23 - Riciclaggio a Freddo
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Corso di
Costruzioni di Strade, Ferrovie, Aeroporti
Alessandro Marradi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA
Corso di Laurea Specialistica in
INGEGNERIA IDRAULICA, TRASPORTI E TERRITORIO
A.A. 2013
-
2014
La progettazione di interventi di riciclaggio a freddo
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LA DIFFUSIONE DELLA TECNICA DEL RICICLAGGIO A FREDDO
Le
ragioni
che
giustificano
l’impiego
della
tecnologia
del
riciclaggio
afreddo per la riqualificazione strutturale delle
pavimentazionistradali
sono
numerose
:
-
ECONOMICHE
CNR
B
.
U
.
n
.
125
Progetto
:
è
la
migliore
soluzione
tecnico/economicarealizzabile
con
le
risorse
disponibili
:
dato
infatti
il
limite
di
spesasostenibile
occorre
analizzare
e
ricercare
quale
livello
massimo
di
funzionalità
si
può
ottenere
.
Alessandro Marradi – Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
-
TECNICHE
-
AMBIENTALI
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Riciclaggio (sviluppo in Italia agli inizi degli anni ’70)
Riciclaggio a caldo
Riciclaggio a freddo
In sito
In sito
In impianto
In impianto
LE TECNICHE DI RICICLAGGIO
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LE TECNICHE DI RICICLAGGIO
Leganti bituminosi
Emulsioni bituminose Bitume schiumato
Tecniche che consentono di ridurre la viscosità del legantebituminoso al fine di renderne efficace la miscelazione con
gli inerti a temperatura ambiente
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LE TECNICHE DI RICICLAGGIO
Leganti bituminosi
Emulsioni bituminose
Bitume schiumato
EMULSIONI
BITUMINOSE
:
Si
classificano
infunzione della velocità di rottura,
dellacomposizione
chimica
dell’emulsionante
e
in
funzione
delle
caratteristiche
del
bitume
dipartenza
(tal
quale
o
modificato,
con
latticeo
elastomeri)
.
BITUME
SCHIUMATO
:
Si
classifica
in
funzionedelle caratteristiche
schiumogene dellegante
(rapporto
di
espansione
e
tempo
disemivita
)
.
Bitumi
per
schiumatura ad alteprestazioni
schiumogene
.
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Le prove di valutazione delle proprietà schiumogene del legante vengono utilizzate per
determinare l’andamento del rapporto di espansione ER ed il tempo di semivita τ1/2 infunzione del quantitativo di acqua di schiumatura. Il valore ottimo di acqua dischiumatura è quello con il quale si ottiene:
ER ≥ 20
τ1/2 ≥ 25 s
Bitume schiumato – Proprietà schiumogene del legante 170°C
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Bitume schiumato – Proprietà schiumogene del legante 170°C
La caratteristiche schiumogene di un legante possono anche essere identificate
mediante un indice sintetico, funzione del tempo di dimezzamento e del rapporto diespansione, che prende il nome di Foam Index.
Kim Jonathan Jenkins «Mix design consideration for cold and half-warm bituminous mixes with emphasis on foamed
bitumen” PhD Thesis, University of Stellenbosh 2000.
In valore di FI corrispondente a un rapporto diespansione di 20 volte ed a un tempo di semivita di 20secondi è pari a Fimin=450.
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Bitume schiumato – Proprietà schiumogene del legante 170°C
Bitumi ad alte prestazioni schiumogene
FI maggiore di 2000
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Leganti idraulici
Cemento
EMULSIONI BITUMINOSE: Il cemento funziona da catalizzatore di processofavorendo la rottura dell’emulsione. Nelle emulsioni sovrastabilizzate ( a lentissima
rottura) permette di regolare la rottura dell’emulsione in modo che avvengaseguito della compattazione
BITUME SCHIUMATO: Il cemento favorisce la dispersione delle particelle di bitumeall’interno della miscela, rendendo più resistenti i punti di saldatura tra gliaggregati.
Sia per le miscele prodotte con emulsione che con bitume schiumato il cementopermette di raggiungere in tempi brevi sufficienti livelli di rigidezza necessari perpoter riaprire al traffico l’infrastruttura. La quantità di cemento deve esserelimitata a valori minimi per evitare fessurazione da ritiro ed eccessivo irrigidimentodella miscela.
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Leganti idraulici
Calce
Nel riciclaggio in sito ha la funzione di stabilizzare le eventuali particelle fini chepossono aver inquinato il materiale da trattare (stabilizzazione a calce dei finiplastici). Nel riciclaggio in impianto l’aggiunta di calce viva permette di ridurrel’umidità degli aggregati in modo rapido (gestione dell’acqua).
Research program «Lime in Cold Recycling»
University of Pisa, Parma, Nottingham, Stellenbosh.
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Figline Val d’Arno (FI) – Trial Section
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IL COMPORTAMENTO DELLE PAVIMENTAZIONI STRADALI
CONTENENTI STRATI RICICLATI A FREDDO
L’impiego sempre più ampio di queste tecnologie è dovuto allasempre maggiore diffusione di macchinari specifici per trattamentidi riciclaggio in sito ed in impianto
Necessità di comprendere il comportamento delle miscele riciclate alfine di poter prevedere il comportamento strutturale di
pavimentazioni contenenti strati riciclati
Alessandro Marradi – Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
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FATTORI CHE IINFLUENZANO IL COMPORTAMENTO MECCANICODELLE MISCELE RICICLATE A FREDDO
Lo sviluppo di modelli che descrivano sia il comportamentomeccanico sia le prestazioni di strati riciclati a freddo è complicato dadiversi fattori:
- diversità degli aggregati impiegati per la formazione delle miscele(tipo di aggregati, composizione granulometrica, caratteristiche frazione fine);
- presenza o assenza di cemento (o altro “filler attivo”), quantità;
- basso/alto contenuto di legante bituminoso (< 2.5% - >3.5%);
- temperatura degli aggregati al momento del riciclaggio;
- tipo di bitume e temperatura di impiego;
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MODELLI PRESTAZIONALI PER MISCELE RICICLATE
Ognuno di questi fattori è in grado di influenzare in modo marcato leprestazioni delle miscele riciclate che, pertanto, risultano contenutein un range piuttosto ampio
LO SVILUPPO DI UN MODELLO PRESTAZIONALE UNIVOCO DAAPPLICARE A TUTTE LE MISCELE È UN OBIETTIVO AMBIZIOSO E,
PROBABILMENTE, NON REALISTICO (K.J. Jenkins, International Journal of Pavement Engineering, 2007)
Alessandro Marradi – Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
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METODI DI DIMENSIONAMENTO DELLE PAVIMENTAZIONI
METODI EMPIRICI METODI RAZIONALI
AASHTO, CBR, ASPHALT
INSTITUTE, ROAD NOTE 29,ecc. Basati essenzialmentesu esperienze.
Predimensionamento,evitano errori grossolani.
Basati su modelli matematici di
analisi strutturale, lapavimentazione vieneschematizzata con unmultistrato elastico o visco-elastico, sottofondo a lineare onon lineare.Si possono utilizzare i datirelativi alle caratteristiche deimateriali, al clima ed alla reale
configurazione dei carichi.
CATALOGHI
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METODI DI DIMENSIONAMENTO DELLE PAVIMENTAZIONI
METODI EMPIRICI
si basano sull’osservazione delle risposte ai carichi da traffico dipavimentazioni esistenti, anche di tronchi sperimentaliappositamente realizzati. Nel metodo AASHTO, lo Structural
Number SN (o Indice di Spessore IS) tiene conto della resistenza
strutturale delle pavimentazioni.
Esprime uno spessore equivalente della sovrastruttura, funzionedegli spessori si dei vari strati, della resistenza dei materiali
impiegati (attraverso i coefficienti strutturali ai ) e, per gli strati inmateriali non legati, della loro sensibilità all’acqua (mediante icoefficienti di drenaggio mi ), in modo che pavimentazioni conuguale valore di SN siano caratterizzate da risposte ai carichi datraffico simili tra loro.
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METODI DI DIMENSIONAMENTO DELLE PAVIMENTAZIONI
METODI EMPIRICI
Valori dei coefficienti strutturali ai (fonte AIPCR):
- Per materiali riciclati a freddo con emulsione
Range da 0.17 a 0.41 - valore medio 0.29
- Per materiali riciclati a freddo con bitume schiumato
Range da 0.20 a 0.42 - valore medio 0.31
Utilizzando un valore di 0.30, rispetto al valore di 0.40comunemente utilizzando per i conglomerati a caldo, si ha unariduzione del 30%.
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METODI DI DIMENSIONAMENTO DELLE PAVIMENTAZIONI
Un catalogo delle sovrastrutture comprende varie tipologie dipavimentazioni, diverse per numero e spessore degli strati e
caratteristiche dei materiali. Ognuna delle soluzioni proposte puòessere utilizzata con riferimento a determinati valori di portanza del
sottofondo e classi di traffico.
Rappresentano un’alternativa all’analisi rigorosa del problemaprogettuale da affrontare seguendo il metodo razionale, praticabilequando le informazioni disponibili siano limitate e si rendacomunque necessario un dimensionamento preliminare.
CATALOGHI
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METODI DI
DIMENSIONAMENTO
DELLE PAVIMENTAZIONI
CATALOGHI
Informazioni minime necessarie
- Tipo di infrastruttura
- Livello di traffico previsto
- Portanza del sottofondo- Tipologia di pavimentazione
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SGC FI.PI.LI
Traffico in 20 anni = 25,000,000 veicoli commerciali
Sottofondo = 90 MPa
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SGC FI.PI.LI
Traffico in 20 anni = 25,000,000 veicoli commerciali
Sottofondo = 90 MPa
RISANAMENTI PROFONDI
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Alessandro Marradi – Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________ Soluzione RPA1 Soluzione RPA2 Soluzione RPA3
Soluzione RPB1 Soluzione RPB2 Soluzione RPB3
trattamento del sottofondo
50 50
35
Schiumato 20 cm
40 40
45 45
CB di base hard 14 cm
CB di base freddo con
emulsione 20 cm
20 20
25 25
Misto cementato 20 cm
30 30
35
5
USURA DRENANTE 4 cm
CB di binder soft 6 cm CB di binder soft 7 cm CB di binder soft 6 cm10 10
CB di base hard 13 cm
15 15
SoluzioneRPB
10milionidiassida12t
TGM=28.000
USURA DRENANTE 4 cm5
USURA DRENANTE 4 cm
Schiumato 20 cm
45
50 50
trattamento del sottofondo
55 55
Schiumato 25 cmMisto cementato 25 cm
30 30
35 35
Schiumato 25 cm
40 40
45
CB di base hard 14 cm
CB di base freddo con
emulsione 20 cm
20 20
25 25
10 10
CB di base hard 14 cm
15 15
RISANAMENTI PROFONDI
SoluzioneRPA
18milionidiassida12t
TGM=50.000
USURA DRENANTE 4 cm5
USURA DRENANTE 4 cm5
USURA DRENANTE 4 cm
CB di binder soft 5 cmCB di binder soft 7 cm CB di binder soft 6 cm
GESTIONE DELLE
PAVIMENTAZIONI STRADALI
LINEE GUIDA DI PROGETTO E
NORME TECNICHEPRESTAZIONALI
La lavorazione dello schiumato
permette di riciclare in sito
vecchie fondazioni (misti
cementati ammalorati, misti
stabilizzati da “potenziare” (in
manutenzione) o per “creare”
la fondazione con materiale in
sito o con materiale di apporto
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La progettazione di una pavimentazione non si discosta, nelle sue
linee generali, da quella che è l’impostazione di qualsiasi altra operadi ingegneria civile:
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METODO RAZIONALE
- pre-dimensionamento, numero e spessore degli strati,caratteristiche dei materiali da impiegare per ciascuno di essi;
- analisi dello stato di tensione e deformazione indotto dal traffico diprogetto;
- verifica che tensioni e deformazioni rientrino nei limiti stabiliti,
ovvero che non diano luogo a situazioni critiche, tali cioè dainficiare l’integrità strutturale della pavimentazione;
- se la verifica di cui sopra non è soddisfatta si effettua un nuovodimensionamento della pavimentazione aumentando gli spessori
degli strati e/o variando le caratteristiche dei materiali.
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In generale, l’efficienza strutturale di una pavimentazione
flessibile deve essere verificata con riferimento a due tipi difenomeni:
- le fessurazioni per fatica degli strati bituminosi superficiali, (allequali va aggiunto il cracking termico nel caso in cui lapavimentazione debba essere realizzata in climi molto freddi osoggetti a forti escursioni termiche); il calcolo della fatica va
inteso come danno accumulato durante la vita utile (verifica cheesso non produca fessurazioni eccessive)
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Ciò comporta la necessità di disporre di criteri con i quali stabilirequando la vita utile di uno strato in conglomerato bituminoso sia
da ritenere esaurita, ovvero in corrispondenza di quale livellofessurativo è identificata la rottura di uno strato legato a bitume
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- le ormaie, ovvero le deformazioni permanenti subite dalsottofondo per effetto dei carichi; con il calcolo della profondità
delle ormaie si verifica che al termine della vita utile non ci sianoalterazioni della regolarità dello strato superficiale.
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TRAFFICO
TERRENO
CLIMA
DIMENSIONI
ASSUNTE
MATERIALI
STRATI
RIPETIZIONE
DEI CARICHI
CONFIGURAZIONE
GEOMETRICA
CARICHI AGENTI
DETERMINAZIONE
DI s t e
CARICHI AGENTI
VERIFICA
A FATICA
VERIFICA
ORMAIE
ACCETTAZIONE
RIFIUTO
VERIFICA
AL GELO
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CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLO STRATO RICICLATO
Nel caso di materiali “nuovi” il progettista ha la possibilità di:- scegliere il tipo dei materiali componenti;
- effettuare il mix design delle miscele;
- calibrare il contenuto di legante in modo da ottenere le
caratteristiche meccaniche richieste dalle Norme e dai Capitolati .
Con la tecnica del riciclaggio in sito le caratteristiche dei materiali
presenti in sito determineranno in larga parte le caratteristichemeccaniche che potranno essere raggiunte una volta effettuata la
stabilizzazione.
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Al d M di U i ità di Pi
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CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLO STRATO RICICLATO
→ le operazioni di mix design delle miscele potranno fornire solovalori delle caratteristiche meccaniche da considerare indicativi e
variabili in un range piuttosto ampio.
Inoltre
A causa delle caratteristiche evolutive delle miscele riciclate a
freddo utilizzate nelle pavimentazioni stradali (nel tempo e sotto le
azioni dei carichi del traffico) i valori dei parametri che descrivono il
comportamento meccanico, determinati in laboratorio dopo un
processo di maturazione standardizzato, sono caratterizzati da un
certo livello di arbitrarietà.
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Con le tecniche di riciclaggio in impianto i problemi connessi alla
variabilità dei materiali, e quindi delle loro prestazioni, viene
parzialmente superato (possibilità di selezione il materiale da
riciclare prevedendo l’eventuale aggiunta di aggregati vergini diintegrazione) sebbene permanga una certa arbitrarietà nel
descrivere il comportamento nel tempo nelle miscele riciclate a
freddo.
Al d M di U i ità di Pi
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CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLO STRATO RICICLATO
Le differenze nei valori di resistenza previsti in diversi Paesi sono daimputare principalmente a:- il tipo di materiale che viene riciclato (strati di nero, fondazioni,..)- l’obiettivo della stabilizzazione (fondazione, sottobase, base)anche in relazione al tipo di strada e dal traffico di progetto.
Le principali caratteristiche meccaniche analizzate sono:- la resistenza a trazione indiretta o a compressione semplice
sia prima che dopo immersione in acqua per valutare le proprietà
di durabilità delle miscele;- il modulo di rigidezza, come indice della deformabilità dellemiscele.
Alessandro Marradi – Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
Non vengono di solito condotte prove per la determinazione della
resistenza a fatica.
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CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLO STRATO RICICLATO
Le più recenti ricerche hanno messo in evidenza come le prove ditrazione indiretta e quelle di compressione non siano i tipi di proveideali per la caratterizzazione dei materiali riciclati a freddo.
Prove triassiali cicliche si sono rivelate più affidabili per caratterizzare
le prestazioni di queste miscele.
SOTTOFONDO
RICICLATO
CONGLOMERATO BIT
s1
s2 s3
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Alessandro Marradi Università di Pisa
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1° Livello Granulometria miscela
Umidità di costipamento
Contenuto di legante
Filler attivo (tipo e quantità)
2° Livello
Resistenza e Sensibilità all’acqua
s1
s2 s
2=s
3
Proprietà di taglio, Modulo resiliente
Selezione finale miscela
Performance correlatein modo più affidabile
alle miscele
CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLO STRATO RICICLATO
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PRESCRIZIONI DI PREQUALIFICA
IL CAPITOLATO PRESTAZIONALE ANAS 2008
Alessandro Marradi – Università di Pisa
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Nelle miscele il legame delle particelle solide differisce da quello
proprio delle miscele a caldo: di conseguenza la dipendenza delmodulo dalla temperatura e dalla frequenza di applicazione dei
carichi non sarà la stessa di un conglomerato bituminoso di paricomposizione volumetrica
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Variazione del modulo con la temperatura
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Influence of temperature and
traffic velocity (frequency) on
permanent deformation
behaviour (Francken 2002)
Alessandro Marradi Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
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Alessandro Marradi Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
Correzione dei valori di modulo in base alla temperatura dello strato
Valori di α ricavata mediante specifica sperimentazione presso l’Università di Pisa
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Analisi dello Spettro di Traffico
Alessandro Marradi Università di Pisa _______________________________________________________________________________________________
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Effetti dello Spettro di Traffico
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Andamento tensioni xx alla base dello strato in bitume schiumato
Inverno - Hsch = 250 mm
-2.00E-01
-1.50E-01
-1.00E-01
-5.00E-02
0.00E+00
5.00E-02
-2000 -1500 -1000 -500 0 500 1000 1500 2000
Distanza centro ruota [mm]
Tensioni
xx
[MPa]
Gg10
Gg11
Gg12
Gg13
Gg8
Gg9
Gp2
Sg4
Sg5
Sg6
Sm8
Sm9
Sp1
Andamento tensioni xx alla base dello strato in bitume schiumatoEstate - Hsch = 250 mm
-2.50E-01
-2.00E-01
-1.50E-01
-1.00E-01
-5.00E-02
0.00E+00
5.00E-02
-2000 -1500 -1000 -500 0 500 1000 1500 2000
Distanza centro ruota [mm]
Tensioni
xx[
MPa]
Gg10
Gg11
Gg12
Gg13
Gg8Gg9
Gp2
Sg4
Sg5
Sg6
Sm8
Sm9
Sp1
Da un punto di vista progettuale la variazione del modulo con la temperatura comporta una
sensibile variazione dello stato tenso-deformativo della pavimentazione.
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LA PROGETTAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI CONTENTENTI
STRATI RICICLATI A FREDDO
ASPETTI GEOMETRICI
ANAS (2008)Hmin = 12 cm - Hmax = 25 cm
È possibile per spessori superiori a 20 cm dividere la lavorazione indue strati.
WIRTGENH
max = 30 cm
C.B.
SCH
Sottofondo
Hmax
Hmin
_______________________________________________________________________________________________
Alessandro Marradi – Università di Pisa
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LA PROGETTAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI CONTENTENTI
STRATI RICICLATI A FREDDO
ASPETTI MECCANICI
Modulo elasticoEsch ???
Coefficiente di Poissonmsch ???
_______________________________________________________________________________________________
Sottofondo - Es - ms
Conglomerato bituminosoEcb - mcb
Strato riciclato con schiuma di
bitume e cemento - Esch - msch
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Dai rilievi in cantiere è emerso che la rigidezza di uno stratostabilizzato con bitume cambia durante la sua vita utile.
Aumento a breve termineMaturazione del legante, diminuzione del contenuto d’acqua,
costipamento per effetto dei carichi da traffico.
Riduzione del moduloL’entità di tale riduzione dipende dalla qualità e dal tipo dimateriale, dalla quantità di bitume e cemento nella miscela, dalla
configurazione della pavimentazione, dalla portanza delsottofondo, dall’efficacia degli interventi di drenaggio.
Raggiungimento della fase “stabile”
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Nella modellazione per il calcolo razionale della pavimentazione èpertanto necessario fare riferimento a due schemi diversi
– Fase 1: Fase di assestamento. Lo strato è soggetto adammaloramento per fatica: si verifica una fessurazione associataalla ripetizione dinamica del carico che porta ad una diminuzionedella rigidezza.
– Fase 2: Stato stabile. Si usa generalmente il termine “stato
granulare equivalente” che tuttavia può risultare fuorviante poichéi livelli della rigidezza ridotta sono ancora di gran lunga superiorialla rigidezza del materiale non trattato.
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I modelli che generalmente vengono utilizzati per determinarel’ammaloramento di uno strato riciclato a freddo sono:
- riduzione della rigidezza;
- deformazione permanente.
La fase identificata dalla riduzione della rigidezza viene definita dalnumero di ripetizioni di carico per la quale il valore del moduloresiliente iniziale si riduce al valore rappresentativo della rigidezzadi uno strato granulare equivalente.
Nella seconda fase il materiale non è necessariamente in unaconfigurazione non legata o fessurata e la valutazione del “danno”
avviene determinando l’accumulo di deformazione permanente
nello strato riciclato a freddo.
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Una maggiore quantità di cemento determina un incremento della
resistenza a taglio→ aumenta la resistenza alla deformazione permanente.
L’aumento del contenuto di bitume riduce la resistenza a taglio ed ilmodulo resiliente→ si riduce la resistenza alla deformazione permanente.→ aumenta della flessibilità del materiale che determina un
significativo aumento della prima fase della vita utile dellapavimentazione (riduzione del modulo).
È fondamentale che il contenuto di cemento sia ottimizzato perassicurare sia adeguata flessibilità sia adeguata resistenza alladeformazione permanente.
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Time, temp
dependent
“Linear -elastic”
6%
4%
C e m e n t
Flexible stiffness
Stress
dependent
Bituminous binder
Tipi di miscele con bitume schiumato (K. Jenkins, Asphalt Academy)
Permanent
deformation
Less economical
mixes
HMA
High
strength
CEMENTED
Low
strength
Cemented-type
Brittle)
COLD MIX
Viscous-type(flexible)
Granular-type
(stress dependent)
R i g i d s t i f f n e
s s
Flexible stiffness
UNBOUNDCrushed
stone/ gravel
brittle
cracking
fatigue
R e s
i s t a n c e t o p e r m .
d e f .
Towards a mechanistic structural design procedure for emulsion
-
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Towards a mechanistic structural design procedure for emulsion-
treated base layers (J. Liebenberg, A. Visser)
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Moduli elastici caratteristici della Fase 1
Wirtgen
Milton (UK)Valore minimo da prove dinamiche in configurazione di trazioneindiretta (ITSM – Indirect Tensile Stiffness Modulus) 2000 MPa
Leek (Australia)Variazione deivalori dei modulicon la profondità
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Moduli elastici caratteristici della Fase 2
Moduli elastici caratteristici della Fase 1 (continua)
Autostrade per l’Italia
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Moduli elastici caratteristici della Fase 1
AIPCR Pavement Recycling
Towards a mechanistic structural design procedure for emulsion-
treated base layers (J. Liebenberg, A. Visser)
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Resistenza a fatica (Fase 1)
Marcatamente dipendente dalle caratteristiche della miscela
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Aspetti progettuali
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10
100
1000
1,000 10,000 100,000 1,000,000 10,000,000 100,000,000
I n i t i a l d e f o r m a t i o n ( μ ε )
Number of cycles
Giannini Camomilla Autostrade TEEM Asphalt Institute TEEM Emulsione Jordaan
Emulsione Santucci Emulsione SAMPRDM Emulsione Pretoria HVS, tipo B
Schiumato Austroads Emulsione Pretoria HVS, dati
Aspetti progettuali
Le leggi di fatica presenti in letteratura forniscono valori
di durabilità sensibilmente diversi.
GIUDIZIO INGENGERISTICO!!!
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Conclusioni (1/2)
•Supportare le scelte progettuali con un sufficiente numero diprove sperimentali, soprattutto nel caso di interventi diriqualificazione strutturale di strade esistenti (FWD per conoscerela portanza dei sottofondi, GPR per conoscere gli spessori, DCP….);
•Limitare l’uso dei metodi empirici e dei cataloghi alla sola fase
preliminare di pre-dimensionamento;
•Utilizzare il metodo razionale adottando modelli in grado didescrivere le differenze stagionali dei moduli del conglomeratobituminoso (temperature) e del sottofondo (umidità), ad esempioEstate, Autunno/Primavera, Inverno;
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Conclusioni (2/2)
•Schematizzare lo strato riciclato a freddo in due fasi, attribuendoglidiverse caratteristiche meccaniche per ciascuna fase;
•Effettuare un controllo rigoroso dei livelli tensionali (massimatensione di trazione alla base dello strato riciclato) e dideformazione (massima deformazione di trazione) al fine di evitareprematuri passaggi dalla Fase 1 alla Fase 2;
•Supportare tali controlli con un adeguato numero di prove dicaratterizzazione di 1° Livello (ITS, UCS) delle miscele stabilizzate e,quando l’entità delle lavorazioni lo renda possibile, effettuare
prove di 2° Livello (resistenza a fatica, triassiali cicliche).
E i li ti i
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Esempi applicativi
Traffico di progetto 4,000,000 veicoli commerciali in 20 anni
Temperatura media annuale della pavimentazione 22°C
E i li ti i
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Esempi applicativi
Caratteristiche meccaniche degli strati
E i li ti i
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Esempi applicativi
Verifiche di durabilità
E i li ti i
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Esempi applicativi
Traffico di progetto 10,000,000 passaggi del
transtrainer gommatoPAVIMENTAZIONE DI
PROGETTO
E i li ti i
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Esempi applicativi
Esempi applicativi
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Esempi applicativi
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