23 NOVEMBRE 2013 IL SETTIMANALE - Amazon S3 · pena rimarcare come la disponibilità di credito in...

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IL SETTIMANALE de il Quotidiano Immobiliare 43 23 NOVEMBRE 2013 % a cosa serve un centro studi? Nostra inchiesta sugli uffici ricerca delle società del real estate

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IL SETTIMANALEde il Quotidiano Immobiliare

4323 NOVEMBRE 2013

%

a cosa serve un centro studi?

Nostra inchiesta sugli uffici ricerca delle società del real estate

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Il sistema industriale immobiliare ha bisogno di dati. Un bisogno essenziale e vitale. Ma, lo diciamo subito, i dati devono essere validi, documentati, utili, ragionati. E soprattutto devono servire a capire gli orientamenti del mercato, le tendenze, le linee di cre-scita e di sviluppo, le criticità. Purtroppo troppo spesso l’esercizio di raccogliere dati e ‘lavorarli’ sembra essere dettato più da esi-genze di marketing che di pubblica utilità. Molte volte il Quotidia-no Immobiliare si è scagliato contro questi ‘trafficanti di dati’ che non si fanno scrupoli a buttare giù qualche numero raccolto alla bell’e meglio per farsi un po’ di pubblicità e convocare una con-ferenza stampa. Non è di questo che ha bisogno la comunità e certi comportamenti vanno stigmatizzati per primi proprio da noi della stampa che, colpevolmente, li diffondiamo senza nemmeno domandarci come nascono e quale credibilità abbiano.Il servizio di copertina di questo numero 43 de Il Settimanale met-te al centro chi svolge questo lavoro nelle società del real estate o a esse collegate. Volutamente abbiamo lasciato fuori (o meglio le abbiamo messe come referenti a inizio testo) quelle istituzioni che le ricerche le fanno per mestiere come Nomisma, Scenari Im-mobiliari, Ipd e Federimmobiliare, che è l'area ricerche di Assoim-mobiliare.Chi svolge il delicato compito di responsabile di un ufficio studi sa che ha una grande responsabilità verso la propria società e verso l’esterno. I dati raccolti, qualora vengano messi a disposizione del pubblico e degli operatori, debbono essere neutri e imparziali sen-za piegarli a interessi puramente aziendali. È un esercizio a volte non facile perché genera dei conflitti di interesse o delle situazioni di opacità.Dal nostro punto di vista, come giornale, siamo ‘affamati’ di ela-borati e rapporti e gli amici degli uffici studi sono tra gli interlo-cutori più frequentati (e qualche volta criticati). Però il loro lavoro è fondamentale per costruire quel modello di informazioni di cui tutta la comunità ha bisogno per lavorare con più serenità e con-sapevolezza dei rischi.

Dati e rapportiche bellezza!

La ricerca, un settore sempre più importante per real estate

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Guglielmo Pellicciolifondatore ed editorialista de

il Quotidiano Immobiliare

editoriale

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04 Per maggiori informazioni consulta direttamente la rubrica Appuntamenti de il Quotidiano Immobiliare

AGENDA

agenda della settimana

riva del garda (TN) rebuild 2013Organizza: Habitech, Progetto Manifattura, Riva del Garda Fierecongressi

Riva del Garda (TN): presso Palazzo Congressi - Parco Lido 1, il 26 e il27 novembre con inizio alle ore 9.00

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roma I FONDI IMMOBILIARI IN ITALIA E ALL'ESTERO:AGGIORNAMENTO RAPPORTO 2013Organizza: Scenari Immobiliari

Roma: presso Auditorium Via Veneto - Via Veneto 89,con inizio alle ore 9.30

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MILANO retail & gdo real estateOrganizza: Istituto Nazionale di Ricerca

Milano: presso Hotel Melià - Via Masaccio 19,con inizio alle ore 8.30

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05 agenda della settimana

Testata Giornalistica Registratapresso il Tribunale di Arezzo.Registrazione nr.1/13 del 03/01/2013

Direttore responsabileMarco Luraschi

il settimanale dE IL quotidiano immobiliare Foto e immagini di Shutterstock adeccezione di quelle fornite dagli autori.

[email protected] - www.ilqi.it

EditoreDAILY REAL ESTATE S.R.L.Via Pascoli 7, 24121 BergamoP IVA 03276200163 - Iscrizione ROC N.22163

ContattiTel.: +39 035/211356 Fax: +39 035/4131217

milano OSSERVATORIO PERMANENTESULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LOCALEOrganizza: Dipartimento Abc, Laboratorio Gesti.Tec.

Milano: presso Aula Rogers del Politecnico - Via Ampere 2,con inizio alle ore 15.00

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06È necessario un allentamento del credit crunch

per restituire alle imprese capacità di investimento

NOMISMAOUTLOOK FLASH

nomisma outlook flash

Nella seconda recessione (2011-2013), l’Italia è stata colpita da un razionamento del credito più accentuato rispetto ai partner europei. La restrizione ha operato in modo indiscriminato, essendo tutti gli operatori colpiti da cali consistenti di fatturato e redditività e ha concorso a determinare perdite significative anche di “buona” capacità produttiva. La stessa attenzione mediatica non sembra essere stata prestata alla valutazione sugli effetti del “credito facile” nell’ultimo decennio. Può darne conto il confronto tra l’indice della produttività industriale italiana e il numero di erogazioni bancarie alle imprese: le banche hanno pompato credito a ritmo crescente fino alla fine del 2008, ma ciò non ha determinato un corrispondente aumento nella produzione industriale. La liquidità concessa negli anni di agio è stata poco utilizzata per essere investita nelle imprese, piuttosto è stata orientata verso settori caratterizzati da rendita e speculazione, qual è quello immobiliare. Un allentamento del credit crunch si rivela oggi necessario per restituire alle imprese capacità di investimento e per favorire la ripresa della domanda interna. Vale la pena rimarcare come la disponibilità di credito in passato sia stata un’occasione persa, se non una delle cause della crisi attuale.

Produzione industriale e crediti alle imprese (2003 – 2012)

Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Banca d’Italia e Istat

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Indice della produzione industriale (anno base 2005 = 100) Prestiti alle imprese (nuove operazioni e consistenze)

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dobbiamo avere una missionMario Breglia, Luca Dondi, Luigi Pischedda, Gualtiero Tamburini

strategie vincenti con le ricercheStefano Cervone, Simone Roberti

operiamo su due livelliIDeA FIMIT SGR

in italia con la testa nel mondoNeda Aghabegloo, Camilla Bastoni, Claudia Buccini, Raffaella Pinto

fondamentali per il nostro lavoroFrancesca Fantuzzi, Alessandro Ghisolfi, Fabiana Megliola,Marco Tirelli

uno studiomatto e

disperatissimo(citazione Giacomo Leopardi, da una

Lettera a Pietro Giordani a Milano)

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dobbiamo avere una mission08Non solo uffici studi, c’è molto da fare

Dobbiamo avereuna missiona cura di Marco Luraschi

L’importanza della corretta informazione di mercato e della sua diffusione è fondamentale per ogni settore professionale, ma per l’immobiliare lo è ancora di più. Ci sono alcune so-cietà che hanno ormai assunto un ruolo di opinion leader sul mercato immobiliare italiano grazie alla presentazione perio-dica di studi e report che sono utilizzati dagli operatori come dei veri e propri dogmi per la propria attività. Sulla credibilità e sulla veridicità delle loro presentazioni hanno costruito la loro attività e il loro business. Insieme a loro il mercato è cre-sciuto, ha vissuto il boom e ha affrontato la crisi cercando di capire come muoversi. Tuttavia, non è sempre così: a volte la redazione di studi o ricerche diviene un mero strumento di marketing e di pubblicità per chi li realizza. E si trasforma in un autogol per il mercato. Insomma, le criticità non mancano anche in questo settore.

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Mario Breglia, Presidente Scenari Immobiliari è una del-le voci più autorevoli quando si parla di ricerche di mercato nell’immobiliare. Secondo Breglia il settore della ricerca non si è sviluppato quanto avrebbe dovuto in questi anni e il futu-ro è ancora tutto da scrivere. “Un operatore mi disse: 'Quan-do il mercato cresce, è inutile fare ricerca, quando il mercato cala, pure. È la 'trappola' che mantiene a livelli molto bassi (rispetto ad altri settori produttivi e agli altri Paesi) gli investi-menti in ricerca nel settore real estate italiano. In questo caso si parla soprattutto di ricerca legata a un prodotto/servizio: dalla casa migliore da costruire in una certa zona, ai servizi richiesti dalla clientela e così via. Nonostante il grande boom delle costruzioni di questo secolo, gli investimenti in ricerca immobiliare sono stati minimi. Spesso confusi con quelli di marketing o promozione. Una generazione di costruttori im-provvisati ha cavalcato l'onda, senza analizzare i mercati o i prodotti. Poi c'è l'analisi di settore, con report/studi e appro-fondimenti. Credo che il vero "salto" culturale e dimensionale sia avvenuto con l'arrivo dei grandi player internazionali che cercavano dati simili a quelli reperibili all'estero. Poi sono ar-rivate le SGR e alcune grandi società private o pubbliche. Ma il declino della domanda 'estera' è stata solo in parte com-pensata dagli italiani. Non a caso i player della ricerca sono gli stessi da tanti anni, non contando i network commerciali. Una volta i temi a scuola dovevano finire con un segnale po-sitivo per il futuro. Ma mi viene difficile.”

Luca Dondi, Direttore Generale Nomisma, non manca di evidenziare alcuni punti deboli del sistema dell’informazio-ne: “L’accessibilità ai dati di base rappresenta per qualsiasi attività analitica un presupposto fondamentale. Le difficol-tà di reperimento delle informazioni che caratterizza, in li-

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nomisma

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scenariimmobiliari

dobbiamo avere una mission

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nea generale, il settore immobiliare nel nostro Paese finisce, inevitabilmente, per rivelarsi un ostacolo a qualsiasi forma di approfondimento. A risultare penalizzata è la capacità di rappresentazione, con ovvie ricadute in termine di minore attrattività del comparto. Al proposito è possibile fare riferi-mento alla paradossale invocazione di un maggiore afflus-so di investimenti stranieri quando ancora oggi non si è stati in grado di mettere a sistema una base dati di transazioni corporate (immagino la frustrazione di un qualsiasi opera-tore istituzionale nella consultazione di tabelle in cui presso-ché tutte le informazioni risultano spesso 'non disponibili') o all’ormai stucchevole querelle sull'attendibilità delle valuta-zioni per gli istituti di credito, per non dire della revisione delle basi imponibili, in assenza di un repertorio delle compraven-dite opportunamente categorizzato e finalmente accessibile. In un contesto che utilizza le informazioni come strumento competitivo a detrimento del vantaggio di sistema, il nostro impegno è quello di individuare e selezionare i canali di ap-provvigionamento delle informazioni, analizzare in maniera rigorosa le evidenze e stimolare ad una maggiore apertura, creando occasioni di dialogo e iniziative concrete di collabo-razione. Una diversa (e ritengo più utile) interpretazione della nostra mission di società di studi economici, non circoscrivi-bile al ruolo di ufficio studi del settore”.

Gualtiero Tamburini, Presidente Federimmobiliare, avendo il compito di fare cultura immobiliare per conto delle asso-ciazioni immobiliari che compongono la federazione, affida ai propri studi la mission di lanciare dei messaggi e orientare la crescita del mercato. Un incremento dei dati, però, non corri-sponde sempre a un incremento della qualità. “L’incremento dei dati sui mercati immobiliari, sia in quantità che in quali-

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SOCIETà

federimmo-biliare

dobbiamo avere una mission

I Rapporti sull’Industria Immobiliare Italiana sinte-tizzano l’attività di analisi e studio di Federimmobiliare sul real estate allargato. Il Rapporto 2013 si incentra-va sulla Valorizzazione del Patrimonio Immobiliare Pubblico e Privato mentre nel 2012 il sottotitolo era Opportunità per la Crescita. Tali scelte intendevano ri-marcare, con dati scientifici e fatti concreti, il ruolo che le filiere, dalle costruzioni all’immobiliare, svolgono come propulsori di crescita economica e sociale.

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tà, è stato negli ultimi anni esponenziale. La causa principale è stata la grande crisi finanziaria del dopo sub-prime che ha svelato l’importanza del settore costruzioni-immobiliare sul totale degli impieghi. Alle tradizionali rilevazioni di fonte privata – la prima, quella del Consulente Immobiliare, data dagli anni ’60 – si sono aggiunte quelle pubbliche ed oggi an-che ISTAT ed Eurostat, oltre all’OMI dell’Agenzia delle Entrate, producono dati sui prezzi degli immobili. Siamo però ancora lontani da una disponibilità di informazioni capaci di rappre-sentare efficacemente i mercati locali, le tipologie e i connes-si valori di compravendita e locazione anche in rapporto ai diversi investitori e utilizzatori. La tendenza al miglioramento dell’informazione economica sui mercati immobiliari sembra però ormai netta. Per rafforzare tale tendenza é comunque necessario uno sforzo comune di Istat-OMI-Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Consob per mettere a sistema il com-plesso di dati che vanno dai mercati abitativi e, in generale, dai mercati di singole unità immobiliari residenziali o d’altra natura, a quelle degli investitori istituzionali, prevalentemente operativi su immobili cielo-terra”.

dobbiamo avere una mission

Il prossimo Rapporto 2014 Renovatio Urbis costituirà una nuova occasione di ap-profondito aggiornamento sul sistema che concorre al PIL nazionale quasi per il 20% e che, con l’indotto, raggiunge circa un 1/3. Il contributo alla cultura im-mobiliare del Servizio Studi di Federimmobiliare e delle 18 Associazioni aderenti si sostanzia poi con contribu-ti/analisi in vari momenti di dibattito e confronto.

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Interessante l’opinione di Luigi Pischedda, Head of Italy IPD, che rappresenta il punto di vista di una società internazionale che fa dello studio delle performances degli investimenti il suo core-business. “La nostra matrice – ci dice Pischedda - dapprima anglosassone, poi pan-europea e infine, di recen-te, globale, ci consente di osservare fenomeni locali, come il mercato immobiliare italiano, in un’ottica di confronto in-ternazionale. Siamo convinti, infatti, che la partita non tanto della sopravvivenza quanto piuttosto dello sviluppo, si giochi oltre i confini nazionali, nonostante un palazzo di uffici sia fisicamente localizzabile e assolutamente difficile da “espor-tare”. Ebbene, tale confronto spesso ci vede carenti in fatto di trasparenza: il tema è molto ampio e non si limita alla pubbli-cazione dei prezzi di vendita e all’obbligo o meno di rendicon-tazione. IPD ha la mission di affrontarne un aspetto, quello relativo alla performance (rendimento e rischio dell’investi-mento), alla sua misurazione e comunicazione. In quest’am-bito, la mancanza di trasparenza è rappresentata dal non con-siderare un punto di riferimento nel momento in cui si valuti il ritorno dell’investimento o nel momento della comunicazione di esso agli stakeholders. Il benchmark è l’anima di qualun-que discorso intorno alla performance: provate a misurarvi la pressione senza sapere quali sono i valori “normali” (o medi)! IPD ottiene (con profonda gratitudine!) i dati direttamente da 35 soggetti titolari di 71 portafogli, su duemila immobili che, aggregati, totalizzano circa 30 miliardi di euro di asset im-mobiliari. Da qui calcoliamo il benchmark, il valore medio di riferimento: è il più grande sondaggio esistente nel settore, a disposizione della trasparenza! Se la direzione dello sviluppo del mercato è oltre il confine, il nostro lavoro può aiutare a procurarsi le credenziali giuste per presentarsi alle contro-parti, o la diagnostica necessaria per la prepararsi a farlo, per mettersi in forma. Il settore dell’informazione sul mercato im-mobiliare è in piena espansione, e le opportunità di sviluppo sono date soprattutto dalle esigenze degli operatori di numeri solidi. Questo scenario è il nostro elemento: da parte nostra, ne vedrete delle belle!”

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SOCIETà

IPD

L'ultimo indice semestrale dei fondi immobiliari italia-ni elaborato da IPD ha re-gistrato un total return del -0,4% tra gennaio e giugno 2013. IPD ha rilevato un consistente miglioramento dei ritorni rispetto al picco negativo toccato nel primo semestre 2012.

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strategie vincenti con le ricerche

Per le società corporate e le SGR il lavoro di analisipermette di pianificare investimenti efficaci

Strategie vincenticon le ricerche

a cura di Elena Curnis

L’Ufficio Studi non è una prerogativa esclusiva delle società di consulenza o agency, ma negli ultimi anni è stato sviluppato anche dalle principali SGR o società corporate che hanno ca-pito l’utilità dello strumento.

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Una di queste è Sorgente SGR, che vede l’investimento sulla ricerca la possibilità di avere a disposizione sintesi efficaci che consentano di rinnovare le proprie strategie, come af-ferma Stefano Cervone, Direttore Generale Sorgente Group. “All’interno di Sorgente Group l’ufficio studi è posto in staff al vertice aziendale e produce approfondimenti su partico-lari argomenti come la storia dell’economia e della finanza immobiliare, le logiche di formazione dei prezzi, l’indicatore di sintesi sull’andamento dell’economia immobiliare. Di tali ricerche promuoviamo la divulgazione attraverso convegni e pubblicazioni. Disponiamo di un’ampia base di dati relativa al cospicuo patrimonio di immobili iconici e di pregio del gruppo, che definiamo “trophy buildings”, questo ci pone in un punto di osservazione di particolare privilegio. Inoltre, collaboriamo con ottimi istituti di ricerca che elaborano la conoscenza sul mercato immobiliare. In questo modo cerchiamo di offrire comunque un contributo originale e non replicare eccellenze già funzionanti. La complessità e la frammentazione dell’am-biente in cui lavoriamo richiede momenti di riflessione e la necessità di avere a disposizione sintesi efficaci che ci con-sentano di rinnovare le nostre strategie. È questo il senso del nostro investimento sulla ricerca”.

Anche per Simone Roberti, Head of research Italy BNP Pari-bas, il lavoro di ricerca è fondamentale per definire strategie di investimento efficaci. “L’ufficio studi svolge da supporto per i nostri clienti e le nostre linee di business, realizzando pubblicazioni ed elaborando analisi rischio/rendimento. Gra-zie alla nostra comprensione passata e futura del mercato immobiliare, forniamo così strumenti di analisi utilizzati per definire le strategie di investimento sia in interno che ai nostri clienti. Alla base del nostro lavoro vi è il reperimento dei dati che, non provenendo da una fonte unica, richiedono di essere incrociati e analizzati”.

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stefanocervone

SOCIETà

sorgentegroup

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strategie vincenti con le ricerche

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operiamo su due livelli

L’Ufficio Studi di IDeA FIMIT segue mercato immobiliaree scenario macroeconomico

Operiamo sudue livelli

a cura della Redazione

Anche IDeA FIMIT SGR ha un proprio Ufficio Studi, il cui re-sponsabile è Gennaro Vairo. Per la società guidata da Massi-mo Brunelli, questa attività è strategica per il business stesso, anche nell’ottica di far crescere il mercato di fronte agli inter-nazionali, come emerge dall’articolo che la SGR ha redatto per Il Settimanale de ilQI.

“L’Ufficio Studi è una funzione strategica per tutte le società che puntano in modo deciso alla ricerca e allo sviluppo di nuo-vi prodotti. In particolare in una società come IDeA FIMIT, lea-der di un settore di nicchia e molto specializzato come quello dei fondi immobiliari, questa funzione assume un ruolo anco-ra più rilevante. Questo perché oltre alla classica funzione di

PERSONA

gennarovairo

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16monitoraggio e studio dei trend economici e degli andamen-ti dei principali indicatori di mercato, l’Ufficio Studi mette a disposizione del top management gli strumenti necessari per valutare correttamente e indirizzare le strategie (e le po-litiche di gestione) della Società. E questa attività è ancora più delicata nei periodi di congiuntura economica sfavore-vole. La crisi che sta interessando l’economia italiana e la stretta creditizia dettata delle banche, rendono infatti parti-colarmente complessa l’attività di fund raising per il lancio di nuovi strumenti finanziari. Questo richiede un ripensamento profondo delle strategie della società, con la particolare ne-cessità di individuare nuove diversificazioni di prodotto che consentano di sfruttare le opportunità presenti sul merca-to. L’attuale contesto obbliga a valutare nuove iniziative che superino il modello dei fondi immobiliari tradizionali, il cui sviluppo è stato per anni sostenuto da un’aspettativa di ri-valutazione perpetua degli immobili. In IDeA FIMIT l’Ufficio Studi opera su due macro aree di attività: lo scenario macro-economico e il mercato immobiliare.

Alcuni esempi concreti aiutano a comprendere come la va-riazione dei principali indicatori macroeconomici incida di-rettamente sul business della Società:- (eventi sfavorevoli) la disoccupazione riduce il reddito di-sponibile delle famiglie con impatti negativi sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale implicando una ri-chiesta di revisione dei canoni di locazione da parte dei con-duttori o peggio una risoluzione dei contratti di locazione;- le aspettative di contrazione del Prodotto Interno Lordo e l’elevato indebitamento dello Stato impongono un alto costo del funding e maggiori timori per l’erogazione del credito da parte degli istituti (maggiori costi e meno disponibilità per i

operiamo su due livelli

L’Ufficio Studi IDeA FIMIT monitora costantemente gli indicatori economici e le stime degli analisti dei principali Istituti italiani ed europei come ISTAT, Ban-ca d’Italia, Confindustria, BCE, IMF, Eurostat, OECD. Le altre fonti di riferimen-to per l’analisi del mercato immobiliare sono i report di CBRE, BNP Paribas REIM, DTZ, C&W, JLL, gli studi di settore de il Quotidiano Immobiliare, Monitorim-mobiliare, Property Euro-pe, Assogestioni e Scenari Immobiliari. Attraverso la piattaforma Bloomberg, inoltre, monitora le perfor-mance dei mercati finan-ziari, con particolare atten-zione ai fondi immobiliari retail e dei Reit.

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finanziamenti alle imprese, le quali non possono più investi-re e sono costrette a vendere);- (eventi favorevoli) il contesto di bassi tassi di interesse dettato dalla BCE ha condotto i rendimenti delle obbligazioni degli stati sovrani europei ai minimi storici rendendo più fa-vorevoli gli investimenti nell’asset class immobiliare.

Per quanto riguarda l’analisi del settore immobiliare, l’at-tenzione è rivolta all’andamento di prezzi, rendimenti e compravendite e alle maggiori operazioni che interessano il settore. In Italia non esistono dati ufficiali sul volume delle compravendite istituzionali, sull’andamento delle valutazioni immobiliari e sui canoni. Molte transazioni dei fondi immo-biliari non sono rese pubbliche e gli operatori che diffondono i dati sul mercato indicano spesso dati discordanti. Ovvia-mente tutto ciò non solo non aiuta a comprendere in radice le logiche di funzionamento del sistema, ma allontana ulte-riormente gli investitori internazionali che della trasparenza fanno un valore irrinunciabile.

Le fonti e gli altriSono di grande rilievo anche le informazioni che gli investi-tori istituzionali forniscono sul loro portafoglio investimenti. Il riferimento è a enti previdenziali, fondi pensione e assicu-razioni. Oltre ai report su specifici dossier per uso interno, l’Ufficio Studi IDeA FIMIT cura periodicamente la pubblica-zione di due report settimanali “Economia e Mercato” con le principali news della settimana, “Tassi e Titoli” con over-view sugli indicatori economici e sui mercati finanziari e una newsletter trimestrale di aggiornamento e approfondimento sullo scenario macroeconomico e sull’andamento del mer-cato immobiliare”.

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I due report settimanali, “Economia e Mercato” e “Tassi e Titoli”, e la newslet-ter trimestrale sono consul-tabili sul sito www.ideafi-mit.it nella sezione Ufficio Studi.

VAI AL SITO

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in italia con la testa nel mondo

I consulenti internazionali sfruttanouna rete globale di contatti

In Italia conla testa nel mondoa cura diMarco Luraschi

I consulenti e gli advisor sono sicuramente coloro che pro-ducono più report nel mercato corporate, seguendo pratica-mente tutti i settori e avendo esperti in ogni campo. Per que-ste società i dati sul mercato rappresentano il vero plusvalore per intercettare nuovi clienti, magari internazionali, che si ap-procciano al nostro mercato e hanno bisogno di informazioni. Viceversa, appartenendo a gruppi globali, hanno la possibilità di fornire informazioni su tutti i mercati del mondo.

Abbiamo chiesto a Raffaella Pinto, Head of Research CBRE, quale sia la struttura e quali le fonti da cui attinge la società per realizzare i report di settore. “In Italia, il dipartimento Re-search di CBRE – ci dice Raffaella - può contare su due ri-sorse full time e sul supporto parziale di alcune risorse im-piegate nei dipartimenti di agency, investment e property nei settori uffici, retail e industriale/logistica. Ad oggi CBRE re-alizza prevalentemente report trimestrali settoriali standard (retail, uffici, logistica e investimenti), che monitorano il trend del mercato in termini di domanda, offerta, valori e investi-menti. Oltre al know how e alle informazioni provenienti dal business CBRE, le altre fonti utilizzate sono informali e si ba-sano sul network di conoscenze costruito negli anni: clienti, competitors - l network IRF (Italian Research Forum) è pre-zioso - e stampa. Per CBRE l’informazione e la conoscenza del mercato sono una risorsa importante per l’azienda, ne-cessaria a consolidare la sua posizione sul mercato rispetto ai competitors e ad attrarre nuovi clienti. Solo attraverso dati

PERSONA

raffaellapinto

SOCIETà

cbre

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accurati e consistenti siamo in grado di spiegare il mercato e supportare i colleghi nella consulenza strategica per i clienti”.

Il team di Research di Jones Lang LaSalle Italia, fa parte di un network europeo (EMEA) di circa 100 ricercatori, distribuiti 30 città. A sua volta questo è inserito in un gruppo globale che conta oltre 300 ricercatori in 60 Paesi. Il team Italiano è composto da 3 persone oltre a Camilla Bastoni responsa-bile Research & Development Advisory JLL Italia. “L’attività principale del team è quella di fornire market intelligence per tutti i settori di business su cui si concentra l’attività di Jo-nes Lang LaSalle Italia: Uffici, Retail, Logistica e Ospitalità”, afferma Camilla Bastoni. “Il nostro approccio alla ricerca è la risposta a dei mercati sempre più complessi da leggere ed in continuo mutamento, per questo associamo i nostri ricerca-tori ai team di business nel dare risposte e soluzioni integrate a problemi complessi di utilizzatori e investitori immobiliari. Da oltre 30 anni Jones Lang LaSalle raccoglie dati sui mercati immobiliari di tutta Europa e ha una riconosciuta “Thought Leadership” nell’industria per quanto riguarda: tutti I princi-pali settori commerciali di riferimento (uffici, retail, logistica e ospitalità); approfondita e comparata conoscenza del mer-cato per oltre 60 città EMEA; reportistica periodica e analisi approfondite per i mercati di riferimento; previsioni a 2-5 anni per rents, yields e gross returns; ricerca ad hoc su temi spe-cifici”.

“La ricerca è parte integrante del servizio di consulenza che Cushman & Wakefield offre ai propri clienti nell’ambito della piattaforma globale della società”, esordisce Claudia Bucci-ni, Associate e Head of Research di Cushman & Wakefield Italia. “Ci distinguiamo nell’elaborare analisi di mercato ac-curate e affidabili, perché la nostra conoscenza deriva diret-tamente dall’esperienza sul territorio e questo ci permette di fornire ai nostri clienti ricerche complete e comparabili, che

in italia con la testa nel mondo19PERSONA

camillabastoni

SOCIETà

jones langlasalle

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claudiabuccini

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cushman &wakefield

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realmente li supportano nelle decisioni strategiche per il loro business. Comprendiamo le dinamiche che guidano le scelte degli operatori (investitori, sviluppatori, proprietari e condut-tori) e li affianchiamo nei diversi ambiti della loro attività, con l’obiettivo di limitare i rischi e migliorare i profitti”.

Attiva in Italia ma anche da un paio d’anni con una sede in Cina, World Capital RE, che sviluppa dal 2006 il Borsino della Logistica su base semestrale, ha ampliato la propria sfera di attività di ricerca (di pari passo con il proprio business) sui settore retail, high street e sul mercato uffici. “I nostri report, come il Borsino Immobiliare della Logistica, nascono incro-ciando i dati della filiera del real estate con quelli della do-manda; noi andiamo ogni volta a fare una vera a propria in-dagine: mandiamo delle rilevazioni e ci arriva un dato da parte sia del costruttore, sia dell’agenzia immobiliare, sia dell’end user” afferma Neda Aghabegloo, Responsabile Dipartimen-to Ricerca della società. “L’ufficio studi di World Capital si avvale dell’utilizzo di risorse esterne, spesso in rapporto con le università. Ora abbiamo degli stagisti del Politecnico di Mi-lano che collaborano per approfondire alcuni temi specifici degli hotel, per effettuare una ricerca in questo settore. Quindi molte volte potenziamo il nostro organico o con stagisti o con collaborazioni con altre società. Il lavoro di analisi per noi è importantissimo, perché permette alla nostra società di avere credibilità: noi vogliamo che i nostri clienti abbiano le corrette informazioni per decidere e avere un mercato trasparente, ci siamo sempre battuti per questo. L’obiettivo fondamentale è questo, creare la nostra credibilità e una garanzia per i nostri clienti”.

in italia con la testa nel mondo20Patrigest Research mo-nitora costantemente i mercati a livello macro e micro, relativamente alle specifiche caratteristiche delle diverse asset class del mercato immobiliare, con lo specifico scopo di fornire un supporto infor-mativo sull’andamento quanti-qualitativo della domanda e dell’offerta im-mobiliare. Fa parte di IRF (Italian Research Forum).

PERSONA

nedaaghabegloo

SOCIETà

worldcapital re

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fondamentali per il nostro lavoro

Le agency basano la loro attività sul lavorodei propri Uffici Studi per cercare di assecondare la domanda

fondamentaliper il nostro lavoroa cura di Elena Curnis

L’attività degli uffici studi delle principali agency del panorama italiano è focalizzata sull’analisi dei trend del mercato resi-denziale. L’obiettivo è quello di capire cosa vuole l’acquirente, verificando quali sono le tipologie di immobili maggiormente richieste, rilevando i prezzi di mercato, analizzando i cambia-menti della domanda e dell’offerta nel corso dei mesi. Questo lavoro è fondamentale non solo per gli operatori del real esta-te, ma soprattutto per le agenzie stesse, che con le analisi dei propri uffici studi cercano di assecondare il più possibile le richieste del mercato. Gli studi diventano così dei veri e propri strumenti di business e marketing, per questo abbiamo volu-to capire meglio come vengono svolti, ogni quanto e a chi si rivolgono.

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Fabiana Megliola, è la responsabile dell’Ufficio Studi di Tec-nocasa, che vanta una vasta rete di agenzie sul territorio ita-liano. “L’Ufficio Studi Tecnocasa si avvale di tre persone con percorsi di studi differenti. Attraverso un sistema informativo centralizzato raccoglie migliaia di dati dagli affiliati del grup-po Tecnocasa. Si rilevano: prezzi di mercato al mq per im-mobili usati e nuovi, canoni di locazione mensili, tempi medi di vendita, analisi della domanda e dell’offerta, analisi della disponibilità di spesa, prezzi e locazioni di box e posti auto, rendimenti, prezzi e canoni di locazione di capannoni, uffici, negozi, laboratori. Si realizzano anche indagini socio-demo-grafiche sulle compravendite. Inoltre da quest’anno l’Ufficio Studi si occupa anche delle analisi del mercato creditizio uti-lizzando i dati di Banca d’Italia oltre che provenienti da stru-menti interni al Gruppo. Si effettuano due rilevazioni all’anno. Vengono intervistati affiliati, consulenti e area manager del Gruppo (in media 500 interviste l’anno). Le analisi danno vita a due pubblicazioni: l’Osservatorio Immobiliare (dal 1993) che raccoglie i prezzi immobiliari e la descrizione del mercato dei capoluoghi di provincia di tutta Italia e il Casa Trend che offre una panoramica nazionale del mercato immobiliare e creditizio. L’obiettivo dell’Ufficio Studi è quello di fornire dati corretti e attendibili che possano orientare le scelte di colo-ro che desiderano acquistare o vendere casa e, in generale, essere di supporto a tutti i professionisti che si muovono nel settore immobiliare”.

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fabianamegliola

SOCIETà

tecnocasa

Nell’ultima rilevazione se-mestrale dell’Ufficio Studi di Tecnocasa sono stati raccolti oltre 75.000 dati e sono state monitorate all’incirca 5000 zone.

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Molto ampio è il database sul quale può attingere informa-zioni il Centro Studi di Casa.it. “L’attività di analisi del Centro Studi di Casa.it si basa su un campione di oltre 700.000 im-mobili presenti sul DB, oltre alle decine di migliaia di richie-ste che quotidianamente vengono raccolte relativamente a tutti i comuni italiani presenti sul portale”, ci dice Alessan-dro Ghisolfi responsabile del Centro Studi, che produce sta-tistiche e analisi mercato, elabora rapporti di ricerca sulle di-verse tematiche del settore immobiliare, in particolare per il segmento residenziale e opera attivamente nell’ambito della community immobiliare attraverso la partecipazione a con-vegni, conferenze, seminari. “Vengono eseguite delle analisi e delle indagini sia relativamente alle singole città italiane sia a livello provinciale che regionale. Vengono effettuate an-nualmente anche delle survey qualitative che coinvolgono gli oltre 13.000 agenti immobiliari clienti di Casa.it e gli utenti privati. Recentemente , in collaborazione con Scenari Immo-biliari, è stata fatta una indagine sul risparmio e la casa che ha coinvolto oltre 60.000 famiglie italiane fornendo un inte-ressante spaccato di come viene vissuta la crisi sia in ter-mini di risparmio che di atteggiamenti verso l’investimento immobiliare. L’analisi dei dati è di fondamentale importanza per il nostro core business poiché può dare un importante supporto ai nostri clienti nel comprendere quali sono le ma-cro e le micro tendenze del settore. Inoltre, l’analisi di tutti i dati derivanti dal DB, è utile anche per fare una comunicazio-ne di qualità sul mercato immobiliare, andando a evidenziare le tendenze e le evoluzioni di domanda e offerta che vengono ogni giorno analizzate sulla base di numeri in continua evo-luzione. La collaborazione e i rapporti tenuti con i principa-li istituti di ricerca pubblici e privati (come l’Osservatorio sul Mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, Nomisma e Scenari Immobiliari) sono un importante elemento di suppor-to che il Centro Studi di Casa.it coltiva da tempo”.

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alessandroghisolfi

SOCIETà

casa.it

Dalla nascita del porta-le immobiliare, nel 1996, Casa.it ha raccolto nel suo database i dati derivanti dagli annunci di offerta e dalle richieste dei suoi uten-ti nei segmenti residenziale e commerciale del mercato immobiliare italiano. Dal 2008, quando il portale è entrato a far parte del grup-po REA (News Corporation), il Centro Studi di Casa.it si è strutturato per elaborare e analizzare tutta la massa di informazioni derivanti dal suo DB.

fondamentali per il nostro lavoro

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Anche L’Ufficio Studi Gabetti, analizza da diversi anni il mer-cato residenziale a 360°, come afferma Francesca Fantuzzi, analista Ufficio Studi di Gabetti Property Solutions: “L’Uffi-cio Studi Gabetti, attivo da oltre 20 anni, dà luogo a una pro-duzione autonoma di report territoriali relativi all’andamento del mercato immobiliare residenziale, al fine di soddisfare la domanda di conoscenze e informazioni di operatori e consu-matori. La sua fonte primaria è costituita dai dati della rete di agenzie Tree Real Estate (Gabetti Franchising, Professio-necasa e Grimaldi). Grazie alla collaborazione degli operatori sul territorio e alle sinergie infragruppo, l’Ufficio Studi moni-tora le principali variabili che consentono di leggere il mer-cato e diffonde i risultati delle sue analisi ai principali media generalisti e di settore”.

Più focalizzata su uno specifico settore del mercato resi-denziale, è la ricerca che Tirelli & Partners pubblica da 10 anni con cadenza semestrale, l’Osservatorio sulle residenze esclusive. “L’intento è quello di fornire, con rigore metodolo-gico, dati riferiti al segmento più prestigioso del mercato re-sidenziale, nicchia che presenta caratteristiche e andamenti molto diversi dal mercato in generale”, ci spiega Marco Ettore Tirelli, fondatore della società. “Nel corso del semestre og-getto dell’analisi congiunturale, vengono continuativamente raccolte le informazioni quali-quantitative, tanto sullo stock esistente sul mercato, quanto sulle effettive transazioni av-venute prioritariamente da fonti interne. Tutte queste vengo-no elaborate statisticamente da Nomisma, la quale fornisce anche un’interpretazione analitica dei fenomeni osservati contestualizzandoli all’interno dei trend generali di mercato rilevati con la propria attività. L’Ufficio studi è coordinato dal-la Direzione Commerciale e si avvale del lavoro quotidiano di tutti i professionisti di Tirelli & Partners e del supporto opera-tivo del back office tanto per per la sistematizzazione dei dati quantitativi, quanto per le informazioni qualitative e le previ-sioni sulla dinamica del mercato”.

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francescafantuzzi

SOCIETà

gabettipropertysolutions

PERSONA

marcotirelli

SOCIETà

tirelli &partners

25fondamentali per il nostro lavoro

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Attenzione alla fuga all’estero e all’addio

al social housing

Casse e fondi: un amore che deve

sbocciare

di Marco Luraschi

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Il rapporto tra fondi immobiliari e casse di previdenza non è mai stato così stretto, con i primi alla ricerca di nuove masse da prendere in gestione e i secondi interessati a una diver-sificazione del portafoglio. Tuttavia, la difficoltà attuale del mercato immobiliare non aiuta un massiccio investimento da parte delle casse che storicamente arrivano da anni di pro-prietà diretta e hanno già un’asset allocation importante sul mattone. Il tema è stato sviscerato nel terzo appuntamento del ciclo dei convegni sui fondi immobiliari organizzato a Mi-lano da ilQI presso lo Studio Legale NCTM e ha visto la pre-senza di molti esperti del settore, malgrado alcune impreviste defezioni dell’ultima ora.

CASSE E FONDI: UN AMORE CHE DEVE SBOCCIARE

GUARDA il servizio

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Detto che il moderatore Guglielmo Pelliccioli de ilQI ha aper-to l’evento con un messaggio di Massimo Brunelli di IDeA FIMIT SGR, che ha rimarcato l’eccellenza del modello di col-laborazione tra fondi e casse (auspicando un utilizzo del vei-colo fondo in modo massivo nelle dismissioni di mattone pubblico), Luca Dondi di Nomisma ha per primo delineato il perimetro di mercato in cui operiamo con un valore di asset delle casse previdenziali private pari a 51 mld di euro di cui 14 mld di euro circa nel mattone. Un investimento cresciu-to soprattutto nella forma indiretta, con prospettive da parte delle casse di dismissione dell’investimento diretto e utilizzo del veicolo fondo (85,7% dei casi in un sondaggio fatto con ADEPP). Il fondo è per le casse un partner ideale per opera-zioni sul territorio, anche con risvolti sociali, e anche di svi-luppo, magari inteso più nel senso di riqualificazione. Emerge comunque una forte tendenza a guardare oltre i confini na-zionali. L’intervento di Sergio Corbello di Assoprevidenza è stato il cardine della mattinata sia perché ha chiaramente distinto tra enti previdenziali obbligatori e complementari, sia perché ha illustrato come le casse abbiano investito e in quale forma negli ultimi 20 anni. Alcuni fondi previdenziali privati (Eurofer per esempio) stanno modificando lo statuto per poter investi-re nell’immobiliare anche con un orizzonte sull’estero. Da no-tare che Corbello ha indicato come settori interessanti per le casse quelli legati alle energie alternative: nel fotovoltaico la componente immobiliare è molto limitata, la proprietà è mol-to parcellizzata sul territorio e i rendimenti sono interessanti nell’ordine del 6-8%. Un grosso fondo immobiliare potrebbe razionalizzare le proprietà e riunirle sotto un unico cappello con ritorni importanti. Meno interessante il social housing e qui scatta l’allarme: secondo Corbello le operazioni legate a questo settore per le casse “non stanno in piedi” dal punto di vista finanziario. Non era facile spiegare in poco tempo i vantaggi fiscali e le criticità per una cassa nell’apporto degli immobili in un fondo rispetto alla detenzione diretta, tuttavia Federico Trutalli di NCTM lo ha fatto con un intervento di alto livello: il vantaggio

Secondo Luca Dondi di No-misma i tre punti chiave per gli investimenti futuri delle casse private sono: going global, realization e green building.

26 CASSE E FONDI: UN AMORE CHE DEVE SBOCCIARE 27

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fiscale esiste sia per la tassazione (20% sulla distribuzione ai quotisti contro il 27,5% di IRES in quanto enti non com-merciali) sia per una base imponibile di calcolo inferiore per i fondi. Ma il legislatore è ben attento a individuare operazioni che nascondano dismissioni immediate indirette e in tal caso nell’eliminare i vantaggi fiscali. Gli interventi di Andrea Cornetti di Prelios SGR e Alberto Se-gneghi di Bnp Paribas REIM SGR hanno messo in evidenza la forte potenzialità di crescita del settore degli investimenti indiretti immobiliari soprattutto per i fondi pensioni negoziali (che possono investire fino al 20% degli attivi nei fondi chiusi) e la capacità di procedere a operazioni di creazioni di fondi e successive dismissioni del patrimonio residenziale con pre-lazione per gli inquilini (fondo Scoiattolo di Bnp per la Cassa dei Ragionieri) , con la prerogativa per le casse di spogliarsi del ruolo di proprietario e lasciare la gestione della dismissio-ne e del rapporto con l’inquilinato alla SGR. La chiusura è stata affidata a Gianni Paviera, CEO di Generali Immobiliare Italia SGR che ha evidenziato alcuni trend per gli investimenti degli enti previdenziali: sui mercati UK, Francia e Germania aumenta l’investimento in crediti immobiliari e si nota lo spostamento di alcuni investitori dall’opportunity al value added. La case history di NBIM, veicolo norvegese che investe in tutto il mondo (5 mld di euro nel real estate con prospettiva fino a un’esposizione di 29 mld di euro) è indica-tivo di quello che potrebbe essere fatto se una nostra cassa avesse la struttura e l’orizzonte di questo soggetto. Ma è ipo-tizzabile a breve in Italia un’esperienza simile? Pensiamo di no. Come ha detto Paviera fino a pochi anni fa molti enti han-no usato l’investimento nell’immobiliare, soprattutto residen-ziale, come strumento di gestione della logica del consenso. Di certo è che se le casse decideranno di avvicinarsi ulterior-mente al mercato immobiliare, il fondo sarà il soggetto da loro scelto: pare del resto che ci siano diverse gare pronte a partire mentre alcune rilevanti sono appena state concluse. Per quanto riguarda i rendimenti non sappiamo dire: a do-manda diretta di Guglielmo Pelliccioli nessuno si è espresso chiaramente.

Gli enti previdenziali pri-vati hanno un portafoglio di 13 mld di euro in immo-bili, di cui molti detenuti in via diretta. La componente immobiliare è pari a circa il 30% del totale, di cui il 23% in immobili diretti ed il 7% in veicoli che investono in forma indiretta.

27 CASSE E FONDI: UN AMORE CHE DEVE SBOCCIARE

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Il 26 e il 27 novembre si svolgerà presso l'hotel Meliá Milano, Forum Retail, un'importante arena di discussione tra tutti i players del mondo retail e GDO. La novità più interessante di quest’anno è rappresentata da ‘Retail & GDO Real Estate - Strategie per la gestione e lo sviluppo del Patrimonio Im-mobiliare’. L’evento, di cui il Quotidiano Immobiliare è media partner, si svolgerà mercoledì 27 e ospiterà due tavole roton-de focalizzate su tematiche importanti: come cambiano le condizioni e le strategie di gestione e sviluppo dell’immobi-liare e il geomarketing come strumento fondamentale nella localizzazione dei nuovi punti vendita. Laura Dell’Elce, Re-sponsabile del Progetto, presenta l’evento a Il Settimanale.

l'immobiliare incontra la gdo28A Retail & GDO Real Estate,

focus sulle strategie di gestione e di sviluppodel patrimonio immobiliare commerciale

L’immobiliareincontra la GDO

a cura di Elena Curnis

EVENTO

FORUMRETAIL

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Ci vuole presentare la due giorni Forum Retail e soprattutto la novità 2013: Real Estate GDO?Forum Retail è la mostra-convegno che offre agli operatori della GDO e delle catene commerciali le più innovative solu-zioni per aumentare la competitività. Giunto alla 13° edizio-ne, Forum Retail è il brand che unisce 4 eventi: Retail & GDO, Consumer Goods, Fashion & Luxury e il nuovissimo Retail & GDO Real Estate. È, questo, il primo e unico evento in Italia che, attraverso l’incontro tra retailer e network immobiliari, traccia l’evoluzione del real estate commerciale. Il 27 novem-bre prossimo, a Milano, gli operatori del comparto discute-ranno su come e con quali strumenti scegliere le location e consolidare i punti vendita, come risolvere le difficoltà legate al timing delle aperture e gestire i rapporti con le PA, quali sono gli impatti dell’evoluzione del property management da servizio tangenziale a funzione focale per una società e quali le conseguenze per un ottimale controllo di gestione.

Come è nata l’idea di organizzare un meeting focalizzato sul retail real estate e quali sono gli obiettivi che vi prefis-sate di raggiungere?Visto che Forum Retail è un evento che cresce seguendo i trend del mercato, l’idea di aggiungere una sessione dedica-ta alle strategie per la gestione e lo sviluppo del patrimonio immobiliare è arrivata proprio dagli operatori che negli anni passati hanno partecipato. Sono i manager che frequentano i nostri convegni a fornirci nuovi spunti. L’obiettivo di Retail & GDO Real Estate è quello di dare ai player del settore l’op-portunità di aggiornarsi sull’evoluzione del mercato immo-biliare per il PdV e la distribuzione organizzata attraverso il

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Laureata in Scienze della Comunicazione e Giornali-sta Pubblicista, attualmen-te lavora per Istituto Inter-nazionale di Ricerca come Responsabile di Progetti di Formazione e Organiz-zazione di Eventi. Prima di questa esperienza, ha col-laborato con un’agenzia di PR e Media Relations alla gestione dell’immagine co-ordinata dell’agenzia stes-sa e, precedentemente, con una società di consulenza ICT come Market Analyst.

PERSONA

lauradell'elce

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retail& gdoreal estate

l'immobiliare incontra la gdo

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confronto con un prestigioso panel di relatori di estrazione aziendale pronto a condividere la sua esperienza. Fuori dalla sala convegno sarà inoltre allestita un’ampia area espositiva a ingresso gratuito, dove fare networking e acquisire ulteriori informazioni personalizzate rispetto alle proprie esigenze.

Quali saranno i temi affrontati nei convegni dedicati al set-tore immobiliare commerciale?Grazie a una ricca agenda di interventi, si capirà come mi-gliorare i processi di apertura, chiusura e gestione dei punti vendita con nuovi approcci metodologici e nuove soluzioni tecnologiche di location analytics, come gestire i rapporti con la PA per velocizzare la concessione dei permessi, assicurar-si l’apertura nei tempi desiderati e salvaguardare gli investi-menti, come negoziare l'acquisizione degli spazi in locazione in tempi di stretta creditizia, come realizzare la valorizzazione immobiliare di aree dismesse, come dotarsi di strumenti di “industrializzazione” del processo di sviluppo immobiliare per contenere i tempi della filiera e attuare una corretta attribu-zione delle responsabilità… e molto altro!

Qual è il suo sentimento sulla situazione del settore retail italiano? Ci sono margini di crescita?Il convegno sarà senz’altro la giusta occasione per fare chia-rezza e attivare un confronto con i migliori esperti dell’argo-mento. Dal mio punto di vista di organizzatrice dell’evento, posso dire di avere notato molto fermento e interesse da parte degli operatori sui temi che affronteremo. Credo che le aziende stiano attivando tutte le risorse di cui dispongono per uscire dall’impasse e, dalle interviste che ho gestito per pre-parare il programma, credo che molte imprese abbiano rea-lizzato progetti di alto valore strategico e raggiunto risultati di profittabilità che solo la crisi ha potuto ispirare.

30 l'immobiliare incontra la gdo 31Retail & GDO Real Estate è il primo e unico evento in Ita-lia che, attraverso l’incon-tro tra retailer e network Immobiliari, traccia l’evo-luzione del real estate com-merciale in Italia. Un’oc-casione imperdibile per gli operatori del comparto, che discuteranno su come e con quali strumenti sce-gliere le location e consoli-dare i punti vendita, come risolvere le difficoltà legate al timing delle aperture e gestire i rapporti con le PA.

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Quali saranno le novità che permetteranno a un centro com-merciale/negozio di avere successo in Italia in futuro?In IIR crediamo profondamente nel valore del benchmark: il confronto veicolato dalla convegnistica è un motore di cre-scita fondamentale per un mercato. Con questo voglio dire che quanto permetterà a un retailer di avere successo in Ita-lia sarà la capacità di cogliere input utili dalle testimonianze di operatori con caratteristiche simili e adattarli alle proprie. Questo approccio implica, d’altro canto, apertura e capacità di mettersi in gioco nel presentare le proprie esperienze sen-za chiudersi nelle proprie “verità”. Retail & GDO Real Estate sarà l’arena dove capiremo come cambiano le condizioni e le strategie di gestione e sviluppo del patrimonio immobiliare e presenteremo le modalità adottate dai player di maggior suc-cesso: ma la soluzione alla specifica esigenza potrà essere trovata solo in relazione alle peculiarità del contesto azien-dale.

31 l'immobiliare incontra la gdo

lista dei relatori a oggi confermati

Stefano Brigaglia e Gianluigi Crippa, Value Lab; Cesare Epinati, McDo-nald's Development; Christian Ganado, Accessorize Nord Italia e Austria e Aldo Austria e Italia; Armando Garosci, Largo Consumo; Mirko Gimelli, Maxi Zoo; Lorenzo Lombardo, Eni Servizi; Simone Longoni, Decathlon; Emanuele Martini, Unicoop Firenze; Romolo Pio Misciagna, Tally Weijl; Dario Poretti, Expansion Manager Italy /Switzerland di Inter IKEA Centre Group, Flavio Dequino, Bricocenter; Francesco Rigamonti, Thun; Mauro Sansonetti, Piazza Italia; Bruno Vettore, Assofranchising; Andrea Zum-pano, Conbipel.

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semplificateci la vita!

HABITO: la normativa ediliziaingabbia la progettualità e alza i costi

Semplificateci la vita!

a cura della Redazione

Quando ci capita di vedere su una rivista di settore una bella e moderna realizzazione immobiliare in terra straniera e ci chiediamo perché da noi non ne esistano di simili, ebbene sappiate che una risposta c’è e forse non è quella che voi immaginate. Infatti spesso non è colpa della mancanza di fi-nanza o di progettualità, ma bensì dell’eccesso di normati-va edilizia esistente in Italia. Questo è quanto emerge dalla ricerca “HABITO - La ricerca per il futuro dell’abitare”, un progetto che AIM ha promosso insieme a Politecnico di Mila-no, Università di Pavia, con il contributo di Fondazione Hou-sing Sociale e Cassa Depositi e Prestiti. Secondo la ricerca l’insieme delle regole edilizie italiane sono frutto di un’impo-stazione normativa obsoleta, basata sulla standardizzazione dei modelli tipologici. Questa situazione frena l’introduzione di innovazioni tecniche e architettoniche, mantiene alti i costi di costruzione e di gestione, impedisce la sperimentazione di soluzioni alternative.

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HABITO ha analizzato di-verse best practice europee per individuare quali sono le regole che in Italia, e in particolare nel Comune di Milano, limitano la liber-tà progettuale. L’analisi dei casi di studio è stata condotta verificando se alcuni parametri, imposti dalla normativa del Comu-ne sono conformi a quelli adottati all’estero.

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“La ricerca – ha detto a ilQI Carlo Berizzi, Presidente di AIM e docente all’Università degli Studi di Pavia - ha messo in luce come l’inerzia normativa ostacoli in modo determinante l’innovazione del prodotto casa, impedendo di realizzare in Italia edifici che si basano sui modelli virtuosi in termini sia di flessibilità dello spazio che di contenimento dei consumi energetici, che si sono costruiti negli ultimi 10 anni in molti Paesi europei. Agendo anche su pochi ma strategici parame-tri normativi si potrebbe innestare anche in Italia un processo di innovazione che non solo porterebbe alla costruzione di al-loggi più rispondenti alle esigenze della contemporaneità, ma consentirebbe risparmi sia in fase di costruzione sia in fase di gestione. HABITO ha mostrato che intervenendo sui limiti dimensionali degli ambienti e degli alloggi è possibile, a parità di superficie, aumentare del 10% lo spazio destinato alle zone giorno, ottimizzando gli spazi di servizio e la zona notte”. Matteo Tartufoli, progettista dello Studio M2P che ha parte-cipato alla ricerca, pone l’accento anche sul recupero dell’e-sistente. “La ricerca si è interessata della nuova costruzione, perché rappresenta una situazione piu generalizzabile e quin-di in grado di fornire dati comparabili, ma AIM intende conti-nuare la ricerca anche in relazione al recupero dell’esistente, ambito strategico per i prossimi 10 anni. Appare infatti as-surdo che le medesime norme in campo edilizio non faccia-no distinzione tra nuovo intervento e recupero dell’esistente, soprattutto se si considera che gli interventi per il conteni-mento energetico nei due casi si basano su tecnologie e ap-procci differenti.” Quali settori potrebbero essere interessati dal vostro studio? “Una possibile applicazione degli esiti della ricerca potrebbe essere rivolta in via sperimentale e in aree definite a specifici ambiti di intervento come gli alloggi per studenti, il social housing, o il riuso”.

semplificateci la vita!33GUARDA l'intervista

a carlo berizzi

AIM - Associazione Interessi Metropolitani è un centro culturale no profit fonda-to nel 1987 su progetto dei professori Luigi Guatri, Giancarlo Mazzocchi e Ma-rio Monti e dell’avvocato Pier Giuseppe Torrani, che hanno coinvolto banche e imprese ed enti milanesi per sostenere l’attività e i progetti elaborati all’inter-no dell’Associazione. Obiet-tivo dell’AIM è quello di essere centro di ideazione e promozione di iniziative che sostengano Milano e la sua area metropolitana nello sviluppo economico, sociale e culturale.

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A Milano si è tenuta la conferenza stampa per presentare REbuild, la manifestazione che tra il 26 e il 27 novembre radunerà a Riva del Garda operatori professionali per affrontare la riqualificazione sostenibile del patrimonio edilizio esistente. Interviste a:- Cesare Ferrero, BNP Paribas RE Italy- Thomas Miorin, Habitech- Gianluca Salvatori, Progetto Manifattura

Ferrero: la riqualificazione immobiliare èil tema del decennio

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Nomisma con la collaborazione di Intesa Sanpaolo ha presentato a Milano il III Rap-porto 2013 dell'Osservatorio sul mercato immobiliare. Per il 2013 è prevista una nuo-va flessione delle compravendite, sebbene la contrazione stia rallentando la sua corsa. Intervista a Luca Dondi, Direttore Generale di Nomisma.

Dondi: timidi segnali di ripresawww.quotidianoimmobiliare.tv

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