2017 VICENZA IN MISSIONE hiesa Viva - WebDiocesi...insieme le tre virtù teologali, ciascuna...

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VICENZA IN MISSIONE hiesa Viva Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB Vicenza OTTOBRE 10 2017 OTTOBRE MISSIONARIO “La messe è molta” LA MISSIONE SI FA FESTIVAL a Brescia dal 12 al 15 ottobre PADRE SCHIAVO missionario giuseppino primo beato dopo il fondatore

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OTTOBRE MISSIONARIO“La messe è molta”

LA MISSIONE SI FA FESTIVALa Brescia dal 12 al 15 ottobre

PADRE SCHIAVOmissionario giuseppinoprimo beato dopo il fondatore

EDITORIALE

2 | Chiesa Viva | ottobre 2017

EDITORIALE

A ll’inizio della prima lettera ai Tessalo-nicesi – forse lo scritto più antico del Nuovo Testamento – già compaiono

insieme le tre virtù teologali, ciascuna defini-ta con una parola precisa. Per dire “speranza” la lettera usa un termine che significa forza di sopportare – la durezza della pietra che rimane quello che è, qualunque cosa succeda – e pa-zienza di attendere, non importa se a lungo.Giacomo, a sua volta, scrive alle comunità: “Sia-te dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate il contadino: egli aspetta pa-zientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera. Siate pazienti anche voi, rinfran-cate i vostri cuori”. La necessità di diventare duri come la pietra è detta nell’imperativo “rin-francate i vostri cuori”, e la forza di attendere nell’imperativo: “siate pazienti”, abbiate sguar-do lungo e larghezza d’animo, come il contadi-no che butta il seme e poi attende. Non è lui che stabilisce il tempo necessario alla crescita del seme. E non rinuncia per questo a seminare il campo, anche se non sarà lui a coglierne i frutti.Fa parte della speranza cristiana l’intelligenza

di guardare le situazioni in profondità, coglien-do dietro le lentezze, o anche i fallimenti più clamorosi, i segni e le possibilità del rinnova-mento. C’è una parola di Gesù che dovrebbe allargarci il cuore: “Levate gli occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura”. In qualsiasi tempo della storia le messi bion-deggiano. Se non le vediamo è perché i nostri occhi sono annebbiati, o perché sono privi di speranza, o perché siamo piegati su noi stessi. Per vedere i segni, occorre alzare lo sguardo.Rileggiamo la parabola del seme che cresce spontaneamente, ma che forse potremmo me-glio intitolare La parabola del contadino che at-tende (Marco 4). Raccontandola, Gesù parlava di sé e di chiunque si metta a lavorare, insieme con lui, il vasto campo del Regno. Rapida la se-mina, rapida la raccolta, ma fra le due un lungo tempo di attesa: un tempo in cui il seme non si vede, e tuttavia germoglia; un tempo in cui il contadino è inerte e quasi messo da parte. E tuttavia è il momento in cui avviene il grande prodigio del seme che mette radici e che prepa-ra un raccolto abbondante.La lezione è fin troppo trasparente: tante ansie non sono sempre segno di una grande passione per il Regno, ma segno di poca speranza, e non servono a molto né le impazienze né certe vo-glie di protagonismo.

Pazienti come il contadino

L’intenzione del mese:Per il mondo del lavoro, perché siano assicurati a tutti il rispetto e la tutela dei diritti, e sia data ai disoccupati la possibilità di contribuire all’edificazione del bene comune.

Redazione: Piazza Duomo, 2 - 36100 VicenzaTel. 0444 226546/7 - Fax 0444 226545

Portale Internet: www.missioni.vicenza.chiesacattolica.it

E-mail: [email protected]

c.c.p. 001006251514 intestato a: “Diocesi di Vicenza - gestione missioni”

Direttore responsabile: Lucio Mozzo

In Redazione:Direttore: Arrigo GrendeleSeminario: Massimo FrigoPagina dei ragazzi: Massimiliano BernardiMigrantes: Michele De Salvia

Anno LI I

n. 1 0 / 2 0 17

Aut. Trib. di Vicenza n. 181 del 4/12/1964 Iscr. reg. naz. della stampa n. 12146 del 9/10/1987

In copertina: La locandina dell’Ottobre Missionario 2017

Progetto grafico/Impaginazione: Dilda Design - Vicenza

Stampa: Gestioni Grafiche Stocchiero - Vicenza

Rivista di informazione e animazione missionaria e diocesana, destinata soprattutto alle famiglie, che possono dare una offerta per le Opere Missionarie ed il Seminario (si propongono circa 10,00 euro)

don Arrigo GrendeleDirettore

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OTTOBRE MISSIONARIO“La messe è molta”

LA MISSIONE SI FA FESTIVALa Brescia dal 12 al 15 ottobre

PADRE SCHIAVOmissionario giuseppinoprimo beato dopo il fondatore

3ottobre 2017 | Chiesa Viva |

È questo il titolo del messaggio di papa Francesco per la Giornata Missionaria

mondiale del 22 ottobre. “Infatti – egli scri-ve – la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Gesù Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esauri-re il proprio scopo e scomparire”. Nel mes-saggio il Papa si chiede – e ci chiede: Quali sono le nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numero-se guerre fratricide che ingiustamente colpi-scono specialmente gli innocenti? Quale il cuore della missione, quali gli atteggiamenti vitali? Sono domande che toccano la nostra identità cristiana, e perciò ineludibili. “La missione della Chiesa non è la diffusione di

una ideologia religiosa e nemmeno la pro-posta di un’etica sublime. Molti movimenti nel mondo sanno produrre ideali elevati o espressioni etiche notevoli. Missione della Chiesa è rendere Gesù sempre contempora-neo attraverso l’annuncio del vangelo, affin-ché chi lo accoglie con fede e amore possa sperimentare la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto […]. È del vangelo di Gesù Cristo che il mondo ha essenzialmente biso-gno. Ed Egli, attraverso la Chiesa, continua la sua missione di Buon samaritano, curan-do le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon pastore, cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta. […]. Sono innumerevoli le testimonianze di come il Vangelo aiuti a superare le chiusure, i conflitti, il razzismo, il tribalismo, promuo-vendo dovunque e tra tutti la riconciliazio-ne, la fraternità e la condivisione”.

“I giovani sono la speranza della mis-sione. La persona di Gesù e la Buo-

na Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a servizio dell’umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale di fronte ai mali del mon-do e intraprendono varie forme di mili-

tanza e di volontariato [...]. Che bello che i giovani siano “viandanti della fede”, fe-lici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!» (La gioia del vangelo, 106). La prossima As-semblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, si presenta come occasione provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità missionaria che ha bisogno della loro ricca immagi-nazione e creatività” (Messaggio, 8).

“La missione al cuore della fede cristiana”

I giovani, speranza della missione

Fare Missione con Maria

“Cari fratelli e sorelle,

facciamo missione

ispirandoci a Maria,

Madre

dell’evangelizzazione.

Ella, mossa dallo Spirito,

accolse il Verbo della vita

nella profondità

della sua umile fede.

Ci aiuti la Vergine

a dire il nostro “sì”

nell’urgenza di far risuonare

la Buona Notizia di Gesù

nel nostro tempo;

ci ottenga un nuovo ardore

di risorti

per portare a tutti il Vangelo

della vita che vince

la morte;

interceda per noi

affinché possiamo acquistare

la santa audacia di cercare

nuove strade

perché giunga a tutti

il dono della salvezza”.

(Messaggio per la Giornata Missio-

naria mondiale 2017)

LA GIORNATA MONDIALE CUORE DELL’OTTOBRE MISSIONARIOQuella del prossimo 22 ottobre sarà la 91° Giornata Missionaria mondiale, istituita da papa Pio XI per ren-dere tutta la Chiesa più consapevole della “grandiosità del problema missionario”. Ogni anno la Giornata è anche un’occasione per riportare l’attenzione sui numerosi bisogni materiali delle giovani Chiese.

4 | Chiesa Viva | ottobre 2017

“Gesù afferma che la messe è abbondante. Ma chi ha lavorato perché il risultato fosse tale? La rispo-sta è una sola: Dio. Pertanto sorge dentro di noi prima lo stupore per una messe abbondante che

Dio solo può elergire; poi la gratitudine per un amore che sempre ci previene; infine l’adorazione per l’opera da Lui compiuta, che richiede la nostra libera adesione ad agire con Lui e per Lui”

(papa Francesco)

“U Un bel ricordo mi è rimasto impresso del mio arrivo a Brasilia per la pre-parazione al mio servizio missionario. Eravamo in tanti, arrivati da tutti gli angoli della terra, e parlavamo tante lingue differenti, preti, religiose e

laici. All’inizio della Messa, ci fu mostrato un grande arazzo bianco, frutto del lavoro di comunità indigene. Vi era ricamata una scritta che riprendeva le parole di Dio a Mosé davanti al roveto ardente: “Togliti i sandali, perché la terra che calpesti è santa!”. Poi la scritta continuava: “Dio è arrivato prima di te”.Il missionario che parte, porta con sé un bel bagaglio di sogni da realizzare, si sente uno strumento buono nelle mani di Dio, ha studiato, si è preparato, ha idee chiare e sa come evangelizzare… Poi arriva in mezzo alla sua nuova gente, ne scopre i volti, i problemi e le speranze, e si accorge che deve cambiare tutti i suoi programmi. Il pro-gramma è già tracciato, e se è necessario rimboccarsi le maniche è anzitutto perché nulla vada perduto di ciò che Dio ha già seminato a piene mani”.(p. Ilario Bianchi, missionario del PIME)

I Missionari Vicentini nel mondo

Religiose: 294

Religiosi: 373

Sacerdoti “fidei donum”: 9

Laici “fidei donum”: 5

In totale: 681

La messe è molta …

VEGLIA MISSIONARIA diocesana

5ottobre 2017 | Chiesa Viva |

La Veglia missionaria diocesana è sempre preziosa occasione per la no-stra Chiesa di stringersi attorno ai suoi missionari, ricordandoli tutti con riconoscente preghiera. Ancora una volta, accanto a chi riparte dopo un breve rientro, c’è chi riceve il mandato per una nuova missione…

“Ma cosa vai a fare in Thailandia con tutto quello che c’è da fare

a Vicenza?”. Questa è forse la domanda più frequente che mi è stata rivolta in varie forme nell’ultimo periodo. Una domanda che mi ha fatto riflettere e tuttora mi accompagna. Alla fine, ho capito di non avere tanto una rispo-sta definitiva, quanto piuttosto alcune immagini che mi aiutano a chiarire un percorso che non è solo mio, ma anche di tutta la comunità dei preti vicentini e della nostra chiesa. Sono le immagi-ni di tante persone e famiglie che ho avuto la fortuna di conoscere in questi anni e che ho stimato e ammirato. Da loro ho imparato tanto. Hanno pro-

blemi economici e di lavoro, o sono acciaccati di salute, gravati di problemi famigliari e pensie-ri di vario genere… eppure non perdono occasione di donarsi e mettere a disposizione degli altri le proprie capacità e risor-se, con passione e amore per la comunità. Avrebbero la possi-bilità e i motivi per rinchiudersi pensando alle proprie difficol-tà, dedicando tempo ed energie alle proprie preoccupazioni… e invece decidono di uscire, di aprire il cuore e donarsi, gratui-tamente e senza pretese. E que-sto – anziché svuotarle o impo-verirle – le rende ancora più ric-che e più belle! Sono le colonne della comunità, le persone che fanno bello il mondo. Quelle che ti porti dentro con gratitudine.Mi sembrano l’immagine della strada che noi preti vicentini abbiamo scel-to con il vescovo in questo periodo di

“L a vita è fatta per esplodere, per andare lontano; se essa è co-

stretta entro i suoi angusti limiti non può fiorire. La vita è radiosa dal mo-mento in cui si comincia a donarla”. Queste parole del beato P. Clemente Vismara guidano i passi emozionati della nostra famiglia verso la Missione. Siamo Silvia, Edoardo ed il piccolo Giona, viviamo nell’accogliente e di-namica comunità di Fimon di Arcu-gnano da circa due anni. Facciamo parte dell’Associazione Laici PIME, con la quale - dopo alcune brevi esperienze di volontariato presso le missioni del PIME in Bangladesh e Cina - ci siamo preparati a metterci al servizio per un anno, come famiglia, di un progetto nel sud della Cina, a Guangzhou.I Missionari del PIME sono presenti

in Cina e Hong Kong da un secolo e mezzo. Dal 1949 in poi il loro nume-ro nella Cina continentale si è ridotto a circa un paio di presenze: attualmente operano in particolare a supporto di Organizza-zioni Non Governative (ONG) de-dicandosi ad attività di promozione umana, soprattutto con persone disa-bili. Il progetto che ci è stato affidato si svolge all’interno del China Huiling, una ONG che si occupa dell’accom-pagnamento di persone con disabilità dalla prima infanzia fino all’età adul-ta, promuovendo l’integrazione, l’au-tonomia e, ove necessario, un’assisten-za con uno stile famigliare. L’impegno che ci viene chiesto è di tipo tecnico

e organizzativo, secondo le nostre specifiche professionalità di ingegne-re e fisioterapista. Il cuore del nostro servizio risiede nel contesto in cui si radicano le iniziative che sosterremo: esse rappresentano un’occasione pri-vilegiata per il dialogo, l’accoglienza, la condivisione e per la testimonianza gioiosa di essere famiglia cristiana.Potete seguire e sostenere il progetto tramite il nostro blog all’indirizzo www.vaincina.comSilvia, Edoardo e Giona Piubello

scarsità: non ci rinchiudiamo nei no-stri problemi ma manteniamo aperte tre piccole “finestre” verso l’America Latina, l’Africa e l’Asia. In questo modo per ora riesco ad esprimere come sento la mia missione Thailandese.

don Ferdinando Pistore

Don Ferdinando Pistore verso la Thailandia

Una famiglia in partenza per la Cina

6 | Chiesa Viva | ottobre 20176

I l Festival si aprirà giovedì 12 ottobre con un’anteprima: una serata dedicata a testimo-

nianze missionarie in varie parrocchie della città di Brescia. Venerdì 13 sono previste tre ta-vole rotonde: sul presente e il futuro della mis-sione ad gentes, sul protagonismo delle donne e sull’attualità di Matteo Ricci. Poi, la sera, un grande evento che vedrà la partecipazione del cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas internazionale. Sabato 14 vedrà tra i momenti più significati-vi la consegna del tradizionale premio “Cuore amico” da parte del cardinale albanese Ernest Simoni, sopravvissuto alla persecuzione comu-nista. Dopo un pomeriggio denso di spettacoli, esibizioni corali, mostre fotografiche e incontri, in serata eventi pensati per i giovani. Domeni-ca 15 un incontro sulle migrazioni come nuova via della missione e il musical “Frontiere” pro-posto dagli scalabriniani e un concerto finale. Tra gli ospiti, oltre ai cardinali Tagle e Simoni, anche l’ugandese suor Rosemary Nyirumbe e

È programma a Brescia, dal 12 al 15 otto-bre, alla vigilia della Giornata missionaria

mondiale, il primo Festival della Missione, con il titolo “Mission is possible”. La formula dei fe-stival è ormai affermata, ma sinora in Italia nes-suno aveva pensato di puntare in questo modo la lente di ingrandimento sulla missione e sui suoi protagonisti: uomini e donne, religiosi e laici che, anche in questo nostro tempo, deci-dono di lasciare tutto e di spendere la propria per l’annuncio del Vangelo in quelle che una volta si chiamavano “terre lontane” e che oggi comprendono, come ripete papa Francesco, le periferie di casa nostra. Promosso dalla Con-ferenza degli Istituti Missionari italiani, dalla Fondazione Missio e dall’Ufficio missionario della diocesi di Brescia, vuole essere innazitutto un’occasione per il mondo missionario di pro-porsi per quello che è. E lo fa nei luoghi della vita quotidiana di una città. Anche oggi infatti ci sono ovunque nel mondo bellissime e pro-vocatorie esperienze di vita missionaria, spes-

so non conosciute a d e g u a t a m e n t e fuori e dentro questo stesso mondo: sa-rebbe davvero un peccato di omissione non pro-vare a condividerle e a renderle eloquenti per l’uomo d’oggi. Questo il senso di tante proposte culturali e di animazione, di iniziative e campagne di sensibiliz-zazione, presentazione di libri e spettacoli, momen-ti di preghiera e di riflessione che coinvolgeranno adulti e bambini, con un’attenzione particolare per i giovani. Non si tratta però solo di “occupare spazi”, sottolinea il direttore del festival, quanto di “inne-scare processi”, affinché questo evento possa diven-tare palestra di comunione tra le varie realtà missio-narie chiamate a lavorare insieme e a trasformare le differenze in ricchezza da condividere.

Festival della Missione / 1La missione si fa Festival

“L’idea del Festival nasce come risposta alla diffusa sensazione di una insufficiente incisività del mondo missionario sul panorama sociale, culturale e mediatico. Nonostante progetti e iniziative di alto valore nell’ambito dell’anima-zione, delle proposte spirituali e culturali, il messaggio di cui i missionari sono portatori e che testimoniano con la vita non pare scalfire le coscienze, non mette in discussione stili di vita che risentono del consumismo e della seco-larizzazione. E purtroppo sembra contagiare sempre meno i giovani…” (d. Michele Autuoro, direttore di MISSIO)

Festival della Missione / 2Tre giorni, una molteplicità di eventi

Blessing Okoedion, nigeriana, ex vittima della tratta e autrice del libro “Il coraggio della libertà”.

PERCHÈ UN FESTIVAL? PERCHÉ INSIEME?

7ottobre 2017 | Chiesa Viva |

Padre Giovanni Schiavo,giuseppino del Murialdoprimo beato dopo il fondatore

“L’offerta della vita”, nuova via verso gli altari

presentata il 28 ottobre in Brasile da un folto gruppo di pellegrini, tra i quali – a nome del Vescovo - il Vica-rio generale don Lorenzo Zaupa, e don Flavio Marche-sini, direttore dell’Ufficio diocesano per il coordina-mento della Pastorale. Si unisce così alla gioia dei parenti, della famiglia re-ligiosa dei Giuseppini del Murialdo, della parrocchia di S. Urbano di Montecchio Maggiore, riconoscente al Signore per questo nuovo dono.

“P adre, ho voluto fare sempre la tua volon-

tà”. Questa frase, scritta sulla sua tomba, riassume il pro-gramma di vita di p. Gio-vanni, che sarà proclamato beato il prossimo 28 ottobre in Brasile, a Caxias do Sul.Nato e cresciuto a S. Urba-no di Montecchio Maggiore, primogenito di nove fratelli, ricorderà frequentemente la testimonianza di vita cri-stiana dei genitori, la loro integra moralità, il sereno spirito di sacrificio nel con-testo di una vita semplice e povera, ma dignitosa. En-trato in Congregazione nel 1917 e ordinato sacerdote il 10 luglio 1927, realizzò il

desiderio di poter par-tire come missionario quando, nel 1931, fu inviato in Brasile. Lì, tra le molteplici attività, spese le sue energie migliori nella pastorale vocazionale, nel-la formazione dei giovani seminaristi, nell’accompa-gnamento spirituale. Per tre mandati fu superiore della Provincia religiosa del Brasi-le, appena eretta ma già ric-ca di potenzialità e di futu-ro. Ma la sua perla preziosa furono le Suore Murialdine di san Giuseppe, cui diede vita nel 1954, dopo un lun-go tempo di riflessione e non poche difficoltà.La Chiesa vicentina sarà rap-

L’ecumenismo del sangue

F ino a non tanto tempo fa “ecumenismo” e “missio-

ne” erano considerate scelte alternative: o l’uno o l’altra. Scelte pastorali che fossero in sintonia troppo evidente con una vicina e diversa confes-sione cristiana erano guardate per lo meno con sospetto, e lo zelo missionario si mescolava spesso con un proselitismo più o meno aggres-sivo nei confronti di fedeli apparte-nenti a Chiese sorelle. Un atteggia-mento “avversativo” che a tutt’oggi non è completamente superato; ma i missionari hanno toccato con mano quanto sia controproducente che ciascuna Chiesa annunci la salvezza portata da Gesù Cristo contrappo-

nendosi o comunque “in concorren-za” con le altre. Forse è venuta l’ora, in questa nostra epoca di definitivo tramonto della cristianità, di riscopri-re la straordinaria forza evangelizza-trice della testimonianza – che sem-pre più spesso giunge fino all’offerta della propria vita - resa da cristiani di confessioni diverse, in quell’ “ecu-menismo del sangue” cui incessante-mente fa riferimento papa Francesco.

“Padre Giovanni Schiavo era partito dal suo paese con negli occhi e nel cuore il santuario della Madonna di Monte Berico, e a Caxias aveva potuto vedere la nascita di un santuario dedicato alla Madonna di Cara-vaggio, sul luogo dove gli immigrati italiani avevano iniziato a costruire un tempio in muratura, benché le case circostanti fossero tutte in legno”

C on una Lettera Apostolica pubblicata lo scorso mese

di luglio, papa Francesco ha aperto la via alla beatificazione e alla canonizzazione di quei fedeli che, spinti dalla carità, hanno offerto eroicamente la propria vita per il prossimo, con l’intenzione di seguire Gesù, anche accettando libera-mente il rischio di una morte certa e prematura. Significativo il titolo della Lettera, che co-mincia con le parole di Gesù prese dal Vangelo di Giovanni: “Nessuno ha un amore puiù grande di questo: dare la vita per i propri amici”.La nuova via, finora inedita, si aggiunge a quelle finora prestabilite e conosciute, come quella del martirio o delle riconosciute virtù eroiche. Questa decisione getta una luce su tanti eroismi spesso vissuti nel nascondimento, e consentirà di portare agli onori degli altari tanti fedeli, anche gente comune, che con i loro semplici gesti, come dice ap-punto il Vangelo di Giovanni, spendendosi totalmente per la vita degli altri, sono diventati dei veri e propri “martiri della carità”.Sono tanti gli esempi che qui potrebbero essere citati. Tra tutti ci basti ricordare le testimonianze del beato don Pino Puglisi o della laica mis-sionaria Annalena Tonelli, barbaramente uccisa in Soma-lia nel 2003: sapeva di essere esposta al rischio della morte, ma in nome di Gesù non ha cessato di mettere tutta la sua vita a servizio degli ultimi, sen-za distinguere mai tra cristiani o musulmani.

8 | Chiesa Viva | ottobre 2017

nuova realtà, cominciamo con grande entusiasmo la nostra missione tra la gente. Accompagnati da tanti sorrisi e “carinho” ci impegniamo a servire que-sto popolo, cominciando dai più poveri e bisogno-si. A breve riceveremo anche la cura pastorale della Parrocchia di São Pedro Claver (San Pietro Claver), sempre nella periferia di Beira. Lì sarà parroco don Giuseppe e gli altri due collaboratori. Affidandoci alle vostre preghiere andiamo avanti con fiducia.

don Maurizio Bolzon, don Giuseppe Mazzocco, don Davide Vivian

C osì ci scrivono i nostri preti fidei donum dal Mozambico: “Siamo lieti di condi-

videre con voi tutti la nostra gioia! Sabato 19 e domenica 20 agosto siamo stati pre-sentati e introdotti dal Vescovo dom Clau-dio nella nuova Unità pastorale che a noi è affidata. Abbiamo incontrato le tre parroc-chie che la costituiscono: Ognissanti, Santi Angeli Custodi e San Francesco Saverio. Si trovano tutte nella periferia della città, at-torno all’Aeroporto internazionale. Insieme formano l’Unità Pastorale “Santissima Tri-nità” dell’Aeroporto. Lavoreremo insieme: don Maurizio è stato nominato parroco, don Davide e don Giuseppe collaboratori. Così, dopo alcuni mesi di conoscenza della

M igliaia di venezuelani sono in fuga dal loro Paese, dove si fa sempre più aspro lo

scontro tra il governo del presidente Maduro e l’opposizione. Lunghe file di profughi premo-no ormai da tempo ai confini dello Stato di Roraima, nell’estremo nord brasiliano, dove lavorano i nostri fidei donum e le suore Or-soline. Da loro abbiamo ricevuto la relazione con la quale il nuovo vescovo dom Mario An-tonio Da Silva, arrivato un anno fa in diocesi, rilegge la situazione della chiesa locale e della società, ricorda con riconoscenza i passi com-piuti e indica le sfide più urgenti da affrontare. Tra queste, appunto, la nuova e forte spinta migratoria, che si aggiunge alle grandi neces-sità di cura e di attenzione verso i ragazzi e i giovani, sempre più coinvolti nelle attività del crimine organizzato, al sostegno dei popoli indigeni che rivendicano dignità e protagoni-smo, all’ascolto del “grido della Terra”, casa comune troppo spesso ferita e sfruttata.

Certo, nulla è facile in una realtà segnata dalle enormi distanze geo-grafiche, dove molte delle 600 comunità cattoliche diffi-cilmente possono essere raggiunte e accompagna-te da un numero troppo esiguo di misionari, ma sono di conforto la ricchezza culturale del popolo di Roraima, la saggezza e la tenacia delle comuni-tà, il desiderio di formazione e di impegno dei lai-ci. Quanto ai migranti, grande è stato e continua ad essere l’impegno della Chiesa di Roraima, non solo perché alle persone non manchino le cose ne-cessarie, ma soprattutto perché cresca tra la gente e nelle istituzioni la capacità di accoglienza e di rispetto dei diritti umani fondamentali.

RoraimaMigliaia di venezuelani verso il Brasile

Beira (Mozambico)Comincia il cammino delle nuove Parrocchie

Le notizie che ci inviano i nostri missionari ci portano in que-sto mese di ottobre nell’estremo nord del Brasile, dove alle molte sfide si aggiunge ora quella dei migranti venezuelani. E poi in Africa, tra Mozambico, Sud Sudan e Costa d’Avorio.

9ottobre 2017 | Chiesa Viva |

giovani nella concezione e realizza-zione dei loro progetti e un finan-z i a m e n t o di partenza, a i u t i a m o quei giovani che desidera-no diventare dei piccoli imprenditori e creare una propria attività. Dall’inizio del progetto ad oggi, oltre un centinaio di donne hanno dato inizio ad una loro piccola attività commerciale e una venti-na di microimprese sono state create dai giovani beneficiari. È un lavoro che facciamo in collabora-zione con il Ministero dell’Interno italiano e con due istituzioni locali ivoriane: l’Agenzia nazionale per la promozione del lavoro dei giovani e il Mini-stero della Donna e della Famiglia.

don Gabriele Grando, di Longa

In uno stato dove la povertà e la disoccupa-zione colpiscono moltissimi giovani che si

sentono spinti a cercare in Europa i loro sogni di vita, stiamo operando dal 2014 per l’inse-rimento socio-lavorativo di giovani e donne che rappresentano il tessuto sociale più im-portante della Costa d’Avorio. “Ton demain est dans tes mains” (Il tuo futuro è nelle tue mani): cosi si chiama il progetto a favore di giovani e donne disoccupati realizzato dalla Comunità Missionaria di Villaregia a Yopou-gon, un quartiere precario della periferia di Abidjan. Attraverso una formazione che inse-gni a redigere un curriculim vitae, una lettera di presentazione e a gestire un colloquio di lavoro aiutiamo quei giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro salariato. Attra-verso una formazione in gestione d’impresa, un accompagnamento personalizzato dei

L’ indipendenza dal Sudan, che il Sud ha fortemente voluto e raggiunto nel 2011,

non ha prodotto i frutti sperati e i sogni così a lungo coltivati si sono infranti in una logo-rante guerra civile che dura da più di tre anni. Più di 2 milioni di persone hanno lasciato il Paese cercando rifugio in Sudan, Uganda, Kenia, Etiopia, Centrafrica e Congo, e quasi altrettanti sono i profughi interni.Questi ultimi, dal giugno 2016 hanno trova-to accoglienza e rifugio in territori protetti dall’ONU e dalla Chiesa. La Chiesa cattolica di Wau ancora oggi ne accoglie e protegge circa 15 mila, in maggioranza donne e bam-bini. Alla guerra, alla distruzione di villaggi e raccolti si aggiungono, inevitabilmente, de-nutrizione e fame. In questa situazione di pri-vazioni e di insicurezza la sofferenza è tanta, ma non c’è disperazione, e i rifugiati che la Chiesa abbraccia più che scappare dalla mi-seria sono in cerca di una vita nuova che non

può venire dal potere politico ma che può nascere invece dalle radici della comunità.Per questo il nostro impegno è rivolto soprattutto all’edu-cazione e alla forma-zione delle famiglie, delle donne, dei cate-chisti e degli anima-tori delle “Piccole Co-munità Cristiane”. La comunità diventa così generatrice di valori, impegnata ad annunciare e a vivere la Parola che può diventare parola di pace.Noi possiamo aiutare la rinascita dell’Africa non tanto attraverso la carità ma promovendo in loro le proprie risorse e capacità di cambiamento.

Suor Piera De Munari, comboniana di Cornedo Vicentino

Sud Sudan”La sofferenza è tanta, ma la speranza è più grande”

Costa D’Avorio”Il tuo futuro è nelle tue mani”

“Parlare dei poveri è poco interessante, parlare ai poveri è molto comodo, parlare in nome dei poveri è molto ambìto, ma dare la parola ai poveri è un’altra cosa”

(don Primo Mazzolari)

10 | Chiesa Viva | ottobre 2017

Buone Pratiche di interrelazione con gli immigrati (59)Buona Pratica è: 22 ottobre 2017 Festa delle Famiglie in trasformazioneRiflessione e impegno di genitori e famiglie di lavoratori italiani e di lavoratori provenienti da altri paesi del mondo

I POPOLI TRA NOI

C arissimi Sposi e Genitori, venite, stiamo insieme! Il 22 ottobre prossimo, presso il Seminario Vescovile,

è la vostra FESTA. Per condividere la gioia e la responsabi-lità di sentirsi famiglia e dell’essere genitori.Sarà un momento di RIFLESSIONE sulle trasformazioni che sono in atto in questo nostro mondo globalizzato e che si riflettono anche sul modo stesso di concepire e di vivere la famiglia e la genitorialità.Sarà un INCONTRO tra genitori che lavorano, italiani e nati in altre nazioni, ma qui residenti da decenni in for-ma stabile e definitiva, entrambi “in trasformazione”. Entrambi accumunati dall’aver figli “nativi digitali” nel-lo stesso pianerottolo, nello stesso cortile di casa, nella stessa scuola, nello stesso oratorio, nello stesso quartiere in un contesto economico-sociale-politico e lavorativo

Dobbiamo renderci conto che ci sono giovani donne che di-ventano madri per la prima volta appena entrano nel no-stro paese e, repentinamente, spesso senza alcuna prepara-zione, si ritrovano migranti, mogli e mamme in un luogo che non è il loro, e senza le loro madri e comunità paren-tale di riferimento. Lo stesso si-gnificato di maternità varia nei distinti contesti culturali che legano le competenze alla tra-smissione orale mentre da noi sono oggetto di sanitarizzazio-ne specialistica. Attorno a noi si sviluppano di conseguenza “stili genitoriali diversificati” e, nello stesso tempo, sono in atto processi di ibridazione, di meticciato.

Una cosa è certa: anche se ri-mane coesa, ogni famiglia ( ita-liana o neo-italiana che sia, non impor-ta) conosce nel corso degli anni molte trasformazioni legate in larga misura ai percorsi di crescita dei figli, dalla scuola materna agli studi superiori fino alla dif-ficile conquista dell’autonomia mediante l’ immissione nel mondo del lavoro. Ma anche la stessa concezione di autonomia è talora assunta in forma diversificata perché mentre per molte famiglie ita-liane il futuro del figlio/figlia è un fatto strettamente legato alla sua autorealizza-zione personale, per alcuni settori di im-migrati è difficile accettare che tale futuro sia disgiunto dalla cosmovisione e dal

progetto migratorio di vita dei genitori e del gruppo familiare. In un sistema sociale che si evolve in senso intercul-turale, abbiamo tutti bisogno di trova-re momenti di riflessione, di reciproca conoscenza e di impegno a camminare insieme.

* * *Vi aspettiamo numerosi per celebrare questa Festa insieme con il nostro Ve-scovo Beniamino. Potremo ascoltare una parola illuminante di padre Fabio Baggio, che lavora da vicino con Papa Francesco. Nel Laboratorio ci sarà spa-

zio per il dialogo, lo scambio di espe-rienze e la raccolta di proposte. Anche il pranzo, vissuto in semplicità, con le saporite cose che ciascuno porterà da casa, potrà diventare un’occasione di fraternità.Per favore, fatevi portavoce di questa 3° Festa nella vostra parrocchia, nel vostro Centro Pastorale e dintorni, in-vitando quanti possono a partecipare e a collaborare alla trasformazione a cui tutti siamo chiamati.

Luciano Carpo, Migrantes VicenzaCel.: 334 75 63 705

Mail: [email protected]

dal futuro complesso. Entrambi con figli italiani o “nuovi italiani”, parimenti chiamati alla comune corresponsabi-lità di “cittadini” per una convivenza civile e democratica contro ogni chiusura preconcetta e ogni fondamentali-smo.

Il 22 ottobre sarà la prima tappa di un percorso annuale di IMPEGNO per ascoltarsi. Per conoscere le rispettive problematiche e potenzialità. Per condividere. E anche…per trasformarsi. Perché tutti abbiamo bisogno di tra-sformarci in modo da essere all’altezza delle nuove sfide che ci attendono come genitori.

Occorre abbandonare la prospettiva che ci sia un unico modello familiare dominante che assimila in toto gli altri.

11ottobre 2017 | Chiesa Viva |

Ottobre 2017

AGENDA E APPUNTI

VEGLIA MISSIONARIA diocesana:Cattedrale di Vicenza, ore 20.30

a Brescia, 1° FESTIVAL DELLA MISSIONE:“Mission is possible”

Adorazione eucaristicaVilla S. Carlo, Costabissara, ore 15.00 - 18.00

iniziano gli incontri di “INSIEME PER LA MISSIONE”

Presentazione del libro - testimonianza sul dott. Anacleto Dal Lago

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

MADRI APOSTOLICHE - AMICI DEL SEMINARIO E DI CHIESA VIVA

Adorazione eucaristicaVilla S. Carlo, Costabissara, ore 15.00 - 18.00

Incontro formativo per i Gruppi missionaric/o Saveriani, ore 8.30 - 11.00

7 ottobre

13-15 ottobre

14 ottobre

15 ottobre

20 ottobre

22 ottobre

29 ottobre

11 novembre

26 novembre

Da ricordare per il mese di Novembre 2017

Fiori di BontàMISSIONARI VICENTINIMADDALENE: NN 200,00 - MADONNA della PACE in VICENZA: CLUB 61 200,00 - MOLVENA: NN 100,00 - RECOARO: FM 6.000,00 - S. MARIA in MAROSTICA: PARISE NADIA in mem. dei genitori fam. PULITA 100,00 - VICENZA: LANZARINI mons. PIERO 5.000,00; PRETI NOVELLI 2.000,00; ARCARO don PINO in occ. del 50° di sacerdozio 2.000,00; BERTILLA 50,00; ROBERTO 50,00; CARLA 50,00; MG 50,00 - VIVARO: COLTO ANNAMARIA e STIVANIN DARIO 500,00; GRUPPO MISSIONARIO 150,00

BORSE di STUDIO al CLERO INDIGENOCA’ TRENTA: CA’ TRENTA in MISSIONE ONLUS 520,00 - MONTEBEL-LO: VALENTE MARIA ROSA 50,00 - PIEVEBELVICINO: DDM 35,00; GM 40,00; ME 15,00; MS 30,00; TE 60,00; CGS 300,00 - POVOLARO: GRUPPO SPOSI 520,00 - S. ANTONIO in MAROSTICA: NN in mem. defunti 100,00 - S. VITO di LEGUZZANO: GRUPPO MISSIONARIO 520,00; NOVELLO ANCILLA 50,00; NOVELLO NADIA 50,00 - SCHIO: NN 200,00 - VICENZA: NN 50,00.

OFFERTE A TUTTO AGOSTO 2017

Linda ZiniNella sua vita ha lavorato e si è impegnata per difendere i diritti dei piccoli e dei poveri, perché fosse riconosciuta la loro dignità. L’ha fatto qui, impegnandosi nell’Azio-ne Cattolica, nelle ACLI, nel sindacato, nella politica. E l’ha fatto in Africa, dove ha vissuto dal 1974 al 1978 come volontaria per un progetto di promozione della

donna in Burundi. Il suo impegno di ani-mazione missionaria è poi continuato in Parrocchia e in Dio-cesi, dove – attraverso il gruppo missiona-rio e la Commissione diocesana – ha messo a disposizione sensi-bilità, competenze e solida fede. Il Signore renda feconda l’eredi-tà che ci ha lasciato..

RICORDIAMO

Don Marco Gnoato

Partito nel 1992 come diacono fidei donum verso la dio-cesi di Ponta de Pedras (Brasile), ha svolto il suo servizio missionario prima come diacono e, dal 1997, come pre-sbitero a San Sebastiao de Boavista, collaborando con i vescovi Angelo Rivato e Alessio Saccardo, gesuiti vicenti-

ni. Tornato in diocesi di Vicenza nel 2012 per motivi di salute, dal 2015 è stato cap-pellano dell’Ospedale civile di Arzignano. Riconoscenti per il suo generoso servizio, lo affidiamo alla mi-sericordia del Padre e per lui invochiamo il premio riservato ai servi fedeli.

Visto dal Seminario Vescovile di Vicenza

12 | Chiesa Viva | ottobre 2017

OMG: lavorare per i poveriL’esperienza estiva dei seminaristi del Biennio

P iagù è una località nascosta fra i monti, poco distante da Avio: un terreno per molto tempo

trascurato, che in passato è stata la casa di malga-ri e boscaioli. Da qualche anno è stato affidato ai volontari Operazione Mato Grosso, i quali, guidati da alcune famiglie che da subito si sono interessate alla realizzazione di questo progetto di riqualifica-zione, hanno dato progressivamente vita a diverse attività: allevamento di bovini e bestiame di piccola taglia, produzione di formaggi, coltivazione di or-taggi e frutti di bosco, pulizia e manutenzione della vasta area boschiva inclusa nella proprietà. Tutto questo è il frutto del lavoro svolto nei weekend o nei campi di lavoro estivi dai giovani e dalle fami-glie appartenenti ai vari gruppi di zona del Mato Grosso, che hanno concretizzato le diverse idee che man mano emergevano. Piagù ospita anche alcuni giovani che decidono di fare un’esperienza di ser-vizio più prolungata, di sei mesi o di un anno, e alcune famiglie che si stabiliscono stabilmente per un paio di anni per continuare a seguire il progetto a tempo pieno, sempre in modo volontario. Tutto il ricavato delle diverse attività viene destinato alle numerose missioni dell’OGM presenti in America Latina.Noi seminaristi dei primi due anni della comunità

di Teologia abbiamo avuto l’occasione di parte-cipare ad un campo-lavoro di una settimana a Piagù all’inizio di agosto, organizzato dal grup-po del Basso Vicentino. L’opportunità si è pre-sentata grazie alla presenza in comunità di Mi-chele, che da anni partecipa alle attività del Mato Grosso: lui ci ha fatto questa proposta mentre stavamo cercando una esperienza di carità da fare insieme durante il tempo estivo e noi la ab-biamo accettata.Ammetto di essere partito con molte preoccu-pazioni: non sapevo che tipo di lavori avremmo dovuto affrontare ed ero scettico sulla tenuta del mio fisico. L’arrivo non è stato poi così di aiu-to per le mie ansie: infatti dopo cinque minu-ti dal nostro arrivo, nel tardo pomeriggio della domenica, eravamo già a spostare tronchi. Nel corso dei giorni però mi sono progressivamente ambientato ed ho cominciato ad apprezzare an-che la fatica di stare giornate intere in un bosco a spaccare legna o chinato per raccogliere le er-bacce cresciute nell’orto. Il fattore che più di tutti mi ha aiutato è stato il condividere questi lavori con i ragazzi del Mato Grosso, che fin da subito ci hanno fatto sentire accolti nel loro gruppo e ci hanno aiutato a superare le difficoltà legate alla

nostra inesperienza. Le lunghe giornate di lavoro terminava-no con alcuni canti insieme e l’ascolto delle testimonianze di chi fa parte del gruppo Basso Vicentino o di chi ha già avuto la possibilità di andare in Sud America come volontario missiona-rio. Era ascoltando queste storie che ho potuto apprezzare il senso vero di ciò che stavamo facendo, la sorgen-te della passione che motivava tutti a impegnarsi al massimo: saper di stare facendo qualcosa non per noi, ma per i poveri. In queste esperienze si sceglie di dedicare il proprio tempo di riposo, weekend e ferie estive, faticando per aiutare chi, dall’altra parte del mondo, affronta una vita di fatiche che non si è scelto. Il peso della giornata si faceva allora più leggero e cresceva la volontà di darsi da fare con ancora più impe-gno il giorno seguente.

Nicolò Rodighiero

13ottobre 2017 | Chiesa Viva |

Stare con Gesù è condividere il suo modo di vivere. La convivenza con il Signore non può essere considerata come un’esperienza che si vive in qualche momento della vita. L’amico sta sempre con l’amico. Anche quando è lontano, il pensiero corre indietro o va dove si trova l’amico.

(vescovo Beniamino)

Nei fine-settimana del mese di ottobre,secondo il calendario pubblicato su Chiesa Viva di settembre,

tutti i chierichetti della diocesi sono attesi alla

GIORNATA DEL MINISTRANTEChiedi in parrocchia per conoscere data e luogo dell’appuntamento nella tua zona o vicariato!

Ai blocchi di partenzaLa comunità di Teologia a Federavecchia

C ari amici di Chiesa Viva, le vacanze sono giunte al termine e in Semi-

nario Vescovile di Vicenza sta per ini-ziare un nuovo anno pieno di novità... Nella settimana di Ferragosto noi della comunità di Teologia ci siamo ritrova-ti a Federavecchia, nella meravigliosa cornice delle Dolomiti cadorine, per condividere le nostre esperienze fatte durante la pausa estiva. Molti di noi hanno prestato servizio nelle proprie parrocchie, altri sono andati ad ani-mare campi scuola e campi di lavoro dell’OMG, altri ancora hanno lavorato per guadagnare qualcosa, utile alle spe-se personali e scolastiche. Per me è stato un ritrovo speciale per-ché, con Daniele, passiamo dalla co-

munità propedeutica del Mandorlo alla comunità di Teologia, per confer-mare il nostro “eccomi” e proseguire nel cammino che un domani ci porterà – se Dio vuole – al presbiterato.Purtroppo il numero di seminaristi continua a calare: quest’anno infat-ti siamo solo in undici (pochi ma boni!!!) ed essendo pochi, i corsi di studio li faremo – come già da qualche anno – in Facoltà Teologica a Padova, assieme a molti laici e ai seminaristi di Padova, di Adria-Rovigo e di Chioggia. Per questo chiedo a Voi lettori e lettrici di pregare molto per le vocazioni e per le famiglie.Durante la settimana abbiamo dedi-cato parte del tempo anche alla cura

dello Spirito con momenti di ritiro e meditazione personale sulla Parola. Per la cura del corpo, invece, abbia-mo fatto numerose escursioni nelle montagne che ci circondavano. Ab-biamo visitato le tre cime di Lavare-do, alcuni sono andati a esplorare le sorgenti del fiume Piave con pranzo al rifugio Calvi sopra Sappada (2164 mt), altri invece sono andati sulla To-fana di Rozes (3225 mt) sopra Corti-na d’Ampezzo. In questo breve ritiro ci hanno accompagnato il rettore don Carlo Guidolin, il padre spirituale don Damiano Meda e l’animatore del Biennio don Massimo Frigo.Abbiamo avuto anche la fortuna di avere come cuochi quattro bellissime persone che hanno condiviso con noi i vari momenti di svago della settima-na: Franco con Guglielmina, genitori di Michele Peruzzo (III anno), e Mau-rizio con Raffaella, di Camisano Vi-centino. A loro va il nostro immenso grazie per il loro generoso servizio e la loro grande disponibilità!Che altro aggiungere? Buon inizio di anno scolastico a chi studia e buon lavoro a chi ha concluso le ferie. Re-stiamo uniti nella preghiera!

Andrè Giraldi

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Visto dal Seminario Vescovile di Vicenza

| Chiesa Viva | ottobre 2017

Nel mezzo della mia storiaIl campo di spiritualità diocesano “Cammini nello Spirito”

Cammini nello Spirito con la presenza del vescovo Beniamino

“Cammini nello Spirito” diventa un’esperienza annuale stabile per i giovani della nostra Diocesi: un tempo di silenzio, una esperienza di ascolto, uno spazio per camminare dentro…

La data del prossimo anno è dal 1° al 5 agosto 2018a Federavecchia (Auronzo di Cadore)

Dobbiamo vigilare e non cadere nella tentazione, così da diventare aridi, ma occorre continuare a cam-minare cercando un amore sempre più grande, senza fermarci mai, evitando di essere marmorei, perché credere non è essere statici. Noi siamo una preghiera in cammino! In quei cinque giorni, ho ritrovato la gioia della preghiera e dello stare in silenzio accom-pagnata dall’esempio della storia di Abramo che, con le sue deviazioni, mi ha insegnato che a volte è giusto sbagliare per poi ritrovare la strada che mi conduce verso la promessa di Dio per una vita piena e fecon-da. Guidati dalle provocazioni lanciate dall’équipe, con gli altri giovani del gruppo sono state condivise riflessioni, sensazioni e domande che ci poniamo in questa fase della nostra vita senza dimenticare il di-vertimento e le risate dello stare in compagnia. Ho vissuto quelle giornate in maniera strana: il cellulare non prendeva costringendoci a staccarci da internet e dalle comunicazioni che ci distraggono dalle cose veramente importanti dalla vita. Non c’era fretta, lo stare insieme e lo stare in solitudine erano perfetta-mente bilanciati. La camminata verso il lago Sorapis è stata l’emblema di questo campo: la salita è stata faticosa, c’è stata una deviazione verso una strada sbagliata per poi riprendere quella corretta e infine arrivare in vetta per ammirare il lago. Abbiamo pro-vato tutti una sensazione di grande gioia perché l’ar-rivo vale qualsiasi fatica!

Laura Rossetto

“N el mezzo della mia storia”: è così che ha inizia-to la catechesi Marica Trevisan, introducendo la

storia di Abramo che avremmo letto, ascoltato e prega-to durante il campo di spiritualità di Federavecchia dal 2 al 5 agosto. Immersi nel verde e nella natura dodici giovani della diocesi di Vicenza sono stati accompagna-ti alla scoperta di questa figura da un’équipe composta da don Andrea Dani e don Gianni Magrin, suor Anna Visonà, Marica Trevisan e una coppia di sposi, Ruggero e Valeria. È stato un campo che ho cercato e fortemente voluto per prendere fiato dalla vita di tutti i giorni, sem-pre più frenetica e governata dalla filosofia del “fare”. Un campo vissuto alla fine del percorso del Sichem, che mi ha portata alla ricerca di me stessa per mettere a fuoco qual è il mio posto nel mondo. Il Vescovo Be-niamino è venuto a trovarci un giorno a pranzo, e ci ha detto che come popolo di Dio stiamo dimenticando la dimensione della preghiera e dello stare in ascolto con Dio, parlandogli e riflettendo con lui su noi stessi e sul nostro percorso di vita. Effettivamente siamo così pre-si dai nostri problemi, università, lavoro, amicizie, vita sentimentale che non siamo più abituati a fermarci. La preghiera viene totalmente dimenticata, tralasciando il fatto che essa rappresenta le radici della Chiesa e della nostra vita. Proprio come un albero: noi ci fermiamo ad ammirare la chioma rigogliosa e piena di frutti senza considerare che senza un nutrimento valido, nascosto, la pianta morirebbe senza portare niente di buono nel mondo...

15ottobre 2017 | Chiesa Viva |

Si è in grado di testimoniare efficacemente la propria fede agli altri solamente dopo aver contemplato il mistero della persona di Cristo. Qualsiasi strategia pastorale a favore dei giovani è autentica solo se nasce da una contemplazione prolungata del volto di Gesù.

(vescovo Beniamino)

Per essere una tavolozza dai mille coloridon Luca Lorenzi, nuovo animatore in Seminario Minore

C ari lettori di Chiesa Viva, sono don Luca Lo-renzi, originario della parrocchia di S. Cle-

mente di Valdagno. Ho trascorso i miei primi tre anni di ministero nell’Unità Pastorale di Angara-no (Bassano del Grappa). Sono stati anni molto intensi, impastati di relazioni, di passi e di vol-ti; anni segnati anche dalla fatica e a volte dalla pesantezza, ma il Signore mi ha sempre accom-pagnato ponendo sul mio cammino persone di grande umanità con le quali ho condiviso i miei primi passi di ministero. Sento che la mia vita in questi primi anni da prete è stata benedetta e sono davvero grato per tutto l’amore e l’affetto ricevu-ti. Desidero custodire tutte le occasioni che mi hanno aiutato a essere più uomo e più cristiano. Ora il Vescovo mi chiede di iniziare un nuovo cammino in Seminario come educatore della Co-munità Giovanile; sento grande trepidazione e an-che un po’ di paura, ma sono sicuro che il Signore camminerà accanto a me e ai ragazzi che mi sono affidati, se sapremo accoglierlo giorno per giorno tra la trama della nostra semplice quotidianità. Il Signore mi aiuti a essere una tavolozza dai mille colori per poter donare il colore della

speranza, della passione, dell’entusiasmo, del-la fiducia, dell’amore alle giovani vite; mi aiu-ti anche a trasmettere, almeno un pochino, il profumo e la bellezza della fede. Mi affido alla preghiera e all’amicizia di voi lettori e di quan-ti ho incontrato in questi anni in parrocchia.

don Luca Lorenzi

Per informazioni: Seminario Vescovile – Borgo S. Lucia, 43 - 36100 VICENZA - 0444.501177 - www.seminariovicenza.org

Preghiera mensile per le vocazioni (al Carmelo)

Week-end SU PASSI DI VOCAZIONE (presso Ora Decima)

Preghiera VENITE E VEDRETE (presso la Comunità del Mandorlo)

Assemblea Madri Apostoliche, Amici del Seminario e Chiesa Viva (in Seminario)

Preghiera mensile per le vocazioni (al Carmelo)

CAMMINO VOCAZIONALE DAVIDE (in Seminario)

Gruppo SENTINELLE (in Seminario)

Veglia diocesana per l’inizio del Sinodo sui Giovani (in Seminario)

Gruppo CHIAMATI PER NOME e gruppo BETANIA (in Seminario)

Preghiera VENITE E VEDRETE (presso la Comunità del Mandorlo)

OTTOBREMer. 4 dalle 20.45 alle 22.00

Ven. 13 - Dom. 15

Ven. 20 dalle 20.45 alle 22.00

Dom. 29 dalle 9.30 alle 15.00

NOVEMBREMer. 8 dalle 20.45 alle 22.00

Sab. 11 - Dom. 12

Dom. 12 dalle 9.30 alle 14.00

Ven. 17 dalle 20.30 alle 22.00

Dom. 19 dalle 9.30 alle 16.00

Ven. 24 dalle 20.45 alle 22.00

AGENDA VOCAZIONALE

Don Luca al centro,

tra animatori della

parrocchia