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Commento 25 febbraio Il senso della vostra esistenza Messaggio del 25 febbraio 2016 (commento) Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti alla conversione. Figlioli, amate poco, pregate ancora meno. Siete persi e non sapete qual'è il vostro scopo. Prendete la croce, guardate Gesù e seguitelo. Lui si dona a voi fino alla morte in croce perché vi ama. Figlioli, vi invito a ritornare alla preghiera del cuore perché nella preghiera possiate trovare la speranza ed il senso della vostra esistenza. Io sono con voi e prego per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "Siete persi e non sapete qual è il vostro scopo". Fotografia perfetta della situazione attuale. In due pennellate c'è tutto il ritratto del nostro tempo. Anche noi cristiani siamo diventati confusi su questa questione cruciale. Eppure la risposta dovrebbe essere molto semplice e chiara: il nostro scopo è stare con Cristo, è abitare nella sua casa, è salire sul Santo Monte, è parlare con Lui, è ritrovarci tutti in Lui, è conoscere Lui, è far incontrare e conoscere Lui. Per questo la Madonna ci dice che è nella preghiera che possiamo trovare il senso della nostra esistenza. Cioè Cristo. E' nella preghiera che possiamo trovare la speranza. Cioè Cristo. Omni Die

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Commento  25  febbraio  

Il senso della vostra esistenza Messaggio del 25 febbraio 2016 (commento) Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti alla conversione. Figlioli, amate poco, pregate ancora meno. Siete persi e non sapete qual'è il vostro scopo. Prendete la croce, guardate Gesù e seguitelo. Lui si dona a voi fino alla morte in croce perché vi ama. Figlioli, vi invito a ritornare alla preghiera del cuore perché nella preghiera possiate trovare la speranza ed il senso della vostra esistenza. Io sono con voi e prego per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

"Siete persi e non sapete qual è il vostro scopo". Fotografia perfetta della situazione attuale. In due pennellate c'è tutto il ritratto del nostro tempo. Anche noi cristiani siamo diventati confusi su questa questione cruciale. Eppure la risposta dovrebbe essere molto semplice e chiara: il nostro scopo è stare con Cristo, è abitare nella sua casa, è salire sul Santo Monte, è parlare con Lui, è ritrovarci tutti in Lui, è conoscere Lui, è far incontrare e conoscere Lui. Per questo la Madonna ci dice che è nella preghiera che possiamo trovare il senso della nostra esistenza. Cioè Cristo. E' nella preghiera che possiamo trovare la speranza. Cioè Cristo. Omni Die

 

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Commento  2  marzo  

Vengo per aiutarvi a trovare la via Messaggio del 2 marzo 2016 (Mirjana) Cari figli, la mia venuta a voi è per voi un dono del Padre Celeste. Per mezzo del suo amore vengo per aiutarvi a trovare la via verso la verità, a trovare la via verso mio Figlio. Vengo a confermarvi la verità. Desidero ricordarvi le parole di mio Figlio. Egli ha pronunciato parole di salvezza per il mondo intero, parole d’amore per tutti, l’amore che ha mostrato col suo sacrificio. Anche oggi però molti miei figli non lo conoscono, non vogliono conoscerlo, sono indifferenti. A causa della loro indifferenza, il mio Cuore soffre amaramente. Mio Figlio è sempre stato nel Padre. Nascendo sulla terra, ha portato la Divinità, mentre da me ha assunto l’umanità. Con lui la Parola è giunta in mezzo a noi. Con lui è giunta la Luce del mondo, che penetra nei cuori, li illumina, li ricolma d’amore e di consolazione. Figli miei, possono vedere mio Figlio tutti quelli che lo amano, poiché il suo volto è visibile attraverso le anime che sono ricolme d’amore verso di lui. Perciò, figli miei, apostoli miei: ascoltatemi! Lasciate la vanità e l’egoismo. Non vivete soltanto per ciò che è terreno, materiale. Amate mio Figlio e fate sì che gli altri vedano il suo volto attraverso il vostro amore verso di lui. Io vi aiuterò a conoscerlo il più possibile. Io vi parlerò di lui. Vi ringrazio.

Nel messaggio precedente (25 febbraio) ci veniva detto che siamo persi e non sappiamo qual è lo scopo della nostra vita, che è Cristo. Nel messaggio odierno si prosegue il discorso per indicarci la via per arrivare a Lui. Facciamo bene attenzione, perché qui siamo su una questione di capitale importanza, sulla quale il contributo di Medjugorje è stato ed è decisivo, fondamentale, irrinunciabile. E' la questione del metodo, della strada, dell'esperienza. Osserviamo anzitutto che questa è la questione su cui oggi i cristiani incontrano le maggiori difficoltà. In passato infatti la strada era ben tracciata: la Chiesa proponeva in ogni sua parrocchia un cammino fortemente comunitario di preghiera, di istruzione, di santificazione. Ogni villaggio cristiano era un luogo ben preciso dove trovare Cristo come centro di tutta la vita personale e comunitaria. Ogni famiglia cristiana era inserita in esso come in un convento a cielo aperto, che aveva nella Chiesa il suo punto di convergenza e di massima bellezza. La dimensione conventuale si realizzava anche nella scansione del tempo quotidiano e del calendario, tutto determinato dal percorso ricchissimo dell'anno liturgico. E per consacrare la propria vita a Dio gli uomini e le donne potevano trovare molti ordini religiosi dove la strada indicata era chiara e vigorosa. Oggi non è più così. Le parrocchie promuovono tante belle cose, ma non sono più quella strada forte e concreta per camminare con Cristo e verso Cristo. Esse sono diventate luoghi molto marginali rispetto alla vita reale degli uomini. E in esse è più facile trovare occasioni di socializzazione per il weekend che qualche compagnia per vivere a fondo la fede. Il senso del sacro è quasi del tutto scomparso e chi ancora si inginocchia davanti al Tabernacolo rischia di essere guardato male anche dal sacerdote. Il problema si fa ancora più drammatico se si pensa alla popolazione giovanile. Per essa l'esperienza della fede è sempre più al di fuori del loro orizzonte. Abbandonata in fretta la parrocchia dopo i periodi delle catechesi della fanciullezza, i ragazzi e i giovani non trovano più quasi nessun richiamo alla fede nel loro lungo percorso di studio liceale e universitario e meno che meno nei luoghi dove coltivano i loro interessi extrascolastici. Sono scristianizzati senza aver mai saputo che cosa sia il Cristianesimo. Alcuni grandi educatori cristiani, come Chiara Lubich, don Giussani, Chico Argueio, e alcuni grandi pastori come San Giovanni Paolo II, hanno reagito proponendo soprattutto ai giovani dei luoghi dove poter fare esperienza della fede: sono nati così i Movimenti ecclesiali della seconda metà del Novecento e le Giornate Mondiali della Gioventù (che hanno costituito un vero e proprio movimento giovanile cristiano mondiale). Sono stati la risposta di Dio alla sperdutezza dell'uomo. Ma questa risposta ha voluto passare anche le apparizioni mariane. E' grazie ad esse che il popolo cristiano ha trovato ossigeno e indicazioni chiare e semplici per la propria vita. Chi ha

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avuto orecchie per intendere ha inteso e si è messo a seguire la Madonna senza cincischiare. Molti altri hanno preferito non abbassarsi a tanta semplicità e hanno scelto di fare un cammino sociologicamente più articolato, ottenendo lo splendido risultato di svuotare le loro chiese. Perché il popolo non è cretino: se trova l'occasione di incontrare Dio si raduna, se trova chi mette in mostra se stesso si allontana. Per un po’ lo si può ingannare con i fuochi d'artificio, ma dopo un po’ lo spettacolo fa addormentare tutti i suoi ammiratori. A Medjugorje la Madonna ha indicato una strada e un metodo spaventosamente contro corrente. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su questa proposta, anzi, a nessuno sarebbe mai venuta in mente. Eppure era quello che la Chiesa insegnava da duemila anni. Ma per il nostro tempo sembrava una follia, per cui non era possibile che se ne avesse nemmeno l'idea. La Madonna però non si è minimamente spaventata di fronte a queste paturnie dei cristiani moderni ed ha varcato senza la più piccola esitazione le Colonne d'Ercole al di qua delle quali essi si erano barricati per non essere diversi dal mondo. E ha mostrato l'esistenza del Nuovo Mondo. Esso stava in effetti al di là dell'oceano delle nostre paure e dei nostri compromessi con il vecchio mondo. Un Nuovo Mondo che era in realtà quello Antico, quello dei nostri padri nella fede, ma riproposto in modo nuovo e più radicale ancora che in passato. Ed ha acceso i cuori di milioni di fedeli che finalmente hanno trovato ciò che il loro cuore aspettava, senza sapere che cosa fosse. Il metodo di Medjugorje è molto 'semplice', nel senso di 'unitario'. Esso realizza infatti la convergenza di tutte le cose in Cristo. Attraverso due fattori decisivi: la Madonna e l'Eucarestia. La Madonna è la Madre che prende per mano ogni famiglia e ogni persona, con la recita quotidiana del Rosario, e la conduce quotidianamente a adorare e ricevere Cristo nell'Eucarestia. E' il metodo che, come si è già detto più volte, è descritto nell'immagine della galassia:

Il centro infuocato è l'Eucarestia, le stelle sono le singole famiglie o persone che recitano il Rosario e vengono condotte al centro dalla Madonna. Questa è l'immagine di ogni parrocchia secondo Medjugorje: un luogo dove tutto è condotto a Cristo, e dove Cristo è al centro di tutto. Questa è la via. Questa è la strada. Omni Die  

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Commento  18  marzo  

Abbandonarsi completamente al Padre Messaggio del 18 marzo 2016 (Mirjana) Cari figli, con cuore materno pieno d’amore verso voi, desidero insegnarvi l’abbandono completo a Dio Padre. Io desidero che voi impariate, guardandovi ed ascoltandovi dentro, come seguire la volontà di Dio. Desidero che voi impariate come avere fiducia nella Sua grazia e nel Suo amore come l’ho sempre avuta io. Per questo, cari figli, purificate i vostri cuori, liberatevi da tutto quello che è terreno e permettete a ciò che è di Dio, attraverso le vostre preghiere e il sacrificio, di formare la vostra vita cosicché nei vostri cuori, possiate avere il regno di Dio, possiate iniziare a vivere partendo da Dio Padre e a camminare sempre con mio Figlio. Per tutto questo, cari figli, dovete essere puri nello spirito ed essere pieni di amore e di misericordia. Dovete avere cuori puri e semplici e dovreste essere sempre pronti a servire. Cari figli, ascoltatemi! Io dico tutto questo per la vostra salvezza. Vi ringrazio.

Il messaggio come sempre è molto chiaro e non necessita di particolari spiegazioni teoriche. E' suddiviso in tre parti che potremmo riassumere così: - abbandonarsi al Padre e alla sua volontà con piena fiducia; - essere liberati dall'attaccamento a tutto il resto (purezza); - amare e servire. Per capirlo è meglio ricorrere a degli esempi che a dei ragionamenti. Prendiamoli dalle storie dei santi. I coniugi Martin (Louis e Zèlie), genitori di Santa Teresina di Gesù, sono stati beatificati nel 2008 e canonizzati nel 2015. Hanno avuto nove figli, quattro dei quali morti in tenera età. Ecco quanto scrive Cristina Siccardi riportando una loro testimionianza:

Tratto caratteristico della grande fede dei Martin era il pieno abbandono alla Divina Provvidenza, ecco che, nonostante lo straziante dolore per la perdita di ben quattro figli, essi non caddero nella disperazione. In un tempo in cui l’aborto volontario (omicidio volontario) è diventato ordinaria consuetudine, le parole di Zélie percuotono le coscienze; scriveva, infatti, ad una cognata reduce da un aborto spontaneo: «Che il buon Dio vi accordi la rassegnazione alla sua santa volontà. Il vostro caro piccolo bambino è presso di Lui; vi vede, vi ama, e voi lo ritroverete un giorno. È una grande consolazione che io ho provato e che provo ancora. Quando ho chiuso gli occhi ai miei cari piccoli bambini e li ho seppelliti, ho provato un grande dolore, a cui mi sono tuttavia rassegnata. […] Molti mi dicevano: “Sarebbe stato meglio non averli mai avuti”. Non potevo sopportare questo linguaggio. Non trovavo affatto che le pene e le preoccupazioni potessero essere messi sulla bilancia con la felicità eterna dei miei figli. Inoltre, essi non erano perduti per sempre, la vita è corta e piena di miserie, li si troverà lassù» (17 ottobre 1871). Confessione frequente, adorazioni notturne, attività parrocchiali, esami di coscienza sulle ginocchia della mamma e il catechismo imparato in braccio al papà fecero sì che le figlie si ponessero al servizio della Chiesa. Louis morirà a 71 anni dopo un umiliante declino, causato dall’arteriosclerosi e da una progressiva paralisi, avendo prima, comunque, la gioia di donare tutte le cinque figlie al Signore: quattro nel Carmelo di Lisieux e una fra le Visitandine di Caen.

Cerchiamo di vivere anche noi questo pieno abbandono a Dio. Abbiamo la Madonna che ci guida a questo. Omni Die

 

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Commento  25  marzo  

Non avete ancora compreso Messaggio del 25 marzo 2016 Cari figli! Oggi vi porto il mio amore. Dio mi ha permesso di amarvi e per amore invitarvi alla conversione. Figlioli, voi siete poveri nell’amore e non avete ancora compreso che mio figlio Gesù per amore ha dato la Sua vita per salvarvi e per donarvi la vita eterna. Perciò pregate figlioli, pregate, per poter comprendere nella preghiera l’amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Due bordate micidiali in questo breve messaggio: - "siete poveri nell'amore" - "non avete ancora compreso che mio Figlio Gesù per amore ha dato la Sua vita per salvarvi" Vediamole una alla volta. Cosa significa che siamo poveri nell'amore? Purtroppo è facile rispondere a questa domanda: si vede a vista d'occhio che abbiamo poco amore. Per capirlo, basta pensare cosa succede quando si accende un amore in noi: siamo disposti a fare salti morali per raggiungere o difendere o conquistare l'oggetto del nostro amore. L'amore in effetti, come diceva San Tommaso D'Aquino, è una energia che mette in moto verso l'oggetto amato: principium motus tendentis in finem amatum, (ST I-II, 26, 1) cioè l'amore è la ragione o il principio di quel moto che tende alla realtà amata come a suo fine. La povertà nell'amore comporta dunque la freddezza, l'insensibilità, la pigrizia, l'indifferenza, l'inazione. Chi ha poco amore non si muove. Non vuole fare fatica. Non spende le sue energie e la sua stessa vita. Qual è il nostro amore per Cristo e per la sua Chiesa' Siamo disposti a fare sacrifici, a fare chilometri, a dare il nostro tempo per Lui? La seconda bordata è dunque connessa con la prima: non abbiamo compreso quanto Cristo ci ami e quanto sia importante per noi. Karol Wojtyla fu eletto Papa il 16 ottobre del 1978. Qualche mese dopo, nel giugno del 1979, fu il primo Papa ad avere il permesso di entrare in un paese comunista: la Polonia. Non era possibile infatti che davanti al mondo gli venisse negato il permesso di fare un viaggio nella sua patria, dove era atteso da un intero popolo. Quel viaggio fu l'inizio della caduta del regime comunista, perché quel popolo, udendo le parole chiare e forti del suo pastore, ebbe il coraggio di alzarsi in piedi e di dare vita ad un libero sindacato dei lavoratori, il celebre Solidarnosc. Nel giro di dieci sofferti anni quel seme di libertà portò senza sparare un colpo al crollo del muro di Berlino e alla fine della dittatura sovietica. Ecco un importante passo dell'omelia pronunciata da San Giovanni Paolo II a Varsavia durante il suo incredibile primo viaggio in Polonia:

La Chiesa ha portato alla Polonia Cristo, cioè la chiave per la comprensione di quella grande e fondamentale realtà che è l’uomo. Non si può infatti comprendere l’uomo fino in fondo senza il Cristo. O piuttosto l’uomo non è capace di comprendere se stesso fino in fondo senza il Cristo. Non può capire né chi è, né qual è la sua vera dignità, né quale sia la sua vocazione, né il destino finale. Non può capire tutto ciò senza il Cristo. E perciò non si può escludere Cristo dalla storia dell’uomo in qualsiasi parte del globo, e su qualsiasi longitudine e latitudine geografica. L’esclusione di Cristo dalla storia dell’uomo è un atto contro l’uomo. Senza di lui non è possibile capire la storia della Polonia, e soprattutto la storia degli uomini che sono passati e passano per questa terra. Storia degli uomini. La storia della Nazione è soprattutto storia degli uomini. E la storia di ogni uomo si svolge in Gesù Cristo. In lui diventa storia della salvezza. […] Non è possibile capire e valutare, senza Cristo, l’apporto della nazione polacca allo sviluppo dell’uomo e della sua umanità nel passato e il suo apporto anche al giorno d’oggi; “questa vecchia quercia è cresciuta così e non l’ha abbattuta alcun vento, perché la sua radice è Cristo” (Piotr Skarga, Kazania seimowe IV, Biblioteca Narodowa, I, 70, p. 92). Bisogna camminare sulle orme di ciò che (o piuttosto chi) fu il Cristo, lungo le generazioni, per i figli e le figlie di questa terra. E ciò non soltanto per quelli che hanno creduto apertamente in lui e lo hanno professato con la fede della Chiesa, ma anche per coloro che erano apparentemente lontani, fuori della Chiesa. Per coloro che

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dubitavano o si opponevano. […] Non è quindi possibile capire senza Cristo la storia della Nazione polacca – di questa grande millenaria comunità – che così profondamente decide di me e di ognuno di noi. Se rifiutiamo questa chiave alla comprensione della nostra Nazione, ci esponiamo ad un equivoco sostanziale. Non comprendiamo più noi stessi. È impossibile capire senza Cristo questa Nazione dal passato così splendido e insieme così terribilmente difficile. […] È impossibile comprendere la storia della Polonia da Stanislao in Skarka, a Massimiliano Kolbe a Oswiecim, se non si applica a loro ancora quell’unico e fondamentale criterio che porta il nome di Gesù Cristo. (Varsavia, 2 giugno 1979)

Ecco, questo è un esempio di come si può comprendere chi è Cristo per noi e quanto grande è il suo amore per l'uomo. Omni Die

 

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Commento  2  aprile  

L'amore misericordioso Messaggio del 2 aprile 2016 (Mirjana) Cari figli non abbiate cuori duri, chiusi e pieni di paura. Permettete al mio amore materno di illuminarli e riempirli d’amore e di speranza, affinché, come Madre, io lenisca i vostri dolori: io li conosco, io li ho provati. Il dolore eleva ed è la preghiera più grande. Mio Figlio ama in modo particolare coloro che patiscono dolori. Ha mandato me a lenirli e a portarvi speranza. Confidate in lui! So che per voi è difficile, perché attorno a voi vedete sempre più tenebra. Figli miei, essa va squarciata con la preghiera e l’amore. Chi prega ed ama non teme, ha speranza ed amore misericordioso. Vede la luce, vede mio Figlio. Come miei apostoli, vi invito a cercare di essere un esempio di amore misericordioso e di speranza. Pregate sempre di nuovo per avere quanto più amore possibile, perché l’amore misericordioso porta la luce che squarcia ogni tenebra, porta mio Figlio. Non abbiate paura, non siete soli: io sono con voi! Vi chiedo di pregare per i vostri pastori, affinché abbiano amore in ogni momento e agiscano con amore verso mio Figlio, per mezzo di lui e in memoria di lui. Vi ringrazio!

Il riferimento di questo messaggio alla domenica della Divina Misericordia del giorno dopo e al dipinto di santa Faustyna Kowalska è evidente: sia nell'espressione "amore misericordioso" (che ricorre ben tre volte) che nell'invito "Confidate in Lui!". Lasciamo dunque la parola a Colui che nel Diario di Santa Faustyna si presenta come l'amore misericordioso in persona:

Figlia Mia, desidero che il tuo cuore sia modellato secondo il Mio Cuore misericordioso. Devi essere totalmente imbevuta della Mia Misericordia. I due raggi rappresentano il Sangue e l'Acqua. Il raggio pallido rappresenta l'Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime... Entrambi i raggi uscirono dall'intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Misericordia. Chiedi al Mio servo fedele che in quel giorno parli al mondo intero di questa Mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene. L'umanità non troverà pace, finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia. Oh! quanto Mi ferisce la diffidenza di un'anima! Tale anima riconosce che sono santo e giusto, e non crede che Io sono misericordioso, non ha fiducia nella Mia bontà. Anche i demoni ammirano la Mia giustizia, ma non credono alla Mia bontà. Il mio Cuore gioisce del titolo di Misericordia. Annuncia che la Misericordia è il più grande attributo di Dio. Tutte le opere delle Mie mani sono coronate dalla Misericordia. Oh, quanto è cara a Dio l'anima che segue fedelmente l'ispirazione della Sua grazia! Io ho dato al mondo il Salvatore e tu devi parlare al mondo della Sua grande Misericordia e preparare il mondo alla Sua seconda venuta. Mia diletta figlia, scrivi queste parole, che oggi il Mio Cuore ha riposato in questo convento. Parla al mondo della Mia Misericordia, del Mio amore. Le fiamme della Misericordia Mi bruciano, desidero riversarle sulle anime degli uomini. Oh, che dolore Mi procurano quando non vogliono accettarle! Figlia Mia, fa' quanto è in tuo potere per la diffusione del culto della Mia Misericordia, Io completerò quello che ti manca. Dì all'umanità sofferente che si stringa al Mio Cuore misericordioso e Io li [sic!] colmerò di pace. Figlia Mia, di che sono l'amore e la Misericordia in persona. Quando un'anima si avvicina a Me con fiducia, la riempio di una tale quantità di grazia, che essa non può contenerla in sé e la irradia sulle altre anime. Le anime che diffondono il culto

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della Mia Misericordia, le proteggo per tutta la vita, come una tenera madre protegge il suo bimbo ancora lattante e nell'ora della morte non sarò per loro Giudice, ma Salvatore misericordioso. In quell'ultima ora, l'anima non ha nulla in sua difesa, all'infuori della Mia Misericordia. Felice l'anima che durante la vita si è immersa nella sorgente della Misericordia, poiché la giustizia non la raggiungerà. Scrivi: tutto ciò che esiste è racchiuso nelle viscere della Mia Misericordia più profondamente di un bimbo nel grembo materno. Quanto dolorosamente mi ferisce la diffidenza verso la Mia bontà! I peccati di sfiducia sono quelli che mi feriscono nella maniera più dolorosa. DIALOGO FRA DIO MISERICORDIOSO E L’ANIMA PECCATRICE. - Gesù: “Anima peccatrice, non aver paura del tuo Salvatore. Io per primo Mi avvicino a te, poiché so che tu da sola non sei capace di innalzarti fino a Me. Non fuggire, figliola, dal Padre tuo. Cerca di parlare a tu per tu col tuo Dio misericordioso, che desidera dirti parole di perdono e colmarti delle Sue grazie. Oh, quanto Mi è cara la tua anima! Ti tengo scritta sulle Mie mani. Sei rimasta incisa nella ferita profonda del Mio Cuore”. - L'anima: “Signore, sento la Tua voce che m'invita ad abbandonare la cattiva strada, ma non ho né la forza né il coraggio”. - Gesù: «Sono Io la tua forza. Io ti darò la forza per la lotta». - L'anima: “Signore, conosco la Tua santità, ed ho paura di Te”. - Gesù: «Perché hai paura, figlia Mia, del Dio della Misericordia? La Mia Santità non M'impedisce di essere misericordioso con te. Guarda, o anima, che per te ho istituito un trono di Misericordia sulla terra, e questo trono è il tabernacolo e da questo trono di Misericordia desidero scendere nel tuo cuore. Guarda, non Mi sono circondato né da un seguito né da guardie, puoi venire da Me in ogni momento, in ogni ora del giorno voglio parlare con te e desidero elargirti le Mie grazie». - L'anima: “Signore, ho paura che non mi possa perdonare un così gran numero di peccati, la mia miseria mi riempie di terrore”. - Gesù: «La Mia Misericordia è più grande delle tue miserie e di quelle del mondo intero. Chi ha misurato la Mia bontà? Per te sono disceso dal cielo in terra, per te Mi sono lasciato mettere in croce, per te ho permesso che venisse aperto con la lancia il Mio Sacratissimo Cuore ed ho aperto per te una sorgente di Misericordia. Vieni ed attingi le grazie da questa sorgente con il recipiente della fiducia. Non respingerò mai un cuore che si umilia; la tua miseria verrà sprofondata nell'abisso della Mia Misericordia. Perché mai dovresti litigare con Me sulla tua miseria? Fammi il piacere, dammi tutte le tue pene e tutta la tua miseria ed io ti colmerò con i tesori delle mie grazie». - L'anima: «Hai vinto, Signore, con la Tua bontà il mio cuore di pietra. Ecco che m'avvicino con fiducia ed umiltà al tribunale della Tua Misericordia, assolvimi Tu stesso per mano del Tuo rappresentante. O Signore, sento che è discesa la grazia e la pace nella mia povera anima. Sento che la Tua Misericordia, Signore, è penetrata in me da parte a parte. Mi hai perdonato più di quanto io osassi sperare, più di quanto fossi in grado di immaginare. La tua bontà ha superato ogni mio desiderio. Ed ora T'invito nel mio cuore presa da gratitudine per tante grazie. Ho sbagliato come il figliol prodigo andando fuori strada, ma Tu non hai cessato di essermi Padre. Moltiplica con me la Tua Misericordia, poiché vedi quanto sono debole». - Gesù: «Figlia, non parlare più della tua miseria, perché io non la ricordo più. Ascolta, figlia Mia, quello che desidero dirti: stringiti alle Mie ferite ed attingi dalla Sorgente della Vita tutto ciò che il tuo cuore può desiderare. Bevi a piene labbra alla Sorgente della Vita e non verrai meno durante il viaggio. Fissa lo sguardo allo splendore della Mia Misericordia e non temere. Figlia Mia, scrivi queste parole: «Tutte le anime che adoreranno la Mia Misericordia e ne diffonderanno il culto, esortando altre anime alla fiducia nella Mia Misericordia, queste anime nell'ora della morte non avranno paura. La Mia Misericordia le proteggerà in quell'ultima lotta... Figlia Mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato. Per la recita di questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che Mi chiederanno. Se la reciteranno peccatori incalliti, colmerò di pace la loro anima, e l'ora della loro morte sarà serena. Scrivi questo per le anime afflitte: quando l'anima vede e riconosce la gravità dei suoi peccati, quando si svela ai suoi occhi tutto l'abisso di miseria in cui è precipitata, non si disperi, ma si getti con fiducia nelle braccia della Mia Misericordia, come un bambino fra le braccia della madre teneramente amata. Queste anime hanno la precedenza nel Mio Cuore compassionevole, esse hanno la precedenza nella Mia Misericordia. Proclama che nessun'anima, che ha invocato la Mia Misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una predilezione particolare per l'anima che ha fiducia nella Mia bontà. Scrivi che quando verrà recitata la coroncina vicino agli agonizzanti, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore misericordioso». In quel momento il Signore mi fece conoscere quanto è geloso del mio cuore. «Anche fra le tue consorelle ti sentirai sola, ebbene sappi che desidero che ti unisca più strettamente a Me. A Me interessa ogni battito

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del tuo cuore; ogni palpito del tuo amore si ripercuote nel Mio Cuore; sono assetato del tuo amore». « Si, o Gesù, ma anche il mio cuore non saprebbe vivere senza di Te, poiché pur se mi venisse offerto il cuore di tutte le creature, esse non appagherebbero i profondi desideri del mio cuore ». Questa sera il Signore mi ha detto: «Affidati completamente a Me nell'ora della morte e io ti presenterò al Padre Mio come Mia sposa. Adesso ti raccomando di unire ai Miei meriti le tue azioni anche le più piccole ed allora il Padre Mio le guarderà con amore come se fossero Mie... Non cambiare l'esame particolare che ti ho dato tramite Padre Andrasz, quello cioè di unirti continuamente a Me; questo è quanto oggi esigo chiaramente da te. Sii come una bambina di fronte ai Miei rappresentanti, poiché Io prendo in prestito la loro bocca per parlare a te, in modo che tu non abbia dubbi di alcun genere». Nell'Antico Testamento mandai al Mio popolo i profeti con i fulmini. Oggi mando te a tutta l'umanità con la Mia Misericordia. Non voglio punire l'umanità sofferente, ma desidero guarirla e stringerla al Mio Cuore misericordioso. Faccio uso dei castighi solo quando essi stessi Mi costringono a questo; la Mia mano afferra malvolentieri la spada della giustizia. Prima del giorno della giustizia mando il giorno della Misericordia. Figlia Mia, osserva il Mio Cuore misericordioso e riproduci nel tuo cuore e nelle tue azioni la Sua pietà, in modo che tu stessa, che proclami al mondo la Mia Misericordia, ne sia infiammata. Sono contento che ti sia comportata come una vera figlia Mia. Sli sempre misericordiosa, come sono misericordioso Io. Ama tutti per amore verso di Me, anche i più grandi nemici, in modo che si possa riprodurre in pieno nel tuo cuore la Mia Misericordia. Scrivi: sono tre volte santo ed ho orrore del più piccolo peccato. Non posso amare un'anima macchiata dal peccato, ma quando si pente, la Mia generosità non ha limiti verso di lei. La Mia Misericordia l'abbraccia e la perdona. Con la Mia Misericordia inseguo i peccatori su tutte le loro strade ed il Mio Cuore gioisce quando essi ritornano da Me. Dimentico le amarezze con le quali hanno abbeverato il Mio Cuore e sono lieto per il loro ritorno. Dì ai peccatori che nessuno sfuggirà alle Mie mani. Se fuggono davanti al Mio Cuore misericordioso, cadranno nelle mani della Mia giustizia. Dì ai peccatori che li attendo sempre, sto in ascolto del battito del loro cuore per sapere quando batterà per Me. Scrivi che parlo loro con i rimorsi di coscienza, con gli insuccessi e le sofferenze, con le tempeste ed i fulmini; parlo con la voce della Chiesa, e, se rendono vane tutte le Mie grazie, comincio ad adirarMi contro di essi, abbandonandoli a se stessi e dò loro quello che desiderano.

Omni Die