2016/2017 STAGIONE TEATRALE THIENES E - comune.thiene.vi.it · benvenuti al Teatro Comunale di...

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CITTÀ DI THIENE Assessorato alla Cultura 37 a STAGIONE TEATRALE THIENES E 2016/2017

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CITTÀ DI THIENEAssessorato alla Cultura

3 7 a

S T A G I O N ET E A T R A L ET H I E N E S E

2016/2017

XXXVII STAGIONE TEATRALE THIENESE 2016/17

Gentili Spettatori, benvenuti al Teatro Comunale di Thiene per la trentasettesima Stagione di Prosa. Negli ultimi anni abbiamo ospitato sul nostro palcoscenico le migliori produzioni teatrali nazionali e in questa edizione cercheremo di perseguire questo obiettivo con un cartellone che presenta grandi testi classici e contemporanei, con interpreti noti cui si affiancano attori giovani e nuovi.Sintetizzare il valore del Teatro, la sua valenza formativa ed educativa non è facile. Da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di vedere rappresentata la sua vita attraverso azioni che riproducano momenti significativi dell’esistenza umana, che inducano ad operare per il Bene e siano di stimolo ed insegnamento per i cittadini. Ma anche portino al sorriso, a volte divertito, a volte amaro, per dimenticare o allontanare da sé la quotidianità e proiettarsi in altri tempi e altre realtà. Così accadeva nell’antica Grecia e a Roma, così nel teatro elisabettiano e in quello del Settecento, così nei testi ottocenteschi e contemporanei. E la magia straniante del Teatro nasce dall’interazione di vari fattori: il testo, la messa in scena, l’attore e lo spettatore. Non può esistere uno spettacolo senza uno di questi elementi, ciascuno fontamentale. Parola, gesto, visione, ascolto si mescolano per dar vita a un unicum che crea dentro ognuno di noi un effetto differente, che produce emozioni e passioni, che fa riflettere e insieme divertire.Ringraziamo di cuore chi ha contribuito e contribuisce alla realizzazione della Stagione: gli sponsor, senza i quali non riusciremmo ad avere un’offerta di qualità, il personale dell’Ufficio Cultura, che lavora con entusiasmo per l’organizzazione del cartellone, e soprattutto tutti gli abbonati e frequentatori del teatro, che con la loro presenza e il loro sostegno permettono ogni anno di continuare questa straordinaria iniziativa.Con la speranza che le proposte possano incontrare le aspettative di ciascuno e regalare momenti di serenità, Vi attendiamo a Teatro.

CITTÀ DI THIENEAssessorato alla Cultura

Maria Gabriella Strinati ASSESSORE ALLA CULTURA

Giovanni Battista CasarottoSINDACO

Lions Club Thiene Hostper la Culturaper i Giovani

TEATRO COMUNALE DI THIENEViale Bassani, 18/22 - Tel. 0445/804943

Informazioni e prenotazioni

SERVIZIO PROMOZIONE EVENTI CULTURALI E TURISTICI

Piazza Ferrarin, 1 - THIENE

Orario apertura al pubblico: Lun. - Mer. e Ven. dalle 9,30 alle 12,30

Mar. e Gio. dalle 9,30 alle 13,30

Mer. anche dalle 16,30 alle 18,10

TEL. 0445/804745 - FAX 0445/804748

TEL. 0445/804943 (Teatro)

SITO INTERNET: www.comune.thiene.vi.it

E-MAIL: [email protected]

[email protected]

Servizio informativo via e-mail

su richiesta al Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici

È possibile inoltre visionare il programma della XXXVII Stagione Teatrale Thienese 2016/2017, nei siti:www.comune.thiene.vi.it www.arteven.itwww.vivaticket.ite presso tutte gli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica (IAT) del vicentino: Vicenza, Bassano del Grappa, Recoaro Terme, Thiene e all'Ufficio Turistico di Asiago.

Stagione di ProSa

Martedì 15, Mercoledì 16, Giovedì 17 Novembre 2016IL BERRETTO A SONAGLI (A BIRITTA CU’ I CINCIANEDDI)di Luigi Pirandellocon: SEBASTIANO LO MONACOregia: Sebastiano Lo Monacoproduzione: Sicilia Teatro in collaborazione con Festival la Versiliana e Pietrasanta - Teatro Luigi Pirandello - Agrigento

Martedì 22, Mercoledì 23, Giovedì 24 Novembre 2016LACCIdi Domenico Starnonecon: SILVIO ORLANDO regia: Armando Puglieseproduzione: Cardellino s.r.l.

Martedì 6, Mercoledì 7, Giovedì 8 Dicembre 2016PROVANDO… DOBBIAMO PARLAREdi Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Sergio Rubinicon: FABRIZIO BENTIVOGLIO, MICHELA CESCON, ISABELLA RAGONESE, SERGIO RUBINI e con FEDERICO FAZIOLIregia: Sergio Rubiniproduzione: Nuovo Teatro in coproduzione con Palomar Television & Film Production fondata da Carlo Degli Esposti

Martedì 13, Mercoledì 14, Giovedì 15 Dicembre 2016FIORE DI CACTUS (FLEUR DE CACTUS)di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédycon: MAXIMILIAN NISI, BENEDICTA BOCCOLIregia: Piergiorgio Piccoli e Aristide Genoveseproduzione: Theama Teatro

Martedì 17, Mercoledì 18, Giovedì 19 Gennaio 2017LOCANDIERA B&Bdi Edoardo Erba Liberamente ispirato a "La Locandiera" di Carlo Goldonicon: LAURA MORANTE regia: Roberto Andòproduzione: Nuovo Teatro in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

Martedì 24, Mercoledì 25, Giovedì 26 Gennaio 2017MADAME BOVARYdi Gustave Flaubert - Riscrittura di Letizia Russo con: LUCIA LAVIAregia: Andrea Baraccoproduzione: Khora.teatro

XXXVII STAGIONE TEATRALE THIENESE 2016/17

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Febbraio 2017MINETTIdi Thomas Bernhard - Versione italiana di Umberto Gandinicon: EROS PAGNIregia: Marco Sciaccalugaproduzione: Teatro Stabile di Genova

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Febbraio 2017MACBETHdi William Shakespeare - Traduzione di Agostino Lombardocon: FRANCO BRANCIAROLI, VALENTINA VIOLOregia: Franco Branciaroliproduzione: CTB Centro Teatrale Bresciano - Teatro de Gli Incamminati

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Marzo 2017SPIRITO ALLEGRO (BLITHE SPIRIT)di Noel Cowardcon: LEO GULLOTTAregia: Fabio Grossiproduzione: Diana Or.i.s.

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Marzo 2017ARLECCHINO IL SERVITORE DI DUE PADRONIdi Carlo Goldoni - Adattamento drammaturgico di Giorgio Sangatitratto da “Il Servitore di due padroni” di Carlo Goldonicon: MARCO ZOPPELLO, PIERDOMENICO SIMONE, SARA ALLEVI, ANNA DE FRANCESCHI, ELEONORA FUSER, MARTA MENEGHETTI, MICHELE MORI, STEFANO ROTA, LAURA SERENAregia: Giorgio Sangatiproduzione: Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Fuori abbonamento

Domenica 12, Marzo 2017PARSONS DANCE italian tour 2017Artistic Director: David Parsons Resident Light Designer: Howell Binkley Coreografie originali dal grande repertorio della storica Compagnia americana

XXXVII STAGIONE TEATRALE THIENESE 2016/17

Martedì 15, Mercoledì 16, Giovedì 17 Novembre 2016, ore 20.45

IL BERRETTO A SONAGLI(A BIRITTA CU’ I CINCIANEDDI) di Luigi Pirandellocon: SEBASTIANO LO MONACO, MARINA BIONDI, CLELIA PISCITELLO, CLAUDIO MAZZENGA, ISA BELLINI, FRANCA MARESA, ROSARIO PETIX, ELENA AIMONEregia: Sebastiano Lo Monacoproduzione: Sicilia Teatro in collaborazione con Festival la Versiliana e Pietrasanta Teatro Luigi Pirandello - Agrigento

Martedì 22, Mercoledì 23, Giovedì 24 Novembre 2015, ore 20.45

LACCIdi Domenico Starnone

con: SILVIO ORLANDO, ROBERTO NOBILE, SERGIO ROMANO, MARIA LAURA RONDANINI, VANESSA SCALERA, GIACOMO DE CATALDO

regia: Armando Puglieseproduzione: Cardellino s.r.l.

Sarà all’insegna del Teatro di Pirandello che si aprirà la 37° Stagione Teatrale Thienese. L’onore spetterà a Sebastiano Lo Monaco, il più pirandelliano degli attori italiani che il

pubblico del Comunale ha già avuto occasione di applaudire alcuni anni fa. Il Beretto a sonagli - andato per la prima volta in scena nel 1916 - sarà il primo titolo del Cartellone e racconta la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che tradito dalla moglie

accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema dram-matico e attuale che si voglia o no.

Quella Sicilia non c’è più; prima è stata cancellata dalla modernità dello sviluppo industriale, poi dall’avvento della società dei consumi, adesso dal post-moderno, da una società che qualcuno chiama fluida.

Eppure, sotto la pelle, continua a dibattersi una umanità sofferente e ancora più irrisolti appaiono i problemi delle relazioni tra le persone. Gli amori, e gli odii, e le passioni continuano la loro danza che è la danza dei sentimenti, delle emozioni, degli sguardi sospesi. E lì trovi ancora Pirandello con il suo vedere acuto e doppio. Del resto, il Teatro si presenta come il doppio della vita.La Sicilia dei Berretti a Sonagli (a biritta cu’ i cincianeddi) si è inabissata con il suo carico antico, quello che comprendeva persino il delitto d’onore. L’isola è stata occupata da ben altri crimini. I protagonisti della commedia sono tutti usciti dalla scena della vita reale: Ciampa, Beatrice, la Fana, Fifì e anche il delegato Spano, sebbene lo sguardo disilluso di Pirandello sullo Stato continui a fondarsi su solide ragioni. In realtà, si potrebbe dire che resta in vita chi neanche fisicamente si vede nella commedia di cui pure è un protagonista, il Cavaliere, il potente di turno. Il potere del cavaliere che pesa su tutti i personaggi della commedia. . .

Fausto Bertinotti

L’ultima volta l’abbiamo applaudito nella commedia Il Dio della carneficina, Stagione 2008/2009: Silvio Orlando.Il secondo titolo in Cartellone, tratto dall’omonimo

romanzo di Domenico Starnone (Einaudi), lo vede nuovamente protagonista di una storia emozionante e fortissima. Il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera, e che ci fa sentire il rumore profondo che fa un matrimonio quando si spezza.

«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza piú che di autonomia. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è piú radicale dell'abbandono, ma niente è piú tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte.

«Abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci nascondiamo».

Martedì 13, Mercoledì 14, Giovedì 15 Dicembre 2016, ore 20.45

FIORE DI CACTUS (FLEUR DE CACTUS) di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy

con: MAXIMILIAN NISI, BENEDICTA BOCCOLI, ANNA ZAGO, ARISTIDE GENOVESE, PIERGIORGIO PICCOLI, CLAUDIA GAFÀ, MATTEO ZANDONÀ, ANNA FARINELLO, FEDERICO FARSURA

regia: Piergiorgio Piccoli e Aristide Genoveseproduzione: Theama Teatro

Martedì 6, Mercoledì 7, Giovedì 8 Dicembre 2016, ore 20.45

PROVANDO… DOBBIAMO PARLAREdi Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Sergio Rubinicon: FABRIZIO BENTIVOGLIO, MICHELA CESCON, ISABELLA RAGONESE, SERGIO RUBINI e con FEDERICO FAZIOLI regia: Sergio Rubiniproduzione: Nuovo Teatro in coproduzione con Palomar Television & Film Production fondata da Carlo Degli Esposti

Il quarto spettacolo porta la firma del regista vicentino Piergiorgio Piccoli che nella passata stagione ci ha offerto una commedia delicata e profonda come Mister Green, che ha avuto un ottimo gradimento di critica e di pubblico

(sarà presente anche nel cartellone 2016/2017 del Piccolo Teatro di Milano).Questa volta il registro è decisamente cambiato nella direzione della commedia brillante all’insegna di un bellissimo e delicato fiore spinoso che sboccia una sola volta l’anno.“Lei è spinosa come quel suo maledetto cactus”, dice ad un certo punto il dentista Giuliano alla sua gelida segretaria Stefania, dopo averle chiesto di impersonare la moglie in un incontro che dovrebbe avere con la sua amante Antonia.La commedia, che molti ricorderanno nella pluripremiata versione cinemato-grafica del 1969 con Walter Matthau e Ingrid Bergman, racconta la storia di un dentista sciupafemmine, rigorosamente scapolo, che obbliga la segretaria a farsi passare per sua moglie allo scopo di risolvere un’ingarbugliata questione sentimentale.Da un ispido cactus può sbocciare un fiore di straordinaria bellezza, mentre le bugie hanno sempre le gambe corte, specie se chi le racconta vive eternamente nella menzogna. Uno straordinario testo che è diventato ormai un classico della commedia "brillante”. Questo tipo di teatro non ha solo la fortuna di avere grande presa sul pubblico, ma spesso riesce a raccontare, senza darlo troppo a vedere, grandi verità sulla vita, sull'amore, sul dolore e su tutte le debolezze umane. Fiore di Cactus alterna momenti sentimentali ad altri più scanzonati con grande naturalezza, andando diritto al cuore del pubblico, attraverso una serie di bizzarre storie d’amore che sbocciano fra situazioni fra le più "spinose".

Piergiorgio Piccoli Regista

Un poker d’assi. Due li abbiamo applauditi: Fabrizio Bentivoglio in D’amore si muore (1985/1986) e Michela Cescon nel Dio della carneficina (2008/2009).

Per gli altri due il Comunale di Thiene sarà un debutto.Lo spettacolo è pressoché contemporaneo all’edizione cinematografica con gli stessi protagonisti ad eccezione di Michela Cescon nella parte della dermatologa Costanza.

Certo, una coppia borghese può essere teatrino di tutti i vizi borghesi: ostentazione di ricchezze, rapporti utilitaristici, rivendicazione dei diritti di figli avuti da matrimoni precedenti, patrimoni da spartire, lettere di avvocati. Per non parlare delle menzogne, i sotterfugi, i tradimenti e tutte le complicazioni che ne conseguono.Immaginiamo che i migliori amici di una coppia come questa, siano due che stanno insieme invece per tutt’altre ragioni. Non sono sposati, non hanno interessi

economici che li legano, condividono solo un bell’attico in affitto al centro di Roma. L’anomalia di queste due coppie è che sono amici inseparabili. Supponiamo adesso che la coppia borghese, stia attraversando la sua ennesima crisi coniugale, questione di corna nello specifico, e che si sia fiondata a casa degli altri due per confrontarsi. Ed ecco così che la serata si fa notte e il salotto diventa un vero e proprio scenario di guerra in cui non solo emergono tutte le differenze tra le due coppie, ma i loro diversi punti di vista, le distanze, ciò che di ognuno l’altro non sopporta. All’indomani, alle prime luci del giorno, nonostante le premesse, quella più divisa sarà proprio la coppia tenuta insieme solo dall’amore. Ma perché l’amore forse non basta?

PIANTA DELLA SALA TEATRALEPlatea PoltronissimePlatea Poltrone IPlatea Poltrone IIPrima Galleria CentralePrima Galleria lateraleSeconda Galleria

Martedì 17, Mercoledì 18, Giovedì 19 Gennaio 2017, ore 20.45

LOCANDIERA B&Bdi Edoardo Erba - Liberamente ispirato a "La Locandiera" di Carlo Goldonicon: LAURA MORANTEregia: Roberto Andòproduzione: Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

Martedì 24, Mercoledì 25, Giovedì 26 Gennaio 2017, ore 20.45

MADAME BOVARYdi Gustave Flaubert - Riscrittura di Letizia Russo

con: LUCIA LAVIA, WOODY NERI, GABRIELE PORTOGHESE, MAURO CONTE, LAURENCE MAZZONI, ROBERTA ZANARDO, ELISA DI EUSANIO, XHULJO PETUSHI

regia: Andrea Baraccoproduzione: Khora.teatro, Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei, Aldo Allegrini

Foto di Gian Marco Chieregato Foto di Luigi Angelucci

Nel quinto appuntamento cinema e teatro si incontrano nelle persone del registra Roberto Andò e dell’attrice Laura Morante. Tutti e due infatti frequentano con uguale successo, e spesso insieme, sia il

palcoscenico che la macchina da presa. La commedia che vedremo al Comunale è una riscrittura contemporanea di Edoardo Erba dell’omonimo capolavoro goldoniano, dove il denaro è il leitmotiv che anima l’intera vicenda, l’ossessione e il tormento dei caratteri rappresentati.

Laura Morante, sarà ovviamente Miranda che a cinquant’anni, vissuta all'ombra del marito, ora è rimasta vedova, è senza figli e si ritrova a ricominciare tutto daccapo. Oltre ai debiti, il marito le ha lasciato solo la casa paterna, su cui però grava un'ipoteca. Un po' per necessità, un po' per vincere la depressione, Miranda ha l'idea di trasformarla in un bed and breakfast.Il suo fascino misterioso - che negli anni del matrimonio ha coltivato poco

e non sa quasi di avere - la colloca subito al centro delle attenzioni maschili: dal padrone di casa a un vecchio notaio, dall'uomo dell'impresa di pulizia a un giovane cliente dalla sessualità ambigua: Miranda è corteggiata da tutti, ammirata, contesa.Scopre che il gioco della seduzione le piace, la fa essere più donna di come si è mai sentita. E diventa capace di utilizzarlo soggiogando gli uomini e facendosi aiutare da loro a superare le difficoltà del presente.Tutti la vogliono e lei incoraggia e si nega, si concede e scappa. Tutti si offrono di portarla via di lì per incominciare una nuova vita. Ma al momento opportuno, quando deve decidersi, prevale la sua concretezza: sceglierà la casa e chi in quel periodo difficile le è fedelmente rimasto vicino.

Diverse sfide letterarie, generazionali e psicologiche ruotano attorno a uno spettacolo come ''Madame Bovary'', con il quale l'autrice Letizia Russo e il regista Andrea Baracco affrontano uno dei personaggi

più celebri della letteratura di tutti i tempi: nato dalle pagine del romanzo di Gustave Flaubert (1856); come i più grandi personaggi di ogni epoca, va riletto e reinterpretato a ogni generazione.

Ma c'è poi in questa nuova versione la possibilità di immaginare una sfida attraverso il tempo e le generazioni. In scena, nei panni della protagonista c'è infatti Lucia Lavia attrice bravissima di appena 24 anni, che porta con eleganza un doppio cognome importante nel teatro italiano: figlia di Gabriele Lavia e di Monica Guerritore che interpretò la stessa parte nel 1999.

''Madame Bovary'' è una riduzione fedele alla vicenda, che fruttò a Flaubert un'accusa di offesa alla morale pubblica e un successo planetario e duraturo nel tempo. Vi si narra la vita di Emma Rouault. Andata in moglie a Charles Bovary, un modesto medico di provincia, non trova soddisfazione ai suoi sogni e ai suoi desideri di donna, il cosiddetto ''bovarismo''. Emma sconterà la mediocrità della propria esistenza. Annoiata dalla vita in provincia, ella si lascia tentare da una spirale pericolosa, di amanti e folli spese. Indebitatasi con un usuraio e chiedendo inutilmente aiuto ai suoi uomini, Emma finisce con l'uccidersi, lasciando nello sconforto il marito Charles, che pure non ha mai smesso di amarla.

... e non conta che l'azione si svolga in una realtà provinciale della Francia dell'Ottocento: le sue voglie sconfinate, la necessità d'infinito, sono anche le nostre, così lontani dal suo tempo eppure così vicini alla sua impossibilità di trovare pace.

Letizia Russo

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Febbraio 2017, ore 20.45

MINETTIdi Thomas Bernhard - Versione italiana di Umberto Gandinicon: EROS PAGNI, FEDERICA GRANATA, MARCO AVOGADRO, NICOLÒ GIACALONE, GIOVANNI ANNALORO, MARIO CANGIANO, MARCO DE GAUDIO, ROXANA DORAN, DANIELA DUCHI, MICHELE MACCARONI, DANIELE MADEDDU, SARAH PAONE, FRANCESCO RUSSO, EMANUELE VITOregia: Marco Sciaccalugaproduzione: Teatro Stabile di Genova

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Febbraio 2017, ore 20.45

MACBETHdi William Shakespeare - Traduzione di Agostino Lombardo

con: FRANCO BRANCIAROLI, VALENTINA VIOLO, TOMMASO CARDARELLI, ENZO CURCURÙ, STEFANO MORETTI, FULVIO PEPE, LIVIO REMUZZI, GIOVANNI BATTISTA STORTI

regia: Franco Branciaroliproduzione: CTB Centro Teatrale Bresciano - Teatro de Gli Incamminati

Eros Pagni, uno dei più grandi attori del Teatro italiano, ritorna al Comunale con un classico contemporaneo scritto dall’austriaco Thomas Bernhard (1931 - 1989) e diretto da un altrettanto grande

regista qual è Marco Sciaccaluga. Il Minetti del titolo è Bernhard Minetti, attore nato in Germania da genitori italiani divenuto uno dei massimi attori del teatro tedesco del secolo scorso.

Minetti è una commedia costruita intorno all’interrogativo: quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna? Come può il palcoscenico essere ancora oggi riflesso del mondo? Alla ricerca di una risposta, l’autore intreccia il comico e il tragico, la realtà con la sua trasfigurazione

poetica; descrive, con rabbia e con passione, un mondo grottesco, assediato da una metaforica tempesta di neve. Nella notte di San Silvestro (maschere, luci, petardi, musica, ecc.), il vecchio Minetti indugia nella hall di un albergo di Ostenda. Attende un direttore di teatro che vuole riportarlo sulla scena nel ruolo di Re Lear. Nell’attesa parla di sé e della propria arte. Evoca frammenti della sua vita (reale o immaginaria?). Non si tratta sicuramente di una biografia. Anzi, il Minetti uomo e il Minetti personaggio hanno un destino radicalmente diverso. Il destino ha fatto del primo un meraviglioso attore che per tutta la vita ha ottenuto successo e tutti i maggiori riconoscimenti possibili; mentre ha fatto dell’altro un perdente che vive l’inesorabile caduta nell’abisso della follia e della solitudine, precipitando nell’epilogo del suicidio sotto la neve e lasciando di sé solo l’immagine mitica della maschera di Re Lear, indossata, infine e per l’ultima volta, prima di morire.

Un grande attore italiano interpreterà il crepuscolo di un mostro sacro del teatro tedesco nel segno di un linguaggio inquietante ed incalzante, che non da tregua, del più grande drammaturgo austriaco del ‘900. Sarà un incontro con il Grande Teatro Mitteleuropeo difficile da dimenticare.

Nell’occasione del 400° anniversario della morte di William Shakespeare, Franco Branciaroli si confronta di nuovo con Macbeth dopo ventidue anni, nel corso dei quali è stato anche protagonista di Otello, La

bisbetica domata e Riccardo III.Primo attore di testi eterni, che ha onorato sempre la funzione rivelatoria del Teatro, non poteva dunque non ritornare alla grande tragedia scozzese.

Il Macbeth inizia da un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto salta e se tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth a un certo punto sceglie di portare la violenza all’interno e a questo si somma il fatto che anche la Lady, la sua parte femminile, si snatura e prende caratteristiche maschili: allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Al caos generato da donne che sono uomini (ovvero da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro. Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia. Nota di regia

Martedì 21, Mercoledì 22, Giovedì 23 Marzo 2017, ore 20.45

ARLECCHINO IL SERVITORE DI DUE PADRONI

di Carlo Goldoni - adattamento drammaturgico di Giorgio Sangati tratto da “Il Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni

con: MARCO ZOPPELLO, PIERDOMENICO SIMONE, SARA ALLEVI, ANNA DE FRANCESCHI, ELEONORA FUSER, MARTA MENEGHETTI,

MICHELE MORI, STEFANO ROTA, LAURA SERENAregia: Giorgio Sangati - produzione: Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale

Martedì 7, Mercoledì 8, Giovedì 9 Marzo 2017, ore 20.45

SPIRITO ALLEGRO (BLITHE SPIRIT)di Noel Cowardcon: LEO GULLOTTA, BETTI PEDRAZZI, RITA ABELA, FEDERICA BERN, CHIARA CAVALIERI, VALENTINA GRISTINA, SERGIO MASCHERPAregia: Fabio Grossiproduzione: Diana Or.i.s.

L’unica volta che abbiamo applaudito Leo Gullotta era nei panni seri del sig. Paolino, protagonista di uno spettacolo di Pirandello. Ora invece lo incontriamo, molto british, in una bizzarra e divertente commedia

inglese degli anni ’40 che prende in giro il mondo dell’occulto, realizzata con largo uso di effetti speciali e video-mapping.La vicenda si svolge negli ambienti dell’Upper Class londinese della prima metà del novecento, quando per prendere un caffè si indossava lo smoking.Il protagonista è lo spirito della prima moglie del padrone di casa, lo scrittore

di successo Charles, evocato da una medium pasticciona durante una seduta spiritica, che entra subito in conflitto con la seconda moglie, in carne e ossa, di Charles, e che non se ne andrà più finché un giorno…

La commedia, messa in scena la prima volta nel 1941 in piena seconda guerra mondiale, fu duramente criticata per come rappresentava con poco rispetto un argomento serio come la morte. Il pubblico si curò poco di queste critiche e ne decretò il successo: la commedia rimase in scena per ben 1997 repliche nel West End. Può bastare come certificato di qualità?

Arlecchino, la maschera simbolo del teatro italiano e Il servitore di due padroni, il testo di Carlo Goldoni più rappresentato al mondo, tornano in una nuova, inedita versione. Una strana soffitta ingombra di vecchi

bauli e una vivace compagnia di attori.All’arrivo del pubblico i comici aprono i bauli, riemergono abiti usati mille volte, attrezzeria ammaccata e strumenti musicali impolverati, quanto basta per far rivivere questo capolavoro. La perfetta macchina teatrale goldoniana si rimette in moto, la polvere vola via a suon di canti e musica, i personaggi e le maschere riprendono vita e trascinano il pubblico in una girandola di colori, emozioni e divertimento.Travestimenti e riconoscimenti, servitori e padroni, padri e figli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlecchino che, a sua volta, si sdoppia (anzi si triplica) nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche sé stesso.Goldoni scrive “Il servitore di due padroni” lontano dalla sua Venezia e in ogni battuta della commedia si legge l’amore e la nostalgia per una città magica, un luogo unico, fantastico, intriso di vita, in cui tutto è (ancora) possibile. Un classico che non può invecchiare perché affonda le sue radici nella storia stessa del teatro.

Giorgio Sangati Regista

Fuori abbonamentoDomenica 12 Marzo 2017, ore 18.30

PARSONS DANCE ItalIan tour 2017Artistic Director: David Parsons - Resident Light Designer: Howell Binkley Coreografie originali dal grande repertorio della storica Compagnia americana

Per il tradizionale spettacolo musicale fuori abbonamento abbiamo pensato a una delle più grandi star della danza contemporanea internazionale, a David Parsons e alla sua

compagnia americana amata dal pubblico per la sua danza atletica e vitale che trasmette gioia di vivere. La Parsons Dance si esibirà sulle coreografiche di maggior successo di questa storica compagnia, create dal genio del suo fondatore e dal light designer Howell Binkley.

Parsons Dance incarna alla perfezione la forza dirompente di una danza carica di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso. È ormai un caposaldo della danza post - moderna made

in Usa, che può mixare senza paura tecniche e stili per ottenere effetti magici e teatrali, creativi e divertenti. Una danza elegante, ariosa e virtuosistica che continua comunque a essere accessibile a tutti.

Sin dagli esordi, l’elevata preparazione atletica degli interpreti e la grande capacità di David Parsons di dare anima alla tecnica sono state gli elementi distintivi della compagnia. Come ha scritto il New York Times, “I ballerini vengono scelti per il loro virtuosismo, energia e sex appeal, attaccano il pubblico come un ciclone, una vera forza della natura”.

Parsons Dance incarna il senso più genuino di una danza che punta dritto all’emozione e al desiderio nascosto di ogni spettatore di ballare, saltare e gioire insieme ai ballerini. Difficile non lasciarsi trasportare dai ritmi vibranti e dalle coreografie avvolgenti e colorate dei ballerini della Parsons Dance...

Foto di Lois Greenfield

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PRENOTAZIONI, PREVENDITA E VENDITA

ABBONAMENTIPrenotazione e prevendita:Quando: fino al 15 novembre per il turno A, fino al 16 novembre per il turno B, fino al 17 novembre per il turno CDove: presso il Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici negli orari di apertura al pubblicoVendita:Quando: a partire dalle ore 19.45 della sera del primo spettacolo in abbonamentoDove: presso il botteghino del Teatro Comunale

BIGLIETTIPrenotazione:Quando: a partire dal Lunedì della settimana precedente lo spettacoloDove: presso il Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici negli orari di apertura al pubblicoPrevendita:Quando: per lo spettacolo “IL BERRETTO A SONAGLI”: a partire da giovedì 3 novembre per tutti gli altri spettacoli: a partire da Lunedì 21 novembreDove: presso il Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici negli orari di apertura al pubblicoVendita:Quando: a partire dalle ore 19.45 della sera dello spettacolo stessoDove: presso il botteghino del Teatro Comunale

I pagamenti possono essere effettuati: in contanti, tramite il punto POS o bonifico bancario.

COSTO ABBONAMENTI E BIGLIETTIABBONAMENTO per 10 spettacoli

Platea Poltronissime euro 270,00Platea Poltrone I euro 220,00Platea Poltrone II euro 200,001ª Galleria Centrale euro 220,001ª Galleria Laterale euro 180,002ª Galleria euro 95,002ª Galleria Ridotto euro 65,00

BIGLIETTI per tutti gli altri spettacoli

Platea Poltronissime euro 30,00Platea Poltrone I euro 26,00Platea Poltrone II euro 23,001ª Galleria Centrale euro 26,001ª Galleria Laterale euro 20,002ª Galleria euro 12,002ª Galleria Ridotto euro 10,00Cambio Turno Abbonamento euro 2,00

BIGLIETTI “PARSONS DANCE Italian Tour 2017”

Platea e 1ª Galleria euro 18,002ª Galleria euro 13,00

Riduzioni, dove previste, per Ragazzi fino a 30 anniTUTTI GLI SPETTACOLI HANNO INIZIO ALLE ORE 20.45

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Servizio a pagamentoper maggiori dettagli consultare il sito:

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foto copertina Luca Sassi

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