24 domenica del tempo ordinario anno A

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Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietà INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, acco- gli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA Cel. O Dio, che hai creato e governi l’uni- verso, fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Dio di giustizia e di amore, che per- doni a noi se perdoniamo ai nostri fratelli, crea in noi un cuore nuovo a immagine del tuo Figlio, un cuore sempre più grande di ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Da’, o Signore, la pace a coloro che spe- rano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio di ogni misericordia, il Padre buono, che ci ha salvati in Cristo Gesù, suo Figlio, donandoci lo Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, il Signore è buono e grande nell’amore. Egli ci chiede di perdo- nare l’offesa al nostro prossimo e di provare la sua stessa compassione. (Breve pausa di silenzio) Ass. Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni. Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, e sup- plico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro. Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen « P P erdona l’offesa al tuo prossimo». Il criterio dell’agire e del pen- sare di ogni vero discepolo di Gesù è quello della morte di croce. Detto altrimenti è: “amare senza misura”. È questa la lezione di vita che ci viene offerta dalla Liturgia della Parola di oggi. L’apostolo Paolo è molto esplicito: nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso. Noi viviamo e moriamo per il Signore. Quindi, il nostro criterio è il Crocifisso-Risorto, cioè colui che non considerò un tesoro geloso (o una condizione di privilegio) l’essere nella forma di Dio e spogliò se stesso. Il medesimo monito proviene dalla sapienza d’Israele: per avere il perdono dei propri peccati innanzi a Dio è necessario perdonare chi ci ha offesi. È il comandamento nuovo dell’amore verso i fratelli e i nemici che conta veramente. Si tratta di provare la stessa compassione di Gesù per i peccatori, i perduti, i lontani. È quanto ci vien detto nella parabola del servo spietato. Sembra quasi che il termine “tolleranza” (“fino a quando Signore devo perdonare?”) non appartenga al vocabolario del vero discepolo che fa sua la logica dell’amare senza misura, cioè della compassione. Chiediamo al Padre di ogni misericordia, nell’Eucaristia che celebriamo, un cuore nuovo, a immagine del suo Figlio, un cuore sempre più grande di ogni offesa, per ricordare al mondo come egli ci ama veramente. 24ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 11 SETTEMBRE 2011

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Cel. Signore, pietà Ass. Signore, pietàCel. Cristo, pietà Ass. Cristo, pietàCel. Signore, pietà Ass. Signore, pietàINNO DI LODECel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà. Noiti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, tiglorifichiamo, ti rendiamo grazie per latua gloria immensa, Signore Dio, Re delcielo, Dio Padre onnipotente. Signore,Figlio unigenito, Gesù Cristo, SignoreDio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tuche togli i peccati del mondo, abbi pietà dinoi; tu che togli i peccati del mondo, acco-gli la nostra supplica; tu che siedi alladestra del Padre, abbi pietà di noi. Perchétu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solol’Altissimo, Gesù Cristo, con lo SpiritoSanto nella gloria di Dio Padre. Amen.COLLETTACel. O Dio, che hai creato e governi l’uni-verso, fa’ che sperimentiamo la potenzadella tua misericordia, per dedicarci contutte le forze al tuo servizio. Per il nostroSignore Gesù Cristo... Ass. AmenOppureCel. O Dio di giustizia e di amore, che per-doni a noi se perdoniamo ai nostri fratelli,crea in noi un cuore nuovo a immagine deltuo Figlio, un cuore sempre più grande di

ANTIFONA D’INGRESSO in piediDa’, o Signore, la pace a coloro che spe-rano in te; i tuoi profeti siano trovatidegni di fede; ascolta la preghiera dei tuoifedeli e del tuo popolo, Israele. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenCel. Il Dio di ogni misericordia, il Padrebuono, che ci ha salvati in Cristo Gesù, suoFiglio, donandoci lo Spirito Santo, sia contutti voi. Ass. E con il tuo spiritoATTO PENITENZIALECel. Fratelli e sorelle, il Signore è buono egrande nell’amore. Egli ci chiede di perdo-nare l’offesa al nostro prossimo e di provarela sua stessa compassione.(Breve pausa di silenzio)Ass. Confesso a Dio Onnipotente e a voifratelli che ho molto peccato in pensieri,parole, opere e omissioni. Per mia colpa,mia colpa, mia grandissima colpa, e sup-plico la Beata sempre Vergine Maria, gliangeli, i santi e voi fratelli di pregare perme il Signore Dio nostro.Cel. Dio onnipotente abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri peccati e ci conduca allavita eterna. Ass. Amen

«PPerdona l’offesa al tuo prossimo». Il criterio dell’agire e del pen-sare di ogni vero discepolo di Gesù è quello della morte di croce.Detto altrimenti è: “amare senza misura”. È questa la lezione di vita

che ci viene offerta dalla Liturgia della Parola di oggi. L’apostolo Paolo èmolto esplicito: nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso.Noi viviamo e moriamo per il Signore. Quindi, il nostro criterio è ilCrocifisso-Risorto, cioè colui che non considerò un tesoro geloso (o unacondizione di privilegio) l’essere nella forma di Dio e spogliò se stesso. Ilmedesimo monito proviene dalla sapienza d’Israele: per avere il perdonodei propri peccati innanzi a Dio è necessario perdonare chi ci ha offesi. Èil comandamento nuovo dell’amore verso i fratelli e i nemici che contaveramente. Si tratta di provare la stessa compassione di Gesù per i peccatori, i perduti, i lontani.È quanto ci vien detto nella parabola del servo spietato. Sembra quasi che il termine “tolleranza”(“fino a quando Signore devo perdonare?”) non appartenga al vocabolario del vero discepolo chefa sua la logica dell’amare senza misura, cioè della compassione. Chiediamo al Padre di ognimisericordia, nell’Eucaristia che celebriamo, un cuore nuovo, a immagine del suo Figlio, un cuoresempre più grande di ogni offesa, per ricordare al mondo come egli ci ama veramente.

24ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 11 SETTEMBRE 2011

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Benedici il Signore, anima mia, quanto è inme benedica il suo santo nome. Benedici ilSignore, anima mia, non dimenticare tanti isuoi benefici. Rit.Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tuttele tue infermità, salva dalla fossa la tua vita,ti circonda di bontà e misericordia. Rit.Non è in lite per sempre, non rimane adira-to in eterno. Non ci tratta secondo i nostripeccati, e non ci ripaga secondo le nostrecolpe. Rit.Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così lasua misericordia è potente su quelli che lo te-mono; quanto dista l’oriente dall’occidente,così egli allontana da noi le nostre colpe. Rit.SECONDA LETTURADalla lettera di san Paolo apostoloai Romani (14,7-9)Fratelli, 7nessuno di noi vive per se stesso enessuno muore per se stesso, 8perché se noiviviamo, viviamo per il Signore, se noimoriamo, moriamo per il Signore.Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo delSignore.9Per questo infatti Cristo è morto ed è ritor-nato alla vita: per essere il Signore dei mortie dei vivi. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediAlleluia, alleluia.Vi do un comandamento nuovo, dice il Si-gnore, come io ho amato voi, così amatevianche voi gli uni gli altri. Alleluia.VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo(18,21-35)

Ass. Gloria a te, o SignoreIn quel tempo, 21Pietro si avvicinò a Gesù egli disse: «Signore, se il mio fratello com-mette colpe conto di me, quante volte dovròperdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesùgli rispose: «Non ti dico fino a sette volte,ma fino a settanta volte sette. 23Per questo, il regno dei cieli è simile a unre che volle regolare i conti con i suoi servi.24Aveva cominciato a regolare i conti, quan-do gli fu presentato un tale che gli dovevadiecimila talenti. 25Poiché costui non era ingrado di restituire, il padrone ordinò chefosse venduto lui con la moglie, i figli equanto possedeva, e così saldasse il debito.26Allora il servo, prostrato a terra, lo suppli-cava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti

ogni offesa, per ricordare al mondo come tuci ami. Per il nostro Signore Gesù Cristo...Ass. Amen

La prima lettura pone come condizione per ilperdono dei nostri peccati al cospetto di Dio ilmettere da parte rancore e ira verso chi ci haprocurato del male o ci ha offeso. Il rancore el’ira sono definiti “cose orribili”. È orribile ogninostro tentativo di giustificare il nostro non esse-re disponibili a un perdono smisurato.La seconda lettura offre un nuovo criterio di vitaper il battezzato: Gesù Cristo, morto e risorto.Il Vangelo mette in crisi il nostro criterio di per-dono e di amore e, attraverso la parabola delservo spietato, Gesù ci invita ad avere semprecompassione dei nostri fratelli. Chi è stato inte-riormente guarito dalla compassione divina, checi restituisce alla dignità di persone, neppurevede più le offese, perché al confronto sonosempre troppo piccole. Il successo delle nostrecomunità e famiglie è nella capacità di perdo-narci e non di giudicarci.

PRIMA LETTURA SedutiDal libro del Siràcide (27,30- 28,7)30Rancore e ira sono cose orribili, e il pecca-tore le porta dentro. 28•1Chi si vendica subiràla vendetta del Signore, il quale tiene sem-pre presenti i suoi peccati. 2Perdona l’offesaal tuo prossimo e per la tua preghiera tisaranno rimessi i peccati. 3Un uomo che resta in collera verso un altrouomo, come può chiedere la guarigione alSignore? 4Lui che non ha misericordia perl’uomo suo simile, come può supplicare peri propri peccati? 5Se lui, che è soltanto carne,conserva rancore, come può ottenere il per-dono di Dio? Chi espierà per i suoi peccati?6Ricòrdati della fine e smetti di odiare, delladissoluzione e della morte e resta fedele aicomandamenti. 7Ricorda i precetti e non odiare il prossimo,l’alleanza dell’Altissimo e dimentica glierrori altrui.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioSALMO RESPONSORIALE (Sal 102)Rit. Il Signore è buono

e grande nell’amore

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restituirò ogni cosa’’. 27Il padrone ebbe com-passione di quel servo, lo lasciò andare e glicondonò il debito.28Appena uscito, quel servo trovò uno deisuoi compagni, che gli doveva cento denari.Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo:“Restituisci quello che devi!’’. 29Il suo com-pagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo:“Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Maegli non volle, andò e lo fece gettare in pri-gione, fino a che non avesse pagato il debi-to.31Visto quello che accadeva, i suoi compagnifurono molto dispiaciuti e andarono a riferi-re al loro padrone tutto l’accaduto.32Allora il padrone fece chiamare quell’uo-mo e gli disse: “Servo malvagio, io ti hocondonato tutto quel debito perché tu mi haipregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà deltuo compagno, così come io ho avuto pietàdi te?’’. 34Sdegnato, il padrone lo diede inmano agli aguzzini, finché non avesse resti-tuito tutto il dovuto. 35Così anche il Padremio celeste farà con voi se non perdoneretedi cuore, ciascuno al proprio fratello». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoPROFESSIONE DI FEDE in piediCredo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero, generato, noncreato, della stessa sostanza del Padre; permezzo di Lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo, (si china il capo) e peropera dello Spirito Santo si è incarnato nelseno della Vergine Maria e si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà,nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, eil suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il per-dono dei peccati. Aspetto la risurrezione deimorti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELICel. Fratelli e sorelle, chiediamo al Signoreil dono della compassione e un cuore gene-roso per perdonarci veramente gli uni glialtri.Lettore Diciamo con gioia:Ass. SIGNORE,

INSEGNACI A PERDONARE!1. Perché la Chiesa sia testimone credibiledel perdono di Gesù avvenuto mediante lasua morte di croce. Preghiamo2. Perché la pace del Signore risorto regninelle nostre famiglie e tra tutti i popoli dellaterra. Preghiamo.3. Perché sappiamo mettere da parte i ran-cori, l’ira, e superare ogni risentimentoverso il nostro prossimo. Preghiamo.4. Perché il Signore sostenga i missionaridel Vangelo in quelle terre lontane dalla fedee dalla conoscenza di Gesù. Preghiamo.5. Perché il Signore conceda il riposo eternoa tutte le vittime del terrorismo internazio-nale e doni consolazione ai loro parenti eamici. Preghiamo.6. Perché l’Eucaristia che celebriamo purifi-chi i nostri cuori e ci doni la grazia di con-vertirci al Signore. Preghiamo.Cel. O Padre, buono e misericordioso, acco-gli la preghiera di questa comunità cheannuncia il tuo perdono verso tutti: fa’ che ilVangelo si estenda sino ai confini della terraper la forza misteriosa dello Spirito Santo.Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE in piedi Cel. Accogli con bontà, Signore, i doni e lepreghiere del tuo popolo, e ciò che ognunooffre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti.Per Cristo nostro Signore. Ass. AmenPREFAZIO DELLE DOMENICHE III La nostra salvezza nel Figlio di Dio fatto uomoÈ veramente cosa buona e giusta, nostro do-vere e fonte di salvezza, rendere grazie sem-pre e in ogni luogo a te, Signore, Padre san-to, Dio onnipotente ed eterno. Abbiamo ri-conosciuto il segno della tua immensa gloriaquando hai mandato tuo Figlio a prendere sudi sé la nostra debolezza; in lui nuovo A-damo hai redento l’umanità decaduta, e conla sua morte ci hai resi partecipi della vitaimmortale. Per mezzo di lui si allietano gli

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angeli e nell’eternità adorano la gloria deltuo volto. Al loro canto concedi, o Signore,che si uniscano le nostre umili voci nell’in-no di lode.MISTERO DELLA FEDEOgni volta che mangiamo di questo panee beviamo a questo calice annunziamo latua morte, Signore, nell’attesa della tuavenuta.PREGHIERA DEL SIGNORECel. Il Signore perdona i nostri peccati senoi perdoniamo quelli dei nostri fratelli.Diciamo insieme.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. Il Noi viviamo e moriamo per Cristo:nel suo nome, scambiatevi un segno di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: nonvi turbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.FRAZIONE DEL PANECel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti inquesto calice, siano per noi cibo di vita eter-na.ANTIFONA ALLA COMUNIONE«Il Padre mio non perdonerà a voi, se nonperdonerete di cuore al vostro fratello».DOPO LA COMUNIONE in piediCel. La potenza di questo sacramento, oPadre, ci pervada corpo e anima, perché nonprevalga in noi il nostro sentimento, ma l’a-zione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostroSignore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi.Ass. E con il tuo spiritoCel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padree Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. AmenCel. Gesù è il Figlio di Dio: nel suo nome,andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

Signore Gesù, fa che cammini sempre sullastrada del Vangelo. Con te c’è sicurezza, lu-ce, gioia. Tutto si vince con te. Tutto s’illu-mina. Tutto è vita con te. Amen. Alleluia.

Le cinque vie del perdono«Volete che parli delle vie della riconciliazio-ne con Dio? Sono molte e svariate, però tutteconducono al cielo. La prima è quella dellacondanna dei propri peccati. Confessa perprimo il tuo peccato e sarai giustificato (cf. Is43,25-26). Anche il profeta diceva: “confesse-rò al Signore le mie colpe e tu hai rimesso lamalizia del mio peccato” (Sal 31,5).Condanna dunque anche tu le tue colpe.Questo è sufficiente al Signore per la tua libe-razione. E poi se condanni le tue colpe saraipiù cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscien-za a divenire la tua interna accusatrice, perchénon lo sia poi dinanzi al Signore. Questa èdunque una via di remissione, ottima; ma ven’è un’altra per nulla inferiore: non ricordarele colpe dei nemici, dominare l’ira, perdona-re i fratelli che ci hanno offeso. Anche cosìavremo il perdono delle offese da noi fatte alSignore. E questo è un secondo modo di e-spiare i peccati. “Se voi infatti perdonereteagli uomini le loro colpe, il Padre vostro Ce-leste perdonerà a voi” (Mt 6,14). Vuoi impa-rare ancora una terza via di purificazione? Èquella della preghiera fervorosa e ben fattache proviene dall’intimo del cuore. Se poi nevuoi conoscere una quarta dirò che è l’ele-mosina. Questa ha un valore molto grande.Aggiungiamo poi questo: se uno si comportacon temperanza (cioè moderazione) e umiltà,distruggerà alla radice i suoi peccati con nonminore efficacia dei mezzi ricordati sopra. Neè testimone il pubblicano che non era ingrado di ricordare opere buone, ma al loroposto offrì l’umile riconoscimento delle suecolpe e così si liberò dal grave fardello cheaveva sulla coscienza. Abbiamo indicato cin-que vie di riconciliazione con Dio. La primaè la condanna dei propri peccati. La secondaè il perdono delle offese. La terza consistenella preghiera, la quarta nell’elemosina e laquinta nell’umiltà. Non stare dunque senzafar nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzareper tutte queste vie, perché sono facili, népuoi addurre la tua povertà per esimertene»(Dalle Omelie di san Giovanni Crisostomo).

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