2019/42019/4...Vi trasmetto semplicemente alcuni numeri, che possono dare l’idea (almeno quan-in...

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Papa Francesco scuote i giovani del Mozambico Carissimi “Amici della Scuola Apostolica”, qui in Mozambico, dopo la preziosa e storica visita di papa Francesco che ci ha lasciato il cuore ricolmo di gioia e gratitudine, ma anche un compito missionario rinnovato a 360°, ora la società è in fermento, in piena campagna elettorale, per le elezioni politiche nazionali che si terranno il giorno 15 di ottobre. Vi ri- sparmio i commenti di cui è infarcita la cam- pagna elettorale. I dati statistici parlano da soli e fotografano perfettamente la situazione drammatica in cui versa il paese, ancora sta- bilmente agli ultimi posti in fatto di sviluppo umano planetario e ai primi posti in fatto di corruzione. Più volte, con diversi toni e sfumature, il santo padre, papa Francesco, ha avuto il coraggio di parlare apertamente dello spietato saccheggio in atto nel paese con la connivenza di un manipolo di sedicenti gover- nanti. In favela, dove come “Amici della Scuola Apostolica” siamo direttamente coinvolti nel pro- 2019/4 2019/4 getto “Mani che aiutano - Appoggio scolastico”, la vita procede secondo gli schemi abituali della pura sopravvivenza e tutti coloro che sin da bambini hanno imparato l’arte dello stringere la cinghia...continuano a stringerla. Non vi nascondo la preoc- cupazione per una gioventù allo sbando, senza prospettive, rassegnata al puro ni- chilismo esistenziale. Parlando ai giovani, il Papa li ha invitati ad avere sogni, a unire le forze per realiz- zarli e non cedere alla depressione della disperazione. Parole forti, che hanno il potere di scuotere. Ad esse occorre dare sostanza di progetti in cui gli stessi giovani possano investire le loro risorse umane e le loro speranze. Nel nostro piccolo (ma attenzione: piccolo non significa poco!), nel corso degli ultimi 5 anni, con investi- menti mirati abbiamo creato strutture e sinergie che fanno della nostra missione in favela un luogo di convergenza, di educazione, studio, lavoro, attività ricreative. Vi trasmetto semplicemente alcuni numeri, che possono dare l’idea (almeno quan- titativa) della progettualità in atto: 160 bambini e 10 professori coinvolti nel progetto “Mani che aiuta- no”; 450 bambini e adole- scenti coinvolti nelle attivi- tà formative e ricreative; 45 Chierichetti e chieri- chette in servizio e 15 in formazione; 27 adolescenti e giovani coinvolti nel ser- vizio accoglienza e di logi- stica; circa 20 giovani nel Coro etc...etc... Da un paio di settimane siamo in manutenzione, per rendere migliori le strutture sportive e di oratorio, mentre continua senza intoppi il bel progetto “Mani che aiu- tano” destinato ai bambini della favela che frequentano la scuola primaria. Come vi dicevo, questo progetto, che ad agosto scorso ha compiuto i due anni di vita, coinvolge 160 bam- bini della favela. Il progetto lo conoscete bene perché sin dalla fase di ideazione e di sperimenta- zione iniziale siete stati in prima linea e grazie ai vostri consigli e al sostegno generoso di tutti è nato bene e forte... e ha futuro. Alcune novità meritano di essere sottolineate. 2

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Papa Francesco scuote i giovani del Mozambico

Carissimi “Amici della Scuola Apostolica”,

qui in Mozambico, dopo la preziosa e storica

visita di papa Francesco che ci ha lasciato il

cuore ricolmo di gioia e gratitudine, ma anche

un compito missionario rinnovato a 360°, ora

la società è in fermento, in piena campagna

elettorale, per le elezioni politiche nazionali

che si terranno il giorno 15 di ottobre. Vi ri-

sparmio i commenti di cui è infarcita la cam-

pagna elettorale. I dati statistici parlano da

soli e fotografano perfettamente la situazione

drammatica in cui versa il paese, ancora sta-

bilmente agli ultimi posti in fatto di sviluppo

umano planetario e ai primi posti in fatto di

corruzione.

Più volte, con diversi toni e

sfumature, il santo padre, papa

Francesco, ha avuto il coraggio

di parlare apertamente dello

spietato saccheggio in atto nel

paese con la connivenza di un

manipolo di sedicenti gover-

nanti.

In favela, dove come “Amici

della Scuola Apostolica” siamo

direttamente coinvolti nel pro-

2019/42019/4

getto “Mani che aiutano - Appoggio scolastico”, la vita procede secondo gli schemi

abituali della pura sopravvivenza e tutti coloro che sin da bambini hanno imparato

l’arte dello stringere la cinghia...continuano a stringerla. Non vi nascondo la preoc-

cupazione per una gioventù allo sbando, senza prospettive, rassegnata al puro ni-

chilismo esistenziale.

Parlando ai giovani, il Papa li ha invitati ad avere sogni, a unire le forze per realiz-

zarli e non cedere alla depressione della disperazione. Parole forti, che hanno il

potere di scuotere. Ad esse occorre dare sostanza di progetti in cui gli stessi giovani

possano investire le loro risorse umane e le loro speranze. Nel nostro piccolo (ma

attenzione: piccolo non significa poco!), nel corso degli ultimi 5 anni, con investi-

menti mirati abbiamo creato strutture e sinergie che fanno della nostra missione in

favela un luogo di convergenza, di educazione, studio, lavoro, attività ricreative.

Vi trasmetto semplicemente alcuni numeri, che possono dare l’idea (almeno quan-

titativa) della progettualità

in atto: 160 bambini e 10

professori coinvolti nel

progetto “Mani che aiuta-

no”; 450 bambini e adole-

scenti coinvolti nelle attivi-

tà formative e ricreative;

45 Chierichetti e chieri-

chette in servizio e 15 in

formazione; 27 adolescenti

e giovani coinvolti nel ser-

vizio accoglienza e di logi-

stica; circa 20 giovani nel Coro etc...etc...

Da un paio di settimane siamo in manutenzione, per rendere migliori le strutture

sportive e di oratorio, mentre continua senza intoppi il bel progetto “Mani che aiu-

tano” destinato ai bambini della favela che frequentano la scuola primaria. Come vi

dicevo, questo progetto, che ad

agosto scorso ha compiuto i due

anni di vita, coinvolge 160 bam-

bini della favela. Il progetto lo

conoscete bene perché sin dalla

fase di ideazione e di sperimenta-

zione iniziale siete stati in prima

linea e grazie ai vostri consigli e

al sostegno generoso di tutti è

nato bene e forte... e ha futuro.

Alcune novità meritano di essere

sottolineate.

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1) Rispetto al primo anno di attività, quest’anno la capacità di trattenere i bimbi

all’interno delle attività del progetto è quasi 100%, e questo è un vero miracolo.

Diamo il giusto merito ai giovani professori e collaboratori che hanno studiato

sinergie positive al fine di accompagnare e mantenere forte prossimità con i

bambini e le loro famiglie. Certo, ora che il progetto non è più una novità, e visti

i risultati in termini di apprendimento da parte dei bambini, anche l’enturage si è

reso conto che c’è tantissimo da guadagnare in termini umani.

2) Quest’anno, oltre alle classi regolari, abbiamo creato una classe speciale, spe-

cialissima: i bimbi che trovano maggiori difficoltà nell’imparare a leggere, scri-

vere e far di conto vengono seguiti personalmente da una professoressa laurean-

da in psicologia dell’educazione dei bambini. Risultati più che soddisfacenti, e

non appena il bambino ha superato lo scoglio, viene subito reintegrato nella sua

classe di riferimento. Questa intuizione ha fatto molto bene al progetto.

3) Squadra di minibasket femminile. Non tutti lo sanno, ma la nazionale femmini-

le di basket del Mozambico è vicecampione del mondo. Potete immaginare co-

me il basket sia molto seguito dalle bambine, che hanno davanti queste modelle

nello sport. Ovviamente ci interessa poco l’agonismo, anche se qualche partitella

la si sta organizzando, giusto per dare un po’ di sale al tutto. Lo sport è un ottimo

veicolo educativo e per questo abbiamo aperto le danze con il minibasket fem-

minile...e finalmente le tante bambine hanno trovato qualcosa per sognare.

Bene, ci tenevo a farvi giungere qualche notizia, se non altro per non fare la fine di

Mosè sul Sinai, quando là a valle il popolo si domandava: ma che fine ha fatto?

Sarà vivo, morto o … ? Senza previsione, da un giorno all’altro, ad inizio dello

scorso marzo mi hanno affidato la direzione di un Istituto Superiore...e la cosa è

abbastanza impegnativa. Tuttavia seguo sempre da vicino questi progetti e sono

ben contento del fatto che i giovani impegnati in prima fila si stanno identificando

sempre di più con le idealità che ci sostengono.

p. Giuseppe Meloni scj

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Amici della Scuola Apostolica O. N. L. U. S

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