23° Biennale del Muro Dipinto

4
HEMO_BGM 23° Bienale Muro Dipinto Dozza Bologna_2011

description

23° Biennale del muro Dipinto

Transcript of 23° Biennale del Muro Dipinto

Page 1: 23° Biennale del Muro Dipinto

HEMO_BGM23° Bienale Muro Dipinto

Dozza Bologna_2011

Page 2: 23° Biennale del Muro Dipinto

Hemo/23° Biennale Muro Dipinto/Dozza Bologna_2011

23° Biennale del Muro Dipinto

La Biennale vanta una tradizione ormai più che consolidata: nata nel 1960, ha coinvolto nel tempo un grande numero di artisti (oltre 200) che hanno lasciato traccia di sé con i propri lavori sui muri della cittadina medievale romagnola.

Siamo nel 1960 e Dozza era ancora un paese quasi dimenticato, sconosciuto, lontano dalle grandi vie di comunicazione e quindi dalle grandi correnti di traffico, privo completamente di turismo. In quell’anno la Rocca Sforzesca, sino ad allora residenza privata dei Marchesi Malvezzi-Campeggi, .passò in proprietà del Comune di Dozza e dopo un adeguato restauro venne aperta al pubblico.

Si pose contemporaneamente il problema di far “conoscere” Dozza al di fuori dei confini locali, di “portare” e convogliare verso questo ridente paese il turismo regionale e nazionale: i motivi di richiamo erano più che validi, la imponente e maestosa Rocca Sforzesca con il suo ricco arredamento e la sua quadreria, ma anche la particolare struttura urbanistica del suo centro storico, i suoi prodotti agricoli con particolare riferimento ai suoi vini prelibati e fragranti come il Trebbiano, il Sangiovese e la famosa Albana (un antico sonetto di un poeta anonimo definisce “Dozza, madre feconda di maschie e fragranti albane”.)

In quegli anni imperversano nella nostra regione i Premi e i Concorsi di pittura estemporanea e non c’era fiera o sagra paesana dove non si vedessero pittori impegnati su cavalletto: Dozza volle fare qualcosa di diverso e la Pro Loco “inventò” il MURO DIPINTO; la prima edizione si svolse nel giugno 1960, due giorni di durata, il sabato e la domenica, e fu tenuta a battesimo da una pioggia fastidiosa e continua che ostacolò non poco la fatica dei pittori; pur tuttavia la manifestazione ebbe un grande successo di pubblico accorso numeroso ad assistere, sotto l’ombrello, al lavoro degli artisti.

“Muro bagnato, Muro fortunato”, mai proverbio si è dimostrato più azzeccato e vero; seguirono altre quattro edizioni annuali negli anni 1961-1962-1963-1964, con un successo di pubblico e di critica che andò ben oltre le previsioni e le aspettative più ottimistiche. Il Muro Dipinto si era dimostrato un formidabile veicolo pubblicitario per Dozza: oltre che un fatto culturale aveva aperto la strada allo sviluppo turistico e quindi socio-economico del paese. A quel punto la Pro Loco di Dozza decise di far fare al “Muro Dipinto” un salto di qualità trasformandolo, con la preziosa collaborazione di noti Critici d’Arte e Giornalisti (tra i quali Marassi, Carluccio, DeMicheli, Valsecchi, ecc...) in BIENNALE d’ARTE MODERNA. Da allora insigni maestri della pittura nazionale e internazionale (quali Matta, Saetti, Sassu, Purificato, Brindisi, Sughi, ecc...) hanno realizzato sui muri di Dozza grandi affreschi

Hemo/23° Biennale Muro Dipinto/Dozza Bologna_2011

Page 3: 23° Biennale del Muro Dipinto

Hemo/23° Biennale Muro Dipinto/Dozza Bologna_2011Hemo/23° Biennale Muro Dipinto/Dozza Bologna_2011

murali, contribuendo in maniera determinante ad elevare culturalmente ed artisticamente la manifestazione, e a far si che Dozza venisse definita la “capitale dell’affresco moderno”.

Le Biennali 1965-1967-1969-1971 si svolsero (come del resto le prime 5 edizioni) con il sistema del “concorso” o gara vera e propria: giuria, graduatoria di merito con premi differenziati: dal 1973 invece il “concorso” venne abolito superando giustamente i concetti ormai frustri delle graduatorie, e gli artisti considerati alla pari, con premi e riconoscimenti uguali per tutti. Fin dal 1962 (e ancor oggi) gli artisti ammessi hanno dovuto lasciare all’organizzazione il “bozzetto” della loro opera murale: in questo modo è stato possibile allestire nei saloni della Rocca Sforzesca una eccezionale Galleria d’Arte moderna, la PINACOTECA del Muro Dipinto, corredata da una ricca documentazione fotografica delle varie edizioni: nella stessa Galleria sono depositate alcune opere murali “strappate” per salvarle dalla distruzione causata dal maltempo e da altri agenti atmosferici.

Nelle diciotto edizioni del “Muro Dipinto” svoltesi finora, oltre 180 artisti hanno lasciato sui muri di Dozza una loro testimonianza artistica, trasformando di fatto il paesello in una Galleria d’Arte permanente, in un centro culturale assai rinomato e ricercato, in una grossa realtà turistica.e dall’Università degli studi di Teramo che, insieme allo spin off Cisrem, lavorerà alla realizzazione di due convegni sui rapporti tra il writing e le forme creative di comunicazione.

I partner intraprenderanno una continua azione di stimolo per garantire la promozione del TUM e il suo inserimento stabile negli itinerari artistico culturali italiani. Con il progetto TUM la creatività dei writers potrà esprimere tutto il suo potenziale e rendere Teramo visibile oltre i confini regionali.

Allargare la sfera di intervento dell’arte, coinvolgendo i cittadini ed in particolar modo i giovani, attraverso scuole e università, significa sviluppare e aumentare il loro senso critico con l’obiettivo di stimolare una fruizione attiva della città e di produrre un atteggiamento di tutela e di valorizzazione del patrimonio comune. Si propone, dunque, un’iniziativa tesa a una migliore comprensione del patrimonio urbano e alla crescita di una coscienza di autodisciplina in modo da orientare anche le manifestazioni creative non criticamente conosciute, verso forme e spazi congrui e adeguatamente predisposti.

Le attività del Teramo Urban Museum intendono svilupparsi in rapporto con gli ambienti della vita artistica e culturale locale, con le scuole e il liceo artistico cittadino, con l’associazionismo, con l’università, partner dell’iniziativa, con i singoli giovani e i gruppi attivi nel panorama artistico.

Il carattere sperimentale del TUM risiede, inoltre, nell’innovativo e più concreto rapporto tra l’arte, la città e gli artisti, nella revisione e arricchimento del concetto di monumentalità e di decoro urbano per gli edifici pubblici, privati, le aree industriali e commerciali.

Page 4: 23° Biennale del Muro Dipinto

2011

Web: Flickr.com/hemobgm - hemobgm.blogspot.com