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Padre Pio, il mistico fraticello innamorato di Dio che la pietà popolare venera come santo fin dal tempo in cui egli era ancora in vita.Ma chi era padre Pio?Che cosa faceva di tanto straordinario? L’autore ci regala spaccati della profonda spiritualità di quest’uomo,intrisi di un’umanità densa di commozione.Sono pagine da leggere e da meditare, che possono essere considerate un breviario di profonda umanità.

ISBN 978-88-86616-28-7

€ 5,00

Collana: I SANTI

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Testi: Padre Giuseppe Giacomelli della Famiglia diSanta Teresa di Gesù Bambino

© Editrice Shalom - 2.5.1999 Beatificazione di padre Pio© Servizio fotografico “L’Osservatore Romano”© Libreria Editrice Vaticana (testi Sommi Pontefici), per gentile

concessione© 2008 Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e

Caterina da Siena, per gentile concessione

ISBN 9 7 8 8 8 8 6 6 1 6 2 8 7

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IndiceIndice

La santità di padre Pio 7Presentazione 19

1. Le radici della sua santità 232. Padre per tutti 293. Di tutti egli si prese cura 454. Padre Pio: cuore d’oro 555. La santa Messa di padre Pio,

apostolo dell’altare 676. Padre Pio: dalle passioni alla “passione” 797. Padre Pio e la preghiera 898. Padre Pio confessore 999. L’umiltà di padre Pio 11710. Padre Pio, il padre del buonumore 12711. Il levigamento interiore 13712. L’ausilio della Lettura Santa 14513. Tutto alla presenza di Dio 15514. Attrazione celeste, doveri terrestri 16115. Il cuore di padre Pio 16716. Di lui hanno scritto 17717. Padre Pio ha scritto 19118. Preghiere 19519. Via Crucis 20720. Appendice 229

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1. «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero».(Mt 11,30)

Le parole di Gesù ai discepoli, che abbiamoappena ascoltato, ci aiutano a comprendere ilmessaggio più importante di questa solenne cele-brazione. Possiamo infatti considerarle, in uncerto senso, come una magnifica sintesi dell’inte-ra esistenza di padre Pio da Pietrelcina, oggi pro-clamato santo.

L’immagine evangelica del giogo evoca le tanteprove che l’umile cappuccino di San GiovanniRotondo si trovò ad affrontare. Oggi contemplia-mo in lui quanto sia dolce il giogo di Cristo e dav-vero leggero il suo carico, quando lo si porta conamore fedele.

La vita e la missione di padre Pio testimonianoche difficoltà e dolori, se accettati per amore, si

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L a santità di padre Pio:una ricerca sempre

maggiore di conformità al Crocifisso

Domenica, 16 giugno 2002:Giovanni Paolo II proclama santo

padre Pio da Pietrelcina

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trasformano in un cammino privilegiato di san-tità, che apre verso prospettive di un bene piùgrande, noto soltanto al Signore.

2. «Quanto a me... non ci sia altro vanto che nellacroce del Signore nostro Gesù Cristo» (Gal 6,14).

Non è forse proprio il «vanto della croce» ciòche maggiormente risplende in padre Pio? Quan-to attuale è la spiritualità della croce vissuta dal-l’umile Cappuccino di Pietrelcina! Il nostrotempo ha bisogno di riscoprirne il valore peraprire il cuore alla speranza.

In tutta la sua esistenza, egli ha cercato unasempre maggiore conformità al Crocifisso, aven-do ben chiara coscienza di essere stato chiamatoa collaborare in modo peculiare all’opera dellaredenzione. Senza questo costante riferimentoalla croce non si comprende la sua santità.

Nel piano di Dio, la croce costituisce il verostrumento di salvezza per l’intera umanità e lavia esplicitamente proposta dal Signore a quantivogliono mettersi alla sua sequela (cfr. Mc 16,24).Lo ha ben compreso il santo frate del Gargano, ilquale, nella festa dell’Assunta del 1914, scriveva:«Per arrivare a raggiungere l’ultimo nostro finebisogna seguire il divin Capo, il quale non peraltra via vuol condurre l’anima eletta se non per

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quella da lui battuta; per quella, dico, dell’abne-gazione e della croce» (Epistolario II, p. 155).

3. «Io sono il Signore che agisce con misericor-dia» (Ger 9,23).

Padre Pio è stato generoso dispensatore dellamisericordia divina, rendendosi a tutti disponibi-le attraverso l’accoglienza, la direzione spiritua-le e specialmente l’amministrazione del sacra-mento della Penitenza.

Il ministero del confessionale, che costituisceuno dei tratti distintivi del suo apostolato, attira-va folle innumerevoli di fedeli al convento di SanGiovanni Rotondo.

Anche quando quel singolare confessore tratta-va i pellegrini con apparente durezza, questi,presa coscienza della gravità del peccato e since-ramente pentiti, quasi sempre tornavano indietroper l’abbraccio pacificante del perdono sacra-mentale.

Possa il suo esempio animare i sacerdoti a com-piere con gioia e assiduità questo ministero, tantoimportante anche oggi, come ho voluto ribadirenella Lettera ai sacerdoti in occasione del passa-to Giovedì Santo.

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4. «Sei tu Signore, l’unico mio bene».Così abbiamo cantato nel salmo responsoriale.

Attraverso queste parole il nuovo Santo ci invita aporre Dio al di sopra di tutto, a considerarlocome il solo e sommo nostro bene. In effetti, laragione ultima dell’efficacia apostolica di padrePio, la radice profonda di tanta fecondità spiri-tuale si trova in quella intima e costante unionecon Dio di cui erano eloquenti testimonianze lelunghe ore trascorse in preghiera. Amava ripete-re: «Sono un povero frate che prega», convintoche «la preghiera è la migliore arma che abbia-mo, una chiave che apre il cuore di Dio».

Questa fondamentale caratteristica della suaspiritualità continua nei Gruppi di Preghiera dalui fondati, che offrono alla Chiesa e alla societàil formidabile contributo di una orazione inces-sante e fiduciosa. Alla preghiera padre Pio univapoi un’intensa attività caritativa di cui è straordi-naria espressione la Casa Sollievo della Sofferenza.

Preghiera e carità, ecco una sintesi quanto maiconcreta dell’insegnamento di padre Pio, chequest’oggi viene a tutti riproposto.

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5. «Ti benedico, Padre, Signore del cielo e dellaterra perché... queste cose... le hai rivelate aipiccoli» (Mt 11,25).

Quanto appropriate appaiono queste parole diGesù, quando le si pensa riferite a te, umile edamato padre Pio!

Insegna anche a noi, ti preghiamo, l’umiltà delcuore, per essere annoverati tra i piccoli del Van-gelo, ai quali il Padre ha promesso di rivelare imisteri del suo Regno. Aiutaci a pregare senzamai stancarci, certi che Dio conosce ciò di cuiabbiamo bisogno, prima ancora che lo doman-diamo.

Ottienici uno sguardo di fede capace di ricono-scere prontamente nei poveri e nei sofferenti ilvolto stesso di Gesù. Sostienici nell’ora del com-battimento e della prova e, se cadiamo, fa’ chesperimentiamo la gioia del sacramento del Per-dono. Trasmettici la tua tenera devozione versoMaria, Madre di Gesù e nostra. Accompagnacinel pellegrinaggio terreno verso la Patria beata,dove speriamo di giungere anche noi per contem-plare in eterno la gloria del Padre, del Figlio edello Spirito Santo. Amen!

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B reve profilo biografico25 maggio 1887

San Pio, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini,nasce a Pietrelcina (BN), da Grazio Forgione e Maria Giusep-pa De Nunzio, piccoli proprietari terrieri, che lo battezzanocon il nome di Francesco.

1887-1903Riceve un’educazione squisitamente religiosa. Fin dall’età

di 5 anni, Francesco inizia ad avere le prime estasi e ad inflig-gersi le prime penitenze corporali, desiderando consacrarsitotalmente a Dio. All’età di circa 10 anni, esprime il desideriodi farsi frate; per consentirgli di seguire la sua vocazione efarlo studiare in privato, il padre emigra in America. Il 1903 èun anno di importanza decisiva: in una visione Francescoimpara che tutta la sua vita sarà impegnata nella lotta controSatana, ma che vincerà sempre, grazie ad un particolare aiutodivino. In un’altra visione gli viene predetta la sua «grandissi-ma missione».

1903-1904All’età di 16 anni, entra nel noviziato dei Cappuccini a Mor-

cone, assumendo, terminato l’anno di prova, il nome di fraPio.

10 agosto 1910Dopo sei anni di studi, compiuti in vari conventi e tra conti-

nui ritorni al suo paese per motivi di salute, viene ordinatosacerdote nel duomo di Benevento.

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Settembre 1910Nella campagna di Piana Romana, a Pietrelcina, riceve per

la prima volta le stigmate, subito dopo scomparse, almenovisibilmente, per le sue preghiere.

10 ottobre 1915Rivela che da anni subisce la coronazione di spine e la fla-

gellazione.

4 settembre 1916Dopo varie vicissitudini, dovute ancora alla sua salute

cagionevole, si trasferisce a San Giovanni Rotondo, in provin-cia di Foggia, sul promontorio del Gargano, dove rimarrà,salvo per qualche breve assenza, fino alla morte.

5-7 agosto 1918Riceve la trasverberazione del cuore, che rimarrà sangui-

nante per tutta la vita.

20 settembre 1918Padre Pio riceve definitivamente il dono delle stigmate: cin-

que ferite sanguinanti simili a quelle del Crocifisso, due allemani, due ai piedi, una al costato.

Il fatto prodigioso richiama folle di ogni paese, sia in Italiasia all’estero.

23 maggio 1931Dopo aver sottoposto padre Pio a numerose inchieste per

accertare l’autenticità delle stigmate e la sua personalità, daparte del Santo Uffizio, arriva l’ordine di privazione di ogniesercizio del ministero sacerdotale, con un’unica eccezione: ilpoter celebrare la Messa privatamente, all’interno del convento.

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16 luglio 1933San Pio può di nuovo celebrare la santa Messa in pubblico.

25 marzo - 12 maggio 1934San Pio può di nuovo confessare, il 25 marzo, gli uomini e,

il 12 maggio, le donne. Anche se, per anni, praticamente finoalla morte, continuerà a subire inchieste da parte dei superio-ri, venendo “censurato” cinque volte dal Santo Uffizio. Perfi-no le sue opere di carità finiranno sotto inchiesta.

10 agosto 1935Senza alcun segno di solennità esteriore, ma con grande

partecipazione di fedeli e moltissime comunioni, san Pio cele-bra il venticinquesimo anniversario di sacerdozio.

9 gennaio 1940Padre Pio decide di costruire la Casa Sollievo della Soffe-

renza.

1947San Pio aveva lanciato agli inizi degli anni ’40 una vera e

propria crociata di preghiera che sarebbe continuata negli annisuccessivi: il suo motto era: «Pregate, pregate senza interru-zione...»; nel 1947, cominciano a formarsi spontaneamente,nello spirito di san Pio, i Gruppi di preghiera che si diffondo-no rapidamente.

7 gennaio 1950San Pio è confessore eccezionale e forgiatore di anime; al

termine della seconda guerra mondiale si fa sempre più inten-so e numeroso l’accorrere dei fedeli, tanto da dare inizio alsistema delle prenotazioni per confessarsi dal padre.

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22 gennaio 1953Festeggia il cinquantesimo anniversario della vestizione

religiosa, di fronte al superiore generale dell’ordine padreBenigno da Sant’Ilario Milanese, giunto appositamente a SanGiovanni Rotondo.

3 maggio 1956Inaugurazione della Casa Sollievo della Sofferenza: padre

Pio ne aveva iniziato la costruzione nel 1947, grazie all’aiutodei fedeli, contemporaneamente alla sua intensa attività dipadre spirituale. Con il tempo, questo ospedale è divenutoun’autentica città ospedaliera.

1o luglio 1959S’inaugura la nuova chiesa a San Giovanni Rotondo, Santa

Maria delle Grazie, sorta accanto all’umile chiesetta del con-vento, ormai incapace di contenere le folle oceaniche attiratedal frate. San Pio, però si rende subito conto che anche quel-la chiesa sarà insufficiente e la definisce «scatola di fiammi-feri».

10 agosto 1960Riceve imponenti manifestazioni d’affetto in occasione del

sessantesimo anniversario di sacerdozio.

22 gennaio 1963Le stesse manifestazioni di affetto si verificano per l’anni-

versario della vestizione religiosa.

6 giugno 1964Riceve la “stellina d’oro”, distintivo conferito dalla Rai a chi

si è particolarmente contraddistinto nell’assistenza dei malati.

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3 maggio e 26 dicembre 1966Si commemora il decennale della Casa Sollievo della Soffe-

renza con un convegno internazionale dei Gruppi di preghiera.Sul finire dell’anno, grandi manifestazioni di gioia per i cin-quanta anni di permanenza a San Giovanni Rotondo.

25 maggio 1967Imponente raduno dei Gruppi di Preghiera venuti da ogni

parte, in occasione dell’ottantesimo compleanno di padre Pio.

20 settembre 1968Con la partecipazione di un’ingente folla, si commemora il

50o anniversario dell’impressione delle stigmate. È il commia-to pubblico dei suoi innumerevoli figli spirituali e degli affe-zionati devoti al loro padre spirituale.

23 settembre 1968Padre Pio muore serenamente all’età di 81 anni, a San Gio-

vanni Rotondo. Durante l’ultima Messa, celebrata la seraprima, le stigmate erano misteriosamente sparite.

20 marzo 1983 - 21 gennaio 1990Processo diocesano di beatificazione a Manfredonia.

1994Inizio dei lavori della nuova chiesa di San Giovanni Rotondo.

18 dicembre 1997Giovanni Paolo II proclama il decreto che riconosce l’eroi-

cità delle virtù di padre Pio. Da quel momento è venerabile.

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2 maggio 1999Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro, proclama padre Pio

beato.

16 giugno 2002Giovanni Paolo II proclama padre Pio santo. La Chiesa ne celebra la memoria liturgica il 23 settembre,

giorno della sua nascita al cielo.

1o luglio 2004Si realizza un sogno di san Pio, la nuova grande chiesa di

San Giovanni Rotondo.

3 marzo 2008Il corpo di padre Pio viene riesumato. La salma si è conser-

vata bene. Si vede chiaramente la barba. La parte superiore delteschio è in parte scheletrita, il mento è perfetto, il resto delcorpo è conservato bene. Si vedono benissimo le ginocchia, lemani, i mezzi guanti, le unghie.

24 aprile 2008Le spoglie di padre Pio, collocate in una teca di cristallo,

sono esposte alla pubblica venerazione nella cripta di SantaMaria Maggiore.

La tomba del frate è visitata da una media di 20 mila perso-ne al giorno; sono oltre 7 milioni ogni anno i fedeli che si reca-no a San Giovanni Rotondo.

Padre Pio ha confessato oltre 1 milione e 200 mila persone.Nel mondo i Gruppi di Preghiera dei devoti del frate sono2.156, di cui 1500 in Italia.

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È un grande onore, ma anche un onere, per me, pre-sentare un libro su padre Pio, il mistico fraticelloinnamorato di Dio che la pietà popolare, prevenendoil giudizio definitivo della Chiesa, venerava già comesanto, fin dal tempo in cui era ancora in vita. UnSanto straordinario.

Ma perché straordinario? Che cosa aveva e checosa faceva di particolare? Forse è proprio l’autoredi questo libro ad averlo compreso, meglio di ognialtro, quando ci rivela che il segreto della santità dipadre Pio fu la sua più completa normalità che glivalse mistici carismi (quelli sì, che furono straordina-ri!) da parte del Signore.

Di fronte ad una marea sterminata e inflazionata dipubblicazioni intorno a padre Pio, che ne hanno spes-so stravolto lo spirito, a vantaggio di una visionemiracolistica e spettacolare, e tutta a scapito dei con-tenuti di una fede semplice e genuina, padre Giaco-melli non si è lasciato sedurre dalla tentazione didescriverci padre Pio come un fenomeno strano, quasi

Presentazione

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si trattasse di un “genio del bene”. L’autore, al con-trario, ci regala la profonda spiritualità di padre Pio,intrisa di un’umanità densa di commozione (padrePio si commuoveva fino alle lacrime per un nonnulla,da anima ultrasensibile qual era) e tessuta di azioniquotidiane e ordinarie, alimentate dalla incessantepreghiera, che per lui fu più importante del respiro.

Non ci si aspetti, leggendo questo libro, una paratadi miracoli, di bilocazioni, di preveggenze, di guari-gioni a distanza, di effusioni di profumi di viola e diqualche altro sensazionale carisma, che pure conob-be il fraticello del Gargano. Niente di tutto ciò.

E il pregio del libro consiste in questo: nell’averescoperto i segreti del cuore, dell’anima di un uomoche rifuggì dai clamori di questo mondo, per nascon-dersi nella virtù sublime dell’umiltà, anticamera sicu-ra al traguardo del cielo.

Sono pagine da leggere e da meditare, queste, epossono essere considerate un breviario di profondaumanità.

La grandezza di padre Pio fu quella della Madon-na, grande nell’umiltà e nel servizio. Uomo dei dolo-ri, ma anche consumato dall’amore per il Signore eper le anime, padre Pio, più che operare miracoli innome del Signore, fu il più bel miracolo che Diopotesse fare al nostro secolo tormentato, ammalato e

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venduto al diavolo, dove gli uomini alla Luce preferi-rono l’abbraccio delle tenebre.

Pier Giorgio Messori

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Presentazione

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L’esperienza quotidiana ci insegna che, in que-sto mondo, ci sono alcune persone che accendonola luce, mentre altre cercano di spegnerla; ci sonopersone che seminano odio, mentre altre semina-no l’amore; ci sono alcuni che trasmettono labontà, mentre altri trasmettono la cattiveria; cisono alcuni che dicono la verità, altri la menzo-gna; ci sono alcuni che vivono soltanto per sé,sono montagne di egoismo, mentre altri vivonoper gli altri; ci sono alcuni che brillano, mentrealtri sono buchi neri nella storia dell’umanità.

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Le radiciL e radici dellasua santità: una

famiglia credente

1.

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I veri benefattori dell’umanitàsono coloro che seminano labontà, la verità, l’altruismo, laluce. Costoro sono i santi. Padre

Pio da Pietrelcina appartiene a que-sta meravigliosa categoria di persone

che sono i veri benefattori dell’umanità. Se nelmondo c’è ancora una briciola di rispetto per ibambini, gli anziani, gli ammalati, i deboli, ipoveri, ringraziamo i santi e qui ringraziamo sanPio da Pietrelcina.

Ma, ci chiediamo, come nasce un santo? Unsanto non cade dall’alto, ma nasce dentro la storiacon la grazia di Dio. Un santo ha sempre alle suespalle una famiglia credente.

A Pietrelcina ci inchiniamo riverenti allamemoria dei genitori di padre Pio e alla memoriadella vita cristiana semplice, bella, pulita, labo-riosa di questa cittadina e di questo meravigliosoSannio.

Papa Giovanni non si stancava di dire che lecose piu importanti e più decisive della sua vita leaveva imparate in famiglia, dalle labbra e dall’e-sempio dei genitori. Padre Pio può ripetere lastessa cosa.

Anche madre Teresa di Calcutta diceva che

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non avrebbe mai preso la decisione di servire ipoveri, se non avesse avuto l’esempio della suamamma e del suo babbo. Così è stato anche perpadre Pio.

Le radici della sua santità sono a Pietrelcina,nella sua famiglia.

La famiglia di padre Pio era una famiglia unitada un amore vero. Quando padre Pio parlava dellasua mamma diceva sempre «la mia santamamma». Potesse dirlo ogni figlio!

Quando ricordava suo padre, più volte diceva:«Mio padre due volte ha varcato l’oceano perfarmi studiare». Noi non possiamo immaginare isacrifici che allora faceva un uomo, quandolasciava la sua casa, i suoi affetti, la sua terra, perandare a cercare il pane altrove.

La famiglia di padre Pio era splendida. Il papà,pur essendo restato alcuni anni lontano, non hamai rinnegato la casa, non ha mai tradito la sposa,non ha mai dimenticato la sua famiglia. La fami-glia di padre Pio era una famiglia povera e ancheoggi, visitando le casette dove sono custodite lememorie di padre Pio, si respira la povertà di queitempi. Povera ma piena di Dio, di fede, di gioiaperché dove c’è Dio la povertà non fa più paura,mentre dove manca Dio anche la ricchezza diven-ta una disgrazia.

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Le radici

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Ho sentito tante volte madre Tere-sa di Calcutta dire: «Voi non pote-te immaginare quanta tristezzaabiti nelle famiglie dei ricchi e

quanta gioia invece abiti nelle casedei poveri».

La famiglia di padre Pio lo grida con la testi-monianza delle pietre delle case custodite a Pie-trelcina. La sua era una famiglia dove la preghie-ra segnava il ritmo delle giornate.

Quante volte padre Pio ha ricordato le serateinvernali trascorse a Pietrelcina, quando babbo,mamma e fratelli si raccoglievano attorno al foco-lare per pregare il santo Rosario!

Era il primo gruppo di preghiera. La famigliadi padre Pio, l’intimità della casa raccolta in pre-ghiera!

Lì padre Pio ha imparato e avuto i primi mae-stri: a Pietrelcina nel babbo e nella mamma.

E noi siamo felici di ricordare queste radicicristiane perché continuino in noi, nelle nostrefamiglie nella vita cristiana di oggi.

La santità di padre Pio è nata qui. Dovremmoconservare questo patrimonio religioso, che è lavera ricchezza dell’esistenza umana e che, invece,oggi stiamo dimenticando, con la conseguenza

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