203-Radiestesia Sentire Le Energie

29
Dr Maurizio Andorlini RADIESTESIA

description

a

Transcript of 203-Radiestesia Sentire Le Energie

Page 1: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

Dr Maurizio Andorlini

RADIESTESIA

Page 2: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

2

Page 3: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

3

Non dovremmo cadere nell’errore, tanto di moda,

di dire che qualcosa è una truffa semplicemente

perché non riusciamo a dimostrarla.

C. G. Jung

SENTIRE L’ENERGIA

Il termine «RADIESTESIA» deriva dall’unione di una parola latina «radius», cioè raggio ed

una greca «aisthesis», sensibilità, perciò significa letteralmente «sensibilità alle radiazioni»;

con questo termine si intende la capacità, innata o acquisita, di percepire vibrazioni o onde di

forza che emanano da tutti gli oggetti del mondo fisico, oltre che da livelli di coscienza

trascendenti il limite della percezione sensoriale normale.

L’origine è simile a quella del termine rabdomanzia, che ha lo stesso significato e che viene

dal greco “rabdos” , bastone, raggio, ed “mantheia”, lettura.

Alcune persone sono tanto sensibili da riuscire a captare i campi energetici emessi da

persone, animali, piante e cose, semplicemente servendosi delle mani. La maggior parte delle

persone, però, si servono di strumenti come il pendolo, che amplifica la risposta

neuromuscolare, per ottenere un insieme inequivocabile di segnali.

L’UNIVERSO COME ENERGIA

Come disse Einstein l’universo è energia sotto varie forme di aggregazione e formulò

l’espressione: E=MC2, che vuol dire che l’energia (E) è uguale alla massa (M) moltiplicata

per il quadrato della velocità della luce (C).

Noi siamo energia, il mondo che ci circonda è energia, non esiste punto dell’universo in cui

non sia presente una qualche forma di energia.

Parte di questa energia è libera e si diffonde nell’universo sotto forma di radiazioni, parte è

aggregata sotto forma di materia. Anche la materia, però, libera più o meno lentamente, parte

dell’energia che contiene, sotto forma di radiazioni. L’esempio più evidente sono le sostanze

radioattive, che emettono radiazioni così intense da poter essere misurate e da essere

pericolose per la vita. Anche tutta l’altra materia, dai sassi all’argilla, libera una piccola

quantità di energia, tanto piccola da essere spesso non misurabile con strumenti scientifici.

Più evidente è l’energia liberata dalla materia organica, quella materia cioè, che compone il

corpo degli esseri viventi : il calore, ad esempio, è una delle radiazioni emesse da un corpo

vivente, sotto forma di radiazioni infrarosse. Ma sono emesse anche radiazioni ultraviolette ed

onde elettromagnetiche rilevabili solo con strumenti appositi : l’elettrocardiografo,

l’elettroencefalografo, l’elettromiografo etc.

Esistono, infatti, in natura, molte forme di energia libera, diverse per qualità e per tipo, da

quella del fuoco a quella del ferro da stiro, da quella del sole a quella del gatto sulle

ginocchia.

Alcune di queste sono da noi conosciute ed utilizzate: il fuoco, la corrente elettrica, le onde

radio, i raggi X, l’energia nucleare. Altre sono più sottili, con frequenze e con potenziali

difficilmente misurabili, perciò sono quasi del tutto ignorate dalla «scienza ufficiale», che

vuole misurare e quantificare. Tra queste ci sono molte delle radiazioni emesse dai corpi in

trasformazione, organici ed inorganici : la Terra, la Luna, gli animali, le piante, l’acqua che

scorre, perfino le pietre ed i cristalli. In sostanza tutto ciò che ci circonda, noi compresi.

Queste radiazioni sono ben percepite dagli animali , che sono così capaci di trovare l’acqua a

chilometri di distanza, di migrare da un continente all’altro, di sentire l’arrivo dei terremoti.

Page 4: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

4

Anche l’uomo era, un tempo, capace di ciò, e per lungo tempo il “capo” era quello, nella

comunità, più abile nel percepire queste informazioni “extrasensoriali” , al punto che era

proprio lo strumento della sua arte il simbolo del suo comando: la verga radiestesica nelle sue

varie forme.

Poi l’uomo, con la «cultura» e con la creazione di ambienti protetti, non ha più avuto bisogno

di queste informazioni che gli giungevano dall’ambiente, certe capacità non erano più

necessarie al capo che ha conservato i simboli, ma ha perso i poteri: la verga è divenuta

scettro, pastorale o bastone del comando.

Lentamente, nel corso di secoli, ci siamo disabituati ad ascoltare e rendere coscienti le

informazioni, ormai «inutili», che ci giungono continuamente. Questo non vuol dire che non

le percepiamo più: il nostro corpo le sente, le registra e si adatta ad esse, ma non ne informa

più la nostra corteccia cerebrale.

Solo poche persone molto sensibili «sentono» coscientemente queste informazioni, sono i

cosiddetti rabdomanti, capaci di trovare sorgenti d’acqua e minerali, ed i sensitivi, in grado

di «sentire», ad esempio, lo stato di salute di una persona.

In pratica la nostra capacità di costruire ambienti protetti artificiali ci permette di «mettere a

riposo» quella parte del nostro cervello deputata a percepire segnali «non logici» provenienti

dall’ambiente esterno.

Quindi noi occidentali «civilizzati» usiamo prevalentemente (se non esclusivamente) il

cervello sinistro, logico-razionale, e lasciamo ai bambini, agli artisti, ai «primitivi» ed agli

strambi l’uso del cervello destro. Poiché però la parte destra del cervello è quella deputata alla

creatività, alla fantasia, ai sentimenti, al contatto profondo con le cose e le persone che ci

circondano, il suo scarso uso ci priva di gran parte delle gioie e delle emozioni che

renderebbero la nostra vita degna di essere vissuta.

E’ un po’ uccidere il bambino felice che è dentro di noi.

Page 5: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

5

L’uomo è capace di fare cose

che non è capace di immaginare.

René Cher 1907-1988

poeta francese

La RADIESTESIA è l’arte di rendere visibili le risposte involontarie ed inconsce del nostro

corpo di fronte alle variazioni del campo energetico che ci circonda. Questo avviene mediante

l’uso di strumenti che amplificano i micromovimenti dovuti alle reazioni muscolari

involontarie conseguenti alla variazione del campo energetico: sono i famosi pendolini, le aste

parallele, la forcella rabdomantica, la loboantenna di Hartmann etc.

Possiamo perciò definire la radiestesia come il mezzo per risvegliare in noi capacità sopite,

per tornare ad essere tutti, chi più chi meno, rabdomanti.

Studi condotti dal prof. Ives Rocard del Politecnico di Parigi, con l’uso di un magnetometro a

risonanza nucleare, hanno dimostrato che la maggior parte delle persone è in grado di reagire

a variazioni magnetiche estremamente deboli, dell’ordine pochi gamma (1 gamma equivale a

0,00001 gauss ed il campo magnetico naturale ha un valore di circa 55.700 gamma, cioè poco

più di mezzo gauss).

La radiestesia si occupa dei più svariati argomenti, che possiamo schematicamente

suddividere in:

• Prospezioni geologiche (ricerche di acqua, minerali, archeologia etc

• Geobiologia (influenze dell’ambiente sugli esseri viventi)

• Ricerche riguardanti l’uomo (salute, ricerca di persone scomparse etc)

• Ricerche in campo veterinario - biologico

• Indagini di tipo esoterico e magico (dai presunti contatti con i defunti alla caccia ai numeri

del lotto)

Dimenticando qui completamente e volutamente l’ultima parte perché è difficile trovarvi un

qualunque aggancio scientifico o di pur minima credibilità, tratteremo in modo più

approfondito solo i due grossi rami della GEOBIOLOGIA e della RADIESTESIA

MEDICA.

Possiamo definire la Geobiologia come la medicina dell’habitat, in quanto studia gli effetti

dell’ambiente sulla salute.

Poiché tali effetti possono essere anche nocivi, la Geobiologia comprende anche la

GEOPATOLOGIA, cioè lo studio delle patologie che determinati influssi elettromagnetici

provenienti dall’ambiente possono determinare.

Quella delle prospezioni geologiche è la parte più diffusa soprattutto nella ricerca di acqua e

petrolio: i rabdomanti sono riusciti a trovare sorgenti dove nessun geologo vi era riuscito.

L’abate Mermet, nei primi del ‘900, riusciva a trovare sorgenti per i suoi confratelli

missionari in Brasile. Il fatto di essere a Parigi e di lavorare solo sulle carte geografiche non

gli impedì di essere estremamente preciso sulla localizzazione, profondità e portata delle

sorgenti.

L’esercito americano ha un corpo di rabdomanti addestrati a trovare mine e bunker: il suo uso

fu molto esteso nella guerra del Viet Nam.

Anche le compagnie petrolifere, da qualche anno, si sono rese conto che la ricerca

rabdomantica dei pozzi petroliferi è più precisa e meno costosa dei metodi finora usati,

praticamente mine e sonar, che permettono di tracciare una mappa degli strati profondi del

terreno. Se però c’è uno strato molto compatto che riflette completamente l’eco

dell’esplosione, è impossibile sapere che cosa c’è sotto.

Il rabdomante non ha questi problemi.

Page 6: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

6

Lo stesso discorso può farsi per le ricerche di siti archeologici e di cavità sotterranee.

Con le nozioni apprese per la geobiologia è possibile, per chi sia interessato, spostare la sua

attenzione anche su questi affascinanti settori.

«Lasciamo parlare i fatti.»

Ten Hsiao Ping

Dato l’alone di esoterismo, di magia e di «imbroglio» che spesso circonda alcuni degli

argomenti trattati, è necessario dare ampio spazio alla parte pratica, alla verifica sul campo di

quanto verrà di volta in volta esposto, evidenziando quanto di reale e verificabile esiste e

quanto sia frutto di una errata interpretazione di un linguaggio simbolico e di conoscenze

empiriche.

Per questo motivo è necessario che, chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti,

abbia a disposizione gli strumenti radiestesici di base (pendolo ed aste parallele), in modo da

verificare ed approfondire personalmente le nozioni apprese.

Questi appunti serviranno, infatti, a dare una conoscenza teorica di base della radiestesia, che

ha un campo d’azione vastissimo. Ognuno poi approfondirà gli aspetti a lui più congeniali : la

parte medica o la geobiologia, la psicologia o la ricerca delle sorgenti d’acqua, la verifica dei

farmaci o lo studio dell’architettura sacra.

Gli unici limiti sono l’interesse, il tempo a disposizione e la fantasia.

Soprattutto il tempo, perché occorre molto esercizio. Come dice il presidente

dell’associazione spagnola di radiestesia, Soriano, “la radiestesia non è un fenomeno

straordinario, né ha niente a che vedere con il soprannaturale. Tutti possono diventare

radiestesisti a condizione di possedere un sistema sensoriale molto sviluppato, cosa che si

ottiene con l’esercizio. Ciascun oggetto emette radiazioni che è possibile captare servendosi

del pendolo.1”

Si tratta quindi di sviluppare una predisposizione naturale che tutti, più o meno, abbiamo,

scegliendo gli strumenti più idonei e correggendo gli inevitabili errori.

Andare avanti passo dopo passo, senza salti, senza eccessivi entusiasmi e, soprattutto, senza

scoraggiarsi quando non si ottiene ciò che si vorrebbe.

Se qualcosa non funziona c’è un errore. Con pazienza dobbiamo cercarlo e correggerlo, non

dobbiamo ignorarlo o … barare.

Non ostante ci siano centinaia di libri sulla radiestesia e migliaia di schemi radiestesici,

ognuno di noi creerà, piano piano, il suo proprio modus operandi, perché una indagine

radiestesica è come un quadro: ogni artista dipinge diversamente dagli altri lo stesso

paesaggio e lo dipinge diversamente ogni volta.

L’indagine radiestesica è frutto creativo del nostro io senziente più profondo che si confronta

con l’altro o con il mondo circostante.

1 Mueller Helmut, I favolosi poteri del pendolo, De Vecchi editore, Milano, 1992

Page 7: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

7

GLI STRUMENTI RADIESTESICI

Qualunque cosa si cerchi è fondamentale sapere che cosa si cerca e focalizzare su di esso la

nostra attenzione.

Senza questa avvertenza qualunque strumento è assolutamente inefficace, perché il primo

strumento radiestesico siamo noi.

Durante una ricerca, sia di tipo medico che geologico, è importante togliere orologi,

bracciali, catene e tutti gli oggetti metallici, tenere la testa eretta, le gambe non

incrociate ed il peso su entrambi i piedi.

FORCELLA RABDOMANTICA

Nella remota antichità si usava un semplice bastone, una verga più o meno flessibile, poi si è

usata la forcella rabdomantica, costituita da due sottili bastoncini di legno flessibile, legati ad

una estremità a formare una V. Gli autori di lingua inglese la chiamano anche “aste ad Y” (Y

rods) o “forked twig.

Oggi si trovano forcelle rabdomantiche di tutti i materiali, ma le migliori sembra che siano

quelle in osso di balena.

La forcella si impugna con le palme in alto, in modo da tenere le due aste in lieve tensione,

all’altezza del plesso solare.

Quando si passa su una zona perturbata, ad esempio per la presenza di un corso d’acqua

sotterraneo, si ha una contrazione involontaria dei muscoli dell’avambraccio che fa deflettere

la forcella in alto o in basso.

E’ un mezzo ancora usatissimo dai rabdomanti che cercano le sorgenti d’acqua.

Immagine tratta da: ing. Pietro Zampa, Elementi di radiestesia, ed. G.Vannini, Brescia, 1940

Page 8: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

8

Un perfezionamento della forcella radiestesica è costituito dall’antenna di Lecher, che ha due

bracci da impugnare ed un’asta graduata con un cursore che permette di definire la lunghezza

d’onda della radiazione trovata.

Immagine tratta da Paul Schmidt, The Bio-Mosaic

Page 9: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

9

LE ASTE PARALLELE

Dette anche Rade Master o aste ad L, in inglese L rods, per via della loro forma. Sono infatti

due tondini metallici (preferibilmente di rame) piegati ad L, con i bracci di circa cm 20 e 40.

Si impugnano dal braccio piccolo, orizzontali a livello del diaframma e paralleli tra loro.

Poiché è necessario che siano perfettamente liberi di ruotare, può essere utile infilare l’asta in

un tubetto, tipo manico di penna biro.

Le aste seguono i micromovimenti del corpo e tenderanno ad incrociarsi quando ci troviamo

in una zona a bassa energia, mentre si allargheranno quando siamo in una zona ad alta

energia.

Questo avviene in conseguenza della risposta involontaria del nostro corpo che, in una zona a

bassa energia tende a flettersi (a chiudersi su se stesso), mentre in quella ad alta energia tende

ad estendersi, ad aprirsi. Anche se non ce ne rendiamo conto le nostre mani ruotano un poco

in dentro nel primo caso (e le aste si incrociano) ed in fuori nel secondo (e le aste divergono).

Sono un mezzo ottimo per le ricerche di geobiologia, ma possono essere usate anche per

alcune ricerche di tipo medico (ad esempio l’esame dei Chakra).

Page 10: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

10

Immagini tratte da Internet, sito Camelot International

Page 11: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

11

LA LOBOANTENNA

E’ stata inventata dal dr Hartmann per le sue ricerche sulle anomalie elettromagnetiche della

terra. E’ costituita da una spirale ellittica con una sola spira e due manici contrapposti.

Si impugna con i manici uno in basso (sorretto dal palmo della mano sinistra) e l’altro in alto,

sostenuto da due dita della mano destra, in modo che sia libera di girare.

Viene tenuta all’altezza del diaframma, diretta di fronte a noi. Quando passiamo su una

anomalia elettromagnetica il nostro corpo reagisce con una flessione, come se ci fosse un

“vento elettronico” a spingerci: la loboantenna ruoterà dalla parte della nostra flessione,

indicandoci la direzione verso cui spira il “vento”.

E’ ottima per trovare le Linee di Hartmann (vedi capitolo sulla geobiologia), ma può essere

sostituita dalle aste parallele (anche una sola) usate per lo stesso scopo.

Due tipi di Loboantenna di Hartmann: in alto a spirale, in basso ad anello

Immagini tratte da un catalogo su Internet.

Page 12: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

12

IL PENDOLO

Il pendolo è un qualunque oggetto appeso ad un filo.

Troverai tante disquisizioni sul materiale e sulla forma del pendolo.

Dato che il pendolo è un amplificatore di micromovimenti inconsci del nostro corpo, non ha

alcuna importanza quale ne sia la forma ed il materiale. Il mio primo pendolo erano due chiavi

Yale appese ad un filo interdentale: funzionavano benissimo.

Comunque la maggior parte degli autori ritiene che per ricerche mediche sia indicato un

pendolo di cristallo, per le altre ricerche va bene qualunque materiale, purché non ferro

magnetico. In linea generale possiamo dire che all’inizio conviene usare un pendolo di un

certo peso, quando saremo divenuti più sensibili ci troveremo meglio con un pendolo leggero.

A seconda dell’esame che dobbiamo fare può essere utile che il nostro pendolo abbia una

punta: soprattutto se deve indicarci esattamente punti molto piccoli, come quelli di una

mappa radiestesica o di una carta geografica.

Se usiamo il pendolo per ricerche particolari (l’acqua per esempio) è utile avere un pendolo

cavo, in modo da metterci la sostanza che cerchiamo (che è detta testimone: l’acqua, in

questo caso). L’effetto del testimone nel pendolo non ha effetti «sul pendolo», ma li ha su di

noi: maneggiare la sostanza che cerchiamo ci permette di sintonizzarci con lei, quindi basta

bagnarsi una mano o tenere la sostanza cercata nell’altra mano, è solo un catalizzatore della

nostra attenzione.

Per usare correttamente il pendolo occorre sintonizzare il pendolo stesso con l’oggetto della

ricerca, Si fa mette il pendolo ad una distanza di 2-3 cm dall’oggetto da esaminare, tenendo il

filo molto corto e poi lasciandolo scorrere lentamente ed allontanando la mano finché il

pendolo non comincia a girare, a questo punto possiamo iniziare la ricerca. Con questo

metodo abbiamo trovato la lunghezza di filo idonea a dare la maggiore evidenza ai nostri

movimenti: movimenti molto piccoli del braccio richiedono un filo corto, movimenti ampi un

filo più lungo.

Vari tipi di pendoli in commercio: in rame, rame-legno e cristallo di rocca

Page 13: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

13

Pendoli in legno senza e con punta metallica

Note esoteriche Il pendolo è qualcosa di molto personale, sia perché ci si abitua al suo peso ad alla sensazione” che ci da, sia perché, come ogni altro oggetto che venga a contatto con noi, si carica della nostra energia, diviene un po’ parte di noi. Per questo motivo è bene usare sempre lo stesso pendolo e non prestarlo mai a nessuno. Se qualcuno usa il nostro pendolo laviamolo sotto l’acqua corrente e poi teniamolo con noi, in tasca o a contatto con il nostro corpo perché si ricarichi di nuovo. Alcuni radiestesisti “raffinati” usano caricare il proprio pendolo appoggiandolo sulla fronte, tra gli occhi, dove gli indiani dicono ci sia il terzo occhio, quindi pensano intensamente all’uso che faranno del pendolo, in modo che questo sia caricato non solo dell’energia del proprietario, ma sia tarato per la ricerca cui è destinato.

Page 14: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

14

IL BIOTENSOR

Detto Bobber dagli americani, è in pratica un pendolo orizzontale, costituito da un manico con

un’asta metallica flessibile ed un peso in cima.

Ci sono biotensori con varie punte: a sfera, ad anello, a spirale.

Hanno tutti lo stesso effetto: evidenziano i micromovimenti dell’avambraccio.

Il biotensor è molto utile nelle ricerche mediche, per l’esame di una persona in piedi, ed

hanno esattamente lo stesso uso e le stesse risposte di un pendolo su una persona sdraiata.

Vari tipi di biotensori

Il biotensor si usa esattamente nello stesso modo del pendolo, ma orizzontalmente, per

esempio, se lavoriamo su un quadrante radiestesico questo deve essere posto verticalmente.

Molti praticanti di radiestesia medica trovano il biotensor molto più comodo del pendolo.

Oggi esistono biotensori collegati a rilevatori elettronici per la rilevazione e la terapia di molte

patologie (Biotester).

Page 15: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

15

IL TESTIMONE

Il testimone, o, come preferiscono dire molti, in francese témoine, è un qualcosa che

rappresenta l’oggetto della nostra ricerca.

Se cerchiamo l’acqua sarà una bottiglietta d’acqua tenuta in una mano o qualche goccia

d’acqua in un pendolo cavo, se cerchiamo metalli sarà un campione di quel metallo, se

facciamo una indagine medica sarà una parte del corpo del soggetto da esaminare (capelli,

unghie, sangue, saliva etc, detti testimoni forti) o qualche oggetto che sia stato a lungo sul

soggetto e che ne abbia assorbito le radiazioni (l’orologio, la biancheria, la catenina, l’anello

etc, detti testimoni deboli).

Qualcosa quindi che ci colleghi energeticamente all’oggetto della ricerca.

In questo caso il testimone va protetto contro le influenze delle altre persone che potrebbero

modificarne le informazioni energetiche: per questo va conservato in una scatola d’alluminio

o avvolto in un foglio di allumino per alimenti.

Se si appoggia il testimone sul quadrante radiestesico (o su una mappa, una carta geografica o

uno schema anatomico) occorre proteggere il quadrante stesso, interponendo tra il quadrante

ed il testimone un pezzetto di foglio di alluminio.

Anche una fotografia può essere usata come testimone, come se la sua immagine potesse

collegarci a quella persona per vie ignote.

A volte il testimone è semplicemente una parola scritta su un foglio (per esempio “acqua”), in

tal caso ci serve per focalizzare la nostra attenzione sull’oggetto della ricerca, per non

distrarci. Ciò vuol dire che, usando questo sistema, dobbiamo conoscere l’oggetto della

ricerca. Se faccio un esame tele radiestesico di Mario Rossi non basta che scriva il suo nome

su un foglio, debbo anche conoscere personalmente Mario Rossi.

Pendolo apribile con camera per il testimone

Page 16: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

16

Pensare che un oggetto od una persona possano lasciare una impronta energetica tale da

permetterci di fare, ad esempio, una diagnosi medica, lascia un po’ perplessi. Perciò facciamo

una prova.

Una calamita emette un campo di energie ben definito: il pendolo posto sui poli gira in senso

opposto sul polo negativo e su quello positivo (esattamente come fa sui poli di una pila).

Prendiamo quindi una calamita e la mettiamo su un tavolo di legno o su un altro materiale che

non possa caricarsi magneticamente. Proviamo i poli della calamita con il pendolo, poi

togliamo la calamita e riproviamo con il pendolo direttamente sul tavolo, nel punto in cui era

la calamita. Il pendolo si muoverà esattamente come aveva fatto prima. Più tempo sarà stata la

calamita sul tavolo, più a lungo permarrà la sua impronta energetica.

Illustrazione tratta da Grandori A., Prodigi del pendolo, libro pubblicato presumibilmente

negli anni ’30 e riedito da Brancato nel 1988

Page 17: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

17

LA BUSSOLA

Uno strumento importante per il radiestesista, qualunque specializzazione segua, è la bussola.

Infatti il campo magnetico terrestre influenza il nostro sistema nervoso e, di conseguenza, la

nostra sensibilità.

In tutti i testi di radiestesia troverete scritto che, per ottenere i migliori risultati, occorre fare

gli esami con la faccia rivolta a sud.

Ricerche di fisiologia hanno dimostrato che, voltandoci verso i vari punti cardinali, la nostra

reattività agli stimoli cambia.

La figura che segue è tratta da un libro molto vecchio, edito in un periodo in cui l’interesse

per le ricerche di fisiologia e di elettrologia era molto alto e dimostra che il soggetto rivolto a

sud ha una risposta neuroelettrica migliore che non quando è rivolto verso altre direzioni.

Altra direzione buona è l’est.

Le cifre in ordinate indicano i minuti (1,2,3…) quelle in ascisse (2500, 3000 …) indicano la

resistenza in Ohm misurata con il Neurometro di Muller.

Page 18: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

18

Immagine tratta da Nicola Gentile, Elementi di riflessoterapia, ed. U. Hoepli, Milano, 1931

Page 19: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

19

COMINCIAMO A FARE

Per poter usare un mezzo radiestesico dobbiamo prima di tutto spiegare al nostro

subconscio come deve reagire ai vari stimoli, creare una specie di

condizionamento per cui, a stimoli uguali si hanno risposte uguali. Altrimenti non

serve a nulla.

Poiché gli strumenti radiestesici più usati sono il pendolo, il biotensore e le aste

parallele, parlerò esclusivamente di loro, anche se il sistema è lo stesso anche per

la forcella rabdomantica, di cui per altro non ho esperienza.

Per semplicità parlerò perciò di strumento o mezzo radiestesico, quando non mi

riferisco ad uno in particolare.

Il metodo usato è tratto in gran parte dai programmi di addestramento per

radiestesisti usati nei paesi anglosassoni.

La capacità radiestesica è una dote che tutti noi abbiamo, chi più sviluppata, chi

meno, esattamente come per la musica ci saranno soggetti capaci di suonare subito

uno strumento ed altri che avranno bisogno di molto studio e di molto esercizio.

Perciò non scoraggiamoci se tutto non funziona subito come vorremmo: occorre

pazienza e tempo. Anche i musicisti più dotati hanno bisogno di continuo

allenamento per poter suonare bene il loro strumento.

Dedichiamo all’addestramento un po’ di tempo ogni giorno, senza stancarci e

senza demoralizzarci. Evitiamo di farlo quando siamo stanchi, quando non stiamo

bene, quando il tempo è brutto, quando c’è confusione.

Se conosciamo un esperto facciamoci insegnare, se abbiamo un gruppo lavoriamo

insieme: è incredibile quel che si ottiene quando si lavora in gruppo, si fanno cose

che da soli non ci saremmo mai sognati, le capacità di ognuno si potenziano in

modo incredibile.

Non facciamoci demoralizzare dai primi inevitabili insuccessi, ma non facciamoci

illudere dai primi successi: solo con l’esperienza e la pratica si potranno evitare gli

errori ed i trabocchetti che un’indagine su ciò che non si vede necessariamente

nasconde.

Con la pratica dobbiamo, innanzi tutto, eliminare il margine di casualità delle

risposte: dobbiamo cercare di “rendere scientifica” la tecnica precisando

scrupolosamente materiali, metodi, procedure e finalità, correggendo gli errori ed

imparando da essi..

Per poter usare un qualunque mezzo radiestesico (pendolo, aste parallele od altro)

in modo efficace e ripetibile è necessario porre dei punti fermi, stabilire dei

parametri che ci evitino errori. Infatti nell’uso dei mezzi radiestesici si basa su

risposte neuro muscolari involontarie a stimoli subliminali, in base a parametri

subconsci. E’ un concetto che può sembrare astruso, ma è ciò che succede

normalmente.

E’ come imparare a guidare l’auto. All’inizio si fanno le prove a scuola guida per

inserire la programmazione nel nostro subconscio. Impariamo a partire, a

cambiare marcia, a frenare. Quando la programmazione è completa guidiamo

senza pensarci, le manovre “vengono da sole”: quando c’è un ostacolo improvviso

freniamo senza avere neanche il tempo di pensarci.

Anche per poter usare i mezzi radiestesici dobbiamo creare i programmi di

funzionamento automatico adatti, dobbiamo perciò inserire nel nostro subconscio

un programma di base (PRE PROGRAMMAZIONE) necessario per l’uso degli

Page 20: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

20

strumenti scelti ed una serie di programmi specifici (PROGRAMMAZIONE) per

le varie indagini che ci troveremo ad affrontare.

PRE PROGRAMMAZIONE

ESERCIZIO SI - NO CON IL PENDOLO

E’ l’esercizio di base, quello che ci permette di imparare a controllare il mezzo.

Fare riferimento a quanto detto successivamente nel capitolo “GIOCHI CON IL

PENDOLO” , a pag. 23, scegliendo la tabella che si preferisce.

Se si usa il pendolo occorre la tabella SI - NO sul tavolo, con il biotensore

metteremo la tabella di fronte, verticalmente.

Mettersi con lo strumento in posizione di “Pronto”, lasciandolo oscillare, quindi

chiedere allo strumento di indicare il “SI”, concentrarsi sulla richiesta,

guidandolo, se necessario nella giusta direzione.

Provare alcune volte, finché il pendolo va automaticamente dal Pronto al SI.

Rifarlo un’altra volta pronunciando ad alta voce la frase:

“Il seguente programma deve essere sempre attivo, finché non lo cambierò: ogni

volta che la risposta è SI il pendolo oscillerà in questa direzione. Fine del

programma.”

Ricominciare con il pendolo in posizione di “Pronto” e chiedergli di andare sul

“NO”, ripetendo lo stesso metodo usato prima, quindi pronunciare ad alta voce:

“Il seguente programma deve essere sempre attivo, finché non lo cambierò: ogni

volta che la risposta è NO il pendolo oscillerà in questa direzione. Fine del

programma.”

A questo punto verificare il programma; mettere il pendolo su Pronto e chiedere:

“E’ attivo il programma SI -NO?”, la risposta dovrebbe essere “SI”.

Se la risposta non c’è (il pendolo rimane su “Pronto”) rifare la programmazione.

Poi chiedere: “Ci sono errori nella programmazione?”, la risposta dovrebbe essere

“NO”.

Se la risposta è “SI” indagare quale sia l’errore, ripercorrendo le varie fasi della

programmazione e chiedendo di volta in volta conferma al pendolo.

ESERCIZIO SI - NO CON LE ASTE

E’ esattamente uguale al precedente, solo che le aste hanno il “Pronto” in

posizione parallela, con il “SI” si incrociano e con il “NO” divergono.

POSSO?

Quando tutto funziona, prima di cominciare una qualsiasi ricerca, dobbiamo fare

al mezzo radiestesico tre domande:

1. “Posso?”

2. “Sono in grado?”

3. “Dovrei?”

Queste domande debbono essere fatte ogni volta che si compie un’indagine radiestesica per sapere se siamo autorizzati a fare la ricerca (Posso?), se siamo

abbastanza abili per farla bene (Sono in grado?) e se è bene, giusto, legale o

auspicabile che io la faccia (Dovrei?).

Page 21: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

21

A tutte e tre le domande dobbiamo avere la risposta SI, se abbiamo risposte

negative indaghiamo quale sia il problema.

Non facciamo ricerche quando abbiamo risposte NO ad una qualunque delle

tre domande.

N.B.: se non siamo medici evitiamo di fare diagnosi e di dare terapie in base a

risposte radiestesiche: non è legalmente consentito ed è penalmente pericoloso. Se

abbiamo dei dubbi, suggeriamo di consultare un medico per controllare l’organo o

la funzione che a noi risulta squilibrato.

PROGRAMMAZIONE

Il sistema radiestesico di cui l’uomo è la parte fondamentale e lo strumento un

accessorio utile, ma non necessario, è in grado di dare risposte più o meno esatte

ai quesiti posti, in funzione della precisione e della univocità della domanda.

Infatti il nostro subconscio prende le parole in senso letterale.

Se la domanda è: “C’è acqua in questo terreno?”, la risposta sarà probabilmente

“SI”, perché c’è sempre acqua nel terreno (più o meno profonda), nelle molecole

che compongono il suolo, nell’aria e nelle piante che lo ricoprono. Inoltre possono

esserci tubazioni, fognature ....

Perciò se voglio sapere se c’è una falda idrica debbo fare una domanda precisa:

“C’è in questo terreno una falda idrica a meno di 100 m di profondità in grado di

dare 10 litri di acqua potabile al minuto?”

A questo punto i parametri sono precisi ed avrò una risposta più corretta.

Per evitare di fare ogni volta queste domande circostanziate posso farmi una

programmazione preventiva la prima volta che faccio una determinata ricerca.

Per rimanere all’esempio dell’acqua posso fare una programmazione del genere:

“Il seguente programma per la ricerca dell’acqua deve essere sempre attivo, finché

non lo cambierò: ogni volta che c’è una falda di acqua potabile e di sapore

gradevole, a meno di 100 m di profondità e con una portata di almeno 10 litri al

minuto, mi darai la risposta SI”.

Verifica: “E’ attivo il programma?”

“Ci sono errori nel programma?”

A questo punto quando io chiederò al mezzo se c’è acqua in un determinato

terreno attiverò quel programma e non dovrò più ripetere la domanda completa.

Prima di cominciare la ricerca ricordarsi sempre di chiedere:

“Posso?”

“Sono in grado?”

“Dovrei?”

Se tutte le risposte sono SI possiamo fare la nostra ricerca, altrimenti indaghiamo

quale sia il problema.

Ovviamente i parametri stabiliti saranno quelli da voi prescelti e saranno

comunque modificabili all’occorrenza con una riprogrammazione temporanea,

dalla quale tornare poi, a comando, al programma originale.

Ricordarsi sempre che il nostro sistema radiestesico interpreta le parole in

maniera letterale, perciò chiediamo sempre conferma al mezzo, se abbiamo

dubbi chiediamo proprio se la domanda è univoca.

Page 22: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

22

Una rivista americana di radiestesia (American Society of Dowsers Quarterly)

riportò qualche anno fa un fatto accaduto durante una dimostrazione pubblica

dell'uso delle aste parallele. Un istruttore, sul palco, spiegava che, dato che noi

abbiamo dei recettori magnetici nel cervello, è possibile usare un’asta per trovare

il Nord. Quindi chiese all’asta di puntare a Nord (To point to North): questa puntò

verso la sala in cui era seduto il pubblico, in direzione del tutto sbagliata.

L’istruttore rifece la prova più volte, sempre con lo stesso risultato, finché non si

alzò uno spettatore che disse “My name is North!” (Mi chiamo Nord!).

Se desidero sapere se nel serbatoio della mia auto c’è sufficiente carburante per

fare un viaggio debbo fare una domanda precisa, e non chiedere semplicemente :

“La mia auto ha bisogno di benzina?”. La risposta sarà senz’altro SI: un’auto, per

funzionare, ha sempre bisogno di benzina.

Page 23: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

23

GIUOCHI CON IL PENDOLO

SI O NO

A volte siamo di fronte ad un dilemma: ad esempio vogliamo sapere se c’è acqua in una zona

di cui abbiamo la mappa.

Anziché cercare direttamente l’acqua possiamo chiedere al pendolo “C’è acqua sotterranea in

questo terreno?”

Se abbiamo stabilito una convenzione mentale per indicare quale movimento del pendolo

indica il SI e quale indica il NO, il pendolo ci darà una risposta.

Io uso come convenzione per il SI un movimento lineare a 45° verso destra, per il NO verso

sinistra (vedi il quadrante radiestesico riportato in fondo al quaderno).

Questo mi permette di usare altri movimenti per altre ricerche (soprattutto mediche).

Altri autori usano un movimento orario per il Si ed uno antiorario per il NO, altri ancora un

movimento avanti – indietro per il Si e destro sinistro per il NO.

Per me questi movimenti hanno altri significati da un punto di vista diagnostico e, per non

fare confusione, uso quello che vi ho detto.

Nulla vi vieta di usare quello che preferite.

La cosa importante è che la domanda permetta una sola risposta: non posso chiedere “C’è o

non c’è acqua?”

Inoltre la domanda deve essere chiara, soprattutto nella mia mente. Se voglio trovare una

falda idrica e chiedo “C’è acqua in questa mappa?” può darsi che abbia una risposta

falsamente negativa perché il foglio è asciutto, o che ne abbia una falsamente positiva perché

nella zona rappresentata sulla carta passano le condutture dell’acquedotto.

Se il pendolo rimane su “Pronto” vuol dire che non c’è risposta o non è una risposta univoca.

Page 24: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

24

Gli autori anglo americani preferiscono una oscillazione verticale per il SI ed orizzontale per

il NO:

Ready = pronto

May be = può darsi

RQ = remake the question (rifare la domanda)

A voi decidere quale sia più comoda.

L’importante è che usiate un solo metodo e sempre quello.

Tra le schede in fondo al testo troverete anche il diagramma radiestesico usato

dall’Associazione Americana dei Radiestesisti.

Anche con le aste parallele possiamo avere il SI ed il NO:

Aste parallele = pronto per la domanda

Aste incrociate = SI

Aste allargate = NO

Page 25: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

25

UNISCI E DIVIDI

Non è una libera traduzione del motto alchemico «solve et coagula», è il metodo radiestesico

per controllare se qualcosa (o qualcuno) ci fa bene o male, se due persone (o animali) vanno

d’accordo (energeticamente), se due oggetti o sostanza possono stare insieme.

Per questo esame si usano o il pendolo o il biotensore.

Si mettono uno di fronte all’altro gli oggetti o le persone da esaminare, ad una distanza di 30 –

50 cm, e si pone il pendolo in mezzo, libero di oscillare.

Dopo qualche tempo il pendolo comincerà ad oscillare linearmente in una direzione precisa.

Se oggetto (A) e soggetto (B) hanno energie compatibili si stabilisce un flusso energetico tra i

due che farà muovere il pendolo da oggetto a soggetto (unione).

Se le energie sono incompatibili si forma una barriera energetica, l’energia sfuggirà di lato,

come l’acqua contro un muro, trascinando il pendolo in un movimento trasversale (divisione).

Page 26: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

26

GALLETTO O GALLINA?

I nostri vecchi contadini sapevano usare perfettamente il pendolo per sapere se le uova erano

state fecondate o se potevano essere mangiate. Sapevano anche riconoscere se un uovo

avrebbe dato un galletto o una gallina.

Ponendo su un tavolo un uovo con la punta rivolta a Nord possiamo avere tre possibilità:

1. Il pendolo gira in senso orario: è una gallina

2. Il pendolo oscilla trasversalmente: non fecondato

3. Il pendolo oscilla verticalmente: è un galletto

Immagine tratta da: ing. Pietro Zampa, Elementi di radiestesia, ed. G.Vannini, Brescia, 1940

Per altri autori il maschio fa girare il pendolo in senso orario, (Yang), la femmina in senso

antiorario, (Yin): è solo una questione di programmazione.

Page 27: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

27

RICERCA DELL’ACQUA

Questa è stata, forse, la prima ricerca radiestesica fatta dall’uomo, ed è ancora la più diffusa e

la più nota.

Il classico rabdomante usa la forcella ad Y, ma noi possiamo usare le aste ad L, purché non ci

sia vento forte.

Un corso d’acqua sotterraneo emette una serie di segnali elettromangetici che vengono

percepiti dal rabdomante. In complesso sono (in genere) sette segnali da una parte e sette

dall’altra del corso d’acqua, ed uno centrale.

I due segnali più esterni sono dati dallo scorrere dell’acqua contro le pareti esterne del letto ed

emergono con una inclinazione di circa 45°, da entrambi i lati.

Nel punto di emergenza dal suolo si ha un nuovo segnale, che si innalza in verticale.

I più intensi sono i tre segnali interni, sulla verticale delle pareti e del centro della corrente,

tanto più intensi quanto maggiore è la velocità di scorrimento dell’acqua.

La distanza tra i segnali n° 7 ci dà la larghezza del corso d’acqua, la profondità può essere

considerata uguale alla metà della distanza tra i segnali n° 1, meno la larghezza del corso

d’acqua.

Altre notizie in proposito saranno date nella parte riguardante la geobiologia.

Page 28: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

28

QUADRANTE RADIESTESICO GENERICO

Page 29: 203-Radiestesia Sentire Le Energie

M. ANDORLINI – DISPENSE DI RADIESTESIA GENERALE

29

QUADRANTE RADIESTESICO DI WALT WOODS (AMERICAN SOCIETY OF DOWSERS)

Fare la domanda (a voce o mentalmente) e focalizzare l’attenzione alla parte di quadrante che

interessa (superiore o inferiore, numeri, lettere o parole): il subconscio sa dove è diretta

l’attenzione e da risposta appropriata.

Le lettere inscritte in un cerchio, ad esempio ®, servono a richiedere ulteriori informazioni,

più precisione o a metterti in guardia:

RED FLAG : ATTENZIONE, PERICOLO, RIFAI IL TEST

I numeri possono essere quantità, percentuali, distanze ….

Less … = critico, eccesso negativo Severe = grave

Mild = medio basso Balanced = bilanciato (punto di riferimento)

Mild + = medio alto strong = forte

Very strong … = molto forte, eccesso positivo