24 del GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 primo piano L’intervento ... del 11.02.15.pdfUna carriera da...

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Swissbasket si rinnova... anche se con un po’ di fatica PRIMO PIANO L’intervento del presidente Claudio Franscella di CLAUDIO FRANSCELLA* Dalla nomina del nuovo presiden- te di Swissbasket Giancarlo Sergi sono passati pochi mesi ma alcune importanti novità, nell’ottica del rinnovamento di tutta la struttura cestistica federale, le si stanno già intravvedendo. Infatti il nuovo presidente ha sor- preso un po’ tutti presentando in brevissimo tempo delle proposte di riforme, anche radicali, che sono state accolte con entusiasmo da una buona parte della comunità del ba- sket nazionale. Pure la FIBA ha ac- colto molto positivamente gli sforzi della Federazione nell’ottica di una completa ristrutturazione. Questa veloce e progressiva volon- tà di rinnovamento ha però inevita- bilmente procurato qualche scos- sone e sta facendo nascere qualche polemica, soprattutto alle nostre latitudini. In particolar modo la proposta di accorpare la Lega a Swissbasket (ac- cettata a maggioranza dall’assem- blea dei delegati) ha fatto arrabbiare i vertici e alcuni club della LNBA – in particolar modo quelli ticinesi –, che ora stanno reagendo di pancia e con molta (forse troppa) veemenza. «Il principio potrebbe essere condiviso – dicono – ma i tempi non sono quelli giusti. Il cambiamento s’ha da fare ma si deve riflettere, si deve appro- fondire, si devono creare gruppi di studio, c’è bisogno di tempo, ecc.». Parole sentite tante volte nel passa- to che però non hanno mai portato a nulla, se non a continue lamentele (portate avanti anche dai presidenti di club che oggi contestano la deci- sione presa dall’assemblea dei dele- gati) sull’immobilismo dell’operato dei responsabili federali del passato. E ci sono verbali ed articoli che testi- moniano quanto detto. Ma si sa: in ogni situazione della vita i cambiamenti possono procu- rare inizialmente paura e insicurez- za. Sono però convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. Infatti se veramente si vuole cambiare ve- locità di marcia – e dopo anni di sta- gnazione questo è più che necessario – è importante non più tentennare e dare subito un forte segnale. E l’Assemblea del delegati di Swissbasket – a maggioranza (25 a 9) – ha capito questo e dato fiducia al presidente Giancarlo Sergi decretan- «Bisogna insistere sulla formazione» ARBITRI Bosko Stojcev è il nuovo delegato regionale per la commissione cantonale Il presidente di Swissbasket, Giancarlo Sergi, con il presidente di Ticinobasket, e membro del comitato direttivo di Swissbasket, Claudio Franscella. 24 GIORNALE del POPOLO GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015 futuro, pensato e voluto per essere un prodotto più agile e aperto alle condivisioni, uno strumento digitale in grado di valorizzare persone, contenuti e, si spera, l’intero movimento del basket ticinese. La nuova rivista non sarà più stampata e distribuita a tutti i tesserati, ma sarà confezionata, spedita e condivisa in maniera digitale. Il primo numero è previsto per marzo, in con- comitanza con le finali della Coppa Ticino. NUOVA RIVISTA Da alcuni mesi Ticino Basket, in collaborazione con la Juicemediacloud Sagl di Giuseppe Gagliano, sta preparando una nuova rivista in versio- ne elettronica. Si tratta di un progetto che guarda al Bosko Stojcev (classe 1982) è di- ventato da inizio stagione il nuovo delegato regionale per la commis- sione cantonale arbitri (CCA). Su- bentrato a Michele Codella, l’arbitro locarnese ha sin da subito cercato di portare nuove energie e idee alla formazione dei giovani fischietti ti- cinesi, puntando soprattutto sulla preparazione dei mini arbitri e sulla continua supervisione dei direttori di gara. Prima di assumere il ruolo di delegato alla CCA, Bosko ha arbitrato per anni a livello cantonale, arrivan- do quattro anni fa a dirigere le gare di Lega nazionale. «La mia carriera come arbitro in realtà è cominciata molto tempo fa. Quando ero anco- ra nelle giovanili della Muraltese, ogni società era obbligata ad avere almeno due mini arbitri e uno ero io. Inizialmente ero contrario all’i- dea, ma con il tempo ho cominciato ad apprezzare l’arbitraggio, venivo coinvolto in belle partite e nel 1996 sono stato promosso per fare il corso di allievo arbitro. Da lì via ho sem- pre continuato, arrivando nel 2001 a livello nazionale, anche se poi ho abbandonato, continuando solo in Ticino». Come molti arbitri, anche Bosko ha un passato di giocatore alle spalle. «Fino al 2005 ho conti- nuato a dirigere le partite solo a livello cantonale, ma avevo ancora voglia di giocare a basket, per cui ho appeso il fischiet- to al chiodo e per un paio di anni ho giostrato in seconda lega, di- ventando anche allenatore della Muraltese. Poi però la mancanza delle trasferte e della compagnia mi ha spinto a ri- cominciare ad arbitrare e da lì non ho più smesso, arrivando nel giro di pochi anni a dirigere le gare di serie A». Una carriera da arbitro, quella di Bosko, iniziata molto presto, da ado- lescente: «La mia esperienza mi por- ta a credere che è importante comin- ciare a insegnare e a far apprezzare l’arbitraggio ai ragazzi sin dal mini basket e proprio per questo motivo una delle mie priorità, in qualità di delegato regio- nale, è la forma- zione dei giovani. Spinto dai colle- ghi, ho deciso di accettare questo ruolo molto im- pegnativo perché vorrei riuscire a dimostrare ai giovani interes- sati che con l’im- pegno si può be- nissimo passare da mini arbitro a fischietto nazio- nale. Con l’aiuto di Hassanzadesh Ardeshir, respon- sabile dei mini arbitri e Fabrizio Pizio, responsabile degli esperti, stiamo quindi lavoran- do intensamente sulla formazione dei più giovani, insistendo poi sulla supervisione delle partite. Gli arbitri regionali controllano i mini arbitri, do il ritorno della Lega Nazionale di basket sotto il cappello di Swissba- sket. Grazie a questa decisione stori- ca il basket svizzero potrebbe final- mente affrontare le numerose sfide che l’attendono con una gestione più unitaria e sicuramente più rappre- sentativa. In questa fase è però importan- te dare fiducia in chi ha ottenuto il consenso democratico. La Lega non sparirà, magari cambierà nome e forma, ma di fatto continuerà a la- vorare per l’élite del basket svizzero come ha fatto sino ad oggi. I club non devono quindi avere paura: per i prossimi anni tutto quanto è stato deciso dalla Lega resterà così com’è. Le due entità dovranno invece, di co- mune accordo, lavorare assieme per il dopo, per il futuro del basket sviz- zero. Il progetto c’è: si vuole proporre una gestione del basket elvetico fun- zionale, in cui l’élite continuerà ad occuparsi dell’élite, mentre le regioni delle regioni. L’unica sostanziale dif- ferenza è che Lega e Swissbasket da ora lavoreranno assieme, con un’u- nica struttura, una visione comune, una sola strategia e con l’obiettivo di investire i soldi che verranno rispar- miati sfruttando le sinergie comuni, a favore di tutti gli attori in campo. Sono altresì convinto che avere un solo marchio da proporre sul merca- to non può che facilitare i contatti con gli sponsor, con i media, con la politica, con la FIBA e con i tifosi. Cerchiamo quindi in questo mo- mento delicato di lasciare da parte le polemiche (che sicuramente non fanno bene all’immagine del nostro sport) e lavoriamo di comune ac- cordo in questi mesi per riuscire a presentare alla prossima assemblea un progetto dettagliato e condiviso sotto tutti i punti di vista. Nel frattempo le prime impor- tanti concrete riforme all’interno di Swissbasket che toccano la forma- zione, la struttura organizzativa e il marketing stanno già per essere implementate. Con queste riforme si vuole raggiungere una migliore e più precisa definizione delle priorità, un’ottimizzazione e migliore ricollo- cazione del budget e una ridistribu- zione dei compiti e delle responsa- bilità dei professionisti che lavorano all’interno della Federazione Per ridare subito slancio alle no- stre nazionali sono stati immediata- mente coinvolti – quali ambasciatori del basket Svizzero – Oliver Vogt e Karen Twehues, due icone della no- stra pallacanestro sui quali si pun- terà molto per ricostruire il nostro sport. Anche a livello di marketing e di comunicazione (ambiti dove si era in verità molto carenti) ci sarà una professionalizzazione con l’assun- zione di nuove e qualificate figure. È pure già in atto da qualche mese un gruppo di lavoro composto da esperti (ma pure aperto alle perso- ne che desiderano mettersi a dispo- sizione) che dovrà in tempi brevi presentare un rapporto con delle proposte concrete da attualizzare al più presto per migliorare il sistema di formazione in Svizzera, partendo dai più piccoli. È realtà un altro gruppo di lavoro – composto da diversi rappresentanti del nostro sport (associazioni regio- nali, club, autorità ai vari livelli…) – che ha l’obiettivo di trovare nuove strategie politiche per promuovere al meglio la pallacanestro in tutte le regioni del nostro Paese. Molti sforzi saranno poi destina- ti a tutte le squadre nazionali – con particolare attenzione alla squadra femminile d’élite, sciaguratamente cancellata nella passata gestione – per fare in modo che le stesse possa- no diventare dei veri e propri punti di riferimento per tutti gli appassionati. L’entusiasmo per il 3 x 3, che ha assunto grande popolarità a livello internazionale, sarà pure uno dei punti di forza per la propaganda in TICINO BASKET Svizzera del gioco della pallacane- stro. Il comitato di Ticinobasket au- spica quindi che questa nuova linea possa essere seguita con convinzio- ne e senza pregiudizi da tutti gli at- tori in gioco. Infatti solamente con un’azione compatta e coesa si potrà, così come auspicato da tempo, risali- re la china e riportare al centro delle attenzione degli Svizzeri la pratica del nostro bellissimo sport. Quale nuovo membro del comita- to direttivo di Swissbasket affronterò con convinzione questa sfida… spe- rando che sia la volta buona. Avanti tutti assieme! *PRESIDENTE TICINOBASKET E MEMBRO COMITATO DIRETTIVO SWISSBASKET che seguono le partite dei bambini, gli arbitri nazionali analizzano inve- ce le gare dei regionali, quelli che di- rigono le giovanili e la seconda lega, per vedere se c’è qualcuno che un do- mani potrebbe fare il salto di qualità e passare di livello». Dopo pochi mesi di lavoro, è an- cora difficile stilare un bilancio di quanto fatto da Bosko, ma sicura- mente le intenzioni e la volontà ci sono, anche per il futuro. «Quest’an- no siamo stati tranquilli, abbiamo deciso di valutare bene la situazio- ne e capire dove si può migliorare. La mia idea per l’anno prossimo è di fare dei clinic cantonali durante la stagione, andando ad esempio a visionare le partite di Coppa Ticino con i ragazzi, valutare la prestazione degli arbitri e discutere gli errori, cer- cando così tutti insieme di migliora- re nelle cose più importanti. Penso sia fondamentale seguire i direttori di gara sull’arco della stagione, dai mini arbitri agli allievi e in questo senso vorrei anche sottolineare l’otti- ma collaborazione che abbiamo con Ticino Basket: stiamo remando tutti nella stessa direzione e questa è la cosa più importante se vogliamo fare il bene della pallacanestro». W l’easybasket GIOVANI Giornata di divertimento Il 24 gennaio la Star Gordola e il Vedeggio hanno or- ganizzato nelle loro palestre la seconda giornata stagio- nale dell’Easybasket, un piccolo torneo previsto per far giocare e divertire i bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni. Alla giornata hanno partecipato i piccoli Under 6 di Star Gordola, Bellinzona, Massagno, Stabio, Mal- cantone, Vedeggio e Riva. Come per tutte le edizioni dell’Easybasket, lo spirito della giornata è quello di stare insieme e condividere le belle emozioni che i bambini provano e trasmettono cimentandosi nell’approccio alla pallacanestro. Un complimento per l’ottimo svolgimen- to della giornata va a tutti gli allenatori, ai genitori, ai mi- niarbitri e ovviamente ai bimbi in campo. La prossima giornata di Easybasket, all’isegna del gioco e del diverti- mento, è prevista il 14 marzo, con Stabio e Massagno in veste di organizzatori. PAGINA A CURA DI Daria Voumard

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Swissbasket si rinnova...anche se con un po’ di fatica

primo piano L’intervento del presidente Claudio Franscella

di claudio franscella*

Dalla nomina del nuovo presiden-te di Swissbasket Giancarlo Sergi sono passati pochi mesi ma alcune importanti novità, nell’ottica del rinnovamento di tutta la struttura cestistica federale, le si stanno già intravvedendo.

Infatti il nuovo presidente ha sor-preso un po’ tutti presentando in brevissimo tempo delle proposte di riforme, anche radicali, che sono state accolte con entusiasmo da una buona parte della comunità del ba-sket nazionale. Pure la FIBA ha ac-colto molto positivamente gli sforzi della Federazione nell’ottica di una completa ristrutturazione.

Questa veloce e progressiva volon-tà di rinnovamento ha però inevita-bilmente procurato qualche scos-sone e sta facendo nascere qualche polemica, soprattutto alle nostre latitudini.

In particolar modo la proposta di accorpare la Lega a Swissbasket (ac-cettata a maggioranza dall’assem-blea dei delegati) ha fatto arrabbiare i vertici e alcuni club della LNBA – in particolar modo quelli ticinesi –, che ora stanno reagendo di pancia e con molta (forse troppa) veemenza. «Il principio potrebbe essere condiviso – dicono – ma i tempi non sono quelli giusti. Il cambiamento s’ha da fare ma si deve riflettere, si deve appro-fondire, si devono creare gruppi di studio, c’è bisogno di tempo, ecc.». Parole sentite tante volte nel passa-to che però non hanno mai portato a nulla, se non a continue lamentele (portate avanti anche dai presidenti di club che oggi contestano la deci-sione presa dall’assemblea dei dele-gati) sull’immobilismo dell’operato dei responsabili federali del passato. E ci sono verbali ed articoli che testi-moniano quanto detto.

Ma si sa: in ogni situazione della vita i cambiamenti possono procu-rare inizialmente paura e insicurez-za.

Sono però convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. Infatti se veramente si vuole cambiare ve-locità di marcia – e dopo anni di sta-gnazione questo è più che necessario – è importante non più tentennare e dare subito un forte segnale.

E l’Assemblea del delegati di Swissbasket – a maggioranza (25 a 9) – ha capito questo e dato fiducia al presidente Giancarlo Sergi decretan-

«Bisogna insistere sulla formazione»arbitri Bosko Stojcev è il nuovo delegato regionale per la commissione cantonale

il presidentedi swissbasket,Giancarlo sergi,con il presidentedi ticinobasket,e membrodel comitatodirettivodi swissbasket,claudio franscella.

24 GIORNALEdelPOPOLOGIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2015

futuro, pensato e voluto per essere un prodotto più agile e aperto alle condivisioni, uno strumento digitale in grado di valorizzare persone, contenuti e, si spera, l’intero movimento del basket ticinese. La nuova rivista

non sarà più stampata e distribuita a tutti i tesserati, ma sarà confezionata, spedita e condivisa in maniera digitale. Il primo numero è previsto per marzo, in con-comitanza con le finali della Coppa Ticino.

nuoVa riVista Da alcuni mesi Ticino Basket, in collaborazione con la Juicemediacloud Sagl di Giuseppe Gagliano, sta preparando una nuova rivista in versio-ne elettronica. Si tratta di un progetto che guarda al

Bosko Stojcev (classe 1982) è di-ventato da inizio stagione il nuovo delegato regionale per la commis-sione cantonale arbitri (CCA). Su-bentrato a Michele Codella, l’arbitro locarnese ha sin da subito cercato di portare nuove energie e idee alla formazione dei giovani fischietti ti-cinesi, puntando soprattutto sulla preparazione dei mini arbitri e sulla continua supervisione dei direttori di gara. Prima di assumere il ruolo di delegato alla CCA, Bosko ha arbitrato per anni a livello cantonale, arrivan-do quattro anni fa a dirigere le gare di Lega nazionale. «La mia carriera come arbitro in realtà è cominciata molto tempo fa. Quando ero anco-ra nelle giovanili della Muraltese, ogni società era obbligata ad avere almeno due mini arbitri e uno ero io. Inizialmente ero contrario all’i-dea, ma con il tempo ho cominciato ad apprezzare l’arbitraggio, venivo coinvolto in belle partite e nel 1996 sono stato promosso per fare il corso

di allievo arbitro. Da lì via ho sem-pre continuato, arrivando nel 2001 a livello nazionale, anche se poi ho abbandonato, continuando solo in Ticino». Come molti arbitri, anche Bosko ha un passato di giocatore alle spalle. «Fino al 2005 ho conti-nuato a dirigere le partite solo a livello cantonale, ma avevo ancora voglia di giocare a basket, per cui ho appeso il fischiet-to al chiodo e per un paio di anni ho giostrato in seconda lega, di-ventando anche allenatore della Muraltese. Poi però la mancanza delle trasferte e della compagnia mi ha spinto a ri-cominciare ad arbitrare e da lì non ho più smesso, arrivando nel giro di pochi anni a dirigere le gare di serie A».

Una carriera da arbitro, quella di Bosko, iniziata molto presto, da ado-

lescente: «La mia esperienza mi por-ta a credere che è importante comin-ciare a insegnare e a far apprezzare l’arbitraggio ai ragazzi sin dal mini basket e proprio per questo motivo una delle mie priorità, in qualità di

delegato regio-nale, è la forma-zione dei giovani. Spinto dai colle-ghi, ho deciso di accettare questo ruolo molto im-pegnativo perché vorrei riuscire a dimostrare ai giovani interes-sati che con l’im-pegno si può be-nissimo passare da mini arbitro a fischietto nazio-nale. Con l’aiuto di Hassanzadesh Ardeshir, respon-sabile dei mini

arbitri e Fabrizio Pizio, responsabile degli esperti, stiamo quindi lavoran-do intensamente sulla formazione dei più giovani, insistendo poi sulla supervisione delle partite. Gli arbitri regionali controllano i mini arbitri,

do il ritorno della Lega Nazionale di basket sotto il cappello di Swissba-sket. Grazie a questa decisione stori-ca il basket svizzero potrebbe final-mente affrontare le numerose sfide che l’attendono con una gestione più unitaria e sicuramente più rappre-sentativa.

In questa fase è però importan-te dare fiducia in chi ha ottenuto il consenso democratico. La Lega non sparirà, magari cambierà nome e forma, ma di fatto continuerà a la-vorare per l’élite del basket svizzero come ha fatto sino ad oggi. I club non devono quindi avere paura: per i prossimi anni tutto quanto è stato deciso dalla Lega resterà così com’è. Le due entità dovranno invece, di co-mune accordo, lavorare assieme per il dopo, per il futuro del basket sviz-zero. Il progetto c’è: si vuole proporre una gestione del basket elvetico fun-zionale, in cui l’élite continuerà ad occuparsi dell’élite, mentre le regioni delle regioni. L’unica sostanziale dif-ferenza è che Lega e Swissbasket da ora lavoreranno assieme, con un’u-nica struttura, una visione comune, una sola strategia e con l’obiettivo di investire i soldi che verranno rispar-miati sfruttando le sinergie comuni, a favore di tutti gli attori in campo.

Sono altresì convinto che avere un solo marchio da proporre sul merca-to non può che facilitare i contatti con gli sponsor, con i media, con la politica, con la FIBA e con i tifosi.

Cerchiamo quindi in questo mo-mento delicato di lasciare da parte le polemiche (che sicuramente non fanno bene all’immagine del nostro sport) e lavoriamo di comune ac-cordo in questi mesi per riuscire a presentare alla prossima assemblea un progetto dettagliato e condiviso sotto tutti i punti di vista.

Nel frattempo le prime impor-tanti concrete riforme all’interno di Swissbasket che toccano la forma-zione, la struttura organizzativa e il marketing stanno già per essere implementate. Con queste riforme si vuole raggiungere una migliore e più precisa definizione delle priorità, un’ottimizzazione e migliore ricollo-cazione del budget e una ridistribu-zione dei compiti e delle responsa-bilità dei professionisti che lavorano all’interno della Federazione

Per ridare subito slancio alle no-stre nazionali sono stati immediata-

mente coinvolti – quali ambasciatori del basket Svizzero – Oliver Vogt e Karen Twehues, due icone della no-stra pallacanestro sui quali si pun-terà molto per ricostruire il nostro sport. Anche a livello di marketing e di comunicazione (ambiti dove si era in verità molto carenti) ci sarà una professionalizzazione con l’assun-zione di nuove e qualificate figure.

È pure già in atto da qualche mese un gruppo di lavoro composto da esperti (ma pure aperto alle perso-ne che desiderano mettersi a dispo-sizione) che dovrà in tempi brevi presentare un rapporto con delle proposte concrete da attualizzare al più presto per migliorare il sistema di formazione in Svizzera, partendo dai più piccoli.

È realtà un altro gruppo di lavoro – composto da diversi rappresentanti del nostro sport (associazioni regio-nali, club, autorità ai vari livelli…) – che ha l’obiettivo di trovare nuove strategie politiche per promuovere al meglio la pallacanestro in tutte le regioni del nostro Paese.

Molti sforzi saranno poi destina-ti a tutte le squadre nazionali – con particolare attenzione alla squadra femminile d’élite, sciaguratamente cancellata nella passata gestione – per fare in modo che le stesse possa-no diventare dei veri e propri punti di riferimento per tutti gli appassionati.

L’entusiasmo per il 3 x 3, che ha assunto grande popolarità a livello internazionale, sarà pure uno dei punti di forza per la propaganda in

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Svizzera del gioco della pallacane-stro.

Il comitato di Ticinobasket au-spica quindi che questa nuova linea possa essere seguita con convinzio-ne e senza pregiudizi da tutti gli at-tori in gioco. Infatti solamente con un’azione compatta e coesa si potrà, così come auspicato da tempo, risali-re la china e riportare al centro delle attenzione degli Svizzeri la pratica del nostro bellissimo sport.

Quale nuovo membro del comita-to direttivo di Swissbasket affronterò con convinzione questa sfida… spe-rando che sia la volta buona.

Avanti tutti assieme!

*presidente ticinobasket e membro comitato direttiVo swissbasket

che seguono le partite dei bambini, gli arbitri nazionali analizzano inve-ce le gare dei regionali, quelli che di-rigono le giovanili e la seconda lega, per vedere se c’è qualcuno che un do-mani potrebbe fare il salto di qualità e passare di livello».

Dopo pochi mesi di lavoro, è an-cora difficile stilare un bilancio di quanto fatto da Bosko, ma sicura-mente le intenzioni e la volontà ci sono, anche per il futuro. «Quest’an-no siamo stati tranquilli, abbiamo deciso di valutare bene la situazio-ne e capire dove si può migliorare. La mia idea per l’anno prossimo è di fare dei clinic cantonali durante la stagione, andando ad esempio a visionare le partite di Coppa Ticino con i ragazzi, valutare la prestazione degli arbitri e discutere gli errori, cer-cando così tutti insieme di migliora-re nelle cose più importanti. Penso sia fondamentale seguire i direttori di gara sull’arco della stagione, dai mini arbitri agli allievi e in questo senso vorrei anche sottolineare l’otti-ma collaborazione che abbiamo con Ticino Basket: stiamo remando tutti nella stessa direzione e questa è la cosa più importante se vogliamo fare il bene della pallacanestro».

W l’easybasketGioVani Giornata di divertimento

Il 24 gennaio la Star Gordola e il Vedeggio hanno or-ganizzato nelle loro palestre la seconda giornata stagio-nale dell’Easybasket, un piccolo torneo previsto per far giocare e divertire i bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni. Alla giornata hanno partecipato i piccoli Under 6 di Star Gordola, Bellinzona, Massagno, Stabio, Mal-cantone, Vedeggio e Riva. Come per tutte le edizioni dell’Easybasket, lo spirito della giornata è quello di stare insieme e condividere le belle emozioni che i bambini provano e trasmettono cimentandosi nell’approccio alla pallacanestro. Un complimento per l’ottimo svolgimen-to della giornata va a tutti gli allenatori, ai genitori, ai mi-niarbitri e ovviamente ai bimbi in campo. La prossima giornata di Easybasket, all’isegna del gioco e del diverti-mento, è prevista il 14 marzo, con Stabio e Massagno in veste di organizzatori.

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Daria Voumard