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LUCIANO SITA: “RIORGANIZZARE I SOGGETTI CHE SI OCCUPANO DI TURISMO” CASTEL MAGGIORE, UN GIRO AL MERCATO: “SE NON SI RITORNA IN PIAZZA, TENETE ALMENO COMPATTO IL MERCATO” RICERCA CAT-CONFESERCENTI SU BANCHE E IMPRESE. RIAVVIARE I CONSUMI O SI CHIUDE LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI SULLA ZONA U: “SPEGNERE SIRIO ALLE 20 E PEDONALIZZARE VIA MASCARELLA” 3/09 3/09 NOVEMBRE NOVEMBRE IL MERCURIO - n. 3, novembre 2009 - Spedizione in a.p. 45%, art. 2 comma 20/b - Filiale di Bologna - Prezzo abbonamento 8,00 compreso nella quota associativa - Rivista inviata ai soci della Confesercenti di Bologna. LUCIANO SITA: “RIORGANIZZARE I SOGGETTI CHE SI OCCUPANO DI TURISMO” CASTEL MAGGIORE, UN GIRO AL MERCATO: “SE NON SI RITORNA IN PIAZZA, TENETE ALMENO COMPATTO IL MERCATO” RICERCA CAT-CONFESERCENTI SU BANCHE E IMPRESE. RIAVVIARE I CONSUMI O SI CHIUDE LE PROPOSTE DI CONFESERCENTI SULLA ZONA U: “SPEGNERE SIRIO ALLE 20 E PEDONALIZZARE VIA MASCARELLA”

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LUCIANO SITA: “RIORGANIZZARE I SOGGETTI CHE SI OCCUPANO DI TURISMO”

CASTEL MAGGIORE, UN GIRO AL MERCATO: “SE NON SI RITORNA IN PIAZZA, TENETE ALMENO COMPATTO IL MERCATO”

RICERCA CAT-CONFESERCENTI SU BANCHE E IMPRESE. RIAVVIARE I CONSUMI O SI CHIUDE

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CASTEL MAGGIORE, UN GIRO AL MERCATO: “SE NON SI RITORNA IN PIAZZA, TENETE ALMENO COMPATTO IL MERCATO”

RICERCA CAT-CONFESERCENTI SU BANCHE E IMPRESE. RIAVVIARE I CONSUMI O SI CHIUDE

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Il MercurioPeriodico trimestrale dellaConfesercenti Provinciale di BolognaAnno VII (nuova serie)n. 3, Novembre 2009Direttore EditorialeLORENO ROSSIDirettore ResponsabileNICODEMO MELESegretaria di RedazioneIDA SABINIComitato di RedazioneLORENO ROSSI, NICODEMO MELE,FABRIZIO CERVELLATI, GIACOMO BARDI ,MAURIZIO GALEOTTIDirezione e RedazioneCE.S.CONF. SOC. COOP. A R.L.Via del Commercio Associato 30 - 40127 Bolognatel. 051/633.99.11 - fax. 051/51.90.06 e-mail [email protected]. e p.i. 02403090372N. Iscr. al Registro Imprese 36818, n. R.E.A. 282765Impaginazione, Grafica e Raccolta PubblicitariaBRAIN SRL - tel. 051/6325461Registrazione al Tribunale di Bolognan. 2272 del 5/3/1954SpedizioneIn abbonamento postale, legge 662/96,art. 2, comma 20/e - Filiale di BolognaÈ vietatala riproduzione anche parziale di testi e foto, e conqualsiasi mezzo, senza l’autorizzazione dell’editoreManoscritti e fotografienon richiesti, anche se non pubblicati,non si restituisconoDati personaliAi sensi della legge 675/96 i dati degli abbonatisaranno utilizzati solo per l’invio della rivistaTiratura5.000 copieChiuso in tipografia il 3 novembre 2009

SOM

MARIO

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SEDI CONFESERCENTIDI BOLOGNA E PROVINCIA

BOLOGNA Direzione provinciale:Via del Commercio Associato 30tel. 051/[email protected]

Bologna - Centro storico:Via Galliera 87/etel. 051/[email protected]

BAZZANOVia Molino 1tel. 051/[email protected]

CASALECCHIO DI RENOVia Ronzani 3/2tel. 051/[email protected]

SAN GIOVANNI IN PERSICETOVia Don Minzoni 22, tel. 051/821925,[email protected]

SAN LAZZARO DI SAVENAVia Fosse Ardeatine 18tel. 051/[email protected]

SAN PIETRO IN CASALEVia Tolomelli 11tel. 051/[email protected]

VERGATOP.zza dei Capitani della Montagna 15tel. 051/[email protected]

IN COPERTINA:Una bancarella del mercatosettimanale di Castel Maggiore.

PRECISAZIONELe foto dei servizi delle pagine 6, 8 e 9 del numero scorsosono di Foto Zucchini.

EDITORIALE

Puntare sul turismo, per uscire dalla crisi economica: “Ha da passà a nuttata”, di Sergio Ferrari 5

BOLOGNA PARLA

Riorganizzare i soggetti che si occupano di turismo, di Nicodemo Mele 6Da 50 anni tra distribuzione alimentare e cooperazione 7

ANVA

“Se non si ritorna in piazza, tenete almeno compatto il mercato” 9

ANAMA

L’agente immobiliare ad una svolta 12

ASSOMACELLAI

“Eravamo in 28, siamo rimasti in tre” 13

ASSOTURISMO

Stagione turistica 2009: l’Emilia Romagna tiene, di Stefano Bollettinari 14

CREDITO

Riavviare i consumi o si chiude 15

FIPAC

Welfare, per chi e per come 17Orfeo Bernardi, fondatore del Consorzio lattai 17Dante Bondi, padre della 426 17

ITACO

Cumulo pensione lavoro 21

FORMAZIONE

Tecnici di marketing e di reti informatiche per rilanciare il commercio 22Non solo bar. Al via li corso di Free Style 23

ENOGASTRONOMIA

200 chili di mortadella per i 100 anni del Bologna calcio 24Signori a tavola. Conchiglia di Parmigiano con Bresaola e Zucchine, di Pier Luigi Nanni 24Anche Plinio il Vecchio apprezzava il Pignoletto, di Pier Luigi Nanni 24Tipico a Tavola, la rete dei ristoranti che usano i prodotti locali 25Bologna “La Grassa” sbarca sul Web 25

VITA ASSOCIATIVA

“Risanare i conti pubblici per avviare un ciclo virtuoso” 26

SALUTE

Influenza “A”, norme igieniche sul luogo del lavoro 27

CENTRO STORICO

Spegnere Sirio alle 20 e pedonalizzare via Mascarella 28

NOTIZIE SINDACALI

Camera di Commercio. Donne e impresa, tante storie da raccontare 30Anva. Obbligo di presentazione del Durc 30Graffiti. Far crescere la cultura del senso civico 30Assomacellai. Macello di Castel di Casio a rischio di chiusura? 31Pedonalizzare per riqualificare 31Balzello Scf. Confesercenti difende i soci in tribunale 32Fiarc. A rischio migliaia di posti di lavoro 32

CONFESERCENTI CLUB

Affascinati dal centro storico di Cesena 34Sapori di mare sul Titano 34

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n. 3, novembre 2009

E D I T O R I A L E

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questi anni (e oggi in modo particolare) le associazio-ni di categoria, assieme alla Camera di commercio,hanno cercato di mitigare con i Confidi.Uno strumento molto utilizzato negli ultimi tempi persostenere chi è in difficoltà (soprattuto chi ha un lavo-ro dipendente) è la cassa integrazione in deroga,quella ordinaria e altri ammortizzatori sociali. Manon si può continuare all’infinito. Ora, è davverolodevole il lavoro che la Regione e la Provincia diBologna, in particolare, fanno per conservare i postidi lavoro, per evitare la chiusura di imprese e i licen-ziamenti. Ma è giunto il momento di cercare soluzio-ni intermedie che possano assicurare la ripresa occu-pazionale per il futuro. Con legittima tranquillitàritengo che in questo quadro il turismo potrà giocareun ruolo importante per dare nuovi livelli di occupa-zione in città e in provincia. Bisogna che cominciamoa pensare al turismo nelle città d’arte, a Bologna. Maanche al turismo dell’Appennino, anche al turismotermale, di cui siamo tanto dotati. Il turismo è unavalvola, una risorsa importante sia per fare nuovaimpresa, sia per consolidare le posizioni che abbiamo.E non è una scelta impossibile. Una dimostrazione digrandissimo rilievo ci viene dalla montagna. Fino aqualche tempo fa quando si parlava di turismo si par-tiva, ovviamente, dalla costa, poi veniva la città d’ar-te, quindi le terme e, finalmente, come ultimo, lamontagna e il nostro Appennino. Vi posso assicurareche non è più così, che, per esempio, tutto il settoredel Corno delle Scale con gli alberghi e le strutture diaccoglienza lì collocate, hanno vissuto in modo eccel-lente sia la stagione estiva che la stagione invernalepassate. E, allora, la stessa Bologna che tutti giudica-no bella, ma nascosta e poco conosciuta, perché nonpuò assumere un ruolo di rilievo dal punto di vistaturistico? Tenendo conto anche del fatto che tra unanno, anzi forse meno, qui ci sarà l’Alta velocità cheti porterà Milano in un’ora e a Firenze in mezza? Eche potrebbe diventare strategica anche per il turi-smo a Venezia, che ha serie difficoltà di ospitalità neimomenti di punta.? Io credo che si debba pensare alsettore del turismo come uno degli sbocchi più impor-tanti per risollevare le sorti di questa Provincia.

Sergio Ferrari

“Ha da passà a nuttata (questa brutta nottata dovràpur passare)!”, diceva il grande attore e scrittorenapoletano Eduardo De Filippo in “Napoli miliona-ria”, una delle sue celebri commedie del 1950. E tutti,in Italia come a Bologna, oggi si aspettano con trepi-dazione che passi la tremenda nottata di crisi che stavivendo l’economia e che attanaglia sempre di più lepiccole e medie imprese. È una nottata che, ormai,non fa chiudere occhio più a nessuno. È una nottatache tutti seguono minuto dopo minuto, secondo doposecondo, cnon incontri, riunioni, conferenze e conve-gni. Ultima iniziativa, in proposito, messa a frutto sulnostro territorio, è proprio la seduta straordinaria delConsiglio provinciale del 23 ottobre scorso, dedicataalla crisi economica. Una situazione seguìta, in prati-ca, con attenzione da tutti e che spinge in tanti a dis-tribuire ricette e a fare proposte, a chiedere addirittu-ra la convocazione degli Stati generali dell’economiaper rilanciare lo sviluppo in città e in provincia. Ma un vero rilancio dell’economia si fa con le impre-se. E le imprese hanno bisogno di operare, hannobisogno di strumenti, di supporti da parte della pub-blica amministrazione, dci credito da parte delle ban-che. Sempre. In modo particolare allo start-up, cioèquando decidono di mettersi sul mercato. Mi soffermoun attimo sullo start-up, sulle nuove imprese perchéritengo questo passaggio molto fondamentale.Premetto subito che oggi le aziende allo start-up nonsono più solo quelle costitutite da giovani imprendito-ri (comunque necessari al ricambio generazionale nelnostro tessuto economico), ma anche da personemature che, uscite per tanti motivi dai comparti dellavoro dipendente, si mettono in proprio e. apronoun’attività commerciale, artigianale o di servizi. E, viassicuro, in futuro queste realtà aumenteranno sem-pre di più. Ebbene, è un dato certo che è diventatosempre più difficile il momento di stat-up per le impre-se del nostro territorio. Un momento in cui, spesso, gliistituti bancari gli chiudono le porte in faccia. Hannoappena iniziato, non hanno bilanci precedenti da farvalere, bilanci sui quali fornire garanzie quandovanno a chiedere un prestito. Hanno solo un’idea, unprogetto. E le banche non finanziano progetti, nonconcedono prestiti alle idee. Ecco, allora, il duro scon-tro con il mondo del credito. Uno scontro che in tutti

Puntare sul turismo, per usciredalla crisi economica:“Ha da passà a nuttata”

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n. 3, novembre 2009

ella nuova compagine diGiunta del nuovo sindacodi Bologna FlavioDelbono, insediatasi a

Palazzo D’Accursio nel luglio scorso, inseguitoall’esito delle elezioni amministrative del 6-7 giu-gno e del ballottaggio del 21 giugno, fa parteanche Luciano Sita che ha assunto la delega alleAttività produttive, Turismo e Città storica. Sita èun personaggio molto conosciuto dai commer-cianti bolognesi e, soprattutto, dai soci diConfesercenti Bologna, per essere stato per annidirettore del Conad e poi presidente dellaGranarolo. Per questo è stato anche uno dei pro-tagonisti dei festeggiamenti dei 60 anni diConfesercenti Bologna e la nostra associazione loha coinvolto sia nel volume pubblicato alla finedel novembre scorso per raccontare 60 anni distoria del commercio e dei commercianti sotto le

Quali le questioni e i temi che si è trovatoad affrontare non appena insediato aPalazzo D’Accursio?“Un grande bisogno di conoscere e ascoltaretanta gente. Raccogliere critiche, idee, attese perindividuare meglio e prima i problemi da affron-tare. Un grande investimento in relazioni e cono-scenze indispensabile per vivere dal di dentro lacittà ed evitare di immaginarsela”.Anche di recente i commercianti del centrostorico di Bologna hanno fatto preciserichieste sullo spegnimento di Sirio e sullelimitazioni nella Zona U. Quale la Suarisposta?“Si tratta di richieste che traggono origine dallasommatoria degli effetti della crisi economica e diqualche problema di accesso al centro storico.Sono problemi che stiamo valutando, partendodal monitoraggio di ciò che è accaduto dal

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Due Torri, sia nella festa di gala con cui è statosalutato questo avvenimento. E a pochi mesi dal-l’insediamento di Luciano Sita in questo nuovoincarico, non poteva mancare una richiesta diincontro da parte del “Mercurio” per verificarecome si trova ad operare in questo nuovo ruolo.Ecco di seguito il risultato dell’intervista.Dopo più di 40 anni passati al servizio diimportanti realtà per l’economia bologne-se, ora si trova a fare l’amministratorepubblico in settori cruciali e a lei congenia-li. Avrà lo stesso approccio con cui ammini-strava imprese come il Conad e laGranarolo, oppure ha scelto una nuovafilosofia?“La mia esperienza aziendale è stata caratterizzatadalla ricerca di mettere assieme dettaglianti primae produttori di latte poi, organizzando al megliole filiere per arrivare al mercato. Ciò ha comporta-to il bisogno di saper ascoltare, lavorare consquadre di soci e manager coesi, con l’obiettivodi soddisfare al meglio il consumatore, per pro-durre valore nel rispetto di valori sociali. Questafilosofia è ancor più necessaria nell’amministrazio-ne pubblica. Occorre saper ascoltare la gente eorganizzare al meglio le risposte ai bisogni inmodo efficiente ed efficace, tenendo alti i valoridella socialità”.

momento dei cambiamenti attivati. La collegaSimonetta Saliera, assessore alla Mobilità, è moltoimpegnata a questo proposito e ciò che si andràa decidere sarà il frutto del miglior equilibrio frasostenibilità ambientale del centro storico e soste-nibilità delle attività commerciali e di servizio chelo caratterizzano, senza le quali si andrebbe aldeperimento e ad un graduale degrado. Sonoproblemi complessi che non è possibile affrontarein poco tempo”.Dal turismo d’affari al turismo di cittàd’arte. Bologna come può affrontare que-sta trasformazione?“Bologna ha un enorme potenziale di sviluppoturistico. Siamo una città storica unica al mondoe non sto qui ad enumerare le unicità che cicaratterizzano. Siamo in grado di abbinare l’offer-ta di storia, di cultura e di cucina in modo ine-guagliabile. Disponiamo di un grande polo fieri-stico, di un aeroporto che è collegato con le piùgrandi città d’Europa e del mondo. Bologna è ungrande nodo viario e ferroviario. Con la Tav(Treno ad alta velocità) siamo a trenta minuti daFirenze, un’ora da Milano o Venezia. Abbiamotutti questi potenziali che ora occorre mettere inrete per poter esprimere più capacità attrattiva.Ma occorre anche che Bologna si vesta di nuovoe diventi più sicura”.

B O L O G N A P A R L A

Luciano Sita,nuovo

assessore alTurismo del

Comune di Bologna,sollecita un

coordinamentodi tutte le iniziative turistiche

Riorganizzarei soggetti che si occupano di turismoi soggetti che si occupano di turismo

a cura diNicodemo MeleDD

Luciano Sita

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Qual è il soggetto che deve coordinare le politiche turistiche in città. Esiste già o bisogna crearne uno nuovo?“Credo proprio che occorra una riorga-nizzazione dei soggetti che curano il turi-smo. Per fare sistema occorre unmomento di coordinamento e progetta-zione che per ora non c’è. Si sta discu-tendo a questo proposito fra istituzioni(Comune, Provincia e Regione) e struttu-re economiche (Camera di commercio,Fiera, Palazzo dei Congressi, organizza-zioni professionali e cooperative).Occorre giungere alla condivisione disoluzioni che mettano a fattore comunele eccellenze di cui ciascuno è portatore.Se si condividerà l’obiettivo di fare siste-ma, credo che si troveranno anche lesoluzioni più appropriate”.Sicurezza. La città chiede più attenzione alfenomeno della microcriminalità,soprattutto nel centro storico. Cosa intende fare il Comune?“Bologna ha alcune zone di degrado cheamplificano la sensazione di insicurezza.Alcuni episodi di delinquenza o microcri-minalità enfatizzati hanno generato unasensazione diffusa di una Bologna insicu-ra. Ora, occorre recuperare questa nega-tività con azioni concrete e non sicura-mente con l’esercito. Stiamo lavorandoad un piano articolato che punta a rige-nerare sicurezza e fiducia con un insiemedi azioni che portino più gente a vivere la

orientamenti dell’amministrazionecomunale?“I dehors sono un modo per vivere all’a-perto, fuori dal chiuso dei locali pubblicie arricchire le occasioni di relazione edello stare assieme nella città. Sopratuttonel periodo estivo i dehors vivacizzano lacittà, la rendono più accogliente e neesaltano al qualità. Sono una realtà intutto il mondo. Noi riteniamo che questamodalità di dare servizio alla comunitàpossa convivere con la caratteristica stori-ca di Bologna. Occorre definire delleregole, delle modalità che siano condivisecon la Soprintendenza e compatibili conla viabilità. Credo anche che sia possibiledefinire dei protocolli che sburocratizzinole procedure per l’esercizio dei dehors.Portici di Bologna. Confesercenti si batte per il ricono-scimento a Patrimonio dell’UmanitàUnesco. E il suo assessorato? Qualiazioni metterà in campo?“Condividiamo pienamente l’obiettivo diconseguire il riconoscimento dell’Unescoper i nostri portici. Per consolidare e ren-dere più forti le ragioni della nostrarichiesta dobbiamo generalizzare le ade-sioni all’associazione che si propone digestire la conservazione e la valorizzazio-ne dei portici. Dobbiamo generare unimpegno di tutti a rispettarne la storicità,l’eleganza e la pulizia. Dobbiamo debel-lare la mania dei graffiti. Tutti obiettivisui quali stiamo lavorando. Anche perquesto occorre un forte impegno di tuttala nostra comunità. È possibile contaresu un maggiore orgoglio dei bolognesiper le bellezze e le unicità di Bologna”.

7n. 3, novembre 2009

B O L O G N A P A R L A

città, le piazze i tanti modi di vivere assie-me e consumare assieme cultura e tempolibero. È una operazione che non saràbreve e che potrà dare risultati anche conil coinvolgimento della gente. Ma siamocerti che produrrà effetti positivi”.Locali notte e pub: controllori dellasicurezza o validi collaboratori sulterritorio?“Occorre il concorso di tutti, con la con-sapevolezza che l’educazione, il recipro-co rispetto e il senso della misura sono leprecondizioni per una convivenza serenae civile: Se ciascuno facesse la propriaparte in questo senso ci sarebbero benpochi problemi”.Dehors. Questione sistemata o ci sono nuovi

Luciano Sita (al centro con il braccio sulle spalle di Libera Macchi, storica impiegata diConfesercenti) posa con alcuni dei protagonisti della festa per i 60 anni di ConfesercentiBologna del 27 novembre scorso (foto Zucchini).

Chi è Luciano Sita

Da 50 anni tra distribuzione alimentare e cooperazioneLuciano Sita, 67 anni, bolognese, manager e cooperatore, è stato alla guida del GruppoGranarolo dal 1991 fino al maggio 2009, quando ha lasciato l’azienda dopo 19 anni perassumere a tempo pieno la presidenza di Legacoop Agroalimentare. Fra i recenti incari-chi, ci sono quelli di consigliere di amministrazione di Hera S.p.A (2004-2009), di vicepresidente di Contromarca (2007-2009), di consigliere di amministrazione dell’IstitutoRamazzini, della Heart Care Foundation Onlus e di presidente di Impronta Etica Onlus.Fino agli anni Ottanta del Novecento, la sua esperienza si è concentrata nel settore delladistribuzione commerciale: tra i fondatori di Conad negli anni Sessanta, ha proseguito lasua carriera all’interno della catena distributiva dove ha ricoperto diversi incarichi, tra cuiquello di direttore generale mantenuto fino al 1989, quando ha assunto la presidenzadell’Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti (1989-1991). Luciano Sita è coniu-gato e ha un figlio. N. M.

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Da questo numero il Mercurio sioccupa dei mercati nei centri urbanidei paesi della provincia di Bologna.Un “Giro al mercato” per ascoltare iproblemi degli operatori, raccoglierele proposte degli ambulanti e sotto-porli alle amministrazioni comunaliinteressate. Il 24 settembre scorsoabbiamo cominciato questo giro daCastel Maggiore e a farci strada tra ibanchi c’era il sindaco Marco Monesi.

È una bella giornata di sole e sonotanti gli abitanti di Castel Maggioreche si fermano tra gli 83 banchi delmercato, steso lungo la via Lirone,a ridosso dall’area sportiva. Con ilsindaco Marco Monesi e conGiacomo Bardi, responsabile Anvadi Bologna, ci fermiamo ai banchidi alcuni soci Anva e ConfesercentiBologna che non si sono sottratti alpiacere di una foto in posa con lui.Tra questi c’erano Luigi Belisi, cal-zature, avviato alla professione diambulante dalla madre AlbertinaPulga che faceva il mercato dal1947; Rocco Zerilli, abbigliamen-to, che fa il mercato di CastelMaggiore da 13 anni; AugustoFacondini, abbigliamento donna,fa i mercati da 30 anni e fa partedella presidenza di ConfesercentiBologna; Monica Lanzarini, abbi-gliamento bambino, da 25 anniambulante, da 6-7 anni anche inquello di Castel Maggiore e com-ponente della Presidenza diConfesercenti Bologna; NiccolòCampanella, biancheria per lacasa, ambulante del mercato diCastel Maggiore dal 1989. Questi i

temi affrontati nel corso del giro:spostamento del mercato in piazza(nella sede originaria), la crisi eco-nomica; il livello qualitativo delmercato.

SPOSTAMENTO DEL MERCATO BELISI: “Sindaco, ma pensate dispostare il mercato ancora più

fuori? Già siamo un po’ decentrati,se poi andiamo ancora più fuorisarebbe davvero un bel problema.Se rimane qui va bene, visto chec’è un’area a parcheggio abbastan-za flessibile. È un mercato in po’lungo, ma la gente gira. La com-pattezza è abbastanza importante.Com’è importante la presenza vici-

9n. 3, novembre 2009

A N V A

UN GIRO AL MERCATO/CASTEL MAGGIORE

È la richiesta che gli ambulanti del mercato rivolgono al sindaco Marco Monesi

“Se non si ritorna in piazza, tenete almeno compatto il mercato”

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na di un’area a parcheggio. In piaz-za era molto meglio (e glielo diceuno che ha fatto il mercato diCastel Maggiore sin da quando erabambino, quando si faceva alladomenica), ma adesso siamo qui eci va bene così”.ZERILLI: “Meglio in centro”.Sindaco MONESI: “Ma sarebbemolto più lungo e non sarebbecompatto come questo”.ZERILLI: “Non vuol dire. Si potreb-be riprendere il discorso delle vec-chie strade dove si faceva il merca-to. Non cambierebbe tantissimo,ma chi non ha tanto tempo anchenell’ora del pranzo potrebbe deci-dere di fare un salto al mercato. Eanche se lì non ci sono molti par-cheggi, se si vuole si va al mercatoanche a piedi”.FACONDINI: “È da 30 anni che

veniamo a CastelMaggiore. Primaeravamo in piaz-za, ma chissà setorneremo in cen-tro. Però stiamobene anche qui.Quando eravamoin piazza forse lagente veniva almercato piùvolentieri, matutto sommatonon ci possiamolamentare nem-meno di questacollocazione”.LANZARINI:“Personalmente,mi va bene qui.Se, invece, devofare un discorsonell’interesse ditutti gli ambulan-ti, allora dico cheil centro del paeseè il centro delpaese. Questa col-locazione mi sem-bra un po’ disper-siva”.

Sindaco MONESI: “Ma in centro,in via Gramsci sarebbe ancora piùdispersivo occuparebbe tutta la viasu un percorso di oltre un chilome-tro. E non ci sarebbero i parcheg-gi”.LANZARINI: “Questo non glielo sodire, ma in occasione del‘CiocoShow’ di febbraio scorso horilevato l’apprezzamento dellagente sulla novità del mercato incentro. Anche se è vero che lì c’era-no 25-28 banchi. Mentre qui siamoquasi 90”.Sindaco MONESI: “CastelMaggiore negli ultimi anni è cam-biato ed è più difficile organizzarlocome una volta. Il mercato era soloin via Rimembranze e in piazzaPace. Poi, con il rifacimento la piaz-za è cambiata e adesso è tuttodiverso anche in viale delle

Rimembranze. Se tornassimo arimettere il mercato in centro, unaparte dei 90 banchi dovrebbeandare in piazza, un’altra nella gal-leria del centro e un’altra in viaBondanello. Risultato: ci sarebbe unmercato dispersivo. Se, invece,avessimo voluto mantenerlo com-patto, sparirebbero tutti i parcheg-gi. Ora, anche prima che facessi ilsindaco, vennero fatte delle valuta-zioni e i suggerimenti venuti daicommercianti puntavano sempresulla compattezza del mercato”. CAMPANELLA: “Quindici anni fa,quando ci siamo spostati in questazona, ci fu fatta una promessa,scritta nera su bianco: non appenaterminavano i lavori sulla viaBondanello, il mercato sarebbestato riunito, ricompattato, pertogliere lo stacco attorno alla pisci-na. La strada è già da quattro anniche è stata aperta, ma finora non èstato fatto niente. Se venisse ricon-giunto, il mercato sarebbe piùcorto e la gente girerebbe meglio.A San Giorgio ci hanno spostato eci avevano detto che in un annosaremmo ritornati in piazza. È suc-cesso in dieci mesi”.Sindaco MONESI: “Sono ormaicinque anni che faccio il sindaco,ma mai nessuno mi ha posto que-sta questione”.

CRISI ECONOMICA ZERILLI: “La crisi si fa sentire eanche troppo quest’anno. Sia primadell’estate che dopo le ferie estive,complice, forse, il prolungarsi dellegiornate calde. In passato, di questitempi la gente cominciava a fare gliacquisti per l’autunno e l’inverno.Anche se ha ancora dei soldi, lagente li tiene in tasca”.FACONDINI: “Si fa sentire ed è unpo’ generale. Cerchiamo di accon-tentarci. Un po’ di ripresa la vedo,ma speriamo in una vera svolta.Siamo in attesa”.LANZARINI: “La vera crisi deveancora arrivare. Siamo sempre sta-

10 n. 3, novembre 2009

A N V A

Augusto Facondini

Niccolò Campanella

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bili sullo stesso punto, anche dopole ferie estive. E, a proposito di crisi,è vero che è in arrivo un nuovocentro commerciale a CastelMaggiore, proprio qua vicino almercato? Come sarà l’impatto conil mercato? Tutti hanno paura del-l’arrivo di questa nuova struttura”.Sindaco MONESI: “Sorgerà unnuovo spazio commerciale, ma nonè un ipermercato. Sarà un super-mercato di 2500 metri quadri. Inquanto ai timori, nemmeno i nego-zi qua vicino si sono spaventati”.

CHI VIENE AL MERCATO DICASTEL MAGGIORE? BELISI: “Qui c’è abbastanzaaffluenza e abbastanza attenzione.E, nonostante la crisi, qui ci salvia-mo ancora, per il momento. Lamaggior parte dei frequentatori delmercato viene da Castel Maggiore,ma anche dai centri della zona(Funo e Argelato) e anche daCorticella a Bologna. Si va a stagio-ni, come tutti i mercati, ma ilnostro è abbastanza seguito”.ZERILLI: “La maggior parte sono diCastel Maggiore. Vengono anchedalla periferia di Bologna, da Funo,Trebbo. La gente si muove. Ma è laconcorrenza quella che ci preoccu-pa. La cineseria ha che ha ucciso laqualità italiana”.FACONDINI: “Vengono dal paese eanche da fuori. Arrivano in auto,parcheggiano, fanno la loro spesa eripartono”.

LIVELLO QUALITATIVO DEL MERCATO BELISI: “Come in tutti i mercati,anche qui aumentano sempre dipiù i banchi che vendono roba discarsa qualità e aumenta anche ilnumero di frequentatori che lachiede. C’è una concorrenza alribasso”.ZERILLI: “I cinesi copiano unamaglietta e scrivono sopra che è inpuro cotone. Invece, non è così. Semetti un accendino sotto questa

maglietta, si arric-cia tutta. Ora, lagente crede chesia vero cotone e,per risparmiare, lacompra, visto checosta meno. Ma ilprodoto di qualitàdura qualcheanno, quella nondura niente.Purtroppo i ban-chi dei cinesiaumentano sem-pre di più. Su 83sono 16-17. Forsesono ancheaumentati. Ancheperché per gli ita-liani non è piùconveniente farel’ambulante. Iocontinuo a fare ilmercato perchénon ho alternati-ve. A 53 anni nonmi metto a cerca-re un altro lavoro,cerco di arrivarealla pensione. Igiovani nonvogliono fare que-sto mestiere. Quic’è da alzarsi pre-sto la mattina,figuriamoci se lofanno!”.LANZARINI: “Sela qualità dellemerceologie inalcuni casi è sca-duta, la colpa ènostra, è deglioperatori che nonsi impegnano ariportare in alto laqualità”.Sindaco, questo fenomeno sipuò ordinare?Sindaco MONESI: “Come sempre,è una questione di domanda eofferta. Meno la gente vuole spendere e

meno prodotti di qualità si offrono.E quando la gente ha bisogno dirisparmiare, ci si adatta. Questo non è un tema che si puòregolare con un’ordinanza comu-nale”.

11n. 3, novembre 2009

A N V A

Rocco Zerilli

Monica Lanzarini

Luigi Belisi

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Negli ultimi dieci anni a Bologna c’èstata una proliferazione di agenzieimmobiliari e delle catene di franchisingimmobiliare. In molti casi queste offronotante occasioni di lavoro. Cosa sta suc-cedendo in questa professione? Loabbiamo chiesto a Tonino Veronesi(nella foto), presidente provincialedell’Anama (Associazione nazionaleagenti e mediatori d’affari), che abbia-mo incontrato alla vigilia della partenzaper Mosca dove, anche in qualità dipresidente nazionale di Aipi(Associazione italiana proprietari italiani)ha partecipato al convegno “Comeacquistare casa in Italia”, svoltosi nel-l’ambito del salone DomoExpo che, trail 7 e l’11 ottobre, si è tenuto nella capi-tale russa. “Siamo ad un momento disvolta per il settore immobiliare – harisposto – e questo consiste nel fattoche il mercato delle compravendite si èridotto in maniera rilevante. Inoltre,insieme a questa fase di crisi sonoaumentate le incombenze che la leggeci ha caricato. Per questo l’agenteimmobiliare dovrà sempre più professio-nalizzarsi. Il proprietario che vuole ven-dere una casa si rivolgerà sempre più almarchio conosciuto o a quello che hauna storicità alle spalle. Altro argomentorilevante è lo sviluppo di internet cheoggi sta diventando il mezzo più usatonella ricerca e nella vendita di un immo-bile. Inoltre, prevedo che gli agentiimmobiliari si struttureranno sempre piùin studi associati con altre figure profes-sionali con cui affrontare le compraven-dite in modo più adeguato, visto che lalegge ci dà ulteriori responsabilità. Inpratica, una volta ricevuto l’incarico divendita, l’agente immobiliare con ungeometra e con un avvocato verificheràtutti gli aspetti tecnici e la legittima pro-venienza dell’immobile prima di cercarel’acquirente”.

Situazione professionale degliagenti immobiliari oggi a Bologna.“Come in altre città italiane ci sonomolte chiusure e anche tante riaperture,dovute anche al fatto che, in presenzadi una crisi generale, prima di abbando-nare un’attività che, comunque, assicuraun certo reddito decoroso, ci si pensadue volte. Inoltre, l’introduzione negliultimi due anni di altri impegni gravosiha seminato un certo malessere nellacategoria. Uno di questi è la responsabi-lità in solido sulla registrazione dei con-tratti preliminari, anche se le parti lofanno a nostra insaputa”.Il mercato immobiliare a Bolognacome va?“Sta subendo un rallentamento, anchese non in modo così eclatante. Gliimmobili in zone belle e non degradatecontinuano ad avere un mercato e,anche se i prezzi sono calati, le richiestenon mancano. Quelli di pregio poi nonhanno avuto alcun calo. Nelle zone chevengono ritenute più degradate lerichieste di immobili si sono letteralmen-te azzerate. Questo sta innescando unmeccanismo a catena. Succede che, conil blocco dei mutui, chi aveva intenzionedi comperare rinuncia e chi doveva ven-dere non compra un’altra casa in unazona di prestigio, perché non ha la cifrasufficiente. Così si blocca tutto un setto-re che fa il 17 per cento del Pil(Prodotto interno lordo) italiano. Anchegli stessi costruttori vanno in crisi conquesto fatto qua”.Ecco, sulle case nuove, com’è lasituazione?“Le parlo di ciò che sta succedendo aBologna. Nelle zone dove non era statocostruito molto il mercato può assorbirel’offerta e, insomma, di trattative ce nesono. Invece, dove negli ultimi 4-5 anniè stato costruito di tutto e di più con unnumero di appartamenti cresciuto in

modo straordinario ci sono forti, fortidifficoltà. Ci sono zone, anche attorno aBologna, dove c’è anche dell’invendu-to”.Prospettive per la professione diagente immobiliare.“Mi aspetto un cambio nella legislazio-ne e, anche se mi rendo conto di anda-re controcorrente, credo che si develavorare solo con l’incarico scritto.Questo per tutelare sia le parti che lanostra professione. L’agente immobiliaredeve capire che non è utile la concor-renza sleale”.Psc (Piano strutturale comunale)di Bologna. Potrà incentivare ilmercato immobiliare?“Il Psc deve prevedere strumenti urbani-stici adeguati e agevolazioni (strade,parcheggi e servizi sociali) che consenta-no, da un lato, alle persone di acquista-re casa in città e, dall’altro, di fermare lafuga dal capoluogo. Credo che la cittàdi Bologna non possa andare sotto i340 mila abitanti. Altra questione è ilcentro storico di Bologna. Dopo la chiu-sura di tanti negozi si deve fare di tuttoper far rimanere quelli esistenti. Per que-sto è importante che non diminuiscaulteriormente la popolazione del centrostorico. Senza negozi e con pochi abi-tanti, aumenta il degrado e crollano iprezzi delle case”.

Nicodemo Mele

A N A M A

12 n. 3, novembre 2009

L’agente immobiliare ad una svoltaTonino Veronesi, presidente Anama-Confesercenti Bologna, punta sul rinnovamento della professione

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Grande festa il 1° ottobre scorso a SanLazzaro di Savena, tra le vie Fondè edEmilia alla Cicogna, per i 50 anni diattività della Macelleria Calzoni. Nellapalazzina ottocentesca dove CalistoCalzoni all’età di 20 anni aprì questamacelleria, un centinaio di personehanno brindato con lui e con la suafamiglia tra le note della banda musi-cale di Anzola dell’Emilia, diretta dalmaestro Gianfranco Donati. “Hocominciato questo mestiere a 12 anni– ha ricordato Calisto Calzoni – facevoil garzone nella macelleria di Idice diMario Zocca, il mio maestro che alloraaveva ben otto macellerie tra Bolognae la provincia. Poi a 20 anni mi sonomesso in proprio, aprendo la macelle-ria nella palazzina comprata da miopadre Natale e nello stesso posto incui si trova oggi. Allora San Lazzaroaveva 6 mila abitanti e ben 28 macel-lerie, oggi ha più di 31 mila di abitantie siamo rimasti solo in tre ad averequesto negozio. In 50 anni i gusti e leabitudini della gente sono cambiatiprofondamente. Il nostro segreto è stato quello di privi-legiare sempre la qualità”.“Il mestiere del macellaio – ha soste-nuto Sergio Ferrari, presidente diConfesercenti Bologna che a nomedell’associazione ha consegnato aCalzoni un attestato di merito – è ungrande patrimonio di specializzazionedel quale siamo orgogliosi. E se finoraabbiamo assistito ad un calo vertigino-so delle macellerie, ora vi posso assicu-rare che la tendenza sta cambiando seè vero che quest’anno ConfesercentiBologna inizierà un corso per ben 50macellai. Non era mai successo in pas-sato che ci fosse un corso professiona-le di questo tipo e con un’affluenzacosì alta. Alcune lezioni saranno tenutedallo stesso Calisto”.

“Sono andato a rivedere –ha affermato il sindacoMarco Macciantelli,che ha consegnato aCalzoni una targa delComune di San Lazzaro –il quadro ‘La bottega delmacellaio’ che AnnibaleCarracci dipinse nel 1585.Ebbene, quell’immagine èquasi identica a quella chevedete osservando lamacelleria di Calzoni.Cosa vuol dire questo?Vuol dire che la tradizionenon è uno scherzo e che ilmestiere che fa Calistoassieme alla moglie Carlae alla sua famiglia ha sol-cato i secoli e continua arappresentare una radiceprofonda del nostro esserecomunità, del nostro stiledi vita e anche dellanostra civiltà. La macelle-ria è un patrimonio dellanostra cultura locale che èbene ricordare nelmomento in cui celebria-mo 50 anni di attività diCalisto Calzoni”. “Calzoni – ha rivelatoValter Venturi, presi-dente provinciale dell’Assomacellai diBologna – è stato il fondatore dellanostra associazione che porta avantil’arte dei Beccai che, a sua volta, fufondata nel 1271 da Rolandino deiPasseggeri”. Mario Cobellini, notogiornalista Rai, impossibilitato a parte-cipare alla festa dei 50 anni dellamacelleria Calzoni ha inviato unbiglietto con il quale ha ricordato che“senza Calzoni si rimane in mutande”.Per l’occasione Alessandra Vecchi,moglie di Walter, aiutante nella

macelleria assieme a Franco Ghini,ha composto una poesia dal titolo: “Lamacelleria Calzoni nel 50.o anniversa-rio”. “Conosco la famiglia Calzoni dasempre – ha rivelato monsignorDomenico Nucci – il padre di Calistoveniva a prendere il caffè al bar dellaparrocchia tutte le domeniche. Certoche fare 50 anni di attività (e ve lodico io che ne ho fatti 50 di sacerdo-zio), sono tanti e non sono qui perricordare il passato, ma per avere unaspinta ad andare avanti”.

A S S O M A C E L L A I

13n. 3, novembre 2009

Calisto Calzoni oggi nella sua macelleria e (nella foto a fianco)com’era nella stessa 50 anni fa quando l’aprì all’età di 20 anni.

Grande festa a San Lazzaro il 1° ottobre per i 50 anni di attività della macelleria Calzoni

“Eravamo in 28, siamo rimasti in tre”

Il taglio della torta per la festa dei 50 anni della macelleriadi Calisto Calzoni (secondo da sinistra) a San Lazzaro diSavena. Da sinistra, con lui ci sono Mario Zocca (maestro diCalzoni), Sergio Ferrari e Loreno Rossi di ConfesercentiBologna e Marco Macciantelli (sindaco di San Lazzaro).

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L’indagine effettuata dal Centro StudiTuristici per conto di Assoturismo-Confesercenti Emilia Romagna su uncampione di 742 operatori del settoreturistico-ricettivo regionale relativaall’andamento della stagione turistica2009 nel trimestre giugno-agosto, evi-denzia un dato di complessiva tenutadel sistema turistico dell’EmiliaRomagna. Dall’indagine emergonoancora le difficoltà per il settore, anchese la sensazione è che i risultati conse-guiti appaiano meno negativi rispettoalle previsioni viste le premesse legatealla persistente crisi economica che hacontratto la capacità di spesa dei turisti.Nella percezione degli operatori inter-pellati, dal primo consuntivo della sta-gione 2009 emerge una lieve flessionedel movimento dei turisti stimata nellamedia dei prodotti turistici al -1%,rispetto allo stesso periodo del 2008,mentre si conferma agli stessi livelli del-l’anno scorso il dato sul movimento turi-stico della Riviera Adriatica dell’EmiliaRomagna, che rappresenta su baseannua circa l’80% del totale delle pre-senze. Più problematico invece il datosui fatturati che, con una flessionemedia stimata dagli operatori di circa il9% rispetto alla stagione 2008, è sinto-matico di una competizione sul prezzosempre più forte, di una capacità dispesa più ridotta da parte dei turisti e diuno sfasamento più accentuato tra costidi gestione e fatturati. Secondo la perce-zione degli operatori turistici il mese digiugno ha registrato un andamentonegativo anche dovuto alle condizionimeteo sfavorevoli; nella prima metà diluglio il trend è stato sostanzialmentenegativo, mentre nella seconda metàdel mese si è assistito ad un gradualeaumento delle prenotazioni e delle pre-senze, interrompendo i segnali di nega-

tività. Agosto, invece, ha fatto registrareun consolidamento della ripresa graziealle favorevoli condizioni climatiche ealla scelta di vacanze last minute. Adoggi quindi, i risultati del turismo regio-nale, decisamente migliori rispetto allamedia nazionale, sono di un sostanzialemantenimento delle posizioni di merca-to. Disaggregando i dati per prodotto,risulta che gli operatori delle Città d’artee affari lamentano un calo del movi-mento turistico dell’8,9%, quellidell’Appennino del -3,9% e quelli delleTerme del -2,7% (con risultati miglioriper il “benessere”), mentre come giàevidenziato, gli operatori della Costa sti-mano una sostanziale stabilità del movi-mento turistico rispetto allo stesso perio-do dello scorso anno (-0,1%).Esce confermato il trend di questi ultimianni della concentrazione dei flussi turi-stici nei week end che raggiungono unpeso ragguardevole stimato al 38,6%dei flussi di tutto il trimestre, con puntepiù elevate sulla Costa (41%) esull’Appennino e Verde (40% circa). Iltasso di occupazione registrato dallestrutture ricettive nel corso della stagio-ne estiva, si attesta su una media regio-nale del 54% circa, valore che sale al74% per gli operatori della CostaAdriatica, per effetto della stagionalità.Secondo la valutazione degli operatori ilpeso delle prenotazioni via web o e-mailè pari al 38,6% circa del totale; valorisuperiori alle media regionale sono statiregistrati per le Città d’arte (44,6%),mentre la Costa si attesta sul 36,8%,l’Appennino al 35,9% e le Terme al26,9%. In relazione alle tipologie ricetti-ve, gli alberghi hanno fatto registrare unlieve decremento di presenze (-1,5%)mentre per l’extra-alberghiero si stimauna sostanziale conferma dei risultati del2008 (-0,5%). Per quanto riguarda l’ex-

tra-ricettivo, quest’anno la riduzione deiconsumi ha colpito in modo particolareil commercio, un dato che conferma latendenza del turista a considerare irri-nunciabile la vacanza ma nello stessotempo a ridurre significativamente iconsumi. “Pur constatando una sostan-ziale tenuta del sistema turistico – affer-ma Claudio Della Pasqua, presidenteregionale Asshotel-Confesercenti –dovuta alla capacità degli imprenditoridi elaborare una offerta molto differen-ziata e convincente, che ha saputointercettare le esigenze dei clienti, scon-tiamo il problema della riduzione dellaredditività delle aziende. Riteniamoanche che la stessa capacità competitivadegli operatori della ricettività abbiacontribuito a creare un’importante rica-duta positiva per l’intero sistema turisti-co”. In pratica, nonostante la crisi economicae il contesto sfavorevole, ma grazie allacompetitività della sua organizzazioneturistica e ricettiva, la Riviera dell’EmiliaRomagna è riuscita a mantenere sostan-zialmente nella stagione 2009 la propriaquota di mercato. Ora, proprio per farfronte alla situazione di sempre maggio-re competitività dei prossimi anni, nonva abbassata la guardia su alcuni temicome politiche ambientali, infrastruttu-re, trasporti e su una strategia turisticache veda oltre all’impegno dellaRegione, che va riconosciuto, una politi-ca turistica nazionale più concreta e conmaggiori investimenti per la promozio-ne e la riqualificazione dell’offerta.

Stefano Bollettinari

14 n. 3, novembre 2009

A S S O T U R I S M O

Stagione turistica 2009: l’Emilia Romagna tieneIndagine Confesercenti regionale: fatturato e redditività in calo a causa della crisi

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Nel primo trimestre 2009 hanno chiu-so 300 imprese del commercio e 73del turismo, che si aggiungono alle483 chiuse in tutto il 2008. Per fortu-na, nonostante la crisi finanziaria del-l’ultimo anno, è ancora positivo il rap-porto tra le banche e le piccole emedie imprese. La rivelazione vienedalla ricerca che, con il titolo “LaRelazione tra Banca e piccola impresanella provincia di Bologna a seguito diBasilea 2”, è stata presentata il 22Luglio scorso nella Sala dei Marmi diPalazzo della Mercanzia, sede dellaCamera di commercio, da SergioFerrari e da Paola Morselli, rispetti-vamente presidente e vice presidentedi Confesercenti Bologna, e da BrunoFiletti, presidente della Camera dicommercio di Bologna. Realizzata dallaConfesercenti di Bologna e dal Cat(Centro di assistenza tecnica) dell’asso-ciazione, la ricerca si è svolta tra marzoe aprile 2009 coinvolgendo 300 ope-ratori del commercio, del turismo edei servizi (in gran parte attivi nelcomune di Bologna e attraverso ditteindividuali con massimo tre dipenden-ti), che hanno risposto ad un questio-nario per valutare la conoscenza delleregole di Basilea 2, il rapporto fra pic-cole imprese e banche, e la conoscen-za delle attività dei Consorzi Fidi. Laricerca ha rivelato che il 64,3% degliintervistati intrattiene rapporti con unasola banca, il 32,3% con due o tre isti-tuti e solo il 3,3% con più di tre. Ilrapporto è definito “buono” dal 38%delle imprese, “normale” dal 57,3% e“negativo” solo dal 4,7% che denun-ciano tassi troppo alti, difficoltà diaccesso al credito, spese eccessive, len-tezza, scarsa assistenza e disponibilità.Il 71% degli intervistati utilizza fidi diconto corrente, il 15% finanziamenti

per investimenti, il 9,7% di finanzia-menti per liquidità e consolidamentodi debiti. Quasi un terzo delle impreselavora con la propria liquidità e que-sto rappresenta un dato molto positivoda monitorare. Solo il 41,3% del cam-pione non ha registrato aumenti nelcosto di accesso al credito, mentre il41,3% parla di aumenti lievi e il17,4% di aumenti notevoli. Le banchehanno chiesto al 21,3% delle impresesondate di ridurre i fidi: il 9,1% inmisura notevole e il resto in misuralieve. In quanto alla conoscenza delleregole di Basilea 2 e delle modificheda introdurre nell’impresa per poteraccedre meglio al credito, solo il16,7% degli intervistati ha risposto diconoscere bene queste novità, mentreil 60,3% ne era all’oscuro e il 23%dice di conoscere “poco” il nuovoaccordo. Va meglio con la conoscenzadei consorzi di garanzia collettiva deifidi delle piccole e medie imprese(Confidi). Li conosce il 59% del cam-pione interpellato, più un 12,7% che liconosce “poco”. Tra chi sa dei Confidi,il 46,3% ha presentato richieste difinanziamento; il 57,3% si dichiaraabbastanza soddisfatto e il 36,6% lo è

molto; il 76,6% sa che quasi tutte lebanche della provincia sono conven-zionate con il consorzio regionaleCofiter e il 56,8% conosce il ruolosvolto dalla Regione, Camera di com-mercio e Comuni a sostegno deiConfidi. Al momento, solo il 38%degli intervistati manifesta l’esigenzadi avvalersi di una consulenza sul cre-dito (il 24% per maggiori informazionie il 14% per avviare una richiesta difinanziamento). Non sono emersesegnalazioni di ricorso ai prestiti usu-rai. “Se non c’è una ripresa dei consu-mi non c’è credito che tenga e granparte delle imprese è destinata a chiu-dere”, ha affermato il presidente diConfesercenti di Bologna SergioFerrari. E ha aggiunto: “Il credito è ungrande volano ma solo finché si trattadi crisi medio-brevi e non prolungatecome l’attuale. Il vero punto, quindi, èquello dei consumi che negli ultimitemi sono diminuiti. E non c’è daaspettarsi un 2009 che migliori lasituazione se penso che nella provinciadi Bologna per più di 20 mila lavorato-ri sono stati utilizzati gli ammortizzato-ri sociali e di questi solo il 3 per centoriguarda il terziario”.

15n. 3, novembre 2009

C R E D I T O

Presentati i risultati della ricerca Cat-Confesercenti sul rapporto tra banche e piccola impresa nella provincia di Bologna

Riavviare i consumi o si chiude

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Nel luglio scorso è scomparso OrfeoBernardi, uno dei più noti maestri lat-tai della provincia di Bologna, socioConfesercenti e consigliere Fipac. Natonel 1929 a San Lazzaro di Savena,ancora molto giovane Orfeo Bernardiaprì una latteria nel 1957 con l’aiutodel padre Riccardo e della madreMaria che ha collaborato con lui sinoal 2000. Negli anni ’70 fu promotoredel Cel (Consorzio lattai), un’associa-zione di lattai creata per avere unmaggiore potere di acquisto neiriguardi dei fornitori e della quale fuanche presidente. Questo gli permisedi contrattare in maniera efficace con ifornitori. La disponibilità, la pazienza el’attitudine commerciale furono le suepeculiari qualità. Nonostante il Celfosse un consorzio puramente contrat-tuale, Orfeo fece di questo anche unmezzo per iniziative sociali (feste edeventi) che coinvolgevano tutti gliassociati. Fu una di queste, per esem-pio, che lo spinse a prendere il suoprimo aereo nella vita per andare inSardegna a visitare gli stabilimenti deltonno Palmera. Per essere stata unadelle prime latterie bolognesi cheaveva sostenuto la vendita del latteGranarolo, la latteria di Orfeo Bernardisi guadagnò una targa dal famoso

consorzio di Cadriano. Difatti, già agliinizi della propria attività Orfeo crede-va nella promozione dei prodotti localiche riteneva migliori e più competitivi.Con l’affermazione delle cooperativedi consumo il Cel venne assorbito dalConad. Una volta in pensione, OrfeoBernardi non ha mai smesso di mette-re a disposizione di tutti la propriaesperienza. Da consigliere della Fipacsi è battuto sempre per la difesa deidiritti di tutti i soci e di tutti i pensio-nati del commercio.

Graziano Mariotti

“Welfare, significa benessere. Ma perchi? Da chi? E come?”, questo il titolodel convegno che si terrà il 24 novem-bre prossimo nelle sale dell’HotelSavoia Regency di Bologna (via Pilastro2). Il convegno è stato organizzatodalla Fipac-Confesercenti regionale eservirà a fare il punto della situazionesulle politiche sociali messe in atto a

Bologna e provincia e in tutto il restodella regione. Sono stati invitati a par-tecipare Vasco Errani, presidente dellaGiunta dell’Emilia Romagna, RaffaeleFabrizio, esperto di welfare dellaRegione Emilia Romagna, ElioD’Orazio, coordinatore nazionale diAge Plataform (Piattaforma europeadelle persone anziane), l’onorevole

Donata Lenzi, componente della XIICommissione Affari sociali dellaCamera dei deputati, Corrado Melega,esperto del servizio sanitario nazionalenella Regione Emilia Romagna, LuisaLazzaroni, assessore ai Servizi socialidel Comune di Bologna, e RobertoManzoni, presidente regionale diConfesercenti Emilia Romagna.

F I P A C

17n. 3, novembre 2009

CONVEGNO IL 24 NOVEMBRE 2009

Welfare, per chi e per come

RICORDO

Orfeo Bernardi, fondatore del Consorzio lattai

Dante Bondi, padre della 426A lungo segretario provinciale di Confesercenti,è scomparso all’inizio di ottobre

All’età di 82 anni il 7 ottobre scorso è scompar-so Dante Bondi, a lungo segretario provincialedella Confesercenti di Bologna (dal 1966 al1979) e per ben 10 anni (1955-1965) assessorealle Attività produttive del Comune di Bolognanella Giunta del sindaco Giuseppe Dozza. Nelperiodo in cui diresse la Confesercenti, DanteBondi lavorò anche alla stesura della nuovalegge sul Commercio, la 426, che regolamentòun settore cresciuto a dismisura e in modo cao-tico nel secondo dopo guerra e introdusseinnovazioni come la riduzione delle tabellemerceologiche e più poteri ai comuni. Inoltre,con la neonata Conad all’inizio degli anni ’70lanciò i primi supermercati come quelli delFossolo 1 e del Centro Gallia a Bologna, di SanBiagio a Casalecchio, frutto dell’unione di tantipiccoli esercenti, e lanciò numerososi gruppid’acquisto tra i commercianti, come il Ceac(Consorzio esercenti articoli casalinghi), chepermetteva loro di rifornirsi direttamente dallecase produttrici. Il 27 novembre scorso BrunoFiletti, presidente della Camera di Commercio,gli consegnò un attestato in occasione dellafesta per i 60 anni di Confesercenti Bologna.

Dante Bondi (a destra) premiato da BrunoFiletti, presidente della Camera di commerciodi Bologna, nel corso della festa per i 60 annidi Confesercenti Bologna del 27 novembre2008 (foto Zucchini).

Orfeo Bernardi (primo da destra) con ungruppo di soci Fipac. Da sinistra: WaltherMusiani, Mario Corazza e Gilberto Zironi.

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F I P A C

21n. 3, novembre 2009

CUMULO PENSIONE LAVORO

Dall’anno 2009 il cumulo tra pensione e reddito

da lavoro sia per le pensioni di anzianità calcola-

te con il sistema di calcolo retributivo (per colo-

ro che avevano almeno 18 anni di anzianità con-

tributiva al 31 dicembre 1995) sia per le pensio-

ni cosiddette di vecchiaia calcolate con il siste-

ma di calcolo contributivo (per coloro che

hanno un’anzianità contributiva che parte dal 1°

gennaio 1996) non produce più trattenute sulla

pensione.

Sistema retributivo.

Le pensioni di anzianità a carico dell’assicurazio-

ne generale obbligatoria e delle forme sostituti-

ve ed esclusive della stessa, liquidate con il siste-

ma di calcolo retributivo, sono totalmente

cumulabili con i redditi da lavoro dipendente ed

autonomo a partire dal 2009.

Sistema contributivo.

Sono totalmente cumulabili le pensioni calcola-

te con il sistema contributivo per i lavoratori

che hanno un’anzianità contributiva di almeno

35 anni e con l’età anagrafica prevista per la

pensione di anzianità liquidata con il sistema

retributivo (dal 1° gennaio, 58 anni per i lavora-

tori dipendenti e 59 per gli autonomi). Dal 1°

gennaio 2009 sono totalmente cumulabili con i

redditi da lavoro dipendente e autonomo le pen-

sioni liquidate con il sistema di calcolo contribu-

tivo a coloro che sono in possesso di un’anziani-

tà contributiva pari o superiore a 40 anni e a

coloro che hanno un’età anagrafica pari o supe-

riore a 65 anni se uomo pari o superiore a 60

anni se donna.

Esclusioni.

La nuova disciplina in materia di cumulo non si

applica, cioè viene mantenuta la trattenuta per il

cumulo:

• per i titolari di pensione ai superstiti

• per i titolari di assegno di invalidità

• per i lavoratori che trasformano il rapporto di

lavoro da tempo pieno a tempo parziale;

• per i lavoratori socialmente utili per i tratta-

menti liquidati provvisoriamente;

• per i titolari di assegni straordinari per il soste-

gno del reddito.

Dallo scorso mese di settembre è stato inol-

tre finalmente chiarito che non vi sono trattenu-

te per cumulo neppure per le pensioni conse-

guite con decorrenza precedente al 1° gennaio

2008 con i requisiti di età e anzianità in vigore

fino alla predetta data, (quindi meno onerosi di

quelli stabiliti successivamente e neppure per le

pensioni conseguite dal 1° gennaio 2008, con

requisiti meno stringenti rispetto a quelli fissati

dalla legge n° 243 del 2004, per effetto della

cosiddetta salvaguardia (requisiti previsti per il

diritto nel 2007 le pensioni contributive liquida-

te a seguito di opzione).

Pertanto, le pensioni di vecchiaia liquidate nel

sistema contributivo sono totalmente cumulabili

con i redditi da lavoro autonomo e dipendente

dal 1° gennaio 2009.

Conseguentemente i titolari delle pensioni di

vecchiaia liquidate nel sistema contributivo

sono esclusi dall’obbligo di dichiarare i redditi

da lavoro autonomo a preventivo per l’anno

2009.

PATRONATO ITACO

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22 n. 3, novembre 2009

F O R M A Z I O N E

FORMAZIONE ALTA E SUPERIORE

Tecnici di marketing e reti informatiche per rilanciare il commercioL’offerta formativa 2009 della regioneEmilia Romagna è costituita da 28 CorsiIfts (Istruzione e formazione tecnicasuperiore) e 70 Percorsi di formazioneAlta e Superiore realizzati da entiaccreditati in partenariato con altri sog-getti del sistema educativo e della ricercae il mondo delle imprese. Approvati dallaRegione Emilia Romagna e cofinanziatidal Fondo sociale europeo, fanno partedei Poli Tecnici che raccolgono e valoriz-zano le vocazioni dei diversi territoridell’Emilia-Romagna. Grazie alla collabo-razione tra i diversi soggetti formativi e ilmondo delle imprese, i Poli offrono ai gio-vani e agli occupati una rete stabile edarticolata di formazione alta, specialisticae superiore in grado di fornire le compe-tenze richieste dal sistema economico-produttivo regionale, sostenere lo svilup-po e la competitività e contribuire alladiffusione della cultura tecnica e scientifi-ca. Nuovo Cescot Emilia Romagna rea-lizzerà sul territorio dell’Emilia Romagnaotto Percorsi di Formazione Alta eSuperiore e un corso Ifts. In particola-re sulla provincia di Bologna sarannodue i corsi che saranno attivati: Tecnicocommerciale-marketing e Tecnico direti informatiche. Queste le caratteristi-che dei corsi e i requisiti richiesti ai parte-cipanti.

TECNICO COMMERCIALE-MARKETINGDescrizione del profilo professio-nale. Il tecnico commerciale-marke-ting è in grado ditradurre in azioni di marketing e ven-dita gli obiettivi strategico-commercialiprefissati, analizzando lo scenario com-plessivo del mercato di riferimento infunzione dell’offerta e del posiziona-

mento dei prodotti/servizi, nonchéprovvedendo alla organizzazione dellarete vendite ed alle modalità contrat-tualistiche per la gestione clienti.Ambito settoriale regionale. ICT,Innovazione organizzativaEnte di formazione. Nuovo CescotEmilia-Romagna s.c.r.l.Contenuti del percorso. Processi emodelli organizzativi aziendali;Interpretazione del mercato;Marketing operativo e strategico;Customer Relationship Management-CRM; Web marketing; Saper vendere;Il piano operativo di vendita; Tecnichedi budgeting; Inglese commerciale;Informatica applicata all’area marke-ting; Stage applicativoRequisiti di accesso. Giovani/Adultidisoccupati e occupati, in possessodelle seguenti conoscenze: informaticadi base, due lingue straniere livellobase, principi di organizzazione azien-dale. È prevista una fase di orienta-mento e selezione (test e colloquiomotivazionale) di due giornate.Attestato rilasciato. Al termine delpercorso, previo superamento di unesame finale, sarà rilasciato unCertificato di qualifica professionale diTecnico commerciale-marketing.Iscrizione e criteri di selezione. Iltermine per l’iscrizione è il 30-10-2009. Sono previste selezioni psico-attitudinaliPeriodo e durata del percorso. Ilpercorso della durata di 300 ore, di cui100 di stage, si svolge nel periodoNovembre 2009 - Maggio 2010Numero di partecipanti: 12Sede del corso: Nuovo CescotEmilia-Romagna s.c.r.l., Via Don G.Bedetti 26, Bologna.Imprese coinvolte: Kitchen Soc.

Coop.; Arcobaleno PubblicitàIl corso, cofinanziato dal FondoSociale Europeo, è gratuitoPer informazioni: Tel 051 6380350(Lucia Budano)Numero di riferimento: RIF PA2009-415/RER/1, approvato conDelibera di Giunta Regionale n.968/2009.

TECNICO DI RETI INFORMATICHEDescrizione del profilo professio-nale. Il tecnico di reti informatiche èin grado di progettare, sviluppare egestire il funzionamento e la sicurezzadi una rete informaticaAmbito settoriale regionale. ICT,Innovazione organizzativaEnte di formazione. Nuovo CescotEmilia-Romagna s.c.r.l.Contenuti del percorso. I principalisoftware di sistema (Windows Server,Xp, XP Professional, Vista, ISA Server);I principali sistemi VoIP; Architettura diuna rete; Conformazione infrastrutturadi rete; Amministrazione infrastrutturadi rete; Protezione sistema informati-vo; Gestione dei contratti con la clien-tela; La privacy; Stage.Requisiti di accesso. Giovani/Adultidisoccupati e occupati, in possessodelle seguenti conoscenze: informaticadi base, lingua inglese di base, attitu-dine al lavoro di gruppo nelle suediverse forme e capacità relazionali,principi di organizzazione aziendale. Èprevista una fase di orientamento eselezione (test e colloquio motivazio-nale) di due giornate.Attestato rilasciato. Al termine delpercorso, previo superamento di unesame finale, sarà rilasciato un

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23n. 3, novembre 2009

F O R M A Z I O N EF O R M A Z I O N E

Certificato di qualifica professionale diTecnico di reti informatiche.Iscrizione e criteri di selezione. Iltermine per l’iscrizione è il 7-1-2010.Sono previste selezioni psico-attitudi-nali.Periodo durata del percorso. Ilpercorso della durata di 300 ore, di cui100 di stage, si svolge nel periodoGennaio 2010 - Maggio 2010.Numero di partecipanti: 12Sede del corso: Nuovo CescotEmilia-Romagna s.c.r.l., Via Don G.Bedetti 26, Bologna.Imprese coinvolte: DatabaseInformatica Srl; Burstnet di AnzaloneGiuseppeIl corso, cofinanziato dal FondoSociale Europeo, è gratuitoPer informazioni: Tel 051 6380350(Lucia Budano)Numero di riferimento: RIF PA2009-412/RER/1, approvato conDelibera di Giunta Regionale n.968/2009.

Al via il corso di Free-StyleIl 30 settembre scorso è partito a Bologna il corso “Free-style” Cofinanziatodal Fondo sociale europeo, il corso è stato organizzato da Nuovo CescotEmilia Romagna nell’ambito del progetto “Non solo bar: formazione & pub-blici esercizi”. Rivolto a 12 titolari e dipendenti di pubblici esercizi di Bologna e provincia,prevede di aggiornare i partecipanti sull’insegnamento delle tecniche flairacrobatiche. La parte teorica è dedicata alla merceologia dei prodotti. In particolare allaconoscenza dei distillati, liquori, amari, succhi e sciroppi e ai diversi metodidi servizio e dosaggio. Le lezioni pratiche consistono nel preparare ottimi drink in modo preciso eveloce con movimenti acrobatici, attraverso il l’uso di uno o due oggetti.Il corso è tenuto da Federico Mastellari e Gilberto Cianfaglione, esperti pro-fessionisti del settore, entrambi dotati di estro e fantasia, partecipano diret-tamente alle prove pratiche realizzate durante le lezioni, stimolando gli allievia realizzare drink con i movimenti acrobatici appresi.

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MARKETING DEL PUNTO VENDITACONTENUTI: I nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori; Le strategie diCo-Marketing; Tecno Windowing; Marketing sensoriale e Concept store; CRM eCustomer service; La qualità del servizio e le cause di insoddisfazione del cliente.PARTECIPANTI: 12DURATA: 24 ore con frequenza bisettimanale dalle 19,30 alle 22,30QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 100,00INIZIO CORSO: Febbraio 2010

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Anche la gastronomia bolognese d’ec-cellenza ha voluto festeggiare i 100 annidel Bologna Calcio. E lo ha fatto nellamaniera più invitante e nel cuore diBologna, nel Quadrilatero, nelle vie del-l’antico Mercato di Mezzo, dove nacquela squadra rossoblu (fondata nella birre-ria Ronzani che nel 1909 stava nellastretta via Spaderie, scomparsa poi congli sventramenti di via Orefici e viaRizzoli), che per una giornata, il 3 otto-bre scorso, sono state addobbate a festacon bandiere, sciarpe e maglie portatedai tifosi che hanno allestito anche alcu-ne vetrine con cimeli unici e rari trofeicome quelli di Adriano Mottola, il mitico“Barile” (cui si deve il motto “Il Bolognaè una fede!”), nelle vetrine della salume-ria Simoni. E per festeggiare degnamen-

te il Bologna non poteva mancare lamortadella. L’antica Mutua Salsamentari1876 ne ha offerti due quintali che,accompagnati dal Pignoletto delleCantine di Tizzano, migliaia di bolognesihanno potuto assaggiare davanti allasalumeria Simoni, alla Vecchia Malgadella famiglia Chiari e alla salsamenteriaTamburini. Inoltre, la MutuaSalsamentari 1876 ha curato nella stessagiornata la 3° edizione del “TrofeoSalame Gentile” che ha coinvolto pro-duttori industriali e artigianali. Il ricavatodei salami venduti è stato destinatoall’opera di Padre Marella. Voluta daicommercianti del Quadrilatero, l’iniziati-va è stata realizzata con il contributi diConfesercenti Bologna, Ascom e AnticaMutua Salsamentari 1876.

24 n. 3, novembre 2009

E N O G A S T R O N O M I A

Antipasto …Un piatto molto semplice ma decisamenteaccattivante per piacevolezza e gustositàcome antipasto, è sempre molto gradito, sepoi si sposano ingredienti delicati e saporiti,il risultato è sicuramente più che apprezzabi-le e predispone simpaticamente il proseguodel desinare.Ingredienti. Dosi per quattro persone: 150 g. di ottimoparmigiano reggiano grattugiato; 150 g. dibresaola; 2 zucchine medie; 2 cucchiai diolio di oliva extra vergine; succo di mezzolimone; pepe nero s. q. Tempo di prepara-zione: 20 minuti.Preparazione e cottura. Accendere il forno e portarlo a circa 220 °C.Foderare con carta da forno una placca ecomporre dei mucchietti con la quantità diun cucchiaio colmo di parmigiano, distantitra loro in modo tale che non si sovrappon-gono durante la fusione. Preparare alcune tazze da tè. Aspettare qual-

che minuto e dalla placca togliere i dischetticosì formati che, essendo ancora teneri, inse-rirli nelle tazze che ne prenderanno la forma:raffreddandosi, la manterranno. Tagliare a listarelle la bresaola e condirla conolio, limone e pepe nero appena macinato.Distribuire il tutto nelle conchiglie e guarnirecon un fiore di zucca, se lo avete reperito,altrimenti con una sottilissima fettina dilimone che dopo avere fatto una incisionedal centro verso l’esterno, la contorceretecome un’elica, e successivamente posiziona-ta sopra il ripieno della conchiglia stessa: ser-vire rapidamente, in quanto il parmigianotende ad inumidirsi rapidamente.

… e (per Bacco!) vinoIl vino da abbina-re a questa sti-molante invito, èil Sauvignon DocColli Bolognesi.Affinato per dueanni, dai brillantiriflessi dorati, èsecco, morbidodalle ricche pecu-liarità vegetalicon note di fiori secchi e sottilissimo ma pia-cevole finale amarognolo che si armonizzanocon la fragrante gustosità della portata.Stappare al momento e servire a 12 °C inmedi calici da evidenziarne le ricche piacevo-lezze.

IL PANIERE DEI COLLI BOLOGNESI

Anche Plinio il Vecchioapprezzava il Pignoletto

Il frutto di questo costante ed appassiona-to lavoro è una produzione vinicola ampiae qualificata, che ha ottenuto con Barbera,Merlot e Cabernet Sauvignon, vitigni abacca nera arrivati sul territorio nellaseconda metà dell’800, contemporanea-mente ai bianchi Sauvignon, Pinot Bianco,Riesling Italico, Chardonnay ed ai semprepresenti Albana e Trebbiano di Romagna,mentre l’autoctono Pignoletto merita unbreve approfondimento. Già conosciutonel I secolo dopo Cristo da parte di Plinio ilVecchio in quanto riportato nell’annuarioenologico dei cento vini più noti e famosidi allora, “Naturalis historia”, il più famosotrattato di agricoltura da sempre ricono-sciuto come tale. Dal “pinus leato” di ventisecoli or sono, il Pignoletto è da sempreconsiderato il “Re dei Colli Bolognesi”, inquanto identifica peculiarità, passione edamore per questa terra che nella naturaleasprezza ed avversità, ripaga sempre lelaboriose genti che l’ama e la rispetta. Icomuni di Castello di Serravalle, MonteSan Pietro, Zola Predosa e Monteveglio incui vi è la sede del Consorzio Vini ColliBolognesi, fanno parte del novero naziona-le delle “Città del Vino”.

Pier Luigi Nanni (4.a parte - fine)

Signori, a TAVOLA !!!a cura di Pier Luigi Nanni

CONCHIGLIA DIPARMIGIANO CONBRESAOLA E ZUCCHINE

200 chili di mortadella per i 100 anni del Bologna calcio

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C’è la Trattoria dai Mugnai di StefanoParmeggiani, socio Confesercenti, aMonteveglio tra i primi 20 ristoranti emilianoromagnoli che hanno ottenuto il marchio“Tipico a tavola. Emilia Romagna, tradizioni esapori mediterranei”. Realizzato da CatConfesercenti Emilia Romagna e promossodalla Fiepet (Federazione italiana esercentipubblici e turistici) regionale di Confesercentiin partnership con il prestigioso Cicm(Conservatoire International des CuisinesMéditerranéennes) di Marsiglia che riuniscediverse realtà per la divulgazione e la tuteladelle tradizioni agroalimentari delle popola-zioni mediterranee, “Tipico a tavola” è la retedei ristoratori emiliano-romagnoli che pro-pongono nel menù ricette tradizionali realiz-zate prevalentemente con prodotti locali egarantendo, così, ai consumatori qualità eservizi di eccellenza. Gli esercizi come laTrattoria dai Mugnai che aderiscono a“Tipico a Tavola”, hanno scelto di inserire neipropri menù almeno tre piatti preparatisecondo la filosofia del “Tipico a Tavola” eabbinati con uno o più vini del territorio.Ogni proposta è accompagnata da informa-zioni adeguate al consumatore sulla tipicitàdei piatti, delle ricette, dei prodotti, sullemodalità di preparazione e sul legame al ter-ritorio. I locali che si fregiano del marchio“Tipico a Tavola”, sottoscrivono un appositodisciplinare che contiene i requisiti che essidevono possedere e che riguardano il menù,i prodotti, il personale, il locale, la professio-nalità e le competenze. Un comitato tecnico-scientifico presiederà e vigilerà sulle attivitàcollegate al marchio, promuovendo iniziativeformative e di aggiornamento e verificando ilrispetto dei requisiti richiesti. È in preparazio-ne anche una guida contenente i primi risto-ranti entrati a far parte del circuito “Tipico aTavola”, con tutti i riferimenti utili per cono-scere i locali, i menù offerti ma soprattuttocibi e vini all’insegna della tradizione più verae genuina. La guida verrà stampata e distri-buita nei ristoranti aderenti e in occasione dieventi mirati e sarà pubblicata e scaricabileanche sul sito www.tipicoatavola.it. Insiemealla Trattoria dai Mugnai di Monteveglio, iprimi ristoranti emiliano romagnoli chehanno ricevuto il marchio “Tipico a Tavola”sono il Cohiba di Cesena, il Ristorante dei

Cantoni di Longiano, la Locanda Al GamberoRosso di San Piero in Bagno, l’OsteriaMichiletta di Cesena, il ristorante osteria

Cerina di San Vittore a Cesena, il Testamentodel Porco di Ferrara, l’Osteria delle Sabbie1731 di Mirabello, la trattoria La Romanticadi Ferrara, Alle Roncole di Busseto, la Volpe diSan Secondo Parmense, il ristorante ParmaRotta di Parma, la Taverna del Castello diTorrechiara a Langhirano, la Dama di Cuori el’Osteria dei Battibecchi di Ravenna, l’Osteriadel Mercato di Faenza, Casa Zanni di VillaVerucchio, il ristorante Brodo di Giuggiole diRimini, la Trattoria del Passatore e la Locandadell’Olmo, entrambi di Santarcangelo diRomagna. Ma l’elenco non si fermerà qui.Tutti i ristoranti che vorranno fregiarsi delmarchio “Tipico a Tavola” prossono chiedereinformazioni alla Confesercenti EmiliaRomagna, telefono 051.6380311, chiedendodi Giulia Gervasio (348.8695479) o di MarcoPasi (348.6913702).

25n. 3, novembre 2009

E N O G A S T R O N O M I A

BOLOGNA “LA GRASSA” SBARCA SUL WEBDai primi di ottobre la cucina bolo-gnese si incontra sul web con iproduttori delle nostre prelibatezzetipiche locali e con i consumatori.Da allora in internet è attivo il gior-nale quotidiano on line “Bolognadel Gusto”(http://bologna.mondodelgusto.it),ospitato all’interno di quello piùampio e nazionale che è “Mondodel Gusto”(www.mondodelgusto.it).Caratteristiche di questo nuovo sitoenogastronomico tutto dedicato aBologna “La Grassa” sono le cinque news messe in rete ogni giorno e unarchivio di oltre quattro mila articoli che lo pone sempre tra i primi posti neimotori di ricerca. Curatore del sito “Bologna del Gusto” è Gabriele Orsi, giornalista enogastro-nomo, affiancato da Fruttuoso Zucchini che si occupa soprattutto delle foto.Supervisore Stefano Bugamelli, fondatore di “Mondo del Gusto” che spiega:“Il turismo enogastronomico e territoriale è in crescita, ma le aziende sonopiccole e quindi internet diventa l’unica loro possibilità di investire con suc-cesso, a costi limitati, in comunicazione”. Adesione entusiastica all’iniziativa da parte di Gabriella Montera, assessoreprovinciale all’Agricoltura.

La Trattoria dai Mugnai di Monteveglio tra i primi ammessi al marchio

Tipico a Tavola, la rete dei ristorantiche usano i prodotti locali

Stefano Parmeggiani (secondo da sinistra)posa con alcuni protagonisti del corso‘Naturalmente’, realizzato nella sua trattoriaalla fine del 2006 dal Nuovo Cescot.

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“Il paese non può aspettare la ripresatrainata dagli altri. L’Italia deve avviareun ciclo virtuoso”. Con questa esortazione Marco Venturi,presidente nazionale di Confesercentiha aperto il 12 settembre scorso l’an-nuale meeting dell’associazione aPerugia. “Siamo consapevoli che cisono difficoltà nei conti pubblici – haaffermato – ma noi riteniamo che alcu-ni interventi come la detassazione delletredicesime e la riduzione dell’Iva sulturismo potrebbero alimentare un vorti-ce positivo per la ripresa e anche per glistessi conti pubblici. La mia impressione è che il permaneredi difficoltà nei conti pubblici metta ilgoverno nella situazione di fare sceltedifficili. Il mondo delle piccole e medie impresecomunque offre un’opportunità di sem-plificazione”. “Le infrastrutture – ha detto a sua voltaInnocenzo Cipolletta, presidente delleFerrovie – sono indispensabili permigliorare la congiuntura e la competi-tività del Paese. In tre anni le Ferrovie hanno conseguitoimportanti risultati. Abbiamo risanato ilbilancio che era la condizione indispen-sabile per qualsiasi cosa. Abbiamo avviato l’Alta velocità che stadando risultati e ora il terzo paletto è lamobilità per le aree metropolitane. Peril trasporto dei pendolari abbiamopochi treni e vecchi. E così nei giorniscorsi le Ferrovie hanno annunciatol’avvio del programma da 2 miliardi dieuro di investimenti per i treni destinatial trasporto regionale. Le risorse per questi treni arrivano dacontratti con le regioni della durata disei anni. Sul totale 1,5 miliardi di eurosono gli anticipi di questi contratti e il

trasportometropolitanoavrà una rispo-sta adeguata”.“La crisi finan-ziaria forse èdietro di noi,anche se, a mioparere, potreb-be ricominciare.Siamo ancoranella crisi eco-nomica, anchese vediamo lafine del tunnel,ma siamo nelpieno delle sueconseguenzecome crisi socia-le con i livelli didisoccupazioneancora alti e checontinueranno ad aumentare fino al2010”. Questa l’analisi dell’ex primoministro francese Lionel Jospin. “Certo, la crisi non è la stessa di quelladel ’29 e non è legata a una guerramondiale come avvenuto in passato.Nel caso attuale si nota come sia scatta-ta la solidarietà tra governi, banche eFondo monetario internazionale. Ma in un sistema che alimenta la spe-culazione, che non può autoregolarsi,vanno ora cambiati gli strumenti. Non si può più permettere agli attorifinanziari di continuare con questeprassi”.“Lo statuto dei lavori verrà impostatosulla piccola impresa, perché se va benealle piccole e medie imprese va benealle grandi e non il contrario”. Questo è quanto ha sostenuto il mini-stro del Welfare Maurizio Sacconi. “Il nuovo statuto dei lavori – ha aggiun-

to – verrà definito consultando le partisociali ed era un’idea di Marco Biagi,descritta nel libro bianco dedicato alfuturo modello sociale. Sul patto trien-

nale, chiestodallaConfesercenti alGoverno perattivare rapida-mente un tavolodi confrontocon le associa-zioni delle pic-cole e medieimprese su fisco,credito e consu-mi per usciredall’emergenza,è certamenteimportante unaconvergenza”.“Il sistema ban-cario italiano èpronto ad appli-care le nuoveindicazioni della

Banca d’Italia per la comunicazione allaclientela”, ha assicurato CorradoFassola, presidente dell’Abi(Associazione bancaria italiana). “Siamo molto favorevoli alle nuove dis-posizioni della Banca d’Italia – haaggiunto – e ci sarà ovviamente il pienorispetto della normativa e un’ulteriorepressione sugli istituti per la semplifica-zione ai clienti. E per la gestione dellacrisi lo Stato non ha dato alle bancheneanche una lira”.“La questione morale deve unire il Pd, ènel nostro Dna e dividerci su questosarebbe sbagliato”, ha sostenuto infineWalter Veltroni, ex segretario del Pd(Partito democratico). “Premesso che io sono fuori dalla vitapolitica attiva – ha precisato – ci tengoa dire che tutto il Pd è e deve sentirsiimpegnato attorno ad una linea di rin-novamento della politica”.

26 n. 3, novembre 2009

V I T A A S S O C I A T I V A

È quanto affermato da Marco Venturi, presidente di Confesercenti nazionale al meeting di Perugia

“Risanare i conti pubblici per avviare un ciclo virtuoso”

Innocenzo CipollettaMarco Venturi

Maurizio SacconiLionel Jospin

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Nel settembre scorso il ministero dellaSalute ha diramato le raccomandazioniper ridurre il rischio espositivo al virusA/H1N1 nei luoghi di lavoro. In parti-colare, raccomanda ai datori di lavoroe ai dirigenti alcuni comportamenti ealcune norme da osservare come, adesempio:– fare in modo che i lavoratori, che

presentano sintomi influenzali, lasci-no prontamente il luogo di lavoro evi siano riammessi dopo 24 ore dallacessazione dei sintomi;

– fornire ai lavoratori informazionicorrette sulla nuova sindromeinfluenzale;

– garantire la disponibilità di lavabi edetergenti liquidi antibatterici.

Di seguito forniamo alcune note sinte-tiche dei comportamenti, dei rischi edelle contromisure da prendere perarginare l’influenza A/H1N1. Sul sitodel ministero della Salute si trovanoulteriori approfondimenti.La nuova influenza A/H1N1(inizialmente definita influenza suina) èuna infezione virale acuta dell’appara-to respiratorio con i sintomi classicidell’influenza stagionale e, come que-sta, può causare complicazioni o unpeggioramento di patologie cronichepreesistenti.Come si trasmette? Si trasmette per via aerea da persona apersona attraverso la tosse o lo starnu-to dei soggetti infetti. È possibileanche contrarre l’infezione toccandouna superficie o un oggetto contami-nato e poi portandosi le mani allabocca o al naso o strofinandosi gliocchi. Ci si può infettare ad unadistanza di 15-20 centimetri dal sog-getto ammalato attraverso il respiro,fino ad un metro se chi è infettatostarnutisce, fino a tre metri dopo uncolpo di tosse. Le persone infettatepossono trasmettere il virus agli altridal giorno prima della comparsa dellamalattia fino a 7 giorni dopo. I virusdella nuova influenza umana, cometutti i virus influenzali, non sono tra-smessi dal cibo e quindi non si puòcontrarre tale influenza mangiandocarne di maiale o prodotti a base di

carne di maiale (salsicce, salame, pro-sciutti, ecc.). Non sono stati documen-tati casi di trasmissione attraverso l’ac-qua potabile o frequentando piscine eacqua termali.Come si manifesta? I segni di infezione della nuova influen-za sono febbre, tosse, mal di testa,dolore ai muscoli e/o articolazioni, maldi gola, brividi, affaticamento, rinorrea.È possibile anche la comparsa di diar-rea e vomito. Le persone a più altorischio per l’eventuali sviluppo di com-plicanze sono quelle oltre i 65 anni, ibambini di età inferiore ai 5 anni,donne incinte e persone di qualsiasi etàche abbiano condizioni mediche pree-sistenti quali asma, diabete, obesità,malattie cardiache e renali, o un siste-ma immunitario indebolito (terapiecon immunosoppressori o soggetti conHiv). Anche il fumo, l’alcool e le dro-ghe possono contribuire alla diminu-zione delle difese immunitarie.Come posso sapere se mi sonopreso la nuova influenza o quellastagionale? I sintomi della nuova influenza sonoidentici a quelli della influenza stagio-nale, quindi non è possibile capire se siè contratto l’una o l’altra. Di solito, ivirus dell’influenza stagionale arrivanonel nostro paese nel mese di dicem-bre, mentre l’arrivo del virus A/H1N1 èavvenuto nei mesi autunnali. È vero che le donne in gravidanzasono a maggior rischio? Le donne in gravidanza, per problemilegati ad una leggera immunodepres-sione dovuta allo stato gravidico,sono a maggior rischio di complicazio-ni e devono stare particolarmenteattente non solo per loro stesse, maanche per il feto.Come evitare il contagio. Ci sono molte azioni quotidiane cheaiutano a prevenire la diffusione deivirus influenzali:– lavarsi le mani: accuratamente e

più volte al giorno, con acqua esapone per almeno 20 secondi, inparticolare dopo aver tossito, star-nutito, essersi soffiati il naso. Siricorda che le mani comprendono i

polsi e gli spazi interdigitali. Quandoacqua e sapone non sono disponibi-li, si possono utilizzare salviettemonouso a base di alcool o gel dis-infettante che si trovano nella mag-gior parte dei supermercati e dellefarmacie. Se si utilizza il gel, si devo-no strofinare le mani fino a quandoil gel si asciuga;

– tossire o starnutire in un fazzolet-to di carta: quando si tossisce ostarnutisce, occorre coprire naso ebocca con un fazzoletto di carta dabuttare nel cestino, ricordandosi dilavare anche le mani;

– non toccarsi occhi, naso o boccaperché i germi si diffondono attra-verso queste vie;

– se vi ammalate, chiamate il medicodi famiglia, state a casa fino adalmeno 24 ore dopo la scomparsadella febbre per evitare di trasmette-re ad altri la malattia.

La vaccinazione. Il vaccino sarà dis-ponibile a breve ed è prevista la vacci-nazione di particolari gruppi a rischio(lavoratori della sanità, delle forze del-l’ordine e dei servizi pubblici essenziali,donne gravide dal quarto mese, malaticronici, ecc.). Consigliamo di informar-si dai medici di famiglia.Consigli per i lavoratori.– Negli uffici è molto utile favorire il

ricambio dell’aria attraverso l’aper-tura momentanea delle finestre;

– nelle riunioni distanziare le sedie etenere a portata di mano fazzolettiper evitare che un colpo di tosse ouno starnuto diffonda i germi nellastanza;

– il fumo, oltre a diminuire le difesedell’organismo, vi espone a maggiorrischio perché costringe ad avvicina-re continuamente le mani alla boccae al naso;

L’influenza in una persona non affettada patologie e che conduce una vitasana (dieta equilibrata, astensione dalfumo, alcool e droghe, attività fisica eriposo notturno adeguato) si risolvespontaneamente senza complicanze edetermina una protezione nei confrontidi futuri contagi con lo stesso virus.

S A L U T E

27n. 3, novembre 2009

Influenza “A”, norme igieniche sul luogo di lavoro

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n. 3, novembre 2009

essuna risposta alla richie-sta di spegnere alle 20 letelecamere di Sirio chedelimitano la “Zona U”, la

zona universitaria del centro storico, e attenzio-ne alla proposta di pedonalizzazione della partealta di via Mascarella. Si è conclusa così l’assem-blea pubblica che, organizzata da ConfesercentiBologna, nel pomeriggio del 15 ottobre nellesale del Bravo Caffè (in via Mascarella 1), sultema “Proposte e soluzioni condivise su Sirio,pedonalizzazione e arredo urbano” ha apertoun confronto diretto tra i numerosi commer-cianti e gestori dei pubblici esercizi di quellazona accorsi per l’evento e gli amministratoripubblici del Comune di Bologna. Ossia l’asses-sore al Commercio Plinio Lenzi e il presidentedel Quartiere San Vitale Mauro Roda chehanno interloquito con Sergio Ferrari, presi-

dente provinciale di Confesecenti Bologna.L’intero incontro è stato condotto da MassimoZucchini, coordinatore dei pubblici esercizidella nostra associazione. “Noi non siamo con-tro le auto – ha esordito il presidente Ferrari –ma non si può nemmeno chiudere il centro sto-rico quasi fosse un museo. Piuttosto,Confesecenti Bologna è favorevole alla creazio-ne di vere isole pedonali nel centro storico, simi-li all’unica oggi esistente (quella di viaD’Azeglio) dove la gente possa muoversi libera-mente dal pericolo di finire sotto un’auto o unmotorino e che i pubblici esercizi possano riem-pire con i propri tavolini e dehors e con tanteiniziative di richiamo. Un’iniziativa di questotipo la vedremmo bene applicata nella partealta di via Mascarella. E questo perché da quan-do è entrata in funzione la chiusura 24 ore su24 della ‘zona U’ il fatturato delle attività è cala-to di molto e ancora oggi non siamo riusciti acapire perché si è voluto fare di questa una zonadiversa da tutte le altre e che oggi, di fatto, alle19 di sera chiude. Un effetto inaccettabile peruna città che punta molto sul turismo. Ora,siamo d’accordo con le campagne contro i graf-fiti, ma dobbiamo tutelare anche il lavorodipendente che quello autonomo”. “Bisognasfatare la diceria – ha aggiunto Paolo

Scagliarini, coordinatore dei Locali della Nottedi Confesercenti Bologna – che i commerciantisono contro le pedonalizzazioni ed è un proget-to quella che proponiamo in via Mascarella,dove si possono fare anche spettacoli e concerti.A dimostrazione c’è il successo del ‘Salotto deljazz’ che si fa in estate. Come dire: il cartellonedegli spettacoli estivi può portare alla chiusuradi alcune zone, ma non deve limitare il lavorodelle attività commerciali”. Tanti gli interventidegli operatori presenti. “Il lavoro è calato – harivelato Giovanni Serra Zanetti della CantinaBentivoglio – sin dal momento in cui l’ex asses-sore Zamboni annunciò la chiusura della ‘ZonaU’. Questo è stato un provvedimento inutile.L’aria è migliorata? Il traffico è diminuito? Sonocalati gli incidenti stradali? Sappiamo solo che ilpassaggio delle auto in ‘Zona U’ è diminuito da1000 a 500 veicoli al giorno. Inoltre, il provvedi-mento è stato fatto male perché non ci sonoparcheggi limitrofi e la mobilità con i mezzipubblici non è aumentata. Risultato: la gentenon gira più in questa zona, specie dopo l’ac-coltellamento e gli otto arresti in via Irnerio”. EMichele Cristofori del Lobby One ha raccon-tato: “Abbiamo istituito una navetta a nostrespese per portare le ragazze dal locale ai par-cheggi vicini, visto che hanno paura a girare

C E N T R O S T O R I C O

28

Spegnere Sirio alle 20

NN

Le proposte diConfesercentiBologna perla “Zona U”

discusse in unincontro tra

operatoricommerciali e

Comune

e pedonalizzare via Mascarellae pedonalizzare via Mascarella

FTCRKAs

Mauro Roda, Plinio Lenzi e Sergio Ferrari

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nella zona. E quando abbiamo chiestol’istituzione di una piazzola per taxi invia Belle Arti, ci hanno risposto picche”.“La chiusura del centro storico per noi

è stata un disastro – è stato lo sfogo diAnnamaria dell’omonima trattoria divia Belle Arti – qui non viene ormai piùnessuno e persino gli artigiani (l’elettri-cista, il riparatore di forni) si rifiutano diarrivare. Riusciamo ad andare avanti perchésiamo conosciuti all’estero e gli alberghici mandano i clienti la sera. E ancheperché abbiamo imparato a conviverecon le decine e decine di drogati espacciatori che popolano la zona. Lachiusura 24 ore su 24 ha messo neiguai seri tutti, persino il meccanico. Equando l’assessore al traffico SimonettaSaliera ha detto che ha bisogno di altrisei mesi per verificare la situazione, misi sono rizzati i capelli in testa”. “Mispaventa il fatto – ha aggiuntoMassimo Zucchini che è anchegestore del Celtic Druid – che sono

anni e anni che sentiamo parlare dichiudere, chiudere e chiudere per disin-centivare il più possibile l’uso dell’auto,quando credo che sia giunto il momen-to di dover aprire. A questo punto è importante la pro-grammazione e noi non potremo farela nostra parte senza l’apporto delComune”. “Sul tema della mobilità –ha sostenuto l’assessore Plinio Lenzi –in questa zona c’è un nervo scoperto e,forse, avreste dovuto chiamare la colle-ga Saliera. In ogni caso stiamo verifi-cando gli effetti di questo primo annodi chiusura della ‘Zona U’. In quantoalla pedonalizzazione, più che a proget-ti settoriali si deve lavorare ad un pro-getto integrato di promozione cultura-le, servizio sociale e valorizzazione com-merciale”. Dello stesso parere anche ilpresidente del quartiere San VitaleMauro Roda che ha dato la disponibi-lità del quartiere ad affrontare le que-stioni senza pregiudiziali e ha propostola costruzione di un piano d’area checoinvolga Comune, Ateneo e cittadini.

E D I T O R I A L E

29n. 3, novembre 2009

Annamaria, titolare dell’omonima trattoria di via Belle Arti.

Paolo Scagliarini

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CAMERA DI COMMERCIO

Donne e impresa, tantestorie da raccontareC’è anche la storia di Elisa Bergami,socia di Confesercenti Bologna, e delsuo Space Basket tra le otto storie rac-contate nel volume “L’impresa si fadonna. La Mercanzia al fianco dell’im-prenditoria femminile”, pubblicato allafine di settembre scorso dalla Cameradi commercio di Bologna.

Curato da Lauretta Grandi e PatriziaZini, il volume è stato realizzato con ilcontributo delle Consigliere di paritàdella provincia di Bologna. Inoltre,documenta il sostegno all’imprendito-ria in genere, e a quella femminile inparticolare, apportato dalla Camera dicommercio e il lavoro espletato dalComitato per la promozione dell’im-prenditoria femminile della nostra cittàall’interno della stessa Camera di com-mercio. La storia di Elisa Bergamicomincia nel 2004 con l’apertura delsuo Fortitudo Point all’interno delPalaDozza, cioè del punto vendita ditutto il merchandising originale dellasquadra biancoblu e già documentataanche dal “Mercurio” nel numero 4 didicembre 2004. Il successo dello SpaceBasket di Elisa Bergami esplode sin dasubito e in coincidenza con la conqui-sta dello scudetto da parte dellaFortitudo. Un’esperienza entusiasman-te che Elisa Bergami ha vissuto in coin-

cidenza con sua prima gravidanza eche le ha fatto conoscere le difficoltàdi una donna che deve conciliare gliimpegni professionali con quelli fami-liari. Una scommessa, comunque,vinta che ha consentito alla sua impre-sa di affermarsi come un’importanterealtà dell’imprenditoria bolognese.

ANVA

Obbligo di presentazione del DurcAll’interno della legge con cui è statoconvertito il decreto sui provvedimentianticrisi (n. 78 del 1° luglio scorso) èstato inserito l’articolo 11 bis cheriguarda l’obbligo di presentazione delDurc (Documento unico di regolaritàcontributiva). Con questo articolo èstato modificato l’articolo 28 deldecreto Bersani 114 del 31 marzo1998 e, in pratica, si sostiene che l’au-torizzazione per l’esercizio dell’attivitàdi ambulante su area pubblica è sog-getta alla presentazione del Durc daparte del richiedente. Sicché, entro il31 gennaio di ciascun anno successivoa quello del rilascio, con la collabora-zione gratuita delle associazioni dicategoria il Comune verifica l’esistenzadel documento. Se questo manca,l’autorizzazione viene revocata, secon-do quanto prevede il comma 4aggiunto dell’articolo 29. Sulle modali-tà di certificazione in settembre sonoiniziati i contatti tra le associazioni dicategoria e i funzionari di Inps e Inailper definirne i termini.

GRAFFITI

Far crescere la culturadel senso civico“Per ottenere risultati duraturi neltempo occorre investire anche sullenuove generazioni, facendo crescere lacultura del senso civico e del rispettodel patrimonio culturale ed architetto-nico della città. Per questo siamo dis-posti a collaborare con il Comune e lecon le istituzioni scolastiche bolognesiad un progetto rivolto agli studentidelle scuole medie inferiori”. Con que-

sto commento Confesercenti Bolognaha aderito il 12 ottobre scorso allaconvenzione “Bologna Pulita” che,promossa dal Comune di Bologna nel-l’ambito del “Progetto di riqualificazio-ne e tutela dello spazio urbano, conparticolare riferimento alla protezionedell’ambiente urbano dall’imbratta-mento in coerenza con il progetto‘Museo della Città’ e con la valorizza-zione dei percorsi museali cittadini”,ha coinvolto anche associazioni dicategoria come Agci (Associazionegenerale cooperative italiane),AnceBologna, Ascom, Compagniadelle Opere di Bologna, Cna,Confartigianato, Confcooperative,Legacoop Bologna, Asppi, Uppi, insie-me all’Università di Bologna, AcerBologna, Finanziaria BolognaMetropolitana e istituti di creditocome Emil Banca-Credito Cooperativo,Unicredit Banca e UGF Banca.Con questo accordo il Comune siimpegna a coordinare le attività dei fir-matari del protocollo, a realizzare conrisorse proprie la fase di ripristino suimmobili di proprietà e, per gli inter-venti dei privati, a concedere gratuita-mente l’uso del suolo pubblico per icantiere edili, ad esonerale le impresedal pagamento del canone concesso-rio nell’installazione di impalcature erecinzioni e a concedere eventuali age-volazioni sull’imposta sulla pubblicità,a valutare le proposte per la realizza-zione di interventi di riqualificazione emantenimento del decoro su specifi-che aree urbane, a mettere a disposi-zione il supporto tecnico sulle tecnichee i materiali con cui intervenire, ad isti-tuire un numero telefonico per lerichieste di informazioni, e segnalazio-ne dei nuovi imbrattamenti e dellesituazioni di degrado, a sviluppare

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assieme ai Quartieri la ricognizione e lamappatura delle aree attrezzare per iwriters e a sviluppare con le loro asso-ciazioni attività di formazione artisticae di realizzazione, concordata, diopere murali. A sua volta le associazio-ni di categoria si impegneranno acostituire un elenco di esercenti cheapplicheranno il loro miglior prezzonella fornitura dei materiali ai privatiche volessero fare il lavoro in econo-mia, a costituire un elenco di impreseche forniranno la propria opera al pro-prio miglior prezzo, a promuoverecampagne pubblicitarie e comunicati-ve sulla riqualificazione della città, arealizzare interventi di arredo urbano eattività di carattere culturale o com-merciale volte al rilancio e alla riqualifi-cazione sociale delle zone urbane col-pite dal degrado. Inoltre, L’Ance Bologna promuoveràcorsi di formazione per i dipendentiedili tramite l’Istituto professionale lavo-ratori edili, l’Università di Bologna colla-borerà alla valorizzazione artistica etutela dei graffiti di particolare pregio,nonché alle iniziative di mantenimentodel decoro della zona universitaria. Leassociazioni dei piccoli proprietari (Asspie Uppi) metteranno gratis a disposizio-ne dei propri soci e degli amministratoridei fabbricati danneggiati da graffiti ipropri consulenti legali, fiscali e soprat-tutto tecnici nell’espletamento dellepratiche sul risarcimento danni, gli sgra-vi fiscali e le ristrutturazioni delle partidanneggiate dai graffiti. Infine, gli isti-tuti di credito coinvolti concederanno aiproprietari degli immobili, i commer-cianti e le imprese artigiane impegnatenelle attività di ripulitura, finanziamentisenza spese e a tasso agevolato, da rim-borsare in 12 mesi e, in prospettiva,altre forme di agevolazione.

ASSOMACELLAI

Macello di Castel di Casioa rischio di chiusura?“Se continua così, se il numero dei capimacellati non aumenta in modo consi-stente, si chiude”, questo il messaggiofatto giungere per lettera alle istituzionipubbliche (Regione Emilia Romagna,

Provincia di Bologna e comunitàMontane Alta e Media Valle del Reno edell’Appennino Pistoiese) subito dopo leferie estive dalla società di privati chegestisce il macello di Castel di Casio. Eha subito fissato un paletto: se l’anda-mento non cambia, si chiude alla finedel 2009. In pratica, secondo i gestori diquesto macello, nato dalle ceneri diquello chiuso a Porretta, l’attività dellastruttura è molto bassa: poco più di 500bestie (101 sui e 407 bovini) macellatenell’ultimo anno, un numero molto lon-tano dai 1500 capi l’anno che si atten-devano. La situazione ha già allarmatotutte le associazioni di categoria, tra cuianche Assomacellai Confesercenti diBologna, e le istituzioni che nell’ultimomese e mezzo si sono incontrate varievolte. Un’interpellanza è stata presenta-ta in Provincia anche dai consiglieri pro-vinciali Giovanni Venturi (Pdci-Prc) eGiovanni Leporati (Pdl). “La chiusuradel macello di Castel di Casio – scrivono– sarebbe un colpo troppo pesante peril territorio montano e per le istituzioniche hanno investito non pochi euro(120.000 solo dalla Provincia diBologna) su questa struttura pubblica, afronte di una spesa totale per la sua rea-lizzazione che supera i 2 milioni di euro.A questo punto è utile interloquire conCastiglione dei Pepoli per arrivare aduna suddivisione degli obiettivi di pro-duzioni dei due macelli pubblici, indivi-duando linee dedicate di macellazione.Inoltre, bisogna fare chiarezza sul moti-vo perché nel macello di Castel di Casiosia così scarsa la macellazione di ungula-ti (risulta che da aprile ad agosto scorsisiano stati in tutto 26) rispetto agli effet-tivi dati di abbattimento”.Secondo la denuncia della società chegestisce la struttura è venuto meno l’ap-porto di alcuni comuni della Comunitàmontana di San Marcello Pistoiese chenon hanno portato le proprie bestie almacello di Castel di Casio perché hannoscelto di macellare in quello di Pistoia. Eper scongiurare la chiusura nelle ultimesettimane pare che ci siano stati incontricon la Coop Italia per convincere i socidi quest’ultima a macellar le propriebestie a Castel di Casio che, ad oggi,non risulta abbiano dato esiti positivi. Edè da almeno tre anni che si attende unfinanziamento di 220 mila euro da parte

della Fondazione Carisbo per la creazio-ne della filiera delle carni dell’Appenninobolognese. “Ed è proprio su questa filie-ra e sulla creazione di un consorzio e diun marchio dop delle carni del nostroAppennino che dobbiamo puntare, sevogliamo tutelare il lavoro dei nostriallevatori e di quanti trasformano e ven-dono le carni degli animali cresciuti sulnostro territorio”, afferma WalterVenturi, presidente provinciale diAssomacellai-Confesercenti Bologna.

VIA DEL PRATELLO

Pedonalizzare per riqualificare“Pedonalizziamo via del Pratello perriqualificarla, cominciando a metteremano all’arredo urbano”, questa laproposta lanciata da Sergio Ferrari,presidente provinciale di ConfesercentiBologna alla fine di luglio scorso all’in-domani degli incontri interlocutori coni nuovi assessori del Comune diBologna Luciano Sita (Turismo e Cittàstorica) e Plinio Lenzi (Commercio).“Abbiamo parlato molto della zonauniversitaria e di via del Pratello – haspiegato il presidente Ferrari – unastrada che bisogna rivitalizzare e riqua-lificare anche attraverso un’ipotesiplausibile di pedonalizzazione. Perchésenza di questa non si può fare alcunarredo urbano a partire, ad esempio,dai dehors”. Per Confesercenti nonsono sufficienti le limitazioni al trafficoche già interessano la storica via delleosterie. “È un desiderio molto vivo daparte degli operatori – ha sottolineatoFerrari – sul quale occorre cercare ilconsenso dei residenti. In pratica, ciinteressano le pedonalizzazioni limitatead aree circoscritte per creare luoghiaccoglienti e vivibili, arredati secondocriteri moderni. Lo stesso progetto dipedonalizzazione che, assieme a quellodi spegnimento di Sirio alle 20 (e nonpiù 24 ore su 24), gli operatori dellazona U propongono per la parte altadi via Mascarella. Obiettivo: dare aristoranti e luoghi di intrattenimento lapossibilità di lavorare”.

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FIARC

A rischio migliaia diposti di lavoroLa crisi colpisce duro anche l’interme-diazione commerciale che in Italia èrappresentata da oltre 300 mila impre-se. È quanto è emerso dalla conventionnazionale della Fiarc-Confesercenti cheil 23 ottobre scorso si è svolta aTabiano Terme (Parma) nel corso dellaquale è stato presentato un dossiersulla figura dell’agente di commercio esulle trasformazioni che questo settoredi lavoro sta affrontando. “Si stima unaperdita di 3-4 mila unità all’anno”, silegge nel rapporto, ma il timore è cheil 2009 si concluda con una maggioredistruzione di posti di lavoro. Nel 2009il calo del fatturato si aggirerà fra il 7,5e l’11,7% che va ad aggiungersi al calodel 7,4% registrato tra il 2007 e il2008. “Sono a rischio 4 mila posti dilavoro – ha sottolineato MimmaCominci, presidente nazionale di Fiarc-

Confesercenti – e la radiografia del set-tore rivela che in quattro anni lo stockdi imprese è sceso dell’1,2%, a frontedi un lieve incremento delle società dicapitale operanti nel settore”.

BALZELLO SCF

Confesercenti difende i sociIn questi giorni molti soci hanno chia-mato Confesercenti in seguito all’enne-sima comunicazione pervenuta lorodalla Scf (Società consortile fonografi)che insiste nel chiedere il pagamento, asuo dire, dei diritti dovuti nell’utilizzo disupporti fonografici (cd, dvd o video-cassetta). In precedenza la Scf minac-ciava di adire alle vie legali, ora ha scel-to il ricorso a società di recupero credi-ti. Confesercenti conferma la posizioneassunta nel corso di questi anni ed insi-ste nel dire che i compensi richiesti daScf nonsono dovuti perché nella mag-gior parte dei casi l’utilizzo di tali sup-

porti fonografici non è a scopo di lucroe, quindi, non è applicabile l’art. 73della legge sul diritto d’autore, il qualeprevede un compenso, spettante alproduttore del fonogramma, calcolatopercentualmente sugli incassi lordi. Sel’utilizzo dei supporti fonografici, inve-ce fosse a scopo di lucro, le richiese diScf sarebbero fondate. Occorre rifarsiquindi all’art.73-bis della stessa legge, ilquale prevede la corresponsione di unequo compenso da parte delle impresequando effettuano la riproduzione inpubblico. La misura dell’equo compen-so per i diritti fonografici avrebbe dovu-to essere determinata da una regola-mento d’attuazione che non è mai usci-to o, in mancanza di questo, da unaccordo fra le parti. Non esiste alcunaconvenzione tra SCF e Confesercenti equelle, eventualmente stipulate da altreassociazioni, non possono essere consi-derate vincolanti per gli iscritti aConfesercenti. Inoltre, la Scf non può,univocamente e unilateralmente, stabi-lire la misura dei compensi.

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LA FESTA REGIONALE FIPAC DEL 26 SETTEMBRE 2009

Affascinati dal centro storico di CesenaL’incontro più affascinante è stato con i preziosi libri della Biblioteca Malatestiana. Ma anche lavisita alla Rocca dei Malatesta, signori di Rimini, al Teatro Bonci, alla Cattedrale e al Museohanno lasciato a bocca aperta i 300 e passa partecipanti, provenienti da tutta la Regione, allafesta regionale Fipac che il 26 settembre scorso si è svolta nella splendida cornice del centro sto-rico di Cesena, una delle più belle cittadine della Romagna e di tutta la nostra regione. Una festapienamente riuscita e culminata con un grande incontro conviviale al ristorante Cerina, al quale è intervenuto StefanoBollettinari, direttore generale di Confesercenti Emilia Romagna. A Paola Pisi, presidente della Fipac regionale, è toccato fare ilbilancio della festa e anticipare le prossime iniziative e le battaglie sociali e sindacali che sosterranno i pensionati dellaConfesercenti.

GITA A SAN MARINO IL 7 NOVEMBRE

Sapori di mare sul TitanoAntipasti di cozze, vongole, polipi, seppie, pesce spada, gamberi, scampi e lumachine.Stringhetti allo scoglio, strozzapreti alle canocchie e risotto alla sanmarinese (una sorpresa!)come minestre e, infine, per secondo grigliata mista di pesce. Un pranzo di pesce di tutto rispet-to quello organizzato per il 7 novembre prossimo dal Conferenti club per i soci Fipac di Bolognache però non si terrà in un rinomato ristorante della riviera romagnola, bensì sulla montagna del Titano, a San Marino, la picco-la repubblica che sta nel cuore del riminese. La gita prevede anche un’escursione mattutina al calzaturificio Valleverde diCoriano, dove si potranno trovare scarpe a prezzi scontati. Al pomeriggio, invece, l’escursione sarà nel borgo medievale diVerrucchio con visita al museo della splendida Rocca Malestiana. La quota di partecipazione è di 60 euro a persona e compren-de il viaggio in bus gran turismo e il pranzo di pesce. Informazioni e iscrizioni si possono fare tutte le mattine alla Fipac diBologna (via del Commercio Associato 30) o telefonando allo 051.6339917.

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