal Volto di Cristo. Madre Nazarena è stataattratta dal Volto e dal Cuore di Cristo Gesù ed èstata una donna di preghiera e, secondo l’insegna-mento di Padre Annibale, tutta la sua vita è stata uncontinuo donarsi a Dio.

Madre Nazarena è una donna semplice, soste-nuta da una fede autenticamente cristiana ed euca-ristica, le preghiere da lei composte risentono diquesta semplicità ed apertura a Gesù nella confi-denza filiale, vi traspare il suo zelo ed una forza in-teriore prorompente che inducono ad imitarla.

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Perche’ pregare

La preghiera, come colloquio dell’anima conl’Eterno, investe tutta l’esistenza di Madre Naza-rena, ogni momento della sua giornata; preghieracome richiesta nelle necessità, ringraziamento,adorazione, riparazione delle offese recate al Divi-no Cuore di Gesù e alla Vergine, memoria del Sa-crificio di Gesù, intercessione, purificazione, edinfine, preghiera che si fa amore e dono al prossi-mo.

Ben sappiamo che uno dei tratti caratteristicidella sua figura è quello di aver vissuto il carismadel suo Fondatore Annibale Di Francia: il Rogate,come missione e ideale di vita; tuttavia il concettodi preghiera, ha in lei un’accezione più ampia perconformarsi alla volontà di Gesù e del Padre Anni-bale che nei “Regolamenti per le Figlie del DivinoZelo” scrisse:

“Disse Nostro Signore ai suoi Apostoli e aisuoi discepoli, e in persona di loro ai cristiani suoiveri seguaci sino alla fine del mondo: In verità, inverità vi dico che tutto ciò che domanderete al Pa-dre nel Nome mio ve lo darò. E altra volta: In ve-rità, in verità vi dico tutto ciò che domanderete alPadre in mio nome, io lo farò. Disse pure altra vol-ta: Finora avete domandato e non avete ottenuto,perché non avete domandato nel mio nome, do-mandate nel mio nome e otterrete.

Non aver fede in queste divine promesse è ne-gare fede alla divinità stessa di Gesù Cristo. Prega-re nel Nome di nostro Signore Gesù Cristo vuol di-re domandare le grazie pei meriti di Nostro Signo-re Gesù Cristo, vuol dire appoggiarsi ai suoi divinimeriti […]; e tuttora, chiuso nei Santi Tabernacoli,riproduce tutte le sue divine preghiere all’EternoPadre; e a queste noi ci uniamo quando preghiamonel Nome di Gesù, con una ferma fiducia che nulla

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ci potrà negare l’Eterno Padre, avendone impegna-ta la sua parola Gesù Cristo stesso”1.

Cristo è il garante delle nostre richieste e sup-pliche al Padre, facendoci intendere che nella no-stra vita terrena noi non siamo soli e da questa cer-tezza, in Madre Nazarena, scaturisce una preghierasemplice, fervorosa, che sgorga dal cuore. Questosi può desumere da alcune preghiere da Lei stessascritte, che denotano come ben conoscesse le S.Scritture e la Liturgia, tanto da far trasparire e rav-visare questa conoscenza anche nei gesti più sem-plici della S. Messa.

Ma procediamo con ordine. La Majone consi-dera la sua vita sempre alla presenza di “Colui chetutto può” e questo ci riporta alla mente una frase diS. Pio da Pietrelcina: “Pensa sempre che Dio vedetutto”. La Madre Nazarena in una sua preghiera co-sì si esprime: “Considerare tutte le mie azioni, co-me fatte alla presenza di Dio. Per fare bene ognicosa è la fede viva nella presenza di Dio, che vedenon solamente i nostri atti, ma anche i nostri pen-sieri e le nostre intenzioni più segrete! Se noi aves-simo questa fede viva, come baderemmo bene allenostre azioni, ai nostri passi, ai nostri sguardi, al-le nostre parole; Beato chi cammina alla presenzadi Dio”2. Sembra in questo aver individuato unanuova beatitudine, una via che conduce alla santità.

Ma perché prega Madre Nazarena Majone?Ella ha ben incarnato gli ideali del Padre Anni-

bale: Rogazione evangelica, carità per il prossimo;si è formata come figlia diletta, ma avendo intra-preso un cammino spirituale, ecco che il suo spiri-to desidera toccare le alte vette, vuole conformarsiin tutto e per tutto al suo Sposo Celeste e, in un’al-tra sua preghiera, esprime i sentimenti del suo es-sere donna vocata alla preghiera: “Prega in me, o

1 ANNIBALE M. DI FRANCIA, Scritti, vol. 1, pp. 79-80.2 AFZD/RM CP, IV, p. 209.

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Gesù ed io offro a te queste mie preghiere fatte nel-la Tua Volontà, per soddisfare alle preghiere ditutti, e per dare al Padre la gloria che dovrebberodargli tutte le creature”3.

Poche righe, ma di ampio respiro in questo af-flato in cui l’anima si perde in Dio, il desiderio del-la Majone è quello di poter soddisfare alla richiestadi conversione di ogni uomo. Il suo è un desiderioardente di donarsi completamente a Gesù e scriveun Atto di Offerta: “Mio Gesù, Ti amo con la tuacarità infinita e, per farti piacere, mi offro per sem-pre, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, co-me vittima di olocausto all’amore misericordiosodel tuo Sacro Cuore. Benedicimi, abbracciami,santificami!”4.

Sono preghiere e formule che riecheggiano al-cune invocazioni del Catechismo Cattolico, chenon sminuiscono il loro valore, anzi ci fanno com-prendere come Madre Nazarena si alimentasse nonsolo della preghiera personale, ma anche di quellacomunitaria, corale, liturgica. Nella Chiesa, Corpomistico di Cristo, nella celebrazione della S. MessaMadre Nazarena vive “l’innamoramento eucaristi-co” che è quel moto interiore, libero, soprannatura-le, che spinge l’anima verso la SS. Eucaristia come“al suo alimento quotidiano, al suo centro di deli-zie, alla sua continua e progressiva santificazione”.Le anime eucaristiche sono delle anime robuste,sono anime fulgide, la loro purezza e il loro splen-dore vengono dal Tabernacolo e necessariamentedivengono delle anime adoranti. Ed ecco ancora laMadre:

“Prostrata davanti al Trono dell’adorabileTrinità, adoro Dio nell’unità della sua natura enella Trinità delle sue persone; vi adoro, o Dio,non con le sole forze dello spirito, ma offrendoVi

3 Ibidem CP, V, p. 73.4 Ibidem CP, V, p. 58.

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gli omaggi di tutti gli spiriti beati riuniti nell’am-mirazione e nel più profondo rispetto delle suegrandezze, e vi domando la grazia di unire le mieadorazioni a quelle dei Santi, che cantano in cielola vostra gloria”5. La sua preghiera è anche deside-rio di santificazione, infatti altrove esplicitamenteesterna questo moto interiore insopprimibile:

“Con ardore filiale che tanto vi piace vi dico:Signore, da me sola non posso raggiungere quellasantità perfetta, che da me volete; è affar vostro; iomi rimetto nelle vostre mani; pensate voi a santifi-carmi; voi pensate a rendermi quale voi volete, de-gna dei vostri occhi”6.

Il suo sguardo non solo è rivolto al cielo, maanche alla realtà terrena, al suo compito di Madredella Congregazione delle Figlie del Divino Zelo.A lei Dio aveva affidato delle figlie che con amo-revolezza doveva condurre alla santità, doveva in-fiammarle all’Amore per Dio, formarle ed istruirleper attendere ai loro compiti all’interno della Casareligiosa e zelare il comando di Gesù: Rogate Do-minum messis. Impresa ardua che non sconvolge laMadre Nazarena, la quale si rivolge al cielo conuna Supplica in cui insieme alla preoccupazione di“Madre” vediamo la tenera “Sposa” nei confrontidello Sposo dolcissimo:

“O Gesù, Maria e Giuseppe siate Voi i protet-tori del nostro caro Istituto; custoditelo, difendete-lo, da qualsiasi avversità, persecuzione ed ingannodiabolico. Rivolgete su tutte e su ciascuna di noiuno sguardo di speciale amore: provvedete a tutti inostri spirituali e temporali bisogni. Benediteci econcedeteci il conforto dello Spirito Santo! Bene-dite le nostre opere di Carità e di Zelo: siateci gui-da nella fedele osservanza della Santa Regola, efateci conoscere la dolcezza e la sublimità della vi-

5 Ibidem CP, IV, p. 206.6 AFZD/RM CP, IV, p. 207.

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ta interiore, fatta di silenzio, di raccoglimento, disacrificio e di abbandono alla Santa Volontà diDio, che è il segreto della vera santità e della piùalta perfezione.

O Gesù, Maria, Giuseppe, siate sempre connoi e la nostra Casa diverrà come la Vostra, la Ca-sa della pace, dell’orazione continua, dell’obbe-dienza e della carità, che sono quei vincoli che ter-ranno i nostri cuori uniti al Cuore di Gesù unicoamore e sposo dolcissimo”7.

È una preghiera in cui non tralascia nulla, vi èl’esigenza di far diventare l’Istituto una casa di pre-ghiera continua, ossia perseverante, insistente ed èproprio questa preghiera che squarcia le nubi e rag-giunge Dio.

Altre intenzioni rivelano un amore profondoper l’Amato, vi è in lei il desiderio di sacrificarsi inprima persona pur di rendere un minimo sollievoalle sofferenze di Cristo: “Gesù ti dò le pene del-l’anima mia come riparazione e come sollievo del-le tue pene: Tu hai sofferto troppo, prendi riposo,soffro io al posto Tuo”8.

Le sue preghiere erano sorrette da una fedegranitica, esortava anche le sue suore con gesticoncreti ad avere una fede coerente e fiduciosa, co-me quando il mulino, “la significante risorsa”9 co-me lo definì Padre Annibale, che costituiva unaprovvida risorsa per affrontare le necessità, subìdei guasti a causa del terremoto del 1908, la MadreNazarena non sembrò preoccupata, anzi esortò lasuora che le aveva dato notizia perché dessero:“una benedizione con l’acqua santa”10. E grazie aquesto semplice gesto la grossa macina di pietra ri-

7 Ibidem CP, V, p. 64.8 Ibidem CP, V, p. 86.9 TEODORO TUSINO, P. A.M. Di Francia – Memorie Biografi-

che, vol. 2, Roma, 1996, p. 321.10 POSITIO SUPER VIRTUTIBUS, vol. 1, Roma, 1998, p. 280.

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prese a funzionare. La preghiera è accompagnatada un gesto concreto, da un rito proprio della Litur-gia di dare benedizioni con l’acqua santa. È il sa-cerdote che prepara l’acqua benedetta, recitandoalcune preghiere affinché veramente l’acqua ricevada Dio le virtù di allontanare i mali e di attirare lesue benedizioni. La Majone chiedeva benedizionea Dio anche per svolgere il lavoro e per farlo bene,era molto scrupolosa, attenta alle persone e riusci-va a scorgere un semplice pallore sul volto diun’orfanella, e anche per questo si rivolgeva al-l’“Amico Divino”11 poiché è Colui che aiuta a com-piere i doveri della giornata, ma anche a trasfor-marli in atti d’amore.

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11 AFDZ/RM CP, V, p. 73.

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La S.Messa:Sacrificio di Cristo

Nella S. Messa noi ci uniamo a Gesù ed insie-me con Lui adoriamo, ringraziamo, ripariamo, im-ploriamo da Dio ogni grazia. Nella S. Messa il sa-cerdote offre Gesù stesso al Padre e noi lo ricevia-mo sotto le specie dell’ostia e del vino consacratoper poterlo adorare dentro il nostro cuore, dentro ilnostro essere.

Per Madre Nazarena la S. Messa è dono diamore ed essa lo tratteggia con poche pennellate dicolore, ma intense, che introducono nella profon-dità del mistero di Cristo, della sua morte e del suodonarsi liberamente alla morte per la salvezza degliuomini e “quale valore deve avere l’uomo davantiagli occhi del Creatore se ha meritato di avere untanto nobile e grande Redentore” (Redemptor Ho-minis), ella contempla il mistero, e riflette: “Quan-to sia conveniente occuparci, durante la S. Messa,dell’Amore che ci mostrano in questo Mistero, l’E-terno Padre e Gesù Cristo suo Figliolo.

Dio Padre, al momento del sacrificio, ci apreil suo seno per darci suo Figlio affinché sia nostravittima, nostro Pontefice, nostro mediatore, nostrocibo, nostra consolazione, nostro tutto; e Dio Fi-gliuolo, accettando questa missione, si dà a noisenza riserva, si offre e si immola per noi, rimanecon noi, compagno e consolatore del nostro esilio,supplemento di tutti i nostri doveri verso il Padre.Ora, se Dio ci dà tanta prova del suo amore pernoi, quale cosa è più convenevole a noi quantoquella di occuparci di questo amore, eccitandocicosì a rendere a questo Padre così buono, a questoFiglio così generoso, amore per amore”12.

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12 AFDZ/RM CP, IV, p. 212.

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Per Madre Nazarena tutto sull’altare, quandosi celebra la S. Messa, è memoria del Sacrificio diCristo, con raffinata intuizione lo coglie in ogni pa-ramento e oggetto sacro per celebrare la S. Messa,così descrive quello che i suoi occhi vedono duran-te la celebrazione Eucaristica.

“Sull’altare tutto ci parla della passione e del-la morte del Salvatore: la Croce domina il Taber-nacolo e si vede sopra tutti gli ornamenti sacri; lastola rappresenta le catene, anche Gesù fu legatoalla colonna; il cingolo, i flagelli coi quali vennebattuto; il manipolo, le corde con le quali venne le-gato; l’andare e venire del prete sull’altare, ricor-dano i diversi tribunali, innanzi a cui il Redentorefu tratto. La Messa stessa è una viva e reale ripro-duzione del sacrificio del Calvario, perché la vitti-ma ed il sacerdote sono gli stessi”13.

La Majone si fermava in profondo raccogli-mento dopo la S. Comunione per il ringraziamento,lo considera come il tempo più proficuo per do-mandare grazie, questo pensiero lo riprende da S.Tommaso D’Aquino: “nel tempo della Messa i no-stri angeli custodi presentano a Gesù le nostre pre-ghiere e Gesù le accetta e le esaudisce”.

La preghiera per ottenere gli operai, special-mente i sacerdoti, fluisce spontanea, poiché sonocoloro che “possono darci” Gesù nel sacramentodell’Eucaristia.

La Madre Nazarena nutriva per i sacerdoti unaprofonda venerazione, si prostrava innanzi a loro,baciava loro la mano ed insegnava anche alle suorea comportarsi nel medesimo modo.

Nella sua semplicità e nel suo amore a GesùEucaristia, compone una preghiera per avere lagiusta disposizione interiore per partecipare al Sa-crificio Eucaristico:

13 Ibidem CP, IV, p. 207.

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“Mio dolce Gesù, concedetemi d’assistere alSanto Sacrificio con ardore di Serafino, e mentregli Angelici Spiriti che circondano l’Altare, con-templano la Vostra Bellezza e Santità, ammirano,adorano… Datemi grazia di contemplare i VostriDolori per rendermi a Voi conforme. O Gesù vor-rei superare in amore gli Angeli stessi, perché nonè per loro che avete sofferto la Vostra amarissimaPassione, ma per me, per la misera umanità deca-duta. Concedetemi, Vi supplico, che dalla Piagadel Vostro Sacro Costato l’onda dell’Amore tra-bocchi nell’anima mia, affinché io assista a questoDivino Sacrificio amandovi col Vostro stesso Cuo-re”14.

Questa disposizione interiore è segno di un’a-nima innamorata di Gesù. Ella aveva risposto pie-namente all’invito di Padre Annibale: “Innamora-tevi di Gesù Cristo”, ma la Madre Nazarena eraun’anima che desiderava anche ricevere amore daGesù, un amore inebriante, un amore che pervadatutta l’anima e la trasfiguri nello stesso cuore diCristo. E dello stesso tenore è anche la preghierache rivolge all’angelo custode perché faccia da tra-mite con il suo Sposo amatissimo, il suo desideriodi amare si esprime in toni forti: “Ti cerco, Ti desi-dero, Ti sospiro, Ti voglio o Gesù”15.

14 AFDZ/RM CP, V, p. 68.15 AFDZ/RM CP, V, p. 89.

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Le preghiere alla Vergine Maria

La devozione mariana dell’Istituto delle Figliedel Divino Zelo la visse ardentemente anche Ma-dre Nazarena, animo delicato e sensibile. La Vergi-ne Maria è il modello da imitare, perché in Lei ve-de l’obbedienza di fede in relazione alle parole ri-volte all’Angelo: “Avvenga di me secondo la tuaparola”, che sottolinea la disponibilità e la sotto-missione alla volontà di Dio. La Majone si conse-gna a Maria Vergine, secondo l’insegnamento delDi Francia, nello spirito di schiavitù d’amore diSan Luigi Maria Grignon da Montfort.

A tal proposito così scrive alla SS. VergineMaria, Divina Superiora: “Nostra amatissima divi-na Superiora e Madre, supplico la Vostra DivinaMaternità, perché in questo caso vogliate illumi-narmi ad eseguire ed operare e decidere quello cheVoi volete e comandate. Ecco qui le vostre figlie eschiave pronte ad eseguire ogni vostro minimocenno anche senza conoscerlo. Che facciamo tuttoquello che la Vostra Divina Maternità, quale no-stra adorata Superiora, vuole e dispone”16.

In questa preghiera per due volte ripete VostraDivina Maternità, sembra quasi far trasparire lasua ansia, la sua richiesta d’aiuto, perché sente tut-to il peso e la responsabilità d’essere Madre di nu-merose figlie di quella Congregazione che fioriscenel tumultuoso periodo di fine Ottocento. Impor-tante è per lei conoscere la Volontà di Dio, per po-ter condurre tutti alla salvezza e sottomette la suavolontà, alla volontà della Vergine, della Madrebuona, a Lei con spirito umile chiede la sua inter-cessione:

16 AFDZ/RM CP, V, p. 59.

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“Madre mia, offri Tu stessa al mio Creatore ilsacrificio della mia volontà. Madre mia questa miavolontà voglio che sia tua, affinché la cambi con laVolontà Divina. Regina potente, domina nella miavolontà e convertila in Volontà Divina”17.

Con amore filiale ricorreva a Lei anche per at-tingere tenerezza che si concretizza nell’amore ma-terno verso le suore, che con la sua presenza di-screta e garbata tra loro incoraggia, corregge, esor-ta a progredire nella via della perfezione.

Chiede l’intercessione della Vergine per laconversione dei peccatori, dei moribondi, ed inparticolare per le anime del purgatorio. (La pre-ghiera per le anime del purgatorio era una devozio-ne tipica dell’Ottocento). A tale scopo la Majonescrive una preghiera da recitare tutti i giorni, matti-na e sera: “O Madre, rifugio dei peccatori e Madredelle anime purganti, a Voi ricorro per guadagna-re al Vostro Gesù anime traviate e liberarne altredai tormenti del Purgatorio. Io dunque intendo, ogran Madre, ad ogni mio respiro supplicarvi di of-frire all’Eterno Padre i meriti infiniti di Gesù avantaggio di tutto il genere umano e specialmentedei peccatori e delle anime purganti. Cuore Divinodi Gesù, converti i peccatori, salva i moribondi, li-bera le anime del Purgatorio”18. Il Padre Fondato-re raccomandava di recitare il S. Rosario tutti igiorni come pio suffragio per queste anime.

Devozione ed imitazione alla Santa Vergine,nella Majone, non furono solo oggetto di insegna-mento, ma essa stessa fu un modello esercitandosinelle virtù dell’obbedienza, dell’umiltà e del silen-zio. Nei momenti difficili ricorre a Lei ben sapen-do di essere compresa ed ascoltata: “Madre miaoggi per onorarla Le metto la mia volontà, le mie

17 AFDZ/RM CP, V, p. 65.18 AFDZ/RM CP, V, p. 65.

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pene, le mie lacrime, le mie ansie, i miei dubbi e ti-mori nelle Sue Mani materne, affinché, come Ma-dre mia, li tenga in deposito nel suo Cuore di Ma-dre”19. È un appoggiarsi alla Vergine consegnan-do quello che vi è di più intimo nel suo cuore e an-che la sua trepidazione, in quanto lei è felice nelcammino verso lo Sposo. È cosciente che quando siha fede non vi sono solo certezze, ma anche nuovee incomprensibili scoperte, nuove strade da intra-prendere spinte dall’amore verso il Signore. LaVergine Madre con il suo fiat è stata la prima adabbandonare le certezze umane, a seguire Gesùcon fiducia ed abbandono, anche se a volte noncomprendeva, ma come Madre: “Maria serbavatutte queste cose nel suo cuore”.

19 Ibidem.

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Come pregare

La preghiera è una disposizione interiore neiconfronti di Dio, che non esige da noi praticheesteriore, ma vuole un “cuore contrito ed umilia-to”. La contrizione del cuore è la consapevolezzadel nostro essere peccatori di fronte alla sua San-tità, umili perché si tratta sempre di dare preferen-za al pensiero di Dio e non al nostro, così vivevaMadre Nazarena e scriveva: “Bisogna mortificarela volontà propria, credere con fede viva che nonsiamo venuti al mondo per fare la nostra volontà,ma quella di Dio; che non siamo qui né per gode-re, né per ammassare dei beni, ma per fare la vo-lontà di Dio”. In un’immaginetta data a Suor Bea-trice aveva scritto: “Gesù ama le anime umili”20.Aveva fatto sue le parole di Gesù, bisogna pregaresenza scoraggiarsi (Lc 18,1), perché convinta che“una viva fiducia è onnipotente sul Cuore di Ge-sù”. La sua preghiera per la santità delle Figlie at-tinge al Vangelo di Giovanni, la “preghiera di Ge-sù” (Gv. 17), preghiera di oblazione e di interces-sione “Padre, voglio che quelli che mi hai dato sia-no con me, dove sono io”; e questo è il pensierocostante di Nazarena per tutte le figlie della Con-gregazione: “io prego per loro… per coloro che mihai dato” verso le quali aveva premure più che ma-terne. Suor Remigia così racconta di lei: “Aveval’abitudine di riunirci quotidianamente intorno al-la statua di Maria Addolorata, chiamata per vo-lontà del Padre Fondatore, la Divina Superiora.Ivi ci dava la buona giornata con un pensiero spi-rituale da richiamare alla mente durante il giorno

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20 POSITIO SUPER VIRTUTIBUS, vol. 2, Roma, 1998, p. 832.21 POSITIO, op. cit., vol. 2, p. 992.

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negli urti del duro quotidiano”21; questo era unmezzo che spronava nel difficile cammino dellavita consacrata, perché nessuno abbandonasse lastrada intrapresa con gioia. Ma per attingere forzaessa stessa, si recava in Cappella: “Era tanto aman-te della preghiera che tutte le mattine si levava pri-ma della sveglia della Comunità e si portava perprima in Cappella, ove le suore la trovavano in gi-nocchio davanti a Gesù Sacramentato”22. MadreNazarena che pregava per molte ore innanzi al-l’Eucaristia ci ricorda il Salmo: “O Dio della mialode, esci dal tuo silenzio …io non sono che pre-ghiera dinanzi a Te” (Sl 108,4).

Preghiera e silenzio era la sua preparazioneper poter accogliere “la parola di Dio” e disporreil suo animo ad avere atteggiamenti di bontà emansuetudine nei confronti degli altri, nonostantele avversità. Anche Madre Nazarena ha fatto l’e-sperienza del dolore, dell’incomprensione, ma inquel volto sereno, come la definiscono alcunesuore, sembra leggere alcune parole della Scrittu-ra: “ti amo Signore mia forza”. Un suo pensierospirituale così recita: “Il patire per Dio è il cam-mino della verità. Non deve l’anima confidaretroppo in persona alcuna, non essendovi cosa sta-bile, se non in Dio”, che ci ricorda un versetto delsalmo: “Chi confida nel Signore è come il monteSion: non vacilla, è stabile per sempre” (Salmo124).

Madre Nazarena pregava in sintonia con lepreghiere delle Sacre Scritture, parlava con Diocon frequenti giaculatorie, diceva che: “le orazio-ni giaculatorie sono come tante ali spirituali percui l’anima si innalza a Dio, si unisce a Lui”23. Seancora volessimo interrogarci su come pregava

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22 POSITIO, op. cit., vol. 2, p. 918.23 AFDZ7RM CP, IV, p. 210.

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Madre Nazarena Majone, basterebbe analizzareanche la “preghiera del cuore”, dove con accentisemplici e spontanei si rivolgeva al suo Sposoamatissimo. Sappiamo dalle testimonianze che lasua vita fu tutta intessuta di preghiera, perché de-siderava essere tutta di Gesù e dire in ogni azione:“Signore, questo per piacervi; tutto per amore vo-stro”24 e non le sfuggiva alcuna occasione per ren-dere tutto preghiera. Una suora racconta: “Veden-dola salire le scale piano piano, qualche volta ledomandavo: Madre è stanca? No – mi risponde-va – ma ad ogni scalino mi rivolgo a Gesù conun’intenzione: per la conversione degli ebrei, deimusulmani, dei peccatori, ecc. Non bisogna per-dere nessuna occasione per consolare il Cuore diGesù”25. E per consolare il Cuore di Gesù utilizza-va anche delle pie pratiche in riparazione di offe-se e bestemmie. Adorava Gesù durante le Qua-rant’ore, ogni giorno recitava il S. Rosario allaMadonna, così come diceva il Padre Annibale:“nelle nostre Case la recita del S. Rosario giorna-liero non si deve giammai omettere”26.

Le sue preghiere erano anche “visite che fal’anima amante al suo diletto Sacramentato”27 eper ciascun giorno della settimana metteva un’in-tenzione particolare: per riparare le offese che es-sa stessa dava a Gesù, in riparazione di quelle chericeve dai sacerdoti e dalle anime consacrate e da-gli insulti fatti da coloro che rifiutano Dio”28.

Anche nella pia pratica della Via Crucis, laMadre Nazarena metteva delle intenzioni partico-lari. Rimane la testimonianza di una “fruttuosa

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224 POSITIO, op. cit., vol. 2, p. 828.25 POSITIO, Summarium…, op. cit., vol. 1, p. 258.26 A.M. DI FRANCIA, Discorsi, p. 405.27 AFDZ/RM CP, IV, p. 213.28 Ibidem.

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Via Crucis”29 come lei stessa l’ha definita, dove,alla fine pone particolare attenzione per la santifi-cazione dei giusti, del clero e dei religiosi. Questaparticolare venerazione derivava dal fatto che laMadre Majone “Accettava tutto dalle mani di Dio,con lui si era inchiodata sulla Croce”.

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29 Ibidem CP, V, pp. 91-92.

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Conclusione

Al termine di questo lavoro, mi piace conclu-dere con una preghiera di Madre Nazarena, le sueparole stillano dolcezza e ci fanno comprenderecome è immersa completamente nel Cuore di Cri-sto. Lascio al lettore di gustare questa soavità, disentire il sapore dolce di questo saluto:

Ultimo saluto della sera al Cuore di Gesù.O Cuore dolcissimo del mio fedelissimo aman-

te Gesù, si avvicina l’ora del mio riposo. In Voi miracchiudo, in Voi voglio addormentarmi. Vi rin-grazio di tutto il bene che oggi mi avete fatto. Cu-stoditemi in questa notte, onde il nemico dell’ani-ma mia non venga a disturbar la mia pace, e comein Voi bramo adesso chiudere i miei occhi, così inVoi voglio aprirli all’alba del giorno futuro. La be-nedizione del Vostro Cuore , o mio Gesù, sia perme per tutti coloro per cui debbo pregare30

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30 AFDZ/RM CP, IV, pp. 94-95.

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Cronologia essenziale

21 giugno 1869 • Nasce a Graniti.

14 ottobre 1889 • Entra come aspirante nell’Istituto delCan. A. M. Di Francia nel quartiere Aví-gnone, alla periferia di Messina: a 20 annidi età.

18 marzo 1891 • Con le Novizie del «Piccolo ritiro S. Giuseppe» sottoscrive le promesse an-nuali di castità, povertà e obbedienza, non-ché quello di zelare per le vocazioni: a 22anni di età.

18 marzo 1892 • Professione religiosa di Maria Majone,cui il Padre Annibale impone il nome diSuor Maria Nazarena: a 23 anni di età.

5 agosto 1896 • Suor M. Nazarena è eletta direttrice del-l’orfanotrofio all’Istituto Spirito Santo: a27 anni di età.

14 settembre 1897 • Melanie Calvat arriva a Messina per di-rigere la comunità dello Spirito Santo:Suor M. Nazarena ha 28 anni di età.

2 ottobre 1898 • Melanie Calvat lascia l’Istituto. La Ma-dre M. Nazarena resta come superiora: ha29 anni di età. Manterrà l’incarico ininter-rottamente, per disposizione del Fondato-re, fino al 18 marzo 1928.

14 settembre 1901 • L’Arcivescovo di Messina approva i no-mi delle Congregazioni fondate dal Can.Di Francia: le «Figlie del Divino Zelo», i«Rogazionisti del Cuore di Gesù».

12 gennaio 1902 • Apertura della casa di Taormina. MadreM. Nazarena ha 33 anni di età.

5 luglio 1905 • La Madre M. Nazarena, a 36 anni dietà, esprime il «Voto della fiducia».

19 marzo 1907 • Professione perpetua di Madre M. Na-zarena: a 38 anni di età.

gennaio 1909 • Dopo il terremoto del 28.12.1908 le or-fane e gli orfani degli istituti del Can. DiFrancia sono trasferiti nelle Puglie. LaMadre M. Nazarena lascia Messina: a 40anni di età.

1909 - 1913 • Durante la permanenza in terra di Pugliale Figlie del Divino Zelo avviano le case diFrancavilla Fontana, Oria e Trani.

23 marzo 1909 • S.S. Pio X riceve in udienza privata una

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piccola delegazione della Pia Opera; nefanno parte tra gli altri il Padre Di Franciae la Madre M. Nazarena: ella ha 40 anni dietà.

7 ottobre 1909 • Apertura della casa di S. Pier Niceto: laMadre M. Nazarena ha 40 anni di età.

5 maggio 1913 • La Madre M. Nazarena, a 44 anni, scrivela preghiera «Per deliberazioni da prende-re».

29 giugno 1915 • Apertura della casa di S. Eufemia d’A-spromonte: la Madre M. Nazarena ha 46anni di età e siamo durante la I guerramondiale.

7 novembre 1915 • La Madre M. Nazarena visita Graniti, ilsuo paese natale.

4 aprile 1916 • Apertura della casa di Altamura: la Ma-dre M. Nazarena ha 47 anni di età e siamoancora nella I guerra mondiale.

19 marzo 1917 • 25° della professione religiosa della Ma-dre M. Nazarena: a 48 anni di età.

1° luglio 1921 • Apertura della residenza estiva di Fiu-mara Guardia: la Madre M. Nazarena ha52 anni di età.

2 agosto 1921 • La Madre M. Nazarena compie la «Con-sacrazione e dedica di tutte le Figlie delDivino Zelo siccome Figlie del DivinoVolere».

4 maggio 1921 • Udienza di S.S. Papa Benedetto XV alPadre Annibale, due Sacerdoti e la MadreM. Nazarena.

27 febbraio 1922 • La Madre M. Nazarena, a 53 anni di età,esprime il «Convegno spirituale dell’ani-ma amante di Gesù».

12 novembre 1924 • Fondazione della casa di Roma: la ma-dre M. Nazarena ha 55 anni di età.

24 giugno 1925 • La Madre M. Nazarena, a 56 anni di età,compone la «Preghiera giornaliera: Vivala Divina Volontà».

4 agosto 1926 • Approvazione canonica delle Costitu-zioni dell’Istituto.

11 febbraio 1927 • Apertura della casa di Novara di Sicilia:la Madre M. Nazarena ha 58 anni di età.

1 giugno 1927 • Morte del Padre Annibale M. Di Fran-cia. La Madre M. Nazarena ha 58 anni dietà.

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18 marzo 1928 • Il Capitolo generale delle Figlie del Di-vino Zelo elegge Superiora Generale laMadre M. Cristina Figura.

24 marzo 1928 • La Madre M. Nazarena Majone è trasfe-rita alla casa di Taormina: a 59 anni di età.

7 ottobre 1932 • Deposizione del Consiglio Generalizio.La Madre M. Nazarena è nominata VicariaGenerale e Superiora della Casa di Messi-na: ella ha 63 anni di età.

24 gennaio 1934 • Esonerata dall’incarico di superiora, laMadre M. Nazarena lascia definitivamenteMessina e parte per Roma: ella ha 65 annidi età.

25 gennaio1939 • Dopo lunga malattia la Madre M. Naza-rena Majone spira santamente a 70 anni dietà.

8 gennaio 1992 • Inizio del Processo di canonizzazionedella M. Nazarena.

11 maggio 1992 • Le spoglie mortali della Madre M. Na-zarena sono trasferite a Messina, dovevengono solennemente tumulate nellaChiesa di S. Maria dello Spirito Santo.

2 giugno 1993 • Si conclude il processo diocesano di ca-nonizzazione.

1 ottobre 1998 • Viene consegnata alla Congregazionedelle Cause dei Santi la Positio super vir-tutibus.

9 maggio 2003 • Il Congresso Peculiare dei Teologi, riu-nitosi presso la Congregazione delle Cau-se dei Santi, conclude la discussione sullevirtù eroiche di Madre Nazarena col «Vo-to» unanime affermativo.

28 ottobre 2003 • Presso la Congreazione delle Cause deiSanti i Cardinali e i Vescovi riuniti in Con-gresso Ordinario, dopo la relazione diMons. Salvatore Boccaccio, esprimonounanime parere affermativo, in merito al-l’esercizio eroico delle virtù della Serva diDio, Madre Nazarena Majone.

20 dicembre 2003 • Alla presenza del Papa Giovanni PaoloII viene promulgato il Decreto relativo al-le virtù eroiche di Madre Nazarena, che daquesto momento è dichiarata VENERA-BILE.

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INDICE

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Perché pregare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

La S. Messa: Sacrificio di Cristo . . . . . . . . . 18

Le preghiere alla Vergine Maria . . . . . . . . . 21

Come pregare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Cronologia essenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

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1. Nazarena Majonee Annibale Di FranciaCard. Salvatore De Giorni

2. La figura e l’operadi Madre NazarenaMons. Giovanni Marra

3. Nazarena Majonee le Figlie del Divino ZeloDiodata Guerrera

4. Nazarena Majonee i RogazionistiGiorgio Nalin

5. Nazarena Majonee la sua piccola viaLuigi Di Carluccio

6. Le mani colme di paneAngelo Sardone

7. Le sue radiciRosa Graziano

8. Una Madre tenera e forteM. Elisabetta BottecchiaDehò

9. Il suo itinerario spiritualeSuor Daniela Pilotto

10. Confondatrice e Prima Madre Generale delle Figlie del Divino ZeloFr. Cristoforo Bove

11. Felice chi si immolaSac. Giuseppe Calambrogio

12. Il geniodella sua femminilitàMarisa Calvino

13. La pedagogia del RogateFederica Petraglia

14. Madre innamoratad’orazioneAngelo Sardone

15. Padre Annibalee Nazarena MajoneFortunato Siciliano

16. Uno spazio di DioMaria Rosa Dall’Armellina

17. Il suo amoreper la ScritturaElide Siviero

18. Vittima per i SacerdotiMariluccia Saggiotto Frizzo

19. La sua fede,speranza e caritàLuigi Di Carluccio

20. Con gli occhi del cuoreGiovanni Spadola

21. La carità creativa diMadre Nazarena MajoneGabriella Ciciulla

22. «Nazarena: Madred Educatrice»Francesca Maiorana

23. Madre Nazarena Majone Evangelizzatrice dei poveri- prima parteProf. Biagio Amata

24. Madre Nazarena Majone Evangelizzatrice dei poveri- seconda parteProf. Biagio Amata

25. Il sogno fatto carneRemo Bracchi

26. La figuradi Madre Nazarenanel carteggio personaledi Padre Annibale Maria Rosa Dall’Armellina

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