2016 - 2018 -...

30
1 Proposta - 10 Dicembre 2015 PROGRAMMA CRITICAL CONTRIBUTION2016 - 2018

Transcript of 2016 - 2018 -...

1

Proposta - 10 Dicembre 2015

PROGRAMMA

“CRITICAL CONTRIBUTION”

2016 - 2018

2

INDICE

1. INTRODUZIONE

2. PROGRAMMA “CRITICAL CONTRIBUTION” 2016 - 2018

3. IL CONTESTO ITALIANO

4. LE SCELTE DEL WWF IN ITALIA

5. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO DEL PROGRAMMA TRIENNALE

- Ambito Oceans

- Ambito Wildlife

- Ambito Climate&Energy

- Ambito Food

- Ambito trasversale Governance

6. LE CONDIZIONI ABILITANTI

- La strategia Transforming cultures

- La declinazione della strategia

- Hub Innovazione

7. LA NARRATIVA DEL PROGRAMMA

- La Campagna 2016: il Cinquantennale del WWF IT

8. IL CALENDARIO 2016

ALLEGATI:

- Allegato 1: Il percorso “Critical Contribution”

- Allegato 2: Elenco azioni e risultati attesi 2016

- Allegato 3: La proposta di sviluppo del Cinquantennale WWF

- Allegato 4: Elenco progetti conservazione

3

1. INTRODUZIONE

Siamo in un momento veramente fondamentale e decisivo. La gravità di ciò che

produciamo alla natura, dai cambiamenti climatici alla perdita della ricchezza della vita

sulla Terra, la straordinaria biodiversità frutto di più di 3.5 miliardi di anni di evoluzione,

ci impone di invertire la rotta e di farlo con urgenza. La natura è la vera garanzia del

presente e del futuro di noi tutti, dei nostri figli e dei nostri nipoti: “Save the Nature,

Save the Humans”.

Ma la natura è invisibile agli occhi dell’economia e quindi viene distrutta e considerata

un ostacolo allo sviluppo. Abbiamo riflettuto molto sulla natura del valore ma non sul

valore della natura. Il WWF in 50 anni di vita ha fatto capire l’importanza della natura e

la straordinaria bellezza della ricchezza della vita che è la base delle nostre vite, del

nostro sviluppo e del nostro benessere. Il nostro sogno è ottenere un mondo in cui

l’umanità viva in armonia con la natura.

Per affrontare una sfida di tale portata occorre avere uno strumento (il network del

WWF) e una strategia (il Programma Globale) capaci di intervenire nei luoghi e nei

processi con la massima efficacia. Per questo il WWF Internazionale ha avviato un

importante processo di riorganizzazione strategica - Truly global - il cui obiettivo è

quello di intervenire per fermare il degrado del capitale naturale e promuovere percorsi

di cambiamento nei sistemi che determinano il futuro del pianeta. Questo percorso non

poteva non essere seguito con coraggio anche dal WWF Italia che - primo ufficio nel

network- ha voluto mettere al centro della propria riorganizzazione e del rilancio

dell’associazione il proprio contributo strategico al Programma Globale del network

(Critical Contribution). Il Critical contribution è quindi il Programma Triennale del

WWF Italia (2016 – 2018).

Il Contributo del WWF Italia si focalizzerà nel prossimo triennio su 4 ambiti cruciali di

intervento - Oceans, Wildlife, Climate & Energy, Food – con una forte attenzione ai

processi di Governance che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi e al

Coinvolgimento della società civile e delle comunità d’interesse in tutte le loro

espressioni.

L’obiettivo del nuovo programma è quello di rimettere al centro della gente un WWF

capace di azioni strategiche ed efficaci ma anche un WWF che sappia incantare,

sfidare, attivare, per conquistare sempre più persone alla missione di conservazione di

questo meraviglioso Pianeta.

E lo farà in un momento molto importante: il compimento di 50 anni di vita, di sfide, di

battaglie, di passioni, di successi e, soprattutto, di voglia di cambiare.

4

2. PROGRAMMA TRIENNALE 2016-2018:

IL CRITICAL CONTRIBUTION

WWF IT sta affrontando un percorso di orientamento strategico, di riduzione dei costi

e della spesa, di risanamento dei debiti acquisiti e di rimessa in equilibrio finanziario di

tutta l’organizzazione. Un importante tassello di questo percorso di riorganizzazione è

la definizione dei contenuti del programma ovvero dal Critical Contribution (in allegato il

dettaglio del percorso seguito per la definizione del Critical Contribution).

Il Critical Contribution illustrato in questo documento afferma che il WWF in Italia è

convinto di poter giocare un ruolo fondamentale nello scenario Mediterraneo, è

convinto di poter influire a livello nazionale ed europeo sulla conservazione del

Wildlife e di rafforzare le scelte italiane ed europee verso la sostenibilità, con

particolare attenzione al sistema alimentare e alle energie rinnovabili. Il tutto

dedicando una particolar attenzione alle azioni e alle strategie di “Governance”

nazionali e internazionali

Il WWF Italia ritiene che il Critical Contribution debba esser sostenuto da

un’organizzazione che, riaffermando il valore del proprio lavoro, sia capace di

conquistare alla propria missione l’adesione e partecipazione dei cittadini e della

società civile. Condizione abilitante perché ciò possa avvenire è il cambiamento

culturale nelle persone. Dobbiamo aumentare la sensibilità dei cittadini alle tematiche

ambientali e la consapevolezza di poter essere, insieme al WWF, attori del

cambiamento.

Per questo motivo le azioni di programma definite dal Critical Contribution verranno

sostenute da una strategia complessiva mirata al “Transforming cultures” che si

declina in un’iniziativa triennale dal titolo “Save the Nature, Save the Humans” e trova

nel Cinquantennale nel 2016 una prima sistematizzazione (Allegato 3).

Il presente documento di Programma verrà a breve tradotto in un piano di fund

raising/marketing con strettamente collegato il piano di comunicazione (quando la fase

di riorganizzazione sarà completata, in particolare per settori importanti di

stabilizzazione economica come il Marketing).

Di seguito lo schema del percorso di programmazione intrapreso.

5

SOSTEGNO FINANZIARIO AI PROGRAMMI INTERNAZIONALI

Il critical contribution è correttamente accompagnato da un piano di contributo

economico ai programmi internazionali del network WWF.

Il WWF Italia ha sempre cercato di garantire un proprio impegno economico su abiti e

realtà rispetto le quali sentiva una particolare responsabilità. In particolare il WWF

Italia ha negli anni finanziato in maniera più o meno costante i seguenti programmi

e/o iniziative internazionali:

Programma MedPo

Programma EPO (European Policy Office)

Iniziativa Green Heart of Africa

Iniziativa Living Amazon

Nel prossimo triennio, superato il momento di effettiva difficoltà finanziaria e dopo

aver portato a termine la propria ristrutturazione, il WWF Italia intende rafforzare il

proprio impegno economico a sostegno di programmi cruciali per la conservazione

della biodiversità del pianeta e importanti per il ruolo svolto dall’ Italia e interessanti

per i nostri soci e sostenitori.

6

3. IL CONTESTO ITALIANO

Paese ricchissimo di opere d’arte, di cultura e paesaggi – primeggia nella classifica

mondiale per il numero di siti Unesco (seguito da Cina e Spagna) - culla della cultura

Mediterranea e della sua dieta (anch’essa patrimonio Unesco), l’Italia custodisce una

ricchezza naturale unica in Europa.

La sua conformazione, stretta e circondata dal mare, con più di 8700 chilometri di

coste, con circa il 60% del territorio costituito da rilievi montuosi, determina una

grandissima varietà di habitat a cui si accompagna una grande ricchezza di specie.

Tra queste spiccano numerosi endemismi (l’8,6% delle 57.000 specie di animali

presenti in Italia sono endemiche) e molte altre sono relitte, scomparse nel resto

dell'Europa. In Italia sopravvivono inoltre diverse specie di grande importanza

conservazionistica, come lo stambecco alpino, il camoscio appenninico, il lupo,

l’orso bruno, le tartarughe marine, gli squali elefante e molte specie di cetacei,

specie buone indicatrici di una naturalità ancora presente e diffusa. La caratteristica

che più colpisce della natura in Italia è la coevoluzione tra ambienti, le specie e l’uomo:

frutto di una storia millenaria di coesistenza tra elementi naturali ed elementi di origine

antropica. Una relazione che sempre più oggi si gioca a svantaggio della natura. Una

significativa porzione della ricchezza naturale italiana è presente nel mare: 15 specie di

cetacei, 3 di tartarughe marine e altre migliaia di specie e habitat rendono il Mediterraneo

unico nel pianeta.

La grande ricchezza naturale in Italia ha portato all’individuazione di un significativo

numero di siti naturali di importanza comunitaria: il 20% della superficie italiana è

interessata da aree di importanza comunitaria inseriti nella Rete Natura 2000.

L’Italia è anche fra i Paesi europei più densamente popolati: quasi 200 abitanti per km2

sono ben al di sopra della media UE. A questa realtà si accompagna una distribuzione

assolutamente impari: il 28% della comunità italiana vive lungo la costa mentre nelle aree

montuose si rileva un progressivo spopolamento, favorendo da un lato il degrado degli

ambienti costieri e dall’altro la perdita di alcuni preziosi habitat montani, che

progressivamente tornano ad essere occupati dal bosco.

Dal punto di vista politico l’Italia esercita una notevole influenza in seno al

Consiglio europeo (29 voti come Germania, Francia e Regno Unito) ed è un attore di

rilievo nei principali fora della politica internazionale (G7/8, G20, etc.) e a questo si

accompagna il triste primato di costituire il 3° Paese più inquinante in Europa, e il

16° nel mondo, per emissioni di gas serra.

Per quanto riguarda l’utilizzo di risorse naturali l’Italia è al 15° posto tra i Paesi europei

(EU27) per impronta ecologica1. Con i suoi oltre 60 milioni di consumatori, riflette in

media i trend europei ma spicca per un ruolo significativo nel consumo di legname e

derivati proveniente dal bacino del Congo e dal Sud est asiatico.

1 Se tutti gli abitanti della Terra mantenessero il tenore di vita di un cittadino italiano, l'umanità avrebbe

bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi. Fonte: Living Planet Report, 2014.

7

Un’altra risorsa intensamente utilizzata dagli Italiani deriva dalla pesca e

dall’acquacoltura, con prodotti provenienti sia dal Mediterraneo sia dal resto del

mondo. L’Italia risulta infatti tra i primi cinque Paesi consumatori di prodotti ittici

nello scenario globale e il terzo Paese in Europa. Relativamente al consumo di altre

risorse, come, ad esempio, l’industria alimentare e dei mangimi, l’Italia è un’importante

utilizzatrice di soia proveniente dal centro e sud America.

L’Italia produce ca. l’80% delle proprie risorse alimentari, coprendo i consumi di 3

italiani su 4 e importa il resto: nel contesto europeo è il 3° maggiore produttore di cibo e

bevande e, all’interno del Paese, questo settore è il secondo più importante (12% del

PIL). L’Italia è seconda in UE per superficie investita in agricoltura biologica (3,5% della

superficie mondiale) con un totale del 45% del territorio Nazionale interessato da aree

agricole (che rappresentano anche il 30% della superficie di Natura 2000). Secondo un

recente sondaggio2 il 79% degli Italiani è disposto a sostenere maggiori costi per

prodotti con un minore impatto ecologico.

Per quanto riguarda altre risorse, il nostro Paese si caratterizza, inoltre, per una

significativa importazione di pelli e di lane pregiate per l’industria manifatturiera

italiana collegata al settore della moda e del lusso.

L’Italia ha ancora oggi difficoltà a fare della sostenibilità ambientale uno dei pilastri

fondamentali delle politiche governative, come dimostra, tra l’altro, il fatto che da anni il

Paese ha il primato in Europa per le procedure d’infrazione delle Direttive comunitarie

sull’ambiente (nel 2015 sono 19, su 90 procedure aperte) per la violazione delle norme

europee che riguardano la gestione dei rifiuti, la depurazione delle acque, l’inquinamento

atmosferico e acustico, la caccia e la Rete Natura 2000. Nei programmi di Governo i temi

ambientali non hanno quel rilievo che hanno assunto negli altri Paesi avanzati d’Europa

nell’attuale fase di transizione verso un’economia più innovativa, equa ed efficiente.

Nel settore energetico le politiche governative mancano di una strategia di de-

carbonizzazione a medio e lungo termine, mentre favoriscono nel breve termine gli

impianti termoelettrici alimentati a combustibili fossili e la ricerca di idrocarburi a mare e

a terra. Nel settore dei trasporti, manca un Piano nazionale della Mobilità che riduca

significativamente l’uso dell’auto privata (tra i più alti al Mondo) e renda più efficienti le

ferrovie (la quota di trasporto merci su ferrovia in Italia è appena del 6%, quando la

media europea è del 12%).

Il mondo economico sta agendo in alcuni casi con maggiore dinamismo rispetto a quello

politico. L’Italia è il primo Paese al mondo per l’utilizzo di energia solare e le fonti rinnovabili,

in rapida crescita negli ultimi anni, coprono oggi più del 38% dei consumi elettrici nazionali

(nel 2005 era il 15,2%). ENEL, azienda del settore energetico, ha presentato un programma

di dismissione di 23 impianti a combustibili fossili.

Il dibattito sulla introduzione nella contabilità pubblica di indicatori sociali e

ambientali per riconoscere un valore al capitale naturale e impostare un set di

indicatori che dia realmente conto del benessere degli individui e della società ha

2 Ricerca di Lorien Consulting e Nuova Ecologia, Ecobarometro, Novembre 2015.

8

compiuto i primi significativi passi grazie alle elaborazioni dell’istituto nazionale di

statistica (ISTAT), ma ancora stenta ad affermarsi a livello istituzionale.

La conservazione della natura in Italia, pur contando su una percentuale rilevante di

territorio protetto, manca di una governance coordinata tra i parchi nazionali e regionali

e le aree della rete Natura 2000, coerente con gli obiettivi della Strategia Europea e

della Strategia Nazionale per la Biodiversità. Nel caso della rete Natura 2000

addirittura non esistono significativi esempi di gestione effettiva dei siti comunitari.

Nel 2015, finalmente, sono state introdotte nel Codice penale italiano pene rilevanti per

alcuni reati ambientali, ma, nel contempo, a causa della spending review, sono stati

smantellati alcuni organi di polizia specializzati in campo ambientale a livello nazionale

e locale. Ancora oggi è inadeguato il contrasto delle forze dell’ordine alla criminalità

ambientale che nel 2014 ha avuto un giro d’affari di 22 miliardi di euro.

9

4. LE SCELTE DEL WWF IN ITALIA

Nella definizione del proprio Contributo Critico il WWF in Italia ha deciso di agire su 4

Ambiti tematici: Oceans, Wildlife, Climate&Energy e Food. I primi due ambiti

saranno quelli caratterizzanti la programmazione 2016, gli altri due saranno

maggiormente sviluppati dal 2017 anche in relazione a specifiche necessità di

investimento oggi mancanti. A tali Ambiti si integra lo sviluppo di un Ambito trasversale

“Governance” (l’Ambito trasversale Market è per ora inserito all’interno degli Ambiti

tematici). Tutti gli Ambiti scelti dal WWF IT sono definiti in corrispondenza con gli

Obiettivi del WWF Int. come mostrato dal seguente schema.

Schema Programma WWF Int. Schema Programma WWF IT

Ciascun Ambito tematico è stato sviluppato individuando:

obiettivi strategici, obiettivi operativi, azioni da svolgersi nel 2016 (Piano di azioni

2016 consultabili tra gli allegati).

Alle azioni da intraprendersi nel 201 sono state identificare modalità di

aggregazione/convocazione sul tema: iniziative basate su proposte concrete rivolte

non solo al nostro volontariato, ma anche a soggetti terzi (comunità d’interesse, altre

associazioni, etc).

Condizione abilitante per raggiungere gli obiettivi del Critical contribution è quello di

continuare nell’opera di sensibilizzazione ed educazione di cittadini, comunità e attori

dei territori in una strategia complessiva mirata al “Transforming culture”, garantendo

informazione rigorosa, declinazione secondo specifici target, innovazione e campagne

strettamente collegate allo sviluppo degli Ambiti tematici.

Per comodità di lettura, si elencano di seguito in breve gli Ambiti con i temi più

rilevanti di azione nel Programma triennale. Si rimanda al prossimo capitolo per le

schede di approfondimento..

10

OCEANS: DIFESA DEGLI OCEANI E DEL MEDITERRANEO Il Mediterraneo è

uno dei mari più ricchi di biodiversità e più minacciati dall’azione umana e l’Italia per

posizione, vocazione marittima, cultura, diviene strategica per la sua salvaguardia.

Oceani e mari devono essere mantenuti nelle loro vitalità e resilienza per essere

capaci di sostenere e supportare al meglio le società umane.

Efficientamento e ampliamento del sistema e delle reti di aree marine protette

(AMP);

Razionalizzazione dello sforzo pesca e dell’impatto sugli habitat per una

pesca realmente sostenibile; lotta alla pesca illegale, alla

commercializzazione, ai consumi dei suoi prodotti.

Promozione ed avvio di iniziative per rafforzare il concetto di Buono Stato

Ambientale (Good Environmental Status) contenuto nella Strategia Marina

dell’Unione Europea.

Azioni per rendere maggiormente sostenibili la produzione e il consumo di

seafood.

Attivazione diffusa per la tutela del mare incentrata sulle plastiche (2016).

WILDLIFE: PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITÀ L’Italia è il Paese più ricco di

biodiversità e con il più alto tasso di endemismi in Europa. Il ruolo quindi dell’Italia è

importante sia per la localizzazione specifica del patrimonio naturale nazionale sia per

il “peso” delle scelte del Governo italiano in sede UE.

Difesa delle Direttive Natura (revisione nel 2016).

Sostegno alla Strategia europea e alla SNB (revisione inizio 2016) per la

conservazione della biodiversità, anche attraverso azioni di “citizen science”.

Promozione del valore formale del Capitale Naturale (vd. Link Ambito

trasversale Governance).

Azioni urgenti di monitoraggio e di conservazione per specie ed habitat in

Italia che assumono un valore nelle due Ecoregioni Alpi e Mediterraneo.

CLIMATE & ENERGY: DIFESA DEL CLIMA L’Italia è il 3° Paese per emissioni

di gas serra in Europa.

Promozione della sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili,

agendo in primo luogo sull’utilizzo del carbone (in Italia risulta la priorità).

Promozione dello spostamento degli investimenti dai combustibili fossili alle

energie rinnovabili e all’efficienza energetica.

Coinvolgimento di attori diversi (società civile, imprese, istituzioni) per

l’adozione diffusa di una strategia di decarbonizzazione.

FOOD: UNA LEVA PER LA SOSTENIBILITA’ L’Italia è il 3° Paese produttore di

cibo e bevande in Europa, oltre ad avere quasi metà della superficie del territorio

nazionale (45%) destinata alla produzione agricola (per la buona parte potenzialmente

ad alto valore naturale, 43%). La dieta mediterranea, inoltre, è stata riconosciuta come

11

Patrimonio dell’Unesco e il cibo rappresenta un aspetto importante nella spesa degli

italiani oltre a rappresentare un elemento identitario dell’Italia alla scala nazionale.

Promozione attraverso vari strumenti dedicati (dal grande pubblico alle

imprese e alle istituzionali) della riduzione dell’impronta del cibo, in particolare

agendo sulla promozione della dieta mediterranea.

Collaborazione con il nework internazionale per la riduzione dell’impatto

ambientale delle commodities.

Promozione dei prodotti della filiera agricola certificata del biologico,

evidenziando le ricadute positive per i sistemi naturali e la salute umana.

GOVERNANCE (Ambito trasversale): CONTRIBUIRE AGLI OBIETTIVI

NAZIONALI E INTERNAZIONALI DI GOVERNO & POLICY Il WWF IT, in coerenza

con le strategie e gli obiettivi del WWF Int., del WWF EPO e della Mediterranean

Marine Initiative, e sulla base del know how che caratterizza la sua azione a livello

nazionale, intende quindi operare su vari livelli, costruendo le necessarie alleanze, per

impostare una sfida che si basi sulla necessità di passare da un’economia della

crescita ad un’economia del “prendersi cura”, un sistema economico capace di mettere

al centro il capitale naturale senza il quale non è possibile ipotizzare alcun benessere e

sviluppo delle nostre società.

Garantire la partecipazione qualificata di rappresentanti WWF ai tavoli di

lavoro promossi dalle istituzioni italiane sui temi prioritari dell’agenda

internazionale ed europea in campo ambientale: clima e energia, biodiversità,

cibo, Mediterraneo, obiettivi per lo sviluppo sostenibile.

Mantenere un alto livello di interlocuzione con i membri del Parlamento

italiano, del Parlamento europeo e con il Governo italiano nella definizione

dell’agenda interna e internazionale dell’Italia.

Individuare fonti governative di finanziamento per la realizzazione di

progetti in Italia e all’estero per la conservazione della biodiversità, delle

risorse costiere e marine, per il contrasto ai cambiamenti climatici e alla

desertificazione.

favorire la partecipazione ai think tank della società civile (ONG e operatori

della Green Economy) che hanno come obiettivo il superamento dei modelli

economici e contabili “business as usual”;

rafforzare la propria leadership nell’elaborazione di report e assessment in

particolare sui temi della tutela della biodiversità, dei cambiamenti climatici,

delle scelte nei settori dell’energia, dei trasporti e del cibo.

confermare e sviluppare la propria leadership nel promuovere e gestire

tavoli di coordinamento delle NGO ambientaliste italiane sui temi principali

dell’Agenda ambientalista monitorando le leggi e le iniziative istituzionali su

scala europea, nazionale e locale e intervenendo con specifiche richieste e

proposte.

12

5. SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

DEL PROGRAMMA TRIENNALE

SCENARIO GENERALE

Ricco di specie, economie e culture, il Mediterraneo è stato un esempio di

coevoluzione millenaria tra uomo e ambiente. Questo paradigma, però, si è guastato. Il

progetto MedTrends3 ha messo in evidenza quanto oggi sia drammatico l’impatto

antropico sul Mare Nostrum. L’interazione uomo-mare ha generato attriti a discapito

di biodiversità e servizi ecosistemici. E tutto ciò ha un impatto sulla nostra salute, e in

primis sulla qualità della nostra vita.

In Italia attuare azioni efficaci di conservazione sul mare non può prescindere dal

lavorare su scala di bacino (Mediterraneo). Con questa convinzione, il WWF Italia nel

2007 è stato il catalizzatore nonché fondatore, assieme a WWF MedPo, della

Mediterranean Marine Initiative (MMI), la strategia WWF di conservazione dell’intero

Mediterraneo, voluta, redatta, condivisa e attuata in sinergia con i 6 Uffici WWF in

Mediterraneo, il Programma EPO e il WWF Int.

A quasi 10 anni dalla sua nascita, la Mediterranean Marine Initiative (d’ora innanzi

MMI), oltre ad aver ottenuto risultati rimarchevoli quali, a titolo di esempio, la

ricostituzione dello stock di tonno rosso o il consolidamento del network di aree

marine protette (AMP) denominato MedPAN, è ancora oggi il quadro di riferimento

per WWF IT, è il mezzo per il raggiungimento degli obiettivi prioritari di conservazione

in Italia, nel bacino mediterraneo e a livello globale. Solo l’azione sinergica con gli

altri NOs/POs4 nel Mediterraneo (e in Europa) può, infatti, permettere al WWF IT il

raggiungimento sia degli obiettivi di conservazione nella macroregione in cui risiede - il

Mediterraneo - sia di quelli globali. Grazie ad un processo di allineamento e

contribuzione, il WWF IT, dando il suo apporto alla definizione degli obiettivi della MMI,

contribuisce di conseguenza a quelli del Programma WWF europeo (WWF EPO) e a

quello WWF globale sul mare.

La MMI ha infatti un piano di lavoro approvato (da tutti gli NOs mediterranei, dal

MedPO, dall’EPO e da WWF Int.) per ridurre gli impatti antropici contribuendo al

contempo agli obiettivi globali, gli oceans goals sensu WWF, per mari e oceani

(oceans goals).

Tra gli Stati mediterranei, l’Italia ha un numero elevato di AMP, tra i più alti nel

bacino, nonché una tra le flotte pescherecce più imponenti e diversificate che

operano esclusivamente in Mediterraneo. Per tale motivo abbiamo un ormai

3 http://mediterranean.panda.org/about/marine/marine_protected_area/medtrends_project/

4 NO: National Offices / Uffici Nazionali WWF; PO: Uffici di Programma WWF (ossia quelli transnazionali che

vengono nella maggior parte dei casi direttamente finanziati dal WWF Internazionale)

5.1. AMBITO OCEANS

13

consolidato lavoro che svolgiamo, in coerenza con la MMI e nel campo (1) delle AMP

e (2) della pesca (e.q. dalla riduzione degli impatti su tartarughe al promuovere

consumo sostenibile di prodotti alieutici). Con questo lavoro, continueremo a dare un

contributo sostanziale ed essenziale al raggiungimento degli obiettivi di conservazione

mediterranei grazie ad azioni di advocacy nelle arene decisionali di maggiore

importanza per il bacino stesso. In particolare nell’ambito delle AMP, operiamo anche

nella gestione diretta di 2 AMP che possono essere entrambe di esempio non solo in

Mediterraneo ma anche a livello globale (come già avvenuto in passato), in particolare

la AMP di Torre Guaceto, per la gestione integrata della pesca artigianale. Stiamo

inoltre integrando nella strategia di conservazione nazionale (nonché proponendo alla

MMI) una o più azioni per contrastare gli impatti emergenti quali quelli generati dalle

microplastica sulle specie (es. cetacei) e sul consumo umano (food chains) e dalle

trivellazioni, in un contesto ritenuto da noi estremamente urgente di necessità di

gestione integrata della fascia costiera, che in Italia è profondamente legata allo

sviluppo edilizio dei centri rivieraschi e alla corretta gestione del demanio marittimo.

Elevata è la sensibilità dell’opinione pubblica italiana sul tema delle attività di

prospezione/ricerca e coltivazione di idrocarburi offshore. D’altra parte, altrettanto

significativo risulta l’impegno del WWF nel concepire e attuare strategie di advocacy

e di lobby su scala nazionale ed europea per la tutela delle risorse ecologiche

marine.

L’Italia è inoltre un Paese che consuma e importa ingenti quantità di (3) seafood dal

Mediterraneo e dai Paesi in via di sviluppo. Basti pensare che:

è tra i primi 5 consumatori mondiali di seafood (Mediterraneo ed estero), il

terzo in Europa, dopo Spagna e Francia; ed è il principale mercato europeo

per il consumo di carne di squalo;

il consumo di pesce si attesta su 1.200.000 tonnellate all’anno di cui

900.000 sono importate. Nel caso dei tonni, l’Italia consuma il 10% del

pescato globale di tonno tropicale, di fatto il primo prodotto ittico lavorato e

consumato in Italia (ne vengono prodotte 3 milioni di scatolette di tonno

tropicale quotidianamente dai leader di mercato), mentre il tonno rosso che

l’Italia pesca in Mediterraneo viene esportato nel 98% dei casi in Giappone.

Esattamente come nella MMI, anche in questo caso, WWF IT può collaborare con la

rete internazionale degli uffici WWF per dare un enorme contributo al rendere

sostenibile sia l’approvvigionamento (l’import in particolare da Paesi in via di

sviluppo) sia il consumo di seafood in generale (in collegamento con l’Ambito Food).

1) AREE MARINE PROTETTE

Obiettivi strategici (Mediterraneo) Nel sistema delle aree marine protette (italiane e

mediterranee, AMP), WWF IT, in collaborazione con la MMI, contribuisce alla protezione degli ambienti marini, in particolare al raggiungimento del target 11 della CBD, promuovendo una gestione sostenibile delle attività antropiche, in particolare quelle alieutiche nelle AMP.

14

(Mediterraneo) WWF IT, in collaborazione con la MMI, si adopera affinché

vengano applicati i protocolli della Convenzione di Barcellona nelle AMP e la

Gestione Integrata della Fascia Costiera (ICZM).

(Mediterraneo) WWF IT promuove con forza il raggiungimento degli obbiettivi

di Buono Stato Ambientale (Good Environmental Status) nei processi di

Marine Spatial Planning come prescritto dalla Strategia Marina dell’Unione

Europea (MSFD) e come definito anche dalla MMI.

Obiettivi operativi

(Mediterraneo) Entro il 2017, 4 nuove AMP saranno istituite in Mediterraneo e

le esistenti devono essere gestite in maniera efficace per generare importanti

benefici per le comunità locali.

Entro il 2018, in collaborazione con WWF FR e WWF MedPO, il WWF IT

opererà per rendere più efficace la conservazione dei cetacei entro l’area

dell’accordo Pelagos, promuovendo studi che comprendano sia gli effetti degli

impatti emergenti (microplastiche e inquinamento acustico) sia valutazioni ed

azioni che migliorino la governance e la gestione dell’area (ad es.

miglioramento della qualità delle acque, riduzione della velocità di crociera

delle imbarcazione nel santuario dei cetacei per ridurre le morti accidentali da

collisione dei grandi cetacei).

(Mediterraneo) Entro il 2018 il WWF IT si adopererà per individuare

meccanismi di finanziamento da privati a sostegno delle AMP.

(Mediterraneo) Entro il 2020 il WWF si adopererà per rafforzare la rete delle

AMP mediterranee, in modo da estendere le politiche di gestione sostenibile a

tutto il Mediterraneo.

2) PESCA

Obiettivi strategici (Mediterraneo) WWF IT si adopera per esportare modelli “funzionanti” di co-

gestione della pesca nelle AMP mediterranee.

(Mediterraneo) In Adriatico e Canale di Sicilia, il WWF IT contribuisce alla

corretta implementazione dei piani pluriennali di gestione della pesca come

richiesto dalla CFP, promuovendo la partecipazione dei portatori di interessi,

riducendo la pesca illegale, nonché promuovendo l’attuazione di misure atte

alla riduzione degli scarti da pesca e del bycatch delle tartarughe marine.

(Mediterraneo) WWF IT si adopera per l’implementazione del regolamento

europeo sulla pesca IUU inerente l’import/export in Italia.

Obiettivi operativi

(Mediterraneo) Entro il 2017, i piani di gestione della pesca delle risorse

condivise in Adriatico e Canale di Sicilia sono stati implementati o in fase di

implementazione grazie al coinvolgimento degli stakeholders.

(Mediterraneo) Entro il 2018, 5 comitati di co-gestione della pesca sono stati

istituiti in altrettante AMP in Mediterraneo.

15

3) SEAFOOD

Obiettivi strategici WWF Italia contribuisce a rendere maggiormente sostenibile e legale il

mercato dei prodotti ittici in Italia e in Europa (e in paesi extra EU come

Canada, Qatar, …) coinvolgendo i principali attori della filiera (pescatori,

industria ittica, produttori/trasformatori, grande distribuzione, consumatori, enti

di certificazione, istituzioni, ONG).

Obiettivi operativi

Entro il 2018, WWF IT si impegna a sensibilizzare e supportare grandi

aziende italiane perché sviluppino politiche e pratiche di approvvigionamento

responsabile delle risorse ittiche (minore utilizzo di specie minacciate,

incremento della quota di pesce certificato, MSC), investano in progetti di

conservazione e in progetti di miglioramento delle azioni di pesca compiute

dalle flotte da cui si approvvigionano (Fishery Improvements Projects; FIPs

sensu WWF), informino i consumatori e li incoraggino a consumare prodotti

ittici sostenibili.

Entro il 2018, WWF Italia si adopera per incrementare la consapevolezza e

l’impegno di consumatori, settore privato e istituzioni sul tema della

sostenibilità del consumo dei prodotti ittici, in particolare quelli di provenienza

dai Paesi in via di sviluppo.

Entro il 2018, WWF Italia si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica per

quanto concerne le attività di pesca illegale e l’importazione e la vendita di

prodotti illegali.

5.1. A

MBITO OCE

SCENARIO GENERALE

Le politiche ambientali dell’Unione Europea sono estremamente importanti per

assicurare la tutela della Natura in Europa e in Italia. E’ pertanto fondamentale

elevare il livello di impegno dell’UE in questo settore rafforzando:

le Direttive Europee Natura (Direttive “Habitat” e “Uccelli”), in particolare

utilizzando le Oasi WWF/Natura 2000 come luoghi esemplari di gestione;

l’applicazione concreta della Strategia Europea per la Biodiversità 2020;

l’applicazione degli obiettivi “Aichi” (Aichi Biodiversity Targets) della

Convenzione sulla Diversità Biologica (Convention on Biological Diversity;

CBD);

l’applicazione concreta dei Sustainable Development Goals (SDGs) sulla

biodiversità in Italia, anche attraverso il Piano Nazionale sullo Sviluppo

Sostenibile che il Governo dovrà realizzare.

5.2. AMBITO WILDLIFE

16

L’effettiva applicazione e finanziamento di tutti questi dispositivi risultano un’azione

fondamentale per assicurare la tutela della natura in Italia e la migliore gestione della

Rete Natura 2000. Proprio per questo motivo, il WWF ha lanciato all’inizio del 2015 a

livello europeo, la campagna Nature Alert, con l’obiettivo di impedire un

indebolimento delle Direttive “Habitat” e “Uccelli, strumenti fondamentali per assicurare

la conservazione della natura in Europa. L’Italia può svolgere un ruolo leader per la

tutela della Natura d’Europa e soprattutto nel Mediterraneo. La posizione e

conformazione della penisola può permettere di promuovere e coinvolgere altri Paesi in

piani e azioni di conservazione di specie e habitat.

La tutela della Natura in Italia ha, inoltre, effetti diretti su:

la tutela della biodiversità in Europa: l’Italia ospita un’altissima percentuale

di specie vegetali e di specie animali europee; circa 1000 taxa vegetali sono

ritenuti di rilevante importanza ai fini della conservazione e 301 unità sono

inserite nelle Global Red List IUCN; 42 su 590 specie di vertebrati terrestri

sono endemici; il 31% dei vertebrati italiani risulta minacciato (Italian Red list,

2013);

la tutela dei corridoi ecologici (es. rotte migratorie, etc) in particolare tra

Ecoregione Alpi e Ecoregione Mediterraneo e verso l’Europa, con particolare

riferimento alla diffusione e la conservazione dei grandi carnivori (Orso, Lupo),

le tartarughe marine e i rapaci mediterranei (Aquila di Bonelli, Capovaccaio,

Lanario).

Obiettivo strategico Contribuire alla tutela della Natura in Italia ed in Europa con riferimento agli obiettivi ,

della Strategia europea per la biodiversità 2020 e della Strategia Nazionale (SNB)

come contributi agli obiettivi della CBD e alle priorità dettate dalle Direttive Habitat e

Uccelli (Rete Natura 2000), con particolare riferimento alle specie chiave delle due

Ecoregioni che interessano territorialmente l’Italia.

Obiettivi operativi 1. Il WWF promuove azioni di lobby politica e legislativa, attività di informazione e

comunicazione verso il grande pubblico per mantenere e rafforzare l’applicazione

delle Direttive sulla Natura (ivi compresa la rete dei parchi) e il raggiungimento

degli obiettivi della Strategia europea 2020 (e della SNB) come contributo alla CBD

e ai Sustainable Development Goals (SDGs).

2. Entro il 2018 il WWF contribuisce alla conservazione di specie simbolo delle

Ecoregioni Alpi e Mediterraneo attraverso la riduzione dei conflitti tra attività

antropiche e Grandi Carnivori (Orso, Lupo) sulle Alpi e sull’Appennino, rapaci e

tartarughe marine5 nel Mediterraneo.

3. Entro il 2018 il WWF contribuisce al riconoscimento del valore del capitale

naturale nei meccanismi della programmazione economia stimolando il

funzionamento del Comitato Nazionale sul Capitale naturale e l’attuazione dei

5 Specie prioritaria del WWF Int. e oggetto di un programma internazionale.

17

decreti attuativi relative agli schemi PES previsti nel Collegato ambientale. Per

lo sviluppo vd. anche Ambito trasversale Governace.

4.

MBITO OCE

SCENARIO GENERALE

L’Italia, anche nel contesto europeo, è stata spesso un freno per le definizione di

obiettivi di rinuncia ai combustibili fossili (“decarbonizzazione”) congrui e,

contestualmente, di altrettanto ambiziosi obiettivi di sviluppo delle energie rinnovabili.

Questo atteggiamento è meno accentuato e aperto negli ultimi anni, ma ancora non si

traduce in un ruolo attivo e propulsivo a favore di un’economia sostenibile a

basso tenore di carbonio, anche nel contesto delle tematiche energetiche.

Questo nonostante l’Italia sia attualmente uno dei Paesi leader nel mondo nella

produzione di energia da fonti rinnovabili (4° nel mondo per capacità istallata

totale di fotovoltaico e 9° per intensità di investimenti). In negativo, l’Italia è al 16°

posto a livello mondiale per emissioni di CO2, e 3° a livello UE.

A causa dell’offensiva delle lobby che spingono per l’utilizzo dei combustibili

fossili, spalleggiate da parte delle istituzioni, gli investimenti nelle energie

rinnovabili sono in calo. Dobbiamo contrastare questo processo ed aumentare gli

investimenti nell’energia “sostenibile”.

In Italia si continua ad utilizzare il carbone, il più inquinante dei combustibili fossili: esso

rappresenta circa il 13% della produzione termoelettrica, ma circa il 40% delle

emissioni. Il 92% delle emissioni di CO2 dell’ENEL deriva ancora oggi dal carbone.

Grazie all’azione di convincimento, di denuncia pubblica e alle attività giudiziarie del

WWF e delle altre associazioni ambientaliste sono stati quasi definitivamente bloccati

tutti i nuovi progetti di centrali a carbone, mentre le centrali a carbone esistenti

vengono utilizzate massicciamente.

Per fare in modo che l’Italia recuperi un ruolo primario nell’economia delle

energie rinnovabili occorre:

fermare e limitare l’uso dei combustibili fossili, a partire da quello di cui si può

fare a meno da subito ovvero il carbone,

stimolare le necessarie misure legislative per rimuovere le barriere e favorire

le energie rinnovabili,

favorire la transizione delle aziende verso un modello plasmato sull’energia

rinnovabile.

Il nostro ruolo sarà comunque di rilievo, dal momento che le ONG sono viste come i

referenti piú attendibili sul clima a livello internazionale e, tra le ONG, il WWF é

ritenuto essere il soggetto con la reputazione piú forte (in particolare in Europa e in

America Latina).

5.3. AMBITO CLIMATE & ENERGY

18

Le azioni da intraprendere nel 2016 andranno individuate puntualmente dopo la

COP21 di Parigi (attualmente in corso), in quanto la tattica dipenderà molto dall’esito

del Summit e dall’accordo che verrà ivi concluso.

L’Unione Europea sta comunque approvando un Energy Package e anche una nuova

direttiva sulle energie rinnovabili6 e verrà concordata una strategia comune del WWF a

livello europeo.

Obiettivo strategico

Contribuire al processo di sostituzione del carbone e dei combustibili fossili con le

energie rinnovabili a livello italiano, europeo e globale, perché l’Italia sia uno dei primi

Paesi EU che rinunciano al carbone.

Obiettivi Operativi 1. Contribuire all’adozione di un piano che preveda l’uscita dell’Italia dal carbone entro

il 2025, senza interventi di delocalizzazione delle centrali.

2. Creare un'alleanza con interlocutori politici e della societá civile per chiedere e

ottenere una strategia di accelerazione della decarbonizzazione/transizione

(mitigazione e adattamento), con una conferenza energetica nazionale e un piano

energetico in Italia.

3. Coinvolgere i principali attori del settore finanziario e grandi aziende italiane in

investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica.

1.

MBITO OCE

SCENARIO GENERALE

Nel contesto europeo l’Italia possiede diversi primati: è il terzo maggiore produttore

di cibo e bevande e, all’interno del Paese, questo settore è il secondo più

importante (12% del PIL). Le aree agricole in Italia rappresentano il 45% del

territorio nazionale. L’Italia è seconda per superficie investita in agricoltura

biologica (3,5% della superficie mondiale) e possiede la fetta più rilevante del registro

di prodotti DOP e IGP.

Dieta Mediterranea come Dieta sostenibile. Il riconoscimento da parte dell’UNESCO

della Dieta Mediterranea quale Patrimonio Intangibile dell’Umanità va considerata

anche come misura di salvaguardia per difendere dall’erosione un patrimonio culturale

e naturale dei popoli mediterranei. Questo scenario implica una necessaria e forte

attivazione per promuovere un modello alimentare sostenibile che riduca al massimo

l’impatto ambientale. Questo modello è esportabile perché non è rappresentato tanto

dalla specificità dei cibi quanto al concetto di stile di vita sostenibile declinabile

nelle specificità di ciascun Paese. Nel network internazionale il tema food è uno dei

6 http://ec.europa.eu/energy/en/consultations/preparation-new-renewable-energy-directive-period-after-2020

5.4. AMBITO FOOD

19

6 GIG (Global International Goals) e pertanto sarà oggetto di un programma

internazionale (“practices”) che svilupperà a partire dal 2016 un programma strategico

al quale verrà collegato anche il programma food del WWF IT.

Agricoltura e conservazione della biodiversità: il ruolo strategico dell’Italia nel contesto

Europeo. Le aree agricole oltre a rappresentare in Italia quasi la metà del

territorio Nazionale (45%), interessano il 30% della superficie della Natura 2000,

con oltre 200.000 aziende agricole che svolgono attività all’interno. La

conservazione dell’agricoltura ad alto valore naturale (HNV) rientra tra gli obiettivi

strategici della politica europea (PAC) sia agricola sia ambientale ed in particolare

rappresenta una delle priorità assegnate alla Politica di sviluppo rurale; inoltre, a livello

nazionale è stata inclusa tra gli obiettivi specifici della Strategia Nazionale per la

Biodiversità. In Italia, a livello nazionale, il 43% della superficie agricola è

potenzialmente ad alto valore naturale e il 16% ricade nelle classi di valore più

elevato. Il territorio rurale svolge, quindi, un ruolo chiave per la conservazione della

biodiversità e, al contempo, si conferma come fattore di minaccia per la

biodiversità, sia per l’intensificazione delle colture, sia per l’abbandono delle

pratiche tradizionali.

Obiettivo strategico Entro il 2018, il WWF IT, in coordinamento con i Paesi del network a livello europeo,

contribuirà a ridurre l’impronta del cibo, ossia gli impatti ambientali del settore

agroalimentare dalla produzione al piatto, con un approccio integrato all’intera catena del

valore e di approvvigionamento. Il WWF‐IT lavorerà per cambiare i modelli della

produzione alimentare e del consumo verso un nuovo modello che integri la

conservazione della biodiversità e il benessere umano.

Obiettivi operativi: 1. Il WWF IT promuove l’adozione di una dieta sostenibile che contribuisca alla

protezione e al rispetto del clima, delle risorse (acqua e suolo) e della biodiversità

(specie ed ecosistemi) e sia sana sotto il profilo nutrizionale (comprende quindi

anche lo spreco).

2. Il WWF IT, in collaborazione con il network, contribuisce alla riduzione dell’impatto

ambientale di alcune commodity strategiche per il mercato italiano (seafood,

palm oil, soy) attraverso programmi con il settore privato e i consumatori per

l’aumento dell’offerta e domanda di prodotti con minor impatto ambientale.

3. Il WWF IT contribuisce ad incrementare l’offerta e la domanda di prodotti della

filiera agricola certificata nel regime del biologico, evidenziando le ricadute

positive per i sistemi naturali e la salute umana.

20

2.

MBITO OCE

“We now need to keep up our policy and advocacy work to ensure that by June 2016 the Environment

Council, based on the proposal of the European Commission, decides not to change the Birds and

Habitats Directives. This campaign is a compelling example of the impact WWF can have on major policy

processes, when we make a concerted effort with allies and partners”.

Lambertini, WWF Int.

SCENARIO GENERALE

L’Italia è uno dei Paesi appartenenti al G7/8, da sempre considerato a livello

internazionale nel club dei Paesi occidentali industrializzati e avanzati, che può e deve

svolgere un ruolo molto importante e significativo, in sede europea e

internazionale, per quanto riguarda l’indicazione e l’applicazione di modelli di sviluppo

innovativi e sostenibili, nonostante, a partire dalla grave crisi economico-finanziaria del

2007-2008, abbia difficoltà a rilanciare la sua economia.

In Italia hanno anche sede diversi organismi internazionali che hanno forti

connessioni con la sostenibilità, come la FAO, l’IFAD e il WFP. Inoltre in Italia vi è la

Città del Vaticano che, in particolare con il nuovo Papa Francesco, sta svolgendo un

ruolo molto importante e significativo nella diffusione nel mondo religioso dei principi

della sostenibilità (ben delineati nell’enciclica “Laudato sì”).

Oltre a questo l’Italia è una Paese ancora ricco di biodiversità (la più alta su scala

europea) ma con notevoli problematiche ambientali che denunciano una mancanza di

visione e coerenza di normative e azioni che sarebbero necessarie per la sostenibilità.

In Italia le politiche attive di conservazione della natura non sono sviluppate o

subiscono un regresso. Le Regioni italiane, da cui dipende la governance della rete

Natura 2000, non hanno mai avviato forme di gestione dei siti comunitari, sono in

ritardo con riguardo alla trasformazione dei SIC in ZSC (è stata aperta dalla DG

Ambiente della CE una procedura d’infrazione a questo proposito) e applicano male la

valutazione di incidenza (in merito è stata aperta dalla CE un procedura EU Pilot). Lo

stesso obiettivo prioritario della governance dei parchi nazionali, la conservazione e

valorizzazione della biodiversità, è oggi messo in discussione nell’ambito del dibattito

sulla riforma della legge quadro sulle aree protette. Nella gestione faunistica dei

grandi carnivori (lupi e orsi) non sempre gli obiettivi di conservazione sono mantenuti

con coerenza.

Il WWF in Italia si sta sempre di più caratterizzando come un’associazione capace di

condurre all’attenzione politica e di vari target rilevanti il tema, centrale per

l’impostazione di un nuovo modello economico verso la sostenibilità, del

riconoscimento formale del valore del capitale naturale e quindi dei servizi

ecosistemici da integrare nel sistema economico. Il quadro internazionale

dell’approvazione dell’Agenda di sviluppo 2030 con gli SDGs e il loro sviluppo

operativo può certamente aiutare questo percorso che deve vedere il WWF

protagonista in particolare per l’applicazione degli Obiettivi 14 e 15.

5.5. AMBITO TRASVERSALE GOVERNANCE

21

Il WWF IT, che da anni è impegnato nella diffusione e nella sensibilizzazione della

migliore conoscenza scientifica disponibile sui temi della sostenibilità (utilizzando

rapporti di collaborazione con prestigiose istituzioni internazionali, quali, ad esempio, il

Worldwatch Institute e il Club of Rome) può svolgere un ruolo prezioso per

l’individuazione e l’applicazione di azioni mirate a dare concretezza agli SDGs,

particolarmente nel campo della biodiversità.

Il WWF IT svolge inoltre da anni un ruolo molto significativo nella policy italiana,

contrastando le normative nazionali e locali dannose per l’ambiente e elaborando

proposte concrete per realizzare normative importanti per la tutela ambientale e la

sostenibilità. Questa dimensione di advocacy che proseguirà per i prossimi anni, sarà

sempre di più svolta con un’attenzione ancora più forte indirizzata alla dimensione

europea e internazionale.

L’interlocuzione con il Governo per una riconversione ecologica dell’economia, attenta

all’uso sostenibile delle risorse naturali e per una giusta valorizzazione del capitale

naturale, è diventata, grazie all’azione del WWF IT, sempre più qualificata. Il WWF

Italia ha proposto al Governo, riunendo attorno a sé le maggiori associazioni

ambientaliste italiane, la “Agenda Ambientalista” che contiene decine di proposte per

il buon governo ambientale del Paese. Il Governo italiano ha annunciato in futuro un

“Green Act”, che ha come obiettivi la lotta ai cambiamenti climatici e la Circular

economy, ma le leggi già approvate in Parlamento su proposta del Governo

favoriscono ancora oggi i combustibili fossili (centrali a carbone e trivellazioni),

l’incenerimento dei rifiuti (mentre la raccolta differenziata nella maggioranza dei casi è

ancora a livelli non soddisfacenti rispetto agli obiettivi europei) e gli impianti industriali

inquinanti (industrie chimiche e acciaierie). C’è una resistenza delle classi dirigenti

politiche ed economiche italiane, vista la debolezza e frammentarietà del tessuto

produttivo del Paese, nel concepire strategie di uscita dalla crisi, che puntino (come

negli altri Paesi più avanzati dell’Europa occidentale) alla sostenibilità ambientale,

all’innovazione dei processi produttivi e all’uso efficiente delle risorse.

Obiettivi strategici

- Ottenere una concreta attuazione e declinazione nazionale di quanto indicato

dall’Agenda di sviluppo sostenibile 2030 (Sustianable Development Goals – SDGs)

e dalle Convenzioni quadro sui Cambiamenti Climatici e sulla Biodiversità e far

crescere nella società italiana (dai soggetti economici alle istituzioni) la

consapevolezza dell’importanza dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030 ONU

contribuendo a mettere in rete i soggetti che si occupano degli SDGs

- Ottenere il pieno rispetto e la corretta applicazione in Italia della Direttive europee

Habitat e Uccelli (revisione europea a giugno 2016).

- Ottenere l’effettiva gestione della rete Natura 2000 e il miglioramento della

governance dei parchi nazionali a tutela della biodiversità.

- Promuovere il riconoscimento del valore del capitale naturale nei meccanismi

formali di programmazione economica e il Natural Capital Accounting come

22

indicatore della sostenibilità della nostra economia e della nostra società.

Promuovere in Italia il Natural Capital Protocol che sarà disponibile dal giugno 2016.

- Promuovere ed operare per l’applicazione di nuovi indicatori di benessere alternativi

al PIL che tengano conto del valore della natura, sia in sede nazionale che europea,

spingendo sul ruolo che l’Italia può avere in questa direzione in ambito europeo.

- Operare in armonia con gli uffici europei e internazionali del WWF ed il supporto di

esperti esterni anche del nostro Comitato Scientifico per spingere un ruolo italiano in

campo internazionale sui temi della sostenibilità e della conservazione della

biodiversità.

- Stabilire relazioni continuative con le organizzazioni ONU presenti in Italia sulle

tematiche legate alla sostenibilità, eventualmente anche per conto del WWF Int..

- Stabilire relazioni continuative con il Vaticano su varie tematiche legate alla

sostenibilità, eventualmente anche per conto del WWF Int.

- Rafforzare la relazione con il Ministero dell’Ambiente e consolidare i nuovi rapporti

con il Ministero degli Affari Esteri e con il Ministero delle Politiche Agricole e

Forestali per attuare politiche, programmi e progetti in attuazione delle grandi

Convenzioni internazionali sulla biodiversità, sui cambiamenti climatici e sulla

desertificazione.

Obiettivi operativi - Ottenere entro il 2017 meccanismi formali che riconoscano il valore della natura e

dei suoi servizi nella programmazione economica.

- Avviare un’alleanza per l’applicazione concreta dell’Agenda di sviluppo sostenibile

2030 e degli SDGs.

- Ottenere entro il 2016 la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile collaborando

con i Ministeri competenti.

- Operare per la revisione della Strategia nazionale della Biodiversità in

collaborazione con il Ministero Ambiente, difesa del Territorio e del Mare.

- Ottenere entro il 2016 la corretta applicazione in Italia della Direttiva Habitat e

aumentare gli esempi di effettiva gestione istituzionale della rete Natura 2000.

- Ottenere entro il 2016 che le Regioni applichino correttamente le linee guida sulla

valutazione di incidenza dettate dalla DG Ambiente della Commissione europea.

- Ottenere entro il 2016 una conferenza e un piano energetico nazionale, nel quadro

di una roadmap per la decarbonizzazione.

- Ottenere l’adozione della strategia nazionale di adattamento e la definizione

conseguente di Piani di attuazione.

- In generale, in merito a tutte le tematiche: lavorare in stretta collaborazione con il

WWF EPO su tutte le scadenze che ci saranno a livello europeo (es. quelle legate a

scadenze obiettivi della Direttiva Quadro Acque).

23

6. CONDIZIONI ABILITANTI7

MBITO OCE

Il WWF IT si trova al culmine di un’importante revisione strategica del quale il Critical

Contribution costituisce l’ elemento principale (v. Allegato 1). Il Critical Contribution

dichiara e caratterizza l’impegno del WWF in Italia rispetto al Programma di

conservazione globale (in via di definizione). E’ importante tuttavia considerare che il

Critical Contribution deve esser sostenuto da un’organizzazione che, riaffermando il

valore del proprio lavoro, sia capace di conquistare alla propria missione

l’adesione e partecipazione della società civile.

Condizione abilitante perché ciò possa avvenire è il cambiamento culturale nelle

persone. Dobbiamo aumentare la sensibilità della “gente” per le tematiche ambientali e

la consapevolezza di poter essere, insieme al WWF, attori del cambiamento.

“Transforming Cultures” quindi è la strategia con cui il WWF coinvolge i vari

attori e articola il supporto necessario alla missione del WWF e alla realizzazione

del Critical Contribution. Transforming cultures è la strategia di base che

“avvolge tutto il WWF”.

Ciò ci permetterà di dare un senso di coesione e sinergia a tutto il lavoro e di utilizzare

in modo strategico gli strumenti di relazione e contatto con il pubblico esterno e gli

attori della società civile in generale.

La strategia Trasforming Cultures riguarderà in particolare i seguenti ambiti settori di

intervento:

la comunicazione istituzionale,

le azioni di marketing

le attività di educazione

le Oasi.

Il WWF in Italia è un significativo portatore di “cambiamento culturale” e deve fare di

questo elemento una forza centrale del proprio Programma con una dichiarata e

praticata coesione e sinergia di tutta la struttura. Le campagne di comunicazione,

l’attività del nostro ufficio stampa, la creazione e gestione delle Oasi, il lavoro di

educazione e formazione dentro e fuori le scuole e, più in generale, l’intenso lavoro di

informazione, di diffusione della conoscenza, sono la componente cruciale del nostro

lavoro di trasformazione culturale.

7 Si tratta di una sezione esplicitamente richiesta dal percorso Critical Contribution: rappresenta infatti le

condizioni abilitanti che il singolo Ufficio nazionale stabilisce per essere in grado di perseguire gli Obiettivi internazionali.

6.1. LA STRATEGIA TRANSFORMING CULTURES

24

Solo dando una visione strategica d’insieme a tutti i nostri strumenti di relazione,

contatto e partecipazione del pubblico sarà possibile ritrovare quell’energia, quella

forza, quella passione cruciali per il successo del nostro lavoro.

1.

MBITO OCE

Gli obiettivi Transforming Cultures vanno considerati in maniera progettuale: ovvero

vanno dichiarati e vanno trovati gli strumenti e le azioni più idonee per conseguirli. Il

rischio altrimenti è quello di considerare, alla stregua di sempre, l’attività di

comunicazione / marketing / educazione/ Oasi come dettata meramente da

opportunità, svolta in maniera non integrata e quindi solo in parte efficace e

monitorabile. L’iniziativa Trasforming Cultures non avrà bisogno di risorse autonome

ma avrà bisogno di un sistema di gestione improntato al project management dove a

ciascun obiettivo vengono attribuiti risultati misurabili a partire dal 2016.

Obiettivo strategico generale: ottenere un cambiamento culturale nella

percezione e consapevolezza delle persone sull’importanza del valore alla natura

nella società e nelle vite di tutti.

Tale obiettivo strategico è di seguito declinato a seconda dei target prioritari.

PUBBLICO GENERALE

Obiettivo specifico: incrementare la consapevolezza del valore della natura.

Il pubblico generale va considerato come un target di potenziali sostenitori: l’obiettivo

del WWF è infatti di trasformare qualunque cittadino in un sostenitore della

consapevolezza del valore della natura e quindi della “missione” di conservazione della

natura e della biodiversità condotta dal WWF. Questa missione può essere attuata solo

attraverso la condivisione del “valore” della natura. E’ importante considerare che parte

del lavoro che viene svolto “internamente” ai nostri uffici (in Italia e nel mondo) può

diventare uno strumento molto importante per informare, formare e condizionare il

pubblico generale. Alcuni esempi: i nostri comunicati stampa, le newsletter

internazionali, i report del network, etc. potrebbero essere immaginati come strumenti

dedicati a rappresentare in modo innovativo il valore che rappresenta la natura e il

grande lavoro che il WWF realizza per conservarla.

Da valutare inoltre, la possibilità di avviare un programma specifico di “Ambasciatori

della Biodiversità”: personaggi famosi e vicini alle tematiche WWF con cui avviare una

relazione continuativa a supporto di progetti e campagne specifiche, per rendere più

forte ed incisivo il messaggio del WWF sul valore della natura. Il lavoro di

comunicazione verso il grande pubblico va inoltre considerato con due importanti

elementi: (a) una comunicazione specifica dedicata a richieste di progetti e di obiettivi

di conservazione definiti nel Critical Contribution, (b) una comunicazione che persegue

6.2. LA DECLINAZIONE DELLA STRATEGIA

25

gli obiettivi più ampi del Transforming Cultures. Entrambi questi aspetti vanno tenuti in

considerazione e sono assolutamente integrabili.

SOCI

Obiettivo specifico: rafforzare il ruolo dei soci come ambasciatori, sostenitori e

testimonial del valore della natura

Community di interesse

Le raccomandazioni circa il lavoro Transforming Cultures verso i soci e i sostenitori

saranno approfondite in altre modalità. Un elemento che dovrebbe comunque essere

tenuto in considerazione è che i soci e i sostenitori potrebbero, se adeguatamente

sollecitati, assumere un ruolo più attivo, partecipando a iniziative e azioni del

programma. Un particolare sforzo dovrà essere compiuto nel costituire delle

community di interesse a livello territoriale. Si tratterà di mettere insieme comuni

obiettivi intorno alle OA, alle Oasi e ai quei soci/sostenitori che si riusciranno a

mobilitare nel territorio.

Un primo passo potrà essere compiuto riattivando, partendo dal territorio, quei soci

“dormienti” o “persi” che non hanno più rinnovato la loro appartenenza al WWF IT. Da

questo punto di vista la tecnologia potrebbe essere utile per condividere facilmente le

informazioni e i dati presenti nel data base centrale. Riattivare un tessuto sociale che è

stato vicino al WWF e alle battaglie ambientali che sono state realizzate a livello

territoriale potrebbero rappresentare tante piccole scintille per far nascere delle

community di interesse.

Citizen science

Sempre più esplicito è infatti il ruolo che la gente interessata alla conservazione della

natura può svolgere nell’ambito della raccolta delle informazioni, nella denuncia e nella

definizione di soluzioni e alternative per la conservazione della biodiversità.

Quest’impostazione che desume molte delle esperienze fatte nel passato dal WWF è

un’importante componente della Citizens science utilizzata come nuovo approccio alla

raccolta e all’aggiornamento dei dati e non solo. Alcuni soci potrebbero inoltre essere

coinvolti direttamente in un programma di “ambasciatori della biodiversità” diventando

testimoni della consapevolezza, della denuncia e dell’azione del WWF di fronte al

grande pubblico o alle istituzioni. Questo ruolo potrebbe anche essere anche attribuito

ad alcune imprese.

NUOVE GENERAZIONI

Obiettivo specifico: educare i giovani al valore della natura e della biodiversità e al

loro ruolo di protagonisti del cambiamento (coinvolgendo anche le famiglie)

Il target giovani e le loro famiglie è particolarmente strategico per il buon risultato di

un’iniziativa rivolta al cambiamento culturale. Tutti noi inoltre sappiamo come la

passione per la natura e l’attenzione per gli equilibri e il valore della biodiversità si formi

soprattutto in età giovanile. Il WWF IT è stato precursore nell’attenzione, negli

26

strumenti e nei progetti dedicati ai giovani e alle loro famiglie. Inoltre importanti

programmi, come il sistema delle Oasi e i campi di naturalistici hanno avuto sempre

una vera e propria vocazione all’educazione ambientale dei giovani.

Il WWF è stato negli anni passati l’unica organizzazione che parlava di natura, di

biodiversità e di conservazione ai giovani ma in più, è stata l’unica organizzazione in

grado di fornire un’esperienza di contatto diretto con la natura (Oasi e Campi). La vera

capacità di Transforming Cultures deve essere quella di recuperare le competenze, il

know how e di rilanciare un programma di attivazione del target ragazzi che integri e

metta a sistema all’interno di un'unica strategia:

a) le iniziative WWF con il mondo la scuola

b) iniziative WWF verso il target insegnanti

c) le Oasi e i campi WWF

d) le iniziative sviluppate dalla rete territoriale

e) il marketing individui

f) i partenariato con le aziende: con particolare attenzione ad alcune industries

(giocattoli, editoria per ragazzi, ecc.) e alla grande distribuzione (le nuove piazze).

Anche gli universitari rappresentano, inoltre, un target fondamentale soprattutto per

ripopolare il volontariato con persone nuove, giovani e motivate. Si ritiene pertanto

fondamentale avviare nei prossimi tre anni almeno un progetto pilota di coinvolgimento

di alcune Università.

Nota: La strategia qui presentata dovrà essere alla base del piano di fund

raising/marketing con strettamente collegato il piano di comunicazione (quando

la fase di riorganizzazione sarà completata, in particolare per settori importanti di

stabilizzazione economica come il Marketing).

2.

MBITO OCE

Una caratteristica fondamentale della strategia Transforming cultures deve essere l’innovazione. Il programma di conservazione del WWF IT, pur nel rispetto degli impegni triennali, deve essere immaginato come un percorso in continua evoluzione capace, in accordo con i cambiamenti continui in atto nella società e con una continua apertura verso l’esterno per recepire al meglio pareri, opinioni, suggerimenti di figure o strutture significative nel campo della conoscenza e dell’innovazione sulla sostenibilità e la conservazione, nonché in accordo con le strategie del network WWF, di migliorare e aggiornare le proprie conoscenze, competenze e obiettivi da perseguire, rispondendo agli stimoli esterni e mantenendo alta la capacità di innovazione.

Questo è ancora più vero nel momento in cui il Critical Contribution del WWF IT viene definito in assenza di un consolidato e dettagliato frame strategico del Global Programme del network internazionale. E’ quindi importante trovare una modalità per affrontare e gestire il tema dell’evoluzione e dell’innovazione a cui dovrà auspicalmente ispirarsi il programma nel medio e lungo termine.

I principali obiettivi dell’Hub innovazione saranno quindi quelli di:

6.3. HUB INNOVAZIONE

27

valutare la portata di un nuovo tema innovativo in termini di conservazione e la considerazione delle eventuali azioni realizzabili dal WWF in Italia capaci realmente di conseguire risultati efficaci;

garantire un osservatorio attento alle novità e alle innovazioni che si intravedono nell’ambito delle problematiche oggetto dell’operato del WWF, assicurando l’ascolto di figure e strutture particolarmente significative in questi ambiti esterne al network WWF, partecipando al gruppo di lavoro del WWF Int. che si sta formando (Practice) sul tema dell’innovazione;

garantire in generale la condivisione delle decisioni e delle scelte con il network internazionale, mantenendo relazioni informative e di eventuale scambio su reti tematiche già esistenti nel network e che potrebbero nell’arco del tempo essere considerate come integrabili nei programmi del WWF IT.

I criteri con cui selezionare i temi da portare all’attenzione dell’hub innovazione sono:

a) Avere una notevole rilevanza per il pubblico generale in Italia o di alcuni specifici target particolarmente significativi, rispondendo alle “aspettative” dei sostenitori e potenziali donatori.

b) Contribuire all’avanzamento delle strategie di conservazione internazionali.

c) Costituire una particolare opportunità per ottenere risultati significativi di conservazione.

d) Rispondere a esplicite richieste del network internazionale.

28

7. LA NARRATIVA DEL PROGRAMMA

“SAVE THE NATURE SAVE HUMANS”

Le due facce della stessa medaglia: ”La natura è il tuo benessere” / “Estinzione è per sempre”

Nell’ambito del processo di Critical Contribution, in termini di brand e posizionamento

per il prossimo triennio, il WWF ambisce a diventare l’organizzazione leader

dell’equivalenza “natura sana = benessere umano”, (La natura è il tuo benessere

/ Il nostro futuro è la natura), l’organizzazione che rende concreta, con la sua azione,

la percezione in tutti i pubblici, di questa equivalenza.

Il concetto chiave della narrativa del programma è: Save the Nature, Save the

Humans.

Noi siamo “natura”. Se non comprendiamo che la natura è il nostro benessere,

favoriremo sempre i meccanismi che provocano l’estinzione della biodiversità (della

ricchezza della vita sulla Terra) e l’estinzione è per sempre.

Noi non possiamo comportarci come una specie al di fuori della natura.

Non abbiamo alcun diritto di farlo e facendolo stiamo distruggendo la capacità di futuro

delle nostre società, dei nostri figli, dei nostri nipoti.

L’umanità appartiene alla natura. E’ fatta con gli stessi elementi chimici che sono

presenti in tutte le forme di vita sulla Terra e che costituiscono l’intero Universo. Deriva

e proviene dalle forme di vita che si sono evolute sul Pianeta e ha patrimoni genetici

profondamente simili alle grandi scimmie antropomorfe e nelle sue componenti

genetiche ci sono elementi evidenti che la connettono con tutto il resto della vita sulla

Terra. Le specie che vogliamo salvaguardare sono come noi e noi siamo come loro, gli

ambienti che vogliamo salvaguardare, oltre alle meraviglie straordinarie che

contengono e che dobbiamo essere capaci di narrare e illustrare, costituiscono la

base della nostra stessa sopravvivenza e quindi del nostro futuro.

Il centro del nostro lavoro è la conservazione e il ripristino della biodiversità.

Per questo il WWF deve essere capace di dimostrare il valore fondamentale della

natura, della biodiversità, degli ecosistemi, degli impatti prodotti dall’uomo, della

drammatica estinzione del ricco puzzle della vita sul nostro pianeta.

Un WWF “paladino” dei valori e del ruolo unico che la biodiversità esercita nelle nostre

vite. Un WWF che crea “ un ponte tra opinione pubblica e natura”. Un WWF che mette

al centro il valore della Natura.

Il WWF vuole quindi essere il grande narratore del nostro “essere Natura”.

Dobbiamo quindi migliorare la nostra capacità di rafforzare la percezione della gente di

un WWF che sta dalla parte della natura (della straordinaria ricchezza di specie che

con noi dividono questa Terra), e che chiede ai cittadini di lottare al suo fianco.

Il WWF dovrà quindi, anche e soprattutto, avere una forte capacità narrativa, innovata

e creativa, che riesca ad aggiornare il grande lavoro svolto in ormai 50 anni di vita e

che miri a declinare con chiarezza (individuando anche parole chiave nuove e

coinvolgenti) il proprio operato sul quale aggregare adesioni, supporter, donors, ecc.

29

Per questo l’intero programma triennale del WWF Italia cercherà, in tutte le sue

azioni, di tenere sempre ben presente, declinandola in maniera operativa, questa

“Vision”.

MBITO OCE

Nell’ambito della programmazione 2016, il 50ennale rappresenta un appuntamento

identitario e celebrativo dei risultati raggiunti in tanti anni di impegno, ma deve essere

soprattutto l’occasione per raccontare il WWF del futuro. Il 2016 vuole essere un

anno all’insegna della concretezza e della prossimità: intesa come capacità di

raggiungere i propri pubblici di riferimento ed essere capaci di stabilire con loro una

relazione, rispondendo ai loro bisogni e alle loro aspettative. Il concetto di prossimità

rimanda a quelli di concretezza, rendicontabilità e diffusione dei risultati. Sarà un anno

di aggregazione, un anno in cui il WWF cercherà di riconnettersi il più possibile

con i suoi elementi fondativi riavvicinandosi alle persone.

Se la programmazione del 2016 ha come tema principale Wildlife (anche in relazione

alla sua declinazione mare), questo in una declinazione italiana relativa alla storia del

WWF ed al ruolo che questo ha svolto, si traduce in “difesa dalla natura in Italia” e

in OASI. Lo scenario internazionale e i risultati raggiunti a livello globale faranno da

cornice e potranno essere richiamati come tratto identitario in particolar modo

attraverso la narrativa e le iniziative di raccolta fondi collegate all’ambito Wildlife.

Nell’Allegato 3 tale impostazione viene sviluppata in una proposta di attività da

svolgersi nel 2016.

Attivazione &

coinvolgimento

Attivazione &

coinvolgimento

7.1. LA CAMPAGNA 2016: IL CINQUANTENNALE DEL WWF ITALIA

INNOVAZIONE

9. DRAFT - CALENDARIO 2016 OPPORTUNITÀ PER FOCUS 2016: AMBITI WILDLIFE E MARE/OCEANI

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

50 ANNI WWF ITALIA – SIAMO NATURA 2 Giornata

Mondiale

Zone Umide

Oasi tutto

l’anno

3 World

Wildlife Day

(CITES)

22 Giornata

Mond. Acqua

23 Giornata

Mondiale

Foreste

Oasi tutto

l’anno

6 aprile WHC

22 Giornata

Mond.Terra

Evento Charity

(TBC)

22 Giornata

Mondiale

Biodiversità

Oasi 15-29

SMS

29 GDO

5 Giornata

Mondiale

Ambiente

17 Giornata

Internazionale

Lotta alla

Desertificazione

5 Data di

fondazione del

WWF Italia

12 Giornata

Internazionale

della Gioventù

20 Over

ShootDay

Oasi tutto

l’anno

27 Giornata

Mond.Turismo

Natura in

città? (TBD)

LPR

3 Giornata

Mond.Habitat

16 Giornata

Mond.

Alimentazione

Natura in

città? (TBD)

20 GUB

Oasi tutto

l’anno

Giornata

Mondiale

Infanzia

Evento Charity

Natale (TBC)

Lancio FishForward

19 marzo /

Earth Hour

Ambiti

Clima/Food

MMI (da definire periodo di promozione)

8 Giornata Mondiale

Oceani – lancio iniz. italiana

MMI

5 Fondazione WWF Italia –

Evento Charity Vespucci (TBC)

Chiusura

FishForward

WILDLIFE – NATURA D’ITALIA

MARE - OCEANI

CLIMATE E FOOD