23 domenica del tempo ordinario anno

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Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen INNO DI LODE Cel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, acco- gli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. COLLETTA Cel. O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo, guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione, perché a tutti i cre- denti in Cristo sia data la vera libertà e l’e- redità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure Cel. O Padre, che ascolti quanti si accorda- ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle, ascoltiamo oggi la vo- ce del Signore: egli ci chiede di vegliare gli uni sugli altri, come vere sentinelle. Chie- diamo perdono al Padre per i nostri peccati. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, che sei venuto a salvare ciò che era perduto, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, Figlio dell’uomo che verrai a giudicare il mondo, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, che ci inviti ad amare il pros- simo e a perdonarci gli uni gli altri, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà « T T i ho posto come sentinella per la casa d’Israele». Guardare al fratello come “a uno che ci appartiene”, che è “dono per noi”, verso il quale ci sentiamo responsabili, è la grande sfida che la Liturgia della Parola di questa domenica ci consegna. Lo affer- ma chiaramente l’apostolo Paolo quando parla dell’amore vicende- vole come unica nostra preoccupazione e della carità – pienezza della Legge – che non fa alcun male al prossimo. Gesù è ancora più esplicito nel suo quarto grande discorso che orienta e regola il modo di vivere l’esperienza del discepolato come condivisione di un cammino e reciproca emulazione. La disponibilità e il desiderio di camminare insieme – come una sola comunità o fraternità – esi- gono che ognuno accetti personalmente di essere “sentinella” per la vita e il cammino del fratello, affinché egli possa seguire la via del Signore senza turbamento e con frutto. Il Signore ci carica della grande responsabilità di portare il cammino dell’altro. Così, nel momento in cui il fratello si manifesterà nella sua luce meno gradevole, Gesù ci chiede, piuttosto che di prendere una distan- za, di farci ancora più vicini, più prossimi. Solo questo legame assoluto con il cammino e il desti- no del fratello può persino farci prendere una distanza più grande – “sia per te come un pagano e un pubblicano” – senza per questo abdicare alla fraternità. L’Eucaristia che celebriamo è un invito a considerare il fratello come dono e comunione per noi, come uno che ci appartiene e sul quale vegliare con amore paterno e filiale. 23ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 4 SETTEMBRE 2011

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Cel. Dio onnipotente abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri peccati e ci conduca allavita eterna. Ass. AmenINNO DI LODECel. Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pacein terra agli uomini di buona volontà. Noiti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, tiglorifichiamo, ti rendiamo grazie per latua gloria immensa, Signore Dio, Re delcielo, Dio Padre onnipotente. Signore,Figlio unigenito, Gesù Cristo, SignoreDio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tuche togli i peccati del mondo, abbi pietà dinoi; tu che togli i peccati del mondo, acco-gli la nostra supplica; tu che siedi alladestra del Padre, abbi pietà di noi. Perchétu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solol’Altissimo, Gesù Cristo, con lo SpiritoSanto nella gloria di Dio Padre. Amen.COLLETTACel. O Padre, che ci hai donato il Salvatoree lo Spirito Santo, guarda con benevolenza ituoi figli di adozione, perché a tutti i cre-denti in Cristo sia data la vera libertà e l’e-redità eterna. Per il nostro Signore GesùCristo... Ass. AmenOppureCel. O Padre, che ascolti quanti si accorda-

ANTIFONA D’INGRESSO in piediTu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoigiudizi: agisci con il tuo servo secondo iltuo amore. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenCel. La grazia del Signore nostro GesùCristo, l’amore di Dio Padre e la comunionedello Spirito Santo, sia con tutti voi.Ass. E con il tuo spiritoATTO PENITENZIALECel. Fratelli e sorelle, ascoltiamo oggi la vo-ce del Signore: egli ci chiede di vegliare gliuni sugli altri, come vere sentinelle. Chie-diamo perdono al Padre per i nostri peccati.(Breve pausa di silenzio)Cel. Signore, che sei venuto a salvare ciòche era perduto, abbi pietà di noi.Ass. Signore, pietàCel. Cristo, Figlio dell’uomo che verrai agiudicare il mondo, abbi pietà di noi.Ass. Cristo, pietàCel. Signore, che ci inviti ad amare il pros-simo e a perdonarci gli uni gli altri, abbipietà di noi. Ass. Signore, pietà

«TTi ho posto come sentinella per la casa d’Israele». Guardare alfratello come “a uno che ci appartiene”, che è “dono pernoi”, verso il quale ci sentiamo responsabili, è la grande sfida

che la Liturgia della Parola di questa domenica ci consegna. Lo affer-ma chiaramente l’apostolo Paolo quando parla dell’amore vicende-vole come unica nostra preoccupazione e della carità – pienezzadella Legge – che non fa alcun male al prossimo. Gesù è ancora piùesplicito nel suo quarto grande discorso che orienta e regola il mododi vivere l’esperienza del discepolato come condivisione di un cammino e reciproca emulazione. La disponibilità e il desiderio di camminare insieme – come una sola comunità o fraternità – esi-gono che ognuno accetti personalmente di essere “sentinella” per la vita e il cammino del fratello,affinché egli possa seguire la via del Signore senza turbamento e con frutto. Il Signore ci caricadella grande responsabilità di portare il cammino dell’altro. Così, nel momento in cui il fratello simanifesterà nella sua luce meno gradevole, Gesù ci chiede, piuttosto che di prendere una distan-za, di farci ancora più vicini, più prossimi. Solo questo legame assoluto con il cammino e il desti-no del fratello può persino farci prendere una distanza più grande – “sia per te come un paganoe un pubblicano” – senza per questo abdicare alla fraternità.L’Eucaristia che celebriamo è un invito a considerare il fratello come dono e comunione per noi,come uno che ci appartiene e sul quale vegliare con amore paterno e filiale.

23ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - (verde) 4 SETTEMBRE 2011

lui per rendergli grazie, a lui acclamiamocon canti di gioia. Rit.Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchiodavanti al Signore che ci ha fatti. È lui ilnostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, ilgregge che egli conduce. Rit.Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non induri-te il cuore come a Merìba, come nel giornodi Massa nel deserto, dove mi tentarono ivostri padri: mi misero alla prova pur aven-do visto le mie opere». Rit.SECONDA LETTURADalla lettera di san Paolo apostoloai Romani (13,8-10)Fratelli, 8non siate debitori di nulla a nessu-no, se non dell’amore vicendevole; perchéchi ama l’altro ha adempiuto la Legge.9Infatti: «Non commetterai adulterio, nonucciderai, non ruberai, non desidererai», equalsiasi altro comandamento, si ricapitolain questa parola: «Amerai il tuo prossimocome te stesso». 10La carità non fa alcunmale al prossimo: pienezza della Leggeinfatti è la carità. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediAlleluia, alleluia.Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,affidando a noi la parola della riconciliazio-ne. Alleluia.VANGELO

Dal Vangelo secondo Matteo(18,15-20)

Ass. Gloria a te, o SignoreIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:15«Se il tuo fratello commetterà una colpacontro di te, va’ e ammoniscilo fra te e luisolo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuofratello; 16se non ascolterà, prendi ancoracon te una o due persone, perché ogni cosasia risolta sulla parola di due o tre testimoni.17Se poi non ascolterà costoro, dillo allacomunità; e se non ascolterà neanche lacomunità, sia per te come il pagano e il pub-blicano. 18In verità io vi dico: tutto quelloche legherete sulla terra sarà legato in cielo,e tutto quello che scioglierete sulla terra saràsciolto in cielo. 19In verità io vi dico ancora:se due di voi sulla terra si metteranno d’ac-cordo per chiedere qualunque cosa, il Padremio che è nei cieli gliela concederà. 20Perchédove sono due o tre riuniti nel mio nome, lìsono io in mezzo a loro».Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

no nel chiederti qualunque cosa nel nomedel tuo Figlio, donaci un cuore e uno spiritonuovo, perché ci rendiamo sensibili allasorte di ogni fratello secondo il comanda-mento dell’amore, compendio di tutta lalegge. Per il nostro Signore Gesù Cristo...Ass. Amen

La prima lettura contiene un monito molto impor-tante che Dio rivolge al profeta Ezechièle: richia-mare il malvagio per la sua cattiva condotta einvitarlo alla conversione. Siamo responsabilidavanti al Signore per ogni nostro fratello chenon abbiamo sostenuto nel cammino di fede.La seconda lettura afferma esplicitamente chel’amore è il compimento della legge. Nel cuoredel cristiano vi è la morte e la risurrezione diGesù Cristo, il Signore. Egli ha dato la sua vitaper noi.Il Vangelo riprende il quarto discorso che Gesùrivolse alla sua comunità: la correzione fraternaci obbliga a sostenere e a illuminare chi è in dif-ficoltà. La fraternità è un dono grande che sicostruisce assieme.

PRIMA LETTURA SedutiDal libro del profeta Ezechièle

(33,1.7-9)1Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7«Ofiglio dell’uomo, io ti ho posto come senti-nella per la casa d’Israele. Quando sentiraidalla mia bocca una parola, tu dovrai avver-tirli da parte mia.8Se io dico al malvagio: “Malvagio, tu mori-rai”, e tu non parli perchè il malvagio desi-sta dalla sua condotta, egli, il malvagio,morirà per la sua iniquità, ma della suamorte io domanderò conto a te.9Ma se tu avverti il malvagio della sua con-dotta perché si converta ed egli non si con-verte dalla sua condotta, egli morirà per lasua iniquità, ma tu ti sarai salvato». Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioSALMO RESPONSORIALE (Sal 94)Rit. Ascoltate oggi

la voce del Signore

Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo laroccia della nostra salvezza. Accostiamoci a

s-

PROFESSIONE DI FEDE in piediCredo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero, generato, noncreato, della stessa sostanza del Padre; permezzo di Lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo, (si china il capo) e peropera dello Spirito Santo si è incarnato nelseno della Vergine Maria e si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà,nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, eil suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il per-dono dei peccati. Aspetto la risurrezione deimorti e la vita del mondo che verrà. Amen.PREGHIERA DEI FEDELICel. Fratelli e sorelle, il Signore Gesù cichiede di essere una vera famiglia, ponen-doci al servizio gli uni degli altri.Lettore Diciamo con fiducia:Ass. DONACI, SIGNORE,

IL TUO AMORE!1. Perché la Chiesa sia veramente casa escuola di comunione offrendo il perdono diGesù a chi è nel peccato e si è allontanatodalla fede. Preghiamo.2. Perché la pace del Signore risorto regninelle nostre comunità e famiglie. Preghiamo.3. Perché sappiamo sostenere i fratelli e lesorelle in difficoltà e avvicinarci a chi è soloed emarginato nella società. Preghiamo.4. Perché invocando il Signore nelle nostrecase e comunità diventiamo un segno dellasua dolce presenza. Preghiamo.5. Perché l’Eucaristia che celebriamo ci libe-ri dai nostri peccati e ci conceda la graziadella riconciliazione fraterna. Preghiamo.Intenzioni della comunità localeCel. O Padre, fonte della vita e dell’amore:accogli la preghiera di questa comunità che

sempre si pone in ascolto della tua voce;donaci ancora lo Spirito Santo per annun-ciare al mondo le meraviglie del tuo amore.Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE in piedi Cel. O Dio, sorgente della vera pietà e dellapace, salga a te nella celebrazione di questomistero la giusta adorazione per la tua gran-dezza e si rafforzi la fedeltà e la concordiadei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.Ass. AmenPREFAZIO DELLE DOMENICHE IIl mistero pasquale e il popolo di DioÈ veramente cosa buona e giusta rendertigrazie e innalzare a te l’inno di benedizio-ne e di lode, Dio onnipotente ed eterno, perCristo nostro Signore. Mirabile è l’operada lui compiuta nel mistero pasquale: eglici ha fatti passare dalla schiavitù del pecca-to e della morte alla gloria di proclamarcistirpe eletta, regale sacerdozio, gente santa,popolo di sua conquista, per annunziare almondo la tua potenza, o Padre, che dalletenebre ci hai chiamati allo splendore dellatua luce. Per questo mistero di salvezza,uniti ai cori degli angeli, proclamiamoesultanti la tua lode.MISTERO DELLA FEDETu ci hai redenti con la tua croce e la tuarisurrezione: salvaci, o Salvatore delmondo.PREGHIERA DEL SIGNORECel. Il Signore ci chiede di amarci gli uni glialtri. Diciamo insieme con fiducia.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. Gesù ha dato la sua vita per noi: nel suonome, scambiatevi un segno di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: non viturbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.FRAZIONE DEL PANECel. Il Corpo e il Sangue di Cristo, uniti inquesto calice, siano per noi cibo di vita eterna.ANTIFONA ALLA COMUNIONE«Se tuo fratello commette una colpa, va’ eammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascoltaavrai guadagnato tuo fratello».

La spiritualità di comunioneIl senso più pieno della Liturgia della Paroladi questa domenica lo si può cogliere con leparole di Giovanni Paolo lì dove affermò chela comunione è il frutto e la manifestazionedell’amore divino. Nella Lettera apostolicaNovo millennio ineunte (6-1-2001), al n. 43,Giovanni Paolo delineò le caratteristichedella spiritualità di comunione: «Spiritualitàdella comunione significa capacità di sentireil fratello di fede nell’unità profonda delCorpo mistico, dunque, come “uno che miappartiene”, per saper condividere le suegioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desi-deri e prendersi cura dei suoi bisogni, per of-frirgli una vera e profonda amicizia.Spiritualità della comunione è pure capacitàdi vedere innanzitutto ciò che di positivo c’ènell’altro, per accoglierlo e valorizzarlo comedono di Dio: un “dono per me”, oltre che peril fratello che lo ha direttamente ricevuto.Spiritualità della comunione è infine saper“fare spazio” al fratello, portando “i pesi gliuni degli altri” (Gal 6,2) e respingendo le ten-tazioni egoistiche che continuamente ci insi-diano e generano competizione, carrierismo,diffidenza, gelosie. Non ci facciamo illusioni:senza questo cammino spirituale, a ben pocoservirebbero gli strumenti esteriori dellacomunione. Diventerebbero apparati senz’a-nima, maschere di comunione più che sue viedi espressione e di crescita».

Aiutaci, GesùAiutaci, Gesù, ad avere losguardo sempre fisso sultuo cuore misericordioso.Aiutaci, Gesù, a vedere ilfratello come un donoper noi, per la nostra vita,per la nostra comunità.Aiutaci, Gesù, ad avere attenzione per ilprossimo, per lo straniero, per il fratelloin difficoltà.Aiutaci, Gesù, a vincere le nostre masche-re di comunione e a fare spazio al fratello,portando i pesi gli uni degli altri.Aiutaci, Gesù, a vincere le tentazioni egoi-stiche che continuamente ci insidiano egenerano competizione, diffidenza, gelosie.Aiutaci, Gesù, a soccorre chi è solo e ab-bandonato.Aiutaci, Gesù, a costruire le nostre fraternità.Aiutaci, Gesù, nel cammi-no della riconciliazione.

DOPO LA COMUNIONE in piediCel. O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fede-li alla mensa della parola e del pane di vita,per questi doni del tuo Figlio aiutaci a pro-gredire costantemente nella fede, per diveni-re partecipi della sua vita immortale. PerCristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi.Ass. E con il tuo spiritoCel. Vi benedica di Dio onnipotente, Padree Figlio ✠ e Spirito Santo. Ass. AmenCel. Gesù è il Signore: nel suo santo nome,andate in pace. Ass. Rendiamo grazie a Dio

figli al Signore, trasmettendo la fede, inse-gnando l’amore che genera e nutre i figli. Alcuore dell’annuncio vi è Gesù Cristo credutoe testimoniato. Trasmettere la fede significaessenzialmente trasmettere le Scritture, emassimamente il Vangelo, che permettonodi conoscere Gesù, il Signore. Proprio papaPaolo VI, rilanciando la priorità della evan-gelizzazione, ricordava a tutti i fedeli: “Nonsarà inutile che ciascun cristiano e ciascunevangelizzatore approfondisca nella preghieraquesto pensiero: gli uomini potranno salvar-si anche per altri sentieri, grazie alla miseri-cordia di Dio, benché noi non annunziamoloro il Vangelo; ma potremo noi salvarci se,per negligenza, per paura, per vergogna – ciòche s. Paolo chiamava “arrossire del Vangelo”– o in conseguenza di idee false, trascuriamodi annunziarlo?”» (Lineamenta XIIIa Assembleagenerale dei Vescovi, n. 2).

Il dovere di evangelizzare«La Chiesa che annuncia e trasmette la fedeimita l’agire di Dio stesso che si comunicaall’umanità donando il Figlio, vive nellacomunione trinitaria, effonde lo SpiritoSanto per comunicare con l’umanità. Affin-ché l’evangelizzazione sia eco di questa co-municazione divina, la Chiesa deve lasciarsiplasmare dall’azione dello Spirito e farsiconforme a Cristo crocifisso, il quale rivelaal mondo il volto dell’amore e della comu-nione di Dio. In questo modo riscopre lasua vocazione di Ecclesia mater che genera

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.