2/2015 Eco della Rossa

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Anno LXII - 2015 - N. 2 bim. - 23/07/2015 POSTE ITALIANE SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE 70% PERIODICO BIMESTRALE DʼINFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60048 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 [email protected] SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L’ECO DE LA ROSSA L’ECO DE LA ROSSA www.ecodellarossa.it 1. «Laudato siʼ, miʼ Signore», cantava san Francesco dʼAssisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo lʼesistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato siʼ, miʼ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba” 2. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dellʼuso irresponsabile e dellʼabuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, auto- rizzati a saccheggiarla. La vio- lenza che cʼè nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nel- lʼacqua, nellʼaria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, cʼè la nostra oppressa e deva- stata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifi- ca e ristora. San Francesco dʼAssisi 10. Non voglio procedere in questa Enciclica senza ricorre- re a un esempio bello e moti- vante. Ho preso il suo nome come guida e come ispirazione nel momento della mia elezio- ne a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia lʼesempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una eco- logia integrale, vissuta con gioia e autenticità. Eʼ il santo patrono di tutti quelli che stu- diano e lavorano nel campo dellʼecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò unʼattenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un misti- co e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravi- gliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, lʼim- pegno nella società e la pace interiore. 11. La sua testimonianza ci mostra anche che lʼecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendo- no il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci col- legano con lʼessenza dellʼuma- no. Così come succede quan- do ci innamoriamo di una per- sona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua rea- zione era cantare, coinvolgen- do nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comu- nicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione».[19] La sua reazione era molto più che un apprezza- mento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno unʼori- gine comune, si sentiva ricol- mo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella».[20] Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanti- cismo irrazionale, perché influi- sce sulle scelte che determina- no il nostro comportamento. Se degli esclusi. 14. Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futu- ro del pianeta. Abbiamo biso- gno di un confronto che ci uni- sca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già per- corso un lungo e ricco cammi- no, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazio- ne del problema allʼindifferen- za, alla rassegnazione como- da, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla crea- zione di Dio».[22] Tutti possia- mo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazio- ne, ognuno con la propria cultu- ra ed esperienza, le proprie ini- ziative e capacità. 15. Spero che questa Lettera enciclica, che si aggiun- ge al Magistero sociale della Chiesa, ci aiuti a riconoscere la grandezza, lʼurgenza e la bel- lezza della sfida che ci si pre- senta. In primo luogo, farò un breve percorso attraverso vari aspetti dellʼattuale crisi ecologi- ca allo scopo di assumere i migliori frutti della ricerca scien- tifica oggi disponibile, lasciar- cene toccare in profondità e dare una base di concretezza al percorso etico e spirituale che segue. A partire da questa panoramica, riprenderò alcune argomentazioni che scaturisco- no dalla tradizione giudeo-cri- stiana, al fine di dare maggiore coerenza al nostro impegno per lʼambiente. Poi proverò ad arrivare alle radici della situa- zione attuale, in modo da coglierne non solo i sintomi ma anche le cause più profonde. Così potremo proporre unʼeco- logia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto spe- cifico che lʼessere umano occu- pa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo cir- conda. Alla luce di tale riflessio- ne vorrei fare un passo avanti in alcune ampie linee di dialogo e di azione che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionale. Infine, poiché sono convinto che ogni cam- biamento ha bisogno di motiva- zioni e di un cammino educati- vo, proporrò alcune linee di maturazione umana ispirate al tesoro dellʼesperienza spiritua- le cristiana. 16. Ogni capitolo, sebbene abbia una sua tematica propria e una metodologia specifica, riprende a sua volta, da una nuova prospettiva, questioni importanti affrontate nei capito- li precedenti. Questo riguarda specialmente alcuni assi por- tanti che attraversano tutta lʼEnciclica. Per esempio: lʼinti- ma relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convin- zione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la criti- ca al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; lʼinvito a cer- care altri modi di intendere lʼe- conomia e il progresso; il valo- re proprio di ogni creatura; il senso umano dellʼecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita. Questi temi non vengono mai chiusi o abbandonati, ma anzi costantemente ripresi e arricchiti. noi ci accostiamo alla natura e allʼambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra rela- zione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consuma- tore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e lʼausterità di san Francesco non erano un ascetismo sola- mente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio. 12. Dʼaltra parte, san Francesco, fedele alla Scrittura, ci propone di ricono- scere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5) e «la sua eterna potenza e divinità ven- gono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui com- piute» (Rm 1,20). Per questo chiedeva che nel convento si lasciasse sempre una parte dellʼorto non coltivata, perché vi crescessero le erbe selvati- che, in modo che quanti le avrebbero ammirate potessero elevare il pensiero a Dio, auto- re di tanta bellezza.[21] Il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contem- pliamo nella letizia e nella lode. Il mio appello 13. La sfida urgente di pro- teggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. Lʼumanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comu- ne. Desidero esprimere ricono- scenza, incoraggiare e ringra- ziare tutti coloro che, nei più svariati settori dellʼattività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine spe- ciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esi- gono da noi un cambiamento. Essi si domandano comʼè pos- sibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze “TI LODIAMO, PADRE, CON TUTTE LE TUE CREATURE” A 200 anni dalla nascita (1815-2015) Don Bosco ancora oggi ci dice Messaggio dei Vescovi marchigiani ai turisti Benedite, opere tutte del Signore, il Signore lodatelo ed esaltatelo nei secoli ... al cuore di ciascuno in maniera per- sonale, perchè in tal modo raggiunge- va ciò che occupava la mente dei ragazzi, svelava la porta degli avve- nimenti della loro vita, faceva loro comprendere il valore dei comporta- menti e dei sentimenti, toccando la profondità della coscienza. E così ad un giovane trovava il lavoro, ad un altro dava sostegno nello studio, ad altri dava da dormire e da mangiare, ad un altro la preparazione per incon- trare Gesù nella Prima Comunione e crescere in un cammino di fede. C’è una frase che don Bosco ripeteva sempre ai suoi giovani: “Desidero vedervi felici nel tempo e nella eter- nità”. Ecco, allora, quello che Don Bosco ripete ancora oggi ai ragazzi e ai giovani: voglio che voi siate perso- ne felici e realizzate, contente di ciò che siete perché ognuno è unico e irripetibile perché amato e voluto prima di tutto da Dio. Ma perché ogni ragazzo e ogni giovane possa diventare una persona pienamente realizzata è necessario che incontri, nel suo cammino, adulti ed educatori che lo amano e rispetta- no per ciò che è, che sappiano valo- rizzare la sua originalità senza pre- tendere di rendere tutti uguali, gli adulti devono maturare la consapevo- lezza che ogni ragazzo è dono e opera di Dio. Una comunità che si ponga come priorità questo rispetto dei giovani può trovare in Don Bosco un’ottima guida. A volte par- lando con alcuni adulti, anche nelle nostre comunità cristiane, è facile trovare persone che hanno un’idea negativa dei ragazzi e con facilità li giudicano e li criticano. E’ importan- te, allora, riacquistare fiducia e spe- ranza nei giovani proprio come ha saputo fare Don Bosco che ripeteva sempre “In ognuno di questi ragazzi, anche il più disgraziato, v'è un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sen- sibile e farla vibrare”, saper guarda- re a loro in modo positivo e proposi- tivo. E’ necessario, quindi, che ci siano adulti disposti a dialogare e a condividere tra loro per riuscire ad elaborare proposte valide che diano la possibilità ai ragazzi di esprimersi senza paura di essere etichettati o giudicati. C’è bisogno di adulti che siano disposti a perdere tempo per stare con i ragazzi perchè, come con- sigliava Don Bosco, essere tra loro è uno dei metodi più efficaci per impa- rare a conoscerli e farsi conoscere da loro. Don Bosco, con i suoi collabo- ratori, insisteva e ribadiva continua- mente l’importanza dello stare tra i ragazzi per riuscire a trovare “la parola giusta al momento opportuno” per ogni ragazzo che lui chiamava “la parolina all’orecchio”. E’ necessario che il mondo degli adulti riacquisti fiducia e speranza nei ragazzi e nei giovani ma è solo conoscendoli, dia- logando con loro che questo può avvenire. La pedagogia e lo stile edu- cativo di Don Bosco sono riassunti nel suo Sistema Preventivo che ha come pilastri la ragione, la religione l’amorevolezza e ci invita a guardare al giovane in tutta la sua interezza senza dimenticare nessuna dimensio- ne della persona, con ottimismo e simpatia e con un atteggiamento di grande rispetto e comprensione. Il ragazzo non solo deve essere amato deve sentire di essere amato da chi gli è vicino. Solo così si potranno creare le condizioni perché il giovane cresca in modo sereno ed equilibrato. Suor Franca Lapo (giovane suora della congrega- zione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, fondata da Don Bosco e Madre Mazzarello. Spesso ci si chiede: cosa farebbe san Giovanni Bosco per i ragazzi e i giovani di oggi che spesso sono e si sentono soli ed abbandonati, cosa gli direbbe, quali consigli darebbe a loro e anche agli adulti che li seguono e li accompagnano? Ripensando alla vita di questo grande santo, a ciò che ha fatto per i giovani e i ragazzi che ha incontrato penso che li inviterebbe prima di tutto a credere nelle proprie capacità, ad avere fiducia in sé stessi e cura della propria persona e della propria anima. Egli ci insegna che ogni ragazzo sa sognare in grande, è capa- ce di grandi cose l’importante, però, è che possa incontrare adulti ed edu- catori che lo sostengano nella vita e nelle scelte quotidiane, che gli diano fiducia e lo aiutino a sperare e a cre- dere nelle persone che lo circondano. Don Bosco è vissuto in un’epoca molto diversa ma, contemporanea- mente, anche molto simile a quella in cui viviamo noi oggi. Sicuramente, in quegli anni, non c’erano le possibilità economiche e le comodità che ci sono oggi, alcune grandi e importan- ti scoperte ed invenzioni dovevano essere ancora fatte; molto forte, oltre alla povertà materiale, era la povertà morale e la fragilità in cui viveva la gente e, di conseguenza, anche i ragazzi e i giovani non ne erano esen- ti. Si ritrovavano spesso a dover vive- re per strada, abbandonati dalla fami- glia, senza punti di riferimento e valori in cui credere e su cui fondare la propria esistenza. Ma don Bosco, diversamente da ciò che faceva la maggior parte degli adulti, voleva bene ad ogni ragazzo ricercando il “bene personale” di ognuno. Non ha mai chiesto a nessuno di essere una persona diversa da ciò che era anche se chiedeva, a tutti coloro che incon- trava, l’impegno nel compiere un cammino personale. Sapeva parlare 62° Abbiamo iniziato il nostro salu- to per quanti hanno scelto di tra- scorrere il periodo di vacanza nella nostra terra marchigiana, con un canto di lode del libro del Profeta Daniele perché ci è sem- brato che le parole del cantico aiutino a vivere i giorni del riposo estivo dentro uno sguardo di con- templazione di ciò che ci circonda e delle bellezze che il “creato” offre ogni giorno al nostro sguar- do. Tutto questo ci fa dire, con franchezza e tenerezza di Pastori che il tempo estivo debba essere innanzitutto un grazie a Dio attra- verso la riscoperta di quanto Egli ha dato e da all'umanità per abita- re e vivere con dignità. Il “creato” è di Dio e noi lo abitiamo con lʼin- vito a goderlo, lʼobbligo di custo- dirlo e la certezza di riconsegnar- lo alle nuove generazioni. Viviamo una stagione storica e culturale che, per motivi e comportamenti diversi, ci hanno abituato a stare e custodire il “creato” in modo del tutto “egoistico”: qualcuno parla anche di “violenza” o “dissacra- zione” nei confronti del giardino di Dio da noi abitato. Contemplare il “creato” diventa occasione per stupirsi della sua bellezza e per immergersi in una preghiera cora- le di ringraziamento. Tutto ciò celebrato in famiglia diventa un eccellente metodo educativo per orientare i figli verso l'uso delle cose con sapiente intelligenza. Le Marche vi offrono, inoltre una sua singolare ricchezza che riassu- miamo con due parole: cultura e fede. Questo impasto di cultura e fede ha consentito alle Marche di essere una sorta di “Museo diffu- so”, tanta è la ricchezza culturale e spirituale che le generazioni passate ci hanno consegnato. Non c'è città, né borgo, né crocic- stanchezza: tanta agitazione, tanto correre, tanto fare con il risultato che a vacanze finite ci si possa ritrovare più disorientati e più stanchi che mai. Vogliamo ricordare una parola degli antichi latini dai quali nasce la nostra cul- tura: essi parlavano di “otia” o “otium”. Queste parole non invita- no a nutrire il padre di tutti i vizi piuttosto a considerare il tempo ibero come un tempo fruttuoso, un ritemprare tutta la persona. In questʼottica lʼotium è il tempo utile e favorevole per il nutrimento chi di strade che non offrano un segno di questa ricchezza: insigni cattedrali, stupendi santuari, anti- che abbazie, piccole edicole, ric- chi musei diocesani. Tutto ciò è messo nelle vostre mani e offerto alla vostra riflessione. Visitate questi luoghi, ne uscirete profon- damente arricchiti e siamo certi che ne trarrete vantaggio spiritua- le e umano. Accanto a questa cul- tura fatta di tradizione e di fede, troverete la cultura dellʼaccoglien- za, della disponibilità e anche del buon cibo: tutto ciò diventerà frut- tuoso alimento e viva cordialità. Il tempo delle vacanze estive spes- so finisce per essere un tempo di dello spirito e per il recupero di quelle qualità dellʼanima che ren- dono gioiosa la vita. Cʼè un ambi- to che ci permettiamo di affidarvi: ritessere i rapporti famigliari attra- verso il dialogo tra le persone, la tenerezza nei modi, la misericor- dia nei comportamenti, il tempo donato ai figli, il cibo consumato insieme e anche la preghiera fatta insieme. Non sciupiamo il tempo, ma viviamo il tempo, liberandolo dalla pigrizia e dalla chiacchiera, arricchendolo invece con gioiosa fraternità e qualche feconda lettu- ra. Con spirituale gaudio e gratitu- dine vi accogliamo. I Vescovi delle Marche

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Bimestrale di informazione,cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni

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Anno LXII - 2015 - N. 2 bim. - 23/07/2015POSTE ITALIANE SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE 70%

PERIODICO BIMESTRALEDʼINFORMAZIONE E CULTURA

Contributi per sostenereil periodico

CCP n. 14236608intestato Parroco

Santuario Cuore Immacolatodi Maria

60048 Serra San Quirico Staz.(Ancona)

Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

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SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSAwww.ecodel larossa. i t

1. «Laudato siʼ, miʼSignore», cantava sanFrancesco dʼAssisi. In questobel cantico ci ricordava che lanostra casa comune è anchecome una sorella, con la qualecondividiamo lʼesistenza, ecome una madre bella che ciaccoglie tra le sue braccia:«Laudato siʼ, miʼ Signore, persora nostra matre Terra, laquale ne sustenta et governa,et produce diversi fructi concoloriti flori et herba”

2. Questa sorella protestaper il male che le provochiamo,a causa dellʼuso irresponsabilee dellʼabuso dei beni che Dioha posto in lei. Siamo cresciutipensando che eravamo suoiproprietari e dominatori, auto-rizzati a saccheggiarla. La vio-lenza che cʼè nel cuore umanoferito dal peccato si manifestaanche nei sintomi di malattiache avvertiamo nel suolo, nel-lʼacqua, nellʼaria e negli esseriviventi. Per questo, fra i poveripiù abbandonati e maltrattati,cʼè la nostra oppressa e deva-stata terra, che «geme e soffrele doglie del parto» (Rm 8,22).Dimentichiamo che noi stessisiamo terra (cfr Gen 2,7). Ilnostro stesso corpo è costituitodagli elementi del pianeta, lasua aria è quella che ci dà ilrespiro e la sua acqua ci vivifi-ca e ristora.

San Francesco dʼAssisi

10. Non voglio procedere inquesta Enciclica senza ricorre-re a un esempio bello e moti-vante. Ho preso il suo nomecome guida e come ispirazionenel momento della mia elezio-ne a Vescovo di Roma. Credoche Francesco sia lʼesempioper eccellenza della cura perciò che è debole e di una eco-logia integrale, vissuta congioia e autenticità. Eʼ il santopatrono di tutti quelli che stu-diano e lavorano nel campodellʼecologia, amato anche damolti che non sono cristiani.

Egli manifestò unʼattenzioneparticolare verso la creazionedi Dio e verso i più poveri eabbandonati. Amava ed eraamato per la sua gioia, la suadedizione generosa, il suocuore universale. Era un misti-co e un pellegrino che vivevacon semplicità e in una meravi-gliosa armonia con Dio, con glialtri, con la natura e con sestesso. In lui si riscontra fino ache punto sono inseparabili lapreoccupazione per la natura,la giustizia verso i poveri, lʼim-pegno nella società e la paceinteriore.

11. La sua testimonianza cimostra anche che lʼecologiaintegrale richiede aperturaverso categorie che trascendo-no il linguaggio delle scienzeesatte o della biologia e ci col-legano con lʼessenza dellʼuma-no. Così come succede quan-do ci innamoriamo di una per-sona, ogni volta che Francescoguardava il sole, la luna, glianimali più piccoli, la sua rea-zione era cantare, coinvolgen-do nella sua lode tutte le altrecreature. Egli entrava in comu-nicazione con tutto il creato, epredicava persino ai fiori e «liinvitava a lodare e amareIddio, come esseri dotati diragione».[19] La sua reazioneera molto più che un apprezza-mento intellettuale o un calcoloeconomico, perché per luiqualsiasi creatura era unasorella, unita a lui con vincoli diaffetto. Per questo si sentivachiamato a prendersi cura ditutto ciò che esiste. Il suodiscepolo san Bonaventuranarrava che lui, «considerandoche tutte le cose hanno unʼori-gine comune, si sentiva ricol-mo di pietà ancora maggiore echiamava le creature, perquanto piccole, con il nome difratello o sorella».[20] Questaconvinzione non può esseredisprezzata come un romanti-cismo irrazionale, perché influi-sce sulle scelte che determina-no il nostro comportamento. Se

degli esclusi.

14. Rivolgo un invito urgentea rinnovare il dialogo sul modoin cui stiamo costruendo il futu-ro del pianeta. Abbiamo biso-gno di un confronto che ci uni-sca tutti, perché la sfidaambientale che viviamo, e lesue radici umane, ci riguardanoe ci toccano tutti. Il movimentoecologico mondiale ha già per-corso un lungo e ricco cammi-no, e ha dato vita a numeroseaggregazioni di cittadini chehanno favorito una presa dicoscienza. Purtroppo, moltisforzi per cercare soluzioniconcrete alla crisi ambientalesono spesso frustrati non solodal rifiuto dei potenti, ma anchedal disinteresse degli altri. Gliatteggiamenti che ostacolanole vie di soluzione, anche fra icredenti, vanno dalla negazio-ne del problema allʼindifferen-za, alla rassegnazione como-da, o alla fiducia cieca nellesoluzioni tecniche. Abbiamobisogno di nuova solidarietàuniversale. Come hanno detto iVescovi del Sudafrica, «i talentie il coinvolgimento di tutti sononecessari per riparare il dannocausato dagli umani sulla crea-zione di Dio».[22] Tutti possia-mo collaborare come strumentidi Dio per la cura della creazio-ne, ognuno con la propria cultu-ra ed esperienza, le proprie ini-ziative e capacità.

15. Spero che questaLettera enciclica, che si aggiun-ge al Magistero sociale dellaChiesa, ci aiuti a riconoscere lagrandezza, lʼurgenza e la bel-lezza della sfida che ci si pre-senta. In primo luogo, farò unbreve percorso attraverso variaspetti dellʼattuale crisi ecologi-ca allo scopo di assumere imigliori frutti della ricerca scien-tifica oggi disponibile, lasciar-cene toccare in profondità edare una base di concretezzaal percorso etico e spiritualeche segue. A partire da questapanoramica, riprenderò alcune

argomentazioni che scaturisco-no dalla tradizione giudeo-cri-stiana, al fine di dare maggiorecoerenza al nostro impegnoper lʼambiente. Poi proverò adarrivare alle radici della situa-zione attuale, in modo dacoglierne non solo i sintomi maanche le cause più profonde.Così potremo proporre unʼeco-logia che, nelle sue diversedimensioni, integri il posto spe-cifico che lʼessere umano occu-pa in questo mondo e le suerelazioni con la realtà che lo cir-conda. Alla luce di tale riflessio-ne vorrei fare un passo avantiin alcune ampie linee di dialogoe di azione che coinvolgano siaognuno di noi, sia la politicainternazionale. Infine, poichésono convinto che ogni cam-biamento ha bisogno di motiva-zioni e di un cammino educati-vo, proporrò alcune linee dimaturazione umana ispirate altesoro dellʼesperienza spiritua-le cristiana.

16. Ogni capitolo, sebbeneabbia una sua tematica propriae una metodologia specifica,riprende a sua volta, da unanuova prospettiva, questioniimportanti affrontate nei capito-li precedenti. Questo riguardaspecialmente alcuni assi por-tanti che attraversano tuttalʼEnciclica. Per esempio: lʼinti-ma relazione tra i poveri e lafragilità del pianeta; la convin-zione che tutto nel mondo èintimamente connesso; la criti-ca al nuovo paradigma e alleforme di potere che derivanodalla tecnologia; lʼinvito a cer-care altri modi di intendere lʼe-conomia e il progresso; il valo-re proprio di ogni creatura; ilsenso umano dellʼecologia; lanecessità di dibattiti sinceri eonesti; la grave responsabilitàdella politica internazionale elocale; la cultura dello scarto ela proposta di un nuovo stile divita. Questi temi non vengonomai chiusi o abbandonati, maanzi costantemente ripresi earricchiti.

noi ci accostiamo alla natura eallʼambiente senza questaapertura allo stupore e allameraviglia, se non parliamo piùil linguaggio della fraternità edella bellezza nella nostra rela-zione con il mondo, i nostriatteggiamenti saranno quellidel dominatore, del consuma-tore o del mero sfruttatore dellerisorse naturali, incapace diporre un limite ai suoi interessiimmediati. Viceversa, se noi cisentiamo intimamente uniti atutto ciò che esiste, la sobrietàe la cura scaturiranno inmaniera spontanea. La povertàe lʼausterità di san Francesconon erano un ascetismo sola-mente esteriore, ma qualcosadi più radicale: una rinuncia afare della realtà un merooggetto di uso e di dominio.

12. Dʼaltra parte, sanFrancesco, fedele allaScrittura, ci propone di ricono-scere la natura come unosplendido libro nel quale Dio ciparla e ci trasmette qualcosadella sua bellezza e della suabontà: «Difatti dalla grandezzae bellezza delle creature peranalogia si contempla il loroautore» (Sap 13,5) e «la suaeterna potenza e divinità ven-gono contemplate e compresedalla creazione del mondoattraverso le opere da lui com-piute» (Rm 1,20). Per questochiedeva che nel convento silasciasse sempre una partedellʼorto non coltivata, perchévi crescessero le erbe selvati-

che, in modo che quanti leavrebbero ammirate potesseroelevare il pensiero a Dio, auto-re di tanta bellezza.[21] Ilmondo è qualcosa di più cheun problema da risolvere, è unmistero gaudioso che contem-pliamo nella letizia e nella lode.

Il mio appello

13. La sfida urgente di pro-teggere la nostra casa comunecomprende la preoccupazionedi unire tutta la famiglia umananella ricerca di uno svilupposostenibile e integrale, poichésappiamo che le cose possonocambiare. Il Creatore non ciabbandona, non fa mai marciaindietro nel suo progetto diamore, non si pente di avercicreato. Lʼumanità ha ancora lacapacità di collaborare percostruire la nostra casa comu-ne. Desidero esprimere ricono-scenza, incoraggiare e ringra-ziare tutti coloro che, nei piùsvariati settori dellʼattivitàumana, stanno lavorando pergarantire la protezione dellacasa che condividiamo.Meritano una gratitudine spe-ciale quanti lottano con vigoreper risolvere le drammaticheconseguenze del degradoambientale nella vita dei piùpoveri del mondo. I giovani esi-gono da noi un cambiamento.Essi si domandano comʼè pos-sibile che si pretenda dicostruire un futuro miglioresenza pensare alla crisiambientale e alle sofferenze

“TI LODIAMO, PADRE, CON TUTTE LE TUE CREATURE”

A 200 anni dalla nascita (1815-2015)Don Bosco ancora oggi ci dice

Messaggio dei Vescovi marchigiani ai turistiBenedite, opere tutte del Signore, il Signore lodatelo ed esaltatelo nei secoli ...

al cuore di ciascuno in maniera per-sonale, perchè in tal modo raggiunge-va ciò che occupava la mente deiragazzi, svelava la porta degli avve-nimenti della loro vita, faceva lorocomprendere il valore dei comporta-menti e dei sentimenti, toccando laprofondità della coscienza. E così adun giovane trovava il lavoro, ad unaltro dava sostegno nello studio, adaltri dava da dormire e da mangiare,ad un altro la preparazione per incon-trare Gesù nella Prima Comunione ecrescere in un cammino di fede. C’èuna frase che don Bosco ripetevasempre ai suoi giovani: “Desiderovedervi felici nel tempo e nella eter-nità”. Ecco, allora, quello che DonBosco ripete ancora oggi ai ragazzi eai giovani: voglio che voi siate perso-ne felici e realizzate, contente di ciòche siete perché ognuno è unico eirripetibile perché amato e volutoprima di tutto da Dio.

Ma perché ogni ragazzo e ognigiovane possa diventare una personapienamente realizzata è necessarioche incontri, nel suo cammino, adultied educatori che lo amano e rispetta-no per ciò che è, che sappiano valo-rizzare la sua originalità senza pre-tendere di rendere tutti uguali, gliadulti devono maturare la consapevo-

lezza che ogni ragazzo è dono eopera di Dio. Una comunità che siponga come priorità questo rispettodei giovani può trovare in DonBosco un’ottima guida. A volte par-lando con alcuni adulti, anche nellenostre comunità cristiane, è faciletrovare persone che hanno un’ideanegativa dei ragazzi e con facilità ligiudicano e li criticano. E’ importan-te, allora, riacquistare fiducia e spe-ranza nei giovani proprio come hasaputo fare Don Bosco che ripetevasempre “In ognuno di questi ragazzi,anche il più disgraziato, v'è un puntoaccessibile al bene. Compito di uneducatore è trovare quella corda sen-sibile e farla vibrare”, saper guarda-re a loro in modo positivo e proposi-tivo. E’ necessario, quindi, che cisiano adulti disposti a dialogare e acondividere tra loro per riuscire adelaborare proposte valide che dianola possibilità ai ragazzi di esprimersisenza paura di essere etichettati ogiudicati. C’è bisogno di adulti chesiano disposti a perdere tempo perstare con i ragazzi perchè, come con-sigliava Don Bosco, essere tra loro èuno dei metodi più efficaci per impa-rare a conoscerli e farsi conoscere daloro. Don Bosco, con i suoi collabo-ratori, insisteva e ribadiva continua-mente l’importanza dello stare tra iragazzi per riuscire a trovare “laparola giusta al momento opportuno”per ogni ragazzo che lui chiamava “laparolina all’orecchio”. E’ necessarioche il mondo degli adulti riacquistifiducia e speranza nei ragazzi e neigiovani ma è solo conoscendoli, dia-logando con loro che questo puòavvenire. La pedagogia e lo stile edu-cativo di Don Bosco sono riassuntinel suo Sistema Preventivo che hacome pilastri la ragione, la religionel’amorevolezza e ci invita a guardareal giovane in tutta la sua interezzasenza dimenticare nessuna dimensio-

ne della persona, con ottimismo esimpatia e con un atteggiamento digrande rispetto e comprensione. Ilragazzo non solo deve essere amatodeve sentire di essere amato da chigli è vicino. Solo così si potrannocreare le condizioni perché il giovanecresca in modo sereno ed equilibrato.

Suor Franca Lapo

(giovane suora della congrega-zione delle Figlie di MariaAusiliatrice, fondata da Don Bosco eMadre Mazzarello.

Spesso ci si chiede: cosa farebbesan Giovanni Bosco per i ragazzi e igiovani di oggi che spesso sono e sisentono soli ed abbandonati, cosa glidirebbe, quali consigli darebbe a loroe anche agli adulti che li seguono e liaccompagnano?

Ripensando alla vita di questogrande santo, a ciò che ha fatto per igiovani e i ragazzi che ha incontratopenso che li inviterebbe prima ditutto a credere nelle proprie capacità,ad avere fiducia in sé stessi e curadella propria persona e della propriaanima. Egli ci insegna che ogniragazzo sa sognare in grande, è capa-ce di grandi cose l’importante, però,è che possa incontrare adulti ed edu-catori che lo sostengano nella vita enelle scelte quotidiane, che gli dianofiducia e lo aiutino a sperare e a cre-dere nelle persone che lo circondano.Don Bosco è vissuto in un’epocamolto diversa ma, contemporanea-mente, anche molto simile a quella incui viviamo noi oggi. Sicuramente, inquegli anni, non c’erano le possibilitàeconomiche e le comodità che cisono oggi, alcune grandi e importan-ti scoperte ed invenzioni dovevanoessere ancora fatte; molto forte, oltrealla povertà materiale, era la povertàmorale e la fragilità in cui viveva lagente e, di conseguenza, anche iragazzi e i giovani non ne erano esen-ti. Si ritrovavano spesso a dover vive-re per strada, abbandonati dalla fami-glia, senza punti di riferimento evalori in cui credere e su cui fondarela propria esistenza. Ma don Bosco,diversamente da ciò che faceva lamaggior parte degli adulti, volevabene ad ogni ragazzo ricercando il“bene personale” di ognuno. Non hamai chiesto a nessuno di essere unapersona diversa da ciò che era anchese chiedeva, a tutti coloro che incon-trava, l’impegno nel compiere uncammino personale. Sapeva parlare

62°

Abbiamo iniziato il nostro salu-to per quanti hanno scelto di tra-scorrere il periodo di vacanzanella nostra terra marchigiana,con un canto di lode del libro delProfeta Daniele perché ci è sem-brato che le parole del canticoaiutino a vivere i giorni del riposoestivo dentro uno sguardo di con-templazione di ciò che ci circondae delle bellezze che il “creato”offre ogni giorno al nostro sguar-do. Tutto questo ci fa dire, confranchezza e tenerezza di Pastoriche il tempo estivo debba essereinnanzitutto un grazie a Dio attra-verso la riscoperta di quanto Egliha dato e da all'umanità per abita-re e vivere con dignità. Il “creato”è di Dio e noi lo abitiamo con lʼin-vito a goderlo, lʼobbligo di custo-dirlo e la certezza di riconsegnar-lo alle nuove generazioni. Viviamouna stagione storica e culturaleche, per motivi e comportamentidiversi, ci hanno abituato a staree custodire il “creato” in modo deltutto “egoistico”: qualcuno parlaanche di “violenza” o “dissacra-zione” nei confronti del giardino diDio da noi abitato. Contemplare il“creato” diventa occasione perstupirsi della sua bellezza e perimmergersi in una preghiera cora-

le di ringraziamento. Tutto ciòcelebrato in famiglia diventa uneccellente metodo educativo perorientare i figli verso l'uso dellecose con sapiente intelligenza. LeMarche vi offrono, inoltre una suasingolare ricchezza che riassu-miamo con due parole: cultura efede. Questo impasto di cultura efede ha consentito alle Marche diessere una sorta di “Museo diffu-so”, tanta è la ricchezza culturalee spirituale che le generazionipassate ci hanno consegnato.Non c'è città, né borgo, né crocic-

stanchezza: tanta agitazione,tanto correre, tanto fare con ilrisultato che a vacanze finite ci sipossa ritrovare più disorientati epiù stanchi che mai. Vogliamoricordare una parola degli antichilatini dai quali nasce la nostra cul-tura: essi parlavano di “otia” o“otium”. Queste parole non invita-no a nutrire il padre di tutti i vizipiuttosto a considerare il tempoibero come un tempo fruttuoso,un ritemprare tutta la persona. Inquestʼottica lʼotium è il tempo utilee favorevole per il nutrimento

chi di strade che non offrano unsegno di questa ricchezza: insignicattedrali, stupendi santuari, anti-che abbazie, piccole edicole, ric-chi musei diocesani. Tutto ciò èmesso nelle vostre mani e offertoalla vostra riflessione. Visitatequesti luoghi, ne uscirete profon-damente arricchiti e siamo certiche ne trarrete vantaggio spiritua-le e umano. Accanto a questa cul-tura fatta di tradizione e di fede,troverete la cultura dellʼaccoglien-za, della disponibilità e anche delbuon cibo: tutto ciò diventerà frut-tuoso alimento e viva cordialità. Iltempo delle vacanze estive spes-so finisce per essere un tempo di

dello spirito e per il recupero diquelle qualità dellʼanima che ren-dono gioiosa la vita. Cʼè un ambi-to che ci permettiamo di affidarvi:ritessere i rapporti famigliari attra-verso il dialogo tra le persone, latenerezza nei modi, la misericor-dia nei comportamenti, il tempodonato ai figli, il cibo consumatoinsieme e anche la preghiera fattainsieme. Non sciupiamo il tempo,ma viviamo il tempo, liberandolodalla pigrizia e dalla chiacchiera,arricchendolo invece con gioiosafraternità e qualche feconda lettu-ra. Con spirituale gaudio e gratitu-dine vi accogliamo.

I Vescovi delle Marche

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2 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 2/15

VITA DEL SANTUARIOCon Maria cuore di misericordia Io accolgo te per sempre

C a r a M a r i e l l a

Cara nonna

A L L A C A S A D E L P A D R E

Cento di questi giorni N O Z Z E D ’ O R O

CELEBRAZIONI RELIGIOSE “Salve Regina, non stancarti mai di rivolge-

re a noi i tuoi occhi misericordiosi”

S. Messa nei quartieriMercoledì 12 ore 18.00 via F.lli Cervifam. Fabbri Giovedì 13 ore 18.00 via F.lli BandieraLunedì 17 ore 18.00 p.le via Berlinguerore 21.00 via Pertini – fam. PettinelliMartedì 18 ore 18.00 via Pellicofam. Mattiacci Mercoledì 19 ore 18.00 via SerraltaFam. Ortolaniore 21.00 via A. Moro – Fam. Loroni

NEL SANTUARIO

SABATO 15 Festa dellʼASSUNTA Messe ore8.00 - 11.15 (al pomeriggio non cʼè Messa)

MARTEDI 18 ore 21.15 Concerto dʼorganodel M°Annalisa Lotti

GIOVEDÌ 20 ore 18.00:

celebrazione penitenziale

ore 21.00 PROCESSIONE AUTOMOBILISTICA

SABATO 22 ore 17.00: S. Messa della vigilia

DOMENICA 23 : S. Messa ore 11.00 (unica perle due parrocchie di Serra) ore 12.30: benedizione dei partecipanti allʼau-tomotoraduno. (Al pomeriggio non cʼè Messa)

FESTEGGIAMENTI CIVILI

In agosto ore 21.00 nel campo parrocchialePartite di calcetto a 6 “Don Elvio Scipioni“Dall ̓8 al 23 agosto PESCA DI BENEFICEN-ZA nei locali parrocchiali.

VENERDI ̓21 FESTA DEI GIOVANIore 20.00 stand gastronomici aperti …aspettando “SERRAʼS GOT TALENT”(METTIAMO IN CAMPO I NOSTRI TALENTI)

SABATO 22 ore 18.00 PARTENZA della 3° “MARATONASERRANA” (non competitiva)ore 20.00: CENA SERRANA BALLO LISCIO con “OLD BOYS” ore 21.00: Finali Torneo di Calcettoe premiazione

DOMENICA 23 ore 09.00: RADUNO di auto e moto dʼepocae non. Giro panoramico.ore 18.30: Spettacolo dei ragazzidellʼORATORIO “IL MAGO DI OZ” ore 20.00: CENA SERRANAKARAOKE E MUSICAcon ALESSANDRA E TIZIANAore 21.30: SFILATA DI MODAore 23.45: Estrazione della LOTTERIAdai ricchi premi Tutte le manifestazione sono ad ingresso

libero

Da quando il Signore nostroDio ti ha accolta tra le sueimmense braccia, hai lasciatoun vuoto incolmabile dentro dinoi e un dolore straziante cilogora ogni giorno. La nostramente trova una leggera conso-lazione nel pensare al tuo dolcesguardo, ai tuoi sorrisi, alla tuasemplice felicità di vedere noiritrovarci tutti insieme per i pasti,di guardare correre intorno a tei tuoi due angeli: Gioele eDiletta. Come una vera mater, dipoche parole, ma di grandeintegrità e forza morale, ci haiinsegnato il valore della fami-glia, sempre pronta davanti atutto. Ci hai seguito ed aiutato inogni momento della nostra vita,abbracciandoci e festeggiandocon noi i successi universitariraggiunti, il superamento di tantiesami sostenuti e incoraggian-doci quando abbiamo incontratodelle difficoltà, dei problemi,degli ostacoli che purtroppo avolte lʼesistenza ci riserva. Unacosa però è certa: vivrai persempre nei nostri cuori e la tua

immagine resterà indelebilenella nostra memoria! Continuaa seguirci, a vegliare su di noiperché ne abbiamo tanto biso-gno; sostienici nelle future sfidequotidiane da affrontare, dando-ci il tuo appoggio e il tuo consi-glio che non ci hai mai fattomancare. Nonna, ti vogliamobene!

I tuoi nipoti Lauroed Emanuele

9 maggio 2015:AGOSTI DANIELEe MARINUCCI SARA

14 giugno 2015:ASTOLFI ALESSANDROe CECCHI AMBRA

Ho scritto e cancellato tantevolte perché è difficile trovare leparole per descrivere il vuoto chehai lasciato. Hai lottato con tutte letue forze per sconfiggere quel“mostro” che avevi dentro senzafar mai trasparire l’angoscia e lapaura che questo ti procurava.Devo ammettere però che qualcosadi positivo ci ha insegnato: harafforzato in tutti noi il significatodi famiglia. A dicembre avremmofesteggiato il quarantesimo anni-versario di matrimonio che non socome si definisce, ma non importaperché, per me, sono stati tutti annid’oro. A parte qualche momentobrutto che, con il tuo aiuto, abbia-mo superato, sono stati anni mera-

vigliosi. Una persona, per darmiconforto mi ha detto di ricordare imomenti più belli: ho risposto chequesti non esistono perché, con te,tutta la vita è stata bella. Ti chiedoscusa se ti ho detto troppe pochevolte quelle parole che magari,avresti voluto ascoltare, ma sapeviche dentro di me esistevano. Mi haitenuto per mano e guidato e so cheora, che non ci sei più, continueraiad accompagnarmi e guidarmi edio vivrò come se tu fossi ancora quicon me. Ti ringrazio per i duemeravigliosi figli che mi hai rega-lato. Da quel bellissimo posto doveora ti trovi proteggi me e tutta lanostra famiglia. Ciao Memè.

Tuo marito Paolo

MANTOVANI MARIELLAn. 15-6-1951 † 28-5-2015

Cara Mariella,di te ci resterà il sorriso.

Quel sorriso che ti illuminavail volto e che hai lasciato ineredità ai tuoi figli, soprattuttoa Giulia, che abbraccio inmodo particolare.

Quel sorriso che donavi aituoi piccoli della scuola quan-do si rivolgevano a te confiducia o quando notavi unprogresso, una conoscenza,una crescita. Noi insegnantisiamo fortunati perché tra-scorriamo la giornata con ibambini, i ragazzi, i giovani.

Li vediamo crescere gior-no per giorno, maturare,cambiare, affrontare la vita.

Eʼ una professione faticosala nostra, che ci coinvolgetotalmente, ma è bella, per-ché coltiviamo la “VITA”. Lamorte è qualcosa di brutto, dilontano che non vorremmoconsiderare. Ma quando ticade addosso quel massopesantissimo della gravemalattia, cominci a pensare ea guardare il mondo conocchi diversi: forse si avvicinalʼora, forse tutto può finire daun momento allʼaltro. Eʼ undolore terribile che unisce lapersona malata a tutta lafamiglia, solo chi vive o havissuto questa esperienza lopuò capire. Il mondo al difuori continua a correre, madentro qualcosa si è fermato.

Solo la fede ti sostiene,solo guardando il crocifisso edonando le sofferenze aCristo si può dare un senso aquello che accade. DonMichele ha chiesto umilmen-te scusa, ,ai familiari diValfrido Brega (altro decessoprecoce della nostra comu-nità) perché non ha avuto ilcoraggio di fare visita a que-ste persone ammalate: non lo

ha fatto per un senso dipudore, di rispetto, ancheperché la malattia oggi, daipiù, è considerata qualcosadi privato, di molto intimo.Anche molti di noi, penso,sentono di dover chiederescusa per non aver avuto ilcoraggio di fare un gesto, didire una parola di coraggio,oppure di stare anche solovicino ad una persona moltomalata e ai suoi familiariaffranti. Ma oggi Mariella e isuoi cari sentono il nostroabbraccio commosso e ildispiacere sincero dei colle-ghi, dei suoi bimbi piccoli oormai grandi, degli amici, dicoloro che li conoscono.Siamo sicuri, cara Mariella,che ora tu sei tra le braccia diGesù, perché anche tu, comelui, hai portato una grandeCroce. Concludo con unapreghiera che mi ha colpitoper la semplicità e la profon-dità e che era nella messa diieri, Domenica delle palme:

“Accogli o Padre la nostrapreghiera Perché anche nel-lʼora oscura della sofferenza

mai ci venga a mancare laLUCE che splende oltre laCROCE”.

Liliana

BREGA VALFRIDOn. 23-7-1953 † 26-3-2015

FILIPPONI GIANNINAn. 23-12-1927 † 6-7-2015

ORTOLANI FAUSTOn. 14-3-1952 † 9-6-2015

ARCHETTI ARGILIOn. 8-5-1930 † 6-7-2015

Il 18 marzo 2015 è venuto a man-care

GIOVANNI MORBIDELLI

Serrano. Battezzato da Don Elvio. Un uomo che sempre aveva avutonostalgia della sua terra e apprez-zato il gran cuore dei Marchigiani!

AGOSTINELLI TERESAn. 5-9-1931 † 1-5-2015

Grande è il vuoto che hai lascia-to, grande come te, che Gesù titenda la mano per accompa-gnarti sui pascoli celesti. Ti vogliamo tanto bene i tuoifigli e i tuoi nipoti.

MONTESI MARIAn. 22-9-1925 † 11-5-2015

10 maggio 2015: alla nostra super bisnonna Pia per i suoisuper 90 anni con affetto la tua famiglia 29 marzo 2015: Quinto e Annamaria Ciciliani 25 aprile 2015: Fiore e Bruna Antonelli

20 giugno 2015:GATTI STEFANO eSTIGLIANO MICHELA

Page 3: 2/2015 Eco della Rossa

2/15 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 3

ATTIVITAʼ PASTORALIParrocchia e corresponsabilitàIO E TE PIU’ DIO Prima Comunione:

Gesù pane spezzato per noi

Cari ragazzi

Vieni Santo Spirito di Dio

Al Catechismo con passione

Vicaria alla S. Spina

CAMPO SCUOLA GIOVANI ANIMATORIValle d’Aosta + Expo

dal 31 agosto all’8 settembre

3 GIORNI DIOCESANAVenerdì 19 - Sabato 20 settembre

sulle vie della Misericordia

CANTARE LA MESSACantare la Messa … il canto è

liturgia, non un semplice cantare,ma espressione di fede che nellevarie parti della Messa aiuta apregare. Il canto bello che a mepiace e suscita emozioni non è ilcanto giusto per la celebrazione;la scelta non va fatta in base aigusti personali, ma in funzionedel rito, dell’assemblea, dellamusica. Sant’Agostino vede nellamusica e nel canto un aiuto perarrivare a Colui che tutto ordinacon sapienza, uno strumentoarmonioso attraverso il qualel’uomo può elevarsi al suoCreatore.. Il Concilio Vaticano II,promuovendo la riforma liturgi-ca, ha avuto particolarmente curaanche della musica e del cantoliturgico sottolineandone la mini-sterialità di servizio nella celebra-zione eucaristica. Già le primecomunità cristiane “usavano” ilcanto per rafforzare la loro unio-ne, per manifestare il loro amorea Dio e rinsaldare la fraternità:«Ogni giorno tutti insieme fre-quentavano il tempio […], lodan-do Dio e godendo la simpatia ditutto il popolo» (At 2, 46-47).Dunque il canto e la musicaesprimono la comunione, l’unità

delle voci favorisce l’unità deicuori, perché cantare insiemeimpone di prestare attenzioneall’altro, di ascoltare la sua voce edi “sintonizzare” la propria sullastessa armonia affinché la lodesia corale. Nel canto si rafforzanoi vincoli di amicizia e di vicinan-za, si superano le differenze e siparla un linguaggio universale.. Ilcanto deve diventare parte inte-grante dell’azione liturgica poi-ché il canto è preghiera, porta chesi apre al mistero, segno liturgicoche rimanda al di là di se stesso.Pertanto quando si canta o siascolta o si suona non lo si fa perun piacere musicale, ma perinnalzare, in unione con tutta laChiesa, la lode a Dio; occorrecantare bene non principalmentedal punto di vista della tecnicavocale, ma nel senso di saperecosa si canta nello specifico con-testo celebrativo. Dio è il nostroMaestro di musica e il nostroascoltatore: la musica deve con-durre all’incontro con Dio pertan-to ad un certo punto essa “scom-pare” per lasciare spazio allaParola di Dio nel cuore dell’uo-mo. È in questo spirito che lanostra Arcidiocesi anche que-

st’anno ha proposto la “Rassegnadelle Cappelle musicali e dei Coriparrocchiali” rivolta a tutti coloroche prestano il servizio di anima-zione musicale nella liturgia delleproprie parrocchie. Nella maesto-sa cornice della chiesa di SanVenanzio martire a Camerinoall’interno della Veglia diPentecoste, sabato 23 maggio2015 si è vissuto un momento digioia e di condivisione tra le varierealtà parrocchiali. La nostra par-rocchia ha partecipato con ilbrano “Cerco la tua voce” di GenRosso, un canto adatto alla Vegliadi Pentecoste e di invocazioneallo Spirito Santo scelto secondoil criterio di fede e tradizione inbase alle indicazioni dell’Ufficio

liturgico diocesano.«Noi chenella Chiesa abbiamo imparato acantare le parole divine, dobbia-mo fare in modo che si compiaciò che sta scritto: beato il popoloche ha l’intelligenza del suo giu-bilo. Perciò carissimi, quantoabbiamo cantato a una sola vocedobbiamo anche con cuore sere-no cercar di capire» (Agostino).L’animazione musicale può aiu-tare l’assemblea a vivere la cele-brazione eucaristica. Cantare laMessa dunque deve diventare unprogramma pastorale; attraversoil canto la comunità parrocchialedeve manifestare la propria fedein Cristo Signore.

Tatiana Bordi

La fine dellʼanno scolasticocoincide, nelle nostreParrocchie, con la celebrazio-ne di due Sacramenti impor-tanti nel cammino di educazio-ne alla fede: la Messa di 1°Comunione e la Cresima. Inverità rispetto al calendarioliturgico questʼanno abbiamoinvertito il riferimento allefeste, perché domenica 24maggio era la Pentecoste enoi abbiamo celebrato la primaComunione di 19 bambini edomenica 7 giugno solennitàdel “Corpus Domini” abbiamovissuto la Confermazione di 16ragazzi. Ma a ben guardare èsempre lʼazione gratuita delloSpirito che dona la forza dellatestimonianza e trasforma ilpane ed il vino nel corpo esangue del Signore per aiutar-

ci a vivere la comunione diamore in Dio e con i fratelli.

Come ormai tradizione perla Messa di 1° Comunione,ci siamo trovati tutti nellaParrocchia di S. Quirico, alcentro storico, e partendo,sotto un cielo minaccioso dipioggia, dalla piccola chiesa diS. Filippo, i bambini, con latunica bianca e con il giglio inmano, hanno attraversato lapiazza del paese, sotto losguardo compiaciuto e com-messo dei genitori, per rag-giungere la chiesa parrocchia-le, dove si è celebrata solen-nemente la S. Eucaristia. Luci,fiori, sorrisi, foto e la promes-sa, per bambini e adulti, chequesto è un momento da rivi-vere ogni domenica. Sarà pos-sibile?

Al termine dei cinque annidel mio percorso da cresimata,la curiosità che avevo sempreavuto era di sapere cosa si pro-vasse a stare dall'altra parte,mi ha spinto a prendere unadecisione. Già da un paio d'anni,io ed altri miei compagni cresi-mati abbiamo intrapreso unpercorso - o meglio dire unviaggio - come aiuto catechisti.Nonostante non sia passato untempo così lungo, la rispostaalla mia curiosità è stata soddi-sfacente e positiva; al contra-rio di come si potrebbe pensa-re, stare dal lato opposto non èuna passeggiata, ma un impegnoserio, che richiede tempo edattenzione, e soprattutto, desi-derio di condividere qualcosa -in questo caso, la gioia dell'es-sere cristiani - con i bambini. Ilpercorso verso la prima comu-nione, è stato un passo impor-tante. I tentativi, spesso -

vista l'età - inconcludenti di "tenere a freno " l'entusiasmodei bambini, agitati, frenetici,sempre allegri hanno portatorisultati e cambiamenti, e nelgiro di due anni hanno rafforza-to il rapporto tra noi catechisticon loro. Soffermarci spessosulle riflessioni ed opinioni deibambini riguardo gli argomentiaffrontati, ha motivato il loroobiettivo: il loro primo puntod'arrivo, il primo sacramentodopo il battesimo.

"È il tempo che si è dedi-cato ad una persona, a deter-minare la sua importanza”.

Leggendo questa frase, per-sonalmente mi sono accortadella verità che le parole rac-chiudono, e mi sono resa contadi non aver perso tempo, cam-minando e seguendo passopasso il gruppo di bambini chemi sono stati ' affidati '.

Alessandra Vitiello

Con questo titolo suggestionedi fondo, si è svolta nellaParrocchia di Serra San Quirico,rivolta a tutta l’Unità Pastorale,una 3 Giorni di FormazioneComunitaria per Ragazzi,Catechisti, Educatori, Sposi,Genitori e Laici.. Dal Venerdìsera 8 Maggio, alla MessaParrocchiale di Domenica matti-na 10 Maggio, si sono via via sus-seguiti diversi incontri tematici,diversificati a seconda della tipo-logia e dell’età dei vari destinata-ri e del focus educativo.L’obiettivo generale del percorsoera di creare un clima di familia-rità, favorendo l’ascolto attivo efornendo nuove competenze incampo educativo catechistico egenitoriale, per sostenere il per-corso di crescita personale. Itemi, trattati e proposti secondouno stile laboratoriale, sono statiorientati allo sviluppo del sensodi appartenenza alla ComunitàEducante Ecclesiale, all’attiva-zione di una rete di Relazione trai diversi ruoli di ServizioEducativo, per favorire concreta-mente la crescita dellaComunione. Il metodo di lavoro

un incontro con i ragazzi dellaCresima sul tema “DOVEMETTO LA MIA CANNUC-CIA?..” rispetto alle Relazioni diAmicizia con Gesù e alle Sceltedi Vita che si affacciano a questaetà..

A seguire, con il gruppo deiGiovani Animatori dell’Oratorio,lo scambio sul tema “I PARA-SIMPATICI”. Chi sono i bambinie i ragazzini dell’Oratorio? QualeStile educativo e quali modalitàRelazionali mettere in atto conloro? Nel pomeriggio del SABA-TO è seguito poi un tempo diGioco condiviso tra Genitori eFigli, molto gradito per la sempli-ce e gioiosa interazione. Dopocena l’incontro con un gruppo diAdulti e Genitori della ComunitàCristiana, sul tema: “PRENDER-CI TEMPO PER ESSERE FAMI-GLIA”. DOMENICA mattina,prima di Messa, è stato propostoun incontro per i fanciulli dellaPrima Comunione “VOI SIETEMIEI AMICI” dice Gesù. A com-mento complessivo e in unosguardo di sintesi dell’intero per-corso, si è trattato indubbiamentedi un Evento Pastorale e

Educatori in ascolto

si è avvalso di attività esperien-ziali del tipo: dinamiche di intera-zione, riflessione a micro gruppi,rielaborazione creativa sul tema,laboratori espressivi e momentidi convivialità e gioco tra grandie piccoli.

Nello specifico sono statiapprofonditi i seguenti argomen-ti, in successione:

VENERDI’ sera ( dopo ungradito momento fraterno di cenaconviviale) è stato condivisa tra iCatechisti, la riflessione sul tema:IL VANGELO DELLA GIOIAcon spunti tratti dalla EvangeliiGaudium.

SABATO primo pomeriggio,

Comunitario che ha suscitatovivo interesse nei partecipanti eha fatto scaturire importantiriflessioni sulla necessità di unCammino Ecclesiale nuovo econdiviso. Si esprime l’auspicioche tali eventi di carattere forma-tivo possano essere accolti evalorizzati maggiormente anchedalle altre parrocchie che com-pongono l’Unità Pastorale, comeespressione concreta di un cam-mino d’insieme e del vivereautenticamente la Chiesa a livellolocale territoriale.

GIUSEPPE TONDELLI educatore e formatore

Messa e canti con i bambini di Prima Comunione con Giuseppe

Domenica 15 marzo: partenza del Pellegrinaggio

“Solo” quattro coppie ma unintenso corso di preparazioneal matrimonio fatto di dieciappuntamenti. Nel percorsoche i fidanzati della Vicaria diSerra San Quirico hanno inizia-to il 30 gennaio e terminato conla Santa Messa della domenicadelle Palme, “gli esperti “ inmateria matrimoniale hannoincontrato i giovani. Il tema delmatrimonio è stato così affron-tato e discusso dalle sue molte-plici prospettive e angolature:la vita di coppia e familiare, gliaspetti tecnici della celebrazio-

ne del rito e quelli sacramenta-li. Psicologi, consulenti familia-ri, sacerdoti, padri e madri difamiglia hanno donato, ciascu-no secondo le proprie compe-tenze ed esperienze, preziosiconsigli ai giovani nubendi. Unviaggio dunque allʼinterno del-lʼunione coniugale, riflesso diDio e del suo amore, di impor-tanza imprescindibile nel cam-mino che conduce al sacra-mento dellʼintima e indissolubi-le unione tra uomo e donna.

Concetta Gatta

La solenne celebrazionedella Cresima, amministratadal nostro Arcivescovo a 16ragazzi, nel Santuario di SerraStazione, ha avuto luogoDomenica 7 giugno. Il corteodei ragazzi e dei padrini, insie-me ai celebranti entra in chiesaal canto di “Vieni santo Spiritodi Dio”. E il nostro pastoreFrancesco Giovanni si soffer-ma, nell’omelia, a ricordarecome questi ragazzi avrannobisogno nella crescita dellaforza dello Spirito e dell’esem-pio convincente degli adulti,

perché diventino, secondo ildetto di S. Giovanni Bosco,“buoni cristiani e onesti cittadi-ni”.Preghiere , riflessionisull’Eucaristia, foto di gruppo,ringraziamenti reciproci … Unabella festa, colorata e serena,ma che non deve essere una“festa dell’addio”. Proviamo acredere e a far si che ciò nonaccada, con proposte significa-tive di vita, di impegno, digioioso stare insieme nell’ora-torio, nel catechismo, nellosport, perché ogni ragazzo sisenta di casa… in parrocchia.

Colgo l'occasione di questospazio per dedicarvi alcunimiei pensieri. Questo anno,terminato con il Sacramentodella Cresima, è stato intenso evi ha visto crescere come pro-tagonisti di un cammino difede che inizia ora a maturare.Lo Spirito Santo che avete rice-vuto in dono, vi aiuterà a vive-re come testimoni della BuonaNotizia che è Gesù, abbiatecura di ricordarlo. Ogni gior-no cercatelo, lo Spirito delSignore, dentro di voi e neglialtri, nelle situazioni che vi tro-vate a vivere con i vostri amici,con i genitori, a scuola e senti-rete di avere accanto un DIOche è PADRE.

Un Dio che ha progettatocose grandi per ognuno di voiperché vi ama, così comesiete.

Un Dio che non vi abban-dona soprattutto nei momenti

difficili e porta su di sé il pesodelle vostre fragilità e dei vostripeccati. Non c'è una cosa piùbella nella vita che quella diamare e sentirsi amati, lo spe-rimentate in famiglia con ivostri genitori, lo iniziate avivere nei rapporti di amiciziae nei primi innamoramenti. ÈGesù il Maestro che ci insegnaad amare, ci fa conoscere unmodo nuovo di amare, senzalimiti, senza riserve, il modo incui Dio ci ama.

La Cresima è la vostra scel-ta di vivere da protagonisti ilproprio cammino di fede vici-no a Gesù, uniti gli uni con glialtri. È questo il Dio che mi hachiamata a camminare convoi, non dimenticherò il per-corso che abbiamo condiviso evi terrò sempre nel cuore.

Vi voglio bene "Amici persempre"!

Giorgia

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4 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 2/15

IL “GUSTO” DI CONDIVIDERE COSE BELLE

Esperienze catechistiche

MONDO GIOVANI

Genitori e figli

Oratorio Dayuna domenica a Fontegeloni

BATTESIMI: i giovani di domanibenedetti da Dio

GMG in Diocesi

Grazie ragazzi

Noi animatori in cammino

Carissimo don Michele, noi ragazzi della cooperativa “AMICIPER SEMPRE”, abbiamo deciso di donarle questa somma(euro 266,50) alla parrocchia di Serra S. Quirico per contribuirealle spese parrocchiali. Noi tutti speriamo possa apprezzare ilnostro aiuto.

Anticipando lʼEXPO apprendiamo da Silvana a lavorare il lievi-to madre

On the bridge: costruiamo ponti - 28 marzo a Castelraimondo

Festa diocesana degli oratori a Belforte - 14 giugno

GREST 2015

Finita la scuola, terminategli incontri di catechismo, con-clusi tutti i tornei sportivi eadesso cosa facciamo? Perfortuna lʼoratorio continua conil GREST, tre volte la settima-na per il periodo di un mese.Come ogni anno è partecipatoda un fiume di bambini: unasessantina dalla prima ele-mentare fino alla secondamedia, molti i cresimati di que-stʼanno che hanno ben saputocondurre come capisquadra laserie infinita di giochi proposti.La grande calura di questʼan-no ci ha permesso di nondover guardare il cielo con lapaura della pioggia e siamostati sul nostro campettoimpolverato a misurarci concorse, ostacoli, staffette e,come ogni anno, i tradizionalie divertenti giochi dʼacqua.Non sono mancate le uscite:alla piscina di Matelica sotto laguida degli istruttori esperti,compresa la nostra cara Ireneche si dedica ad insegnare aipiù piccoli, alla fattoria diArcevia, dove abbiamo potutovedere tanti animali addiritturaprovenienti dal sud America. Ilposto è magnifico e si godeuna vista spettacolare dellavallata marchigiana. La fre-scura leggera e la merendagustosa ci ha fatto passare unpomeriggio gioioso anche conmolti genitori che ci hannoseguito. La famiglia dellʼorato-rio si allarga, alcune mammeci hanno anche aiutato nellalaboratorio creativo che haprodotto per la fine del Grestuna bella cornice fatta con il

cartoncino e la fantasia di ognibambino. Lʼultima uscita, quel-la alle “Betulle” di Avacelli, inpiscina allʼaperto ha segnato ilmomento più divertente: il solecaldo ci ha veramente aiutatoa rilassarci rinfrescandoci.Tanti e tanti tuffi hanno trasfor-mato la piscina in un coloratis-simo parco acquatico, le ener-gie di ragazzi e bambini sonoinfinite, non si sono mai stan-cati. Ma il Grest ha avutoanche momenti di riflessione,insieme a Don Michele abbia-mo letto alcuni passi delVangelo interrogandoci sullavita di Gesù e chiedendoci sesappiamo lasciargli spazionella nostra vita. Proprio perquesto la giornata finale, cioèvenerdì 10 luglio, dopo avergiocato ad una strepitosa cac-cia al tesoro abbiamo conclu-so nel nostro Santuario con labella preghiera sul creato diPapa Francesco. Il ringrazia-mento va a Dio che ha creatole tante meraviglie della natu-ra che abbiamo apprezzatogiorno dopo giorno, allʼamoreche sempre ci da e che quan-do siamo tutti insieme cerchia-mo di donare agli altri. Neltempo che abbiamo trascorso

insieme abbiamo dimostratoche amare è una cosa meravi-gliosa e dedicarci agli altri cirende migliori. Era bello vede-re i ragazzi più grandi aiutare ipiccoli se non ce la facevano agiocare, accettare i limiti del-lʼetà e non arrabbiarsi suglisbagli. Non cʼè stato davverolo spirito negativo della com-petizione: le quattro squadresi sono divertite nelle moltepli-ci prove, ma mai nessuno si èarrabbiato per aver perso. Eʼsempre una esperienzastraordinaria stare con i picco-li, ma ogni volta è semprediversa, i sorrisi sembrano piùveri. Prima di salutarci ogni

bambino ha scritto sugli ominidi cartone, donatici alla festadegli oratori di Belforte, ilnome e un pensiero allaMadonna. Ogni cartoncino èstato lanciato con i pallonciniche sono saliti in alto verso ilcielo e verso quel Dio che…da lassù ci protegge e dà laforza ai tanti educatori dellʼo-ratorio di andare avanti concoraggio. Grazie a tutti coloroche hanno condiviso questaesperienza, che hanno messoin gioco i loro talenti, diversima egualmente preziosi :Sonia, Irene, Serenella, i dueMaurizio, Teresa, Patrizia,Tina e tutto il gruppo di giova-ni animatori che è stato davve-ro presente ogni giorno,soprattutto nella parte dei gio-chi. Quando finisce qualcosa,sembra di poter tirare unsospiro di sollievo, special-mente quando tutto è andatoliscio, poi però già ti viene unpoʼ di malinconia e questibambini ti mancano. Li incontrie ti chiedono “Ma non si puòallungare un poʼ il Grest?”Magari … ma la partenza per ilCamposcuola è prossima:abbiamo voltato la pagina diuno stesso libro intitolato:“Parrocchia famiglia educan-te”.

Donata

Il grest 2015 è stato moltodivertente e coinvolgente pertutti i ragazzi che vi hanno parte-cipato. Abbiamo fatto dei giochid’acqua, siamo andati alleBetulle e visitato la fattoria:Locanda alla Posta la quale erapiena di animali che ci hannodivertito grazie ai loro compor-tamenti ed abitudini.

Il grest è stato un percorsodivertente e allo stesso momentoeducativo .Anche grazie agli ani-matori che ci hanno seguito e cihanno fatto capire i nostri errori.

Questo percorso ci ha permes-so di fare amicizia e comunica-zione con altri bambini nuovi cheabbiamo accolto con calore e chesi sono trovati subito a proprioagio ed hanno fatto amicizia. Ilgrest è stato spiritoso ed anchemolto ricreativo perché tutti i

ragazzi hanno saputo collaborareinsieme e sono riusciti a prender-si la responsabilità del propriogruppo e accettare tutti.

Ci sono stati anche dei labora-tori molto interessanti comequello di arte: ci hanno fattocostruire dei “Portabottiglie”efatto fare delle bellissime corniciin cartone decorate come più cipiaceva.

L’ultimo giorno del grest èstato il più emozionante perchéabbiamo fatto la caccia al tesoroe poi ci siamo salutati dentro lachiesa dopo di che ci hannodistribuito dei palloncini cheabbiamo fatto volare .Infinesiamo tornati alla parrochia dovetutti hanno ritirato i propri lavorie ritirato i regali per le premia-zioni della caccia al tesoro.

Claudia Vinello

A casa di Armida Brocanelli per essere vicino agli anziani nelperiodo quaresimale

13 giugno alla Romita - Chiudiamo il catechismo annualeincontrando i frati francescani

Ecco i nostri ragazzi sedutiintorno al tavolo del don ariflettere sulla Parola di Dio.Non una Parola lontana, scrittasulla Bibbia che non apriamomai, ma una Parola viva cheinterpella ogni giorno la nostravita. Per tutto l’anno pastoraleabbiamo camminato con lorosotto la guida attenta e affettuo-sa di Tarcisio di San Severinoper crescere insieme, insiemecapire che le nostre vite sedonate come animatori sonovite spese bene. Forse guardan-doli vi chiederete ma sono dav-vero loro, gli stessi che a casa ci

stanno solo per mangiare e dor-mire? Si sono loro, parlare diGesù sa catturare la loro atten-zione, ne hanno bisogno e siritrovano in quella vita buonadel Vangelo che non toglieniente alla loro giovinezza, maaggiunge valori e tanto amoreda donare. Grazie Tarcisio peraccompagnarci in questo splen-dido cammino che ci fa cresce-re con i giovani e ci mette incontinua relazione con quelPadre che ci ama tutti come suesplendide creature.

Don Michele e Donata

12-4-2015:CALVARESIVALENTINA

31-5-2015:LAURIA ALIS-ANTONIA

5-7-2015:APPOLLONI GLORIAePAMBIANCO TOMMASO

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2/15 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 5

LA VOCE DI SAN QUIRICOSanti Patroni proteggete il nostro paese31 maggio: messa a S. Lucia in TV

Corrida dei grandi

BATTESIMI

Madonna delle Stelle NOZZE DʼORO

Le livrede la vie

Santa Lucia Figurettarestaurata

A L L A C A S A D E L P A D R E

PIERAGOSTINI RAFFAELAn. 15-8-1934 † 1-12-2014

PIETRINI SETTIMIAn. 2-12-1932 † 7-12-2014

TISBA NAZZARENOn. 6-9-1937 † 11-4-2015

MARSIGLI MARIOn. 14-11-1931 † 5-6-2015

SACCHI OTELLOn. 11-5-1933 † 12-6-2015

Le livre de la vieest le livre suprêmeQu'on ne peut ni fermerni ouvrir à son choixLe passage attachantne s'y lit pas deux foisEt le feuillet fatal se tournede lui-mêmeOn voudrait revenir à la pageoù l'on aimeMais la page où l'on meurtest déjà sous nos doigts.

Grazie Don Michele! Per lasottile opera diplomatica neiconfronti della ConferenzaEpiscopale Italiana e dei mas-simi rappresentanti dellaChiesa Cattolica nel tuo pro-porre Serra San Quirico per laSanta Messa domenicale indiretta su Rai Uno. Un onoreimmenso, la possibilità di farconoscere i tesori artistici, iterritori del nostro interoComune; in modo particolare,per questo evento, la Chiesadi Santa Lucia, ritenuta tra lepiù pregevoli chiese di epocabarocca esistenti.Concentrazione, atmosfera disilenzio, disciplina, vero rac-coglimento e vicinanza a Dio.Il Coro Polifonico “Voci della

Montagna”, diretto dallaMaestra Norma Scialbini, haeseguito i canti sacri accom-pagnando ogni momentodella celebrazione e la letturadel Vangelo. Attimi vissutiintensamente, impegnativi,una pietra miliare per il nostrocoro. Mai dimenticheremo.Ricordi preziosi anche per lacittadinanza e per tutti coloroche hanno inviato messaggi etelefonate; sinceri apprezza-menti, stima, ammirazione,stupore per questa straordina-ria circostanza. Non possiamoche dirci orgogliosi, commossinel cuore, grati, al cospettodellʼItalia e del Mondo.

Edvige Ripanti corista “Voci della Montagna”

Lucia, luce è il tuo nome,luce dei nostri occhie della mente,luce del sole e l’immensitàdel creato.Luce che doni la vita, luce nella grandiosità del mare.Luce Santa Lucia:

ti preghiamo, luce divina, infondi conforto e speranzaa chi ha il buio negli occhie nel cuore.Luce illumina forte sentimentid’amore,asciuga i nostri occhi,insegnaci a non piangere più.Dona un sorriso di speranzaa chi non ce la fa più.

Mirella Ortolani

Sabato 5 luglio è stata inaugurata la figuretta mariana di viaPergolesi, restaurata dalla pittrice Laura Circonofri, su genero-so interessamento di Barbara Brega.

P. Marco presiede la Messa solenne nella festa 15 luglio: processione notturna con don Decio

1°: ANASTASIA CROCIONE - 2° SWAG SISTER1° classificato: IPIDO ANTONINO 2° classificato: CONTI GIUSEPPE

Giochi in allegria: rinfreschiamoci un poʼ

A suon di musica la buona cucina tutta la gente avvicina GRAZIE ANCORA PER LʼANIMAZIONE DELLA FESTA

SANTARELLI ANNA - 18-4-2015 MARIOTTI GIULIA - 2-5-2015

GIOVEDI 13 AGOSTO: S. Messa ore 21.00

VENERDI 14 AGOSTO:ore 20.30 da Trivio

partenza della fiaccolata:allʼarrivo S. Messa

SABATO 15 AGOSTOSOLENNITÀ

DELLʼASSUNTA:SS. Messe: ore 9.00

11.30 – 17.30

(In Paese lʼunica Messaalle ore 10.00 a S. Quirico) 26-12-2014: ROBERTO e RITA MONTESI

Sasso: per il secondo anno trionfa nella sfida dei Castelli

I ragazzi delCruciani

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6 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 2/15

PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 18,00

LA VOCE DI MERGOFESTA DEL PATRONO Il primo incontro

con Gesù Eucaristia

Conclusione mese marianoFesta di fine catechismo

e Oratorio

Lʼannuale festa del nostro Patrono San Lorenzo Martireinvita tutti i MERGANI, in particolare coloro che si sentonoparte viva della nostra comunità parrocchiale, a ravvivare levirtù della convivenza, dellʼamicizia e della fraternità, perchétutti possano sentirsi parte viva della nostra realtà mergana.

San Lorenzo ci aiuti e ci protegga!

PROGRAMMA

Giovedì 6, Venerdì 7 e Sabato 8 Agosto:Triduo di preparazione− Ore 18:30 S. Messa e riflessione – Chiesa Parrocchiale− Confessioni: prima della messa

N.B. In occasione della Festa di San Lorenzo sarà portata laComunione agli Anziani e Malati (saranno avvertiti per telefo-no).

DOMENICA 9 AGOSTO: FESTA DEL PATRONO− Ore 08:30 S. Messa – Casa di Riposo− Ore 10:00 S. Messa – Chiesa Angeli− Ore 11:15 S. Messa Solenne – Chiesa Parrocchiale− Ore 18:30 – SOLENNE PROCESSIONE con BandaMusicale, Benedizione

Nella splendida giornatadi domenica 10 maggio persei bambini della nostracomunità è stata celebrata laS. Messa di 1a Comunione.

Vittoria, Nicola, Luca,Francesco, Danilo, Christianin questo emozionante gior-no rassicurati da DonGiovanni e da Concetta eSilvia, le loro catechiste,hanno fatto ingresso in chie-sa accompagnati dai proprigenitori in processione,accolti dal canto del coroparrocchiale.

I bambini hanno vissuto ilprimo incontro con GesùEucaristico pieni di gioia por-tando nel loro cuore sincerola bellezza e la semplicitàdella loro innocenza che soload essi appartengono .Cerimonia ricca di emozionie grande partecipazione daparte della comunità.

Commovente e suggesti-va lʼambientazione che DonGiovanni ha scelto per lacelebrazione, la mensa con ibambini attorno ad essa perricordare lʼultima cena diGesù con gli apostoli.

Lʼemozioni dei bambini si

è trasformata in gioia nelmomento che hanno ricevu-to Gesù consapevoli delgrande dono ricevuto Gesùconsapevoli e lʼhanno mani-festato anche con un cantodi ringraziamento assieme ailoro genitori. A conclusionedella S. Messa il parroco haesortato i bambini a conti-nuare il cammino appena ini-ziato aiutati dalla famiglia eringraziato tutti coloro chehanno contribuito alla prepa-razione del Sacramento.

I bambini hanno ricevutoin dono una coroncina e ilVangelo per continuare aconoscere Gesù.

Auguriamo a questi seibambini di continuare a rice-vere Gesù con lʼemozione diquesto giorno consapevolidellʼarricchimento e del vigo-re che lʼEucarestia dona. Unaugurio profondo è ancheche possano crescere insapienza e in grazia che laParola del Signore possailluminare i loro passi peraccompagnarli lungo il cam-mino della loro vita.

Roberta N.

Nel “SacrosanctumConcilium” ci sono affermazio-ni di considerevole importanzache ci possono fare da guidanelle nostre celebrazioni maria-ne. Dice il Concilio : “Nellacelebrazione annuale dei miste-ri di Cristo, la Chiesa veneracon particolare amore MariaSantissima Madre di Dio, con-giunta indissolubilmente con l’opera di salvezza del Figlio suo;in Maria ammira ed esalta ilfrutto più eccelso dellaRedenzione, ed in Lei contem-pla con gioia, come in un’immagine purissima, ciò cheEssa, tutta, desidera e spera diessere.”

Anche quest’ anno nel mesedi maggio ,mese che la Chiesa,da lunga tradizione, consacraalla venerazione della Beatasempre Vergine Maria, Madredi Dio, un gruppo di personedella nostra comunità parroc-chiale si è ritrovato, a fine gior-nata, con Don Giovanni pressole “figurette” situate nel nostrocomune per recitare insieme il

Santo Rosario, preghiera sem-plice ed umile che ognuno dinoi ha a disposizione per implo-rare l’ aiuto di Maria.

Al termine del SantoRosario, dopo aver ricordato inostri cari che non ci sono più,il nostro parroco ha letto unaparticolare preghiera affinchéla Madre Celeste possa interce-dere per tutte le famiglie pres-so Dio.

Un grazie va a tutti coloroche ci hanno ospitato e che sisono impegnati per una buonariuscita di questi particolarimomenti di fede, illuminandoed addobbando le varie edicole.

La conclusione del mesemariano è avvenuta domenica31 maggio presso la nostraChiesa di Angeli dove è collo-cata la statua della Madonna diMedjugorje.

Nell’ occasione ci siamo fattila promessa di ritrovarci ilprossimo anno sempre piùnumerosi a condividere questospeciale momento di preghiera.

Venera

Cresimandi alla Messa crismalenel Duomo di Camerino

2 aprile 2015

Centro estivo giugno 2015

Nozze di diamante

Nozze dʼoro

Nozze d’argento

ALVARO SPUGNI e MARINA FABBRI - 15-2-2015

GILDO MONNATI e ANNA DUCA - 3-5-2015

LUCIANO PAGLIONI e GRAZIELLA MAIOLINI - 31-5-2015

Venite in disparte ...e riposatevi un poʼ

Tornati alla Casa del Padre

APPUNTAMENTO PARROCCHIALECRESIMA - 11 OTTOBRE 2015

Chiesa parrocchiale

IVO BREGAn. 17-7-1933 † 21-3-2015

MARIO FRANCIOLINIn. 28-5-1955 † 24-1-2015

Agosto: per noi italiani èsinonimo di Ferie, più o menosospirate, attese, programmate,rumorose, spensierate! Non cisembri fuori luogo risentireanche noi, oggi, la forza di que-ste parole dette un giorno daGESÙ ai suoi discepoli, che tor-navano assai contenti dalla loroprima “uscita” apostolica:“Venite in disparte, in unluogo solitario, e riposatevi unpo’” (Mc 6,30).

Sappiamo bene che il lavoro,la professione, la stessa vita difamiglia e di casa, i rapportiobbligati con un certo numerodi persone per l’ansietà con cuisono vissuti nell’incalzare delleurgenze, tendono a logorare lepersone stesse, per cui nellafatica e nell’affanno, si offuscaalquanto il criterio del vero edel giusto.

Ci vuole un po’ di vacanza incui poter disporre di se stessi,del proprio tempo, delle propriescelte. Ci vuole sia per ripensa-re e riordinare la nostra vita intermini più umani, sia per veri-ficare quali siano realmente inostri più veri interessi, al di làe al di sopra di quei criteri diprofitto, di benessere materialee di carriera, della scalata alsuccesso e al potere con ognimezzo, che i mass-media ci pro-pinano con tanta dovizie diimmagini, dialoghi, discussioni

più o meno animate (e talvoltadecisamente volgari) come “ipiù comuni… beni di consu-mo” che soffocano, però, altrivalori e altri ideali che ci illu-diamo ancora di possedere.

La vacanza può essere untempo utile – o addirittura l’uni-co tempo che abbiamo a dispo-sizione – per un cambiamento.Ma bisogna liberarsi dalla paurache dando un altro tono allenostre vacanze non ci si diverteo non ci si riposa. Non pensia-mo di dover mettere a riposo latesta o il cuore, o lo spirito, o lacoscienza, per meglio vivere lanostra avventura umana. Nonpensiamo che il godimentoumano nasca sempre e solo dalcapriccio soddisfatto, o dallasciarsi condurre dall’onda piùforte. Se la vacanza vieneoccupata soltanto da queglisvaghi e da quegli ozi che ser-vono a non pensare, passandoore e giorni senza uno scopo eseguendo le mode più diffuse,si rischia di diventare adora-tori di idoli, e sempre menodisponibili alle grandi coseche DIO offre alle sue creatu-re. (da Primavera Missionaria)

CARISSIMI AUGURI DI BUONE

VACANZE, EVANGELICA-MENTE OPEROSE!

Il Parroco

Carissimi,auguri di BUONE VACANZE

evangelicamente operoseIl Parroco

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2/15 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 7

LA VOCE DI AVACELLI

LA VOCE DI CASTELLAROFESTA DEL PATRONO Troppo presto si è fatta sera

LUNEDI 10 AGOSTOFesta liturgica di S. Lorenzoore 11,00 - Solenne Santa Messa

MARTEDI 11 AGOSTOore 20,30 - S. Messa presso Edicola Mediciore 21,30 - Festa in piazza con Musica e “Dolcedella solidarietà”

VENERDI 14 AGOSTOore 18,00 - Messa prefestiva

SABATO 15 AGOSTOSolennità dellʼAssunta - ore 11,00 S. Messa

VENERDI 7 AGOSTO:ore 18:00 apertura stands gastronomiciore 19:30: ballo in piazza con ORCHESTRA JOSELITOore 22:00: CONCERTO dal vivo di DONATELLA RETTOREore 23:00: la musica continua con GLI SCAPESTRATI

SABATO 8: ore 16:00:apertura de "LA CITTA' DEI BAMBINI" con gonfiabili, truccabimbi, animazioneore 18:00 apertura stands gastronomiciore 19:00: ballo in piazza con ORCHESTRA PING PONGore 21:30: STEFANO LIGI, tributo a Rino Gaetano, canzoni d'autoreore 22:30: grande CONCERTO di CRISTINA D'AVENA

DOMENICA 9:ore 09:30: apertura stands gastronomiciore 10:00: 3' RADUNO AUTO 500 e 1' RADUNO AUTO D'EPOCAore 12:30: pranzo su prenotazione al 339-1297592o 338-1417879ore 16:00: apertura de "LA CITTA' DEI BAMBINI" con gonfiabili, truccabimbi,animazioneore 19:00: ballo in piazza con ORCHESTRA MAGICA ALLEGRIAore 21:00: IL DIAVOLO E L'ACQUA SANTA rock n' roll e simpatiche gagore 22:00: OSPITE D'ONORE EDOARDO VIANELLOore 23:00: SPETTACOLO PIROTECNICO DI CHIUSURA

Martedì 24 marzo, nella sededell’AEA è stato dato l’estremosaluto a Graziella Ribichini, 69anni, scomparsa improvvisamen-te. La cerimonia funebre si è svol-ta nel piazzale dell’Azienda con lapartecipazione ufficiale di autoritàcivili e religiose; a rappresentareil nostro Comune il sindaco Borri,in veste ufficiale. Non si può par-lare della storia d’Italia se non siparla della storia della Chiesa; inugual modo non si può parlare diGraziella Ribichini se non si parladel suo consorte Enrico Loccionie dell’AEA. Questa coppia non èstata chiamata a gestire l’ aziendadi famiglia, quello che c’è lohanno creato loro con entusiasmo,laboriosità ed umanità.

Graziella chiamava l’Aziendala grande famiglia. Il mondo del

lavoro a volte è un mondo poveroa qualunque livello, anche quellouniversitario, fatto di gelosie ,invidie , recriminazioni. E’ assaipiù facile sentir parlar male dipadre e madre per un dipendentedell’AEA, che non del collega odell’AEA – ApplicazioniElettroniche Avanzate - che oggirappresenta la miglior realtà delleMarche; nel gruppo sono confluitii migliori laureati a livello nazio-nale dove, in primis si fa ricerca,istallazioni in mezzo mondo.Quando al governatore regionaledi turno fa visita qualche delega-zione di rilievo e … vuole farbella figura, la visita dell’AEAche Enrico e Graziella hanno crea-to è rifugio sicuro. Non sempre daloro è andato tutto liscio, vi sonostai momenti di difficoltà, come laliquidazione dei soci della“General Impianti”, azienda dipartenza, l’alluvione degli anni’80, macchinari elettronici prontiper la spedizione sotto due metridi acqua e fango. Enrico è moltocreativo, Graziella eccellenteamministratrice, molto attenta eanche rigida su questioni econo-miche. La società attuale (i buon-temponi epuloni) hanno sempreguardato un po’ di traverso questepersone; oggi finalmente con lacrisi, vengono rivalutate ; mentretante aziende lasciano i loro

dipendenti in mezzo alla strada ,l’AEA prospera, i dipendentihanno pane sicuro. Non è poco intempi duri a lunga memoria d’uo-mo, meglio dire, duri come nonmai, dal tempo della pietra.

La società marcia grazie aqueste persone, a meno che qual-cuno nutra nostalgie cosi pocogradevoli, grazie a Graziella perquanto ci ha insegnato, da ammi-nistratrice e madre. E’ venuto amancare un tassello così impor-tante nella famiglia enell’Azienda, ma sono sicuro chela famiglia allargata ce la farà.Conosco bene Enrico, legatoanche da lontana parentela; inostri bisnonni erano fratelli, aCastellaro e dintorni. Lui non hamai dimenticato il suo Castellaro,dove vivono ancora i suoi genito-ri.

Conoscevo Graziella per senti-to dire, non conosco i figli con cuiho corrispondenza Facebook . Lacomunità di Castellaro, si è volutapresentare in massa al funerale diGraziella, onorando il suo più illu-stre cittadino. Raccomando oraGraziella a Dio misericordioso ,che non l’aveva vistosamente tra-scurato in terra , quel Dio chevince la morte e da conforto allasua famiglia ed a chi l’ha cono-sciuta

GIOVANNI LOCCIONI

Tornati alla Casa del Padre

FEDERICI FERMINAn. 3-9-1931 † 5-5-2015

QUATTRINI GIOVANNIn. 5-7-1919 † 12-5-2015

CIMARELLI VANDAn. 1-3-1935 † 15-5-2015

Dal Nord (Bolzano) con amoreEstate avacellana

Nozze dʼoro

2 maggio 2015: PEDERIVA ANDREA e GALANTE STEFANIA

2 maggio 2015: GIANFRANCO e ROSSANA PIERAGOSTINI

Battesimo

19 aprile 2015: FABBRI VITTORIA

INIZIATIVE ESTIVESabato 8 agosto STAR PARTY12- 13- 14 agosto ore 17.00 TORNEO di PALLAVOLO12 agosto ore 21.00 TORNEO di BRISCOLA c/o Bar Acli15 agosto: CENA SOCIALE e MUSICA16 agosto ore 21.00 TORNEO BURRACO17 agosto ore 21.00 TORNEO di BRISCOLAc/o Bar Cesaretti18 agosto ore 17.00 TORNEO di CALCIO19 agosto ore 17.00 PASSEGGIATA con Vittoʼ

INIZIATIVE DELLA COMUNITA ̓CRISTIANA

Domenica 9 agosto: non si celebra al mattinoore 20.30 S. Messa; segue PROCESSIONE nella Vigilia delPatronoLUNEDÌ 10 AGOSTO: FESTA di S. LORENZOS. Messa ore 11.00

POMERIGGIO CULTURALEore 18.00 sala parr.le PRESENTAZIONE del testo “Natura,memoria-scritti” con Tavola rotonda ore 19.30 Fugiano visita a “lʼanello del Castellaro”ore 20.30 Ritrovo e buffet offerto allʼagriturismo “Le Betulle”15 agosto Solennità AssuntaDom. 16 agosto S. Messa ore 11.00Sabato 22 agosto a S. ANSOVINO:ore 17.00 S. Messa segue CONCERTO

Festa del 1° Maggio: balli in piazza

Il 13 marzo, festa liturgica di S. Ansovino, una piccola rap-presentanza della Parrocchia si è recata nella Cattedrale diCamerino, dove, in un pregevole monumento riposa il corpo delSanto Vescovo.

Abbiamo recato in ricordo un quadro raffigurante la nostraChiesa restaurata di S. Ansovino.

Il parroco della Cattedrale, mons. Francesco Gregori, suc-cessivamente ha voluto esprimere la sua vicinanza alla nostracomunità che sta operando il recupero del complesso di S.Ansovino con la donazione di euro tremila. Un vivissimo grazie.

Alla Casa del Padre

MAGINI ARNALDOn. 13-4-1922 † 19-6-2015

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore:Donata Cattaneo

Redattori:Marilena Ferracci, Teresa Giorgi

Eva-Edvige Martorelli

Autorizzazione Tribunale diAncona

n. 122 dellʼ8-5-1952Stampanova - Jesi (AN)

Via Abruzzetti, 12Telefono (0731) 207556

Fax (0731) 214549

I giardini attrezzati dal Comitato

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8 L’ECO DE LA ROSSAL’ECO DE LA ROSSA 2/15

. . . VARIE VARIE VARIE . . .

C R O C E V E R D EINFORMAZIONI FLASH

Festa della Repubblica

Università degli Adulti

Un anno insiemeSul podio mondiale

Festa grandeal condominio “Costantini”

Una piccola nuvolaAuguri Dottoressa

La XIX edizione dellʼUniver-sità degli Adulti si è confermatacome momento di aggregazio-ne e crescita culturale per i cit-tadini di Serra San Quirico e, inmisura maggiore rispetto aiprecedenti anni, dei comunilimitrofi. Grazie a una piùapprofondita diffusione dellʼini-ziativa, si è registrato un sensi-bile aumento delle iscrizioni,arrivando a quota quarantapartecipanti: un risultato inco-raggiante che pone le basi perun forte rilancio di unʼattivitàche si avvia alla celebrazionedel XX anno dalla fondazione.Interessante novità la collabo-razione con gli studenti dellascuola secondaria di I gradodel locale Istituto Comprensivo“Don Mauro Costantini”, inter-venuti alla cerimonia di inaugu-razione tenutasi domenica 26ottobre u.s. presso il TeatroParrocchiale di Serra Stazione.Essendo il tema interdisciplina-re scelto nella Grande Guerra,nel centenario dello scoppio,gli alunni della classe III A del-lʼanno scolastico 2013/2014(ora studenti di scuola secon-daria di II grado) hanno espo-sto il loro progetto denominato“Pietre della Memoria”, ovveroil censimento di monumenticommemorativi presenti nelterritorio nazionale e, in parti-colar modo, comunale, chericordano la Prima e SecondaGuerra Mondiale.

La ricca offerta formativa hacompreso nove corsi (astrono-mia, biologia, economia dome-stica, educazione alla salute,geologia, inglese, letteraturaitaliana, musica e canto, storiae arte locale) e 4 laboratori(diritto, enologia, fotografiadigitale, teatro). Particolar-mente apprezzate le uscitedidattiche, a coronamento deiprogrammi svolti nelle lezionifrontali. Numerosi gli eventipromossi aperti a tutta la citta-dinanza: la tradizionale“Conferenza sul Natale” tenutadal Cardinale EdoardoMenichelli, avente ad oggetto“Dalla famiglia di Nazareth allenostre famiglie: le sfide pasto-rali sulla famiglia oggi”; la con-ferenza dal titolo “La terza età:non solo farmaci”, relatore

Dott. Franco Gregorio, realiz-zata in collaborazione conlʼAssociazione per la Tutela delDiabetico di Fabriano elʼAmbito Territoriale Sociale n°10; la presentazione del libro“Chiavelli e De Clavellis: lʼorigi-ne della famiglia” dello scrittoree cultore di storia fabrianeseGiovanni Battista Ciappelloni,alla presenza di Don UgoPaoli, della Biblioteca eArchivio Storico del Monasterodi San Silvestro di Fabriano; ilreading poetico della nativaserrana, ora residente altrove,Manuela Magi. Immancabile,pur in tempi di asperità per ibilanci delle pubbliche ammini-strazioni, il viaggio dʼistruzionedel 16 maggio, alla volta diChieti e delle abbazie del cir-condario: Santa Maria Arabonae Chiesa del Volto Santo diManoppello.

Grande successo di pubbli-co domenica 14 giugno per lacerimonia di chiusura, presso ilteatro parrocchiale di SerraStazione (per la cui semprepronta disponibilità ci correlʼobbligo di ringraziare DonMichele). Alla cittadinanza èstato proposto il frutto dellʼap-prendimento: gli allievi delcorso di musica si sono esibitiin canti della Grande Guerra,struggenti e ricchi di speranza,coadiuvati da alcuni elementidel Coro Polifonico “Voci dellaMontagna”; gli aspiranti foto-grafi hanno realizzato un detta-gliato reportage degli esercizicommerciali presenti nel terri-torio comunale, creando unapreziosa memoria fotograficada custodire nel tempo; gliapprendisti attori del laborato-rio teatrale hanno inscenatouno spettacolo dialogante diriflessioni sulla guerra, arricchi-to da toccanti esperienze per-sonali. Come di consuetudine,a ciascun iscritto è stato confe-rito un simbolico attestato dipartecipazione.

Una tradizione che acquisi-sce sempre maggiore consi-stenza e si ripropone annual-mente, costantemente inclineal miglioramento.

Dott.ssa Eva MartorelliConsigliere Comunale

Il 2 giugno abbiamo assistito,per la prima volta nel nostropaese, ad una “parata militare”amatoriale per la Festa dellaRepubblica e delle Forze Armate.I tre comuni coinvolti (Serra SanQuirico, Mergo e Rosora), con iPrimi Cittadini e il Parroco DonMichele, hanno rappresentato almeglio i valori della libertà edella convivenza democratica.Militari in divisa, con mezzicorazzati risalenti al secolo scor-so, hanno ricordato che lo Statovigilia sulla nostra società conun’azione di tutela e di garanzia,che spesso disconosciamo.Presso il Monumento ai Caduti,nel Parco delle Rimembranze, i

sei Sindaci, di cui tre Sindaci deiConsigli Comunali dei Ragazzi,hanno suggellato l’impegno dellacomunità nel ricordo di coloroche, con il sacrificio della propriavita, hanno contribuito a costruireil mondo moderno. Al suonodella tromba che intonava il“silenzio”, cresceva negli astantiun profondo rispetto per i caduti,una forte stima per le forze arma-te, un ringraziamento per gliamministratori, ovvero per laNazione. Non denigriamo chi siimpegna giornalmente per il benepubblico, dedicandosi alla risolu-zione dei problemi dei concittadi-ni!

Massimo Martorelli

ELISA TRIBUZIOlaureata in GRAPHIC DESIGN

18-2-2015

Al mattino le nubi sono nate.Il loro destino è già determinato,sanno il loro viaggio.Spesso il cielo è luminoso e blu, l’a-ria dolce e tiepida.Gente allegra che vedete da quassù! Improvvisamente, si poneun forte temporale,la nube perde quota e controllo.Rompe nell’universo conun suono quasi impercettibile.Solo molte gocce di pioggiane parlano per un po’ nel mondo …La morte fa parlare di sé …senza dimenticare.

Christine Keller

* Dal 1 settembre 2015entreranno a far parte dellanostra Associazione n. 3ragazzi del Servizio CivileNazionale (per 30 ore setti-manali) Sono pervenute n. 11domande ed i 3 candidati scel-ti sono stati selezionati pressola nostra sede, in collabora-zione con la responsabile delServizio Civile dell'ANPASMarche. Auguriamo a tutti unbuon percorso formativo.

* Come nei precedenti anni,la nostra Associazione, haorganizzato il Corso di PrimoSoccorso. Oltre ad essere unmomento importante di forma-zione personale, è per noianche unʼoccasione per faravvicinare la popolazione almondo del volontariato Le 8lezioni teorico-pratiche sonostate tenute da infermieri pro-fessionali e da ragazzi chesvolgono Emergenza 118presso la nostraAssociazione. Al termine delcorso i partecipanti, dopo aversostenuto un test di idoneità,hanno ricevuto un attestato dipartecipazione al Corso.

Ringraziamo tutti coloroche hanno partecipato con la

speranza che alcuni di loroentrino come volontari nellanostra Associazione e conti-nuino il loro percorso iscri-vendosi successivamente alcorso BLS-D che si effettueràverso Ottobre-Novembre.

* Le nuove normative daparte dellʼASUR Marche ci havisto costretti ad affrontare laspesa di un nuovo pulminodisabili in quanto la nostraautomedica Ford, con siglaS7, non è più idonea per i ser-vizi programmati perché priva

di pedana per disabili. Dopoaver valutato diversi preventi-vi, arrivati in sede, la scelta ècaduta su un Fiat Doblò 5+ 1(5 posti a sedere + 1 carrozzi-na per disabili) della dittaOLMEDO di Rimini. Chiunquedesiderasse aiutarelʼAssociazione ad affrontare laspesa del nuovo pulmino puòfarlo attraverso un bonificobancario:

Gruppo Veneto Bancacodice IBAN: IT 53 G

08705 37610 000050194126

* Fra pochi mesi, all'internodell'Associazione , si votera'per rinnovare i componenti delConsiglio Direttivo. L'attualeconsiglio Direttivo e' stato elet-to nel Novembre 2012 e'restera' in carica fino adOttobre 2015. Il ConsiglioDirettivo attuale, tra alti ebassi, ha dovuto modificare, indiverse situazioni, il numerodelle persone interne con ilcambio dei vari incarichigestionali per arrivare a finemandato in maniera proficua.

Con la speranza che lenuove candidature che per-verranno in Associazione, tra isoci Assistenti e Contribuenti(che siano tesserati da alme-no un anno), possano portarerinnovamento all'internodell'Associazione e che inuovi componenti lavorino inmaniera concreta per il benesociale, senza essere monito-rati da un supervisore, perchél'unione, il rispetto, la collabo-razione fanno la forza peraffrontare i vari problemi chegiornalmente si presentano.

La segretariaCerioni Simonetta

La A.S.D. LG2 VALLESINATWIRLING, società di Moie checonta quest'anno più di 110 iscrit-te provenienti dalla Vallesina eoltre, svolge corsi di twirling, psi-comotricità e ginnastica artistica,nelle palestre di Pianello, Moie,Castelbellino ed Apiro. Il giorno16 novembre la società ha parte-cipato con 5 atlete alla gara diselezione per i MONDIALI DITWIRLING NBTA 2015. IlRisultato della selezione ha vistovittoriose tutte le sue atlete :Greta Contadini, GaleottiFrancesca , Caprini Federica,Conti Arianna e Donninelli Chiara,in diverse specialità; le suddetteatlete hanno fatto parte dellasquadra Nazionale Italiana di twir-ling per i mondiali che si sonosvolti a Lignano Sabbiadoro dal 1al 5 aprile 2015. Il CampionatoMondiale Twirling NBTA si è con-cluso ed ha portato la LG2 e la

squadra italiana sul podio mon-diale. L'atleta che più si è con-traddistinta, per capacità tecni-che, carisma e precisione è statal'atleta moiarola GRETA CONTA-DINI di 11 anni, che con una seriedi prestazioni strepitose, si èaggiudicata una medaglia d'ar-gento (vice-campionessa delmondo) ed una di bronzo, rispetti-vamente nelle categorie rhytmictwirl juvenile e 1 Bastone juvenile,eguagliando per maestria e capa-cità, le fortissime atleteAmericane. Anche le altre atletedella Lg2 hanno ben figuratodurante i campionati del mondo.Galeotti Francesca di 13 anni, siè aggiudicata un 8° posto a parimerito con un atleta Olandesenella categoria rhytmic twirl pre-teen. Conti Arianna nella catego-ria “rhythmic twirl preteen” eCaprini Federica nella categoria”2 bastoni preteen” si sono classi-ficate rispettivamente al 13 °posto e al 18° posto, su un totaledi 35 atlete. Infine le atleteDonninelli Chiara e GaleottiFrancesca nella categoria “duetpreteen” si sono classificate al 5°posto a soli 2 punti dalla medagliadi bronzo. La società è moltoorgogliosa di tutte le sue atlete,del lavoro svolto e dei risultatiottenuti. La LG2 continuerà alavorare ricercando sempre imigliori traguardi ottenibili, auspi-cando in fine, che il Twirling ungiorno possa arrivare alla popola-rità che merita.

Il presidenteCECCACCI EMANUELE

Cala il sipario sul percorsoAmico Libro che ha coinvolto tuttele classi della scuola primaria dellʼi-stituto “Don Mauro Costantini” diSerra San Quirico.

Sabato 6 giugno, presso lascuola primaria di Borgo Stazione,si è svolta la festa finale dove pro-tagonisti sono stati i bambini delleclassi prima, seconda, terza A,terza B, quarta e quinta.

Tutti hanno celebrato lʼimportan-za della lettura ad ogni età, seguen-do modalità diverse, passando peril tema della CASA, filo conduttoredellʼ esperienza di questʼanno sco-lastico.

A seguire le varie esibizioni èstato un vasto pubblico formato dagrandi e piccini, tutti intenti adapplaudire al momento giusto e adapprezzare con entusiasmo il rac-conto del percorso svolto a scuolacon le insegnanti e lʼausilio di alcu-ni esperti: la bibliotecaria MartaOrtolani, le animatrici del laborato-rio creativo IDEALAB diCastelplanio, lʼillustratrice ElisaVitali e il maestro di musicaGiovanni Pellegrini.

Tutti i presenti hanno inoltrepotuto ammirare i lavori realizzatiper mano dei bambini sullʼalfabetoe sulla casa.

Hanno partecipato allʼevento laDirigente Scolastica e il presidentedel Consiglio dʼistituto.

Gli intervenuti alla festa hannoavuto anche la possibilità di sfoglia-re,scegliere ed acquistare i libri inmostra di una nota casa editrice.

Così come i bambini hanno fattodurante la festa, riportiamo il pen-siero di un celebre scrittore france-se, Daniel Pennac: “IL TEMPO PERLEGGERE, COME IL TEMPO PERAMARE, DILATA IL TEMPO PERVIVERE.”

Niente di più vero!!! Felici vacanze e buona lettura a

tutti!

Il Comune di Serra presente all’EXPO

Venerdì 7 agosto ilComune di Serra San Quiricosarà presente a EXPO Milano2015, ospite del palazzoColdiretti presso il padiglioneItalia – Cardo Sud. In collabo-razione con lʼAssociazioneColdiretti, organizzatore dellʼe-vento, avremo lʼopportunità di

far scoprire la Serra SanQuirico di ieri e di oggi e dipromuovere il nostro territoriodal vivo. Per lʼoccasione, ilComune organizza un viaggioin pullman aperto a tutta la cit-tadinanza, per le cui modalitàdi adesione si rimanda alnumero 0731/818201.

Si ringraziano, sin dʼora,tutti in cittadini che vorrannopartecipare alla manifestazio-ne.

LʼAmministrazioneComunale

Pro Loco: festa del calcione

La Proloco archivia positivamen-te l'edizione 2015 della "Festa delCalcione" svoltasi nei giorni 25 e 26aprile scorso. Con soddisfazione havisto ripetersi ed aumentare il suc-cesso di pubblico già registrato loscorso anno, tanto che, pur avendofatto approntare quantitativi di cal-cioni, ben maggiori, alla fine, questi,sono risultati insufficienti. Benecosì, segno che il prodotto è larga-mente gradito ed apprezzato, auspi-cando soddisfazione da parte deiproduttori locali, tutti equamenteinteressati alla fornitura.Consolidata la collaborazione conaltre associazioni del territorio, e,quest'anno, con reciproca soddisfa-zione, anche con l'ANPI, che hacurato la solenne ricorrenza delleFesta della Liberazione con la pre-senza di Banda e majorettes, i cuicomponenti poi nel pomeriggiohanno fornito un piacevole spettaco-lo esibendosi con proprio repertorio.La presenza di altri gruppi musicali

e canori hanno allietato l'intero svol-gimento della manifestazione. Nellagiornata di domenica due momentiimportanti hanno caratterizzato que-sta edizione.

In mattinata incontro con iresponsabili della Proloco di Treia(organizzatrice di propria Sagra delCalcione) svoltosi alla presenzadelle autorità comunali e finalizzatoal gemellaggio tra le due associazio-ni, poi perfezionato con restituzionevisita presso di loro. Nel pomeriggiograditissima rappresentazione tea-trale, in dialetto maceratese, propo-sta dal gruppo Oratorio Cristo Rè diCaldarola, che ha veramente coin-volto e fatto divertire i tantissimiospiti presenti in piazza. La Prolocoporge un doveroso, quanto caloroso,ringraziamento a tutti gli amici chehanno collaborato e dato il propriosostegno per la realizzazione dellafesta, che ci tiene a ribadirlo, non èla festa della propria associazione,ma la promozione del prodotto piùrappresentativo del paese.Appuntamento alla prossima edizio-ne.