2.2 Inquinamento acustico - Provincia di Lecco · dalla specifica sensibilità del soggetto, in ......

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49 RELAZIONE SULLO STATO DELL’AMBIENTE 2 20 01 1 1 1 2.2 Inquinamento acustico L'inquinamento acustico è dovuto a un'eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata inten- sità, in aree urbanizzate od in ambienti naturali. La Legge n. 447 del 26 ottobre 1995 fornisce la se- guente definizione di inquinamento acustico: “l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nel- l'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da inter- ferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”. Le cause dell'inquinamento acustico possono essere ricercate nella presenza di attività produt- tive, cantieri temporanei e mobili, aeroporti, ferro- vie, autostrade, infrastrutture viarie in genere, cir- cuiti per competizioni motoristiche. La prolungata esposizione all’inquinamento acustico può causare in alcuni individui problemi psicologici e di stress. I molteplici e multiformi ef- fetti sull'uomo dell’esposizione al rumore possono essere schematicamente sintetizzati in tre gruppi: effetti di danno (alterazione non reversibile o solo parzialmente reversibile di un organo o di un sistema, dimostrabile da un punto di vista clinico e/o anatomo-patologico); effetti di disturbo (alterazione temporanea di un organo o di un sistema, dimostrabile attraverso procedure cliniche o strumen- tali); annoyance (sensazione di scontento o di fastidio generico, spesso influenzata anche dalla specifica sensibilità del soggetto, in quanto gli individui manifestano una grande differenza di sensibilità al rumore). 2.2.1 La legislazione e i valori limite La normativa italiana relativa all'inquinamento acustico attualmente è composta a livello nazio- nale da una legge quadro e da numerosi decreti successivi, e, a livello locale, da differenti leggi regio- nali e regolamenti comunali. Recentemente si sta tentando un riordino del quadro normativo di riferi- mento a livello nazionale ed un contestuale allineamento e recepimento di direttive comunitarie in materia.

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RELAZIONE SULLO STATODELL’AMBIENTE 22001111

2.2Inquinamento acustico

L'inquinamento acustico è dovuto a un'eccessiva esposizione a suoni e rumori di elevata inten-sità, in aree urbanizzate od in ambienti naturali. La Legge n. 447 del 26 ottobre 1995 fornisce la se-guente definizione di inquinamento acustico: “l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nel-l'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo perla salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambienteabitativo o dell'ambiente esterno o tale da inter-ferire con le normali funzioni degli ambienti stessi”.

Le cause dell'inquinamento acustico possonoessere ricercate nella presenza di attività produt-tive, cantieri temporanei e mobili, aeroporti, ferro-vie, autostrade, infrastrutture viarie in genere, cir-cuiti per competizioni motoristiche.

La prolungata esposizione all’inquinamentoacustico può causare in alcuni individui problemipsicologici e di stress. I molteplici e multiformi ef-fetti sull'uomo dell’esposizione al rumore possonoessere schematicamente sintetizzati in tre gruppi:

• effetti di danno (alterazione non reversibileo solo parzialmente reversibile di un organoo di un sistema, dimostrabile da un punto divista clinico e/o anatomo-patologico);

• effetti di disturbo (alterazione temporaneadi un organo o di un sistema, dimostrabileattraverso procedure cliniche o strumen-tali);

• annoyance (sensazione di scontento o difastidio generico, spesso influenzata anchedalla specifica sensibilità del soggetto, inquanto gli individui manifestano una grandedifferenza di sensibilità al rumore).

22..22..11 La legislazione e i valori limiteLa normativa italiana relativa all'inquinamento acustico attualmente è composta a livello nazio-

nale da una legge quadro e da numerosi decreti successivi, e, a livello locale, da differenti leggi regio-nali e regolamenti comunali. Recentemente si sta tentando un riordino del quadro normativo di riferi-mento a livello nazionale ed un contestuale allineamento e recepimento di direttive comunitarie inmateria.

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La legge quadro sull’inquinamento acustico, Legge n. 447 del 26/10/1995, costituisce una delleprime leggi organiche del settore, anche a livello europeo. Si tratta di una normativa complessa, incui si fa riferimento a più tipi di inquinamento acustico, rimandando la trattazione specifica, l’asse-gnazione dei limiti e il delineamento delle tecniche di misura ai successivi decreti attuativi. La leggequadro stabilisce inoltre, le competenze dello stato, delle regioni e dei comuni, in merito alla salva-guardia dell’ambiente dall’inquinamento acustico.

Con la L.R. n. 13 del 10/08/2001, la Regione Lombardia ha stabilito norme per la tutela dell'am-biente esterno ed abitativo dall'inquinamento acustico in attuazione della Legge n. 447/1995, pre-figgendosi i seguenti obiettivi:

• salvaguardare il benessere delle persone rispetto all'inquinamento acustico nell'ambienteesterno e negli ambienti abitativi;

• prescrivere l'adozione di misure di prevenzione nelle aree in cui i livelli di rumore sono com-patibili rispetto agli usi attuali e previsti del territorio;

• perseguire la riduzione della rumorosità ed il risanamento ambientale nelle aree acusticamenteinquinate;

• promuovere iniziative di educazione e informazione finalizzate a prevenire e ridurre l'inqui-namento acustico.

La L.R. 13/2001 - Norme in materia di inquinamento acustico introduce l’obbligo per i comunilombardi di dotare il proprio territorio di una classificazione acustica.

Il Piano Comunale di Classificazione Acustica è uno strumento di pianificazione con il quale in-dirizzare le scelte d’intervento sul territorio in relazione alle sorgenti sonore esistenti e da insediare.

La classificazione acustica consiste nella suddivisione del territorio comunale in aree acustica-mente omogenee a seguito di attenta analisi urbanistica del territorio stesso tramite lo studio e la cor-relazione con gli strumenti urbanistici di previsione e di attuazione e delle relative norme tecniche.L’obiettivo della classificazione è quello di prevenire il deterioramento di zone acusticamente non in-quinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione dello sviluppo urbanistico, com-merciale, artigianale e industriale.

Il P.C.C.A., comunemente chiamato “zonizzazione acustica”, è uno strumento tecnico con ilquale il comune fissa i limiti per le sorgenti sonore esistenti e, parallelamente, pianifica gli obiettiviambientali di un’area, tanto che gli strumenti urbanistici comunali (Piano Regolatore Generale, Pianodi Governo del Territorio, Piano Urbano del Traffico) devono adeguarsi al piano di Classificazione Acu-stica del Territorio Comunale.

I concetti fondamentali della zonizzazione acustica sono stati introdotti dalla Legge n. 447/1995e sono stati approfonditi dal D.P.C.M. 14/11/1997:

• valore limite di emissione: descrive il valore massimo di rumore che può essere emesso da unasorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa;

• valore limite di immissione: descrive il valore massimo di rumore che può essere emesso da unao più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimitàdei ricettori;

• valore di attenzione: rappresenta il valore di rumore che segnala la presenza di un potenzialerischio per la salute umana e per l’ambiente;

• valore di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo conle tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela pre-visti dalla legge.

I valori limite di immissione sono distinti in assoluti e differenziali. I primi sono determinati conriferimento al livello equivalente di rumore ambientale e i secondi con riferimento alla differenza trail livello equivalente di rumore ambientale e il rumore residuo.

Il D.P.C.M. 14/11/1997 stabilisce i valori numerici di tali limiti e definisce le sei classi acustichein cui deve essere suddiviso il territorio comunale, ognuna delle quali è caratterizzata da limiti pro-pri, come risulta dalla Tabella 2.7.

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Lo stesso D.P.C.M. per ognuna delle classi acustiche distingue tra tempo di riferimento diurno (dalleore 06.00 alle ore 22.00) e notturno (dalle ore 22.00 alle ore 06.00) e definisce i valori limite riportatinelle Tabelle 2.8, 2.9, 2.10.

I criteri metodologici ed operativi per l’elaborazione di un piano di classificazione acustica sono de-finiti da ogni regione per il proprio territorio, unitamente agli altri indirizzi della pianificazione degli entilocali: la Regione Lombardia, dopo l’emanazione della Legge Regionale n.13 del 10 agosto 2001 - Norme

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CCllaassssee

I - Aree particolarmenteprotette

II - Aree destinate ad uso prevalentementeresidenziale

III - Aree di tipo misto

IV - Aree di intensa attività umana

V - Aree prevalentementeindustriali

VI - Aree esclusivamenteindustriali

DDeessccrriizziioonnee

rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento base per laloro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree re-sidenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc.

rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolarelocale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e as-senza di attività artigianali.

rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attra-versamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici,con limitata presenza di attività artigianali e assenza di attività industriali; aree rurali inte-ressate da attività che impiegano macchine operatrici.

rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con altadensità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza diattività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferro-viarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.

rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità diabitazioni.

rientrano in questa classe le aree interessate esclusivamente da attività industriali e prive diinsediamenti abitativi.

Tabella 2.7Tabella A del DPCM14/11/1997

CCllaassssii ddii ddeessttiinnaazziioonnee dd’’uussoo ddeell tteerrrriittoorriioo VVaalloorrii lliimmiittee ddii eemmiissssiioonnee:: VVaalloorrii lliimmiittee ddii eemmiissssiioonnee::DDiiuurrnnoo ((0066..0000 –– 2222..0000)) NNoottttuurrnnoo ((2222..0000 –– 0066..0000))

I - Aree particolarmente protette 45 35

II - Aree prevalentemente residenziali 50 40

III - Aree di tipo misto 55 45

IV - Aree di intensa attività umana 60 50

V - Aree prevalentemente industriali 65 55

VI - Aree esclusivamente industriali 65 65

Tabella 2.8Tabella B del DPCM14/11/1997

CCllaassssii ddii ddeessttiinnaazziioonnee dd’’uussoo ddeell tteerrrriittoorriioo VVaalloorrii lliimmiittee ddii iimmmmiissssiioonnee:: VVaalloorrii lliimmiittee ddii iimmmmiissssiioonnee::DDiiuurrnnoo ((0066..0000 –– 2222..0000)) NNoottttuurrnnoo ((2222..0000 –– 0066..0000))

I - Aree particolarmente protette 50 40

II - Aree prevalentemente residenziali 55 45

III - Aree di tipo misto 60 50

IV - Aree di intensa attività umana 65 55

V - Aree prevalentemente industriali 70 60

VI - Aree esclusivamente industriali 70 70

Tabella 2.9Tabella C del DPCM14/11/1997

CCllaassssii ddii ddeessttiinnaazziioonnee dd’’uussoo ddeell tteerrrriittoorriioo VVaalloorrii ddii qquuaalliittàà:: VVaalloorrii ddii qquuaalliittàà::DDiiuurrnnoo ((0066..0000 –– 2222..0000)) NNoottttuurrnnoo ((2222..0000 –– 0066..0000))

I - Aree particolarmente protette 47 37

II - Aree prevalentemente residenziali 52 42

III - Aree di tipo misto 57 47

IV - Aree di intensa attività umana 62 52

V - Aree prevalentemente industriali 67 57

VI - Aree esclusivamente industriali 70 70

Tabella 2.10Tabella D del DPCM14/11/1997

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in materia di inquinamento acustico, ha pubblicato la Deliberazione della Giunta Regionale n. 7/9776del 12/07/2002 - Criteri tecnici di dettaglio per la redazione della classificazione acustica del territoriocomunale.

Operativamente, il primo passo per la redazione di un piano di classificazione acustica è la propo-sta di zonizzazione acustica redatta da “tecnici competenti in acustica ambientale”, a cui segue la ve-rifica del piano e rifinitura svolta con l’amministrazione comunale.

La Legge 447/95 prevede che i comuni procedano alla classificazione acustica tenendo conto dellepreesistenti destinazioni d’uso del territorio e quindi, poiché è necessario confrontarsi col territorio, ri-conoscendo gli usi insediati o previsti, occorrerà partire dall’analisi degli strumenti vigenti di program-mazione territoriale. Dal momento che le classi acustiche sono strettamente legate agli usi del territo-rio, indipendentemente dai criteri che ogni regione ha fissato per effettuare concretamente laclassificazione, l’obiettivo principale dovrebbe essere comunque quello di mostrare le ricadute acusti-che delle scelte effettuate in ambito urbanistico. In tale modo la classificazione acustica assume l’im-portantissimo ruolo di strumento che permette di valutare la sostenibilità ambientale delle scelte ef-fettuate in sede amministrativa.

La Legge 447/95 stabilisce poi che i comuni garantiscano il coordinamento tra gli strumenti dellapianificazione urbanistica e la zonizzazione, senza tuttavia entrare nel merito di eventuali specifici cri-teri necessari per ottenere concretamente tale coordinamento. A tale riguardo, la legge inserisce nel-l’elenco dei provvedimenti per limitare l’inquinamento acustico anche la pianificazione urbanistica e ter-ritoriale, che vengono pertanto riconosciute come strumenti di prevenzione e di risanamento acustico.Vi è quindi la possibilità di legare la programmazione urbanistica del territorio ad una sua programma-zione acustica, anche se nel merito di come operare viene lasciata ampia facoltà alle amministrazioni.In sostanza, eventuali scelte operate dall'amministrazione comunale sulla bozza ottimizzata di P.C.C.A.avranno conseguenze sugli altri atti di pianificazione che dovranno obbligatoriamente essere successi-vamente adeguati.

La L.R. 13/2001 stabilisce la procedura amministrativa di approvazione della classificazione acustica,che si può sintetizzare come segue:

1. adozione del piano con provvedimento amministrativo del comune e contestuale deposito perpubblica visione;

2. trasmissione del piano ad organi competenti (regione, provincia, comuni confinanti, ARPA, etc.)per ricevere eventuali osservazioni e pareri;

3. approvazione del piano da parte del comune.

22..22..22 La zonizzazione acusticanei comuni della provincia

La situazione riguardo lo stato di attuazione della classificazione acustica nei comuni della provinciadi Lecco è sintetizzata nei Grafici 2.14, 2.15, 2.16, dove si riporta un confronto con la situazione com-plessiva in Lombardia ed un confronto con la situazione della provincia di Lecco nel 2003.

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22ARIA E AGENTI FISICI

Grafico 2.14Stato di

avanzamentozonizzazioneacustica in

provincia di Lecco(% comuni),30.06.2010

Fonte: Regione Lombardia

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

29%

14%

57%

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

25%

17%

58%

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione approvata

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione adottata

Popolazione residente in Comunisenza o in corso di zonizzazione

12%

10%

78%

0%2003

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2010

Comuni senzao in corsodi zonizzazione

Comunicon zonizzazioneapprovata

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Risulta interessante riproporre il Grafico 2.14 rielaborando i dati in funzione della popolazione re-sidente nei singoli comuni lecchesi, in tal modo è stata ottenuta la ridistribuzione illustrata nel Grafico2.17, indicativa del fatto che, in generale, i comuni più popolosi si sono dotati del piano acustico, men-tre quelli che non vi hanno ancora provveduto o non ne hanno concluso l’iter approvativo o di adozionesono comuni la cui popolazione complessiva rappresenta solamente il 10% del totale provinciale.

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RELAZIONE SULLO STATODELL’AMBIENTE 22001111

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

29%

14%

57%

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

25%

17%

58%

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione approvata

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione adottata

Popolazione residente in Comunisenza o in corso di zonizzazione

12%

10%

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0%2003

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2010

Comuni senzao in corsodi zonizzazione

Comunicon zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

29%

14%

57%

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

25%

17%

58%

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione approvata

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione adottata

Popolazione residente in Comunisenza o in corso di zonizzazione

12%

10%

78%

0%2003

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2010

Comuni senzao in corsodi zonizzazione

Comunicon zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

29%

14%

57%

Comuni con zonizzazioneapprovata

Comuni con zonizzazioneadottata

Comuni senzao in corso di zonizzazione

25%

17%

58%

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione approvata

Popolazione residente in Comunicon zonizzazione adottata

Popolazione residente in Comunisenza o in corso di zonizzazione

12%

10%

78%

0%2003

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2010

Comuni senzao in corsodi zonizzazione

Comunicon zonizzazioneapprovata

Grafico 2.15Stato diavanzamentozonizzazioneacustica inLombardia(% comuni),30.06.2010Fonte: Regione Lombardia

Grafico 2.16Situazionezonizzazioneacustica inprovincia di Lecco:raffronto anni2003 - 2010

Grafico 2.17Stato diavanzamentozonizzazioneacustica inprovincia di Lecco(% popolazioneresidente),30.06.2010Fonte: Regione Lombardia

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22ARIA E AGENTI FISICI

Grafico 2.18Stato di

avanzamentozonizzazionecomunale inLombardia (n. comuni),30.06.2010

0BG

50

0%

20%

40%

60%

80%

100%

100

150

200

250

300

n. comuni n. comuni con zonizzazioneapprovata

n. comuni con zonizzazioneadottata

n. comuni senzao in corso di zonizzazione

BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA

BG

% comuni con zonizzazioneapprovata

% comuni con zonizzazioneadottata

% comuni senzao in corso di zonizzazione

BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA TOT

Grafico 2.19Stato di

avanzamentozonizzazionecomunale inLombardia

(% comuni),30.06.2010

0BG

50

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40%

60%

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n. comuni n. comuni con zonizzazioneapprovata

n. comuni con zonizzazioneadottata

n. comuni senzao in corso di zonizzazione

BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA

BG

% comuni con zonizzazioneapprovata

% comuni con zonizzazioneadottata

% comuni senzao in corso di zonizzazione

BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA TOT

Nei successivi Grafici 2.18 e 2.19 sono invece riportati i dati riguardanti lo stato di attuazione dellaclassificazione acustica nei comuni della Lombardia risultanti dalla documentazione in possesso dellaStruttura Prevenzione degli inquinanti di natura fisica della Direzione Generale Qualità dell'Ambiente.

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