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La produzione di Masseto è un gioco di equilibrio: ci si sente come funamboli sempre sull’orlo di un precipizio.

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La produzione di vino a Masseto è al tempo stesso un’avventura e una scoperta continua. Un luogo in cui ha prevalso l’intuizione, dove nessuno poteva essere certo del successo del fragile Merlot, anche se la presenza delle argille blu del Pliocene suggeriva la possibilità di riuscita.

La produzione di Masseto è un gioco di equilibrio: ci si sente come funamboli sempre sull’orlo di un precipizio.

I terreni argillosi presentano infatti alcune contraddizioni:Una capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua e di rilasciarla molto gradualmente.Un terreno che è freddo e umido negli anni piovosi ma che diventa duro come la roccia nelle estati calde, creando una barriera fisica per le radici che lottano per scendere in profondità nel sottosuolo. Un terreno in cui, con una bassa densità di impianto, si raggiunge un livello di vigore che ci si aspetterebbe normalmente da un vigneto ad alta densità.

Le viti di Masseto sembrano lottare costantemente con gli elementi, spesso al limite del collasso ma in qualche modo sempre in grado di resistere e produrre frutti dalla concentrazione e dal sapore incredibili. Una rara combinazione di vigorosa maturazione e sontuosa concentrazione che riesce in qualche modo a preservare la complessità e la freschezza.

Ogni singola annata esprime l’inconfondibile carattere del Masseto, ma con un’interpretazione leggermente diversa – proprio come un capolavoro della musica suona in maniera diversa a seconda dell’artista che lo interpreta.

Axel HeinzDirettore di tenuta

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CLIMA E VENDEMMIA

Il 2017 sarà ricordato come una delle annate più calde e siccitose della storia recente. A causa di un inverno inso-litamente mite, con temperature di 3°C superiori alla media, il germogliamento è avvenuto con due settimane di anticipo. A eccezione di un breve periodo di freddo verso la fine di aprile, l’intera stagione di crescita è stata do-minata da un clima caldo e asciutto, che ha portato a un minor sviluppo della chioma. La fioritura e l’allegagione si sono svolte in buone condizioni, ma la carenza di acqua ha limitato le dimensioni di grappoli e acini. I mesi di luglio e agosto sono stati caldi e quasi senza piogge, ma fortunatamente caratterizzati da notti sufficientemente fresche da permettere alle viti di riprendersi dal caldo e continuare a far maturare i frutti in maniera costante, mantenendo eccellenti livelli di acidità nell’uva. La vendemmia è iniziata presto ed è stata la più rapida di sempre, con soli tre giorni di raccolta tra il 24 e il 30 agosto. Date le particolari condizioni, l’uva è stata raccolta per età della vite invece che per singola parcella, pro-ducendo così solo quattro diversi lotti.

VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO

I grappoli, vendemmiati a mano in casse da 15 kg, sono stati selezionati manualmente su un doppio tavolo di cernita prima e dopo la diraspatura e successivamente sottoposti a una pigiatura soffice. La fermentazione si è svolta in vasche sia di acciaio che di cemento, con piccole quantità in botte. Data la piccola dimensione degli acini e l’elevata concentrazione dei frutti, l’estrazione è stata condotta in maniera delicata, con pochi rimontaggi e temperature di massimo 25°C, in modo da mantenere gli aromi freschi e vibranti. I tempi di macerazione sono stati brevi, con una permanenza totale in vasca non superiore a 21 giorni. La fermentazione malolattica è iniziata in barrique di 100% rovere nuovo, tenendo i singoli lotti separati per i primi 12 mesi di maturazione. Successi-vamente, il vino è stato assemblato e reintrodotto nelle barriques per un altro anno, per un totale di 24 mesi. Il Masseto 2017 ha proseguito l’invecchiamento per altri 12 mesi in bottiglia prima di essere immesso sul mercato.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Il Masseto 2017 è certamente figlio della sua annata, che è riuscita a racchiudere tutta la maturità e la concentra-zione di una stagione particolarmente soleggiata e asciutta.Il colore è quasi nero, al naso rivela un’espressione ricca e matura di frutti neri, con note speziate e di liquirizia. Al palato, il vino riesce a coniugare una grande intensità e maturazione dei frutti con un notevole senso di equilibrio e di freschezza. I tannini creano una struttura densa e vellutata, con un persistente finale fruttato e un’acidità vi-brante che danno un tocco di freschezza. Pur essendo il risultato di una delle annate più calde, il 2017 può essere considerato un tipico Masseto, con la sua inconfondibile combinazione di ricchezza ed eleganza.

Degustazione settembre 2019

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