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26-08-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 25-08-2019

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 25/08/2019 - CRONACHE DI SALERNO

"Mani Pulite" non ci sta all' inchiesta per verificare la velocità dei soccorsi quando il giovanePietro morì 1 .............................................................................................................................

25/08/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Si ferma anche la diabetologia esami a pagamento fino a ottobre 2 ........................................

24/08/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.ITRifiuti all’ospedale di Salerno: scattano le segnalazioni 4 ........................................................

24/08/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.ITSalerno: rifiuti in ospedale, la segnalazione 5 ..........................................................................

Sanità Campania 6 ............................................................................................................................... 25/08/2019 - IL MATTINO

«Nessuna richiesta dalla commissione d' accesso» 6 ................................................................ 25/08/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)

La lotta ai melanomi non va in ferie Il camper sbarca nell' isola azzurra 7 ............................... 25/08/2019 - IL MATTINO

Medicina, incubo test c' è anche un 70enne 9 ........................................................................... 25/08/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)

Ospedale Sessa, paziente denuncia: 400 euro per una prestazione 11 ..................................... 25/08/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)

Più salute, più cultura La scienziata Fabbrocini «ambasciatrice» di Capri 13 ........................... Sanità nazionale 15 .............................................................................................................................

25/08/2019 - LA REPUBBLICA"Medici di famiglia, mondo finito" E Giorgetti fa infuriare la categoria 15 ................................

25/08/2019 - AVVENIRECarenza di medici e rinuncia alle cure Così la salute rischia 17 ................................................

25/08/2019 - IL MESSAGGEROIl numero delle richieste non ha uguali in Europa 19 ................................................................

25/08/2019 - IL GIORNALEL' Iss difende il rapporto che scagiona i cellulari 20 .................................................................

25/08/2019 - IL MESSAGGEROMedicina, l' anno dei record: in 10mila al test 21 .....................................................................

25/08/2019 - IL MESSAGGEROPiù aule al Sant' Andrea e 400 nuovi professori 23 ...................................................................

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25/08/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 16

"Mani Pulite" non ci sta all' inchiesta per verificare lavelocità dei soccorsi quando il giovane Pietro morì

IL FATTO Andrea Cretella si scaglia adifesa del 118 e punta il dito sullachiusura della sala operatoria del Costad'Amalfi «Il personale del 118 in serviziosulle autoambulanze in Costiera, sonodei veri eroi se non "angeli salvavita"».Parola del presidente dell' associazione"Mani Pulite", Andrea Cretella. La presadi posizone viene dopo aver appreso lanotizia dell' apertura di una inchiesta suipresunti ritardi dei soccorsi quando nell'inci dente di Praiano morì il giovanePiertro. «I soccorritori fanno miracoli atransitare nel traffico infernale e nellezone più impervie della Costiera setardano ad arrivare sul posto dove èstato richiesto il soccorso, non è colpaloro ma di chi da anni ,nonostante lesegnalazioni, denunce, non provvede agarantire la circolazione stradale ,lasicurezza stradale e l' emergenzasanitaria. I fascicoli processualidovrebbero essere aperti da anni nei confronti di questi personaggi per la questionedelle prestazioni sanitarie effettuate presso il pronto soccorso dell' ospedale Costa d'Amalfi. Cosa potevano fare i medici di guardia una volta fatte tutti gli accertamentidiagnostici del caso, in mancanza di una sala operatoria chiusa quattro anni fa, dall'allora responsabile della direzione sanitaria del ospedale ruggi di salerno, e con essai turni degli specialisti in chirurgia d' urgenza?» Se la sala operatoria era attiva e c'era la presenza dello specialista si poteva intervenire chirurgicamente per bloccarele emorragie interne che aveva Pietro? Che fine ha fatto la denuncia presentataquattro anni fa dall' associazione "Mani Pulite", tribunale del malato, per la chiusuradella sala operatoria, perché non si è dato seguito e importanza?», concludeCretella.

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25/08/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

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Si ferma anche la diabetologia esami a pagamento fino aottobre

LA SANITÀ Sabino Russo Con l' alt alladiabetologia, si chiudono domani leconvenzioni per tutti gli esamidiagnostici nei centri privati dellaprovincia. Rispettato, quindi, il trend deitrimestri precedenti, che hanno visto l'esaurimento dei tetti di spesa un meseprima della naturale scadenza. Per gliutenti, a questo punto, l' unicaalternativa è aspettare il nuovo vialibera, in programma dall' 1 ottobreprossimo, o inserirsi nelle liste d' attesadegli ambulatori e dei presidi ospedalieripubblici. LA CRONOLOGIA Amaro inizio disettimana, come quella che volge altermine, per tanti salernitani. Settegiorni fa fu la volta dei laboratori dianalisi, che furono bloccatianticipatamente e frenarono anche chivoleva approfittare degli ultimi giorni diapertura delle convenzioni per effettuarele analisi del sangue e delle urine.Attraverso una mail inviata ai laboratoriaccreditati, lunedì scorso, che indicava laridefinizione della data di presunto sforamento del tetto di spesa assegnato, l' Aslcomunicò la sospensione anticipata al 17 agosto, rispetto a quella prevista lasettimana precedentemente del 23 agosto. La branca dei laboratori di analisi andòcosì a unirsi a quelle per le quali gli esami diagnostici e le visite specialistiche eranogià sold out, come cardiologia e radiologia (9 agosto), oltre medicina nucleare (20luglio) e radioterapia (23 agosto). Lo stop di domani anche per diabetologia vuol direche gli utenti devono pagare di tasca propria l' intero importo di tutte le prestazionisanitarie richieste (eccezion fatta per le visite specialistiche), non potendo piùusufruire delle convenzioni, altrimenti devono inserirsi nelle liste d' attesa degliambulatori pubblici, con i consueti tempi molto dilatati. A complicare la situazione,quest' anno, è arrivato il monitoraggio trimestrale della spesa, bypassato lo scorsoanno a Salerno. Una novità che, almeno nelle intenzioni, doveva finalmente evitare il

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consueto blocco estivo agli esami e alle visite in convenzione, mantenendo sottocontrollo la spesa, ma che per ora ha solo contribuito ad anticipare le criticità. Perquesto motivo, l' altro giorno, il tribunale del malato ha presentato una missivaindirizzata al direttore sanitario dei presidi Ruggi e Da Procida Angelo Gerbasio,invitando i vertici di via San Leonardo a prendere dei provvedimenti, per evitaresofferenze e disagi ai cittadini. Nella lettera si chiede il potenziamento (strutturale)delle prestazioni pubbliche, la valorizzazione delle strutture dei presidi annessi, apartire dal Da Procida, che ha presidi laboratoristici e radiologici di eccellenzasottoutilizzati, oltre all' invito alla dirigenza a farsi parte attiva col Comune e l'azienda trasporti per ottenere il potenziamento delle corse per il Da Procida e ilRuggi. IL PASSATO Nel trimestre scorso l' alt per cardiologia, medicina nucleare,radioterapia e radiologia è giunto come un fulmine a ciel sereno il 28 maggio, con gliinevitabili problemi per gli utenti che avevano effettuato le prenotazioni e chedovettero così pagare l' intero importo della prestazione o inserirsi nelle liste d'attesa delle strutture pubbliche. Il giorno successivo poi, si fermarono quasi tutte lealtre branche, a eccezione dei laboratori di analisi che goderono di qualche altrogiorno di tregua. Il 30 infine, giunse lo stop alle visite specialistiche e a diabetologia.Nel primo trimestre, invece, lo stop arrivò per la cardiologia il 26 febbraio, perdiabetologia l' 8 marzo, per gli esami di sangue e urine il 9 marzo e gli esamiradiologici il 4 marzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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24/08/2019 salerno.occhionotizie.it

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Rifiuti all’ospedale di Salerno: scattano le segnalazioniRifiuti davanti all’ingresso della medicina d’urgenza all’ospedale di Salerno: scattanole segnalazioni da parte degli utenti del nosocomio. Rifiuti in ospedale a SalernoDall’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, arrivano lesegnalazioni in merito alla presenza di rifiuti proprio di fronte all’ingresso dellamedicina d’urgenza. Come riporta “Salerno Notizie”, si nota un cestino stracolmo dispazzatura, a tal punto da notare anche la presenza si essi sul pavimento. L'articolo Rifiuti all’ospedale di Salerno: scattano le segnalazioni proviene daL'Occhio di Salerno.

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24/08/2019 salernonotizie.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Salerno: rifiuti in ospedale, la segnalazione

Rifiuti davanti l’ingresso della medicinad’urgenza (dipartimento area critica)dell’Ospedale “Ruggi” di Salerno. Adenunciarlo un lettore che mostra la fotodi un cestino stracolmo di rifiuti al puntoche molti di essi sono finiti sul pavimentodavanti alla porta d’ingresso. Sporciziache potrebbe anche essere veicolataall’interno dei reparti mettendo così arischio la salubrità degli ambientisanitari.

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25/08/2019

Argomento: Sanità Campania

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«Nessuna richiesta dalla commissione d' accesso»

«Non risulta a questa direzione generaleche la Commissione di accesso abbiachiesto ovvero acquisito atti einformazioni in merito all' aggressioneavvenuta nel pronto soccorso delpresidio ospedaliero San GiovanniBosco». È quanto fa sapere CiroVerdoliva, direttore generale dell' AslNapoli 1, a proposito dell' aggressioneavvenuta al San Giovanni Bosco, dovedue donne hanno preso a pugni in facciae calci una dottoressa rompendole lamascella e il setto nasale. La circostanzadell' intervento della Commissione diaccesso, nominata dal prefetto CarmelaPagano, era riportata in un articolopubblicato ieri sul Mattino. Due leindagini in corso sulla brutta vicenda delSan Giovanni Bosco: un' inchiestainterna, avviata dalla dirigenza dell' AslNapoli 1 per capire se ed eventualmentecosa non abbia funzionato, la notte dell'aggressione, nel servizio di vigilanza e dicontrollo all' interno della strutturaospedaliera, e un' indagine giudiziaria a carico delle due autrici dell' aggressione peril reato di lesioni gravi effettuate all' interno di un ospedale da tempo monitoratoanche dai Nas. Si procede quindi su due binari paralleli per fare piena luce sullabrutale aggressione subita dalla dottoressa Adelina Laprovitera, una violenza fatta dibotte e insulti, scatenata quando la dottoressa ha invitato i familiari di un pazientead uscire dalla stanza per controllare la ferita del giovane ricoverato. L' indagineinterna, come anticipato dal Mattino, ha portato alla sospensione di uno deivigilantes in servizio al nosocomio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Campania

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La lotta ai melanomi non va in ferie Il camper sbarca nell'isola azzurra

LA PREVENZIONE Prevenire per garantireuna sempre maggiore attenzione allasalute dei pazienti. La campagna diprevenzione e di sensibilizzazione per«salvare la pelle» a cura dell' AziendaPoliclinico Federico II, diretta dal 9agosto da Anna Iervolino e che vederesponsabili scientifici i professoriGabriella Fabbrocini e Mario Delfino,sabato prossimo sbarcherà sull' isolaazzurra. In campo un team di esperti conMassimiliano Scalvenzi, la stessaGabriella Fabbrocini, Claudia Costa,Marica Annunziata, Gaia De FataSalvatores, Tiziana Peduto, ClaudioMarasca e Matteo Megna e tutta laScuola di Specializzazione dellaDermatologia federiciana che su uncamper della salute opportunamenteattrezzato di dermatoscopi di ultimagenerazione controlleranno nei emacchie scure a quanti si presenterannopresso la piazzetta di Capri (piazzaleantistante la funicolare) dalle 9.30 alle13. L' iniziativa è possibile anche grazie all' impegno del Comune di Capri e dell'assessore alla Sanità Bruno D' Orazi. IL BILANCIO Il tour partito all' inizio dell' estateha già consentito di effettuare oltre 500 visite tra Napoli e la sua provincia,permettendo di diagnosticare circa 70 lesioni sospette. «La cosa sconcertante - diceGabriella Fabbrocini è che più del 50% dei pazienti visitati finora ha dichiarato di nonaver effettuato mai un check-up dei nevi. Tutto ciò è disarmante perché ricordiamoche il melanoma cutaneo, che è un tumore molto aggressivo, se diagnosticato intempo permette una guarigione del 100%». «La visita dermatologica - continuaMassimiliano Scalvenzi, responsabile del gruppo melanoma della Federico II - d' altraparte è una delle visite più semplici e veloci se effettuata da centri competenti e inpochi minuti si può salvare la pelle con un semplice click demoscopico». Chi siammala di melanoma, continua la professoressa, corre un rischio maggiore di

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contrarne un secondo nel corso della vita e di trasmettere questa suscettibilità aifigli, ecco perché un check-up familiare ogni due anni è buona norma per assicurarsiun salvavita». «Iniziative come queste commenta l' assessore D' Orazi - aiutano icapresi che spesso sono trascurati, e si trascurano, per problemi logistici». m.el. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

Argomento: Sanità Campania

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Medicina, incubo test c' è anche un 70enne

GLI ASPIRANTI Mariagiovanna Capone Ilpiù anziano ha 70 anni, il più giovaneappena 17. Sono i due estremi della fittaschiera dei 4.669 iscritti ai test diaccesso per la facoltà di Medicina eChirurgia dell' Università Federico II. Dauna parte il sogno che si vuole realizzareconcludendo un percorso di studinonostante l' età, e dall' altra l' obiettivodi un giovanissimo che ambisce alcamice bianco. Un obiettivo comune atanti neodiplomati ma anche a coloroche ci hanno già provato e non sonoriusciti a entrare nella rosa degliammessi negli anni scorsi. Rispetto alloscorso anno sono appena 49 gli iscritti inpiù. I CAMBIAMENTI Il test si terràcontemporaneamente in tutta Italiamartedì 3 settembre alle 11 e saràuguale per tutte le università. Lagraduatoria è nazionale e il Miur per l'anno accademico 2019/2020 ha prevede11.568 posti disponibili, ben 1.789 in piùrispetto allo scorso anno, di cui 507 allaFederico II (7 posti sono però da destinare alla formazione degli allievi ufficiali delCorpo Sanitario dell' Accademia Aeronautica). Quest' anno cambia un po' anche ilsistema delle domande: 12 i quesiti di cultura generale; 10 di ragionamento logico;18 di biologia; 12 di chimica; 8 di fisica e matematica. Meno domande (odiatissime)di logica e più di cultura generale. L' ASPIRAZIONE C' è chi fin da bambino hasognato di indossare un giorno il camice bianco e salvare vite umane. «In famiglianessuno è medico eppure diventare un neurologo è sempre stata la mia ambizione.Ho provato anche a guardare ad altre facoltà, ma Medicina è il mio punto fermo»precisa Alessandra Licciardi. Diplomata con 100 e lode al liceo scientifico «GalileoGalilei», si sta impegnando in simulazioni e corsi da ottobre 2018 e negli ultimi mesiha intensificato le ore sui libri. «Non mi sto godendo neanche le vacanze, mispaventa molto il test perché dovrò imparare a gestire la mia ansia: un minuto emezzo per leggere una domanda e rispondere correttamente è uno stress moltoforte. L' emotività gioca un ruolo fondamentale, la preparazione spesso conta poco».

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Il sogno di diventare medico ce l' ha anche Vincenzo Vitiello, 19 anni e diploma all'Isis «Giustino Fortunato» all' indirizzo tecnico-turistico. «Il mio percorso di studi èstato molto distante da Medicina, ma lo scelsi perché in fondo non credevo possibileun giorno di poter rincorrere il mio obiettivo di diventare medico. Mi ripetevo cheerano sogni di bambino» spiega. «Invece - prosegue - lo scorso anno mi sono resoconto che era ciò che davvero volevo diventare e posso farcela». IL PIANO B EulaliaPersico ha le idee molto chiare. «Fin da piccina volevo fare il medico, anzi il chirurgo.Ho iniziato a studiare ai test tardi rispetto ad altri che hanno iniziato il terzo anno,ma non volevo rinunciare a fare bene il liceo. Ora studio senza sosta, mi sonodiplomata di sabato e il lunedì ero già tornata sui libri». Diplomata al liceo«Sannazaro», Eulalia ha pronto un piano B nel caso i test non vadano bene. «Mi sonoaccorta che non basta lo studio normale per poter ambire a votazioni alte chepossono garantire un posto in graduatoria, ma assai approfondito. Solo Biologia haun programma vasto e molto difficile. Quindi se non dovesse andare, più cheiscrivermi a professioni sanitarie o biotecnologia preferisco prendermi un annosabbatico, studiare strenuamente e riprovarci l' anno prossimo». Anche CamillaBoggia ha un piano B ma assai diverso. «Ho iniziato con corsi abbastanza intensivi agennaio, poi tre settimane fa mi sono resa conto che le modalità con cui dobbiamostudiare per i test d' ingresso sono orribili. Non è conoscenza, ma accumulo diinformazioni caotico. Serve una gran dose di fortuna, assenza di stress, e poi lacompetizione è spiacevole, con gran parte degli candidati che ambiscono allostipendio sostanzioso garantito. È un mondo cui non sento di voler appartenere, e seprima mi immaginavo psichiatra, ora sto pensando di iscrivermi a psicologia. I test lifarò, ma ho deciso di non affidare a un pugno di domande il mio futuro». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

Argomento: Sanità Campania

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Ospedale Sessa, paziente denuncia: 400 euro per unaprestazione

LA SANITÀ Ornella Mincione Ospedale diSessa Aurunca ancora sotto i riflettori.Dopo l' inchiesta sui casi di assenteismodi alcuni dirigenti medici e il sequestrodella struttura di aprile, ora è un utentedell' ospedale che nei giorni scorsi hascritto una lettera di denuncia perquesto presidio. Nella missiva, l' uomoracconta di quanto accaduto alla moglieche ha richiesto una prestazione inregime di intramoenia al San Roccocasertano. Per tale prestazione, allacoppia è stata richiesta la somma di 300euro e, una volta svolto l' esamepreventivato, è stata richiesta unaulteriore somma di 100 euro percompiere l' intervento necessario. «Ilregime di intramoenia commenta ildirettore dell' Asl di Caserta, FerdinandoRusso - prevede il pagamento di unasomma che va all' azienda ed èsuddivisa in diverse voci. Poi, è possibileche il professionista anche dopo laprestazione prevista dal contrattoprecedente all' intramoenia, possa valutare opzioni ulteriori come interventi e altreindagini. Di regola però tutto avviene sempre in regime di trasparenza nei confrontidell' azienda. È chiaro che è necessario fare un controllo di tutto l' iter in questione ecapire se la seconda somma è stata richiesta alla luce delle regole dell' intramoeniao in privata sede dal professionista. Il secondo caso sarebbe cosa assai grave». Poi,«devo dire che ho notato alcune lacune nel regolamento aziendale dell' intramoenia.Credo infatti che dovremo mettere a punto alcune verifiche», continua ancora Russo.Continuano a verificarsi vicende poco limpide all' ospedale di Sessa Aurunca che ildirettore Russo definisce «un caso molto difficile». Proprio alla luce dei fatti giudiziaridi pochi mesi fa, il direttore Russo si è trovato a 48 ore dalla nomina dirigenziale adover siglare il provvedimento di licenziamento per dodici medici coinvolti in quellavicenda. «Ho dovuto licenziare dodici medici di cui sette anestesisti, comportando

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un grave problema alla organizzazione dei turni in questo periodo delicato estivo»,spiega il manager. Tanto è vero, «che ho dovuto da un lato revocare le diverseconvenzioni con tutte le aziende con cui avevamo stabilito un prestito di organico afronte di difficoltà dice ancora Russo -. D' altro lato, ho dovuto espletare il concorsoper gli anestesisti. Il problema è che di dodici candidati hanno confermato lapresenza e la disponibilità in quattro. Prenderanno servizio nel giro di quindici giorni,alcuni un mese. Fatto sta che per ora la copertura dei turni all' ospedale di Sessa stadiventando cosa molto difficile». Purtroppo, che nell' Asl di Caserta ci sia carenza dipersonale è fatto ormai noto. «Devo dire che ho trovato molta disponibilità da partedei medici della struttura di Sessa. Anche da coloro che sono stati oggetto delprovvedimento di licenziamento, naturalmente nei giorni precedenti alla notifica delprovvedimento stesso», tiene a precisare il manager, nominato dal governatore DeLuca quindici giorni fa. Alla luce dell' ultima denuncia da parte del cittadino che si èrivolto al presidio in regime di intramoenia, si può dire che l' ospedale di SessaAurunca è diventato l' anello più debole della rete ospedaliera del territorio, gestitadall' Asl di Caserta. Ora toccherà al nuovo direttore cercare di fare ordine e appurarein prima istanza se effettivamente ci sono state delle irregolarità e in secondamettere ordine in un presidio molto travagliato. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Campania

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Più salute, più cultura La scienziata Fabbrocini«ambasciatrice» di Capri

LA STRATEGIA Maria Elefante L' isolaazzurra, la bellezza senza tempo deiFaraglioni. Capri non è solo questo. Laperla del golfo di Napoli avrà ora lapossibilità di porre in atto politicheambientali, socio-sanitarie e culturali digrande respiro grazie alla consulenza - atitolo gratuito - di una scienziata di famainternazionale, medico e giovanissimodirettore della Dermatologia dellaFederico II ma anche voluntary professordella Miller School - Università di Miami,dopo essere stata per 5 annicomponente del Consiglio Superiore diSanità. E adesso Gabriella Fabbrocinidiventa «Ambasciatrice», con un attofirmato dal primo cittadino caprese.«Ringrazio il sindaco Marino Lembo e l'assessore Salvatore Ciuccio chenominandomi Ambasciatrice per lapromozione della cultura, dell' ambientee della realtà socio-sanitaria mi hannoconferito un compito che per merappresenta un grande onore: farequalcosa di concreto per l' isola che amo, la mia seconda casa, una Capri che hacolorato la mia infanzia quando bambina correvamo a vedere Mare Moda' o a sentireEdoardo Bennato nella splendida cornice della Certosa», «osì la professoressaFabbrocini ricorda gli anni trascorsi sull' isola azzurra. Un eccellenza della sanitàitaliana chiamata a fare qualcosa per Capri, un impegno quello assunto dallaFabbrocini che rappresenta una grande possibilità per la cittadinanza caprese. «Lanostra Capri ha bisogno di professionalità che si impegnino per mettere in attoprocessi di riqualificazione ambientale ha spiegato la Fabbrocini - occorre offrire unarealtà sociosanitaria più fruibile ai capresi ma soprattutto attrarre finanziamenti perprogetti innovativi». IL LEGAME La professoressa Fabbrocini ha le idee chiare:«Penso a un centro di ricerca che possa coniugare ricerca scientifica, assistenza eformazione di valenza internazionale, che possa richiamare scienziati da tutto il

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mondo e cervelli in fuga per fare in modo che quest' isola meravigliosa sia anche un'opportunità per giovani ricercatori». Il legame di Gabriella Fabbrocini con Caprinasce quando da bambina con papà Alfredo e mamma Rosanna e tutta la famigliatrascorreva le vacanze al Tiberio Palace. «Capri era casa mia, in quella via delleBotteghe conoscevo tutti, mi sentivo protetta, la bottega di Carmelina di Capri era lamia tappa preferita. La granita di gelso, il camminare a piedi scalzi: insomma nonera una vacanza, era uno stile di vita. Oggi essere stata identificata come personacapace di poter migliorare l' attività culturale, ambientale e sociosanitaria di Capriconclude Fabbrocini - mi onora profondamente». Ma quali progetti realizzare avantisull' isola azzurra? «A Capri ho sempre portato iniziative di prevenzione e disensibilizzazione e qui da ormai 12 anni, in collaborazione con la mia amicaAntonella Tosti, dermatologa di fama internazionale, riunisco ogni anno più di 350studiosi di tutto il mondo in una tre giorni di scienza e cultura medica. Il 31 agostoannuncia - sarò qui con il mio camper della salute-progetto hub melanoma dell'Azienda ospedaliera Federico II: si svolgeranno visite gratuite per la prevenzione deitumori cutanei, un modo per aiutare i capresi e i tanti turisti che affollano l' isola adaffrontare bene il periodo post estivo. Poi prevedo una riunione a breve di un gruppodi studio che possa cercare di implementare le realtà capresi nelle diversesfaccettature culturali». IL MODELLO Ma Capri e i capresi sono anche un perfettomodello di studio epidemiologico che può aiutare a comprendere tante malattie apenetranza incompleta e a mettere in atto modelli di prevenzione e di diagnosiprecoce. I capresi infatti hanno un' alta incidenza di malattie cardiovascolari eipertensione e un' alta incidenza di disabilità. «Tali disturbi spiega la Fabbrocini - inuna comunità piccola come quella caprese possono suggerire nuove indagini enuove forme di controllo epidemiologico attraverso la promozione di stili di vitaadeguati e di nuove misure di prevenzione primaria e secondaria». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 19 EAV: € 22.662Lettori: 546.032

"Medici di famiglia, mondo finito" E Giorgetti fa infuriare lacategoria

DI MICHELE BOCCI

La polemica Ha dato contro,proclamandone l' inutilità, a uno deipunti di riferimento sanitari degli italiani.Il medico di famiglia. «Ne mancheranno45mila nei prossimi anni? Ma chi ci vapiù dal medico di base », ha detto ilsottosegretario leghista alla presidenzadel Consiglio Giancarlo Giorgetti alMeeting di Rimini. Un attacco diretto cheha fatto infuriare tutti i rappresentantidella categoria e non solo loro. «Unadimostrazione dello scollamento dellapolitica dai problemi reali del Paese»,commenta ad esempio Filippo Anelli, ilpresidente della Federazione degli Ordinidei medici, replicando alle parolepronunciate in Romagna. E anche laministra Giulia Grillo gli fa notare diavere una visione completamenteopposta. «Senza offesa per iprofessionisti qui presenti - avevaproseguito Giorgetti - Nel mio piccolopaese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha almeno 50 anni va su Internet ecerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito». A parte chescegliere lo specialista, per giunta su internet, non sempre è facile perché i cittadininon possono decidere da soli qual è quello giusto in base ai loro sintomi, Giorgettisembra ignorare le code e le difficoltà di prendere appuntamento in molti degliambulatori dei 50mila medici di famiglia italiani. «Mai come oggi il ruolo del medicodi famiglia è cruciale. Sminuirlo o deresponsabilizzarlo sarebbe semplicemente ilsuicidio », scrive su Twitter Roberto Burioni, il professore paladino dei vaccini e antibufale in sanità. Anche la ministra Giulia Grillo sceglie di intervenire. «Non sono pernulla d' accordo con lui - dice - I medici di medicina generale sono centrali nellacorretta gestione del Servizio sanitario, della presa in carico del malato cronico, sonoattori attivi fondamentali in tutte le politiche di prevenzione, nell' assistenza aglianziani e di tutte le fasce più deboli della nostra società. Una visione oppostarispetto a quella che sembrerebbe avere il sottosegretario Giorgetti». Ancora Anelli

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parla di «politica di basso spessore». Secondo il presidente degli Ordini dei mediciun recente sondaggio commissionato al Censis per la recente celebrazione dei 40anni del sistema sanitario «l' 87% degli italiani dichiara di fidarsi del medico dimedicina generale, la quota raggiunge il 90% tra gli over 65. Tra l' altro quelprofessionista è la fonte principale delle risposte a domande di salute, visto che sirivolge a lui il 72,3% degli italiani». Silvestro Scotti, segretario del principalesindacato dei medici di famiglia, la Fimmg, aggiunge: «I numeri dicono che ognigiorno negli studi dei medici di famiglia del nostro Paese passano 2 milioni di italiani.Poi ci sono i contatti telefonici o informatici. La crisi di governo deve aver mandatoin confusione il sottosegretario della Lega». j Leghista Giancarlo Giorgetti, 52 anni,sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

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25/08/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 11 EAV: € 18.745Lettori: 352.765

Carenza di medici e rinuncia alle cure Così la salute rischiaVIVIANA DALOISO

1 SANIT? SANIT? DA RIFORMARE Sonoforse i problemi che toccano più davicino gli italiani, quelli legati al mondodella sanità, e l' ennesima, bruscafrenata di un governo rischia diaggravarli. Il ministro della Saluteuscente, Giulia Grillo, appena un paio digiorni fa ha voluto condensarli in unlungo post di sfogo, pubblicato suFacebook, che al di là del significatopolitico ben illustra la situazione delleriforme mancate dall' ambiziosocontratto gialloverde. Primo stop, quelloall' aumento previsto di 3,5 miliardi per ilFondo sanitario: governo e Regioniavrebbero dovuto sottoscrivere il Pattoper la Salute, a cui è collegato anche l'incremento in questione, e che dovrebbeprevedere anche una rimodulazione delticket e un riordino delle specializzazionimediche (oltre che risorse per personale,nuove tecnologie, interventi strutturali). Fermo anche il ddl antiviolenza per tutelarei medici dalle aggressioni, che era atteso in aula al Senato a metà settembre, e cheera stato più volte invocato dagli ordini professionali e dai sindacati visti anche gliultimi casi di violenza. Così come la nuova legge sui vaccini, sulle cui divergenzerispetto alla normativa attuale tuttavia potrebbe persino essere un bene tornare ariflettere. Ma l' emergenza delle emergenze, quella che un nuovo governo dovràsubito affrontare senza esitazione, è senz' altro quella della carenza di medici. All'esecutivo uscente va senz' altro riconosciuto di aver portato a 8mila i posti nellespecializzazioni - 1.800 in più rispetto all' anno precedente - e avviato la possibilitàdi assumere nel Servizio sanitario nazionale gli specializzandi al quarto e quintoanno. Ma rispetto all' emorragia di personale, alle esigenze dei pazienti e all'emergenza quotidiana che si vive in corsia (con reparti interi paralizzati da Nord aSud e concorsi che vanno deserti anche nei più blasonati degli ospedali) gliinterventi finora sono stati troppo poco incisivi. Col risultato che le Regioni - ilVeneto ne è l' esempio eclatante, col suo ricorso ai pensionati prima e ai neoalureatipoi - hanno cominciato a procedere in ordine sparso e col rischio che il livello diprofessionalità in corsia, assieme alla salute dei cittadini, possano pagare pegno per

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scelte affrettate e non soppesate con la necessaria attenzione. I numeri d' altronde,Av- venire lo denuncia da mesi, parlano chiaro: tra il 2018 e il 2025 dei circa105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebberoandare in pensione circa la metà (significa 52.500). E questo al ritmo di poco più di6mila neolaureati che ogni hanno riescono a entrare nelle sucole di specializzazione,800 che abbandonano il corso e il 15% che a fine percorso se ne va fuori dal-l' Italia.Un' emorragia a cui si aggiunge - lasciata troppo spesso in sordina, altrettantopreoccupante - quella degli infermieri: 55mila i posti da coprire nelle aziendesanitarie, denunciano da tempo i sindacati. C' è poi il nodo critico dell' accesso allecure. Se al governo uscente va riconosciuta l' attenzione al problema annoso delleliste d' attesa (il 21 febbraio veniva approvata dallo Stato e dalle Regioni l' intesa sulPiano nazionale, che è entrato in vigore con le sue stringenti tempistiche, troppospesso lasciate sulla carta) la realtà dice, con l' Istat, che ci sono 2 milioni di persone(è il 3,3% dell' intera popolazione) costrette a rinunciare a visite ed esami proprioper problemi di attesa, mentre sono oltre 4 milioni quelle che vi rinunciano permotivi economici (6,8%). Un assist alla sanità privata, che però soltanto in pochipossono permettersi in un Paese segnato da povertà e crisi. E il fenomeno dellarinuncia alle cure coinvolge soprattutto gli anziani: le proiezioni dell' Osservatoriosulla salute indicano che nel 2028 il numero di malati cronici salirà a oltre 25 milioni(più dell' 80% dei quali sopra i 65 anni). Numeri che dovrebbero bastare a mettere laquestione in cima all' agenda di qualsiasi governo. RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Il numero delle richieste non ha uguali in Europa

L' intervista/2 Giuseppe Novelli RettoreGiuseppe Novelli, da anni alla guida diTor Vergata. Passa il tempo ma nondiminuisce la voglia dei giovani diiscriversi a Medicina e chirurgia. «Suscala nazionale quest' anno ci sono 68mila candidati che al 25 luglio eranoaddirittura 84 mila, poi il numero è scesoperché in molti non hanno ultimato l'iscrizione ai test. Questi dati sonoanomali e non conoscono uguali in altriPaesi europei, come la Francia, dove ilrapporto posti-studenti è di 3 a 1». Si èdato una spiegazione? «I fattori chehanno portato a questa situazione sonomolti. C' entra il mancato, se nonottimale, orientamento a scuola, laconvinzione e qui subentra un fattoreculturale che indossare il camice biancoequivalga a raggiungere un determinatostatus e infine la difficoltà a trovarelavoro. Bisogna, infatti, ricordare che ilaureati in Medicina che riescono aentrare alla specializzazione trovano per5 anni in media un posto sicuro con uno stipendio di 1.700 euro». Eppure gliospedali sono in sottorganico e fuori ci sono medici che anche al termine dellaspecializzazione restano a spasso. Perché? «A causa dei piani di rientro che pesanosu moltissime Regioni e bloccano il turn-over. Il policlinico di Tor Vergata è uscito dalpiano di rientro a fine luglio e chiederemo alla Regione di attivare i concorsi entroquest' anno». C. Moz. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

Argomento: Sanità nazionale

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L' Iss difende il rapporto che scagiona i cellulari

LA POLEMICA Un rapporto tropporassicurante? È questa l' accusa mossadall' Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde) all' Istituto Superiore diSanità che ha diffuso uno studio cheesclude la correlazione tra l' utilizzo dicellulari e l' aumento dell' insorgenza ditumori. Ma l' Iss si difende sostenendoche il rapporto si basa su un' analisicomparata di documenti prodotti da altri,basati su evidenze scientifiche eanalizzati da Iss insieme ad altreistituzioni pubbliche del settore, come ilCnr. Il lavoro, spiega l' Iss, «rappresentala più importante, aggiornata edesaustiva rassegna italiana delleevidenze scientifiche disponibili suquesto tema. Per giungere alleconclusioni sono stati analizzati ben 387documenti, nazionali e internazionali,quasi la totalità della letteraturadisponibile nel settore e l' indicazione,allo stato attuale, è stata netta: non cisono evidenze che giustifichino un' associazione tra l' incidenza di cancro e l' uso delcellulare». L' Iss però ricorda che si parla in questo caso solo di insorgenza di tumorie non di altre possibili conseguenze negative sulla nostra salute dell' uso deicellulari.

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25/08/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Medicina, l' anno dei record: in 10mila al test

Solo un candidato su 10 riuscirà astrappare un posto negli atenei di Roma.Domande in aumento alla SapienzaFissate al 3 settembre le prove per leuniversità pubbliche La Capitaleraccoglie il 14% del totale delle iscrizioninazionali IL TREND Più resistente delferro la tenacia dei diplomati italiani chein blocco non hanno avuto dubbi: ilfuturo sui banchi dell' università si devecostruire inseguendo un solo sogno.Ovvero quello di poter indossare, ungiorno, il camice bianco da medico.Manca ormai poco più di una settimanaai test per l' ingresso nelle facoltàitaliane di Medicina e chirurgia(appuntamento il 3 settembre) e rispettoallo scorso anno è aumentato il numerodegli iscritti alle prove. Ben 68.694neodiplomati proveranno a strappare unposto negli atenei del Paese anche se poila maggior parte di loro resterà deluso. Iposti messi a concorso, infatti, puressendo aumentati di 1.789 unitàrispetto al 2018, sono ancora troppo pochi per soddisfare tutte le domande: ci siferma a 11.568 opportunità. IL PRIMATO Roma, come accade ormai da anni, è incima alla classifica delle città con il maggior numero di iscritti. Si è arrivati anche nel2019 a superare il 14% delle domande nazionali, complice anche l' offerta più nutritamessa in campo dai due atenei pubblici Sapienza e Tor Vergata e dai poliuniversitari privati (policlinico Agostino Gemelli e Campus Biomedico). In tutta laCapitale saranno quasi 10 mila (9.874) i candidati al test con una soglia che maiprima d' ora guardando i concorsi degli anni scorsi si era raggiunta. Ma comeaccadrà su scala nazionale, anche a Roma le possibilità di strappare un postosaranno limitate, considerati i posti disponibili che in tutto fatta esclusione per ilGemelli che ha già svolto il test d' ingresso bandendo 270 possibilità saranno 1.345a cui si devono aggiungere i 64 riservati a studenti provenienti da Paesi extra Ue.Entrando nel dettaglio il primo Ateneo di Roma la Sapienza ha registrano un'impennata sulle iscrizioni ai test arrivando a raggiungere la soglie delle 5.733

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domande. Nel 2018 furono 5.529 e l' anno prima si fermarono a 5.558. LEOPPORTUNITÀ L' università è riuscita a bandire dei posti in più passando dagli 833dello scorso anno ai 985 di oggi. In tutto, con i bollettini pagati dagli aspirantistudenti di Medicina, l' università ha totalizzato 257.985 euro. A Tor Vergata, invece,benché i posti siano rimasti gli stessi 220 più 7 per giovani extra Ue sono diminuitele domande rispetto al 2018. Un anno fa i pretendenti furono 1.343, nel 2017 1.435,mentre quest' anno si sono fermati a 1.150 a cui però si devono aggiungere le 317domande presentate per il corso in lingua inglese. Ovviamente il secondo Ateneo diRoma ha incassato una cifra molto più bassa rispetto a quella della Sapienza: 34.500euro. Discorso a sé, infine, per il Campus Biomedico. In quest' ultimo caso sonoaumentate le domande così come i posti messi a concorso. Per le prime si èraggiunta la soglia di 2.991 iscrizioni (192 in più rispetto al 2018) mentre le iscrizioniconcesse saranno 140: 18 in più rispetto all' anno scorso. In totale però il Campus hasbaragliato tutti sull' importo delle entrate accumulate con i test. L' Ateneo, infatti,ha incassato 448.650 euro. Camilla Mozzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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25/08/2019

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Più aule al Sant' Andrea e 400 nuovi professori

L' intervista/1 Eugenio Gaudio RettoreEugenio Gaudio, la Sapienza offrirà 152posti in più rispetto al 2018. Come si èarrivati a questo risultato? «Il ministerodell' Istruzione aveva chiesto diaumentare i posti e siamo riusciti aoffrire il 20% in più rispetto allo scorsoanno. Abbiamo aumentato le aule perMedicina al policlinico Umberto I mentrequest' anno sarà inaugurato il nuovobulding di didattica e ricerca al Sant'Andrea che potrà così contare su unintero edificio con oltre 10 aule per ladidattica e tre piani per i laboratori». Chiha pagato? «Il progetto è stato possibilegrazie a un investimento di 15 milioni dieuro interamente a carico dellaSapienza». Spazi a parte, servono anchei docenti se cresce il numero deglistudenti... «Potremmo contare su nuoviricercatori che saranno impegnati anchenella didattica». E di che cifre parliamo?«Negli ultimi anni l' Ateneo ha assuntooltre 400 giovani ricercatori sia di fasciaA che di fascia B e il 3 settembre entreranno in servizio 160 docenti tra prima,seconda, fascia». Veniamo ai tanti criticati test. Si può migliorare la selezione? «Ilquiz è un sistema imperfetto ma rispetto ai colloqui, ad esempio, usati all' estero è ilpiù oggettivo. Bisognerebbe mettere a sistema il test psicoattitudinale che quest'anno esordirà ma senza effetti per testare la motivazione degli studenti e dovrebbeiniziare a contare la carriera scolastica degli aspiranti medici». C. Moz. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.