27 ottobre 2010 Bonifica da amianto...5 Le leggi entrano in vigore dopo quindici giorni dalla loro...

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Bonifica da amianto Rischi, modalità di intervento gestione dei rifiuti prodotti ing. Nicola Giovanni GRILLO [email protected] [email protected] Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma 27 ottobre 2010 Consulenza, Sicurezza del lavoro Ingegneria ambientale

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Bonifica da amiantoRischi, modalità di intervento gestione dei rifiuti prodotti

ing. Nicola Giovanni [email protected] [email protected]

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

27 ottobre 2010

Consulenza, Sicurezza del lavoro Ingegneria ambientale

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Quandole Leggi entrano in vigore?

Circolare (lettera circolare)Decreto-legge (D.L.)Decreto Legislativo (o legge delegata) (D.Lgs. – D.L.vo)Decreto Ministeriale (D.M.)Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.)Decreto Presidente della Repubblica (D.P.R.)DeliberaDirettiva ComunitariaLegge ordinaria (nazionale)Legge provincialeLegge-quadroLegge regionaleLegislatoreLegislaturaOrdinanzaRegolamento ComunitarioSentenze della Corte di CassazioneSentenze della Corte Costituzionale

Significato delle DENOMINAZIONI LEGISLATIVE

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Le leggi entrano in vigore

dopo quindici giorni dalla loro pubblicazione sulla G.U.R.I.,

a meno che non sia diversamente indicato nella legge medesima

L’AmiantoCome si presenta in natura

Rocce di serpentino contenenti fibre di amianto bianco (Crisotilo)

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L’AMIANTO

è una sostanza presente in natura in moltissimeformazioni rocciose

il suo nome scientifico è

ASBESTO

L’AMIANTO

è un minerale naturale a struttura fibrosaappartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.

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Amianto blu

Amianto bruno

Amianto bianco

Twin-tower Disatro nel DISASTRO

Grave rischio di inalazione di fibre d'amianto da parte del personale di soccorso che ha lavorato sulle macerie delle Torri Gemelle a New York.

Migliaia di operai, volontari, vigili del fuoco, operatori del soccorso, giornalisti hanno lavorato per giorni inalando, fra l'altro, fibre d'amianto, sparse dal collasso delle due Twin-Tower di New York (costruite nel 1970).

Le strutture in acciaio delle Torri furono spruzzate con amianto, contenente fino al 30% di crisotilo. Erano in amianto anche le tramezzature e le coibentazioni.

Furono usate un totale di 5.000 tonnellate di Amianto

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L’utilizzazione dell'amianto risale agli ultimi decenni dell'800

189

0-18

99

1900

-190

9

1910

-191

9

1920-

192

9

1930-

1939

194

0-1

949

195

0-1

959

1960

-196

9

S1

05.000.000

10.000.00015.000.000

20.000.00025.000.000

ANNI

TONNELLATEIMPIEGO AMIANTO

In tabella l’incremento nell'estrazione e nell'impiego (e quindi nel suo accumulo progressivo nell'ambiente di vita e di lavoro)

I. J. Selikoff -situazione degli Stati Uniti d'America.

AmiantoQuanti tipi?

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CROCIDOLITE ( asbesto blu) - formula Na2(MgFe)5 Si8O22varietà fibrosa del minerale Riebeckite

AMOSITE (asbesto bruno) formula (MgFe)7Si8O22 (OH)2

varietà fibrosa dei minerali Grunerite e Cummingtonite

ACTINOLITE formula Ca2 (MgFe)5Si8O22 (OH)2

TREMOLITE formula Ca2 Mg5Si8O22 (OH)2

ANTOFILLITE formula (MgFe)7Si8O22 (OH)2

Amianti di anfibolo(silicati di calcio, ferro, magnesio, sodio)

Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi i

seguenti 6 composti:

CRISOTILO(asbesto bianco) - formula Mg3 Si2 O5 (OH)4

varietà fibrosa dei minerali Antigorite e Lizargite

Amianti di serpentino(silicati di magnesio)

La caratteristica di questi minerali, che lidifferenzia dalle altre fibre naturali e artificiali, è latendenza delle fibre a dividersi longitudinal-mente in un numero altissimo di fibrille condiametro sempre più piccolo fino ad essereassolutamente invisibili ad occhio nudo

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amianti di Anfibolo

CRISOTILO

AMOSITE, CROCIDOLITE, TREMOLITE, ANTOFILLITE, ACTINOLITE

amianto di Serpentino

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Peculiaritàdell’Amianto

Esistono pochi materiali dotatidi tante diverse proprietà di grande utilità in svariati campi di applicazione.

L'amianto è stato impiegato per le sue proprietà

- resistenza ad alte temperature- resistenza agli agenti chimici- isolamento elettrico- resistenza meccanica- basso costo

L’amianto resiste bene al: - fuoco- calore, - all’azione di agenti chimici e biologici, - all’abrasione - all’usura.

FUOCO

CALORE

ACQUAAGENTI CHIMICI

Proprietà dell’amianto

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E’ un ottimo materiale FONOASSORBENTE

E soprattutto

COSTA POCO!

E’ un materiale ISOLANTE ELETTRICO

Ha una spiccata AFFINITÀ per la GOMMA e il

CEMENTO

non si può avere tutto dalla vita!

L’Amianto

Ma …

in Italia, la produzione e l’uso dimateriali contenti amianto sono statimessi al bando con la Legge 257/1992

L’amianto è riconosciuto come“cancerogeno di classe 1”

Accertato cancerogeno per l’uomo

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Patologie dovute all’amianto

La prima nazione al mondo a riconoscere lapericolosità cancerosa dell’amianto e aprevedere un risarcimento per i lavoratoridanneggiati fu la Germania nazista nel 1943a seguito di pionieristici studi medici, anchequesti primi nel mondo, che dimostrarono ilrapporto diretto tra utilizzo di amianto etumori.

L’AMIANTO E’ ESTREMAMENTE PERIOCOLOSO PER LA SALUTE DELL’UOMO

La pericolosità consiste, infatti, nella capacità che i materiali di amianto hanno di rilasciare fibre potenzialmente inalabili ed anche nella estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere.

Per dare una idea della estrema finezza delle stesse basti pensare che in un centimetro lineare si possono affiancare

- 250 capelli umani,

- 1.300 fibre di nylon o

-335.000 fibre di amianto.

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Fattori importanti per la respirabilità delle fibre sono: - le dimensioni delle particelle - la forma.

È scientificamente dimostrato che le fibre maggiormente attive e che

possono manifestare che effetti biologici negativi per la salute dell’uomo sono quelle aventi:- lunghezza maggiore di 5 - diametro inferiore a 3- rapporto lunghezza/larghezza superiore a 3:1

Diametro delle fibre di amianto

FibraDimensione

(μm)Fibrilla di crisotilo 0,02 - 0,04Fibra di crisotilo 0,75 - 1,50Fibrilla di anfiboli 0,10 - 0,20Fibra di anfiboli 1,50 – 4,00

Diametro di altre fibre

Fibra Dimensione (μm)

Fibra di vetro 1 - 5Lana di roccia 4 - 7Fibra di scoria 3 - 5Lino, Canapa 12 - 80Cotone 10Lana 20 - 28Ryon, Nylon 7 - 7,5Ragnatela 7Capello umano 40

Curiosità: Secondo quella che è considerata una leggenda metropolitana,

NYLON sarebbe l’acronimo di Now You Lose Old Nippon

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sintesi delle patologie correlate all’amianto e…

… gli effetti dell’amianto sulla salute

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Materiali conteneneti

AmiantoCome si presentano

Amianto friabile

Amianto compatto

Classificazione dei materiali in amianto

La caratteristica più importante nella valutazionedella pericolosità dei materiali contenentil’amianto è costituita dal grado di compattezzadel materiale stesso;

intesa, questa, come capacità di mantenere“legati ed uniti”, al suo interno, i materiali chelo compongono senza, o con limitate, cessioniesterne, sia in peso che in volume.

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Classificazione dei materiali in amianto

L’EPA (Enviromental Protection Agency) statunitense hadefinito, in modo molto pragmatico ma estremamenteefficace, la pericolosità dei materiali contenenti amianto,essi risultano:•altamente friabili se si sfarinano alla semplice pressionedi pollice ed indice;

•mediamente friabili se rilasciano fibre quando sonosbriciolati (cartoni, corde);

•poco friabili se rilasciano fibre quando lavorati conattrezzi meccanici (lastre).

Lastra esposta per oltre 10 anni agli agenti atmosferici Aree di corrosione con liberazione di fibre (160 X)

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L’Amianto si presenta in fibre bianche, flessibililunghe anche parecchi metri

Classificazione meccanica deimateriali contenenti Amianto

Matrice compattaLe fibre si presentano fortemente legate

Matrice friabileLe fibre si presentano libere o debolmente legate

Materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale

Materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici

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Correlazione fra grado di agglomerazione e contenuto di amianto

MaterialeContenuto di amianto

Agglomerazione

Cemento-amianto 10% -15% fibre fortemente agglomerate

Lastre da costruzione di materiale leggero

15% - 60%fibre debolmente agglomerate

Amianto floccato 60% - 100% fibre debolmente agglomerate

materiali duri che possono esseresbriciolati o ridotti in polvere solocon l’impiego di attrezzi meccanici

friabilimateriali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale

Esempio di aggregazione di materiali contenenti amianto

compatti

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Dove si troval’Amianto?

Superficie di lastra (ingrandimento 160 x)

NELL’INDUSTRIA

NELL’EDILIZIA

USI RARI ED INSOLITI

IN AMBITO DOMESTICO

NEI MEZZI DI TRASPORTO

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Dove è stato impiegato l’Amianto

- Edilizia

- Industria:-Navale- Ferroviaria- Aeronautica- Automobilistica- Materie plastiche- Chimica- Metallurgica

Materiali che possono contenere amiantofibro-cemento

mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto

mattonelle e pavimenti vinilici

PVC e plastiche rinforzate

coibentanti (scarichi gruppi elettrogeni, muffole, stufe, etc.)

lastre piane e ondulate per coperture

lastre per rivestimento esterni ed interni

guarnizioni, raccordi, canalature

tubazioni destinate al trasporto di acque chiare o scure o sistemi di irrigazione o drenaggio

prodotti bituminosi

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Cemento-amianto 69%

Coibentazioni 10%

Cartoni 7%

Freni e frizioni 3%

Tessuti 2%

Altro 9%

Presenza percentuale di amiantonei principali impieghi in Italia

Quanto amianto c’è in Italia?

TipologiaStima delle

quantitàSiti industriali di produzione di amianto dismessi (n°)

40 - 60

Rotabili ferroviari, metropolitane, navi conamianto spruzzato (n°)

5.000 – 10.000

Edifici con amianto spruzzato (m2) 100.000 - 1.000.000

Condotte e serbatoi idrici in cemento-amianto (km)

50.000 - 80.000

Centrali termiche di edifici ed impianti (n°) 500.000 - 1.000.000

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AMIANTOnell’

INDUSTRIA

1. Coperture pannellature, applicazioni a spruzzo cassoni e tubi in cemento-amianto,

controsoffitti, tamponature in miscele gessose o con cartone-amianto;

2. Condotte e tubi coibentati3. Serbatoi di liquidi a temperatura (caldo/freddo)4. Forni e muffole5. Distillatori e impianti di filtrazione

5. Distillatori e impianti di filtrazione6. Bombole e impianti ad alta pressione7. Tubi, condotte e serbatoi ad alta pressione8. Parti di macchine utensili come freni, frizioni, rondelle, guarnizioni, isolanti elettrici, antifiamma

9. Parti di quadri elettrici come corde e cartoni, isolante di cavi elettrici10. Guarnizioni dei giunti flangiati

L’Amianto nell’industria

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Industrie navali, aeronautiche e ferroviarieRivestimenti coibentantiAntincendio

Industria automobilisticaGuarnizioni per freni e frizioniCoibentantiLargo impiego l'amianto ha trovato nella costruzione di freni, frizioni schermi parafiamma, guarnizioni, vernici e mastici "antirombo", coibentazione di treni, navi ed autobus.

Industria metallurgicaSchermi ed indumenti protettiviCoibentazione di forniCaldaie per combustione

Industria chimica

Filtri e guarnizioni per varie funzioni

Industria materie plasticheAdditiviRinforzanti per manufatti vari

Altri usiTute / indumenti protettivi antincendio o anticaloreCarte, cartoniIsolanti elettriciPitture e vernici

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Altri usi

Tute/indumenti protettivi antincendio o anticaloreCarte, cartoniIsolanti elettriciPitture e vernici

In passato l'amianto è stato impiegato nella produzione di:

• adesivi e collanti• tessuti ignifughi per arredamento: tendaggi, tappezzerie• tessuti per imballaggio: sacchi per la posta• tessuti per abbigliamento ignifughi e non: feltri per cappelli,cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni,ghette, stivali

• carta e cartone: filtri per purificare bevande, acidi, ecc., filtri disigarette e da pipa, assorbenti igienici interni, supporti perdeodoranti da ambiente, suolette interne da scarpe

• nei teatri: sipari, scenari che simulano la neve, per protezione inscene con fuoco, per simulare la polvere sulle ragnatele, su vecchibarili, ecc.

• sabbia artificiale per giochi dei bambini• trattamento del riso per il mercato giapponese

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Dalla tessitura si ottenevano:• corde, nastri e guaine utilizzati per fasciare tubazionicalde, per rivestire cavi elettrici vicini a sorgenti di caloreintenso come forni, caldaie, ecc.

• tessuti per confezionare tute protettive antifuoco dadestinarsi a pompieri, operai dell'industria siderurgica epersino a piloti di auto da corsa, coperte spegni fiamma etende per il contenimento del calore dei forni a tunnel;venivano, inoltre, prodotti materassi con l'esterno intessuto e l'interno in fibra grezza; fortunatamente non perdormirci sopra, ma per coibentare le grandi caldaie avapore delle vecchie navi.

Alcuni sipari da teatro sono stati tessuti con amianto.

Dalla pressatura si ottenevano

• carta e cartoni utilizzati come barriere antifiamma, comeguarnizioni per forni o caldaie, come rivestimento di pianid'appoggio per pezzi caldi di metallo o di vetro e come piani diappoggio sui banchi di saldatura. I cartoni venivano impiegatiall'interno di porte tagliafuoco e all'interno delle pareti e delleporte delle casseforti;

• coppelle o pannelli di fibre grezze compresse erano impiegati per lacoibentazione di tubazioni che trasportano vapore ad altatemperatura;

• filtri costruiti con carta di amianto, o semplicemente con polverecompressa, hanno avuto un largo uso nell'industria chimica edalimentare; per molti anni sono stati utilizzati per filtrare vino ebibite.

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Dall'impasto con altri materiali si ottenevano

• amianto a spruzzo, utilizzato come isolante termico:• nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e

termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi,alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie);

• nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi,impianti di condizionamento);

• barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici. E' statoimpiegato, inoltre, nel settore dei trasporti per la coibentazione di carrozzeferroviarie, di navi, di autobus, ecc.

• Materiali di attrito. Dall'amianto impastato con resine sintetiche siottenevano i ferodi, usati per fabbricare freni e frizioni degli autoveicoli; l'usuradei ferodi è una delle cause dell'inquinamento da amianto dell'atmosfera.

• cemento amianto. Vedi uso dell'amianto in edilizia.

• vinil-amianto. Impasto di resine sintetiche e amianto, utilizzato perconfezionare mattonelle per pavimenti; il rilascio di fibre da questo materiale èpraticamente nullo durante il normale uso.

AMIANTOnell’

EDILIZIA

Particolare di una lastra in opera, lesionata per effetto del pedonamento necessario alle manutenzione

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Amianto nelle abitazioni

1. Coperture in cemento-amianto grondaie, pluviali, tettoie

2. Coibentazioni del sottotetto quali lane e feltri in amianto

3. Cassoni e serbatoi in cemento-amianto4. Canne fumarie in cemento-amianto5. Coibentazioni di soffitti e controsoffitti

spruzzate o depositate a cazzuola

6. Pannelli interni quali tramezzi elementi di separazione tra ambienti7. Pavimenti in vinil-amianto (scuole, ospedali e strutture pubbliche)8. Parti di stufe e apparati elettrici per uso quotidiano come corde,

cartoni9. Locali caldaie come coibente di tubi10. Paratie antifuoco e porte tagliafuoco11. Serbatoi e pozzi12. Tubi e condotte per acqua potabile e fognature

Amianto nell’edilizia

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EDILIZIA

Cemento amianto per lastre (eternit)

Tegole, piastrelle, tubi

Decorazioni

Pannelli per isolamento antincendio

Applicazioni a spruzzo per intonaci isolanti

• come materiale spruzzato per il rivestimento per aumentare la resistenza al fuoco(ad es. di strutture metalliche, travature);

• nelle coperture sotto forma di lastre piane o ondulate, tubazioni e serbatoi, cannefumarie, ecc., in cui l'amianto è stato inglobato nel cemento per formare ilcemento-amianto;

• come elementi prefabbricati sia sotto forma di cemento-amianto che di amiantofriabile;

• nella preparazione e posa in opera di intonaci con impasti spruzzati e/o applicatia cazzuola;

• nei pannelli per controsoffittature;

• nei pavimenti costituiti da vinil-amianto in cui tale materiale è mescolato apolimeri;

• come sottofondo di pavimenti in linoleum.

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In ambito domestico

• L'amianto è stato utilizzato negli ultimi cinquanta anni nellaproduzione di vari oggetti di comune uso domestico; ancora oggiè possibile ritrovarlo nelle nostre case, ad esempio:

• in alcuni elettrodomestici (ad es. asciuga-capelli, forni e stufe,ferri da stiro);

• nelle prese e guanti da forno e nei teli da stiro;• nei cartoni posti in genere a protezione degli impianti di

riscaldamento come stufe, caldaie, termosifoni, tubi dievacuazione fumi.

• in alcuni utensili da cucina, in prese e guanti da forno, in teli dastiro e reticelle frangifiamma;

Nonostante il tempo trascorso, questi oggetti possono essere ancora presentinelle nostre case e deteriorandosi, possono disperdere fibre nell'ambiente;perfino la plastica di alcuni giocattoli è stata rinforzata, in passato, con amianto.

Il pericolo da rilascio di fibre di AMIANTO

Malgrado la completa cessazione della produzione eutilizzo dei manufatti in cemento–amianto a partire dal1994 (Legge 257/’92), la grandissima quantità dimateriali di copertura determinerà ancora per molti anni ilrischio di rilascio delle fibre di amianto nell’ambiente.

Si stima che siano tuttora installate ancora circa1.200.000.000 m2 di coperture

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AMIANTO doveFotografie

Scandole in cemento-amianto

Fabbrica di prodotti in cemento-amianto n Israele (oramai dismessa)

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Rivestimento antincendio in amianto floccato

Amianto friabile spruzzato nelle strutture metalliche di un edificio

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Parete con amosite applicata a spruzzo: situazione degradata con segni evidenti di manipolazioni

Struttura metallica ricoperta con uno strato di amosite applicata a spruzzo, con funzione ritardante del fuoco (in caso di incendio ritarda l’azione della fiamma sulla struttura, impedendo un rapido collasso)

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Particolare di struttura architettonica in calcestruzzo rivestito con crisotilo applicato a spruzzo e intonacato in superficie, in ottimo stato di conservazione

Amosite applicata a spruzzo su soffitto di piano piloty di un edificio per abitazione civile:evidente la situazione di degrado del manufatto

Lastre ondulate di copertura in cemento‐amianto; si nota la situazione di degrado con fibre che sporgono dalla superficie dei manufatti, a causa del progressivo disgregarsi della matrice cementizia

Tetto in lastre ondulate di cemento‐amianto in situazione di degrado; si osserva, nel canale di gronda, la presenza di detriti derivanti anche da disgregazione e dilavamento del tetto ad opera degli agenti meteorici

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Ciuffo di crocidolite che sporge, quasi completamente libero, dalla superficie di una lastra di cemento‐amianto

Cordone per rivestimento di tubo caldo, costituito da crocidolite (a contatto del tubo) e crisolito (parte esterna di colore bianco)

Tubazione coibentata mediante un cordone di crisotilo avvolto esternamente; trattasi di una situazione tipicamente adatta alla bonifica mediante glove‐bag

Esempio di demolizione di tubo coibentato con amianto, preventivamente avvolto in telo di plastica per evitare dispersioni di fibre. Il tubo viene poi portato in apposito locale per la bonifica

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Vista di una coibentazione di una tubazione. Si osserva: a) strato bianco spesso a contattodel tubo (coppella in calcio silicato e amosite); b) stratello sottile esterno di colore grigio,costituito da cemento con crisotilo

26. (sotto) Amosite sparsa a terra in stabilimento industriale dismesso, derivanteda demolizione impropria di tubazioni per recuperare il ferro; trattasi di una situazione di alto degrado

“Granulati” (cioè fibre in aggregati dall’aspetto granulare) di crisotilo e di fibra ceramica (rispettivamente a sinistra e a destra)

Risultato di una demolizione impropria in stabilimento industriale;si osserva un cumulo di tubazioni varie,coibentate con amianto e altri materiali

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Filo elettrico con strato esterno in calza di filo metallico e isolamento sottostante in amianto(crisotilo)

8. Frammenti di piastrelle di pavimentazioni in vinil‐amianto (crisotilo)

Cartoni d’amianto (crisotilo) per guarnizioni

Materiale proveniente da rinvestimento di soffitto (strato soffice applicato a spruzzo), costituito da crisotilo, vermiculite e cemento

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Frammento di pannello di rivestimento in cemento‐amianto (crisotilo e crocidolite), verniciatoin superficie

11. Pannello divisorio multistrato, costituito da cemento‐amianto (crisotilo), strato legnoso eintonaco

Superficie piana (soffitto e parte superiore di parete verticale) con amosite applicata a spruzzo (in buono stato di conservazione, salvo piccole abrasioni per l’inserimento di elementi estranei)

Tela in crisotilo

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• Anche durante il tempo libero c'è la possibilità di imbattersi in materiali e prodotti contenenti amianto.

• Anche durante le attività del fai da te possono essere liberate fibre di amianto.

• Quello che vale sul posto di lavoro, vale anche nel tempo libero! Torna al

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Le Normative dell’Amianto

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Alcune delle “tappe” di conoscenza e “presa coscienza” della pericolosità dell’amianto

1908 prima segnalazione di fibrosi polmonare interstiziale in esposti ad amianto

1927 descrizione completa e formale definizione di “asbestosi”

1933 indagine su lavoratori inglesi, e primo tentativo di regolamentare i rischi

1935 prima descrizione di un caso di carcinoma polmonare in esposti ad amianto

1939–40

(Vigliani) alla Confederazione Fascista degli Industriali proposta di limite di 200

fibre/litro (limite identico all’attuale massimo tollerabile ai sensi del D. Lgs n°

277/91)

1943inserimento dell’asbestosi nell’elenco italiano delle malattie con obbligo di

assicurazione contro le malattie professionali

1947 evidenziato il nesso eziopatogenetico amianto/mesotelioma

1960innumerevoli studi epidemiologici sulla associazione fra asbestosi, carcinoma

polmonare e mesoteliomi

1991recepimento della Direttiva Europea in materia di esposizione professionale ad

amianto, con D. Lgs n° 277/91

1992 emanazione di norme per la cessazione dell’uso di amianto, con Legge n° 257/92

• Cessazione dell’impiego dell’amianto

(Legge n° 257/92);

• Smaltimento dei rifiuti di materiali contenenti amianto

(D. Lgs. n° 152/2006 – Norme in materia ambientale);

• Tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro

(D. Lgs. n° 81/2008).

Le Normative di cui tenere conto

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Valutazione del rischio AmiantoPer la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti in tutte le strutture, ed in quelle edilizie in particolare, la normativa cui fare riferimento è:

Il D.P.R. del 08.08.1994 concerne “Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni ed alle province autonome di Trento e di Bolzano per l’adozione di piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto”.

Il D.M.Sanità del 06.09.1994 riguarda le “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 5, comma 3, e dell’’art. 6, comma 3 e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n° 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”.

Altre Normative di cui tenere conto

DM 20.08.1999 “Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto, previsti dall’art. 5, comma 1, lettera f) , della legge 27 marzo 1992, n° 257, recante norme relative alla cessazione dell’impiego dell’a-mianto.

D. Lgs. 257/2006, relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto durante il lavoro. Questa stabilisce, fra l’altro, che i datori di lavoro devono prevedere una sufficiente ed adeguata formazione per tutti i lavoratori esposti o potenzialmente esposti a polveri contenenti amianto.

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Ed inoltre, bisogna tenere conto del

Codice PenaleLibro II, Titolo VI, Capo IDei delitti di comune pericolo mediante violenza

437. - Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni.

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La Normativa vigente in materia di rifiuti

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D.Lgs. 152 del 3 aprile 2006“Norme in materia ambientale”

Suddiviso in - 6 parti;- 318 articoli;- 45 allegati;

Gli artt. dal 177 al 266 (la Parte IV) sono quelli di nostro interesse

D.M. attuativi (chi l’ha visti?)

Modificato ed integrato dal D.Lgs. n° 4 del 16 gennaio 2008; Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.

D.Lgs. N° 152/2006Parte IV – gestione dei rifiuti

il Titolo I riguarda la “Gestione dei rifiuti” e in particolare contiene:

-la definizione di rifiuto-la distinzione tra rifiuto e non rifiuto -la classificazione dei rifiuti -gli adempimenti formali per la corretta gestione deirifiuti (registro di carico e scarico, formulario e denuncia annuale ora sostituiti dal SISTRI?)

-il sistema di autorizzazioni ed iscrizioni necessarie per lo smaltimento dei rifiuti

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Classificazione dei Rifiuti(Art. 184) Ai fini dell'attuazione della parte quarta deldecreto i rifiuti sono classificati, secondo l'origine, in:-Urbani-speciali

e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in:- pericolosi- non pericolosi

Sono pericolosi i rifiuti non domestici indicati espressamentecome tali, con apposito asterisco, nell'elenco di cui all'Allegato Dalla parte quarta del presente decreto, sulla base degli Allegati G,H e I alla medesima parte quarta.

Classificazione dei Rifiuti

Classificazione dei Rifiuti

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Limiti al campo di applicazione (Art. 185)

Non rientrano nel campo di applicazione della parte quarta del D.Lgs. 152/06:

a) le emissioni costituite da effluenti gassosi emessi nell'atmosfera;b) in quanto regolati da altre disposizioni normative che assicurano tutelaambientale e sanitaria:

1) le acque di scarico, eccettuati i rifiuti allo stato liquido;2) i rifiuti radioattivi;3) i materiali esplosivi in disuso;4) i rifiuti risultanti dalla prospezione, dall'estrazione, dal trattamento,

dall'ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave;5) le carogne ed i seguenti rifiuti agricoli: materie fecali ed altre sostanze

naturali e non pericolose utilizzate nell'attività agricola;c) i materiali vegetali, le terre e il pietrame, non contaminati in misurasuperiore ai limiti stabiliti dalle norme vigenti, provenienti dalle attività dimanutenzione di alvei di scolo ed irrigui.c-bis) il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nelcorso dell'attività di costruzione, ove sia certo che il materiale sarà utilizzato afini di costruzione allo stato naturale nello stesso sito in cui è stato scavato.

Definizioni (Art. 183)

Ai fini della parte IV del D.Lgs. 152/06 si intende per:

rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorieriportate nell'allegato A alla parte quarta del presente decreto e dicui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi;

produttore: la persona la cui attività ha prodottorifiuti cioè il produttore iniziale e la persona che haeffettuato operazioni di pretrattamento, di miscuglioo altre operazioni che hanno mutato la natura o lacomposizione di detti rifiuti;

detentore: il produttore dei rifiuti o il soggetto che li detiene;

gestione: la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compreso il controllo diqueste operazioni, nonché il controllo delle discariche dopo la chiusura;

smaltimento: le operazioni previste nell'allegato B alla parte quarta del presente decreto;

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Cosa fare in presenza di amianto

Cosa fare in presenza di amianto

La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti.

Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. (D.M. Min. Sanità 6-9-1994)

Solo se il materiale è danneggiato o viene danneggiato (interventi di manutenzione, vandalismo, ecc.), si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale.

Se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell´edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d´aria possono causare il distacco di fibre di amianto scarsamente legate al resto del materiale.

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Cosa fare in presenza di amiantoLa prima cosa da fare è la nomina, da parte del proprietario delle aree, di un responsabile per il controllo e la manutenzioneche dovrà procedere alla valutazione del rischio legato al potenziale rilascio di fibre nell´aria.

In relazione ai risultati della valutazionesi dovranno mettere in opera degli interventi che possono essere di controllo (nel caso di materiali in buono stato) o di

bonifica (nel caso di materiali in cattivo stato).

Fac-simile dell’atto di nomina

Oggetto: Nomina figura responsabile per programma di controllo e manutenzione dei materiali contenenti amianto,ai sensi del punto 4 dell’allegato del D.M. 6-9-94

il sottoscritto ……………………. proprietario dell’immobile (degli immobili) ………………….. sito (siti) in …………………………….. ,nomina il sig. …………………………… quale figura responsabile per il controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali (le coperture) di amianto.

Atto di nomina del

Responsabile per il controllo e la manutenzione

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Cosa deve fare il Responsabile? - Ricerca e verifica della documentazione tecnica eventualmente

disponibile sull'edificio, per accertarsi dei vari tipi di materiali usati nella sua costruzione, e per rintracciare, ove possibile, l'impresa edile appaltatrice;

- ispezione diretta dei materiali per identificare quelli potenzialmente contenenti fibre di amianto e in maggiore stato di degrado;

- verifica dello stato di conservazione dei materiali, per fornire una prima valutazione approssimativa sul potenziale di rilascio di fibre nell'ambiente;

- campionamento dei materiali sospetti, e invio presso un laboratorio attrezzato per la conferma analitica della presenza e del contenuto di amianto;

- mappatura delle zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto;- registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede, da

conservare come documentazione e da rilasciare anche ai responsabili dell'edificio.

Cosa deve fare il Responsabile? - Ricerca e verifica della documentazione tecnica eventualmente

disponibile sull'edificio, per accertarsi dei vari tipi di materiali usati nella sua costruzione, e per rintracciare, ove possibile, l'impresa edile appaltatrice;

- ispezione diretta dei materiali per identificare quelli potenzialmente contenenti fibre di amianto e in maggiore stato di degrado;

- verifica dello stato di conservazione dei materiali, per fornire una prima valutazione approssimativa sul potenziale di rilascio di fibre nell'ambiente;

- campionamento dei materiali sospetti, e invio presso un laboratorio attrezzato per la conferma analitica della presenza e del contenuto di amianto;

- mappatura delle zone in cui sono presenti materiali contenenti amianto;- registrazione di tutte le informazioni raccolte in apposite schede, da

conservare come documentazione e da rilasciare anche ai responsabili dell'edificio.

Cosa deve prevedere la Valutazione del rischio

-l'esame delle condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale;

-la misura della concentrazione, laddove necessario, delle fibre di amianto aerodisperseall'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale) a cura di un laboratorio specializzato (*).

Cosa deve prevedere la Valutazione del rischio

-l'esame delle condizioni dell'installazione, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre dal materiale;

-la misura della concentrazione, laddove necessario, delle fibre di amianto aerodisperseall'interno dell'edificio (monitoraggio ambientale) a cura di un laboratorio specializzato (*).

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Quali sono gli obblighi ed i compiti di un proprietario di un edificio ad uso collettivo?

Ai fini della responsabilità generale sul problema amianto, compete l'obbligo di gestione del rischio a tutti i proprietari di immobili e cose contenenti amianto (anche cemento amianto) in quanto responsabili di eventuali danni causati o provocati dalla dispersione di fibre di amianto.

In particolare per l'amianto friabile compete l'obbligo di comunicarne la presenza alle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio e di attuare una serie di azioni in tempi brevi che consentano di accedere e di stazionare nei locali in sicurezza.

In caso di presenza di manufatti o prodotti contenenti amianto (specialmente se di tipo friabile) deve essere eseguita anche una valutazione del rischio mirata alla scelta del possibile metodo di bonifica più efficace - da adottare all'occorrenza -al fine di eliminare o comunque minimizzare la esposizione degli occupanti siano essi lavoratori o cittadini.

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Figura Problema Ente preposto

CittadinoPresenza di amianto in edifici e pericolo di dispersione di fibre_ Ausl - Servizio di Igiene pubblica

ProprietarioPresenza di amianto in edifici industriali o di civile abitazione_ Ausl - Servizio di Igiene pubblica

AziendaPresenza di amianto in edifici industriali_

Ausl - Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro

Cittadino, Proprietario, Azienda

Presenza di rifiuti abbandonati contenenti amianto (lastre eternit, pannelli , rivestimenti)_

Comune, ARPA

Azienda che rimuove e trasporta

Informazioni , presentazione piano di lavoro_

Ausl - Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoroAlbo nazionale gestori ambientali

Smaltitori Informazioni sulla gestione dei rifiuti e documentazione obbligatoria_

Provincia

A CHI RIVOLGERSIEnti che operano nel campo della tutela della salute pubblica o della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro.

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Rimozione dell’Amianto(un obbligo?)

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Con Legge n° 257 del 27/03/1992 concernente “Norme relative alla cessazione dell'impiego dell’amianto” è stata decretata e regolamentata la cessazione dell’uso dell’amianto. All’art. 1, comma 2, la predetta Legge recita […omissis…] Sono vietate … la produzione … di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto…

All’art. 12 recita: […omissis…] Qualora non si possa ricorrere a tecniche di fissaggio, e solo nei casi in cui i risultati del processo diagnostico la rendano necessaria, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dispongono la rimozione dei materiali contenenti amianto, sia floccato che in matrice friabile.

Il costo delle operazioni di rimozione è a carico dei proprietari degli immobili

Non vi è l’obbligo di rimozione dell’Amianto

Non vi è l’obbligo, ope legis, di effettuare la rimozionedelle esistenti coperture in cemento amianto.

Il proprietario dell’immobile ha però l'obbligo di verificareperiodicamente le condizioni di conservazione delmanufatto edilizio (in questo caso riferito al tetto dicopertura realizzato con lastre in eternit) e di adottare glieventuali provvedimenti che si rendessero necessari.

Non vi è l’obbligo di rimozione del Cemento-amianto

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La valutazione può essere fatta con riferimento alla seguente tabella 2, allegata al succitato DM 06/09/1994.

Modalità di esecuzione delle attività di controllo, manutenzione ed eventuale bonifica

(DM 06/09/1994 e DM 20/08/1999).

Materiali integri non suscettibili di danneggiamento

Materiali integri suscettibili di

danneggiamento

Valutazione dei materiali contenenti AMIANTO negli edifici

Materiali danneggiati

Eliminazione delle cause

Area non estesaArea estesa

Restauro + eliminazione delle

cause

Controllo periodico procedura per corretta manutenzione

Bonifica

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Modalità da seguire per effettuare la “valutazione del rischio”.(DM 6 -9-1994, all’art. 2, comma 2c)

Art. 2 – Valutazione del rischio[…] 2c) Materiali danneggiati.Sono situazioni nelle quali esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto con possibile esposizione degli occupanti,

come ad esempio:1. materiali a vista o comunque non confinati, in aree occupate dell'edificio, che si presentino:- danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi;- deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d'acqua, correnti d'aria, ecc.), deteriorati per

degrado spontaneo;

2. materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili in prossimità dei sistemi di ventilazione.

Sono queste le situazioni in cui si determina la necessità di un'azione specifica da attuare in tempi brevi, pereliminare il rilascio in atto di fibre di amianto nell'ambiente.

I provvedimenti possibili possono essere:- restauro dei materiali: l'amianto viene lasciato in sede senza effettuare alcun intervento di bonifica vera epropria, ma limitandosi a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le cause potenziali del danneggiamento(modifica del sistema di ventilazione in presenza di correnti d'aria che erodono il rivestimento, riparazione delleperdite di acqua, eliminazione delle fonti di vibrazioni, interventi atti ad evitare il danneggiamento da parte deglioccupanti). È applicabile per materiali in buone condizioni che presentino zone di danneggiamento di scarsaestensione (inferiori al 10% della superficie di amianto presente nell'area interessata). È il provvedimento dielezione per rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali poco friabili di tipo cementizio, che presentino dannicircoscritti. Nel caso di materiali friabili è applicabile se la superficie integra presenta sufficiente coesione da nondeterminare un rilascio spontaneo di fibre;

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Tipologie di intervento possibili(DM 6 -9-1994)

I provvedimenti possibili possono essere:

-restauro dei materiali: l'amianto viene lasciato in sede senza effettuare alcun intervento dibonifica vera e propria, ma limitandosi a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le causepotenziali del danneggiamento (modifica del sistema di ventilazione in presenza di correnti d'ariache erodono il rivestimento, riparazione delle perdite di acqua, eliminazione delle fonti di vibrazioni,interventi atti ad evitare il danneggiamento da parte degli occupanti).-È applicabile per materiali in buone condizioni che presentino zone di danneggiamento di scarsaestensione (inferiori al 10% della superficie di amianto presente nell'area interessata). È ilprovvedimento di elezione per rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali poco friabili di tipocementizio, che presentino danni circoscritti. Nel caso di materiali friabili è applicabile se lasuperficie integra presenta sufficiente coesione da non determinare un rilascio spontaneo di fibre;

- intervento di bonifica: mediante rimozione, incapsulamento o confinamentodell'amianto. La bonifica può riguardare l'intera installazione o essere circoscritta alle areedell'edifici o alle zone dell'installazione in cui si determina un rilascio di fibre.[…]Nel caso particolare del cemento – amianto, i materiali possono rilasciare fibre se abrasi segati,perforati o spazzolati, oppure se deteriorati (D.M. 06/09/1994, tabella 1).

Nel DM del 06/09/1994, art. 7, Allegato 1 vengono indicati i possibili metodi di bonificaspecifici per le coperture in cemento - amianto.Oltre alla rimozione e all’incapsulamento viene individuato il metodo della sopracoperturache consiste in:[…] un intervento di confinamento realizzato installando una nuova copertura al di sopra di quellain amianto-cemento, che viene lasciata in sede quando la struttura portante sia idonea a sopportareun carico permanente aggiuntivo. Per tale scelta il costruttore od il committente devono fornire ilcalcolo delle portate dei sovraccarichi accidentali previsti per la relativa struttura.L'installazione comporta generalmente operazioni di foratura dei materiali di cemento-amianto, perconsentire il fissaggio della nuova copertura e delle infrastrutture di sostegno, che determinanoliberazione di fibre di amianto.La superficie inferiore della copertura in cemento-amianto non viene confinata e rimane, quindi,eventualmente accessibile dall'interno dell'edificio, in relazione alle caratteristiche costruttive del tetto.Nel caso dell'incapsulamento e della sopracopertura si rendono necessari controlli ambientali periodicied interventi di normale manutenzione per conservare l'efficacia e l'integrità dei trattamenti stessi.Nel DM 20/08/99, tabella 1, Allegato 2 viene descritto, attraverso un diagramma di flusso, il processodi scelta del metodo di bonifica dei manufatti contenenti amianto:

Il metodo della sopracopertura per la protezione dai pericoli da amianto

(DM 6 -9-1994)

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Per saperne di più…

Bonifica e rimozione dei materiali contenenti Amianto

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In seguito alla valutazione dello stato dei materiali e delrischio si procede, se necessario, alle operazioni dibonifica o di rimozione dei materiali

Le operazioni devono essere eseguite, previacomunicazione del piano di lavoro allo SPISAL dellaAUSL in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. n°81/08, nell’ambiente completamente vuoto, da parte diuna ditta altamente specializzata ed autorizzata,regolarmente iscritta all’Albogestori ambientali.

In seguito alla valutazione dello stato dei materiali e delrischio si procede, se necessario, alle operazioni dibonifica o di rimozione dei materiali

Le operazioni devono essere eseguite, previacomunicazione del piano di lavoro allo SPISAL dellaAUSL in conformità a quanto previsto dal D.Lgs. n°81/08, nell’ambiente completamente vuoto, da parte diuna ditta altamente specializzata ed autorizzata,regolarmente iscritta all’Albogestori ambientali.

La AUSL competente deve fornire, a fine lavoro, un

“certificato di restituibilità” degli ambienti bonificati.

Presenza

Amianto

No(poco probabile)

Info generaleSalute + Ambiente

Fortemente o debolmente

agglomerato

AccertamentoAmianto

SicuroProbabile

No

Controllo periodico

NoSi

Si

Manutenzione

Buono stato?

Schema della procedura di - accertamento- verifica- adempimenti

Asportazione

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⇒ DM 6/9/94art. 2, par. 2c

Materiali integriSuscettibili di danneggiamento

Eliminazione delle cause

Bonifica

Materiali danneggiati

Area non estesa <10%

Areaestesa >10%

Restauro ed eliminazione delle

cause

Programma di controllo e manutenzione

Indicatori per la scelta del metodo di bonifica

Metodi di bonifica

Programma di controllo e manutenzione

Rimozione dei materiali contenenti amianto

Incapsulamento Confinamento

⇒ D.M. 6/9/94, art. 4

Programma di controllo e manutenzionedei materiali contenenti amianto

Materiali integri non suscettibili di danneggiamento

Materiali contenenti AMIANTO

Scelta del metodo di bonifica (Tab. 1 allegata al DM 20-8-’99)

⇒ DM 6/9/94art. 3, par. 2,

rimozione - elimina ogni potenziale fonte diesposizione e ogni necessità di attuare specifichecautele per le attività che si svolgono nell'edificio;

incapsulamento - trattamento dell'amianto conprodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipodi prodotto usato) tendono a inglobare le fibre diamianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, acostituire una pellicola di protezione sulla superficieesposta;

confinamento - installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio.

rimozione - elimina ogni potenziale fonte diesposizione e ogni necessità di attuare specifichecautele per le attività che si svolgono nell'edificio;

incapsulamento - trattamento dell'amianto conprodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipodi prodotto usato) tendono a inglobare le fibre diamianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, acostituire una pellicola di protezione sulla superficieesposta;

confinamento - installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio.

Bonifica, rimozione o incapsulamento?

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Nel caso di rimozione di manufatti in amianto (es:coperture in eternit, guarnizioni, raccordi, canali per ilconvogliamento di fumi e drenaggio di piogge ecc.) vi èl’obbligo normativo a carico della ditta cheeseguirà i lavori di presentare, preventivamente periscritto all’ ente preposto alla vigilanza, un piano dilavoro con la descrizione dei lavori da eseguire

Piano di lavoro

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IncapsulamentoDiagramma di flusso dei compiti e delle responsabilità dei diversi organismi

(Tabella 2 allegata al D.M. 20.08.1999)

Riceve dal laboratorio di analisi l’attestazione di conformità del rivestimento

Verifica l’attestazione della esecuzione dei lavori

Riceve e controlla la notifica inviata dal committente prima dell’inizio dei lavori di bonifica

L’Organo di vigilanza

Rilascia al committente l’attestazione dellaconforme esecuzione dei lavori

Richiede il documento sulle caratteristiche prestazionali dei laboratori di analisi

Il Fornitore delrivestimentoincapsulante

L’Impresa di bonifica

Ditta specializzata operante nel rispetto delle disposizioni vigenti

Attua tutte le misure necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori inconformità ai suoi obblighi.

Presenta, nel caso di sostituzione opretrattamento di lastre di copertura,piano di lavoro all’organo di vigilanza

Il Committente

Appalta l’opera di bonifica ad una impresa con idonei requisiti

Richiede al fornitore l’attestazione di conformità del rivestimento incapsulante

Attua tutte le misure atte a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in conformità ai suoi obblighi.

Redige notifica da inviare all’organo divigilanza.

Richiede alla impresa di bonifica l’attestazione della conforme esecuzione dei lavori

Attua il programma di controllo emanutenzione

I prodotti incapsulanti (conformi alla norma UNI 10686) possono essere:

1) penetranti se penetrano nel materiale legando le fibre di amianto tra loro e con la matrice cementizia;

2) ricoprenti se formano una spessa membrana sulla superficie del manufatto.

Caratteristiche dei prodotti incapsulanti

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L'avvenuta posa in opera di un rivestimento incapsulante in conformita'alle disposizioni di legge secondo le indicazioni trasmesse dal fornitore econ le caratteristiche prescritte dal presente documento, sara' attestatadal responsabile dei lavori dell'impresa di bonifica.

L'esecutore della bonifica attesta gli spessori del rivestimentoincapsulante secco e indica i metodi, nazionali o internazionali, per laloro misura.

Nell'attestato dovranno essere indicati i diversi colori delle ultime duemani del rivestimento incapsulante e la durata minima del trattamento,cio' al fine di consentire al committente di programmare il piano dicontrollo e manutenzione ex decreto ministeriale 6 settembre 1994.L'attestazione sara' conservata dal committente e presentata, a richiesta,all'organo di vigilanza competente per territorio.

Attestazione dell'esecuzione dei lavori (D.M. 20.08.1999 All.2)

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Il deposito deve avvenire ordinatamente, eprecisamente:

nel caso di lastre, il materiale deve esseresovrapposto, collocato su pallet, avvolto in materialeprotettivo plastico (meglio termoretraibile) e bloccatocon successiva reggiatura;

nel caso di tubazioni di notevoli dimensioni ilmateriale deve essere avvolto con materiale plasticoresistente allo strappo;

nel caso di sfridi, comunque di pezzatura noninferiore ai 10 dmq, il materiale deve essere inseritoin big-bag con chiusura ermetica.

In ogni caso, i rifiuti devono essere ammassati alcoperto.

I rifiuti polverulenti devono essere raccolti in modo dalimitare per quanto possibile il rilascio di fibre diamianto nell'ambiente; la loro raccolta dovrà pertantoessere eseguita a tenuta stagna. Il rifiuto polverulentodeve essere collocato in contenitori a perdere,sigillati, prestampati con etichettatura conforme alladirettiva (CEE) 87/478.

I contenitori per questo tipo di raccolta e trasportodevono rispondere ai seguenti requisiti:

resistenza non inferiore a quella del polietilene ad altadensità di spessore 8/10 mm;

capacità non superiore a 30 l;

chiusura con termosaldatura o doppio legaccio;

opportuna etichettatura dei contenitore.

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Rimozione dei materiali contenenti Amianto

PRO

E

CONTRO

IncapsulamentoÈ la procedura che comporta i costi più elevati ed i più lunghi tempi di

realizzazione . In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso.

PROPRO CONTROCONTROÈ il procedimento più diffuso perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell'edificio.

Comporta un rischio estremamente elevato per i lavoratori addetti e per la contaminazione dell'ambiente; produce notevoli quantitativi di rifiuti tossici e nocivi che devono essere correttamente smaltiti.

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Incapsulamentotrattamento con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l'aderenza al supporto, a 

costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta

PROPRO CONTROCONTRO

Costi e tempi più contenuti Costi e tempi più contenuti

Non richiede la successiva applicazione di Non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivoun prodotto sostitutivo

Non produce rifiuti tossici . Non produce rifiuti tossici .

Il rischio per i lavoratori addetti e per Il rischio per i lavoratori addetti e per l'inquinamento dell'ambiente èl'inquinamento dell'ambiente è

minore rispetto alla rimozione. minore rispetto alla rimozione.

Permanenza nell'edificio del materiale di Permanenza nell'edificio del materiale di amiantoamianto

Conseguente necessità di mantenere un Conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione. programma di controllo e manutenzione.

Occorre inoltre verificarne periodicamente Occorre inoltre verificarne periodicamente l’efficacial’efficacia

Confinamento

Installazione di una barriera a tenuta che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio.

PROPRO CONTROCONTRORispetto all'incapsulamento, Rispetto all'incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti.una barriera resistente agli urti.

Il costo è contenuto , se Il costo è contenuto , se l'intervento non comporta lo l'intervento non comporta lo spostamento dell'impianto spostamento dell'impianto elettrico, termoidraulico, di elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc.ventilazione, ecc.

Se non viene associato ad un Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, iltrattamento incapsulante, il

rilascio di fibre continua all'interno rilascio di fibre continua all'interno del confinamento.del confinamento.

Occorre sempre un programma di Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione controllo e manutenzione

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Scelta del metodo di bonifica (1)

• un intervento di rimozione spesso non costituisce la migliore soluzione per ridurre l'esposizione ad amianto;

• Se condotto impropriamente può elevare la concentrazione di fibre aerodisperse;

• materiali accessibili, soprattutto se facilmente danneggiabili, devono essere protetti da un idoneo confinamento.

Scelta del metodo di bonifica(2)

• prima di scegliere un intervento di incapsulamento deve essere attentamente valutata l'idoneità del materiale di amianto a sopportare il peso dell'incapsulante.

• In particolare trattamenti incapsulanti non sono indicati:

‐ nel caso di materiali molto friabili o che presentano scarsa  coesione interna o adesione al substrato

‐ nel caso di materiali friabili di spessore elevato ( > di 2 cm), nei

quali il trattamento non penetra molto in profondità e non riesce quindi

a restituire l'adesione al supporto sottostante.

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Scelta del metodo di bonifica(3)

Casi in cui l'aumento di peso può facilitare il distacco dell'amianto:

• infiltrazioni di acqua: il trattamento impermeabilizza il materiale così che si possono formare internamente raccolte di acqua che appesantiscono il rivestimento e ne disciolgono i leganti, determinando il distacco

• materiali facilmente accessibili, in quanto il trattamento forma una pellicola di protezione scarsamente resistente agli urti

• installazioni soggette a vibrazioni (aeroporti, locali con macchinari pesanti, ecc.): le vibrazioni determinano rilascio di fibre anche se il materiale è stato incapsulato

Scelta del metodo di bonifica (4)

Metodi di bonifica alternativi alla rimozione

costi minori a breve termine.

A lungo termine, però il costo aumenta per la necessità di controlli periodici e di successivi interventi per mantenere

l'efficacia e l'integrità del trattamento.

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Scelta del metodo di bonifica (5)

Interventi di ristrutturazione o demolizione di

strutture rivestite di amianto devono

sempre essere preceduti dalla rimozione

dell'amianto stesso.

Spaccato di una unita’ di lavoro

COME PROCEDERE ALLA BONIFICA

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Confinamento dell’area

COME PROCEDERE ALLA BONIFICA

PROTEZIONE DEI LAVORATORI

Prima dell'inizio dei lavori, gli operai devono venire istruiti edinformati sulle tecniche di rimozione dell'amianto, che dovrannoincludere un programma di addestramento all'uso delle maschererespiratorie, sulle procedure per la rimozione, la decontaminazionee la pulizia del luogo di lavoro.Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi diprotezione individuali delle vie respiratorie, devono inoltre esseredotati di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi.Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gliindumenti a perdere e le coperture per i piedi devono essere lasciatinella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al termine deilavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno essereimmagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte e volte che silascia la zona di lavoro è necessario sostituire gli indumentiprotettivi con altri incontaminati.

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PROTEZIONE DEI LAVORATORI

È necessario che gli indumenti protettivi siano: - di carta o tela plastificata a perdere. In tal caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica; - di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata); - sotto la tuta l'abbigliament deve essere ridotto al minimo (un costume da bagno o biancheria a perdere).

Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai.

PROTEZIONE DEI LAVORATORI

Procedure di accesso all'area di lavoro.

Accesso alla zona: ciascun operaio dovrà togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotati di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro. Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti:

- togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore; - sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone; - togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso; - lavare ed asciugare l'interno del respiratore. 

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PROTEZIONE DEI LAVORATORI

Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguirà verso il locale spogliatoio dove indosserà gli abiti per l'esterno alla fine della giornata di lavoro, oppure tute pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro. I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di lavoro. Al termine del lavoro di rimozione trattarli come scarti contaminati oppure pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di lavoro o dalla zona di equipaggiamento. Immagazzinare gli abiti da lavoro nel locale equipaggiamento per il riutilizzo dopo averli decontaminati con un aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il deposito assieme agli altri materiali contaminati da amianto. Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato. Gli operai devono essere completamente protetti, con idoneo respiratore ed indumenti protettivi durante la preparazione dell'area di lavoro prima dell'inizio della rimozione dell'amianto e fino al termine delle operazioni conclusive di pulizia della zona interessata.

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153

Il Catalogo Europeo dei Rifiuti

La codifica dei rifiuti

Il Codice CER

154

Il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) si applica a tutti i materiali che rientrano della definizione di rifiuto.

Il CER costituisce una nomenclatura di riferimento comune per la Comunità europea, ed ha lo scopo di coordinare e migliorare tutte le attività connesse alla gestione dei rifiuti.

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155

Il Catalogo Europeo dei Rifiuti è un elenco:

• non esaustivo, soggetto a revisione periodica ed eventualmente a modifica da parte della Commissione europea;

• il CER attualmente in uso, è in vigore dal 1° gennaio 2002;

• è un elenco unificato, cioè contempla sia i rifiuti non pericolosi, sia quelli pericolosi;

• l’identificazione dei rifiuti pericolosi è improntata su 2 criteri fondamentali:1- criterio dell’origine del rifiuto; 2- criterio del contenuto di sostanze pericolose: in tal modo ci si riferisce anche alla composizione effettiva dei rifiuti e ai valori di concentrazione delle sostanze pericolose.

156

01 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali

02 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti

03 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone

04 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile

05 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone

06 Rifiuti dei processi chimici inorganici

07 Rifiuti dei processi chimici organici

Catalogo Europeo Rifiuti(Allegato D al D. Lgs. n° 152/06)

Indice dei capitoli

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157

08 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa

09 Rifiuti dell'industria fotografica

10 Rifiuti provenienti da processi termici

11 Rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa

12 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica

13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 e 12)

14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08)

Catalogo Europeo Rifiuti(Allegato D al D. Lgs. n° 152/06)

Indice dei capitoli

158

15 Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)

16 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco

17 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)

18 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento terapeutico)

19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dai sua preparazione per uso industriale

20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata

Catalogo Europeo RifiutiAllegato D al D. Lgs. n° 152/06:

Indice dei capitoli

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159

Per identificare il codice corretto di un determinato rifiuto si deve individuare la fonte che genera il rifiuto consultando i 20 capitoli del catalogo, procedendo in questo modo:

1- Identificare il settore economico tra i capitoli da 01 a 12 o da 17a 20 per risalire poi al codice a 6 cifre del rifiuto in questione, escludendo i codici che terminano con le cifre 99 (xx.xx.99 – rifiuti non specificati altrimenti).

2- Se nessuno dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per laclassificazione, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identificare il codice corretto.

3- Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre prenderein considerazione il capitolo 16 (rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco).

4- Se il rifiuto non è classificabile neanche con il capitolo 16 si deverifare il percorso utilizzando anche i codici XX yy 99.

Come si attribuisce il Codice CER?

160

Elenco dei rifiuti

CER

codice con asteriscoi rifiuti domestici sono

comunque non pericolosi

codice senza asterisco esempio:

16 01 03 pneumatici

il rifiuto è descrittocon la presenza di sostanze pericolose esempio:16 01 11* pastiglie per freni contenenti amianto

senza riferimenti a sostanzepericolose esempio:16 01 13* liquidi per i freni

analisi

entro i valori di soglia

oltre i valori di soglia

il rifiuto è pericoloso

gli deve essere attribuito un altro codice, esempio: 16 01 12 pastiglie diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11*

il rifiuto non è pericoloso

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161

Come si legge il Codice CER?

162

I rifiuti nel catalogo europeo sono identificati da codici a 6 cifre, suddivisi in tre coppie di cifre

Le prime 2 cifre individuano le attività generatrici del rifiuto –20 famiglie o capitoli

La seconda coppia di cifre individua i sottoprocessi relativi all’attività generatrice del rifiuto

La terza coppia di cifre individua i rifiuti generati

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163

Esempio 1

17 YY ZZ Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)

17 05 ZZ Terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di drenaggio)

17 05 03* Terra e rocce contenenti sostanze pericolose

164

Esempio 2

16 YY ZZ Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco

16 07 ZZ Rifiuti della pulizia di serbatoi per trasporto e stoccaggio e di fusti

16 07 09*

Rifiuti contenenti altre sostanze pericolose

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165

Esempio 3

19 YY ZZ Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e della sua preparazione per uso industriale

19 12 ZZ Rifiuti prodotti da trattamento meccanico dei rifiuti (ad esempio selezione, triturazione, compattazione, riduzione in pellet) non specificati altrimenti

19 12 11* Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose

I rifiuti contenenti amianto sono considerati pericolosie dal momento che sono classificati cancerogeni dicategoria 1 con frase di rischio R45 la concentrazionelimite nel rifiuto è del 0.1 % cioè 1000 mg/kg.

L’accertamento(*) deve perciò verificare solo la presenza omeno nel manufatto di amianto indipendentemente dalla suanatura e dal fatto che rilasci o no fibre libere nell’ambiente

I rifiuti contenenti amianto sono considerati pericolosie dal momento che sono classificati cancerogeni dicategoria 1 con frase di rischio R45 la concentrazionelimite nel rifiuto è del 0.1 % cioè 1000 mg/kg.

L’accertamento(*) deve perciò verificare solo la presenza omeno nel manufatto di amianto indipendentemente dalla suanatura e dal fatto che rilasci o no fibre libere nell’ambiente

I rifiuti contenenti amianto sono classificati come pericolosi sempre

(*) N.B.: al solo fine della classificazione del rifiuto

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Codice CER Rifiuti di materiali che possono contenere amianto(Estratta dal catalogo Europeo dei Rifiuti)

06 Rifiuti dei processi chimici inorganici

06 07 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti alogeni e deiprocessi chimici degli alogeni

06 07 01* Rifiuti dei processi elettrolitici, contenenti amianto 06 13 rifiuti di processi chimici inorganici non specificati altrimenti06 13 04* Rifiuti della lavorazione dell’amianto 10 Rifiuti prodotti da processi termici10 13 Rifiuti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufatti di tali materiali10 13 09* Rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, contenenti amianto

10 13 10Rifiuti della fabbricazione di amianto cemento, diversi da quelli di cui alla voce 10 13 09

15Rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi (non specificati altrimenti)

15 01 imballaggi (compresi i rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata)

15 01 11*imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad es: amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti

15 02 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi

15 02 02*assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

15 02 03assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

168

Codice CER

Rifiuti di materiali che possono contenere amianto(Estratta dal catalogo Europeo dei Rifiuti)

16 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco

16 01Veicoli fuori uso appartenenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifiuti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, 16 06 e 16 08)

16 01 11* Pastiglie per freni, contenenti amianto

16 01 21*componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14

16 02 Scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche16 02 12* Apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere

17Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati)

17 06 Materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto 17 06 01* Materiali isolanti contenenti amianto 17 06 03* Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose17 06 04 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 0317 06 05* Materiali da costruzione contenenti amianto

19Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque retine fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale

19 03 rifiuti stabilizzati solidificati19 03 06* rifiuti contrassegnati come pericolosi, solidificati

19 02rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione)

19 02 05* fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose19 03 rifiuti stabilizzati/solidificati19 03 04* rifiuti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati

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169

Catalogazione di alcune tipologie di rifiuti di materiali contenenti amianto

Descrizione ProvenienzaCodice CER

Diaframmi per processi di elettrolisi 06 07 01*Rifiuti da processi elettrolitici contenenti amianto Rifiuti da processi chimici di alogeni 06 07 01*Rifiuti della lavorazione dell'amianto Rifiuti di processi chimici inorganici 06 13 04*Rifiuti in pezzatura contenenti amianto in matrice non stabile e/o avente densità<1 kg/dmc, oppure di stato intermedio fangoso/solido non rientrante nella categoria dei fanghi

Lavorazioni svolte negli stabilimenti di produzione, come ad esempio materiali di risulta dalla pulizia delle macchine

06 13 04*

rifiuti polverulenti di risulta da processi di filtrazione ed abbattimento, o rifiuti contenenti amianto legato in matrice, che non soddisfano i requisiti dei rifiuti in pezzatura

Lavorazioni di processi chimici inorganici 06 13 04*

materiali incoerenti contenenti amianto, da bonifiche, anche di impianti produttividismessi: polverini, fanghi, spazzatura, sfridi. spezzoni

Rifiuti da fabbricazione di amianto cemento 10 13 09*

Contenitori a pressione contenenti amianto Contenitori a pressione 15 01 11*imballaggi ovvero i sacchi e i contenitori utilizzati per il confezionamento di amianto commerciale

Imballaggi 15 01 11*Dispositivi di protezione individuali e attrezzature utilizzate per bonifica di amianto contaminati da amianto

Attrezzature e mezzi diprotezione individuale 15 02 02*

assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02 15 02 03

170

Catalogazione di alcune tipologie di rifiuti di materiali contenenti amianto

Materiali d'attrito Freni 16 01 11*guarnizioni di attrito di ricambio per veicoli a motore, veicoli ferroviari, macchine e impianti industriali

Manutenzione, bonifica o messa in sicurezza di veicoli fuori uso

16 01 21*

le guarnizioni di attrito di ricambio per veicoli a motore, veicoli ferroviari, macchine e impianti industriali con particolari caratteristiche tecniche

Manutenzione, bonifica o messa in sicurezza di veicoli fuori uso

16 01 21*

guarnizioni delle testate per motori di vecchio tipoManutenzione, bonifica o messa in sicurezza di veicoli fuori uso

16 01 21*

Giunti piatti statici e le guarnizioni dinamiche per elementi sottoposti a forti sollecitazioni

Manutenzione, bonifica o messa in sicurezza di veicoli fuori uso

16 01 21*

Apparecchiature fuori uso contenenti amianto Apparecchiature fuori uso contenenti amianto 16 02 12*Pannelli contenenti amianto

Materiali isolanti

17 06 01*Coppelle contenenti amianto 17 06 01*Carte e cartoni 17 06 01*Tessili in amianto 17 06 01*Materiali spruzzati 17 06 01Stucchi, smalti, bitumi, colle 17 06 01*Guarnizioni 17 06 01*Altri materiali isolanti contenenti amianto 17 06 01*materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi

Materiali dacostruzione

17 06 05*

fanghi intesi come miscuglio di amianto con altri materiali con tenore d’acqua superiore al 30%

trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali comprese: decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione.

19 02 05*

Materiali ottenuti da trattamenti di rifiuti contenenti amianto stabilizzati con indice di rilascio inferiore a 0,6

Materiali ottenuti da trattamenti19 03 06*

Materiali ottenuti da trattamenti di RCA stabilizzati con indice di rilascio maggiore/uguale a 0,6

19 03 04*

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CONFERIMENTO IN DISCARICA

il D.Lgs. 13/01/03, n° 36

Stabilisce requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche, misure, procedure e orientamenti tesi a prevenire o a ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente, nonché i rischi per la salute umana risultanti dalle discariche

CONFERIMENTO IN DISCARICA

Ciascuna discarica è classificata in una delle seguenti categorie:

a) discarica per rifiuti inerti;b) discarica per rifiuti non pericolosi;c) discarica per rifiuti pericolosi.

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CONFERIMENTO IN DISCARICA

• I criteri di ammissibilità in discarica sono stati definiti con DM del 3 agosto 2005

Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica

CONFERIMENTO IN DISCARICAI rifiuti di amianto o contenenti amianto possono essere conferiti nelle seguenti 

tipologie di discarica

• discarica per rifiuti non pericolosidedicata o dotata di cella monodedicata per i rifiuti individuati dal codice dell'elenco europeo dei rifiuti 17 06 05*; 

per le altre tipologie di rifiuti contenenti amianto, purché sottoposti a processi di trattamento ai sensi di quanto previsto dal DM 248 del 29 luglio 2004 e con valori conformi alla tabella 1, verificati con periodicita'stabilita dall'autorita' competente presso l'impianto di trattamento.

materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi

•• discarica per rifiuti pericolosi, dedicata o dotata di cella discarica per rifiuti pericolosi, dedicata o dotata di cella dedicatadedicata;

DM n° 248 del 29/07/2004; Regolamento relativo alla determinazione e disciplina delle attivita' di recupero dei prodotti e beni di amianto e contenenti amianto.

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CONFERIMENTO IN DISCARICAModalita' e criteri di deposito dei rifiuti contenenti amianto.

• Il deposito dei rifiuti contenenti amianto deve avvenire direttamente all'interno della discarica in celle appositamente ed esclusivamente dedicate 

• Le celle devono essere coltivate ricorrendo a sistemi che prevedano la realizzazione di settori o trincee.

• Per evitare la dispersione di fibre, la zona di deposito deve essere coperta con materiale appropriato, quotidianamente e prima di ogni operazione di compattaggio 

• Nella discarica o nell'area non devono essere svolte attivita', quali le perforazioni, che possono provocare una dispersione di fibre.

• Deve essere predisposta e conservata una mappa indicante la collocazione dei rifiuti contenenti amianto all'interno della discarica o dell'area.

• Nella destinazione d'uso dell'area dopo la chiusura devono essere prese misure adatte a impedire il contatto tra rifiuti e persone.

• Nella copertura finale dovra' essere operato il recupero a verde dell'area di discarica, che non dovra' essere interessata da opere di escavazione ancorche' superficiale. 

Tabella 1 Criteri di ammissibilita' a discariche per rifiuti non pericolosi dei rifiuti contenenti amianto tratt_____________________________________________________________________ Parametri | Valori_______________________________________________|_____________________Contenuto di amianto (% in peso) | 30Densita' apparente (g/cm3) |> 2Densita' relativa (%) |> 50Indice di rilascio |< 0.6_______________________________________________|_____________________

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ETICHETTATURA IN CONFORMITA’ ALLA DISCIPLINA “RIFIUTI”

Al paragrafo 2.3.1 la medesima Deliberaafferma che:Sui contenitori dei rifiuti tossici e nocivi - collio mezzi di trasporto - oltre alle etichettaturepreviste dalle norme ADR devono essere in ognicaso apposti:sui mezzi di trasporto, una targa dimetallo di lato di cm 40, a fondo giallo, recantela lettera R di colore nero, alta cm 20, larga cm15, con larghezza del segno di cm 3. La targa vaposta sulla parte posteriore del veicolo, adestra ed in modo da essere ben visibile

etichettatura

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ETICHETTATURA IN CONFORMITA’ ALLA DISCIPLINA “RIFIUTI”

Ancora allo stesso paragrafo :

sui colli una etichetta inamovibile o unmarchio a fondo giallo aventi le misure dicm 15x15, recanti la lettera R di colore nero,alta cm 10, larga cm 8, con larghezza delsegno di cm 1,5. I colori delle targhe,dell'etichette e dei marchi devono essereindelebili e rispondenti alle caratteristichecromatichestabilite dalle norme UNI.

etichettatura

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Amianto (1/2)

Nell’ADR sono riportate due rubriche ONU per l’amianto, in funzione della tipologia dello stesso

Nota: stesso CER diversi ONU

Amianto (2/2)

Entrambe le rubriche ONU hanno la disposizione speciale n° 168 della colonna (6) della tabella A del cap. 3.2 (ADR)

RIFIUTOPERICOLOSO

NOADR

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I DOCUMENTI – ADR 1/2

ETICHETTATURA ADR

VEICOLI PER TRASPORTI ALLA RINFUSA

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SICUREZZA NEL CANTIERE

Occorre ricordare che il cantiere per la rimozione di materiali contenenti amianto, sia esso più o meno complesso, è innanzi tutto un cantiere edile e come tale va preventivamenteaffrontato.

Trovano quindi applicazione le regole ed i comportamenti previsti dalle leggi di settore e le metodologie di valutazione dei rischi e di pianificazione della sicurezza imposti dal D. Lgs. 81/08

PERICOLI FISICI PERICOLI CHIMICI

Cadute dall’alto Polveri, fibre

Seppellimento sprofondamento Fumi

Urti, colpi, impatti Nebbie

Punture, tagli, abrasioni Immersioni

Vibrazioni Getti, schizzi

Scivolamenti, cadute di livello Gas, vapori

Calore, fiamme

Freddo

Elettrici

Radiazioni (non ionizzanti) PERICOLI CANCEROGENI e BIOLOGICI

Rumore

Cesoiamento, stritolamento Catrame, fumo

Caduta materiali dall’alto Allergeni

Annegamento Infezioni da microorganismi

Investimento Amianto

Movimentazione manuale dei carichi Oli minerali e derivati

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Rimozione di lastre di copertura effettuatecon “lancio” dall’alto.

Rimozione dell’amianto: Cosa NON SI DEVE fare

Condizione della solettadopo il getto delle lastre.Situazione di rischio.

Operazione di “bonifica”ed insaccamento scorretto.

Rimozione scorrettadi una tubazionecoibentata con amianto.

Rimozione dell’amianto: Cosa NON SI DEVE fare

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Tentato utilizzo di una piattaforma che necessitava   di manutenzione.

Bonifica di copertura da eseguirsi dall’esterno,senza mai accedervi.

Rimozione dell’amianto: Cosa NON SI DEVE fare

Raccolta impropria.

Tracce evidenti di lavori eseguiti prima della bonifica.

Rimozione dell’amianto: Cosa NON SI DEVE fare

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Rimozione dell’amianto: Cosa SI DEVE fare

Protezioni.

Protezioni.

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La rimozione dell’AMIANTO

Figure professionali coinvolte

Le professionalità coinvolte e le relative responsabilità

CommittenteProprietario dell’immobileDatore di lavoroRSPPMedico competentePrepostoLavoratoriResponsabile dei lavoriCoordinatore della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione dei lavoriResponsabile tecnico DM 406/98

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Figure professionali coinvolte

• Responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs, 81/09)

• Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione dei lavori (D.Lgs. 81/08)

• Medico competente (D.Lgs. N° 81/08)

Figure professionali coinvolte

• Consulente per la sicurezza durante il trasporto delle merci pericolose su strada (D.Lgs. 40/2000)

• Figura responsabile per il programma di controllo e manutenzione dei materiali contenenti amianto? (D.M. 6/9/94)

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Figure professionali coinvolte

• Responsabile tecnico (DM 406/98)

• Dirigenti

• Lavoratori

• Autisti

• ….. …… …..

• Proprietario dell’immobile e/o del Responsabile dell’attività

Compiti del Proprietario dell’immobile e/o del Responsabile dell’attività

Designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto

Tenere idonea documentazione con l'ubicazione dei materiali contenenti amianto e su tutti gli interventi effettuati

Garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia

Fornire una corretta informazione agli occupanti dell'edificio sulla presenza di amianto nello stabile

in presenza di materiali friabili provvedere a ispezionare l'edificio almeno una volta all'anno, redigendo un dettagliato rapporto con documentazione fotografica. Copia del rapporto va trasmessa alla ASL competente

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Lana di roccia Kevlar

Materiali sostitutivi dell’Amianto e loro pericolosità

I principali sostitutivi oggi impiegati sono: • lana di vetro • lana di roccia • lana di scoria • filamenti di vetro•altre fibre artificiali (polipropilene) o naturali (cellulosiche)

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Bibliografia suggerita

Buon [email protected]

1) Materiali sostitutivi per coperture

Nel caso della copertura di un edificio occorre stabilire:- se è necessaria una copertura leggera (per adattarsi alla intelaiatura disostegno);- se deve avere oltre alle caratteristiche di isolamento termico anche quelle diisolamento acustico;- se devono essere previsti torrini, camini o finestre sul tetto.

I migliori risultati nella sostituzione delle lastre in fibro-cemento siraggiungono impiegando:•cellulosa (utilizzata soprattutto per sottocoppo e per uso interno-controsoffittature, rivestimenti, etc.);•cellulosa più fibre sintetiche organiche (polivinilalcool, polietilene,poliacrilonitrile) –materiali, questi, sperimentati soprattutto nel nord Europaper coperture esterne-;•fibre di vetro (i risultati per le coperture sono buoni, ma c’è un problema sulpeso del prodotto che costringe ad irrobustire la struttura portante eprodurre lastre più piccole per permettere lo spostamento manuale neicantieri);•rete di polipropilene (è ancora in fase sperimentale, c’è anche per queste ilproblema del peso).

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Materiali sostitutivi per coibentazioni

Nel caso della coibentazione di un locale, occorre preliminarmente stabilire le caratteristiche delle controsoffittature (doghe chiuse, pannelli plastica o cartongesso, doghe forellate) e se essa viene effettuata solo per isolamento termico o anche acustico.

Nel caso delle tubature è importante stabilire le temperature di esercizio e quali livelli di manutenzione deve avere quella tubatura.

Nel caso dei materiali sostitutivi per il trasporto delle acque potabili, i migliori risultati si ottengono con l’uso di: cemento, plastica, polietilene ad alta e bassa densità, in vetroresina, metallo (acciaio, ghisa grigia e sferoidale), gres (tubi in gres ceramico).

Materiali sostitutivi per intonaciI materiali più utilizzati sono costituiti da:

•intonaco a base di vermiculite, leganti inorganici, resine adatto per trattamentiantiacustici;

•intonaco premiscelato a base di vermiculite privo di fibre e applicato a spruzzo confunzione antiacustica;

•intonaco premiscelato a base di vermiculite privo di fibre e applicato a spruzzo confunzione antiacustica;

•intonaco isolante antincendio, privo di fibre premiscelato a base di vermiculite;• intonaco ignifugo a base di silicato di calcio, vermiculite, gesso perlite e fibreminerali;

•intonaco isolante resistente al fuoco a base di argilla espansa clinkerizzata a 1.200 °Ce grassetto di calce;

•prodotti specifici con funzioni ignifughe

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Poiché le valutazioni tossicologiche su questi prodotti sono ancora in corso,durante la loro manipolazione sono numerose le precauzioni che occorreprendere, anche in relazione al supporto utilizzato:pannello,materassino,inglobati in supporto plastico o cementizio.

Infatti, pur se attualmente non è possibile assimilare le fibre di lana di vetro aquelle di amianto (in termini di pericolosità), occorre mantenere sempre unacerta precauzione nel loro uso, soprattutto per lavorazioni che possonodisperdere fibre “respirabili”.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha emesso unamonografia sull’argomento (la numero 43 del 1988), facendo il punto sullasituazione delle attuali conoscenze in materia. Le conclusioni si possono cosìsintetizzare:•lana di vetro: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B);•lana di roccia: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B);•lana di scoria: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B);•filamenti di vetro: non classificabile per quanto attiene la cancerogenicità(gruppo 3).

LANA DI VETRO E LANA DI ROCCIA

Per quanto riguarda la lana di vetro e la lana di roccia, le valutazionitossicologiche su questi prodotti sono ancora in corso. La IARC (AgenziaInternazionale per la Ricerca sul Cancro) ha emesso una monografia (VOL.:81 (2002) sull’argomento, facendo il punto sulla situazione delle attualiconoscenze in materia. Le conclusioni si possono così sintetizzare:

per le fibre di vetro il giudizio è: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo2B)

per le fibre ceramiche: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B)

per la lana di scoria, la lana di roccia e la lana di vetro: non classificabile perquanto attiene la cancerogenicità sull’uomo (gruppo 3)

LANA DI VETRO E LANA DI ROCCIA

Per quanto riguarda la lana di vetro e la lana di roccia, le valutazionitossicologiche su questi prodotti sono ancora in corso. La IARC (AgenziaInternazionale per la Ricerca sul Cancro) ha emesso una monografia (VOL.:81 (2002) sull’argomento, facendo il punto sulla situazione delle attualiconoscenze in materia. Le conclusioni si possono così sintetizzare:

per le fibre di vetro il giudizio è: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo2B)

per le fibre ceramiche: possibile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2B)

per la lana di scoria, la lana di roccia e la lana di vetro: non classificabile perquanto attiene la cancerogenicità sull’uomo (gruppo 3)

La Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN) del Ministero della Sanità ha ritenuto di nondover inserire le fibre di vetro, la lana di vetro e la lana di roccia nella lista dei cancerogeni in quanto leevidenze epidemiologiche disponibili attualmente ed il tipo ed il risultato degli esperimenti sugli animali nonpermettono di concludere che esiste una convincente evidenza di cancerogenicità.

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N. CE Sostanza Note IARC

650-016-00-2

Lane minerali, escluse quelle espressamenteindicate in questo allegato; [Fibre artificialivetrose silicati), che presentano un'orientazionecasuale e un tenore di ossidi alcalini e ossidialcalino-terrosi (Na2O+K2O+CaO+MgO+BaO)superiore al 18% in peso]

Q,R Carc.Cat.3; R40Xi; R38

XnR: 38-40S: (2-)36/37

650-017-00-8

Fibre ceramiche refrattarie; fibre per scopispeciali, escluse quelle espressamente indicate inquesto allegato; [Fibre artificiali vetrose (silicati),che presentano un'orientazione casuale e untenore di ossidi alcalini e ossidi alcalino-terrosi(Na2O+K2O+CaO+MgO+BaO) pari o inferiore al18% in peso]

R Carc.Cat.2B; R49Xi; R38

TR: 49-38S: 53-45

Lana di vetro e lana di roccia

Il problema della

silice libera cristallina (Quarzo)L’agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha classificato la silice cristallina come cancerogeno umano certo (classe I IARC, 1997).

E sp o s iz io n i a s i l i c e c r is ta l l in a ( q u a rz o ) n e l la v o r o d i c a n t ie re

(B y g g h a ls a n , S v e z ia , 1 9 9 2 ) [T L V A C G IH 1 9 9 6 0 ,1 m g /m c ]**

a t ti v i tà e sp o s iz io n e

(m g /m c S iO 2 , s i l ic e c r is ta ll in a )

te m p o se t t. (% )

r in fo rz o d e l c a lc e s tru z z o 0 1 6

g e tta te e la vo ro s u g li in to n a c i 0 2 9

m o n ta g g io e la v o ro c on i l c a lc e s t ru z z o le g g e ro

0 ,0 1 6

la v o ro d i p u liz ia e d i t ra s p o rt o m a te ria l i 0 ,0 1 1 4

s c av i, p os a fon d a m en ta , p o s a d i tu b a z ion i 0 ,0 1 7

d e m o liz io n i e lav o ro d i r ip r is t in o 0 ,1 9

t ag lio , p e rfo raz io n e c on t ra p a n i o tr iv e lle , m o la tu ra

0 ,3 1 9

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Introduzione ai Piani di lavoro

- Procedure e tecniche pratiche di bonifica- Piani di lavoro ed Enti coinvolti

- Esempi partici di intervento

A cura di Dott. Andrea LEO

Rapporti con gli Enti di controlloRapporti con gli Enti di controllo

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Bibliografia suggerita

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Tel. 335 5383867