21giugno2019 - Toscana Film Commission...regia fu in teatro, nel 1954, con La Cenerentola di Rossini...

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

21giugno2019

Pagina I

Si gira in Toscana

23/06/2019 p. 1 TRA CINEMA E LIRICA L'EREDITA' DI ZEFFIRELLI MININNIFRANCESCO

Toscana Oggi 1

23/06/2019 p. 1 L'ULTIMO ABBRACCIO DI FIRENZE A ZEFFIRELLI BORGHERESILAURA

Toscana OggiL'osservatoreToscano

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Festival Cinematografici

21/06/2019 p. 1 UN LUCCHESE DA' VITA ALLA MUSICA DI MORRICONETirreno Lucca 5

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TOSCANAOGGI

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0 MESSA

RAIUNO

Domenica 23 giugno, alle10,55, dalla Cattedrale diAncona.

RETE4

Domenica 23 giugno,alle 10.

TVPRATO

Il sabato alle 18 dal Duomodi Prato.

Tra cinemae lirica l'ereditàdi Zeffirelli

a pagina 15

TV9

Il sabato alle 18 dallaCattedrale di Grosseto.

TSD

La domenica alle 10,30 dallaCattedraledi Arezzo.

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TOSCANAOGGI

il RICORDO

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Gian Franco Corsiin arte ZEFFIRELLI

DI FRANCESCO l" l IN INN IPotremmo iniziare con le

credenziali artistiche, con le lucidi una carriera internazionale,con i film, le opere liriche, il

teatro. E invece ci piace ricordare che,a causa di un errore di trascrizionedell'anagrafe, il cognome Zeffirettidiventò Zeffirelli e che ilcognome Zeffirelli al mondol'ha avuto soltanto lui.Questo tanto per dire che, findall'inizio, c'era del materialeche poteva indurre a pensarea un personaggio unico. Orache se n'è andato a 96 anni,suscitando emozione in tuttoil mondo, Franco Zeffirelli ciconsente qualche riflessionesentita e sincera che di certonon gli toglierà il postoartistico che si èpazientemente costruito eche, dal teatro al cinema, hareso il suo nome molto notonei cinque continenti. Comelui soleva dire, non avrebbemai potuto scegliere tracinema e teatro, due figli amati conlo stesso amore e impossibili daabbandonare. Al principio della suacarriera, d'altronde, fu assistente diLuchino Visconti sia in teatro(scenografo per Troilo e Cressida) siain cinema (assistente alla regia in Laterra trema e Senso). Le due forme dispettacolo, quindi, lo chiamavanocon uguale intensità. L'esordio alla

Sono statecelebrate

nel Duomodi Firenze,

dall'arcivescovoGiuseppe Betori,

le esequie dellosceneggiatore,attore, recta,morto sabato

scorso 15 giugnoa 96 anni

regia fu in teatro, nel 1954, con LaCenerentola di Rossini e L'elisir d'amoredi Donizetti messe in scena al Teatroalla Scala. Per il cinema dovetteattendere il 1957, quando diresseCamping con Nino Manfredi. Ma erauna commedia leggera comeandavano all'epoca, non esattamentenelle sue corde artistiche. Diciamoche l'esordio vero e proprio avvennenel 1967 con La bisbetica domata,tratto dalla commedia diShakespeare e interpretato daRichard Burton ed Elizabeth Taylor. Ilche ci porta a una considerazione:forse era proprio il teatro il luogo nelquale Zeffirelli si muoveva conmaggior sicurezza e competenza,anche quando come registacinematografico metteva mano aclassici come Romeo e Giulietta(1968), La traviata (1983) eAmleto(1990). Certo, ci sono opereimportanti dal forte contenutospirituale come Fratello Sole SorellaLuna (1972) e Gesù di Nazareth(1977), ma ci sono anche episodiinterlocutori senza particolarimemorabili come Il campione (1979),Amore senza fine (1981), Il giovaneToscanini (1988), Storia di unacapinera (1993) e Callas Forever(2002). E poi c'è Un tè con Mussolini(1999), nel quale Zeffirelli rievocalapropria adolescenza fiorentina e checontiene un episodio illuminante aproposito della sua vocazione digrande illustratore un po' sconnesso

dalla realtà: quando, per sfuggire ai

nazisti, il giovane lasciaFirenze in biciclettadirigendosi verso SanGimignano,all'apparire dellacittadina si ferma sullasalita ed esclama: «Lacittà dalle cento torri! ».Cioè, una veritàindiscutibileproclamata nelmomento menoappropriato. In teatroquesti rischi non li

correva e poteva darelibero sfogo al proprio

talento scenografico circondandosi digrandi cantanti (Maria Callas ePlacido Domingo, tanto per dire) e diattori importanti (Giorgio Albertazzi,Valentina Cortese, Rossella Falk,Anna Magnani, Laurence Olivier). Ladifferenza tra cinema e teatro,purtroppo, è che il primo è quasisempre reperibile in formati diversi,mentre del secondo restano i ricordi.Per questo motivo consigliamo unavisita alla Fondazione Zeffirellisituata a Firenze, in Piazza SanFirenze: materiali di scena, costumi,filmati, scritti, fotografie possonodare di Zeffirelli un'immagine piùveritiera e in un certo sensocircoscritta alla sua parte migliore.Forse ci ha lasciati un grande talentoitaliano, ma preferiamo pensare atutto quello che ci ha lasciato e chenon ce lo farà dimenticare.

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,TOSCANA TOSCANOOGGI

L'ultimo abbracciodi Firenze a Zeffirelli

DI LAURA BORGHERESI

E

stata la «sua» Firenze a tributarel'ultimo bellissimo saluto al MaestroFranco Zeffirelli, martedì 18 giugno alle11, stringendolo in un commovente

abbraccio, quale ultimo momento di unindissolubile legame di affetto con la sua cittànatale, mai venuto meno, a dispetto dei tantianni vissuti a Roma, dove risiedeva dal 1946,e di una celebrità internazionale che lo avevareso un personaggio altamente cosmopolita,di una notorietà senza confini, ma semprelegato alla sua fiorentinità in modo viscerale.Tutto questo sarebbebastato a giustificare lamobilitazione di tantepersonalità del mondodella cultura e delle istituzioni giunte atributare l'ultimo saluto all'ultimo grandeMaestro del cinema italiano, ma non il sensodi vuoto e di smarrimento che la suascomparsa ha generato in tante e tantepersone semplici, delle più diverseprofessioni, giunte a Firenze per rendereomaggio a Zeffirelli, non soltanto allostraordinario regista, uomo di teatro e fineintellettuale, ma anche a un fiorentinoschietto e passionale, polemico e verace,quasi un «amico». Zeffirelli infatti harappresentato due aspetti complementaridella fiorentinità, la fine genialità che hacaratterizzato le sue opere, come pure ilcarattere indomito e ribelle del suo esseresempre e prima di tutto un personaggioschietto e autentico, quindi talvolta anchescomodo. I fiorentini da sempre avevanocapito tutto ciò e in massa lo hanno salutatopartecipando alle esequie religiose nelduomo della città, autentico privilegioriservato a pochissimi laici: prima di lui, negliultimi anni, Giorgio La Pira, Piero Bargellini,Mario Luzi. Figure legate indissolubilmente aFirenze, appunto come Franco Zeffirelli,salutato civilmente, il giorno prima, anchenel Salone dei Cinquecento di PalazzoVecchio.Così il cuore civile e quello religioso diFirenze hanno reso omaggio al celebreMaestro; ma non sono mancati gli amici disempre, Carla Fracci, Leonard Whiting,l'interprete maschile del famoso «Romeo eGiulietta», e poi Giancarlo Antognoni, altroesponente della fiorentinità, simbolo dellapassione calcistica del Maestro, e Vittorio

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Sgarbi, come lui amante del bello. Ciascunoha lasciato una piccola testimonianza dellospeciale rapporto che lo univa a Zeffirelli,ponendo quasi una «tessera» del grande«mosaico» che è stata la personalità di questofiorentino famoso nel mondo. Altri (Alice edEllen Kessler, Cecilia Gasdia, il Ministro aiBeni Culturali Alberto Bonisoli) lo hannosalutato nella cattedrale fiorentina,partecipando al rito religioso presiedutodall'Arcivescovo, il Cardinale GiuseppeBetori, che lo ha ricordato nel corsodell'omelia con bellissime parole, riflettendocon alcune considerazioni inerenti la fededel Maestro, "che aveva paura della morte,che la temeva pensando di non poterepartecipare più al magnifico spettacolo dellavita. Quello stesso timore - ha sottolineatoBetori - provato anche dal Cristo, il Figlio diDio, all'avvicinarsi della sua ultima ora"."Franco-ha proseguito-temeva la morte comechi ha compreso la bellissima esperienzadella vita e chiede, quindi, conforto alla fedeper affrontare l'ultimo "viaggio" verso undestino di luce, senza appunto la morte, nellapiena contemplazione di Dio".Al termine del rito, significative le paroleespresse dal sindaco di Firenze, DarioNardella, che a nome di tutti i fiorentini haringraziato per la sua straordinaria opera «ilfine intellettuale noto universalmente, maanche il "toscanaccio" polemico, vulcanico epassionale, il genio che ha portato nel mondola nostra città, così come tutto 1"universo" aFirenze». Rivolgendosi poi ai figli del regista,Pippo e Luciano, ha ricordato che «persempre la loro famiglia sarà l'intera città delGiglio, nel ricordo del loro indimenticabilepadre che tanto ne era innamorato». È statopoi Gianni Letta, presidente onorario della«Fondazione Zeffirelli», a ricordarel'importanza di questa istituzione voluta dalMaestro perché a tutti i giovani fosse concessodi prepararsi professionalmente verso ilmondo dello spettacolo, «lui che tanto amavail bello ed ha rappresentato l'arte eterna,quella autenticamente vera in tutto ilpianeta».La celebrazione è stata accompagnata dallaCappella musicale della Cattedrale e daalcuni musicisti del Maggio Fiorentino, che lohanno salutato con le struggenti note di«Fratello sole, sorella luna», la colonnasonora del suo film dedicato a San Francesco.Ciao, grande Maestro, che adesso riposi nelcimitero monumentale delle Porte Sante,nella tua Firenze.

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TOSCANAOGGI TOSCANO

Personalità del inondo dellacultura e dello spettacolo,rappresentanti delle

t- istituzioni ma anchea _ tanti semplici fiorentini

hanno voluto salutare► ' il grande regista, celebre

nel mondo senzamai perdere i legamicon la sua città

Altro servizio nel fascicolo regionale a pagina 15

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L'ultimo abbracciodi Firenze a Zeffirelli

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AL l l RAZINV 1,1«á

SUMMER FESTIVAL

Un lucchesedà vitaalla musicadi MorriconeC'è un bel po' di Lucca nel concer-to di Ennio Morricone: il suo inge-gnere del suono, infatti, è un luc-chese.NUCCI / IN CRONACA

Tra Mura e cinema,Venturi immergeil pubblico nel mondodi Ennio MorriconeL'ingegnere del suono del maestro è diplomato al Boccherin«Per il concerto d'addio qualità sonora di altissimo livello»

Nicola Nucci

LUCCA. Sembrerà di entraredentro le atmosfere magiche esognanti della musica di EnnioMorricone. Tutto questo gra-zie ad un eccezionale locatione al talento di Fabio Venturi, in-gegnere del suono da oltre 30anni al fianco del Maestro chesabato 29 giugno sugli spaltidelle Mura di Lucca conclude-rà la sua tournée di addio aipalcoscenici mondiali con unevento straordinario, davantia una platea di 20mila posti asedere già esauriti. L'ultima oc-casione in assoluto, prima diandare in pensione, per vede-re il maestro novantenne ripro-durre le sue composizioni dalvivo.

«Che cosa mi ha chiesto perLucca? Di fare il meglio - dice

Venturi - perché lui ha sempreuna cura maniacale, qualun-que sia la location, ma dirigereun concerto davanti alle Muraha un valore speciale». Anchel'impatto emotivo sarà amplifi-cato da un sistema audio maiusato prima al Summer. «Laqualità sonora sarà altissimagrazie all'innovativa tecnolo-gia L-isa immersive - spiega ilprofessor Venturi - in brevesette altoparlanti in configura-zione multi-array garantiran-no un sound iper-realistico,più naturale e ampio. Un po',per fare un esempio, come il3D per il cinema. Così sarannoesaltate le atmosfere sonore, iltimbro del maestro, che sul pal-co sarà accompagnato daun'orchestra di 200 elementi.Sono orgoglioso che l'ultimoconcerto sia aLucca».

Venturi vive a Borgo a Moz-zano e in giovinezza si è diplo-

mato alBoccherini . Poi ilperfe-zionamento alla scuola musi-cale di Salluzzo e nel 1988 l'in-contro col maestro dando vitaa un lungo sodalizio professio-nale. La consacrazione ? La sta-tuetta dell 'Oscar per The Hate-ful of eight di Tarantino. «Da31 anni perla precisione, è sta-to lui a chiamarmi allo studiofondato da Armando Trovajo-li, Luis Bacalov e Piero Piccio-ni», dice Venturi , fonico pluri-decorato con tre Oscar ("Il po-stino", "La vita è bella" e "TheHateful Eight", il film di Taran-tino con musiche appunto diMorricone), curando le regi-strazioni in studio e i mixaggi eoccupandosi dell'attività liveiniziata dal "giovane " settan-tenne Morricone per portare si-stematicamente la sua musicalive nelle piazze e nei teatri delmondo. E anche in luoghi sug-gestivi come le terme di Cara-

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calla e le Muradi Lucca.Già Lucca. «Quando gli han-

no proposto di chiudere la car-riera nella città di GiacomoPuccini non ci ha pensato duevolte - racconta il tecnico delsuono - l'ultimo show in unalocation magnifica che rievo-ca le note della Tosca, che è l'o-pera di Puccini preferita daMorricone, di cui conosce ognidettaglio e che cita sempre co-me esempio magistrale di mu-sica da film». E proprio un pez-zo di Tosca, dalle frasi d'iniziodei tre atti, è stata, eseguita inapertura di concerto nel 2016oltre ad brano originale inedi-to, in onore di Puccini.

A stretto contatto con Morri-cone che definisce «una perso-na schietta, dice sempre quel-lo che pensa. In oltre 30 annidi collaborazione non abbia-mo avuto mai un dissidio, c'èuna bella sintonia. È un genio,

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Festival Cinematografici Pagina 5

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perché anche senza vedere iposti riesce a immaginarli co-me se fosse li, come per le ca-scate del film Mission con lamagia e il fascino delle musi-che. Come preparo un concer-to? Inizio sempre dallo studiodella musica che viene prima equando si suona in uno spazioaperto si deve trovare il giustoequilibrio perché ogni spetta-tore possa godere a pieno del-la musica», spiega Venturi, ungrande professionista che hacollaborato anche con la Filar-monica della Scala di Milanoper il concerto in piazza Duo-mo. Il fonico di Morriconeama «Lucca, ormai la mia cit-tà, e con un legame particolarecon piazza San Ponziano doveaveva sede il Boccherini: lì misono laureato e poi è partitauna bellissima avventura».Perché anche Fabio Venturi,insieme al maestro, ha scrittola storia della musica. -

A sinistra una bella immagine di relax del maestro Ennio Morricone che gioca a carte con Fabio Venturi . Nelle foto a destra due immagini dell'allestimento d elpalco al Balilla pro-o sERNAcewou

ILTÏRRENO :Q zIiU,l l l1-

,,,Stop ai pazienti da fuori regioneIn ginocchio le Barbanl ini

NUMERI E DATE

29Il giorno in cui sugli spalti delleMura si terrà un concerto deltour con cui Ennio Morricone di-ce addio alle esibizioni dal vi-vo.

zoosaranno gli orchestrali presen-ti sul mega palco in via di alle-stimento sugli spalti dei cam-po Balilla.

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20.000i posti disponibili per assistereal mega concerto: biglietti qua-si totalmente esauriti.

30gli anni di collaborazione tral'ingegnere dei suono FabioVenturi e il maestro Ennio Mor-ricone. Insieme i due hanno vin-to l'oscar per le musiche delfilm "The Hateful eight" diQuentin Tarantino.

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